Umberto Benedetti Michelangeli Alexander Lonquich

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Umberto Benedetti Michelangeli Alexander Lonquich
Orchestra
del Teatro
Olimpico
VIII stagione sinfonica
al Teatro Comunale
di Vicenza
lunedì
20 aprile 2015
ore 20.45
Umberto Benedetti
Michelangeli
direttore
Alexander Lonquich
pianoforte
musiche di
Maurice Ravel
Frédéric Chopin
Wolfgang Amadeus Mozart
OTO
Alexander Lonquich
direttore principale
—
Violini I
Filippo Lama **
Anton Bianco
Cecilia Cartoceti
Serena Galassi
Ruggero Mastrolorenzi
Isabella Scalera
Claudia Irene Tessaro
Laura Vignato
Contrabbassi
Francesco Di Giovannantonio *
Luca Ballotta
Riccardo Mazzoni
Flauti
Giulia Baracani *
Metteo De Francesco *
Oboi
Francesca Rodomonti *
Vittorio Bongiorno *
Clarinetti
Edoardo Di Cicco *
Stefano Borghi
Violini II
Agnese Balestracci *
Roberto Carnevale
Alessia Giusto
Giacomo Mura
Kalman Tabanyi
Eleonora Zamboni
Fagotti
Riccardo Rinaldi *
Luigi Patanè
Viole
Klaus Manfrini *
Stefania Bottin
Lucilla Brasola
Lisa Bulfon
Giulia Pozzi
Stefano Sancassan
Trombe
Dario Folisi *
Carlo Benedetti *
Violoncelli
Gianantonio Viero *
Alberto Tecchiati
Giovanni Genovese
Alberto Baldo
Umberto Aleandri
Corni
Tea Pagliarini *
Claudia Rigoni *
Trombone
Andrea Testa *
Percussioni
Gianmattia Gandino*
Arpa
Eleonora Volpato *
**primo violino di spalla
*prima parte
programma
Maurice Ravel
1875 – 1937
Le tombeau de Couperin (versione orchestrale)
Prélude - Vif (mi minore)
Forlane - Allegretto (mi minore)
Menuet - Allegro moderato (mi minore)
Rigaudon - Assez vif (do maggiore)
—
Frédéric Chopin
1810 – 1849
Concerto n. 2 in fa minore per pianoforte
e orchestra op. 21
Maestoso
Larghetto
Allegro vivace
Wolfgang Amadeus Mozart
1756 – 1791
Sinfonia n. 40 in sol minore K 550
Molto allegro
Andante
Minuetto e Trio: Allegretto
Finale: Allegro assai
note al programma
Composta fra il 1914 ed il 1917, nell’idea
iniziale l’Elegia in memoria di Couperin (Le tombeau de Couperin) voleva essere un omaggio
musicale a François Couperin (1668-1733), clavicembalista, compositore e pedagogo parigino
molto famoso mentre era in vita, successivamente caduto nell’oblio e di nuovo rivalutato
dagli ultimi anni dell’Ottocento in poi.
Il brano fu dapprima pensato e composto
per pianoforte e successivamente – come
accadde per altri lavori – Ravel lo trascrisse
per orchestra, seppure con sostanziali modifiche. La genesi della versione originale per pianoforte, inusitatamente lunga, si spiega con
il fatto che Ravel, fervente patriota, durante
il primo conflitto mondiale servì il suo Paese
come autista di ambulanza, impegno che lo
distolse dalle attività artistiche. Il ravvicinato
contatto con gli orrori della Guerra lo lasciarono tuttavia molto turbato e lo indussero,
una volta rientrato e ripresa in mano questa
Elegia, a dedicare a sei amici caduti gli altrettanti movimenti della composizione.
La versione orchestrale, realizzata nel
giugno del 1919 ed eseguita per la prima volta
a Parigi otto mesi più tardi, è – se possibile –
ancora più colorita, soave, agile rispetto all’originale per tastiera della quale qui scompaiono
la Fugue e la Toccata. Brano dalle mille sfumature, anche cangianti e brillanti, Le tombeau di
Couperin non sembra affatto un’elegia funebre,
ma piuttosto un viaggio onirico nei sentimenti
più veri e profondi. È anche un modo per commemorare, con il linguaggio universale della
musica, il centenario della Grande Guerra che
ricorre proprio quest’anno.
