2006 2 - B. Russell
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2006 2 - B. Russell
Il Giorn@linkio Numero 2 PERIODICO DEGLI STUDENTI DELL’ISTITUTO «BERTRAND RUSSELL» Critica al quadrato Eccoci al secondo (nonché ultimo) appuntamento con il Giorn@linkio, frutto dell’impegno che alcuni ragazzi ed insegnanti hanno profuso negli ultimi mesi. Questo numero si apre in modo curioso: a marzo avevamo iniziato con una critica all’impostazione della vita d’istituto, stavolta proponiamo addirittura una “critica al quadrato”. Il primo articolo, infatti, stigmatizza questo stesso giornale, chiedendosi se nella nostra redazione esista davvero «la libertà di stampa come nei giornali normali». Ammesso (e non concesso) che nelle testate che si trovano in edicola la libertà esista sempre e comunque, da parte nostra non c’è alcun problema a far conoscere e a girarvi questo interrogativo. In un testo di poche pagine, talora misconosciuto, di nome Costituzione, c’è un preziosissimo art. 21, in cui si pone la «libertà di manifestazione del pensiero»: abbiamo tutta l’intenzione di tenercelo caro. Così, accanto alle attività dell’istituto (dai successi teatrali allo sport), alla creatività letteraria ed ad un’interessante (e sincera) analisi di costume, è giusto che qui trovi spazio pure questa critica, anche se rivolta a noi: con la speranza che, l’anno prossimo, altre persone siano invogliate a scrivere su queste colonne, per aumentare voci ed opinioni. Gamma83 Giugno 2006 NO ALLA CRITICA? Per questo nuovo numero del Giornalinkio i direttori ci avevano chiesto di stilare un articolo su quelli che, teoricamente, dovrebbero essere i pregi del nostro istituto. Il nostro team si è mobilitato per creare un articolo che spiegasse le differenze tra il regolamento vigente e alcune “regole democratiche” che potrebbero migliorare questa scuola. Inaspettatamente, tuttavia, il nostro pezzo è stato bocciato, tacciato d’essere «un altro commento di critica gratuita». Questa bocciatura, come un lampo a ciel sereno, ci ha colti tutti impreparati, ma noi con sfolgorante spirito d’iniziativa ci siamo rimessi nuovamente al lavoro. A questo punto però ci siamo posti alcune domande: quali sono i pregi “seri” della nostra scuola? Perché ci hanno bocciato un articolo che rappresentava il parere degli studenti? Per questo motivo ci siamo posti l’obiettivo di scrivere un articolo di critica al nostro stesso giornale, chiedendoci: «Ma in questo giornale esiste veramente la “libertà di stampa” come nei giornali normali?». D’altra parte, se ci viene chiesto di fare un pezzo in cui citare i pregi della nostra scuola, bisogna anche trovare qualcuno che sia disposto a mostrarceli: noi però quel qualcuno non l’abbiamo ancora trovato... come mai secondo voi??? (Continua a pagina 2) LA paura fa 90? Con «La Luba» fa il pieno Quello che si è svolto sabato 13 maggio 2006 è stato un vero e proprio “spettacolo coi fiocchi”. La paura fa 90?, questo il titolo della commedia rappresentata dai ragazzi del gruppo teatrale «La Luba» dell’Istituto Russell al teatro «Ruggero Ruggeri» di Guastalla. La serata era composta da 2 atti: il primo comprendeva le interpretazioni di Non è vero… ma ci credo e La patente, mentre nel secondo atto era rappresentato il testo di Non ti pago! Tutti gli spettacoli messi in scena avevano come tema centrale la sfortuna e i personaggi cercavano di scongiurarla, con effetti spesso esilaranti. Non è vero… ma ci credo! è una com- media di Peppino De Filippo, di cui è protagonista il commendatore Gervasio Savastano, ricco industriale napoletano, prigioniero del demone della superstizione: egli regola la sua giornata in base agli incontri o agli avvenimenti fasti o nefasti che gli capitano. A suo dire un dipendente è di malaugurio? Lui cerca di allontanarlo. Un altro gli porta fortuna? Cerca di farne un prezioso collaboratore: il tutto, ovviamente, è solo frutto di ossessive suggestioni. Un giorno assume in azienda un simpatico giovane, preparato