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COMUNE DI PESARO LAVORI DI RISTRUTTURAZIONE DELL'EDIFICIO SEDE DELLA SCUOLA MEDIA G. LEOPARDI CON ADEGUAMENTO ALLE NORME DI SICUREZZA PROGETTO ESECUTIVO TIMBRO E FIRMA PROGETTISTI INCARICATI Ing. UGUCCIONI & ASSOCIATI EHE s.r.l. [capogruppo] dott. Ing. Giovanni Uguccioni via L.Einaudi, 22 - 61030 Bellocchi di Fano (PU) tel. 0721/855106 fax. 0721/855110 email. [email protected] Ass. Tcn. Prof. INTERSTUDIO [mandante] Arch. Antonio Vecchi Ing. Carlo Ripanti Ing. Ernesto Olmeda via icaro, 21 - 61100 Pesaro (PU) tel. 0721/400025 fax. 0721/24530 Ing. MARIALUISA ABRUZZESE [mandante] via Oberdan, 25 - 61030 Cartoceto (PU) tel. 333/2071237 RESPONSABILE DEL PROCEDIMENTO Ing. MARIA CRISTINA ROSSI RESPONSABILE DEL SERVIZIO Arch. UGO MORSELLI RELAZIONE GENERALE TAVOLA E.1. SCALA - DATA Maggio 2011 AGGIORNAMENTO CLASSIFICA Dicembre 2011 026/09-29-E INDICE DELLA RELAZIONE GENERALE DEL PROGETTO ESECUTIVO 1. PREMESSA 2. DOCUMENTI COMPONENTI IL PROGETTO ESECUTIVO 3. DESCRIZIONE DELL’IMMOBILE 4. DESCRIZIONE DELLO STATO DEI LUOGHI 5. RELAZIONE DESCRITTIVA ADEGUAMENTO NORME DI SICUREZZA E ANTINCENDIO 5.1. 5.2. 5.3. 5.4. 5.5. A. Protezione Idrica Antincendio Adeguamento Impianto Elettrico e di Illuminazione Adeguamento Impianto di Illuminazione di Emergenza Realizzazione di nuovo Impianto di Rilevazione e Segnalazione Incendio Installazione di Impianto di Diffusione Sonora di Emergenza RELAZIONE SPECIALISTICA OPERE EDILI A.0. A.1. A.2. A.3. Generalità Realizzazione bocche di lupo e pavimentazione cortili esterni Opere di adeguamento alle norme antincendio e di sicurezza Opere edili per impianto idrico antincendio B. RELAZIONE SPECIALISTICA IMPIANTI ELETTRICI C. RELAZIONE SPECIALISTICA IMPIANTI ELETTRICI 2 1 – RELAZIONE DESCRITTIVA 1. PREMESSA La presente relazione riguarda l’integrazione e l’aggiornamento del progetto definitivo, la progettazione esecutiva, la direzione lavori, la contabilità e misure, le attività di espletamento delle pratiche necessarie per la richiesta di rilascio del Certificato di Prevenzione Incendi, inerenti la ristrutturazione dell’edificio sede della Scuola Media Statale “G. Leopardi” con adeguamento alle norme di sicurezza, in Pesaro Via Mantegazza civ. 1. 2. DOCUMENTI COMPONENTI IL PROGETTO ESECUTIVO Il progetto esecutivo, ai sensi dell’art. 25 del D.P.R. n. 554 del 21 dicembre 1999, e successive modificazioni, comprende i seguenti elaborati: E.1. RELAZIONE GENERALE E.2. E.2.1. STATO DI FATTO – ARCHITETTONICO - IMPIANTISTICO Planimetria catastale (1:2000) – Stralcio di P.R.G. (1:2000) – Planimetria generale (scala 1:500) Planimetria aree scoperte (1:200) Sezioni longitudinali (1:200) Pianta piano interrato (1:100) – Pianta piano terra (1:100) Pianta piano primo (1:100) Pianta piano secondo (1:100) Pianta di copertura (1:100) Prospetti (1:100) – Sezioni (1:100) Sezioni (1:100) RILIEVI IMPIANTO ELETTRICO Pianta piano terra-interrato (scala 1:100) Pianta piano primo (scala 1:100) Pianta piano secondo (scala 1:100) Schemi quadri elettrici (scala 1:100) E.2.2. E.2.3. E.2.4. E.2.5. E.2.6. E.2.7. E.2.8. E.2.8.1 E.2.9. E.2.9.1. E.2.9.2. E.2.9.3. E.2.9.4. 3 E.3. E.3.1. E.3.2. E.3.3. E.3.4. E.3.5. E.3.6. E.3.7. E.3.8. E.3.9. DISEGNI DI PROGETTO: OPERE EDILI Relazione di calcolo strutturale Progetto fognatura acque bianche (1:200) Pianta piano interrato (1:100) – Pianta piano terra (1:100) Pianta piano primo (1:100) Pianta piano secondo (1:100) Pianta di copertura (1:100) Sezioni (1:100) Particolari costruttivi – esecutivi architettonici (1:50-1:20-1:10) Particolari costruttivi – esecutivi strutturali (1:20) E.5. E.5.1 E.5.1.2. E.5.1.2.1. E.5.1.2.2. E.5.1.2.3. E.5.1.2.4. E.5.1.2.5. E.5.1.2.6. E.5.2. E.5.2.1. E.5.2.2. E.5.2.2.1. E.5.2.2.2. E.5.2.2.3. E.5.2.2.4. PROGETTO IMPIANTI IMPIANTO ELETTRICO (illuminazione, FM, sicurezza, allarme/audio, rilevazione incendi, protezione scariche atmosferiche) Relazione di calcolo (relazione CEI 81-10, calcoli illuminotecnici, relazione) DISEGNI Pianta piano interrato (scala 1:100) Pianta piano terra (scala 1:100) Pianta piano primo (scala 1:100) Pianta piano secondo (scala 1:100) Schemi quadri elettrici Particolari costruttivi IMPIANTO IDRICO ANTINCENDIO Relazione di calcolo DISEGNI Pianta planimetria generale - terra (scala 1:500 1:100) Pianta piano primo (scala 1:100) Pianta piano secondo (scala 1:100) Particolari costruttivi E.6. E.6.1. E.6.2. E.6.3. E.7. PIANO DI MANUTENZIONE DELL’OPERA Manuale d’Uso Manuale di Manutenzione Programma di Manutenzione CRONOPROGRAMMA E.5.1.1. 4 E.8. ELENCO PREZZI UNITARI E.9. ANALISI DEI PREZZI NON PREVISTI NEI PREZZARI UFFICIALI E.10. COMPUTO METRICO E.11. COMPUTO METRICO ESTIAMTIVO E.12. QUADRO ECONOMICO E.13. QUADRO D’INCIDENZA DELLA MANO DOPERA E.14. SCHEMA DI CONTRATTO E.15. E.15.1. E.15.2. E.15.3. CAPITOLATO SPECIALE D’APPALTO Capitolato Speciale d’Appalto – Norme generali Capitolato Speciale d’Appalto – Norme specifiche per le Opere Civili Capitolato Speciale d’Appalto – Norme specifiche per gli Impianti E.16. LISTA DELLE LAVORAZIONI E FORNITURE PREVEISTE PER L’ESECUZIONE DELL’OPERA ELENCO DELLE LAVORAZIONI E FORNITURE PREVISTE PER L’ESECUZIONE DELL’OPERA E.17. 3. DESCRIZIONE DELL’IMMOBILE L’edificio pubblico oggetto dei lavori di ristrutturazione, necessari all’adeguamento della normativa vigente in materia di Prevenzione Incendi, si colloca all’interno di una porzione della città denominata “Monte Granaro”, la cui caratteristica principale è la giacitura del quartiere in terreni a dolce pendenza verso Ovest, all’interno del parco naturalistico comunale “Colle Ardizio”. La scuola si sviluppa su quattro livelli, di cui un interrato e tre fuori terra. La conformazione del terreno circostante pone il piano di calpestio interno al medesimo 5 livello di quota delle vie di fuga esterne, senza adottare percorsi di emergenza verticali, molto spesso pericolosi e accidentati. La conformazione dell’edificio vede il dislocamento delle aule nelle ali laterali ai piani superiori, piani primo e secondo, mentre al piano terra vi è la presenza di un vasto settore dedicato agli uffici connessi con le attività didattiche e una porzione riservata alla palestra. Ciascuna ala del fabbricato è dotata di servizi igienici. Al piano terra e al piano interrato, sono presenti locali adiacenti la struttura scolastica, non completati internamente dall’epoca di costruzione della scuola, visto anche l’inesistenza nel progetto iniziale del deposito al piano terra. Ai vari livelli della scuola sono stati realizzati cortili interni a cielo libero, con giardini e alberature di specie non protetta. 