Catalogato come numero 2, in realtà
quello in fa minore è, in ordine cronologico,
il primo dei soli due concerti che Chopin
compose per pianoforte e orchestra. «Scrivo
solo per il pianoforte, è il mio terreno, quello
su cui mi sento più sicuro»: questa la confessione che il giovane Chopin fece alla contessa Delfina Potocka, sua affettuosa amica
fino agli ultimi giorni di vita e dedicataria
del secondo Concerto.
In effetti le incursioni del compositore
polacco nel repertorio per pianoforte e
orchestra sono assai rare e tutte circoscritte
al periodo giovanile. Considerando che non
raggiunse i 40 anni di età, vien da chiedersi
se Chopin sarebbe mai tornato a comporre
per orchestra, o si sarebbe mai avvicinato
alla musica da camera, se solo fosse vissuto
più a lungo.
Il Concerto n. 2 in fa minore vide la luce
fra il 1829 e l’anno successivo a Varsavia,
città che Chopin abbandonò di lì a poco per
Parigi in seguito alla repressione russa della
Rivoluzione Cadetta.
I tre movimenti rispecchiano il modello
“classico” con un tempo centrale lento in la
bemolle maggiore (Larghetto) che per la sua
incantevole vena melodica viene considerato
il momento più emozionante di tutta la partitura, soprattutto se si pensa che a scriverlo
fu un appena diciannovenne.
L’Allegro vivace finale prende ispirazione,
ritmo e colore da una cangiante danza popolare – la mazurka – che già prima di Chopin
aveva abbandonato le campagne per approdare, rimaneggiata secondo i gusti dell’epoca,
nei salotti della borghesia cittadina.
Durante l’estate del 1788 Mozart scrisse
in brevissimo tempo tre straordinarie
Sinfonie (la 39, la 40 e la 41 “Jupiter”), le sue
ultime, che molto probabilmente non ebbe
l’occasione di ascoltare in pubblico. Questo
trittico di capolavori è circondato da un
alone di mistero, alimentato anche dalle
tante supposizioni di critici e musicologi, la
maggior parte dei quali le considera come un
unico grande affresco musicale nel quale la
numero 40 in sol minore – la centrale della
serie – rappresenta il momento più emotivo,
introspettivo e a tratti angoscioso.
Un tormento espresso da un Mozart
maturo, all’apice della sua vena creativa e
dunque assoluto padrone della scrittura,
della quale si serve ampiamente per arginare il “fuoco” che gli viene da dentro. Ma
padrone anche in senso letterale, se è vero
che la numero 40 – come le consorelle – fu
composta spontaneamente, senza cioè che
all’origine vi fosse l’incarico di qualche ricco
committente o il contratto di qualche prestigiosa società di concerti.
Fra le tante definizioni che si è meritato
questo capolavoro, la più incisiva è di Alfred
Einstein, che definì la 40 “eroicamente tragica”: una Sinfonia i cui movimenti sono come
dei tuffi negli abissi dell’anima, simbolizzati in
modulazioni tanto audaci che i contemporanei di
Mozart non devono essere stati in grado di seguirli
e tanto sublimi che soltanto Mozart stesso poté
riportarli su di un livello terreno.
Inutile dire che il tema iniziale del primo
movimento ha incantato e continua ad affascinare le platee di tutto il mondo, tanto da
farne uno dei “motivi” mozartiani più noti e
“fischiettati” in assoluto.
Umberto Benedetti Michelangeli
Ha iniziato gli studi musicali sotto
la guida della zia, eccellente didatta,
e li ha proseguiti al Conservatorio di
Milano con i Maestri Conter, Bettinelli
e Gusella, perfezionandosi infine con
Franco Ferrara. Ha diretto i complessi
delle più importanti Istituzioni sinfonico-cameristiche italiane, oltre a selezionate Orchestre in numerosi Paesi (le
Filarmoniche di Oslo ed Helsinki, la Kammerphilharmonie MDR di Lipsia, l’Orchestra della
SWR di Stoccarda, L’Orchestre Phylharmonique
de Montecarlo, la Israel Chamber Orchestra, la
China National Symphony Orchestra...).
Dal 1984 al 2007 è stato direttore principale dell’Orchestra da Camera di Mantova,
complesso con il quale ha ottenuto il premio
“Abbiati” della critica italiana (1997), oltre a
numerosi altri riconoscimenti internazionali di
critica e di pubblico. Con questo ensemble ha
realizzato un innovativo ciclo imperniato sulla
produzione sinfonica di Beethoven e un altro
attinente quella sacra di Mozart. Da sottolineare, inoltre, la collaborazione con la Camerata
Academica Salzburg ed il triennale rapporto con
la Kammerorchester Basel come direttore ospite
principale, rapporto che continua tuttora, nella
realizzazione di svariati progetti.
