miomi uterini

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miomi uterini
Fascicolo informativo per Pazienti da sottoporre a intervento
chirurgico per asportazione di miomi uterini
Informazioni generali
Il mioma uterino, o fibroma, è una malattia provocata da una crescita anormale della
parete muscolare uterina; è molto comune nelle donne adulte; può avere dimensioni
variabili da pochi millimetri a molti centimetri. La causa è sconosciuta.
Segni e sintomi comuni
Spesso i miomi uterini sono asintomatici e vengono diagnosticati durante una visita
ginecologica di routine; eventuali sintomi dipendono dalla sede e dalle dimensioni dei
fibromi, dalla presenza o meno del ciclo mestruale e possono manifestarsi con alterazioni
del flusso mestruale (più abbondante, più frequente o più lungo); sensazione di peso
o ingombro nella parte inferiore dell’addome (pelvi); tendenza a urinare con maggior
frequenza o stipsi con evacuazioni difficoltose o dolorose. I miomi possono aumentare
di dimensioni anche poco prima della menopausa ed essere causa di infertilità.
Diagnosi
La visita pelvica bimanuale effettuata da uno specialista viene spesso integrata da esami
di diagnostica per immagini quali ecografia e TC.
In alcuni casi è necessario eseguire una laparoscopia diagnostica: si tratta di una
procedura eseguita in anestesia generale, tramite uno strumento ottico rigido di ridotte
dimensioni (5 millimetri di diametro) che, introdotto nella cavità addominale attraverso
una piccola incisione a livello dell’ombelico, consente di visualizzare l’utero e gli annessi.
Informazioni per il Paziente
nov.08 - rev.0
Il trattamento dei miomi uterini dipende dalla sintomatologia e dalle caratteristiche
riscontrate durante la visita.
Le alternative terapeutiche alla chirurgia sono:
•
osservazione nel tempo: è necessario in questo caso sospendere eventuali terapie
ormonali in atto, che potrebbero determinare l’aumento di dimensioni dei miomi
presenti;
•
embolizzazione arterie uterine (= tecnica che, in anestesia locale, consiste
nell’inserimento di un catetere nelle due arterie uterine e nella loro occlusione
tramite particelle sferiche).
Intervento chirurgico
Tutti gli interventi chirurgici per asportazione dei miomi uterini sono eseguiti in anestesia
generale; l’anestesia spinale è possibile qualora non si intervenga sull’addome, ma solo
per via vaginale.
Alcuni interventi prevedono l’asportazione del mioma con conservazione dell’utero; in
altri casi è necessario asportare l’utero “in toto” (con conservazione o meno degli
annessi).
Il tipo di intervento proposto – che dipende dall’età della Paziente, dalle sue condizioni
cliniche, dalle dimensioni e numero dei fibromi – deve essere discusso con il Ginecologo
di fiducia, prima del ricovero.
Isterectomia vaginale (colpoisterectomia)
L’utero viene asportato attraverso la vagina, con incisioni praticate all’interno di essa:
non ci sono pertanto cicatrici visibili sull’addome. La durata media dell’intervento è di
60 minuti.
Fascicolo informativo per Pazienti da sottoporre a intervento chirurgico per asportazione di miomi uterini
Isterectomia vaginale assistita laparoscopicamente (LAVH)
La prima parte dell’intervento si esegue in laparoscopia mediante 3 o 4 piccole incisioni
della parete addominale: attraverso l’ombelico viene introdotta una telecamera munita
di fonte di luce e sistema di registrazione. Le altre incisioni, eseguite nella parte inferiore
dell’addome (al di sopra del pube), consentono il passaggio degli strumenti chirurgici.
L’intervento è completato con l’estrazione, attraverso la vagina, dell’utero (unitamente,
ove programmato, alle ovaie e alle tube) dalla cavità addominale. La durata media è di
circa 120 minuti.
Miomectomia laparoscopica
I miomi uterini – in particolar modo quelli sottosierosi e intramurali di diametro non
eccessivo – possono essere asportati anche in laparoscopia mediante 2 o 3 piccole
incisioni della parete addominale: attraverso l’ombelico viene introdotta una telecamera
munita di fonte di luce e sistema di registrazione. Le altre incisioni, eseguite nella parte
inferiore dell’addome (al di sopra del pube), consentono il passaggio degli strumenti
chirurgici. Una volta rimossi i fibromi, si procede alla sutura della parete uterina e alla
estrazione dei miomi: per “morcellement”, con l’apposito strumento che frammenta il
mioma, oppure tramite colpotomia posteriore (apertura della parete posteriore della
vagina e estrazione per “via vaginale”), o mediante allargamento di una delle piccole
incisioni praticate sulla parete addominale.
