Proposta per la gestione e valorizzazione delle aree archeologiche

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Proposta per la gestione e valorizzazione delle aree archeologiche
Proposta per la gestione e valorizzazione delle aree
archeologiche del Tuscolo.
Istituzione del Parco Archeologico
come strumento di sviluppo
socio-economico del territorio
a cura della Dott.ssa Emanuela Pettinelli
Progetto di Stage del Corso per
Tecnico superiore per il turismo culturale.
Dicembre 2005- luglio 2006
INDICE
PREMESSA
ANALISI INTRODUTTIVA
1.A TUSCULUM NELLA STORIA
1.B INQUADRAMENTO TERRITORIALE
1.C LE INIZIATIVE DI VALORIZZAZIONE
1.C.1 RICERCA E SCAVO
1.C.2 I PROGETTI REALIZZATI E LE OPERE
1.C.3 LEALTRE INIZIATIVE DELLA COMUNITÀ MONTANA
1.C.4 LE PUBBLICAZIONI
1.D ANALISI SWOT
2 LE FORME DI SVILUPPO E TUTELA PREVISTE DALLE VIGENTI
DISPOSIZIONI LEGISLATIVE E DAGLI STRUMENTI URBANISTICI
2.A IL CODICE DEI BENI CULTURALI (cd. CODICE URBANI E SS.MM.II).
2.A1 DEFINIZIONE DI PARCO ARCHEOLOGICO
2.A2 ARCHEOLOGIA E PAESAGGIO
2.A 3 UN PARCO COME UN MUSEO ALL’APERTO
2.A4 ACCORDI ISTITUZIONALI
2.A5 FORME DI GESTIONE
2.A6 SERVIZI AGGIUNTIVI
2 A 7 LA PERIMETRAZIONE DEL PARCO
2.B LA LEGGE REGIONALE
2.C LE PREVISIONI URBANISTICHE
2 D LE PREVISIONI DEGLI STRUMENTI URBANISTICI:
2D1 COMUNE DI MONTEPORZIO
2D2 COMUNE DI GROTTAFERRATA
2D3 PARCO REGIONALE DEI CASTELLI ROMANI
2
3 LE LINEE GUIDA ATTUATIVE
3.A PROCESSO ISTITUTIVO DEL PARCO ARCHEOLOGICO
3.A.1 PROPOSTA DI DELIBERA PER IL PROGETTO DI PARCO ARCHEOLOGICO
3.A.2 PROTOCOLLO D’INTESA PER IL PROGETTO DI PARCO ARCHEOLOGICO
3.A.3 CONVENZIONE CON LE AMMINISTRAZIONI PUBBLICHE INTERESSATE
3.B PRINCIPALI LINEE D’AZIONE
3.B. 1 INDIVIDUAZIONE DELLE FORME DI GESTIONE
3.B. 2 ARTICOLAZIONE DELL’ORGANIGRAMMA GESTIONALE
3.B. 3 REALIZZAZIONE DI UNO STUDIO DI FATTIBILITÀ.
3.B. 4 SUCCESSIVIO STRUMENTO PROGETTUALE
3.B.5 WORKPLAN (INIZIATIVE IN CORSO, ATTUAZIONE DELLE PRESENTI LINEE
PROGRAMMATICHE )
3.B 5. 1 IMMAGINE COORDINATA E CREAZIONE DI UN MARCHIO
3.B 5. 2 FAVORIRE IL GODIMENTO
3.B 5. 3 SERVIZI D’INTRATTENIMENTO
3.B 5. 4 ANALISI DELLE POTENZIALITÀ
3.B.6 AZIONI DI MARKETING E PROMOZIONE
4 COMUNICAZIONE
4.A ELEMENTI BASILARI PER UNA CAMPAGNA INFORMATIVA
SCHEDA
OPERE
IN CORSO E PROGRAMMATE PER LA CONSERVAZIONE DELLE EMERGENZE
ARCHEOLOGICHE.
A1 ATTIVITÀ DI RICERCA
A1 . 1 CAMPAGNE DI SCAVO DELLA ESCUELA ESPAÑOLA DE HISTORIA Y ARQUEOLOGÍA
A 1. 2 ULTERIORI INDAGINI
A 2 IL CONSOLIDAMENTO DEI VERSANTI ROCCIOSI
A3 PROGETTI PSSE
A3 1 I PARCHEGGI E LA BIGLIETTERIA
A 3 2 I RESTAURI
3
A 4 PROGETTO DI RECINZIONE (PRUSST)
A 5 PROPOSTE PER STRUTTURE E SERVIZI
A 5 1 PERCORSI
A 5 2 LE ESCURSIONI
A 5 3 GLI ITINERARI
A 5 4 VISITA ANIMATA ALL’AREA ARCHEOLOGICA
A 5 5 I SERVIZI AGGIUNTIVI
A 5 6 GLI EVENTI
A 5 7 I SERVIZI D’INTRATTENIMENTO
A 6 ALLEGATI SUB 1
4
CAPITOLO
1
ANALISI INTRODUTTIVA
5
PREMESSA
L’area archeologica del Tuscolo, di pertinenza alla XI Comunità Montana dei
Castelli Romani e Prenestini si estende per un’area di 70 ettari (48 ettari appartengono
al patrimonio della XI Comunità Montana, mentre la restante parte, situata sul versante
settentrionale dell’altura, è oggetto di comodato d’uso mediante convenzione a titolo
gratuito con la famiglia Aldobrandini) e comprende il percorso basolato, l’Anfiteatro,
la villa di Tiberio, l’area del Foro e della cisterna arcaica, l’Arce e l’area del sepolcreto
medievale.
Le pertinenze archeologiche dell’antica città, non ancora riportate alla luce, si
estendono anche al di fuori di questi confini su una vasta area pertinente ai Comuni di
Frascati, Monte Porzio Catone e Grottaferrata, nel territorio ricadente sotto la
Soprintendenza Archeologica per il Lazio.
Malgrado la sua straordinaria vitalità e i passi avanti compiuti in questi ultimi anni
attraverso la ricerca, la sua valorizzazione storico artistica rimane un traguardo tuttora
da raggiungere.
A tal fine la Comunità Montana dei Castelli Romani e Prenestini propone un processo
di valorizzazione del patrimonio territoriale, archeologico e storico, nonché
l’incentivazione della vocazione turistica dell’area, coerentemente con le linee
programmatiche regionali in ambito culturale, e che perseguono la conoscenza,
comprensione e fruizione del patrimonio culturale archeologico del territorio regionale.
Per il futuro dell’area archeologica del Tuscolo viene qui ipotizzata la costituzione del
Parco Archeologico Tuscolano, quale opzione capace di assicurare al contempo
conoscenza, fruizione e tutela di questo patrimonio storico in cui si ritrovano le radici
non solo all’area dei Castelli romani, ma di tutta la cultura laziale.
Questo studio si dedica pertanto alla costituzione del Parco archeologico quale prima
analisi del potenziale racchiuso in quest’area, partendo da una sintesi della vigente
normativa in materia di beni archeologici (dal codice urbani, alla legge regionale, alla
vincolistica esistente sull’area) fino a giungere ad una prima proposta gestionale,
comprendendo l’organigramma dell’ente parco, le attività di tutela e conservazione
delle evidenze archeologiche e diverse proposte di lancio e promozione turistica.
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ANALISI INTRODUTTIVA
1.A TUSCULUM NELLA STORIA
Il sito archeologico di Tuscolo ha avuto un ruolo di primo piano nelle vicende
storiche del Lazio, dal periodo arcaico, nel corso dell’età repubblicana e nei primi secoli
dell’Impero, fino al periodo medievale sotto la guida dei Conti di Tuscolo: ha per tali
motivi una grande importanza storica. L’area dal 1994 -1995 è stata oggetto di un
progetto di ricerca coordinato dall’Escuela Española de Historia y Arqueología en Roma –
CSIC, fortemente voluto dall’XI Comunità Montana del Lazio, rivolto a conoscere
attraverso una serie di scavi il potenziale archeologico del sito.
L’antica Tusculum sorgeva su una sommità tra le vie Latina a Sud, e Labicana a
Nord, lungo le antiche strade che giungevano alla città e, in particolare, lungo il
diverticolo proveniente dalla Via Latina.
Secondo la tradizione fu il leggendario Telegono, figlio d’Ulisse e di Circe a fondare la
città che storicamente risale all’epoca protostorica (IX sec. a.C.).
L’acropoli all’estremità orientale dell’area (m. 670 s.l.m.) costituisce il nucleo originario
dell’insediamento, difeso da ripidi pendii.
Il ritrovamento nel foro di materiali e di strutture, come la cosiddetta cisterna arcaica,
ha arricchito i dati relativi alle fasi di fine VI – inizi V a.C. accertando la presenza in
questo periodo storico di un grande spazio aperto probabilmente un’area di mercato,
nell’area in cui più tardi verrà impiantato il foro repubblicano.
Nel corso del IV sec. a.C. Tusculum viene definitivamente integrata nell’orbita di Roma.
Nella parte centrale della città, sul versante ovest dell’acropoli, si trovano il teatro e il
foro annesso. Ad ovest della città, fuor i le mura, si conservano i resti dell’anfiteatro
(costruito nella prima metà del sec. II d. C.) e della cosiddetta “Villa di Tiberio”, un
grande santuario extraurbano di epoca repubblicana, forse dedicato ai Dioscuri. Lungo
le strade di collegamento con la via Labicana e Latina, sorgono diversi monumenti
funerari e le numerosissime ville che occupavano il territorio tuscolano.
Da Tuscolo provengono notevoli raccolte di materiali archeologici (iscrizioni, pitture,
sculture, terrecotte). La collezione di sculture appartiene nel suo insieme alla migliore
arte aulica ufficiale sia per quanto riguarda la tematica sia per lo stile. Ritratti di
imperatori e di membri della famiglia imperiale, ritratti di importanti personaggi
privati, sculture di tema mitologico e rappresentazioni di divinità costituiscono un
ricco insieme databile dalla fine del sec. II A. C. alla fine del III d. C. La maggior parte
dei pezzi provengono della zona del teatro e del foro e furono recuperati negli scavi
condotti da Luciano Bonaparte (1808-1820).
7
L’area del Tuscolo con l’indicazione dei possibili percorsi e le
maggiori evidenze archeologiche..
Gli scavi condotti, dal 1994, dalla Escuela Española nella zona del teatro e del foro
hanno permesso un’ulteriore conoscenza delle caratteristiche di questo insieme
monumentale. Il teatro, della prima metà del I sec. A. C., fu costruito a est della piazza
del foro, già esistente. Ulteriori trasformazioni, di epoca giulio-claudia, coinvolsero
l’edificio di spettacoli e l’area centrale della piazza che era chiusa a S. da un grande
edificio porticato. L’ultima fase edilizia del teatro risale all’epoca flavia avanzata o un
momento immediatamente posteriore.
