INDICE - Sanremo News
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INDICE INTRODUZIONE 7 CAPITOLO I L’INDUSTRIA DEL GIOCO 1.1: Panoramica dell‟industria del gioco 11 1.1.1:L‟industria del gioco in Australia 15 1.1.2:L‟industria del gioco nella Repubblica Ceca 19 1.1.3:L‟industria del mercato francese 24 1.1.4:L‟industria del mercato tedesco 30 1.1.5:L‟industria del gioco a Macao 39 1.1.6:L‟industria del mercato spagnolo 47 1.1.7:L‟industria del Reno Unito 52 1.1.8:L‟industria del gioco negli USA 62 CAPITOLO II L’ITALIA 2.0:L‟Italia 75 2.1:Normative in ambito di gioco d‟azzardo in Italia 80 2.2:La mappatura del gioco pubblico 84 2.3:Il mercato. L‟analisi economica 87 2.4:A livello mondiale l‟Italia guida la classifica della spesa procapite per il gioco legale 90 2.5:Costi sociale, economici e relazionali 91 2.6:Lo scenario futuro in Italia e nel Mondo 94 1 CAPITOLO III IL GIOCO ONLINE 3.1:L‟industria settore online 105 3.2:Il Mobile 112 3.3:descrizione del giocatore medio del casinò online 119 3.4:Il Texas Hold‟em Poker 120 3.5:Le Videolottery(VLT) 130 3.6:Alcune considerazioni 134 CAPITOLO IV I CASINO’ 4.0: I Casinò 137 4.1: I casinò italiani(crisi di un modello) - Cenni storici 140 4.2:La situazione ad oggi delle strutture “vecchio stile” 145 4.3:Alcuni dati 147 4.4:L‟organizzazione aziendale 160 4.5:Compiti e funzioni dei reparti 162 4.6:Comunicazione d‟Impresa 165 4.7:Marketing aziendale 170 4.7.1:La politica del personale 171 4.8:Il Target 174 4.8.1:Dal vizio alla dipendenza 179 4.8.2:Dalle motivazioni ai fattori di rischio nel gioco 184 4.8.3:Dominare il desiderio di dominare il fato 185 2 CAPITOLO V SANREMO 5.0:Sanremo 189 5.1:Casinò di Sanremo 192 5.2:Piano degli investimenti 193 5.3:Il prodotto online e il layout del Casinò di Sanremo 196 5.4:Attività Promozionali 200 CONCLUSIONI 207 RINGRAZIAMENTI 211 BIBLIOGRAFIA 213 SITOGRAFIA 215 3 4 (Coordinamento Nazionale Case da Gioco) http://www.uglcasedagioco.it/ “IL GIOCO DEL GIOCO D’AZZARDO” di Gian Piero Bellanca (Centro studi Ugl) 5 6 Introduzione « Si dice che il minimo battito d‟ali di una farfalla sia in grado di provocare un uragano dall‟altra parte del mondo » Questa metafora naturalista fa intendere perfettamente la situazione in cui si trova la nostra società odierna, mostrandone anche il delicatissimo equilibrio “precario” che purtroppo sembra essere l‟unica certezza. Si deduce quindi che tutte le strategie adottabili risultano inefficienti di fronte ad ogni minima variazione percettibile ed a qualunque livello strutturale. Una strategia è la descrizione di un piano d'azione di lungo termine, usato per impostare e successivamente coordinare le azioni tese a raggiungere uno scopo predeterminato. La strategia si applica a tutti i campi in cui, per raggiungere l'obiettivo, sono necessarie una serie di operazioni separate, la cui scelta non è unica e il cui esito è incerto. L‟evolversi della società, dei mercati, delle mode, della politica e di quel concetto tanto discusso qual‟é la “globalizzazione”, rende necessario un attento studio strategico con annesse competenze in ogni settore della realtà economica-commerciale. In un mondo in continuo adattamento ad una situazione di costante incertezza, il singolo soggetto è obbligato a confrontarsi incessantemente con tutti i player che rientrano direttamente ed indirettamente nel suo iter operativo. Ed è proprio da questo concetto di base che si da‟ il via alla costruzione di ogni singolo tassello che darà poi vita alla struttura portante di un‟attività . Si inizia sempre con una strategia atta a valutare il contesto, in senso ampio del termine, prendendo consapevolezza di se stessi e di ciò che si deve conoscere. 7 Il business del gioco, termine che reputo ormai riduttivo per definire un così vasto mercato, rientra in questo scenario in ogni suo elemento. L‟intenzione di questo elaborato è quella di mettere in luce ad ampio spettro la situazione del gioco d‟azzardo nelle varie forme in cui si manifesta a livello globale. Saranno trattati i meccanismi che quest‟industria utilizza per generare l‟indotto e, attraverso quali soggetti questi meccanismi si compiono, sfruttando logiche politiche ed economiche delicate, con equilibri ben definiti. Il mutamento delle logiche di mercato stanno radicalmente cambiando questo settore, ancor più degli altri, poiché i mezzi e le tecnologie a sua disposizione hanno permesso un ampliamento esponenziale del target. Il gioco, che ha cambiato le proprie caratteristiche di mercato, adeguandosi in maniera completa alle nuove esigenze del mondo, e si propone come business leader nell‟era dell‟e-commerce. Si parla infatti di processi che stanno portando inesorabilmente ad un cambiamento funzionale del comparto intero, il quale si prepara ad affrontare il proprio futuro nella web-land. Un passaggio successivo concerne l‟analisi delle strutture “vecchio stile” del settore: Le case gioco. Sarà analizzato il comparto a livello internazionale, per osservare i diversi approcci e le diverse strategie adottate per rispondere al cambiamento. Studieremo la situazione in cui si trovano queste tipologie aziendali, considerando la crisi economica di fine decennio, ma soprattutto 8 considerando il notevole sforzo gestionale al quale sono chiamate a rispondere. Si contestualizzerà la situazione del mercato italiano con tutte le sue ramificazioni facendo un‟attenta analisi delle istituzioni e dei soggetti presenti sul territorio. Successivamente alle considerazioni stabilite come premesse, l‟interesse principale, che ha generato le basi per questo studio, deriva dal desiderio di ricercare strumenti e metodologie risolutive e trasportabili nella realtà sanremese per la propria azienda leader. L‟obiettivo di questo elaborato è mettere in atto, attraverso un‟analisi accurata del mercato che si sta affrontando, una valutazione di alcuni strumenti da poter utilizzare all‟interno della struttura “Casinò Municipale di Sanremo S.p.a”. Si tiene a precisare che il medesimo scritto è succedaneo ad un testo elaborato nel 2007 titolato “Il marketing delle case da gioco”. 9 10 CAPITOLO I L’ INDUSTRIA DEL GIOCO Panoramica dell‟industria del gioco nel mondo. Ritengo opportuno fare una panoramica dell‟industria gioco, nell‟ottica di andare leggermente più in la‟ rispetto alla normale visione dei mercati nazionali e locali. Il nostro sguardo al mondo del marcato del gioco d‟azzardo, ha sicuramente l‟intento di osservare come si muovono e attraverso quali canali si muovono gli altri operatori di settore, ma soprattutto di quantificare l‟offerta del comparto intero(per quanto sia in mia possibilità). Il minimo comun denominatore che lega tutte le imprese player in questo campo, è l‟offerta che viene generata (prodotto), ma ciò che differisce in maniera sostanziale, è la capacità di attrattiva che esse hanno intrinseche nel loro brand. Ma quali sono gli strumenti che servono ad accrescere il proprio core value e di conseguenza il proprio brand? Con la panoramica che ci accingiamo ad osservare viene quasi istintivo utilizzare uno degli strumenti più consultati nel marketing odierno: il Benchmarking. Con benchmark, o più spesso e coerentemente definito con il termine inglese "benchmarking", in economia si intende una metodologia basata sul confronto sistematico che permette alle aziende che lo 11 applicano di compararsi con le migliori imprese, e soprattutto, di apprendere da queste per migliorare il proprio andamento nel mercato. Infatti, una delle maggiori qualità che un imprenditore deve avere, è quella di osservare ciò che altri imprenditori dello stesso settore (e non) fanno in termini di dinamismo aziendale. Il benchmarking è una delle più innovative attività utilizzate delle aziende multinazionali, perché si basa su una semplice teoria di marketing: “Adattare iniziative di successo di altri alla mia azienda” Oltre tutto, oggi risulta molto semplice osservare ed ispirarsi ad altre aziende grazie alla facilità di reperimento di dati, informazioni e documenti. La visione ad ampio spettro del mercato di nostro interesse, non può prescindere da un concetto basilare che ormai domina la scena nei conti economici da molti anni. La crisi mondiale che ha investito l‟economia globale del mondo occidentale, ha distrutto le basi sulle quali si ergevano le previsioni degli anni a seguire. In tutto il mondo si sono rivisti i prospetti e le statistiche aziendali che andavano dal 2007-2008 in poi. La crisi economica del 2008-2011, originaria degli Stati Uniti, ha avuto luogo dai primi mesi del 2008 in tutto il mondo, intaccando tutte le economie di scala e conseguentemente tutte quelle filiere esistenti per ragioni sinergiche. Tra i principali fattori della crisi figurano gli alti prezzi delle materie prime, una crisi alimentare mondiale, un'elevata inflazione globale, la minaccia di una recessione in tutto il mondo, così come una crisi creditizia ed una conseguente crisi fiduciaria dei mercati borsistici. 12 Nonostante tutto, il mercato del gioco(in senso vasto del termine) ha mantenuto un trend costante, anzi in molti casi è andato leggermente a salire. Questo perché, molto probabilmente, la speranza nella dea bendata ha coinvolto un maggior numero di persone, e la possibilità di risanare la propria situazione economica con un “costo” relativamente basso, attirava sicuramente di più degli interessi sul conto bancario e le sicurezze che questo generava. Inoltre c‟è da sottolineare lo sviluppo esponenziale delle tecnologie informatiche del settore, che ad oggi permettono di accedere a qualsiasi tipologia di gioco dal proprio computer di casa. Altro elemento, che diede un plus notevole al comporto, fu anche la massificazione del Texas hold‟em poker, che ha avuto negli ultimi anni una crescita esponenziale degli “sportivi” dediti. Ma se questo sembra essere un dipinto roseo del settore, andando leggermente più in profondità, si legge un declino vertiginoso di alcuni comparti, quali le case da gioco e i loro prodotti di punta. Infatti nel mondo del gioco (ma non solo) sono state particolarmente colpite le aziende che hanno esaurito i fondi per completare i progetti in costruzione a causa della crisi . I conti ed i prospetti fatti prima del 2007/2008, che facevano da supporto alle iniziative aziendali, si sono in un breve periodo dimostrati del tutto irrilevanti. Le imprese , che si sono trovate coinvolte a livello finanziario con istituti creditizi, hanno dovuto affrontare notevoli complicazioni, a volte insormontabili e a volte altamente significativi da essere costretti a modificare progetti in fase di attuazione. La soluzione più logica da attuare è stata quella di ridimensionare gli investimenti e restringere la forbice dei costi. 13 Tengo a precisare che alcuni dati, vista la loro difficoltà di reperimento, sono relativi al 2007-2008-2009, mentre per altri di più semplice rilevazione risalgono ai giorni nostri. L‟intento è comunque quello di osservare in quale modo è strutturato il mercato del gioco a livello globale. Saremo molto più attendibili con i dati relativi alle case da gioco nazionali, sulle quali il nostro interesse è particolarmente focalizzato. 14 L‟industria del gioco in Australia Tradizionalmente in Australia le principali sono le forme corse, le di gioco d'azzardo scommesse e le lotterie. Dal 1980 la liberalizzazione del settore ha portato ad una proliferazione dei prodotti del gioco d'azzardo in modo considerevole. Oggi, quest‟industria può essere raggruppata in due macro categorie: Il gioco d‟azzardo per danaro( che comprende lotterie, poker, macchine da gioco, i giochi da casino, il Keno e il gioco interattivo) e le scommesse live degli eventi. Le scommesse comprendono scommesse sportive internazionali, che possono essere in o fuori corso, di persona, per telefono o via Internet. Il Racing scommesse comprende scommesse legali sui risultati delle corse dei cavalli (di razza e cablaggio), delle corse dei levrieri, di bookmaker e totalizzatori, sia in corso che fuori corso. Nel Gaming( ossia giochi aleatori) la spesa del gioco d'azzardo pro capite in Australia è aumentato del 0,5% tra il 2005 e il 2007, ed il maggior aumento è stato dovuto principalmente alle slot machines. Nel 2006-07, le entrate hanno registrato il picco più alto del settore, fermandosi a 120,5 miliardi di dollari, considerando anche il fatto che ai residenti australiani non era consentito l‟accesso interattivo ai siti di gioco per il Commonwealth. 15 Nel 2008 questa tipologia di gioco ha raggiunto i 105,1 miliardi di dollari, sui 153 totali di tutto il mercato di settore australiano. La rapida espansione del settore è stata poi agevolata dall‟allentamento delle restrizioni di gioco legale, e dagli sviluppi della tecnologia di gioco. Le modifiche normative che hanno permesso l‟ espansione delle macchine da gioco in alberghi e club, ha fornito un notevole impulso al comparto dei giochi, soprattutto di quelli elettromeccanici. Le slot machines, soprattutto i videopoker, hanno registrato l‟83% di tutto il movimento dell‟azzardo legale, per raggiungere i 111.3 miliardi di dollari nell‟arco del 2006-2007 e mantenendo le stesse cifre tra 2007-2008 nonostante la crisi. Lotteria Gli operatori di settore in Australia sono sia di proprietà del governo, sia in forma privata. Gli operatori privati sono “Tattersall's” a Victoria e Queensland e la “Territory Lottery Company” nel Territorio del Nord. Nel 2006-07, la spesa totale per i prodotti della lotteria in Australia è stata di 0,98 miliardi di dollari . Alla fine del 2007 il Governo di Victoria concesse una licenza per i prodotti di gioco aleatorio ad una lotteria estera controllata dalla Intralot, , ma con una premessa che tutte le licenze per le scommesse e giochi a Victoria avrebbero avuto scadenza nel 2012. 16 Casinò gaming I giochi da casinò, stimano nel 2008 una fatturato di 3.38 miliardi di dollari, inserendo nel suo complesso anche le piccole strutture nei più ristretti stati, quali Territorio del Nord (2 casinò), Tasmania (2), Townsville (1), Cairns (1) e Canberra (1) che hanno generato un totale ricavi medio per 39 milioni di dollari ciascuna. I casinò con sede in Adelaide, sulla Gold Coast, Perth e Brisbane, hanno generato ricavi per 275 milioni di dollari ciascuno. I casinò di dimensioni comparabili a quelli di livello internazionale, quali il Casinò di Melbourne e quello di Sydney, hanno fatturato oltre 495 milioni di dollari ciascuno. La casa da gioco di Sydney e il Casinò di Melbourne dominano l‟industria con più del 59% del totale. Scommesse Le scommesse in Australia sono principalmente fondate sulle corse dei purosangue, sulle corse al trotto e sulle gare di levrieri da corsa. Nel 2006-07, il totale delle entrate di questo mercato è stato di 13,5 miliardi di euro, che costituiva 89% del totale scommesse in Australia. 17 Tabella rappresentativa dei giochi permessi nel continente australiano suddiviso per stati: 18 L‟industria del gioco nella Repubblica Ceca Il mercato ceco del gioco d'azzardo è regolato dalla legge n. 202/1990 sulla raccolta delle lotterie e altri giochi simili, che disciplina in maniera uniforme il gioco d'azzardo. Risulta essere una regolamentazione molto rigida, sviluppatasi negli anni 90 per dare un ulteriore impronta legiferante in termini di disciplina di settore. . Le lotterie e i giochi di probabilità similari, che non soddisfano le condizioni previste dalla normativa, non permettono la concessione della licenza. L'atto fu ampliato nel 1993 con una direttiva per le Slot Machines, e nel 1998 ulteriormente modificata con l‟inserimento del principio di “Monitoraggio e Conservazione” in direttiva dei Casino, e infine nel 1999 con un‟ultima direttiva sugli annunci delle competizioni in materia di eventi e lotterie. La legge del 1998 ha dato potere ai comuni locali per disciplinare le zone dove potevano essere collocate le slot machines. Nel frattempo è stata data una maggiore parte dei proventi derivanti da queste alle concessionarie con percentuali lievemente superiori a quelli in vigore. I regolamenti di gioco attuali permettono il gioco d'azzardo solo a coloro che hanno gli indirizzi registrati nel territorio della Repubblica Ceca, e ai quali è stato concesso il rilascio della licenza da parte di un'autorità competente. Se questi giochi sono gestiti dallo Stato, quindi dal Ministero delle Finanze o da un ente di Stato nominato, esse svolgono l‟attività con facenti veci del titolare della licenza che detiene la totale responsabilità legale. Parte dei profitti di questo mercato devono essere utilizzati per scopi sociali, medici, sportivi, ambientali, culturali o di altri progetti, che comunque sono a vantaggio di attività di interesse pubblico. 19 La porzione di profitto utilizzato per questi progetti deve essere almeno del 6%, fino ad un massimo del 20%. La gestione nella Repubblica Ceca per le scommesse all‟estero (tra cui la vendita dei biglietti della lotteria estera, la partecipazione a scommesse all'estero in cui le scommesse sono pagate all'estero, la collezione di scommesse per i giochi gestite all'estero, o ancora la mediazione di scommesse per i giochi gestiti all'estero) è severamente vietata dalla normativa vigente. Ma il Ministero delle Finanze può, secondo sua discrezione, concedere un esonero da tale divieto, al fine di garantire la reciprocità dell‟interesse. I dati(relativi purtroppo al 2007-2008) mostrano come anche nella Repubblica Ceca la maggior quota di mercato di questo settore è ricoperta dalle slot machines con quasi il 53% del fatturato dell‟intero sistema, seguita dall‟11% del settore scommesse e dal 9 % delle case da gioco. Successivamente troviamo le lotterie con un 7 %. Nel 2007, per quanto riguarda la spesa totale, i Cechi hanno speso 3,86 miliardi di euro sulle scommesse, che è di circa 363.000.000 € in più rispetto al 2006. Ciò rappresenta una crescita anno su anno di un tasso del 10,4%. Secondo il Ministero delle Finanze, ogni adulto ceco spende circa 38 € al mese sul gioco d‟azzardo. Mentre in controtendenza, come per tutti gli altri paesi, l‟importo scommesso nei casinò è diminuito di oltre l‟8%. L‟aumento globale delle giocate, è stato causato dall‟aumento esponenziale del numero delle slot machines, e nel massimo di scommessa consentita dalle macchine. 20 Infatti sono state aggiunte 60.841 macchine da gioco nella Repubblica Ceca solo nel 2007 (3.511 di queste erano situate nei casinò). In questa tabella si osserva lo sviluppo del comparto gioco dal 2002 al 2007 dei vari settori con l‟annesso grafico esplicativo. 21 Il grafico circolare delle quote di mercato in percentuale. 22 Andamento della situazione in profitti delle diverse categorie di mercato al 2007. 23 L‟industria del mercato francese. I Casinò in Francia rappresentano il 14% del mercato del settore gioco. L'industria ha avuto un forte sviluppo nel 1987, quando le slot machines sono state autorizzate a livello nazionale. I Casinò una volta erano ammessi solo in località balneari e termali, ma la legge oggi è diventata molto più flessibile. Ma riamane comunque imprescindibile l'autorizzazione a gestire un casinò da parete del Ministro degli Interni. Nel 2006 la Francia ha attraversato il traguardo di 20.000 slot machines suddivise nei vari casinò. Nel 2008, le slot machines sono state le responsabili per il 93% dei ricavi delle case da gioco. Con il calo dei giochi da tavolo oggi queste strutture non sono più redditizie come un tempo, e l‟unica ancora di salvezza rimangono i giochi elettromeccanici. Questo avviene a causa della loro (tradizionale) sensibilità alla variazione della situazione economica e giuridica del paese. La recessione economica ha colpito i casinò della riviera francese con particolare durezza, che si sono trovati negli ultimi anni a contrastare quotidianamente l‟imminente cessione delle attività . Analizzando l‟offerta gioco, si nota che la fairoulette è presente in 147 casinò ed è il gioco da tavolo più seguito in Francia, mentre per assurdo la roulette francese ha registrato un notevole calo nei ricavi lordi nel 2008. Nel 2007, il Ministero dell'Interno ha deciso di consentire il Texas hold'em poker e l‟apertura dei tavoli per i 24 tornei nei casinò francesi, tanto che nel 2008, il gioco del poker ha ricavato 35.300.000 €. Infatti il Texas hold'em, è attualmente il più popolare gioco di poker, che ha maturato significative cifre negli ultimi anni, grazie alla notorietà ottenuta attraverso i tornei di poker televisivo e siti di gioco online. Oggi dagli 800.000 a 900.000 francesi sono segnalati per essere giocatori di poker texano. Attraverso movimenti di capitali e di interessi si sono creati i presupposti per fusioni ed acquisizioni delle società di Casinò, che hanno di conseguenza portato alle creazione di un mercato molto concentrato delle case da gioco. Nel 2008, le due principali società, Groupe Lucien Barrière e Groupe Partouche, proprietarie di 80 casinò sui 196 esistenti, che rappresentano oggi circa il 58% del peso del mercato “case da gioco”, hanno registrato margini progressivamente in calo da diversi anni (gli utili al lordo delle imposte sono scesi del dal 45% del valore aggiunto nel 2001 a circa il 35% nel 2008) che non riescono a colmare e trovandosi obbligati a vendere proprietà intestate alla società per rientrare dai debiti. L'industria dei giochi è fortemente regolato dalle legiferazione francese, ed il rapporto tra l‟industria del gioco generalizzato ed i casinò è spesso teso. I casinò, come le altre imprese in Francia, hanno un contratto nazionale in specifico accordo con i loro dipendenti. Questo accordo stabilisce in particolare il sistema di pagamento dei dipendenti delle case da gioco, che determina la suddivisione degli introiti tra l‟azienda ed i dipendenti. 25 La crisi che ha investito queste strutture ed il loro inesorabile declino hanno determinato tensioni non indifferenti tra dipendenti ed aziende, delineando una crisi di settore mai vissuta precedentemente. Inoltre, i casinò devono pagare le tasse solitamente come imposta sul reddito, come imposta fondiaria e come l‟imposta sul valore aggiunto (non deducibile dalle attività di gioco). Altresì sono obbligati a inserire nei costi fissi anche il CRDS fiscale (rimborso dei debiti previdenziali), pari al 3% del valore del volume (contributo di gioco sociale dei tavoli, generalizzato), per e un la tassa CSG importo pari al 9,5% del 68% delle slot machines. Le case da gioco devono restituire almeno l'85% delle poste giocate nelle slot machines a coloro che tentano la fortuna. Cosa, che potrà sembrare anomala è che la legge francese regola tutte le operazioni delle case da gioco, come il numero dei dipendenti per tipo di gioco, l'ammissione dei giocatori, tipi di giochi permessi e la minima restituzione delle tariffe per le slot machines, che come detto in precedenza si attesta anche all‟85%. Prima del 2006, i giocatori da tavolo erano tenuti a fare il "check in " mostrando la loro carta d'identità, e versare una quota d‟iscrizione , mentre l'ingresso per la roulette francese e le slot si era liberi da tali controlli. Nota positiva è l‟imposta di bollo, una tassa imposta documenti che è stata abolita dal 1° maggio 2006, sui ma i controlli dell‟identità sono divenuti obbligatori per gli ingressi in tutti i casinò( come in Italia). 26 Il decreto nazionale, che proibisce il fumo nelle sale da gioco, entrato in vigore il 1° gennaio 2008, impatto diretto e forte sulla totalità rispetto all'anno fiscale 2008, ha avuto un dei giochi da tavolo: essi hanno registrato una diminuzione del 13% rispetto al 2007. La crisi economica non ha risparmiato nessuna delle 196 case da gioco francesi, che hanno tutte visto i loro introiti scivolare drasticamente verso il basso. Anche i ricavi del primo classificato dei casino, l‟ Enghien-lesBains, è diminuito del 10,4% nell'anno fiscale 2007/2008. Secondo le statistiche i giocatori nei casinò francesi spendono una media di 40 € procapite al mese, rispetto agli 80 che spendevano nel 2006, facendo evidenziare, inoltre, anche una minore presenza nelle I sale risultati come la nel voce da 2008 sono stati ancora del debito globale delle gioco. più preoccupanti strutture che è stimato per 1,5 miliardi €. Sempre nello stesso anno, le due più grandi aziende del settore, Partouche e Lucien Barrière, hanno dovuto riorganizzarsi, sia finanziariamente che strutturalmente. Recentemente è stato messo in evidenza come il reparto online del mondo gioco in Francia, ha dato rilancio sia ai giochi tradizionali, ma soprattutto ai nuovi skillgames, i quali hanno portato e stanno portando una serie di nuovi clienti (principianti) che si apprestano a diventare i futuri fruitori dei servizi proposti dalle case da gioco(forse). Gli anni successivi alla crisi hanno registrato un ulteriore declino degli introiti, purtroppo non quantificabili da questa ricerca, ma dato l‟alto numero delle case da gioco presenti nel paese, la 27 Francia rimane comunque al primo posto per gli incassi del 2010 con 2,4 miliardi di euro generati dalla totalità delle imprese. Di seguito la tabella rappresentante l‟iter delle case da gioco francesi in termini di giochi da tavolo sino il 2007. . In controtendenza le slot machines registrano un aumento continuo e che tutt‟oggi mantiene il mercato intero. 28 Prospetto della ripartizione del mercato case da gioco francesi con la relativa classifica in base agli incassi. 29 L‟industria del mercato tedesco. Il gioco d'azzardo tedesco è un mercato che in gran parte è riconducibile per proprietà allo Stato e alle istituzioni da esso controllate. Questo mercato è cresciuto fino al 2006, principalmente a causa dell'espansione machines, nel settore delle slot per la crescente popolarità delle scommesse sportive e per un aumento del numero di siti di gioco online. A Gennaio 2008, il nuovo Treaty Interstate Gambling (ITG), è entrato in vigore a seguito delle considerazioni e delle decisioni della Corte costituzionale federale (28 richiedono forti protezioni contro Marzo la dipendenza 2006) che dal gioco d'azzardo. Nonostante le pressioni della Commissione Europea per aprire il mercato alla concorrenza e al mercato europeo, la commissione, presieduta per altro da alcuni ministri tedeschi, ha definito tramite la politica interna sul gioco, una solidificazione del monopolio sulle lotterie, sull‟ on-line e sulle scommesse sportive in Germania. L'ITG ha però portato avanti alcune tesi contrastanti. Si sono imposti divieti sulla pubblicità delle lotterie in televisione, internet , attività di telemarketing e promozioni sullo sport privato dei fornitori di scommesse , tutte iniziative che si pongono come obiettivo la protezione del giocatore. Inoltre si è fatta carico di alcune decisioni giudiziarie , che hanno causato una forte incertezza per quanto riguarda il diritto e la sicurezza. 30 È da considerare che è intervenuta ampiamente sul controllo del settore online delle stesse lotterie, per mantenere un monopolio non indifferente, disincentivando quindi i privati attraverso normative vincolanti e deterrenti. Ma essa ha anche avuto un impatto finanziario diretto per gli operatori di proprietà statale del settore. Ad esempio la diminuzione di entrate nette, perché non sono più autorizzati a vendere o pubblicizzare i propri biglietti di lotteria via internet, in televisione o via telefono. Queste tabelle rappresentano il trend del mercato tedesco tra il 2003-2008 e le quote di mercato dei settori specifici. 31 32 Tuttavia, il gioco d'azzardo tedesco, è un mercato che offre ancora una grande varietà di prodotti da lotteria , anche se l‟impronta dell'ITG ha causato perdite notevoli sui ricavi. Il leader negli ultimi due anni, è il segmento delle slot machines che è cresciuto fortemente con lo sviluppo tecnologico. Nonostante il campionato del mondo di calcio del 2006 abbia fatto aumentare le scommesse sportive in modo esponenziale, gli anni successivi all‟evento hanno registrato un calo significativo del comparto. L‟ultimo dato disponibile del fatturato tedesco stimato risale al 2008 con 15,6 mld di € nel globale dell‟industria gioco che a differenza degli altri paesi , in quegli anni, è andato a diminuire leggermente. Ognuno dei sedici stati federali possiede una delegazione del potere in materia di gioco, così da stabilire le normative di casinò, lotterie e scommesse sportive. Si aggiunge a questo la particolarità che ognuno di essi è libero di determinare la propria aliquota fiscale. Il mercato tradizionale del gioco d'azzardo tedesco è stato, ed è ancora, caratterizzato dalla significativa importanza della lotteria nazionale. 33 34 È da fare un piccolo excursus sul monopolio della lotteria che in Germania è gestita e monopolizzata, come suddetto, da un ente istituzionale che si definisce DLTB (Deutscher Lotto- und Totoblock). Esso è rappresentato in 16 stati federali tedeschi in merito alle loro lotterie locali, ed è stato in grado di fatturare nel 2008 circa 6,7 mld di euro. Come già preannunciato, la lotteria tedesca offre varie forme di prodotto, ma quella tradizionale rimane di gran lunga quella più popolare, con annesse cifre sostanziose a livello di introiti. 35 Bisogna precisare che con questo termine si identificano le lotterie sportive, il bingo, le lotterie di beneficenza e le lotterie regionali (o lotterie locali). Da ciò ne deriva che l‟indotto della lotteria classica si deve stimare all‟interno di una cifra molto più ampia che, nel 2008, secondo le stime è stata di circa 4,2 mld di euro. A causa di cambiamenti demografici e della crescente influenza della crisi finanziaria, si è verificata una stagnazione e una riduzione ulteriore degli attesi ricavi con conseguente diminuzione del mercato percentuale. Fino ad oggi l‟ITG non ha raggiunto gli obiettivi che si era prefissata, e tantomeno è riuscita a garantire i redditi previsti per le lotterie di stato, tralsciando anche delle garanzie che i giocatori dovrebbero avere certe. Anche in questo paese la promozione attraverso i vari canali della comunicazione, e la vendita attraverso i mezzi telematici sono severamente vietate. Quindi in un‟ottica futura, la perdita di questi strumenti di marketing essenziali, potrebbe aggravare il calo delle vendite, facendo ricadere gli aspetti negativi sui fornitori di prodotto. Prima o poi si potrebbe anche mettere a repentaglio il finanziamento di varie associazioni sportive, progetti sociali ed eventi d'arte. Ci sono quattro categorie di scommesse legali in Germania: due tipi di Toto e due tipi di Oddset (legati al calcio). Il reparto scommesse rimane tradizionalmente molto legato al settore sportivo, che da solo ha generato nel 2008 2,5 mld €, riscontrando comunque un trend negativo in linea con l‟andamento generale. 