la liguria del secolo
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la liguria del secolo
I N S E R T O S P E C I A L E A L L E G A T O A L N U M E R O O D I E R N O LA LIGURIA DEL SECOLO OBIETTIVO MEDIA VALBISAGNO LE OPINIONI DEI CITTADINI LA STORIA E IL FUTURO LE ECCELLENZE DEL TERRITORIO 2 LUNEDÌ 2 NOVEMBRE 2009 Per l’acquisto di una cucina una lavastoviglie “REX” - “ARISTON” in OMAGGIO!!! Finanzamenti sino a 30 mesi a tasso 0! • REALIZZIAMO: Soluzioni d’arredo originali • ESEGUIAMO: Accurate progettazioni di interni con soluzioni personalizzate per ogni ambiente della vostra casa • OFFRIAMO: Servizio attento e completo incluso di montaggio, garanzia ed assistenza post-vendita curata dallo stesso titolare Via Struppa, 348 r. - 16165 Genova • tel. e fax 010.80.36.82 www.variantearredamenti.it • [email protected] i numeri LUNEDÌ 2 NOVEMBRE 2009 3 LA POPOLAZIONE RESIDENTE GENOVA - MEDIA VALBISAGNO GRAFICI IL SECOLO XIX nelle unità urbanistiche (31 dicembre 2006) 15.478 Parenzo 6.207 S. Pantaleo SUPERFICIE TERRITORIALE zona urbanizzata 14.278 1.077,68 Montesignano ettari zona totale 4.179,17 ettari 2.841 S. Eusebio 9.674 Molassana 4.570 censimento 2006 popolazione variazione % rispetto al 2001 densità abitanti/ettaro 59.082 -0,57 14,14 Doria 6.034 Prato LE VARIAZIONI ANAGRAFICHE movimento naturale movimento migratorio 710 689 cambi di abitazione 1.384 1.382 entrati usciti +2 unità 824 438 nati morti -251 unità DIFFERENZA immigrati emigrati -114 unità DIFFERENZA DIFFERENZA Cava ed impianto Conglomerati Bituminosi Pavimentazioni stradali - Trasporti - Noleggi Movimento terra Progettazione e Direzione opere civili - Stime e perizie Impianti di Calcestruzzo UFFICIO E SEDE: Via Adamoli, 401 - 16165 GENOVA – Tel. 010 836.22.04 - Voce/Fax 010 836.10.94 E-mail: [email protected] 4 LUNEDÌ 2 NOVEMBRE 2009 la storia I SIMBOLI DEL PASSATO Staglieno e la memoria Cimitero, Risorgimento e il legame con la città A CAVALLO tra il mondo ur bano e le terre agricole dell’alta valle. Un tempo fuori le mura, comodo campo per le truppe straniere arrivate da regni lon tani, amiche o nemiche, porta trici di sangue e epidemie. Ma anche esilio (momentaneo) per le fazioni politiche locali in disgrazia, nell’eterna lotta tra famiglie, Doria e Fieschi, guelfi e ghibellini, popolani e aristo cratici. Eccola, la media valle del Bi sagno, luogo di transito e teatro di piccoli e grandi eventi. Se il torrente potesse parlare, rac conterebbe un via vai di cose e persone, armi e carri. Parle rebbe dell’acquedotto che, par tendo da monte, portava la vita per tante famiglie. E del lavoro delle maestranze che nel 1650 costruirono un primo ponte sul rio Geirato a Molassana. E chissà se l’acqua del fiume che ha memoria ha ascoltato le voci della rivolta contro gli austriaci del 1746, lanciata con un sasso da un ragazzo del po polo, Giovanni Battista Pe rasso detto “il Balilla”, e degli scontri che qui seguirono, fino alla completa cacciata delle truppe agli ordini di Vienna. Genova era ancora lontana, una città fortificata. Solo il go verno sabaudo nel 1850 avrebbe progettato e comple tato la strada della Scoffera e, negli anni immediatamente successivi all’Unità, sarebbe iniziata l’espansione urbana che avrebbe portato all’annes sionedelborgodiStaglieno(in sieme a Marassi e San Frut tuoso), a lungo rimasto l’ estremo lembo di Genova nella valle. Ed è sorprendente che il luo gosimbolo della storia di que sta valle, terra di transiti, sia un luogo d’approdo, il cimitero monumentale di Staglieno. Eterno nella sua parte monu mentale, porto d’arrivo per i grandi dell’arte, della politica, del Risorgimento. >> SUL WEB OPERE D’ARTE TUTTE SCHEDATE ••• TUTTO il patrimonio storicoculturale del cimi tero di Staglieno è sul web. Le immagini e le schede di migliaia tra mo numenti e sculture del ci mitero monumentale sono visibili sul sito della Regione Liguria, www.culturainliguria.it (alla voce “inventario dei beni culturali), grazie alla catalogazione promossa dal Comune di Genova. Staglieno, cuore della mo derna municipalità, è oggi splendore e degrado. Ed è dav vero l’emblema di un quartiere e di una città. Non solo perché i grandi di ieri e di oggi ancora parlano ai vivi, sono testimo nianzadiciòchealtrihannoso gnato e cercato. Ai margini della città otto centesca, il quartiere di Sta glieno è un angolo di Valbisa gno che, in un passato neanche troppo lontano, era il luogo de putato per accogliere le attività più scomode, dal via vai dei carri funebri allo smaltimento dirifiutiallaVolpara,finoaicu muli di carbon coke alle Ga vette. Ma la presenza dominante, su tutto, è quella del cimitero monumentale. Luogo di splen dore e trascurata nobiltà, fonte di lacrime e ricchezza. Una città dei morti che oggi è grande quanto la Genova dei vivi: sono infatti tra 500 e 600 mila le sepolture attualmente presenti, secondo una stima dei servizi cimiteriali del Co mune. La storia è davvero qui, non solo nella giornata che la tradi zione e la Chiesa dedicano ai defunti.Mazzini,ilcimiterodei garibaldini,maancheGovieDe Andrè parlano ancora, a chili sa ascoltare. BRUNO VIANI [email protected] Il disegno del funerale di Giuseppe Mazzini LE SCULTURE PIÙ DEI MAUSOLEI SPICCA IL BUSTO DELLA “PAISANNA” IL PANTHEON e il mauso leo con i grandi personaggi dell’arte, della cultura e della storia di Genova (da Lorenzo Pareto a Domenico Canzio, da Domenico De Ferrari a Carlo Barabino, da Giovanni Batti sta Resasco a Nino Bixio). I ga ribaldini e Mazzini, De André che riposa qui e sembra can tare ancora le ballate di Spoon River,altrocimitero,altrevoci dall’aldilà. Però poi, alla fine, il volto che meglio rappresenta la re altà del cimitero di Staglieno e di tutto questo spicchio di città affacciato sul Bisagno è quello umile della venditrice di noccioline Cattainin Cam podonico (A Paisanna), morta nel 1881, che vendeva raste e canestrelli col vento e con il sole, come ricorda una epigrafe in dialetto genovese. È l’anima davvero popolana di un angolo di Genova che vive ancora nella sua condi zione di “terra di mezzo” so spesa tra la campagna e la città, con le sue ricchezze (tante) e i suoi problemi. i progetti LUNEDÌ 2 NOVEMBRE 2009 5 LE INIZIATIVE E LE PROPOSTE PER LO SVILUPPO Nuovo quartiere nell’ex fabbrica L’area del colorificio Boero sarà riqualificata IL COLORE che prevarrà, nel punto dove per anni le vernici sono state create, sarà il verde. “Pezzo” da esportazione dell’ar chitettura partecipata sul per corso impostato qualche anno fa sonostatiancheorganizzaticon vegni il progetto di riqualifica zione dell’area ancora oggi occu pata dal colorificio Boero, a Mo lassana, rappresenta forse il primo sereno esempio di come l’apertura di un progetto a un quartierepossamigliorareilrap porto tra l’idea del cambiamento e ciò che lo circonderà. Il com pleto abbattimento dello stabili mento industriale consentirà non solo di inserire del verde pubblico laddove non ce n’è mai stato, ma porterà anche alla na scita di un complesso “misto”, dedicato sì a nuove residenze ma con una dotazione di spazi per commercio e servizi pubblici in grado di trasformare uno stabili mento industriale in un nuovo centro del quartiere. Luogo di passaggio, striscia senza (o quasi) piazze nelle quali fermarsi, quartiere ridotto a dor mitorio dalla città del centro che col tempo ha assorbito tutte le possibilità d’impiego, la Valbisa gno tenterà di partire anche da qui,perritrovarelapropriavoca zione. Si produrranno vernici ancoraperpoco,nelgrandecolo rificio di Molassana. Al termine di un lungo percorso il primo con assemblee pubbliche aperte alle idee e alle osservazioni dei cittadinisièdecisochequisico struiranno due torri da dieci piani ciascuna (e non di venti come era stato prospettato all’inizio), una biblioteca, pale stre e cinema, un nuovo co mando per i vigili. In via Molassana, intanto, continua a far pessima mostra di sé il fantasma del glorioso Ci nema Nazionale. A fianco sor gerà il nuovo edificio del Munici pio, soldi dello Stato “Contratto di quartiere” trattenuti a fatica che finalmente si sono sbloccati. Il nuovo Municipio sorgerà al posto di un parcheggio, proprio a ridosso del vecchio cinema che per ora rimarrà com’è. Un piano o due se li prenderà la Pam, la pubblica assistenza che da epo che è costretta a occupare un lu rido casottino bordotorrente. Non molto distante, dalle parti del ponte Fleming, è invece in programma la costruzione di un silo per qualche centinaio di au tomobili. Nell’ottica di urbanisti ed esperti di mobilità qui i pen dolari dell’entroterra dovranno lasciare la propria vettura per servirsi della costruenda bus o tramvia (il dibattito è ancora apertissimotragliassessoridella giunta). Ma il quartiere senza piazze punta tutto su Sant’Eusebio, tea tro di un progetto di restyling che destinerà la piazza dell’antica chiesa ai soli pedoni. Per chi abita qui una vera rivoluzione. Niente di nuovo sotto il sole sulla “Città del marmo” di Ca’ de Riva, vicino al cimitero monumentale diStaglieno.Qui, oltreagliimpe gni di facciata rinnovati in un recente intervento gli enti non stanno andando. In Lungomare Dalmazia potrebbe invece sor gere il primo albergo della val lata: un’azienda specializzata in idrosanitari ha presentato un progetto per la costruzione di un nuovo albergo da cento camere con tanto di rimessa interrata e servizi. La voglia di cambia mento ha mille pelli. Avrebbe solo bisogno di un tantino di ve locità e attenzione in più. DANIELE GRILLO [email protected] Le due torri e l’area verde che sorgeranno nell’ex colorificio >> L’IDEA ••• SUL SOGNO di unire, in soli 1520 minuti, Prato alla Foce, si sono nel tempo sbiz zarriti in molti. Metropoli tana, people mover (ne sta sorgendo uno a Bologna), oggi le aspettative sono tutte rivolte alla busvia della Valbisagno. Una “corsia pro tetta” per i mezzi pubblici che collegherà Brignole a Molassana e ritorno. L’idea della giunta nota da tempo è quella di realizzare un collegamento veloce su PRATOFOCE, CORSIA PROTETTA PER AUTOBUS gomma, possibilmente con mezzi modernissimi, confor tevoli e veloci, in sostitu zione del progetto del tram, considerato troppo costoso. Ma il dibattito è ancora aperto, e c’è chi vorrebbe la gomma solo per qualche anno, come “apripista” al ri torno del ferro. La grande corsia gialla protetta per i bus sorgerà sia in sponda destra che in sponda sinistra del Bisagno. Non saranno impiegati cordoli a delimi tare la nuova supercorsia per i bus, si parla piuttosto di una corsia rialzata e assolu tamente inaccessibile per auto e scooter, che do vrebbe consentire ai bus di viaggiare spediti. D. GRI. 6 LUNEDÌ 2 NOVEMBRE 2009 Fino al 9 Novembre I nostri salumi e formaggi PROSCIUTTO CRUDO DI PARMA BOSCHI 19,90 € AL KG STRACCHINO ALTA QUALITÀ CONRADO 7,90 G 250 CIRCA € Il tuo supermercato di fiducia AL KG molassana LUNEDÌ 2 NOVEMBRE 2009 7 IL “VIAGGIO” DI RADIO 19 E DEL SECOLO XIX NEI QUARTIERI Giardini sporchi e vandalismi Gli abitanti del quartiere: «È colpa dei giovani» NEI GIARDINI Giorgio Falco di Molassana, sede del mercato rionale al lunedì mattina, pen sionati e signore di mezza età si incontrano per fare spesa e chiacchierare sulle panchine. Ma dal tardo pomeriggio fino a sera i giardini diventano anche il punto di ritrovo dei giovani, spesso accusati dagli adulti di non aver rispetto ed educazione per la zona nella quale abitano. Vandalismo, sporcizia e danni alle panchine dei giardini sono i motivi principali delle lamen tele degli abitanti della zona. «Guardate qui – dice Domenico Ferlitaindicandolepanchine–: le hanno cambiate pochi mesi fa e sono di nuovo distrutte. È pieno