Sia il teatro che il foro hanno restituito elementi della frequentazione medievale nei
secoli X-XII, quando Tuscolo divenne la sede dei Conti omonimi.
Resti di ville romane punteggiano le aree circostanti il sito: tra le altre a Monte Porzio
Catone, all’interno dell’area dell’Osservatorio Astronomico, in tempi recenti sono stati
portati alla luce i resti di una villa di epoca repubblicana e di un’altra riferibile a
Matidia Augusta, suocera di Adriano. Di recente sono stati inoltre scavati i numerosi
vani che compongono una struttura complessa, quella in località “Il Parco”,
probabilmente facente parte di un possedimento imperiale.
Presso il Comune di Grottaferrata sono noti gli imponenti resti di una villa al di sotto
della celebre Abbazia di San Nilo, che insieme al sito delle catacombe Ad Decimum
testimonia la continuità di frequentazione del territorio nel tempo.
1.B INQUADRAMENTO TERRITORIALE
Viene qui unicamente allega la mappa dell’area archeologica tratta dal Folder
realizzato dalla comunità Montana(allegato Sub 2).
8
1.C LE INIZIATIVE DI VALORIZZAZIONE
1.C.1 RICERCA E SCAVO
Nel 1994, l’Escuela Española de Historia y Arqueología en Roma ha dato inizio ad un
progetto di ricerca volto alla comprensione della complessa area archeologica e dello
straordinario potenziale dei resti conservati a Tusculum.
Sono state completate nove campagne di scavo realizzate, prevalentemente nell'
area
del foro, che hanno permesso di cogliere alcune delle problematiche relative a questo
decisivo settore. Fin dal 1996 è stata portata avanti l’iniziativa attuata grazie al
contributo della XI Comunità Montana dei Castelli Romani e Prenestini, di offrire borse
a giovani laureati e laureandi italiani per partecipare alle campagne di scavo. Nell’anno
2000 per un periodo di tre anni (2000-2002) un nuovo progetto di ricerca coordinato
dalla Escuela Española, ha previsto la partecipazione contemporanea di quattro nuovi
gruppi di archeologi provenienti da altrettanti centri di ricerca (Museu d’Arqueologia de
Catalunya - Empúries e Consorcio de la Ciudad de Mérida) e Università (U. de La Rioja e U.
del País Vasco) Due nuove équipes dalle Università di Alicante (Sonia Gutiérrez) e di
Murcia (Elena Ruiz) hanno portato avanti l’iniziativa negli anni successivi. In questa
nuova fase il progetto è stato ulteriormente incoraggiato dai contributi forniti da nuovi
enti, pubblici e privati, sia da parte italiana (Comune di Monteporzio Catone e Comune
di Frascati) sia da parte spagnola.
Le attività di ricerca su Tusculum condotte dalla Escuela Española sono state affiancate
da un gruppo di ricerca per lo studio di aspetti fondamentali per la comprensione della
storia della città attraverso la realizzazione di serie di studi monografici.
L’area del Tuscolo: in rosso gli scavi di età romana; in
verde gli scavi di età medievale
.
1.C.2 I PROGETTI REALIZZATI E LE OPERE
La Comunità Montana ha previsto per l’archeologica del Tuscolo una serie azioni,
in fase di progettazione o di realizzazione, necessarie per definire, conservare e gestire
l’attuale area protetta.
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Fin da tempo la Comunità Montana ha posto la massima attenzione per lo sviluppo
dell’area archeologica attraverso una serie di interventi ed iniziative, nell’ambito delle
azioni contenute nel PSSE 2001-2005.
Alcuni interventi da realizzare sono stati progettati all’interno del Progetto di Massima
per il Restauro consolidamento e valorizzazione dell’area archeologica di Tuscolo”1.
che definisce le linee guida per la realizzazione del Parco archeologico del Tuscolo e da
un quadro dello stato di fatto dell’area tuscolana (relativo al 1995) con l’individuazione
dei progetti primari da realizzare per la definizione, il restauro e la fruizione dell’area
archeologica (vedi anche allegato 1).
Tale progetto preliminare include sia un quadro dello stato di fatto dell’area tuscolana
(da aggiornare) sia l’individuazione dei progetti primari da realizzare per la
definizione, il restauro e la fruizione dell’area archeologica tuscolana.
L’anali dello stato di fatto si compone dei seguenti punti :
1. Individuazione dei rapporti tra Tuscolo ed i comuni limitrofi
2. Tuscolo ed il suo contesto
3. L’area archeologica: individuazione dei resti emergenti e analisi delle
problematiche
I Progetti preliminari individuati sono i seguenti:
1. Il collegamento con bus navetta tra tuscolo e gli altri paesi
2. Il parco archeologico. Delimitazione e fruizione dell’area
3. Individuazione di aree di verde attrezzato da realizzare a supporto dell’area
archeologica
4. Il recupero dei selciati antichi ed il progetto di nuovi percorsi
5. La sistemazione dei resti emergenti
6. L’area archeologica. I cantieri di scavo.
7. L’area archeologica. L’impianto di Illuminazione
Di questa progettazione complessiva solo una parte è stata tradotta in progetti concreti
(da finanziare e realizzare) attraverso l’affidamento degli incarichi della Progettazione
Definitiva di 5 interventi, individuati sulla base delle priorità e sulla base dei
finanziamenti PRUSST:
1. Recinzione area del Tuscolo
2. Recinzione dell’Anfiteatro di Tuscolo
3. Lavori per la Sistemazione dell’Antica Via dei Sepolcri (2 lotto).
4. Consolidamento dei versanti rocciosi di Tuscolo.
5. Illuminazione area archeologica di Tuscolo
Per quest’ultimo progetto (342.000 euro) si è ottenuto di poter utilizzare i fondi per la
realizzazione della recinzione dell’area archeologica.
1.C.3 LE ALTRE INIZIATIVE DELLA COMUNITÀ MONTANA
Progetti di grande interesse sono stati realizzati nell’area archeologica del Tuscolo,
dal 1994 ad oggi, grazie all’intervento della XI Comunità Montana che ha adottato una
politica di tutela e valorizzazione del patrimonio architettonico storico-artistico
(Misura 2.3).
All’interno del POA 2003, tra gli elementi primari che concorrono alla definizione
del Programma Operativo, si è voluta dare notevole importanza al progetto definito
1
Delibera del Consiglio Comunitario, atto n° 19 del Maggio 1995
10
“Promoter” che attraverso un’operazione di marketing turistico mira al
coinvolgimento dell’utenza scolastica romana. Si mira ad incentivare il turismo
scolastico interno al territorio della Comunità Montana con la promozione delle
emergenze culturali dell'
area, con particolare riferimento ai siti archeologici ed ai
musei dell'
area.
Negli anni precedenti molteplici sono state le iniziative di promozione.
Tra queste vanno segnalate, nel 2004, le “Tuscolanae Disputationes”, progetto di
rappresentazioni teatrali sulle “La lingua pugnalta - Tuscolanae disputaziones” di M.T.
Cicerone, al Teatro del Tuscolo, in collaborazione con il Teatro di Roma (26-27-28
Luglio 2004).
Nel 2005 è stato realizzato il progetto “Memorie di Adriano” di Margherite
Yourcenar con Giorgio Albertazzi, regia di Scaparro, rappresentazioni teatrali al
Teatro del Tuscolo, in collaborazione con il Teatro di Roma (25-26 luglio 2005).
Nell’ambito dello stesso un progetto di sensibilizzazione delle istituzioni sull’anfiteatro
del Tuscolo è stata realizzata una visita guidata al sito con l’Ispettrice della
Soprintendenza del Lazio dott.sa G. Ghini e con un monologo teatrale di Giorgio
Albertazzi.
1.C.4 LE PUBBLICAZIONI
La Comunità Montana ha curato la realizzazione di numerose pubblicazioni, sia
scientifiche che divulgative, inerenti la storia e i caratteri architettonici-archeologici
dell’area tuscolana.
Nello specifico va segnalata la sintesi dei risultati delle indagini archeologiche svolte
presso il sito dall’Escuela Española, “ Scavi Archeologici di Tusculum. Rapporti
preliminari delle campagne 1994/1999“ curato da Xavier Duprè Raventòs; in secondo
luogo lo studio approfondito sulla realtà territoriale della XI Comunità Montana, con
l’analisi degli aspetti archeologici del territorio in “Il Patrimonio Archeologico e
Monumentale della XI Comunità Montana "Tusculum ed Il Parco Archeologico" voluto
per il centenario della distruzione di Tuscolo, avvenuta il 17 aprile del 1191.
Con l’apporto della Comunità Montana sono state prodotte anche altre
pubblicazioni scientifiche, in parte curate dagli archeologici della Escuela Española. Sono
stati prodotti un “Nuovo Catalogo delle Sculture Provenienti da Tusculum” a cura di
Fabiola Salcedo e uno “Studio sulla problematica dei fora di Età Repubblicana nell’Italia
centrale”, condotto da Alaitz Etxebarria. Di grande rilievo la realizzazione di un
“Corpus delle Iscrizioni provenienti da Tusculum e dall’Ager Ttusculanus” curato da
Diana Gorostidi. Uno studio dei numerosi ritrovamenti relativi all’occupazione
medievale della città è stato affrontato da Valeria Beolchini con una storia degli studi e
delle ricerche relative al sito (in corso di pubblicazione).
Ai prodotti editoriali si aggiunge la produzione di Dvd commissionati dalla Comunità
Montana come promo istituzionali del territorio: ultimo nel tempo “DALL’ALBA AL
TRAMONTO”di e con Philippe Daverio pensato come un moderno Grand Tour tra i
capolavori dell’area tuscolana e prenestina.
11
1.D ANALISI SWOT
Citando l’articolo 29 del Codice Urbani sulla conservazione del patrimonio
culturale essa deve essere “assicurata mediante una coerente, coordinata e
programmata attività di studio, prevenzione, manutenzione e restauro”. 2
Il Tusculum è quindi uno dei patrimoni storici ed archeologici di inestimabile
valore del territorio nazionale.
Al fine di un’immediata valutazione dell’importanza di una corretta gestione dei
beni storici-artistici-archeologici del territorio è utile elencare i punti di forza, i punti di
debolezza, le opportunità e le minacce e le finalità possibili all’interno di un processo
di gestione dell’area archeologica del Tuscolo.
I. Punti di forza
L’area archeologica comprensiva delle evidenze già note e delle restanti aree da
indagare;
I reperti mobili e immobili che testimoniano oltre duemila anni di storia;
La considerevole estensione territoriale in cui all’aspetto storico-archeologico si
aggiunge un aspetto naturale fortemente caratterizzante;
I significativi dati della ricerca svolta che ha dato opportunità lavorative a
numerosi giovani archeologi (favorire il ruolo della collettività)
I rapporti di collaborazione stabiliti e l’approfondimento nella mutua conoscenza
tra gli archeologi spagnoli e italiani.
Il coordinamento di più soggetti pubblici e privati responsabili della
valorizzazione delle risorse storico-archeologiche per la realizzazione di progetti
di sviluppo integrati.