4. DESCRIZIONE DELLO STATO DEI LUOGHI La struttura si presenta in un cattivo stato di conservazione e manutenzione, poiché dalla data di costruzione, presumibilmente nei primi anni Settanta, non ha subito aggiornamenti mirati al rinnovamento e al ripristino delle piene funzionalità dell’edificio, oltre all’adeguamento dello stesso alle numerose normative vigenti in materia di edilizia, impiantistica e sicurezza, con particolare riferimento al superamento delle barriere architettoniche, che si sono susseguite nel corso degli anni. Presenta infatti numerose carenze sotto tutti gli aspetti, ma l’intervento previsto risolve le sole problematiche relative alle prescrizioni della normativa vigente per la prevenzione incendi, in conformità alla Legge n. 966 del 26/07/1965, D.P.R. n. 577 del 29/07/1982 e D.P.R. n. 37 del 12/01/1998. Più precisamente la situazione di degrado coinvolge i cortili interni a cielo libero della struttura, i quali potrebbero essere utilizzati come vie di fuga dirette dalle aule scolastiche, ma si presentano in una condizione tale da non permettere l’uscita degli studenti all’esterno; stato di fatto non ammissibile per una scuola come questa in oggetto. 6 Inoltre i lucernai, posti al piano di copertura, e i giunti sismici, in corrispondenza delle pareti verticali, danno luogo a fenomeni di infiltrazione e umidità, arrecando disagio e problemi alle aule scolastiche. La scuola oltretutto non è del tutto conforme alla Legge n. 13 del 9 gennaio 1989 e al D.M. n. 236 del 14 giugno 1989, in riferimento al superamento delle barriere architettoniche, inaccettabile per un edificio pubblico come una scuola. In riferimento all’adeguamento alla normativa sulla prevenzione incendi, lo spessore dei copriferri delle strutture portanti verticali in conglomerato cementizio armato risulta ovunque non inferiore a cm. 2.5, mentre gli intonaci sono realizzati con lo spessore minimo di cm. 1.5. 5. DESCRIZIONE OPERA DI ADEGUAMENTO ALLE NORME DI SICUREZZA E ANTINCENDIO L’intervento oggetto del presente appalto consiste nell’adeguamento alle norme di sicurezza e antincendio della Scuola Media statale “G. Leopardi” sita in via Mantegazza a Pesaro. Le opere previste consistono nella realizzazione di: 1) Protezione idrica antincendio 2) Adeguamento impianto elettrico e di illuminazione 3) Adeguamento impianto di illuminazione di emergenza 4) Realizzazione di impianto di rilevazione e segnalazione incendi 5) Installazione di impianto di diffusione sonora di emergenza 6) Installazione di nuovi estintori e cartellonistica 5.1. PROTEZIONE IDRICA ANTINCENDIO È stata prevista la realizzazione dell’impianto idrico antincendio mediante la realizzazione di tubazione interrata in polietilene posata ad anello (e in acciaio nei tratti 7 previsti a vista) dalla quale sono stati derivati idranti UNI45 in grado di coprire tutta l’area e i piani interni alla scuola. All’esterno, invece, sono stati previsti n. 2 idranti UNI70 nella zona più a monte e di più difficile accesso ai mezzi di soccorso e di n. 2 attacchi motopompa VV.F. in prossimità degli ingressi carrabili. Tutto l’impianto è alimentato di gruppo di pressurizzazione dotato di elettropompa, motopompa e pompa pilota e di propria riserva idrica pari a 44 mc in grado di garantire l’autonomia minima richiesta. 5.2. ADEGUAMENTO IMPIANTO ELETTRICO E DI ILLUMINAZIONE Al fine di poter emettere una nuova e complessiva dichiarazione di conformità di tutto l’impianto elettrico si è previsto l’adeguamento di quest’ultimo mediante: - l’installazione di nuovi quadri elettrici (in sostituzione di quelli più obsoleti) e la rialimentazione di quelli di più recente realizzazione; - la sostituzione di tutti i corpi illuminanti al servizio delle aule e il recupero di alcuni da riutilizzare per l’illuminazione dell’Auditorium e dei corridoi; - l’installazione di pulsanti di sgancio tensione e blocco ventilatori; - lo smontaggio e rifacimento di tutti i punti luce di comando e F.M. sottotraccia e, dove non possibile, la realizzazione di nuovi punti in vista. 5.3. ADEGUAMENTO IMPIANTO DI ILLUMINAZIONE DI EMERGENZA Si è prevista l’installazione di nuove lampade di emergenza del tipo S.A. e S.E. per le indicazioni di vie di esodo, tutte autoalimentate e dotate di sistema Centraltest a onde convogliate in grado di effettuare dei test dalla centrale e individuare il malfunzionamento di ogni lampada, e questo per un miglior monitoraggio e manutenzione nel tempo. 5.4. REALIZZAZIONE DI NUOVO IMPIANTO DI RILEVAZIONE E SEGNALAZIONE INCENDIO 8 Verrà realizzato un impianto di rilevazione fumi in tutti i locali a rischio specifico quali: depositi e ripostigli e saranno installati pulsanti e targhe ottico/acustiche lungo tutte le vie di esodo. Nei due grandi depositi, la rilevazione, è affidata a rilevatori ottici a barriera, in grado di garantire una copertura maggiore ed uniforme. 5.5. INSTALLAZIONE DI IMPIANTO DI DIFFUSIONE SONORA DI EMERGENZA Sarà prevista l’installazione dell’impianto di diffusione sonora di emergenza realizzato mediante altoparlanti collegati a dispositivo automatico di riproduzione di messaggio di evacuazione preregistrato, il tutto autoalimentato e collegato ai diffusori acustici mediante cavo resistente al fuoco 5.6. INSTALLAZIONE DI NUOVI ESTINTORI E CARTELLONISTICA Saranno installati nuovi estintori a polvere in numero sufficiente da garantire la copertura di tutti i piani e nuova cartellonistica con indicazioni standard per segnali di pericolo, divieto e informazione antincendio. 9 A. RELAZIONE SPECIALISTICA OPERE EDILI 10 A. DESCRIZIONE DELLE SCELTE PROGETTUALI A.0. Generalità Allo stato attuale l’edificio in esame è interessato dalla presenza di ammaloramento e di degrado localizzato per quanto riguarda le componenti di finitura e in minima parte anche le componenti strutturali. Con il presente progetto, anche in conformità agli obiettivi della legge di finanziamento, vengono prese in considerazione le sole situazioni connesse con la messa in sicurezza dell’edificio per l’adeguamento alla normativa di prevenzione incendi, Legge n. 966 del 26/07/1965, D.P.R. n. 577 del 29/07/1982 e D.P.R. n. 37 del 12/01/1998, risanando inoltre gli elementi strutturali oggetto di degrado e quelle che, pur appartenendo alle componenti di finitura, hanno ripercussioni negative soprattutto se trascurate, sulle componenti strutturali primarie. Conformemente a quanto sopra, la diagnosi della situazione ed i relativi interventi, sono di seguito riportati separatamente seguendo lo schema adottato anche nel computo metrico estimativo. A.1. Realizzazione bocche di