di ragazzotti che la sera si riuniscono e si divertono a spac care tutto senza motivo». Negli ultimi anni la popola zione della zona è aumentata, anche grazie alla costruzione delle nuove case popolari, inse diamento che non piace a di verse famiglie del quartiere. «Guardate nei giardini, è pieno di sporcizia perché alla sera qui c’èditutto.Peccatochedigiorno i bambini vengano per giocare sugli scivoli con i genitori», spiega Giuseppina Catalano. «Purtroppo le nuove genera zioni non hanno rispetto per niente. Spaccare panchine pub bliche senza alcun motivo è qualcosa di assurdo che pena lizza tutta la comunità», ag giunge Giovanni Ferrera. Se condoPaoloDiPietroèlanotte che peggiora il quartiere: «Negli ultimi anni sono aumentati gli ‘ UNA ZONA VIVIBILE Qui di giorno si vive bene, ma di notte questa zona non è sicura e andrebbe meglio presidiata PAOLO DI PIETRO abitante di Molassana extracomunitari e la sera questa zona non è il massimo per uscire. Forse Molassana an drebbe maggiormente presi diatadinotte,perchèdigiornosi vive bene». In zona alcuni abitanti hanno sottolineato come siano sempre di più gli stranieri che la notte vanno a dormire all’ex cinema Nazionale. «A Molassana non si sta male, si vive bene e sicura mente molto meglio che in tante altre zone di Genova. Tuttavia è vero che in alcuni casi servi rebbe più pulizia ed educa zione», spiega Vilma Sciacca luga. Anche la signora Anna, pensionata, crede che il pro blema di Molassana sia colpa delle nuove generazioni: «Vedo ragazzini che hanno la birra in mano già dal mattino, che si riu niscono con i motorini nel tardo pomeriggio. Con il buio sembra che questa zona cada nel panico. Forse le forze dell’ordine do vrebbero stare più attente quando cala il sole. Spesso sento il rumore di bottiglie spaccate nel Geirato. La stupidità di al cuni è l’unico problema di Mo lassana». MATTEO POLITANÒ Panchine distrutte ai giardini del mercato di Molassana I PREGI «PISCINA E PISTA, LA SCIORBA È UN’ISOLA FELICE» TRA LE diverse polemiche nella zona sembra tuttavia es serci anche un’isola felice. E’ la zona della Sciorba, vicino alla piscina e alla pista di atletica, dove sono tanti gli abitanti della Valbisagno che fanno sport e si allenano. Il com plesso sportivo, che accoglie nuotatori e corridori di tutte le età,giàdallaprimamattinaèri trovo di atleti e signore che scelgono l’acqua per fare un po’ disportoseguireprogrammidi riabilitazione. «Io vengo qui due volte alla settimana per fare terapia – spiega la signora GinaCaorsi–,allaSciorbasista proprio bene, il personale è simpatico e ho avuto la possibi lità di fare anche nuove amici zie». Dello stesso parere è anche Maurizio Zunino: «Io sono un maratoneta. Mi trovo bene in questa zona e credo anche che arrivare con i mezzi sia comodo e pratico per chi, come me, viene da Marassi o più dal centro». Qualche pecca? Mia figlia si trova bene ma l’acqua potrebbe essere più pulita», spiega il signor Enrico. I supermercati Basko di questa zona sono: Via E. Bernardini 20 A, tel. 010/7173033 Via Piacenza 219 R, tel. 010/7173059 8 LUNEDÌ 2 NOVEMBRE 2009 molassana LUNEDÌ 2 NOVEMBRE 2009 9 IL “VIAGGIO” DI RADIO 19 E DEL SECOLO XIX «Pochi autobus e traffico in tilt» «Che fine ha fatto il progetto del tram veloce?» AL PRIMO POSTO tra le pre occupazioni per la zona, gli abi tantimettonoiltrafficoelaman canzadimezzipubblici,siaverso il centro che verso le zone di San Martino, Fontanegli e Cartage nova. Secondo loro, negli ultimi anni le linee dell’Amt sono dimi nuite, mentre il traffico dei mezzi privati è aumentato, pro vocando ingorghi. «Io abito a Fontanegli e posso scendere giù a Molassana solo in autobus. Negli ultimi anni i mezzi sono diminuiti e per noi anziani è un gran problema», racconta la signora Lucia, pen sionata. Dello steso parere è Alice Roberti: «Gli autobus in questa zona sono pochissimi. Aspettiamo delle ore e siamo spesso stipati come sardine. Prima c’erano il 12 e il 14 che fa cevano la tratta da Caricamento a Prato, mentre ora c’è solo il 14, il 12 si ferma al Giro del Fullo». «Ho sentito dire che potreb bero togliere altre linee del bus e questa cosa mi scoraggia molto. Allamiaetànonèfacilespostarsi ed è inconcepibile pensar di dover aspettare un’ora per pren dere un autobus», spiega preoc cupata la signora Mina, pensio nata. I cittadini vorrebbero nuove soluzioni, negli anni scorsi si era parlato di una nuova linea per il tram, di nuovi mezzi pubblici per la Valbisagno. «Forse bisognerebbe modifi care il traffico in questa zona aggiunge . Si era parlato di fare un tram per la Valbisagno, ma a oggi non si è visto niente. Du rante i giorni di pioggia la ro tonda di largo Boccardo diventa un ingorgo e le linee dell’autobus sembrano sempre di meno». «La metropolitana arriverà a Molas sana, ma nel 2030 – scherza Mario Parola, coltivatore –. La verità è che questa zona è snob bata. Ma non si capisce perché: a Molassana ci sono 10.000 abi tanti». E il problema della piog gianoncreasolodisagiallaviabi lità ma anche ai cittadini che cer cano di raggiungere a piedi le loro case. «Nove volte su dieci quando piove i tombini si inta sano, esondano e allagano di verse zone. La rete fognaria è si curamente un altro problema della zona di Molassana e anche questo fattore si ripercuote sul traffico», aggiunge Maria Te resa Gastadi. Dall’altro lato della strada, su via Adamoli, la si tuazione sembra invece miglio rata. La nuova strada ha per messo di far respirare la viabilità e, anche se i mezzi pubblici non passano, spesso i cittadini che usano la macchina ammettono il miglioramento. «Certo quando piove i disagi sono maggiori ma tuttavia il traffico scorre bene anche se alla mattina con i pen dolari è più facile trovare ingor ghi», racconta Rossella Fellini, mamma del piccolo Giacomo. MA. PO. Autobus a Molassana: secondo gli abitanti sono pochi >> LA CRITICA ••• TRA I TANTI problemi le gati al traffico della zona, la signora Maria Grazia Lenzi, residente nella zona e assi stente di un nipote disabile, mette anche quello della mancanza di pedane per i di versamente abili nelle fer mate Amt, un disservizio che spesso la costringe ad affit tare mezzi privati costosi e fuori dalla portata delle ta sche di famiglia. «Mio nipote è disabile al cento per cento, senza la carrozzella non «NON CI SONO PEDANE PER DISABILI» posso portarlo in giro: è as surdo che non ci siano pe dane disposte alle fermate. Inoltre i mezzi privati ven gono garantiti fino ai 14 anni dopodiché i disabili devono arrangiarsi». Il problema non riguarda solamente i mezzi Amt, spesso dotati di rampa per l’ingresso di carrozzelle, bensì gli scalini delle fermate, ostacoli architettonici che non permettono alle carroz zelle di salire sui marciapiedi. «In centro non abbiamo diffi coltà. In questa zona invece gli impedimenti sono tanti e speriamo che il Comune fac cia qualcosa – aggiunge la si gnora Lenzi La mia famiglia non può permettersi di affit tare mezzi privati ogni volta che mio nipote vuole uscire». 10 LUNEDÌ 2 NOVEMBRE 2009 staglieno LUNEDÌ 2 NOVEMBRE 2009 11 IL ”VIAGGIO” DI RADIO 19 E DEL SECOLO XIX «Inquinamento grave» Nel mirino Fangodotto alla Volpara, forno del cimitero e rimessa Amt IN PIAZZALE RESASCO di versi cittadini della zona di Sta glieno si sono riuniti per dar voce alle lamentele degli abi tanti del quartiere: sul fango dotto della Volpara, il forno cre matorio di Staglieno e la vicina rimessa Amt. «Non ne pos siamo più, questa zona è invivi bile – spiega il signor Remo Ivaldi –: prima di tutto c’è il problema della rimessa delle Gavette. Gli stessi autisti dell’Amt hanno ammesso di avere mezzi obsoleti e la gente dellazonavedeognigiornonubi di fumo alzarsi ogni volta che i bus accendono i motori. Senza contare che a pochi metri c’è la scuolaMazziniechetuttiibam bini si ritrovano a respirare aria inquinata». Stesso problema per il forno crematorio: «Qui vengono cre mati defunti provenienti anche dalla Toscana e dal Piemonte. Il fumo è sempre alto e spesso nelle salme sono presenti pro tesi che quando vengono bru ciate producono polveri sottili molto nocive», aggiunge Gia como Fasce. Anche alla Vol para ci sono problemi a causa del compattatore dei fanghi provenienti dal depuratore di PuntaVagno:«Siamocostrettia tenere le finestre chiuse perché la puzza è insopportabile, non si può vivere così», lamenta la si gnora Antonietta Bruzzo, pensionata. Più arrabbiato è il signor Francesco Bartolo, che avocealtalanciauninvitoaipo litici della città: «Che vengano sul mio pianerottolo per capire come si vive. Li invito a pren ADOLFO MENNUTO dere un caffè per rendersene conto». La preoccupazione maggiore è per la salute: «Ci è stato promesso uno studio epi demiologico, ma non sappiamo ancora quando», spiega Fulvia Cetti. Ma tra le tante lamen tele, c’è anche chi cerca di smor zareitonicomeilsignorAdolfo Mennuto che, pur ammet tendo l’inquinamento della zona, ricorda come negli anni la situazionesiamigliorata:«Iovi vevo qui già negli anni ‘60 e ri cordo quando alle Gavette c’era il gasometro che inquinava molto di più. Ora ci sono anche parcheggiegiardini,lavitaèmi gliorata. E’ giusto lamentarsi ma è importante anche ricor dare il passato per prenderlo d’esempio». abitante di Staglieno MATTEO POLITANÒ Manifestazione contro il fangodotto nel dicembre 2008 ‘ MIGLIORAMENTI RISPETTO AL PASSATO L’inquinamento c’è ma negli anni Sessanta la situazione era ancora peggiore 12 LUNEDÌ 2 NOVEMBRE 2009 piazzale bligny IL “VIAGGIO” DI RADIO 19 E IL SECOLO XIX «Alture un po’ isolate» Autobus a singhiozzo, buche nell’asfalto e poca sicurezza di notte IN PIAZZALE BLIGNY nella zonadeimacelli,gliabitantidella vicina Sant’Eusebio, di via Terpi e via Mogadiscio lamentano le difficoltà degli spostamenti e chiedono più corse per raggiun gere le case in altura. «Il pro blema degli autobus è quello principale. Ci sono poche corse e spesso alcune di queste vengono saltate. Chi vuole raggiungere piazzale Bligny da Sant’Eusebio e viceversa a volte deve aspettare anche mezzora. E’ inaccettabile, nelle ore di punta alle fermate ci sono sempre almeno quindici persone» spiega Giuseppina Acquaviva. Dello stesso parere è anche la signora Elisabetta, intercettata alla fermata dell’autobus e vo gliosa di gridare la sua indigna zione.