36 Per quanto riguarda i casinò, essi ricoprono una percentuale molto bassa dell‟intero sistema. Il segmento delle case da gioco ha avuto un calo significativo in termini di fatturato dal 2006 in poi, il che identifica un momento di crisi evidente che sembra non trovare una via di uscita. Come per gli altri settori del gioco d'azzardo del mercato tedesco, anche queste aziende vivono una recessione da un punto di vista dello sviluppo di settore, che è stato limitato dalle normative ed in via eccezionale dalle elevate aliquote fiscali. Sui ricavi lordi di queste strutture non c‟è una regolamentazione che definisca chiaramente il settore a livello nazionale. Ciascuno dei 16 stati federali ha una propria imposta da porre in essere per le aziende sotto la propria giurisdizione, che devono seguire determinati requisiti e riferimenti di localizzazione che vengo sempre delineati dallo Stato federale di rifermento. Solitamente il Ministero degli interni è il responsabile per la delegazione delle licenze e il Ministero dell‟Economia è il sovraintendente commissionario per il settore finanziario. In più queste licenze hanno una particolare codifica in termini di tempi della durata della concessione , che normalmente va dai 5 ai 15 anni, facendo vivere una sorta di pressione ai detentori della concessione. I casinò tedeschi patiscono in maniera evidente la concorrenza dei casinò online illegali e i nuovi giochi telematici di nuova generazione. Quest‟ultimi nel 2008 hanno movimentato circa 720 mln di euro. Il settore delle case da gioco è comunque in una crisi davvero determinante, portando gli addetti ai lavori a discutere nel 2008 anche la normativa europea sulla legge antifumo. 37 Si sosteneva la tesi che fumo e gioco d‟azzardo fossero due elementi inscindibili, il che avrebbe portato alla diminuzione drastica della clientela. In questo senso, qualcuno, ha calcolato(in termini probabilistici) la chiusura di tre quinti delle aziende di settore in soli 4 anni. Come nel resto del mondo, le case da gioco stanno vivendo un cambiamento strutturale di dimensioni titaniche, poiché non solo la richiesta di prodotti sta cambiando, ma anche il cliente di riferimento muta notevolmente le sue esigenze. In Germania, il 77% dei ricavi dei Casinò è generato dalle slot machines, e solo un quarto di tutto l‟indotto è generato dai tavoli da gioco (circa quello che avviene nei Casinò italiani). 38 L‟industria del gioco a Macao Macao, è costituita dalla Macao Penisola, da Taipa e Coloane, e copre 29,2 kmq , circa un sesto della zona di Washington, D. C. Nonostante le sue dimensioni, la città è abitata da appena 550.000 abitanti. Il reparto gioco oggi ha delle entrate maggiori di Las Vegas e Atlantic City, risulta essere infatti per entrate ed indotto generato dal mercato “gioco”, la prima industria al mondo. La crescita della città è principalmente attribuibile alla vicinanza di questa alla Repubblica Popolare Cinese, ad un'ora di traghetto da Hong Kong, ma soprattutto per l‟elevato numero di benestanti che vivono nelle principali città costiere del continente. Si stima che più di 100 milioni di persone risiedono ad una distanza raggiungibile da Macao in tre ore e più di 1 miliardo di persone vivono all'interno di un spazio raggiungibile con un volo aereo di tre ore. Il passaggio alla nuova normativa nei primi anni del 2000, ha permesso l'aumento delle concessioni e di sub-concessioni che hanno dato un imput significativo per lo sviluppo del luogo. Ci sono sei concessioni (di cui tre sub-concessioni) , che hanno l‟autorizzazione a offrire giochi aleatori da casinò. Esse sono: • Sociedade de Jogos de Macao (nota come SJM, diretto da Stanley Ho) • Galaxy Casino (controllata di Galaxy Entertainment Group di Hong Kong) 39 • Wynn Resorts (noto come WYNN; Steve Wynn) • Las Vegas Sands (noto come LVS; Adelson Sheldon) • MGM Grand Macau (una partnership tra MGM Mirage e Pansy Ho, figlia di Stanley Ho) • Melco PBL Entertainment (conosciuta come MPEL; un partenariato tra Melco di Hong Kong e tradotti Australia e Broadcasting Limited, ora scissa). Nel primo semestre del 2008, la città Macao ha vissuto il suo più alto livello di crescita economica dopo l'apertura del primo casinò in stile Las Vegas nel 2004. Nel corso degli ultimi tre anni, i ricavi del gioco sono aumentati da 7.1 mld di dollari del 2006 ai 10.4 del 2007, ai 13.6 del 2008.Una crescita che ha praticamente raddoppiato l‟indotto in 2 anni e poco più. Tuttavia, il confronto è in qualche modo distorto dall‟ingresso nel mercato di società che nel 2007 hanno fatto investimenti e che hanno dato origine a nuove aperture, tra cui il Grand Lisboa (febbraio 2007), Crown Macao (Maggio 2007), Venetian Macao (agosto 2007) e l‟ MGM Grand (dicembre 2007). Va notato comunque che nel 2008 anche nel “paradiso dell‟azzardo” è giunta la ventata negativa della crisi sui ricavi dell‟industria del gioco. I ricavi per ogni trimestre del 2008, a partire dal secondo trimestre, sono stati inferiori rispetto al trimestre precedente. I ricavi di gioco nel secondo trimestre del 2008 sono stati inferiori del 3,1% rispetto 40 al primo trimestre 2008 ed i ricavi nel terzo trimestre sono stati del 10% inferiori rispetto al secondo trimestre. Ma nonostante tutto mantengo ad oggi ancora introiti di tutto rispetto. Macao si basa fortemente sui turisti cinesi per sostenere la sua principale industria, tanto che quando Pechino sotto il boom della crisi mondiale, aveva ridotto drasticamente i visti per i residenti della Cina continentale, si era temuto per tutto il sistema sul quale la penisola si basava. Delle indiscrezioni fecero passare questa operazione come un disincentivo da parte delle istituzioni cinesi(da sempre popolazione di giocatori in tutto il mondo) per raffreddare, in parte, l‟approccio della popolazione alla droga del gioco, ponendo restrizioni rigide ai passaporti e ai permessi per Macao. Altro elemento che venne considerato, fu il fatto che si presupponeva, attraverso questa iniziativa, una forte riduzione dell‟uscita di danaro privato dal paese, che avrebbe comunque aggravato la situazione della crisi che la Cina sentì e sente tutt‟ora solo in parte, grazie all‟ottima politica di contenimento effettuato dall‟amministrazione. Altre e più veritiere considerazioni, evidenziavano un problema che i giocatori cinesi avevano con gli istituti creditizi, che avrebbero bloccato i prestiti finanziari e quindi generato un‟incapacità di questi a elargire somme nel gioco aleatorio. Effettivamente la teorizzazione di questo progetto, trovò un riscontro nella realtà, che portò una considerevole diminuzione della crescita di Macao, che però a differenza di molti ha continuato a crescere, di poco, ma a crescere. 41 Tutto questo scenario, fin‟ora descritto, fece in modo di aggravare le situazioni delle strutture legate al mercato del gioco di Macau, compresi i casinò, che si trovarono costretti a fare notevoli tagli nelle spese di gestione, tra le quali anche i dipendenti, per un totale del 27% dell‟occupazione, pari a 12.400 persone sulle 45.621 a quel tempo impiegate. Con il calo degli arrivi anche le strutture ricettive risentirono della situazione e gli investimenti da esse messe in atto registrarono una forte riduzione che lasciò uno strascico di 11.000 lavoratori edili disoccupati. Ma nonostante tutto Macao reagì con investimenti e notevoli sforzi finanziari per rispondere a questa situazione e tra la fine del 2008 e gli inizi del 2009 si iniziarono ad osservare gli albori di una ripresa generale del settore. Non c'è stata alcuna dichiarazione ufficiale da parte del governo cinese in merito all‟allentamento delle restrizioni sui visti per Macao, ma alcuni analisti ritengono che le principali politiche di allentamento, siano state dovute ad un incentivo messo in atto per acquisire ulteriori consensi per il neoeletto capo di governo di Macao(ovviamente spinto dalla politica cinese). Per diventare una vera meta turistica la penisola ha ancora bisogno di una più grande varietà di differenti stazioni integrate a formare un cluster in Cotai e di attrarre i giocatori non-hard-core. A partire dal 2010, Macao ha sperimentato una maggiore concorrenza in Estremo Oriente a causa di due aperture a Singapore: la Marina Bay Casino, di LVS, e Resorts World a Isola di Sentosa, da Genting Casinò. In effetti Singapore ha una tassa di gioco più bassa, e i suoi casinò possono offrire maggiori commissioni ai junkets per attirare i clienti VIP. 42 L'impatto dei casinò di Singapore per Macao, dovrebbe tuttavia essere limitato, perché l‟isola sulla punta malesiana è ancora a più quattro ore di volo dalla Cina(disincentivante per i giocatori). Essa per di più non ha alcuna intenzione di trasformare la sua industria primaria in un settore aleatorio, ed ha garantito la costruzione di soli due casinò rispetto ai 31 di Macao. Infine, è ulteriormente più difficile per la popolazione cinese ottenere il visto per Singapore che non per la penisola limitrofa. D'altro canto, il parlamento di Taiwan aveva votato nel 2009 una normativa per legalizzare il gioco d‟azzardo sulle isole al largo di Kinmen, Matsu e Penghu, con restrizioni che contemplavano due licenze massime con l‟inserimento obbligatorio di un resort integrato. Questo disegno di legge ha aperto la strada per le amministrazioni locali ad indire un referendum sulla costituzione di casinò. Alcuni analisti credono che la minaccia Taiwan per Macao, potrebbe un giorno essere più grande che la minaccia da Singapore, a causa della vicinanza geografica dell‟isola, ma la presenza delle strutture resort integrate sono a Taiwan molto distanti a livello di concezione. 43 Tabelle riassuntive Macao: 44 45 46 L‟industria del mercato spagnolo. Il settore dei giochi spagnoli si suddivide in tre sezioni in base al tipo di gestione che li caratterizza: Casinò,Sale Bingo e Sale da gioco su licenza gestite da aziende private; le scommesse e le lotterie sono gestite dall'amministrazione pubblica (LAE); le lotterie popolari, infine, sono gestite, con una speciale autorizzazione dell'ONCE. Sul totale della raccolta effettuata nel 2009 nelle varie regioni del paese, il 60,73% è rappresentato dagli incassi del settore privato, il 32,69% dall'amministrazione statale e il restante 6,58% dall'O.N.C.E. Per il 44,38% primeggiano gli apparecchi da intrattenimento, seguiti con il 18,02% dai giochi passivi (Loterìa Nacional) e 14,68 giochi attivi (Quiniela, Quinigol, Lototurf. Ecc.). Rispetto al 2008, i dati dei tre settori che operano nel mercato del gioco, evidenziano una riduzione del fatturato, sia per quanto riguarda i casinò, il bingo e le slot machines; la situazione si inverte se i dati vengono confrontati con la crescita avvenuta negli ultimi 5 anni: 30,11 mld di euro raccolti rispetto ai 28,336 mld del 2005. Con questa relazione, la Spagna può vantare di possedere a livello europeo uno dei mercati di settore più floridi ed importanti. Facendo una panoramica osserviamo che in Spagna, il gioco privato è composto da : • AWP, che rappresentano circa il 65% degli importi scommessi; • sale Bingo, che rappresentano il circa il 20% degli importi scommessi; • Casinò, che rappresentano circa il 15% degli importi scommessi. Il gioco privato sembra aver raggiunto la maturità in Spagna - fatta eccezione per il casinò sottosegmento, in cui la crescita è stata guidata dalla concessione di nuove licenze. 47 Le principali società di gioco spagnolo sono: Cirsa: un gruppo di imprese composto da numerose aziende internazionali. Cirsa opera come produttore e operatore di macchine da gioco, bingo e casinò. Due importanti casinò in Spagna (Valencia e Marbella) sono di proprietà di Cirsa. Codere: gruppo internazionale che opera nell‟industria del gioco, in particolare nel settore slot. Orenes: effettua la vendita, l'acquisto, la gestione e il funzionamento di tutti i tipi di macchine ricreative e di gioco così come il bingo. Sono anche i titolari di alcuni casinò di medie dimensioni in Spagna: Murcia, La Rioja, Extremadura, Isole Canarie e Castellón. Grup Perelada: focalizzata nell'attività di casinò, che agiscono in Catalogna (Casinò di Barcellona, Tarragona e Perelada). Comar: la loro attività è concentrata in tombole, così come un numero significativo di Casinò - La Coruña, Santander, Saragozza, Aranjuez, Minorca, tra gli altri. Grupo Casino di Madrid: la loro attività è concentrata soprattutto sul Gran Casino Madrid e le altre case da gioco di piccole dimensioni. Grupo Nervión: proprietario di casinò di Bilbao e San Sebastian, così come altre attività ludiche. Al 31 dicembre 2007, c'erano 40 casinò attivi in Spagna, secondo la Commissione Nazionale spagnola di gioco, i quali ricavi derivano dalle slot machines di tipo C (che in Spagna sono consentite solo per essere azionate nei casinò). Le case da gioco sono soggette a imposte stabilite da parte dei governi autonomi. In alcuni casi pertanto, l'aliquota fiscale è pari a 60% rispetto alla vincita lorda, su una progressiva scala di valori. 48 Questo potrebbe minacciare la continuità delle strutture, soprattutto quelle di dimensioni inferiori, per le quali non sono previste nel prossimo futuro incrementi di reddito esponenziali, e per le quali non ci sono opportunità significative di ridurre i costi. Il settore del gioco privato in Spagna deve affrontare la concorrenza del gioco pubblico, settore che rappresenta il 40% del totale degli importi scommessi nel mercato del gioco spagnolo (dati 2006). Il reparto pubblico dei giochi è composto principalmente da lotterie nazionali, regionali e di beneficenza, che sono diventati sempre più popolari in Spagna e che vengono riprodotti in una vasta varietà di forme. Fondata nel mese di gennaio del 2000, la Lotteria “Ente Pública Empresarial Loterías y Apuestas del Estado” è la lotteria più grande della Spagna ed è l‟organizzazione responsabile della Lotteria Nazionale (Loteria Nacional), Lotteria Primitive (Loteria Primitiva), calcio scommesse (Quiniela Futbolística) e Bono-Loto. Per quanto riguarda l'industria del gioco d'azzardo online, si è atteso con il fiato sospeso la regolamentazione del gioco spagnolo per capire se fosse necessario aprire filiali in Spagna o se sarà possibile continuare online operando dai paesi in cui si possiede regolare licenza. Il processo di regolamentazione del settore dei giochi online è in corso dal 2007, quando i legislatori per la prima volta convenirono sul fatto che le legislazioni nazionali fossero necessarie da subito, al fine di regolamentare efficacemente il mercato dei giochi su internet. Tre anni più tardi, dopo un processo lento e straziante, sembra che il governo spagnolo sia finalmente sul punto di legalizzare il gioco d'azzardo online. Pochi mesi fa il Consiglio dei ministri spagnoli ha approvato il progetto di Gambling Act, che è poi stato presentato al Parlamento per avviarne il procedimento di conversione con una procedura d'urgenza. 49 La futura legge disciplina le attività di gambling on line (lotterie scommesse e concorsi) fornite sia dalla Spagna che dall'estero, rivolte alle persone che vivono in Spagna. La legge prevede che tali attività possano essere effettuate di persona o per via elettronica, tra cui internet, televisione, radio, cellulari. La legge regola anche la promozione, la pubblicità e la sponsorizzazione di queste attività. Il disegno di legge sul gioco prevede che l'attività di scommesse e l‟attività del gioco online siano soggette all'ottenimento di una licenza da parte della Commissione nazionale per il Gaming. Questo precisa anche che le autorizzazioni ottenute in altri paesi non saranno valide per operare in Spagna. Attraverso una procedura di gara pubblica, sarà assegnato il primo tipo di licenza, chiamata “licenza generale”. Questa permettà agli operatori di offrire modalità di gioco differenti, come le lotterie, scommesse e concorsi. Dalla relazione che accompagna il progetto di legge si capisce che il governo prevede che siano almeno 10 gli operatori candidati ad ottenere la concessione, ma che poi alla fine solo cinque riescano nell‟intento. I cinque operatori che otterranno una licenza generale potranno avere le licenze definite 'uniche'. Si tratta di licenze che possono essere rilasciate per una tipologia specifica di giochi, come ad esempio le scommesse a totalizzatore o a quota fissa, comprese le scommesse ippiche, le lotterie e i concorsi. Il governo stima che per ogni licenza generale ne verranno rilasciate almeno cinque 'uniche'. Con una procedura separata e senza gara pubblica è possibile richiedere l'autorizzazione per organizzare attività di gioco a carattere sporadico e occasionale, per un periodo inferiore a un anno. 50 Evoluzione del settore case da gioco 51 L‟industria del Regno Unito Il vento della crisi non soffia sui casinò „terrestri‟ britannici. Che pure di turbolenze ne hanno conosciute: basti pensare che un paio di anni fa il governo pianificava la costruzione di un casinò in stile Las Vegas a Manchester, suscitando una serie di polemiche tra gli operatori esistenti e quella stampa, soprattutto di destra, che ammoniva circa i pericoli dell'insorgere di ludopatie e di degenerazione morale in genere. Il piano è presto caduto e non solo. Nonostante l'oscillazione del carico fiscale sui casinò, gli stessi sono in forte espansione, come mostrano le cifre della Gambling Commission. È particolarmente in crescita il numero dei visitatori, che batte nuovi record anno dopo anno nell'ultimo quinquennio. Nel 2009, 16,6 milioni di persone hanno varcato le porte dei 143 casinò britannici, contro i 16,2 del 2008 e i 15,1 del 2007. Ma il governo sta pensando di facilitare la vita non solo a quelli fisici, ma anche ai casinò online, in particolare studiando strategie specifiche, così da attrarre anche gli investitori esteri. Il ministro dello sport Gerry Sutcliffe ha anticipato che presto saranno predisposti nuovi requisiti perché gli operatori offshore del gioco d‟azzardo online possano chiedere una licenza. I dettagli non sono ancora noti, ma pare che il nuovo regime di licenza creerà condizioni di parità per tutti gli operatori, anche sotto il profilo fiscale, che è certamente quello più spinoso e in grado di determinare la maggiore o minore competitività. Tuttavia, la crisi economica, che ha colpito nella seconda metà del 2008, ha continuato a portare una serie di sfide per il settore. Storicamente, il Regno Unito sul mercato dei giochi e delle scommesse è sempre stato più recessivo per il concetto di tempo libero da dedicarvi. 52 Tuttavia in questi tempi, soprattutto nel settore online, questa recessione si sta lentamente vanificando, anche grazie alla riduzione dei costi che gli operatori del settore stanno attuando per adeguarsi al piano normativo. Con un‟ulteriore deregolamentazione delle scommesse e del mercato del gioco in tutto il mondo, attraverso la prospettiva di un mercato più modulabile, il comparto inglese, alla definitiva ripresa dell‟economia, potrebbe essere in prima linea in quest‟industria a livello europeo, per ricerca, formazione e gestioni dei problemi relativi al gioco d‟azzardo. La The Responsibility in Gambling Trust (RIGT) nasce nel 2001 come istituzione indipendente di carità responsabile di sensibilizzazione per affrontare i problemi di gioco d'azzardo nel Regno Unito. La Rigt è stata storicamente finanziata da donazioni volontarie di scommettitori e operatori di gioco, con un finanziamento di 5 mln € annui, finanziamenti che negli ultimi anni stentano ad arrivare. Nel gennaio 2009, il governo ha proposto una tassa annuale di legge sull‟industria pari a 5 milioni di euro, per garantire fondi sufficienti per la ricerca, l'istruzione e il trattamento. Tuttavia, l'industria ha annunciato il suo impegno a elevare l‟importo nel 2009/2010 e di riunire gli obiettivi di finanziamento per i prossimi tre anni, modificando l‟iva sui meccanizzati attraverso una differente normativa. Il Gambling Act ha introdotto un nuovo regolatore per il settore nel Regno Unito, il Regno Unito Gambling Commission. La commissione regolamenta il gioco d'azzardo nel pubblico interesse, volto a mantenere il reato di gioco d'azzardo, per garantire che si svolgano in modo corretto e trasparente, per proteggere i bambini e altre persone più vulnerabili, che possano essere danneggiate o sfruttate dal gioco d'azzardo. 53 Il Regno Unito Gambling Commission ha annunciato che intraprenderà un‟indagine nel mercato di riferimento, sondaggio che verrà eseguito per aiutare a capire la natura e la scala del gioco d'azzardo nel Regno Unito, tra cui la prevalenza di gioco problematico, e conseguentemente per comprendere i fattori sociodemografici associati. L‟Act permette ai clienti di giocare una posta più alta (e vincere premi più elevati) rispetto a quanto fosse possibile con le slot precedenti in rispetto ai sensi della legislazione in vigore in precedenza. L'Associazione britannica Casino (BCA), la maggiore organizzazione dell‟industria delle case da gioco britanniche, ha perso due dei suoi più grandi membri nel 2008: Gala Coral Group e Rank Group, gli operatori di casinò Gala e Casinò Grosvenor, rispettivamente. Gala Coral, che si è ritirato anche dall'Associazione Bingo, ha citato la necessità di una sola associazione per il commercio delle scommesse e dell'industria del gioco. Il senso delle associazioni, infatti, era quello di dare maggior forza politica alla categoria di settore, e dar peso in ambito nazionale alla voce delle proprie richieste. L'industria delle scommesse nel Regno Unito è costituito da circa 8.800 negozi di scommesse e 579 oncourse bookmakers, con 61 ippodromi e 28 piste da corsa dei levrieri. Insieme, queste partecipazioni hanno generato scommesse per 72,1 miliardi di euro , e il gioco d'azzardo lordo ha avuto un rendimento di 6,81 miliardi di euro nel 2007. 54 Il settore delle scommesse è dominato da tre principali operatori, che sono: Ladbrokes, William Hill e Corallo, che posseggono più del 65% dei punti scommessa. Nel 2009 si è registrato un notevole aumento degli operatori online che sono andati a crescere nonostante il non favorevole clima economico, sperando in un investimento che alla lunga potrà dare ragione. La maggior parte delle puntate sono sulle corse dei cavalli, con un crescente interesse per il calcio, a compensare la diminuzione delle giocate sulle scommesse dei levrieri da corsa. La giocata in dettaglio nel Regno Unito è tassata al 15% del prodotto lordo dalla Generale Betting Duty. Come l‟Over The Counter (OTC), il mercato terziario per le scommesse ippiche, che resta relativamente stabile nel Regno Unito insieme alla crescita delle FOBTs, continua ad essere un importante punto di riferimento per gli operatori, che stanno aumentando la varietà di giochi a disposizione del cliente. Con la stabilità del CTU, anche gli operatori hanno continuato a dare importanza al controllo dei costi. Nel 2007, Turf TV, un nuovo provider di copertura televisiva di corse, è stato istituito come una joint venture tra Alphameric e un consorzio di 31 ippodromi, ponendo fine alla monopolio del satellite Information Services. Nel gennaio 2008, i bookmakers più importanti, compresi Ladbrokes William Hill e Coral, hanno firmato un accordo con Turf TV per trasmettere i suoi contenuti nei loro negozi, costando al settore una spesa aggiuntiva di 98,5 milioni di euro ogni anno. 55 Il governo britannico possiede una catena di operatori di scommesse, la Tote, con circa 550 negozi all‟attivo. Quest‟ultimo ne ha considerato per molto tempo la vendita , e dopo molti rifiuti di proposte ha annunciato nell'ottobre 2008 che la vendita sarebbe stata sospesa, alla luce del credito illiquido dei mercati e della corrente recessione. Lotteria Ci sono diversi tipi di lotteria nel Regno Unito, ma di gran lunga la più significativa è la Lotteria Nazionale. Inoltre ci sono lotterie di società sia di autorità locali sia della commissione di gioco, (a seconda del livello di vendita dei biglietti). A differenza del gioco d'azzardo, dove l'età minima richiesta è 18 anni, i giocatori sono autorizzati a giocare alle lotterie dai 16 anni di età. Le lotterie inoltre comportano in genere una partecipazione finanziaria inferiore rispetto ad altre forme di scommesse e del gioco. La Lotteria Nazionale è gestita dalla società Camelot, che domina il mercato britannico. I proventi generali delle lotterie ammontano a 170 milioni di euro e coerentemente con l'aumento dei livelli delle scommesse a distanza, la Lotteria Nazionale ha beneficiato di crescenti livelli del settore online , in particolare sull‟ "instant win". Insieme con le vendite di gratta e vinci, il fatturato dei giochi online è aumentato per compensare un leggero calo del fatturato generato dal sorteggio tradizionale settimanale. 56 La Lotteria Nazionale opera in base a leggi diverse da quelle che regolano le società di lotterie private, ed è l'unica lotteria autorizzata a trattenere proventi dei biglietti. Per ogni sterlina spesa per la Lotteria Nazionale, il 50% è versato a titolo di premio in denaro, il 28% per il Buono Cause Carità, il 12% al governo (con il dovere della lotteria), il 5% ai rivenditori (come vendite di commissioni), il 4% a copertura di Camelot per i costi operativi, e meno dell'1% trattenuto come utili. Slot machines La British Amusement Catering Trade Association (Bacta) ha stimato che a Marzo 2008, erano presenti sul territorio 261.000 slot, di cui il 26% erano situati nei pub, il 26% nei centri di intrattenimento per famiglie, il 22% nei centri giochi per adulti e l‟11% in negozi di scommesse. Il settore sta vivendo un momento di crisi, poiché i vecchi apparecchi sono ormai obsoleti e sostituiti in buona parte dai centri scommesse e dalle nuove tecnologie, che sono connesse perennemente a un gestionale web(New slot). Inoltre, è un comparto molto diffuso e utilizzato soprattutto nei pub, location caratteristiche della cultura anglosassone, ma con la legge antifumo anch‟essi hanno avuto un crollo dal punto di vista gioco al loro interno. Le macchine da gioco rientrano nel campo di applicazione dell'IVA. . Casinò Nel marzo 2008, vi erano 142 case da gioco operanti nel Regno Unito. Di queste, 25 hanno sede a Londra, 99 in Inghilterra, 13 in Scozia e 5 in Galles. 57 Nel febbraio 2008, il governo ha formalmente abbandonato i piani per il"super casino " del Regno Unito, originariamente assegnato alla città di Manchester. La Gambling Act aveva dato disposizione per partire con il progetto, ma esso è stato interrotto dalla House of Lords nel Marzo 2007. Tuttavia altre 16 licenze, per grandi e piccole aziende, sono state previste da assegnare, secondo le disposizioni della stessa, che vaglierà minuziosamente le proposte che si presenteranno per aggiudicarsi la licenza. Alcuni operatori sono diventati prudenti circa i rendimenti che potrebbero avere i 16 casinò in progetto, che potrebbero generare una preoccupazione circa l‟offerta del mercato del Regno Unito. L'industria ha lottato nel corso del 2008 per rispondere alle diverse sfavorevoli condizioni di sviluppo, tra cui il divieto di fumo, un aumento del dazio di gioco (la fascia superiore è aumentata dal 40% al 50%) e il rallentamento della spesa dei consumatori dovuta alla crisi. I tre maggiori operatori del settore case da gioco (Stanley Casinò, Rank e Gala Coral) contano il 74% dell‟intero mercato del Regno Unito. Il gioco più popolare e giocato all‟interno delle strutture anglosassoni rimane sempre la fair roulette, che attrae oltre il 50% dei giocatori, seguito dal blackjack con il 18% e la roulette elettronica che conta il 16% delle giocate. Dati del 2008 riportano un aumento percentuale delle visite pari al 7%, ma con una contrazione dei ricavi, dovuto anche ad una serie di notevoli vittorie, pari al 16,4%. Negli ultimi anni il trend è rimasto mediamente stabile secondo alcuni dati generali riportati dalla Gamblig Act riguardo al 58 complesso generale del mercato, rispecchiando una capacità gestionale conservatrice e prudente. Bingo Nel marzo 2008, si è stimata la presenza di 675 sale bingo in esercizio, con un decremento nel corso dell'anno dovuto alla chiusura di 37 club. I tre maggiori operatori – Gala Corallo, Rank (sotto il marchio Mecca) e Top Ten Holdings - operano per il 45% di settore. L'industria del bingo continua ad essere significativamente influenzata dal divieto del fumo, con circa la metà dei clienti fumatori. L'industria ha lavorato su una soluzione a questa sfida, come i terminali palmari per l'uso all'aperto. Il recente aumento del numero consentito di macchine da gioco in sale bingo da 4 a 8 si è dimostrato sicuramente un impulso positivo per l‟industria di settore, che a differenza degli altri comparti subisce una doppia imposizione d‟imposta: gli operatori devono pagare le tasse sull‟utile lordo del 15% così come l‟IVA che si avvale di un altrettanto 15%. Il bilancio del bingo ha valutato per l‟anno 2008 un movimento di scommesse di circa 1,6 mld di sterline, riscontrando una diminuzione dell‟11% rispetto al precedente. Tra il 2008 e il 2009 la percentuale di decremento è scesa di altri 7 punti percentuali. Mentre la controtendenza si riscontra nel settore online con il raddoppio dei giocatori(da 250.000 a 500.000) e con un incremento delle giocate del 39%.(fonte Acros) 59 Scommesse online Il mercato delle scommesse online è cresciuto significativamente negli ultimi anni, grazie anche alla migliore accessibilità della banda larga internet per oltre il 50% delle case nel Regno Unito, che consente agli operatori di fornire una maggiore qualità dei contenuti ai propri clienti finali. Ciò ha determinato una cifra che si appresta sui 5,4 milioni di conti attivi a partire da marzo 2008. Una sostanziosa parte di questi operatori specializzati nella new tecnology del settore scommesse, ha ottenuto le concessioni e poi spostato le sedi operative all‟estero, per motivi fiscali e di regolamentazione, trovando degli escamotage per permettere l‟attività nel Regno Unito attraverso una piccola presenza della società sul territorio. Dal mese di marzo 2008, oltre 300 licenze a distanza erano state rilasciate a più di 160 operatori. 60 61 L‟industria del gioco negli USA Il gioco d'azzardo negli Stati Uniti veniva spesso visto positivamente dal pubblico, ma ancora più spesso in maniera negativa. Poiché il crollo della Borsa nel 1929 portò le persone a credere che il gioco d'azzardo autorizzato e regolamentato avrebbe stimolato l'economia, nel 1931 lo stato del Nevada legalizzò definitivamente i casinò e i giochi d'azzardo. Finalmente gli americani avevano un luogo in cui giocare liberamente, con Las Vegas come fulcro dell'attività. Lo scenario cambia negli anni Settanta con la comparsa di casinò nelle sale delle imbarcazioni fluviali e nelle riserve indiane, che offrivano alcune forme di gioco d'azzardo legali in tutti gli stati tranne due, con redditi di gran lunga superiori a quelli provenienti da attività legate a videogiochi, biglietti del cinema, album musicali e parchi a tema messi insieme. Nel corso degli ultimi 20 anni, il mondo del gioco negli Stati Uniti, così come in tutto il mondo, ha subito un notevole periodo di crescita e trasformazione. La recessione, che ha avuto luogo alla fine del 2007, ha fatto si che il 2008 fosse un anno impegnativo per l‟industria di settore nel suo complesso. A livello nazionale i ricavi scesero ancora (32,54 mld di dollari) con un calo percentuale del 4,7% rispetto al 2007-2008. Ovviamente il continente americano ha patito più di tutti gli altri paesi la crisi economica, dato che il crollo finanziario ebbe origine proprio dall‟economia statunitense. 