INDICE - Sanremo News

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INDICE
INTRODUZIONE
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CAPITOLO I
L’INDUSTRIA DEL GIOCO
1.1: Panoramica dell‟industria del gioco
11
1.1.1:L‟industria del gioco in Australia
15
1.1.2:L‟industria del gioco nella Repubblica Ceca
19
1.1.3:L‟industria del mercato francese
24
1.1.4:L‟industria del mercato tedesco
30
1.1.5:L‟industria del gioco a Macao
39
1.1.6:L‟industria del mercato spagnolo
47
1.1.7:L‟industria del Reno Unito
52
1.1.8:L‟industria del gioco negli USA
62
CAPITOLO II
L’ITALIA
2.0:L‟Italia
75
2.1:Normative in ambito di gioco d‟azzardo in Italia
80
2.2:La mappatura del gioco pubblico
84
2.3:Il mercato. L‟analisi economica
87
2.4:A livello mondiale l‟Italia guida la classifica
della spesa procapite per il gioco legale
90
2.5:Costi sociale, economici e relazionali
91
2.6:Lo scenario futuro in Italia e nel Mondo
94
1
CAPITOLO III
IL GIOCO ONLINE
3.1:L‟industria settore online
105
3.2:Il Mobile
112
3.3:descrizione del giocatore medio del casinò online
119
3.4:Il Texas Hold‟em Poker
120
3.5:Le Videolottery(VLT)
130
3.6:Alcune considerazioni
134
CAPITOLO IV
I CASINO’
4.0: I Casinò
137
4.1: I casinò italiani(crisi di un modello)
- Cenni storici
140
4.2:La situazione ad oggi delle strutture “vecchio stile”
145
4.3:Alcuni dati
147
4.4:L‟organizzazione aziendale
160
4.5:Compiti e funzioni dei reparti
162
4.6:Comunicazione d‟Impresa
165
4.7:Marketing aziendale
170
4.7.1:La politica del personale
171
4.8:Il Target
174
4.8.1:Dal vizio alla dipendenza
179
4.8.2:Dalle motivazioni ai fattori di rischio nel gioco
184
4.8.3:Dominare il desiderio di dominare il fato
185
2
CAPITOLO V
SANREMO
5.0:Sanremo
189
5.1:Casinò di Sanremo
192
5.2:Piano degli investimenti
193
5.3:Il prodotto online e il layout del Casinò di Sanremo
196
5.4:Attività Promozionali
200
CONCLUSIONI
207
RINGRAZIAMENTI
211
BIBLIOGRAFIA
213
SITOGRAFIA
215
3
4
(Coordinamento Nazionale Case da Gioco)
http://www.uglcasedagioco.it/
“IL GIOCO DEL GIOCO D’AZZARDO”
di Gian Piero Bellanca
(Centro studi Ugl)
5
6
Introduzione
« Si dice che il minimo battito d‟ali di una farfalla sia in grado di
provocare un uragano dall‟altra parte del mondo »
Questa metafora naturalista fa intendere perfettamente la situazione in
cui si trova la nostra società odierna, mostrandone anche il
delicatissimo equilibrio “precario” che purtroppo sembra essere
l‟unica certezza.
Si deduce quindi che tutte le strategie adottabili risultano inefficienti
di fronte ad ogni minima variazione percettibile ed a qualunque livello
strutturale.
Una strategia è la descrizione di un piano d'azione di lungo termine,
usato per impostare e successivamente coordinare le azioni tese a
raggiungere uno scopo predeterminato. La strategia si applica a tutti i
campi in cui, per raggiungere l'obiettivo, sono necessarie una serie di
operazioni separate, la cui scelta non è unica e il cui esito è incerto.
L‟evolversi della società, dei mercati, delle mode, della politica e di
quel concetto tanto discusso qual‟é la “globalizzazione”, rende
necessario un attento studio strategico con annesse competenze in
ogni settore della realtà economica-commerciale.
In un mondo in continuo adattamento ad una situazione di costante
incertezza,
il
singolo
soggetto
è
obbligato
a
confrontarsi
incessantemente con tutti i player che rientrano direttamente ed
indirettamente nel suo iter operativo.
Ed
è proprio da questo concetto di base che si da‟ il via alla
costruzione di ogni singolo tassello che darà poi vita alla struttura
portante di un‟attività .
Si inizia sempre con una strategia atta a valutare il contesto, in senso
ampio del termine, prendendo consapevolezza di se stessi e di ciò che
si deve conoscere.
7
Il business del gioco, termine che reputo ormai riduttivo per definire
un così vasto mercato, rientra in questo scenario in ogni suo elemento.
L‟intenzione di questo elaborato è quella di mettere in luce ad ampio
spettro la situazione del gioco d‟azzardo nelle varie forme in cui si
manifesta a livello globale.
Saranno trattati i meccanismi che quest‟industria utilizza per generare
l‟indotto e, attraverso quali soggetti questi meccanismi si compiono,
sfruttando logiche politiche ed economiche delicate, con equilibri ben
definiti.
Il mutamento delle logiche di mercato stanno radicalmente cambiando
questo settore, ancor più degli altri, poiché i mezzi e le tecnologie a
sua disposizione hanno permesso un ampliamento esponenziale del
target.
Il gioco, che ha cambiato le proprie caratteristiche di mercato,
adeguandosi in maniera completa alle nuove esigenze del mondo, e si
propone come business leader nell‟era dell‟e-commerce.
Si parla infatti di processi che stanno portando inesorabilmente ad un
cambiamento funzionale del comparto intero, il quale si prepara ad
affrontare il proprio futuro nella web-land.
Un passaggio successivo concerne l‟analisi delle strutture “vecchio
stile” del settore:
Le case gioco.
Sarà analizzato il comparto a livello internazionale, per osservare i
diversi approcci e le diverse strategie adottate per rispondere al
cambiamento.
Studieremo la situazione in cui si trovano queste tipologie aziendali,
considerando la crisi economica di fine decennio, ma soprattutto
8
considerando il notevole sforzo gestionale al quale sono chiamate a
rispondere.
Si contestualizzerà la situazione del mercato italiano con tutte le sue
ramificazioni facendo un‟attenta analisi delle istituzioni e dei soggetti
presenti sul territorio.
Successivamente alle considerazioni stabilite come premesse,
l‟interesse principale, che ha generato le basi per questo studio, deriva
dal desiderio di ricercare strumenti e metodologie risolutive e
trasportabili nella realtà sanremese per la propria azienda leader.
L‟obiettivo di questo elaborato è mettere in atto, attraverso un‟analisi
accurata del mercato che si sta affrontando, una valutazione di alcuni
strumenti da poter utilizzare all‟interno della struttura “Casinò
Municipale di Sanremo S.p.a”.
Si tiene a precisare che il medesimo scritto è succedaneo ad un testo
elaborato nel 2007 titolato “Il marketing delle case da gioco”.
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10
CAPITOLO I
L’ INDUSTRIA DEL GIOCO
Panoramica dell‟industria del gioco nel mondo.
Ritengo opportuno fare una panoramica dell‟industria gioco,
nell‟ottica di andare leggermente più in la‟ rispetto alla normale
visione dei mercati nazionali e locali.
Il nostro sguardo al mondo del marcato del gioco d‟azzardo, ha
sicuramente l‟intento di osservare come si muovono e attraverso quali
canali si muovono gli altri operatori di settore, ma soprattutto di
quantificare l‟offerta del comparto intero(per quanto sia in mia
possibilità).
Il minimo comun denominatore che lega tutte le imprese player in
questo campo, è l‟offerta che viene generata (prodotto), ma ciò che
differisce in maniera sostanziale, è la capacità di attrattiva che esse
hanno intrinseche nel loro brand.
Ma quali sono gli strumenti che servono ad accrescere il proprio core
value e di conseguenza il proprio brand?
Con la panoramica che ci accingiamo ad osservare viene quasi
istintivo utilizzare uno degli strumenti più consultati nel marketing
odierno: il Benchmarking.
Con benchmark, o più spesso e coerentemente definito con il termine
inglese "benchmarking", in economia si intende una metodologia
basata sul confronto sistematico che permette alle aziende che lo
11
applicano di compararsi con le migliori imprese, e soprattutto, di
apprendere da queste per migliorare il proprio andamento nel mercato.
Infatti, una delle maggiori qualità che un imprenditore deve avere, è
quella di osservare ciò che altri imprenditori dello stesso settore (e
non) fanno in termini di dinamismo aziendale.
Il benchmarking è una delle più innovative attività utilizzate delle
aziende multinazionali, perché si basa su una semplice teoria di
marketing:
“Adattare iniziative di successo di altri alla mia azienda”
Oltre tutto, oggi risulta molto semplice osservare ed ispirarsi ad altre
aziende grazie alla facilità di reperimento di dati, informazioni e
documenti.
La visione ad ampio spettro del mercato di nostro interesse, non può
prescindere da un concetto basilare che ormai domina la scena nei
conti economici da molti anni.
La crisi mondiale che ha investito l‟economia globale del mondo
occidentale, ha distrutto le basi sulle quali si ergevano le previsioni
degli anni a seguire.
In tutto il mondo si sono rivisti i prospetti e le statistiche aziendali che
andavano dal 2007-2008 in poi.
La crisi economica del 2008-2011, originaria degli Stati Uniti, ha
avuto luogo dai primi mesi del 2008 in tutto il mondo, intaccando tutte
le economie di scala e conseguentemente tutte quelle filiere esistenti
per ragioni sinergiche.
Tra i principali fattori della crisi figurano gli alti prezzi delle materie
prime, una crisi alimentare mondiale, un'elevata inflazione globale, la
minaccia di una recessione in tutto il mondo, così come una crisi
creditizia ed una conseguente crisi fiduciaria dei mercati borsistici.
12
Nonostante tutto, il mercato del gioco(in senso vasto del termine) ha
mantenuto un trend costante, anzi in molti casi è andato leggermente a
salire.
Questo perché, molto probabilmente, la speranza nella dea bendata ha
coinvolto un maggior numero di persone, e la possibilità di risanare la
propria situazione economica con un “costo” relativamente basso,
attirava sicuramente di più degli interessi sul conto bancario e le
sicurezze che questo generava.
Inoltre c‟è da sottolineare lo sviluppo esponenziale delle tecnologie
informatiche del settore, che ad oggi permettono di accedere a
qualsiasi tipologia di gioco dal proprio computer di casa.
Altro elemento, che diede un plus notevole al comporto, fu anche la
massificazione del Texas hold‟em poker, che ha avuto negli ultimi
anni una crescita esponenziale degli “sportivi” dediti.
Ma se questo sembra essere un dipinto roseo del settore, andando
leggermente più in profondità, si legge un declino vertiginoso di
alcuni comparti, quali le case da gioco e i loro prodotti di punta.
Infatti nel mondo del gioco (ma non solo) sono state particolarmente
colpite
le
aziende
che
hanno
esaurito
i
fondi
per completare i progetti in costruzione a causa della crisi .
I conti ed i prospetti fatti prima del 2007/2008, che facevano da
supporto alle iniziative aziendali, si sono in un breve periodo
dimostrati del tutto irrilevanti.
Le imprese , che si sono trovate coinvolte a livello finanziario con
istituti creditizi, hanno dovuto affrontare notevoli complicazioni, a
volte insormontabili e a volte altamente significativi da essere costretti
a modificare progetti in fase di attuazione.
La soluzione più logica da attuare è stata quella di ridimensionare gli
investimenti e restringere la forbice dei costi.
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Tengo a precisare che alcuni dati, vista la loro difficoltà di
reperimento, sono relativi al 2007-2008-2009, mentre per altri di più
semplice rilevazione risalgono ai giorni nostri. L‟intento è comunque
quello di osservare in quale modo è strutturato il mercato del gioco a
livello globale.
Saremo molto più attendibili con i dati relativi alle case da gioco
nazionali, sulle quali il nostro interesse è particolarmente focalizzato.
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L‟industria del gioco in Australia
Tradizionalmente
in
Australia
le
principali
sono
le
forme
corse,
le
di
gioco
d'azzardo
scommesse
e
le
lotterie.
Dal 1980 la liberalizzazione del settore ha portato ad una
proliferazione dei prodotti del gioco d'azzardo in modo
considerevole.
Oggi, quest‟industria può essere raggruppata in due macro
categorie:
Il gioco d‟azzardo per danaro( che comprende lotterie, poker,
macchine
da
gioco,
i
giochi
da
casino,
il
Keno
e il gioco interattivo) e le scommesse live degli eventi.
Le scommesse comprendono scommesse sportive internazionali,
che possono essere in o fuori corso, di persona, per telefono
o via Internet.
Il Racing scommesse comprende scommesse legali sui risultati
delle corse dei cavalli (di razza e cablaggio), delle corse dei
levrieri, di bookmaker e totalizzatori, sia in corso che fuori corso.
Nel Gaming( ossia giochi aleatori) la spesa del gioco d'azzardo
pro capite in Australia è aumentato del 0,5% tra il 2005 e il 2007,
ed il maggior aumento è stato dovuto principalmente alle slot
machines.
Nel 2006-07, le entrate hanno registrato il picco più alto
del settore, fermandosi a 120,5 miliardi di dollari, considerando
anche il fatto che
ai
residenti australiani non era consentito
l‟accesso interattivo ai siti di gioco per il Commonwealth.
15
Nel 2008 questa tipologia di gioco ha raggiunto i 105,1 miliardi di
dollari, sui 153 totali di tutto il mercato di settore australiano.
La rapida espansione del settore è stata poi agevolata
dall‟allentamento delle restrizioni di gioco legale, e dagli sviluppi
della tecnologia di gioco.
Le modifiche normative che hanno permesso l‟ espansione delle
macchine da gioco in alberghi e club, ha fornito un notevole
impulso
al
comparto
dei
giochi,
soprattutto
di
quelli
elettromeccanici.
Le slot machines, soprattutto i videopoker, hanno registrato l‟83%
di tutto il movimento dell‟azzardo legale, per raggiungere i 111.3
miliardi di dollari nell‟arco del 2006-2007 e mantenendo le stesse
cifre tra 2007-2008 nonostante la crisi.
Lotteria
Gli operatori di settore in Australia sono sia di proprietà del
governo, sia in forma privata. Gli operatori privati sono
“Tattersall's” a
Victoria e Queensland e la “Territory Lottery
Company” nel Territorio del Nord. Nel 2006-07, la spesa totale per
i prodotti della lotteria in Australia è stata di 0,98 miliardi di
dollari .
Alla fine del 2007 il Governo di Victoria concesse una licenza per i
prodotti di gioco aleatorio ad una lotteria estera controllata dalla
Intralot, , ma con una premessa che tutte le licenze per le
scommesse e giochi a Victoria avrebbero avuto scadenza nel 2012.
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Casinò gaming
I giochi da casinò, stimano nel 2008 una fatturato di 3.38 miliardi
di dollari, inserendo nel suo complesso anche le piccole strutture
nei più ristretti stati, quali Territorio del Nord (2 casinò), Tasmania
(2), Townsville (1), Cairns (1) e Canberra (1) che hanno generato
un totale ricavi medio per 39 milioni di dollari ciascuna.
I casinò con sede in Adelaide, sulla Gold Coast, Perth e Brisbane,
hanno generato ricavi per 275 milioni di dollari ciascuno.
I casinò di dimensioni comparabili a quelli
di livello
internazionale, quali il Casinò di Melbourne e quello di Sydney,
hanno fatturato oltre 495 milioni di dollari ciascuno.
La casa da gioco di Sydney e il Casinò di Melbourne dominano
l‟industria con più del 59% del totale.
Scommesse
Le scommesse in Australia sono principalmente fondate sulle corse
dei purosangue, sulle corse al trotto e sulle gare di levrieri da
corsa. Nel 2006-07, il totale delle entrate di questo mercato è stato
di 13,5 miliardi di euro, che costituiva 89% del totale scommesse
in Australia.
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Tabella rappresentativa dei giochi permessi nel continente
australiano suddiviso per stati:
18
L‟industria del gioco nella Repubblica Ceca
Il mercato ceco del gioco d'azzardo è regolato dalla legge n.
202/1990 sulla raccolta delle lotterie e altri giochi simili, che
disciplina in maniera uniforme il gioco d'azzardo.
Risulta essere una regolamentazione molto rigida, sviluppatasi
negli anni 90 per dare un ulteriore impronta legiferante in termini
di
disciplina
di
settore.
.
Le lotterie e i giochi di probabilità similari, che non soddisfano le
condizioni previste dalla normativa, non permettono la concessione
della licenza. L'atto fu ampliato nel 1993 con una direttiva per le
Slot Machines, e nel 1998 ulteriormente modificata con
l‟inserimento del principio di “Monitoraggio e Conservazione” in
direttiva dei Casino, e infine nel 1999 con un‟ultima direttiva sugli
annunci delle competizioni in materia di eventi e lotterie.
La legge del 1998 ha dato potere ai comuni locali per disciplinare
le zone dove potevano essere collocate le slot machines.
Nel frattempo è stata data una maggiore
parte dei proventi
derivanti da queste alle concessionarie con percentuali lievemente
superiori a quelli in vigore.
I regolamenti di gioco attuali permettono il gioco d'azzardo solo a
coloro che hanno gli indirizzi registrati nel territorio della
Repubblica Ceca, e ai quali è stato concesso il rilascio della licenza
da
parte
di
un'autorità
competente.
Se questi giochi sono gestiti dallo Stato, quindi dal Ministero delle
Finanze o da un ente di Stato nominato, esse svolgono l‟attività
con facenti veci del titolare della licenza che detiene la totale
responsabilità legale.
Parte dei profitti di questo mercato devono essere utilizzati per
scopi sociali, medici, sportivi, ambientali, culturali o di altri
progetti, che comunque sono a vantaggio di attività di interesse
pubblico.
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La porzione di profitto utilizzato per questi progetti deve essere
almeno del 6%, fino ad un massimo del 20%.
La gestione nella Repubblica Ceca per le scommesse all‟estero (tra
cui la vendita dei biglietti della lotteria estera, la partecipazione a
scommesse all'estero in cui le scommesse sono pagate all'estero, la
collezione di scommesse per i giochi gestite all'estero, o ancora la
mediazione di scommesse per i giochi gestiti all'estero) è
severamente
vietata
dalla
normativa
vigente.
Ma il Ministero delle Finanze può, secondo sua discrezione,
concedere un esonero da tale divieto, al fine di garantire la
reciprocità dell‟interesse.
I dati(relativi purtroppo al 2007-2008) mostrano come anche nella
Repubblica Ceca la maggior quota di mercato di questo settore è
ricoperta dalle slot machines con quasi il 53% del fatturato
dell‟intero sistema, seguita dall‟11% del settore scommesse e dal
9 % delle case da gioco. Successivamente troviamo le lotterie con
un 7 %.
Nel 2007, per quanto riguarda la spesa totale, i Cechi hanno speso
3,86 miliardi di euro sulle scommesse, che è di circa 363.000.000
€ in più rispetto al 2006.
Ciò rappresenta una crescita anno su anno di un tasso del 10,4%.
Secondo il Ministero delle Finanze, ogni adulto ceco spende
circa 38 € al mese sul gioco d‟azzardo.
Mentre in controtendenza, come per tutti gli altri paesi, l‟importo
scommesso nei casinò è diminuito di oltre l‟8%.
L‟aumento globale delle giocate, è stato causato dall‟aumento
esponenziale del numero delle slot machines, e nel massimo di
scommessa consentita dalle macchine.
20
Infatti sono state aggiunte 60.841 macchine da gioco nella
Repubblica Ceca solo nel 2007 (3.511 di queste erano situate nei
casinò).
In questa tabella si osserva lo sviluppo del comparto gioco dal
2002 al 2007 dei vari settori con l‟annesso grafico esplicativo.
21
Il grafico circolare delle quote di mercato in percentuale.
22
Andamento della situazione in profitti delle diverse categorie di mercato al 2007.
23
L‟industria del mercato francese.
I Casinò in Francia rappresentano il 14% del mercato del settore
gioco. L'industria ha avuto un forte sviluppo nel 1987, quando le
slot machines sono state autorizzate a livello nazionale.
I Casinò una volta erano ammessi solo in località balneari e
termali, ma la legge oggi è diventata molto più flessibile.
Ma riamane comunque imprescindibile l'autorizzazione a gestire
un casinò da parete del Ministro degli Interni.
Nel 2006 la Francia ha attraversato il traguardo di 20.000 slot
machines suddivise nei vari casinò.
Nel 2008, le slot machines sono state le responsabili per il 93%
dei ricavi delle case da gioco.
Con il calo dei giochi da tavolo oggi queste strutture non sono più
redditizie come un tempo, e l‟unica ancora di salvezza rimangono i
giochi elettromeccanici.
Questo avviene a causa della loro (tradizionale) sensibilità alla
variazione della situazione economica e giuridica del paese.
La
recessione
economica
ha
colpito
i
casinò
della riviera francese con particolare durezza, che si sono trovati
negli ultimi anni a contrastare quotidianamente l‟imminente
cessione delle attività .
Analizzando l‟offerta gioco, si nota che la fairoulette è presente in
147
casinò
ed
è
il gioco da tavolo più seguito in Francia, mentre per assurdo la
roulette francese ha registrato un notevole calo nei ricavi lordi nel
2008.
Nel
2007,
il
Ministero
dell'Interno
ha
deciso
di
consentire il Texas hold'em poker e l‟apertura dei tavoli per i
24
tornei nei casinò francesi, tanto che nel 2008, il gioco del poker ha
ricavato 35.300.000 €.
Infatti il Texas hold'em, è attualmente il più popolare gioco di
poker, che ha maturato significative cifre negli ultimi anni, grazie
alla notorietà ottenuta attraverso i tornei di poker televisivo
e siti di gioco online.
Oggi dagli 800.000 a 900.000
francesi sono segnalati
per essere giocatori di poker texano.
Attraverso movimenti di capitali e di interessi si sono creati i
presupposti per fusioni ed acquisizioni delle società di Casinò, che
hanno di conseguenza portato alle creazione di un mercato molto
concentrato delle case da gioco.
Nel 2008, le due principali società, Groupe Lucien Barrière e
Groupe Partouche, proprietarie di 80 casinò sui 196 esistenti, che
rappresentano
oggi
circa
il
58%
del peso del mercato “case da gioco”, hanno registrato margini
progressivamente in calo da diversi anni (gli utili al lordo delle
imposte sono scesi del dal 45% del valore aggiunto nel 2001
a circa il 35% nel 2008) che non riescono a colmare e trovandosi
obbligati a vendere proprietà intestate alla società per rientrare dai
debiti.
L'industria dei giochi è fortemente regolato dalle legiferazione
francese, ed il rapporto tra l‟industria del gioco generalizzato ed i
casinò è spesso teso.
I casinò, come le altre imprese in Francia, hanno un contratto
nazionale in specifico accordo con i loro dipendenti.
Questo accordo stabilisce in particolare il sistema di pagamento dei
dipendenti delle case da gioco, che determina la suddivisione degli
introiti tra l‟azienda ed i dipendenti.
25
La crisi che ha investito queste strutture ed il loro inesorabile
declino hanno determinato tensioni non indifferenti tra dipendenti
ed aziende, delineando una crisi di settore mai vissuta
precedentemente.
Inoltre, i casinò devono pagare le tasse solitamente come imposta
sul
reddito, come
imposta
fondiaria
e
come
l‟imposta
sul valore aggiunto (non deducibile dalle attività di gioco).
Altresì sono obbligati a inserire nei costi fissi anche il CRDS
fiscale (rimborso dei debiti previdenziali), pari al 3% del valore del
volume
(contributo
di
gioco
sociale
dei
tavoli,
generalizzato), per
e
un
la
tassa CSG
importo
pari
al 9,5% del 68% delle slot machines.
Le
case
da
gioco
devono restituire
almeno l'85%
delle poste giocate nelle slot machines a coloro che tentano la
fortuna.
Cosa, che potrà sembrare anomala è che la legge francese regola
tutte le operazioni delle case da gioco, come il numero dei
dipendenti per tipo di gioco, l'ammissione dei giocatori, tipi di
giochi permessi e la minima restituzione delle tariffe per le slot
machines, che come detto in precedenza si attesta anche all‟85%.
Prima del 2006, i giocatori da tavolo erano tenuti a fare il
"check in
" mostrando la
loro carta d'identità,
e versare
una
quota d‟iscrizione , mentre l'ingresso per la roulette francese e
le slot si era liberi da tali controlli.
Nota positiva è l‟imposta di bollo, una tassa imposta
documenti che è stata
abolita dal 1° maggio 2006,
sui
ma i
controlli dell‟identità sono divenuti obbligatori per gli ingressi in
tutti i casinò( come in Italia).
26
Il decreto nazionale, che proibisce il fumo nelle sale da gioco,
entrato
in
vigore
il
1°
gennaio
2008,
impatto diretto e forte sulla totalità
rispetto
all'anno
fiscale 2008,
ha
avuto
un
dei giochi da tavolo:
essi
hanno
registrato
una
diminuzione del 13% rispetto al 2007.
La crisi economica non ha risparmiato nessuna delle 196 case da
gioco francesi, che hanno tutte visto i loro introiti scivolare
drasticamente verso il basso.
Anche i ricavi del primo classificato dei casino, l‟ Enghien-lesBains, è
diminuito
del
10,4% nell'anno
fiscale 2007/2008.
Secondo le statistiche i giocatori nei casinò francesi spendono una
media di 40 € procapite al mese, rispetto agli 80 che spendevano
nel 2006, facendo evidenziare, inoltre, anche una minore presenza
nelle
I
sale
risultati
come
la
nel
voce
da
2008 sono stati
ancora
del debito globale delle
gioco.
più preoccupanti
strutture
che
è
stimato per 1,5 miliardi €.
Sempre nello stesso anno, le due
più grandi aziende del
settore, Partouche e Lucien Barrière, hanno dovuto riorganizzarsi,
sia finanziariamente che strutturalmente.
Recentemente è stato messo in evidenza come il reparto online del
mondo gioco in Francia, ha dato rilancio sia ai giochi tradizionali,
ma soprattutto ai nuovi skillgames, i quali hanno portato e stanno
portando una serie di nuovi clienti (principianti) che si apprestano
a diventare i futuri fruitori dei servizi proposti dalle case da
gioco(forse).
Gli anni successivi alla crisi hanno registrato un ulteriore declino
degli introiti, purtroppo non quantificabili da questa ricerca, ma
dato l‟alto numero delle case da gioco presenti nel paese, la
27
Francia rimane comunque al primo posto per gli incassi del 2010
con 2,4 miliardi di euro generati dalla totalità delle imprese.
Di seguito la tabella rappresentante l‟iter delle case da gioco
francesi in termini di giochi da tavolo sino il 2007.
.
In controtendenza le slot machines registrano un aumento
continuo e che tutt‟oggi mantiene il mercato intero.
28
Prospetto della ripartizione del mercato case da gioco francesi con
la relativa classifica in base agli incassi.
29
L‟industria del mercato tedesco.
Il gioco d'azzardo tedesco è un mercato che in gran parte è
riconducibile per proprietà allo Stato e alle istituzioni da esso
controllate.
Questo mercato è cresciuto fino al 2006,
principalmente a
causa dell'espansione
machines,
nel settore
delle slot
per
la crescente popolarità delle scommesse sportive e per un aumento
del numero di siti di gioco online.
A Gennaio 2008, il nuovo Treaty Interstate Gambling (ITG), è
entrato in vigore a seguito delle considerazioni e delle decisioni
della Corte costituzionale
federale (28
richiedono forti protezioni
contro
Marzo
la dipendenza
2006) che
dal gioco
d'azzardo.
Nonostante
le
pressioni
della
Commissione Europea
per aprire il mercato alla concorrenza e al mercato europeo, la
commissione, presieduta per altro da alcuni ministri tedeschi, ha
definito tramite la politica interna sul gioco, una solidificazione del
monopolio sulle lotterie, sull‟ on-line e sulle scommesse sportive
in Germania.
L'ITG ha però portato avanti alcune tesi contrastanti.
Si sono
imposti
divieti sulla
pubblicità
delle
lotterie in
televisione, internet , attività di telemarketing e promozioni sullo
sport privato dei fornitori di scommesse , tutte iniziative che si
pongono come obiettivo la protezione del giocatore.
Inoltre si
è fatta carico di
alcune decisioni
giudiziarie ,
che hanno causato una forte incertezza per quanto riguarda il
diritto e la sicurezza.
30
È da considerare che è intervenuta ampiamente sul controllo del
settore online delle stesse lotterie, per mantenere un monopolio
non indifferente, disincentivando quindi i privati attraverso
normative vincolanti e deterrenti.
Ma essa ha anche avuto un impatto finanziario diretto per gli
operatori di proprietà statale del settore.
Ad esempio la diminuzione di entrate nette, perché non sono più
autorizzati a vendere o pubblicizzare i propri biglietti di lotteria
via internet, in televisione o via telefono.
Queste tabelle rappresentano il trend del mercato tedesco tra il
2003-2008 e le quote di mercato dei settori specifici.
31
32
Tuttavia, il gioco d'azzardo tedesco, è un mercato che offre
ancora una grande varietà di prodotti da lotteria , anche se
l‟impronta dell'ITG ha causato perdite notevoli sui ricavi.
Il leader negli ultimi due anni, è il segmento delle slot machines
che è cresciuto fortemente con lo sviluppo tecnologico.
Nonostante il campionato del mondo di calcio del 2006 abbia fatto
aumentare le scommesse sportive in modo esponenziale, gli anni
successivi all‟evento hanno registrato un calo significativo del
comparto.
L‟ultimo dato disponibile del fatturato tedesco stimato risale al
2008 con 15,6 mld di € nel globale dell‟industria gioco che a
differenza degli altri paesi , in quegli anni, è andato a diminuire
leggermente.
Ognuno dei sedici stati federali possiede una delegazione del
potere in materia di gioco, così da stabilire le normative di casinò,
lotterie e scommesse sportive. Si aggiunge a questo la particolarità
che
ognuno di essi è libero di determinare la propria aliquota
fiscale.
Il mercato tradizionale del gioco d'azzardo tedesco è stato, ed è
ancora, caratterizzato dalla significativa importanza della lotteria
nazionale.
33
34
È da fare un piccolo excursus sul monopolio della lotteria che in
Germania è gestita e monopolizzata, come suddetto, da un ente
istituzionale che si definisce DLTB (Deutscher Lotto- und
Totoblock).
Esso è rappresentato in 16 stati federali tedeschi in merito alle loro
lotterie locali, ed è stato in grado di fatturare nel 2008 circa 6,7
mld di euro.
Come già preannunciato, la lotteria tedesca offre varie forme di
prodotto, ma quella tradizionale rimane di gran lunga quella più
popolare, con annesse cifre sostanziose a livello di introiti.
35
Bisogna precisare che con questo termine si identificano le lotterie
sportive, il bingo, le lotterie di beneficenza e le lotterie regionali
(o lotterie locali).
Da ciò ne deriva che l‟indotto della lotteria classica si deve stimare
all‟interno di una cifra molto più ampia che, nel 2008, secondo le
stime è stata di circa 4,2 mld di euro.
A causa di cambiamenti demografici e della crescente influenza
della crisi finanziaria, si è verificata
una stagnazione e una
riduzione ulteriore degli attesi ricavi con conseguente diminuzione
del mercato percentuale.
Fino ad oggi l‟ITG non ha raggiunto gli obiettivi che si era
prefissata, e tantomeno è riuscita a garantire i redditi previsti per le
lotterie di stato, tralsciando anche delle garanzie che i giocatori
dovrebbero avere certe.
Anche in questo paese la promozione attraverso i vari canali della
comunicazione, e la vendita attraverso i mezzi telematici sono
severamente vietate.
Quindi in un‟ottica futura, la perdita di questi strumenti di
marketing essenziali, potrebbe aggravare il calo delle vendite,
facendo ricadere gli aspetti negativi sui fornitori di prodotto.
Prima o poi si potrebbe anche mettere a repentaglio il
finanziamento di varie associazioni sportive, progetti sociali ed
eventi d'arte.
Ci sono quattro categorie di scommesse legali in Germania:
due tipi di Toto e due tipi di Oddset (legati al calcio).
Il reparto scommesse rimane tradizionalmente molto legato al
settore sportivo, che da solo ha generato nel 2008
2,5 mld €,
riscontrando comunque un trend negativo in linea con l‟andamento
generale.
36
Per quanto riguarda i casinò, essi ricoprono una percentuale molto
bassa dell‟intero sistema.
Il segmento delle case da gioco ha avuto un calo significativo in
termini di fatturato dal 2006 in poi, il che identifica un momento di
crisi evidente che sembra non trovare una via di uscita.
Come per gli altri settori del gioco d'azzardo del mercato tedesco,
anche queste aziende vivono una recessione da un punto di vista
dello sviluppo di settore, che è stato limitato dalle normative ed in
via eccezionale dalle elevate aliquote fiscali.
Sui ricavi lordi di queste strutture non c‟è una regolamentazione
che definisca chiaramente il settore a livello nazionale.
Ciascuno dei 16 stati federali ha una propria imposta da porre in
essere per le aziende sotto la propria giurisdizione, che devono
seguire determinati requisiti e riferimenti di localizzazione che
vengo sempre delineati dallo Stato federale di rifermento.
Solitamente il Ministero degli interni è il responsabile per la
delegazione delle licenze e il Ministero dell‟Economia è il
sovraintendente commissionario per il settore finanziario.
In più queste licenze hanno una particolare codifica in termini di
tempi della durata della concessione , che normalmente va dai 5 ai
15 anni, facendo vivere una sorta di pressione ai detentori della
concessione.
I casinò tedeschi patiscono in maniera evidente la concorrenza dei
casinò online illegali e i nuovi giochi telematici di nuova
generazione.
Quest‟ultimi nel 2008 hanno movimentato circa 720 mln di euro.
Il settore delle case da gioco è comunque in una crisi davvero
determinante, portando gli addetti ai lavori a discutere nel 2008
anche la normativa europea sulla legge antifumo.
37
Si sosteneva la tesi che fumo e gioco d‟azzardo fossero due
elementi inscindibili, il che avrebbe portato alla diminuzione
drastica della clientela.
In questo senso, qualcuno, ha calcolato(in termini probabilistici) la
chiusura di tre quinti delle aziende di settore in soli 4 anni.
Come nel resto del mondo, le case da gioco stanno vivendo un
cambiamento strutturale di dimensioni titaniche, poiché non solo la
richiesta di prodotti sta cambiando, ma anche il cliente di
riferimento muta notevolmente le sue esigenze.
In Germania, il 77% dei ricavi dei Casinò è generato dalle slot
machines, e solo un quarto di tutto l‟indotto è generato dai tavoli
da gioco (circa quello che avviene nei Casinò italiani).
38
L‟industria del gioco a Macao
Macao, è costituita dalla Macao Penisola, da Taipa e Coloane, e
copre 29,2 kmq , circa un sesto della zona di Washington, D. C.
Nonostante
le
sue
dimensioni,
la
città
è
abitata
da appena 550.000 abitanti.
Il reparto gioco oggi ha delle entrate maggiori di Las Vegas e
Atlantic City, risulta essere infatti per entrate ed indotto generato dal
mercato “gioco”, la prima industria al mondo.
La
crescita della
città
è
principalmente
attribuibile
alla
vicinanza di questa alla Repubblica Popolare Cinese, ad un'ora di
traghetto da Hong Kong, ma soprattutto
per
l‟elevato
numero di benestanti che vivono nelle principali città costiere del
continente.
Si stima che più di 100 milioni di persone risiedono ad una distanza
raggiungibile da Macao in tre ore e più di 1 miliardo di
persone vivono all'interno
di
un
spazio
raggiungibile
con
un volo aereo di tre ore.
Il passaggio alla nuova normativa nei primi anni del 2000, ha
permesso l'aumento delle concessioni e di sub-concessioni che hanno
dato un imput significativo per lo sviluppo del luogo.
Ci sono sei concessioni (di cui tre sub-concessioni) , che hanno
l‟autorizzazione a offrire giochi aleatori da casinò.
Esse sono:
• Sociedade de Jogos de Macao
(nota come SJM, diretto da Stanley Ho)
• Galaxy Casino
(controllata di Galaxy Entertainment Group di Hong Kong)
39
• Wynn Resorts
(noto come WYNN; Steve Wynn)
• Las Vegas Sands
(noto come LVS; Adelson Sheldon)
• MGM Grand Macau
(una partnership tra MGM Mirage e Pansy Ho, figlia di Stanley Ho)
• Melco PBL Entertainment
(conosciuta come MPEL; un partenariato tra Melco di Hong
Kong e tradotti Australia e Broadcasting Limited, ora scissa).
Nel primo semestre del 2008, la città Macao ha vissuto il suo più alto
livello di crescita economica dopo l'apertura del primo casinò in stile
Las Vegas nel 2004.
Nel corso degli ultimi tre anni, i ricavi del gioco sono aumentati da
7.1 mld di dollari del 2006 ai 10.4 del 2007, ai 13.6 del 2008.Una
crescita che ha praticamente raddoppiato l‟indotto in 2 anni e poco
più.
Tuttavia, il confronto è in qualche modo distorto dall‟ingresso nel
mercato di società che nel 2007 hanno fatto investimenti e che hanno
dato origine a nuove aperture, tra cui il Grand Lisboa (febbraio
2007), Crown Macao (Maggio 2007), Venetian Macao (agosto 2007)
e l‟ MGM Grand (dicembre 2007).
Va notato comunque che nel 2008 anche nel “paradiso dell‟azzardo”
è giunta la ventata negativa della crisi sui ricavi dell‟industria del
gioco.
I ricavi per ogni trimestre del 2008, a partire dal secondo trimestre,
sono stati inferiori rispetto al trimestre precedente. I ricavi di gioco
nel secondo trimestre del 2008 sono stati inferiori del 3,1% rispetto
40
al primo trimestre 2008 ed i ricavi nel terzo trimestre sono stati del
10% inferiori rispetto al secondo trimestre.
Ma nonostante tutto mantengo ad oggi ancora introiti di tutto
rispetto.
Macao si basa fortemente sui turisti cinesi per sostenere la sua
principale industria, tanto che quando Pechino sotto il boom della
crisi mondiale, aveva ridotto drasticamente i visti per i residenti della
Cina continentale, si era temuto per tutto il sistema sul quale la
penisola si basava.
Delle indiscrezioni fecero passare questa operazione come un
disincentivo da parte delle istituzioni cinesi(da sempre popolazione
di giocatori in tutto il mondo) per raffreddare, in parte, l‟approccio
della popolazione alla droga del gioco, ponendo restrizioni rigide ai
passaporti e ai permessi per Macao.
Altro elemento che venne considerato, fu il fatto che si
presupponeva, attraverso questa iniziativa, una forte riduzione
dell‟uscita di danaro privato dal paese, che avrebbe comunque
aggravato la situazione della crisi che la Cina sentì e sente tutt‟ora
solo in parte, grazie all‟ottima politica di contenimento effettuato
dall‟amministrazione.
Altre e più veritiere considerazioni, evidenziavano un problema che i
giocatori cinesi avevano con gli istituti creditizi, che avrebbero
bloccato i prestiti finanziari e quindi generato un‟incapacità di questi
a elargire somme nel gioco aleatorio.
Effettivamente la teorizzazione di questo progetto, trovò un riscontro
nella realtà, che portò una considerevole diminuzione della crescita
di Macao, che però a differenza di molti ha continuato a crescere, di
poco, ma a crescere.
41
Tutto questo scenario, fin‟ora descritto, fece in modo di aggravare le
situazioni delle strutture legate al mercato del gioco di Macau,
compresi i casinò, che si trovarono costretti a fare notevoli tagli nelle
spese di gestione, tra le quali anche i dipendenti, per un totale del
27% dell‟occupazione, pari a 12.400 persone sulle 45.621 a quel
tempo impiegate.
Con il calo degli arrivi anche le strutture ricettive risentirono della
situazione e gli investimenti da esse messe in atto registrarono una
forte riduzione che lasciò uno strascico di 11.000 lavoratori edili
disoccupati.
Ma nonostante tutto Macao reagì con investimenti e notevoli sforzi
finanziari per rispondere a questa situazione e tra la fine del 2008 e
gli inizi del 2009 si iniziarono ad osservare gli albori di una ripresa
generale del settore.
Non c'è stata alcuna dichiarazione ufficiale da parte del governo
cinese in merito all‟allentamento delle restrizioni sui visti per
Macao, ma alcuni analisti ritengono che le principali politiche di
allentamento, siano state dovute ad un incentivo messo in atto per
acquisire ulteriori consensi per il neoeletto capo di governo di
Macao(ovviamente spinto dalla politica cinese).
Per diventare una vera meta turistica la penisola ha ancora bisogno di
una più grande varietà di differenti stazioni integrate a formare un
cluster in Cotai e di attrarre i giocatori non-hard-core.
A partire dal 2010, Macao ha sperimentato una maggiore
concorrenza in Estremo Oriente a causa di due aperture a Singapore:
la Marina Bay Casino, di LVS, e Resorts World a Isola di Sentosa,
da Genting Casinò.
In effetti Singapore ha una tassa di gioco più bassa, e i suoi casinò
possono offrire maggiori commissioni ai junkets per attirare i clienti
VIP.
42
L'impatto dei casinò di Singapore per Macao, dovrebbe tuttavia
essere limitato, perché l‟isola sulla punta malesiana è ancora a più
quattro ore di volo dalla Cina(disincentivante per i giocatori).
Essa per di più non ha alcuna intenzione di trasformare la sua
industria primaria in un settore aleatorio, ed ha garantito la
costruzione di soli due casinò rispetto ai 31 di Macao.
Infine, è ulteriormente più difficile per la popolazione cinese
ottenere il visto per Singapore che non per la penisola limitrofa.
D'altro canto, il parlamento di Taiwan aveva votato nel 2009 una
normativa per legalizzare il gioco d‟azzardo sulle isole al largo di
Kinmen, Matsu e Penghu, con restrizioni che contemplavano due
licenze massime con l‟inserimento obbligatorio di un resort
integrato.
Questo disegno di legge ha aperto la strada per le amministrazioni
locali ad indire un referendum sulla costituzione di casinò.
Alcuni analisti credono che la minaccia Taiwan per Macao, potrebbe
un giorno essere più grande che la minaccia da Singapore, a causa