2
In particolare il Codice specifica che: per prevenzione si intende il complesso delle attività idonee a limitare le
situazioni di rischio connesse al bene culturale nel suo contesto. Per manutenzione si intende il complesso delle
attività e degli interventi destinati al controllo delle condizioni del bene culturale e al mantenimento dell’integrità,
dell’efficienza funzionale e dell’identità del bene e delle sue parti. Per restauro si intende l’intervento diretto sul
bene attraverso un complesso di operazioni finalizzate all’integrità materiale ed al recupero del bene medesimo, alla
protezione ed alla trasmissione dei suoi valori culturali. Nel caso di beni immobili situati nelle zone dichiarate a
rischio sismico in base alla normativa.
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Il teatro romano
II. Punti di debolezza
Stato di usura e di abbandono del patrimonio storico e archeologico e dispersione
dei reperti.
Percezione negativa da parte dei residenti del patrimonio archeologico e
atteggiamento non corretto di fruizione del territorio
Mancanza di divulgazione dei risultati della ricerca scientifica e di sviluppo di
nuove attività di studio; processi deboli di coinvolgimento della collettività.
Mancanza di coordinamento e di processi di concertazione tra i soggetti presenti
sul territorio responsabili della gestione dei beni culturali.
III. Opportunità
Valorizzare l’area del Tuscolo mediante la creazione di un parco archeologico;
Salvaguardare e conservare l’intero paesaggio, con le peculiarità che lo
caratterizzano;
Individuare nuove dinamiche di carattere turistico – culturale e didattico per
profonde e significative ripercussione sull’economia locale, con effetti occupazionali
e formativi;
Promuovere il recupero delle radici storiche maggiormente nelle fasce giovani
della popolazione;
Promuovere le risorse dell’area storico-archeologica dei castelli romani per
incentivare uno spostamento della domanda culturale;
Amplificare il ventaglio delle attività compatibili negli spazi all'
aperto, soprattutto
nel periodo estivo.
13
IV. Le minacce
Mancanza di scelte di pianificazione allo sviluppo nella gestione delle aree
sensibili;
Carenza di strumenti socio-finanziari per l’incentivazione delle iniziative di
sviluppo turistico;
Degrado del patrimonio storico artistico e archeologico; banalizzare le risorse
culturali;
Debolezza dell’offerta turistica tradizionale (presenza di mete di grande richiamo
turistico rappresentate dalla città di Roma) ;
V. Le Finalità
Incoraggiare la fruizione e la consapevolezza dell’appartenenza, dotando l’area dei
servizi attinenti all’offerta turistica, sotto ogni aspetto e in grado di rispondere ai
bisogni di una domanda qualificata;
Incentivare le attività economiche con un’adeguata programmazione, che tenga
conto delle esigenze, delle vocazioni e delle potenzialità del territorio; il tutto
rivolto ad una previsione che permetta lo sviluppo turistico-culturale dell’area,
favorendo, conseguentemente, anche l’economia;
Garantire la custodia e la tutela dell’area monumentale, il recupero e
valorizzazione dell’area e dei reperti archeologici.
Garantire la continuità della ricerca e la catalogazione di quanto già noto con il
prosieguo degli scavi archeologici e il restauro del sito di Tuscolo. La
valorizzazione dell’area va pensata in continuità con le scelte già operate nelle
campagne di scavo della città antica.
Impiegare le forze locali.
14
CAPITOLO
2
LE DISPOSIZIONI LEGISLATIVE E
LE FORME DI TUTELA VIGENTI
15
2.A IL CODICE DEI BENI CULTURALI (cd. CODICE URBANI E SS.MM.II)
2.A1 DEFINIZIONE DI PARCO ARCHEOLOGICO
Per le finalità e gli obiettivi prefissi la scelta di realizzare un Parco Archeologico
appare come il giusto strumento di valorizzazione dell’area: essa va intesa sia nella
accezione originaria strettamente legata all’esperienza della protezione ambientale, sia
come necessità di creare "a casa propria" occasioni di sviluppo. Il significato originario
del concetto di Parco, con una valenza meramente protezionistica ovvero luogo chiuso,
protetto dai condizionamenti esterni, deputato alla difesa dei valori che vi rimangono custoditi,
si è modificato nel tempo abbracciando -attualmente- anche caratteristiche di
integrazione che si realizzavano mediante iniziative capaci di dare nuove prospettive
alle attività dell’area sia di carattere produttivo, sia del tempo libero, sia proprie della
ricerca.
Già dal 2001 l’XI Comunità Montana del Lazio ha dato l’incarico alla Escuela Española di
redigere un progetto di apertura al pubblico dell’area archeologica di Tusculum,
progetto che è stato pensato come un primo passo verso la fruizione del Tuscolo.
2.A2 ARCHEOLOGIA E PAESAGGIO
Il Decreto Legislativo 22 gennaio 2004, n. 42, (e SS.II.MM.)Codice dei Beni Culturali e
del Paesaggio, che ha riunito le due vecchie leggi fino ad oggi in vigore3, stabilisce con la
seguente definizione - all’articolo 101 - il concetto di Parco archeologico: "Si intende
per parco archeologico l’ambito territoriale caratterizzato da importanti evidenze
archeologiche e dalla compresenza di valori storici, paesaggistici o ambientali”
riunendo in un unico concetto l’area protetta con presenze monumentali e lo spazio
paesaggistico di particolare valenza. Il concetto di Parco Archeologico va riferito a una
considerevole estensione territoriale, nella quale l’aspetto naturale sia comunque
fortemente connaturato all’ambiente. Un parco archeologico richiede la presenza di un
complesso monumentale antico, che deve realmente rappresentare l’elemento
qualificante di un ampio paesaggio di contorno, caratterizzato a sua volta da proprie
qualità
ambientali.
2.A3 UN PARCO COME UN MUSEO ALL’APERTO
Il testo legislativo, sempre all’art. 101, specifica sul concetto di Parco archeologico
che debba essere “attrezzato come museo all’aperto in modo da facilitarne la lettura
attraverso itinerari ragionati e sussidi didattici sottolineando la necessità di interventi e
strumenti finalizzati alla duplice esigenza della conservazione e della pubblica
fruizione del bene stesso.
3
la legge 1° giugno 1939, n. 1089, tutela delle cose di interesse archeologico, architettonico, artistico e storico e la
Legge 29 giugno 1939, n. 1497, protezione delle bellezze naturali, individuali e d’assieme
16
2.A4 ACCORDI ISTITUZIONALI
L’articolo 102 del Codice Urbani, precisato (al comma 1) che “ Lo Stato, le regioni,
gli altri enti pubblici territoriali ed ogni altro ente ed istituto pubblico, assicurano la
fruizione dei beni presenti negli istituti e nei luoghi indicati all’Articolo 101” al comma
4 pone in rilievo, ai fine della fruizione e valorizzazione dei beni culturali, la necessità
per Ministero, regioni ed altri enti pubblici di sottoscrivere accordi. Il testo è il
seguente: “Al fine di coordinare, armonizzare ed integrare la fruizione relativamente
agli istituti ed ai luoghi della cultura di appartenenza pubblica lo Stato, e per esso il
Ministero, le Regioni e gli altri Enti pubblici territoriali definiscono accordi
nell’ambito e con le procedure dell’articolo 112. “Mediante gli accordi, di cui al
comma 4, il Ministero può altresì trasferire alle regioni e agli altri enti pubblici
territoriali, in base ai principi di sussidiarietà, differenziazione ed adeguatezza, la
disponibilità di istituti e luoghi della cultura, al fine di assicurare un’adeguata
fruizione e valorizzazione dei beni ivi presenti.”.
All’articolo 112 altresì aggiunge (comma 4)4: Lo Stato, le Regioni e gli altri Enti pubblici
territoriali stipulano accordi per definire strategie ed obiettivi comuni di
valorizzazione, nonché per elaborare i conseguenti piani strategici di sviluppo
culturale e i programmi relativamente ai beni culturali di pertinenza pubblica. Gli
accordi possono essere conclusi su base regionale o subregionale, in rapporto ad ambiti
territoriali definiti, e promuovono altresì l’integrazione, nel processo di valorizzazione
concordato, delle infrastrutture e dei servizi concordati.
Comma 8 “ I soggetti pubblici interessati possono altresì stipulare apposite
convenzioni con le associazioni culturali o di volontariato che svolgono attività di
promozione e diffusione della conoscenza dei beni culturali.”.
Particolare del Teatro
romano.
4
Decreto Legislativo 24 marzo 2006, numero 156 “Direzioni correttive ed integrative al decreto legislativo 22
gennaio 2004 in relazione ai beni culturali”
17
2.A.5 FORME DI GESTIONE
L’articolo 115 “Forme di Gestione” del Codice Urbani5 prevede che “Le attività di
valorizzazione dei beni culturali ad iniziativa pubblica siano gestite in forma diretta o
indiretta”.
Nello specifico “La gestione in forma diretta è svolta per mezzo di strutture
organizzative interne alle amministrazioni, dotate di adeguata autonomia scientifica,
organizzativa, finanziaria e contabile, e provviste di idoneo personale tecnico. Le
amministrazioni medesime possono attuare la gestione diretta anche in forma
consortile pubblica” La gestione del territorio di Tuscolo è attualmente della XI
Comunità Montana del Lazio, proprietaria dell’area archeologica.
La gestione in forma indiretta, ancora secondo l’articolo 115 del codice, può essere
attuata tramite “concessione a terzi, anche in forma congiunta ed integrata, da parte
delle amministrazioni cui i beni appartengono o dei soggetti giuridici” “mediante
procedure ad evidenza pubblica, sulla base di valutazione comparativa di specifici
progetti”.
Il rapporto tra il titolare dell’attività e il concessionario (comma 5) “è regolato con
contratto di servizio, nel quale sono determinati i contenuti del progetto di gestione
delle attività di valorizzazione ed i relativi tempi di attuazione, i livelli qualitativi delle
attività da assicurare e dei servizi da erogare nonché la professionalità degli addetti”
La stipulazione di protocolli d’intesa, patti d’area, accordi, permette la
partecipazione dei privati, ovvero della realtà produttiva locale, alla rete degli
interventi possibili intorno al bene culturale e alla domanda di fruizione, favorendo in
tal modo lo sviluppo economico delle zone interessate.
2.A6 SERVIZI AGGIUNTIVI
Nell’ottica dell’affidamento a privati dei servizi e delle attività di valorizzazione in
linea con la Legge Ronchei n 4/93, il codice prevede all’articolo 117 l’affidamento dei
servizi aggiuntivi finalizzati all’assistenza culturale e all’ospitalità per il pubblico. Sono
stati previsti il servizio editoriale e di vendita; la gestione dei punti vendita e
l’utilizzazione commerciale delle riproduzioni dei beni; i servizi d’accoglienza, ivi
inclusi quelli di assistenza e di intrattenimento per l’infanzia, i servizi di informazione,
di guida e assistenza didattica, i centri di incontro; i servizi di caffetteria, di
ristorazione, di guardaroba; l’organizzazione di mostre e manifestazioni culturali,
nonché di iniziative promozionali.
