Neuromed al secondo posto per la cura dell`ictus cerebrale
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Neuromed al secondo posto per la cura dell`ictus cerebrale
4 Attualità Sabato 16 novembre 2013 Neuromed al secondo posto per la cura dell’ictus cerebrale Il dato nel dossier di Ministero della Salute e Agenas sulle strutture a rilevanza nazionale CAMPOBASSO. L’Irccs Neuromed è al secondo posto in Italia tra le strutture per la cura dell’ictus cerebrale, in particolare per la sicurezza delle terapie. È il dato ufficiale che emerge dalle analisi condotte sulle strutture sanitarie italiane di rilevanza nazionale dall’Agenas e dal Ministero della Salute, da cui risulta che Neuromed non solo si colloca al secondo posto ma fa registrare un indice tre volte migliore di quello medio nazionale. La sicurezza, rimarcano dall’Irccs, è un parametro importante, che si basa sul numero dei pazienti che vengono nuovamente ricoverati in ospedale entro trenta giorni dal loro primo ricovero. Più basso è questo numero, più alta è stata, evidentemente, la sicurezza delle cure ricevute la prima volta. Ogni anno in Italia vengono colpite da ictus quasi 200mila persone, ben il 20% a causa di una ricaduta. È facile, dunque, capire quanto alto sia il rischio di tornare in ospedale anche dopo essere stati dimessi. E questo rischio si corre, in genere, proprio entro il primo mese. L’ictus cerebrale è uno dei più gravi problemi sanitari e assistenziali, poiché rappresenta la prima causa d’invalidità permanente e la seconda causa di demenza, nonché la terza causa di morte (10 – 12 % dei decessi complessivi per anno) dopo le malattie cardiovascolari e le neoplasie. Il numero di soggetti colpiti da ictus (dati sulla popolazione italiana nel 2009) e ad esso sopravvissuti con esiti più o meno invalidanti è, in CAMPOBASSO. Edoardo Romoli è il direttore sanitario dell’Istituto Neuromed. Spiega come avviene il trattamento del paziente colpito da ictus nella struttura di Pozzilli. “Si tratta di un risultato estremamente positivo per la nostra struttura – dice - che tutto sommato qui al Neuromed ci aspettavamo. Questi dati confermano infatti il nostro impegno costante nel garantire ai pazienti colpiti da ictus le migliori cure e la migliore assistenza possibili. E l’alta qualità del servizio che offriamo ai cittadini è un valore aggiunto molto importante per la nostra Regione. Voglio anche ricordare che Neuromed è stato incaricato dal Ministero della Salute di realizzare un Registro regionale degli ictus, che permetterà di avere un quadro ancora più preciso e costantemente aggiornato della situazione di questa importante patologia in Molise”. Quali sono, secondo lei, i plus che hanno consentito all’Irccs Neuromed di conquistare questo primato? “Fin dal momento del ricovero di un paziente colpito da ictus, presso la Stroke Unit di Neuromed si opera su più profili: quello dell’intervento immediato ed intensivo (con professionisti esperti presenti h 24 e dotazioni tecnologiche sofisticate come TC, RM, angioTC, angioRM, RM funzionale) – per fare una diagnosi precisa e rapida ed una terapia adeguata a superare al più presto la fase critica – e Italia, di circa 870.000. Il rischio di ictus aumenta con l’età, raddoppiando ogni 10 anni a partire dai 55 anni di età. In considerazione del pro- gressivo invecchiamento della popolazione, è possibile stimare nel prossimo decennio un incremento dei casi di ictus che porterà ad un numero di soggetti affetti da esiti più o meno invalidanti a circa un milione. Le ragioni della buona performance secondo il direttore sanitario Edoardo Romoli “C’è un percorso integrato, da noi il paziente viene seguito anche dopo la dimissione” quello della riabilitazione e profilassi secondaria finalizzata a scongiurare il pericolo di eventi successivi. Il paziente, quindi, viene accompagnato in un percorso, per così dire, ‘integrato’, dove all’intervento terapeutico – in cui possono essere coinvolte strutture complesse ad elevato