«È’unoscandalo.Secondo lei è giusto che persone anziane debbano aspettare venti minuti alla fermata del bus? Inoltre spesso alcune corse vengono sal tate come è’ successo a me in questo momento. E’ normale impiegare quaranta minuti per farne cinque di strada in auto bus?». «L’Amt dovrebbe ascol tare le lamentele di questa zona, vivo qui da anni e gli autobus sono sempre in ritardo, spesso gli autisti guidano anche troppo forte e nelle curve noi anziani ri schiamo di cadere e farci del male» dice Gianna Coppetti. Il disagio dei pendolari non tocca però solamente chi usa i mezzi pubblici. «Quando piove le strade che conducono a Sant’Eusebio sono pericolose. I lavori in corso sono sempre tanti ma l’asfalto continua ad essere Martino Serra e il furgone di Radio 19 in piazzale Bligny rovinato e una buca sul bagnato è’ una vera e propria trappola» dice Daniele Casorla. I pro blemi delle vie di questa zona sembrano infatti interessare anche gli automobilisti e i moto ciclisti , le buche sull’asfalto di vengono un pericolo in più per chi scende dalle alture e per chi torna a casa dal centro. «Per chi usa la moto questa zona è perico losa, soprattutto quando piove. Spesso ci sono buche sulla strada e a guidare con l’acqua si rischia veramente tanto» testimonia Roberto Canepa. Dice ancora Alessia Bigoni: «Le strade sono buie, la sera non mi fido ad uscire perché è’ pieno di ubriachi. Bisognerebbe illu minare di più la città, anche per una questione di sicurezza del cittadino oltre che della strada». «E’ vero, in via Terpi spesso si sentono schiamazzi e urla dopo le ventitré. A volte non si riesce a dormire. Sappiamo che è pieno di ubriachi ma la zona non è molto presidiata dalle forze dell’ordine» aggiunge Michela Soriani. La signora Giovanna, pensionata di via Spalato, sotto linea anche la mancanza di ma nutenzione nei marciapiedi e in alcune scale, un pericolo in più’ per chi, a causa dell’eta’, ha pro blemi di equilibrio. prato LUNEDÌ 2 NOVEMBRE 2009 13 IL “VIAGGIO” DI RADIO 19 E DEL SECOLO XIX Prato, terra di periferia Timori per il Bisagno, pieno di arbusti e rifiuti LA ZONA Di piazza Suppini a Prato, capolinea del 14 e del 13 è l’ultima considerata periferia sulla direttrice del Bisagno.. Dopo questo piazzale iniziano le strade a curve, immerse nel verde, che vanno verso Bargagli in direzione Piacenza. Gli abi tanti del posto hanno colto l’oc casione dell’arrivo dello studio mobile di Radio 19 per lamen tarelasituazionedellazonache, a loro dire, sta subendo un pro gressivo abbandono sia di abi tanti che da parte delle istitu zioni. «Ci sono pochi negozi, le attività che aprono dopo qual che mese sono già chiuse. Qui mancano i servizi base e nono stante ci sia una crisi degli eser cizi gli affitti continuano ad es serealti.Inoltrel’aperturadivia Augusto Pedullà ha tolto anche molto passaggio. Sono qui da cinquantun anni e negli ultimi sei mesi sto avvertendo la crisi nonostante io abbia un negozio avviato» racconta Giuseppe Burgio. Loredana Sordanini ha un’attività vicino alla piazza, una cartoleria che risente a sua volta del progressivo abban dono della zona. « problemi qui ‘ MANCANZA DI SERVIZI/1 Ho un’attività da 51 anni ma mai ho sentito la crisi come negli ultimi sei mesi GIUSEPPE BURGIO commerciante MANCANZA DI SERVIZI/2 Mancano i bus ma anche i negozi: non c’è un macellaio. Siamo abbandonati LOREDANA SORDANINI dettagliante piazza Suppini sono tanti, a partire dai mezzi pubblici che non ci sono. Qui passa un bus ogni quarto d’ora. Inoltre manca un macellaio, mancano i negozi e i supermer cati. Ci sentiamo un po’ abban donati». Nonostante la costru zione di un nuovo palazzetto sportivo la zona di Prato conti nua ad essere isolata rispetto alle zone vicine come ad esem pio Molassana. « I giovani scappano da qui, è normale. Non c’è niente da fare e se qualcuno ha voglia di uscire la sera deve per forza andare in centro, autobus permettendo. La sera qui non si riesce nep pure a prendere un caffé perché è tutto chiuso» spiega Monica Burgio. Dice il signor Piero Venusti, pensionato, si sente abbandonato: «Mancano i par cheggi e anche le pensiline degli autobus. La gente resta sotto la pioggia ad aspettare». E poi c’è ilo letto del Bisagno: « Tanti gli arbusti e le sterpaglie che intasano il fiume facendo aumentare la preoccupazione degli abitanti in vista della sta gione piovosa. E poi sembra di ventato una discarica» spiega Giovanni Morando Abitanti preoccupati per la vegetazione nel letto del Bisagno L’INIZIATIVA ORTO DA COLTIVARE ASSEGNATO AGLI OVER 51 DELLA ZONA IN UNA ZONA come quella di Prato dove la percentuale di pensionati è molto alta il pro getto degli orti urbani, ossia la possibilità di assegnare a per sone sopra il 51 anni piccoli appezzamenti di terra da col tivare per un periodo limitato di tempo, era stata accolta con entusiasmo. Qui era stata in dividuata la zona sopra piazza Suppini pronta per essere suddivisa ed assegnata agli abitanti della zona. Tuttavia, nonostante i lotti siano gia’ stati delimitati, l’assegna zione non è ancora avvenuta «Coltivarelaterraè un’oppor tunità importante che viene offertaaipensionati.Inquesta zona sembrava essere tutto pronto tuttavia i lotti non sono stati ancora suddivisi e i pensionati si lamentano. I ter reni sono praticamente pronti ma nessuno ha potuto ancora utilizzarli. Restano lì in attesa di non si sa cosa spiega Giampaolo Malatesta . Spe riamo che la burocrazia possa sveltirsi, tante persone hanno voglia di iniziare a coltivare». 14 LUNEDÌ 2 NOVEMBRE 2009 prato LUNEDÌ 2 NOVEMBRE 2009 15 IL “VIAGGIO” DI RADIO 19 E DEL SECOLO XIX «L’’aria è buona ma c’è il deserto» «Via Trossarelli tranquilla, però che dramma i posteggi» VIA TROSSARELLI è la strada che dalla zona di Prato porta fino alle alture di San Mar tinodiStruppa.Unaviapopolata chesoffreperòlostessomaleche avvertono i cittadini della vicina Doria. La mancanza di strutture, servizi pubblici e mezzi di colle gamento con il centro crea di versi disagi ai cittadini. «Un solo supermercato da qui a Molas sana, vi sembra normale? chiedeOfeliaVilla– Sesiconsi dera il numero delle abitazioni in rapporto agli esercizi si capi sce che qualcosa non torna. Le persone che devono fare la spesa vengono tutte in via Trossarelli e con i mezzi pubblici che ci sono a volte si rischia di perdere una mattinata intera, soprattutto per chi viene dai paesini come Fontanegli e San Martino». La Conad di via Trossarelli è infatti l’unico supermercato per diverse centinaia di metri. Gli abitanti della zona di Prato e della Doria hanno diversi spacci e drogherie ma un vero e proprio supermercato manca. «Cosi’ come i tabacchini, ce n’e’ uno qui e poi il nulla fino a San Martino di Struppa – lamenta Marianna Guzzardi – .Questa zona po Il furgone di Radio 19 in via Struppa trebbe benissimo essere risco perta perche’ ha moltissimi abi tanti. Io vengo qui per lavoro e midispiacedirecheadessocome adesso non ci verrei mai a vivere. Per i giovani questo quartiere non offre assolutamente niente». E, nonostante la mancanza di strutture, sembra che gli affitti delle case nella zona continuino ad aumentare. «Costano di meno rispetto ad altre zone ma continuanoadesseretroppoalti. E’ vero che in questa via si vive bene, si respira aria buona e c’è tranquillità, ciononostante sem bra il deserto, mancano servizi fondamentali» spiega Daniela. Via Trossarelli soffre inoltre di un altro problema: è una strada relativamente stretta e a causa della mancanza di parcheggi molti cittadini mettono la mac china sul lato della strada, ridu cendo ancor di più la carreggiata eprovocandoulterioridisagi,so prattutto nei momenti in cui passa il 479, autobus diretto a San Martino che spesso e volen tieri è costretto a lunghe retro marcepernonintasareiltraffico con le macchine che vengono in senso opposto. «In tanti parcheggiano ai lati dellastradamalagentenonsiar rabbia. Non ci sono alternative e anche i vigili sono comprensivi conicittadini.AMolassanasono stati fatti tanti parcheggi, è ora che vengano messi anche qui» spiega Roberto Tani, proprie tario di una pescheria all’inizio della strada. «Via Trossarelli è molto stretta e piena di curve. Quando piove diventa perico losa e fare le manovre non è fa cile, soprattutto per i mezzi pub blici» racconta Dario Parodi. E da Michele Leone arriva infine una strigliata a coloro che scel gono di grande cilindrata: «Il buonsenso è fondamentale». >> L’APPELLO «BELLA ZONA, MA SERVE PIÙ SENSO CIVICO» ••• VIA TROSSARELLI è collegata alla Doria e a Prato anche da tante pic cole vie e salite. Scale dove spesso gli abitanti portano a passeggiare i propri animali. La pole mica è presto fatta e quale occasione migliore dello studio mobile per esten derla a tutti gli abitanti. «La convivenza è alla base di una società moderna. Si fa presto a lamentarsi con il sindaco e il Comune, tante persone dovrebbero invece avere più educa zione quando portano in giro i propri cani». Il pro blema è chiaro: i tanti cit tadini che non puliscono le deiezioni dei propri amici a quattro zampe anche lungo scalinate che ven gono utilizzate per lo più da persone anziane. «Vivo qui da venticinque anni e mi trovo benissimo. L’unico problema che ho notato è questo, in tanti non puliscono i bisogni dei cani lasciando la strada in condizioni pietose – rac conta Ismet Cizmic – Quando porto i bambini a scuola è uno schifo. Nella zona ci sono tanti pro blemi ma questo è l’unico che puo’ essere risolto dagli abitanti». MA. PO. Continuano le iscrizioni per l’anno scolastico 2009/2010 per il conseguimento del DIPLOMA di LICENZA MEDIA - GEOMETRA - RAGIONIERE PERITO - DIRIGENTE DI COMUNITÀ Corsi in classe diurni - pomeridiani e serali oppure lezioni individuali a frequenza libera Tel. 010.515.464 SESTRI P. - Via Sestri 9D - Tel. 010.650.90.60 GENOVA - Corso Galliera 39r - 16 LUNEDÌ 2 NOVEMBRE 2009 san gottardo LUNEDÌ 2 NOVEMBRE 2009 17 IL “VIAGGIO” DI RADIO 19 E DEL SECOLO XIX Bar e oratorio per socializzare Abitanti delusi: «Degrado e scarsa sicurezza» IL DISEGNATORE navale Giovanni Naufria, ora in pen sione, ci va giù pesante: «San Gottardo è una delle zone più squallide di Genova, un quar tiere da “miseretti”». L’urbani stica, dice, non favorisce l’ag gregazione: «Sì, c’è il bar, si gioca a carte, ma mancano dei punti di ritrovo, un posto dove si possa socializzare, creare un contatto umano tra vicini di quartiere». Conferma ma è più indul gente Carlo Barbieri, e ri corda che c’è la parrocchia a fare da “aggregatore”, anche se poi ammette che «non tutti vo glionoandarci».Storceilnasoil figlio Luca, studente, tutto sommato soddisfatto della vita di quartiere. «E poi aggiunge noi ragazzi praticamente ci co nosciamo tutti». Tutt’altra visione della gio ventù di zona ha Loreto Ca varretta, anche lui pensio nato. Per il quale «cammini per strada e ti accorgi della disoc cupazione che c’è, soprattutto fra i ragazzi». E gli si aggiunge l’amico Antonino Emma nuele, che dalla provincia di Trapani da quindici anni “sale” fino a San Gottardo a trovare la figlia: «Qui saremmo a Ge nova? Ma quale Genova! Qui non c’è niente da fare, sono anni che tutto resta uguale». E il degrado non è solo un’impressione, almeno a sen tire Maria Cravari. Lei ne fa una questione di sicurezza, de linquenza e immigrazione. Ce l’ha con gli «zingari» che fre quentano queste strade. E un immigrato,HassenAiba,aGe nova da molti anni e da dieci ti tolarediunortofruttanelquar tiere, riprende il tema: «Mi hanno aperto il negozio più di quattro volte. L’ultima, di re cente, si sono portati via 230 euro». Racconta di un edificio ab bandonato lì di fianco, «occu pato da loro, abusivi, sgombe rato tre volte e subito rioccu pato». Il problema di base? «I controlli delle forze dell’ordine sono troppo pochi». Ma la delinquenza più mole sta, in zona, ha per protagonisti i genovesi, anche ragazzini. Lo dicono in molti. Un esempio, i giardini del Fossato di Cicala. Orietta De Bernardi vive al lato: «Sono vandali, 1213 anni, sfasciano tutto, le panchine, i cestini, e tutta l’immondizia la fanno finire nel fiume; un disa stro, fumano pure gli spinelli». E’ difficile anche dormire: «Li senti fino alle due di notte» e se passa una volante «vedono la luce blu, scappano e rientrano» appena se n’è andata. «Non sa quante volte ho chiamatolapoliziaammette, ma da un anno non lo faccio più, ho perso le speranze». GIULIA PALMIERI Martino Serra di Radio 19 in uno dei bar di via Piacenza >> LA CRITICA ••• NEL CUORE di San Got tardo, sulla salita di via Fi denza, c’è una macchina «dove i drogati vengono a “farsi” di notte». Lo racconta Benito Capuro, che vive lì vi cino. E’ una Panda blu, 4x4, e la ruota posteriore sinistra è a terra. Il signor Capuro si avvicina e apre lo sportello: «Vede? Si apre così. Ho fatto una piccola indagine e ho scoperto che il proprietario è morto sei anni fa e da allora è stata abbandonata, aperta». QUELLA MACCHINA RIFUGIO DI NOTTE PER DROGATI Un problema segnalato da tempo, lamentano altri citta