La durata dell’intervento può variare – in base al numero, alla dimensione e alla
localizzazione dei fibromi – tra 60 e 180 minuti.
Isterectomia totalmente laparoscopica
Anche l’asportazione dell’utero – con o senza asportazione degli annessi uterini ed
eventualmente associata a infoadenectomia pelvica e/o para-aortica – può essere eseguita
con tecnica totalmente laparoscopica. In questo caso vengono di regola utilizzati quattro
accessi (transombelicale, sovraombelicale mediano, sovrapubici laterali) per telecamera
e strumenti operativi. L’utero spostato dalla sua posizione naturale e adeguatamente
esposto con l’impiego di uno strumento specifico trans vaginale definito manipolatore
uterino. Al termine dell’intervento l’utero (e, ove necessario, gli annessi) viene estratto
per via vaginale e la cupola vaginale suturata laparoscopicamente. La durata media
dell’intervento – in base alle dimensioni e alla morfologia dell’utero – varia tra 120 e
180 minuti.
Miomectomia per via addominale
In questo tipo di interventi viene asportato solo il mioma uterino, mentre l’utero viene
conservato in modo da non precludere la possibilità di un’eventuale gravidanza.
L’intervento prevede l’apertura della cavità addominale mediante un’incisione trasversale,
appena sopra il pube (simile a quella praticata in caso di parto cesareo), oppure longitudinale
tra l’ombelico e il pube (in caso di un utero molto voluminoso o di cicatrice pre-esistente);
la durata dell’intervento può variare tra 60 e 120 minuti.
Isterectomia per via addominale (laparoisterectomia)
La via di accesso per questo intervento è la stessa della miomectomia; l’utero (e, ove
necessario, le tube e le ovaie) viene asportato completamente. Anche in questo caso la
durata è variabile da 60 a 120 minuti
Preparazione all’intervento chirurgico
È necessario eseguire alcuni esami pre-operatori che comprendono un prelievo ematico,
la radiografia del torace e l’elettrocardiogramma
Il giorno precedente all’intervento viene eseguita una preparazione intestinale.
La Paziente deve rimanere a digiuno (né cibo, né bevande) a partire dalla mezzanotte
del giorno precedente l’intervento.
Fascicolo informativo per Pazienti da sottoporre a intervento chirurgico per asportazione di miomi uterini
Decorso postoperarorio
Il dolore è tenuto sotto controllo mediante la somministrazione continua di analgesici;
trascorse alcune ore dall’intervento, la Paziente è in grado di muoversi nel letto, sedersi
e bere a piccoli sorsi. La mattina seguente può alzarsi (con l’aiuto dell’infermiera di
reparto) e cominciare ad assumere cibi solidi. La dimissione è prevista dopo due-quattro
giorni dall’operazione.
L’eventuale rimozione dei punti di sutura (per gli interventi eseguiti per via addominale)
viene programmata durante le visite di controllo.
Al ritorno a casa è possibile camminare e salire le scale, ma senza stancarsi, fare la
doccia, ricordandosi di rimuovere le medicazioni bagnate, disinfettare le ferite e coprire
con nuove medicazioni.
Fino alla visita di controllo è necessario astenersi dai rapporti sessuali e non devono
essere usate lavande o tamponi vaginali prima di tale visita.
Non sollevare pesi per almeno 4 settimane.
In caso di istero-annessiectomia (con asportazione delle ovaie), deve essere discussa
con il Ginecologo l’opportunità di un’eventuale terapia ormonale sostitutiva.
Rischi generici
L’intervento comporta i rischi comuni a tutti gli interventi chirurgici, legati al tipo di
anestesia, all’età del Paziente e alle sue condizioni generali.
Rischi specifici
•
•
•
•
emorragia
lesione della vescica e degli ureteri
infezione di ferita
trombosi venosa profonda agli arti inferiori
N.B.: in caso di miomectomia semplice o multipla, l’intervento prevede l’incisione
della parte dell’utero e la sua successiva ricostruzione mediante una sutura. Nella fase
di cicatrizzazione si crea pertanto una zona di minore resistenza della parete uterina con
il conseguente rischio teorico di rottura d’utero in corso di gravidanza, soprattutto
negli ultimi giorni o durante il travaglio. Il rischio è maggiore quando l’asportazione
dei miomi comporta l’apertura della cavità uterina, con l’incisione della parete a tutto
spessore. Per questo motivo è necessario un adeguato periodo di attesa tra l’intervento
di miomectomia e un’eventuale successiva gravidanza.
La Paziente deve mettersi in contatto con il Medico curante in caso di:
•
arrossamento, gonfiore, secrezione di siero dalla ferita chirurgica;
•
eccessive perdite vaginali ematiche o con forte odore;
•
temperatura ascellare > 38°.

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