ma gobbo: ciò rappresenta ai suoi occhi il massimo della fortuna. (Continua a pagina 2) 2 - Il Giorn@linkio Numero 2 N O A L L A C R I T I C A ? (segue dalla prima) Sfido io a trovare note positive in un regolamento che ha il solo scopo di reprimere ogni libertà fondamentale; specie se le idee di miglioramento ci sono e vengono scritte chiaramente in un pezzo che, come per magia, viene bocciato dai direttori. Oltre al regolamento d’istituto c’è però un altro problema, più grave ed insidioso, che in 5 anni ha portato sempre di più la scuola pubblica prima verso il degrado e l’anarchia e poi, ad una «dittatura militaristica» in cui i diritti dello studente vengono calpestati: la riforma scolastica di Letizia Mo- ratti. Si tratta di una riforma che ha tolto fondi alla scuola pubblica per darli alla scuola privata, una riforma contro cui è scesa in piazza più della metà degli studenti e degli insegnanti del paese: una riforma vergognosa che va demolita!!! Da ultimo: volete idee positive per la scuola di domani? Basterebbe un po’ di educazione alla differenza, alla vera solidarietà verso tutti, all’antifascismo militante (non solo concettuale), l’educazione ai nostri diritti. La scuola, che la Moratti voleva trasformare in un istituzione che insegna solamente un lavoro, deve ritornare come un tempo, quando si insegnava la vera cultura generale: come dice Caparezza, «solo con la cultura generale si può capire quali sono i nostri diritti e si può imparare come difenderli»!!! Meditate ragazzi, meditate: la disobbedienza civile è un valore di tutti. Ma non si può disobbedire senza sapere; quindi studiate la cultura generale, scendete in piazza, scioperate, accordatevi … ma fate qualcosa!!!! Hajar, Barbo, Ali «La Luba» fa 90 (e il pieno) Bertolini tenterà d’incassare la vincita, gli capiterà una disgrazia. Dopo vari incidenti, Bertolini rinuncia al biglietto. Soddisfatto, Quagliolo “ritira” la maledizione e lascia che il giovane sposi Stella: la vincita, dunque, resta in famiglia. La commedia è stata davvero emozionante: due ore di puro divertimento, con la straordinaria interpretazione di tutti gli attori (molti dei quali alle prime armi), cui va gran parte del merito, e le belle scenografie preparate per lo spettacolo. Un enorme merito va comunque anche ai professori Roberto Rinaldi , Evelina Ferrari, e Maddalena Letari che hanno aiutato i ragazzi a crescere “professionalmente”. Resta solo da dare ai commedianti un bel «in bocca al lupo», anzi, «in bocca alla luba»! Stefano Mazzoni e Jacopo Mommarelli (Continua dalla prima pagina) Inizierà invece da quel momento per il povero commendatore una serie di comiche disavventure, che finiranno col matrimonio della bella figlia Rosina col giovane fortunato, che si scoprirà una persona assai speciale. La pirandelliana Patente, invece, ha come protagonista il simpatico Rosario Chiarchiaro che, dopo essersi querelato contro il figlio del sindaco per diffamazione, cerca di ottenere da parte del giudice D’Andrea la «patente», un documento che affermi la sua dote di iettatore: in questo modo può ottenere dei risarcimenti da parte della gente che in quei tempi lo scherniva. Dopo battibecchi tra Chiarchiaro e D’Andrea, nel finale morirà il cardellino del giudice: secondo lo iettatore è la prova della sua sfortuna. Nell’ultimo atto (Non ti pago!) Ferdinando Quagliolo, gestore di un banco lotto appassionato del gioco, ma eterno perdente, caccia di casa in malo modo Bertolini, un suo impiegato sempre vincente, in visita amorosa a sua figlia Stella. Il giovane annuncia di aver vinto addirittura una quaterna avuta in sogno proprio dal defunto padre di Ferdinando. Il padrone gli ruba il biglietto perché, a suo avviso, il padre ha sbagliato persona: il giovane abita nell’ex appartamento della famiglia Quagliolo. Dopo discussioni col parroco e liti con la famiglia, accompagnate da un colpo di pistola verso Bertolini, Quagliolo rende il biglietto, ma lancia una maledizione davanti al ritratto