Il debutto al Rossini Opera Festival, nel
2006, nel segno di Mozart e Rossini ha rappresentato una significativa apertura alla dimensione del Teatro in Musica che da allora l’ha
visto impegnato in interessanti produzioni come
Die Entführung aus dem Serail e Così fan tutte, alla
Vlaamse Opera di Antwerpen. Recentemente, la
Casa editrice BMG-Ricordi ha pubblicato la sua
orchestrazione delle Proses lyriques di Debussy.
Alexander Lonquich
Nato a Trier, si impose sulla scena musicale nel 1977 quando vinse il Concorso “Casagrande” di Terni. Da lì iniziò una carriera
concertistica che tuttora lo vede protagonista
nei principali teatri in Europa,
Giappone e negli Stati Uniti.
Fra le tante personalità con le quali
ha collaborato, spicca il nome di
Sándor Végh e della Camerata
Salzburg, con la quale Lonquich
si esibisce regolarmente sia come
direttore che come solista.
Un altro capitolo importante della
sua carriera riguarda la musica da
camera, ambito nel quale ha collaborato con
artisti come Joshua Bell, Heinz Holliger, Frank
Peter Zimmermann e con la moglie Cristina
Barbuti, con la quale si esibisce in duo pianistico. Nel ruolo di direttore-solista ha suonato
con l’Orchestra della Radio di Francoforte, la
Royal Philharmonic Orchestra, la Deutsche
Kammerphilarmonie, la Mahler Chamber
Orchestra, la Filarmonica della Scala, l’Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia
e soprattutto con l’Orchestra da Camera di
Mantova, con la quale ha svolto in passato
anche un percorso di approfondimento critico
sui Concerti di Mozart.
In campo discografico, dopo le incisioni
per EMI Lonquich ha iniziato una collaborazione con ECM per la quale ha recentemente registrato la Kreisleriana e la Partita
di Holliger. Lonquich si dedica da sempre
con passione alla didattica con master-class
presso rinomate istituzioni come l’Accademia Pianistica di Imola e la Hochschule für
Musik di Colonia.
OTO – Orchestra del Teatro Olimpico
Fondata nel 1990 su impulso del Comune
di Vicenza e di alcuni musicisti locali, l’Orchestra del Teatro Olimpico (OTO) ha raccolto
intorno a sé le precedenti esperienze di storiche
formazioni vicentine.
La OTO è stata protagonista di numerosi
concerti, sia in Italia che all’estero, collaborando con artisti di prestigio internazionale
come – fra gli altri – Maria Tipo, Antonio
Ballista, Giuliano Carmignola, Cecilia Gasdia,
Joaquín Achúcarro, Hansjörg Schellenberger,
Peter Maag e Umberto Benedetti Michelangeli.
Dal 2008 realizza la stagione sinfonica del
Teatro Comunale, in collaborazione con la
Fondazione del Teatro. A partire dalla stagione 2014/15 l’orchestra è entrata in una nuova
fase, con la direzione principale di Alexander
Lonquich ed il completo rinnovamento dell’organico. I 40 orchestrali che la compongono, selezionati attraverso severe audizioni, sono giovani
musicisti provenienti da varie Regioni italiane
(l’età media è di 24 anni) che per il prossimo
biennio seguiranno un percorso di alta formazione sotto la guida di professori d’orchestra che
suonano come “prime parti” in alcuni fra i più
importanti complessi sinfonici italiani.
Ogni concerto in cartellone viene messo a
punto attraverso giornate di intenso lavoro – per
sezioni e d’insieme – che si svolgono a Villa San
Fermo di Lonigo. Molti dei professori d’orchestra-formatori di questo biennio suoneranno, nei
vari concerti in programma, fianco a fianco con
i loro più giovani colleghi. Lo scopo del progetto,
unico nel Veneto, è duplice: offrire ai giovani
musicisti della OTO un percorso di alto perfezionamento nella pratica orchestrale e nel contempo
realizzare una serie di concerti di qualità, arricchita
dalla presenza di rinomati solisti-ospiti e direttori.
il concerto è stato realizzato
grazie alla preziosa collaborazione
di questi docenti
Filippo Lama
Diplomato con il massimo
dei voti e la lode, ha perfezionato i suoi studi con rinomati maestri come Corrado
Romano, Paolo Borciani,
Franco Rossi, Franco Gulli
ed Enrica Cavallo. Vincitore
di concorsi nazionali ed
internazionali, ha suonato
in varie formazioni da camera – dal duo al
quintetto – con le quali ha realizzato anche
numerose registrazioni discografiche e
radiofoniche.