dini, ma a cui nessuno ha an cora messo mano. Di droga, per i loro gusti, ne gira un po’ troppa. Mara Barletta ha poco oltre un negozio di og getti usati. Con dei giardini pubblici di fronte. «Non si può raccontare quello che succede qui durante i pome riggi e le sere, uno schifo si sfoga , una volta ho visto anche una madre che si dro gava davanti al figlio». Come lei,tanti si sentono lasciati soli da forze dell’ordine e Comune, impotenti. «E se provi a dire qualcosa, che non ti sta bene dice scon fortata la signora , ti arri vano pure le minacce». GI.P. 18 LUNEDÌ 2 NOVEMBRE 2009 fossato cicala LUNEDÌ 2 NOVEMBRE 2009 19 IL “VIAGGIO” DI RADIO 19 E DEL SECOLO XIX «San Gottardo, qui la vita è migliorata» «I marciapiedi però sono disastrati, le strade piene di buche» NON SERVE per forza un ge novese per vedere quali sono i problemi che affliggono la città. Singh Gurbagh, per esempio, è indiano, ma siccome da anni fa l’operaioinzonaValbisagno,tra SanGottardoeviaPiacenzagira come fosse a casa sua: «Io di so lito uso lo scooter e appena piove qui non si riesce più a pas sare. Con il risultato che non riesci ad arrivare in orario». E la viabilità qui non fa un’ot tima figura neanche quando è bel tempo. Il titolare del bar “Sodi”, Adriano Santeusanio, ha il marciapiede e la strada an tistanti il locale che sono più o meno una gruviera: «Ogni ac quazzone si formano delle poz zanghere enormi , passano gli autobus o le macchine e i miei clienti sono belli che zuppi». Gli affezionati per fortuna non si lasciano scoraggiare da questi inconvenienti. Tra loro c’è Giuseppe Pomati, che lì, at torno a un tavolino da gioco, passa volentieri i suoi pome riggi, tra una sfida a carte e l’altra con gli amici. Si concede unapausabrevissimaperdirela sua sul quartiere, la partita non ammette troppe distrazioni: Maria Crovari ai microfoni di Radio 19 ‘ SENSO CIVICO DIMENTICATO Parcheggiano sui marciapiedi o in doppia fila auto che sono treni. E non passa più nessuno AMELIA VIVALDA abitante di San Gottardo «Le macchine qui passano troppo veloci, anche vicino agli attraversamenti,chemagaripoi passa un bambino soprappen siero...». E non c’è da star tran quilli neanche a camminare sui marciapiedi: «Quante volte si inciampa e ci si fa pure male. C’è stata anche una causa, che io ri cordi, ma non so come è andata a finire. Per non parlare dei di sabili. Se per noi è pericoloso, per loro è impossibile». E su uno di quei “percorsi mi nati”passaAmeliaVivaldache in San Gottardo vive da cin quant’anni: «I marciapiedi non sono rotti, hanno i buchi! Io ci sono caduta e c’è caduta pure mia figlia. E se prosegui su, verso via Allende, non ci sono proprio! Di sera è pericolosis simo, perché per passare devi camminare sulla strada». Am mette che la zona «è migliorata moltissimo, di servizi non manca niente, supermercati quanti ne vuoi, la asl», però certo che se chi guida fosse un po’ più «civile»: «Parcheggiano sui marciapiedi o in doppia fila auto che non son mica auto, sono treni! E così non passano né i pedoni, né le ambulanze». Vecchio problema per Vitto rio Carpi, cofondatore e presi dente della Croce verde San Gottardo, i cui mezzi di soc corso, testimonia, restano spesso imbottigliate. Mentre la vede più positiva Benedetto Riga, meccanico al fossato di Cicala: «Sarà che sto sempre qui in officina», azzarda. Passa un topo sotto alle macchine in ri parazione,«manonèpoidigran disturbo». GIULIA PALMIERI >> LA DENUNCIA LE FIORIERE DEL MUNICIPIO DIMENTICATE ••• SISTEMATE LUNGO via Piacenza tre anni fa per abbellire le strade di San Gottardo, le fioriere del municipio oggi sono nient’altro che recipienti per piante secche, alti rami gialli e terra infertile. Nel più totale abbandono da circa due anni. Le mostra Nicolò Valenza, consigliere municipale Pdl: «Questi vasi li ha vo luti l’amministrazione precedente, ma adesso vanno assolutamente eli minate». Il motivo non è solo il decoro: «Tolgono spazio alle macchine che cercano il posteggio, come se già non ci fos sero abbastanza problemi osserva e poi sono sempre rotti, perché le macchine cercano co munque di parcheggiare e ci sbattono contro». La visione di quelle piante morte e rinsecchite colpi sce molti dei passanti. Ma il consigliere ammette di non avere potere in mate ria: «Il nostro budget di pende dal Comune, che, taglia e taglia, non ha mai soldi». Insomma, «la que stione non va raccontata a me dice ridendo ma alla signora Vincenzi». GI.P. 20 LUNEDÌ 2 NOVEMBRE 2009 Con i finanziamenti della Regione si recupera la passeggiata dell’Acquedotto storico in Valbisagno Un percorso nel verde delle colline che sarà lungo 28 chilometri - Il restauro di aree e strutture che ne permettono un utilizzo a fini turistici, culturali e didattici - Il progetto ha un costo complessivo ammesso al contributo di 2 milioni 843 mila euro. La Regione Liguria ha stanziato 2 milioni 658.734, di cui 1.613.234 già erogati. M c L G sc se da Ne 7i Re co èc Al mi Il C co –i si int ai pro N Quando il progetto sarà completato Genova sarà dotata della “più grande passeggiata verde della città” - come dice Giordano Bruschi, presidente del comitato delle associazioni per il recupero dell’Acquedotto storico della Valbisagno e consulente del sindaco – e sarà restituito a cittadini, turisti, studenti, un percorso di grandissimo fascino ambientale, storico e tecnico, lungo 28 chilometri percorribili a piedi. Una passeggiata nella natura delle colline della vallata e “dolce”, giacchè l’inclinazione prevista da quest’opera da luogo a una pendenza lieve, pari all’1,25 per mille. Parliamo del recupero dell’Acquedotto storico di Genova nella sua parte che attraversa la Valbisagno (la strattura arrivava fino in porto, e se ne vede ancora la traccia nei portici di Sottoripa). Un intervento gestito dal Comune di Genova grazie a finanziamenti ingenti che in questi anni sono stati stanziati e in buona parte erogati dalla Regione Liguria, coinvolgendo le competenze degli assessorati all’Urbanistica, alla Cultura e al Turismo. Il progetto di recupero riguarda sia le opere edili dell’acquedotto vero e proprio, con strutture di grande interesse e spettacolari come il ponte-sifone di Staglieno, sia la realizzazione di una migliore accessibilità alla passeggiata costituita dall’acquedotto, con la relativa segnaletica, sia il recupero di strutture che possono renderne più attiva la fruizione da parte del pubblico. In particolare è previsto il restauro della “Casa dei filtri” dove verrà allestito un centro multimediale. Si tratta anche di recuperare e attrezzare le aree limitrofe, come il parco di 2.600 metri quadrati che sarà realizzato proprio accanto alla “Casa dei filtri”, ricco di frutteti e di piante autoctone che verranno tutelate e riprodotte grazie a iniziative di agricoltura biologica. La Regione Liguria ha inoltre inserito Informazione a cura della Regione Liguria l’Acquedotto storico tra i beni da tutelare con il nuovo Piano paesistico regionale perchè di particolare valore storico e ambientale. L’intervento già realizzato riguarda il restauro dell’opera da via delle Ginestre fino alla chiesa di S.Bartolomeo e a Trensasco. Sono in corso gli appalti per proseguire il recupero da Trensasco fino a Molassana. I finanziamenti regionali, che riguardano anche le iniziative di promozione e di animazione culturale intorno al progetto, si sono succeduti in varie tranches negli ultimi anni. L’opera ha un costo complessivo ammesso al contributo regionale di 2 milioni 843 mila euro. Il contributo regionale concesso assomma in tutto a euro 2.658.734, di cui impegnati quasi due milioni (1.938.734) e già erogati 1.613.234. La tra de pe aM int ch eu Il f all o he vo 4, o , LUNEDÌ 2 NOVEMBRE 2009 Molassana si riqualifica con il Contratto di Quartiere La Regione finanzia il 35% Gli interventi in via Sertoli per realizzare una piazza, recuperare 70 alloggi pubblici, riaprire una scuola materna con mensa – Sarà costruito un Centro civico con la sede del Municipio e altri servizi – Opere che si collegano con il nuovo Progetto integrato di rigenerazione urbana promosso dalla Regione Liguria. Nel secondo programma di Contratti di Quartiere – che comprende 7 interventi a Genova, Badalucco, La Spezia, Savona e Imperia – la Regione Liguria ha investito oltre 16 milioni di euro, pari al 35% del costo complessivo di 46 milioni e 290 mila euro, mentre il restante 65% è coperto da contributi statali. Al 31 dicembre 2008 il totale dei fondi erogati era di 8 milioni e 390 mila euro. Il Contratto di Quartiere che riguarda Molassana, a Genova, comprende una serie di interventi per la riqualificazione dell’area – investita anche dalla ristrutturazione dell’area Boero – ai quali si aggiungeranno le opere e le azioni previste dal nuovo Progetto integrato di rigenerazione urbana che la Regione ha promosso grazie ai fondi FESR (Fondi Europei per lo Sviluppo Regionale) accogliendo la proposta del Comune di Genova. Per quanto riguarda il Contratto di Quartiere sono stati completati i lavori per la demolizione dell’edificio al n. 11 di Via Sertoli, eseguiti da ARTE, che consente la realizzazione della nuova piazza del quartiere. Sono invece stati appaltati e sono in corso i lavori per il recupero dello stabile al civico 7, sempre di via Sertoli, dove saranno ristrutturati 70 alloggi di edilizia residenziale pubblica. Nello stesso palazzo è prevista la realizzazione della scuola materna e di una nuova mensa al suo servizio. Il Contratto si completerà con la realizzazione della piazza attrezzata a verde e in parte a parcheggio e con la costruzione di un nuovo Centro Civico che sarà sede del Municipio e di altri servizi. Il costo dell’intervento, progettato e gestito dal Comune di Genova, è di 9.694.456 euro, mentre il finanziamento assegnato (35% regionale e 65% statale) è di 7.998.872 euro. Nuova viabilità e parcheggi col Progetto integrato di rigenerazione urbana La Regione Liguria ha accolto, tra le altre, la proposta del Comune di Genova per realizzare sempre a Molassana un nuovo Progetto integrato di rigenerazione urbana che gode dei finanziamenti europei del FESR. Il futuro dell’area posta all’intersezione del Geirato con il Bisagno, muove dalla trasformazione urbanistica del complesso produttivo Boero a opera di privati, intorno al quale si delinea la riorganizzazione del sistema della viabilità con nuovi percorsi, piazze pubbliche e pedonalizzazioni, e la valorizzazione dell’acquedotto storico, operazioni sinergiche Titolo intervento 1. Riassetto della mobilità locale (nuova viabilità in sponda Bisagno) 2. Riqualificazione via Molassana 3. Riqualificazione della piazza antistante il nuovo edificio per servizi civici 4. Riqualificazione via Geirato e via Bernardini 5. Recupero acquedotto storico 6. Realizzazione parcheggio intermodale a monte del ponte Fleming 7. Risanamento idrogeologico torrente Geirato (2° lotto) 8. Realizzazione tombinatura Cà de Rissi TOTALE a quelle attuate dal Contratto di Quartiere, nonché un ulteriore lotto di lavori per la messa in sicurezza del torrente Geirato. L’area, per la sua posizione lungo la Val Bisagno, possiede le condizioni favorevoli per diventare un nodo di interscambio tra auto private e bus, per assicurare un rapido collegamento al centro cittadino. La spesa complessiva prevista è di 11 milioni e 760.450 euro, il contributo assegnato dalla Regione con i fondi europei è di 9 milioni di euro. Nella tabella qui sotto il dettaglio degli interventi previsti. Spesa ammessa € 1.620.000,00 € 1.850.000,00 € 347.450,00 € 430.000,00 € 400.000,00 € 4.500.000,00 € 2.000.000,00 € 613.000,00 € 11.760.450,00 Dalla Regione Liguria per Genova Municipio Media Valbisagno 21 22 LUNEDÌ 2 NOVEMBRE 2009 doria LUNEDÌ 2 NOVEMBRE 2009 23 IL “VIAGGIO” DI RADIO 19 E DEL SECOLO XIX «Il rio Torbido mette paura» Rischio di esondazione durante i temporali IL PONTE Nicolas Green nella zona della Doria in Valbisa gno è uno degli snodi principali del traffico di Struppa. Al ve nerdì, giorno del mercato rio nale, i problemi del quartiere emergono nel coro di casalinghe e pensionati che si lamentano per la poca attenzione del co mune verso la Valbisagno. «Que sta zona è poco fornita di mezzi, raggiungereilcentropernoièun problema – spiega Marco Ma lerbi – inoltre le strade sono piene di buche nonostante siano state rifatte da poco». La zona della Doria è vicina al Rio Tor bido, affluente del Bisagno . «Le strade sono pericolose e durante i temporali il fiume preoccupa. I tombini esondano e la gente ri schia anche di non poter rag giungere le case» spiega Oriana, motociclista. «Non viene mai nessuno a pulire, ai lati del tor rente alcuni pezzi di strada sono franati» racconta Massimo Pi casso.