del padre: ogni volta che Numero 2 Il Giorn@linkio - 3 Giorn@linkio C u l t u r a Una scuola da favola Chi di noi, certe mattine, non è crollato nel banco per il sonno? A chi non piacerebbe sentirsi raccontare una “dolce e tenera” fiaba invece che sorbirsi una “barbosa” lezione di italiano o matematica? Vi chiederete se sono una pazza visionaria, ma non è un sogno, perché è ACCADUTO!!! Tre intere ore ad ascoltare fiabe inventate da noi, selezionatissimi studenti del Russell, per il progetto sulla fiaba e la favola intitolato «C’era una volta…». L’ 8 aprile, nel nostro istituto, si è svolto l’incontro conclusivo con la professoressa Manuela Bellodi, venuta a parlarci delle fiabe moderne e classiche. Per quell’occasione era stato chiesto alle classi partecipanti al progetto (1°N, 1°M, 1°O, 1°P) di scrivere una fiaba o una favola scegliendo tra alcune possibilità: inventare una fiaba di sana pianta, riscriverne una nota (raccontandola da un altro punto di vista) o preparare una “insalata di fiabe e favole” scegliendole tra quelle più famose. Dal cappello a cilindro sono emerse quattro bellissime OPERE DI SCRITTURA CREATIVA, storie genuinamente auteeeeeentiche (magari si potrebbe chiudere la nostra school per trasformarla nella casa editrice «Bellodi & Students»… Meglio non esagerare con i sogni: però potrebbe essere una proposta, no?). Le quattro fiabe inventate s’intitolano: La storia di Ariel e Quasimodo (della mitica 1°N), Pinetto alla ricerca dell’alga branchia (ancora le mitiche della 1°N), La bambola (1°O e 1° M) e La banconota della vita (1^P). Quest’ultima, per euforica e unanime acclamazione, è stata la più apprezzata dagli studenti partecipanti al progetto. E ora, ladies and gentlemen, in anteprima per i lettori del Giorn@linkio la fiaba vincitrice. Hajar M. La banconota della vita (elaborata dalla classe 1°P) C’era una volta un multimiliardario che si ritrovò improvvisamente povero e abbandonato dalla moglie, la quale, in un biglietto, aveva lasciato scritto: «Sono scappata col giardiniere: lui ha tutto ciò che tu non hai! La tua casa e i tuoi soldi sono con me, rinchiusi in una capsula. Addio!» Passarono i giorni e l’uomo cadde in una forte crisi depressiva che di giorno in giorno si aggravava sempre più. Per fortuna accanto a lui erano rimasti i tre figli. Un giorno il più grande, sapendo che esisteva una «banconota della vita» che avrebbe fatto guarire il padre ridandogli la ricchezza perduta, decise di partire per andarla a prendere, anche se si trovava sul Sole. Il ragazzo diede la notizia al padre, ma questi, sapendo dove si trovava la banconota, non fu molto d’accordo. Dopo tante perplessità l’uomo alla fine si convinse. Il ragazzo, mentre si preparava per affrontare il viaggio, pensava che se avesse trovato la banconota sarebbe stato il preferito del padre e quindi, un giorno, tutti i soldi sarebbero passati a lui. Inizio, così, il suo viaggio nello spazio. Lungo il suo cammino incontrò un nano robot che gli chiese dove stesse andando, il giovane rispose, in modo molto arrogante, che non era affar suo sapere dove si stesse dirigendo. Così il nano robot, trovandolo molto maleducato, gli lanciò una maledizione incollandolo per sempre a uno degli anelli di Saturno. Il secondo figlio, vedendo che il fratello non tornava, chiese al padre se poteva partire. Anche lui, essendo molto egoista, pensò più ai soldi che al vecchio genitore. Partì e incontrò il nano robot che gli chiese dove si stesse recando. Il ragazzo, come aveva fatto il fratello maggiore, rispose maleducatamente. Allora il nano robot, rendendosi conto che anche lui era un tipo arrogante, lo appiccicò per sempre a un stella. Il figlio minore, profondamente diverso dagli altri, non vedendoli tornare, chiese al padre di partire per cercare i fratelli e la banconota, poiché era seriamente preoccupato per la salute del padre. Anche a lui capitò di incontrare il robot che gli fece la stessa domanda: «Dove ti stai recando?». Il ragazzo, però, con