00 inizio - Viaggiare in Puglia

Transcript

00 inizio - Viaggiare in Puglia
Masserie storiche
Brindisi
e la sua provincia
Puglia
Illuminata da un vivido sole e inondata dall’aria salmastra del mare, la terra
di Brindisi si contraddistingue da secoli per l’estesa arboricultura
specializzata basata sulla vite, sul mandorlo e principalmente, sull’olivo.
Lo stesso paesaggio caratterizzava questo territorio già in epoca romana,
quando il vino e soprattutto l’olio brindisino, celebre per la sua eccellente
qualità, salpava dai porti del litorale, alla volta dei più lontani mercati di
tutto il Mediterraneo. Sin da allora, lo sfruttamento agricolo del suolo si
univa alla presenza sul territorio di una fitta rete di strutture agricole, per
la gestione della raccolta dei frutti e della lavorazione dei prodotti. Un
esempio interessante di azienda agricola di epoca romana è rappresentato
dalla villa rustica di Visellius, situata a breve distanza dalla costa in località
Giancola, a sud di Brindisi: l’impianto produttivo, vera e propria azienda
agricola ante litteram, comprendeva il fundus –la vasta tenuta agricola
adibita all’arboricoltura– e alcune fornaci, funzionali alla produzione delle
anfore da trasporto che venivano poi imbarcate sulle navi attraccate negli
approdi e nei punti di carico e scarico merci, situati opportunamente sulla
costa, a poca distanza dall’azienda e lungo le principali direttrici viarie.
Ulivo secolare
LA TERRA DELL’ORO VERDE
Il contesto territoriale della provincia, in particolare l’agro di Fasano –caratterizzato da immense distese
di oliveti plurisecolari e carrubi monumentali– è uno fra i più caratterizzanti di tutta la regione per la
presenza di masserie, per lo più datate tra XVI e XVIII secolo. In molti casi, questi edifici si aggregano
o si sovrappongono a strutture più antiche, generate intorno a più longevi complessi agricoli ipogeici
come quello che si trova nel villaggio rupestre di Lama d’Antico, situato a poca distanza dal centro urbano di Fasano: tra le grotte adibite alle attività produttive e artigianali, si riconosce anche un trappeto,
una grossa vasca rotonda scavata nella roccia, funzionale alla molitura delle olive. Il passaggio dal centro agricolo rupestre alla masseria-torre fortificata è significativamente testimoniato in età medievale dalla
Fasano. Masseria S. Angelo de Graecis (foto APT Brindisi)
Masseria Ottava, situata in località Speziale. La torre fortificata che ne costituisce il nucleo più antico (risalente alla fine del XVI secolo), sorge nei pressi di un frantoio ipogeico e una chiesa edificata in forme romaniche intorno all’XI secolo. Ad epoca medievale
(XII secolo) risale anche la fondazione della vicina Masseria Sant’Angelo de’ Graecis, in località S. Angelo, conosciuta anche come Abbazia San Lorenzo, perché situata proprio nei pressi dell’omonimo insediamento rupestre: adibita oggi a sala ricevimenti, la struttura conserva ancora integro l’antico frantoio, che
accoglie l’interessante Museo dell’olio d’oliva.
Fasano. Masseria S. Angelo de Graecis,
antico frantoio (foto APT Brindisi)
I COMPLESSI AGRICOLI IPOGEICI
Masseria S. Domenico, affacciata, invece, sull’ampio orizzonte di mare
che si staglia sul tratto di costa rocciosa situato poco dopo Savelletri. La
storia di Masseria Coccaro comincia nel XVII secolo, epoca a cui risale la
torre fortificata con beccatelli, caditoie e feritoie, mentre la chiesa annessa è del 1739. Di grande interesse architettonico è il portale, aperto
nell’alto muro di cinta, che un tempo cingeva l’intera struttura, e al di
sopra del quale, accanto allo stemma gentilizio della famiglia proprietaria,
trovano posto in segno di devozione e protezione una croce e un pregevole bassorilievo in pietra raffigurante la Vergine col Bambino. Costruita
nel XVIII secolo, la Masseria S. Domenico, conserva ancora pressoché
integra l’antica torre fortificata caratterizzata, oltre che dalla suggestiva
scala di accesso agli ambienti del primo piano (un tempo adibiti a residenza), dal lungo parapetto di coronamento con caditoie e insoliti camini
di forma circolare, sormontati da piccole croci in pietra.