5
Ibidem
18
2 A 7 LA PERIMETRAZIONE DEL PARCO
Sulla necessità di perimetrare l’area archeologica del costituendo Parco il Codice
Urbani interviene all’articolo 157, indicandola come condizione indispensabile,
finalizzata sottoporre le zone di interesse archeologico alla tutela della legge, attraverso
l’approvazione di piani paesaggistici regionali.
Di seguito si riporta il primo comma dell’articolo 142 inerente la problematica della
perimetrazione.
Articolo 142: “Aree tutelate per legge.” Comma 1.
“Fino all’approvazione del piano paesaggistico ai sensi dell’Articolo 156, sono
comunque sottoposti alle disposizioni di questo TITOLO per il loro interesse
paesaggistico:
…omissis….
comma m) le zone di interesse archeologico individuate alla data di entrata in vigore
del presente codice.
2.B LA LEGGE REGIONALE
La legge regionale 6 Luglio 1998 n°24 all’articolo 31 ter, “Parchi archeologici e
culturali” stabilisce nel rispetto della normativa statale in materia di beni culturali e
paesaggistici, d’intesa con le amministrazioni pubbliche interessate che la Regione può
individuare all’interno delle aree sottoposte a vincolo paesistico, e in particolare,
quelle di interesse archeologico, zone da destinare nella loro globalità alla fruizione
collettiva come parchi archeologici e culturali, al fine di promuovere, valorizzare e
consolidare identità culturali delle comunità locale e dei luoghi.
Al comma 2, prosegue: I parchi archeologici e culturali possono riguardare sia i beni
architettonici, monumentali, paesaggistici e naturali, sia aspetti della letteratura e della
tradizione popolare e possono comprendere anche zone esterne alle aree a vincolo
paesistico.
Al comma 3 chiarisce che “ I parchi archeologici sono istituiti mediante apposite
convenzioni tra regione ed amministrazioni pubbliche interessate, ivi comprese le
soprintendenze competenti, ed eventuali associazioni e organizzazioni culturali”.
19
2.C
LE PREVISIONI URBANISTICHE
L’area archeologica del Tuscolo è normata secondo i normali strumenti pianificatori ed
è comunque gravata dai seguenti vincoli:
- Vincolo archeologico ai sensi della legge 10089 del 1939.
- Vincolo ambientale ai sensi della legge 1497/1939 e Legge 431 /1985.
- Vincolo idrogeologico ai sensi del decreto legislativo 3267/1923 e del Piano
d’assetto paesistico della regione Lazio ambito territoriale T 9.
Tali regolamenti sono stati recepiti dal Piano d’Assetto del Parco Regionale dei Castelli
Romani istituito con L. R. il 13/01/1984, e dai Piani Regolatori Generali dei Comuni di
Monte Porzio Catone e Grottaferrata.
Area istitutiva del Parco Regionale dei Castelli Romani.
2 D LE PREVISIONI DEGLI STRUMENTI URBANISTICI
2D1 COMUNE DI MONTE PORZIO.
Le Norme del Piano Regolatore generale del Comune di Monte Porzio Catone,
destinano l’area del Tuscolo ricadente nel Comune, definita area F 4 ovvero area a
Verde pubblico territoriale (articolo 18, comma d) “esclusivamente ad utilizzazioni
per attività pubbliche per il tempo libero con divieto di qualsiasi edificazione
eccezion fatta per chioschi, fontane, zone di sosta, e pic-nic compatibili con le
caratteristiche paesaggistiche dei luoghi”.
L’area, come indicato nelle modifiche al Piano Regolatore Generale, nota
n°1183/1886 del 1972, in quanto zona di interesse paesistico, ambientale,
monumentale, è sottoposta a vincolo speciale ai sensi della norme 1497/39, successivi
decreti 2-4-1954, G. U. n 93 del 1954 e decreto 7-9-196 G. U. n 239 del 1962, è pertanto
sottoposta in caso di progetti di costruzioni, al parere vincolante della
Soprintendenza del Lazio (zona XI, articolo 12).
20
2D2 COMUNE DI GROTTAFERRATA
Le Norme del Piano Regolatore Generale di questo comune (Delibera consiliare n.
58 del 1968) regolamentano l’area del Tuscolo (P. R. G. e nella Deliberazione del
Consiglio Comunale n. 14 del 2003 e n. 115 del 2003) come Zona a verde Pubblico e
Area archeologica.
Inoltre tale l’area è sottoposta a:
• vincolo per scopi idrogeologici ai sensi dell’articolo 1 del R. D.L. 30
dicembre 1923;
• vincolo paesistico per la normativa definita nel Piano Paesistico della
Regione Lazio Ambito Territoriale T. 9.
Ricade nella perimetrazione del Parco dei Castelli Romani- proposta di delibera n. 50
del 2004 – e soggetta a tutela della competente Soprintendenza Archeologica del
Lazio ai sensi dl D. Lgs. 22/01/2004 n. 42.
2D3 PARCO REGIONALE DEI CASTELLI ROMANI
Il vigente piano d’assetto del parco prevede il seguente inviluppo di vincoli.
-Vincolo archeologico
Ai sensi della legge 10089 del 1939, il Regolamento di attuazione del Parco
Suburbano dei Castelli Romani 1993, articolo 12 e articolo 13, definisce che le aree o le
cose di interesse archeologico, costituenti aree di rispetto, siano sottoposte ad una
specifica normativa. Vedi Allegati con Tavola di Assetto: sigle A1, A2, A3, A4).
Le aree di rispetto indicate con la sigle A1, monumenti e oggetti vincolati ai sensi
della legge 1089 /39, sono sottoposte a inedificabilità. L’area del Tuscolo –di
proprietà della Comunità Montana- sottoposta a vincolo archeologico ricade nell’area
di rispetto A1.
Le aree di rispetto indicate con la sigle A2 monumenti e oggetti di particolare
interesse archeologico e storico per i quali si prevede in futuro l’apposizione del
vincolo, prevedono una richiesta alla Soprintendenza Archeologica per la loro
concessione. Se già edificate tale aree devono in ogni caso essere disponibili a scavi e
ricerche archeologiche.
Le aree A3, sentieri pedonali di visita di interesse archeologico e storico-artistico,
prevedono la supervisione della Soprintendenza Archeologica in caso di accertamenti
e scavi.
Le aree di rispetto A4 costituiscono unità storico ambientali con preesistenze
archeologiche storico-artistiche, per caratteri morfologiche e memoria storica. Per loro
il Piano d’assetto prescrive la non edificabilità.
Il Piano d’assetto (articolo 13) tutela anche il patrimonio costituito dalle ville
storiche (leggi 1497/39, 1089/39, 431/85) promuovendo iniziative di tutela
conservazione e valorizzazione, in sinergia con altri enti pubblici o privati.
-Vincolo idrogeologico
All’articolo 7 del Regolamento del Parco si definisce la normativa per le Zone 2 A
Riserva Parziale Botanica, tra cui è compresa l’area del Tuscolo. Si definisce che: “ è
vietata ogni attività che possa modificare la natura dei luoghi ed il complesso delle
manifestazioni biologiche esistenti”.
In quest’ambito è prescritto per l’area tuscolana il vincolo idrogeologico,
rappresentato sulla relativa carta grafica, che prevede “la tutela attiva
21
dall’inquinamento delle falde idriche e profonde contro l’uso di prodotti chimici e
prodotti inquinanti per la tutela della qualità delle acque, sia per l’alimentazione sia
per uso idrotermominerale”.
- Vincolo paesistico
All’articolo 8 (ex legge 394/91 art. 12) si trattano i vincoli relativi alle le zone
“boscate non compromesse” tra cui rientra l’area del Tuscolo.
In tali zone, secondo il 2°capoverso del Regolamento, “….omissis… è ammessa
soltanto la ricostruzione degli edifici esistenti con materiali tipici della zone a e il
mantenimento dei volumi de delle superfici utili, nonché l’esecuzione di interventi
per la sistemazione idrogeologica delle pendici e la protezione dal fuoco”
“In questa zone sono ammesse”…. omissis.”le opere di scavo, manutenzione e
restauri di preesistenze archeologiche ed artistiche.”.
Il Regolamento inoltre specifica che “ In considerazione delle numerose funzioni di
carattere idrogeologico, ambientale, paesaggistico, economico-produttivo, energetico
e sociale, occorrerti che tutte le forme di utilizzazione siamo conformo alla legge
3267/1923 ….”.
In conclusione, presa visione dei numerosi vincoli elencati, si può sostanzialmente
concludere che gli strumenti urbanistici vigenti per l’area individuata quale area del
costituendo Parco Archeologico del Tuscolo ne consentono indubbiamente la sua
realizzazione.
22
CAPITOLO
3
LE LINEE GUIDA
ATTUATIVE
23
3.A PROCESSO ISTITUTIVO DEL PARCO ARCHEOLOGICO
3.A.1 PROPOSTA DI DELIBERA PER IL PROGETTO DI PARCO ARCHEOLOGICO
A nostro avviso gli attori principali per la procedura formativa del Parco Archeologico
del Tuscolo sono:
• L’XI Comunità Montana proprietaria dell’area,
• La Soprintendenza Archeologica del Lazio,
• La Regione Lazio,
• La Provincia di Roma,
• I Comuni di Frascati, Grottaferrata, Monte Porzio Catone e Montecompatri,
• Il Parco Regionale dei Castelli Romani.
In ogni caso l’istituzione del Parco archeologico passa attraverso un iter
amministrativo cosi definito:
spetta al Consiglio della Comunità Montana dei “Castelli Romani e Prenestini” di
approvare mediante delibera l’Istituzione del Parco Archeologico del Tuscolo, quale
indirizzo programmatico dell’Ente. Di seguito viene riportata un proposta di delibera:
……..