«Hosentitodirecheilsin daco ha consigliato agli abitanti di dare una mano e pulire loro i letti dei fiumi. Mi sento un po’ preso in giro»aggiunge Sergio De Ruvo. «La poca pulizia del Rio Torbido è sotto gli occhi di tutti ma nessuno fa niente per migliorare la situazione» prote sta la signora Giuliana Broc cardo,pensionata.LaDoriahaal suo interno anche il bivio per Creto, una strada che collega la valle a tutti i paesini d’altura. Il pericolo delle frane preoccupa gli abitanti che non mancano di sottolineare i precedenti. «A Cretoc’èstataunafranamesifae i lavori non sono ancora termi nati, vorrei capire i motivi» la menta Angelo Campanella. Inoltre nei giorni scorsi alcuni pompieri sono intervenuti per allontanare alcuni nomadi che si erano accampati sotto il ponte checollegailRioTorbidoalBisa gno. L’acqua portata dalle re centi piogge aveva reso perico losa l’ubicazione delle tende e i campeggiatori improvvisati si erano trovati isolati. «In questa zona ci sono molti nomadi e un campo zingari è anche a poche centinaia di metri dalla Doria» testimonia Anna Coviello. Rag giungere la Doria dai paesini di Aggio, Creto e Montoggio non è facile, secondo gli abitanti le cor riere hanno poche corse. «Io abito ad Aggio e alla mattina c’è unacorsaallesetteemezzamen tre quella dopo è alle 10, mi sem bra assurdo – dice Silvana Bur lando dalla fermata – Senza par lare dei giorni di sciopero». «I problemi di questa zona sono so prattutto di viabilità e mancanza di infrastrutture. Da quando è stata aperta via Augusto Pedulla’ il traffico è aumentato. Questa zona si sta ripopolando: negli ul timi mesi la popolazione è au mentata di circa 700 unità» spiega Bruno Viacava. MATTEO POLITANÒ Il furgone mobile di Radio 19 alla Doria >> IL PROGETTO ••• PREOCCUPA gli abitanti della Doria il progetto di co struzione di un complesso di cento appartamenti in via di Creto. L’ex sede dell’Enel è stata infatti scelta come sede per la creazione di nuove so cial house. Gli abitanti non sono preoccupati per la co struzione di nuove case bensì per la portata del progetto che prevede l’aumento volu metrico del venti per cento di una struttura già di per sé fa tiscente. «Fosse solo per il CENTO ALLOGGI NELL’EX SEDE DELL’ENEL progetto non ci sarebbero problemi. La protesta deriva dalla decisione di aumentare la struttura di due piani, scelta che toglierà la visuale a diverse case dietro la costru zione» racconta Claudio Villa. La paura per “l’ecomostro” è comune a diversi abitanti, come testimonia il signor An tonio Testino.«Abbiamo cre ato un comitato perché’ siamo molto preoccupati. Speriamo che non ci sia alcun aumento volumetrico perché’ due piani in più in una costru zione che ne ha già sette sa rebbe veramente troppo». L’assessore Bruno Pastorino ha tranquillizzato gli abitanti : «Ci siederemo a un tavolo per discutere e valutare tutte le soluzioni possibili».. 24 LUNEDÌ 2 NOVEMBRE 2009 le email dei lettori LUNEDÌ 2 NOVEMBRE 2009 25 LE SEGNALAZIONI E LE PROPOSTE Vie dissestate centauri in crisi «Giardini Falco, i vandali la fanno da padrone» MARISA CANEPA, che vive tra via Geirato e via Molassana, è preoccupata per il Bisagno. Lamenta che «ogni volta che piove entro in ansia. L’idea che quegli alberi e tutta quella vege tazione siano il letto di un fiume... Non è possibile, non possiamo andare avanti così. Basterebbe solo un po’ di buona volontà da parte dell’ammini strazione comunale per siste mare la situazione». Ha scritto dopo aver «visto il pullmino di Radio 19 e la gente che si fer mava al microfono» e ha pen sato di dire anche lei la sua, «sperando serva a qualcosa». Stessa zona ma problemati che diverse quelle segnalate in vece nella lettera di Virgino Natale: «Volevo segnalare che i giardini Falco a Molassana, presso la fermata della linea di autobus 48,sono praticamente terra di nessuno. Il vandalismo la fa da padrone». «Panchine rotte e scritte dap pertutto, per terra e pure sui giochi dei bambini, completa mente rovinati. La piccola pista di pattinaggio è in condizioni indecenti e senza nessuna rete di protezione», dunque inutiliz zabile dai più piccoli. «Inoltre, dal monumento ai caduti hanno tolto via alcune delleletterecheeranoinrilievo, per non parlare delle aiuole pubbliche, sempre sporche», in uno stato di totale abbandono. MOLASSANA «PIÙ CONTROLLI» Scrivo per chiedere alle forze dell’ordine più controlli in zona Molassana. Gli immigrati aumentano, l’ex cinema Nazionale è praticamente un dormitorio e di notte non ci sentiamo più sicuri di poter andare a fare due passi. Margherita FOSSATO CICALA PROBLEMA TOMBINI Nella zona del Fossato Cicala, dove lavoro, a ogni acquazzone i tombini esondano e le strade si allagano. Non è possibile avere ancora problemi di questo tipo in una città grande e civile come Genova. Giuseppe VIA PIACENZA TROPPE AUTO Da quando via Piacenza è a senso unico a scendere, il traffico è peggiorato. In più, le macchine parcheggiate sui marciapiedi riducono ancora di più lo spazio. Il risultato è che i bus per Staglieno rimangono imbottigliati. Luigi GAVETTE «INQUINAMENTO» Abito vicino alla rimessa delle Gavette. L’aria è irrespirabile. Spostare la struttura non è una soluzione. Chiedo invece ad Amt mezzi nuovi e meno inquinanti. Troppi sono vecchi, con fumi tremendi dal tubo di scappamento. Lorenzo Strade dissestate: un lettore evidenzia i pericoli per i centauri «Amiu, vigili e circoscrizione sono stati messi a conoscenza più volte, ma purtroppo non hanno mai fatto nulla. Hanno sì provveduto a riparare più volte lepanchinerotte,mapoibasta». «Tra l’altro, nella mia zona i giardini Falco sono l’unico spa zio verde che possono usare bambini e le persone anziane». Uno spazio, sostiene il signor Natale, essenziale per la vita di quartiere e un diritto per chi ci vive. Non ultimo, affronta un tema segnalato anche da altri lettori, quello degli ambulanti. E scrive: «Peccato, però, che i soldi degli ambulanti per il mer cato rionale del lunedì li accet tino ben volentieri». Altra questione aperta, la ma nutenzione delle strade. Ritor nello che ricorre tra i condo mini di tutta la Media Valbisa gno. La lettera che ha per og getto proprio questo arriva da una zona limitrofa alla Molas sana, attraversando il fiume. vive Marta, che ogni giorno percorre strade dissestate per andare al lavoro. La sua lettera denuncia: «Sono una motociclista e per corro ogni mattina e ogni sera le strade tra via Mogadiscio, Sant’eusebio e Val Trebbia. Le buchechecisonoinalcunitratti sono pericolosissime per chi come me si muove con lo scoo ter, soprattutto di notte, quando si vede meno. Ci gio chiamo non solo il mezzo, che si usura prima, ma soprattutto l’incolumità, per le possibili ca dute. Quando piove poi diven tano piccole piscine, moleste quindi anche per i pedoni che camminano al lato della strada, che vengono letteralmente in zuppati». IL TOUR DI RADIO 19 E SECOLO XIX MICROFONO E MAIL, PAROLA AI LETTORI I GENOVESI tengono alla propria città, alle condizioni della strada in cui sono nati o alla situazione della zona in cui si sono trasferiti per lavoro. Si evince dalla partecipazione massiccia al tour che il Secolo XIX e di Radio 19 sta facendo in tutti i quartieri di Genova. I cit tadini non solo possono segna lare problemi, lamentare mal funzionamenti, o anche solo suggerire interventi. Ma pos sono, soprattutto, trovare un canale privilegiato con l’ammi nistrazione pubblica e le forze dell’ordine e sollecitare una vi cinanza che, a volte, non sen tonopiù.Perfacilitarli,ilSecolo XIXhamessoadisposizioneun indirizzo di posta elettronica per ogni municipio. Le email saranno pubblicate nell’in serto corrispondente al quar tiere in oggetto. Questo l’elenco: mediavalbisagno@il secoloxix.it, mediavalbisa [email protected], mediaval [email protected], media [email protected], me [email protected], mediavalbisagno@ilsecolo xix.it, mediavalbisagno@ilse coloxix.it. 26 LUNEDÌ 2 NOVEMBRE 2009 le eccellenze IL COMPLESSO SPORTIVO È IL FIORE ALL’OCCHIELLO DELLA VALBISAGNO Sciorba, città dello sport aperta a tutti Quattro piscine, campo di calcio, atletica e altri servizi, non solo riservati a società e atleti L’ULTIMO BIG in ordine di tempo che si è visto da queste parti è Federica Pellegrini, già prima di ritirarsi la più grande nuotatrice italiana di tutti tempi. Prima (e dopo) di lei (che non ricorderà l’eventocontroppopiacere,perchéfucoltadama lore in vasca) molti altri campioni del nuoto e non solo, perché nel centro polisportivo della Sciorba di sport ne è passato tanto, e nonostante qualche “acciacco manutentivo” anche il futuro sembra promettere glorie. È, il maxiimpianto di via Ada moli, uno dei vanti della Valbisagno, il primo per funzionalità e capacità di unire tante discipline di verse dell’intera città. Inaugurazione nei primi anni ‘90, anche se il sogno della società Genova Nuoto di fare in questa ex discarica d’auto la pro pria grande piscina nacque addirittura poco dopo l’inizio degli anni ‘70. Fu il Comune di Genova, a costruire questo colosso: 44 miliardi di lire spesi, aiqualinefurono aggiuntialtri10perl’edificiopo lifunzionale sul lato Est del complesso. Nacque dall’esigenza di dare spazio a sport e at tività ricreative di una molto carente fetta di città di 200 mila abitanti, l’iniziativa di costruire il cen tro polisportivo. Il Comune volle però donare alla Valbisagno anche una ragione per attirare utenti da fuori, un’arena multifunzionale adattissima a ospitareeventiinternazionalidiognitipologiaeli vello. L’organismo comprende ben quattro pi scine. Due sono scoperte, due coperte (una serve per lo scioglimento degli atleti, l’altra, dotata di strutturatelescopica,serveallaliberabalneazione e ai corsi). Poi un campo da calcio e una pista di at leticacompletiditribune,impianti,servizinelsot totribuna di un rettilineo coperto per il riscalda mento degli atleti e gli allenamenti invernali. Cin quecentometriquadri èlospaziooccupatodauna grandissima struttura di arrampicata sportiva di circa500metriquadrati,consideratatralepiùim portanti a livello nazionale e costruita dalla Fede razione Arrampicata Sportiva Italiana. Fuori parcheggi pubblici e verde, sul lato Est la struttura voluta dal Comune per spogliatoi, ser vizi, una pista sintetica da 140 metri e una tribuna da circa 2.800 spettatori. Sciorba era un piccolo torrente poco dopo que sto pianoro andava a morire nel Bisagno. L’Anpi MolassanaèlaprimasocietàcheoccupòlaSciorba dopolasuacostruzione.GenovaNuotoentrònella struttura nel 1994. L’idea iniziale, quella di più di vent’anni prima, era quella di costruire