della vicinanza geografica dell‟isola, ma la presenza delle strutture
resort integrate sono a Taiwan molto distanti a livello di concezione.
43
Tabelle riassuntive Macao:
44
45
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L‟industria del mercato spagnolo.
Il settore dei giochi spagnoli si suddivide in tre sezioni in base al tipo
di gestione che li caratterizza: Casinò,Sale Bingo e Sale da gioco su
licenza gestite da aziende private; le scommesse e le lotterie sono
gestite dall'amministrazione pubblica (LAE); le lotterie popolari,
infine, sono gestite, con una speciale autorizzazione dell'ONCE.
Sul totale della raccolta effettuata nel 2009 nelle varie regioni del
paese, il 60,73% è rappresentato dagli incassi del settore privato, il
32,69% dall'amministrazione statale e il restante 6,58% dall'O.N.C.E.
Per il 44,38% primeggiano gli apparecchi da intrattenimento, seguiti
con il 18,02% dai giochi passivi (Loterìa Nacional) e 14,68 giochi
attivi
(Quiniela,
Quinigol,
Lototurf.
Ecc.).
Rispetto al 2008, i dati dei tre settori che operano nel mercato del
gioco, evidenziano una riduzione del fatturato, sia per quanto riguarda
i casinò, il bingo e le slot machines; la situazione si inverte se
i dati vengono confrontati con la crescita avvenuta negli ultimi 5 anni:
30,11 mld di euro raccolti rispetto ai 28,336 mld del 2005.
Con questa relazione, la Spagna può vantare di possedere a livello
europeo uno dei mercati di settore più floridi ed importanti.
Facendo una panoramica osserviamo che in Spagna, il gioco privato è
composto da :
• AWP, che rappresentano circa il 65% degli importi scommessi;
• sale Bingo, che rappresentano il circa il 20% degli importi
scommessi;
• Casinò, che rappresentano circa il 15% degli importi scommessi.
Il gioco privato sembra aver raggiunto la maturità in Spagna - fatta
eccezione per il casinò sottosegmento, in cui la crescita è stata
guidata dalla concessione di nuove licenze.
47
Le
principali
società
di
gioco
spagnolo
sono:
Cirsa: un gruppo di imprese composto da numerose aziende
internazionali. Cirsa opera come produttore e operatore di macchine da
gioco, bingo e casinò.
Due importanti casinò in Spagna (Valencia e Marbella) sono di
proprietà di Cirsa.
Codere: gruppo internazionale che opera nell‟industria del gioco, in
particolare nel settore slot.
Orenes: effettua la vendita, l'acquisto, la gestione e il funzionamento
di tutti i tipi di macchine ricreative e di gioco così come il bingo.
Sono anche i titolari di alcuni casinò di medie dimensioni
in Spagna: Murcia, La Rioja, Extremadura, Isole Canarie e Castellón.
Grup Perelada: focalizzata nell'attività di casinò, che agiscono in
Catalogna
(Casinò
di
Barcellona,
Tarragona
e
Perelada).
Comar: la loro attività è concentrata in tombole, così come un numero
significativo di Casinò - La Coruña, Santander, Saragozza,
Aranjuez, Minorca, tra gli altri.
Grupo Casino di Madrid: la loro attività è concentrata soprattutto sul
Gran Casino Madrid e le altre case da gioco di piccole dimensioni.
Grupo Nervión: proprietario di casinò di Bilbao e San Sebastian,
così come altre attività ludiche.
Al 31 dicembre 2007, c'erano 40 casinò attivi in Spagna, secondo
la Commissione Nazionale spagnola di gioco, i quali ricavi derivano
dalle slot machines di tipo C (che in Spagna sono consentite solo per
essere azionate nei casinò).
Le case da gioco sono soggette a imposte stabilite da parte dei governi
autonomi.
In alcuni casi pertanto, l'aliquota fiscale è pari a 60% rispetto alla
vincita lorda, su una progressiva scala di valori.
48
Questo potrebbe minacciare la continuità delle strutture, soprattutto
quelle di dimensioni inferiori, per le quali non sono previste nel
prossimo futuro incrementi di reddito esponenziali, e per le quali non
ci sono opportunità significative di ridurre i costi.
Il settore del gioco privato in Spagna deve affrontare la concorrenza
del gioco pubblico, settore che rappresenta il 40% del totale degli
importi scommessi nel mercato del gioco spagnolo (dati 2006).
Il reparto pubblico dei giochi è composto principalmente da lotterie
nazionali, regionali e di beneficenza, che sono diventati sempre più
popolari in Spagna e che vengono riprodotti in una vasta varietà di
forme.
Fondata nel mese di gennaio del 2000, la Lotteria “Ente Pública
Empresarial Loterías y Apuestas del Estado” è la lotteria più grande
della Spagna ed è l‟organizzazione responsabile della Lotteria
Nazionale (Loteria Nacional), Lotteria Primitive (Loteria Primitiva),
calcio scommesse (Quiniela Futbolística) e Bono-Loto.
Per quanto riguarda l'industria del gioco d'azzardo online, si è atteso
con il fiato sospeso la regolamentazione del gioco spagnolo per capire
se fosse necessario aprire filiali in Spagna o se sarà possibile
continuare online operando dai paesi in cui si possiede regolare
licenza.
Il processo di regolamentazione del settore dei giochi online è in corso
dal 2007, quando i legislatori per la prima volta convenirono sul fatto
che le legislazioni nazionali fossero necessarie da subito, al fine di
regolamentare efficacemente il mercato dei giochi su internet. Tre anni
più tardi, dopo un processo lento e straziante, sembra che il governo
spagnolo sia finalmente sul punto di legalizzare il gioco d'azzardo
online.
Pochi mesi fa il Consiglio dei ministri spagnoli ha approvato il
progetto di Gambling Act, che è poi stato presentato al Parlamento per
avviarne il procedimento di conversione con una procedura d'urgenza.
49
La futura legge disciplina le attività di gambling on line (lotterie
scommesse e concorsi) fornite sia dalla Spagna che dall'estero, rivolte
alle persone che vivono in Spagna.
La legge prevede che tali attività possano essere effettuate di persona o
per via elettronica, tra cui internet, televisione, radio, cellulari.
La legge regola anche la promozione, la pubblicità e la
sponsorizzazione di queste attività.
Il disegno di legge sul gioco prevede che l'attività di scommesse e
l‟attività del gioco online siano soggette all'ottenimento di una licenza
da parte della Commissione nazionale per il Gaming. Questo precisa
anche che le autorizzazioni ottenute in altri paesi non saranno valide
per
operare
in Spagna.
Attraverso una procedura di gara pubblica, sarà assegnato il primo tipo
di licenza, chiamata “licenza generale”. Questa permettà agli operatori
di offrire modalità di gioco differenti, come le lotterie, scommesse e
concorsi.
Dalla relazione che accompagna il progetto di legge si capisce che il
governo prevede che siano almeno 10 gli operatori candidati ad
ottenere la concessione, ma che poi alla fine solo cinque riescano
nell‟intento.
I cinque operatori che otterranno una licenza generale potranno avere
le licenze definite 'uniche'. Si tratta di licenze che possono essere
rilasciate per una tipologia specifica di giochi, come ad esempio le
scommesse a totalizzatore o a quota fissa, comprese le scommesse
ippiche, le lotterie e i concorsi.
Il governo stima che per ogni licenza generale ne verranno rilasciate
almeno cinque 'uniche'.
Con una procedura separata e senza gara pubblica è possibile
richiedere l'autorizzazione per organizzare attività di gioco a carattere
sporadico e occasionale, per un periodo inferiore a un anno.
50
Evoluzione del settore case da gioco
51
L‟industria del Regno Unito
Il vento della crisi non soffia sui casinò „terrestri‟ britannici. Che
pure di turbolenze ne hanno conosciute: basti pensare che un paio
di anni fa il governo pianificava la costruzione di un casinò in stile
Las Vegas a Manchester, suscitando una serie di polemiche tra gli
operatori esistenti e quella stampa, soprattutto di destra, che
ammoniva circa i pericoli dell'insorgere di ludopatie e di
degenerazione morale in genere.
Il piano è presto caduto e non solo. Nonostante l'oscillazione del
carico fiscale sui casinò, gli stessi sono in forte espansione, come
mostrano le cifre della Gambling Commission. È particolarmente
in crescita il numero dei visitatori, che batte nuovi record anno
dopo anno nell'ultimo quinquennio. Nel 2009, 16,6 milioni di
persone hanno varcato le porte dei 143 casinò britannici, contro i
16,2 del 2008 e i 15,1 del 2007.
Ma il governo sta pensando di facilitare la vita non solo a quelli
fisici, ma anche ai casinò online, in particolare studiando strategie
specifiche, così da attrarre anche gli investitori esteri.
Il ministro dello sport Gerry Sutcliffe ha anticipato che presto
saranno predisposti nuovi requisiti perché gli operatori offshore del
gioco d‟azzardo online possano chiedere una licenza.
I dettagli non sono ancora noti, ma pare che il nuovo regime di
licenza creerà condizioni di parità per tutti gli operatori, anche
sotto il profilo fiscale, che è certamente quello più spinoso e in
grado di determinare la maggiore o minore competitività.
Tuttavia, la crisi economica, che ha colpito nella seconda metà del
2008, ha continuato a portare una serie di sfide per il settore.
Storicamente, il Regno Unito sul mercato dei giochi e delle
scommesse è sempre stato più recessivo per il concetto di tempo
libero da dedicarvi.
52
Tuttavia in questi tempi, soprattutto nel settore online, questa
recessione si sta lentamente vanificando, anche grazie alla
riduzione dei costi che gli operatori del settore stanno attuando per
adeguarsi al piano normativo.
Con un‟ulteriore deregolamentazione delle scommesse e del
mercato del gioco in tutto il mondo, attraverso la prospettiva di un
mercato più modulabile, il comparto inglese, alla definitiva ripresa
dell‟economia, potrebbe essere in prima linea in quest‟industria a
livello europeo, per ricerca, formazione e gestioni dei problemi
relativi al gioco d‟azzardo.
La The Responsibility in Gambling Trust (RIGT) nasce nel 2001
come
istituzione
indipendente
di
carità
responsabile
di
sensibilizzazione per affrontare i problemi di gioco d'azzardo nel
Regno Unito.
La Rigt è stata storicamente finanziata da donazioni volontarie di
scommettitori e operatori di gioco, con un finanziamento di 5 mln
€ annui, finanziamenti che negli ultimi anni stentano ad arrivare.
Nel gennaio 2009, il governo ha proposto una tassa annuale di
legge sull‟industria pari a 5 milioni di euro, per garantire fondi
sufficienti per la ricerca, l'istruzione e il trattamento.
Tuttavia, l'industria ha annunciato il suo impegno a elevare
l‟importo nel 2009/2010 e di riunire gli obiettivi di finanziamento
per i prossimi tre anni, modificando l‟iva sui meccanizzati
attraverso una differente normativa.
Il Gambling Act ha introdotto un nuovo regolatore per il settore nel
Regno Unito, il Regno Unito Gambling Commission.
La commissione regolamenta il gioco d'azzardo nel pubblico
interesse, volto a mantenere il reato di gioco d'azzardo, per
garantire che si svolgano in modo corretto e trasparente,
per
proteggere i bambini e altre persone più vulnerabili, che possano
essere danneggiate o sfruttate dal gioco d'azzardo.
53
Il Regno Unito Gambling Commission ha annunciato che
intraprenderà un‟indagine nel mercato di riferimento, sondaggio
che verrà eseguito per aiutare a capire la natura e la scala del gioco
d'azzardo nel Regno Unito, tra cui la prevalenza di gioco
problematico, e conseguentemente per comprendere i fattori sociodemografici associati.
L‟Act permette ai clienti di giocare una posta più alta (e vincere
premi più elevati) rispetto a quanto fosse possibile con le slot
precedenti in rispetto ai sensi della legislazione in vigore in
precedenza.
L'Associazione
britannica
Casino
(BCA),
la
maggiore
organizzazione dell‟industria delle case da gioco britanniche, ha
perso due dei suoi più grandi membri nel 2008: Gala Coral Group
e Rank Group, gli operatori di casinò Gala e Casinò Grosvenor,
rispettivamente.
Gala Coral, che si è ritirato anche dall'Associazione Bingo, ha
citato la necessità di una sola associazione per il commercio delle
scommesse e dell'industria del gioco.
Il senso delle associazioni, infatti, era quello di dare maggior forza
politica alla categoria di settore, e dar peso in ambito nazionale alla
voce delle proprie richieste.
L'industria delle scommesse nel Regno Unito è costituito da circa
8.800 negozi di scommesse e 579 oncourse bookmakers, con 61
ippodromi e 28 piste da corsa dei levrieri.
Insieme, queste partecipazioni hanno generato scommesse per 72,1
miliardi di euro , e il gioco d'azzardo lordo ha avuto un rendimento
di 6,81 miliardi di euro nel 2007.
54
Il settore delle scommesse è dominato da tre principali operatori,
che sono:
Ladbrokes, William Hill e Corallo, che posseggono più del 65%
dei punti scommessa.
Nel 2009 si è registrato un notevole aumento degli operatori online
che sono andati a crescere nonostante il non favorevole clima
economico, sperando in un investimento che alla lunga potrà dare
ragione.
La maggior parte delle puntate sono sulle corse dei cavalli, con un
crescente interesse per il calcio, a compensare la diminuzione delle
giocate sulle scommesse dei levrieri da corsa.
La giocata in dettaglio nel Regno Unito è tassata al 15% del
prodotto lordo dalla Generale Betting Duty.
Come l‟Over The Counter (OTC), il mercato terziario per le
scommesse ippiche, che resta relativamente stabile nel Regno
Unito insieme alla crescita delle FOBTs, continua ad essere un
importante punto di riferimento per gli operatori, che stanno
aumentando la varietà di giochi a disposizione del cliente.
Con la stabilità del CTU, anche gli operatori hanno continuato a
dare importanza al controllo dei costi.
Nel 2007, Turf TV, un nuovo provider di copertura televisiva di
corse, è stato istituito come una joint venture tra Alphameric e un
consorzio di 31 ippodromi, ponendo fine alla monopolio del
satellite Information Services.
Nel gennaio 2008, i bookmakers più importanti, compresi
Ladbrokes William Hill e Coral, hanno firmato un accordo con
Turf TV per trasmettere i suoi contenuti nei loro negozi, costando
al settore una spesa aggiuntiva di 98,5 milioni di euro ogni anno.
55
Il governo britannico possiede una catena di operatori di
scommesse, la Tote, con circa 550 negozi all‟attivo. Quest‟ultimo
ne ha considerato per molto tempo la vendita , e dopo molti rifiuti
di proposte ha annunciato nell'ottobre 2008 che la vendita sarebbe
stata sospesa, alla luce del credito illiquido dei mercati e della
corrente recessione.
Lotteria
Ci sono diversi tipi di lotteria nel Regno Unito, ma di gran lunga la
più significativa è la Lotteria Nazionale. Inoltre ci sono lotterie di
società sia di autorità locali sia della commissione di gioco, (a
seconda del livello di vendita dei biglietti).
A differenza del gioco d'azzardo, dove l'età minima richiesta è 18
anni, i giocatori sono autorizzati a giocare alle lotterie dai 16 anni
di età.
Le lotterie inoltre comportano in genere una partecipazione
finanziaria inferiore rispetto ad altre forme di scommesse e del
gioco.
La Lotteria Nazionale è gestita dalla società Camelot, che domina
il mercato britannico.
I proventi generali delle lotterie ammontano a 170 milioni di euro
e coerentemente con l'aumento dei livelli delle
scommesse a
distanza, la Lotteria Nazionale ha beneficiato di crescenti livelli del
settore online , in particolare sull‟ "instant win".
Insieme con le vendite di gratta e vinci, il fatturato dei giochi
online è aumentato per compensare un leggero calo del fatturato
generato dal sorteggio tradizionale settimanale.
56
La Lotteria Nazionale opera in base a leggi diverse da quelle che
regolano le società di lotterie private, ed è l'unica lotteria
autorizzata a trattenere proventi dei biglietti.
Per ogni sterlina spesa per la Lotteria Nazionale, il 50% è versato
a titolo di premio in denaro, il 28% per il Buono Cause Carità, il
12% al governo (con il dovere della lotteria), il 5% ai rivenditori
(come vendite di commissioni), il 4% a copertura di Camelot per i
costi operativi, e meno dell'1% trattenuto come utili.
Slot machines
La British Amusement Catering Trade Association (Bacta) ha
stimato che a Marzo 2008, erano presenti sul territorio 261.000
slot, di cui il 26% erano situati nei pub, il 26% nei centri di
intrattenimento per famiglie, il 22% nei centri giochi per adulti e
l‟11% in negozi di scommesse.
Il settore sta vivendo un momento di crisi, poiché i vecchi
apparecchi sono ormai obsoleti e sostituiti in buona parte dai centri
scommesse e dalle nuove tecnologie, che sono connesse
perennemente a un gestionale web(New slot).
Inoltre, è un comparto molto diffuso e utilizzato soprattutto nei
pub, location caratteristiche della cultura anglosassone, ma con la
legge antifumo anch‟essi hanno avuto un crollo dal punto di vista
gioco al loro interno.
Le macchine da gioco rientrano nel campo di applicazione
dell'IVA.
.
Casinò
Nel marzo 2008, vi erano 142 case da gioco operanti nel Regno
Unito. Di queste, 25 hanno sede a Londra, 99 in Inghilterra, 13 in
Scozia e 5 in Galles.
57
Nel febbraio 2008, il governo ha formalmente abbandonato i piani
per il"super casino " del Regno Unito, originariamente assegnato
alla città di Manchester.
La Gambling Act aveva dato disposizione per partire con il
progetto, ma esso è stato interrotto dalla House of Lords nel Marzo
2007.
Tuttavia altre 16 licenze, per grandi e piccole aziende, sono state
previste da assegnare, secondo le disposizioni della stessa, che
vaglierà minuziosamente le proposte che si presenteranno per
aggiudicarsi la licenza.
Alcuni operatori sono diventati prudenti circa i rendimenti che
potrebbero avere i 16 casinò in progetto, che potrebbero generare
una preoccupazione circa l‟offerta del mercato del Regno Unito.
L'industria ha lottato nel corso del 2008 per rispondere alle diverse
sfavorevoli condizioni di sviluppo, tra cui il divieto di fumo, un
aumento del dazio di gioco (la fascia superiore è aumentata dal
40% al 50%) e il rallentamento della spesa dei consumatori dovuta
alla crisi.
I tre maggiori operatori del settore case da gioco (Stanley
Casinò, Rank e Gala Coral) contano il 74% dell‟intero mercato del
Regno Unito.
Il gioco più popolare e giocato all‟interno delle strutture
anglosassoni rimane sempre la fair roulette, che attrae oltre il 50%
dei giocatori, seguito dal blackjack con il 18% e la roulette
elettronica che conta il 16% delle giocate.
Dati del 2008 riportano un aumento percentuale delle visite pari al
7%, ma con una contrazione dei ricavi, dovuto anche ad una serie
di notevoli vittorie, pari al 16,4%.
Negli ultimi anni il trend è rimasto mediamente stabile secondo
alcuni dati generali riportati dalla Gamblig Act riguardo al
58
complesso generale del mercato, rispecchiando una capacità
gestionale conservatrice e prudente.
Bingo
Nel marzo 2008, si è stimata la presenza di 675 sale bingo in
esercizio, con
un decremento nel corso dell'anno dovuto alla
chiusura di 37 club.
I tre maggiori operatori – Gala Corallo, Rank (sotto il marchio
Mecca) e Top Ten Holdings - operano per il 45% di settore.
L'industria del bingo continua ad essere significativamente
influenzata dal divieto del fumo, con circa la metà dei clienti
fumatori.
L'industria ha lavorato su una soluzione a questa sfida, come i
terminali palmari per l'uso all'aperto.
Il recente aumento del numero consentito di macchine da gioco in
sale bingo da 4 a 8 si è dimostrato sicuramente un impulso positivo
per l‟industria di settore, che a differenza degli altri comparti
subisce una doppia imposizione d‟imposta:
gli operatori devono pagare le tasse sull‟utile lordo del 15% così
come l‟IVA che si avvale di un altrettanto 15%.
Il bilancio del bingo ha valutato per l‟anno 2008 un movimento di
scommesse di circa 1,6 mld di sterline, riscontrando una
diminuzione dell‟11% rispetto al precedente.
Tra il 2008 e il 2009 la percentuale di decremento è scesa di altri 7
punti percentuali.
Mentre la controtendenza si riscontra nel settore online con il
raddoppio dei giocatori(da 250.000 a 500.000) e con un
incremento delle giocate del 39%.(fonte Acros)
59
Scommesse online
Il mercato delle scommesse online è cresciuto significativamente
negli ultimi anni, grazie anche alla migliore accessibilità della
banda larga internet per oltre il 50% delle case nel Regno Unito,
che consente agli operatori di fornire una maggiore qualità dei
contenuti ai propri clienti finali.
Ciò ha determinato una cifra che si appresta sui 5,4 milioni di conti
attivi a partire da marzo 2008.
Una sostanziosa parte di questi operatori specializzati nella new
tecnology del settore scommesse, ha ottenuto le concessioni e poi
spostato le sedi operative all‟estero, per motivi fiscali e di
regolamentazione, trovando degli escamotage per permettere
l‟attività nel Regno Unito attraverso una piccola presenza della
società sul territorio.
Dal mese di marzo 2008, oltre 300 licenze a distanza erano state
rilasciate a più di 160 operatori.
60
61
L‟industria del gioco negli USA
Il gioco d'azzardo negli Stati Uniti
veniva spesso visto
positivamente dal pubblico, ma ancora più spesso in maniera
negativa.
Poiché il crollo della Borsa nel 1929 portò le persone a credere che
il gioco d'azzardo autorizzato e regolamentato avrebbe stimolato
l'economia, nel 1931 lo stato del Nevada legalizzò definitivamente
i casinò e i giochi d'azzardo. Finalmente gli americani avevano un
luogo in cui giocare liberamente, con Las Vegas come fulcro
dell'attività.
Lo scenario cambia negli anni Settanta con la comparsa di casinò
nelle sale delle imbarcazioni fluviali e nelle riserve indiane, che
offrivano alcune forme di gioco d'azzardo legali in tutti gli stati
tranne due, con redditi di gran lunga superiori a quelli provenienti
da attività legate a videogiochi, biglietti del cinema, album
musicali e parchi a tema messi insieme.
Nel corso degli ultimi 20 anni, il mondo del gioco negli Stati Uniti,
così come in tutto il mondo, ha subito un notevole periodo di
crescita e trasformazione.
La recessione, che ha avuto luogo alla fine del 2007, ha fatto si che
il 2008 fosse un anno impegnativo per l‟industria di settore nel suo
complesso.
A livello nazionale i ricavi scesero ancora (32,54 mld di dollari)
con un calo percentuale del 4,7% rispetto al 2007-2008.
Ovviamente il continente americano ha patito più di tutti gli altri
paesi la crisi economica, dato che il crollo finanziario ebbe origine
proprio dall‟economia statunitense.
62
Attualmente in tutto la repubblica federale nordamericana, gli stati
che hanno legalizzato il gioco d‟azzardo sono 48, solo l‟Utah e le
Hawaii non hanno concesso licenze per questo tipo d‟industria.
Ma non dobbiamo dimenticare che l‟America risulta essere anche
“l‟America” del gioco d‟azzardo, famoso per le sue città casinò e
per la propensione della popolazione a questo tipo di attività, basti
pesare che il Texas Hold‟em ha le sue radici proprio nel neo
continente.
Analizziamo singolarmente, in maniera consuntiva, le singole
forme di business del gioco d‟azzardo presenti negli USA.
• Las Vegas.
Il luogo di nascita per definizione del gioco d'azzardo legalizzato
negli Stati Uniti, è proprio Las Vegas, la location che ha svolto la
funzione di faro ed esempio per tutte le altre giurisdizioni che
hanno cercato di catturare l‟immenso patrimonio d‟ intrattenimento
che essa ha “inventato” dopo il famoso 19 marzo 1931(data della
legalizzazione del gioco d‟azzardo).
La città del Nevada, dal Golden Nugget alla Wynn Resort, è da
sempre una delle maggiori realtà al mondo del settore da noi preso
in esame, grazie anche alle sue molteplici forme di offerta sempre
altamente aggiornate, e come spesso capita ricoprendo un ruolo
primario nelle nuove mode che investono il mercato mondiale.
Nel 2008, lungo la celeberrima “Strip”, i ricavi del gioco d‟azzardo
sono stati pari a 6,1 mld di dollari, facenti parte dell‟intero incasso
del Nevada pari a 11,6 mld.
63
64
• Atlantic City.
Dal 1976, quando lo stato del New Jersey legalizzò il gioco
d‟azzardo, si aprirono i battenti dei nuovi casinò, che
condizionarono
positivamente
l‟economia
della
cittadina
statunitense che si affaccia sull‟omonimo oceano.
Dall'apertura del Resort Hotel e Casino nel 1978, alla Borgata, che
ha aperto nel luglio 2003, Atlantic City è la dimostrazione di come
65
nonostante premesse poco propositive, si riesca, investendo e
facendo politiche serie di sviluppo, a creare un indotto di volare
significativo.
La cittadina della costa orientale(che conta all‟incirca 50.000
abitanti) ha registrato sempre nel 2008 ricavi di oltre 4,5 mld di
dollari, con addirittura una perdita dell‟8% sull‟anno precedente.
66
• New Orleans.
Dal momento che i legislatori della Louisiana hanno concesso
l‟approvazione per gli hotel-casinò inizialmente alla città di New
Orleans nel giugno del 1992, si è generato un turbinio delle attività
legate al gioco nell‟intero sistema dello stato.
Il casinò solitario con sede a New Orleans è attualmente di
proprietà di Harrah's Entertainment ed è stato inaugurato nel 2000.
Nell'anno fiscale 2008, il fatturato lordo di gioco è stato di
419.000.000 di dollari.
67
• Detroit.
L‟approvazione e legalizzazione del gioco d‟azzardo è arrivata dal
legislatore del Michigan nel mese di novembre del 1996, e Detroit
è stata l‟unica città dello stato ad aver afferrato l‟opportunità di
approfittare dell‟indotto che il settore è in grado di generare.
Anch‟essa, sulle orme di Las Vegas, ha sviluppato il concetto di
casinò-hotel come offerta di prodotto turistico, accrescendo così la
forza del brand di cui era detentrice.
Il mercato dei casinò di Detroit è condiviso con la vicina Windsor,
in Ontario, ed insieme hanno generato un comparto formato da 3
casinò-hotel a Detroit e uno con sede a Windsor.
Sempre con dati relativi al 2008 queste strutture hanno generato
ricavi per 1.3 mln di dollari.
68
Altro micro mercato di settore, da considerare nell‟intero sistema
statunitense, è il così detto riverboat gaming, o anche gioco
fluviale, basato su strutture molto simili ai casinò terrestri,
confezionate per il turismo fluviale.
Questa concessione è permessa a 6 stati:
Illinois, Indiana, Iowa, Louisiana, Mississippi e Missouri.
Nel 2008, i ricavi del gioco riverboat ha superato negli
Usa 11,3 miliardi dollari (una diminuzione di oltre
3,4% rispetto al 2007).
Leader di settore negli ultimi anni è stato il Mississippi.
69
70
Industry of America of Gaming
71
72
73
74
CAPITOLO II
L‟ITALIA
Se i casinò piangono, per il ministero dell‟Economia e delle
Finanze le cose vanno diversamente, infatti, nonostante la crisi
economica, sono i vari giochi a rimpinguare le casse dello Stato.
Basti pensare che tra il 2003 e il 2009 la raccolta complessiva dei
giochi di Stato è passata da 15 a 54,4 miliardi di euro e che nel
2010 ha superato il 3,5 per cento del Pil. Per rendere l‟idea basta
ricordare che in quei sei anni la quota, che si è tenuta l‟erario, è
cresciuta proporzionalmente da 3,5 e 8,8 miliardi che diventano
però 9,4 miliardi grazie alle trattenute una tantum inserite in alcuni
provvedimenti fiscali.
Due dati singolari: le entrate dei giochi in sei anni sono cresciute
del 262% mentre quelle fiscali del 151% per quanto riguarda i
valori assoluti.
Se i quattro casinò italiani hanno mediamente perso dal 4% al 12%
di utili nel 2010,(ad oggi anche il16/17), gli altri giochi sono
coccolati dal fisco, in particolar modo il superenalotto con i suoi
Jackpot stratosferici (su cui grava la più pesante aliquota
dell‟erario che è del 53,6% sulle somme giocate).
Se da un lato crollano alcuni giochi come scommesse ippiche,
totocalcio
e totogol, gli altri giochi vanno a gonfie vele
continuando a portare mediamente al fisco 150 milioni di euro
ognuno.
Su tutti i giochi, oltre al gratta&vinci, tra quelli diventati il vero
veicolo trainante, spiccano gli apparecchi legali come slot
machines, videolottery e videopoker (oltre 378.000) installati negli
75
esercizi commerciali che raccolgono ogni giorno circa 3,5 milioni
di euro.
Nonostante l‟Italia stia vivendo una grave crisi economica e
sociale, molto spesso accade che una famiglia su tre intacca i
propri risparmi (tagliando le spese superflue e i beni essenziali ),
destinando parte del budget mensile al gioco, con la speranza di
migliorare la propria situazione tentando la fortuna e credendo che
il
colpo
magico
Le conclusioni del
risollevi
le
finanze.
Rapporto 2011 di Eurispes delinea e
rappresenta una situazione nazionale di come cresca la voglia di
giocare.
Interrogati sulla frequenza di partecipazione al gioco, la ricerca
dell‟Eurispes evidenzia che gli italiani nel 25,8% dei casi
dichiarano di giocare raramente, all‟incirca una volta nell‟arco
dell‟anno e nel 29,1% di non aver mai tentato la sorte.
Di contro vi è un quarto del campione intervistato (25,7%) che
sfida la fortuna giocando circa una volta al mese, l‟11,2% che
gioca con cadenza settimanale e il 6,5% degli italiani più di una
volta a settimana.
Solo lo 0,7% manifesta segni di dipendenza dal gioco dichiarando
di giocare tutti i giorni.
I più anziani sono particolarmente legati al gioco e sia tra i 4564enni (8,8%) che tra gli over 65enni (8,7%) prevalgono coloro i
quali giocano più volte a settimana.
Con una percentuale pari al 15,7% risultano essere i giovani coloro
i quali giocano circa una volta a settimana, seguiti dagli over
65enni (14%).
I 35-44enni (28,4%) spiccano tra coloro che giocano circa una
volta al mese. I 25-34enni sono i meno attratti e, nel 30,9% dei
casi, dichiarano di giocare raramente, ossia all‟incirca una volta
all‟anno.
76
In particolare chi gioca lo fa generalmente perché spera di poter
risolvere i propri problemi economici (36,3%) o perché punta ad
una grossa vincita sognando di diventare milionario (33,1%).
Il 17,7% invece gioca per puro divertimento.
Bassa è la percentuale di coloro i quali si dedicano a questa attività
per mettere alla prova le proprie abilità, valutando ad esempio la
propria capacità di individuare la squadra/combinazione vincente
(3,1%). Di poco si discosta il numero di persone che si entusiasma
al brivido del gioco (2,8%).
Più nobile la motivazione al gioco per il 6,4% del campione che
spera, giocando, di vincere una quota consistente da donare a chi
ne ha bisogno.
Le donne sono più attratte dal gioco per vincere i soldi necessari a
far fronte a problemi economici (35% vs 26,2%) e per la possibilità
di fare beneficenza (16,3% vs 26,2%); gli uomini invece hanno il
desiderio del “brivido da gioco” (14,1% vs 5,4%) o di mettere alla
prova le proprie abilità (8,7% vs 7,3%) , ma soprattutto di
diventare
ricchi
(26,8%
vs
24.4%).
I giocatori tra i 45 e i 64 anni praticano questa attività, in misura
maggiore di altri, per vincere una somma milionaria (38,6%).
I più anziani trovano nel gioco soprattutto un‟occasione per fare
beneficenza a chi ne ha bisogno (26,9%).
Per i 25-34enni è importante la possibilità di mettere alla prova le
proprie abilità (13,5%). Tra i giovanissimi prevale la voglia di
risolvere i problemi economici (42,1%) ma anche il puro
divertimento (42,1%). Spendere poco con la speranza di
guadagnare tanto è, con molta probabilità, il sogno di ogni
giocatore.
A volte però, capita che la spirale del gioco induca il malcapitato a
perdere somme cospicue. Questo accade raramente al 6,9% degli
italiani, qualche volta al 5,4% e spesso solo allo 0,9%. La
77
percentuale più alta di soggetti a cui è capitato di perdere una cifra
ingente al gioco si trova tra gli over 65enni, che complessivamente
nel 9,8% dei casi hanno perso qualche volta (7,8%) e spesso (2%)
molti soldi al gioco, seguita dalla fascia d‟età dei 25-34enni a cui è
capitato nell‟8% dei casi (qualche volta 7,4%; spesso 0,6%).
Da non sottovalutare il dato relativo ai giovanissimi, a cui è
capitato di perdere grosse somme di denaro al
gioco,
complessivamente nel 4,5% dei casi (3,4% qualche volta; 1,1%
spesso).
Il vizio del gioco d‟azzardo interessa circa il 27% degli italiani, che
arrivano a giocare più di tre volte alla settimana spendendo oltre
500 euro.
Scommesse on-line le più ambite, poi slot-machine, lotto e
superenalotto.
Quella del gioco d'azzardo e' la quinta industria in Italia dopo Fiat,
Telecom, Enel, Ifim.
Del resto, la spesa per il gioco d'azzardo degli italiani e' aumentata
ben del 19,7% nel 2007 rispetto al 2006, con una raccolta
complessiva di 42,2 miliardi di euro (2% del prodotto interno
lordo). Sono stati, infatti, 14,3 i miliardi di euro incassati nel 2000,
18 del 2002, 23,1 nel 2004, 28 nel 2005, e 35,2 miliardi di euro nel
2006.
Un aumento complessivo imputabile soprattutto al raddoppio del
fatturato del 'Gratta e Vinci' e all'aumento (del 22%) delle
'macchinette' (18,8 mld di euro la raccolta del 2007 con 2,2 mld di
entrate erariali).
Ai giocatori va attualmente il 68% della raccolta, con un leggero
incremento rispetto all'anno precedente, ovviamente per invogliarli
a giocare di più'.
78
Il mercato del Gaming Italiano dal 2003 al 2010, secondo i dati
riportati da una ricerca effettuata dalla società di consulenza Mag,
ed esposte durante un convegno nella prestigiosa sede del Sole 24
Ore a Milano, assiste ad una crescita inarrestabile, di ben il 250%
in soli 6 anni.
I dati per il 2010 sono eccellenti, con un incremento di introiti pari
a 58.7 miliardi (nel 2009 sono stati 54.4 miliardi) e con un
aumento previsto del 7.9%. La spesa calcolata secondo lo studio,
per l'anno 2010 pro-capite sarà di 1.174 euro (nel 2009 la spesa
pro-capite per maggiorenni è stata pari a 1.088 euro).
Il mercato italiano rappresenta il 9% di quello mondiale. Per spesa
pro-capite l'Italia ha il primato mondiale e in regioni quali Sicilia,
Campania, Sardegna e Abruzzo le famiglie investono in gioco
d'azzardo il 6,5% del proprio reddito.
In conseguenza la maggior causa di ricorso a debiti e usura in Italia
e' da attribuire a questa 'dipendenza'.
Il gioco, nella Penisola, coinvolge maggiormente le fasce piu'
deboli. Secondo i dati Eurispes 2005 investe di piu' in questa
direzione chi ha un reddito inferiore: giocano il 47% degli
indigenti, il 56% degli appartenenti al ceto medio-basso, il 66% dei
disoccupati.
La stragrande maggioranza dei giocatori non ha nessun problema,
ma le ricerche internazionali condotte per accertare il numero di
giocatori patologici stimano dall'1 al 3% (a seconda che siano
calcolati sull'arco della vita o sull'ultimo anno) la popolazione
vittima del gioco patologico. In Italia cio' equivale a 700.000
persone in 'eta' di gioco.
79
- Normativa in ambito di Gioco d‟azzardo in Italia
In Italia il tema del “gioco d‟azzardo” ha da sempre ricevuto
scarsa considerazione sia da parte delle istituzioni sia dal mondo
dell‟informazione.
Solo a partire dall‟ultimo periodo la comunità scientifica mostra
di dedicare la dovuta attenzione a quello che è divenuto, in
coincidenza con un processo di deregulation normativa avviato a
partire dai primi anni del Duemila, un vero e proprio fenomeno di
massa.
Un‟evoluzione dalle rilevanti ripercussioni socio-economiche
evidenzia gli ambigui paradigmi culturali che inquadrano la
nozione e l‟attività del “gioco d‟azzardo” nel nostro Paese.
Oggi il termine “gioco d‟azzardo” – ma meglio sarebbe dire
“gioco d‟alea” o “di sorte” – sembra aver perduto la sua
tradizionale connotazione oleografica per assumere una più
suadente e pragmatica definizione di “gioco pubblico” o “lecito”,
che in quanto tale, proprio perché autorizzato e gestito dallo Stato,
è percepito e comunicato come “gioco responsabile” e “gioco
sicuro”.
Nel nostro ordinamento,
l‟unico in Europa e nel mondo
occidentale a non essere dotato di una legge organica sul gioco
d‟azzardo, l‟intera materia è regolata attraverso leggi speciali, ad
hoc, quasi sempre sprovviste di un‟esplicita deroga al codice
penale.
L‟unica deroga ha riguardato l‟istituzione dei casinò di Sanremo,
Campione d‟Italia, Venezia e Saint Vincent.
80
Neppure un accenno all‟”eccezionalità” è stato invece riservato ai
provvedimenti con cui sono stati autorizzati giochi fortemente
lucrativi, e a esclusiva componente aleatoria quali lotto,
superenalotto, gratta e vinci, slot, etc, audacemente incentivati
dalla stessa Autorità.
Si
è
già
accennato
nell‟introduzione
alla
disinvolta
e
contraddittoria produzione legislativa in materia di gioco di sorte,
di cui lo Stato ha riserva esclusiva in un sistema caratterizzato dal
modello concessorio.
Modello che, a partire dal 1999, è stato aggiornato e ampliato, sia
pure solo per alcune tipologie di giochi, ricorrendo forse più del
necessario a fonti normative secondarie.
L‟Ente regolatore del mercato è l’Amministrazione autonoma dei
Monopoli di Stato (Aams), destinata a diventare , sulla base di
quanto disposto all‟art. 40 del Decreto legge n. 159 del 1 ottobre
2007, convertito con modificazioni dalla Legge 29 novembre
2007 n. 222 (collegato alla Finanziaria 2008) recante “interventi
urgenti in materia economico-finanziaria per lo sviluppo e
l‟equità sociale” , «un‟Agenzia fiscale alla quale sono trasferiti i
relativi rapporti giuridici, poteri e competenze, che vengono
esercitati secondo la disciplina dell`organizzazione interna
dell`Agenzia stessa».
Questo processo di “liberalizzazione” ha avuto le sue radici nel
Decreto legge 4 luglio 2006 n. 223 (il cosiddetto decreto BersaniVisco), convertito con modificazioni dalla Legge 4 Agosto 2006
n. 248, con il quale lo Stato ha implementato il processo di
riorganizzazione e razionalizzazione del comparto già avviato
nella XIV legislatura.
81
Un iter non sempre trasparente, sanzionato in sede comunitaria
con diverse procedure di infrazione sia per la vocazione
protezionistica del dettato normativo, che contravveniva ai
principi di libertà di stabilimento e di prestazione di servizi tra i
Paesi membri, sia per le modalità dei criteri adottati (attribuzione
ad personam e non attraverso bandi di gara pubblica) in alcuni
casi specifici come quello ad esempio, per l‟aggiudicazione del
diritto di concessione del superenalotto. Contrasti solo in seguito
risolti dal legislatore italiano, costretto ad adeguarsi alla
normativa sovranazionale.
Il succitato decreto Bersani-Visco ha generato nuove figure di
Concessionari, in aggiunta alle tre “Sorelle” del gaming italiano
(Sisal, Snai e Lottomatica), portando a circa un migliaio i soggetti
imprenditoriali privati autorizzati alla vendita dei giochi, molti dei
quali consentiti anche in versione telematica.
Il numero dei concessionari, tuttavia, si riduce a qualche decina di
importanti gruppi imprenditoriali (alcuni dei quali quotati in
borsa) se si considera la titolarità dei diritti assegnati.
I giochi oggetto di concessione sono: scommesse ippiche e
sportive, bingo, lotterie istantanee (gratta e vinci), slot-machines,
lotto, superenalotto, totocalcio e altri concorsi a pronostico.
Alcuni di essi sono gestiti in esclusiva da Sisal (superenalotto) e
Lottomatica (lotto e gratta e vinci);
Per ciò che riguarda il bingo, l‟atto istitutivo è da ricercare nel
Decreto Ministeriale n. 29 del 31 gennaio 2000, che prevedeva
l‟apertura di 800 sale.
Quel provvedimento, rivelatosi un autentico flop a causa degli
onerosi adempimenti che gravavano in capo ai gestori, è stato
successivamente “alleggerito” dalle disposizioni del decreto
Bersani, che ha autorizzato le sale bingo anche all‟offerta di slot e
alla vendita di lotterie istantanee.
82
Infine, per i cosiddetti “skill games” , ossia i giochi di abilità (tra
cui il poker) realizzabili esclusivamente sotto forma di torneo e
solo attraverso i canali telematici (internet, telefono cellulare e Tv
digitale), il riferimento è ancora una volta il sopraccitato Decreto
legge 223/2006 convertito dalla Legge 248/2006, che definisce i
giochi di abilità a distanza «quei giochi con vincita in denaro nei
quali il risultato dipende, in misura prevalente rispetto
all‟elemento aleatorio, dall‟abilità dei giocatori», e al Decreto del
ministro dell‟Economia del 17 Settembre 2007 «recante il
regolamento per la disciplina dei giochi di abilità a distanza con
vincita in denaro».
In particolare, il disposto del DL n. 223/2006 è stato integrato
dalla Legge 27 dicembre 2006, n. 296 (Finanziaria 2007), il cui
articolo 1, comma 93 così recita: «i giochi di carte di qualsiasi
tipo, qualora siano organizzati sotto forma di torneo e nel caso in
cui la posta di gioco sia costituita esclusivamente dalla sola quota
di iscrizione, sono considerati giochi di abilità».
La nuova disciplina , introdotta anche per rispondere alle direttive
della Commissione europea, che sollecitava un adeguamento della
normativa italiana ai principi comunitari di libertà di prestazione
di servizi e di stabilimento , ha di fatto consentito l‟apertura di
ulteriori punti vendita del prodotto gioco, che vanno a sommarsi
alle rivendite tradizionali
83
La Mappatura del Gioco Pubblico.
Questa la mappatura completa dei negozi del gioco pubblico sul
Territorio al maggio 2008:

14.000 punti vendita (sui 17mila previsti nel bando di gara
Bersani), tra agenzie e corner, destinati alla raccolta delle
scommesse ippiche e sportive, dove sono installate 31mila slot
;

337 sale bingo, che detengono un migliaio di slot;

oltre 100.000 esercizi pubblici, diversi dai punti vendita
menzionati, collegati da più tecnologie (Gprs, Adi e Rtg) per la
rilevazione dei dati sul funzionamento delle slot.
Al maggio 2008 la rete distributiva delle slot abbraccia 59mila bar
(169mila macchine); 1.500 sale giochi (29mila, oltre a slot del
tipo comma 7 senza vincita in denaro); 2.200 ristoranti (5.600);
4mila circoli privati (12.200); 464 alberghi (1.000); 65
stabilimenti balneari (150);
515 banchi lotto.
Come si evince dai dati illustrati, l‟offerta principale è costituita
agli apparecchi automatici.
Complessivamente le slot presenti sulla rete di Sogei (cioè censite
dall‟organismo di controllo, ma non
84
necessariamente funzionanti) ammontano, al maggio 2008, a
286mila unità, il maggior numero in Europa, il quarto al mondo
dopo Giappone, Usa e Russia. Superiore anche alla Spagna, dove
gran parte delle macchine è però diffusa nei 35 casinò contro i
nostri quattro.
Se nel 2004 la presenza delle slot era del 16,54% rispetto al totale
dei giochi legali, nel primo semestre del 2006 si arrivava a toccare
quota 39,75% (dati Snai)».
Alle slot autorizzate si deve sommare l`altra consistente fetta
dell`intrattenimento automatico, ovvero gli apparecchi abusivi ,
dove il contrasto al gioco illegale è stato più complesso e dove,
come testimoniano i continui fatti di cronaca, il sistema
dell`autocertificazione si è di fatto rivelato l`anello debole
dell`intero meccanismo delle autorizzazioni.
Secondo cifre ufficiose il totale delle macchinette attive nel Paese
sarebbero circa di 400mila unità, parte delle quali del tipo
“videopoker”
(proibito
dal
maggio
2004
ma
presente
massicciamente sul mercato clandestino), e parte, normalmente
omologate, che sfuggono al controllo dello Stato, come ha
recentemente ammesso un‟apposita Commissione istituita dall‟ex
sottosegretario alle Finanze. Durante le indagini condotte dalla
Guardia di Finanza sul caso “Black Slot” è emerso che sarebbero
circa 40mila le macchinette scollegate, con un “fatturato occulto”
di 43,5 miliardi contro i 15,4 miliardi di quelle regolari.
85
Il payout (la percentuale degli introiti restituiti ai clienti) di
quest‟ultime può arrivare massimo al 75%; normalmente le
macchine sono tarate per restituire circa il 60-65%%, contro il 9297% degli apparecchi da casinò.
La vistosa differenza è dovuta soprattutto agli aggi trattenuti dai
vari operatori che compongono la filiera dell‟automatico “da
strada”.
Per avere un termine di paragone, le circa 2.300 slot dislocate nei
quattro casinò movimentano oltre 3 miliardi di euro, ma
restituiscono al giocatore circa 2,7 miliardi:
poco più di 300 milioni (circa il 60% degli incassi globali del
comparto) restano alla casa.
Continuando nell‟elencazione dell‟offerta, ai menzionati esercizi
che intercettano solo il gioco fisico, sono da aggiungere ancora le
sale da gioco virtuali abilitate all‟offerta, oltre che delle versioni
telematiche di alcuni giochi autorizzati (scommesse, concorsi
pronostici a totalizzatore, gratta e vinci e bingo), anche degli skill
games, tra cui il poker.
Per ciò che riguarda il gioco telematico, i dati attualmente a
disposizione, ancorché complessi e di difficile reperimento,
indicano comunque che la raccolta complessiva dei giochi via
internet in Italia è passata dai 40 milioni di euro del 2003 ai 1.050
milioni del 2007, ossia il 2,5% del movimento complessivo del
comparto pubblico (42,2 miliardi) ed esattamente il doppio di
quanto incassato da tutti e quattro i casinò della Penisola.
Rispetto al 2006 la crescita è stata del 31%.
86
Il mercato. L„analisi economica
Oggi l'industria del gioco risulta essere un elemento economico di
estrema importanza per il nostro Paese e per la nostra cultura. E'
quanto ha dichiarato il prof. Gian Maria Fara, presidente
dell'Eurispes, alla Camera.
Fara ha concluso il suo concetto aggiungendo: "Il rapporto oggi
presentato è il risultato di un profondo processo di evoluzione che
però presenta ancora elementi di criticità come il sommerso".
Sono ben 35 milioni gli italiani coinvolti nell'industria del gioco,
con una spesa complessiva, negli ultimi sei anni, di 194 miliardi di
euro.
Le cifre parlano da sole, oggi il mercato dei giochi grazie alla
spinta dell'online ha raggiunto proporzioni tali da essere
considerata una vera e propria industria in piena espansione che
giorno
dopo
giorno
conquista
sempre
più
seguaci.
Fara ha affermato, come si legge su Jamma, che l'indagine oggi
presentata è la naturale continuazione del rapporto pubblicato nel
2000 sul quale si è basato il lavoro della politica e del legislatore.
Nessuno aveva mai dedicato a questo settore una così attenta
considerazione.
Il 2009 è stato l'anno della consacrazione per questo nuovo
mercato dei giochi ed il fenomeno continuerà a crescere anche nel
2010 fino a toccare i 58 miliardi di euro raccolti. La raccolta
complessiva dei giochi in Italia nei primi nove mesi del 2009 ha
superato i 39 miliardi di euro (+14,4% rispetto ai primi nove mesi
del 2008), con un valore medio di raccolta mensile di 4,3 miliardi
di euro e punte massime di 4,5 miliardi di euro registrati nei mesi
di gennaio e marzo.
87
Questi dati confermano e rafforzano ulteriormente il trend in
crescita registrato nel corso degli ultimi sei anni. Tale crescita non
ha però interessato in maniera omogenea tutte le diverse tipologie
di giochi, essendo viceversa il risultato del bilanciamento tra due
diverse dinamiche: da una parte la minore raccolta dei giochi a
base ippica (da da 1,79 a 1,5 miliardi di euro, -16%), del bingo (da
1,2 a 1 miliardo di euro, -13,9%) e del lotto (da 4,4 a 4,2 miliardi
di euro, -4,5%), per i quali si conferma il ridimensionamento dei
volumi
di
raccolta
registrato
negli
ultimi
anni,
dall‟altra maggiore raccolta del Superenalotto (da 1,4 a 2,5 miliardi
di euro, +77,1%), degli apparecchi da intrattenimento (da 15,8 a
17,9 miliardi di euro, +13,4%), dei giochi a base sportiva ( da 2,7 a
3 miliardi di euro, +9%), delle lotterie (da 6,8 a 7 miliardi di euro,
+3,8%) e il successo dei giochi di abilità a distanza e poker online, la cui raccolta ha già superato i 1,7 miliardi di euro,
surclassando sia i giochi a base ippica, sia il bingo.
L‟ulteriore crescita della raccolta dei giochi pubblici e scommesse
sportive
on-line,
l‟introduzione
delle
Videolotterie,
la
riorganizzazione e l‟offerta di nuovi prodotti di gioco all‟interno
dei
settori
che
negli
ultimi
anni
hanno
registrato
un
ridimensionamento della raccolta (ippica, bingo), rappresentano le
leve strategiche di sviluppo del settore dei giochi nell‟immediato
futuro.
Qualora tali cambiamenti dovessero generare i risultati attesi, il
trend di crescita del settore dei giochi pubblici e scommesse
registrato negli ultimi anni potrebbe proseguire, secondo
l‟Eurispes, anche nel 2010, con una raccolta stimata di 58 miliardi
di
euro
(di
cui
il
49%
88
nel
primo
semestre).
In base alle più recenti stime sull‟andamento dell‟economia
italiana, che indicano per il 2010 un Prodotto interno lordo
nominale di 1.572 miliardi di euro, la raccolta complessiva dei
giochi stimata per l‟anno 2010 risulterebbe quindi essere pari al
3,7% del Pil.
Negli ultimi cinque anni in Italia si è registrato un incremento
senza precedenti del gioco lecito, al punto che il settore si colloca
al quinto posto nella scala economica del Paese, addirittura al
secondo posto se si analizzano i dati disaggregati delle singole
imprese (non conteggiando, cioè, quelli relativi ai gruppi
aziendali).
Gran parte del merito di questa straordinaria performance va
attribuito alla raccolta degli apparecchi da intrattenimento (le
slot), che guidano la classifica con il 44,3% del totale.
Al secondo posto si piazza il gratta e vinci, con una quota di
mercato del 19,2% e un incremento percentuale del 100,4%.
La lotteria istantanea, rivitalizzata dalla versione telematica e
soprattutto dall‟emissione di ben cinque nuovi tagliandi di gioco
tra cui il “megamiliardario” da 10 euro, ha fatto affluire nelle
casse pubbliche una contribuzione di oltre 1,5 miliardi di euro.
89
A livello mondiale l‟Italia guida la classifica della spesa
procapite per il gioco legale.
Se nel 2001 ogni Italiano adulto ha investito in gioco 271 euro
(contro i 128 dei cittadini Usa, i 230 degli Spagnoli e i 151 degli
Inglesi), nel 2006 i nostri connazionali hanno destinato a questa
categoria di consumo una cifra vicina ai 620 euro a testa
(elaborazioni Agipronews).
La spesa calcolata secondo lo studio, per l'anno 2010 pro-capite
sarà di 1.174 euro (nel 2009 la spesa pro-capite per maggiorenni è
stata pari a 1.088 euro).
Ciò, se da un lato attutisce il valore assoluto della quota che ogni
cittadino adulto ha riservato al gioco, portando il dato di cui sopra
a un più contenuto 433 euro, tuttavia conferma il primato su scala
mondiale della spesa pro-capite.
Il trend è in costante aumento da oltre dieci anni con tassi di
crescita che corrispondono simmetricamente all‟incremento
dell‟offerta pubblica.
Lo Stato ha sempre motivato la sua politica di ampliamento con
«esigenze di allargamento e razionalizzazione delle reti di
raccolta, maggior
concorrenza, contrasto all`evasione e
all`elusione tramite il miglioramento della normativa e contrasto
al gioco illegale»
90
Costi sociali, economici e relazionali
Non esistono a livello nazionale statistiche ufficiali sui costi
prodotti dal “Sistema Azzardo”, né dati certi sull‟entità delle
patologie e sul numero dei soggetti coinvolti, sebbene nel nostro
Paese il tema stia guadagnando sempre più l‟interesse della
comunità scientifica e accademica proprio a causa delle
dimensioni che il fenomeno ha assunto nell‟ultimo periodo.
Vi sono tuttavia vari indicatori, provenienti dall‟osservazione e
dallo studio delle dinamiche socio-economiche, che consentono
con sufficiente attendibilità, un‟analisi comparativa dei vari
aspetti che incrociano la problematica.
Recenti ricerche effettuate da Eurisko ed Eurispes sul fenomeno
hanno evidenziato che gli scommettitori sono oltre 30 milioni,
l`80% della popolazione adulta (dati Eurisko). Di questi, 9,1
milioni giocano almeno una volta la settimana; 13,5 milioni
giocano al lotto almeno una volta l‟anno; 13,2 milioni al
superenalotto; 12,1 milioni acquistano tagliandi di gratta e vinci;
6,7 i biglietti delle varie lotterie nazionali. Il profilo del giocatore
medio indica una leggera prevalenza del sesso maschile (52% dei
giocatori), un livello di istruzione medio basso (il 28% ha la
licenza media superiore, il 41% la licenza media inferiore) e una
collocazione geografica superiore nelle aree del centro sud (sud e
isole 38%; centro 20%). Per quanto riguarda l‟attività lavorativa,
la trasversalità si fa più forte: operai 19%, impiegati 16%,
professionisti 21% (dati Eurispes).
91
Maurizio Fiasco, sociologo e consulente della Consulta nazionale
antiusura, pone l‟accento su alcune contraddizioni del fenomeno.
«L‟Italia – afferma – da un lato conserva una tradizionale
propensione a risparmiare sui consumi; dall‟altro costituisce il
secondo mercato mondiale, subito dopo quello americano, del
gioco d‟azzardo legale in termini assoluti.
Da ciò ne consegue un dualismo sociale assai curioso:
a) per la propensione ai giochi, siamo molto vicini alle società del
Terzo
Mondo;
b)
per
i
patrimoni
familiari
superiamo
abbondantemente paesi come la Francia, la Gran Bretagna e la
stessa Spagna che, tra i paesi latini, ha anticipato un modello
capillare di diffusione di sale da gioco e da scommesse».
«Una parte della popolazione – continua Fiasco – coglie le
opportunità di un benessere diffuso nei distretti industriali della
piccola-media impresa e nelle province delle attività sommerse o
dei servizi destinati alla vendita. Un‟altra parte, anch‟essa molto
estesa, impegna invece reddito familiare (che spesso è reddito di
sussistenza) in lotterie, scommesse, lotto e superenalotto,
dissipando, secondo stime ufficiose, il 10-13% dei salari e degli
stipendi anche nelle mega-sale del Bingo, non a caso istallate nei
quartieri più densamente abitati o frequentati per acquisti».
«L‟inflazione del gioco d‟azzardo in Italia è l‟effetto di politiche
pubbliche
combinate
con
la
sopravvivenza
di
gravi
disuguaglianze di condizione sociale e di opportunità. In altri
termini, l‟azzardo di massa non sarebbe esploso se le province che
crescono a ritmi “asiatici” non coesistessero con altre dove
perdura la recessione e se nel territorio nazionale non si
riproducessero quei dualismi che portano ad escludere dal
benessere più di una famiglia su otto. Gli effetti del gioco di
massa sono ancora quelli, tradizionali, di una tassa sulla povertà».
92
«Secondo un‟indagine Doxa del 1998 – anno in cui fu introdotta
la seconda estrazione del Lotto, quella del mercoledì, insieme con
le due estrazioni iperboliche del Superenalotto – impegnavano
reddito di sussistenza il 56% degli strati sociali medio-bassi, il
47% dei più poveri, il 66% dei disoccupati. Insomma, il gioco di
massa appare socialmente iniquo per un fenomeno circolare che
genera dipendenza in una condizione di depressione sociale,
schiaccia interi strati di popolazione nella costante autosvalutazione delle opportunità che potrebbero offrirsi nella vita
quotidiana».
Sotto il profilo macroeconomico, Fiasco sostiene che «il gioco di
massa rappresenta un clamoroso autogol economico, perché da un
lato sottrae risorse al mondo produttivo e dall‟altro fornisce un
gettito minimo rispetto a quello assicurato da altre tipologie di
attività.
93
Lo scenario futuro in Italia e nel mondo
Come si evince dai dati illustrati la voce principale, in termini di
raccolta di gettito erariale, è costituita dagli apparecchi
automatici.
La prossima evoluzione dello specifico comparto riguarda le
cosiddette VLT (video-lottery), in pratica macchine con software
gestito da remoto, contrariamente a quanto avviene nelle slot oggi
in circolazione, la cui programmazione è effettuata attraverso una
scheda-madre inserita nel corpo della macchina.
Mediante tale tecnologia sarà possibile, ad esempio, collegare in
rete tutte le macchinette al fine di poter offrire al consumatore una
vincita superiore a quella attualmente consentita, attraverso la
formula del jackpot.
La stessa metodologia è prevista per il bingo, che sarà di tipo
interconnesso, cioè con collegamenti multisala, e telematico. E‟
pleonastico affermare che, a seguito di tali “accorgimenti”, si
prospetta un‟ulteriore notevole impennata della raccolta.
Per il gioco telematico si prevede che la raccolta possa triplicare
entro il 2012, raggiungendo il tetto dei tre miliardi, corrispondenti
a circa il 5% del totale di mercato. Anche a livello mondiale, il
gambling via web cresce molto più velocemente del gioco fisico.
Circa il 25% del movimento telematico proviene dai Paesi
europei; le previsioni parlano di un market share tra il 40 e il 45%
nel 2011.
Tra le tipologie di giochi più diffusi sul web figurano le
scommesse (l‟anno scorso una scommessa su tre ha viaggiato
sulla rete), le lotterie istantanee e i giochi di abilità.
94
In particolare il poker, grazie alla versione americana del texas
hold`em, risulta essere il game a più alto tasso di crescita.
Nei prossimi due anni si prevede un business da circa 40 miliardi.
In Italia è stato recentemente varato il decreto direttoriale dei
Monopoli con il quale vengono introdotti i giochi di abilità a
distanza. Secondo le previsioni del ministero dell`Economia, la
fase di start-up di questi giochi dovrebbe far registrare un
fatturato complessivo di 400milioni di euro, con un‟utenza
stimata in 200mila nuovi giocatori e una spesa pro-capite di 2mila
euro l`anno. Diverse le stime dei player internazionali, che
quantificano in poco meno di un miliardo di euro la raccolta dal
mercato italiano già dal primo anno.
Con 61 miliardi di euro incassati nel 2010 (+12% rispetto al
2009), il settore del gambling in Italia ha fatto registrare una
crescita impressionante, che sarà ancora più grande in
questo 2011, durante il quale gli analisti parlano di una
previsione di 80 miliardi di euro di introiti.
Tra le novità, che renderanno possibile questa nuova crescita, c'è
quella del cash game poker, il cui decreto pubblicato in Gazzetta
Ufficiale il 3 febbraio 2011 porterà significativi sviluppi.
Il decreto, che riporta la "disciplina dei giochi di abilità nonché
dei giochi di sorte a quota fissa e dei giochi di carte organizzati
in forma diversa dal torneo con partecipazione a distanza", regola
l'esercizio della tipologia dei giochi di abilità a distanza con
vincita in denaro e, insieme a questi, l'esercizio dei "giochi di
sorte a quota fissa a distanza con vincita in denaro, con
esclusione del gioco del lotto e dei suoi giochi complementari" e
i "giochi di carte a distanza con vincita in denaro, organizzati in
forma diversa dal torneo". Si apre quindi la nuova era del gioco
online. Il provvedimento rappresenta solo il primo di una serie di
atti che porteranno un vero e proprio cambiamento sul panorama
nazionale del gioco pubblico.
95
Per la gioia di giocatori e addetti ai lavori la pubblicazione dell‟
atteso
provvedimento
relativo
alla
Legge
Comunitaria
comporterà ulteriori disposizioni per il mercato del gioco online.
Un altro passo verso una nuova era del mercato di nostro
interesse.
Dopo l`ultimo orientamento della Corte di giustizia europea con
l`ormai famosa sentenza Placanica, e a seguito del bando Bersani,
che hanno permesso agli operatori internazionali di giochi online
e fisici di entrare nel mercato italiano, tutta l‟attenzione si rivolge
al nostro Paese e al suo ruolo nella liberalizzazione del comparto.
Uno studio della GBGC
(Global
Gaming and
Betting
Consultants), pubblicato all‟interno della ricerca condotta
dall‟Istituto Svizzero di Diritto Comparato per conto della
Commissione Europea sul mercato dei giochi nei Paesi membri,
fornisce uno scenario di assoluta rilevanza in materia di gioco
telematico.
Nel 2012 la raccolta via internet toccherà i 10,3 miliardi di euro
(+52,5%).
Secondo i dati, internet rimarrà in termini assoluti lo strumento
maggiormente utilizzato per il remote gaming, ma anche gli altri
canali sono destinati a un futuro più che roseo.
Il gioco tramite telefonia mobile e tv interattiva potrebbe
raggiungere, sempre nel 2012, un volume complessivo annuo
superiore a 5,8 miliardi di euro nei paesi membri dell‟Ue. In
particolare il gaming tramite cellulare potrebbe conoscere la
crescita maggiore in termini percentuali (da 0,78 a 3,51 miliardi
nel periodo 2003/2012: +350%), tallonato dalla tv interattiva (da
0,32 a 1,37 miliardi di euro, +315,6%).
96
Le previsioni, ovviamente, presentano un margine d‟incertezza
dovuto sia allo sviluppo delle singole tecnologie sia alle scelte che
gli operatori vorranno fare in termini di offerta al pubblico.
Il gioco a distanza relativo alla telefonia mobile (il cosiddetto
“mgaming”) ha delle potenzialità legate all‟offerta di giochi
tradizionali (lotterie, giochi da sala e scommesse) e di giochi
specificamente pensati per questo tipo di supporto, grazie anche
alle applicazioni Java: software semplici, leggeri ed accattivanti
che stanno già conoscendo un incredibile successo soprattutto nei
paesi comunitari dell‟est.
La Tv interattiva (iTv) si pone come il mezzo per eccellenza con
cui offrire giochi legati agli avvenimenti sportivi: l‟interfaccia
medium scommettitore permette infatti di puntare in diretta,
mentre si segue l‟evento nel relax di casa propria, con l‟ausilio di
un semplice telecomando. Significativo in tal senso il dato di
crescita dei ricavi della iTv in Europa, passati dagli 1,6 miliardi di
euro nel 2002 ai 6,6 miliardi del 2004, secondo una ricerca
effettuata dall‟istituto specializzato Forrester.
Internet dovrebbe restare, nelle previsioni degli esperti, il mezzo
principale con cui in Europa si continuerà a scommettere a
distanza; lo sviluppo sarà dato principalmente dalla crescita
dell‟accesso alla rete nei diversi stati membri.
L‟Italia è uno dei paesi in cui maggiori potrebbero essere i
margini di sviluppo: nel nostro paese, infatti, il web raggiunge
poco più del 30% delle case contro il 70% di Danimarca, Svezia e
Islanda e una percentuale tra il 50% e il 60% in Norvegia, Olanda,
Germania e Regno Unito (statistiche Eurostat).
Dati
che
spiccano
nel
significato
del
mercato
sono
l‟abbassamento dell‟età anagrafica del target dei consumatori: la
ricerca di Human Highway ha evidenziato come l‟età media del
97
web gambler, per l‟80% acquirente di prodotti quali scommesse
sportive e lotterie istantanee, si situi tra i 24 e i 44 anni (con punte
crescenti di consumatori minorenni), contro le precedenti
rilevazioni sul gioco “fisico” di solo tre anni fa, dove la media
anagrafica era di una quindicina d‟anni superiore.
Inoltre è da osservare la propensione sempre maggiore all‟uso del
computer sul luogo di lavoro: ciò lascia prevedere che i benefici
di un simile modello di mercato ricadranno esclusivamente nelle
casse dello Stato, degli operatori telefonici e di quelli del gaming
on line.
Parallelamente si dovrà registrare un calo nella produttività del
lavoro d‟ufficio.
Di seguito le tabelle che illustrano quello che abbiamo detto
fin‟ora sull‟industria del gioco in Italia degli ultimi anni.
98
I dati del settore ippico riportano una notevole crescita tra il
2008 e 2009 e una situazione stabile nel raffronto 2009-2010.
99
Le statistiche relative al numero di conti di gioco che hanno
effettuato almeno una giocata per ciascun mese negli ultimi due
anni.
100
Nel 2010 sono stati movimentati quasi 4,4 milioni di conti di
gioco (rispetto ai 2,9 nel 2009, +51,4%). Tale valore non
corrisponde al numero di giocatori unici, in quanto lo stesso
giocatore può aprire conti di gioco presso più concessionari.
101
Di seguito è riportata la graduatoria dei giochi a distanza in base
alla raccolta nell‟intero 2010, corredata della percentuale rispetto al
totale e della percentuale cumulata dei primi n giochi.
102
L‟andamento mensile a partire dal 2009. A dicembre, la raccolta
media giornaliera ha sfiorato gli 8,6 milioni di euro.
103
104
CAPITOLO III
IL GIOCO ONLINE
L‟industria del settore online
Il gioco d'azzardo esiste letteralmente da migliaia di anni e
probabilmente esisterà sempre.
È insito nella natura umana giocare, rischiare e sperare di vincere
grandi somme.
Questo ha assunto numerose forme nel corso della storia, dalle
scommesse su chi avrebbe vinto una guerra o una battaglia a quelle
su chi avrebbe catturato per primo una preda. Successivamente si
diffuse il gioco dei dadi e altre forme di gioco relativamente
primitive che hanno consentito all'uomo di dare sfogo alla propria
propensione al rischio, seguite dal gioco delle carte, dalla roulette,
dalle scommesse sportive e tutte quelle altre varianti oggi
disponibili.
Tutti questi giochi hanno una caratteristica in comune: venivano
praticati in un luogo specifico, da un gruppo di persone che si
potevano vedere, ascoltare ed avere l‟avversario di fronte per
percepirne alcuni segnali.
I casinò infatti erano e, spesso sono, un luogo di lusso in cui si
respira un'atmosfera affascinante ed esclusiva.
Tutto è cambiato con l'avvento della tecnologia e di una piccola
innovazione chiamata Internet che ha modificato la nostra vita in
numerosi modi e in quasi tutti i suoi aspetti.
Il gioco, ovviamente, non fa eccezione. Il gioco d'azzardo in rete ha
preso rapidamente campo e oggi è una delle industrie più floride
105
del mondo, con miliardi di fatturato annuo con cifre sono in
continua crescita.
Se da una parte il settore del gioco d'azzardo online ha
recentemente attraversato una crisi in seguito alla legge che vieta il
gioco d'azzardo negli Stati Uniti, dall'altra la storia ci insegna che
sopravvive sempre e non è mai possibile contenerlo a lungo.
Agli inizi vi erano Antigua e Barbuda. Era il 1994 e questa piccola
isola era il catalizzatore dell'industria del gioco online. Quello
stesso anno Antigua approvò la legge che la rese una giurisdizione
legale, consentendole di vendere licenze per il gioco d'azzardo.
Non solo è stata la patria del gioco online, ma persino oggi, la
maggior parte delle società di settore risiedono nel paese per poter
utilizzare la loro licenza.
Alla luce delle nuove opportunità, e persino prima dell'apertura del
primo casinò virtuale, venne prodotto un software per giochi
aleatori.
Microgaming, una società di software con sede nell'Isola di Man,
sviluppò la prima piattaforma per casinò online interamente
operativa, che aprì la strada ai numerosi siti di gioco online che
seguirono.
CryptoLogic, una società di software di sicurezza online, sviluppò
il sistema necessario per rendere le transazioni via Internet sicure
ed efficienti.
Nasce così InterCasino, il primo casinò online lanciato nel 1995.
Tuttavia il lancio del gioco d'azzardo online non fu semplice. Gli
ostacoli incontrati lungo il percorso del suo sviluppo sono stati
innumerevoli, per la maggior parte correlati alla legalità
dell'industria in generale.
Molti erano contrari all'idea stessa del gioco d'azzardo online.
106
Il più fervido oppositore fu il Senatore Jon Kyl dell'Arizona, che
tentò più volte di impedire ai cittadini americani il gioco online
promuovendo campagne mirate.
A metà degli anni Novanta quindi il World Wide Web rivoluziona
il mondo del gioco d'azzardo. L'evoluzione della tecnologia
consente di giocare ovunque e in qualsiasi momento.
Il primo casinò online offriva 18 giochi diversi e accesso online
alla Lotteria Nazionale Indiana. I redditi delle industrie di gioco
d'azzardo nel 1997 si attestarono a 1 miliardo di dollari, con 600
milioni di dollari solo per gli Stati Uniti. I redditi triplicarono nel
2001 con oltre 3 miliardi di dollari a livello mondiale per triplicare
nuovamente entro il 2004 raggiungendo quota 8,2 miliardi fino a
superare i 15 miliardi di dollari di reddito nel 2006.
E‟ difficile credere che un‟industria iniziata alla fine degli anni ‟90
con la legalizzazione del gioco d‟azzardo online in un piccolo
paese caraibico sia arrivata a questi livelli. Il gioco d‟azzardo
online stava andando alla grande finché l‟amministrazione U.S.A.
di Bush non decise di distruggere il settore proibendo ogni attività
nel Paese con grande delusione di molte compagnie quotate in varie
borse straniere.
Superati quei giorni, il settore online si è fortemente impegnato a
recuperare il tempo perso ed i ricavi sfumati. Global Betting e
Gaming Consultants hanno mostrato al pubblico le loro statistiche
sottolineando che il mercato del gioco d‟azzardo online è cresciuto
del 12% solamente nello scorso anno: questo dato fa del gioco
online il business che cresce più rapidamente di tutti nel mondo.
Nel 2010 il mercato italiano ha registrato un aumento del
28%, grazie soprattutto all‟introduzione dei giochi di abilità in
aggiunta ai Casinò games e al Poker online legale.
107
Secondo i dati resi noti dall‟Amministrazione Autonoma Monopoli
di Stato (AAMS), il mercato dei giochi online italiano sta
riscontrando tassi di crescita costanti, sia per quanto riguarda i
giocatori, che per il volume d‟affari e la raccolta totale.
Tra i vari giochi, il Poker online legale è quello che ha contribuito di
più a consolidare il trend positivo del mercato, rappresentando da
solo il 65% del fatturato totale del settore italiano del 2010. Per fare
alcune cifre, basti pensare che il fatturato dei soli giochi di abilità nel
2010 è aumentato del 34% rispetto all‟anno precedente, toccando
i 3,1 miliardi di euro di raccolta totale, contro i 2,35 miliardi del
2009.
Sostanziale anche la crescita del mercato delle scommesse sportive
online, che ha registrato un +11% rispetto all‟anno precedente.
Infine, i ricavi del Bingo online, regolamentato dall‟AAMS nel
dicembre del 2009, nel primo anno di attività hanno toccato
quota 146,1 milioni di euro, che secondo gli analisti del settore
sarebbero destinati ad aumentare.
I dati AAMS evidenziano come il boom registrato da giochi di
abilità, scommesse sportive e bingo online nel 2010 sia la
dimostrazione della grande popolarità di questi 3 prodotti, che da
soli rappresentano il 96% del fatturato del gioco online del 2010 e
conquistano sempre più scommettitori attratti dalla possibilità di
giocare via web.
108
La larga diffusione di internet ha creato “la tempesta perfetta” per il
gioco d‟azzardo sul web e continua ad essere il mezzo preferito per
differenti forme di intrattenimento. L‟accesso sempre più diffuso
alle connessioni a banda larga hanno dato agli sviluppatori software
una base per puntare all‟eccellenza. I giochi sono sempre più
interessanti, le connessioni più sicure, gli scommettitori accedono
istantaneamente alle informazioni e alle reti più frequentemente ed
in maniera più intelligente.
I governi stanno recependo il potenziale di questa industria in
termini di entrate fiscali e di posti di lavoro connessi alle
infrastrutture di questo settore.
L‟analista di Gaming Steve Schwartz ha commentato: “Un gran
numero di Paesi hanno legalizzato una qualche forma di gioco
d‟azzardo online e questo numero continuerà ad aumentare nei
prossimi dieci anni”. I risultati delle ricerche di Global Betting
indicano che il mercato settore online del gioco è di circa 29,3
miliardi di dollari. Andando nel dettaglio delle statistiche, il 41%
dei quasi 30 miliardi di dollari viene dalle scommesse sportive.
I casinò online e le sale virtuali di poker fatturano il 46% ed il
bingo online ha incassato nel 2010 la rispettabile cifra di 1,3
miliardi di dollari. La ricerca di Global Betting prevede che le
scommesse online nel 2014 supereranno i 40 miliardi di dollari.
Si pensa che i progressi legislativi in materia di apertura dei
mercati nazionali dei giochi alla concorrenza di Paesi come Belgio,
Danimarca, Grecia e Spagna avranno un'influenza positiva sullo
sviluppo di questo settore.
A stimolare ulteriormente la crescita sono anche gli sviluppi
tecnologici, che hanno consentito di sbarcare sui dispositivi mobili.
109
H2 Gambling Capital ha annunciato che comunicherà i risultati
finali dello studio nel corso del 2011, contemporaneamente con le
previsioni per il periodo compreso tra il 2011 e il 2015.
Con l‟introduzione del cash game il mercato del poker online nel
2011 cambierà radicalmente e arriverà a toccare i 6 miliardi di
euro l‟anno contro gli attuali 3 miliardi giocati nel 2010.
Infatti fino ad oggi, nella modalità a torneo si gioca a poker online
versando solo una quota di iscrizione e poi si scommettono fiches
virtuali.
Nella modalità cash game, invece, l‟intera partita di poker online
sarà giocata con denaro vero che il giocatore scommetterà in ogni
fase di gioco e quindi i rischi di perdite come anche gli importi delle
vincite aumenteranno in modo esponenziale.
Il maggior numero di giocate nella modalità cash game provocherà
di conseguenza una diminuzione del volume di gioco nei tornei di
poker online.
Ma anche il “buy in” dei tornei di poker online dal 2011 sarà
innalzato dagli attuali 100 euro a 250 euro massimi.
Quindi oltre ai giochi di casino online anche per il settore del poker
online si attende un vero e proprio boom nell‟anno 2011.
Per quanto riguarda l‟introduzione delle slot machines online invece
si dovrà attendere la primavera prossima per sapere la data precisa
dell‟introduzione nei casino online.
Intanto si potrà giocare a roulette, blackjack, baccarat e a tutti i
giochi da tavolo anche se le slot machines rappresentano tra il 50 ed
il 60% degli introiti dei casino online.
110
La decisione di non introdurre subito le slot machines nei casinò
online è dovuta all‟inevitabile spietata concorrenza che ci sarebbe
con le videolottery legali lanciate proprio nel 2010.
Le slot machines online avranno da parte loro il grande vantaggio di
poter
offrire
il 90% di
percentuale
di
pay
out contro
il
solo 80% delle VLT.
Le videolottery dal canto loro che sono state introdotte nell‟estate
2010 stanno riscuotendo abbastanza successo e hanno già pagato
ricchi jackpot, ma sarà l‟anno 2011, secondo gli operatori del settore,
quello che dimostrerà davvero quanto possono valere.
111
Il Mobile
Sembra chiaro che siamo arrivati ad un punto di non ritorno, in cui
viviamo in un mondo guidato da strumenti elettronici, che in ogni
momento della giornata danno risposte sempre più efficienti alle
nostre esigenze.
L‟industria della telefonia ha ricevuto un forte impulso verso
l‟innovazione e una costante crescita dall‟arrivo sul mercato
dell‟iPhone. I giochi sulle piattaforme mobile hanno sempre attratto
l‟attenzione dei consumatori, ma nonostante cio‟ le caratteristiche
audio visive di certe applicazioni hanno frenato questo mercato.
Tutti quei giochi, inclusi quelli dei casinó, si sono evoluti con
l‟arrivo delle console portatili di nuova generazione, dall‟iPhone al
Blackberry, passando per vari tipi di smartphones e PDA. Di colpo
divenne possibile giocare su apparecchi mobile grazie ad
applicazioni da scaricare, tramite accesso istantaneo o grazie a
programmi terzi.
Con apparecchiature sempre più minuscole e tecnologicamente
avanzate, il mondo delle applicazioni si indirizza sempre più verso il
concetto di “mobilità” che é resa possibile da una buona connessione
internet. Avrete sicuramente notato come si sia sviluppata una sorta
di „guerra dei negozi online di applicazioni‟.
112
All‟inizio del 2010 varie aziende leader nel settore tecnologico
hanno presentato i loro ultimi prodotti, tra i quali gli ultimi prototipi
che ci si aspetta rivoluzioneranno il mercato delle applicazioni per il
settore del gioco d‟azzardo.
Prendiamo ad esempio Samsung (uno dei più quotati). Samsung ha
annunciato la creazione del proprio negozio di applicazioni online
che si occuperà di televisione ad alta definizione HD e lettori Bluray. Presto saremo in grado di utilizzare le nostre televisioni a
schermo piatto non solo per navigare su internet, cosa che succede
già, ma anche come piattaforma di gioco.
Lo standard mobile DTV é già stato approvato negli Stati Uniti lo
scorso Ottobre.
Adesso é possibile giocare a poker sull‟ iPhone, ma immaginiamo la
differenza che ci sarebbe a giocare su un grande schermo. Per non
menzionare il confort di giocare alla video roulette o al video poker
direttamente dal vostro divano di casa.
A tale proposito Betfair e Yahoo! hanno unito le proprie forze per
sviluppare una piattaforma TV che usi applicazioni pensate
specificamente per i fan delle scommesse sportive.
L‟azienda GTECH G2 introdurrà presto un gioco di scommesse
virtuali sulle corse di cavalli altamente innovativo. Intel continua a
lavorare alla creazione di una serie di applicazioni per i computer
portatili che permetta di combinare gioco d‟azzardo con le varie
piattaforme di social networks e negozi online. Ovviamente esistono
anche apparecchi come l‟Apple tablet o slate. Il tablet, un‟interfaccia
basata su operazioni touch screen, si dice sará ancora più popolare
dell‟iPhone per l‟industria del gioco d‟azzardo mobile. Ancora prima
del suo debutto il New York Times lo ha già nominato l‟apparecchio
„che cambia il gioco‟. Critiche recenti dal mondo dell‟high-tech
dicono che questo apparecchio sia più mirato agli uomini d‟affari ed
ai professionisti che ad altri. E siamo certi che le piattaforme touch113
screen possano aggiungere un certo realismo all‟esperienza del
gioco.
Un altro fattore che contribuisce al successo del mobile é l‟offerta di
connessioni mobili, che ha anche implicazioni su sicurezza e velocità
di accesso. É possibile giocare sui nostri cellulari grazie al bluetooth
e ai raggi infrarossi, e ad una velocità considerevole grazie agli
apparecchi di terza generazione 3G.
E poi c‟é il Wi-Fi, fulcro delle ultime tendenze innovative.
Innanzitutto questo tipo di connessione sta diventando sempre piu‟
sicura e diffusa. Contribuirà di certo al successo di molti giochi da
casinó in versione mobile. Ci si aspetta molto anche dall‟uscita sul
mercato di Bluetooth 3.0 , apparecchi che saranno presentati alla
fine dell‟anno e che dovrebbero cooperare con reti wireless.
Altra tecnologia di rivoluzione del mondo delle connessioni è
sicuramente la possibilità che hanno gli smartphones della Palm,
delle linee Pre e Pixi , che sono capaci di creare una connessione
personale 3G “Wi-Fi could” per utenti/giocatori.
Inoltre è stato presentano il Flash Player 10 con la possibilità di
connettersi ad altri apparecchi mobili ed a computer portatili.
I giocatori di oggi vogliono giocare on demand, vogliono poter
scaricare i giochi ed averne accesso istantaneamente su piattaforme
mobili. Quindi per i fornitori di giochi da casino‟ é necessario
raggiungere un ricco portafoglio di versioni di giochi popolari, come
il blackjack, poker, e slot machines, da dirottare direttamente ai
clienti.
I giochi basati sulla suspance, rischio ed intrattenimento associate al
gioco d‟azzardo, non devono solo presentare una grafiche
accattivante, ma devono anche essere intuitive e premettere al
giocatore di operare variazioni e personalizzazioni.
114
Con l‟appoggio delle funzionalità dei nuovi apparecchi mobile, le
applicazioni da gioco innovative offriranno la possibilità di caricare
personalmente dati, arricchendo così il gioco con immagini webcam
scelte dal giocatore.
I giochi forniscono statistiche ed analisi sicuramente utili ai player
che tengono alla strategia e vogliono migliorarla come per gli
appassionati delle scommesse sportive.
I pagamenti sono un altro fattore cruciale per gli utenti di apparecchi
mobili, che vogliono poter gestire online i propri conti.
Dal punto di vista pratico sembrerebbe che la modalità di gioco
„gratuità‟ abbia bisogno di ulteriori miglioramenti secondo molti
utenti, e
che l‟utilizzo di base dati e di connessioni wireless
permetta di dare una risposta a queste richieste in modo da ricreare
un‟esperienza che sia il più vicino possibile alla realtà
Infine é importante che i giocatori abbiano sempre qualcosa da
scoprire, da esplorare. L‟introduzione dei sistemi informatici e lo
sviluppo degli „open systems‟ dovrebbero presto dotare i giocatori di
strumenti che permetteranno loro di modificare i giochi in tempo
reale, facendone dei veri e propri moderatori. Il famigerato „tablet‟
della Apple è dotato tanto di Webcam quanto di 3G, il che lo rende
un apparecchio davvero appetibile soprattutto se consideriamo il
ruolo importante che giocano i social networks. Che si tratti di
hardware o di software, di connessioni o di capacità proprie, i giochi
per la telefonia portatile entrano in una nuova era d‟innovazione che
potrebbe creare nuove opportunità per sottosettori dell‟industria, ma
anche per i produttori di telefonia. In parole povere, il nuovo
decennio porterà una ventata di aria fresca per la mobilità. Tutto
dipende dalle applicazioni e ovviamente dalla propensione dei
giocatori.
115
Il leader mondiale dello sviluppo di software del gioco d`azzardo,
Microgaming, ha sviluppato un interessante applicazione di Poker
online che sarà premiata all`ICE Totally Gaming conference al
Earl`s Court.
Questa applicazione di poker altamente interattiva, sarà pronta per il
gioco real money per gli operatori supportati da Microgaming e
partirà dal primo quadrimestre del 2011.
Questa nuova applicazione è compatibile con più sistemi operativi
adesso disponibili per il mercato degli smartphone. Tra i sistemi
operativi supportati non poteva mancare Android v2.2 fornito con il
famoso Smartphone HTC Desire e tutti i nuovi tablet Samsung
Galaxy e ovviamente iOS 4.2 di Apple. Tutti questi dispositivi
permettono un esperienza di gioco fantastica e realistica per i
giocatori di poker. Queste ricche caratteristiche sono permesse da
animazioni molto ben curate, con una eccellente selezione audio, il
tutto unito a una grafica per giochi di poker online più alla moda.
Microgaming punta a trarre il massimo potenziale da questo nuovo
mercato emergente del poker mobile. La tecnologia adesso è
realmente disponibile per dare le migliori esperienze possibili.
Con le nuove applicazioni mobile, i giocatori di poker saranno
capaci di assicurarsi e gustarsi una realistica Las Vegas con
animazioni 3D e tutti i migliori giochi di poker in modalità flash
ovunque essi vogliano.
Mentre il fondatore di Apple, Steve Jobs, ed il CEO di Google hanno
bandito le applicazioni del gioco d‟azzardo rispettivamente
nell‟Apple Store e nell‟Android Market, gli sviluppatori di software
continuano a creare applicazioni per il poker su mobile.
Adesso due marchi in più stanno pubblicizzando nuove applicazioni
mobile di poker, che consentono ai giocatori di scommettere soldi
veri.
116
L‟austriaca Bwin, che potrebbe fondersi con Party Gaming, ha
lanciato quella che stanno salutando come la prima applicazione di
gioco d‟azzardo, pensata per iPhone, che permette ai giocatori di
scommettere con soldi reali. Anche se questa applicazione può
attualmente essere solo acquistata nell‟Apple Store da utenti
austriaci o inglesi, Bwin sta pianificando in un futuro prossimo di
lanciare l‟applicazione nel resto di Europa.
La Microgaming software ha dichiarato che la sua applicazione di
poker con soldi reali sviluppata per Android permetterà di accedere a
tutte le stanze di poker virtuale della rete di Microgaming.
Lydia Melton, responsabile poker della Microgaming, ha dichiarato:
“Fino ad oggi, gli esperti di questa industria hanno solo immaginato
la possibilità di giocare a poker su dispositivi mobili. La tecnologia è
pronta, il software è pronto e noi crediamo che lo siano anche i
giocatori. Il futuro è qui. C‟è molta eccitazione intorno a questa
release”.
Anche se il mobile gaming ha dimostrato di essere un‟industria in
costante crescita negli ultimi anni, i progressi nell‟utilizzare denaro
reale nelle puntate sugli smartphone, specialmente per il poker, sono
stati limitati dalle obiezioni legali e morali in alcune regioni e dalla
confusione in altre. Inoltre il poker su mobile ha delle implicazioni
tecnologiche più complesse, perchè viene trasferita una maggior
quantità di dati e proteggere le applicazioni prevenendo che si bari
richiede una maggiore difficoltà.
Ad aggravare la situazione troviamo l‟Apple Store, che ha a lungo
vietato le applicazioni sul gioco d‟azzardo, e recentemente anche
Google ha dichiarato che il gioco con soldi veri non è permesso
nell‟Android Market.
Nonostante tutti questi ostacoli, ci si aspetta che altre stanze virtuali
e reti di poker si aggiungano al mercato del gioco d‟azzardo.
117
Il mercato ha un potenziale di profitto troppo grande per essere
ignorato.
118
Descrizione del giocatore medio del casinò online
Gli approcci ai casinò online fra uomini e donne tendono ad essere
diverse. Le donne giocano più frequentemente e più a lungo
spendendo però meno denaro rispetto agli uomini. Da parte loro, gli
uomini giocano meno frequentemente, per periodi più brevi
investendo cifre di denaro assai maggiori rispetto a quelle investite
dalle donne. La cosa più importante che si aspettano i frequentatori
dei siti web dei casinò su Internet, è quella di ottenere implicazioni
di carattere finanziario o di sicurezza (un attraente sistema di bonus,
una varietà di giochi, una vasta gamma di metodi di deposito, la
solida reputazione del sito di un determinato casinò), fattori che
sono risultati essere più importanti dell‟ambiente del sito stesso,
quali gli effetti sonori, licenza o musica. E‟ emerso che la cosa più
importante in assoluto per i giocatori d‟azzardo dei casinò online è
rappresentata dai bonus.
Basandoci sul sondaggio effettuato dalla eCogra, possiamo elencare
alcune delle motivazioni più popolari per le quali la gente frequenta i
giochi dei casinò online:

Relax

Eccitazione

Distrazione

Finanze

Fuga

Socializzazione
Ecco cosa i proprietari dei siti di casinò devono tenere in
considerazione nel momento in cui iniziano questa attività,
progettando la loro campagna di marketing promozionale. Queste
motivazioni possono spiegare meglio perché il business dei casinò
online è così redditizio ed attrattivo per gli investitori.
Oggigiorno il processo di lancio del sito di un redditizio casinò
online diventa molto più semplice rispetto a quello di un casinò
119
tradizionale. Le avanzate tecnologie Internet, unite ad un software
per giochi da casinò professionale ed un pannello amministrativo
multifunzionale, rappresentano la chiave del successo per questo tipo
di business basato su Internet.
Il Texas Hold‟em Poker
Generalmente, quando si parla di casinò, gioco d‟azzardo e carte,
la prima cosa che balza alla mente di tutti sono i 4 assi messi
insieme.
Il classico “punto” riconosciuto universalmente come vincita
sicura(anche se poi nelle regole del gioco non è il punto più alto
del poker) nel gioco simbolo della storia dell‟azzardo: il POKER.
Poker è una parola inglese che significa attizzatoio, lo strumento
che si usa per attizzare il fuoco e ravvivare la fiamma nel camino.
Alcuni vogliono invece collegare il termine poker alla parola poke,
termine gergale che in America, Australia e Sudafrica vuol dire
"tasca o portafogli", e per estensione, gli spiccioli che si è soliti
portare addosso.
Insomma, già l'etimologia indurrebbe a pensare ad un gioco in cui
si scommette ciò che si ha addosso.
120
Sembra,che nella Cina del 969 d.c. uno degli ultimi imperatori
della dinastia cinese dei Song, abbia passato la notte di capodanno
giocando a carte con sua moglie.
Giochi di carte molto simili all‟attuale poker erano di sicuro già
presenti sia in Egitto che in Persia.Infatti, da alcuni ritrovamenti
archeologici, si deduce che in Egitto, intorno al 12 – 13 secolo,
fosse presente un gioco di carte basato sui segni.
La prima sicura testimonianza è del 1829 e si trova nelle memorie
di viaggio di un avventuriero inglese, George Cowell, reduce da un
lungo soggiorno nei territori del West americano. Qui il gioco
viene descritto con precisione e appare già provvisto delle regole
che lo caratterizzano anche oggi: ogni giocatore riceveva 5 carte,
c'era la scommessa sulla combinazione vincente, secondo una
graduatoria di combinazioni che è molto simile a quella attuale.
Nel 1858 si ha un prima codificazione delle regole del gioco, con
un
Regolamento
che
precisa
combinazioni
e
puntate.
Successivamente vennero aumentate le combinazioni e ci fu una
lunga discussione sul loro valore e sulla loro gerarchia. Nel 1871 il
gioco cominciò a diffondersi in Europa: Robert Schenk,
ambasciatore americano in Gran Bretagna, presentò il gioco alla
Regina Vittoria durante un ricevimento. Il gioco suscitò grande
entusiasmo e fu redatto un regolamento scritto, ad uso del
divertimento della nobiltà inglese.
In seguito il Poker è divenuto celebre in tutto il mondo ed è entrato
a far parte della cultura e del costume ludico di persone di ogni
classe sociale.
Ma ci sono altre teorie sull‟origine del poker, tra queste ne
elenchiamo alcune.
121
Le origini persiane
I sostenitori di questa genesi individuano come progenitore del
poker, un gioco in voga nella Persia del XIV secolo: AsNas sarebbe il suo nome. Tale gioco prevedeva l'uso di 20 carte e
veniva svolto da quattro giocatori. Le combinazioni previste erano:
coppia, tris e colore.
Le origini francesi
Un'altra corrente di pensiero individua l'antenato del poker in un
gioco francese del XVIII secolo che si chiamava Poque, e che si
diffuse in seguito anche in America lungo il Missisipi.
Il Poque si giocava con 20 carte di un mazzo francese: dieci, assi,
donne, re, jack.
Il nome del gioco del poker deriva dal francese pocher, che
significa
ingannare
l'avversario,
cioè
bluffare.
Quando poi l'America acquistò i territori francesi della Louisiana il
nome si trasformò in Poker.
Ben presto il Poker divenne il gioco più famoso e conosciuto del
West americano, soppiantando la voga di altri giochi di scommessa
molto popolari, fra cui il Faraone.
Le origini tedesche
Una scuola minore sostiene invece che all'origine del Poker ci sia
un gioco tedesco, molto diffuso nel XVII secolo in Germania. Il
gioco si chiamava Poken, che in tedesco vuol dire bluff, ossia
l'elemento caratteristico del Poker. Le ondate migratorie di
migliaia di tedeschi in America nella seconda metà del '700,
avrebbero portato con sé questo gioco, poi rapidamente evolutosi
nel Poker.
122
Le origini italiane
Un‟ altra teoria comincia a farsi strada e che colloca la genesi
del poker nel nostro paese.
Secondo alcuni, infatti, sarebbe un‟evoluzione dello Zarro, un
gioco di carte dell'epoca rinascimentale, che aveva raggiunto una
tale diffusione, soprattutto nella Milano sforzesca, da indurre il
duca Francesco Sforza a proibirlo con un editto del 1531.
La proibizione non fu certo un limite per gli accaniti giocatori, anzi
il gioco si diffuse per tutto il XVI secolo, arrivando anche in
Francia e poi, attraverso mercenari, in America, dove però avrebbe
cambiato nome e in parte anche le regole.
Texas hold’em
Il “Poker Texas Hold‟em” (in italiano hold‟em si traduce con
“tienile”, riferito alle carte) è la più famosa variante del classico e
longevo Poker.
Le prime partite furono giocate a Robstown, una città del Texas,
regione
madre
di
questo
particolare
gioco
di
carte.
Oggi uno dei giochi più popolari al mondo, il poker alla texana
negli anni è entrato a pieno merito nei migliori casinò di Las Vegas
grazie a giocatori d‟azzardo come Doyle Brunson, nome che ha
fatto
e
tutt‟ora
fa
la
storia
del
poker
alla
texana.
L‟unica struttura, che inizialmente dava la possibilità di giocarci,
era il Nugget, Casino di Las Vegas che, per via della sua
collocazione e delle pessime condizioni dei locali, fu presto
abbandonata dai giocatori professionisti. Questi nel 1969, furono
invitati a giocare al Dune Casino, e data l‟inesperienza della
maggior parte dei giocatori, fu un vero vantaggio per i più esperti.
Nello stesso anno Tom Moore inserì il primo torneo di Poker della
storia
alla
Gambling
Fraternity
Convention,
torneo
che
comprendeva diversi tipi di giochi, tra cui anche il Texas hold‟em.
Nel 1970 Benny e Jack Binion acquistarono i diritti di questo
torneo rinominandolo WSOP(World Series Of Poker) e lo
123
trasferirono all‟Horseshoe di Las Vegas, Casino di loro proprietà.
Dopo il primo anno, Tom Thackrey, di professione giornalista,
suggerì di giocare il torneo principale nella forma del No limit
Texas hold‟em. Da allora è la variante giocata nel Main Event.
Questo evento, dopo aver visto solo 8 partecipanti nel 1972, ebbe
una crescita esponenziale, e nel 1982 si superarono le 100
iscrizioni,
per
poi
raddoppiare
nel
1991.
L‟importazione in Europa di questo tipo di poker venne attribuita
a Terry Rogers e Liam Flood, due bookmakers che, dopo aver
intrapreso un viaggio a Las Vegas, lanciarono questo gioco nel
nostro continente dove poi, nel 2004, fu istituito l‟EPT (European
Poker Tour).
Importantissimo, per la sua diffusione in tutto il mondo, fu
l‟avvento del poker on-line (primo sito dedicato al Texas hold‟em
nel 1998) e l‟utilizzo della telecamera nel tavolo per le carte
coperte; gli spettatori furono così in grado di vedere le carte in
mano ai giocatori e di seguirne azioni e tattiche, rendendo così il
gioco ancora più entusiasmante.
Per quanto riguarda l‟Italia il primo sito “autorizzato” per giocare
on-line il poker alla texana, dopo una prima fase di
sperimentazione gratuita che ha visto oltre 14 milioni di iscrizioni,
è stato Gioco Digitale.
Successivamente sono nati tantissimi siti di poker in Italia fino a
suscitare un vero e proprio boom. Un esempio su tutti
è Pokerstars.it, che ha inaugurato nel Giugno 2009 la più grande
serie di tornei di poker live in Italia, ossia l‟Italian Poker Tour
(IPT).
Secondo uno studio recente realizzato in collaborazione con la
Federazione Italiana Gioco Poker, sono più di 15 milioni, gli
italiani tra i 14 e 64 anni che hanno giocato a poker almeno una
volta. Il 70% dei giocatori sono maschi.
124
Il 95% ha dichiarato di aver giocato a casa tra famiglia e amici;
piccola, ma in crescita, la percentuale dei giocatori che si reca ai
circoli oppure ai tavoli di poker nei casinò.
Esistono attualmente sul mercato un certo numero di compagnie
specializzate nello sviluppo di software altamente sofisticati per il
gioco online. Ad esempio, una delle compagnie più prestigiose è la
PartyGaming, che ha in proprietà e gestione PartyPoker. Un altro
operatore in questo campo è 888 Holdings, che opera su una rete
altamente frequentata. Quando si parla di software per il gioco
virtuale, dobbiamo anche menzionare Cryptologic, riconosciuto
come il pioniere nell'ambito dell'industria del gioco in rapida
espansione. Insieme alle sale da poker online, questa azienda
fornisce software per numerosi casinò virtuali. La lista delle altre
aziende che sviluppano software per il gioco è molto lunga ed in
continua trasformazione.
Quattro miliardi e mezzo in due anni. La partenza fisiologicamente
lenta (ma non troppo) nel settembre del 2008, poi il decollo: 2,3
miliardi nel 2009, 2 miliardi nei primi otto mesi del 2010 (secondo
le stime a fine anno si sono superate la quota di 3 miliardi), sono i
numeri con cui il poker online italiano si presenta al suo secondo
compleanno, dati che riporta l'agenzia Agiprnews. Il mese più
ricco e quello in cui l'asticella si ferma sui 297 milioni raccolti, è
gennaio 2010, e sono oltre 290 i milioni giocati a marzo dell‟anno
scorso
Dall'esordio, il 2 settembre 2008, il poker ha rivoluzionato l'intero
settore dell'online regalando un approccio più "spigliato" al gioco,
virato però sul versante dell'abilità e del ragionamento più che sul
puro azzardo.
La dimostrazione è data dal fatto che i giocatori di poker online
non sono 'sovrapponibili', se non in minima parte, al bacino
d'utenza di altri giochi. Secondo l'ultima edizione della ricerca
125
G@me in Italy, prodotta da Doxa e Human Highway con il
patrocinio di Aams, il poker online, con 1,7 milioni di utenti
italiani, è il gioco più popolare su internet. Nella sua versione
online, principalmente nella versione Texas Hold'em, da settembre
2008 ha registrato una crescita praticamente continua.
Questa crescita è benefica per lo Stato, che percepisce il 3% della
raccolta: 70 milioni incassati lo scorso anno, 90 milioni per il
2010. Senza contare l'apporto del cash game, al momento fermo a
Bruxelles, che potrebbe partire nei prossimi mesi del 2011.
I tornei cash (il giocatore si siede al tavolo e gioca i propri soldi,
formula differente da quella del torneo) sono ormai dietro l'angolo,
in attesa che si chiuda il percorso regolamentare in onda tra Piazza
Mastai (Aams) e Bruxelles.
Due anni fa il primo torneo, giocato su Gioco Digitale (che nel
frattempo si è fusa con Bwin ed ha assunto il nome GD Poker per
la propria piattaforma). In realtà il 2 settembre del 2008 furono
quattro i tornei, per un montepremi complessivo di 216 euro. A
partire dalle 17:01 furono premiati i primi sedici giocatori, mentre
il primo vincitore fu il giocatore con il nickname 000000000000,
che spendendo un euro ne vinse 8,64 euro, superando altri 26
giocatori.
Ma il poker italiano vola con una sola ala: all'offerta di gioco
online, regolamentata e con raccolta canalizzata nei circuiti dei
concessionari, manca il supporto dei tornei dal vivo.
Al momento gli eventi live vengono organizzati nei quattro casinò
italiani e nelle sale 'di confine', con innumerevoli appuntamenti,
organizzati anche da marchi 'made in italy', nelle sale slovene o
maltesi.
Eppure
fino
a
qualche
tempo
fa,
in
assenza
di
una
regolamentazione specifica, esisteva un florido “sottobosco” di
circoli dedicati al gioco dal vivo, capace di organizzare circa 30
126
mila tornei in un anno, con volumi di gioco superiori a 400 milioni
di euro. Un mercato che, considerato non solo gli addetti alla sala,
ma anche tutte il resto del personale necessario per gestire una
club, garantiva lavoro a circa 12 mila persone.
Lo stop è arrivato a settembre del 2009 in una circolare del
Ministero dell'Interno: nessuna deroga e stop "fino all'entrata in
vigore della nuova normativa in materia" all'attività dei circoli di
poker nei quali vengono organizzati tornei dal vivo.
Si è in attesa di un regolamento, previsto dalla Legge Comunitaria
2009, redatto dai ministeri dell'Interno e dell'Economia, in cui
verranno
determinati
"l'importo
massimo
della
quota
di
partecipazione", ma anche "l'impossibilità per gli organizzatori di
prevedere più tornei nella stessa giornata e nella stessa località".
L'organizzazione sarà riservata soltanto ai soggetti titolari di
concessione e non più, quindi, ai circoli ricreativi o alle
associazioni.
In realtà, come si legge su Agicoscommesse, la raccolta ha subito
un
impercettibile
calo,
pari
allo 0,5%,
rispetto
ai 288,5
milioni giocati a Gennaio dello scorso anno. Una piccolissima
perdita che non preoccupa ma che anzi conferma la stabilità di
tutto
il
settore
del
poker
online
italiano.
Ottimo il dato delle giocate giornaliere che a Gennaio 2011 è stato
di circa 9,3 milioni di euro. Ma vediamo, nel dettaglio, i bilanci
degli operatori del poker online "made in Italy".
127
(*) dati in milioni di euro
Pokerstars.it è l'unico l'operatore del mercato che a Gennaio 2011
ha fatto registrare un saldo positivo degno di nota, con un
incremento del 38,6%, rispetto allo stesso mese del 2010.
Anche Lottomatica tra i grandi operatori fa segnare un aumento
del 2,7%.
In salita anche Cogetech con il 40% e PartyPoker.it con il 17,4%.
Gli altri operatori invece fanno segnare quasi tutti un dato
negativo.
Pokerstars ha sicuramente sfruttato il recente lancio degli"Home
Games" che hanno portato la raccolta ad un valore davvero
importante, una cifra record per l'operatore italiano di circa 70
milioni di euro. Comunque in testa con 80 milioni, nonostante il
lieve calo, Microgame si conferma sempre leader di mercato grazie
anche all'apporto dei concessionari del circuito People's Network.
Le due aziende leader di Gennaio, Pokerstars e Microgame, hanno
inglobato oltre il 52% delle giocate complessive effettuate sui
tavoli verdi virtuali. Se ai due operatori aggiungiamo anche le
quote di mercato di Gioco Digitale/bwin e Lottomatica/Totosì, i 4
128
provider insieme valgono quasi l'80% del totale del mercato.
Questi i dati dei principali operatori del mercato online italiano:
Quote Mercato Online
In definitiva possiamo senz'altro affermare che il 2011 è
cominciato cosi come si era chiuso il 2010, con un mercato
solido e sempre in costante crescita.
Le previsioni per il continuo di questo nuovo anno sono
davvero ottime, basta pensare all'imminente arrivo degli altri
operatori pronti ad entrare nel circuito italiano non appena
il cash game sarà lanciato sulle poker rooms italiane.
129
Le Videolottery (VLT)
Mi sembra doveroso accennare ad un argomento molto
discusso in questi tempi, e che sembra dover sovvertire tutte le
dinamiche dell‟industria del gioco.
Il new business generato da questi apparecchi di ultima
generazione, hanno portato con sé una serie di problematiche e
discussioni, soprattutto all‟interno delle case da gioco, e su
come
sarebbe
stato
opportuno
affrontare
l‟imminente
rivoluzione dell‟offerta gioco.
La VideoLottery, o VLT, è definibile come un terminale
internet multigioco touch screen, basato sulla tecnologia
avanzata dell'interconnessione ad un sistema di controllo
centrale in grado di prevedere il cumulo di jackpot tra le
macchine in rete, senza che queste abbiano al proprio interno la
scheda di gioco.
Questi apparecchi, già previsti dalla Legge Finanziaria 2006 e
presenti in molti paesi nel mondo (Svezia, Canada, Stati Uniti,
Israele e Islanda), sono in grado di offrire, oltre a differenti
tipologie di giochi, anche servizi di pubblica utilità.
Con un‟espressione inglese di carattere tecnico, vengono
definiti “Video lottery terminal” o più comunemente vlt , e
dopo il successo ottenuto dalle new slot, (le macchinette che
comunemente troviamo in molti bar) stanno per entrare nel
vissuto di molti giocatori italiani. Praticamente sconosciuti al
grande pubblico, questi apparecchi sono stati progettati negli
Stati Uniti intorno alla metà degli anni ‟80, ed il nostro
Governo, attraverso il decreto legge sugli adempimenti
comunitari in materia di giochi (DL25 settembre n.149
coordinato con la legge di conversione 19 novembre 2008 n.
184), ne ha sancito l‟avvio della sperimentazione.
130
Recita il testo di legge: “al fine di promuovere il
completamento della disciplina in materia di apparecchi per il
gioco lecito, di cui all‟articolo 110, comma 6, (lettera b), del
testo unico delle leggi di pubblica sicurezza, di cui al regio
decreto 18 giugno 1931, n. 773, e successive modificazioni,
entro novanta giorni dalla data di conversione del presente
decreto, con decreto del Ministro dell‟economia e delle
finanze...
sono
dettate
le
disposizioni
occorrenti
per
disciplinare...la sperimentazione degli apparecchi di cui al
predetto articolo 110, comma 6, (lettera b), nonché la
sperimentazione della raccolta del gioco praticato mediante i
medesimi apparecchi”.
Per dirla con le parole degli esperti “Una vlt è un apparecchio
normalmente basato su una tecnologia in grado di garantire
elevate caratteristiche di sicurezza e operante solo in presenza
di connessione di rete attiva”. In pratica parliamo di veri e
propri computer caratterizzati dalla connessione in rete:
rispetto alle attuali macchine presenti nei bar, che hanno un
proprio software interno e una connessione alla rete Aams, che
131
ne controlla essenzialmente l‟attività di raccolta, le vlt vivono
grazie a una centrale di controllo esterna, attraverso cui
possono svolgere tutte le loro funzioni principali. Insomma, il
software di questi apparecchi non è dentro la macchina, come
nelle new slot, bensì fuori. La diretta connessione in rete, già
sperimentata con le slot di nuova generazione (che possono
funzionare solo in presenza di un collegamento alla rete dei
Monopoli di Stato ”aams.it” e di Sogei, “sogei.it”), anche per
questi apparecchi diventa una “conditio sine qua non”, un
fattore che, al di là delle prestazioni, ne aumenta all‟ennesima
potenza,
sicurezza
e
controlli.
L‟altra grande differenza tra le new slot e le vlt, risiede nelle
attività di gioco che propongono. Le prime, infatti, sono
limitate a un unico meccanismo di gioco e sono tarate per
erogare una vincita massima equivalente a 100 euro a fronte di
una partita del costo di un euro. Per le vlt la questione cambia
notevolmente, almeno stando a quanto offre il mercato
internazionale, visto che l‟Italia deve ancora approntare un
proprio regolamento: in primo luogo una vlt può essere
utilizzata
per
giochi
numerici
(come
il
Lotto
e
il
SuperEnalotto), quindi per giochi basati solo sulla casualità,
anche se qualcuno sostiene che, data la loro versatilità, possano
consentire anche attività come il Texas Hold‟em on-line. In
secondo luogo , possono essere usate anche per le scommesse a
quota a fissa su eventi quali corse virtuali di cavalli o auto.
«L‟esperienza sul mercato internazionale (dichiara Luca
Contiello, amministratore delegato di GMatica (gmatica.it),
azienda presente sul panorama italiano degli apparecchi da
intrattenimento) indica che una vlt incassa fino al 30 - 40% più
di una classica awp, se opportunamente gestito in termini di
contenuti di gioco e di innovazione continua degli stessi».
Una conferma sulla resa di questi apparecchi giunge da una
ricerca recentemente pubblicata dalla Sapar (associazione del
132
settore automatico), nella quale si legge che la raccolta media
delle macchine di nuova introduzione sarà superiore a quella
delle attuali awp, così come dimostrano i casi di vlt esistenti
nel nord America e nel nord Europa.
Chi pensa a un facile sdoganamento di questi prodotti da gioco
nei bar, dovrà comunque fare i conti con alcuni fattori non
trascurabili: per funzionare al massimo regime questi
apparecchi avranno bisogno di una veloce connessione Adsl,
ancora assente da molti esercizi pubblici italiani, il numero
delle macchine sarà fortemente contingentato, anche perché la
normativa non prevede una completa sostituzione delle attuali
new slot, bensì un completamento dell‟offerta di gioco
Il numero delle vlt potrebbe quindi attestarsi intorno alle 20-30
mila unità, un numero oscillante tra il 6,3 e il 9,5% del totale
delle new slot presenti in Italia (315 mila macchine). Almeno
per il momento, e in assenza di un regolamento attuativo delle
norme riguardanti le vlt, è difficile prevedere se verrà disposto
un luogo per eccellenza che costituisca il principale terreno di
coltura del mercato di questi apparecchi, così come la fitta rete
dei bar lo è stata in questi anni per le new slot.
Il legislatore non ha previsto alcuna esclusione di sorta, fattore
che, in prospettiva, potrebbe vedere inseriti anche gli esercizi
pubblici nel novero delle strutture adatte ad accogliere al
proprio interno i nuovi apparecchi da gioco.
133
Alcune considerazioni
Anno 2011:
Parlare del passato e ripercorrere le tappe attraverso le quali in
pochi anni si è fatta nascere e crescere una industria che oggi
frutta all‟erario 9,9 miliardi di euro l‟anno (garantendo
all‟economia
nazionale
occupazione
stabile
ed
ingenti
investimenti nel comparto), sarebbe naturale e fisiologico per
qualsiasi settore industriale, ma non per il gioco lecito.
L‟industria del gioco può, a stento, permettersi di guardare al
presente, ma vive sopratutto di futuro, concependo una propria
dinamica di sviluppo e di confronto con un mercato
dall‟impressionante dinamismo e velocità di progresso.
Bruciare le tappe dovrebbe essere considerato un pregio anche
se, molto spesso, diventa vitale “fermarsi” a spiegare come
funziona
il
contingente
assetto
operativo-
tecnico
-
amministrativo – fiscale.
L‟unico mercato in controtendenza che ha fatto crescere le
percentuali delle sue quote di mercato, ed uno dei pochi settori
che sviluppa il campo della ricerca attraverso ingenti risorse
finanziare, è proprio il settore del gioco d‟azzardo.
È importante, per chi fa parte di questo contesto, essere
costantemente “sul pezzo”,
come si dice in termini
giornalistici, ed essere altamente modellabile per poter
convertire i propri assetti a seconda dell‟esigenza di mercato.
I trend, a livello internazionale, si allineano tutti secondo una
logica di crescita dell‟indotto generato dal “gioco” in senso
ampio del termine, con una propensione dello sviluppo delle
nuove tecnologie e con un declino delle strutture di gioco
tradizionali, intese come case da gioco.
134
L‟Italia segue pedestremente questo format che si sta
palesando a livello globale, senza, a mio avviso, intravedere in
questo potenziale un fulcro fondamentale.
Sfruttare questo settore per generare una sinergia con il
comparto turistico.
Siamo famosi in tutto il mondo per la bellezza della nostra
terra, per le nostre ricchezze culturali, artistiche e per il nostro
inestimabile patrimonio storico. Ogni forma di business deve
essere transitoria in funzione di quest‟industria nazionale.
La propensione al gioco resta il fattore determinante, che
permette di fare progetti, previsioni
e che permette alle
aziende di rischiare in investimenti spesso considerevoli.
Ma il mio intento è quello di osservare più da vicino come
vivono il cambiamento in atto le case da gioco, aziende che
oltre ad essere luoghi di “perdizione” e divertimento, hanno
sempre rappresentato una forma di culla culturale ed artistica
nella storia del Paese.
Nell‟immaginario comune, che negli ultimi anni è cambiato
sostanzialmente, le case da gioco erano le location ideali per un
ceto sociale altolocato, per la borghesia che amava sia l‟aspetto
ludico della serata, ma apprezzava con cognizione di causa
anche l‟aspetto emotivo- educativo che veniva offerto.
Oggi è tutto diverso, con un‟immagine che viene percepita di
modernità, prettamente legata ad una concezione morbosa del
danaro, esente da qualsiasi valore etico e morale. È questo che
è necessario e doveroso trasformare e riportare all‟origine.
Devo ammettere che osservando i dati fino ad ora analizzati e
sui quali abbiamo posto riflessioni, non è affatto rassicurante il
futuro che sembra tracciato sul cammino di queste aziende, ma
credo (e spero) che non tutto sia perduto.
135
136
CAPITOLO IV
I CASINÓ
La parola "casinò" è così definita dal Concise Oxford
Dictionary : "locale o edificio pubblico dedito all'intrattenimento,
specialmente ai giochi d'azzardo", essa deriva da una parola
italiana che significa "piccola casa", e si riferiva in origine ad
una villa o ad una residenza, creata per scopi di puro piacere e
svago.
Nel corso dei secoli e più precisamente nel XIX° secolo, il
"casinò" cominciò ad espandersi in strutture pubbliche più vaste,
nelle quali avevano luogo altre attività, compresi i giochi
d'azzardo e gli sport.
La storia moderna dei casinò iniziò in Europa.
Negli Stati Uniti venne conosciuto grazie agli immigranti che
esportarono questa attività dall'Europa, e con il susseguirsi del
tempo, questi luoghi divennero sempre più abituali, si iniziò a
giocare d'azzardo nelle barche sui fiumi Mississippi o Ohio,
diventando così un evento di gran fascino che attirò sempre più
persone di un certo rango ad avvicinarsi al gioco.
Nelle grosse città come New York o Chicago, il casinò iniziò ad
attirare una clientele raffinata, i cui membri si potevano
permettere di perdere grandi somme di denaro, da generare così
un grande business.
Da li sono nati i miti di Las Vegas, Atlantic City, e Monte
Carlo, che furono i centri di gioco più importanti del XX° secolo.
Oggi Macao ha sorpassato Las Vegas, diventando il maggiore
centro al mondo per il gioco d'azzardo, anche se nel 2007 era
137
stato progettato a Manchester la creazione(poi non andato in
porto) del primo mega-casino, segno inequivocabile che l'Europa
sta cercando di portare questo grande business alle sue origini.
Con l'avvento di internet è nata la possibilità di giocare
direttamente da casa, e possiamo dire(come esplicato nel capitolo
precedente) che questo sarà il futuro dei casinò.
I casinò italiani sono al 7° posto della speciale classifica resa nota
dall‟European Casinò Association .
Al primo posto per incassi c‟è la Francia, che anche grazie ai
suoi 197 Casinò ha raccolto 2,4 miliardi di euro ovvero il 28,1%
del totale.
Al secondo posto c‟è la Gran Bretagna con introiti per 884
milioni.
Sul podio anche la Germania che conquista il terzo posto con 724
milioni di euro di incassi.
Nella top Five anche Svizzera e Grecia rispettivamente con 655 e
648 milioni di euro.
Come sopracitato i 4 Casinò italiani occupano il 7° Posto, un
risultato davvero ottimo se si considera che tutte le nazioni che
precedono l‟Italia in classifica hanno molti più casinò nel loro
territorio.
Ad esempio la Svezia che ha 4 case da gioco come l‟Italia è solo
in 14° posizione mentre la Francia che è prima ha ben 197 casino.
Ad oggi in Europa sono operativi 931 Casinò in totale.
Considerato che gli incassi sono stati pari a oltre 8,4 miliardi di
euro, la raccolta media si attesta a 9 milioni di euro l‟anno per
ciascun Casinò.
138
La nazione che in assoluto conta il maggior numero di casinò è la
Repubblica Ceca con 220 ma con 112 milioni di euro è solo in
15° posizione per incassi.
Per quanto riguarda i giochi di Casinò la Francia subisce il
fascino delle slot machines, mentre in Gran Bretagna si punta di
più sui tavoli verdi ossia roulette e giochi di carte.
Nei Casinò Italiani le slot machines raccolgono il 53,8% del
totale, mentre sui tavoli verdi sono stati puntati il restante 47,2%.