CONSIDERATO che nel territorio della Comunità Montana è presente un’area di rilevante importanza storicoarcheologica dall’età del bronzo al periodo medievale, in località “Tuscolo” e che essa rappresenta un patrimonio di
inestimabile valore culturale;
ATTESO che l’Ente montano, in collaborazione con vari studiosi ed esperti ha prodotto numerose pubblicazioni e
studi storico-scientifici sul sito, sulle sue valenze e sui reperti archeologici affioranti e da riscoprire;
CONSIDERATO che in collaborazione con la Soprintendenza Archeologica del Lazio e per il tramite della Escuela
Española de Historia ed Arqueologia in Roma, l’Ente montano ha realizzato e sta realizzando numerose campagne
di studio e di scavo volte alla conoscenza ed all’approfondimento dei reperti e manufatti presenti nell’area;
ATTESO che l’Ente montano ha in comodato d’uso 20 Ha di proprietà privata ed è proprietario di ulteriori 50 Ha
nella cui area ricade il sito archeologico;
CONSIDERATO che l’attuale fruizione del sito, mediante visite guidate in collaborazione con un gruppo
archeologico locale, risulta suscettibile di notevoli miglioramenti in un ambito di programmazione e valorizzazione
generale del bene culturale;
ATTESO che gli obiettivi dell’Ente montano sono quelli:
della valorizzazione del bene, nell’ambito della collaborazione istituzionale e con i privati;
della sua fruizione pubblica organizzata, anche in vista dell’attivazione di un Sistema Turistico Locale, nel rigoroso
rispetto delle valenze storiche e naturalistiche dei luoghi;
della diffusione della conoscenza dei vari siti dell’area;
CONSIDERATO che il sito archeologico è inserito nell’ambito del Sistema Museale Territoriale “Castelli Romani
e Prenestini”, promosso dall’Ente montano e riconosciuto dalla Regione Lazio da attrezzarsi quale museo all’aperto;
ATTESO che è nel patrimonio-progetti dell’Ente uno studio sulla creazione del PARCO ARCHEOLOGICO DEL
TUSCOLO ed una progettazione esecutiva per la creazione di percorsi guidati nell’area archeologica del teatro di
Tusculum;
24
CONSIDERATO che l’Ente montano promuove da alcuni anni con la collaborazione del Teatro di Roma
rappresentazioni culturali nel sito del Teatro di Tusculum e che nel Luglio 2005 ha promosso una manifestazione
di sensibilizzazione per la promozione del sito dell’Anfiteatro;
VISTO il D. Lgs 22/01/2004 n° 42 “Codice dei beni culturali e del paesaggio ai sensi dell’art. 10 della legge 6
Luglio 2002 n° 137” ;
VISTA la legge Regionale 06/07/2004 n° 24 ed in particolar modo l’art. 31 ter (come inserito dall’art. 27 delle L.R.
n° 18/2004) che prevede per i parchi archeologici e culturali“… apposite convenzioni tra Regioni ed
Amministrazioni pubbliche interessate, ivi comprese le soprintendenze competenti…”;°
DELIBERA
• Ai sensi e per gli effetti dell’art. 101 del D. Lgs 22/01/2004 n° 42 “Codice dei beni culturali e del paesaggio ai
sensi dell’art. 10 della legge 6 Luglio 2002 n° 137” é istituito, sul territorio di proprietà dell’Ente Montano
come meglio individuato nella allegata planimetria, IL LUOGO DELLA CULTURA denominato “PARCO
ARCHEOLOGICO DEL TUSCOLO” in quanto caratterizzato da importanti evidenze archeologiche e dalla
compresenza di valori storici e paesistici;
• Ai fini della fruizione del luogo della cultura “Parco Archeologico del Tuscolo” è demandata alla Giunta della
Comunità Montana l’attivazione delle procedure per pervenire ad un accordo con lo Stato (e per esso il
Ministero dei Beni Culturali), la Regione e gli altri Enti pubblici territoriali ai sensi dell’art. 102 del
summenzionato D.Lgs. 42/2004;
• Ai fini della valorizzazione del bene culturale la Giunta opererà, secondo il combinato disposto dell’art. 112 del
summenzionato D.Lgs. 42/2004 e dell’art. 31 ter della legge 6 luglio 2004 n° 24, per la sottoscrizione di un
accordo che preveda l’invito alla partecipazione iniziale di:
• Il Ministero dei Beni Culturali (per esso la Soprintendenza Archeologica per il Lazio);
• La Regione Lazio;
• La Provincia di Roma;
• Il Parco Regionale dei Castelli Romani;
• I comuni di Monte Porzio Catone, Frascati, Grottaferrata, MonteCompatri.
• (eventuale privato comodatario ?) …………………
• Nell’accordo verranno stabiliti dettagliatamente gli obiettivi specifici, i tempi e le modalità di attuazione della
azioni volte alla valorizzazione del “PARCO ARCHEOLOGICO DEL TUSCOLO”
• Per quanto riguarda le forme di gestione , nelle more della sottoscrizione dell’accordo, si procederà mediante
gestione diretta o costituzione di Istituzione ai sensi dell’art. 113 bis del T.U.EE.LL. del 18 agosto 2000 n°
267; le forme definitive di gestione saranno individuate e definite nell’accordo secondo quanto previsto
dall’art. 115 del D. Lgs 22/01/2004 n° 42;
3.A.2 PROTOCOLLO D’INTESA PER IL PROGETTO DI PARCO ARCHEOLOGICO
Tra la Comunità Montana e i soggetti istituzionali che concorrono alla istituzione
del Parco, viene sottoscritto un protocollo d’intesa come prescrive l’articolo 40 del
Codice Urbani sugli “Interventi conservativi su beni delle regioni e degli altri enti
pubblici territoriali”, comma 3: “Gli interventi conservativi sui beni culturali che
coinvolgono lo Stato, le Regioni e gli altri Enti pubblici territoriali nonché altri soggetti
pubblici e privati, sono ordinariamente oggetto di preventivi accordi programmatici”
I singoli comuni sono tenuti a dare parere obbligatorio sul progetto generale
preliminare di sistemazione del Parco (variante alle previsioni del strumento
urbanistico locale). L’approvazione del progetto formativo e del piano di utilizzazione
turistico-culturale spetta alla XI Comunità montana, che tiene conto delle osservazioni
pervenute dagli altri soggetti interessati.
25
Questo protocollo d’intesa può essere redatto nelle forme riconosciute per gli Enti
pubblici.
3.A.3 CONVENZIONE CON LE AMMINISTRAZIONI PUBBLICHE INTERESSATE
L’istituzione avviene attraverso una convenzione tra i seguenti enti fondatori:
Comunità Montana, Soprintendenza Archeologica del Lazio, Regione Lazio, Provincia
di Roma, Ente Parco, e Comuni di Frascati, Grottaferrata, Monte Porzio Catone e
Montecompatri, ai sensi della L. R. 6 Luglio 1998 n°24.
3.B PRINCIPALI LINEE DI AZIONE
3.B. 1 INDIVIDUAZIONE DELLE FORME DI GESTIONE
L’articolo 115 “Forme di Gestione” del Codice Urbani6 prevede –come già visto-che
“le attività di valorizzazione dei beni culturali ad iniziativa pubblica siano gestite in
forma diretta o indiretta”.
Inoltre sottolinea che le amministrazioni medesime possano attuare la gestione
diretta anche in forma consortile pubblica
L’ area archeologica del Tuscolo è di proprietà della XI Comunità Montana: il
costituendo Ente Parco Archeologico potrà optare per una gestione diretta, che
avvenga sulla base dei necessari presupposti indicati dal legislatore mediante una
adeguata autonomia scientifica, organizzativa, finanziaria e contabile, nonché la
presenza di idoneo personale tecnico.
3.B. 2 ARTICOLAZIONE DELL’ORGANIGRAMMA GESTIONALE
Viene qui esposta una primissima ipotesi sul management del costituendo parco
archeologico.
E’ del tutto evidente non solo che essa rappresenta un primo approccio alla
problematica – e come tale emendabile e perfettibile - ma va precisato che tale
forma di management potrà variare in funzione delle attività che verranno
attribuite ai vari organi costituiti, per la completa realizzazione delle finalità e delle
attività del costituendo parco.
In questa fase appare opportuno ipotizzare una architettura basata sostanzialmente
su tre livelli:
Primo Livello (di indirizzo e programmatico)
Si può ipotizzare la realizzazione di un consiglio/assemblea “programmatica”
composta dai rappresentanti degli Enti firmatari della convenzione di istituzione
del Parco Archeologico (XI Comunità Montana, Soprintendenza Archeologica del
Lazio, Regione Lazio, Provincia di Roma, Comuni di Frascati, Grottaferrata, Monte
Porzio Catone e Montecompatri). Può essere prevista. in considerazione della
proprietà delle aree, una doppia rappresentanza della Comunità Montana.
6
Ibidem
26
Secondo livello (direzione scientifica)
Può essere ipotizzata la costituzione di un Comitato scientifico parimenti composto
da un rappresentante “scientifico”, di nomina da parte di ciascun ente partecipante,
con l’aggiunta della consulenza scientifica da parte della Escuela Española, che da
anni collabora con la Comunità Montana e opera direttamente nel sito archeologico.
Può essere anche qui prevista, in considerazione della proprietà delle aree, una
doppia rappresentanza della Comunità Montana.
Terzo livello- applicativo e operativo.
Appare opportuno partire con un ufficio direzionale composto, in principio, da un
direttore di Parco ed un addetto di segreteria. Il direttore dovrà essere un tecnico
con laurea quadriennale o laurea specialistica (in architettura, archeologia e/o
indirizzi equipollenti) preferibilmente con esperienza di gestione e lavoro in enti
pubblici. E’ soprattutto questo livello che potrà implementarsi in funzione delle
attività gestionali del Parco.
E’ evidente che la direzione del costituendo Parco archeologico potrà operare
mediante forme di convenzione sia interne (con gli enti fondatori) che esterne per la
realizzazione di eventi iniziative.
3.B. 3 REALIZZAZIONE DI UNO STUDIO DI FATTIBILITÀ
E’ necessario l’affidamento di un incarico professionale per la redazione di uno
studio di fattibilità economico-finanziaria del costituendo Parco Archeologico di
Tuscolo. Tale studio dovrà contenere i principali parametri economico finanziari
nonché realizzativi dell’ipotesi in oggetto ivi compreso l’individuazione preliminare
di un database con informazioni quantitative e qualitative delle dotazioni culturali e
ambientali dell’area per ottenere un quadro ampio, analitico e ragionato delle risorse
su cui prevedere un piano d’azione.
Esso potrà anche individuare le principali diretteci di accesso, allocazione dei
principali servizi e quanto altro necessario ad un più puntuale individuazione delle
partizioni organizzative e funzionali per la godimento dell’ area.
3.B. 4 SUCCESSIVIO STRUMENTO PROGETTUALE
L’area costituente il Parco Archeologico del Tuscolo potrebbe coincidere con le
aree attualmente gestite ed in possesso della Comunità Montana dei Castelli
Romani e Prenestini.
Mediante la redazione del piano d’assetto del Parco si verificherà la possibilità di
estendere l’area protetta individuando nel territorio confinante aree di interesse da
includere, individuate sulla base di analisi, criteri e ricerche specifiche.