62 Attualmente in tutto la repubblica federale nordamericana, gli stati che hanno legalizzato il gioco d‟azzardo sono 48, solo l‟Utah e le Hawaii non hanno concesso licenze per questo tipo d‟industria. Ma non dobbiamo dimenticare che l‟America risulta essere anche “l‟America” del gioco d‟azzardo, famoso per le sue città casinò e per la propensione della popolazione a questo tipo di attività, basti pesare che il Texas Hold‟em ha le sue radici proprio nel neo continente. Analizziamo singolarmente, in maniera consuntiva, le singole forme di business del gioco d‟azzardo presenti negli USA. • Las Vegas. Il luogo di nascita per definizione del gioco d'azzardo legalizzato negli Stati Uniti, è proprio Las Vegas, la location che ha svolto la funzione di faro ed esempio per tutte le altre giurisdizioni che hanno cercato di catturare l‟immenso patrimonio d‟ intrattenimento che essa ha “inventato” dopo il famoso 19 marzo 1931(data della legalizzazione del gioco d‟azzardo). La città del Nevada, dal Golden Nugget alla Wynn Resort, è da sempre una delle maggiori realtà al mondo del settore da noi preso in esame, grazie anche alle sue molteplici forme di offerta sempre altamente aggiornate, e come spesso capita ricoprendo un ruolo primario nelle nuove mode che investono il mercato mondiale. Nel 2008, lungo la celeberrima “Strip”, i ricavi del gioco d‟azzardo sono stati pari a 6,1 mld di dollari, facenti parte dell‟intero incasso del Nevada pari a 11,6 mld. 63 64 • Atlantic City. Dal 1976, quando lo stato del New Jersey legalizzò il gioco d‟azzardo, si aprirono i battenti dei nuovi casinò, che condizionarono positivamente l‟economia della cittadina statunitense che si affaccia sull‟omonimo oceano. Dall'apertura del Resort Hotel e Casino nel 1978, alla Borgata, che ha aperto nel luglio 2003, Atlantic City è la dimostrazione di come 65 nonostante premesse poco propositive, si riesca, investendo e facendo politiche serie di sviluppo, a creare un indotto di volare significativo. La cittadina della costa orientale(che conta all‟incirca 50.000 abitanti) ha registrato sempre nel 2008 ricavi di oltre 4,5 mld di dollari, con addirittura una perdita dell‟8% sull‟anno precedente. 66 • New Orleans. Dal momento che i legislatori della Louisiana hanno concesso l‟approvazione per gli hotel-casinò inizialmente alla città di New Orleans nel giugno del 1992, si è generato un turbinio delle attività legate al gioco nell‟intero sistema dello stato. Il casinò solitario con sede a New Orleans è attualmente di proprietà di Harrah's Entertainment ed è stato inaugurato nel 2000. Nell'anno fiscale 2008, il fatturato lordo di gioco è stato di 419.000.000 di dollari. 67 • Detroit. L‟approvazione e legalizzazione del gioco d‟azzardo è arrivata dal legislatore del Michigan nel mese di novembre del 1996, e Detroit è stata l‟unica città dello stato ad aver afferrato l‟opportunità di approfittare dell‟indotto che il settore è in grado di generare. Anch‟essa, sulle orme di Las Vegas, ha sviluppato il concetto di casinò-hotel come offerta di prodotto turistico, accrescendo così la forza del brand di cui era detentrice. Il mercato dei casinò di Detroit è condiviso con la vicina Windsor, in Ontario, ed insieme hanno generato un comparto formato da 3 casinò-hotel a Detroit e uno con sede a Windsor. Sempre con dati relativi al 2008 queste strutture hanno generato ricavi per 1.3 mln di dollari. 68 Altro micro mercato di settore, da considerare nell‟intero sistema statunitense, è il così detto riverboat gaming, o anche gioco fluviale, basato su strutture molto simili ai casinò terrestri, confezionate per il turismo fluviale. Questa concessione è permessa a 6 stati: Illinois, Indiana, Iowa, Louisiana, Mississippi e Missouri. Nel 2008, i ricavi del gioco riverboat ha superato negli Usa 11,3 miliardi dollari (una diminuzione di oltre 3,4% rispetto al 2007). Leader di settore negli ultimi anni è stato il Mississippi. 69 70 Industry of America of Gaming 71 72 73 74 CAPITOLO II L‟ITALIA Se i casinò piangono, per il ministero dell‟Economia e delle Finanze le cose vanno diversamente, infatti, nonostante la crisi economica, sono i vari giochi a rimpinguare le casse dello Stato. Basti pensare che tra il 2003 e il 2009 la raccolta complessiva dei giochi di Stato è passata da 15 a 54,4 miliardi di euro e che nel 2010 ha superato il 3,5 per cento del Pil. Per rendere l‟idea basta ricordare che in quei sei anni la quota, che si è tenuta l‟erario, è cresciuta proporzionalmente da 3,5 e 8,8 miliardi che diventano però 9,4 miliardi grazie alle trattenute una tantum inserite in alcuni provvedimenti fiscali. Due dati singolari: le entrate dei giochi in sei anni sono cresciute del 262% mentre quelle fiscali del 151% per quanto riguarda i valori assoluti. Se i quattro casinò italiani hanno mediamente perso dal 4% al 12% di utili nel 2010,(ad oggi anche il16/17), gli altri giochi sono coccolati dal fisco, in particolar modo il superenalotto con i suoi Jackpot stratosferici (su cui grava la più pesante aliquota dell‟erario che è del 53,6% sulle somme giocate). Se da un lato crollano alcuni giochi come scommesse ippiche, totocalcio e totogol, gli altri giochi vanno a gonfie vele continuando a portare mediamente al fisco 150 milioni di euro ognuno. Su tutti i giochi, oltre al gratta&vinci, tra quelli diventati il vero veicolo trainante, spiccano gli apparecchi legali come slot machines, videolottery e videopoker (oltre 378.000) installati negli 75 esercizi commerciali che raccolgono ogni giorno circa 3,5 milioni di euro. Nonostante l‟Italia stia vivendo una grave crisi economica e sociale, molto spesso accade che una famiglia su tre intacca i propri risparmi (tagliando le spese superflue e i beni essenziali ), destinando parte del budget mensile al gioco, con la speranza di migliorare la propria situazione tentando la fortuna e credendo che il colpo magico Le conclusioni del risollevi le finanze. Rapporto 2011 di Eurispes delinea e rappresenta una situazione nazionale di come cresca la voglia di giocare. Interrogati sulla frequenza di partecipazione al gioco, la ricerca dell‟Eurispes evidenzia che gli italiani nel 25,8% dei casi dichiarano di giocare raramente, all‟incirca una volta nell‟arco dell‟anno e nel 29,1% di non aver mai tentato la sorte. Di contro vi è un quarto del campione intervistato (25,7%) che sfida la fortuna giocando circa una volta al mese, l‟11,2% che gioca con cadenza settimanale e il 6,5% degli italiani più di una volta a settimana. Solo lo 0,7% manifesta segni di dipendenza dal gioco dichiarando di giocare tutti i giorni. I più anziani sono particolarmente legati al gioco e sia tra i 4564enni (8,8%) che tra gli over 65enni (8,7%) prevalgono coloro i quali giocano più volte a settimana. Con una percentuale pari al 15,7% risultano essere i giovani coloro i quali giocano circa una volta a settimana, seguiti dagli over 65enni (14%). I 35-44enni (28,4%) spiccano tra coloro che giocano circa una volta al mese. I 25-34enni sono i meno attratti e, nel 30,9% dei casi, dichiarano di giocare raramente, ossia all‟incirca una volta all‟anno. 76 In particolare chi gioca lo fa generalmente perché spera di poter risolvere i propri problemi economici (36,3%) o perché punta ad una grossa vincita sognando di diventare milionario (33,1%). Il 17,7% invece gioca per puro divertimento. Bassa è la percentuale di coloro i quali si dedicano a questa attività per mettere alla prova le proprie abilità, valutando ad esempio la propria capacità di individuare la squadra/combinazione vincente (3,1%). Di poco si discosta il numero di persone che si entusiasma al brivido del gioco (2,8%). Più nobile la motivazione al gioco per il 6,4% del campione che spera, giocando, di vincere una quota consistente da donare a chi ne ha bisogno. Le donne sono più attratte dal gioco per vincere i soldi necessari a far fronte a problemi economici (35% vs 26,2%) e per la possibilità di fare beneficenza (16,3% vs 26,2%); gli uomini invece hanno il desiderio del “brivido da gioco” (14,1% vs 5,4%) o di mettere alla prova le proprie abilità (8,7% vs 7,3%) , ma soprattutto di diventare ricchi (26,8% vs 24.4%). I giocatori tra i 45 e i 64 anni praticano questa attività, in misura maggiore di altri, per vincere una somma milionaria (38,6%). I più anziani trovano nel gioco soprattutto un‟occasione per fare beneficenza a chi ne ha bisogno (26,9%). Per i 25-34enni è importante la possibilità di mettere alla prova le proprie abilità (13,5%). Tra i giovanissimi prevale la voglia di risolvere i problemi economici (42,1%) ma anche il puro divertimento (42,1%). Spendere poco con la speranza di guadagnare tanto è, con molta probabilità, il sogno di ogni giocatore. A volte però, capita che la spirale del gioco induca il malcapitato a perdere somme cospicue. Questo accade raramente al 6,9% degli italiani, qualche volta al 5,4% e spesso solo allo 0,9%. La 77 percentuale più alta di soggetti a cui è capitato di perdere una cifra ingente al gioco si trova tra gli over 65enni, che complessivamente nel 9,8% dei casi hanno perso qualche volta (7,8%) e spesso (2%) molti soldi al gioco, seguita dalla fascia d‟età dei 25-34enni a cui è capitato nell‟8% dei casi (qualche volta 7,4%; spesso 0,6%). Da non sottovalutare il dato relativo ai giovanissimi, a cui è capitato di perdere grosse somme di denaro al gioco, complessivamente nel 4,5% dei casi (3,4% qualche volta; 1,1% spesso). Il vizio del gioco d‟azzardo interessa circa il 27% degli italiani, che arrivano a giocare più di tre volte alla settimana spendendo oltre 500 euro. Scommesse on-line le più ambite, poi slot-machine, lotto e superenalotto. Quella del gioco d'azzardo e' la quinta industria in Italia dopo Fiat, Telecom, Enel, Ifim. Del resto, la spesa per il gioco d'azzardo degli italiani e' aumentata ben del 19,7% nel 2007 rispetto al 2006, con una raccolta complessiva di 42,2 miliardi di euro (2% del prodotto interno lordo). Sono stati, infatti, 14,3 i miliardi di euro incassati nel 2000, 18 del 2002, 23,1 nel 2004, 28 nel 2005, e 35,2 miliardi di euro nel 2006. Un aumento complessivo imputabile soprattutto al raddoppio del fatturato del 'Gratta e Vinci' e all'aumento (del 22%) delle 'macchinette' (18,8 mld di euro la raccolta del 2007 con 2,2 mld di entrate erariali). Ai giocatori va attualmente il 68% della raccolta, con un leggero incremento rispetto all'anno precedente, ovviamente per invogliarli a giocare di più'. 78 Il mercato del Gaming Italiano dal 2003 al 2010, secondo i dati riportati da una ricerca effettuata dalla società di consulenza Mag, ed esposte durante un convegno nella prestigiosa sede del Sole 24 Ore a Milano, assiste ad una crescita inarrestabile, di ben il 250% in soli 6 anni. I dati per il 2010 sono eccellenti, con un incremento di introiti pari a 58.7 miliardi (nel 2009 sono stati 54.4 miliardi) e con un aumento previsto del 7.9%. La spesa calcolata secondo lo studio, per l'anno 2010 pro-capite sarà di 1.174 euro (nel 2009 la spesa pro-capite per maggiorenni è stata pari a 1.088 euro). Il mercato italiano rappresenta il 9% di quello mondiale. Per spesa pro-capite l'Italia ha il primato mondiale e in regioni quali Sicilia, Campania, Sardegna e Abruzzo le famiglie investono in gioco d'azzardo il 6,5% del proprio reddito. In conseguenza la maggior causa di ricorso a debiti e usura in Italia e' da attribuire a questa 'dipendenza'. Il gioco, nella Penisola, coinvolge maggiormente le fasce piu' deboli. Secondo i dati Eurispes 2005 investe di piu' in questa direzione chi ha un reddito inferiore: giocano il 47% degli indigenti, il 56% degli appartenenti al ceto medio-basso, il 66% dei disoccupati. La stragrande maggioranza dei giocatori non ha nessun problema, ma le ricerche internazionali condotte per accertare il numero di giocatori patologici stimano dall'1 al 3% (a seconda che siano calcolati sull'arco della vita o sull'ultimo anno) la popolazione vittima del gioco patologico. In Italia cio' equivale a 700.000 persone in 'eta' di gioco. 79 - Normativa in ambito di Gioco d‟azzardo in Italia In Italia il tema del “gioco d‟azzardo” ha da sempre ricevuto scarsa considerazione sia da parte delle istituzioni sia dal mondo dell‟informazione. Solo a partire dall‟ultimo periodo la comunità scientifica mostra di dedicare la dovuta attenzione a quello che è divenuto, in coincidenza con un processo di deregulation normativa avviato a partire dai primi anni del Duemila, un vero e proprio fenomeno di massa. Un‟evoluzione dalle rilevanti ripercussioni socio-economiche evidenzia gli ambigui paradigmi culturali che inquadrano la nozione e l‟attività del “gioco d‟azzardo” nel nostro Paese. Oggi il termine “gioco d‟azzardo” – ma meglio sarebbe dire “gioco d‟alea” o “di sorte” – sembra aver perduto la sua tradizionale connotazione oleografica per assumere una più suadente e pragmatica definizione di “gioco pubblico” o “lecito”, che in quanto tale, proprio perché autorizzato e gestito dallo Stato, è percepito e comunicato come “gioco responsabile” e “gioco sicuro”. Nel nostro ordinamento, l‟unico in Europa e nel mondo occidentale a non essere dotato di una legge organica sul gioco d‟azzardo, l‟intera materia è regolata attraverso leggi speciali, ad hoc, quasi sempre sprovviste di un‟esplicita deroga al codice penale. L‟unica deroga ha riguardato l‟istituzione dei casinò di Sanremo, Campione d‟Italia, Venezia e Saint Vincent. 80 Neppure un accenno all‟”eccezionalità” è stato invece riservato ai provvedimenti con cui sono stati autorizzati giochi fortemente lucrativi, e a esclusiva componente aleatoria quali lotto, superenalotto, gratta e vinci, slot, etc, audacemente incentivati dalla stessa Autorità. Si è già accennato nell‟introduzione alla disinvolta e contraddittoria produzione legislativa in materia di gioco di sorte, di cui lo Stato ha riserva esclusiva in un sistema caratterizzato dal modello concessorio. Modello che, a partire dal 1999, è stato aggiornato e ampliato, sia pure solo per alcune tipologie di giochi, ricorrendo forse più del necessario a fonti normative secondarie. L‟Ente regolatore del mercato è l’Amministrazione autonoma dei Monopoli di Stato (Aams), destinata a diventare , sulla base di quanto disposto all‟art. 40 del Decreto legge n. 159 del 1 ottobre 2007, convertito con modificazioni dalla Legge 29 novembre 2007 n. 222 (collegato alla Finanziaria 2008) recante “interventi urgenti in materia economico-finanziaria per lo sviluppo e l‟equità sociale” , «un‟Agenzia fiscale alla quale sono trasferiti i relativi rapporti giuridici, poteri e competenze, che vengono esercitati secondo la disciplina dell`organizzazione interna dell`Agenzia stessa». Questo processo di “liberalizzazione” ha avuto le sue radici nel Decreto legge 4 luglio 2006 n. 223 (il cosiddetto decreto BersaniVisco), convertito con modificazioni dalla Legge 4 Agosto 2006 n. 248, con il quale lo Stato ha implementato il processo di riorganizzazione e razionalizzazione del comparto già avviato nella XIV legislatura. 81 Un iter non sempre trasparente, sanzionato in sede comunitaria con diverse procedure di infrazione sia per la vocazione protezionistica del dettato normativo, che contravveniva ai principi di libertà di stabilimento e di prestazione di servizi tra i Paesi membri, sia per le modalità dei criteri adottati (attribuzione ad personam e non attraverso bandi di gara pubblica) in alcuni casi specifici come quello ad esempio, per l‟aggiudicazione del diritto di concessione del superenalotto. Contrasti solo in seguito risolti dal legislatore italiano, costretto ad adeguarsi alla normativa sovranazionale. Il succitato decreto Bersani-Visco ha generato nuove figure di Concessionari, in aggiunta alle tre “Sorelle” del gaming italiano (Sisal, Snai e Lottomatica), portando a circa un migliaio i soggetti imprenditoriali privati autorizzati alla vendita dei giochi, molti dei quali consentiti anche in versione telematica. Il numero dei concessionari, tuttavia, si riduce a qualche decina di importanti gruppi imprenditoriali (alcuni dei quali quotati in borsa) se si considera la titolarità dei diritti assegnati. I giochi oggetto di concessione sono: scommesse ippiche e sportive, bingo, lotterie istantanee (gratta e vinci), slot-machines, lotto, superenalotto, totocalcio e altri concorsi a pronostico. Alcuni di essi sono gestiti in esclusiva da Sisal (superenalotto) e Lottomatica (lotto e gratta e vinci); Per ciò che riguarda il bingo, l‟atto istitutivo è da ricercare nel Decreto Ministeriale n. 29 del 31 gennaio 2000, che prevedeva l‟apertura di 800 sale. Quel provvedimento, rivelatosi un autentico flop a causa degli onerosi adempimenti che gravavano in capo ai gestori, è stato successivamente “alleggerito” dalle disposizioni del decreto Bersani, che ha autorizzato le sale bingo anche all‟offerta di slot e alla vendita di lotterie istantanee. 82 Infine, per i cosiddetti “skill games” , ossia i giochi di abilità (tra cui il poker) realizzabili esclusivamente sotto forma di torneo e solo attraverso i canali telematici (internet, telefono cellulare e Tv digitale), il riferimento è ancora una volta il sopraccitato Decreto legge 223/2006 convertito dalla Legge 248/2006, che definisce i giochi di abilità a distanza «quei giochi con vincita in denaro nei quali il risultato dipende, in misura prevalente rispetto all‟elemento aleatorio, dall‟abilità dei giocatori», e al Decreto del ministro dell‟Economia del 17 Settembre 2007 «recante il regolamento per la disciplina dei giochi di abilità a distanza con vincita in denaro». In particolare, il disposto del DL n. 223/2006 è stato integrato dalla Legge 27 dicembre 2006, n. 296 (Finanziaria 2007), il cui articolo 1, comma 93 così recita: «i giochi di carte di qualsiasi tipo, qualora siano organizzati sotto forma di torneo e nel caso in cui la posta di gioco sia costituita esclusivamente dalla sola quota di iscrizione, sono considerati giochi di abilità». La nuova disciplina , introdotta anche per rispondere alle direttive della Commissione europea, che sollecitava un adeguamento della normativa italiana ai principi comunitari di libertà di prestazione di servizi e di stabilimento , ha di fatto consentito l‟apertura di ulteriori punti vendita del prodotto gioco, che vanno a sommarsi alle rivendite tradizionali 83 La Mappatura del Gioco Pubblico. Questa la mappatura completa dei negozi del gioco pubblico sul Territorio al maggio 2008: 14.000 punti vendita (sui 17mila previsti nel bando di gara Bersani), tra agenzie e corner, destinati alla raccolta delle scommesse ippiche e sportive, dove sono installate 31mila slot ; 337 sale bingo, che detengono un migliaio di slot; oltre 100.000 esercizi pubblici, diversi dai punti vendita menzionati, collegati da più tecnologie (Gprs, Adi e Rtg) per la rilevazione dei dati sul funzionamento delle slot. Al maggio 2008 la rete distributiva delle slot abbraccia 59mila bar (169mila macchine); 1.500 sale giochi (29mila, oltre a slot del tipo comma 7 senza vincita in denaro); 2.200 ristoranti (5.600); 4mila circoli privati (12.200); 464 alberghi (1.000); 65 stabilimenti balneari (150); 515 banchi lotto. Come si evince dai dati illustrati, l‟offerta principale è costituita agli apparecchi automatici. Complessivamente le slot presenti sulla rete di Sogei (cioè censite dall‟organismo di controllo, ma non 84 necessariamente funzionanti) ammontano, al maggio 2008, a 286mila unità, il maggior numero in Europa, il quarto al mondo dopo Giappone, Usa e Russia. Superiore anche alla Spagna, dove gran parte delle macchine è però diffusa nei 35 casinò contro i nostri quattro. Se nel 2004 la presenza delle slot era del 16,54% rispetto al totale dei giochi legali, nel primo semestre del 2006 si arrivava a toccare quota 39,75% (dati Snai)». Alle slot autorizzate si deve sommare l`altra consistente fetta dell`intrattenimento automatico, ovvero gli apparecchi abusivi , dove il contrasto al gioco illegale è stato più complesso e dove, come testimoniano i continui fatti di cronaca, il sistema dell`autocertificazione si è di fatto rivelato l`anello debole dell`intero meccanismo delle autorizzazioni. Secondo cifre ufficiose il totale delle macchinette attive nel Paese sarebbero circa di 400mila unità, parte delle quali del tipo “videopoker” (proibito dal maggio 2004 ma presente massicciamente sul mercato clandestino), e parte, normalmente omologate, che sfuggono al controllo dello Stato, come ha recentemente ammesso un‟apposita Commissione istituita dall‟ex sottosegretario alle Finanze. Durante le indagini condotte dalla Guardia di Finanza sul caso “Black Slot” è emerso che sarebbero circa 40mila le macchinette scollegate, con un “fatturato occulto” di 43,5 miliardi contro i 15,4 miliardi di quelle regolari. 85 Il payout (la percentuale degli introiti restituiti ai clienti) di quest‟ultime può arrivare massimo al 75%; normalmente le macchine sono tarate per restituire circa il 60-65%%, contro il 9297% degli apparecchi da casinò. La vistosa differenza è dovuta soprattutto agli aggi trattenuti dai vari operatori che compongono la filiera dell‟automatico “da strada”. Per avere un termine di paragone, le circa 2.300 slot dislocate nei quattro casinò movimentano oltre 3 miliardi di euro, ma restituiscono al giocatore circa 2,7 miliardi: poco più di 300 milioni (circa il 60% degli incassi globali del comparto) restano alla casa. Continuando nell‟elencazione dell‟offerta, ai menzionati esercizi che intercettano solo il gioco fisico, sono da aggiungere ancora le sale da gioco virtuali abilitate all‟offerta, oltre che delle versioni telematiche di alcuni giochi autorizzati (scommesse, concorsi pronostici a totalizzatore, gratta e vinci e bingo), anche degli skill games, tra cui il poker. Per ciò che riguarda il gioco telematico, i dati attualmente a disposizione, ancorché complessi e di difficile reperimento, indicano comunque che la raccolta complessiva dei giochi via internet in Italia è passata dai 40 milioni di euro del 2003 ai 1.050 milioni del 2007, ossia il 2,5% del movimento complessivo del comparto pubblico (42,2 miliardi) ed esattamente il doppio di quanto incassato da tutti e quattro i casinò della Penisola. Rispetto al 2006 la crescita è stata del 31%. 86 Il mercato. L„analisi economica Oggi l'industria del gioco risulta essere un elemento economico di estrema importanza per il nostro Paese e per la nostra cultura. E' quanto ha dichiarato il prof. Gian Maria Fara, presidente dell'Eurispes, alla Camera. Fara ha concluso il suo concetto aggiungendo: "Il rapporto oggi presentato è il risultato di un profondo processo di evoluzione che però presenta ancora elementi di criticità come il sommerso". Sono ben 35 milioni gli italiani coinvolti nell'industria del gioco, con una spesa complessiva, negli ultimi sei anni, di 194 miliardi di euro. Le cifre parlano da sole, oggi il mercato dei giochi grazie alla spinta dell'online ha raggiunto proporzioni tali da essere considerata una vera e propria industria in piena espansione che giorno dopo giorno conquista sempre più seguaci. Fara ha affermato, come si legge su Jamma, che l'indagine oggi presentata è la naturale continuazione del rapporto pubblicato nel 2000 sul quale si è basato il lavoro della politica e del legislatore. Nessuno aveva mai dedicato a questo settore una così attenta considerazione. Il 2009 è stato l'anno della consacrazione per questo nuovo mercato dei giochi ed il fenomeno continuerà a crescere anche nel 2010 fino a toccare i 58 miliardi di euro raccolti. La raccolta complessiva dei giochi in Italia nei primi nove mesi del 2009 ha superato i 39 miliardi di euro (+14,4% rispetto ai primi nove mesi del 2008), con un valore medio di raccolta mensile di 4,3 miliardi di euro e punte massime di 4,5 miliardi di euro registrati nei mesi di gennaio e marzo. 87 Questi dati confermano e rafforzano ulteriormente il trend in crescita registrato nel corso degli ultimi sei anni. Tale crescita non ha però interessato in maniera omogenea tutte le diverse tipologie di giochi, essendo viceversa il risultato del bilanciamento tra due diverse dinamiche: da una parte la minore raccolta dei giochi a base ippica (da da 1,79 a 1,5 miliardi di euro, -16%), del bingo (da 1,2 a 1 miliardo di euro, -13,9%) e del lotto (da 4,4 a 4,2 miliardi di euro, -4,5%), per i quali si conferma il ridimensionamento dei volumi di raccolta registrato negli ultimi anni, dall‟altra maggiore raccolta del Superenalotto (da 1,4 a 2,5 miliardi di euro, +77,1%), degli apparecchi da intrattenimento (da 15,8 a 17,9 miliardi di euro, +13,4%), dei giochi a base sportiva ( da 2,7 a 3 miliardi di euro, +9%), delle lotterie (da 6,8 a 7 miliardi di euro, +3,8%) e il successo dei giochi di abilità a distanza e poker online, la cui raccolta ha già superato i 1,7 miliardi di euro, surclassando sia i giochi a base ippica, sia il bingo. L‟ulteriore crescita della raccolta dei giochi pubblici e scommesse sportive on-line, l‟introduzione delle Videolotterie, la riorganizzazione e l‟offerta di nuovi prodotti di gioco all‟interno dei settori che negli ultimi anni hanno registrato un ridimensionamento della raccolta (ippica, bingo), rappresentano le leve strategiche di sviluppo del settore dei giochi nell‟immediato futuro. Qualora tali cambiamenti dovessero generare i risultati attesi, il trend di crescita del settore dei giochi pubblici e scommesse registrato negli ultimi anni potrebbe proseguire, secondo l‟Eurispes, anche nel 2010, con una raccolta stimata di 58 miliardi di euro (di cui il 49% 88 nel primo semestre). In base alle più recenti stime sull‟andamento dell‟economia italiana, che indicano per il 2010 un Prodotto interno lordo nominale di 1.572 miliardi di euro, la raccolta complessiva dei giochi stimata per l‟anno 2010 risulterebbe quindi essere pari al 3,7% del Pil. Negli ultimi cinque anni in Italia si è registrato un incremento senza precedenti del gioco lecito, al punto che il settore si colloca al quinto posto nella scala economica del Paese, addirittura al secondo posto se si analizzano i dati disaggregati delle singole imprese (non conteggiando, cioè, quelli relativi ai gruppi aziendali). Gran parte del merito di questa straordinaria performance va attribuito alla raccolta degli apparecchi da intrattenimento (le slot), che guidano la classifica con il 44,3% del totale. Al secondo posto si piazza il gratta e vinci, con una quota di mercato del 19,2% e un incremento percentuale del 100,4%. La lotteria istantanea, rivitalizzata dalla versione telematica e soprattutto dall‟emissione di ben cinque nuovi tagliandi di gioco tra cui il “megamiliardario” da 10 euro, ha fatto affluire nelle casse pubbliche una contribuzione di oltre 1,5 miliardi di euro. 89 A livello mondiale l‟Italia guida la classifica della spesa procapite per il gioco legale. Se nel 2001 ogni Italiano adulto ha investito in gioco 271 euro (contro i 128 dei cittadini Usa, i 230 degli Spagnoli e i 151 degli Inglesi), nel 2006 i nostri connazionali hanno destinato a questa categoria di consumo una cifra vicina ai 620 euro a testa (elaborazioni Agipronews). La spesa calcolata secondo lo studio, per l'anno 2010 pro-capite sarà di 1.174 euro (nel 2009 la spesa pro-capite per maggiorenni è stata pari a 1.088 euro). Ciò, se da un lato attutisce il valore assoluto della quota che ogni cittadino adulto ha riservato al gioco, portando il dato di cui sopra a un più contenuto 433 euro, tuttavia conferma il primato su scala mondiale della spesa pro-capite. Il trend è in costante aumento da oltre dieci anni con tassi di crescita che corrispondono simmetricamente all‟incremento dell‟offerta pubblica. Lo Stato ha sempre motivato la sua politica di ampliamento con «esigenze di allargamento e razionalizzazione delle reti di raccolta, maggior concorrenza, contrasto all`evasione e all`elusione tramite il miglioramento della normativa e contrasto al gioco illegale» 90 Costi sociali, economici e relazionali Non esistono a livello nazionale statistiche ufficiali sui costi prodotti dal “Sistema Azzardo”, né dati certi sull‟entità delle patologie e sul numero dei soggetti coinvolti, sebbene nel nostro Paese il tema stia guadagnando sempre più l‟interesse della comunità scientifica e accademica proprio a causa delle dimensioni che il fenomeno ha assunto nell‟ultimo periodo. Vi sono tuttavia vari indicatori, provenienti dall‟osservazione e dallo studio delle dinamiche socio-economiche, che consentono con sufficiente attendibilità, un‟analisi comparativa dei vari aspetti che incrociano la problematica. Recenti ricerche effettuate da Eurisko ed Eurispes sul fenomeno hanno evidenziato che gli scommettitori sono oltre 30 milioni, l`80% della popolazione adulta (dati Eurisko). Di questi, 9,1 milioni giocano almeno una volta la settimana; 13,5 milioni giocano al lotto almeno una volta l‟anno; 13,2 milioni al superenalotto; 12,1 milioni acquistano tagliandi di gratta e vinci; 6,7 i biglietti delle varie lotterie nazionali. Il profilo del giocatore medio indica una leggera prevalenza del sesso maschile (52% dei giocatori), un livello di istruzione medio basso (il 28% ha la licenza media superiore, il 41% la licenza media inferiore) e una collocazione geografica superiore nelle aree del centro sud (sud e isole 38%; centro 20%). Per quanto riguarda l‟attività lavorativa, la trasversalità si fa più forte: operai 19%, impiegati 16%, professionisti 21% (dati Eurispes). 