Sgrammatica di Vongolese

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Sgrammatica di Vongolese
E
- Elementi de la Sgrammatica Vongolese -
La lingua vongolese è la più conforme ai nostri personaggi. Essa, però, per
essere servita bene e per vivere in armonia con l’altri sapori, va preparata
osservando alcune piccole regole.
La sua genesi, innanzitutto, è una e trina. Nel laboratorio, infatti, abbiamo
usato come base per la salsa linguistica il Napoletano, esso è stato, però,
speziato a dovere con modi e accenti colti ne le varie province; infine, per
dargli il sapore suo caratteristico, abbiamo aggiunto le Vongole.
Per l’altre caratteristiche più generali su quest’idioma da barzelletta, si faccia
riferimento ai punti della sezione D3: capitolo specifico sul modo d’esprimersi
dei personaggi. In questo paragrafo, invece, l’apprendista troverà alcuni
aspetti legati alla spronuncia e alla morfologia delle parole.
1
I termini del Vongolese, sono di due specie:
1.1
Vongole Veraci: Parole esistenti usate in modo improprio.
Ad esempio:
teppísti
( terapisti )
1.2
Vongole Comuni: Parole inesistenti coniate per deformazione
di quelle esistenti.
Ad esempio:
focodòpia
( fotocopia )
2
Nei termini spesso accade la metatesi, lo scambio di posto delle
sillabe nella parola:
Ad esempio:
botteccino
( boccettina )
3
Alcune parole sono scambiate per articolo e nome.
Ad esempio:
‘a Meriga
( America )
3.1
In altre, invece, l’articolo si fonde col nome
Ad esempio:
alloggeca
( la logica )
4
L’arbitraria divisione delle parole spesso comporta un cambio di
genere:
Ad esempio:
‘a licottera
( elicottero )
5
Le consonanti doppie spesso diventano singole e viceversa.
Ad esempio:
bottanico
(botanico)
6
Tanto le vocali quanto le consonanti si trasformano fra di loro:
6.1
La “ c ”, quando ha suono gutturale, ad libitum diventa “ g ”.
Ad esempio:
ghiromando
( chiromante )
6.2
La “ g ”, quando ha suono palatale, ad libitum diventa “ c ”.
Ad esempio:
argento
( arcendo )
6.3
La “ c ”, con suono palatale, può diventare anche “ sc ”.
Ad esempio:
cioccolata
(cioccolata)
6.4
La “ d ” ad libitum diventa “ t ”.
Ad esempio:
tato
( dado )
6.5
La “ g ”, quando ha suono gutturale, ad libitum diventa “ c ”.
Ad esempio:
Cïesú
( Gesú )
6.6
La “ i ”, attaccata a vocale, spesso si legge separata “ ï ”.
Ad esempio:
‘a strazïona
( l’estrazione )
6.7
La “ s ”, ad libitum diventa “ z ”.
Ad esempio:
zembre
( sempre )
6.8
La “ t ”, ad libitum diventa “ d ”.
Ad esempio:
dalevasïone
( televisione )
6.9
La “ z ”, ad libitum diventa “ s ”.
Ad esempio:
sòrgola
( zoccola )
:-)
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