3.B.5 WORKPLAN (INIZIATIVE IN CORSO, ATTUAZIONE DELLE PRESENTI LINEE PROGRAMMATICHE)
I tempi di attuazione delle processo di realizzazione delle presenti linee
programmatiche possono essere riassunti nella seguente tabella:
27
ATTI AMMINISTRATIVI
AZIONI
PERIODO
ESPRESO IN MESI
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
11
12
SENSIBILIZZAZIONE E DELIBERA
ISTITUTIVA
PROTOCOLLO D’INTESA
CONVENZIONE
STUDIO FATTIBILITÀ
LEGGE
REGIONALE
ISTITUZIONE
DEL
DI
PARCO
ARCHEOLOGICO
PRIMA ARTICOLAZIONE
OPERTAIVA
Al di là della valenza culturale che l’istituzione del Parco Archeologico pone sotto i
molteplici aspetti di tutela, valorizzazione, conservazione e sviluppo culturale, la
creazione di un’offerta culturale e didattica, qualificata e diversificata, capace di
incontrare gli interessi dei visitatori dell’area, è certamente in grado di innescare
virtuosi fenomeni di turismo locale e di indotto. La definizione dell’offerta e del
target di riferimento cui essa è indirizzata, va predisposta guardando con particolare
attenzione ai diversi parametri (fasce d’età, interesse, grado di istruzione,
provenienza, motivazioni) quali indicatori importanti per calibrare le offerte da
porre sul mercato e preordinare un corretto posizionamento del “Prodotto–Parco”, in
considerazione delle offerte già presenti.
A tale scopo concorrono una serie di azioni che vengono brevemente sintetizzate
nelle pagine successive.
3.B 5. 1 IMMAGINE COORDINATA E CREAZIONE DI UN MARCHIO
Una linea d’immagine coordinata che comprenda anche la creazione di un marchio,
con connotazioni chiare e ben identificate, è necessaria per identificare e
pubblicizzare il territorio e le ricchezze del Parco, presso Enti, strutture ricettive,
attività commerciali, attraverso l’utilizzo di strumenti promozionali affidando ad una
immagine unica (unicità simbolica) tutta l’offerta turistica integrata, avvalendosene
come traino per attirare potenziali utenti, spostare turisti ed escursionisti nei siti
cosiddetti “minori” e aumentare il periodo medio di permanenza nel territorio.
L’immagine/simbolo del Parco potrebbe essere il risultato di una selezione di
proposte provenienti dagli stessi abitanti dell’area e/o di una campagna nelle scuole
(bottom-up).
28
3.B 5. 2 INCENTIVARE LA FRUIZIONE
Il disegno del progetto di Parco si concretizza nell’individuazione del come
aumentare la domanda culturale e turistica e più in generale come predisporre
l’offerta di beni e servizi del proprio territorio, tramite lo sviluppo delle funzioni di
fruizione e valorizzazione.
Si possono a tale scopo definire alcune idee-forza:
La partecipazione ad eventi di grande visibilità a livello nazionale e
internazionale (premi, festival, rassegne ecc.).
L’apertura verso canali di commercializzazione intermediata, specializzati nella
vendita di pacchetti culturali.
L’ apertura dell’area visitabile durante gli eventi locali di maggiore attrazione.
La valorizzazione dei prodotti enogastronomici e biologici tipici del territorio e
la promozione della ristorazione tipica di qualità, con il recupero delle tradizioni
popolari più antiche e alla partecipazione a manifestazioni enogastronomiche
presenti e già consolidate in molte altre regioni italiane.
La creazione di biglietti cumulativi per favorire la visita presso musei e sito
archeologico, di facility card con sconti sugli acquisti, di agevolazioni sulle
prenotazioni di servizi, di politiche di prezzo differenziate per fasce di clientela
(gruppi, scuole, giovani, over 60, congressisti ecc.), soprattutto in considerazione che
la Comunità Montana ha promosso la realizzazione del Sistema Museale Territoriale
dei Castelli Romani e Prenestini.
La realizzazione di percorsi di visita fruibili dai diversamente abili
L’individuazione, allestimento e segnalazione di aree per la sosta dei camper nelle
aree contigue.
Formazione di nuove figure professionali e riqualificazione degli addetti alla gestione delle
risorse e delle singole attività relative alla vita del Parco.
Attività quali Corsi, stage, attività didattiche rivestono un duplice ruolo:
permettono di formare le giuste figure professionali, nell’ambito del territorio, a cui
affidare la gestione delle attività di intrattenimento e dei servizi di accoglienza,
valorizzandone le funzioni. Inoltre ciò permette la diffusione di una cultura
dell’accoglienza attraverso incontri, seminari, articoli e pubblicazioni, che promuove
un favorevole approccio delle comunità locali al concetto stesso di Parco
Archeologico.
29
Particolare del Teatro romano
3.B 5. 3 SERVIZI D’INTRATTENIMENTO
L’area archeologica (visitabile in parte) è stata recuperata e restaurata con un
progetti ideati ed eseguiti dalla Comunità Montana dei Castelli Romani e Prenestini.
Tra il 2000-2005, il recupero e la valorizzazione del patrimonio storico-archeologico
tuscolano (Misura del PSSE 200-2006) hanno permesso di rendere fruibile al pubblico
la villa di Tiberio e il Teatro Tuscolano, sede, unitamente all’Anfiteatro, di diverse
manifestazioni teatrali.
Sulla scorta dei numerosi progetti presentati alla Comunità Montana per la
realizzazione di percorsi materiali per la visita al Parco del Tuscolo, è possibile
ideare diverse proposte di visita da proporre al grande pubblico dopo la
realizzazione delle strutture necessarie per la fruizione delle aree archeologiche.
Un intervento per la realizzazione di percorsi è stato elaborato nel Progetto Integrato Parco
Archeologico del Tuscolo, nel 1991, capitolo 2 “ Elementi per la Valutazione Tecnico-Economica dell’
Intervento”, parte A “Area Archeologica del Tuscolo”, N°4 “Percorsi Pedonali e sistemazione del
Verde” pag. 30-32. Il progetto è corredato con l’idea progettuale di realizzazione di una biglietteria,
locale servizio sorveglianza, servizi igienici ai visitatori, officina per piccoli lavori e magazzino
attrezzi. Il percorso è stato ideato per permettere l’accesso anche ai portatori di handicap. Il Progetto è
integrato con una proposta progettuale di un Museo da realizzare sul sito con magazzini, laboratori di
restauro, archivi e un piccolo centro stampa. N°5 “Valorizzazione del Parco. Nuove Realizzazioni pag.
33 seg.)
Un progetto di realizzazione di Percorso archeologico-didattico- ricreativo nell’area archeologica del
Tuscolo è stato predisposto insieme alla Comunità Montana dalla Escuela Espanola de Historia y
Arquelogia en Roma (CSIC) nel Maggio 2003, con la realizzazione di un percorso di visita all’interno
della recinzione che delimita l’area di scavo progettato, la creazione di percorsi chiusi, con dissuasori
in ghisa, pavimentazione in doghe di legno e passerelle per i punti critici con salti di quota, corrimano
in legno, nonché l’aggiunta di cestini porta rifiuti e panchine in legno e acciaio per i punti di sosta. Sul
percorso sono state previsti nel progetto pannelli informativi dislocati in luoghi chiave. All’ingresso
dell’area archeologica è stata progettata una biglietteria arredata con libreria e guardaroba, ripostiglio
e bagno prefabbricato.
3.B 5. 4 ANALISI DELLE POTENZIALITÀ
La realizzazione del Parco Archeologico - con una chiara definizione degli obiettivi
e degli interventi ipotizzabili per dotare l’area del di un'
offerta turistica completanecessita come utile strumento di base un analisi delle potenzialità
Una pianificazione turistica permette di disporre di una valutazione analitica e di un
ampio quadro di riferimento, in cui rientrano tutti gli aspetti della realtà turistica. In
particolare attraverso una valutazione economico–sociale-culturale possono essere
30
evidenziate le necessità presenti in una località in cui si concentrano ospitati e
ospitanti: servizi e offerta e bisogni dei visitatori temporanei, i turisti, e impatti su
cultura e stile di vita dei residenti, ovvero stima delle probabili conseguenze sociali,
ricadute ambientali e territoriali.
31
CAPITOLO
4
LA COMUNICAZIONE
32
4.A ELEMENTI BASILARI PER UNA CAMPAGNA INFORMATIVA
L’articolo 120 del Codice Urbani in materia di “Sponsorizzazione di beni culturali”
afferma “E’ sponsorizzazione di beni culturali ogni forma di contributo in beni o
servizi da parte di soggetti privati alla progettazione o all’attuazione di iniziative del
Ministero, delle regioni e degli altri enti pubblici territoriali, ovvero di soggetti
privati, nel campo della tutela e valorizzazione del patrimonio culturale, con lo scopo
di promuovere il nome, il marchio, l’immagine, l’attività o il prodotto dell’attività dei
soggetti medesimi” Al comma due aggiunge “La promozione di cui al comma 1
avviene attraverso l’associazione del nome, del marchio, dell’immagine, dell’attività
o del prodotto all’iniziativa oggetto del contributo, in forme compatibili con il
carattere artistico o storico, l’aspetto e il decoro del bene culturale da tutelare o
valorizzare, da stabilirsi con il contratto di sponsorizzazione”
Elementi basilari per una campagna informativa sono:
-la realizzazione e la distribuzione di materiale informativo plurilingue (piantine,
depliant, cartine, annuari ecc.) cartaceo e multimediale con differenti caratteristiche
per il pubblico destinatario (utenti finali e operatori di settore).
-la definizione di una campagna pubblicitaria (pannelli, cartellonistica ecc.) da
promuovere nei mercati di prossimità, scegliendo tempi e modalità strategiche
rispetto ai mercati di riferimento
- l’ informazione on line per l’orientamento nella scelta delle località, dei servizi
disponibili in loco e delle attività culturali e ricreative in atto e programmate. La
dotazione di un sito personalizzato con foto e informazioni di dettaglio, casella di
posta elettronica e moduli per la richiesta di informazioni permette ad esempio di
realizzare una lista delle guide turistiche del Parco (con foto) permettendo al virtuale
visitatore di scegliere il proprio accompagnatore. Inoltre è utile creare dal proprio sito
link con siti dedicati gli itinerari culturali e ambientali promossi da enti provinciali e
regionali.
- serie di link sui siti ufficiali degli Enti partecipanti, di collegamento ad una
presentazione storica-archeologica-ambientale del Tuscolo, attraverso fotografie,
schede descrittive, carte topografiche, per pubblicizzare il sito e la sua storia.
-la stampa di un periodico con interventi di giornalisti, addetti al settore e turisti, da
distribuire gratuitamente nella zona di riferimento, nelle fiere e durante gli incontri
con gli operatori.
-la realizzazione di una rete di punti mobili d’informazione (per esempio, gazebo,
totem con touch screen, distributori automatici di piantine) di facile spostamento e
posizionabili nei luoghi di maggiore frequentazione, secondo esigenze di stagionalità
e/o di eventi.
33
CAPITOLO
5
ALLEGATO 1
OPERE IN CORSO NECESSARIE ALLA
CONSERVAZIONE DELLE EMERGENZE
34
L’iter di realizzazione del Parco archeologico, oltre le fasi amministrative e
organizzative, deve compiersi numerosi step progettuali, in un iter complesso che va
dalla definizione dell’area oggetto, dalla analisi delle potenzialità, alla realizzazione
delle azioni materiali, allo studio della domanda presente sul territorio fino alla
realizzazione di una adeguata offerta turistica.