Fasano. Masseria S. Domenico (foto APT Brindisi)
Le più antiche masserie del litorale compreso tra Fasano e Ostuni sono il
risultato dell’aggregazione di diversi corpi di fabbrica intorno ad un nucleo iniziale, la torre fortificata, che prende a modello nelle sue componenti essenziali la casa torre urbana, progettata e organizzata, però, per
rispondere allo svolgimento delle attività agricole e garantire la sicurezza
delle famiglie e dei prodotti agricoli. Sottratte all’incuria del tempo attraverso opportuni interventi di restauro e adattamento, alcune di queste
masserie hanno smesso la loro funzione di aziende agricole, per diventare suggestive e lussuose strutture ricettive, vere e proprie oasi del benessere. In territorio di Fasano, si segnalano Masseria Coccaro, situata
nell’omonima contrada, pochi chilometri a nord-est del centro abitato e la
MASSERIE ... DEL BENESSERE
Fasano. Masseria Torre Coccaro
Fasano. Masseria Maccarone, chiesa
L’antica dimora rurale cinquecentesca, caratterizzata da pochi ambienti distribuiti su due livelli, si trasforma nel
Settecento in masseria monumentale, vero e proprio palazzo gentilizio di campagna, arricchito da spettacolari scalinate, eleganti balaustre, finestre timpanate e decorate a rilievo, volte dipinte e stuccate. Tra i numerosi esempi
di questo tipo, sempre nell’agro di Fasano, in località Carboncelli, a poca distanza dal centro abitato sulla strada
per Savelletri, si segnala la Masseria Maccarone, una delle più importanti aziende agrituristiche della zona ed uno
dei pochi complessi architettonici che conserva ancora perfettamente integra la struttura originaria, permettendo
di assaporare appieno il fascino dell’antica civiltà contadina. Di grande interesse è l’imponente casa padronale del
1754, caratterizzata da due scenografici prospetti di gusto tardo barocco:
quello principale è inquadrato da un
elegante portale di accesso, decorato
con alti pinnacoli e volute. Intorno alla
casa padronale trovano posto, entro il
perimetro serrato dell’alto muro di
cinta, il complesso delle case coloniche con l’antico frantoio (ancora oggi
in uso), i ricoveri per gli animali e i fienili, l’agrumeto e la pineta, la pregevole cappella con altare riccamente
Fasano. Masseria Maccarone
decorato.
DIMORE GENTILIZIE DI CAMPAGNA
La strada che da Fasano conduce ad Ostuni, ancora oggi
la più rinomata tra tutte le città del brindisino per l’alta
qualità dell’olio prodotto nelle sue aziende agricole, è un
susseguirsi di numerose masserie ancora oggi produttive:
l’alternanza, perfettamente scandita nello spazio, delle
strutture architettoniche immerse negli estesi pianori di
ulivi argentati rende l’idea del forte livello di antropizzazione che caratterizza da millenni questa zona. Lo testimonia in località Montalbano,
la presenza nelle campagne di
un dolmen dell’età del Bronzo, costruzione megalitica con funzione funeraria che i
contadini del luogo hanno
adibito per secoli a ricovero di attrezzi agricoli e
di bestiame. Non lontano si incontra la
Masseria Montalbano,
uno dei più antichi e grandi complessi agricoli del brindisino, ancora perfettamente conservato e oggi, dopo un
accurato restauro, adibito a relais. Il complesso, il cui nucleo originario risulta già esistente già nel XVI secolo, costituisce per le sue dimensioni un vero e proprio borgo
fortificato. Nel corso del secolo successivo passò a
Giangirolamo II d’Acquaviva d’Aragona conte di
Conversano, uno dei più potenti feudatari della regione.