91 Maurizio Fiasco, sociologo e consulente della Consulta nazionale antiusura, pone l‟accento su alcune contraddizioni del fenomeno. «L‟Italia – afferma – da un lato conserva una tradizionale propensione a risparmiare sui consumi; dall‟altro costituisce il secondo mercato mondiale, subito dopo quello americano, del gioco d‟azzardo legale in termini assoluti. Da ciò ne consegue un dualismo sociale assai curioso: a) per la propensione ai giochi, siamo molto vicini alle società del Terzo Mondo; b) per i patrimoni familiari superiamo abbondantemente paesi come la Francia, la Gran Bretagna e la stessa Spagna che, tra i paesi latini, ha anticipato un modello capillare di diffusione di sale da gioco e da scommesse». «Una parte della popolazione – continua Fiasco – coglie le opportunità di un benessere diffuso nei distretti industriali della piccola-media impresa e nelle province delle attività sommerse o dei servizi destinati alla vendita. Un‟altra parte, anch‟essa molto estesa, impegna invece reddito familiare (che spesso è reddito di sussistenza) in lotterie, scommesse, lotto e superenalotto, dissipando, secondo stime ufficiose, il 10-13% dei salari e degli stipendi anche nelle mega-sale del Bingo, non a caso istallate nei quartieri più densamente abitati o frequentati per acquisti». «L‟inflazione del gioco d‟azzardo in Italia è l‟effetto di politiche pubbliche combinate con la sopravvivenza di gravi disuguaglianze di condizione sociale e di opportunità. In altri termini, l‟azzardo di massa non sarebbe esploso se le province che crescono a ritmi “asiatici” non coesistessero con altre dove perdura la recessione e se nel territorio nazionale non si riproducessero quei dualismi che portano ad escludere dal benessere più di una famiglia su otto. Gli effetti del gioco di massa sono ancora quelli, tradizionali, di una tassa sulla povertà». 92 «Secondo un‟indagine Doxa del 1998 – anno in cui fu introdotta la seconda estrazione del Lotto, quella del mercoledì, insieme con le due estrazioni iperboliche del Superenalotto – impegnavano reddito di sussistenza il 56% degli strati sociali medio-bassi, il 47% dei più poveri, il 66% dei disoccupati. Insomma, il gioco di massa appare socialmente iniquo per un fenomeno circolare che genera dipendenza in una condizione di depressione sociale, schiaccia interi strati di popolazione nella costante autosvalutazione delle opportunità che potrebbero offrirsi nella vita quotidiana». Sotto il profilo macroeconomico, Fiasco sostiene che «il gioco di massa rappresenta un clamoroso autogol economico, perché da un lato sottrae risorse al mondo produttivo e dall‟altro fornisce un gettito minimo rispetto a quello assicurato da altre tipologie di attività. 93 Lo scenario futuro in Italia e nel mondo Come si evince dai dati illustrati la voce principale, in termini di raccolta di gettito erariale, è costituita dagli apparecchi automatici. La prossima evoluzione dello specifico comparto riguarda le cosiddette VLT (video-lottery), in pratica macchine con software gestito da remoto, contrariamente a quanto avviene nelle slot oggi in circolazione, la cui programmazione è effettuata attraverso una scheda-madre inserita nel corpo della macchina. Mediante tale tecnologia sarà possibile, ad esempio, collegare in rete tutte le macchinette al fine di poter offrire al consumatore una vincita superiore a quella attualmente consentita, attraverso la formula del jackpot. La stessa metodologia è prevista per il bingo, che sarà di tipo interconnesso, cioè con collegamenti multisala, e telematico. E‟ pleonastico affermare che, a seguito di tali “accorgimenti”, si prospetta un‟ulteriore notevole impennata della raccolta. Per il gioco telematico si prevede che la raccolta possa triplicare entro il 2012, raggiungendo il tetto dei tre miliardi, corrispondenti a circa il 5% del totale di mercato. Anche a livello mondiale, il gambling via web cresce molto più velocemente del gioco fisico. Circa il 25% del movimento telematico proviene dai Paesi europei; le previsioni parlano di un market share tra il 40 e il 45% nel 2011. Tra le tipologie di giochi più diffusi sul web figurano le scommesse (l‟anno scorso una scommessa su tre ha viaggiato sulla rete), le lotterie istantanee e i giochi di abilità. 94 In particolare il poker, grazie alla versione americana del texas hold`em, risulta essere il game a più alto tasso di crescita. Nei prossimi due anni si prevede un business da circa 40 miliardi. In Italia è stato recentemente varato il decreto direttoriale dei Monopoli con il quale vengono introdotti i giochi di abilità a distanza. Secondo le previsioni del ministero dell`Economia, la fase di start-up di questi giochi dovrebbe far registrare un fatturato complessivo di 400milioni di euro, con un‟utenza stimata in 200mila nuovi giocatori e una spesa pro-capite di 2mila euro l`anno. Diverse le stime dei player internazionali, che quantificano in poco meno di un miliardo di euro la raccolta dal mercato italiano già dal primo anno. Con 61 miliardi di euro incassati nel 2010 (+12% rispetto al 2009), il settore del gambling in Italia ha fatto registrare una crescita impressionante, che sarà ancora più grande in questo 2011, durante il quale gli analisti parlano di una previsione di 80 miliardi di euro di introiti. Tra le novità, che renderanno possibile questa nuova crescita, c'è quella del cash game poker, il cui decreto pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 3 febbraio 2011 porterà significativi sviluppi. Il decreto, che riporta la "disciplina dei giochi di abilità nonché dei giochi di sorte a quota fissa e dei giochi di carte organizzati in forma diversa dal torneo con partecipazione a distanza", regola l'esercizio della tipologia dei giochi di abilità a distanza con vincita in denaro e, insieme a questi, l'esercizio dei "giochi di sorte a quota fissa a distanza con vincita in denaro, con esclusione del gioco del lotto e dei suoi giochi complementari" e i "giochi di carte a distanza con vincita in denaro, organizzati in forma diversa dal torneo". Si apre quindi la nuova era del gioco online. Il provvedimento rappresenta solo il primo di una serie di atti che porteranno un vero e proprio cambiamento sul panorama nazionale del gioco pubblico. 95 Per la gioia di giocatori e addetti ai lavori la pubblicazione dell‟ atteso provvedimento relativo alla Legge Comunitaria comporterà ulteriori disposizioni per il mercato del gioco online. Un altro passo verso una nuova era del mercato di nostro interesse. Dopo l`ultimo orientamento della Corte di giustizia europea con l`ormai famosa sentenza Placanica, e a seguito del bando Bersani, che hanno permesso agli operatori internazionali di giochi online e fisici di entrare nel mercato italiano, tutta l‟attenzione si rivolge al nostro Paese e al suo ruolo nella liberalizzazione del comparto. Uno studio della GBGC (Global Gaming and Betting Consultants), pubblicato all‟interno della ricerca condotta dall‟Istituto Svizzero di Diritto Comparato per conto della Commissione Europea sul mercato dei giochi nei Paesi membri, fornisce uno scenario di assoluta rilevanza in materia di gioco telematico. Nel 2012 la raccolta via internet toccherà i 10,3 miliardi di euro (+52,5%). Secondo i dati, internet rimarrà in termini assoluti lo strumento maggiormente utilizzato per il remote gaming, ma anche gli altri canali sono destinati a un futuro più che roseo. Il gioco tramite telefonia mobile e tv interattiva potrebbe raggiungere, sempre nel 2012, un volume complessivo annuo superiore a 5,8 miliardi di euro nei paesi membri dell‟Ue. In particolare il gaming tramite cellulare potrebbe conoscere la crescita maggiore in termini percentuali (da 0,78 a 3,51 miliardi nel periodo 2003/2012: +350%), tallonato dalla tv interattiva (da 0,32 a 1,37 miliardi di euro, +315,6%). 96 Le previsioni, ovviamente, presentano un margine d‟incertezza dovuto sia allo sviluppo delle singole tecnologie sia alle scelte che gli operatori vorranno fare in termini di offerta al pubblico. Il gioco a distanza relativo alla telefonia mobile (il cosiddetto “mgaming”) ha delle potenzialità legate all‟offerta di giochi tradizionali (lotterie, giochi da sala e scommesse) e di giochi specificamente pensati per questo tipo di supporto, grazie anche alle applicazioni Java: software semplici, leggeri ed accattivanti che stanno già conoscendo un incredibile successo soprattutto nei paesi comunitari dell‟est. La Tv interattiva (iTv) si pone come il mezzo per eccellenza con cui offrire giochi legati agli avvenimenti sportivi: l‟interfaccia medium scommettitore permette infatti di puntare in diretta, mentre si segue l‟evento nel relax di casa propria, con l‟ausilio di un semplice telecomando. Significativo in tal senso il dato di crescita dei ricavi della iTv in Europa, passati dagli 1,6 miliardi di euro nel 2002 ai 6,6 miliardi del 2004, secondo una ricerca effettuata dall‟istituto specializzato Forrester. Internet dovrebbe restare, nelle previsioni degli esperti, il mezzo principale con cui in Europa si continuerà a scommettere a distanza; lo sviluppo sarà dato principalmente dalla crescita dell‟accesso alla rete nei diversi stati membri. L‟Italia è uno dei paesi in cui maggiori potrebbero essere i margini di sviluppo: nel nostro paese, infatti, il web raggiunge poco più del 30% delle case contro il 70% di Danimarca, Svezia e Islanda e una percentuale tra il 50% e il 60% in Norvegia, Olanda, Germania e Regno Unito (statistiche Eurostat). Dati che spiccano nel significato del mercato sono l‟abbassamento dell‟età anagrafica del target dei consumatori: la ricerca di Human Highway ha evidenziato come l‟età media del 97 web gambler, per l‟80% acquirente di prodotti quali scommesse sportive e lotterie istantanee, si situi tra i 24 e i 44 anni (con punte crescenti di consumatori minorenni), contro le precedenti rilevazioni sul gioco “fisico” di solo tre anni fa, dove la media anagrafica era di una quindicina d‟anni superiore. Inoltre è da osservare la propensione sempre maggiore all‟uso del computer sul luogo di lavoro: ciò lascia prevedere che i benefici di un simile modello di mercato ricadranno esclusivamente nelle casse dello Stato, degli operatori telefonici e di quelli del gaming on line. Parallelamente si dovrà registrare un calo nella produttività del lavoro d‟ufficio. Di seguito le tabelle che illustrano quello che abbiamo detto fin‟ora sull‟industria del gioco in Italia degli ultimi anni. 98 I dati del settore ippico riportano una notevole crescita tra il 2008 e 2009 e una situazione stabile nel raffronto 2009-2010. 99 Le statistiche relative al numero di conti di gioco che hanno effettuato almeno una giocata per ciascun mese negli ultimi due anni. 100 Nel 2010 sono stati movimentati quasi 4,4 milioni di conti di gioco (rispetto ai 2,9 nel 2009, +51,4%). Tale valore non corrisponde al numero di giocatori unici, in quanto lo stesso giocatore può aprire conti di gioco presso più concessionari. 101 Di seguito è riportata la graduatoria dei giochi a distanza in base alla raccolta nell‟intero 2010, corredata della percentuale rispetto al totale e della percentuale cumulata dei primi n giochi. 102 L‟andamento mensile a partire dal 2009. A dicembre, la raccolta media giornaliera ha sfiorato gli 8,6 milioni di euro. 103 104 CAPITOLO III IL GIOCO ONLINE L‟industria del settore online Il gioco d'azzardo esiste letteralmente da migliaia di anni e probabilmente esisterà sempre. È insito nella natura umana giocare, rischiare e sperare di vincere grandi somme. Questo ha assunto numerose forme nel corso della storia, dalle scommesse su chi avrebbe vinto una guerra o una battaglia a quelle su chi avrebbe catturato per primo una preda. Successivamente si diffuse il gioco dei dadi e altre forme di gioco relativamente primitive che hanno consentito all'uomo di dare sfogo alla propria propensione al rischio, seguite dal gioco delle carte, dalla roulette, dalle scommesse sportive e tutte quelle altre varianti oggi disponibili. Tutti questi giochi hanno una caratteristica in comune: venivano praticati in un luogo specifico, da un gruppo di persone che si potevano vedere, ascoltare ed avere l‟avversario di fronte per percepirne alcuni segnali. I casinò infatti erano e, spesso sono, un luogo di lusso in cui si respira un'atmosfera affascinante ed esclusiva. Tutto è cambiato con l'avvento della tecnologia e di una piccola innovazione chiamata Internet che ha modificato la nostra vita in numerosi modi e in quasi tutti i suoi aspetti. Il gioco, ovviamente, non fa eccezione. Il gioco d'azzardo in rete ha preso rapidamente campo e oggi è una delle industrie più floride 105 del mondo, con miliardi di fatturato annuo con cifre sono in continua crescita. Se da una parte il settore del gioco d'azzardo online ha recentemente attraversato una crisi in seguito alla legge che vieta il gioco d'azzardo negli Stati Uniti, dall'altra la storia ci insegna che sopravvive sempre e non è mai possibile contenerlo a lungo. Agli inizi vi erano Antigua e Barbuda. Era il 1994 e questa piccola isola era il catalizzatore dell'industria del gioco online. Quello stesso anno Antigua approvò la legge che la rese una giurisdizione legale, consentendole di vendere licenze per il gioco d'azzardo. Non solo è stata la patria del gioco online, ma persino oggi, la maggior parte delle società di settore risiedono nel paese per poter utilizzare la loro licenza. Alla luce delle nuove opportunità, e persino prima dell'apertura del primo casinò virtuale, venne prodotto un software per giochi aleatori. Microgaming, una società di software con sede nell'Isola di Man, sviluppò la prima piattaforma per casinò online interamente operativa, che aprì la strada ai numerosi siti di gioco online che seguirono. CryptoLogic, una società di software di sicurezza online, sviluppò il sistema necessario per rendere le transazioni via Internet sicure ed efficienti. Nasce così InterCasino, il primo casinò online lanciato nel 1995. Tuttavia il lancio del gioco d'azzardo online non fu semplice. Gli ostacoli incontrati lungo il percorso del suo sviluppo sono stati innumerevoli, per la maggior parte correlati alla legalità dell'industria in generale. Molti erano contrari all'idea stessa del gioco d'azzardo online. 106 Il più fervido oppositore fu il Senatore Jon Kyl dell'Arizona, che tentò più volte di impedire ai cittadini americani il gioco online promuovendo campagne mirate. A metà degli anni Novanta quindi il World Wide Web rivoluziona il mondo del gioco d'azzardo. L'evoluzione della tecnologia consente di giocare ovunque e in qualsiasi momento. Il primo casinò online offriva 18 giochi diversi e accesso online alla Lotteria Nazionale Indiana. I redditi delle industrie di gioco d'azzardo nel 1997 si attestarono a 1 miliardo di dollari, con 600 milioni di dollari solo per gli Stati Uniti. I redditi triplicarono nel 2001 con oltre 3 miliardi di dollari a livello mondiale per triplicare nuovamente entro il 2004 raggiungendo quota 8,2 miliardi fino a superare i 15 miliardi di dollari di reddito nel 2006. E‟ difficile credere che un‟industria iniziata alla fine degli anni ‟90 con la legalizzazione del gioco d‟azzardo online in un piccolo paese caraibico sia arrivata a questi livelli. Il gioco d‟azzardo online stava andando alla grande finché l‟amministrazione U.S.A. di Bush non decise di distruggere il settore proibendo ogni attività nel Paese con grande delusione di molte compagnie quotate in varie borse straniere. Superati quei giorni, il settore online si è fortemente impegnato a recuperare il tempo perso ed i ricavi sfumati. Global Betting e Gaming Consultants hanno mostrato al pubblico le loro statistiche sottolineando che il mercato del gioco d‟azzardo online è cresciuto del 12% solamente nello scorso anno: questo dato fa del gioco online il business che cresce più rapidamente di tutti nel mondo. Nel 2010 il mercato italiano ha registrato un aumento del 28%, grazie soprattutto all‟introduzione dei giochi di abilità in aggiunta ai Casinò games e al Poker online legale. 107 Secondo i dati resi noti dall‟Amministrazione Autonoma Monopoli di Stato (AAMS), il mercato dei giochi online italiano sta riscontrando tassi di crescita costanti, sia per quanto riguarda i giocatori, che per il volume d‟affari e la raccolta totale. Tra i vari giochi, il Poker online legale è quello che ha contribuito di più a consolidare il trend positivo del mercato, rappresentando da solo il 65% del fatturato totale del settore italiano del 2010. Per fare alcune cifre, basti pensare che il fatturato dei soli giochi di abilità nel 2010 è aumentato del 34% rispetto all‟anno precedente, toccando i 3,1 miliardi di euro di raccolta totale, contro i 2,35 miliardi del 2009. Sostanziale anche la crescita del mercato delle scommesse sportive online, che ha registrato un +11% rispetto all‟anno precedente. Infine, i ricavi del Bingo online, regolamentato dall‟AAMS nel dicembre del 2009, nel primo anno di attività hanno toccato quota 146,1 milioni di euro, che secondo gli analisti del settore sarebbero destinati ad aumentare. I dati AAMS evidenziano come il boom registrato da giochi di abilità, scommesse sportive e bingo online nel 2010 sia la dimostrazione della grande popolarità di questi 3 prodotti, che da soli rappresentano il 96% del fatturato del gioco online del 2010 e conquistano sempre più scommettitori attratti dalla possibilità di giocare via web. 108 La larga diffusione di internet ha creato “la tempesta perfetta” per il gioco d‟azzardo sul web e continua ad essere il mezzo preferito per differenti forme di intrattenimento. L‟accesso sempre più diffuso alle connessioni a banda larga hanno dato agli sviluppatori software una base per puntare all‟eccellenza. I giochi sono sempre più interessanti, le connessioni più sicure, gli scommettitori accedono istantaneamente alle informazioni e alle reti più frequentemente ed in maniera più intelligente. I governi stanno recependo il potenziale di questa industria in termini di entrate fiscali e di posti di lavoro connessi alle infrastrutture di questo settore. L‟analista di Gaming Steve Schwartz ha commentato: “Un gran numero di Paesi hanno legalizzato una qualche forma di gioco d‟azzardo online e questo numero continuerà ad aumentare nei prossimi dieci anni”. I risultati delle ricerche di Global Betting indicano che il mercato settore online del gioco è di circa 29,3 miliardi di dollari. Andando nel dettaglio delle statistiche, il 41% dei quasi 30 miliardi di dollari viene dalle scommesse sportive. I casinò online e le sale virtuali di poker fatturano il 46% ed il bingo online ha incassato nel 2010 la rispettabile cifra di 1,3 miliardi di dollari. La ricerca di Global Betting prevede che le scommesse online nel 2014 supereranno i 40 miliardi di dollari. Si pensa che i progressi legislativi in materia di apertura dei mercati nazionali dei giochi alla concorrenza di Paesi come Belgio, Danimarca, Grecia e Spagna avranno un'influenza positiva sullo sviluppo di questo settore. A stimolare ulteriormente la crescita sono anche gli sviluppi tecnologici, che hanno consentito di sbarcare sui dispositivi mobili. 109 H2 Gambling Capital ha annunciato che comunicherà i risultati finali dello studio nel corso del 2011, contemporaneamente con le previsioni per il periodo compreso tra il 2011 e il 2015. Con l‟introduzione del cash game il mercato del poker online nel 2011 cambierà radicalmente e arriverà a toccare i 6 miliardi di euro l‟anno contro gli attuali 3 miliardi giocati nel 2010. Infatti fino ad oggi, nella modalità a torneo si gioca a poker online versando solo una quota di iscrizione e poi si scommettono fiches virtuali. Nella modalità cash game, invece, l‟intera partita di poker online sarà giocata con denaro vero che il giocatore scommetterà in ogni fase di gioco e quindi i rischi di perdite come anche gli importi delle vincite aumenteranno in modo esponenziale. Il maggior numero di giocate nella modalità cash game provocherà di conseguenza una diminuzione del volume di gioco nei tornei di poker online. Ma anche il “buy in” dei tornei di poker online dal 2011 sarà innalzato dagli attuali 100 euro a 250 euro massimi. Quindi oltre ai giochi di casino online anche per il settore del poker online si attende un vero e proprio boom nell‟anno 2011. Per quanto riguarda l‟introduzione delle slot machines online invece si dovrà attendere la primavera prossima per sapere la data precisa dell‟introduzione nei casino online. Intanto si potrà giocare a roulette, blackjack, baccarat e a tutti i giochi da tavolo anche se le slot machines rappresentano tra il 50 ed il 60% degli introiti dei casino online. 110 La decisione di non introdurre subito le slot machines nei casinò online è dovuta all‟inevitabile spietata concorrenza che ci sarebbe con le videolottery legali lanciate proprio nel 2010. Le slot machines online avranno da parte loro il grande vantaggio di poter offrire il 90% di percentuale di pay out contro il solo 80% delle VLT. Le videolottery dal canto loro che sono state introdotte nell‟estate 2010 stanno riscuotendo abbastanza successo e hanno già pagato ricchi jackpot, ma sarà l‟anno 2011, secondo gli operatori del settore, quello che dimostrerà davvero quanto possono valere. 111 Il Mobile Sembra chiaro che siamo arrivati ad un punto di non ritorno, in cui viviamo in un mondo guidato da strumenti elettronici, che in ogni momento della giornata danno risposte sempre più efficienti alle nostre esigenze. L‟industria della telefonia ha ricevuto un forte impulso verso l‟innovazione e una costante crescita dall‟arrivo sul mercato dell‟iPhone. I giochi sulle piattaforme mobile hanno sempre attratto l‟attenzione dei consumatori, ma nonostante cio‟ le caratteristiche audio visive di certe applicazioni hanno frenato questo mercato. Tutti quei giochi, inclusi quelli dei casinó, si sono evoluti con l‟arrivo delle console portatili di nuova generazione, dall‟iPhone al Blackberry, passando per vari tipi di smartphones e PDA. Di colpo divenne possibile giocare su apparecchi mobile grazie ad applicazioni da scaricare, tramite accesso istantaneo o grazie a programmi terzi. Con apparecchiature sempre più minuscole e tecnologicamente avanzate, il mondo delle applicazioni si indirizza sempre più verso il concetto di “mobilità” che é resa possibile da una buona connessione internet. Avrete sicuramente notato come si sia sviluppata una sorta di „guerra dei negozi online di applicazioni‟. 112 All‟inizio del 2010 varie aziende leader nel settore tecnologico hanno presentato i loro ultimi prodotti, tra i quali gli ultimi prototipi che ci si aspetta rivoluzioneranno il mercato delle applicazioni per il settore del gioco d‟azzardo. Prendiamo ad esempio Samsung (uno dei più quotati). Samsung ha annunciato la creazione del proprio negozio di applicazioni online che si occuperà di televisione ad alta definizione HD e lettori Bluray. Presto saremo in grado di utilizzare le nostre televisioni a schermo piatto non solo per navigare su internet, cosa che succede già, ma anche come piattaforma di gioco. Lo standard mobile DTV é già stato approvato negli Stati Uniti lo scorso Ottobre. Adesso é possibile giocare a poker sull‟ iPhone, ma immaginiamo la differenza che ci sarebbe a giocare su un grande schermo. Per non menzionare il confort di giocare alla video roulette o al video poker direttamente dal vostro divano di casa. A tale proposito Betfair e Yahoo! hanno unito le proprie forze per sviluppare una piattaforma TV che usi applicazioni pensate specificamente per i fan delle scommesse sportive. L‟azienda GTECH G2 introdurrà presto un gioco di scommesse virtuali sulle corse di cavalli altamente innovativo. Intel continua a lavorare alla creazione di una serie di applicazioni per i computer portatili che permetta di combinare gioco d‟azzardo con le varie piattaforme di social networks e negozi online. Ovviamente esistono anche apparecchi come l‟Apple tablet o slate. Il tablet, un‟interfaccia basata su operazioni touch screen, si dice sará ancora più popolare dell‟iPhone per l‟industria del gioco d‟azzardo mobile. Ancora prima del suo debutto il New York Times lo ha già nominato l‟apparecchio „che cambia il gioco‟. Critiche recenti dal mondo dell‟high-tech dicono che questo apparecchio sia più mirato agli uomini d‟affari ed ai professionisti che ad altri. E siamo certi che le piattaforme touch113 screen possano aggiungere un certo realismo all‟esperienza del gioco. Un altro fattore che contribuisce al successo del mobile é l‟offerta di connessioni mobili, che ha anche implicazioni su sicurezza e velocità di accesso. É possibile giocare sui nostri cellulari grazie al bluetooth e ai raggi infrarossi, e ad una velocità considerevole grazie agli apparecchi di terza generazione 3G. E poi c‟é il Wi-Fi, fulcro delle ultime tendenze innovative. Innanzitutto questo tipo di connessione sta diventando sempre piu‟ sicura e diffusa. Contribuirà di certo al successo di molti giochi da casinó in versione mobile. Ci si aspetta molto anche dall‟uscita sul mercato di Bluetooth 3.0 , apparecchi che saranno presentati alla fine dell‟anno e che dovrebbero cooperare con reti wireless. Altra tecnologia di rivoluzione del mondo delle connessioni è sicuramente la possibilità che hanno gli smartphones della Palm, delle linee Pre e Pixi , che sono capaci di creare una connessione personale 3G “Wi-Fi could” per utenti/giocatori. Inoltre è stato presentano il Flash Player 10 con la possibilità di connettersi ad altri apparecchi mobili ed a computer portatili. I giocatori di oggi vogliono giocare on demand, vogliono poter scaricare i giochi ed averne accesso istantaneamente su piattaforme mobili. Quindi per i fornitori di giochi da casino‟ é necessario raggiungere un ricco portafoglio di versioni di giochi popolari, come il blackjack, poker, e slot machines, da dirottare direttamente ai clienti. I giochi basati sulla suspance, rischio ed intrattenimento associate al gioco d‟azzardo, non devono solo presentare una grafiche accattivante, ma devono anche essere intuitive e premettere al giocatore di operare variazioni e personalizzazioni. 114 Con l‟appoggio delle funzionalità dei nuovi apparecchi mobile, le applicazioni da gioco innovative offriranno la possibilità di caricare personalmente dati, arricchendo così il gioco con immagini webcam scelte dal giocatore. I giochi forniscono statistiche ed analisi sicuramente utili ai player che tengono alla strategia e vogliono migliorarla come per gli appassionati delle scommesse sportive. I pagamenti sono un altro fattore cruciale per gli utenti di apparecchi mobili, che vogliono poter gestire online i propri conti. Dal punto di vista pratico sembrerebbe che la modalità di gioco „gratuità‟ abbia bisogno di ulteriori miglioramenti secondo molti utenti, e che l‟utilizzo di base dati e di connessioni wireless permetta di dare una risposta a queste richieste in modo da ricreare un‟esperienza che sia il più vicino possibile alla realtà Infine é importante che i giocatori abbiano sempre qualcosa da scoprire, da esplorare. L‟introduzione dei sistemi informatici e lo sviluppo degli „open systems‟ dovrebbero presto dotare i giocatori di strumenti che permetteranno loro di modificare i giochi in tempo reale, facendone dei veri e propri moderatori. Il famigerato „tablet‟ della Apple è dotato tanto di Webcam quanto di 3G, il che lo rende un apparecchio davvero appetibile soprattutto se consideriamo il ruolo importante che giocano i social networks. Che si tratti di hardware o di software, di connessioni o di capacità proprie, i giochi per la telefonia portatile entrano in una nuova era d‟innovazione che potrebbe creare nuove opportunità per sottosettori dell‟industria, ma anche per i produttori di telefonia. In parole povere, il nuovo decennio porterà una ventata di aria fresca per la mobilità. Tutto dipende dalle applicazioni e ovviamente dalla propensione dei giocatori. 115 Il leader mondiale dello sviluppo di software del gioco d`azzardo, Microgaming, ha sviluppato un interessante applicazione di Poker online che sarà premiata all`ICE Totally Gaming conference al Earl`s Court. Questa applicazione di poker altamente interattiva, sarà pronta per il gioco real money per gli operatori supportati da Microgaming e partirà dal primo quadrimestre del 2011. Questa nuova applicazione è compatibile con più sistemi operativi adesso disponibili per il mercato degli smartphone. Tra i sistemi operativi supportati non poteva mancare Android v2.2 fornito con il famoso Smartphone HTC Desire e tutti i nuovi tablet Samsung Galaxy e ovviamente iOS 4.2 di Apple. Tutti questi dispositivi permettono un esperienza di gioco fantastica e realistica per i giocatori di poker. Queste ricche caratteristiche sono permesse da animazioni molto ben curate, con una eccellente selezione audio, il tutto unito a una grafica per giochi di poker online più alla moda. Microgaming punta a trarre il massimo potenziale da questo nuovo mercato emergente del poker mobile. La tecnologia adesso è realmente disponibile per dare le migliori esperienze possibili. Con le nuove applicazioni mobile, i giocatori di poker saranno capaci di assicurarsi e gustarsi una realistica Las Vegas con animazioni 3D e tutti i migliori giochi di poker in modalità flash ovunque essi vogliano. Mentre il fondatore di Apple, Steve Jobs, ed il CEO di Google hanno bandito le applicazioni del gioco d‟azzardo rispettivamente nell‟Apple Store e nell‟Android Market, gli sviluppatori di software continuano a creare applicazioni per il poker su mobile. Adesso due marchi in più stanno pubblicizzando nuove applicazioni mobile di poker, che consentono ai giocatori di scommettere soldi veri. 116 L‟austriaca Bwin, che potrebbe fondersi con Party Gaming, ha lanciato quella che stanno salutando come la prima applicazione di gioco d‟azzardo, pensata per iPhone, che permette ai giocatori di scommettere con soldi reali. Anche se questa applicazione può attualmente essere solo acquistata nell‟Apple Store da utenti austriaci o inglesi, Bwin sta pianificando in un futuro prossimo di lanciare l‟applicazione nel resto di Europa. La Microgaming software ha dichiarato che la sua applicazione di poker con soldi reali sviluppata per Android permetterà di accedere a tutte le stanze di poker virtuale della rete di Microgaming. Lydia Melton, responsabile poker della Microgaming, ha dichiarato: “Fino ad oggi, gli esperti di questa industria hanno solo immaginato la possibilità di giocare a poker su dispositivi mobili. La tecnologia è pronta, il software è pronto e noi crediamo che lo siano anche i giocatori. Il futuro è qui. C‟è molta eccitazione intorno a questa release”. Anche se il mobile gaming ha dimostrato di essere un‟industria in costante crescita negli ultimi anni, i progressi nell‟utilizzare denaro reale nelle puntate sugli smartphone, specialmente per il poker, sono stati limitati dalle obiezioni legali e morali in alcune regioni e dalla confusione in altre. Inoltre il poker su mobile ha delle implicazioni tecnologiche più complesse, perchè viene trasferita una maggior quantità di dati e proteggere le applicazioni prevenendo che si bari richiede una maggiore difficoltà. Ad aggravare la situazione troviamo l‟Apple Store, che ha a lungo vietato le applicazioni sul gioco d‟azzardo, e recentemente anche Google ha dichiarato che il gioco con soldi veri non è permesso nell‟Android Market. Nonostante tutti questi ostacoli, ci si aspetta che altre stanze virtuali e reti di poker si aggiungano al mercato del gioco d‟azzardo. 117 Il mercato ha un potenziale di profitto troppo grande per essere ignorato. 