livello di specializzazione, funzionalmente collegate tra loro, tutte interne alla struttura e con competenze diagnostiche e/o terapeutiche diverse come neuroradiologia, neurochirurgia, chirurgia vascolare, interventistica endovascolare – si affiancano la riabilitazione precoce e gli interventi di profilassi secondaria con una sorta di training ‘comportamentale’, che coinvolge anche i familiari. Anche dopo la dimissione, quindi, i pazienti continuano a essere seguiti, a livello ambulatoriale, non solo dai medici intervenuti nella fase acuta ma anche da team multidisciplinari costituiti da professionisti provenienti dalle varie discipline che caratterizzano l’Istituto”. Perché questo primato è così importante per i pazienti? “I risultati ottenuti presso Neuromed assumono un’importanza enorme se si considerano l’altissima incidenza dell’ictus e l’elevato rischio di “ricadu- ta”, specialmente entro i primi trenta giorni. Basti pensare che in Italia sono colpite da ictus 600 persone al giorno (25 ogni ora!), cioè circa duecentomila all’anno (addirittura 15 milioni in tutto il mondo). Oltre a essere la prima causa di invalidità, l’ictus è un vero e proprio “big killer”, come lo hanno definito, considerato che a livello mondiale i casi di esito infausto sono più numerosi di quelli di Aids, Tbc e malaria messi insieme”. Qual è l’eccezionalità di questo risultato? “Per il trattamento dell’ictus Neuromed si colloca ai primi posti tra le strutture di eccellenza dell’intero territorio nazionale ed ha il primato in tutto il Centrosud. Al rischio di nuovo ricovero entro trenta giorni dalla prima dimissione è stato assegnato un indice, che mediamente in Italia è pari a 10,29 mentre nella nostra Stroke Unit si riduce a circa un terzo (3,64). Questi dati, per cui l’Istituto viene classificato come secondo a livello nazionale, riferiti all’ultimo anno (2012), sono il risultato di una rilevazione condotta dall’Agenzia Nazionale per i Servizi Sanitari e dal Ministero della Salute. L’eccezionalità del risultato è tutta scritta nei numeri, che parlano – per così dire – da soli”. Campobasso Sabato 16 novembre 2013 CAMPOBASSO. BLSD Alla (Basic Life Support - Defibrillation) “Rianimazione cardiopolmonare di base e defibrillazione precoce” è il corso che si terrà oggi dalle 8,30 alle 17 nei Laboratori di Ricerca della Terapia Intensiva della Fondazione “Giovanni Paolo II” sulla gestione dell’emergenza e in particolare sulle conoscenze teoriche e le abilità pratiche per l’ esecuzione di manovre di base anche con l’ausilio del defibrillatore per la rianimazione dei pazienti in arresto cardiaco. Il corso è promosso dal dipartimento di Anestesia, Terapia Intensiva e Medicina del Dolore della Fondazione “Giovanni Paolo II”. L’evento si svilupperà nell’arco dell’intera giornata e vedrà la partecipazione sia di personale sanitario che di frequentatori. Docenti del corso saranno la professoressa Cynthia Barilaro, direttore del Dipartimento di Anestesia e Terapia Intensiva e Medicina del Dolore, il dottor Leonardo Palumbo, il dottor Nicola da Società Scientifiche come l’Italian Resuscitation Council e lo European Resuscitation Council, forniranno ai partecipanti tutte le informazioni, teoriche e pratiche, atte a riconoscere e a trattare tempestivamente un arresto cardiaco, anche con l’utilizzo di un defibrillatore semiautomatico esterno (DAE), in tal modo maturando capacità di azione e di autocontrollo in risposta a situazioni critiche. Si tratta di un’iniziativa importante rivolta a chi desidera acquisire competenze che in situazioni di emergenza risultano fondamentali per soccorrere in modo efficace la persona in difficoltà. Le manovre apprese durante il corso BLSD possono essere messe in atto da persone adeguatamente formate anche al di fuori dell’ambiente ospedaliero e servono ad acquisire quella dimestichezza con procedure di base che possono essere definite a tutti gli effetti salvavita. Fondazione Giovanni Paolo II Un corso per la