modi più gentili gli rispose: «Mio padre è depresso perché è stato tradito da mia madre, che ci ha lasciato senza casa e senza soldi. I miei fratelli sono già partiti per cercare una banconota magica, ma ancora non sono tornati. Tu li hai per caso visti passare di qua?» . Il nano rispose: «Li ho visti: adesso uno si trova sugli anelli di Saturno, l’altro su una delle tante stelle. Ho lanciato loro una maledizione perché mi hanno trattato male e sono stati molto egoisti; tu, però, con me sei stato gentile e voglio darti qualcosa per aiutarti». Il nano gli diede una chiave fatta d’acqua per aprire il cancello di fiamme che si trovava sul Sole. Così quando finalmente arrivò al cancello lo aprì, come gli era stato detto. All’entrata vide «Il padre non una bella principescredeva ai suoi sa che si chiamava occhi; sentì dentro Soleila che chiese al cosa stesse una felicità enorme ragazzo cercando. Lui guarpensando che dandola negli occhi se ne innamorò e le poteva tornare ricco come prima» rispose con molta gentilezza e timidezza che stava cercando la banconota della vita. La ragazza gli disse: «Io ti aiuterò a trovarla solo se tu troverai l’uomo giusto per mia zia». Lui accettò di aiutarla e così la principessa lo condusse sulla Luna: era lì che si trovava la zia Miluna. Il ragazzo prese una sfera magica dove fece vedere a Miluna suo padre e per lei fu subito un colpo di fulmine. La principessa, vedendo che a sua zia era ritornato il sorriso, diede la banconota al ragazzo. Tutti tornarono sulla Terra dal padre e appena arrivati gli diedero la banconota. Lui non credeva ai suoi occhi; sentì dentro una felicità enorme pensando che poteva tornare ricco come prima. Poi vide una donna che non aveva mai visto prima, così chiese al figlio chi fosse e lui gli raccontò della principessa e di sua zia che si era innamorata del padre vedendolo nella sfera. Anche il padre se ne innamorò: la banconota ormai non gli serviva più, perché aveva trovato l’amore della vita e così la diede in beneficenza. Il ragazzo fece la proposta di matrimonio alla principessa che lei, felice, accettò. Così tutti si sposarono e vissero felici e contenti sul Sole… ma ancora oggi, se si guarda il cielo, si possono notare i due fratelli, ancora prigionieri della maledizione. 4 - Il Giorn@linkio Numero 2 Le interviste del Giorn@linkio SHAKE, l’imbianchino Signore e signori, ladies and gentlemen ecco a voi… uno che il pennello non sa nemmeno da che parte si tiene. RULLO DI TAMBURI PER … SHAKE!! Oh yeah! Ma chi sarà mai costui? Io non lo conosco… ma no, è quel ragazzo di strada che abita nei bidoni davanti alla scuola… ahahaha no poverino…. Comunque diciamo che è un tipo… che non sa proprio che fare; diciamo che usa un po’ del suo tempo a dipingere - di sicuro non quadri - su muri, treni, ovunque ci sia un po’ di spazio per lasciare il suo zampino. Beh, bando alle ciance, passiamo ai fatti: solo per voi (si fa per dire) l’ho intervistato… e l’INTER HA VINTO LA COPPA ITALIA… E VAI!!!! Chi sei? Presentati. Sono Shake, vengo da Guastalla e dipingo da circa 6, 7 anni ormai … Come e quando hai iniziato? Mah… Nel ’99 ho cominciato a fare le prime firme con i pennarelli, ma ho aspettato fino al 2000 per fare il primo pezzo a spray. A farmi incominciare è stata l’influenza della musica rap (Fabri Fibra, Joint del peso netto di una libra, Sai perché, Porti sfiga) e i pochi writers che avevano troppo stile nello riempire l’ex hall of fame delle Piscine di Guastalla (FLAT ONE KING), ma devo ringraziare Ant se ho preso la cosa seriamente, perché è stato lui a guidarmi e a spiegarmi il writing ed a presentarmi ai writers più potenti della provincia. Da cos’è nato il nome «Shake»? Si può dire che è stato puramente casuale! Il primo ad insegnarmi a taggare è stato un mio compagno di classe (Bella Loks), così in classe Facciamo mente locale su alcune parole di cui nemmeno io conosco il significato… HALL OF FAME: muro legale dove dipingono i migliori della zona TAGGARE: deriva da tag, che vuol dire «firma», il nome che copre la vera identità, come Batman… CREW: gruppo di writers che dipingono insieme TOY: incapace, inetto Una delle creazioni di Shake provavo a scrivere tutto ciò che mi passava per la mente. Un giorno in un compito di inglese ho sbagliato il verbo shake, le lettere mi piacevano e così… il resto è storia! Che superficie preferisci dipingere? Beh, ovviamente i treni, sono la cosa più figa per vari motivi: è lì che è nato tutto! L’infinità di modelli, il tuo nome gira e poi conosci un casino di gente quando ti sposti per farli, anche se fare murate, studiare megasfondi, etc… rimane sempre una figata! Dipingi da solo o con altri? In questo periodo dipingo quasi sempre con Kram aka Koka, ma ho dipinto praticamente con tutti i writers della zona. Con loro faccio parte anche di due crews: «I soliti porci» (I.S.P.), con Koka e Ant, e «Ho dei problemi» (H.D.P.), crew più importante della provincia, nata nel ’96 come «Hijo de puta» e che ha cambiato parecchi elementi; l’ultima formazione, oltre a me, comprende Ant, Koka, Lyra, Cizio, Grumo e Fokruin (l’unico a non essere di Reggio). Il writing è preso seriamente nella Bassa? No, per niente, anzi viene preso alla leggera. Qualsiasi bambino che si trova un pennarello in mano si sente in grado di fare una tag, ma non è così semplice e in questo modo la zona si riempie di toys che non sanno neanche che c***o stanno facendo. Vuoi fare dei saluti? Sì, certo. Saluto te, che mi hai rotto con ‘sta intervista… e mi hai fatto sentire decisamente fico; saluto tutti quelli che a scuola sanno chi sono, Ramon, Flatone (la Vecchia Guardia Royal Master regnano!!!), Ant, Koka, Lyra, Cizio, Dokruin, Grumo (stammi bene), Vyno, Evyl, Rame Reyz-Ramzee, Neko, Duccio e Migio (stay stoned) e Ned; saluto la Denise, altrimenti mi sta addosso (scherzo), mentre mando … in bagno la Vpg, la Vbss e tutte quelle sigle che non vogliono dire niente, Lima e tutti i toys che lo seguono … Bimbiiiii???!!! Tornate a truccare i motorini: YO SHAKE RULES. Che simpaticone, eh? Ora basta, è ora di salutarci, Ciaooo! Pio (Ciao Vale!) Numero 2 Il Giorn@linkio - 5 Che differenza c’è? Fighetti vs. Sfattoni I Fighetti L’ANGOLO DEL COSTUME In tutto il mondo la società è devastata dalle differenze. Esiste chi realmente è diverso, cioè di cultura e religione; e chi solo nell’apparenza o nei modi di fare, come accade esattamente nella nostra scuola. Nel nostro istituto esistono molti gruppi di ragazzi diversi sia nel modo di vestire che nel modo di pensare, ma i “gruppi” più evidenti sono i fighetti e gli sfattoni: proviamo ad analizzarli. Quasi tutti i ragazzi fighetti passeggiano con aria altezzosa, parlano prevalentemente di scuola e di politica e … sono pieni di soldi. I sabati sera cercano sempre il modo di spendere più soldi possibile; le ragazze vestite D&G o Gucci, truccate e con aria arrogante, sfilano davanti ai tuoi occhi atteggiandosi, ma alla fine non ti prendono in considerazione a meno che tu non abbia una SLK con tanto di bancomat. I ragazzi, vestiti Armani o Richmond, puliscono la macchina il sabato pomeriggio in modo da non sfigurare il sabato sera; passano un’ora e mezza davanti allo specchio consumando mediamente un barattolo di gel ogni fine settimana. La sera frequentano locali economicamente “pericolosi”; si tratta di quei locali trendy e all’ultimo “grido” che una persona normalissima può solo sognare di entrarci una volta nella sua vita. Le coppiette passano i sabati sera a fumare Marlboro e offrire da bere a tutti, tanto per far notare il loro benessere finanziario. Ascoltano musica “house & derivate” e seguono le regole imposte dalla società malata. Infatti sono ossessionati dalle marche di vestiti e di qualsiasi altro oggetto, proposti dalle pubblicità che gli impone la nostra società e, soprattutto le ragazze, sono fissate sull’aspetto fisico, facendosi mille manie guardando i corpi quasi perfetti delle modelle che diventano per loro un chiodo