118 Descrizione del giocatore medio del casinò online Gli approcci ai casinò online fra uomini e donne tendono ad essere diverse. Le donne giocano più frequentemente e più a lungo spendendo però meno denaro rispetto agli uomini. Da parte loro, gli uomini giocano meno frequentemente, per periodi più brevi investendo cifre di denaro assai maggiori rispetto a quelle investite dalle donne. La cosa più importante che si aspettano i frequentatori dei siti web dei casinò su Internet, è quella di ottenere implicazioni di carattere finanziario o di sicurezza (un attraente sistema di bonus, una varietà di giochi, una vasta gamma di metodi di deposito, la solida reputazione del sito di un determinato casinò), fattori che sono risultati essere più importanti dell‟ambiente del sito stesso, quali gli effetti sonori, licenza o musica. E‟ emerso che la cosa più importante in assoluto per i giocatori d‟azzardo dei casinò online è rappresentata dai bonus. Basandoci sul sondaggio effettuato dalla eCogra, possiamo elencare alcune delle motivazioni più popolari per le quali la gente frequenta i giochi dei casinò online: Relax Eccitazione Distrazione Finanze Fuga Socializzazione Ecco cosa i proprietari dei siti di casinò devono tenere in considerazione nel momento in cui iniziano questa attività, progettando la loro campagna di marketing promozionale. Queste motivazioni possono spiegare meglio perché il business dei casinò online è così redditizio ed attrattivo per gli investitori. Oggigiorno il processo di lancio del sito di un redditizio casinò online diventa molto più semplice rispetto a quello di un casinò 119 tradizionale. Le avanzate tecnologie Internet, unite ad un software per giochi da casinò professionale ed un pannello amministrativo multifunzionale, rappresentano la chiave del successo per questo tipo di business basato su Internet. Il Texas Hold‟em Poker Generalmente, quando si parla di casinò, gioco d‟azzardo e carte, la prima cosa che balza alla mente di tutti sono i 4 assi messi insieme. Il classico “punto” riconosciuto universalmente come vincita sicura(anche se poi nelle regole del gioco non è il punto più alto del poker) nel gioco simbolo della storia dell‟azzardo: il POKER. Poker è una parola inglese che significa attizzatoio, lo strumento che si usa per attizzare il fuoco e ravvivare la fiamma nel camino. Alcuni vogliono invece collegare il termine poker alla parola poke, termine gergale che in America, Australia e Sudafrica vuol dire "tasca o portafogli", e per estensione, gli spiccioli che si è soliti portare addosso. Insomma, già l'etimologia indurrebbe a pensare ad un gioco in cui si scommette ciò che si ha addosso. 120 Sembra,che nella Cina del 969 d.c. uno degli ultimi imperatori della dinastia cinese dei Song, abbia passato la notte di capodanno giocando a carte con sua moglie. Giochi di carte molto simili all‟attuale poker erano di sicuro già presenti sia in Egitto che in Persia.Infatti, da alcuni ritrovamenti archeologici, si deduce che in Egitto, intorno al 12 – 13 secolo, fosse presente un gioco di carte basato sui segni. La prima sicura testimonianza è del 1829 e si trova nelle memorie di viaggio di un avventuriero inglese, George Cowell, reduce da un lungo soggiorno nei territori del West americano. Qui il gioco viene descritto con precisione e appare già provvisto delle regole che lo caratterizzano anche oggi: ogni giocatore riceveva 5 carte, c'era la scommessa sulla combinazione vincente, secondo una graduatoria di combinazioni che è molto simile a quella attuale. Nel 1858 si ha un prima codificazione delle regole del gioco, con un Regolamento che precisa combinazioni e puntate. Successivamente vennero aumentate le combinazioni e ci fu una lunga discussione sul loro valore e sulla loro gerarchia. Nel 1871 il gioco cominciò a diffondersi in Europa: Robert Schenk, ambasciatore americano in Gran Bretagna, presentò il gioco alla Regina Vittoria durante un ricevimento. Il gioco suscitò grande entusiasmo e fu redatto un regolamento scritto, ad uso del divertimento della nobiltà inglese. In seguito il Poker è divenuto celebre in tutto il mondo ed è entrato a far parte della cultura e del costume ludico di persone di ogni classe sociale. Ma ci sono altre teorie sull‟origine del poker, tra queste ne elenchiamo alcune. 121 Le origini persiane I sostenitori di questa genesi individuano come progenitore del poker, un gioco in voga nella Persia del XIV secolo: AsNas sarebbe il suo nome. Tale gioco prevedeva l'uso di 20 carte e veniva svolto da quattro giocatori. Le combinazioni previste erano: coppia, tris e colore. Le origini francesi Un'altra corrente di pensiero individua l'antenato del poker in un gioco francese del XVIII secolo che si chiamava Poque, e che si diffuse in seguito anche in America lungo il Missisipi. Il Poque si giocava con 20 carte di un mazzo francese: dieci, assi, donne, re, jack. Il nome del gioco del poker deriva dal francese pocher, che significa ingannare l'avversario, cioè bluffare. Quando poi l'America acquistò i territori francesi della Louisiana il nome si trasformò in Poker. Ben presto il Poker divenne il gioco più famoso e conosciuto del West americano, soppiantando la voga di altri giochi di scommessa molto popolari, fra cui il Faraone. Le origini tedesche Una scuola minore sostiene invece che all'origine del Poker ci sia un gioco tedesco, molto diffuso nel XVII secolo in Germania. Il gioco si chiamava Poken, che in tedesco vuol dire bluff, ossia l'elemento caratteristico del Poker. Le ondate migratorie di migliaia di tedeschi in America nella seconda metà del '700, avrebbero portato con sé questo gioco, poi rapidamente evolutosi nel Poker. 122 Le origini italiane Un‟ altra teoria comincia a farsi strada e che colloca la genesi del poker nel nostro paese. Secondo alcuni, infatti, sarebbe un‟evoluzione dello Zarro, un gioco di carte dell'epoca rinascimentale, che aveva raggiunto una tale diffusione, soprattutto nella Milano sforzesca, da indurre il duca Francesco Sforza a proibirlo con un editto del 1531. La proibizione non fu certo un limite per gli accaniti giocatori, anzi il gioco si diffuse per tutto il XVI secolo, arrivando anche in Francia e poi, attraverso mercenari, in America, dove però avrebbe cambiato nome e in parte anche le regole. Texas hold’em Il “Poker Texas Hold‟em” (in italiano hold‟em si traduce con “tienile”, riferito alle carte) è la più famosa variante del classico e longevo Poker. Le prime partite furono giocate a Robstown, una città del Texas, regione madre di questo particolare gioco di carte. Oggi uno dei giochi più popolari al mondo, il poker alla texana negli anni è entrato a pieno merito nei migliori casinò di Las Vegas grazie a giocatori d‟azzardo come Doyle Brunson, nome che ha fatto e tutt‟ora fa la storia del poker alla texana. L‟unica struttura, che inizialmente dava la possibilità di giocarci, era il Nugget, Casino di Las Vegas che, per via della sua collocazione e delle pessime condizioni dei locali, fu presto abbandonata dai giocatori professionisti. Questi nel 1969, furono invitati a giocare al Dune Casino, e data l‟inesperienza della maggior parte dei giocatori, fu un vero vantaggio per i più esperti. Nello stesso anno Tom Moore inserì il primo torneo di Poker della storia alla Gambling Fraternity Convention, torneo che comprendeva diversi tipi di giochi, tra cui anche il Texas hold‟em. Nel 1970 Benny e Jack Binion acquistarono i diritti di questo torneo rinominandolo WSOP(World Series Of Poker) e lo 123 trasferirono all‟Horseshoe di Las Vegas, Casino di loro proprietà. Dopo il primo anno, Tom Thackrey, di professione giornalista, suggerì di giocare il torneo principale nella forma del No limit Texas hold‟em. Da allora è la variante giocata nel Main Event. Questo evento, dopo aver visto solo 8 partecipanti nel 1972, ebbe una crescita esponenziale, e nel 1982 si superarono le 100 iscrizioni, per poi raddoppiare nel 1991. L‟importazione in Europa di questo tipo di poker venne attribuita a Terry Rogers e Liam Flood, due bookmakers che, dopo aver intrapreso un viaggio a Las Vegas, lanciarono questo gioco nel nostro continente dove poi, nel 2004, fu istituito l‟EPT (European Poker Tour). Importantissimo, per la sua diffusione in tutto il mondo, fu l‟avvento del poker on-line (primo sito dedicato al Texas hold‟em nel 1998) e l‟utilizzo della telecamera nel tavolo per le carte coperte; gli spettatori furono così in grado di vedere le carte in mano ai giocatori e di seguirne azioni e tattiche, rendendo così il gioco ancora più entusiasmante. Per quanto riguarda l‟Italia il primo sito “autorizzato” per giocare on-line il poker alla texana, dopo una prima fase di sperimentazione gratuita che ha visto oltre 14 milioni di iscrizioni, è stato Gioco Digitale. Successivamente sono nati tantissimi siti di poker in Italia fino a suscitare un vero e proprio boom. Un esempio su tutti è Pokerstars.it, che ha inaugurato nel Giugno 2009 la più grande serie di tornei di poker live in Italia, ossia l‟Italian Poker Tour (IPT). Secondo uno studio recente realizzato in collaborazione con la Federazione Italiana Gioco Poker, sono più di 15 milioni, gli italiani tra i 14 e 64 anni che hanno giocato a poker almeno una volta. Il 70% dei giocatori sono maschi. 124 Il 95% ha dichiarato di aver giocato a casa tra famiglia e amici; piccola, ma in crescita, la percentuale dei giocatori che si reca ai circoli oppure ai tavoli di poker nei casinò. Esistono attualmente sul mercato un certo numero di compagnie specializzate nello sviluppo di software altamente sofisticati per il gioco online. Ad esempio, una delle compagnie più prestigiose è la PartyGaming, che ha in proprietà e gestione PartyPoker. Un altro operatore in questo campo è 888 Holdings, che opera su una rete altamente frequentata. Quando si parla di software per il gioco virtuale, dobbiamo anche menzionare Cryptologic, riconosciuto come il pioniere nell'ambito dell'industria del gioco in rapida espansione. Insieme alle sale da poker online, questa azienda fornisce software per numerosi casinò virtuali. La lista delle altre aziende che sviluppano software per il gioco è molto lunga ed in continua trasformazione. Quattro miliardi e mezzo in due anni. La partenza fisiologicamente lenta (ma non troppo) nel settembre del 2008, poi il decollo: 2,3 miliardi nel 2009, 2 miliardi nei primi otto mesi del 2010 (secondo le stime a fine anno si sono superate la quota di 3 miliardi), sono i numeri con cui il poker online italiano si presenta al suo secondo compleanno, dati che riporta l'agenzia Agiprnews. Il mese più ricco e quello in cui l'asticella si ferma sui 297 milioni raccolti, è gennaio 2010, e sono oltre 290 i milioni giocati a marzo dell‟anno scorso Dall'esordio, il 2 settembre 2008, il poker ha rivoluzionato l'intero settore dell'online regalando un approccio più "spigliato" al gioco, virato però sul versante dell'abilità e del ragionamento più che sul puro azzardo. La dimostrazione è data dal fatto che i giocatori di poker online non sono 'sovrapponibili', se non in minima parte, al bacino d'utenza di altri giochi. Secondo l'ultima edizione della ricerca 125 G@me in Italy, prodotta da Doxa e Human Highway con il patrocinio di Aams, il poker online, con 1,7 milioni di utenti italiani, è il gioco più popolare su internet. Nella sua versione online, principalmente nella versione Texas Hold'em, da settembre 2008 ha registrato una crescita praticamente continua. Questa crescita è benefica per lo Stato, che percepisce il 3% della raccolta: 70 milioni incassati lo scorso anno, 90 milioni per il 2010. Senza contare l'apporto del cash game, al momento fermo a Bruxelles, che potrebbe partire nei prossimi mesi del 2011. I tornei cash (il giocatore si siede al tavolo e gioca i propri soldi, formula differente da quella del torneo) sono ormai dietro l'angolo, in attesa che si chiuda il percorso regolamentare in onda tra Piazza Mastai (Aams) e Bruxelles. Due anni fa il primo torneo, giocato su Gioco Digitale (che nel frattempo si è fusa con Bwin ed ha assunto il nome GD Poker per la propria piattaforma). In realtà il 2 settembre del 2008 furono quattro i tornei, per un montepremi complessivo di 216 euro. A partire dalle 17:01 furono premiati i primi sedici giocatori, mentre il primo vincitore fu il giocatore con il nickname 000000000000, che spendendo un euro ne vinse 8,64 euro, superando altri 26 giocatori. Ma il poker italiano vola con una sola ala: all'offerta di gioco online, regolamentata e con raccolta canalizzata nei circuiti dei concessionari, manca il supporto dei tornei dal vivo. Al momento gli eventi live vengono organizzati nei quattro casinò italiani e nelle sale 'di confine', con innumerevoli appuntamenti, organizzati anche da marchi 'made in italy', nelle sale slovene o maltesi. Eppure fino a qualche tempo fa, in assenza di una regolamentazione specifica, esisteva un florido “sottobosco” di circoli dedicati al gioco dal vivo, capace di organizzare circa 30 126 mila tornei in un anno, con volumi di gioco superiori a 400 milioni di euro. Un mercato che, considerato non solo gli addetti alla sala, ma anche tutte il resto del personale necessario per gestire una club, garantiva lavoro a circa 12 mila persone. Lo stop è arrivato a settembre del 2009 in una circolare del Ministero dell'Interno: nessuna deroga e stop "fino all'entrata in vigore della nuova normativa in materia" all'attività dei circoli di poker nei quali vengono organizzati tornei dal vivo. Si è in attesa di un regolamento, previsto dalla Legge Comunitaria 2009, redatto dai ministeri dell'Interno e dell'Economia, in cui verranno determinati "l'importo massimo della quota di partecipazione", ma anche "l'impossibilità per gli organizzatori di prevedere più tornei nella stessa giornata e nella stessa località". L'organizzazione sarà riservata soltanto ai soggetti titolari di concessione e non più, quindi, ai circoli ricreativi o alle associazioni. In realtà, come si legge su Agicoscommesse, la raccolta ha subito un impercettibile calo, pari allo 0,5%, rispetto ai 288,5 milioni giocati a Gennaio dello scorso anno. Una piccolissima perdita che non preoccupa ma che anzi conferma la stabilità di tutto il settore del poker online italiano. Ottimo il dato delle giocate giornaliere che a Gennaio 2011 è stato di circa 9,3 milioni di euro. Ma vediamo, nel dettaglio, i bilanci degli operatori del poker online "made in Italy". 127 (*) dati in milioni di euro Pokerstars.it è l'unico l'operatore del mercato che a Gennaio 2011 ha fatto registrare un saldo positivo degno di nota, con un incremento del 38,6%, rispetto allo stesso mese del 2010. Anche Lottomatica tra i grandi operatori fa segnare un aumento del 2,7%. In salita anche Cogetech con il 40% e PartyPoker.it con il 17,4%. Gli altri operatori invece fanno segnare quasi tutti un dato negativo. Pokerstars ha sicuramente sfruttato il recente lancio degli"Home Games" che hanno portato la raccolta ad un valore davvero importante, una cifra record per l'operatore italiano di circa 70 milioni di euro. Comunque in testa con 80 milioni, nonostante il lieve calo, Microgame si conferma sempre leader di mercato grazie anche all'apporto dei concessionari del circuito People's Network. Le due aziende leader di Gennaio, Pokerstars e Microgame, hanno inglobato oltre il 52% delle giocate complessive effettuate sui tavoli verdi virtuali. Se ai due operatori aggiungiamo anche le quote di mercato di Gioco Digitale/bwin e Lottomatica/Totosì, i 4 128 provider insieme valgono quasi l'80% del totale del mercato. Questi i dati dei principali operatori del mercato online italiano: Quote Mercato Online In definitiva possiamo senz'altro affermare che il 2011 è cominciato cosi come si era chiuso il 2010, con un mercato solido e sempre in costante crescita. Le previsioni per il continuo di questo nuovo anno sono davvero ottime, basta pensare all'imminente arrivo degli altri operatori pronti ad entrare nel circuito italiano non appena il cash game sarà lanciato sulle poker rooms italiane. 129 Le Videolottery (VLT) Mi sembra doveroso accennare ad un argomento molto discusso in questi tempi, e che sembra dover sovvertire tutte le dinamiche dell‟industria del gioco. Il new business generato da questi apparecchi di ultima generazione, hanno portato con sé una serie di problematiche e discussioni, soprattutto all‟interno delle case da gioco, e su come sarebbe stato opportuno affrontare l‟imminente rivoluzione dell‟offerta gioco. La VideoLottery, o VLT, è definibile come un terminale internet multigioco touch screen, basato sulla tecnologia avanzata dell'interconnessione ad un sistema di controllo centrale in grado di prevedere il cumulo di jackpot tra le macchine in rete, senza che queste abbiano al proprio interno la scheda di gioco. Questi apparecchi, già previsti dalla Legge Finanziaria 2006 e presenti in molti paesi nel mondo (Svezia, Canada, Stati Uniti, Israele e Islanda), sono in grado di offrire, oltre a differenti tipologie di giochi, anche servizi di pubblica utilità. Con un‟espressione inglese di carattere tecnico, vengono definiti “Video lottery terminal” o più comunemente vlt , e dopo il successo ottenuto dalle new slot, (le macchinette che comunemente troviamo in molti bar) stanno per entrare nel vissuto di molti giocatori italiani. Praticamente sconosciuti al grande pubblico, questi apparecchi sono stati progettati negli Stati Uniti intorno alla metà degli anni ‟80, ed il nostro Governo, attraverso il decreto legge sugli adempimenti comunitari in materia di giochi (DL25 settembre n.149 coordinato con la legge di conversione 19 novembre 2008 n. 184), ne ha sancito l‟avvio della sperimentazione. 130 Recita il testo di legge: “al fine di promuovere il completamento della disciplina in materia di apparecchi per il gioco lecito, di cui all‟articolo 110, comma 6, (lettera b), del testo unico delle leggi di pubblica sicurezza, di cui al regio decreto 18 giugno 1931, n. 773, e successive modificazioni, entro novanta giorni dalla data di conversione del presente decreto, con decreto del Ministro dell‟economia e delle finanze... sono dettate le disposizioni occorrenti per disciplinare...la sperimentazione degli apparecchi di cui al predetto articolo 110, comma 6, (lettera b), nonché la sperimentazione della raccolta del gioco praticato mediante i medesimi apparecchi”. Per dirla con le parole degli esperti “Una vlt è un apparecchio normalmente basato su una tecnologia in grado di garantire elevate caratteristiche di sicurezza e operante solo in presenza di connessione di rete attiva”. In pratica parliamo di veri e propri computer caratterizzati dalla connessione in rete: rispetto alle attuali macchine presenti nei bar, che hanno un proprio software interno e una connessione alla rete Aams, che 131 ne controlla essenzialmente l‟attività di raccolta, le vlt vivono grazie a una centrale di controllo esterna, attraverso cui possono svolgere tutte le loro funzioni principali. Insomma, il software di questi apparecchi non è dentro la macchina, come nelle new slot, bensì fuori. La diretta connessione in rete, già sperimentata con le slot di nuova generazione (che possono funzionare solo in presenza di un collegamento alla rete dei Monopoli di Stato ”aams.it” e di Sogei, “sogei.it”), anche per questi apparecchi diventa una “conditio sine qua non”, un fattore che, al di là delle prestazioni, ne aumenta all‟ennesima potenza, sicurezza e controlli. L‟altra grande differenza tra le new slot e le vlt, risiede nelle attività di gioco che propongono. Le prime, infatti, sono limitate a un unico meccanismo di gioco e sono tarate per erogare una vincita massima equivalente a 100 euro a fronte di una partita del costo di un euro. Per le vlt la questione cambia notevolmente, almeno stando a quanto offre il mercato internazionale, visto che l‟Italia deve ancora approntare un proprio regolamento: in primo luogo una vlt può essere utilizzata per giochi numerici (come il Lotto e il SuperEnalotto), quindi per giochi basati solo sulla casualità, anche se qualcuno sostiene che, data la loro versatilità, possano consentire anche attività come il Texas Hold‟em on-line. In secondo luogo , possono essere usate anche per le scommesse a quota a fissa su eventi quali corse virtuali di cavalli o auto. «L‟esperienza sul mercato internazionale (dichiara Luca Contiello, amministratore delegato di GMatica (gmatica.it), azienda presente sul panorama italiano degli apparecchi da intrattenimento) indica che una vlt incassa fino al 30 - 40% più di una classica awp, se opportunamente gestito in termini di contenuti di gioco e di innovazione continua degli stessi». Una conferma sulla resa di questi apparecchi giunge da una ricerca recentemente pubblicata dalla Sapar (associazione del 132 settore automatico), nella quale si legge che la raccolta media delle macchine di nuova introduzione sarà superiore a quella delle attuali awp, così come dimostrano i casi di vlt esistenti nel nord America e nel nord Europa. Chi pensa a un facile sdoganamento di questi prodotti da gioco nei bar, dovrà comunque fare i conti con alcuni fattori non trascurabili: per funzionare al massimo regime questi apparecchi avranno bisogno di una veloce connessione Adsl, ancora assente da molti esercizi pubblici italiani, il numero delle macchine sarà fortemente contingentato, anche perché la normativa non prevede una completa sostituzione delle attuali new slot, bensì un completamento dell‟offerta di gioco Il numero delle vlt potrebbe quindi attestarsi intorno alle 20-30 mila unità, un numero oscillante tra il 6,3 e il 9,5% del totale delle new slot presenti in Italia (315 mila macchine). Almeno per il momento, e in assenza di un regolamento attuativo delle norme riguardanti le vlt, è difficile prevedere se verrà disposto un luogo per eccellenza che costituisca il principale terreno di coltura del mercato di questi apparecchi, così come la fitta rete dei bar lo è stata in questi anni per le new slot. Il legislatore non ha previsto alcuna esclusione di sorta, fattore che, in prospettiva, potrebbe vedere inseriti anche gli esercizi pubblici nel novero delle strutture adatte ad accogliere al proprio interno i nuovi apparecchi da gioco. 133 Alcune considerazioni Anno 2011: Parlare del passato e ripercorrere le tappe attraverso le quali in pochi anni si è fatta nascere e crescere una industria che oggi frutta all‟erario 9,9 miliardi di euro l‟anno (garantendo all‟economia nazionale occupazione stabile ed ingenti investimenti nel comparto), sarebbe naturale e fisiologico per qualsiasi settore industriale, ma non per il gioco lecito. L‟industria del gioco può, a stento, permettersi di guardare al presente, ma vive sopratutto di futuro, concependo una propria dinamica di sviluppo e di confronto con un mercato dall‟impressionante dinamismo e velocità di progresso. Bruciare le tappe dovrebbe essere considerato un pregio anche se, molto spesso, diventa vitale “fermarsi” a spiegare come funziona il contingente assetto operativo- tecnico - amministrativo – fiscale. L‟unico mercato in controtendenza che ha fatto crescere le percentuali delle sue quote di mercato, ed uno dei pochi settori che sviluppa il campo della ricerca attraverso ingenti risorse finanziare, è proprio il settore del gioco d‟azzardo. È importante, per chi fa parte di questo contesto, essere costantemente “sul pezzo”, come si dice in termini giornalistici, ed essere altamente modellabile per poter convertire i propri assetti a seconda dell‟esigenza di mercato. I trend, a livello internazionale, si allineano tutti secondo una logica di crescita dell‟indotto generato dal “gioco” in senso ampio del termine, con una propensione dello sviluppo delle nuove tecnologie e con un declino delle strutture di gioco tradizionali, intese come case da gioco. 134 L‟Italia segue pedestremente questo format che si sta palesando a livello globale, senza, a mio avviso, intravedere in questo potenziale un fulcro fondamentale. Sfruttare questo settore per generare una sinergia con il comparto turistico. Siamo famosi in tutto il mondo per la bellezza della nostra terra, per le nostre ricchezze culturali, artistiche e per il nostro inestimabile patrimonio storico. Ogni forma di business deve essere transitoria in funzione di quest‟industria nazionale. La propensione al gioco resta il fattore determinante, che permette di fare progetti, previsioni e che permette alle aziende di rischiare in investimenti spesso considerevoli. Ma il mio intento è quello di osservare più da vicino come vivono il cambiamento in atto le case da gioco, aziende che oltre ad essere luoghi di “perdizione” e divertimento, hanno sempre rappresentato una forma di culla culturale ed artistica nella storia del Paese. Nell‟immaginario comune, che negli ultimi anni è cambiato sostanzialmente, le case da gioco erano le location ideali per un ceto sociale altolocato, per la borghesia che amava sia l‟aspetto ludico della serata, ma apprezzava con cognizione di causa anche l‟aspetto emotivo- educativo che veniva offerto. Oggi è tutto diverso, con un‟immagine che viene percepita di modernità, prettamente legata ad una concezione morbosa del danaro, esente da qualsiasi valore etico e morale. È questo che è necessario e doveroso trasformare e riportare all‟origine. Devo ammettere che osservando i dati fino ad ora analizzati e sui quali abbiamo posto riflessioni, non è affatto rassicurante il futuro che sembra tracciato sul cammino di queste aziende, ma credo (e spero) che non tutto sia perduto. 135 136 CAPITOLO IV I CASINÓ La parola "casinò" è così definita dal Concise Oxford Dictionary : "locale o edificio pubblico dedito all'intrattenimento, specialmente ai giochi d'azzardo", essa deriva da una parola italiana che significa "piccola casa", e si riferiva in origine ad una villa o ad una residenza, creata per scopi di puro piacere e svago. Nel corso dei secoli e più precisamente nel XIX° secolo, il "casinò" cominciò ad espandersi in strutture pubbliche più vaste, nelle quali avevano luogo altre attività, compresi i giochi d'azzardo e gli sport. La storia moderna dei casinò iniziò in Europa. Negli Stati Uniti venne conosciuto grazie agli immigranti che esportarono questa attività dall'Europa, e con il susseguirsi del tempo, questi luoghi divennero sempre più abituali, si iniziò a giocare d'azzardo nelle barche sui fiumi Mississippi o Ohio, diventando così un evento di gran fascino che attirò sempre più persone di un certo rango ad avvicinarsi al gioco. Nelle grosse città come New York o Chicago, il casinò iniziò ad attirare una clientele raffinata, i cui membri si potevano permettere di perdere grandi somme di denaro, da generare così un grande business. Da li sono nati i miti di Las Vegas, Atlantic City, e Monte Carlo, che furono i centri di gioco più importanti del XX° secolo. Oggi Macao ha sorpassato Las Vegas, diventando il maggiore centro al mondo per il gioco d'azzardo, anche se nel 2007 era 137 stato progettato a Manchester la creazione(poi non andato in porto) del primo mega-casino, segno inequivocabile che l'Europa sta cercando di portare questo grande business alle sue origini. Con l'avvento di internet è nata la possibilità di giocare direttamente da casa, e possiamo dire(come esplicato nel capitolo precedente) che questo sarà il futuro dei casinò. I casinò italiani sono al 7° posto della speciale classifica resa nota dall‟European Casinò Association . Al primo posto per incassi c‟è la Francia, che anche grazie ai suoi 197 Casinò ha raccolto 2,4 miliardi di euro ovvero il 28,1% del totale. Al secondo posto c‟è la Gran Bretagna con introiti per 884 milioni. Sul podio anche la Germania che conquista il terzo posto con 724 milioni di euro di incassi. Nella top Five anche Svizzera e Grecia rispettivamente con 655 e 648 milioni di euro. Come sopracitato i 4 Casinò italiani occupano il 7° Posto, un risultato davvero ottimo se si considera che tutte le nazioni che precedono l‟Italia in classifica hanno molti più casinò nel loro territorio. Ad esempio la Svezia che ha 4 case da gioco come l‟Italia è solo in 14° posizione mentre la Francia che è prima ha ben 197 casino. Ad oggi in Europa sono operativi 931 Casinò in totale. Considerato che gli incassi sono stati pari a oltre 8,4 miliardi di euro, la raccolta media si attesta a 9 milioni di euro l‟anno per ciascun Casinò. 138 La nazione che in assoluto conta il maggior numero di casinò è la Repubblica Ceca con 220 ma con 112 milioni di euro è solo in 15° posizione per incassi. Per quanto riguarda i giochi di Casinò la Francia subisce il fascino delle slot machines, mentre in Gran Bretagna si punta di più sui tavoli verdi ossia roulette e giochi di carte. Nei Casinò Italiani le slot machines raccolgono il 53,8% del totale, mentre sui tavoli verdi sono stati puntati il restante 47,2%. 139 I Casinò italiani. (Crisi di un modello) Cenni storici Il primo casinò ad aprire i battenti in Italia fu il Casinò di Sanremo, nel lontano 1905 e da allora sono stati aperti altre 3 case da gioco sul suolo nazionale. A seguire in ordine cronologico troviamo il Campione d‟Italia, costruito nel 1917 dall‟architetto Americo Marazzi, in una cittadina della provincia di Como. Successivamente aprirono il Casinò de la Vallee, o più comunemente detto Saint Vincent, nel 1957, e il Casinò di Venezia che apri nel 1959, usando la sede del palazzo rinascimentale Ca‟ Vendramin Calergi . Come si nota, da un punto di vista prettamente geografico, i casinò italiani sono tutti collocati al nord Italia. Una motivazione logistica non di poco conto, poiché la principale intenzione di una casa da gioco è quella di importare il turismo estero. Le cittadine dove si erigono questi, infatti, sono prettamente turistiche e fornite di strutture e servizi in grado di sostenere un flusso di turismo elevato. Nell‟Ottocento Sanremo divenne capitale del turismo climatico. Sino ad allora le località della Costa Azzurra erano meta di turisti stranieri attratti dalla dolcezza del clima, molto simile a quello della nostra Riviera; per questo motivo nel 1854-1855 la contessa Adele Bianchi Roverizio cominciò a pubblicizzare le bellezze sanremesi e nell‟inverno 1858-1859 ospitò nella sua villa il barone russo Boris d‟Uxkull che, ben presto, esportò il nome di Sanremo nelle regioni del centro Europa. Iniziò così la costruzione di grandi alberghi. Con il passare degli anni lo sviluppo del turismo invernale favorì l‟incremento demografico e il benessere economico che resero Sanremo una moderna città 140 cosmopolita, con colonie di stranieri inglesi, russi, francesi e tedeschi. Il Casinò Municipale di Sanremo fu inaugurato il 12 Gennaio del 1905, di rimpetto alla Chiesa Russa, grazie al finanziamento del banchiere Bartolomeo Asquasciati, che nel 1898 prestò al Comune di Sanremo 1.200.000 di lire. L‟edificio in stile Liberty fu progettato dall'architetto francese Eugene Ferret. Per la realizzazione dell‟attuale immobile furono presentati ben sette progetti, ma la costruzione fu affidata appunto a Ferret, che si attenne alla linea liberty, allora tanto in voga in Francia. Il Ferret fu anche il primo gestore della vera e propria attività di gioco in virtù del contratto del 5 novembre 1903. La convenzione venne approvata dalla Prefettura di Imperia e servì come premessa basilare per successive concessioni a contratto stagionale, salvo rare e temporanee interruzioni. Nel 1927, normalizzando una situazione di tolleranza che durava da anni, al fine, tra l‟altro, di far fronte alla concorrenza dalla vicina Costa Azzurra, con RDL 22 dicembre 1927 n. 2448 «Provvedimento in favore del Comune di Sanremo» convertito nella legge 27 dicembre 1928 n. 3125, il Comune di Sanremo fu autorizzato, eccezionalmente, ad esercitare i giochi d‟azzardo, per consentire la sistemazione del bilancio comunale e rendere possibile l‟esecuzione di importanti opere pubbliche. Il Casinò nasceva come Kursaal, il locale era destinato a spettacoli teatrali, concerti, ristorazione e ritrovo degli stranieri. La sera del 12 gennaio 1905 il Casinò di Sanremo spalancò per la prima volta i battenti delle sue sale, alcune intonate al rosso e all‟oro, rilucenti di specchi come garçonnières, altre arredate con tavoli e divani di vimini, piante, fiori, gabbie di uccelli. Pianoforte a coda nel mezzo del salone, luci soffuse, tendaggi tirati. 