una pro pria piscina da 25 metri. Il lievitare dei costi di co struzione invitò a recedere dall’intento, che però vennesubitoripresodaTursichepensòaqualcosa di molto più grande e di largo utilizzo. Qui oggi va in scena ogni anno il celebre trofeo Nico Sapio, nell’edizione che si è appena conclusa anche un’importante prova di avvicinamento agli Euro peiinvascacortainprogrammaametàdicembrea Istanbul. Nello scorso week end erano attesi a Molassana lo sprinter francese Fabien Gilot, argento a Pe chino nella 4x100 stile libero e bronzo a Roma nella stessa specialità, la stileliberista Camille Muffat, bronzo nei 400 stile libero agli Europei di Eindhoven 2008 e la farfallista Diane BuiDuyet. Dalla Spagna Maria Pelaez, una dello poche atlete almondoadavereall’attivolapartecipazioniacin que Olimpiadi. E poi Luca Marin, Emiliano Brem billa, Loris Facci ed Erica Buratto. In vasca anche le “autoctone” Ilaria Scarcella (primatista italiana dei Nuotatori Rivarolesi) e Martina Carraro del Genova Nuoto. La prossima sfida della Sciorba sarà sopravvivere in periodi di vacche magre. Sportingenova, società comunale proprietaria dell’impianto, sta studiando un piano di rilancio del centro, ipotizzando anche l’installazione di pannelli solari per la produzione di energia. DANIELE GRILLO La piscina centrale della Sciorba, uno degli impianti migliori di Genova: la vasca è adatta anche all’attività agonistica le eccellenze LUNEDÌ 2 NOVEMBRE 2009 27 GRANDE PRESENZA DEL VOLONTARIATO NEL TERRITORIO DEL MUNICIPIO Associazioni, vera ricchezza della vallata Pubbliche assistenze, Centri integrati di via, società sportive: luoghi di incontro e iniziative La traversata della Valbisagno, corsa podistica che testimonia la vivacità di iniziativa e la presenza dell’associazionismo in vallata L’ECCELLENZAdellaValbisagno?Sonol’asso ciazionismo e il volontariato, che rappresentano poi le due facce della stessa medaglia. Con quattro pubbliche assistenze, tre centri integrati di vie, due biblioteche (Campanella e Saffi) e decine di associazioni ricreative, sportive, Società operaie, la gente della vallata non pare avere alcuna voglia di annoiarsi o di vivere in solitudine. «In fondo la vera ricchezza di questi quartieri, fatti di tanta brava gente, giovani e anziani, siamo noi stessi» dice con un pizzico d’orgoglio Agostino Gianelli, presidente del municipio Media Valbisagno. Ed è difficile dargli torto. Chi pensa di arrivare da queste parti e raccontare di quartieri dormito rio rischia di sbagliarsi di grosso. Anche perché quando non c’è nulla da fare in zona, i “bisagnini” non stanno certo con le mani in mano. Un anno fa è stato organizzato un abbonamento promozio nale per il teatro della Corte, il Duse e il Carlo Fe lice: le iscrizioni sono fioccate, tanto da costrin gereaorganizzareunpullmanperglispettatoridi retti alla city (oltre cento aderenti). «Qui ci cono sciamo tutti, siamo amici, ci frequentiamo – raccontano alla pubblica assistenza di Molassana (Pam) – vivere qui è come stare in un paese, anche sefacciamopartedellacittà.E’perquestochenes suno resta solo». Stando alle occasioni che ci sono per gli anziani pare proprio di sì. In questi giorni, tanto per fare un esempio, gli arzilli nonnetti pos sono scegliere se partecipare ai corsi di ginnastica motoria (presso la Gau Sport Dilettantistica al centro Sportivo Prato, o in una delle strutture Uisp: piazza Suppini, via Bobbio, via Montaldo e via Sertoli) oppure fare un tuffo nella piscina della Sciorba per l’attività natatoria della terza età. In entrambi i casi si paga poco, ci si muove, ci si di verte. Tornando alle pubbliche assistenze, sono un altro punto di forza della vallata. Oltre alla già ci tata Pam di Molassana, altri punti di riferimento sono la Croce Verde di San Gottardo la pubblica assistenza Burlando, i Giovani Amici Uniti. Quan tificare quanti sono i volontari non è facilissimo, ma sicuramente si tratta più o meno di 500 per sone, di tutte le età, cui vanno aggiunti i simpatiz zanti. Non passa giorno senza che in qualche pub blica assistenza non ci sia una gara, un appunta mento musicale, un dibattito. Mantenendo fermo l’obiettivo di intervenire in caso di emergenza, ogni “Croce” è un luogo di incontro. Così come lo sono i tre centri integrati di via: Molaxana, Gottar dino, il Girasole. Perché quel che si nota a passeggiare lungo gli argini del Bisagno (soprattutto la “rive droite”, dove si trovano i quartieri) è che qui i negozianti sonoancoraquellidiunavolta:gliamicisottocasa. E quando uno dei Civ organizza una festa o una se rata,allafinepartecipanotutti.Moltoattiveanche civiche Scuole Vespertine, dove sono attivati al cuni corsi ad accesso gratuito: a Staglieno in piaz zale Adriatico quello di pittura su ardesia e mani polazione creta, a Struppa via Trossarelli attività motoria terza età, all’Unitrè di Staglieno quello di bigiotteria. Un capitolo a parte, alla voce “stare insieme” lo meritano le due biblioteche del municipio, recen tementerinnovateerisistemate.LaCampanellasi trova Struppa e può contare su un patrimonio di 19mila volumi, una bella sala lettura, internet, varieattivitàculturalienaturalmenteunimpegno costante anche da parte di volontari. La Saffi di Molassana, conta su 25mila libri, una sezione per ragazzi, vari percorsi informativi. Le due bibliote che sono naturalmente molto frequentate, perché i “bisagnini” quando non vanno a teatro, non fanno sport e non sono in qualche associazione di volontariato, si fermano a leggere qualcosa. EDOARDO MEOLI 28 LUNEDÌ 2 NOVEMBRE 2009 "i gioielli" LUNEDÌ 2 NOVEMBRE 2009 29 ALLA SCOPERTA DEI TESORI ARTISTICI E ARCHITETTONICI La vecchia via dell’acquedotto >> STAGLIENO “DEPOSIZIONE” DI CRISTO A S.BARTOLOMEO Venti chilometri attraverso la città: un monumento del ‘600 LA VIA dell’ acqua attraver savatuttalacittàper20chilome tri,dall’altaValbisagnofinoaCa ricamento,passandoperCircon vallazione a Monte, Corvetto, scendendo fino al centro storico e diramandosi in decine di ca ruggi. In Campo Pisano le pos senti arcate dell’acquedotto si fermavano, lasciando che l’acqua scendesse a precipizio alimentando cinque mulini. Ognitantoinqualchescorciocit tadino, in pieno centro città, si intravvede un pezzo di arcata, magari trasformato in muretto per orti. Trascurato per anni, è tornato in auge, quasi di moda, grazie ad un gruppo di associazioni della Valbisagno, dove emerge l’entu siasmo di Giordano Bruschi e della moglie Giusi Giani da sem pre attivi in iniziative diverse le gate al territorio. Si è creato at torno a questo monumento che ha oltre 400 anni una girandola di interessi soprattutto da parte dellescuoledellavallechehanno recuperato antiche tradizioni e stralci di vita contadina, hanno adottato le fasce di verde at torno, hanno ripulito parte dei percorsi, hanno rivendicato un sentimento di appartenenza verso un’opera di ingegneria ma anche di arte e di ambiente, che è di tutta la città ma particolar mente loro. Sonoventichilometridipietra partendo dalla Presa di Bargagli L’antico acquedotto del ‘600 a Staglieno di Trensasco da dove risultava giàl’iniziodellaviadell’acquanel quattordicesimo secolo. Ma il patrimonio idrico della Valbisa gno era utilizzato dalla città e dal porto fino dall’epoca romana. Le prime tracce dell’acquedotto ri salgono ad allora anche se il per corso attuale, con i due ponti si fone, è stato costruito in epoche successive, nel medioevo ap punto e quindi nel 1600. In quegli anni l’acqua non era più sufficiente per la città che si ingrandiva (e diventava sempre più potente) e così nel 1623 si dà il via alla costruzione firmata da grandi architetti dell’epoca come Andrea Cerasola detto il Vannone e Giovanni Aicardi. Inoltre durante la stagione degli assedi i nemici sapevano che per mettere le mani su Genova biso gnava separarla dalla Valbisagno dove c’era l’approviggiona mento. Scrive Giovanni Marria Cattaneo nel 1541: «Il solo modo di prendere la città per il nemico è quello di impedire alla città as sediata l’uso del Bisagno perché non si potrebbero attingere ai pozzi acqua a sufficienza a cal marelaseteanelantedituttiicit tadini». C’è un ulteriore interes sante carteggio risalente al 1630 inuncertosensoineditofraGali leo Galilei e Giovan Battista Ba liano scienziato genovese che re alizza un primo barometro ad acqua per la misurazione atmo sferica e che è l’inventore del ponte sifone. Ad oggi sono stati recuperati proprio i due ponti si fone del Geirato e del Veilino il primo costruito nel 1772 il se condo nel 1840. Le associazioni non smettono di combattere perché il recupero dell’acque dotto continui. DONATA BONOMETTI [email protected] ••• NELLA CHIESA di San Bartolomeo Apostolo di Staglieno c’è una com movente “Deposizione di Cristo” risalente al 1510, opera di uno scultore anonimo dell’arco alpino orientale. Forse si è for mato nella città di An versa. «Le misure del ma nufatto fanno pensare in fine ad una sua apparte nenza ad una scena centrale di un retablo raf figurante la Passione di Cristo di cui sono andati dispersi altri elementi an nota Franco Boggero, storico della Soprinte denza ai Beni Artistici della Liguria, il quale in Serì questo pezzo nella bella mostra “La Selva Sacra” curata da Bog gero e Donati nel 2004 interamente dedicata alla scuola ligure medio evale. La Deposizione di San Bartolomeo è stata una delle riscoperte più emozionanti. E’ un gruppo frontale con quattro pie donne e tre figure maschili. Figure ammassate, l’una all’altra, di grande tragi cità, il dolore è forte inci sivo, si tocca nelle mani congiunti nei veli che na scondono i volti lacri manti. Un Compianto di grande suggestione. Pec cato che nei secoli suc cessivi l’abbiano dipinto e rimaneggiato anche malamente. DO. BO. 30 LUNEDÌ 2 NOVEMBRE 2009 i paesi La popolazione è di 2800 persone, curiosamente come nel 1861 ai tempi del primo censimento dopo l’ unità d’ Italia. Molti i giovanissimi: quasi il 18 per cento degli abitanti ha meno di 19 anni A Bargagli si lavora soprattutto grazie al pendolarismo (foto: il traforo). Resistono diverse attività agricole e alcuna di allevamento di ovini e anche un po’ di artigianato, soprattutto ardesia LUNEDÌ 2 NOVEMBRE 2009 31 Da non perdere la chiesa dell’Assunta, il cui nucleo primitivo risale al 935 d.C. Una delle più antiche pievi liguri. Per escursionisti e cercatori di funghi, boschi tutti da scoprire I COMUNI DELL GENOVESATO Obiettivo asilo e più parcheggi Bargagli in crescita, «qui si vive davvero bene» QUASI TREMILA abitanti, si tuato all’incrocio tra l’entroterra della Val Bisagno e l’affaccio sulla Val Trebbia, e più precisa mente nella minuscola Val di Lentro, Bargagli ha una sua sin golare peculiarità: è un “comune sparso”, (definizione acquisita anche da Wikipedia). Un Co mune che non ha un vero e pro prio centro ma è costituito da frazioni e borgate punteggiate qua e là nel verde. Più precisamente, Bargagli viene geograficamente diviso in quattro circoscrizioni, con le fra zioni di Valle Lentro, Traso, Ca poluogo (cioè il centro del paese, con uffici municipali, carabi nieri, poste, eccetera) e Maxena, a cui si aggiungono numerose borgate storiche, tra cui Vaxe, Molino, Sant’Alberto, per citare le più conosciute e popolate. Molti gli edifici moderni, ma tantissime sono le villette fiorite sulle alture, dove negli ultimi tempimoltiemigrantidiritorno, soprattutto genovesi, hanno ri stabilito la loro residenza. Ge nova si trova a soli 20 chilometri, il pendolarismo viene agevolato dalle distanze relativamente brevi, e infatti il paese appare in costante crescita, anche demo grafica. Governa agevolmente dal 2004 il sindaco Sergio Aveto, rie