fisso. Molte persone li invidiano, pensando di non essere perfetti come loro, ma bisogna ricordarsi Mentre i veri sfattoni sono, purtroppo, in continua diminuzione, stanno lasciando sempre più spazio ai loro diretti concorrenti: gli sfattoni figli di papà. Il cane, come sapete, è il miglior amico dell’uomo ed i puri sfattoni lo sanno meglio di chiunque altro. Emanano un odore un po’ ambiguo: un misto tra alcool e sudore; hanno i capelli arruffati, generalmente lunghi, in segno di ribellione. Sono nomadi, e nel loro tempo libero passano le loro giornate in giro per le città. Si spostano soli e indisturbati, sebbene adocchiati da tutti. Sono anarchici o di sinistra; si fidano di tutti: pacifisti, non si bloccano a mostrare quei sentimenti interiori che spesso provano. Mettono in mostra il loro oscuro e incompreso lato interiore, talvolta facendo elemosina per i corridoi ma sempre con il sorriso sulle labbra; liberi dalle catene di questa società, sono alla ricerca dell’isola che non c’è, ed è forse per questo che la nostra società poco sognatrice li esclude. Esteriormente simili ai veri sfattoni si manifestano, invece, esagerati e vuoti gli sfattoni figli di papà, molto presenti nella nostra scuola: hanno i capelli lunghi, a volte rasta, mettono pantaloni di marca e profumano di deodorante. Economicamente sono in continuazione che il vestito non fa il monaco. Un consiglio? Annuire sempre alle loro battutine sarcastiche, non essere grezzi specialmente con le ragazze, e non emettere in loro compagnia rutti e altri atteggiamenti puramente non sofisticati. I sabati sera cercano sempre il modo di spendere più soldi possibile; seguono le regole imposte da una società malata Gli Sfattoni finanziati dal papà, che lavora dalla mattina alla sera. Frequentano locali e pub dove si esibiscono gruppi “punk & rock” dal vivo. Spesso sono depressi, inseguono sempre nuovi svaghi, nuovi divertimenti senza mai accontentarsi. Nota dolorante di questa categoria è appunto il fatto di avere tutto; ma il tempo passa per tutti e purtroppo un giorno anche gli sfattoni figli di papà si accorgono che il loro tutto era in realtà il loro niente. Gloria, Rosy, Giada e Ele 6 - Il Giorn@linkio LA A HEC BAC DEL L SEL RUS Numero 2 Al Russell si canta in coro e si “otia” È iniziato quest’anno, in via sperimentale, il progetto del coro presso il nostro istituto. L’ha ideato la prof.ssa Patrizia Vezzani, coordinatrice delle attività musicali all’interno della scuola. Gli incontri, iniziati nel mese di marzo, si tengono a scuola tutte le sere dalle ore 20 e 30 alle ore 22: a partecipare non sono solo studenti ed insegnanti, ma anche personale amministrativo, ausiliario e familiari. Il repertorio è vario e divertente, i testi si scelgono insieme e sono giovanili. Principale obiettivo del progetto è creare momenti di incontro positivi tra le varie componenti presenti a scuola; ci sarà pure spazio per i concerti, come avverrà in occasione dell’assemblea di fine anno. Si auspica poi, attraverso altri settori artistici (come la danza etnica), di elaborare nuove possibilità di comunicazione. Sempre Patrizia Vezzani è responsabile di un progetto importante, che coinvolge vari studenti del liceo delle scienze sociali. «Oggi − spiega − manca nella nostra zona il riconoscimento alla figura dell'operatore culturale, professione per la quale i nostri ragazzi hanno le competenze». L’occasione è venuta dal concorso «Bella coopia», promosso da Lega Coop: i partecipanti dovevano elaborare un progetto da realizzare con la gestione di una cooperativa. Il gruppo del Russell si chiama Otia (nel senso latino di «tempo libero» per gli svaghi colti) e punta ad ideare FOCUS Biblioteca: incontro con Eugenio Baracchi Da 15 mesi la biblioteca d’istituto sta subendo importanti trasformazioni, che l’hanno arricchita di importanti servizi; nello stesso tempo i ragazzi hanno iniziato a familiarizzare con il bibliotecario, Eugenio Baracchi. Persona dall’esperienza poliedrica, Baracchi ha