Il racconto dei racconti

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Il racconto dei racconti
Il racconto dei racconti
Titolo originale:
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Regia:
Cast:
Produzione:
Distribuzione:
Data di uscita:
The Tale of Tales
Italia, Francia, Regno Unito
2014
Drammatico
125'
Matteo Garrone
Salma Hayek, Vincent Cassel, John C.
Reilly, Toby Jones, Shirley Henderson,
Hayley Carmichael, Bebe Cave, Stacy
Martin, Guillaume Delaunay, Alba
Rohrwacher
Archimede, Le Pacte, Rai Cinema,
Recorded Picture Company
01 Distribution
Cannes 2015
14 Maggio 2015 (cinema)
Il racconto dei racconti, fantasy d'autore di
Matteo Garrone: 5 cose da sapere
Tra scorci dal tratto pittorico, sapori barocchi e architetture
di bellezza gravida, rivive la ricchezza narrativa di
Giambattista Basile
Panorama – 13/05/15
Matteo Garrone si mette in gioco e, dopo il realismo cupo e tagliente
di Gomorra e il colorato clima di fissazione e sogno napoletano di Reality, si cimenta con un genere a lui nuovo e poco consueto
in Italia: il fantasy. Non aspettatevi però le atmosfere da mondi lontani de Il signore degli anelli o di simili colossi
hollywoodiani: Il racconto dei racconti di Garrone ha ambientazioni fantastiche e cromaticità ardite e solenni da fiaba, ma anche
un senso di famigliarità e vicinanza tipico proprio della favola, qualcosa di immaginario e allo stesso tempo di quasi tangibile che
seduce. Tra scorci dal tratto pittorico, sapori barocchi e rimandi gotici, architetture e paesaggi di bellezza gravida, si erge
un fantasy d'autore visivamente intrigante, del tutto convincente negli effetti speciali e ben recitato. Il coinvolgimento è pieno
per le oltre due ore di durata. Se la vista è avvinta, resta invece molto più freddo il cuore: solleticato da ossessioni forti e
sentimenti estremi, eppure si porta a casa una ben scarna eredità emotiva. L'intrattenimento, quello c'è, ed è ad arte.
Ecco 5 cose da sapere su Il racconto dei racconti:
1) Basile, genio dimenticato a cui dar voce
Il racconto dei racconti estrapola tre fiabe dalla raccolta seicentesca in napoletano Lo cunto de li cunti di Giambattista Basile, il
primo libro di fiabe, ispiratore di autori come i fratelli Grimm, Hans Christian Andersen, Charles Perrault. "Basile ha scritto per
primo di Cenerentola, della Bella addormentata nel bosco, del Gatto con gli stivali", spiega Garrone. "È un autore che ho subito
sentito come famigliare, un genio assoluto. I suoi racconti mi hanno colpito per la bellezza dei personaggi, la ricchezza visiva,
l'originalità delle storie". Il regista, che ha scritto la sceneggiatura insieme a Edoardo Albinati, Ugo Chiti e Massimo
Gaudioso, aggiunge: "La mescolanza tra reale e fantastico, tra comico e tragico, è abbastanza vicina alla mia poetica e al mio
gusto personale. Sono stato felice di esplorare un genere nuovo e, tramite il mio film, dare la possibilità a un autore conosciuto
da pochi come Basile di essere letto da un pubblico più ampio". Anche per questo è stato scelto l'inglese come lingua del film,
perché il libro che ha dato origine alle fiabe più celebri al mondo potesse avere il pubblico più vasto possibile.
2) I rischi del fantasy e la modernità di Basile
Garrone si avventura nel fantasy con non poco coraggio. "È una scelta masochistica, incosciente, che ho fatto in un momento in
cui volevo mettermi nei guai", scherza (ma non troppo). "Dal punto di vista del mio percorso artistico, però, mi sembra abbastanza
naturale che dopo un film in cui partivo dalla realtà contemporanea e poi cercavo di trasfigurarla in una dimensione fantastica, ora
facessi il contrario: partire da racconti magici e poi provare il percorso inverso, portarli a una dimensione più concreta e
realistica".