rianimazione cardiopolmomare di base e defibrillazione precoce Camposarcone e la dottoressa Francesca Lombardi, coadiuvati da infermieri della Terapia Intensiva della struttura. I docenti, sulla base degli standard validati 7 Sabato 16 novembre 2013 Isernia e Provincia 13 Un’équipe di esperti ha monitorato 6mila molisani: ecco come stanno davvero Cuore, oggi la presentazione dei risultati del progetto CASTELPETROSO. Come sta il cuore dei molisani? Come si può intervenire per ridurre il rischio con l’attuale situazione che c’è in Regione? Lo si potrà capire nel convegno che si terrà oggi presso l’hotel la Fonte dell’Astore dove verranno presentati i risultati dell’importante studio epidemiologico chiamato “Progetto Cuore” e relativo al triennio dal 2010 al 2012. Il progetto, rinnovato e validato a livello Nazionale dal Centro nazionale per la prevenzione e il controllo delle malattie e dall’Istituto Superiore di Sanità, è stato coordinato dal referente regionale, il dottore Roberto Petescia, e si è avvalso del supporto scientifico del professore Francesco Versaci, direttore delle Unità operative cardiologiche dei presidi ospedalieri di Campobasso ed Isernia, del dottor Emilio Musacchio, direttore dell’Unità operativa del presidio ospedaliero di Termoli, e della dottoressa Simona Giampaoli, responsabile nazionale del Progetto e creatrice delle Carte italiane del rischio cardiovascolare. Il piano di prevenzione rientra a pieno titolo nei livelli essenziali di assistenza e ha avuto come principale obiettivo il miglioramento e l’ottimizzazione degli interventi che gli operatori sanitari posso- no effettuare sui pazienti, per ridurre il promotori del progetto, gli stessi che rischio cardiovascolare globale, attra- hanno indagato lo stato di salute del verso l’utilizzo della “Carta del Rischio cuore dei molisani -. Già nei dati emersi Cardiovascolare”, la valutazione del nel primo triennio (estrapolati da 1.800 “punteggio individuale”, l’adozione di precedenti valutazioni), sono state eviprocedure di counseling, la denziate delle peculiarità nei pazienti modifica degli stili di vita e molisani rispetto ai connazionali: fumal’uso di terapie più corrette, an- no in media meno, sono più ipertesi (anche alla luce di dati epidemio- che se trattati), hanno valori più elevati di colesterolemia totale, sono maggiorlogici regionali recenti. E’ stato indispensabile il coin- mente affetti da diabete mellito”. volgimento dei medici di me- L’intera analisi dei dati statistica ed epidicina generale nell’intera re- demiologica è stata affidata a Simona gione, che hanno complessiva- Giampaoli ed ai suoi collaboratori delmente valutato 6.400 pazienti, l’Istituto Superiore di Sanità. non affetti da patologia cardiovascolare pregressa, di età compresa tra i 35 e i 69 anni. I fattori di rischio valutati complessivamente sono stati l’età, il sesso, la ISERNIA. Sono in corso indagini per capire se tra quei farmaci pressione arteriosa possano esserci anche quelli rubati a Isernia. I carabinieri del Nas (e l’eventuale teradi Caserta hanno trovato in un campo farmaci antitumorali abpia antiipertensiva), bandonati in grandi scatoloni per un valore di oltre 3 milioni di il diabete mellito, euro. Il pensiero è andato subito al furto da quasi 200mila euro a l’abitudine al fumo Isernia, seguito da alcuni altri colpi sempre nella zona. Al modi nicotina, l’assetto mento gli inquirenti stanno portando avanti una serie di altri aclipidico. certamenti per capire cosa ci facessero in un anonimo campo qua“L’importanza di si 500mila confezioni di medicine utilizzate normalmente per la avere a disposizione cura del cancro. I medicinali sono strati abbandonati in un camdati recenti circa lo po a Capodrise e ritrovati dai carabinieri del Nas. Il Nucleo antistato di salute carsofisticazione di Caserta, insieme ai colleghi della compagnia di diovascolare degli Marcianise, su segnalazione di un agricoltore hanno fatto l’inabitanti molisani è quietante scoperta. Si tratta