insegnato nuoto per 20 anni nelle scuole di Reggio, per poi passare all’italiano per gli extracomunitari. La prima esperienza bibliotecaria è durata quasi 4 anni: «Mi chiesero di occuparmi della biblioteca del liceo classico Ariosto – spiega – che allora era la seconda di Reggio, quanto a numero di volumi». Il patrimonio fu ricatalogato e valorizzato (specie i classici latini e greci) ed Eugenio arrivò a conoscere a menadito ogni angolo della biblioteca. Al suo lavoro a Guastalla è arrivato dopo altre esperienze scolastiche (tecnico informatico a Novellara per 4 anni) e legate al mondo dello sport (di nuovo tecnico di nuoto, presidente di una cooperativa che gestiva impianti sportivi e forniva servizi e consulenze, direttore del club sportivo Giardino di Carpi). Da quando Eugenio è nella nostra scuola, molto è stato fatto per aumentare e migliorare i servizi a disposizione dei ragazzi (che hanno contribuito di persona, facendo i turni per l’apertura del sabato mattina). «Attualmente – ricorda – la biblioteca del Russell ospita circa 9mila volumi, disposti secondo il sistema Dewey». Una volta completata la classificazione elettronica, si auspica di inserire la eventi culturali valorizzando le risorse del territorio. Gli studenti hanno censito tutte le associazioni ed enti della zona attivi in ambito culturale (musica, teatro, danza, arte, ma anche sport): tutto ciò allo scopo di progettare manifestazioni di vario genere, mettendo «in rete» i soggetti e fornendo consulenze: un gruppo di alunni, infine, si occupa di far conoscere le iniziative, occupandosi dell’ufficio stampa e del sito internet. L’idea dei ragazzi non ha vinto il concorso, ma il progetto sarà comunque realizzato. Come primo incarico, la cooperativa ha organizzato l’accoglienza per gli studenti tedeschi, a Guastalla per uno scambio culturale; ora tocca sempre ai ragazzi allestire l’assemblea d’istituto dell’8 giugno. Daniela Gisondi e Eleonora Angeli biblioteca scolastica nel circuito delle biblioteche reggiane. Gli ambienti destinati al servizio sono stati del tutto riorganizzati, ampliando gli spazi disponibili: la sala degli scaffali ospita ora anche le postazioni internet per i ragazzi, mentre la seconda stanza è a tutti gli effetti un nuovo spazio riunioni, adatto ad attività scolastiche e culturali. Tra le iniziative promosse, vanno segnalati gli incontri con l’autore (organizzati dalla prof.ssa Gloria Panizzi), che permettono agli studenti di conoscere da vicino personaggi legati alla scrittura. «Si sta soprattutto cercando – conclude Baracchi – di creare occasioni di dibattito culturale, sfruttando pure anniversari di artisti o personaggi storici: un po’ come si è fatto per il compleanno di Beethoven, esponendo la sua maschera, prestataci dal prof. Flaviano Scorticati». Gamma83 Numero 2 Il Giorn@linkio - 7 SPORT:GIORNATA DELL’ATLETICA La “Giornata dell’Atletica” si è svolta mercoledì 24 maggio all’anello di atletica di Guastalla. Hanno partecipato tanti ragazzi dell’Istituto Russell, dimostrando un incredibile senso di sportività. Le gare sono cominciate verso le 9.00, tuttavia il ritrovo con l’appello era fissato per le 8.00. Le condizioni atmosferiche erano perfette: il cielo era nuvoloso, per questo i concorrenti – non essendo disturbati dai raggi solari – hanno potuto dare il meglio di sé. Le prime gare ad essersi svolte sono state il lancio del disco femminile (biennio e triennio assieme), salto in alto femminile (anch’esso con biennio e triennio uniti), getto del peso maschile (biennio) e salto in lungo femminile; a seguire, tutte le altre gare: i CORSA M. 100 biennio femminile CORSA M. 100 triennio femminile BIANCHINI STEFANIA 2A BENASSI SARA CALEFFI ANDREA 1T VICCARI GRASSI ELISA 1M BENATTI CORSA M. 100 triennio maschile MAIONE FURLANI 3S ALBERTO 1D FEDERICA 3F FONTANESI GIANLUCA 1D SARA 3S FRODA' G 1G CRISTIANO 4G PACCHIARINI FABIANA 5I DANIEL 3L CORSA M. 1000 biennio maschile CORSA M. 100 biennio maschile ZANIBONI CORSA M. 1000 