Da oltre 30 anni collabora con importanti orchestre italiane sia come violino
di spalla che come solista: l’Orchestra del
Festival Pianistico Internazionale di Brescia
e Bergamo, l’Orchestra da Camera di Mantova, la “Toscanini” di Parma, l’Orchestra de
“I Pomeriggi Musicali” di Milano, l’Orchestra
Stabile “G. Donizetti” di Bergamo.
Dal 2007 è direttore artistico e konzertmeister dell’Orchestra da Camera di Brescia.
Dal 1982 è titolare della cattedra di violino al
Conservatorio “Marenzio” di Brescia.
Klaus Manfrini
Dopo il diploma a pieni voti in viola al
Conservatorio “F.A. Bonporti” di Trento, si è
perfezionato con Juri Gandelsmann e Bruno
Giuranna.
Come membro del quartetto Constanze
di Bolzano ha seguito i corsi di Milan
Skampa (Scuola di Musica di Fiesole) e ha
partecipato come borsista
alle master class di Hugh
Maguire (Britten-Pears
School of Music) e Stefan
Metz (Orlando Festival).
Dopo numerose esperienze
e collaborazioni in varie
formazioni cameristiche (fra
le quali l’Orchestra Haydn
di Trento e Bolzano e la
Streicher Akademie Bozen) dal 2000 fa parte
dell’Orchestra da Camera di Mantova.
Collabora inoltre con l’Ensemble Zandonai
di Trento e la European Union Chamber
Orchestra, gruppi con i quali ha suonato
in Europa, America e Asia. E’ insegnante di
musica d’insieme presso la Scuola Musicale
Jan Novak di Villalagarina (TN).
Gianantonio Viero
Violoncellista vicentino, si è diplomato
con il massimo dei voti e la lode al Conservatorio di Castelfranco Veneto, sotto la guida
di Enrico Egano. Ha svolto intensa attività
cameristica a fianco di artisti quali Salvatore
Accardo, Uto Ughi, Dejan Bogdanovich, James
Galway nei festival più prestigiosi del mondo.
È risultato vincitore di vari concorsi nazionali ed internazionali.
Dal 1985 è Primo
Violoncello de “I Solisti
Veneti”, considerati
dalla critica internazionale fra i più rappresentativi complessi
musicali italiani, vero
e proprio punto di
riferimento mondiale
per la musica barocca
di scuola tipicamente veneziana ed europea.
Con questa formazione ha suonato come
solista nelle sale più importanti del mondo
come il Wiener Musikverein, la Philarmonie
di Berlino, il Teatro alla Scala di Milano, la
Salle Gaveau di Parigi, la Sala Bolivar e il
Teatro Teresa Carrena di Caracas, il Teatro
Nazionale di Riga, Il Teatro dell’Opera di
Praga, la Tokio Suntory Hall, la Gulbenkian
Musichall di Lisbona, il Jerusalem Theatre e
molte altre.
Insegna violoncello presso il Conservatorio di Vicenza.
Ubaldo Fioravanti
Si è formato nei Conservatori di Rovigo e
Firenze, frequentando poi i corsi di musica da
camera con Riccardo Brengola e Franco Rossi
e di contrabbasso con Franco Petracchi. Nel
1976 è entrato a far parte dei
Solisti Veneti e dal 1983 al 2014
è stato Primo contrabbasso
dell’Orchestra di Padova e
del Veneto con la quale ha
effettuato migliaia di concerti in quattro continenti.
Attivo anche come solista
e camerista, ha collaborato
con complessi ed interpreti
di fama internazionale incidendo per Claves,
Dynamic e Amadeus.
In campo didattico, ha insegnato per
oltre 20 anni ai corsi di perfezionamento di
Portogruaro, all’Accademia Mahler di Ferrara
e ai corsi di formazione “Progetto Orchestra”
a Vicenza. Attualmente insegna al Conservatorio di Rovigo.
Giampaolo Pretto
Compiuti gli studi in flauto e composizione presso i Conservatori di Verona e
Torino, consegue un Master in direzione con
P. Bellugi e un Premier Prix de Virtuosité in
flauto con
Patrick
Gallois a
Parigi. Fondatore del
Quintetto
Bibiena,
primo flauto dell’Orchestra Nazionale Rai,
in trent’anni ha tenuto migliaia di concerti e
inciso decine di CD.