Tra queste vanno identificate una serie di opere necessarie alla conservazione delle
emergenze.
A1 ATTIVITÀ DI RICERCA
La ricerca scientifica, con le fasi di ricognizione del territorio, scavo archeologico,
pubblicazione e divulgazione dei risultati, è una delle attività principali, finalizzata
alla conservazione delle strutture archeologiche e dei reperti. La Sezione II del Codice
dei Beni culturali “Misure di conservazione”, articolo 29 comma 1, specifica che “La
conservazione del patrimonio culturale è assicurata mediante una coerente,
coordinata e programmata attività di studio, prevenzione, manutenzione e
restauro”.
A1 . 1 CAMPAGNE DI SCAVO DELLA ESCUELA ESPAÑOLA DE HISTORIA Y ARQUEOLOGÍA
Per il Parco del Tuscolo la ricerca archeologica condotta dalla Escuela Española de
Historia, dal 1994 ad oggi, ha permesso di riportare alla luce numerose evidenze
archeologiche attraverso cui ricostruire la storia del sito dall’epoca protostorica a
quella medievale. Gli scavi condotti si sono concentrati sulla fase di vita di età
romana, pur incontrando emergenze e testimonianze di altre fasi storiche, dato il
carattere specialistico dell’equipe di scavo sull’epoca classica.
A 1. 2 ULTERIORI INDAGINI
Il Tuscolo, tuttavia, presenta una stratificazione molto complessa che contiene
testimonianze materiali di una lunghissimo periodo di vita, intervallato da fasi di
abbandono.
Una fase di indubbia importanza, di cui sono venute alla luce solo poche evidenze, è
quella protostorica (X-IX secolo A. C.) età in cui l’abitato vive in concomitanza con
altri villaggi contemporanei appartenenti alla stessa cultura laziale. La successiva età
arcaica, con occupazione etrusca del sito (sec. VII-VI A. C.) di cui sono stati riportati
alla luce importanti elementi, tratti di mura e la cosiddetta cisterna arcaica, richiede
una indagine più ampia.
La fase medievale del sito, relativo alla frequentazione ed alla storia di una delle
più importanti famiglie laziali dell’epoca, i Tuscolo, rimane a tutt’oggi poco nota.
Molto è da indagare e ricostruire per questa fase di grande rilevanza, che si lega per
evidenze e fatti storici alla storia di tutta l’area tuscolana, e in alcuni momenti, a
quella dell’Italia meridionale. Va segnalato che le indagini condotte in questi anni
dalla Escuela Española hanno già operato in questa direzione, pur con esperti esterni
alla equipe del CSIC spagnolo, che hanno potuto avviare un interessante progetto di
ricerca e collaborazione grazie alla assegnazione di borse di studio da parte della
Comunità Montana. Due sono le aree con priorità indagate e da indagare, l’area della
rocca e l’area della chiesa extra urbana.
35
In conclusione appare fondamentale per completare e arricchire l’offerta culturale,
propria del Parco Archeologico del Tuscolo, la programmazione di ulteriori e
continuative campagne di scavo sia sull’area oggetto di indagine che in nuove aree di
interesse da individuare.
A 2 IL CONSOLIDAMENTO DEI VERSANTI ROCCIOSI
Il progetto di consolidamento dei versanti rocciosi (da realizzare) è stato definito
all’interno del Progetto di Massima per il Restauro consolidamento e
valorizzazione dell’area archeologica di Tuscolo”- Delibera del Consiglio
Comunitario, atto n° 19 del Maggio 1995- che racchiude gli interventi fondamentali di
definizione e conservazione dell’attuale area protetta, preliminari alla fase successiva
di realizzazione del Parco Archeologico del Tuscolo.
Il progetto di consolidamento è finalizzato a classificare gli ammassi rocciosi dell’area
del Tuscolo, per individuare i settori più sensibili al dissesto e prevedere i necessari
interventi di stabilizzazione. Il Consolidamento dei versanti rocciosi di Tuscolo
(Richiesta di finanziamento Sottoprogetto 2 PRUSST ) è stato valutato avente un costo
di euro 310.00,00.
A3 PROGETTI P.S.S.E.
A3 1 I PARCHEGGI E LA BIGLIETTERIA
Alla progettazione definitiva e alle linee guida di realizzazione del Parco
concorrono alcuni interventi ideati all’interno del Piano di sviluppo della Comunità
Montana.
La progettazione di parcheggi sia per il versante di Grottaferrata (in progettazione) sia
sul versante di Monteporzio Catone (in progettazione) è tra le azioni del PSSE 20012006 finalizzate al recupero e alla valorizzazione del patrimonio architettonico storicoartistico. Tale opera rientra nel problema, più ampio, del miglioramento del sistema di
collegamento pubblico di trasporto (pullman, minibus) e privato (auto a noleggio,
taxi) con le località circostanti più importanti, che potrebbe avvalersi anche della
creazione di servizi di trasporto esclusivi che colleghino (se gomma) i centri maggiori
all’area Parco.
Sulla stessa linea si è prevista la realizzazione di una biglietteria (da progettare) di
servizio all’area archeologica, presumibilmente all’ingresso del futuro Parco, che potrà
essere impiegata per più attività (chiosco, piccola libreria, ripostiglio, bagno
prefabbricato). Per tale struttura è stato previsto all’interno del PSSE un importo di
80.00000.
A 3 2 I RESTAURI
Per la predisposizione e la conservazione delle emergenze archeologiche è
fondamentale la messa in opera di piccoli interventi di restauro conservativo e la
pulizia delle strutture già riportate alla luce, oltre alla programmazione di nuovi
restauri delle strutture maggiori. Tali interventi di sistemazione dell’area sono legati
36
sia alla conservazione dell’area archeologica sia alla realizzazione di tracciati di visita
al Parco.7
La Comunità Montana ha realizzato due importanti interventi di restauro: il progetto
di recupero e restauro del Teatro del Tuscolo e il progetto di recupero e
consolidamento della Villa di Tiberio (PSSE 2001-2006; è da progettare e realizzare il
2° stralcio).
Quadro di sintesi delle opere di conservazione
Azioni da realizzare
Progetto Parcheggi
Spese di massima
Progettazione del Parcheggio
versante Grottaferrata
Finanziato dalla Comunità
Montana e Provincia di
Roma
Spesa prevista e finanziata:
Comunità Montana:
Euro 41.000.
Provincia di Roma:
Euro 142.907,47
Progettazione del Parcheggio
versante Monteporzio Catone
Finanziato dalla Comunità
Montana e Provincia di
Roma
Spesa prevista e finanziata
Comunità Montana:
Euro 35.000.
Provincia di Roma:
Euro
103.291, 37
Azioni da realizzare
Progetto Chiosco Tuscolo
In questa spesa non sono state
previste le spese di
approvvigionamento e del personale
del punto di ristoro che avrà un
costo di gestione annuale da
prevedere.
Azioni da realizzare
Progetto Recupero e
consolidamento della Villa di
Tiberio – 2° stralcio
Progetto Fruizione
Finanziato dalla Comunità
Montana
Progetto Restauro
Finanziato dalla
Comunità Montana
Spese di massima
Spesa prevista e finanziata:
Euro 41.000
Spese di massima
Spesa
Prevista e finanziata:
125.000 euro
7
Va prevista, in questo quadro, la pulizia del sito con sradicamento, taglio delle piccole alberature, il diserbo delle
strutture murarie a vista ecc. L’opera di pulizia e la manutenzione vanno compresa tra gli interventi preliminari e
continui, data la presenza della lussureggiante vegetazione che ricopre e distrugge il patrimonio archeologico.
37
A 4 PROGETTO DI RECINZIONE (P.R.U.S.S.T.)
Tra le azioni principali e preliminari all’istituzione del Parco archeologico del
Tuscolo è fondamentale la definizione dell’area oggetto della realizzazione del Parco.
L’area costituente il Parco Archeologico del Tuscolo potrebbe corrispondere
sebbene in una prima fase – come già detto- all’area archeologica corrispondente
alla proprietà della Comunità Montana dei Castelli Romani e Prenestini.
Va segnalato che tra i finanziamenti per la progettazione PRUSST, uno è stato
assegnato per il progetto di recinzione dell’area archeologica del Tuscolo, ed un
secondo per il progetto di recinzione dell’Anfiteatro di Tuscolo.
L’ individuazione e la perimetrazione delle sue fasce di rispetto è stata delineata
all’interno della Proposta di Legge del Senato della Repubblica 14º Legislatura Disegno di legge N. 918. Vengono individuate quattro zone di rispetto da sottoporre
a regimi di tutela differenziati – secondo la predisposizione delle norme che fissano
“modalità d'
uso, vincoli e divieti” operanti nel territorio del parco. Questa
suddivisione costituisce il presupposto per imporre un divieto di edificazione nei
pressi o in limiti stabiliti dall’area protetta, e consentendo ai soli enti gestori di
realizzare strutture finalizzate alla migliore fruizione pubblica del Parco e alla
creazione di strutture di protezione e salvaguardia dell’intera area interessata.
In particolare:
•
zona A, costituita sia dai resti emergenti sia da riserve archeologiche del
sottosuolo rientranti in piani di ricerche;
•
zona B, costituita da infrastrutture quali strade, alberghi, strutture didatticoricreative a servizio del Parco;
•
zona C, costituita da aree in cui particolari coltivazioni o strutture artigianali di
particolare qualità garantiscono l’equilibrata convivenza dei piani economici
territoriali con il sistema di tutela del Parco;
•
zona D, costituita da strutture a diversa destinazione inserite nell’ambito di
processi di riconversione da attuare in tempi definiti.
38
A 5 PROPOSTE PER STRUTTURE E SERVIZI
All’interno dell’area Parco è possibile strutturare molti percorsi di visita partendo
dalle aree note della antica città di Tuscolo (teatro, area del foro) in quanto “capisaldi” di
possibili itinerari, a cui vanno collegati i siti minori (grandi attrattori e piccoli attrattori).
Il Parco può essere scoperto dai visitatori, liberamente, attraverso itinerari di base, che si
snodano in proposte diacroniche o tematiche, suggeriti attraverso pannelli, depliant,
cartine reperibili in loco8.
A 5 1 PERCORSI
Il tempo può essere scelto come limite ideale su cui definire le proposte di visita.
Ripercorrendo luoghi e siti appartenenti ad un unico momento storico. Diversamente l’iter
può essere realizzato per tema, andando alla scoperta di luoghi pertinenti ad una stessa
tematica, come ad esempio la vita quotidiana, le usanze, gli stili di vita sono solo alcuni
esempi.
- proposte diacroniche (i luoghi di culto, le botteghe artigiane, le tecniche
edilizie…) da articolare secondo proposte differenti per lunghezza, durata.
- per periodi storici ovvero ispirati a particolari e significativi momenti che
abbiano lasciato evidenze storiche e materiali, capaci di evocare
ripercorrendole i segreti e le caratteristiche peculiari di quella particolare
epoca storica.