141 Alle 22 di quella notte, mentre fiches e sabot cominciavano a scivolare sul tappeto verde, nel Giardino d‟Inverno iniziava la rappresentazione dell‟opera lirica Lakme di Delibes diretta dal maestro Giannini. Così l‟azienda sanremese del gioco prendeva a funzionare, ed ebbe inizio la grande avventura dei ficheurs. La cultura è sempre stata di casa al Casinò di Sanremo; allestimento di manifestazioni d‟arte, di spettacoli, di mondanità e soprattutto di cultura, appunto, tanto che negli anni trenta verrà proclamata «capitale europea della cultura», ciò anche per i famosi Lunedì letterari ripresi e tutt‟ora vivi, anche se divenuti “Martedì” letterari. Personaggi internazionali, come re Faruk d'Egitto e l'attore Vittorio De Sica, contribuirono ad accrescere la fama del Casinò a livello mondiale, giocando cifre da capogiro, facevano parte di quella categoria di giocatori definiti "professionisti" dalla cronaca, amanti del vincere o del perdere, perché in realtà il Casinò è il grande brivido delle scommesse. Nel 1951 il Casinò ospitò per la prima volta il "Festival della Canzone Italiana", più comunemente detto Festival di Sanremo fino al 1976 quando fu trasferito al Teatro Ariston in Corso Matteotti. Nel 1921 il Sindaco del Comune di Saint Vincent, Elia Page, chiese al Sotto Prefetto di Aosta, di poter aprire un tavolo di roulette per i mesi estivi. Questi acconsenti, ricordandogli le responsabilità connesse al mantenimento dell‟ordine pubblico nel Comune. In quella stessa estate nel salone del Kursaal si iniziò a sviluppare il gioco d‟azzardo, e nel settembre successivo l‟amministrazione 142 riuscì a pagare interamente gli ingenti debiti contratti per i lavori al canale della montagna. Il 6 novembre del 1945, lo stesso Sindaco scrisse al Ministero degli Interni, per chiedere la concessione per l‟esercizio di tutti i giochi d‟azzardo in forma esclusiva, per il territorio della valle d‟Aosta per un periodo di anni 15. Per le questioni politiche che in quel contesto storico si succedettero a Roma, non ricevendo risposta, il primo cittadino fece una richiesta analoga al Presidente del Consiglio della Regione Federico Chabod. Nonostante la legge italiana proibisse espressamente il gioco d‟azzardo e in attesa dello statuto speciale del 1948, il Presidente della Regione emanò in data 3 Aprile 1946 il decreto di apertura del casinò de la Vallee. Ca' Vendramin Calergi è la sede del Casinò Municipale di Venezia ed è sicuramente una tra le più belle case da gioco del mondo. Situata sul Canal Grande, è il primo grande palazzo del Rinascimento veneziano. Fu fatto erigere nel 1481 su progetto di Mauro Codussi e la sua costruzione fu portata a termine nel 1509. Ca‟ Vendramin Calergi è costituita da un pianterreno, con accesso acqueo dal Canal Grande, dal piano nobile, caratterizzato da un ampio salone centrale e da tre sale minori decorate secondo lo stile rinascimentale e il gusto dei proprietari che si sono succeduti nella gestione del palazzo. Sul Canal Grande si affaccia uno dei rari giardini con vista e con accesso diretto sulla principale via d‟acqua veneziana. Il palazzo Ca' Vendramin Calergi divenne sede del Casinò Municipale di Venezia dal 1959. Particolarmente belle sono la Sala dei Cuori d'Oro, che ospita il 143 gioco del Trente-Quarante e la Sala Regia, dove oggi si gioca lo Chemin de Fer. Da non dimenticare la sede estiva dello stesso casinò, che si affaccia su canale Marconi, che sostituisce la sede centrale nei mesi più caldi. Il Campione d‟Italia, realizzato nel 1917 in pieno conflitto mondiale, su progetto dell'architetto Americo Marazzi di Lugano, rispondeva al segreto proposito di fare spionaggio sfruttando l'extraterritorialità e l'atmosfera per agganciare nelle sue sale sfavillanti di luci e di belle donne, personaggi dell'alta burocrazia statale. Le facciate principali dell'edificio sono due: una verso il lago e l'altra verso Lugano; non dimentichiamo che a quell'epoca non esisteva l'odierna grande piazza parcheggio che ha notevolmente mutato l'ubicazione di allora. L'incarico della decorazione interna viene affidato al pittore Girolamo Romeo. Si possono definire affascinanti le immagini dell'arredo e delle prime sale da gioco, così come quelle del ristorante che rievocano nostalgiche sensazioni di quella straordinaria epoca passata alla storia con il nome di "Belle epoque". Per effetto di un decreto relativo alle case da gioco, il 19 luglio 1919 dopo appena due anni dall'apertura, il Casinò è costretto a chiudere i battenti e sarà riaperto solo il 2 marzo del 1933. Istituzionalizzato negli anni trenta, oggi il Casinò è diventato un potente motore economico della città, ma anche un luogo attrezzato per la cultura e gli eventi mondani, poiché ospita Vip e intellettuali, star internazionali, sfilate di moda e concerti che vanno dalla musica leggera, al jazz, al rock. 144 Qui sono nati i Premi di giornalismo e di critica letteraria e il Premio Maschera d'Argento collegato al mondo dello spettacolo. La situazione ad oggi delle strutture “vecchio stile” Mi viene in mente una metafora molto banale, ma secondo me molto esplicativa, che rappresenta in modo chiaro e semplice la situazione delle case da gioco ai giorni nostri. Possiamo benissimo paragonare le case da gioco ad “un piccolo venditore al dettaglio nel settore degli alimentari” che si trova tutti i giorni a competere (ovviamente indirettamente) con la grande distribuzione di catene nazionali ed internazionali nel medesimo settore. La grande distribuzione ha la forza di offrire al cliente un‟ampia scelta di prodotti dalle più svariate provenienze, un agglomerato di vari prodotti merceologici, che permette di trovare tutto il necessario in un unico luogo, ed essere sotto casa, ma soprattutto a prezzi notevolmente bassi. Con questa forza commerciale il venditore al dettaglio non può competere, in termini di quantità e di prezzi, e non può giocare su logiche di mercato quali comunicazione e promozione poiché le disponibilità finanziare non sono comparabili. L‟unica leva sulla quale può essere superiore e quindi ritagliarsi un fetta di mercato(spesso più che sufficiente) che gli permetta di generare dell‟extraprofitto è sicuramente la QUALITÁ. Su questo concetto, che ritengo essere il fulcro centrale sul quale le aziende del settore da noi preso in considerazione dovrebbero porre l‟accento, è necessario fare un‟analisi attenta, soprattutto in questo momento delicato nel quale è in gioco il futuro e la sopravvivenza del mercato “case da gioco”. 145 Il casinò è forse l‟unico luogo dove può trovare risposta la consistente domanda del consumatore italiano, il quale, costretto da restrizioni normative, alimenta il floridissimo mercato delle case da gioco trans-frontaliere, provocando una migrazione di capitali di assoluto rilievo. Ovunque, nel mondo, il casinò rappresenta la “location istituzionale” del gioco, dove meglio sono rappresentate e soddisfatte le diverse necessità legate a questa particolare attività: dal controllo dei giocatori (sia nel senso dell‟identità che del comportamento) al monitoraggio dei flussi finanziari, all‟equità e sicurezza del prodotto offerto, alla professionalità degli operatori di settore. Una moderna casa da gioco deve però saper ospitare un`ampia ed aggiornata gamma di giochi, proporre forme di intrattenimento per segmenti diversi di consumatori, attraverso un palinsesto di eventi variegato. Sotto questo profilo, il casinò saprà offrire non solo il prodotto gioco, ma proporrà utili modelli di aggregazione rispetto alle dinamiche sociali dell`intrattenimento e, più in generale, ad una moderna percezione del concetto di tempo libero e di leisure. Non dimentichiamo che il giocatore, soggetto che assume varie forme caratteriali e varie necessità specifiche, vive il gioco come una sua e imprescindibile forma di svago, che deve e vuole vivere come il suo immaginario dipinge. Questo sta a significare un‟aspettativa che si genera ed una conseguente valutazione/giudizio (soggettivo e quindi indiscutibile) di quello che l‟offerta “impone”. Inoltre è da considerare tutto l‟aspetto che si crea intorno al singolo fattore gioco, che include accoglienza, ambiente, impiegati, ospitalità, ristorazione, svago, privacy, disponibilità e 146 tutta una serie di fattori che, anche inconsciamente, influiscono sul giudizio finale. Ma andiamo ad analizzare l‟aspetto economico che si manifesta ad oggi nei casinò italiani. Alcuni dati Ci troviamo oggi, anche a seguito della crisi che ha investito il mondo, di fronte ad un panorama critico per i casinò, che vedono le loro casse svuotarsi e quelle dello Stato lievitare esponenzialmente. I quattro casinò italiani hanno mediamente perso dal 4 al 12 per cento di utili nel 2010, e dati aggiornati ad oggi mostrano come in alcuni ci sia una lieve ripresa e come in altri (vedi Casino di Sanremo) si stia continuamente perdendo percentuali d‟incassi sino al 16/17%. Come abbiamo fino ad ora mostrato, sono agevolati dal fisco altri reparti del settore che vanno ad aumentare più semplicemente e con meno “sprechi” le casse dello stato. Ma in tempi non troppo lontani, diciamo fino al 2000, le case da gioco italiane erano tra le più celebri al mondo per un semplice fattore. Univano gioco, svago ed emozioni ad un elemento intrinseco del nostro paese: la Cultura. Erano unici e tipici luoghi di coesistenza delle necessità atte a soddisfare l‟animo umano nei suoi molteplici aspetti, inclusi quelli trasgressivi e quelli ludici, basti pensare che al Teatro dell‟Opera del Casinò di Sanremo, venivano presentate le prime assolute degli spettacoli dei più grandi drammaturghi italiani, opere di fama internazionale. 147 Non ho avuto la fortuna di vedere con i miei occhi quegli anni, ma dai racconti di chi era presente nelle sale, si percepisce la favola che si viveva presso queste strutture. Analizziamo i dati di cui disponiamo per trarne indicazioni fondamentali. 148 Osserviamo le tabelle che definiscono chiaramente la situazione ed il trend che stanno vivendo le 4 case da gioco italiane. 149 150 151 152 Nella prima immagine è ben chiaro il trend degli ultimi 5 anni, che vede un‟ascesa vertiginosa sino al 2007 con incrementi sostanziali e considerevoli, e il declino che inizia dal 2008 (anno in cui si sente il gravoso peso della crisi mondiale) per continuare fino ai giorni nostri. Notiamo come dal 2005 al 2007 il comparto intero abbia avuto un aumento d‟incassi che si aggira sui 34,46 milioni di euro, e come dal 2008 al 2010 si registri una perdita di 71,46 milioni di euro. Il che significa che rispetto al 2005 si sono persi 37,41 milioni di euro. L‟unica delle 4 aziende che ha trattenuto l‟emorragia, ed anzi nel 2008 è andata in controtendenza, è stata la casa da gioco di Campione, che ha fatto registrare aumenti tra 2007 -2008 e una leggerissima perdita tra 2008-2010. Chi invece sembra aver patito più di tutte le altre è sicuramente il casinò valdostano, che in termini di cifre perde quasi il 20% in 2 anni. Ma nonostante ciò recupera nell‟ultimo anno fiscale appena conclusosi, con ben 4 punti percentuali. 153 Venezia subisce una forte recessione nel periodo 2008-2009, con una perdita superiore all‟11%, e con un trend negativo in continuazione che riconosce un – 16% nel periodo 2008-2010. Ma Venezia nonostante tutto ha l‟introito più alto in assoluto delle aziende italiane del settore. Il dato preoccupante è registrato da Sanremo che, in quantitativo di introiti e in perdita percentuale, risulta essere il fanalino di coda delle 4 case da gioco. Il Casino di Sanremo ha perso in 3 anni il 20,9% , che si traduce in 18 milioni di euro. Nelle tre tabelle successive sono evidenziati gli introiti, divisi per i singoli giochi e per i singoli mesi, dal 2008 al 2010. Sono dati molto utili, che delineano in modo specifico e approfondito quello che sta succedendo, in termini di cifre, all‟interno delle case da gioco, ma ancora più approfonditamente per ogni singolo gioco. Reputo opportuno analizzare in maniera approfondita questi numeri, che possono dare spunti sulle iniziative da prendere, tenendo a mente sia il confronto tra le 4 case da gioco, per comprendere a cosa si debbano queste cifre così discordanti in termini quantitativi, sia secondo un criterio di “mercato italiano”. Un dato assolutamente inquietante, e dato dal 30/40 che è sceso in tutte la aziende dal 2008 al 2010, ma che a Venezia perde addirittura 3,9 milioni di euro, mentre per le altre case da gioco registra una variazione di qualche centinai di migliaia di euro. Ciò che potrebbe essere una delle maggiori cause della recessione di Sanremo, è data dalla costante perdita in cifre sostanziose della roulette francese, che in 3 anni registra un meno 6 milioni, mentre le altre aziende italiane mantengono un ricavo pressoché costante. 154 Altra analisi sull‟oscillazione dei ricavi in base al mese dimostra come il ricavo medio mensile sia sceso in due anni di circa 1,5 milioni per tutte le imprese, ma ancora più allarmante è come si siano drasticamente contratti, soprattutto per la casa da gioco sanremese, i ricavi dei mesi estivi che generalmente visualizzavano un picco verso l‟alto. Sempre per il casinò ligure si osserva una crescita che rimane fissa per il mese di aprile(in concomitanza con l‟Ept ). Un altro dato che mi lascia perplesso è relativo alle presenze. Questo elemento fa capire una volta per tutte, che non è il quantitativo dei clienti che determina il bilancio aziendale, ma la qualità di questi. Sanremo, incomprensibilmente( ma probabilmente a causa di una irregolarità che si manifesta per i sanremesi che entrano nella casa da gioco) ricopre il secondo posto per presenze nella classifica delle case da gioco italiane, e per assurdo è all‟ultimo posto per introiti. Altra considerazione va fatta sui prodotti gioco che rendono di più nelle aziende che vedono come elemento trainante dell‟indotto le slot machines. Esse superano abbondantemente il 50% di tutto quello che a fine anno viene incassato. 155 Le slot sono seguite a ruota dalle roulette francesi e roulette americane, che rimangono il simbolo dei casinò e che rimangono all‟apice del fascino del mondo dell‟azzardo. Come fanalino di coda troviamo il 30/40, il poker caraibico, e dato impressionante che spaventa molto gli esperti di settore è il calo drastico registrato dallo chemin de fer. Lo chemin de fer è il gioco che in termini di mance e di cagnotta, è sempre stato il più redditizio dell‟intera offerta delle case da gioco. Per quello che posso aver capito di questo gioco di carte, lo chemin presuppone una capacità finanziaria non indifferente, e per questa ragione è auto-selezionante nei confronti dei partecipanti. È da sempre altamente elitario, e riconduceva ad un target qualitativamnete molto elevato, che ha permesso una storica ricorrenza di gare spalmate sul calendario di tutto l‟anno. 156 Adesso è probabilmente il gioco che risente maggiormente della crisi, e che ha notevolmente dimezzato la sua capacità lavorativa. Ma le aziende, convinte giustamente di dover salvare questa offerta di gioco, continuano ad investire notevolmente sullo chemin, nella speranza che prima o poi ci sia una ripresa. Queste tabelle rappresentano un consuntivo degli ultimi tre anni e danno una visione precisa e puntuale di quello che sta avvenendo all‟interno delle sale da gioco. Sono sicuramente uno strumento importante dal quale prendere spunti per predisporre un progetto di lavoro. Si estrapolano nozioni che permettono di osservare quali settori sono in crisi, quali nonostante tutto mantengono un trend positivo, sui quali si deve intervenire tempestivamente e sui quali bisogna investire anche rischiando. Ultimi dati che abbiamo ad oggi delle case da gioco, sono relative al primo trimestre 2011, che rappresentano comunque il trend descritto sino ad ora. 157 Questi risultano dati davvero interessanti, soprattutto se studiati ed analizzati in funzione dell‟oscillazione dei ricavi mese per mese, che potrebbero determinare una strategia da adottare per ogni singolo gioco in termini diacronici. Ma i risultati evidenziati dal riepilogo sopra fatto, per quello che è stato descritto sino ad ora, non possono trovare risposta esclusivamente nella crisi mondiale, dato che il mercato globale del gioco è uno dei pochi mercati (e soprattutto in Italia) ad essere 158 andato controtendenza, aumentando notevolmente le sue percentuali di crescita. Questo ci permette di capire(ormai elemento risaputo) quanto peso abbiano i nuovi business nell‟economia delle case da gioco, il che obbliga ad una riflessione su quello che è il futuro di questo comparto. Le nuove tecnologie creerebbero un considerevole aumento di introiti che giustificherebbe un investimento importante in questo campo e nelle vlt? Data l‟incertezza che esse garantiscono, non è più opportuno investire energie e risorse in altri ambiti nel breve periodo? Non è il caso di considerare un sistema di investimenti mirati nella riqualificazione dei giochi e delle strutture per riportare l‟elemento attrattivo delle imprese? È il caso o meno di investire sulla comunicazione e promozione in questo momento? Ha senso fare i tagli alla spesa gestionale e ai servizi aziendali? Queste sono alcune delle domande che è lecito porsi. Quindi si deduce che siamo di fronte ad una crisi di mercato legata esclusivamente alle case da gioco in quanto prodotto specifico del panorama del gioco d‟azzardo. Alienandoci per un secondo dall‟obbiettivo che ci siamo prefissi, e affrontando il problema preso in considerazione secondo logiche teoriche di marketing ed economia, balza subito l‟attenzione sulla forza concorrenziale che negli ultimi 3 anni si è inserita nel mondo delle scommesse e del gioco aleatorio in maniera preponderante. 159 L‟alta predisposizione di capillarità sul territorio delle nuove aziende, quella mediatica ed un imprint proiettato al moderno, grazie anche ad un budget infinitamente più elevato rispetto a qualsiasi casa da gioco, determina una supremazia nel mercato senza eguali. Immediatamente un qualsiasi direttore di Copystrategy e un qualsiasi direttore marketing farebbe un‟anali SWOT, nella quale collocare la propria azienda all‟interno di un macro mercato, per poi calcolare percentualmente la porzione di questo in cui poter “giocare”. Fatti tutti i calcoli numerici del caso, il passo successivo è quello di andare ad analizzare i diretti concorrenti(le altre case da gioco) e valutare su quale leva di mercato far forza per posizionare il proprio brand, attraverso i valori che spiccano nell‟immaginario comune. Il risultato di questo lavoro implicitamente analitico (fatto con cognizione di causa da esperti del settore della comunicazione d‟impresa) permette di dare definizione delle linee guida da seguire in merito alle strategie aziendali, sia in termini di marketing che di comunicazione. Questo excursus teorico, applicato alle aziende in studio, determina l‟imput dal quale partire per il nostro ragionamento in termini di prospettive e di strumenti marketing da applicare al nostro settore di interesse . L‟organizzazione Aziendale La struttura organizzativa di una casa da gioco si basa sulle stesse caratteristiche di qualsiasi azienda profit. Le funzioni che si vengono a definire sono divisibili in due categorie , con compiti completamente diversi. 160 Da una parte abbiamo una complessa struttura organizzativa che include tutti gli uffici, i quali svolgono compiti ben definiti e diversificati. Dall‟altra troviamo una struttura piramidale che compone il settore “operativo” . Quest‟ultimo è composto da personale specializzato e qualificato che ha il compito di permettere lo svolgimento del gioco, garantendo procedure regolari. Agli inizi del secolo i Casinò, che ricordiamo essere stati concessi grazie ad una legislazione eccezionale, vennero situati in zone “Balneari o Termali”, e la responsabilità era attribuita completamente ai Comuni interessati. Si riteneva che queste concessioni permettessero alla Stato di sopperire a determinate spese nei confronti dei Municipi interessati, e soprattutto si sperava in una ripresa economica soddisfacente degli stessi tramite introiti derivanti dal turismo. Fu infatti così. Tutti i Comuni nei quali vennero erette le case da gioco, ebbero fino a fine secolo una forte spinta economica, che andava di pari passo con lo sviluppo tecnologico e con la fiorente epoca di luce che visse gran parte della fine del 1900. Anche i “soloni dell‟Azzardo” vissero dunque dei momenti di grande prestigio e celebrità, diventando famosi in tutto il mondo e importando dall‟estero un crescente turismo. Richiamando alla memoria l‟esperienza da stagista trimestrale che ho avuto il piacere di fare al Casinò Municipale di Sanremo, posso riportare direttamente la struttura aziendale della sede. 161 Compiti e Funzioni dei Reparti Per quanto riguarda il reparto “operativo”, composto da impiegati specializzati nello svolgimento del gioco, è da sottolineare il fatto che, anche in questa categoria, il Casinò sanremese si distingueva per l‟eccelsa preparazione dei sui impiegati, ritenuti nell‟epoca di splendore della casa da gioco, i migliori in assoluto. Vi sono scuole e corsi di formazione che permettono di acquisire la nomina di “addetto ai giochi”, corsi nei quali si creano figure specializzate per ricoprire determinati ruoli. Le competenze tecniche che i dipendenti di sala devono possedere, oltre ovviamente alla conoscenza dei giochi, sono innanzi tutto un‟elasticità mentale ed una velocità di esecuzione di calcolo non indifferenti. Devono essere in grado di saper gestire in qualsiasi momento situazioni atipiche, che si possono venire a creare e rispondere ai clienti in caso di contestazioni sul gioco o sui pagamenti. In‟oltre devono possedere competenze linguistiche e conoscere in maniera sufficiente l‟inglese e il francese, data la moltitudine di casi di clienti stranieri. La ripetitività del lavoro svolto non contempla in questo contesto una perdita di attenzione, poiché essi sono al contempo responsabili del profitto e dell‟azienda e del cliente/giocatore. In momenti in cui i tavoli da gioco sono “attaccati” da numerosi giocatori, il compito di questi, diviene sempre più complicato e la loro esperienza determina la marcia in più. Ed è proprio l‟esperienza che, nella maggior parte delle situazioni, determina il livello di responsabilità nella gestione del tavolo e della sala. 162 Gli “addetti ai giochi” sono gerarchizzati secondo una scala, che trova in vetta un “Direttore”, il quale compito è di garantire il funzionamento di tutte le sale a tutte le ore. Scendendo la piramide troviamo la figura del “Vice Direttore”, che in sintesi coopera e fa le veci del direttore in sua assenza. Subordinati a queste due principali figure, troviamo gli “Ispettori di Sala”. Quest‟ultimi sono coloro che hanno il compito di gestire la sala in termini di controllo dello svolgimento del gioco, coadiuvati dai controllori comunali, figure del reparto pubblico che devono garantire lo svolgersi corretto delle operazioni per conto del comune. Gli ispettori di sala hanno il dovere di supervisionare tutti i tavoli e di intervenire in tutte quelle occasioni in cui vengono richiesti. Posseggono le facoltà di interrompere il gioco a loro discrezione, ordinando di “aprire” o “chiudere” un tavolo. Sono inoltre tenuti a stilare un rapporto dopo aver adempiuto a qualsiasi compito svolto. Di qui poi troviamo gli impiegati addetti ai tavoli, specializzati nello svolgimento dei giochi. Non solo per il compito che ricopre, ma soprattutto perché il personale impiegato in questo settore è quello che è a contatto diretto con la clientela e che vende e rappresenta l‟immagine dell‟impresa, è uno dei reparti più delicati. Abbiamo evidenziato le due grandi categorie che diversificano la struttura aziendale. Il compito della parte dirigenziale e gestionale viene, come suddetto, suddiviso in Uffici, che sono diretti da personale di 163 esperienza e che pongono come scopo fondamentale il raggiungimento del programma aziendale prefissato. Questo programma è definito dal Cda dell‟azienda in prospettiva multipla, ossia a breve a lungo periodo. I reparti di competenza sono: Ufficio Marketing, Spettacoli ed Eventi Ufficio Tecnico Ufficio Stampa Ufficio Personale Ufficio Contabilità Ufficio Controlli Amministrativi Ufficio Cambio Assegni Ufficio Cassa Generale Ufficio Economato Ufficio Segretariato Ufficio Ristorante Tutti questi sono suddetti a tre Direzioni che si dividono in: Direzione Personale; Direzione Giochi; Direzione Slot. 164 Comunicazione d‟impresa In ogni azienda, di qualsiasi dimensione, di qualsiasi genere, con qualsiasi mezzo o potenziale a disposizione, è necessario ed indispensabile il concetto di Comunicazione. L‟impresa deve essere in grado di interagire con il mondo esterno e con le varie linee interne, per permettere il funzionamento regolare di tutto il sistema. In questo concetto è necessario che vi sia una partecipazione globale da parte di tutte le componenti dell‟azienda. L‟efficienza dell‟operato, infatti, è determinata in gran parte dalla collaborazione che si viene a creare tra tutte le singole “microstrutture”. Non bisogna inoltre sottovalutare l‟aspetto fondamentale di “appartenenza al gruppo”, ossia una disposizione emotiva che il singolo, attraverso appunto la comunicazione interna, sviluppa, garantendo una partecipazione più attiva e proficua, reputandosi “parte” di un progetto. Per quello che concerne la comunicazione interna delle case da gioco , possiamo definirla “più che indispensabile”. I Casinò, come è dato sapere, hanno il maggior afflusso di clientela nelle ore serali, quando gli uffici non sono operativi. A sopperire a questa obbligata realtà, è necessario che tutto venga organizzato nei minimi dettagli durante l‟arco della giornata che deve essere, dopo tanto tempo, avvenire in modo automatico. L‟efficienza dei risultati evidenziano come il processo di comunicazione sia indispensabile. I vari Uffici, a seconda delle esigenze, devono collaborare tra di loro e “sincronizzare gli orologi” per essere tempestivi e reattivi a qualsiasi imprevisto si possa andare incontro. 165 Ovviamente esiste una ragnatela ramificata di linee di comunicazione che si estendono sia orizzontalmente che verticalmente, e dove in cima alla piramide troviamo una direzione che è sottoposta al potere decisionale del Consiglio di Amministrazione, formato da tre soci includendo il presidente. Alcune delle case da gioco hanno un‟ulteriore figura che rappresenta il vertice di tutte le azioni strategiche. Questa figura è l‟Amministratore Delegato della società, che ha il compito di fare gli interessi dell‟azienda. Importantissimo ai fini della comunicazione d‟impresa e delle strategie promozionali è l‟ufficio Marketing, in esso infatti nascono e prendono forma i progetti di rilancio, e sempre in codesto contesto confluiscono tutti i dati che consento di valutare le varie azioni dell‟azienda. Non stupisce di conseguenza, che per l‟organizzazione di un singolo evento, l‟organizzazione e la pianificazione di un progetto, possa richiedere settimane di lavoro. Ogni azienda deve sapersi relazionare con il mondo esterno nel migliore dei modi possibili. Questo concerne non solo il rapporto diretto con i clienti, o con i concorrenti diretti, ma con tutte quelle realtà con le quali essa viene indirettamente o direttamente a contatto. Il compito della “Comunicazione Esterna” è quindi ambivalente ed interessa tutti gli stakeholders . Da una parte detiene la responsabilità e il dovere di informare sui programmi e sulle iniziative a cui l‟azienda tende, e dall‟altra di interagire con i soggetti esterni. 166 Attraverso questa si attivano inoltre azioni di “marketing strategy”, ossia creazione di svariate forme di collaborazioni o Partnership, atte ad integrare gli interessi economici e di immagine del brand. Le case da gioco attuano, come per la comunicazione interna, uno sviluppo periodico e assiduo nell‟ambito della comunicazione esterna. Portando sempre come esempio la casa da gioco sanremese, si osserva come la collaborazione di questa, con marchi rilevanti del mondo commerciale, ponga delle basi solide nel riconoscimento dell‟alto prestigio che essa detiene nel palcoscenico internazionale. Per quanto riguarda i rapporti diretti con i clienti della casa da gioco, il concetto di comunicazione nasce e si sviluppa di pari passo con il marketing moderno e con le varie forme ad esso annesse. Il mkt “one to one” e il “direct marketing” sono oggi giorno gli strumenti necessari e di primaria importanza che un‟azienda deve possedere. Il significativo interesse che l‟azienda dimostra nei confronti del singolo cliente, scaturisce in questo un senso di appartenenza al contesto. Tanto più una casa da gioco, che non comunica la propria “brand image” attraverso un prodotto concreto, ma attraverso il rapporto che è in grado di instaurare con il proprio cliente/giocatore. La “Brand Promise” di un casinò è data solo dai “valori” che questa riesce a trasmettere senza “Attributi” di riferimento che vengono forniti dalla concretezza di un qualsiasi prodotto di aziende tipiche. Ho avuto la possibilità di osservare nei mesi di stage, come l‟ufficio marketing del Casinò di Sanremo, sia quotidianamente ed 167 ininterrottamente sottoposto ad una articolata rete di comunicazione con il mondo esterno. In questo settore confluiscono tutte le relazioni che l‟azienda affronta, e che gestisce in combinazioni se vogliamo multiple. Sovente si trova a dover coordinare azioni di varia natura per il raggiungimento di un singolo obiettivo, nel quale intervengono vari enti o soggetti in specifiche operazioni. I processi di comunicazione d‟impresa devono essere bidirezionali: l‟impresa deve comunicare con il suo pubblico, ma è altresì indispensabile far fluire dal pubblico verso l‟impresa tutta una serie di messaggi che consentano a questa di produrre per il mercato, sulla base delle esigenze, gli interessi e i gusti che questo manifesta. Gli strumenti a disposizione che permetto la comunicazione devono essere sfruttati al meglio, con l‟obiettivo di far arrivare un messaggio chiaro, veritiero e trasparente. Si deve percepire la “vision” e la “mission” dell‟impresa, la quale attraverso i mezzi di comunicazione riesce ad ottenere un “feedback” immediato. In un secondo momento diventa fondamentale per l‟azienda capire, attraverso l‟elaborazione di dati, come il mondo esterno ha percepito l‟idea trasmessa, per poter intervenire in caso ve ne fosse bisogno. Abbiamo quindi delle leve strategiche attraverso le quali si muove la comunicazione: Pubblicità; Promozioni; Eventi; Direct Marketing; Relazioni con i media; 168 Pubblicazioni a stampa; Pubbliche relazioni; Audiovisivi; Siti web su internet; Telefono/Posta; Sponsorizzazioni; Ognuna di queste, nelle sue varianti, permetterà di ricevere dei dati che l‟impresa elaborerà, cercando di trarre elementi utili per la pianificazione di progetti di marketing. Sono comunque tutti elementi atti al raggiungimento di un unico obiettivo. L‟accrescimento della brand awarness e quindi alla brand image. In quest‟epoca non si può che essere in linea con la modernizzazione del rapporto che si è definito tra azienda e consumatore. Al centro degli obiettivi si pone infatti il concetto di “fidelizzazione”. 