139
I Casinò italiani.
(Crisi di un modello)
Cenni storici
Il primo casinò ad aprire i battenti in Italia fu
il Casinò di
Sanremo, nel lontano 1905 e da allora sono stati aperti altre 3
case da gioco sul suolo nazionale.
A seguire in ordine cronologico troviamo il Campione d‟Italia,
costruito nel 1917 dall‟architetto Americo Marazzi, in una
cittadina della provincia di Como. Successivamente aprirono il
Casinò de la Vallee, o più comunemente detto Saint Vincent, nel
1957, e il Casinò di Venezia che apri nel 1959, usando la sede del
palazzo rinascimentale Ca‟ Vendramin Calergi .
Come si nota, da un punto di vista prettamente geografico, i
casinò italiani sono tutti collocati al nord Italia. Una motivazione
logistica non di poco conto, poiché la principale intenzione di una
casa da gioco è quella di importare il turismo estero. Le cittadine
dove si erigono questi, infatti, sono prettamente turistiche e
fornite di strutture e servizi in grado di sostenere un flusso di
turismo elevato.
Nell‟Ottocento Sanremo divenne capitale del turismo climatico.
Sino ad allora le località della Costa Azzurra erano meta di turisti
stranieri attratti dalla dolcezza del clima, molto simile a quello
della nostra Riviera; per questo motivo nel 1854-1855 la contessa
Adele Bianchi Roverizio cominciò a pubblicizzare le bellezze
sanremesi e nell‟inverno 1858-1859 ospitò nella sua villa il
barone russo Boris d‟Uxkull che, ben presto, esportò il nome di
Sanremo nelle regioni del centro Europa. Iniziò così la
costruzione di grandi alberghi. Con il passare degli anni lo
sviluppo del turismo invernale favorì l‟incremento demografico e
il benessere economico che resero Sanremo una moderna città
140
cosmopolita, con colonie di stranieri inglesi, russi, francesi e
tedeschi.
Il Casinò Municipale di Sanremo fu inaugurato il 12 Gennaio del
1905, di rimpetto alla Chiesa Russa, grazie al finanziamento del
banchiere Bartolomeo Asquasciati, che nel 1898 prestò al
Comune di Sanremo 1.200.000 di lire. L‟edificio in stile Liberty
fu progettato dall'architetto francese Eugene Ferret.
Per la realizzazione dell‟attuale immobile furono presentati ben
sette progetti, ma la costruzione fu affidata appunto a Ferret, che
si attenne alla linea liberty, allora tanto in voga in Francia. Il
Ferret fu anche il primo gestore della vera e propria attività di
gioco in virtù del contratto del 5 novembre 1903. La convenzione
venne approvata dalla Prefettura di Imperia e servì come
premessa basilare per successive concessioni a contratto
stagionale, salvo rare e temporanee interruzioni. Nel 1927,
normalizzando una situazione di tolleranza che durava da anni, al
fine, tra l‟altro, di far fronte alla concorrenza dalla vicina Costa
Azzurra, con RDL 22 dicembre 1927 n. 2448 «Provvedimento in
favore del Comune di Sanremo» convertito nella legge 27
dicembre 1928 n. 3125, il Comune di Sanremo fu autorizzato,
eccezionalmente, ad esercitare i giochi d‟azzardo, per consentire
la sistemazione del bilancio comunale e rendere possibile
l‟esecuzione di importanti opere pubbliche. Il Casinò nasceva
come Kursaal, il locale era destinato a spettacoli teatrali, concerti,
ristorazione e ritrovo degli stranieri. La sera del 12 gennaio 1905
il Casinò di Sanremo spalancò per la prima volta i battenti delle
sue sale, alcune intonate al rosso e all‟oro, rilucenti di specchi
come garçonnières, altre arredate con tavoli e divani di vimini,
piante, fiori, gabbie di uccelli. Pianoforte a coda nel mezzo del
salone, luci soffuse, tendaggi tirati.
141
Alle 22 di quella notte, mentre fiches e sabot cominciavano a
scivolare sul tappeto verde, nel Giardino d‟Inverno iniziava la
rappresentazione dell‟opera lirica Lakme di Delibes diretta dal
maestro Giannini.
Così l‟azienda sanremese del gioco prendeva a funzionare, ed
ebbe inizio la grande avventura dei ficheurs.
La cultura è sempre stata di casa al Casinò di Sanremo;
allestimento di manifestazioni d‟arte, di spettacoli, di mondanità e
soprattutto di cultura, appunto, tanto che negli anni trenta verrà
proclamata «capitale europea della cultura», ciò anche per i
famosi Lunedì letterari ripresi e tutt‟ora vivi, anche se divenuti
“Martedì” letterari.
Personaggi internazionali, come re Faruk d'Egitto e l'attore
Vittorio De Sica, contribuirono ad accrescere la fama del Casinò a
livello mondiale, giocando cifre da capogiro, facevano parte di
quella categoria di giocatori definiti "professionisti" dalla
cronaca, amanti del vincere o del perdere, perché in realtà il
Casinò è il grande brivido delle scommesse.
Nel 1951 il Casinò ospitò per la prima volta il "Festival della
Canzone Italiana", più comunemente detto Festival di Sanremo
fino al 1976 quando fu trasferito al Teatro Ariston in Corso
Matteotti.
Nel 1921 il Sindaco del Comune di Saint Vincent, Elia Page, chiese
al Sotto Prefetto di Aosta, di poter aprire un tavolo di roulette per i
mesi estivi. Questi acconsenti, ricordandogli le responsabilità
connesse al mantenimento dell‟ordine pubblico nel Comune. In
quella stessa estate nel salone del Kursaal si iniziò a sviluppare il
gioco d‟azzardo, e nel settembre successivo l‟amministrazione
142
riuscì a pagare interamente gli ingenti debiti contratti per i lavori al
canale della montagna.
Il 6 novembre del 1945, lo stesso Sindaco scrisse al Ministero degli
Interni, per chiedere la concessione per l‟esercizio di tutti i giochi
d‟azzardo in forma esclusiva, per il territorio della valle d‟Aosta
per un periodo di anni 15.
Per le questioni politiche che in quel contesto storico si
succedettero a Roma, non ricevendo risposta, il primo cittadino
fece una richiesta analoga al Presidente del Consiglio della Regione
Federico Chabod.
Nonostante la legge italiana proibisse espressamente il gioco
d‟azzardo e in attesa dello statuto speciale del 1948, il Presidente
della Regione emanò in data 3 Aprile 1946 il decreto di apertura
del casinò de la Vallee.
Ca' Vendramin Calergi è la sede del Casinò Municipale di
Venezia ed è sicuramente una tra le più belle case da gioco del
mondo. Situata sul Canal Grande, è il primo grande palazzo del
Rinascimento veneziano. Fu fatto erigere nel 1481 su progetto di
Mauro Codussi e la sua costruzione fu portata a termine nel 1509.
Ca‟ Vendramin Calergi è costituita da un pianterreno, con accesso
acqueo dal Canal Grande, dal piano nobile, caratterizzato da un
ampio salone centrale e da tre sale minori decorate secondo lo
stile rinascimentale e il gusto dei proprietari che si sono succeduti
nella gestione del palazzo. Sul Canal Grande si affaccia uno dei
rari giardini con vista e con accesso diretto sulla principale via
d‟acqua veneziana.
Il palazzo Ca' Vendramin Calergi divenne sede del Casinò
Municipale di Venezia dal 1959.
Particolarmente belle sono la Sala dei Cuori d'Oro, che ospita il
143
gioco del Trente-Quarante e la Sala Regia, dove oggi si gioca lo
Chemin de Fer.
Da non dimenticare la sede estiva dello stesso casinò, che si
affaccia su canale Marconi, che sostituisce la sede centrale nei
mesi più caldi.
Il Campione d‟Italia, realizzato nel 1917 in pieno conflitto
mondiale, su progetto dell'architetto Americo Marazzi di Lugano,
rispondeva al segreto proposito di fare spionaggio sfruttando
l'extraterritorialità e l'atmosfera per agganciare nelle sue sale
sfavillanti di luci e di belle donne, personaggi dell'alta burocrazia
statale.
Le facciate principali dell'edificio sono due: una verso il lago e
l'altra verso Lugano; non dimentichiamo che a quell'epoca non
esisteva l'odierna grande piazza parcheggio che ha notevolmente
mutato l'ubicazione di allora.
L'incarico della decorazione interna viene affidato al pittore
Girolamo Romeo. Si possono definire affascinanti le immagini
dell'arredo e delle prime sale da gioco, così come quelle del
ristorante che rievocano nostalgiche sensazioni di quella
straordinaria epoca passata alla storia con il nome di "Belle
epoque".
Per effetto di un decreto relativo alle case da gioco, il 19 luglio
1919 dopo appena due anni dall'apertura, il Casinò è costretto a
chiudere i battenti e sarà riaperto solo il 2 marzo del 1933.
Istituzionalizzato negli anni trenta, oggi il Casinò è diventato un
potente motore economico della città, ma anche un luogo
attrezzato per la cultura e gli eventi mondani, poiché ospita Vip e
intellettuali, star internazionali, sfilate di moda e concerti che
vanno dalla musica leggera, al jazz, al rock.
144
Qui sono nati i Premi di giornalismo e di critica letteraria e il
Premio Maschera d'Argento collegato al mondo dello spettacolo.
La situazione ad oggi delle strutture “vecchio stile”
Mi viene in mente una metafora molto banale, ma secondo me
molto esplicativa, che rappresenta in modo chiaro e semplice la
situazione delle case da gioco ai giorni nostri.
Possiamo benissimo paragonare le case da gioco ad “un piccolo
venditore al dettaglio nel settore degli alimentari” che si trova
tutti i giorni a competere (ovviamente indirettamente) con la
grande distribuzione di catene nazionali ed internazionali nel
medesimo settore.
La grande distribuzione ha la forza di offrire al cliente un‟ampia
scelta di prodotti dalle più svariate provenienze, un agglomerato
di vari prodotti merceologici, che permette di trovare tutto il
necessario in un unico luogo, ed essere sotto casa, ma soprattutto
a prezzi notevolmente bassi.
Con questa forza commerciale il venditore al dettaglio non può
competere, in termini di quantità e di prezzi, e non può giocare su
logiche di mercato quali comunicazione e promozione poiché le
disponibilità finanziare non sono comparabili.
L‟unica leva sulla quale può essere superiore e quindi ritagliarsi
un fetta di mercato(spesso più che sufficiente) che gli permetta di
generare dell‟extraprofitto è sicuramente la QUALITÁ.
Su questo concetto, che ritengo essere il fulcro centrale sul quale
le aziende del settore da noi preso in considerazione dovrebbero
porre l‟accento, è necessario fare un‟analisi attenta, soprattutto in
questo momento delicato nel quale è in gioco il futuro e la
sopravvivenza del mercato “case da gioco”.
145
Il casinò è forse l‟unico luogo dove può trovare risposta la
consistente domanda del consumatore italiano, il quale, costretto
da restrizioni normative, alimenta il floridissimo mercato delle
case da gioco trans-frontaliere, provocando una migrazione di
capitali di assoluto rilievo.
Ovunque, nel mondo, il casinò rappresenta la “location
istituzionale” del gioco, dove meglio sono rappresentate e
soddisfatte le diverse necessità legate a questa particolare attività:
dal controllo dei giocatori (sia nel senso dell‟identità che del
comportamento) al monitoraggio dei flussi finanziari, all‟equità e
sicurezza del prodotto offerto, alla professionalità degli operatori
di settore.
Una moderna casa da gioco deve però saper ospitare un`ampia ed
aggiornata gamma di giochi, proporre forme di intrattenimento
per segmenti diversi di consumatori, attraverso un palinsesto di
eventi variegato.
Sotto questo profilo, il casinò saprà offrire non solo il prodotto
gioco, ma proporrà utili modelli di aggregazione rispetto alle
dinamiche sociali dell`intrattenimento e, più in generale, ad una
moderna percezione del concetto di tempo libero e di leisure.
Non dimentichiamo che il giocatore, soggetto che assume varie
forme caratteriali e varie necessità specifiche, vive il gioco come
una sua e imprescindibile forma di svago, che deve e vuole vivere
come il suo immaginario dipinge.
Questo sta a significare un‟aspettativa che si genera ed una
conseguente
valutazione/giudizio
(soggettivo
e
quindi
indiscutibile) di quello che l‟offerta “impone”.
Inoltre è da considerare tutto l‟aspetto che si crea intorno al
singolo fattore gioco, che include accoglienza, ambiente,
impiegati, ospitalità, ristorazione, svago, privacy, disponibilità e
146
tutta una serie di fattori che, anche inconsciamente, influiscono
sul giudizio finale.
Ma andiamo ad analizzare l‟aspetto economico che si manifesta
ad oggi nei casinò italiani.
Alcuni dati
Ci troviamo oggi, anche a seguito della crisi che ha investito il
mondo, di fronte ad un panorama critico per i casinò, che vedono
le
loro
casse
svuotarsi
e
quelle
dello
Stato
lievitare
esponenzialmente.
I quattro casinò italiani hanno mediamente perso dal 4 al 12 per
cento di utili nel 2010, e dati aggiornati ad oggi mostrano come
in alcuni ci sia una lieve ripresa e come in altri (vedi Casino di
Sanremo) si stia continuamente perdendo percentuali d‟incassi
sino al 16/17%. Come abbiamo fino ad ora mostrato, sono
agevolati dal fisco altri reparti del settore che vanno ad aumentare
più semplicemente e con meno “sprechi” le casse dello stato.
Ma in tempi non troppo lontani, diciamo fino al 2000, le case da
gioco italiane erano tra le più celebri al mondo per un semplice
fattore. Univano gioco, svago ed emozioni ad un elemento
intrinseco del nostro paese: la Cultura.
Erano unici e tipici luoghi di coesistenza delle necessità atte a
soddisfare l‟animo umano nei suoi molteplici aspetti, inclusi
quelli trasgressivi e quelli ludici, basti pensare che al Teatro
dell‟Opera del Casinò di Sanremo, venivano presentate le prime
assolute degli spettacoli dei più grandi drammaturghi italiani,
opere di fama internazionale.
147
Non ho avuto la fortuna di vedere con i miei occhi quegli anni,
ma dai racconti di chi era presente nelle sale, si percepisce la
favola che si viveva presso queste strutture.
Analizziamo i dati di cui disponiamo per trarne indicazioni
fondamentali.
148
Osserviamo le tabelle che definiscono chiaramente la situazione
ed il trend che stanno vivendo le 4 case da gioco italiane.
149
150
151
152
Nella prima immagine è ben chiaro il trend degli ultimi 5 anni,
che vede un‟ascesa vertiginosa sino al 2007 con incrementi
sostanziali e considerevoli, e il declino che inizia dal 2008 (anno
in cui si sente il gravoso peso della crisi mondiale) per continuare
fino ai giorni nostri.
Notiamo come dal 2005 al 2007 il comparto intero abbia avuto un
aumento d‟incassi che si aggira sui 34,46 milioni di euro, e come
dal 2008 al 2010 si registri una perdita di 71,46 milioni di euro.
Il che significa che rispetto al 2005 si sono persi 37,41 milioni di
euro.
L‟unica delle 4 aziende che ha trattenuto l‟emorragia, ed anzi nel
2008 è andata in controtendenza, è stata la casa da gioco di
Campione, che ha fatto registrare aumenti tra 2007 -2008 e una
leggerissima perdita tra 2008-2010.
Chi invece sembra aver patito più di tutte le altre è sicuramente il
casinò valdostano, che in termini di cifre perde quasi il 20% in 2
anni. Ma nonostante ciò recupera nell‟ultimo anno fiscale appena
conclusosi, con ben 4 punti percentuali.
153
Venezia subisce una forte recessione nel periodo 2008-2009, con
una perdita superiore all‟11%, e con un trend negativo in
continuazione che riconosce un – 16% nel periodo 2008-2010.
Ma Venezia nonostante tutto ha l‟introito più alto in assoluto delle
aziende italiane del settore.
Il dato preoccupante è registrato da Sanremo che, in quantitativo
di introiti e in perdita percentuale, risulta essere il fanalino di coda
delle 4 case da gioco. Il Casino di Sanremo ha perso in 3 anni il
20,9% , che si traduce in 18 milioni di euro.
Nelle tre tabelle successive sono evidenziati gli introiti, divisi per
i singoli giochi e per i singoli mesi, dal 2008 al 2010.
Sono dati molto utili, che delineano in modo specifico e
approfondito quello che sta succedendo, in termini di cifre,
all‟interno delle case da gioco, ma ancora più approfonditamente
per ogni singolo gioco.
Reputo opportuno analizzare in maniera approfondita questi
numeri, che possono dare spunti sulle iniziative da prendere,
tenendo a mente sia il confronto tra le 4 case da gioco, per
comprendere a cosa si debbano queste cifre così discordanti in
termini quantitativi, sia secondo un criterio di “mercato italiano”.
Un dato assolutamente inquietante, e dato dal 30/40 che è sceso in
tutte la aziende dal 2008 al 2010, ma che a Venezia perde
addirittura 3,9 milioni di euro, mentre per le altre case da gioco
registra una variazione di qualche centinai di migliaia di euro.
Ciò che potrebbe essere una delle maggiori cause della recessione
di Sanremo, è data dalla costante perdita in cifre sostanziose della
roulette francese, che in 3 anni registra un meno 6 milioni, mentre
le altre aziende italiane mantengono un ricavo pressoché costante.
154
Altra analisi sull‟oscillazione dei ricavi in base al mese dimostra
come il ricavo medio mensile sia sceso in due anni di circa 1,5
milioni per tutte le imprese, ma ancora più allarmante è come si
siano drasticamente contratti, soprattutto per la casa da gioco
sanremese,
i
ricavi
dei
mesi
estivi
che
generalmente
visualizzavano un picco verso l‟alto.
Sempre per il casinò ligure si osserva una crescita che rimane
fissa per il mese di aprile(in concomitanza con l‟Ept ).
Un altro dato che mi lascia perplesso è relativo alle presenze.
Questo elemento fa capire una volta per tutte, che non è il
quantitativo dei clienti che determina il bilancio aziendale, ma la
qualità di questi.
Sanremo, incomprensibilmente( ma probabilmente a causa di una
irregolarità che si manifesta per i sanremesi che entrano nella casa
da gioco) ricopre il secondo posto per presenze nella classifica
delle case da gioco italiane, e per assurdo è all‟ultimo posto per
introiti.
Altra considerazione va fatta sui prodotti gioco che rendono di più
nelle aziende che vedono come elemento trainante dell‟indotto le
slot machines. Esse superano abbondantemente il 50% di tutto
quello che a fine anno viene incassato.
155
Le slot sono seguite a ruota dalle roulette francesi e roulette
americane, che rimangono il simbolo dei casinò e che rimangono
all‟apice del fascino del mondo dell‟azzardo.
Come fanalino di coda troviamo il 30/40, il poker caraibico, e
dato impressionante che spaventa molto gli esperti di settore è il
calo drastico registrato dallo chemin de fer.
Lo chemin de fer è il gioco che in termini di mance e di cagnotta,
è sempre stato il più redditizio dell‟intera offerta delle case da
gioco.
Per quello che posso aver capito di questo gioco di carte, lo
chemin presuppone una capacità finanziaria non indifferente, e
per questa ragione è auto-selezionante nei confronti dei
partecipanti.
È da sempre altamente elitario, e riconduceva ad un target
qualitativamnete molto elevato, che ha permesso una storica
ricorrenza di gare spalmate sul calendario di tutto l‟anno.
156
Adesso è probabilmente il gioco che risente maggiormente della
crisi, e che ha notevolmente dimezzato la sua capacità lavorativa.
Ma le aziende, convinte giustamente di dover salvare questa
offerta di gioco, continuano ad investire notevolmente sullo
chemin, nella speranza che prima o poi ci sia una ripresa.
Queste tabelle rappresentano un consuntivo degli ultimi tre anni e
danno una visione precisa e puntuale di quello che sta avvenendo
all‟interno delle sale da gioco. Sono sicuramente uno strumento
importante dal quale prendere spunti per predisporre un progetto
di lavoro.
Si estrapolano nozioni che permettono di osservare quali settori
sono in crisi, quali nonostante tutto mantengono un trend positivo,
sui quali si deve intervenire tempestivamente e sui quali bisogna
investire anche rischiando.
Ultimi dati che abbiamo ad oggi delle case da gioco, sono relative
al primo trimestre 2011, che rappresentano comunque il trend
descritto sino ad ora.
157
Questi risultano dati davvero interessanti, soprattutto se studiati
ed analizzati in funzione dell‟oscillazione dei ricavi mese per
mese, che potrebbero determinare una strategia da adottare per
ogni singolo gioco in termini diacronici.
Ma i risultati evidenziati dal riepilogo sopra fatto, per quello che è
stato descritto sino ad ora, non possono trovare risposta
esclusivamente nella crisi mondiale, dato che il mercato globale
del gioco è uno dei pochi mercati (e soprattutto in Italia) ad essere
158
andato
controtendenza,
aumentando
notevolmente
le
sue
percentuali di crescita.
Questo ci permette di capire(ormai elemento risaputo) quanto
peso abbiano i nuovi business nell‟economia delle case da gioco,
il che obbliga ad una riflessione su quello che è il futuro di questo
comparto.
Le nuove tecnologie creerebbero un considerevole aumento di
introiti che giustificherebbe un investimento importante in questo
campo e nelle vlt?
Data l‟incertezza che esse garantiscono, non è più opportuno
investire energie e risorse in altri ambiti nel breve periodo?
Non è il caso di considerare un sistema di investimenti mirati
nella riqualificazione dei giochi e delle strutture per riportare
l‟elemento attrattivo delle imprese?
È il caso o meno di investire sulla comunicazione e promozione in
questo momento?
Ha senso fare i tagli alla spesa gestionale e ai servizi aziendali?
Queste sono alcune delle domande che è lecito porsi.
Quindi si deduce che siamo di fronte ad una crisi di mercato
legata esclusivamente alle case da gioco in quanto prodotto
specifico del panorama del gioco d‟azzardo.
Alienandoci per un secondo dall‟obbiettivo che ci siamo prefissi,
e affrontando il problema preso in considerazione secondo
logiche teoriche di marketing ed economia, balza subito
l‟attenzione sulla forza concorrenziale che negli ultimi 3 anni si è
inserita nel mondo delle scommesse e del gioco aleatorio in
maniera preponderante.
159
L‟alta predisposizione di capillarità sul territorio delle nuove
aziende, quella mediatica ed un imprint proiettato al moderno,
grazie anche ad un budget infinitamente più elevato rispetto a
qualsiasi casa da gioco, determina una supremazia nel mercato
senza eguali.
Immediatamente un qualsiasi direttore di Copystrategy e un
qualsiasi direttore marketing farebbe un‟anali SWOT, nella quale
collocare la propria azienda all‟interno di un macro mercato, per
poi calcolare percentualmente la porzione di questo in cui poter
“giocare”.
Fatti tutti i calcoli numerici del caso, il passo successivo è quello
di andare ad analizzare i diretti concorrenti(le altre case da gioco)
e valutare su quale leva di mercato far forza per posizionare il
proprio brand, attraverso i valori che spiccano nell‟immaginario
comune.
Il risultato di questo lavoro implicitamente analitico (fatto con
cognizione di causa da esperti del settore della comunicazione
d‟impresa) permette di dare definizione delle linee guida da
seguire in merito alle strategie aziendali, sia in termini di
marketing che di comunicazione.
Questo excursus teorico, applicato alle aziende in studio,
determina l‟imput dal quale partire per il nostro ragionamento in
termini di prospettive e di strumenti marketing da applicare al
nostro settore di interesse .
L‟organizzazione Aziendale
La struttura organizzativa di una casa da gioco si basa sulle stesse
caratteristiche di qualsiasi azienda profit.
Le funzioni che si vengono a definire sono divisibili in due
categorie , con compiti completamente diversi.
160
Da una parte abbiamo una complessa struttura organizzativa che
include tutti gli uffici, i quali svolgono compiti ben definiti e
diversificati.
Dall‟altra troviamo una struttura piramidale che compone il settore
“operativo” .
Quest‟ultimo è composto da personale specializzato e qualificato
che ha il compito di permettere lo svolgimento del gioco,
garantendo procedure regolari.
Agli inizi del secolo i Casinò, che ricordiamo essere stati concessi
grazie ad una legislazione eccezionale, vennero situati in zone
“Balneari
o
Termali”,
e
la
responsabilità
era
attribuita
completamente ai Comuni interessati.
Si riteneva che queste concessioni permettessero alla Stato di
sopperire a determinate spese nei confronti dei Municipi
interessati, e soprattutto si sperava in una ripresa economica
soddisfacente degli stessi tramite introiti derivanti dal turismo.
Fu infatti così.
Tutti i Comuni nei quali vennero erette le case da gioco, ebbero
fino a fine secolo una forte spinta economica, che andava di pari
passo con lo sviluppo tecnologico e con la fiorente epoca di luce
che visse gran parte della fine del 1900.
Anche i “soloni dell‟Azzardo” vissero dunque dei momenti di
grande prestigio e celebrità, diventando famosi in tutto il mondo e
importando dall‟estero un crescente turismo.
Richiamando alla memoria l‟esperienza da stagista trimestrale che
ho avuto il piacere di fare al Casinò Municipale di Sanremo, posso
riportare direttamente la struttura aziendale della sede.
161
Compiti e Funzioni dei Reparti
Per quanto riguarda il reparto “operativo”, composto da impiegati
specializzati nello svolgimento del gioco, è da sottolineare il fatto
che, anche in questa categoria, il Casinò sanremese si distingueva
per l‟eccelsa preparazione dei sui impiegati, ritenuti nell‟epoca di
splendore della casa da gioco, i migliori in assoluto.
Vi sono scuole e corsi di formazione che permettono di acquisire la
nomina di “addetto ai giochi”, corsi nei quali si creano figure
specializzate per ricoprire determinati ruoli.
Le competenze tecniche che i dipendenti di sala devono possedere,
oltre ovviamente alla conoscenza dei giochi, sono innanzi tutto
un‟elasticità mentale ed una velocità di esecuzione di calcolo non
indifferenti.
Devono essere in grado di saper gestire in qualsiasi momento
situazioni atipiche, che si possono venire a creare e rispondere ai
clienti in caso di contestazioni sul gioco o sui pagamenti.
In‟oltre devono possedere competenze linguistiche e conoscere in
maniera sufficiente l‟inglese e il francese, data la moltitudine di
casi di clienti stranieri.
La ripetitività del lavoro svolto non contempla in questo contesto
una perdita di attenzione, poiché essi sono al contempo
responsabili del profitto e dell‟azienda e del cliente/giocatore.
In momenti in cui i tavoli da gioco sono “attaccati” da numerosi
giocatori, il compito di questi, diviene sempre più complicato e la
loro esperienza determina la marcia in più.
Ed è proprio l‟esperienza che, nella maggior parte delle situazioni,
determina il livello di responsabilità nella gestione del tavolo e
della sala.
162
Gli “addetti ai giochi” sono gerarchizzati secondo una scala, che
trova in vetta un “Direttore”, il quale compito è di garantire il
funzionamento di tutte le sale a tutte le ore.
Scendendo la piramide troviamo la figura del “Vice Direttore”, che
in sintesi coopera e fa le veci del direttore in sua assenza.
Subordinati a queste due principali figure, troviamo gli “Ispettori
di Sala”.
Quest‟ultimi sono coloro che hanno il compito di gestire la sala in
termini di controllo dello svolgimento del gioco, coadiuvati dai
controllori comunali, figure del reparto pubblico che devono
garantire lo svolgersi corretto delle operazioni per conto del
comune.
Gli ispettori di sala hanno il dovere di supervisionare tutti i tavoli e
di intervenire in tutte quelle occasioni in cui vengono richiesti.
Posseggono le facoltà di interrompere il gioco a loro discrezione,
ordinando di “aprire” o “chiudere” un tavolo.
Sono inoltre tenuti a stilare un rapporto dopo aver adempiuto a
qualsiasi compito svolto.
Di qui poi troviamo gli impiegati addetti ai tavoli, specializzati
nello svolgimento dei giochi.
Non solo per il compito che ricopre, ma soprattutto perché il
personale impiegato in questo settore è quello che è a contatto
diretto con la clientela e che vende e rappresenta l‟immagine
dell‟impresa, è uno dei reparti più delicati.
Abbiamo evidenziato le due grandi categorie che diversificano la
struttura aziendale.
Il compito della parte dirigenziale e gestionale viene, come
suddetto, suddiviso in Uffici, che sono diretti da personale di
163
esperienza e che pongono come scopo fondamentale il
raggiungimento del programma aziendale prefissato.
Questo programma è definito dal Cda dell‟azienda in prospettiva
multipla, ossia a breve a lungo periodo.
I reparti di competenza sono:

Ufficio Marketing, Spettacoli ed Eventi

Ufficio Tecnico

Ufficio Stampa

Ufficio Personale

Ufficio Contabilità

Ufficio Controlli Amministrativi

Ufficio Cambio Assegni

Ufficio Cassa Generale

Ufficio Economato

Ufficio Segretariato

Ufficio Ristorante
Tutti questi sono suddetti a tre Direzioni che si dividono in:
Direzione Personale;
Direzione Giochi;
Direzione Slot.
164
Comunicazione d‟impresa
In ogni azienda, di qualsiasi dimensione, di qualsiasi genere, con
qualsiasi mezzo o potenziale a disposizione, è necessario ed
indispensabile il concetto di Comunicazione.
L‟impresa deve essere in grado di interagire con il mondo esterno e
con le varie linee interne, per permettere il funzionamento regolare
di tutto il sistema.
In questo concetto è necessario che vi sia una partecipazione
globale da parte di tutte le componenti dell‟azienda.
L‟efficienza dell‟operato, infatti, è determinata in gran parte dalla
collaborazione che si viene a creare tra tutte le singole “microstrutture”.
Non bisogna inoltre sottovalutare l‟aspetto fondamentale di
“appartenenza al gruppo”, ossia una disposizione emotiva che il
singolo, attraverso appunto la comunicazione interna, sviluppa,
garantendo una partecipazione più attiva e proficua, reputandosi
“parte” di un progetto.
Per quello che concerne la comunicazione interna delle case da
gioco , possiamo definirla “più che indispensabile”.
I Casinò, come è dato sapere, hanno il maggior afflusso di clientela
nelle ore serali, quando gli uffici non sono operativi.
A sopperire a questa obbligata realtà, è necessario che tutto venga
organizzato nei minimi dettagli durante l‟arco della giornata che
deve essere, dopo tanto tempo, avvenire in modo automatico.
L‟efficienza dei risultati evidenziano come il processo di
comunicazione sia indispensabile.
I vari Uffici, a seconda delle esigenze, devono collaborare tra di
loro e “sincronizzare gli orologi” per essere tempestivi e reattivi a
qualsiasi imprevisto si possa andare incontro.
165
Ovviamente
esiste
una
ragnatela
ramificata
di
linee
di
comunicazione che si estendono sia orizzontalmente che
verticalmente, e dove in cima alla piramide troviamo una direzione
che è sottoposta al potere decisionale del Consiglio di
Amministrazione, formato da tre soci includendo il presidente.
Alcune delle case da gioco hanno un‟ulteriore figura che
rappresenta il vertice di tutte le azioni strategiche. Questa figura è
l‟Amministratore Delegato della società, che ha il compito di fare
gli interessi dell‟azienda.
Importantissimo ai fini della comunicazione d‟impresa e delle
strategie promozionali è l‟ufficio Marketing, in esso infatti
nascono e prendono forma i progetti di rilancio, e sempre in
codesto contesto confluiscono tutti i dati che consento di valutare
le varie azioni dell‟azienda.
Non stupisce di conseguenza, che per l‟organizzazione di un
singolo evento, l‟organizzazione e la pianificazione di un progetto,
possa richiedere settimane di lavoro.
Ogni azienda deve sapersi relazionare con il mondo esterno nel
migliore dei modi possibili.
Questo concerne non solo il rapporto diretto con i clienti, o con i
concorrenti diretti, ma con tutte quelle realtà con le quali essa
viene indirettamente o direttamente a contatto.
Il compito della “Comunicazione Esterna” è quindi ambivalente
ed interessa tutti gli stakeholders .
Da una parte detiene la responsabilità e il dovere di informare sui
programmi e sulle iniziative a cui l‟azienda tende, e dall‟altra di
interagire con i soggetti esterni.
166
Attraverso questa si attivano inoltre azioni di “marketing strategy”,
ossia creazione di svariate forme di collaborazioni o Partnership,
atte ad integrare gli interessi economici e di immagine del brand.
Le case da gioco attuano, come per la comunicazione interna, uno
sviluppo periodico e assiduo nell‟ambito della comunicazione
esterna.
Portando sempre come esempio la casa da gioco sanremese, si
osserva come la collaborazione di questa, con marchi rilevanti del
mondo commerciale, ponga delle basi solide nel riconoscimento
dell‟alto prestigio che essa detiene nel palcoscenico internazionale.
Per quanto riguarda i rapporti diretti con i clienti della casa da
gioco, il concetto di comunicazione nasce e si sviluppa di pari
passo con il marketing moderno e con le varie forme ad esso
annesse.
Il mkt “one to one” e il “direct marketing” sono oggi giorno gli
strumenti necessari e di primaria importanza che un‟azienda deve
possedere.
Il significativo interesse che l‟azienda dimostra nei confronti del
singolo cliente, scaturisce in questo un senso di appartenenza al
contesto.
Tanto più una casa da gioco, che non comunica la propria “brand
image” attraverso un prodotto concreto, ma attraverso il rapporto
che è in grado di instaurare con il proprio cliente/giocatore.
La “Brand Promise” di un casinò è data solo dai “valori” che
questa riesce a trasmettere senza “Attributi” di riferimento che
vengono forniti dalla concretezza di un qualsiasi prodotto di
aziende tipiche.
Ho avuto la possibilità di osservare nei mesi di stage, come
l‟ufficio marketing del Casinò di Sanremo, sia quotidianamente ed
167
ininterrottamente
sottoposto
ad
una
articolata
rete
di
comunicazione con il mondo esterno.
In questo settore confluiscono tutte le relazioni che l‟azienda
affronta, e che gestisce in combinazioni se vogliamo multiple.
Sovente si trova a dover coordinare azioni di varia natura per il
raggiungimento di un singolo obiettivo, nel quale intervengono
vari enti o soggetti in specifiche operazioni.
I processi di comunicazione d‟impresa devono essere bidirezionali:
l‟impresa deve comunicare con il suo pubblico, ma è altresì
indispensabile far fluire dal pubblico verso l‟impresa tutta una
serie di messaggi che consentano a questa di produrre per il
mercato, sulla base delle esigenze, gli interessi e i gusti che questo
manifesta.
Gli strumenti a disposizione che permetto la comunicazione
devono essere sfruttati al meglio, con l‟obiettivo di far arrivare un
messaggio chiaro, veritiero e trasparente.
Si deve percepire la “vision” e la “mission” dell‟impresa, la quale
attraverso i mezzi di comunicazione riesce ad ottenere un
“feedback” immediato.
In un secondo momento diventa fondamentale per l‟azienda capire,
attraverso l‟elaborazione di dati, come il mondo esterno ha
percepito l‟idea trasmessa, per poter intervenire in caso ve ne
fosse bisogno.
Abbiamo quindi delle leve strategiche attraverso le quali si muove
la comunicazione:

Pubblicità;

Promozioni;

Eventi;

Direct Marketing;

Relazioni con i media;
168

Pubblicazioni a stampa;

Pubbliche relazioni;

Audiovisivi;

Siti web su internet;

Telefono/Posta;

Sponsorizzazioni;
Ognuna di queste, nelle sue varianti, permetterà di ricevere dei
dati che l‟impresa elaborerà, cercando di trarre elementi utili per la
pianificazione di progetti di marketing.
Sono comunque tutti elementi atti al raggiungimento di un unico
obiettivo. L‟accrescimento della brand awarness e quindi alla
brand image.
In quest‟epoca non si può che essere in linea con la
modernizzazione del rapporto che si è definito tra azienda e
consumatore.
Al centro degli obiettivi si pone infatti il concetto di
“fidelizzazione”.
169
Marketing Aziendale
Ho voluto fare una panoramica della struttura organizzativa delle
case da gioco per estrapolare e permettermi di evidenziare un
concetto che reputo fondamentale oggi ancora più di ieri.
Volendo usare la terminologia corretta, il mio intento è porre
l‟accento sul Marketing interno.
Il Marketing Interno, è il complesso di attività volto a comunicare
con tutto il personale, formarlo e motivarlo al fine di dare un
servizio al cliente il più soddisfacente possibile in termini di
efficienza e qualità.
Se il compito del dipendente è quello di cercare di soddisfare le
richieste della clientela, così da aumentare la propria produttività,
obbligo del management d‟azienda è quello di massimizzare la
partecipazione ed il coinvolgimento nelle attività, attraverso il
miglioramento della comunicazione interna, sia top-down che
soprattutto bottom-up, e l‟aumento della motivazione del personale
d‟azienda.
Il processo di accrescimento della soddisfazione interna diventa
presupposto e completamento di quello esterno, utilizzando anche
tutti gli strumenti del marketing management, che vanno dal
riconoscimento e rispetto delle diverse esigenze ed aspettative dei
clienti “interni”, all‟elaborazione di prodotti “interni”mirati.
In quest‟ambito, si rivela molto utile l‟elaborazione di modelli di
gestione
aziendale
“integrata”,
capaci
di
considerare
le
problematiche sia interne che esterne all‟azienda. Tali strumenti
permettono, inoltre, di agire soprattutto a livello di atteggiamenti,
consapevolezza e comportamenti, in modo tale da rendere sia il
management che il personale operativo, coscienti del proprio ruolo
nell‟azienda.
170
Questa definizione e specificazione dello strumento sopracitato, è
di vitale importanza per aziende(vedi le case da gioco), che offrono
servizi.
In termini commerciali, il vero venditore, ma soprattutto quello
bravo, è colui che “saprebbe vendere anche l‟aria”, e in una casa da
gioco si vendono per lo più emozioni, che sono elementi
intangibili.
Altro strumento è il marketing esperienziale, che è il primario
strumento che il manager di una casa da gioco deve sfruttare per
accrescere la fidelizzazione.
La politica del personale
Ma tornando al marketing interno, tengo a precisare che i
dipendenti di una casa da gioco, sono coloro che possono e devono
determinare l‟andamento dell‟azienda in termini di introiti.
Sono il biglietto da visita dell‟azienda, coloro che trasmettono i
valori che un brand vuole far percepire, e soprattutto sono coloro
sui quali l‟azienda deve disporre di fiducia.
Sentendo i racconti delle esperienze trentennali e più, di dipendenti
ed ex dipendenti, ho percepito, e quasi vissuto, l‟accoglienza e
l‟aria che si respirava all‟interno del Casinò di Sanremo, quando il
nome precedeva la fama.
171
Si evince da queste storie, un professionalità ed una passione per il
lavoro che lascia esterrefatti. Clienti che ancora prima di essere
giocatori erano “Signori”, ed un amore per la serietà e l‟eleganza
che non avevano eguali.
Sottolineo questo concetto, perché credo che sia indispensabile,
sempre per un principio di Qualità come ultimo scudo contro la
recessione, riportare in auge l‟ambiente e l‟aurea che circondano le
case da gioco.
I dipendenti operanti nelle sale da gioco, il vestiario dei clienti,
insomma l‟immagine tutta, credo che debba essere messa in primo
piano ed analizzata secondo criteri di modernizzazione legati
all‟eleganza ed al buon costume.
Altro elemento che bisogna considerare, data la particolarità
dell‟offerta che le aziende di questo tipo vendono, è il valore
dell‟azienda.
Credo che il vero valore dell‟impresa “casa da gioco”, non sia
quello che è scritto vicino alla digitazione “capitale sociale”, ma
bensì credo che sia di gran lunga più importante il valore generato
dalle capacità e dall‟esperienza delle persone, che lavorano
all‟interno di queste strutture.
Chi meglio di loro conosce i meccanismi e le necessità di cui il
funzionamento dell‟impresa necessita, chi meglio di loro sa
intervenire tempestivamente alle problematiche che si possono
presentare, ma soprattutto, chi meglio di loro conosce il “Cliente”.
Queste sono considerazioni che il reparto
che amministra un
casinò deve fare, e sempre nell‟ottica di marketing interno, è tenuto
ad ascoltare ed a gratificare l‟impegno e la passione del
dipendente.
172
Per mia fortuna, ho avuto la possibilità di fare esperienze
lavorative al Casinò di Sanremo, e posso garantire che l‟esperienza
delle persone che lavorano in questo settore è sicuramente il
patrimonio fondamentale dal quale attingere capacità e risorse,
ovviamente gratificandone il lavoro e non darlo per scontato.
Credo che nella vita ci siano due modi di fare le cose:
farle o farle bene.
173
Il Target
È fondamentale, per qualsiasi tipo di azienda, conoscere il proprio
target di riferimento e quello potenziale, poiché tutte le strategie
che vengono attuate devono essere rivolte verso il cliente finale,
che usufruirà del prodotto e/o dei servizi di cui un‟impresa fa il
proprio business.
Ancora prima di sapere quale core value il proprio brand deve e si
vuole trasmettere, è necessario predisporre le fondamenta sul
cliente finale.
Per quanto riguarda le case da gioco, il target è stato qualificato in
termini di:

caratteristiche socio-demografiche;

atteggiamenti e comportamenti;

esposizione ai mezzi.
Secondo la ricerca Eurisko 2006, su richiesta proprio dei 4 casino
italiani, è stata incentivata per promuovere un‟azione di marketing
in base ai risultati da questa sviluppati.
Le due macroaree in cui è diviso il target sono:
A) Giocatori ATTUALI
B) Giocatori POTENZIALI
I giocatori Attuali si suddividono a loro volta per le differenti
caratteristiche che rappresentano
“Assidui”
 elevata frequentazione dei Casinò (almeno 3/4 volte al mese fino
alla quotidianità)
 scarsa programmazione: non c‟è bisogno di motivi particolari per
recarsi al Casinò
 altissime somme di denaro giocate/perse
 massimo coinvolgimento emotivo
 spesso visite solitarie
174
 gioco rappresentativo/principale: Chemin de fer
 si distinguono inoltre per un‟elevata disponibilità economica
variabile (vs. il reddito fisso) a pari di una non altrettanto alta
istruzione
il gioco al Casinò è parte integrante della
propria vita e identità
“Abituali”
 frequentazione costante (ma inferiore al target precedente)
 il Casinò è spesso un appuntamento fisso durante l‟anno
 elevate somme investiste (anche per il viaggio/soggiorno)
 coinvolgimento emotivo “attento” (percezione di rischio nel gioco)
 spesso accompagnati da “altri” giocatori (a partire dal partner)
 gioco rappresentativo/principale: roulette francese
il gioco al Casinò evoca un mondo elitario:
è un‟esperienza unica.
“Occasionali”
 frequentazione saltuaria: hanno la necessità di una motivazione
esterna, “circoscritta” (un‟occasione)
 programmazione rigida/determinata (più decolpevolizzante)
 le somme investite sono sempre “misurate” (si tende a contenere
anche le spese parallele alla visita del Casinò)
 coinvolgimento emotivo controllato/trattenuto
 visite rigorosamente in coppia/gruppo
 gioco rappresentativo/principale: slot machine e roulette
il gioco al Casinò è sconvolgente …
può suscitare “sensi di colpa” .
175
Inoltre, nei target “Abituali” e “Occasionali” (rispetto agli
“Assidui”)
si
coglie
maggiore
sintonia
con
il
viaggio,
l‟esplorazione e l‟avventura:
un hobby su cui si investe anche per visitare i Casinò all‟estero.
I giocatori Potenziali non si possono classificare specificatamente
ma se ne possono definire alcune caratteristiche.
livello socioculturale eterogeneo per estrazione sociale e livello
culturale
giocano e scommettono abbastanza nella quotidianità (giochi di
pronostico e fortuna)
frequentano anche luoghi adibiti al gioco: Bingo, sale Snai,
Ippodromi
seppur talvolta giocatori “accaniti e forti” nella loro quotidianità,
temono letteral-mente il Casinò

luogo di perdizione assoluta/diabolica

luogo di “esibizione pubblica”, rischio di giudizio sociale.
DIPENDENZA “ESPLICITATA”
il gioco è un’abitudine, un rituale a cui mal si rinuncia
 anche se si sono perse cifre importanti
 anche se non ci si sente più “in linea”
prevalgono queste associazioni: “vizio”, “malattia”, “rischio di
squilibrio”
si racconta una sorta di uno “sdoppiamento interiore”
 rabbia, tensione, ansia
 aggressività e sfogo anche “irruento”
 per concludere con un senso di colpa … quando si esce, il giorno
dopo
176
DIPENDENZA “NEGATA”
si parla del gioco con una certa distanza e apparente saggezza (lo si
para-gona al cinema/teatro)
ci si dichiara “buoni giocatori” in quanto ci si sa fermare nonostante
questa “facciata” appezzabile e spendibile in pubblico, si
raccontano poi particolari di somme perse (anche 400.000 € in un
anno) e di limiti “valicabili” nella realtà del gioco che li avvicina
nel “risultato” agli altri giocatori “Assidui”
Sono emersi alcuni segnali trasversali:
la passione per l‟azzardo e la scommessa è marcatamente presente
presso coloro che hanno una cultura tipicamente Meridionale
(scaramantica, giocatrice, impulsiva … un po‟ da “cicala”)
diversamente, al Nord si mostra minore versatilità e vivacità nel
gioco, si è molto più decisi e “sensibili” (talvolta permalosi) in
quest‟ambito, si è meno disponibili a muoversi ed esplorare nuovi
Casinò.
Emergono alcune differenze tra uomini e donne.
Le donne si distinguono per:
 il ruolo che assumono nel Casinò (almeno nello stereotipo) “lui
gioca e lei accompagna”
 quando giocano:

tendono a sentirsi molto trasgressive e a divertirsi già solo
perché partecipano a quel mondo

prediligono giochi “semplici e veloci” (slot e roulette)

dove “non c’è nulla da capire”

dove “non ti esponi in prima persona, come invece con le
carte”

parlano di “totale evasione”  più che di adrenalina come il
target maschile
177

sembrano essere meno preoccupate del vizio per se stesse
(mentre lo sono di più nei confronti dei mariti/compagni, i quali, in
effetti si sentono molto più a rischio).
In questo segmento sembra prevalere sull’azzardo il “principio
di realtà”.
Esiste un‟ambivalenza negli ambienti del casino:
 ad un estremo i giocatori “Assidui” sembrano parlare di vera e
propria “doppia personalità”, che appare quando ci si siede al
tavolo da gioco
motivo per cui si preferisce una frequenza solitaria del
Casinò
per cui si vuole “evitare” qualunque “contatto/pagamento”
con soldi veri ( si è separati dalla realtà vera);
 dall‟altro, i giocatori “Occasionali” e ancor più i “Potenziali”
prefigurano visite per l‟appunto in “gruppo”
sotto il controllo sociale degli altri
affinché non si possa “perdere la testa”.
(fonte Eurisko 2006)
Il gioco d‟azzardo patologico è una delle prime forme di
“dipendenza senza droga” studiate, che ha ben presto attratto
l‟interesse della psicologia e della psichiatria, ma anche dei mezzi
di comunicazione di massa, degli scrittori e dei registi, al punto che
si continua spesso a riparlarne in relazione alle sue conseguenze
piuttosto serie sulla salute ed in particolare sull‟equilibrio mentale
che questo tipo di problema è in grado di produrre. Nella ludodipendenza il vero senso del gioco, attraverso cui si può costruire e
scoprire il
Sé,
quello che vuol
178
dire libertà, creatività,
apprendimento di regole e ruoli, sospendendo le conseguenze reali
,viene completamente ribaltato per trasformare la cosiddetta “oasi
della gioia” in una “gabbia del Sé”, fatta di schiavitù, ossessione,
ripetitività.
Dal vizio alla dipendenza: caratteristiche del gioco d‟azzardo
patologico
Per cominciare ad individuare gli indicatori della patologia da
gioco, è estremamente importante chiarire innanzitutto la necessità
di operare una distinzione tra giocatori d’azzardo e giocatori
patologici . Per molte persone, infatti, numerosi giochi d‟azzardo
tra quelli elencati sono piacevoli passatempi, in taluni casi
occasionali e in altri abituali, ma anche in quest‟ultimo caso non
significa che il gioco sia necessariamente patologico, dal momento
che non è la quantità il fattore discriminante del problema. Il
giocatore compulsivo, infatti, si pone lungo un continuum che
conta diverse tappe dai confini spesso sfumati che vanno dal gioco
occasionale, al gioco abituale, al gioco a rischio fino al gioco
compulsivo. Di conseguenza, il gioco d‟azzardo patologico si
configura come un problema caratterizzato da una graduale perdita
della capacità di autolimitare il proprio comportamento di gioco,
che finisce per assorbire, direttamente o indirettamente, sempre più
tempo quotidiano, creando problemi secondari gravi che
coinvolgono diverse aree della vita.
Lungo il continuum tra gioco d‟azzardo ricreativo e gioco
patologico, in relazione alle motivazioni che sembrano determinare
e accompagnare il gioco d‟azzardo, sono state distinte le
seguenti tipologie di giocatori :
1. il giocatore sociale che è mosso dalla partecipazione ricreativa,
considera il gioco come un‟occasione per socializzare e divertirsi e
sa governare i propri impulsi distruttivi;
179
2. il giocatore problematico in cui, pur non essendo presente ancora
una vera e propria patologia attiva, esistono dei problemi sociali da
cui sfugge o a cui cerca soluzione attraverso il gioco;
3. il giocatore patologico in cui la dimensione del gioco è ribaltata in
un comportamento distruttivo che è alimentato da altre serie
problematiche psichiche;
4. il giocatore patologico impulsivo/dipendente in cui i gravi
sintomi che sottolineano il rapporto patologico con il gioco
d‟azzardo sono talvolta più centrati sull‟impulsività e altre volte
sulla dipendenza.
(Alonso Fernandez F., 1996, Dickerson M., 1993)
Un giocatore veramente dipendente è una persona in cui l‟impulso
per il gioco diviene un bisogno irrefrenabile e incontrollabile, al
quale si accompagna una forte tensione emotiva ed una incapacità,
parziale o totale, di ricorrere ad un pensiero riflessivo e logico.
L‟autoinganno e il ricorso a ragionamenti apparentemente razionali
assumono la funzione di strumenti di controllo del senso di colpa,
ed innestano ed alimentano un circolo autodistruttivo, in cui se il
giocatore dipendente perde, giustifica il suo gioco insistente col
tentativo di rifarsi e di “riuscire almeno a riprendere i soldi persi”,
se vince si giustifica affermando che “è il suo giorno fortunato e
deve approfittarne”, sottolineando una temporanea vittoria che
supporta, attraverso una realtà vera ma alquanto instabile e
temporanea, questa affermazione interiore o esteriore.
180
schema sul circolo vizioso del gioco patologico
Lo stato mentale di un giocatore patologico è pertanto
estremamente diverso da quello di un giocatore anche assiduo non
patologico e si caratterizza per il raggiungimento di uno stato
similare alla sbornia, con una modificazione della percezione
temporale, un rallentamento o perfino blocco del tempo, che nasce
da una tendenza a raggiungere uno stato alterato di coscienza
completamente assorbiti, fino ad uno stato di estasi ipnotica, dal
gioco. Talvolta questa condizione della mente è favorita da un
reale consumo di alcolici o di altre sostanze, associato al gioco, che
alimenta la perdita di controllo della propria condotta.
Per chiarire le caratteristiche diagnostiche del gioco patologico, è
molto importante altresì distinguere il “vizio del gioco ” dalla
“malattia del gioco ”, sottolineando anche che spesso esiste una
tendenza ad usare il primo termine per designare impropriamente
comportamenti patologici. La distinzione è estremamente
importante perché permette di individuare una delle caratteristiche
fondamentali del gioco d‟azzardo patologico, disturbo che è
siglato in psichiatria G.A.P.: la perdita di controllo sul proprio
comportamento, che invece nel vizio è un comportamento
volontario, che può essere controllato ed eventualmente interrotto
da una persona che, tuttavia, lo mette in atto con volontà e
181
consapevolezza delle connotazioni negative attribuite ad esso da
un punto di vista morale.
Un‟altra distinzione che è opportuno fare, anche in relazione alla
diversa impostazione del possibile percorso terapeutico, è quella
tra “dipendenza da gioco”, ossia disturbo primario del gioco , noto
anche come “compulsive gambling” o “ludopatia morbosa
compulsiva”, e“gioco patologico secondario” , ossia sintomo di
un‟altra problematica psichica. In quest‟ultimo caso, infatti, il
gioco patologico può essere considerato come un effetto di un
disturbo primario che deve divenire il focus della terapia. Nella
“ludomania” invece spesso esistono dei problemi psicologici o
psichiatrici che sono conseguenza del circolo vizioso del gioco.
In generale, secondo i criteri classificatori tradizionali della
psichiatria, possiamo sintetizzare che siamo in presenza di “Gioco
d‟Azzardo
Patologico”
persistente,
ricorrente
quando
e
esiste
disadattivo
un
di
“comportamento
gioco
d‟azzardo”,
intendendo in quest‟ultimo caso che il gioco è in grado di avere
delle pesanti ricadute negative sulla vita personale, sociale e
lavorativa del giocatore. I segnali di tale problema di dipendenza
dal gioco possono essere più comportamenti tra quelli elencati di
seguito e, in ogni caso, non riconducibili a conseguenze di altri
disturbi primari:

eccessivo assorbimento in attività dirette o indirette
(programmi di gioco, pensieri su come procurarsi denaro, ecc.)
legate al gioco d‟azzardo;

bisogno di aumentare la quantità di denaro con cui si gioca
per raggiungere livelli di eccitazione desiderati;

tentativi ripetuti ma infruttuosi di interrompere, ridurre o
controllare il proprio comportamento di gioco d‟azzardo;

ansia o irritabilità quando si tenta di controllare o ridurre il
gioco d‟azzardo;
182

tendenza ad utilizzare il ricorso al gioco d‟azzardo per ridurre
stati affettivi negativi (colpa, impotenza, depressione, ecc.) o per
fuggire a problemi;

tendenza a ritornare al gioco per rifarsi dalle perdite
precedenti;

propensione a mentire sul proprio comportamento di gioco;

perdita reale o grave rischio di perdita, a causa del gioco
d‟azzardo,
di
una
o
più
relazioni
importanti
oppure
compromissione del lavoro o di opportunità scolastiche;

ricorso a comportamenti illegali quali furti, frodi, baro,
falsificazione;

richiesta ad altri di denaro necessario per rimediare alla
propria situazione finanziaria più o meno disperata a causa dei
debiti di gioco.
Si può parlare di una vera e propria “dipendenza dal gioco
d‟azzardo” se sono presenti sintomi di tolleranza, come il bisogno
di aumentare la quantità di gioco, sintomi di astinenza, come
malessere legato ad ansietà e irritabilità associati a problemi
vegetativi o a comportamenti criminali impulsivi e sintomi di
perdita di controllo manifestati attraverso incapacità di smettere di
giocare. Se prevalgono altri sintomi maggiormente legati al deficit
nel controllo degli impulsi, il comportamento di gioco patologico
impulsivo va ricondotto soprattutto ad un problema in quest‟area,
senza che si possa necessariamente parlare di dipendenza.
Alcuni autori (Custer, 1982) distinguono le fasi di progressione del
gioco d‟azzardo patologico , in cui un giocatore si può muovere sia
sul versante dell‟aggravamento del problema che della possibile
risoluzione dello stesso. Più precisamente sono state individuate le
seguenti tappe:

FASE VINCENTE: caratterizzata dal gioco occasionale e da
vincite iniziali che motivano a giocare in modo crescente, spesso
183
grazie alla capacità del gioco di produrre un piacere e di alleviare
tensioni e stati emotivi negativi;

FASE
PERDENTE:
connotata
dal
gioco
solitario,
dall‟aumento del denaro investito nel gioco, dalla nascita di debiti,
dalla crescita del pensiero relativo al gioco e del tempo speso a
giocare;

FASE DI DISPERAZIONE: in cui cresce ancora il tempo
dedicato al gioco e l‟isolamento sociale conseguente, con il
degenerare dei problemi lavorativi/scolastici e familiari (divorzi,
separazioni) che talvolta ha generato anche gesti disperati di
tentativi di suicidio;

FASE CRITICA: in cui nasce il desiderio di aiuto, la
speranza di uscire dal problema e il tentativo realistico di risolverlo
attraverso il ritorno al lavoro, nonché i tentativi di ricucire debiti e
problemi socio-familiari;

FASE DI RICOSTRUZIONE: in cui cominciano a vedersi i
miglioramenti nella vita familiare, nella capacità di pianificare
nuovi obiettivi e nell‟autostima;

FASE DI CRESCITA: in cui si sviluppa maggiore
introspezione e un nuovo stile di vita lontano dal gioco.
Dalle motivazioni ai fattori di rischio del gioco
Numerosi studi hanno cercato di individuare i fattori di rischio che
predispongono a diventare “giocatori d‟azzardo impulsivi” o
perfino “gioco-dipendenti”, ricorrendo a tre aspetti, generalmente
ritenuti in interazione fra loro:

ASPETTI BIOLOGICI: relativi a fattori principalmente
neurofisiologici, ancora non ben dimostrati, ossia allo squilibrio
che si potrebbe determinare nel funzionamento del sistema di
neurotrasmettitori cerebrali atti a produrre serotonina, una sostanza
chimica cerebrale, responsabile di un equilibrio affettivo184
comportamentale, che nei giocatori patologici scenderebbe sotto i
livelli comuni rispetto alla media;

ASPETTI
AMBIENTALI-EDUCATIVI:
inerenti
sia
l‟educazione ricevuta e quindi l‟ambiente evolutivo caratterizzato
da situazioni problematiche e da una tendenza a stimolare e
ipervalorizzare le possibilità di felicità legate al possesso del
denaro, sia la presenza di difficoltà economiche legate ad esempio
allo stato di disoccupazione che sembra un particolare fattore di
rischio per l‟insorgenza della ludopatia;