letto nello scorso giungo con maggioranza bulgara, ma cose da fare ne restano ancora tante, anche se l’opinione comune in paese spiega che qui si vive piut tosto bene. Uno dei problemi maggiori riguarda le frane e gli smottamenti, che soprattutto durante lo scorso, disastroso in verno hanno causato guai grossi alla viabilità e che hanno fatto ri chiedere dal sindaco interventi straordinari, con i quali si sta an coralavorandoperlamessainsi curezza delle strade. Ma ancora molto si deve fare, per migliorare lo stile di vita di chi a Bargagli ha scelto di vivere, come conferma il sindaco Aveto: lavori alle scuole, incrementare leareedeiparcheggi,stabilizzare la viabilità pedonale, visto che sonosempremolti,ognianno,gli incidenti su queste strade. Poi si pensaallarealizzazionedinuovo asilo nido per 100 bambini, e di una attesissima piscina coperta diTraso.Vannoabbastanzabene i trasporti extraurbani, con una discreta frequenza di corriere da e per Genova, numerose anche le attività commerciali, con parec chi rinomati ristoranti, in un paese dove regna sovrana la cu cina della cacciagione, e qualche pub per i giovani e i giovanissimi, che comunque la sera emigrano verso la non troppo lontana Ge nova e la sua maggiore appetibile vita notturna. E poi, gli abitanti: qui la fascia maggiormente rap presentata va dai 15 ai 60 anni. Niente male. MARA QUEIROLO Il suggestivo presepe in uno dei boschi di Viganego >> CRONACA NERA ••• TRA IL 1961 e il 1983 si è verificata a Bargagli un’im pressionante sequenza di fe roci omicidi, che ha visto donne e uomini di età e con dizioni sociali diverse e, al meno apparentemente senza nemici, finire orrendamente uccisi sempre con la testa fracassata da una pietra. Si scatena la cronaca nera, e ben presto si arriva a parlare del “mostro di Bargagli”, fi gura ormai quasi leggenda ria, a metà tra l’orco e il ven “IL MOSTRO” E QUELLE MORTI MISTERIOSI dicatore di chissà quali ferite passate mai emerse. Un paio di indagini della magistra tura genovese vanno a sca vare nel passato, scoprono alcune connessioni tra quelle morti e stragi avvenute nella zona durante i giorni con vulsi della Liberazione, ma non arrivano a risultati con creti e vengono sepolte senza aver risolto il mistero. E’ un vero e proprio giallo senza risoluzione finale. Che ha appassionato i lettori dei quotidiani e fatto un po’ ar rabbiare la gente di Bargagli, gente solida e concreta, che non si divertiva affatto a sen tire definire il proprio paese come quello del cosiddetto “mostro”. M. Q. 32 LUNEDÌ 2 NOVEMBRE 2009 I residenti sono 1967, il paese è in crescita dal 2001, quando il totale dei residenti ammontava a 1783 persone. Alla fine della seconda guerra mondiale si arrivava a oltre 3000 unità, ma si sta ripopolando i paesi L’economia di Davagna è legata principalmente all’agricoltura, alla piccola industria e al turismo: molti i ristoranti tipici specializzati in funghi, cacciagione e piatti tipici della cucina genovese Da visitare la chiesa millenaria di San Giovanni Battista a Marsiglia, che ospita le reliquie di san Celestino e una croce argentea. Da vedere la suggestiva frazione abbandonata di Canata I COMUNI DEL GENOVESATO Davagna, qualità alta I residenti: «Qui si sta bene». Ma mancano molti servizi e infrastrutture DAVAGNA è un delizioso paese. Spartiacque tra i bacini dei torrenti Scrivia e Bisagno , ora fa parte della nuova Comu nità Montana delle Alte Valli Trebbia e Bisagno, forse una collocazione più consona al meno dal punto di vista geogra fico. I piccoli centri abitati che si affacciano sul territorio di Da vagna, sulla strada che da Prato porta al passo della Scoffera, sorgono tra castagni, querce e ulivi e si mostrano immersi in una quiete ancestrale, ben lon tana dal caos cittadino. Anche per questo, e per la co munque relativa vicinanza alla città (da Genova la distanza è di meno di 25 chilometri, e Dava gna è ben collegata con la strada provinciale 14 e la statale 45, e ha discreti trasporti extraur bani)ilpaesedopounperiododi magra si sta lentamente ripopo lando, e arriva adesso quasi alle duemila anime. Nei mesi scorsi, dopo l’elezione – un po’ a sor presa – del nuovo sindaco Wal ter Ricci che ha vinto contro Walter Fontana sponsorizzato dal sindaco uscente di due man dati consecutivi Claudio Ceva sco, il paese ha vissuto la ten sione di un ricorso al Tar del candidato sconfitto. Il nuovo sindaco, giovane e vulcanico, a capo di una giunta formata da molti giovani, ha però davanti a sé un grosso la voro da fare per quella che lui stessohadefinito«l’immobilità’ da museo delle cere del paese». A Davagna, in effetti, molte sono state negli anni le opere iniziate e mai portate a termine, e i problemi non mancano. Do vrebbero nascere, per esempio, una palestra per i ragazzi, un parco giochi per i bambini, che non mancano visto che diverse famiglie si sono recentemente trasferite qui. Poi il problema delle strade, molte delle quali da risistemare, specie quelle che portano alle frazioni e alle loca lità’ ancora piu’ piccole (tra cui Traso, Rosso, Calvari, Mora nego, Capenardo, Sottocolle, Marsiglia). E poi ancora, ci sono da ristrutturare e rimodernare le fognature del paese. Una cu riosità: il paese era forse l’unico in Liguria a pagare ancora l’ana cronistica tassa sulla legnaia. Una delle prime cose fatte dalla nuova amministrazione e’ stata quella di abolirla. Finalmente. Davagna, paese immerso nel verde MARA QUEIROLO i paesi Il paese ha vissuto un balzo demografico significativo in questo ultimo decennio: 2096 i residenti (nel 2001, 1960). Sono aumentati i giovani dopo decenni di continuo decremento I corzetti (foto) , i “brichetti”, le trofiette e altri tipi di pasta sono presenti in molti supermercati italiani, tedeschi e sul mercato americano grazie al Pastificio Artigianale Alta Valle Scrivia LUNEDÌ 2 NOVEMBRE 2009 33 La fortezza Fieschi attrae molti visitatori, appollaiata su una collina che sovrasta l’abitato. Il suo nome è legato alla fallita congiura dei feudatari contro la Repubblica di Genova nel 1547 I COMUNI DEL GENOVESATO Montoggio, aria giovane Il paese attira nuove famiglie. Una festa (con regalo) per ogni nuovo nato AI NUOVI NATI nel comune di Montoggio viene rilasciato il pedigrée su carta pergamena. Una sorta di denominazione di origine controllata che viene fe steggiata a fine anno con i piccoli e le famiglie, che rispecchia non solo la svolta demografica regi strata da questa località dell’en troterra,maancheilvalorechesi attribuisce alle nuove leve nei paesi dove il ricordo dello spopo lamento è fresco. Montoggio attrae giovani, è questa la novità. Nessuno meglio del sindaco Walter Raineri può commentare l’argomento. In fattipropriolui,assiemeallamo glie Antonella, una ventina di anni fa, è stato tra i pionieri della fuga dalla città verso il contatto con la natura e il verde dell’en troterra. Poco dopo il matrimo nio ha rinunciato all’apparta mento di Castelletto, per trasfe rirsi nella frazione di Acqua fredda, lungo i tornanti della provinciale di Creto. «Nessun pentimento – dice Walter Rai neri – abbiamo ristrutturato un vecchio casolare in rovina che era di proprietà della sua fami glia e ci siamo stabiliti in campa gna. L’unico lato negativo è che bisognaalzarsiprestoperandare al lavoro in città, diciamo alle sei del mattino. Ho vissuto in città fino dopo i trent’anni e posso dire che qui è un’altra vita.E’ una questione di spirito, di toccare conmanoiltrascorreredellesta gioni». La sensazione insomma di vi vereunavitapiùautenticaedan corata alle originarie predisposi zioni dell’uomo. Quanto alla cer tificazione per i nuovi nati? «An diamo avanti così, quest’anno saranno una quindicina – prose gue Raineri – regaliamo una per gamena al nuovo nato, una fiore alla mamma e un ninnolo per il bambino. E’ una specie di rito che un cambiamento del co stume. Sono molte le famiglie giovani che si trasferiscono qui, soprattutto nelle frazioni (per metà nuove case, per l’altra metà si tratta di ristrutturazioni) , il problema essenziale da affron tare, è quello di costituire un si stema di socializzazione». In questa prospettiva sono state fa vorite anche delle iniziative pro venienti dalle stesse famiglie. A Montoggioèattivoun“Comitato mamme” che organizza feste e giochi per i più piccini. Montoggio vive una fase di rilancio e ripopolamento LUDOVICO PRATI 34 LUNEDÌ 2 NOVEMBRE 2009 gastronomia LUNEDÌ 2 NOVEMBRE 2009 35 LE SPECIALITÀ DELLA TRADIZIONE Dall’orto alla tavola Quasi certamente i “besagnini” inventarono la lattuga ripiena LA STORIA di una vallata nel piatto. E’ la lattuga ripiena, piatto della tradizione ligure che unisce tutti i prodotti dell’orto: quelli che una volta si coltiva vanolungolespondedelBisagno e che avevano trasformato il ter mine stesso degli abitanti del posto, besagnini, nella parola ge novese che indica (ancora oggi) i coltivatorievenditoridiprodotti orticoli. Sono stati quasi certamente i besagnini, nelle loro case a in ventare la lattuga ripiena in brodo, che non a caso è ancora presente nei menù dei ristoranti e delle trattorie di vallata. Esi stono due versioni dello stesso piatto: una di magro e una più grassa. La prima, nota come fratti per le probabili origini con ventuali risalenti forse già all’epoca medioevale, è molto diffusa nelle zone montane del ponente ligure e rappresenta un alimento sano e sostanzioso, anche senza la presenza di carne. In questo piatto della tradi zione le foglie di lattuga fanno da >> LA RICETTA ATTENZIONE AL RIPIENO: VA IMPASTATO CON MAGGIORANA, PARMIGIANO E UOVA “esagnini” al mercato orientale nel 1904 involucro vegetale ad un elabo rato ripieno che può contenere carne o essere “di magro”. Gli “involtini” di lattuga, cotti in umido, si accompagnano gene ralmente ai piselli. La seconda tradisce le sue ori gini alto borghesi per l’elevato spreco di foglie di lattughe e per la qualità degli ingredienti utiliz zati per il ripieno. Apprezzate per la loro raffinatezza, le lattu ghe ripiene di carne erano pre senti,comeattestanodocumenti del Seicento, sulle tavole delle nobili famiglie. La “vera” ricetta, quella proposta oggi è quella più leggera. I dietologi dicono che la lattuga è depurativa ma anche ricca di vitamine, di magnesio antistanchezza e di antiossi danti. Apporta poche calorie (solo 14 per 100 grammi) e pic colequantitàdipotassio(240mg per 100 grammi) grande alleato del regolare battito cardiaco. In somma, i besagnini hanno pre corso i tempi rispetto al rap porto tra cucina e salute. ••• INGREDIENTI: lattughe cappucce, pomodori pelati, dado da brodo. Per il ri pieno: pan grattato, prez zemolo e aglio tritati, mag giorana, latte, uovo, for maggio, pinoli, olio, sale, pepe, carne di vitello tri tata, animelle. Preparare le lattughe eliminando le fo glie più esterne. I cespi ot tenuti andranno lavati ac curatamente facendo at tenzione a non romperli; metterli a bollire e scolarli; tagliarli poi a metà. Il ri pieno: soffriggere il burro con carota, cipolla e sedano tritati, quasi a fine cottura un pizzico di noce moscata e salare. Aggiungere le carni precedentemente ta E. M. La Generale Pompe Funebri, dal 1967 al servizio dei genovesi, è diventata azienda leader nel settore distinguendosi per l’elevato livello di qualità , competenza, serietà , affidabilità e riservatezza affrontando in oltre 40 anni di attività un percorso di costante rinnovo e crescita finalizzato alla ricerca della massima soddisfazione del cliente. Oltre ai trasporti in tutto il mondo, ai servizi di cremazione, Tel. 010.41.42.41 Servizio continuato notturno e festivo alla consulenza cimiteriale, l’azienda con il supporto di un Via Piacenza 27 r • Tel. 010.83.92.887 • Staglieno6 organizzazione professionale di cento dipendenti è in grado di offrire la soluzione sempre più adeguata ad ogni esigenza con la garanzia di un rapporto serio particolarmente attento alla cura dell’aspetto umano connesso a questo delicato settore. La Generale Pompe Funebri significa: gliate a tocchetti e rosolare per un po’ . Poi tritare fini mente i pezzettini di carne, da impastare con maggio rana, mollica di pane intinta nel sugo di carne, formag gio parmigiano e uova fre sche. Rimescolare sino a ot tenere un ripieno che, a cucchiaiate, verrà posto in mezzo alle lattughe pre ventivamente aperte. Poi, richiudere le lattughe cer cando di stringere i bordi. Le lattughe vanno messe a cuocere in brodo ristretto e quindi servitei in zuppiera nella quale già saranno stati messi i crostini di pane ab brustolito. Servire con par migiano appena grattug giato. Il vino? Un Coronata. 