Dal 2012 ricopre il ruolo di Maestro
per l’Orchestra Giovanile Italiana. Affrontando i repertori più etrogenei ha diretto e
dirige, oltre all’OGI, la Sinfonica di Aosta, la
Paliashvili di Tbilisi, la fiorentina Galilei, la
cinese Wuhan Philarmonic, l’OFT di Torino,
l’OTO, il Petruzzelli di Bari. Attivo anche
come compositore, tra le sue recenti prime vi
sono il concerto per flauto cello e orchestra
d’archi “Nine Rooms” eseguito con E. Dindo
e il quartetto “A flat”, con cui ha chiuso la Stagione 2014 dell’Ex Novo Ensemble di Venezia.
Nel 2008 il canale televisivo “Classica” di
Sky gli ha dedicato un ritratto per la serie
“I notevoli”.
Saverio Tasca
Si è diplomato al Conservatorio di
Vicenza ed ha successivamente studiato allo
Sweelinck Conservatorium di Amsterdam
con David Searcy, David Friedman, Robert
van Sice e Thierry Miroglio. Musicista eclettico e dai variegati interessi, ha collaborato
con artisti del calibro di Dave Samuels, Mario
Brunello, Bogdan Bacanu, Kuniko Kato,
Filippo Lattanzi, Marco Paolini ed ha suonato
con svariate formazioni orchestrali. Molto
attivo anche come compositore, i suoi brani
sono stati più volte premiati e segnalati dalla
critica internazionale. Tasca insegna al Conservatorio di Vicenza
ed ha tenuto corsi
e master-classes
alla Hochschule di
Mannheim nonché
in vari Conservatori
italiani.
Borsa di studio UNCI
Al termine di questo ultimo
concerto della stagione sinfonica
2014–15 al Teatro Comunale di
Vicenza saranno consegnate pubblicamente
ad alcuni giovani maestri d’orchestra della
OTO le borse di studio messe a disposizione
dalla sezione di Vicenza dell’UNCI – Unione
Nazionale Cavalieri d’Italia.
Negli ultimi anni l’Associazione si è concretamente impegnata a sostenere iniziative
e progetti a favore del mondo giovanile,
profondamente toccato dalla sfavorevole
congiuntura economica. Per la stagione in
corso la scelta è caduta su una particolare
categoria di giovani – quella dei musicisti –
il cui percorso di perfezionamento post-diploma e di avviamento alla professione è, se
possibile, ancor più impegnativo e costellato
di difficoltà rispetto ai coetanei che hanno
intrapreso gli studi universitari.
Per questo il direttivo dell’Associazione,
lo scorso ottobre, aveva deciso di stanziare
un contributo complessivo di 5 mila Euro a
favore di quegli orchestrali della OTO che
nel corso della stagione si fossero particolarmente distinti non solo per il loro talento
artistico, ma anche per l’impegno profuso
durante le sessioni di lavoro con i loro
docenti formatori.
La rosa dei prescelti è stata affidata al
direttore principale della OTO, Alexander
Lonquich, di concerto con i docenti formatori di questa stagione.
l’Orchestra del Teatro Olimpico ringrazia
main sponsor
enti istituzionali
sponsor
media partner
partner
Si ringrazia la sezione di Vicenza dell’UNCI - Unione Nazionale Cavalieri d’Italia per le borse di studio generosamente stanziate a favore degli orchestrali che
si saranno maggiormente distinti in questa stagione concertistica.
la Fondazione Teatro Comunale Città di Vicenza è sostenuta da
soci fondatori
socio sostenitore
partner
OTO - Orchestra del Teatro Olimpico
0444 32 65 98
[email protected]
www.orchestraolimpicovicenza.it
presidente
Jacopo Bulgarini d’Elci
vicepresidente
Luca Trivellato
direttore principale
Alexander Lonquich
direttore generale
Piergiorgio Meneghini
amministrazione
Antonino Mangano
organizzazione
Eliana Lamore
consiglieri
Adriana Maltauro
Enrico Pisa
Francesco Scarpari
revisori dei conti
Enrico Iannaci
– presidente
Società del Quartetto
di Vicenza
Daiana Mordegan
Giulia Salin
Design: Michele Galluzzo, Elena Meneghini, Ilaria Roglieri
sponsor