lupo e pavimentazione cortili esterni L’intervento prevede il taglio del muro perimetrale in c.c.a. controterra per la realizzazione di bocche di lupo, in c.c.a. gettate in opera, per la corretta aerazione del locale a deposito posto al piano terra, in conformità alla normativa vigente, come da Delibera n. 22 del Dipartimento di Prevenzione Regione Marche, Azienda U.S.L. n. 1 Pesaro del 01/12/2001 e il rifacimento dei cortili interni a cielo libero. Piano Terra • Taglio mediante disco rotante metallico, e demolizione con martello pneumatico demolitore su mezzo meccanico, della parete perimetrale in conglomerato cementizio armato, per la realizzazione di n. 3 bocche di lupo gettate in opera: due aperture avranno dimensione di ml. 6.00x1.60 mentre la rimanente ml. 1.00x1.60. Accatastamento del materiale di risulta nell’ambito del cantiere, e successivamente, trasporto alla discarica pubblica più vicina; 11 • Realizzazione di n. 2 bocche di lupo in c.c.a. in opera al piano terra, di dimensione interna ml. 6.00x1.60 e n. 1 della dimensione di ml. 1.00x1.00, per un’altezza interna di ml. 2.10 circa, per la corretta aerazione del locale deposito al Piano Terra, come richiesto da normativa vigente. Si procederà innanzitutto perforando i pilastri e la struttura portante esistente, con trapano idoneo alla lavorazione, innestando i ferri di armatura per le bocche di lupo e fissandoli con apposita resina epossidica tixotropica. L’apertura sarà dotata di architrave con doppia putrella in acciaio con profilato HEB 120, incassata all’interno della struttura esistente per una profondità non inferiore a cm. 20, ancorata saldamente alla struttura esistente con idonea malta reoplastica. Posa in opera delle casseformi in legno e collocamento dell’armatura in acciaio tipo “B450C”, fornite e poste in opera. Getto in conglomerato cementizio classe di esposizione XC2, resistenza caratteristica alla compressione 35 MPa, all’interno delle casseformi in legno, mediante fornitura e posa in opera con pompa autocarrata. Le bocche di lupo saranno dotate di linea di scarico per le acque meteoriche, e di griglia pedonale posta superiormente e saranno impermeabilizzate esternamente e protette contro la formazione di radici; • Impermeabilizzazione delle pareti esterne delle bocche di lupo con l’applicazione di una membrana elastomerica con armatura in velo-vetro dello spessore di mm. 4, protetta contro la formazione di radice da un geocomposito in geogriglia e doppio geotessile; • Realizzazione della nuova linea di scarico per le bocche di lupo con caditoie e pozzetti posti all’interno dei depositi al piano terra. Le opere comprendono lo scavo a sezione obbligata nella pavimentazione in terra battuta e ghiaia, il carotaggio della struttura esistente in c.c.a. per il passaggio delle tubazioni in PVC Ø80 mm., la stesura delle tubazioni in PVC Ø160 mm., il collegamento ai pozzetti di raccordo, rinterro con sabbia di fiume e terreno proveniente dagli scavi di cantiere, il tutto convogliato alla fognatura comunale esistente. 12 Piano Primo • Demolizione di soletta esterna in conglomerato cementizio armato dello spessore di cm. 12, per l’estensione dello scoperto necessaria alla successiva realizzazione delle bocche di lupo e il rifacimento dei cortili esterni. Sarà utilizzato un martello demolitore su mezzo meccanico tipo “Bobcat” per frantumare la soletta, e un piccolo automezzo per la movimentazione e l’accatastamento dei materiali di risulta. • Scavo di sbancamento con mezzo meccanico per una profondità di cm. 20 per la rettifica del piano di calpestio dei cortili esterni, compresa la rimozione dei ceppi delle alberature rimanenti, scavo a sezione obbligata con mezzo meccanico per la realizzazione bocche di lupo in c.c.a. in opera. Le pareti dello scavo saranno adeguate alla dimensione delle bocche di lupo e saranno messe in sicurezza contro fenomeni di smottamento con teli in PVC, mentre, contro le cadute accidentali, con parapetti in legno provvisori. Spostamento e accatastamento del terreno rimosso nell’ambito del cantiere, trasporto dei materiali di risulta non riutilizzabili alla discarica pubblica più vicina; • Rifacimento della linea di scarico dei discendenti pluviali esistenti con pozzetti e caditoie posti nei cortili esterni al piano primo. Le opere comprendono lo scavo a sezione obbligata, la stesura delle tubazioni in PVC Ø160 mm., il collegamento ai pozzetti di raccordo, il rinterro con sabbia di fiume e terreno proveniente dagli scavi di cantiere; il tutto collegato alla fognatura esistente; • Realizzazione dei cortili esterni della stessa tipologia di quelli esistenti: rinterro con terreno parzialmente proveniente da scavi di cantiere e sovrastante drenaggio con ghiaia ben costipata, getto di soletta in c.c. in classe di esposizione XC2, resistenza caratteristica alla compressione 35 MPa, mediante fornitura e posa in opera con pompa autocarrata, armata con rete elettrosaldata Ø6 mm. in acciaio a maglie da cm. 20x20, per uno spessore finale di cm. 12; il piano di calpestio sarà lasciato grezzo per evitare scivolamenti accidentali; • Installazione di grigliato elettroforgiato, su struttura portante in profilati di acciaio Fe360B, tipologia IPE 80, per la corretta aerazione delle bocche di lupo e rendere pedonabile il piano superiore delle bocche di lupo. Il grigliato e le putrelle saranno zincate a caldo per immersione. 13 A.2. Opere di adeguamento alle norme antincendio e di sicurezza Ai fini dell’adeguamento alla normativa sulla prevenzione incendi, di cui alla Legge n. 966 del 26/07/1965, D.P.R. n. 577 del 29/07/1982 e D.P.R. n. 37 del 12/01/1998, le opere da effettuarsi riguardano: Piano Interrato • Demolizione mediante martello pneumatico demolitore eseguito a mano di porzione di muratura non portante dello spessore di cm. 31, per la sostituzione dell’infisso esterno in metallo e vetro con nuovo aerato mediante griglia con alette antipioggia in acciaio zincato, per la corretta aerazione naturale del locale stesso e per l’eventuale uscita dei fumi in caso di incendio; i materiali provenienti dalle demolizioni saranno accatastati nell’ambito del cantiere per poi essere trasportati alla pubblica discarica; • Installazione di controsoffittatura in lastre di calcio silicato idrato, di dimensione mm. 1200x2500 spessore mm. 9, con resistenza al fuoco certificata non inferiore a REI 60, poste al di sotto del livello delle travi per la protezione del solaio superiore in latero-cemento. Le lastre dovranno essere omologate dal Ministero dell’Interno in classe 0 di reazione al fuoco, esenti da amianto, fibre