di centinaia di pacchi confezionati, in indubbia – dicono i via Interponderale Santa Luciella. In totale circa 50mila confezio- Antitumorali abbandonati in un campo forse rubati a Isernia, indaga il Nas Ritrovati scatoloni con 50mila confezioni per un valore di 3 milioni di euro ni integre di specialità medicinali antitumorali, antibiotici e vaccini trivalenti, tutti per uso ospedaliero ed in corso di validità, prodotte da note case farmaceutiche.I farmaci sono stati sottoposti a sequestro e trasportati presso l’azienda sanitaria locale di Caserta, dove saranno custoditi ed inventariati. Il valore dei medicinali è di circa 3 milioni di euro. Inutile ricordare che negli ultimi mesi sono stati diversi i colpi messi a segno sia in provincia di Isernia che in quella di Campobnasso e nella vicina zona di Cassino: nel mirino sempre gli stessi farmaci per la cura del cancro. Sono costosissimi e difficili da ottenere, tanto che sul mercato nero fruttano molto. Per questo motivo è possibile che quello sia materiale di cui sbarazzarsi in fretta oppure che sia uno scambio andato male. Le indagini dei carabinieri sono appena all’inizio ma non dovrebbe essere difficile, in base ai codici a barre e alle etichettature dei medicinali, risalire alla loro provenienza. 18 Venafro Valle del Volturno Carsic, la Regione chiede chiarimenti Petraroia sollecita i vertici dell’Istituto VENAFRO. Il vicepresidente della giunta regionale chiede chiarimenti. “In riferimento agli articoli apparsi sulla stampa locale circa problemi inerenti l’organizzazione del servizio ed il mancato pagamento degli stipendi al personale - si legge nella nota divulgata ieri da Michele Petraroia -, si sollecita un tempestivo chiarimento in linea con gli impegni assunti in sede di assessorato al Lavoro all’atto della stipula dei recenti accordi che regolano l’accesso agli ammortizzatori sociali”. Insomma, Petraroia pretende il rispetto dei patti e si dichiara al contempo disponibile “ad adoperarsi per sostenere un percorso teso a superare le difficoltà in atto nell’esclusivo interesse dei pazienti ricoverati e delle loro famiglie”. Il tutto, però, “fermo restando i disagi connessi con il commissariamento del sistema sanitario regionale che è stato accentrato al tavolo tecnico interministeriale nazionale del 29.07.2009 che limita i margini di autonomia nella gestione delle strutture convenzionate accreditate come il Carsic”. In ogni caso, la Regione Molise, con la direzione generale per la Salute dell’assessorato alla Sanità, recentemente insediatosi, e con la dirigenza Asrem interverrà per tentare di risolvere le problematiche emerse. Sabato 16 novembre 2013 Termoli Sabato 16 novembre 2013 C.da Colle delle Api - 86100 Campobasso - Tel. 0874 618827 - 483400 - 628249 - Fax 0874 484626 - E-mail: [email protected] Si allungano le ombre della prescrizione sull’inchiesta che coinvolge 106 persone Black-hole, il gup se ne va Udienza preliminare rinviata Clamorosa svolta negativa alla vigilia della trasferta barese TERMOLI. Si allunga sempre più l’ombra della prescrizione sull’inchiesta Black-hole. Con una novità clamorosa, comunicata solo ieri in tarda mattinata al presidente dell’ordine degli avvocati del foro di Larino, Antonio De Michele, il tribunale di Bari ha notiziato dell’avvenuto trasferimento del gup che martedì prossimo 19 novembre avrebbe dovuto trattare le oltre cen- to richieste di rinvio a giudizio rimaste dopo l’ampia attività investigativa durata dal 2003 in avanti e dopo la trasmissione degli atti dal gup del tribunale di Larino il 30 novembre 2009. Solo martedì prossimo si conoscerà la dati di fissazione della nuova udienza preliminare, ma questi intoppi, ormai a 4 anni da quando l’inchiesta è stata spostata dal Molise al- la Puglia, non farà che diluire la certezza che eventuali e presunti responsabili vengano condannati. A dieci anni dagli episodi che fecero accendere i riflettori di Procura e Carabinieri su cosa stesse accadendo in amministrazioni