Cuore del villaggio è una grande
corte su cui si affacciano la dimora padronale, gli alloggi della servitù, le stalle
e le scuderie, tre grandi frantoi e la
chiesetta, dedicata alla Beata
Vergine del Rosario: al suo
interno si conservano interessanti affreschi e al di
sotto dell’altare maggiore
lo stemma della casata
D’Acquaviva d’Aragona.
Ostuni. Masseria Montalbano
Stemma della casata D’Acquaviva d’Aragona
VERSO LA CITTÀ BIANCA
Nel territorio di Ostuni si trovano le più
grandi masserie della provincia: grandi
complessi architettonici rurali, calibrati con
metodo e ingegno per essere predisposti ad
ottenere il massimo rendimento in termini
di produttività e pertanto composti da una
maggiore quantità di specifici spazi operativi destinati alla produzione dell’olio e del
vino, ma anche all’allevamento e alla pastorizia. La masseria Carestia, forse la più
grande dell’intera regione, si distingue per
il suggestivo viale d’ingresso, in antico sostenuto da un tetto a due falde sostenuto da
quindici archi, la grande corte centrale e soprattutto lo straordinario palazzo gentilizio con un imponente prospetto
sormontato da coronamento mistilineo, statue ed altri elementi decorativi.
Adibita ad azienda agrituristica, la masseria Lo Spagnulo, rivive ancora
oggi la sua estrema funzionalità: l’imponente struttura fortificata, quasi un
vero e proprio fortilizio nascosto tra gli ulivi, con mura di cinta e torri di difesa, venne edificata nel XVII secolo da Don Saverio Lopez y Royo originario di Pamplona da cui deriva il nome. Di grande pregio architettonico
è, oltre al portale di ingresso sormontato dallo stemma dei Lopez, il monuI
mentale scalone a doppia rampa di accesso che conduce agli ambienti del
primo
S piano del palazzo padronale. Spostandosi verso il mare, infine, a San
Vito dei Normanni, la Masseria Incantalupi, adibita ad accogliente struttura
ricettiva, è un’ulteriore testimonianza dell’importanza rivestita dagli espedienti difensivi, soprattutto in questa zona costiera, per secoli minacciata
M
dalle scorrerie dei pirati e dei Turchi. Il complesso si contraddistingue, infatti, per la presenza di un’alta torretta di avvistamento in tufo lasciato a
vista, che emerge sul biancore della restante struttura intonacata.
Ostuni. Masseria Lo Spagnulo
Ostuni. Masseria Lo Spagnulo
San Vito dei Normanni. Masseria Incantalupi
B
Turi
Monopoli
Egnazia
Fasano
Villanova di Ostuni
Cisternino
Ostuni
Martina Franca
M
nc
Massafra
a
L
Torre Guaceto
Brindisi
Carovigno
San Vito dei Normanni
Ceglie Messapica Latiano
Mesagne
San Pietro in Vernotico
Torchiarolo
Francavilla Fontana
TTaranto
Taranto
to PPulsano
a
Oria
Sa
Sava
a
Erchie
Manduria
L
ile
Prodotto editoriale realizzato da:
“Iniziativa finanziata con fondi della U.E. - P O R Puglia 2000/2006”
T
www.mpmirabilia.it
P
© 2008 MP Mirabilia S.r.l. per i testi e il progetto grafico
DIREZIONE REGIONALE PER I BENI CULTURALI
E PAESAGGISTICI DELLA PUGLIA
Brindisi
e la sua provincia
FORTEZZE ... TRA GLI ULIVI