inorganiche, gesso ed altre matrici minerali idrate. Sarà installata tramite struttura metallica in profilati in alluminio, per tutta l’estensione del deposito al piano interrato; • Fasciatura della struttura portante verticale in conglomerato cementizio armato mediante applicazione di pannelli di calcio silicato idrato spessore mm. 9, con resistenza al fuoco certificata non inferiore a REI 60, direttamente a contatto con la faccia dell’elemento, a protezione dei pilastri e della parete controterra in c.c.a. Le lastre dovranno essere omologate dal Ministero dell’Interno in classe 0 di reazione al fuoco, esenti da amianto, fibre inorganiche, gesso ed altre matrici minerali idrate. Piano Terra • Scavo a sezione obbligata con mezzo meccanico per una profondità di cm. 40, per la realizzazione cordolo in c.c.a. in opera a sostegno della muratura divisoria in cemento cellulare. Spostamento e accatastamento del terreno rimosso nell’ambito del cantiere e trasporto dei materiali di risulta non riutilizzabili alla discarica pubblica più vicina; 14 • Rimozione degli infissi in legno per l’accesso e per l’aerazione del ripostiglio attrezzi nella palestra e per l’accesso al deposito al piano interrato. Gli infissi rimossi saranno accatastati nell’ambito del cantiere per poi essere smaltiti presso la pubblica discarica; • Smontaggio e rimontaggio nel verso opposto di apertura, dell’infisso in legno per l’accesso al locale palestra; • Formazione di cordolo di fondazione in c.c.a. dimensione cm. 50x30, per la sovrastante muratura divisoria dei locali al piano terra, all’interno del deposito, mediante getto di pulizia in magrone di sottofondazione con Rck 15 MPa e cordolo in c.c.a. con classe di esposizione XC2, resistenza caratteristica alla compressione 35 MPa, armato con barre in acciaio tipo “B450C” adeguatamente casserato per la realizzazione in opera; • Realizzazione di muratura divisoria per la suddivisione dei locali ad uso deposito al piano terra, mediante blocchi di argilla espansa e cemento dello spessore cm. 25 con resistenza al fuoco certificata non inferiore a REI 120, legata con malta cementizia a q.li 3 di cemento tipo 325; • Installazione di griglia con alette antipioggia in acciaio zincato nel ripostiglio attrezzi della palestra, per la corretta aerazione naturale e per l’eventuale uscita dei fumi in caso di incendio • Installazione di porte tagliafuoco apribili a battente comprensive di telaio in acciaio, con resistenza al fuoco certificata REI 120, da posizionarsi sulla muratura divisoria in blocchi di argilla espansa e cemento per i locali ad uso deposito e per il locale ventilanti; le porte saranno dotate di maniglione antipanico e apertura nella direzione della via di fuga; • Installazione di porta tagliafuoco apribile a battente comprensiva di telaio in acciaio, con resistenza al fuoco certificata REI 120, per il locale ripostiglio attrezzi; la porta sarà dotata di maniglione antipanico e apertura nella direzione della via di fuga; • Installazione di porta tagliafuoco apribile a battente comprensiva di telaio in acciaio, con resistenza al fuoco certificata REI 120, per il deposito al piano interrato; • Realizzazione di intonacatura interna antifiamma REI 120, dello spessore di mm. 30, nella parete divisoria tra la scuola e il deposito stesso, su tramezzatura interna in mattoni di laterizio. 15 • Installazione di controsoffittatura in lastre di calcio silicato idrato, di dimensione mm. 1200x2500 spessore mm. 9, con resistenza al fuoco certificata non inferiore a REI 60, al di sotto del livello delle travi, per la protezione del solaio superiore in latero-cemento. Le lastre dovranno essere omologate dal Ministero dell’Interno in classe 0 di reazione al fuoco, esenti da amianto, fibre inorganiche, gesso ed altre matrici minerali idrate. Sarà installata tramite struttura metallica in profilati di acciaio, per tutta l’estensione dei depositi al piano terra; • Fasciatura della struttura portante verticale in conglomerato cementizio armato mediante applicazione di pannelli di calcio silicato idrato spessore mm. 9, con resistenza al fuoco certificata non inferiore a REI 60, direttamente a contatto con la faccia dell’elemento, a protezione dei pilastri e della parete controterra in c.c.a. Le lastre dovranno essere omologate dal Ministero dell’Interno in classe 0 di reazione al fuoco, esenti da amianto, fibre inorganiche, gesso ed altre matrici minerali idrate. Sarà installata anche all’interno del locale pompe, nella parete divisoria con la centrale termica, per garantirne la resistenza al fuoco di almeno REI 60, come da normativa vigente. Piano Primo • Adeguamento alla Legge 13/1989 e al D.M. 236/1989 del corrimano posto in corrispondenza della rampa di collegamento tra l’ingresso principale al piano terra e le aule al piano primo, saldando tre elementi tubolari a sezione circolare in acciaio alla struttura in ferro esistente. Il corrimano così adeguato non consentirà l’attraversamento da parte di una sfera di cm. 10 di diametro, in conformità alla normativa vigente. Il tutto sarà trattato contro la corrosione, preparato per la verniciatura e colorato come la struttura esistente; • Rimozione degli infissi in legno compresi i telai, riguardanti l’uscita di emergenza n. 6 e la parete finestrata comune con il corridoio al piano primo e con la palestra al piano terra, oltre al deposito al piano primo, in prossimità dell’auditorium. Gli infissi rimossi saranno accatastati nell’ambito del cantiere per poi essere smaltiti presso la pubblica discarica; • Installazione di nuovi infissi in alluminio colorato RAL e cristalli stratificati di sicurezza, per la porzione finestrata al piano primo, in comune con la palestra. I vetri saranno certificati a norma UNI EN ISO 12453-1 e 12453-2, con classe di resistenza 3B per la prova di sfondamento; 16 • Installazione di porta tagliafuoco apribile a battente comprensiva di telaio in acciaio, con resistenza al fuoco certificata REI 120, per il deposito al piano primo; • Installazione di controsoffittatura in lastre di calcio silicato idrato, di dimensione mm. 1200x2500 spessore mm. 9, con resistenza al fuoco certificata non inferiore a REI 60, all’interno del deposito, a fianco dell’auditorium, per la protezione del solaio di copertura in latero-cemento. Le lastre dovranno essere omologate dal Ministero dell’Interno in classe 0 di reazione al fuoco, esenti da amianto, fibre inorganiche, gesso ed altre matrici minerali idrate. Sarà installata tramite struttura metallica in profilati in alluminio, per tutta l’estensione del deposito; • Fasciatura, all’interno