pubbliche, forniture private e forze dell’ordine, a una dozzina di giorni dall’udienza preliminare che farà ripartire da capo la macchina dei rinvii a giudizio dopo il trasferimento disposto il 30 novembre 2010 dall’allora gup del tribunale frentano Enzo Turco, il proscioglimento per l’estinzione dei reati è un rischio concreto per diversi capi di imputazione della vicenda che fece esplodere il buco nero sulla sanità molisana. L’appuntamento davanti al giudice per le indagini preliminari del tribunale di Bari era previsto per 106 delle 110 posizioni giunte tre anni fa al palazzo di giustizia frentano. A confermare lo spettro della prescrizione sono stati i legali dei 106 indagati per i quali gli inquirenti di Bari hanno chiesto il processo. Sono 117 i capi di imputazione contestati ai numerosi personaggi coinvolti nella maxi indagine della Procura di Larino. Finirono nel "buco nero" anche opera- tori sanitari, imprenditori, professionisti, rappresentanti delle forze dell'ordine tra agenti di Polizia e Carabinieri che, a vario titolo, furono iscritti nel registro degli indagati. Le accuse contestate vanno dall'associazione a delinquere, all'abuso d'ufficio, alla concussione, alla truffa, alle assunzioni irregolari a finanziamenti illeciti ed altro. 6 Attualità CAMPOBASSO tidiano del Molise Il Quo Quotidiano o1 6 no 13 Sabato 16 novvembre 20 201 Sabat Intolleranza al glutine che impedisce un’alimentazione regolare, ma si può condurre una vita normale Celiachia, dialogo e informazione Formare e sensibilizzare insegnanti e addetti alla ristorazione scolastica Garantire al bambino celiaco un’alimentazione equilibrata e sicura, non solo a casa ma anche a scuola, formare e sensibilizzare gli insegnanti, gli addetti alla ristorazione scolastica, oltre che le famiglie dei coetanei del celiaco: sono questi gli obiettivi del Progetto “Aggiungi un posto a tavola che c’è un amico in più: il bambino celiaco e la refezione scolastica”, approvato con deliberazione regionale n. 493 del 08.08.2012 (recependo le direttive della Legge n. 123 del 04.07.2005) ed esteso, a partire da quest’anno, nelle scuole dell’infanzia e primarie di Isernia, Campobasso e Termoli aderenti al progetto. La malattia celiaca, patologia oggigiorno ubiquitaria nel mondo, è un’intolleranza permanente al glutine: si stima che 1 individuo su 100 ne sia colpito, anche se tale dato è sottostimato, in quanto esiste una grande parte di patologia sommersa soprattutto tra la popolazione adulta. Il progetto, proposto dal Servizio Igiene Alimenti e Nutrizione di Isernia, è dunque scaturito dalla consapevolezza del disagio e delle difficoltà che vivono quotidianamente i celiaci e le loro famiglie, soprattutto quando il bambino deve usufruire della mensa scolastica: seguire una dieta total- mente aglutinata, infatti, richiede grande impegno ed è spesso vissuto con ansia anche dal personale addetto alla ristorahivio Arc Archivio zione, per l’assoluta esigenza del rispetto delle norme di preparazione e di distribuzione dei piatti alternativi. Gli appositi corsi di formazione rivolti ad insegnanti, genitori ed operatori della ristorazione scolastica (per questi ultimi la formazione è obbligatoria) sono già iniziati su tutto il territorio regionale e proseguiranno fino a dicembre 2013. “La scuola, ma soprattutto il momento della ristorazione”, spiega la dr.ssa Ornella Valentini, responsabile del Progetto, “rappresenta per il bambino una tappa fondamentale sia dal punto di vista educativo che dal punto di vista della socializzazione, che deve essere vissuta nella maniera più serena possibile, realizzando una corretta sinergia ed alleanza volta ad eliminare quel senso di “diversità” che spesso emerge relativamente alla figura del bambino celiaco. Dialogo ed informazione sono le armi vincenti: non bisogna nascondere la celiachia, bensì sensibilizzare ed imparare a distinguere tra la persona ed il problema di salute, dando la priorità alla prima, pur non dimenticando il secondo”. 