169 Marketing Aziendale Ho voluto fare una panoramica della struttura organizzativa delle case da gioco per estrapolare e permettermi di evidenziare un concetto che reputo fondamentale oggi ancora più di ieri. Volendo usare la terminologia corretta, il mio intento è porre l‟accento sul Marketing interno. Il Marketing Interno, è il complesso di attività volto a comunicare con tutto il personale, formarlo e motivarlo al fine di dare un servizio al cliente il più soddisfacente possibile in termini di efficienza e qualità. Se il compito del dipendente è quello di cercare di soddisfare le richieste della clientela, così da aumentare la propria produttività, obbligo del management d‟azienda è quello di massimizzare la partecipazione ed il coinvolgimento nelle attività, attraverso il miglioramento della comunicazione interna, sia top-down che soprattutto bottom-up, e l‟aumento della motivazione del personale d‟azienda. Il processo di accrescimento della soddisfazione interna diventa presupposto e completamento di quello esterno, utilizzando anche tutti gli strumenti del marketing management, che vanno dal riconoscimento e rispetto delle diverse esigenze ed aspettative dei clienti “interni”, all‟elaborazione di prodotti “interni”mirati. In quest‟ambito, si rivela molto utile l‟elaborazione di modelli di gestione aziendale “integrata”, capaci di considerare le problematiche sia interne che esterne all‟azienda. Tali strumenti permettono, inoltre, di agire soprattutto a livello di atteggiamenti, consapevolezza e comportamenti, in modo tale da rendere sia il management che il personale operativo, coscienti del proprio ruolo nell‟azienda. 170 Questa definizione e specificazione dello strumento sopracitato, è di vitale importanza per aziende(vedi le case da gioco), che offrono servizi. In termini commerciali, il vero venditore, ma soprattutto quello bravo, è colui che “saprebbe vendere anche l‟aria”, e in una casa da gioco si vendono per lo più emozioni, che sono elementi intangibili. Altro strumento è il marketing esperienziale, che è il primario strumento che il manager di una casa da gioco deve sfruttare per accrescere la fidelizzazione. La politica del personale Ma tornando al marketing interno, tengo a precisare che i dipendenti di una casa da gioco, sono coloro che possono e devono determinare l‟andamento dell‟azienda in termini di introiti. Sono il biglietto da visita dell‟azienda, coloro che trasmettono i valori che un brand vuole far percepire, e soprattutto sono coloro sui quali l‟azienda deve disporre di fiducia. Sentendo i racconti delle esperienze trentennali e più, di dipendenti ed ex dipendenti, ho percepito, e quasi vissuto, l‟accoglienza e l‟aria che si respirava all‟interno del Casinò di Sanremo, quando il nome precedeva la fama. 171 Si evince da queste storie, un professionalità ed una passione per il lavoro che lascia esterrefatti. Clienti che ancora prima di essere giocatori erano “Signori”, ed un amore per la serietà e l‟eleganza che non avevano eguali. Sottolineo questo concetto, perché credo che sia indispensabile, sempre per un principio di Qualità come ultimo scudo contro la recessione, riportare in auge l‟ambiente e l‟aurea che circondano le case da gioco. I dipendenti operanti nelle sale da gioco, il vestiario dei clienti, insomma l‟immagine tutta, credo che debba essere messa in primo piano ed analizzata secondo criteri di modernizzazione legati all‟eleganza ed al buon costume. Altro elemento che bisogna considerare, data la particolarità dell‟offerta che le aziende di questo tipo vendono, è il valore dell‟azienda. Credo che il vero valore dell‟impresa “casa da gioco”, non sia quello che è scritto vicino alla digitazione “capitale sociale”, ma bensì credo che sia di gran lunga più importante il valore generato dalle capacità e dall‟esperienza delle persone, che lavorano all‟interno di queste strutture. Chi meglio di loro conosce i meccanismi e le necessità di cui il funzionamento dell‟impresa necessita, chi meglio di loro sa intervenire tempestivamente alle problematiche che si possono presentare, ma soprattutto, chi meglio di loro conosce il “Cliente”. Queste sono considerazioni che il reparto che amministra un casinò deve fare, e sempre nell‟ottica di marketing interno, è tenuto ad ascoltare ed a gratificare l‟impegno e la passione del dipendente. 172 Per mia fortuna, ho avuto la possibilità di fare esperienze lavorative al Casinò di Sanremo, e posso garantire che l‟esperienza delle persone che lavorano in questo settore è sicuramente il patrimonio fondamentale dal quale attingere capacità e risorse, ovviamente gratificandone il lavoro e non darlo per scontato. Credo che nella vita ci siano due modi di fare le cose: farle o farle bene. 173 Il Target È fondamentale, per qualsiasi tipo di azienda, conoscere il proprio target di riferimento e quello potenziale, poiché tutte le strategie che vengono attuate devono essere rivolte verso il cliente finale, che usufruirà del prodotto e/o dei servizi di cui un‟impresa fa il proprio business. Ancora prima di sapere quale core value il proprio brand deve e si vuole trasmettere, è necessario predisporre le fondamenta sul cliente finale. Per quanto riguarda le case da gioco, il target è stato qualificato in termini di: caratteristiche socio-demografiche; atteggiamenti e comportamenti; esposizione ai mezzi. Secondo la ricerca Eurisko 2006, su richiesta proprio dei 4 casino italiani, è stata incentivata per promuovere un‟azione di marketing in base ai risultati da questa sviluppati. Le due macroaree in cui è diviso il target sono: A) Giocatori ATTUALI B) Giocatori POTENZIALI I giocatori Attuali si suddividono a loro volta per le differenti caratteristiche che rappresentano “Assidui” elevata frequentazione dei Casinò (almeno 3/4 volte al mese fino alla quotidianità) scarsa programmazione: non c‟è bisogno di motivi particolari per recarsi al Casinò altissime somme di denaro giocate/perse massimo coinvolgimento emotivo spesso visite solitarie 174 gioco rappresentativo/principale: Chemin de fer si distinguono inoltre per un‟elevata disponibilità economica variabile (vs. il reddito fisso) a pari di una non altrettanto alta istruzione il gioco al Casinò è parte integrante della propria vita e identità “Abituali” frequentazione costante (ma inferiore al target precedente) il Casinò è spesso un appuntamento fisso durante l‟anno elevate somme investiste (anche per il viaggio/soggiorno) coinvolgimento emotivo “attento” (percezione di rischio nel gioco) spesso accompagnati da “altri” giocatori (a partire dal partner) gioco rappresentativo/principale: roulette francese il gioco al Casinò evoca un mondo elitario: è un‟esperienza unica. “Occasionali” frequentazione saltuaria: hanno la necessità di una motivazione esterna, “circoscritta” (un‟occasione) programmazione rigida/determinata (più decolpevolizzante) le somme investite sono sempre “misurate” (si tende a contenere anche le spese parallele alla visita del Casinò) coinvolgimento emotivo controllato/trattenuto visite rigorosamente in coppia/gruppo gioco rappresentativo/principale: slot machine e roulette il gioco al Casinò è sconvolgente … può suscitare “sensi di colpa” . 175 Inoltre, nei target “Abituali” e “Occasionali” (rispetto agli “Assidui”) si coglie maggiore sintonia con il viaggio, l‟esplorazione e l‟avventura: un hobby su cui si investe anche per visitare i Casinò all‟estero. I giocatori Potenziali non si possono classificare specificatamente ma se ne possono definire alcune caratteristiche. livello socioculturale eterogeneo per estrazione sociale e livello culturale giocano e scommettono abbastanza nella quotidianità (giochi di pronostico e fortuna) frequentano anche luoghi adibiti al gioco: Bingo, sale Snai, Ippodromi seppur talvolta giocatori “accaniti e forti” nella loro quotidianità, temono letteral-mente il Casinò luogo di perdizione assoluta/diabolica luogo di “esibizione pubblica”, rischio di giudizio sociale. DIPENDENZA “ESPLICITATA” il gioco è un’abitudine, un rituale a cui mal si rinuncia anche se si sono perse cifre importanti anche se non ci si sente più “in linea” prevalgono queste associazioni: “vizio”, “malattia”, “rischio di squilibrio” si racconta una sorta di uno “sdoppiamento interiore” rabbia, tensione, ansia aggressività e sfogo anche “irruento” per concludere con un senso di colpa … quando si esce, il giorno dopo 176 DIPENDENZA “NEGATA” si parla del gioco con una certa distanza e apparente saggezza (lo si para-gona al cinema/teatro) ci si dichiara “buoni giocatori” in quanto ci si sa fermare nonostante questa “facciata” appezzabile e spendibile in pubblico, si raccontano poi particolari di somme perse (anche 400.000 € in un anno) e di limiti “valicabili” nella realtà del gioco che li avvicina nel “risultato” agli altri giocatori “Assidui” Sono emersi alcuni segnali trasversali: la passione per l‟azzardo e la scommessa è marcatamente presente presso coloro che hanno una cultura tipicamente Meridionale (scaramantica, giocatrice, impulsiva … un po‟ da “cicala”) diversamente, al Nord si mostra minore versatilità e vivacità nel gioco, si è molto più decisi e “sensibili” (talvolta permalosi) in quest‟ambito, si è meno disponibili a muoversi ed esplorare nuovi Casinò. Emergono alcune differenze tra uomini e donne. Le donne si distinguono per: il ruolo che assumono nel Casinò (almeno nello stereotipo) “lui gioca e lei accompagna” quando giocano: tendono a sentirsi molto trasgressive e a divertirsi già solo perché partecipano a quel mondo prediligono giochi “semplici e veloci” (slot e roulette) dove “non c’è nulla da capire” dove “non ti esponi in prima persona, come invece con le carte” parlano di “totale evasione” più che di adrenalina come il target maschile 177 sembrano essere meno preoccupate del vizio per se stesse (mentre lo sono di più nei confronti dei mariti/compagni, i quali, in effetti si sentono molto più a rischio). In questo segmento sembra prevalere sull’azzardo il “principio di realtà”. Esiste un‟ambivalenza negli ambienti del casino: ad un estremo i giocatori “Assidui” sembrano parlare di vera e propria “doppia personalità”, che appare quando ci si siede al tavolo da gioco motivo per cui si preferisce una frequenza solitaria del Casinò per cui si vuole “evitare” qualunque “contatto/pagamento” con soldi veri ( si è separati dalla realtà vera); dall‟altro, i giocatori “Occasionali” e ancor più i “Potenziali” prefigurano visite per l‟appunto in “gruppo” sotto il controllo sociale degli altri affinché non si possa “perdere la testa”. (fonte Eurisko 2006) Il gioco d‟azzardo patologico è una delle prime forme di “dipendenza senza droga” studiate, che ha ben presto attratto l‟interesse della psicologia e della psichiatria, ma anche dei mezzi di comunicazione di massa, degli scrittori e dei registi, al punto che si continua spesso a riparlarne in relazione alle sue conseguenze piuttosto serie sulla salute ed in particolare sull‟equilibrio mentale che questo tipo di problema è in grado di produrre. Nella ludodipendenza il vero senso del gioco, attraverso cui si può costruire e scoprire il Sé, quello che vuol 178 dire libertà, creatività, apprendimento di regole e ruoli, sospendendo le conseguenze reali ,viene completamente ribaltato per trasformare la cosiddetta “oasi della gioia” in una “gabbia del Sé”, fatta di schiavitù, ossessione, ripetitività. Dal vizio alla dipendenza: caratteristiche del gioco d‟azzardo patologico Per cominciare ad individuare gli indicatori della patologia da gioco, è estremamente importante chiarire innanzitutto la necessità di operare una distinzione tra giocatori d’azzardo e giocatori patologici . Per molte persone, infatti, numerosi giochi d‟azzardo tra quelli elencati sono piacevoli passatempi, in taluni casi occasionali e in altri abituali, ma anche in quest‟ultimo caso non significa che il gioco sia necessariamente patologico, dal momento che non è la quantità il fattore discriminante del problema. Il giocatore compulsivo, infatti, si pone lungo un continuum che conta diverse tappe dai confini spesso sfumati che vanno dal gioco occasionale, al gioco abituale, al gioco a rischio fino al gioco compulsivo. Di conseguenza, il gioco d‟azzardo patologico si configura come un problema caratterizzato da una graduale perdita della capacità di autolimitare il proprio comportamento di gioco, che finisce per assorbire, direttamente o indirettamente, sempre più tempo quotidiano, creando problemi secondari gravi che coinvolgono diverse aree della vita. Lungo il continuum tra gioco d‟azzardo ricreativo e gioco patologico, in relazione alle motivazioni che sembrano determinare e accompagnare il gioco d‟azzardo, sono state distinte le seguenti tipologie di giocatori : 1. il giocatore sociale che è mosso dalla partecipazione ricreativa, considera il gioco come un‟occasione per socializzare e divertirsi e sa governare i propri impulsi distruttivi; 179 2. il giocatore problematico in cui, pur non essendo presente ancora una vera e propria patologia attiva, esistono dei problemi sociali da cui sfugge o a cui cerca soluzione attraverso il gioco; 3. il giocatore patologico in cui la dimensione del gioco è ribaltata in un comportamento distruttivo che è alimentato da altre serie problematiche psichiche; 4. il giocatore patologico impulsivo/dipendente in cui i gravi sintomi che sottolineano il rapporto patologico con il gioco d‟azzardo sono talvolta più centrati sull‟impulsività e altre volte sulla dipendenza. (Alonso Fernandez F., 1996, Dickerson M., 1993) Un giocatore veramente dipendente è una persona in cui l‟impulso per il gioco diviene un bisogno irrefrenabile e incontrollabile, al quale si accompagna una forte tensione emotiva ed una incapacità, parziale o totale, di ricorrere ad un pensiero riflessivo e logico. L‟autoinganno e il ricorso a ragionamenti apparentemente razionali assumono la funzione di strumenti di controllo del senso di colpa, ed innestano ed alimentano un circolo autodistruttivo, in cui se il giocatore dipendente perde, giustifica il suo gioco insistente col tentativo di rifarsi e di “riuscire almeno a riprendere i soldi persi”, se vince si giustifica affermando che “è il suo giorno fortunato e deve approfittarne”, sottolineando una temporanea vittoria che supporta, attraverso una realtà vera ma alquanto instabile e temporanea, questa affermazione interiore o esteriore. 180 schema sul circolo vizioso del gioco patologico Lo stato mentale di un giocatore patologico è pertanto estremamente diverso da quello di un giocatore anche assiduo non patologico e si caratterizza per il raggiungimento di uno stato similare alla sbornia, con una modificazione della percezione temporale, un rallentamento o perfino blocco del tempo, che nasce da una tendenza a raggiungere uno stato alterato di coscienza completamente assorbiti, fino ad uno stato di estasi ipnotica, dal gioco. Talvolta questa condizione della mente è favorita da un reale consumo di alcolici o di altre sostanze, associato al gioco, che alimenta la perdita di controllo della propria condotta. Per chiarire le caratteristiche diagnostiche del gioco patologico, è molto importante altresì distinguere il “vizio del gioco ” dalla “malattia del gioco ”, sottolineando anche che spesso esiste una tendenza ad usare il primo termine per designare impropriamente comportamenti patologici. La distinzione è estremamente importante perché permette di individuare una delle caratteristiche fondamentali del gioco d‟azzardo patologico, disturbo che è siglato in psichiatria G.A.P.: la perdita di controllo sul proprio comportamento, che invece nel vizio è un comportamento volontario, che può essere controllato ed eventualmente interrotto da una persona che, tuttavia, lo mette in atto con volontà e 181 consapevolezza delle connotazioni negative attribuite ad esso da un punto di vista morale. Un‟altra distinzione che è opportuno fare, anche in relazione alla diversa impostazione del possibile percorso terapeutico, è quella tra “dipendenza da gioco”, ossia disturbo primario del gioco , noto anche come “compulsive gambling” o “ludopatia morbosa compulsiva”, e“gioco patologico secondario” , ossia sintomo di un‟altra problematica psichica. In quest‟ultimo caso, infatti, il gioco patologico può essere considerato come un effetto di un disturbo primario che deve divenire il focus della terapia. Nella “ludomania” invece spesso esistono dei problemi psicologici o psichiatrici che sono conseguenza del circolo vizioso del gioco. In generale, secondo i criteri classificatori tradizionali della psichiatria, possiamo sintetizzare che siamo in presenza di “Gioco d‟Azzardo Patologico” persistente, ricorrente quando e esiste disadattivo un di “comportamento gioco d‟azzardo”, intendendo in quest‟ultimo caso che il gioco è in grado di avere delle pesanti ricadute negative sulla vita personale, sociale e lavorativa del giocatore. I segnali di tale problema di dipendenza dal gioco possono essere più comportamenti tra quelli elencati di seguito e, in ogni caso, non riconducibili a conseguenze di altri disturbi primari: eccessivo assorbimento in attività dirette o indirette (programmi di gioco, pensieri su come procurarsi denaro, ecc.) legate al gioco d‟azzardo; bisogno di aumentare la quantità di denaro con cui si gioca per raggiungere livelli di eccitazione desiderati; tentativi ripetuti ma infruttuosi di interrompere, ridurre o controllare il proprio comportamento di gioco d‟azzardo; ansia o irritabilità quando si tenta di controllare o ridurre il gioco d‟azzardo; 182 tendenza ad utilizzare il ricorso al gioco d‟azzardo per ridurre stati affettivi negativi (colpa, impotenza, depressione, ecc.) o per fuggire a problemi; tendenza a ritornare al gioco per rifarsi dalle perdite precedenti; propensione a mentire sul proprio comportamento di gioco; perdita reale o grave rischio di perdita, a causa del gioco d‟azzardo, di una o più relazioni importanti oppure compromissione del lavoro o di opportunità scolastiche; ricorso a comportamenti illegali quali furti, frodi, baro, falsificazione; richiesta ad altri di denaro necessario per rimediare alla propria situazione finanziaria più o meno disperata a causa dei debiti di gioco. Si può parlare di una vera e propria “dipendenza dal gioco d‟azzardo” se sono presenti sintomi di tolleranza, come il bisogno di aumentare la quantità di gioco, sintomi di astinenza, come malessere legato ad ansietà e irritabilità associati a problemi vegetativi o a comportamenti criminali impulsivi e sintomi di perdita di controllo manifestati attraverso incapacità di smettere di giocare. Se prevalgono altri sintomi maggiormente legati al deficit nel controllo degli impulsi, il comportamento di gioco patologico impulsivo va ricondotto soprattutto ad un problema in quest‟area, senza che si possa necessariamente parlare di dipendenza. Alcuni autori (Custer, 1982) distinguono le fasi di progressione del gioco d‟azzardo patologico , in cui un giocatore si può muovere sia sul versante dell‟aggravamento del problema che della possibile risoluzione dello stesso. Più precisamente sono state individuate le seguenti tappe: FASE VINCENTE: caratterizzata dal gioco occasionale e da vincite iniziali che motivano a giocare in modo crescente, spesso 183 grazie alla capacità del gioco di produrre un piacere e di alleviare tensioni e stati emotivi negativi; FASE PERDENTE: connotata dal gioco solitario, dall‟aumento del denaro investito nel gioco, dalla nascita di debiti, dalla crescita del pensiero relativo al gioco e del tempo speso a giocare; FASE DI DISPERAZIONE: in cui cresce ancora il tempo dedicato al gioco e l‟isolamento sociale conseguente, con il degenerare dei problemi lavorativi/scolastici e familiari (divorzi, separazioni) che talvolta ha generato anche gesti disperati di tentativi di suicidio; FASE CRITICA: in cui nasce il desiderio di aiuto, la speranza di uscire dal problema e il tentativo realistico di risolverlo attraverso il ritorno al lavoro, nonché i tentativi di ricucire debiti e problemi socio-familiari; FASE DI RICOSTRUZIONE: in cui cominciano a vedersi i miglioramenti nella vita familiare, nella capacità di pianificare nuovi obiettivi e nell‟autostima; FASE DI CRESCITA: in cui si sviluppa maggiore introspezione e un nuovo stile di vita lontano dal gioco. Dalle motivazioni ai fattori di rischio del gioco Numerosi studi hanno cercato di individuare i fattori di rischio che predispongono a diventare “giocatori d‟azzardo impulsivi” o perfino “gioco-dipendenti”, ricorrendo a tre aspetti, generalmente ritenuti in interazione fra loro: ASPETTI BIOLOGICI: relativi a fattori principalmente neurofisiologici, ancora non ben dimostrati, ossia allo squilibrio che si potrebbe determinare nel funzionamento del sistema di neurotrasmettitori cerebrali atti a produrre serotonina, una sostanza chimica cerebrale, responsabile di un equilibrio affettivo184 comportamentale, che nei giocatori patologici scenderebbe sotto i livelli comuni rispetto alla media; ASPETTI AMBIENTALI-EDUCATIVI: inerenti sia l‟educazione ricevuta e quindi l‟ambiente evolutivo caratterizzato da situazioni problematiche e da una tendenza a stimolare e ipervalorizzare le possibilità di felicità legate al possesso del denaro, sia la presenza di difficoltà economiche legate ad esempio allo stato di disoccupazione che sembra un particolare fattore di rischio per l‟insorgenza della ludopatia; ASPETTI PSICOLOGICI: che talvolta sembrano più connessi alla presenza di tratti di personalità lussuriosa e avara di denaro, talvolta connessi al bisogno di riuscire a dimostrare un controllo sul fato e sul caso, come simbolo del controllo sul mondo che sfugge ad una regolarità. I giochi che sembrano predisporre maggiormente al rischio sono quelli che offrono maggiore vicinanza spazio-temporale tra scommessa e premio, quali le slot-machines e i giochi da casinò, ma anche i videopoker e il Bingo. Le fasce più a rischio sembrano le casalinghe e le lavoratrici autonome dai quaranta ai cinquant‟anni e, tra gli uomini, i disoccupati o i lavoratori autonomi che hanno un frequente contatto col denaro o con la vendita ed un‟età intorno ai quarant‟anni. Dominare il desiderio di dominare il fato Dal momento in cui il gioco d‟azzardo patologico è stato riconosciuto come un vero e proprio disturbo psicologico, distinto da altre problematiche, sono stati sviluppati diversi programmi di intervento sul problema che spesso viene ormai affrontato in vere e proprie comunità di recupero. Altrettanto utili sembrano i risultati legati alla partecipazione dei giocatori a gruppi di auto-aiuto per Giocatori Anonimi, fondati su diverse tappe per l‟uscita dal 185 problema, dal suo riconoscimento, alla condivisione, ai traguardi verso l‟abbandono basati sull‟analisi delle tecniche di autoinganno comuni che spesso vengono più facilmente osservate nei racconti degli altri che rispecchiano i propri pensieri. Ciò che va sottolineato è che, attraverso metodi individuali, di gruppo terapeutico, di auto-aiuto o di comunità, gli obiettivi terapeutici vanno sempre centrati sulla possibilità di modificare, oltre che il comportamento di gioco, il substrato cognitivo fatto di pensieri legati all‟idea che prima o poi arriverà il giorno in cui il gioco potrà cambiare la propria vita risolvendo magicamente i propri problemi. Interrogati sulla frequenza di partecipazione al gioco la ricerca dell‟Eurispes evidenzia che gli italiani, nel 25,8% dei casi dichiarano di giocare raramente, all‟incirca una volta nell‟arco dell‟anno e nel 29,1% di non aver mai tentato la sorte. Di contro vi è un quarto del campione intervistato (25,7%) che sfida la fortuna giocando circa una volta al mese, l‟11,2% che gioca con cadenza settimanale e il 6,5% degli italiani più di una volta a settimana. Solo lo 0,7% manifesta segni di dipendenza dal gioco dichiarando di giocare tutti i giorni. I più anziani sono particolarmente legati al gioco e, sia tra i 45-64enni (8,8%) che tra gli over 65enni (8,7%) prevalgono coloro i quali giocano più volte a settimana. Con una percentuale pari al 15,7% risultano essere i giovani coloro i quali giocano circa una volta a settimana, seguiti dagli over 65enni (14%). I 35-44enni (28,4%) spiccano, poi, tra coloro che giocano circa una volta al mese. I 25-34enni sono, invece, i meno attratti e, nel 30,9% dei casi, dichiarano di giocare raramente, ossia all‟incirca una volta all‟anno. 186 In particolare chi gioca lo fa generalmente perché spera di poter risolvere i propri problemi economici, (36,3%) o perché punta ad una grossa vincita, sognando di diventare milionario (33,1%). Il 17,7% invece, gioca per puro divertimento. Bassa è, invece, la percentuale di coloro i quali si dedicano a questa attività per mettere alla prova le proprie abilità, valutando ad esempio la propria capacità di individuare la squadra/combinazione vincente (3,1%), mentre di poco si discosta il numero di persone che si entusiasma al brivido del gioco (2,8%). Più nobile la motivazione al gioco per il 6,4% del campione che spera, giocando, di vincere una quota consistente da donare a chi ne ha bisogno. Le donne sono più attratte dal gioco per vincere i soldi necessari a far fronte ai problemi economici (35% vs 26,2%) e per la possibilità di fare beneficenza (16,3% vs 26,2%); gli uomini invece hanno desiderio del “brivido da gioco” (14,1% vs 5,4%) o di mettere alla prova le proprie abilità (8,7% vs 7,3%) ma soprattutto di diventare ricchi (26,8% vs 24.4%). I giocatori tra i 45 e i 64 anni praticano questa attività, in misura maggiore di altri, per vincere una somma milionaria (38,6%). I più anziani trovano nel gioco soprattutto un‟occasione per fare beneficenza a chi ne ha bisogno (26,9%). Per i 25-34enni è importante la possibilità di mettere alla prova le proprie abilità (13,5%). Tra i giovanissimi prevale la voglia di risolvere i problemi economici (42,1%) ma anche il puro divertimento (42,1%). Spendere poco con la speranza di guadagnare tanto è, con molta probabilità, il sogno di ogni giocatore. A volte però, capita che la spirale del gioco induca il malcapitato a perdere somme cospicue. Questo accade raramente al 6,9% degli italiani, qualche volta al 5,4% e spesso solo allo 0,9%. La percentuale più alta di soggetti a cui è capitato di perdere una cifra ingente al gioco si trova tra gli over 65enni che complessivamente nel 9,8% dei casi hanno perso qualche volta (7,8%) e spesso (2%) molti soldi al gioco, seguita dalla fascia d‟età 187 dei 25-34enni a cui è capitato nell‟8% dei casi. Da non sottovalutare il dato relativo ai giovanissimi, a cui è capitato di perdere grosse somme di denaro al gioco, complessivamente nel 4,5% dei casi (3,4% qualche volta; 1,1% spesso). 188 CAPITOLO V SANREMO Mi trovo piacevolmente obbligato a fare un excursus su Sanremo e sul Casinò di Sanremo, dato il forte legame con la mia città, e l‟impresa nella quale ho fatto esperienze lavorative e dove è nata la mia passione per questo mondo che è un po‟ fuori dalla “normalità” per funzionamenti e gestione. Il Comune di Sanremo conta all‟incirca 60.000 abitanti, su una superficie di circa 54 km quadrati, con una densità di popolazione pari a 925 abitanti per km quadrato. Da questi dati risulta giustificato definirla una piccola cittadina del Ponente ligure. Delle maggiori risorse di cui dispone, Sanremo vanta sicuramente la predisposizione di un clima del tutto particolare, invidiabile e invidiato anche da zone limitrofe. Oltre ad aver creato la sua fortuna sul turismo estivo, la città ha sempre avuto un fiorente mercato nel settore floricolo, riconosciuto ad alto livello internazionale per la qualità e la bellezza dei sui fiori. Per questo motivo è conosciuta come la “Città dei Fiori”, anche se purtroppo bisogna ammettere un calo del settore, dovuto alla forte concorrenza proposta da un mercato a basso costo di paesi subequatoriali. Intorno agli anni 70‟, Sanremo visse il suo periodo di massimo splendore, legato soprattutto all‟immagine che si era creata in seguito ad una massiccia presenza di avvenimenti di calibro nazionale, dal Festival della Canzone, alla tappa del rally italiano, alla celeberrima Milano-Sanremo ed altri eventi di risonanza mediatica di ottimo livello. 189 L‟elemento, di nostro interesse, che fece accentuare la popolarità del comune ligure, fu sicuramente la presenza del Casinò. Il Casinò di Municipale di Sanremo è una delle maggiori aziende del ponente ligure, e per numero di dipendenti e per bilancio aziendale. Azienda che rivede nel Comune di Sanremo il suo maggior azionista, con quasi la totalità delle azioni. Sanremo negli ultimi anni, per motivi che sinergicamente hanno operato al fine di far recedere la situazione economico-finanziaria, sta ad oggi amaramente riscontrando una difficoltà nella necessità di ripresa, soprattutto del comparto turistico, sul quale si è sempre basata in termini di indotto. Potrei scrivere pagine e pagine sui problemi che impediscono a questa città di crescere e ritornare ad essere quella che era un tempo, ma non è questa la sede e non dispongo di tutte le 190 competenze necessarie per farlo, ma come tutti i sanremesi delle domande me le pongo. Detto ciò, e credendo nella volontà unitaria(indipendentemente dalla bandiera e dai colori che sono in gioco) di risollevare la situazione generale, sono altresì convinto che il motore pulsante dal quale far ripartire un intero sistema, sia proprio Il Casinò Municipale di Sanremo. 