ASPETTI PSICOLOGICI: che talvolta sembrano più
connessi alla presenza di tratti di personalità lussuriosa e avara di
denaro, talvolta connessi al bisogno di riuscire a dimostrare un
controllo sul fato e sul caso, come simbolo del controllo sul mondo
che sfugge ad una regolarità.
I giochi che sembrano predisporre maggiormente al rischio sono
quelli che offrono maggiore vicinanza spazio-temporale tra
scommessa e premio, quali le slot-machines e i giochi da casinò,
ma anche i videopoker e il Bingo.
Le fasce più a rischio sembrano le casalinghe e le lavoratrici
autonome dai quaranta ai cinquant‟anni e, tra gli uomini, i
disoccupati o i lavoratori autonomi che hanno un frequente
contatto col denaro o con la vendita ed un‟età intorno ai
quarant‟anni.
Dominare il desiderio di dominare il fato
Dal momento in cui il gioco d‟azzardo patologico è stato
riconosciuto come un vero e proprio disturbo psicologico, distinto
da altre problematiche, sono stati sviluppati diversi programmi di
intervento sul problema che spesso viene ormai affrontato in vere e
proprie comunità di recupero. Altrettanto utili sembrano i risultati
legati alla partecipazione dei giocatori a gruppi di auto-aiuto per
Giocatori Anonimi, fondati su diverse tappe per l‟uscita dal
185
problema, dal suo riconoscimento, alla condivisione, ai traguardi
verso l‟abbandono basati sull‟analisi delle tecniche di autoinganno
comuni che spesso vengono più facilmente osservate nei racconti
degli altri che rispecchiano i propri pensieri. Ciò che va
sottolineato è che, attraverso metodi individuali, di gruppo
terapeutico, di auto-aiuto o di comunità, gli obiettivi terapeutici
vanno sempre centrati sulla possibilità di modificare, oltre che il
comportamento di gioco, il substrato cognitivo fatto di pensieri
legati all‟idea che prima o poi arriverà il giorno in cui il gioco
potrà cambiare la propria vita risolvendo magicamente i propri
problemi.
Interrogati sulla frequenza di partecipazione al gioco la ricerca
dell‟Eurispes evidenzia che gli italiani, nel 25,8% dei casi
dichiarano di giocare raramente, all‟incirca una volta nell‟arco
dell‟anno e nel 29,1% di non aver mai tentato la sorte. Di contro vi
è un quarto del campione intervistato (25,7%) che sfida la fortuna
giocando circa una volta al mese, l‟11,2% che gioca con cadenza
settimanale e il 6,5% degli italiani più di una volta a settimana.
Solo lo 0,7% manifesta segni di dipendenza dal gioco dichiarando
di giocare tutti i giorni. I più anziani sono particolarmente legati al
gioco e, sia tra i 45-64enni (8,8%) che tra gli over 65enni (8,7%)
prevalgono coloro i quali giocano più volte a settimana. Con una
percentuale pari al 15,7% risultano essere i giovani coloro i quali
giocano circa una volta a settimana, seguiti dagli over 65enni
(14%). I 35-44enni (28,4%) spiccano, poi, tra coloro che giocano
circa una volta al mese. I 25-34enni sono, invece, i meno attratti e,
nel 30,9% dei casi, dichiarano di giocare raramente, ossia
all‟incirca una volta all‟anno.
186
In particolare chi gioca lo fa generalmente perché spera di poter
risolvere i propri problemi economici, (36,3%) o perché punta ad
una grossa vincita, sognando di diventare milionario (33,1%). Il
17,7% invece, gioca per puro divertimento. Bassa è, invece, la
percentuale di coloro i quali si dedicano a questa attività per
mettere alla prova le proprie abilità, valutando ad esempio la
propria capacità di individuare la squadra/combinazione vincente
(3,1%), mentre di poco si discosta il numero di persone che si
entusiasma al brivido del gioco (2,8%). Più nobile la motivazione
al gioco per il 6,4% del campione che spera, giocando, di vincere
una quota consistente da donare a chi ne ha bisogno. Le donne
sono più attratte dal gioco per vincere i soldi necessari a far fronte
ai problemi economici (35% vs 26,2%) e per la possibilità di fare
beneficenza (16,3% vs 26,2%); gli uomini invece hanno desiderio
del “brivido da gioco” (14,1% vs 5,4%) o di mettere alla prova le
proprie abilità (8,7% vs 7,3%) ma soprattutto di diventare ricchi
(26,8% vs 24.4%).
I giocatori tra i 45 e i 64 anni praticano questa attività, in misura
maggiore di altri, per vincere una somma milionaria (38,6%). I più
anziani trovano nel gioco soprattutto un‟occasione per fare
beneficenza a chi ne ha bisogno (26,9%).
Per i 25-34enni è importante la possibilità di mettere alla prova le
proprie abilità (13,5%). Tra i giovanissimi prevale la voglia di
risolvere i problemi economici (42,1%) ma anche il puro
divertimento (42,1%). Spendere poco con la speranza di
guadagnare tanto è, con molta probabilità, il sogno di ogni
giocatore. A volte però, capita che la spirale del gioco induca il
malcapitato a perdere somme cospicue. Questo accade raramente
al 6,9% degli italiani, qualche volta al 5,4% e spesso solo allo
0,9%. La percentuale più alta di soggetti a cui è capitato di perdere
una cifra ingente al gioco si trova tra gli over 65enni che
complessivamente nel 9,8% dei casi hanno perso qualche volta
(7,8%) e spesso (2%) molti soldi al gioco, seguita dalla fascia d‟età
187
dei
25-34enni
a
cui
è
capitato
nell‟8%
dei
casi.
Da non sottovalutare il dato relativo ai giovanissimi, a cui è
capitato di perdere grosse somme di denaro al
gioco,
complessivamente nel 4,5% dei casi (3,4% qualche volta; 1,1%
spesso).
188
CAPITOLO V
SANREMO
Mi trovo piacevolmente obbligato a fare un excursus su Sanremo e
sul Casinò di Sanremo, dato il forte legame con la mia città, e
l‟impresa nella quale ho fatto esperienze lavorative e dove è nata la
mia passione per questo mondo che è un po‟ fuori dalla
“normalità” per funzionamenti e gestione.
Il Comune di Sanremo conta all‟incirca 60.000 abitanti, su una
superficie di circa 54 km quadrati, con una densità di popolazione
pari a 925 abitanti per km quadrato.
Da questi dati risulta giustificato definirla una piccola cittadina del
Ponente ligure.
Delle maggiori risorse di cui dispone, Sanremo vanta sicuramente
la predisposizione di un clima del tutto particolare, invidiabile e
invidiato anche da zone limitrofe.
Oltre ad aver creato la sua fortuna sul turismo estivo, la città ha
sempre avuto un fiorente mercato nel settore floricolo, riconosciuto
ad alto livello internazionale per la qualità e la bellezza dei sui
fiori.
Per questo motivo è conosciuta come la “Città dei Fiori”, anche se
purtroppo bisogna ammettere un calo del settore, dovuto alla forte
concorrenza proposta da un mercato a basso costo di paesi
subequatoriali.
Intorno agli anni 70‟, Sanremo visse il suo periodo di massimo
splendore, legato soprattutto all‟immagine che si era creata in
seguito ad una massiccia presenza di avvenimenti di calibro
nazionale, dal Festival della Canzone, alla tappa del rally italiano,
alla celeberrima Milano-Sanremo ed altri eventi di risonanza
mediatica di ottimo livello.
189
L‟elemento, di nostro interesse, che fece accentuare la popolarità
del comune ligure, fu sicuramente la presenza del Casinò.
Il Casinò di Municipale di Sanremo è una delle maggiori aziende
del ponente ligure, e per numero di dipendenti e per bilancio
aziendale.
Azienda che rivede nel Comune di Sanremo il suo maggior
azionista, con quasi la totalità delle azioni.
Sanremo negli ultimi anni, per motivi che sinergicamente hanno
operato al fine di far recedere la situazione economico-finanziaria,
sta ad oggi amaramente riscontrando una difficoltà nella necessità
di ripresa, soprattutto del comparto turistico, sul quale si è sempre
basata in termini di indotto.
Potrei scrivere pagine e pagine sui problemi che impediscono a
questa città di crescere e ritornare ad essere quella che era un
tempo, ma non è questa la sede e non dispongo di tutte le
190
competenze necessarie per farlo, ma come tutti i sanremesi delle
domande me le pongo.
Detto ciò, e credendo nella volontà unitaria(indipendentemente
dalla bandiera e dai colori che sono in gioco) di risollevare la
situazione generale, sono altresì convinto che il motore pulsante
dal quale far ripartire un intero sistema, sia proprio Il Casinò
Municipale di Sanremo.
191
Casinò di Sanremo
In questo contesto, l‟interesse è quello di analizzare la situazione
ad oggi, senza tornare sul funzionamento dell‟impresa, come feci
nella tesi di laurea (“Il Marketing delle case da gioco”).
Abbiamo precedentemente osservato i dati comparativi di questa
azienda con le altre imprese italiane di settore.
Lasciando per un momento da parte il casinò Veneziano, che non
può essere paragonato alle altre attività per il contesto in cui
risiede, non riesco a concepire per quale ragione Sanremo,
nonostante sia estremamente più turistica ed attrattiva, rispetto alle
altre località in cui sono presenti i casinò, sia il fanalino di coda
della classifica nazionale.
Ls risposta è sicuramente da ricercare nell‟offerta che Sanremo e il
Casinò di Sanremo vende ai suoi clienti.
Dev‟ esserci, e sicuramente c‟è, un problema di soddisfazione dei
turisti che vengono nella cittadina del ponente ligure, e questa
insoddisfazione bisogna ricercarla sia nel comparto ricettivo, sia
nel prodotto “Sanremo città turistica”, sia nei prezzi e, per quanto
ci riguarda, nel servizio che offre il Casinò ai suoi giocatori.
La casa da gioco sanremese, dovendo far fronte alla crisi, ma
soprattutto alla recessione del settore a cui è strettamente legata,
negli ultimi anni ha cercato di contenere le spese e risparmiare,
discutibilmente, su strumenti e mezzi che hanno da sempre avuto
un ruolo fondamentale sulla scacchiera.
Si è iniziato qualche anno fa da un forte incentivo di
prepensionamento, che a lungo termine farà risparmiare l‟azienda
in ambito monetario, ma che così facendo ha perso in qualità ed
esperienza di reparto, creando una perdita di risorse umane.
192
Con la diminuzione considerevole degli introiti si è giunti a fine
2010 , ad avere timore per il 2011 di un forte rischio di perdità di
extraprofitto, generando così una richiesta di investimento.
Per adesso questa richiesta, nonostante vi sia un‟urgenza tangibile,
non ha trovato risposte valide, che abbiano evidenziato una
soluzione in termini di cifre e modi.
È stato recentemente stilato un piano degli investimenti da parte
della dirigenza della S.p.a, che è stato discusso e al quale si attendo
riscontri.
Piano degli investimenti
Si parla ormai da tempo della necessità di ricapitalizzare la S.p.a
ed investire finanziariamente in modo consapevole, poiché si è di
fronte ad un momento di svolta.
È obbligatorio oggi essere competitivi su tutti i fronti ed essere( o
cercare di essere) i migliori da un punto di vista di servizi
d‟accoglienza e offerta gioco.
L‟amministrazione della casa da gioco sanremese aveva stimato
tempo fa una necessità d‟investimento dell‟area giochi e della
struttura che si avvicinava ai 40 milioni di euro.
È stata fatta un‟analisi swot dell‟offerta gioco, con una recensione
sulle tendenze in atto e conseguentemente sono stati descritti gli
abiettivi che l‟azienda si è prefissata, in termini di mantenimento
della continuità aziendale, mantenimento dei livelli occupazionali,
rilancio dei giochi tradizionali e il proseguimento delle opportunità
offerte dal mercato.
193
Si è sottolineata l‟importanza delle nuove tecnlogie e del settore
online, che per la casa da gioco sarebbe un investimento necessario
per dare un‟offerta più ampia e diversificata alla clientela.
Si commenta della possibilità di investire su un‟affermazione
dell‟azienda attraverso la creazione di “mini casinò” che
porterebbero il marchio dell‟impresa sul territorio esterno alla
struttura.
Questo porta ad un ragionamento che vede il potenziamento
dell‟offerta attraverso una logica di “città-casinò”.
Questa onerosa attività, accomulerebbe due progetti, ossia
l‟investimento sulle tanto decantate VLT e su un principio di tipo
“LasVeghiano”, che aumenterebbe la forza d‟immagine di
Sanremo come città-casinò.
Potrebbe non essere un principio sbagliato, ma in questo caso il
rischio d‟impresa aumenta esponenzialmente per il capitale di cui
necessita, per il tempo che un progetto simile richiederebbe, ma
soprattutto per il rischio di perdere i valori del brand tramite una
dispersione del contenuto gioco.
D‟altro canto è anche vero che si stimolerebbe la propensione al
gioco, che attraverso politiche di marketing ben progettate,
porterebbe ad una maggior predisposizione all‟ingresso in un
mondo elitario come la sede principale del Casinò.
Non
bisogna
richiederebbe
dimenticare
però
l‟immobilizzazione
il
gravoso
materiale
impegno
ed
che
immateriale
dell‟investimento.
Si enuncia poi il delicato intervento sulle VLT, che richiederebbe
capitali di peso considerevole, nonostante non si sappia, data la
loro recente uscita sul mercato, il riscontro che queste avranno a
lungo termine.
194
Sarei molto cauto su questo argomento, nel senso che sicuramente
non si deve rimanere indietro nei confronti del mercato, ma
bisogna valutare in maniera oculata quello che sono le mode
passeggere e quelle che sono le scommesse del futuro.
Nel piano degli investimenti si enuncia poi una rivisitazione di
tutta la struttura, che necessita sicuramente di una modernizzazione
interna, e che magari in termini di lungo periodo è obbligata a
aggiornare il proprio look.
Importante altresì è investire sui giochi tradizionali, per
migliorarne la qualità e l‟accessibilità ad un pubblico moderno.
Credo che in questo contesto sia il caso di parlare di
“diversificazione dell‟offerta” intesa come ambienti.
Il casinò di Sanremo, l‟unica struttura italiana nata per essere tale,
ha spazi molto vasti a sua disposizione, e reputo che sarebbe una
logica attività quella di redistribuire gli spazi, spesso e volentieri
inutillizati, per suddividere il prodotto in base ad una selezione
naturale che è la classe sociale.
Vi sono, ad esempio, situazioni in cui i clienti devono essere
educati a vestirsi in maniera opportuna, come un tempo era in tutte
le case da gioco, altre dove si può essere più elastici e aperti alle
varie forme di società che si accingono ad entrare in un casinò.
Si potrebbe anche diversificare l‟offerta in base agli orari, oltre che
ai luoghi, modificando ad esempio la normativa del vestiario per la
sera dalle 21 in poi.
Iniziative in questi termini si possono studiare a migliaia, ma
comunque sia, credo che ristabilire un certo decoro, non possa che
essere positivo per l‟immagine dell‟azienda stessa.
195
Questo è quello che riporta il piano degli investimenti, oltre ad
interventi strutturali che sono il seguito di ragionamenti specifici di
esperti conoscenti della struttura.
È noto che l‟azienda Casinò S.p.a non ha a disposizione tali fondi
per sviluppare questo piano, ma si è molto discusso di fare
passaggi di proprietà di strutture comunali sanremesi alla casa da
gioco, per aumentarne il capitale sociale.
Non conoscendo le logiche aziendali in questi termini, spero e
tengo a credere che, sia l‟ammistrazione comunale,
che il
consiglio di amministrazione, abbiano fatto bene i calcoli sulla
ricapitalizzazione della società, che a mio avviso avrebbe maggior
necessità di liquidi “freschi” da investire nel minor tempo
possibile.
Voglio sottolineare la delicatissima e fondamentale responsabilità
che ricopre questo intervento, che davvero potrebbe decidere della
sopravvivenza o meno della casa da gioco sanremese.
Il prodotto online e il layout del Casinò di Sanremo
Vorrei soffermarmi un secondo sul discorso del prodotto online del
Casinò di Sanremo.
Da un punto di vista della comunicazione mi sento di dire,
supportato da i miei studi, che ci sono dei palesi errori a livello di
siti e di comunicazione.
Il sito istituzionale, oltre ad essere molto “vecchio” , non è
adeguato alle esigenze del web del 2011, sia se osservato per un
appeal grafico, sia se osservato da un punto di vista della
funzionalità.
196
Oggi, un qualsiasi sito aziendale, deve essere supportato da un alto
numero di contenuti, da tags studiati in maniera mirata e da una
struttura HTML che sia adeguata per tutti i browser.
Tutto questo e necessario per dare visibilità dello strumento sui
motori di ricerca e sui server del web che generano feedback.
Non sembra indispensabile agli occhi degli inesperti, ma
l‟architettura del sito web, oggi, fa la differenza.
Altro elemento che riscontro erroneo è la difficoltà che si ha ad
accedere al sito online per giocare all‟offerta web del casinò di
sanremo, che non è sufficentemente intuitivo, e che per di più ha
una grafica ed un desing completamente diverso.
Sembra non essere un prodotto dell‟azienda.
Questo è l‟errore più grande in termini di comunicazione e
marketing aziendale.
Tutto ciò che è un prodotto aziendale deve richiamare per grafica,
logo, colori e desing l‟azienda madre, che trasmette attraverso tutti
questi elementi, i valori del brand.
Ci sono a questo punto due sole alternative che si possono attuare:
-
rivisitare il sito del gioco online e brandizzarlo secondo i
criteri del sito istituzionale(nonostante ribadisco che non vi
sia un appeal sufficiente);
-
rivisitare il logo ed il brand del Casinò Municipale di
Sanremo, così da svecchiarlo e giocare la carta del nuovo
look.
197
La seconda opzione deve essere valutata attentamente, e
considerare che è un rischio notevole, dopo 100 anni e più,
modificare la riconoscibilità aziendale.
Secondo questa logica mi sono permesso di studiare e di far
elaborare da dei grafici di mia conoscenza(amici), che molto
gentilmente mi hanno supportato, un logo che permetterebbe di
unificare sotto un unico filo conduttore, sia la struttura madre sia il
settore online.
198
Questi loghi, rappresentano i vari formati che si possono utilizzare
per dare una riconsocibilità del marchio in tutte le sue varianti e su
sfondi diversi.
Non ho la pretesa che siano correttamente strutturati, ma l‟idea
nasce dall‟unione del font utilizzato nel sito web dell‟offerta gioco,
con l‟aggiunta del grifone sopra, e delle due linee che racchiudono
la scritta “casino sanremo”, come si vede nel logo classico.
Anche questa pseudo iniziativa, vuole essere solo uno stimolo per
dare un imput su un problema di comunicazione da risolvere.
199
Attività promozionali
Sono fondamentali anche le attività di marketing legate alle
promozioni, che hanno la finalità di avvicinare quanto più sia
possibile nuovi giocatori potenziali.
Negli
ultimi
anni
ho
notato
che
questo
strumento
di
comunicazione, è stato preso in considerazione in maniera
approfondita, anche grazie alla sinergia che si è palesata tra
amministrazione comunale e la dirigenza aziendale.
Sono sempre convinto che il rapporto simbiotico tra la città e
l‟azienda è di fondamentale importanza per la riuscita di iniziative
promozionali, che sono obbligatoriamente legate al turismo e
quindi alla propensione recettiva del comune.
Ma riprendendo il discorso del benchmarking, ho trovato,
osservando i casinò stranieri, un‟iniziativa che potrebbe essere
“copiata” ed adattata anche al casinò sanremese.
Il concetto della cartà liberty, così com‟è utilizzata oggi, rimane
secondo me riduttiva, rispetto alle potenzialità che la tecnologia
offre.
Il casinò di Lugano non si è limitato a predisporre una tessera in
grado di rendere più veloce la procedura d'identificazione, ma con
l'adesione alla CashCard si è anche voluto dare l'opportunità di
ottenere altri vantaggi.
Tutte le slot machines, tranne quelle delle corse dei cavalli, sono
state predisposte in modo tale che la CashCard permetta un
accumulo di punti, basato sulla spesa effettuata, convertibile in
contanti alle casse del casinò a partire da una quota minima di
35'000 punti accumulati, come illustrato nella seguente tabella.
200
Punti
Franchi
ricevuti
35'000
20.
70'000.
40.
105'000
60.
E cosi via!
Attivare il sistema di accumulo dei punti è molto semplice, basta
introdurre la CashCard nell'apposita fessura di ogni slot machines.
In questo modo si è anche in grado di leggere su uno schermo
digitale presente direttamente sulle macchine, l'ammontare dei
punti accumulati in base alle giocate effettuate.
I punti hanno una validità di due anni e la carta, che è detenuta dai
clienti, varia a seconda della mole di gioco che essi svolgono
Infatti vi sono tre tipi di CashCard, che si identificano per il colore
della carta:
CashCard Verde:
da 0 a 219'999 punti
CashCard Rossa:
da 220'000 a 2'189'999 punti
CashCard Nera:
da 2'190'000 punti
Ogni differente carta offre una serie di vantaggi al suo possessore,
agevolazioni che vengono costantemente aggiornate. Il Casinò di
Lugano procede regolarmente alla verifica dei punti accumulati e
al conseguente cambiamento di carta.
Inoltre a questa promozione che riconosce al giocatore una giusta
e calcolata valorizzazione per la fedeltà all‟azienda, vengono
organizzate, secondo logiche di marketing integrato, una serie di
attività come la creazione di pacchetti di offerta, o promozioni
201
legate a prodotti/servizi dell‟azienda stessa o con aziende
partneship( generando un B2B e un B2C).
Infatti presentando la propria CashCard nominale al personale
dell'azienda convenzionata al momento dell'acquisto, i possessori
di questa, possono usufruire di esclusivi sconti fino al 50% su
prodotti e servizi di alcune delle aziende e negozi più rinomati del
comune di riferimento.
Tra le numerose aziende partner di Casinò Lugano si possono
trovare:
- Esperti dei settori dell'ottica, dell'orologeria e della gioielleria
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Un altro sistema molto efficace è la cashless, un sistema che
permette di giocare, utilizzando la tessera a modo di bancomat, che
mantiene il credito e che evita l‟utilizzo di banconote.
Al Casinò di Lugano si utilizza il sistema cashless per giocare alle
slot. Questo sistema garantisce una maggior sicurezza per il
202
cliente, in quanto ogni vincita viene registrata nel sistema
informatico e accreditata sulla carta che deve essere inserita nella
slot per poter giocare. Al termine del gioco è possibile scaricare la
carta e incassare i crediti accumulati convertiti in franchi. Esistono
carte anonime e carte personalizzate.
Quest‟ultime sono riservate ai membri del Club CashCard.
Le tessere anonime per il gioco possono essere ritirate
direttamente all‟entrata del casinò alla reception, durante il
controllo d‟identità.
Se nel corso della visita al casinò
si vuole cambiare tessera,
o ottenerne altre per poter giocare contemporaneamente su più
macchine, si possono ritirare alle casse, vicino agli apparecchi
automatici per caricare le carte o richiederle al personale di sala.
Per iniziare a giocare occorre inserire la tessera nell‟apposita
fessura situata nella parte alta della slot machines.
Una volta inserita la tessera, sul piccolo monitor apparirà la scritta
CHF 0.00 e il numero della slot.
A questo punto la slot è pronta per poter iniziare a giocare.
Sul piccolo monitor verrà indicato l‟ammontare dei franchi caricati
nella slot, e l‟importo viene costantemente aggiornato ad ogni
giocata, così che si possa sempre sapere quanti franchi si hanno a
disposizione per giocare.
Oltre a poter caricare crediti sulla tessera inserendo le banconote
nella slot machines, il sistema cashless permette di caricare le
tessere in maniera autonoma utilizzando gli appositi apparecchi
presenti nelle sale.
È possibile caricare i crediti sulle tessere, sia utilizzando banconote
svizzere (franchi), sia utilizzando gli euro.
203
Questi ultimi verranno convertiti automaticamente in franchi al
tasso di cambio del giorno, lo stesso che viene praticato in cassa.
Per questa operazione si otterrà una ricevuta che bisognerà
successivamente presentare alla cassa per cambiare i franchi in
euro.
Altro progetto interessante legato alle tessere, arriva dalle case da
gioco nord europee.
Nel Regno Unito hanno sviluppato un approccio al concetto di
fidelizzazione molto simile alla Cash Card Svizzera, che è
denominata Card Player Rewards.
In realtà, Player Rewards è un sistema promozionale che ingloba
una serie di case da gioco di tutto il Regno Unito.
Si è creato quindi un sistema che genera una sinergia e un
collaborazione sistematica tra le case da gioco anglosassoni.
La differenza con tutte le altre card, è che questa promozione
permette di accumulare punti anche ai giochi da tavolo,
ovviamente sul giocato, facendo in modo di non agevolare solo il
comparto meccanico, ma anche il così detto “gioco giocato”.
204
Il sistema è il medesimo della CashCard, che si attiva mettendola
all‟interno delle slot mentre si effettuano le puntate, e le
attribuzioni dei crediti seguono il seguente criterio:
attribuzione di un punto Rewards per ogni:

£ 2,50 coins in su reel slot macchine

£ 5 coins in su Roulette elettronica

£ 10 coins elettronici su Punto Banco
Per quanto riguarda l‟attribuzione di punti al tavolo, non so bene
come avvenga l‟operazione, che sicuramente seguirà una procedura
standard ben studiata, ma da quanto ho potuto leggere, si svolge
attraverso un lettore posizionato vicino ad un impiegato, che ogni
volta che il cliente svolge una giocata, inserisce l‟ammontare dei
punti sulla tessera, in base al volume della scommessa messa in
gioco.
Ho voluto portare alcuni di questi esempi di fidelizzazione, poiché
reputo incentivante ed istruttivo, vedere come sia possibile,
attraverso uno studio approfondito, adattare questi sistemi alla realtà
sanremese.
La predisposizione modulabile di un‟azienda al rinnovamento è
indispensabile, e credo che sia necessario creare le basi per questo
principio.
Il casinò di Sanremo ha una necessità palese di aggiornare la propria
struttura, soprattutto sotto un punto di vista dei mezzi promozionali.
Non sono più sufficienti le singole promozioni fini a se stesse, se non
supportate da un progetto a lungo termine e da una attrattiva
coinvolgente.
205
206
CONCLUSIONI
Per riprendere la frase introduttiva, analizzando tutte queste
informazioni, mi sono reso conto come le problematiche legate
all‟economia odierna sono strettamente legate all‟evoluzione
tecnologica e all‟interconnessione dei sistemi economici.
Il mondo del gioco d‟azzardo è molto più vasto di quello che
immaginavo prima di iniziare questo elaborato, che tengo a
precisare essere, molto umilmente, una ricerca di mercato di un
settore in continuo mutamento.
Il mio interesse è stato quello di porre l‟accento su alcuni concetti
che possono trovare spunto per riflessioni costruttive.
Sono consapevole che i meccanismi che risiedono dietro le quinte
del palcoscenico su cui si esibisce il mercato del gioco d‟azzardo
sono molto complessi.
Meccanismi nei quali risiedano le stesse logiche dell‟economia
moderna, la quale impone l‟uso di strumenti medesimi in tutti i
mercati.
I dati mostrano come questo settore sia uno dei pochi in
controtendenza rispetto alla recessione che ha investito tutti i
mercati del mondo occidentale, e come gli enti pubblici ne hanno
fatto la loro ancora di salvezza.
La panoramica che abbiamo fatto delle microeconomie nazionali è
stata dimostrativa del fatto che “tutto il mondo è paese”, ossia
rispecchiano tutte lo stesso trend.
Abbiamo osservato come l‟industria di Macao abbia sorpassato la
storia del gioco d‟azzardo per antonomasia: la “mitologica” Las
Vegas; ad indicare chiaramente come il mondo orientale stia
gradualmente diventando il padrone indiscusso dell‟economia
futura.
207
Successivamente si è poi osservata l‟Italia, come stato biscazziere
e con un alto tasso di giocatori “dipendenti”.
La politica italiana ha fatto in modo di regolamentare un sistema
atto a “rifocillare” le casse dello stato, forse non curandosi del
rischio di andare ad intaccare i risparmi della popolazione.
Se non vogliamo farne una questione deontologica, ma puramente
finanziaria, ha trovato il miglior business sul quale “puntare”.
In tutto questo scenario, abbiamo osservato la sofferenza delle case
da gioco, che in percentuali stranamente diverse, hanno comunque
evidenziato una perdita sia di immagine che di forza attrattiva.
La domanda da porsi è quella di capire se è finito un mondo,
travolto dall‟inarrestabile flusso delle mode e della tecnologia, o se
c‟è da fare un “mea culpa” delle amministrazioni, che non sono
state in grado di affrontare la sfida.
Oppure è solo una questione di tempi, e l‟errore di aver vissuto
sugli
allori,
pensando
che
la
situazione
si
risanasse
autonomamente, sta solo ritardando il tempo di reazione.
I dati delle 4 aziende italiane, che appartengono ad un mercato che
potremmo definire “oligopolistico”, sono chiari, alcuni giochi, che
nei tempi passati hanno vissuto una notevole celebrità, sembrano
oggi essere surclassati da mode che sfruttano la forza virale della
comunicazione e dei media moderni.
Sembra ormai delineato il futuro dell‟intero comparto sulla “webzone”, creando una concorrenza impari per i casinò “vecchio stile”,
che si trovano costretti ad entrare anch‟essi in questo new business,
ma del quale a mio avviso non sono ne player principali, ne forse
addirittura di seconda categoria.
208
Ma le speranze devono essere coltivate, bisogna credere
fortemente nelle potenzialità che sono intrinseche al brand di
queste aziende.
Sono convinto che c‟è un piccolo particolare sul quale si deve fare
leva.
Le case da gioco sono le prime ad essere entrate nel mercato, anzi
sono coloro che hanno creato il mercato, e come in tutti i settori,
nessuno conosce meglio le necessità e le caratteristiche di un
mestiere di chi questo mestiere lo fa da 100 anni.
Per quanto riguarda Sanremo e il suo Casinò voglio e devo essere
ancora più ferreo nella speranza che il trend si inverta, per il futuro
di questa città, la mia città.
Sono sempre stato convinto, e lo sono tutt‟ora, che il cuore
pulsante di questa piccola cittadina costiera, sia strettamente
connesso all‟andamento di un‟azienda che, oltre a dare un forte
valore occupazionale, garantisce e mantiene ancora stabile la forza
mediatica del brand.
Ho avuto la fortuna di lavorare alcune volte all‟interno della
Casinò S.p.a , dove ho potuto osservare come si affronta il
quotidiano in vari reparti, ed ho avuto altrettanta fortuna nel
parlare ed assimilare l‟esperienza di chi la casa da gioco la vive da
ormai tanti anni.
Per quello che mi riguarda sono state tutte esperienze formative e
lavorative assolutamente gratificanti, che hanno fatto in modo di
far nascere in me una passione.
Credo fortemente, come ho già espresso in questo elaborato,
nell‟esperienza professionale delle persone che orbitano in questo
ambiente, e che sono la prima fonte d‟informazioni dalla quale
prendere spunti per un rilancio aziendale.
209
Sono altresì
convinto che sia necessario
investire sulla
professionalità dei nuovi impiegati, e puntare sulla loro
preparazione, dato che prenderanno il testimone di chi ha formato
in tutto e per tutto la casa da gioco.
Come ho già detto nel testo, io “punterei tutto sulla QUALITÁ”.
Non
si
deve
e
non
si
può
risparmiare
sull‟ospitalità,
sull‟accoglienza, sull‟offerta prodotto e sulla professionalità.
Ad oggi è fondamentale che si rafforzi la sinergia tra la città e
l‟azienda, che sono tenute a lavorare con un fine ultimo comune.
Mai come in questi anni, nonostante l‟impatto della crisi, ho
osservato attentamente la popolarità che Sanremo ha nel
palcoscenico nazionale, e come, in maniera irresponsabile, spesso
non le si da il giusto peso, e come soprattutto non si sfrutti sovente
questo valore aggiunto.
Non ci sono tante soluzioni, l‟amministrazione e i privati devono
capire che è finito il tempo di “mungere”, bisogna investire,
investire con cognizione di causa su progetti di lungo termine.
Antecedentemente non è stato fatto, e capisco che oggi il rischio è
molto più alto, ma ripeto che è da fare un “mea culpa” di chi si è
limitato a stazionare e “batter cassa” nei momenti d‟oro.
Chi oggi gestisce l‟economia sanremese deve pensare al futuro
della città, ma soprattutto al futuro delle prossime generazioni,
poiché è vero che fuori c‟è un mondo da scoprire, ma bisogna
mettere in condizione di poter scegliere se andare a cercar fortuna
o se lottare per una scommessa in cui si crede.
210
RINGRAZIAMENTI
Ovviamente questo testo è un collage d‟informazioni che da solo
non sarei riuscito a reperire, e che solo persone che conoscono
molto bene il settore in discussione, potevano fornirmi.
Un particolare ringraziamento per il sostegno e per l‟onore che mi
ha dato di contribuire alla creazione di questo testo, va sicuramente
al Coordinatore Nazionale Case da Gioco-Ugl Terziario, nonché
grande amico Roberto Spina, che insieme a me ha voluto
fortemente la riuscita di questo progetto.
Tengo a ringraziare inoltre, per il loro contributo tecnico,
Luciano Di Leo, Responsabile Economico Finanziario Casinò SpA
Sanremo, Giampiero Correnti , Responsabile del Personale Casinò
SpA Sanremo, Mauro Rossi , Direttore Corpo Speciale Controlli
Comune di Sanremo, Ivo Collè, Segretario Generale Federgioco, e
la giornalista Anna Maria Rengo di Gioconews.
Ringrazio inoltre Giancarlo Bergamo, segretario nazionale Ugl
Terziario, in quanto sindacato che ha supportato il progetto,
l‟agenzia di comunicazione Federico Crespi e Associati, nella
persona del titolare che mi ha permesso di svolgere questo testo
all‟interno dello stage presso la sua attività, e i suo collaboratori
per il contributo tecnico che mi hanno gentilmente dato, da esperti
nel settore della comunicazione.
Ringrazio
altresì
con
affetto
il
personale
dell‟ufficio
Manifestazioni del Casinò di Sanremo e tutto il reparto dell‟Ufficio
Segretariato del Casinò di Sanremo, ai quale devo molto di questa
mia passione.
211
Si ringraziano anche il Casinò di Sanremo SpA, la Federgioco e
GiocoNews per la collaborazione.
In conclusione ringrazio di cuore i miei genitori, mio fratello e
tutta la mia famiglia che continuano a supportarmi e credere in me.
A maggior ragione devo ringraziare mio padre, Raimondo
Bellanca, per il buon nome che ha lasciato presso il Casinò di
Sanremo, e che mi ha permesso di trovare persone disponibili, che
mi hanno sempre dato modo di essere orgoglioso del nome che
porto.
212
BIBLIOGRAFIA
Sotto sono elencati i testi dai quali ho preso spunti, e dai quali a volte ho
citato alcune parti utilizzandoli come fonte.
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GIUOCO” SUA DISCIPLINA CON PARTICOLARE IGUARDO AL CASINÒ DI SANREMO.
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K.L.KELLER, STRATEGIC BRAND MANAGEMENT, PRENTICE HALL, 2007.
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SINTESI SOCIO COMPETITIVA., EDITORE
G. FABRIS, IL NUOVO CONSUMATORE: VERSO IL POSTMODERNO, F. ANGELI, 2003
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PASTORE – M. VERNUCCIO, IMPRESA E COMUNICAZIONE, APOGEO
GELOSI CARLO, COMUNICARE IL TERRITORIO, FRANCOANGELI, MILANO 2004
ALESSANDRO MOLINARI, "GUIDA ALLE PROMOZIONI" LUPETTI EDITORE
GIANFRANCO CONTE, "SIAMO TUTTI VENDITORI" LUPETTI EDITORE
BULGARINI, SCHWEIZER, CRISTIANO, BIANCO, “GUIDA ALL'IN-STORE PROMOTION”
LUPETTI EDITORE
LUIS BASSAT, GIANCARLO LIVRAGHI, IL NUOVO LIBRO DELLA PUBBLICITÀ, I SEGRETI
DEL MESTIERE, IL SOLE 24 ORE
PIRRO BALCATELLI, MONTECARLO - COME SI POSSA VINCERE - PSICHE - PROBABILITÀ
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GIOVANNI BERNAUS, A MONTECARLO - LA SORTE DELLA ROULETTE LIMITATA E
SOGGIOGATA - ELEMENTI PSICHICI E FACOLTÀ SUGGESTIVE - NUOVISSIMI STUDI E
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LAVANCO G., VARVERI L., 2006, LE NUOVE FORME DELL‟AZZARDO. IN PSICOLOGIA
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LO STATO BISCA, CARLOTTA ZAVATTIERO, ADRIANO SALANI EDITORE. 2010
REVIEWING THE MARKET THE 2009 GLOBAL GAMING BULLETIN, ERNST & YOUNG 2009
(document fondamentale per la ricerca internazionale)
CASINÒ SPA PIANO DEGLI INVESTIMENTI 2010
AAMS - AMINISTRAZIONE AUTONOMA MONOPOLI DI STATO
MEF - MINISTERO DELL‟ECONOMIA E DELLE FINANZE
CONFESERCENTI
LE MANI DELLA CRIMINALITÀ SULLE IMPRESE
(RAPPORTO SOS IMPRESA - 2007)
213
CONSULTA NAZIONALE ANTIUSURA
L’USURA NELLE DIVERSE PROVINCE ITALIANE (RICERCA DI M. FIASCO - 2005)
CESARE GUERRESCHI - PRESIDENTE SIIPAC
(SOCIETÀ ITALIANA DI INTERVENTO SULLE PATOLOGIE COMPULSIVE)
MEDIA & ENTERTAINMENT CONSULTING NETWORK
THE ITALIAN GAMBLING MARKET - 2007
GBGC - GLOBAL GAMING AND BETTING CONSULTANTS
ECA - EUROPEAN CASINO ASSOCIATION
ISTITUTO SVIZZERO DI DIRITTO COMPARATO
EUROMAT - FEDERAZIONE EUROPEA DEL GIOCO DA INTRATTENIMENTO
GFK EURISKO - IL MERCATO DEI GIOCHI - 2007
EURISPES - RAPPORTO ITALIA - 2007
DOXA E HUMAN HIGWAY - G@ME IN ITALY - 2008
IL SOLE 24 ORE
AGENZIE DI STAMPA JAMMA, AGIPRONEWS, GIOCO&GIOCHI
214
SITOGRAFIA
Sottolineo che da questi siti ho preso spunti, e dai quali a volte ho citato
alcune parti utilizzandoli come fonti.
http://www.uglcasedagioco.it
www.britaincasinos.com
www.gioconews.it
www.onlinecasinodollar.com
www.jamma.it
www.playerrewardscard.com
www.federgioco.it
www.eurisko.it
www.aams.gov.it
www.agicoslotjamma.it/
www.casinòsanremo.it
www.anit-it.it
www.casinovenezia.it
www.casinodelavallee.it
www.casino-on-lineitaliano.com
www.casinocampione.it
www.gfk.com
www.comunedisanremo.it
www.wikipedia.it
www.giocoegiochi.com
www.casedagioco.it
www.pokerstars.it
www.benessere.com
www.lottomatica.it
www.Eurisko.it
www.giochi24.it
www.casinonline.it
www.king.com
www.laroulette.net
www.pokeronline-italia.it
www.codacons.it
www.wildjack.co.uk
www.bwin.it
www.rga.eu.com
www.casinopokeritalia.it
www.viaden.com
www.scommettereonline.com
www.h2gc.com
www.italiadazzardo.com
www.pickanews.com
www.casinolugano.ch
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accompagnata dall'indicazione dell'autore e della fonte comprensiva di indirizzo internet: www.uglcasedagioco.it.
Per eventuali comunicazioni scrivere a:
[email protected]
[email protected]
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