16 13 - ANNO XVI - N. 3 VEMBRE 20 6 NO 31 201 NOVEMBRE 16 SABATTO 1 SABA RED AZIONE ISERNIA REDAZIONE La ricerca è stata condotta su scala nazionale dall’agenzia Agenas insieme al Ministero della Salute Ictus, il Neuromed al primo posto La struttura di Pozzilli in vetta alla classifica dei centri specialistici del Sud POZZILLI. Il Neuromed è al secondo posto in Italia tra le strutture in cui curarsi per l’ictus cerebrale, in particolare per la sicurezza delle terapie. È il dato ufficiale che emerge dalle analisi condotte sulle strutture sanitarie italiane di rilevanza nazionale dall’Agenas e dal Ministero della Salute, da cui risulta che Neuromed non solo si colloca al secondo posto ma fa registrare un indice tre volte migliore di quello medio nazionale. La sicurezza è un parametro importante, che si basa sul numero dei pazienti che vengono nuovamente ricoverati in ospedale entro trenta giorni dal loro primo ricovero. Più basso è questo numero, più alta è stata, evidentemente, la sicurezza delle cure ricevute la omed Neuromed L’ingresso del Neur prima volta. Se si pensa che ogni anno in Italia vengono colpite da ictus quasi duecentomila persone, di cui ben il venti per cento a causa di una ricaduta, è facile capire quanto alto sia il rischio di tornare in ospedale anche dopo esserne stati dimessi. E questo rischio si corre, in genere, proprio entro il primo mese.“Si tratta di un risultato estremamente positivo per la nostra struttura – dice Edoardo Romoli, direttore sanitario dell’Istituto, professionista umbro già manager di importanti strutture sanitarie e di Asl – che tutto sommato qui al Neuromed, senza falsa modestia, ci aspettavamo. Questi dati confermano infatti il nostro impegno costante nel garantire ai pazienti colpiti da ictus le migliori cure e la migliore assistenza possibili. E l’alta qualità del servizio che offriamo ai cittadini è un valore aggiunto molto importante per la nostra Regione. Voglio ricordare che Neuromed è stato incaricato dal Ministero della Salute di realizzare un Registro regionale degli ictus, che permetterà di avere un quadro ancora più preciso e costantemente aggiornato della situazione di questa importante patologia in Molise”. Fin dal mo- mento del ricovero di un paziente colpito da ictus – ha spiegato il direttore sanitario Romoli - presso la Stroke Unit di Neuromed si opera su più profili: quello dell’intervento immediato ed intensivo per fare una diagnosi precisa e rapida ed una terapia adeguata a superare al più presto la fase critica – e quello della riabilitazione e profilassi secondaria finalizzata a scongiurare il pericolo di eventi successivi. Il paziente, quindi, viene accompagnato in un percorso, per così dire, “integrato”, dove all’intervento terapeutico – in cui possono essere coinvolte strutture complesse ad elevato livello di specializzazione, funzionalmente collegate tra loro, tutte interne alla struttura e con com- petenze diagnostiche e/o terapeutiche diverse come neuroradiologia, neurochirurgia, chirurgia vascolare, interventistica endovascolare – si affiancano la riabilitazione precoce e gli interventi di profilassi secondaria con una sorta di training “comportamentale”, che coinvolge anche i familiari. Anche dopo la dimissione, quindi, i pazienti continuano a essere seguiti, a livello ambulatoriale. I risultati ottenuti presso Neuromed - continua - assumono un’importanza enorme se si considerano l’altissima incidenza dell’ictus e l’elevato rischio di “ricaduta”, specialmente entro i primi trenta giorni. Basti pensare che in Italia sono colpite da ictus 600 persone al giorno, 25 ogni ora”. Celiachia, progetto nelle scuole di Campobasso, Isernia e Termoli | Iser... http://www.isernianews.it/celiachia-progetto-nelle-scuole-di-campoba... Celiachia, progetto nelle scuole di Campobasso, Isernia e Termoli Pubblicato 15 novembre 2013 | Ore: 17:49 Iniziativa promossa dall’Asrem CAMPOBASSO. Garantire al bambino celiaco un’alimentazione equilibrata e sicura, non