800.721.999 • Un autoparco composto da oltre 30 automezzi dell’ultima generazione • Mercedes e Blue Limousine in vinile •Autovetture di supporto ed accompagnamento. • Personale necroforo addetto alla cerimonia funebre in divisa blu. • Un’ampia gamma di cofani di qualità certificata e di legno pregiato. • Una scelta accurata di cofani per la cremazione. • Urne cinerarie in mogano o radica, metallo e acciaio inox. • Allestimento di camere ardenti e addobbi floreali di alta qualità • Annunci su tutti i quotidiani nazionali • Stampa e affissione di manifesti funebri • Biglietti di ringraziamento personalizzati. • Consulenza e assistenza cimiteriale • Assistenza all’affido delle ceneri. • Consulenza ed assistenza alla dispersione delle ceneri • Possibilità di pagamento dilazionati e inoltre La Previdenza Funeraria con l’innovativa e moderna formula “VOLONTA SERENA” che consente, mediante la stipula di una polizza assicurativa con il Lloyd Italico (divisione Toro Assicurazioni) di concordare preventivamente le modalità dell’intero servizio funebre sollevando i propri cari da ogni incombenza con la garanzia dell’operato di un’azienda leader del settore affinché tutto sia semplice in un momento difficile… 36 LUNEDÌ 2 NOVEMBRE 2009 le nostre cronache LUNEDÌ 2 NOVEMBRE 2009 37 LA LIGURIA RACCONTATA NEL VOLUME DI SERGIO PAGLIERI Le storie del “Secolo” Le corrispondenze dalle alture di Antonio Peretti detto il “Boa” NEL 1888 la redazione co mincia a ricevere “corrispon denze dalle alture” a firma di Antonio Peretti, detto il “Boa”. Non importa se fosse realtà o finzione. Importa ritrovare sto rie che rievocano una Media Valbisagno che non c’è più, cu stodite nel volume sui 110 di cronache del Secolo XIX. «Cari amici, domenica o vo luto prendermi la dimora dan dare a carosare a nora pasata messanote la matina dela do menica ti mi pilio la scopetta e vado a pilliare due o tre miei amici matti anche loialtri per carossare e uno di cuesti e pa drone dun cavalo e dun caro, ce labiamo fato tacare e siamo mo tatisuesiamopartitiperCretto. Verso le tre ore si caminava per il stradone di Stallieno dormo e Dorria, e lì ti venivano caretti di leitarichevenivanogiùabriviati come se niente fose e il belo e chelamagorpartenonanodifa nale aceso, e ti capitano adoso e non poi scartarli e li bestemie. Il miocamiadalidicevaditutope 15 NOVEMBRE 1899 LA FINE DEL MONDO «Secondo la profezia di Falb» è la fine del mondo: «la cometa di prossimo arrivo impensierisce e preoccupa molti. Alla Doria un contadino, impressionato dalle voci sulla fine del mondo, da qualche giorno non vuole prendere più cibo». La copertina del volume nachi, saconi, becamorti, ma lo ialtri non dano a mente e conti nuano la sua strada. Ora dico io se e prudensia che cuesti cristi venganoaGenovainquestama niera o sentito dire tenpi sono che il monnicipio vol metere dele guardie a cavalo nei stra doni e alantora perche non ce li mete, invece di spendere i di nari in progeti che non fano». 16 GENNAIO 1932 OFFRE IL PODESTÀ Alfredo Gemato, ospite della casa di mendicità alla Doria, «l’altra sera se ne venne al centro e in una trattoria di Pré mangiò in abbondanza e poscia vuotò una bottiglia di vino. “Per il conto”, disse, “rivolgetevi al Podestà: mi mantiene, ha l’obbligo di pagarvi” 22 MAGGIO 1903 IN MONGOLFIERA Giuseppe Costa, del Secolo, sale sul «pallone “Gigante”»: «La terra sprofondava sotto di noi. E l’incanto della vista, alla quale il globo terracqueo appariva tosto sotto mirabili aspetti. Genova pareva una nota di grigio perlaceo e il porto una concolina da lavarsi la faccia» 3 MARZO 1987 IL “CONDOMINIO” Il vicesindaco propone un progetto rivisto del “grattacielo”del cimitero di Staglieno, già bocciato dalla commissione edilizia perché avrebbe creato “difficoltà psicologiche” alla gente. Il “condominio dei morti” perderebbe qualche piano e le pareti a specchio. 17 MAGGIO 1910 BAGNO INATTESO Al San Gottardo il genoano Bauer si scontra con un rivale svizzero. Lo sollevano in quindici e lo portano verso il tram. Ma «la passerella sul Bisagno cedeva e tutti precipitavano nel torrente. Solo Bauer riusciva ad afferrarsi alla ringhiera. Nessuno si ferì». 17 FEBBRAIO 1991 DONNE IN CAMPO Graziana Gaggero, 20 anni, «passeggia nervosamente nei corridoi dello spogliatoio del campo Ca’ de Rissi. «Bellissimo sorriso, capelli rossi a coda di cavallo, trucco leggero e divisa nero brillante» è la prima arbitro della Liguria. Alle 5 il fischio d’inizio 38 LUNEDÌ 2 NOVEMBRE 2009 gli eventi GUIDA AGLI EVENTI E ALLE COSE DA VEDERE FINO A NATALE Mercatini e presepi Acquisti nell’atmosfera suggestiva della vallata. Guida alle natività LA VALLATA dei mercatini di Natale. Ecco come si presen terà la Val Bisagno dalla metà di dicembre fino all’Epifanie. Con tre Civ a disposizione (Mola xana,Gottardino,Girasole)eun tessuto commerciale vivo e ve geto nonostante la crisi, lungo le sponde del torrente verranno allestite bancarelle che invite ranno a vivere il Natale in un’at mosfera gioiosa, da conoscere e provare tutti i giorni. Cinque città per cinque modi partico lari ed unici di vedere, sentire, gustare le emozioni della festa. Il municipio della Media Val Bisagno come l’Alto Adige? Ilparagoneèaudacemacista tutto. Visto, tra l’altro, che nel nome della festa si è anche dato vita a un gemellaggio con Bad Krozingen, città della Germa nia, che un anno fa aveva cele brato l’amicizia con la Val Bisa gnonelmodopiùsuggestivo:un bel concerto dell’orchestra della sua città insieme alla Fi sorchestra Città di Genova. «E’ un’esperienza che ripete remo senz’altro, perché è an data molto bene – dice Agostino Gianelli, presidente del munici pio – per quanto riguarda i mer catini, poi, è sempre un suc cesso. Le nostre vie sono sem pre le più illuminate e fanno concorrenza anche alla city». Altro che periferia, insomma. Quando ci sono di mezzo Babbo Natale e le sue renne, da queste parti non lasciano nulla di in tentato. Il fascino delle decorazioni natalizie e le illuminazioni sug gestive entusiasmano sia i visi tatori che i residenti. In ogni strada,poi,sipreparanopresepi compostodastatuinerealizzate completamente a mano. Que st’anno saranno in programma anche molte occasioni convi viale, dedicate agli anziani. Non mancherà anche una sorpresa per gli appassionati della musica corale: «Non ab biamo ancora fissata una data certa, ma durante le vacanze di Natale porteremo il Coro di Monte Curiol a esibirsi nella splendida abbazia di San Siro di Struppa ». E, a proposito di atmosfere natalizie, in zona si trovano al cuni dei presepi più interes santi e visitati della Liguria. Ce lebre quello allestito nell’orato rio San Bartolomeo di Sta glieno: tradizionale con figure settecentesche, in salita alla Chiesa di Staglieno 13 (aperto dalla notte di Natale a metà feb braio). Molto noto anche quello nel convento delle Suore Brigno line, in viale Centurione Bra celli:allestitoconfigurenapole tane del Sei e Settecento (dalla notte di Natale al 2 febbraio) Un pò fuori dai confini geno vesi, ma in zona, quello prepa rato a Traso da alcuni ragazzi, che come veri scalpellini di Traso hanno prima forgiato i tasselli e poi li hanno utilizzati per fabbricare case, torri, grotte, castelli. Riproducendo così un presepe unico e davvero sorprendente. Una bancarella del mercatino al Civ di Molaxana EDOARDO MEOLI gli eventi LUNEDÌ 2 NOVEMBRE 2009 39 GLI APPUNTAMENTI DI UN ANNO Maschere di quartiere Carnevale a Molassana, teatranti di strada, passeggiata a Fontanegli UN ANNO IN FESTA. Come a Carnevale, con sfilata di carri al legorici lungo le vie del Munici pio, la domenica più vicina al martedì Grasso, quando al po meriggio i carri e tutti i parteci panti si troveranno per la par tenza in piazza Olmo a Molas sana e, dopo il corteo che si svol gerà lungo le vie Molassana, Piacenza, Emilia con ritorno in piazza Olmo, si terrà la festa con clusiva. La settimana successiva ap puntamento con la festa delle Pentolacce con sfilata di ma scherine.Ametàaprilemostradi autoemotod’epoca,inconcomi tanza con la Fiera di Pasquetta, presso largo Boccardo. Nel fine settimana di inizio maggio appuntamento con “San Gottardo in festa” in collabora zione con il civ: esibizioni di tea tranti, musica ed animazione di strada lungo la via Piacenza (da via Giulia de Vincenzi, esclusa, a Fossato Cicala). A maggio si può anche puntare su Fontanegli, dove si tiene da qualche anno la passeggiata enogastronomica, durante la quale sarà possibile gustare ottimi piatti liguri, dall’aperitivo al dolce, in un per corsodidiecitappe,conmusicae ottimo vino. Organizza l’Unione Sportiva Fontanegli 1974. Reduce da un rilancio in grandestile,all’iniziodigiugnosi svolge la Fiera del Bestiame, con mostra mercato, esibizione equestre: presso i giardini Doria e l’area Chiappella. Previste gare di focaccia, degustazione di asado, battesimo del pony, tea trino e fiera mercato a cura del civ Girasole a Struppa. A giugno si svolge la Festa di Inizio estate, presso il Centro territoriale Ga vette e prevede esibizioni musi cali, giochi e il concorso “Festa Gavette Torta più”. D’estate si apre il cinema alla Sciorba, che rappresenta un’occasione di svago sotto le stelle per tutti i ge novesi. A fine di settembre ecco l’Expo Valbisagno, nella zona del ponte Fleming; in programma anche musica, ballo e cabaret. Il 31 ottobre trekking Urbano, per corso sviluppato lungo il per corso dell’Acquedotto Storico, attraverso un itinerario circo lare, con partenza da via dei No ceti. SI passa dalla galleria Gam bonia, ponte Canale Rio Tor bido, ponte Canale Rio Chiappe, l’abbazia di San Siro di Struppa, nostra Signora dell’Assunta di Molassana, casetta dei Filtri, ponte Sifone, largo Boccardo. E. M. SPECIALE MUNICIPALITÀ MEDIA VAL BISAGNO INSERTO SPECIALE ALLEGATO AL NUMERO ODIERNO DE IL SECOLO XIX Un carro allegorico alla Festa di Carnevale a Molassana Direttore responsabile Umberto La Rocca A cura di Massimo Righi e Vittorio De Benedictis Hanno collaborato Donata Bonometti, Daniele Grillo, Edoardo Meoli, Matteo Politanò, Giulia Palmieri, Ludovico Prati, Mara Queirolo Servizi fotografici Davide Pambianchi Realizzazione grafica Mauro Giudici 40 LUNEDÌ 2 NOVEMBRE 2009 [email protected] 122 milioni di euro per nuove occasioni di lavoro e per il sostegno al reddito. LA REGIONE LIGURIA AIUTA DISOCCUPATI, LAVORATORI E IMPRESE A SUPERARE LA CRISI. Grazie a queste risorse, viene estesa a tutte le aziende la cassa integrazione e viene riconosciuto un contributo minimo di 5.000 euro per ogni lavoratore assunto a tempo indeterminato. [L.R. 1/8/2008, n 30 e FSE] Per informazioni: numero verde 800 445 445 www.regione.liguria.it Regione Liguria. Risposte concrete.