Ne Il racconto dei racconti si intrecciano tre regnanti, in tre castelli diversi, tra orchi, animali straordinari tanto disgustosi quanto
poetici, desideri dalle temibili conseguenze, draghi e ossessioni, tra orrido, tavolozze colorate, sentimenti estremi e momenti
cruenti come solo le favole di una volta sanno mescolare con candore. "È sorprendente la modernità di questi racconti: Basile già
nel 1600 affrontava i temi della chirurgia estetica e del lifting", e Garrone qui fa riferimento alla storia delle due vecchie, che
concede scene un po' raccapriccianti. "Non è stato facile per noi scegliere quali racconti mettere in scena, erano tanti e belli.
Abbiamo iniziato a sceneggiarne anche altri, ma alla fine abbiamo scelto i tre del film, con personaggi femminili che affrontano
tre età diverse".
3) Cast internazionale, ciak italiani
[...] "La scelta del cast è partita come sempre dalla fisicità degli attori, oltre che dalla loro indiscussa bravura", spiega Garrone.
[...] Usando l'inglese anche per non localizzare in maniera immediata i paesaggi da sfondo al film, Garrone ha voluto però portare
il cast internazionale (britannico, americano, francese, messicano) in Italia, per girare nel nostro Paese e realizzare un fantasy che
mantenesse una personalità italiana. "Volevo così mantenere ben solide le radici con le origini del mio Paese e il racconto di
Basile", spiega il regista. In ruoli minori ci sono anche diversi attori italiani [...].
4) Location reali e scenografie da pittore
Matteo Garrone ha alle spalle una formazione pittorica. Durante la produzione del film, per lasciarsi ispirare a livello visivo, si
è circondato dei Capricci, la serie di incisioni di Francisco Goya, da cui ha attinto l'elemento grottesco e un po' macabro. Le
suggestioni che l'hanno influenzato a livello cinematografico sono invece La maschera del demonio di Mario Bava,
il Pinocchio di Comencini, il Casanova di Fellini, L'Armata Brancaleone di Monicelli. La fotografia è firmata dall'inglese Peter
Suschitzky, già direttore della fotografia di Guerre stellari - L'Impero colpisce ancora e di tanti lavori di Cronenberg.
Le location sono tutte magnificamente italiane, individuate nell'arco di otto mesi con l'intento di restituire luoghi reali ma che
sembrino ricostruiti in studio. Garrone centra il suo obiettivo. Una delle scene iniziali, in cui il re interpretato da Reilly si
avventura alla ricerca del drago, è ambientata nelle Gole dell'Alcantara, ma il dubbio di essere invece in un mondo fittizio è
forte.
Tra le location utilizzate ci sono anche le Vie Cave e il Bosco del Sassetto. La fortezza in cui regna Cassel è il Castello di
Roccascalegna in Abruzzo, quella in cui si muove Hayek è il Castello di Donnafugata in Sicilia, con il labirinto di pietra; la
rocca di Jones è lo stupendo edificio di Castel del Monte in Puglia.
Sulla stessa linea guida, lo scenografo Dimitri Capuano ha invece cercato nelle sue ricostruzioni una sorta di iperrealismo. "Il film
si muove sempre tra questi due piani, realismo e dimensione fantastica:", dice Garrone, "si sente l'artificio ma le immagini
hanno una loro verità".
5) Effetti speciali made in Italy
Gli effetti speciali, assolutamente convincenti, sono completamente opera italiana, realizzati dalla società Makinarium con sede a
Roma, che attualmente si sta occupando anche di Zoolander 2, del remake di Ben Hur e del nuovo progetto di Daniele Luchetti.
Anche su questo fronte le direttive di Garrone sono state rispettate: la componente artigianale si fonde con l'attenzione alla
credibilità dell'immagine.