Prof. Luigino Bruni - Scuola Coop Montelupo

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Prof. Luigino Bruni - Scuola Coop Montelupo
Luigino Bruni
L’economia che ci piace: civile e giusta!
“Un adolescente percorre una strada residenziale a bordo di un Suv. La vernice brillante dell'auto
riflette ville e giardini curati. Un quartiere perfetto e asettico separato da un muro alto e
impraticabile che tiene fuori il caotico e disperato mondo di baracche e di miseria.”
È l’inizio del film La Zona, ambientato a Città del Messico, ma è anche una possibile
materializzazione dello scenario ipotizzato da Luigino Bruni nelle pagine introduttive de La ferita
dell’altro, saggio sull’economia e le relazioni umane.
Economia e relazioni umane, un binomio centrale nel pensiero di questo studioso e un fondamento
dell’economia civile, che ha a che fare con la nostra vita, con il nostro ben-essere, che passa sì, dai
bisogni materiali, ma non si esaurisce in questi.
“L’economia civile è un’antica tradizione italiana, che ha la sua origine nell’umanesimo civile. Nel
‘400 italiano, le regioni della Toscana, Umbria e Marche furono molto importanti per lo sviluppo
economico e commerciale; poi nel secolo XVIII a Napoli ci fu una nuova primavera con il pensiero
economico di Antonio Genovesi, che diceva che lo scopo ultimo dell’economia non è la ricchezza,
ma la felicità pubblica: l’economia è buona quando rende la qualità della vita migliore”.
Bruni cerca di cogliere nelle esperienze imprenditoriali reali, tra cui la cooperazione, le strutture
concettuali che rinforzano l’idea che si possa stare sul mercato anche con motivazioni diverse dalla
massimizzazione del profitto e i dividendi tra gli azionisti.
Per Luigino Bruni le relazioni interpersonali non possono continuare a rimanere fuori dal nucleo
duro della ricerca economica: lo scienziato sociale, e quindi anche quello economico, non fa un
buon servizio a sé, e soprattutto alla società, se continua ad ignorare la relazione intersoggettiva
nella spiegazione dei fatti economici.
La crisi che stiamo attraversando ha evidenziato in modo drammatico questo aspetto: l’economia
che produce ricchezza ad ogni costo si paga a caro prezzo.
Secondo Bruni dunque, la riduzione dell’esperienza umana alla dimensione “contabile” della
razionalità strumentale è in primo luogo una fallacia metodologica. Al valore d’uso e a quello di
scambio, cardini della teoria economica classica, l’economia civile affianca e integra il valore del
legame sociale.
Va da sé che percorrendo tale sentiero alcuni dei temi della riflessione riguardino i comportamenti
che si sviluppano all’interno delle organizzazioni: responsabilità, fiducia, gratuità, dono,
cooperazione, felicità, lavoro, sussidiarietà, immunitas\communitas, bene comune, responsabilità
sociale, sono i concetti chiave di questo ragionamento: un tessuto di parole vicino alla nostra
esperienza di cooperatori che nel dialogo con Bruni si arricchisce e si incrocia con nuovi elementi e
sfumature per pensare insieme il nostro futuro.
La possibilità di dialogare con il professor Bruni è di per sé fonte di…economia civile.