8
La realizzazione di pannelli didattici informativi è stata progettata all’interno del progetto “Progetto di restauro e
valorizzazione dell’area archeologica del Tuscolo” Reg. CEE 2081/93- Obiettivo 5b, Tavola 5”. Si tratta di strutture
portanti in legno o ferro, con pannelli espositivi.
39
A 5 2 LE ESCURSIONI
Per un pubblico di nicchia che preferibilmente associ la visita al Parco ad una attività
sportiva, è possibile pensare ad un potenziamento delle attrezzature per la pratica di
attività sportive all’aria aperta. Le attività vanno diversificate per difficoltà, attrezzatura e
durata e raccolte all’interno di cartine dettagliate e puntuali e messe in commercio, o
distribuite gratuitamente presso gli uffici informazione.
Possono essere realizzati percorsi
- per il trekking a piedi e a cavallo,
- per mountain bike lungo gli antichi tratturi/ o nuove piste ciclabili
A 5 3 GLI ITINERARI
Le Visite guidate tradizionali (con o senza servizio di guida) potrebbero essere coniugate
con servizi differenti e con le caratteristiche peculiari del territorio: in questa ottica vanno
valorizzati tutti le risorse artistiche, archeologiche, ambientali, coniugandole con soluzioni
personalizzabili per ogni fascia di utenza da distinguere.
La struttura portante del sistema di visite può avvenire tramite la creazione di un gestore
centrale e l’affidamento dei singoli siti a soggetti responsabili delle varie funzioni.
Iter archeo-gastronomico per la valorizzazione integrata di risorse
ambientali – archeologiche ed enogastronomiche. Per meglio cogliere gli aspetti
della storia è possibile ripercorrerla attraverso gli odori ed i sapori delle epoche
passate, a cui preferibilmente aggiungere il piacere di ascoltare le musiche
dell’epoca prescelta, al fine di ricreare le atmosfere di secoli ormai passati.
Iter eno-archeologici con la visita alle cantine associata alla storia dei luoghi
dove da sempre si produce e degusta il vino, alternando “tappe” in locali
caratteristici a visita dei monumenti. Tale itinerario si sposa con la vocazione
produttiva del territorio del Parco che ha già visto la promozione da parte della XI
Comunità Montana di numerose iniziative incentrate sul tema enologico.
Iter “Percorsi della spiritualità” associando la conoscenza dei luoghi di culto
e monumenti dedicati alla spiritualità all’interno dell’area dei Castelli romani alle
presenze archeologiche del Parco, sia di età romana che di età medievale
(catacombe; chiesa; sepolcreti; templi; are)
Iter paesaggistici e culturali che integrino con il più vasto percorso
archeologico a quello naturalistico del parco.
Iter di archeologia industriale. Questa particolare branca dell’archeologia si
interessa dell’affermazione dell’industria nei secoli passati e della sua evoluzione
sul territorio: i cantieri, le fabbriche, i vecchi tratti di ferrovia, i capannoni
rappresentano un pezzo significativo della nostra storia che andrebbe rivalutata
cogliendo una traccia de nostro passato più vicino.
Circuiti di visita storici – archeologici dove la visita dei Musei presenti sul
territorio del Parco sia alla base della scelta della visita congiunta a siti o singoli
monumenti (mostre su materiali e reperti mobili e immobili, con visita al luoghi del
rinvenimento; mostre a tema su personaggi e visita ai luoghi di vita; mostre
40
folkloristica e visita
grazie alla presenza
Romani e Prenestini
musei e le presenze
delle risorse.
ai centri abitati…). La creazione di tali itinerari è possibile
sul territorio di un Sistema Mussale Territoriale dei Castelli
che ha permesso la costituzione di una rete interattiva tra i
archeologiche finalizzata alla concertazione e collaborazione
Particolare di una muratura in opus reticulatum
A 5 4 VISITA ANIMATA ALL’AREA ARCHEOLOGICA
Periodicamente il parco può organizzare iniziative dedicate al pubblico più
giovane: bambini e ragazzi possono condividere con i genitori o gli amici la visita al
Parco archeologico attraverso iniziative didattico–ludiche (ad esempio realizzando
una “ Caccia al Tesoro o attraverso una visita illustrativa in forma di gioco dell’area
archeologica dove i bambini possano decidere quale sia il luogo o elemento più
suggestivo del Parco a cui dedicare una composizione libera, ecc. ).
A 5 5 I SERVIZI AGGIUNTIVI
L’offerta si può completare con servizi complementari alla fruizione dei musei e delle
aree archeologiche, realizzabili all’interno di strutture per l’accoglienza
appositamente progettate e realizzate. Sarà possibile dare vita ad attività di didattica,
Archeologia sperimentale, Centri estivi ed Eventi.
Didattica
Attraverso l’impiego di operatori è possibile realizzare dei laboratori giornalieri,
interni al Parco, per i visitatori di tutte le età, ad esempio sulle tecniche degli artigiani
antichi, sul mestiere dell’archeologo, ripercorrendo le tappe della ricerca dallo scavo
all’analisi dei reperti. I Laboratori (per bambini e per adulti) possono essere
momenti di insegnamento, gioco e visita al tempo stesso. Si possono creare laboratori
sulla TOPOGRAFIA (la ricognizione, il disegno,l’orientamento); NATURALISTICI (la
flora, conoscere gli alberi e le erbe); ARCHEOLOGICI (la documentazione, lo scavo);
SPERIMENTALI (riproduzione delle principali attività artigianali: la fabbricazione e
cottura dei vasi, la produzione di armi e utensili in bronzo, la scheggiatura della
pietra, la tessitura con telai a pesi, la realizzazione di cesti in salice, la lavorazione del
legno)
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Archeologia sperimentale
L’archeologia sperimentale è una attività scientifica condotta da operatori del
settore che ha come finalità lo studio dei mestieri e dei modi di vita del passato, dei
manufatti e degli originari paleoambienti. Ripercorrendo le tappe salienti delle catene
operative degli artigiani, con appropriati mezzi e tecniche si conduce un viaggio nel
tempo alla scoperta di quegli antichi saperi che stanno alla base della produzione dei
manufatti (litici, delle pitture su roccia con colori naturali, dei manufatti in argilla) e
della costruzione delle antiche abitazioni. Vengono realizzati modelli di strutture
abitative e di ambienti lavorativi, con i propri manufatti, esemplificativi delle
caratteristiche abitative dell’area. Tali modelli sono motivi di attrazione, nella fase di
realizzazione, nonché strumenti didattici di immediata comprensione.
Archeologia Virtuale
L’archeologia virtuale serve a comunicare informazioni complesse e ricostruttive di
ciò che è ancora preesistente (il paesaggio archeologico), ma anche di quanto non è
più visibile o immaginabile (il paesaggio antico); contestualizza il reale ma anche
l’immaginario per una corretta lettura del passato. Affinché questo processo possa
avere luogo e ne possa beneficiare anche il grande pubblico vanno costruiti sistemi in
grado di avere un elevato impatto comunicativo e di apprendimento e che
garantiscano un’altrettanta elevata qualità scientifica e di contenuti culturali.
In sintesi, l’archeologia virtuale serve a tradurre informazioni dal lavoro sul campo
(scavi, ricerche, documentazione, archivi) al sapere digitale, diventando il veicolo
principale di trasmissione culturale.
A titolo di esempio si può immaginare di realizzare un modello tridimensionale di
una casa, realizzato con criteri rigorosamente scientifici, illustrando gli ambienti e la
sua storia. Brevi filmati possono arricchire la visita virtuale con una narrazione, per
presentare alcuni oggetti rinvenuti nello scavo e per seguire gli archeologi al lavoro
durante lo scavo e la scoperta dell’area.
Centri estivi I
Il Parco archeologico può trasformarsi in luogo di vacanza-studio per chi desidera
scoprire divertendosi e imparare sperimentando. L’obiettivo è di fornire agli utenti,
in special modo ai ragazzi, un quadro di riferimento per lo studio dell’archeologia e
per approfondire la conoscenza delle ricchezze ambientali locali. I centri possono
essere plurifunzionali: oltre alla didattica e ai laboratori in loco, possono essere
adoperate come sale espositive e bookshop.
Le attività realizzabili in più giorni, ad orari stabiliti, potrebbero riguardare
molteplici argomenti: ad esempio il gioco ( fare un vaso in terracotta, giocare con le
leve, fare una pergamena) e la sperimentazione dei diversi modi di giocare dagli
antichi associando visita ai musei, lezioni in sede e pratica delle attività proposte con
operatori.
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A 5 6 GLI EVENTI
La programmazioni di eventi culturali può trovare spazio tra le attività del Parco
Archeologico attraverso iniziative che trovano in questo territorio il palcoscenico
più adatto per la propria realizzazioni. La preferenza tra le attività culturali ricade
su quella legate alla musica e al cinema attrattori capaci di incrementare l’interesse
dei visitatori ad esempio con festival e concerti di musica classica. Un iniziativa già
prevista in molte borse e parchi è la proiezione di pellicole a sfondo storico, dalle più
disimpegnate alle più serie e ricercate, o una rassegna/ festival di film archeologici
(nazionali e internazionali).
Iniziative di maggiore importanza adatte al valorizzare i luoghi propri di un Parco
Archeologico, sono il Teatro, i Premi letterari, le Mostre fotografiche attraverso cui
rievocare la storia degli uomini e dei monumenti. Anche l’organizzazione di
Convegni e Conferenze sulle attività realizzate, sulle nuove scoperte, su particolari
temi prescelti per pubblicizzare le attività annuali vanno considerati come strumenti
di divulgazione.
Il teatro romano e parte dell’area pubblica
A 5 7 I SERVIZI D’INTRATTENIMENTO
L’area archeologica (visitabile in parte) è stata recuperata e restaurata con un
progetti ideati ed eseguiti dalla Comunità Montana dei Castelli Romani e Prenestini.
Tra il 2000-2005, il recupero e la valorizzazione del patrimonio storico-archeologico
tuscolano (Misura del PSSE 200-2006) hanno permesso di rendere fruibile al pubblico
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la villa di Tiberio e il Teatro Tuscolano, sede, unitamente all’Anfiteatro, di diverse
manifestazioni teatrali.
Sulla scorta dei numerosi progetti presentati alla Comunità Montana per la
realizzazione di percorsi materiali per la visita al Parco del Tuscolo, è possibile
ideare diverse proposte di visita da proporre al grande pubblico dopo la
realizzazione delle strutture necessarie per la fruizione delle aree archeologiche.
OPERE IN CORSO NECESSARIE ALLA CONSERVAZIONE DELLE EMERGENZE
AZIONI
PERIODO
ESPRESO IN MESI
1 2 3
4
5
6
7
8
9
10
11
12
13
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21
22
SCAVI CSIC
ALTRI SCAVI
RESTAURI
CONSOLIDA
MENTO
VERSANTI
PARCHEGGI
BIGLIETTERIA
RECINZIONE
PERCORSI
44
2
3