del deposito, in prossimità dell’auditorium, della struttura portante verticale in conglomerato cementizio armato mediante applicazione di pannelli di calcio silicato idrato spessore mm. 9, con resistenza al fuoco certificata non inferiore a REI 60, direttamente a contatto con la faccia dell’elemento, a protezione dei pilastri e della parete controterra in c.c.a. Le lastre dovranno essere omologate dal Ministero dell’Interno in classe 0 di reazione al fuoco, esenti da amianto, fibre inorganiche, gesso ed altre matrici minerali idrate; • Trasformazione dei vetri in corrispondenza delle rimanenti uscite di emergenza in vetri di sicurezza mediante applicazione di pellicola certificata, in conformità alla norma UNI EN ISO 12453-1 e 12453-2, con classe di resistenza 3B per la prova di sfondamento; • Modifica al lucernaio posto sopra al corridoio al piano primo, ora apribile a comando elettrico, per la fuoriuscita dei fumi in caso di incendio e per l’aerazione dei locali interni; Piano Secondo • Realizzazione di nuovo lucernaio al piano secondo, in conformità a quanto richiesto dai VV.FF., della dimensione di ml. 0.88x1.36. Sarà allestito un ponteggio con elementi prefabbricati in ferro, posizionato sulla scala di collegamento tra il piano primo e il piano secondo. Demolizione di porzione di solaio in latero-cemento con martello pneumatico demolitore per l’esecuzione di una cordolatura in conglomerato cementizio, classe di esposizione XC2 e resistenza caratteristica alla compressione 35 MPa, armata con barre in acciaio tipo “B450C” fornite e poste in opera, 17 adeguatamente casserate; le nuove barre saranno fissate alla struttura in c.c.a. esistente mediante fori eseguiti con trapano idoneo alla lavorazione, innestando i ferri di armatura e applicando apposita resina epossidica tixotropica per ancoraggi strutturali. Accatastamento nell’ambito del cantiere e conseguente trasporto alla pubblica discarica dei materiali di risulta dalle demolizioni; Installazione del nuovo lucernaio in alluminio, utilizzato come Evacuatore di Fumo e Calore azionato mediante comando elettrico, per la fuoriuscita dei fumi in caso di incendio e per l’aerazione dei locali interni; • Ripristino dell’impermeabilizzazione esistente con membrana elastomerica con armatura in poliestere dello spessore di mm. 4. • Realizzazione del camminamento esterno in cemento, per le uscite di emergenza n. 9 e 10, che verrà utilizzato come via di fuga dalla scuola, ottenuto mediante getto in conglomerato cementizio con classe di esposizione XC2 e resistenza caratteristica alla compressione 35 MPa, armato con rete elettrosaldata Ø6 mm. in acciaio a maglie da cm. 20x20. Il piano di calpestio sarà trattato per la formazione di zigrinature, evitando così fenomeni di scivolamento accidentale in caso di emergenza. A.3. Opere edili per impianto idrico antincendio • Taglio, mediante disco metallico rotante e martello demolitore pneumatico su mezzo meccanico, del conglomerato bituminoso della superficie stradale, necessario per l’installazione della tubatura interrata antincendio. Accatastamento dei materiali di scarto nell’ambito del cantiere e trasporto alla discarica pubblica più vicina; • Scavo a sezione obbligata con mezzo meccanico per una profondità di cm. 60 per tutta la lunghezza necessaria alla collocazione della tubatura antincendio, sia nella parte di strada di accesso, sia nel giardino esterno. Accatastamento del terreno rimosso da riutilizzare nell’ambito del cantiere e trasporto dei materiali di risulta alla discarica pubblica; • Scavo a sezione obbligata con mezzo meccanico per una profondità di cm. 20 per la successiva realizzazione della platea di fondazione per la vasca antincendio, da eseguirsi nel locale deposito, sul fianco sinistro del fabbricato. Accatastamento del terreno rimosso nell’ambito del cantiere e trasporto dei materiali di risulta alla discarica pubblica; 18 • Posizionamento di tubatura per anello idrico antincendio, rinterrata con sabbia naturale di fiume per i primi cm. 30 di scavo, terreno proveniente da scavi di cantiere o misto cementato relativamente alla strada di accesso per la restante porzione di scavo; • Realizzazione in opera di platea di fondazione dello spessore di cm. 20 in conglomerato cementizio con classe di esposizione XC2 e resistenza caratteristica alla compressione 35 MPa, con getto di pulizia dello scavo in magrone di sottofondazione da cm. 10 e armata con barre di acciaio tipo “B450C” fornite e poste in opera, per il corretto sostegno della vasca prefabbricata da installarsi; • Ripristino del manto stradale oggetto delle lavorazioni di cui sopra con conglomerato bituminoso per strato di usura tipo tappetino dello spessore di cm. 3, confezionato a caldo, fornito e posto in opera con idonee macchine vibrofinitrici e compattato con idoneo mezzo a rullo carrato, previa applicazione di emulsione bituminosa; • Installazione di vasca prefabbricata in vetroresina nel deposito al piano terra per impianto idrico antincendio. Fornita e assemblata in loco fissando i pannelli prefabbricati tipo “sandwich” di vetroresina, mediante laminazione in opera, avrà capacità superiore a 44 mc e sarà dotata di tiranti di rinforzo in acciaio inox, come da progetto strutturale. La vasca sarà dotata di un troppo pieno atto ad evitare che la parete superiore possa andare in pressione. Tutta la ferramenta a contatto con l'acqua sarà in acciaio inox; • Apertura di tracce su muratura in laterizio per il passaggio del nuovo impianto elettrico a norma, riprese di intonaci interni a civile con idonea malta cementizia e tinteggiatura delle parti trattate a tempera dello stesso colore dell’esistente. 19 B. RELAZIONE SPECIALISTICA IMPIANTI ELETTRICI 20 B) RELAZIONE TECNICA SPECIALISTICA RELATIVA AGLI IMPIANTI ELETTRICI B.1) Impianto Elettrico A) La presente relazione è relativa al fabbricato denominato: sede della scuola media G. Leopardi, nel comune di Pesaro, e interessato dai lavori di ristrutturazione e adeguamento alle norme di sicurezza. L’impianto elettrico è alimentato da una fornitura in B.T. trifase già esistente che rimane tale. B) Dall’analisi effettuata con la collaborazione del committente emerge che: Le Norme Tecniche di riferimento sono la CEI 64-8 e tutte le sue parti a partire dal fascicolo 1916 fino al 1922. Per la realizzazione del progetto si è fatto riferimento alla Guida CEI 0-2 fascicolo 2459 G. Si è seguito il Decreto 22/01/2008 n. 22. C) Causa l’uso del fabbricato come scuola si sono presi tutti gli accorgimento necessari a ridurre al minimo le parti di pericolo, si è ritenuto utile installare lampade di sicurezza autoalimentate con sistema di autodiagnosi ad onde convogliate che fanno capo ad una centralina. E’ prevista inoltre l’installazione di un impianto di rilevazione incendi nei depositi ed in ambienti con carico di incendio superiore a 30Kg/m2. D) L’impianto elettrico utilizzatore è alimentato direttamente in BT. Il punto di consegna è ubicato esternamente lungo il confine del lotto. Subito all’uscita da quest’ultimo è installata la protezione generale con magnetotermico differenziale e con la linea FG7M1 che alimenta il quadro generale. Nei quadri elettrici sono installate le protezioni di tipo magnetotermico differenziale che alimentano i circuiti di utenza. Le caratteristiche degli interruttori presenti nei quadri sono riportate nello schema in allegato. Il sistema è di tipo TT ed il valore della tensione di alimentazione è 400V (3 fasi + neutro). 