191 Casinò di Sanremo In questo contesto, l‟interesse è quello di analizzare la situazione ad oggi, senza tornare sul funzionamento dell‟impresa, come feci nella tesi di laurea (“Il Marketing delle case da gioco”). Abbiamo precedentemente osservato i dati comparativi di questa azienda con le altre imprese italiane di settore. Lasciando per un momento da parte il casinò Veneziano, che non può essere paragonato alle altre attività per il contesto in cui risiede, non riesco a concepire per quale ragione Sanremo, nonostante sia estremamente più turistica ed attrattiva, rispetto alle altre località in cui sono presenti i casinò, sia il fanalino di coda della classifica nazionale. Ls risposta è sicuramente da ricercare nell‟offerta che Sanremo e il Casinò di Sanremo vende ai suoi clienti. Dev‟ esserci, e sicuramente c‟è, un problema di soddisfazione dei turisti che vengono nella cittadina del ponente ligure, e questa insoddisfazione bisogna ricercarla sia nel comparto ricettivo, sia nel prodotto “Sanremo città turistica”, sia nei prezzi e, per quanto ci riguarda, nel servizio che offre il Casinò ai suoi giocatori. La casa da gioco sanremese, dovendo far fronte alla crisi, ma soprattutto alla recessione del settore a cui è strettamente legata, negli ultimi anni ha cercato di contenere le spese e risparmiare, discutibilmente, su strumenti e mezzi che hanno da sempre avuto un ruolo fondamentale sulla scacchiera. Si è iniziato qualche anno fa da un forte incentivo di prepensionamento, che a lungo termine farà risparmiare l‟azienda in ambito monetario, ma che così facendo ha perso in qualità ed esperienza di reparto, creando una perdita di risorse umane. 192 Con la diminuzione considerevole degli introiti si è giunti a fine 2010 , ad avere timore per il 2011 di un forte rischio di perdità di extraprofitto, generando così una richiesta di investimento. Per adesso questa richiesta, nonostante vi sia un‟urgenza tangibile, non ha trovato risposte valide, che abbiano evidenziato una soluzione in termini di cifre e modi. È stato recentemente stilato un piano degli investimenti da parte della dirigenza della S.p.a, che è stato discusso e al quale si attendo riscontri. Piano degli investimenti Si parla ormai da tempo della necessità di ricapitalizzare la S.p.a ed investire finanziariamente in modo consapevole, poiché si è di fronte ad un momento di svolta. È obbligatorio oggi essere competitivi su tutti i fronti ed essere( o cercare di essere) i migliori da un punto di vista di servizi d‟accoglienza e offerta gioco. L‟amministrazione della casa da gioco sanremese aveva stimato tempo fa una necessità d‟investimento dell‟area giochi e della struttura che si avvicinava ai 40 milioni di euro. È stata fatta un‟analisi swot dell‟offerta gioco, con una recensione sulle tendenze in atto e conseguentemente sono stati descritti gli abiettivi che l‟azienda si è prefissata, in termini di mantenimento della continuità aziendale, mantenimento dei livelli occupazionali, rilancio dei giochi tradizionali e il proseguimento delle opportunità offerte dal mercato. 193 Si è sottolineata l‟importanza delle nuove tecnlogie e del settore online, che per la casa da gioco sarebbe un investimento necessario per dare un‟offerta più ampia e diversificata alla clientela. Si commenta della possibilità di investire su un‟affermazione dell‟azienda attraverso la creazione di “mini casinò” che porterebbero il marchio dell‟impresa sul territorio esterno alla struttura. Questo porta ad un ragionamento che vede il potenziamento dell‟offerta attraverso una logica di “città-casinò”. Questa onerosa attività, accomulerebbe due progetti, ossia l‟investimento sulle tanto decantate VLT e su un principio di tipo “LasVeghiano”, che aumenterebbe la forza d‟immagine di Sanremo come città-casinò. Potrebbe non essere un principio sbagliato, ma in questo caso il rischio d‟impresa aumenta esponenzialmente per il capitale di cui necessita, per il tempo che un progetto simile richiederebbe, ma soprattutto per il rischio di perdere i valori del brand tramite una dispersione del contenuto gioco. D‟altro canto è anche vero che si stimolerebbe la propensione al gioco, che attraverso politiche di marketing ben progettate, porterebbe ad una maggior predisposizione all‟ingresso in un mondo elitario come la sede principale del Casinò. Non bisogna richiederebbe dimenticare però l‟immobilizzazione il gravoso materiale impegno ed che immateriale dell‟investimento. Si enuncia poi il delicato intervento sulle VLT, che richiederebbe capitali di peso considerevole, nonostante non si sappia, data la loro recente uscita sul mercato, il riscontro che queste avranno a lungo termine. 194 Sarei molto cauto su questo argomento, nel senso che sicuramente non si deve rimanere indietro nei confronti del mercato, ma bisogna valutare in maniera oculata quello che sono le mode passeggere e quelle che sono le scommesse del futuro. Nel piano degli investimenti si enuncia poi una rivisitazione di tutta la struttura, che necessita sicuramente di una modernizzazione interna, e che magari in termini di lungo periodo è obbligata a aggiornare il proprio look. Importante altresì è investire sui giochi tradizionali, per migliorarne la qualità e l‟accessibilità ad un pubblico moderno. Credo che in questo contesto sia il caso di parlare di “diversificazione dell‟offerta” intesa come ambienti. Il casinò di Sanremo, l‟unica struttura italiana nata per essere tale, ha spazi molto vasti a sua disposizione, e reputo che sarebbe una logica attività quella di redistribuire gli spazi, spesso e volentieri inutillizati, per suddividere il prodotto in base ad una selezione naturale che è la classe sociale. Vi sono, ad esempio, situazioni in cui i clienti devono essere educati a vestirsi in maniera opportuna, come un tempo era in tutte le case da gioco, altre dove si può essere più elastici e aperti alle varie forme di società che si accingono ad entrare in un casinò. Si potrebbe anche diversificare l‟offerta in base agli orari, oltre che ai luoghi, modificando ad esempio la normativa del vestiario per la sera dalle 21 in poi. Iniziative in questi termini si possono studiare a migliaia, ma comunque sia, credo che ristabilire un certo decoro, non possa che essere positivo per l‟immagine dell‟azienda stessa. 195 Questo è quello che riporta il piano degli investimenti, oltre ad interventi strutturali che sono il seguito di ragionamenti specifici di esperti conoscenti della struttura. È noto che l‟azienda Casinò S.p.a non ha a disposizione tali fondi per sviluppare questo piano, ma si è molto discusso di fare passaggi di proprietà di strutture comunali sanremesi alla casa da gioco, per aumentarne il capitale sociale. Non conoscendo le logiche aziendali in questi termini, spero e tengo a credere che, sia l‟ammistrazione comunale, che il consiglio di amministrazione, abbiano fatto bene i calcoli sulla ricapitalizzazione della società, che a mio avviso avrebbe maggior necessità di liquidi “freschi” da investire nel minor tempo possibile. Voglio sottolineare la delicatissima e fondamentale responsabilità che ricopre questo intervento, che davvero potrebbe decidere della sopravvivenza o meno della casa da gioco sanremese. Il prodotto online e il layout del Casinò di Sanremo Vorrei soffermarmi un secondo sul discorso del prodotto online del Casinò di Sanremo. Da un punto di vista della comunicazione mi sento di dire, supportato da i miei studi, che ci sono dei palesi errori a livello di siti e di comunicazione. Il sito istituzionale, oltre ad essere molto “vecchio” , non è adeguato alle esigenze del web del 2011, sia se osservato per un appeal grafico, sia se osservato da un punto di vista della funzionalità. 196 Oggi, un qualsiasi sito aziendale, deve essere supportato da un alto numero di contenuti, da tags studiati in maniera mirata e da una struttura HTML che sia adeguata per tutti i browser. Tutto questo e necessario per dare visibilità dello strumento sui motori di ricerca e sui server del web che generano feedback. Non sembra indispensabile agli occhi degli inesperti, ma l‟architettura del sito web, oggi, fa la differenza. Altro elemento che riscontro erroneo è la difficoltà che si ha ad accedere al sito online per giocare all‟offerta web del casinò di sanremo, che non è sufficentemente intuitivo, e che per di più ha una grafica ed un desing completamente diverso. Sembra non essere un prodotto dell‟azienda. Questo è l‟errore più grande in termini di comunicazione e marketing aziendale. Tutto ciò che è un prodotto aziendale deve richiamare per grafica, logo, colori e desing l‟azienda madre, che trasmette attraverso tutti questi elementi, i valori del brand. Ci sono a questo punto due sole alternative che si possono attuare: - rivisitare il sito del gioco online e brandizzarlo secondo i criteri del sito istituzionale(nonostante ribadisco che non vi sia un appeal sufficiente); - rivisitare il logo ed il brand del Casinò Municipale di Sanremo, così da svecchiarlo e giocare la carta del nuovo look. 197 La seconda opzione deve essere valutata attentamente, e considerare che è un rischio notevole, dopo 100 anni e più, modificare la riconoscibilità aziendale. Secondo questa logica mi sono permesso di studiare e di far elaborare da dei grafici di mia conoscenza(amici), che molto gentilmente mi hanno supportato, un logo che permetterebbe di unificare sotto un unico filo conduttore, sia la struttura madre sia il settore online. 198 Questi loghi, rappresentano i vari formati che si possono utilizzare per dare una riconsocibilità del marchio in tutte le sue varianti e su sfondi diversi. Non ho la pretesa che siano correttamente strutturati, ma l‟idea nasce dall‟unione del font utilizzato nel sito web dell‟offerta gioco, con l‟aggiunta del grifone sopra, e delle due linee che racchiudono la scritta “casino sanremo”, come si vede nel logo classico. Anche questa pseudo iniziativa, vuole essere solo uno stimolo per dare un imput su un problema di comunicazione da risolvere. 199 Attività promozionali Sono fondamentali anche le attività di marketing legate alle promozioni, che hanno la finalità di avvicinare quanto più sia possibile nuovi giocatori potenziali. Negli ultimi anni ho notato che questo strumento di comunicazione, è stato preso in considerazione in maniera approfondita, anche grazie alla sinergia che si è palesata tra amministrazione comunale e la dirigenza aziendale. Sono sempre convinto che il rapporto simbiotico tra la città e l‟azienda è di fondamentale importanza per la riuscita di iniziative promozionali, che sono obbligatoriamente legate al turismo e quindi alla propensione recettiva del comune. Ma riprendendo il discorso del benchmarking, ho trovato, osservando i casinò stranieri, un‟iniziativa che potrebbe essere “copiata” ed adattata anche al casinò sanremese. Il concetto della cartà liberty, così com‟è utilizzata oggi, rimane secondo me riduttiva, rispetto alle potenzialità che la tecnologia offre. Il casinò di Lugano non si è limitato a predisporre una tessera in grado di rendere più veloce la procedura d'identificazione, ma con l'adesione alla CashCard si è anche voluto dare l'opportunità di ottenere altri vantaggi. Tutte le slot machines, tranne quelle delle corse dei cavalli, sono state predisposte in modo tale che la CashCard permetta un accumulo di punti, basato sulla spesa effettuata, convertibile in contanti alle casse del casinò a partire da una quota minima di 35'000 punti accumulati, come illustrato nella seguente tabella. 200 Punti Franchi ricevuti 35'000 20. 70'000. 40. 105'000 60. E cosi via! Attivare il sistema di accumulo dei punti è molto semplice, basta introdurre la CashCard nell'apposita fessura di ogni slot machines. In questo modo si è anche in grado di leggere su uno schermo digitale presente direttamente sulle macchine, l'ammontare dei punti accumulati in base alle giocate effettuate. I punti hanno una validità di due anni e la carta, che è detenuta dai clienti, varia a seconda della mole di gioco che essi svolgono Infatti vi sono tre tipi di CashCard, che si identificano per il colore della carta: CashCard Verde: da 0 a 219'999 punti CashCard Rossa: da 220'000 a 2'189'999 punti CashCard Nera: da 2'190'000 punti Ogni differente carta offre una serie di vantaggi al suo possessore, agevolazioni che vengono costantemente aggiornate. Il Casinò di Lugano procede regolarmente alla verifica dei punti accumulati e al conseguente cambiamento di carta. Inoltre a questa promozione che riconosce al giocatore una giusta e calcolata valorizzazione per la fedeltà all‟azienda, vengono organizzate, secondo logiche di marketing integrato, una serie di attività come la creazione di pacchetti di offerta, o promozioni 201 legate a prodotti/servizi dell‟azienda stessa o con aziende partneship( generando un B2B e un B2C). Infatti presentando la propria CashCard nominale al personale dell'azienda convenzionata al momento dell'acquisto, i possessori di questa, possono usufruire di esclusivi sconti fino al 50% su prodotti e servizi di alcune delle aziende e negozi più rinomati del comune di riferimento. Tra le numerose aziende partner di Casinò Lugano si possono trovare: - Esperti dei settori dell'ottica, dell'orologeria e della gioielleria - Rivenditori di abbigliamento uomo, donna e accessori moda - Centri di estetica e benessere, massaggi e cure naturali - Rivenditori di articoli di profumeria e cosmetica - Look maker e hair stylist altamente qualificati - Agenzie di viaggi operanti in tutto il mondo - Rivenditori di articoli sportivi di qualità professionale. Un altro sistema molto efficace è la cashless, un sistema che permette di giocare, utilizzando la tessera a modo di bancomat, che mantiene il credito e che evita l‟utilizzo di banconote. Al Casinò di Lugano si utilizza il sistema cashless per giocare alle slot. Questo sistema garantisce una maggior sicurezza per il 202 cliente, in quanto ogni vincita viene registrata nel sistema informatico e accreditata sulla carta che deve essere inserita nella slot per poter giocare. Al termine del gioco è possibile scaricare la carta e incassare i crediti accumulati convertiti in franchi. Esistono carte anonime e carte personalizzate. Quest‟ultime sono riservate ai membri del Club CashCard. Le tessere anonime per il gioco possono essere ritirate direttamente all‟entrata del casinò alla reception, durante il controllo d‟identità. Se nel corso della visita al casinò si vuole cambiare tessera, o ottenerne altre per poter giocare contemporaneamente su più macchine, si possono ritirare alle casse, vicino agli apparecchi automatici per caricare le carte o richiederle al personale di sala. Per iniziare a giocare occorre inserire la tessera nell‟apposita fessura situata nella parte alta della slot machines. Una volta inserita la tessera, sul piccolo monitor apparirà la scritta CHF 0.00 e il numero della slot. A questo punto la slot è pronta per poter iniziare a giocare. Sul piccolo monitor verrà indicato l‟ammontare dei franchi caricati nella slot, e l‟importo viene costantemente aggiornato ad ogni giocata, così che si possa sempre sapere quanti franchi si hanno a disposizione per giocare. Oltre a poter caricare crediti sulla tessera inserendo le banconote nella slot machines, il sistema cashless permette di caricare le tessere in maniera autonoma utilizzando gli appositi apparecchi presenti nelle sale. È possibile caricare i crediti sulle tessere, sia utilizzando banconote svizzere (franchi), sia utilizzando gli euro. 203 Questi ultimi verranno convertiti automaticamente in franchi al tasso di cambio del giorno, lo stesso che viene praticato in cassa. Per questa operazione si otterrà una ricevuta che bisognerà successivamente presentare alla cassa per cambiare i franchi in euro. Altro progetto interessante legato alle tessere, arriva dalle case da gioco nord europee. Nel Regno Unito hanno sviluppato un approccio al concetto di fidelizzazione molto simile alla Cash Card Svizzera, che è denominata Card Player Rewards. In realtà, Player Rewards è un sistema promozionale che ingloba una serie di case da gioco di tutto il Regno Unito. Si è creato quindi un sistema che genera una sinergia e un collaborazione sistematica tra le case da gioco anglosassoni. La differenza con tutte le altre card, è che questa promozione permette di accumulare punti anche ai giochi da tavolo, ovviamente sul giocato, facendo in modo di non agevolare solo il comparto meccanico, ma anche il così detto “gioco giocato”. 204 Il sistema è il medesimo della CashCard, che si attiva mettendola all‟interno delle slot mentre si effettuano le puntate, e le attribuzioni dei crediti seguono il seguente criterio: attribuzione di un punto Rewards per ogni: £ 2,50 coins in su reel slot macchine £ 5 coins in su Roulette elettronica £ 10 coins elettronici su Punto Banco Per quanto riguarda l‟attribuzione di punti al tavolo, non so bene come avvenga l‟operazione, che sicuramente seguirà una procedura standard ben studiata, ma da quanto ho potuto leggere, si svolge attraverso un lettore posizionato vicino ad un impiegato, che ogni volta che il cliente svolge una giocata, inserisce l‟ammontare dei punti sulla tessera, in base al volume della scommessa messa in gioco. Ho voluto portare alcuni di questi esempi di fidelizzazione, poiché reputo incentivante ed istruttivo, vedere come sia possibile, attraverso uno studio approfondito, adattare questi sistemi alla realtà sanremese. La predisposizione modulabile di un‟azienda al rinnovamento è indispensabile, e credo che sia necessario creare le basi per questo principio. Il casinò di Sanremo ha una necessità palese di aggiornare la propria struttura, soprattutto sotto un punto di vista dei mezzi promozionali. Non sono più sufficienti le singole promozioni fini a se stesse, se non supportate da un progetto a lungo termine e da una attrattiva coinvolgente. 205 206 CONCLUSIONI Per riprendere la frase introduttiva, analizzando tutte queste informazioni, mi sono reso conto come le problematiche legate all‟economia odierna sono strettamente legate all‟evoluzione tecnologica e all‟interconnessione dei sistemi economici. Il mondo del gioco d‟azzardo è molto più vasto di quello che immaginavo prima di iniziare questo elaborato, che tengo a precisare essere, molto umilmente, una ricerca di mercato di un settore in continuo mutamento. Il mio interesse è stato quello di porre l‟accento su alcuni concetti che possono trovare spunto per riflessioni costruttive. Sono consapevole che i meccanismi che risiedono dietro le quinte del palcoscenico su cui si esibisce il mercato del gioco d‟azzardo sono molto complessi. Meccanismi nei quali risiedano le stesse logiche dell‟economia moderna, la quale impone l‟uso di strumenti medesimi in tutti i mercati. I dati mostrano come questo settore sia uno dei pochi in controtendenza rispetto alla recessione che ha investito tutti i mercati del mondo occidentale, e come gli enti pubblici ne hanno fatto la loro ancora di salvezza. La panoramica che abbiamo fatto delle microeconomie nazionali è stata dimostrativa del fatto che “tutto il mondo è paese”, ossia rispecchiano tutte lo stesso trend. Abbiamo osservato come l‟industria di Macao abbia sorpassato la storia del gioco d‟azzardo per antonomasia: la “mitologica” Las Vegas; ad indicare chiaramente come il mondo orientale stia gradualmente diventando il padrone indiscusso dell‟economia futura. 207 Successivamente si è poi osservata l‟Italia, come stato biscazziere e con un alto tasso di giocatori “dipendenti”. La politica italiana ha fatto in modo di regolamentare un sistema atto a “rifocillare” le casse dello stato, forse non curandosi del rischio di andare ad intaccare i risparmi della popolazione. Se non vogliamo farne una questione deontologica, ma puramente finanziaria, ha trovato il miglior business sul quale “puntare”. In tutto questo scenario, abbiamo osservato la sofferenza delle case da gioco, che in percentuali stranamente diverse, hanno comunque evidenziato una perdita sia di immagine che di forza attrattiva. La domanda da porsi è quella di capire se è finito un mondo, travolto dall‟inarrestabile flusso delle mode e della tecnologia, o se c‟è da fare un “mea culpa” delle amministrazioni, che non sono state in grado di affrontare la sfida. Oppure è solo una questione di tempi, e l‟errore di aver vissuto sugli allori, pensando che la situazione si risanasse autonomamente, sta solo ritardando il tempo di reazione. I dati delle 4 aziende italiane, che appartengono ad un mercato che potremmo definire “oligopolistico”, sono chiari, alcuni giochi, che nei tempi passati hanno vissuto una notevole celebrità, sembrano oggi essere surclassati da mode che sfruttano la forza virale della comunicazione e dei media moderni. Sembra ormai delineato il futuro dell‟intero comparto sulla “webzone”, creando una concorrenza impari per i casinò “vecchio stile”, che si trovano costretti ad entrare anch‟essi in questo new business, ma del quale a mio avviso non sono ne player principali, ne forse addirittura di seconda categoria. 208 Ma le speranze devono essere coltivate, bisogna credere fortemente nelle potenzialità che sono intrinseche al brand di queste aziende. Sono convinto che c‟è un piccolo particolare sul quale si deve fare leva. Le case da gioco sono le prime ad essere entrate nel mercato, anzi sono coloro che hanno creato il mercato, e come in tutti i settori, nessuno conosce meglio le necessità e le caratteristiche di un mestiere di chi questo mestiere lo fa da 100 anni. Per quanto riguarda Sanremo e il suo Casinò voglio e devo essere ancora più ferreo nella speranza che il trend si inverta, per il futuro di questa città, la mia città. Sono sempre stato convinto, e lo sono tutt‟ora, che il cuore pulsante di questa piccola cittadina costiera, sia strettamente connesso all‟andamento di un‟azienda che, oltre a dare un forte valore occupazionale, garantisce e mantiene ancora stabile la forza mediatica del brand. Ho avuto la fortuna di lavorare alcune volte all‟interno della Casinò S.p.a , dove ho potuto osservare come si affronta il quotidiano in vari reparti, ed ho avuto altrettanta fortuna nel parlare ed assimilare l‟esperienza di chi la casa da gioco la vive da ormai tanti anni. Per quello che mi riguarda sono state tutte esperienze formative e lavorative assolutamente gratificanti, che hanno fatto in modo di far nascere in me una passione. Credo fortemente, come ho già espresso in questo elaborato, nell‟esperienza professionale delle persone che orbitano in questo ambiente, e che sono la prima fonte d‟informazioni dalla quale prendere spunti per un rilancio aziendale. 209 Sono altresì convinto che sia necessario investire sulla professionalità dei nuovi impiegati, e puntare sulla loro preparazione, dato che prenderanno il testimone di chi ha formato in tutto e per tutto la casa da gioco. Come ho già detto nel testo, io “punterei tutto sulla QUALITÁ”. Non si deve e non si può risparmiare sull‟ospitalità, sull‟accoglienza, sull‟offerta prodotto e sulla professionalità. Ad oggi è fondamentale che si rafforzi la sinergia tra la città e l‟azienda, che sono tenute a lavorare con un fine ultimo comune. Mai come in questi anni, nonostante l‟impatto della crisi, ho osservato attentamente la popolarità che Sanremo ha nel palcoscenico nazionale, e come, in maniera irresponsabile, spesso non le si da il giusto peso, e come soprattutto non si sfrutti sovente questo valore aggiunto. Non ci sono tante soluzioni, l‟amministrazione e i privati devono capire che è finito il tempo di “mungere”, bisogna investire, investire con cognizione di causa su progetti di lungo termine. Antecedentemente non è stato fatto, e capisco che oggi il rischio è molto più alto, ma ripeto che è da fare un “mea culpa” di chi si è limitato a stazionare e “batter cassa” nei momenti d‟oro. Chi oggi gestisce l‟economia sanremese deve pensare al futuro della città, ma soprattutto al futuro delle prossime generazioni, poiché è vero che fuori c‟è un mondo da scoprire, ma bisogna mettere in condizione di poter scegliere se andare a cercar fortuna o se lottare per una scommessa in cui si crede. 210 RINGRAZIAMENTI Ovviamente questo testo è un collage d‟informazioni che da solo non sarei riuscito a reperire, e che solo persone che conoscono molto bene il settore in discussione, potevano fornirmi. Un particolare ringraziamento per il sostegno e per l‟onore che mi ha dato di contribuire alla creazione di questo testo, va sicuramente al Coordinatore Nazionale Case da Gioco-Ugl Terziario, nonché grande amico Roberto Spina, che insieme a me ha voluto fortemente la riuscita di questo progetto. Tengo a ringraziare inoltre, per il loro contributo tecnico, Luciano Di Leo, Responsabile Economico Finanziario Casinò SpA Sanremo, Giampiero Correnti , Responsabile del Personale Casinò SpA Sanremo, Mauro Rossi , Direttore Corpo Speciale Controlli Comune di Sanremo, Ivo Collè, Segretario Generale Federgioco, e la giornalista Anna Maria Rengo di Gioconews. Ringrazio inoltre Giancarlo Bergamo, segretario nazionale Ugl Terziario, in quanto sindacato che ha supportato il progetto, l‟agenzia di comunicazione Federico Crespi e Associati, nella persona del titolare che mi ha permesso di svolgere questo testo all‟interno dello stage presso la sua attività, e i suo collaboratori per il contributo tecnico che mi hanno gentilmente dato, da esperti nel settore della comunicazione. Ringrazio altresì con affetto il personale dell‟ufficio Manifestazioni del Casinò di Sanremo e tutto il reparto dell‟Ufficio Segretariato del Casinò di Sanremo, ai quale devo molto di questa mia passione. 211 Si ringraziano anche il Casinò di Sanremo SpA, la Federgioco e GiocoNews per la collaborazione. In conclusione ringrazio di cuore i miei genitori, mio fratello e tutta la mia famiglia che continuano a supportarmi e credere in me. A maggior ragione devo ringraziare mio padre, Raimondo Bellanca, per il buon nome che ha lasciato presso il Casinò di Sanremo, e che mi ha permesso di trovare persone disponibili, che mi hanno sempre dato modo di essere orgoglioso del nome che porto. 212 BIBLIOGRAFIA Sotto sono elencati i testi dai quali ho preso spunti, e dai quali a volte ho citato alcune parti utilizzandoli come fonte. ALBERO ALBERTI, DULIO COSSU “BREVE STORIA DELL’AZZARDO NELLE CASE DA GIUOCO” SUA DISCIPLINA CON PARTICOLARE IGUARDO AL CASINÒ DI SANREMO. WALTER G. SCOTT, PHILIP KOTLER “MARKETING MANAGEMENT”, 2004 K.L.KELLER, STRATEGIC BRAND MANAGEMENT, PRENTICE HALL, 2007. A. SEMPRINI, LA MARCA POSTMODERNA, FRANCO ANGELI, MILANO, 2006. DEVIGLI DANILO, MARIO MOLTENI, IL CAUSE RELATED MARKETING NELLA STRATEGIA D’IMPRESA, EDITORE FRANCO ANGELI,MILANO, 2004. MARIO MOLTENI, RESPONSABILITÀ SOCIALE E PERFORMANCE D’IMPRESA PER UNA SINTESI SOCIO COMPETITIVA., EDITORE G. FABRIS, IL NUOVO CONSUMATORE: VERSO IL POSTMODERNO, F. ANGELI, 2003 DAYAN E KATZ, LE GRANDI CERIMONIE DEI MEDIA, ED. BASKERVILLE PASTORE – M. VERNUCCIO, IMPRESA E COMUNICAZIONE, APOGEO GELOSI CARLO, COMUNICARE IL TERRITORIO, FRANCOANGELI, MILANO 2004 ALESSANDRO MOLINARI, "GUIDA ALLE PROMOZIONI" LUPETTI EDITORE GIANFRANCO CONTE, "SIAMO TUTTI VENDITORI" LUPETTI EDITORE BULGARINI, SCHWEIZER, CRISTIANO, BIANCO, “GUIDA ALL'IN-STORE PROMOTION” LUPETTI EDITORE LUIS BASSAT, GIANCARLO LIVRAGHI, IL NUOVO LIBRO DELLA PUBBLICITÀ, I SEGRETI DEL MESTIERE, IL SOLE 24 ORE PIRRO BALCATELLI, MONTECARLO - COME SI POSSA VINCERE - PSICHE - PROBABILITÀ - LA ROULETTE - METODI, ED. GIUSTI, LIVORNO, 1902 GIOVANNI BERNAUS, A MONTECARLO - LA SORTE DELLA ROULETTE LIMITATA E SOGGIOGATA - ELEMENTI PSICHICI E FACOLTÀ SUGGESTIVE - NUOVISSIMI STUDI E METODI RAZIONALI, TULLIO MARTELLO, GIOCHI D'AZZARDO, PADOVA, 1914 ERRICO PAPI, TEORIE SCIENTIFICHE PER VINCERE CONTRO IL BANCO, ED. E.T.A., MILANO, 1934. ALONSO-FERNANDEZ FRANCISCO, 1996, LA DIPENDENZA DAL GIOCO. IN LE ALTRE DROGHE, EUR, ROMA. AA.VV., 1994, DSM-IV, MASSON CROCE M., ZERBETTO R., 2001, IL GIOCO E L‟AZZARDO. IL FENOMENO, LA CLINICA, LE POSSIBILITÀ D‟INTERVENTO, FRANCO ANGELI, MILANO. DICKERSON M., 1993, LA DIPENDENZA DA GIOCO. COME DIVENTARE GIOCATORI D‟AZZARDO E COME SMETTERE, EDIZIONI GRUPPO ABELE, TORINO. LAVANCO G., VARVERI L., 2006, LE NUOVE FORME DELL‟AZZARDO. IN PSICOLOGIA CONTEMPORANEA, 194, 58-64. MAZZOCCHI S., 2005, MI GIOCO LA VITA. MAL D‟AZZARDO: STORIE VERE DI GIOCATORI ESTREMI, BALDINI CASTALDI DALAI EDITORE. WILLIAMS A., 2000, GIOCO D‟AZZARDO. UN AFFARE DI FAMIGLIA, EDITORI RIUNITI, ROMA. LO STATO BISCA, CARLOTTA ZAVATTIERO, ADRIANO SALANI EDITORE. 2010 REVIEWING THE MARKET THE 2009 GLOBAL GAMING BULLETIN, ERNST & YOUNG 2009 (document fondamentale per la ricerca internazionale) CASINÒ SPA PIANO DEGLI INVESTIMENTI 2010 AAMS - AMINISTRAZIONE AUTONOMA MONOPOLI DI STATO MEF - MINISTERO DELL‟ECONOMIA E DELLE FINANZE CONFESERCENTI LE MANI DELLA CRIMINALITÀ SULLE IMPRESE (RAPPORTO SOS IMPRESA - 2007) 213 CONSULTA NAZIONALE ANTIUSURA L’USURA NELLE DIVERSE PROVINCE ITALIANE (RICERCA DI M. FIASCO - 2005) CESARE GUERRESCHI - PRESIDENTE SIIPAC (SOCIETÀ ITALIANA DI INTERVENTO SULLE PATOLOGIE COMPULSIVE) MEDIA & ENTERTAINMENT CONSULTING NETWORK THE ITALIAN GAMBLING MARKET - 2007 GBGC - GLOBAL GAMING AND BETTING CONSULTANTS ECA - EUROPEAN CASINO ASSOCIATION ISTITUTO SVIZZERO DI DIRITTO COMPARATO EUROMAT - FEDERAZIONE EUROPEA DEL GIOCO DA INTRATTENIMENTO GFK EURISKO - IL MERCATO DEI GIOCHI - 2007 EURISPES - RAPPORTO ITALIA - 2007 DOXA E HUMAN HIGWAY - G@ME IN ITALY - 2008 IL SOLE 24 ORE AGENZIE DI STAMPA JAMMA, AGIPRONEWS, GIOCO&GIOCHI 214 SITOGRAFIA Sottolineo che da questi siti ho preso spunti, e dai quali a volte ho citato alcune parti utilizzandoli come fonti. http://www.uglcasedagioco.it www.britaincasinos.com www.gioconews.it www.onlinecasinodollar.com www.jamma.it www.playerrewardscard.com www.federgioco.it www.eurisko.it www.aams.gov.it www.agicoslotjamma.it/ www.casinòsanremo.it www.anit-it.it www.casinovenezia.it www.casinodelavallee.it www.casino-on-lineitaliano.com www.casinocampione.it www.gfk.com www.comunedisanremo.it www.wikipedia.it www.giocoegiochi.com www.casedagioco.it www.pokerstars.it www.benessere.com www.lottomatica.it www.Eurisko.it www.giochi24.it www.casinonline.it www.king.com www.laroulette.net www.pokeronline-italia.it www.codacons.it www.wildjack.co.uk www.bwin.it www.rga.eu.com www.casinopokeritalia.it www.viaden.com www.scommettereonline.com www.h2gc.com www.italiadazzardo.com www.pickanews.com www.casinolugano.ch Riproduzione riservata. 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