solo a casa ma anche a scuola, formare e sensibilizzare gli insegnanti, gli addetti alla ristorazione scolastica, oltre che le famiglie dei coetanei del celiaco: sono questi gli obiettivi del Progetto “Aggiungi un posto a tavola che c’è un amico in più: il bambino celiaco e la refezione scolastica”, approvato con deliberazione regionale n. 493 del 08.08.2012 (recependo le direttive della Legge n. 123 del 04.07.2005) ed esteso, a partire da quest’anno, nelle scuole dell’infanzia e primarie di Isernia, Campobasso e Termoli aderenti al progetto. La malattia celiaca, patologia oggigiorno ubiquitaria nel mondo, è un’intolleranza permanente al glutine: si stima che 1 individuo su 100 ne sia colpito, anche se tale dato è sottostimato, in quanto esiste una grande parte di patologia sommersa soprattutto tra la popolazione adulta. Il progetto, proposto dal Servizio Igiene Alimenti e Nutrizione di Isernia, è dunque scaturito dalla consapevolezza del disagio e delle difficoltà che vivono quotidianamente i celiaci e le loro famiglie, soprattutto quando il bambino deve usufruire della mensa scolastica: seguire una dieta totalmente aglutinata, infatti, richiede grande impegno ed è spesso vissuto con ansia anche dal personale addetto alla ristorazione, per l’assoluta esigenza del rispetto delle norme di preparazione e di distribuzione dei piatti alternativi. Gli appositi corsi di formazione rivolti ad insegnanti, genitori ed operatori della ristorazione scolastica (per questi ultimi la formazione è obbligatoria) sono già iniziati su tutto il territorio regionale e proseguiranno fino a dicembre 2013. “La scuola, ma soprattutto il momento della ristorazione”, spiega la dr.ssa Ornella Valentini, responsabile del Progetto, “rappresenta per il bambino una tappa fondamentale sia dal punto di vista educativo che dal punto di vista della socializzazione, che deve essere vissuta nella maniera più serena possibile, realizzando una corretta sinergia ed alleanza volta ad eliminare quel senso di “diversità” che spesso emerge relativamente alla figura del bambino celiaco. Dialogo ed informazione sono le armi vincenti: non bisogna nascondere la celiachia, bensì sensibilizzare ed imparare a distinguere tra la persona ed il problema di salute, dando la priorità alla prima, pur non dimenticando il secondo”. Francesco Di Vincenzo 1 di 4 18/11/2013 8.14 Celiachia, a scuola docenti e genitori - Molise - ANSA.it http://www.ansa.it/web/notizie/regioni/molise/2013/11/15/Celiachia-s... Il sito Internet dell'Agenzia ANSA Molise Celiachia, a scuola docenti e genitori Progetto Regione esteso a scuole primarie e infanzia 15 novembre, 21:55 (ANSA) - CAMPOBASSO, 15 NOV - Al via in Molise corsi di formazione rivolti ad insegnanti, genitori ed operatori della ristorazione scolastica sulla Celiachia. L'iniziativa è finalizzata a garantire al bambino celiaco un'alimentazione equilibrata e sicura non solo a casa, ma anche a scuola. Il progetto "Aggiungi un posto a tavola che c'è un amico in più: il bambino celiaco e la refezione scolastica", approvato dalla Regione, è stato esteso alle scuole dell'infanzia e primarie di Campobasso Isernia e Termoli. 1 di 1 18/11/2013 9.58 Salute,Molise verso 'sufficienza' su Lea - Molise - ANSA.it http://www.ansa.it/web/notizie/regioni/molise/2013/11/16/Salute-Moli... Il sito Internet dell'Agenzia ANSA Molise Salute,Molise verso 'sufficienza' su Lea Dovrà lavorare ancora su assistenza residenziale e ospedaliera 16 novembre, 19:24 (ANSA) - CAMPOBASSO, 16 NOV - Migliora per le prestazioni sanitarie il Molise, anche grazie ''all'effetto positivo dei programmi di supporto alle Regioni attraverso i Piani di rientro''. E' uno dei risultati emersi dal monitoraggio Lea 2011, pubblicato dal ministero della Salute. Dovrà lavorare ancora su assistenza residenziale e appropriatezza dell'assistenza ospedaliera, oltre che sulle criticità rimaste come vaccinazioni per morbillo parotite, rosolia, e antinfluenzale per anziani. 1 di 1 18/11/2013 9.58