21 Per quanto riguarda il valore della corrente di corto circuito presso il punto di consegna e il quadro generale sono installati interruttori aventi un potere di interruzione superiore a quello della corrente di corto circuito presente nel punto di installazione degli interruttori stessi. Non si è mai fatto ricorso alla protezione di Back-up. E) Per quanto riguarda la descrizione dei carichi elettrici, le apparecchiature presenti sono apparecchi di illuminazione sia ordinaria che di emergenza, e prese f.m. F) Per quanto riguarda l’installazione dei cavi elettrici, verranno utilizzati quelli conformi alla Norma CEI 20-22; per quanto riguarda l’installazione di lampade e relative apparecchiature si fa riferimento a quanto previsto dal comitato tecnico 34 del CEI, per le apparecchiature a bassa tensione si fa riferimento a quanto previsto dal comitato tecnico 23 del CEI, per i nuovi quadri elettrici a quanto previsto dalla Norma CEI 17-13 con tutte le sue parti. I percorsi delle conduttore sono sottotraccia, in vista con tubazioni in pvc rigido IP44/55. Gli interruttori di protezione installati avranno generalmente caratteristiche di intervento di tipo C. G) I quadri elettrici installati sono del tipo in materiale metallico con adeguato grado di protezione a secondo del luogo di installazione. Quando sarà eseguito l’intervento, al fine di rispettare le norme sarà necessario far eseguire dei controlli periodici, da parte di una ditta qualificata all’impianto elettrico in modo da ridurre il degrado dei componenti e verificarne l’inalterata affidabilità. In particolare modo sarà necessario effettuare le prove di continuità tra tutte le masse e le masse estranee dell’impianto almeno con periodicità biennale. - L’efficienza dell’impianto di terra ad intervalli non superiori a cinque anni. - L’efficienza del funzionamento elettrico dei dispositivo a corrente differenziale ad intervalli non superiori a 6 mesi. 22 I) Per quanto riguarda la protezione dai contatti indiretti sono utilizzati i seguenti metodi di protezione. Con interruzione automatica dell’alimentazione allo scopo sono utilizzati dispositivi di protezione a corrente differenziale. Risulta soddisfatta la seguente condizione: Ra ≤ Vo la dove: Ra è il valore della resistenza di terra la è il valore della corrente che provoca l’interruzione automatica Vo è il valore della tensione massima che può permanere per un tempo indefinito sulle masse Ponendosi nella condizione più gravosa facendo riferimento al differenziale generale esterno avremo che: Vo = 25V la = 0,5A Per cui: Ra ≤ 25 =50Ω 0,5 In ogni caso tali valori sono ampiamente rispettati in quanto il valore della resistenza di terra si presume essere inferiore a tale valore. Essendo il circuito in sistema TT il limite massimo ammesso dalla norma CEI 64-8 risulta essere rispettato. L) Per quanto riguarda la protezione contro i contatti diretti, tutte le parti attive sono poste entro involucri o dietro barriere tali da assicurare almeno il grado di protezione IPXXB. Tutte le superfici orizzontali delle barriere o degli involucri che sono a portata di mano hanno un grado di protezione non inferiore a IPXXD. Inoltre le barriere e gli involucri sono saldamente fissate e dovranno mantenere una sufficiente stabilità e durata nel tempo. 23 E’ possibile togliere le barriere aprire gli involucri solo con l’uso di una chiave o di un attrezzo. E’ necessario un controllo periodico e relativi interventi con cadenza annuale che permetta di garantire la conservazione del richiesto grado di protezione e la conveniente separazione delle parti attive. M) Per quanto riguarda l’illuminazione artificiale si sono seguite le seguenti norme: - decreto sull’edilizia scolastica D.M. 18/12/75 - norme UNI EN 12464-1. Per gli apparecchi installati in classe I si provvederà al controllo della connessione dei vari corpi illuminanti al conduttore di protezione dell’impianto. Per quanto riguarda l’installazione di apparecchi in classe II, non verrà effettuato nessun collegamento con il conduttore di protezione. I circuito di illuminazione sono generalmente comandati da interruttori posti nella stanza dove sono ubicati gli apparecchi illuminanti da comandare. N) Il bicolore giallo-verde è riservato ai conduttori di protezione (ivi compresi i conduttori di terra ed i conduttori equipotenziali) ed il colore blu chiaro è destinato al colore neutro. Si provvederà, inoltre, al rispetto delle seguenti prescrizioni per la sicurezza e prevenzione. 1) Tutti i componenti elettrici verranno limitati a quelli necessari per il funzionamento del complesso. 2) Nelle vie d’uscita non verranno installati componenti elettrici contenenti fluidi infiammabili. 3) Tutti gli apparecchi di illuminazione verranno mantenuti ad una adeguata distanza dagli oggetti illuminati. 4) Le condutture elettriche che attraversano le vie d’uscita non costituiranno ostacolo al deflusso delle persone. 5) I conduttori dei circuiti in c.a. verranno disposti in modo da evitare pericolosi riscaldamenti delle parti metalliche adiacenti per effetto 24 induttivo. In particolare tutti i conduttori dei circuiti in c.a. insellati entro involucri di materiale ferromagnetico verranno disposti in modo che i conduttori di tutte le fasi ed il conduttore di neutro siano contenuti nello stesso involucro. 6) I circuiti verranno protetti contro i sovraccarichi ed i corto circuiti, con dispositivi di protezione posti a monte delle condutture. 7) Le protezioni a corrente differenziale per gli utilizzatori hanno un valore non superiore a 0,03A vista la destinazione. 8) I componenti elettrici sono ubicati o protetti in modo da non essere soggetti allo stillicidio di eventuali combustibili liquidi. B.2) Impianto di Messa a Terra Per tutta l’attività esiste un apposito impianto di messa a terra realizzato tramite un dispersore in rame nudo da 50 mm2 e da picchetti di terra il cui collettore è ubicato nei pressi del quadro generale. Il conduttore di terra è in rame isolato in guaina plastica della sezione di 16 mm2. Questo in accordo con la Tabella 54° dell’art. 542.3.1 della Norma CEI 64.8/5 fascicolo 1920. I conduttori di protezione saranno incorporati nelle stesse condutture comprendenti i conduttori attivi ed hanno come sezione minima la stessa dei conduttori di fase. I collegamenti al nodo delle masse estranee sono stati effettuati con conduttori di sezione non inferiore a 6 mm2. Dalla verifica della la protezione contro i fulmini l’edificio risulta autoprotetto contro le fulminazioni. B.3) Impianto di Illuminazione Le plafoniere installate nelle aule sono del tipo a plafone, dotate di lampade fluorescenti da 2x36W con reattore elettronico. Le plafoniere nei corridoi sono del tipo a plafone dotate di lampade fluorescenti da 1x36W che vengono smontate e recuperate, con il rifacimento del solo punto luce. 25 Il dimensionamento avverrà in base alle norme UNI EN 12464-1 ed il livello di illuminamento la tonalità, Rà (gruppo resa del calore) – UGR (indice unificato dell’abbigliamento) sono state stabilite come da norma. B.4) Impianto Elettrico di Sicurezza Tali impianti sono composti da: - lampade autoalimentate in grado di garantire un livello di illuminazione non inferiore a 5 Lux lungo i percorsi di esodo; L’autonomia delle sorgenti di sicurezza è di 60’. - L’impianto di illuminazione di sicurezza è costituito da plafoniere dotate di alimentazione autonoma in caso di emergenza, installate nei corridoi, nelle singole aule didattiche. - impianto di allarme costituito dallo stesso impianto a campanelli verrà collegato con l’impianto della scuola media esistente, usato normalmente per la scuola, purché venga convenuto un particolare suono. Nessun’altra apparecchiature sarà collegata all’impianto elettrico di sicurezza. L’autonomia delle sorgenti di sicurezza è di 60’. B.5) Qualità e provenienza dei materiali Tutti i materiali da impiegare dovranno essere di ottima qualità; lavorati a regola d'arte e corrispondere perfettamente al servizio cui sono destinati; dovranno, inoltre, rispondere alle norme CEI, avere dimensioni unificate, secondo le tabelle UNEL in vigore ed essere contrassegnati col marchio di qualità. L’appaltatore non potrà usare materiali che non siano stati preventivamente accettati e riconosciuti idonei dalla D.L. 26 C. RELAZIONE SPECIALISTICA SICUREZZA ANTINCENDIO E IMPIANTI MECCANICI 27 1) PREMESSA Il complesso scolastico è soggetto al controllo dei VV.F. secondo l’attività n.85 per l’attività scolastica con più di 100 persone presenti e Tipo 4 (da 801 – 1200 persone). L’edificio è dotato di un impianto idrico antincendio realizzato con tubazioni in PEAD – PN 20 anello installato attorno all'edificio dalla quale si derivano le alimentazioni agli idranti e naspi ed in acciaio per gli stacchi e le parti interne. All’interno della scuola sono installati naspi UNI 45 corredati di tubazione semirigida di lunghezza idonea a consentire di raggiungere col getto ogni punto dell’aria protetta. All’esterno della scuola sono previsti idranti UNI 45 a muro collocati in prossimità delle uscite di sicurezza e delle porte così da coprire ogni parte dello stabile. L’alimentazione di tutto l’impianto idrico antincendio è fornita da gruppo di pressurizzazione capace di una portata da 90 m3/h e prevalenza 62 m.c.a. corredato di relativa riserva idrica con capienza utile che garantisce un’autonomia di 60’. Il sistema composto da gruppo di pressurizzazione e riserva idrica saranno conformi alla norma UNI 12845 – UNI 11292; l’impianto è conforme alla UNI 10779 ed è dotato di gruppo motopompa , elettropompa e pompa pilota. 2) CARATTERISTICHE COSTRUTTIVE DELL’EDIFICIO L’edificio scolastico è ubicato in un edificio esistente di tipo isolato, non in prossimità di attività che comportino gravi rischi di incendio e/o di esplosione, e quindi non adiacente ad altro edificio avente destinazione diversa, nel rispetto del DM 18.12.1975 e delle norme di sicurezza relative alle specifiche attività che non escludono la vicinanza o la contiguità di scuole. L’edificio comprende un unico piano fuori terra distribuito su tre livelli in relazione all’andamento del terreno. È situato nella periferia della città in zona Montegranaro e comprende le seguenti zone principali: - Piano interrato: comprende un locale di deposito di materiali vari di uso didattico e/o dismessi; - Livello 1 (Piano terra): comprende l’atrio di ingresso, la palestra, parte degli uffici amministrativi, con accessi separati direttamente dall’esterno, la centrale termica, la centrale idrica antincendio, un ripostiglio della superficie di circa 80 mq e due depositi di materiali vari della superficie inferiore a 500 mq ognuno; 28 - Livello 2 (Piano Primo): comprende n. 13 aule didattiche normali e relativi servizi; - Livello 3 (Piano Primo): comprende alcuni uffici amministrativi, n. 2 aule didattiche normali, un’aula-laboratorio speciale (computer ecc.), l’aula magna, utilizzata anche come refettorio, e relativi servizi; - Livello 4 (Piano Secondo): comprende una zona a spazio aperto destinato a biblioteca e sala lettura e n. 9 aule didattiche normali oltre i relativi servizi. In totale 22 aule normali e 2 specialistiche. Per consentire l’intervento dei mezzi dei Vigili del Fuoco, gli accessi all'area rispondono ai seguenti requisiti minimi: - larghezza: 3,5 m; - altezza libera: 4 m; - raggio di svolta: 13 m; - pendenza: non superiore al 10%; - resistenza al carico: almeno 20 tonnellate (8 t sull'asse anteriore e 12 t sull'asse posteriore; passo 4 m). L'utilizzo degli spazi esterni, di pertinenza dell'edificio, ai fini del parcheggio di autoveicoli, non pregiudicherà l'accesso e la manovra dei mezzi di soccorso e non costituirà ostacolo al deflusso delle persone. L’edificio avrà un’altezza inferiore a 12 m e non sono richiesti particolari requisiti per l’accostamento delle autoscale dei Vigili del Fuoco. Si precisa che nell’edificio scolastico non è previsto l’alloggio per il custode. 3) RESISTENZA AL FUOCO DELLE STRUTTURE Trattandosi di un edificio esistente, le caratteristiche di resistenza al fuoco degli elementi strutturali sono state riscontrate secondo le prescrizioni e le modalità di prova stabilite nella Circolare del Ministero dell'Interno n. 91 del 14.09.1961, prescindendo dal tipo di materiale impiegato nella realizzazione degli elementi medesimi (calcestruzzo, laterizi, acciaio, legno massiccio, legno lamellare, elementi compositi). 29 Il dimensionamento degli spessori e delle protezioni da adottare per i vari tipi di materiali suddetti nonché la classificazione degli edifici in funzione del carico di incendio, saranno determinati con le tabelle e con le modalità specificate nella Circolare n. 91 citata, tenendo conto delle disposizioni contenute nel DM 06.03.1986. Per quanto di competenza si è fatto riferimento ai D.M. 16/02/2007 e D.M. 09/03/2007. L’edificio, di altezza antincendi non superiore a 24 m, è dotato di strutture realizzate in modo da garantire una resistenza al fuoco di almeno R 60 (portanti) e REI 60 (separanti). L’attività non comunica con locali ad essa non pertinenti. Alcuni locali dello stesso edificio, serviti da propri accessi indipendenti, sono destinati a deposito; da questi la scuola è separata con strutture murarie REI 60 senza comunicazioni. N.B. I depositi sono in uso al servizio manutenzione del comune e non della scuola - Il carico d’incendio è comunque inferiore a 30 kg/mq 4) REAZIONE AL FUOCO DEI MATERIALI Le caratteristiche di reazione al fuoco dei materiali in base al D.M. 26/06/1984 e alle disposizioni contenute nel D.M. 10-15/03/2005 sono le seguenti: a) negli atri, nei corridoi, nei disimpegni, nelle rampe, nei passaggi in genere e nelle vie di esodo, sono impiegati materiali di classe 1 in ragione, al massimo, del 50% della loro superficie totale (pavimento + pareti + soffitti + proiezioni orizzontali delle scale). Per le restanti parti sono impiegati materiali di classe 0; b) in tutti gli altri ambienti i materiali di rivestimento dei pavimenti sono di classe 2 e gli altri materiali di rivestimento di classe 1; c) i materiali di rivestimento combustibili, ammessi nelle varie classi di reazione al fuoco saranno posti in opera in aderenza agli elementi costruttivi, di classe 0 escludendo spazi vuoti o intercapedini; d) i materiali suscettibili di prendere fuoco su entrambe le facce (tendaggi, ecc.) saranno di classe di reazione al fuoco non superiore a 1. 30 5) Compartimentazione L'edificio, di altezza non superiore a 12 m, è costituito da un unico compartimento dato che la superficie totale risulta inferiore ai 6.000 mq. 6) Scale Il collegamento interno tra il primo e il secondo livello è costituito da una rampa a scivolo; tra il primo e gli altri livelli il collegamento è dato da una serie di scale aperte a rampa unica rettilinea della larghezza di circa 2,50 mt. Le caratteristiche di resistenza al fuoco dei vani scala saranno congrue con quanto previsto al precedente punto 3.0 e pari a REI/R 60. La larghezza minima delle scale è, in ogni punto, non inferiore a 1,2 m. In sommità alla rampa di ingresso e alla scala interna vengono realizzate aperture di aerazione di superficie netta > 1 m2 asservite all’impianto di rilevazione incendi. Le rampe sono rettilinee, non presentano restringimenti, hanno non meno di tre gradini e non più di quindici; i gradini sono a pianta rettangolare, hanno alzata e pedata costanti, rispettivamente non superiore a 17 cm (alzata) e non inferiore a 30 cm (pedata). 7) SISTEMI DI ALLARME L’edificio scolastico è munito di un sistema di allarme in grado di avvertire gli alunni ed il personale presenti in caso di pericolo. Il sistema di allarme ha caratteristiche atte a segnalare il pericolo a tutti gli occupanti il complesso scolastico ed il suo comando è posto in locale costantemente presidiato durante il funzionamento della scuola (portineria). Essendo l’edificio scolastico valutato di tipo 4, si utilizzerà un impianto ad altoparlanti. L’impianto di allarme è comunque alimentato da impianto elettrico di sicurezza. 31 8) MEZZI ED IMPIANTI FISSI DI PROTEZIONE ED ESTINZIONE INCENDI L’edificio scolastico è dotato di idonei mezzi antincendio come di seguito precisato. Numero di estintori portatili Numero di idranti DN 45 Numero di attacchi di mandata DN 70 per VVF Numero di idranti DN 70 Caratteristiche dell’alimentazione: Portata Pressione Volume riserva idrica Autonomia 9) n. 33 n. 13 n. 2 n. 2 90 58 44 60 m3/h m.c.a. m3 min. RETE IDRANTI L’edificio è servito da una serie di 13 idranti UNI 45 con manichetta da 20 mt, aventi ognuno la portata minima di 120 lt/1’ con pressione residua al boccaglio di 1,5 bar, dislocati all’interno della scuola in punti segnalati e facilmente raggiungibili tali da coprire tutte le aree. Per lo spegnimento sono installati anche n. 2 idranti UNI 70 con manichetta da 30 mt, aventi ognuno la portata minima di 240 lt/1’ con pressione residua al boccaglio di 2 bar, dislocati all’esterno dell’edificio in punti segnalati e facilmente raggiungibili tali da coprire tutte le aree non facilmente raggiungibili dall’autopompa VVF (zona a monte). La rete di distribuzione idrica, realizzata con tubi di ferro e polietilene, è chiusa ad anello ed è protetta dal gelo, dal fuoco e dagli urti accidentali; è stata dimensionata per alimentare contemporaneamente n. 4 idranti UNI 45 e n. 1 idrante UNI 70. All’esterno dell’edificio in posizione facilmente accessibile prossima ai varchi di accesso all’area sono installati due attacchi UNI 70 per autopompa dei VV.F.. L’alimentazione idrica progettata per alimentare contemporaneamente gli idranti idraulicamente più sfavoriti per un tempo minimo di 60 minuti. 32 La riserva idrica è costituita da una vasca in c.a. interrata, della capacità di 44 mc. alimentata dall’acquedotto municipale. Il gruppo di surpressione idrica della portata di 90 m3/h è formato da una pompa pilota e due di esercizio, una di riserva all’altra, delle quali una con motore elettrico e l’altra con motore a scoppio ad avviamento automatico (Qmax = 1500 lt/min. – Hmax = 58 m.c.a.). Le tubazioni di alimentazione e quelle costituenti la rete sono protette dal gelo, dagli urti e dal fuoco. 10) ESTINTORI L’edificio scolastico è dotato di estintori portatili aventi capacità estinguente almeno 13A - 89B/C di tipo approvato dal Ministero dell’interno in ragione di almeno un estintore per ogni 200 m2 di pavimento o frazione di detta superficie, con un minimo di due estintori per piano. 11) IMPIANTI FISSI DI RILEVAZIONE INCENDI I locali adibiti a ripostiglio o non di uso continuo sono protetti da un impianto di rilevazione e segnalazione automatica incendi con segnalatore di allarme posizionato in un locale normalmente presidiato. 12) SEGNALETICA DI SICUREZZA La segnaletica di sicurezza, sarà realizzata applicando le disposizioni espressamente finalizzate alla sicurezza antincendio, di cui al D.Lgs. n. 81 del 09.04.2008. 33