biennio femminile PANIZZI nomi dei vincitori sono riportati nelle classifiche riportate in questa pagina. La conclusione della manifestazione è avvenuta alle 12.00 circa: la mattina è terminata con le premiazioni dei concorrenti vincitori Terminata la cerimonia ed i festeggiamenti, gli atleti hanno potuto lasciare il campo sportivo. Stefano Mazzoni CORSA M. 1000 triennio femminile 2B BRESSI CANTARELLI VERONICA 2B BERNI 1A FRANCESCA CORSA M. 1000 triennio maschile BARBARA 4B MESSORI VERONICA 4G SIMONAZZI NICOLETTA 3D LANCIO DISCO BIENNIO FEMM. CHINELLO NICOLA 2L NEGRI ALESSANDRO 3B BORGHI ERICA 2F SCARAVELLI ALESSANDRO 1E IOTTI STEFANO 3L BETTONI LAURA 1E EMBERRU 2I DALLASTA PAOLO 4B DONDI ELISA 1E VINCENT LANCIO DISCO TRIENNIO FEMM. BENATTI ELEONORA LANCIO DEL DISCO Biennio Maschile 3D BARBIERI CARAMASCHI ELISA 4D FILOSA SIMONAZZI 3D MANOTTI VALERIA GETTO PESO BIENNIO FEMM. LANCIO DEL DISCO Triennio Maschile 3I KOVAL DMITRO 2B SALVATORE 4G PANIZZI MATTEO 2G MANUEL 4I MAZZONI STEFANO 2I GETTO PESO TRIENNIO FEMM. GETTO PESO BIENNIO MASCHILE MANFREDINI LISA 1E MORSELLI ELEONORA 3D FRANZESE CARMELO 2G FRANCIA ARIANNA 2F CARLINI ANNALISA 3F AIELLO M 1G BALSAMO ENRICA 1T ARTONI MARTINA 3F AGOLINI ALEX 2L GETTO PESO TRIENNIO MASCHILE SALTO IN ALTO BIENNIO FEMM. BERNARDELLI ALESSIO 4D ZANONI NICOLA 4G FAGIANA GIADA 1F PUGNAGHI ERIK 4I CARETTA VALENTINA 2F SALTO IN ALTO BIENNIO MASCH. SALTO IN ALTO TRIENNIO MASCH. SALTO IN ALTO TRIENNIO FEMM. ARTONI GLORIA 4D BARASCHI MARTINA 3F BRIONI 4B VALENTINA SALTO IN LUNGO BIENNIO FEMM. SINGH SUKHUIR 1I HASSANE SAHRAOUI 3Q FORNASARI CAMILLA 1A BRUNAZZI TOMMASO 1D PELLI RICCARDO 3L IORNINO DANIELA 2P ZAVATTINI MANUEL 2L GRAZIOLI RUGGERO 3B GOMES ELIDIANE 2P SALTO IN LUNGO TRIENNIO FEMM. SALTO IN LUNGO BIENNIO MASCH. BOCCEDA ARIANNA 3D ZIGARINI CASELLI VERONICA 4B SESSI ELENA 3S FRANCESCO SALTO IN LUNGO TRIENNIO MASCH. 1I CODELUPPI MATTEO 4I CAVICCHIOLI DAVIDE 2G IORI ANDREA 3I TEOPOMPI 2I ALLEGRETTI ANDREA 4D FRANCESCO Il Giorn@linkio Org a n i z z a z i one 1 PERIODICO DEGLI STUDENTI DELL’ISTITUTO «BERTRAND RUSSELL» DI GUASTALLA (RE) Un grazie sentito a: Cinzia Donatelli (che si è accorta che un giornalino mancava e l’ha voluto ricreare); Luca Bassi (che ha considerato l’impresa abbastanza folle per condividerla); tutti i ragazzi e le ragazze che, prima o dopo, hanno contribuito a riempire questi fogli, scrivendo di persona Dirigente: Valerio Messori ----Giornalista responsabile: Gabriele Maestri (Gamma83) Direttori: Lucia Grazia (Cinzia) Donatelli, Luca Bassi gli articoli o facendo le attività che hanno dato l’occasione di scriverli; chi ha stampato queste pagine, dandoci la possibilità di farle conoscere; tutti gli insegnanti che, leggendo per l’ennesima volta «riunione di redazione» sulla circolare, si sono visti sottrarre nuovamente i loro studenti alla lezione ed hanno Redazione: Greta Alessandri, Emiliano Andreoli, Eleonora Angeli, Giada Anselmi, Vincenzo Balsamo (Pio), Matteo Barbieri (Barbo), Elia Benassi, Alice Borghi, Patrizia Crimi, Davide Daolio, Rosy Di Betta, Francesca Ferruggia, Daniela Gisondi, Alessandra Leidi, Stefano Mazzoni, Hajar Mhaourik, Jacopo Mommarelli, Gloria Pizzetti. pazientato, (più o meno) sospirando; tutti coloro che, dopo aver scorso queste pagine, hanno apprezzato, criticato, ignorato o, più semplicemente, piegato meticolosamente e trasformato in aeroplanino; Quelli che rimarranno l’anno prossimo, perché sarebbe un peccato che tutto si concludesse qui … L’associazione Emergency fornisce assistenza medico-chirurgica gratuita e di alta qualità nelle zone di guerra, aiutando le vittime civili, specialmente contro le mine anti-uomo. Emergency ha anche il compito di promuovere, accanto al rispetto dei diritti umani, una cultura di pace e di solidarietà. L’associazione (indipendente, neutrale e apolitica), nata nel 1994, ha curato oltre 1.800.000 pazienti grazie ai contributi di cittadini, comuni, province e regioni. Per avere maggiori informazioni consulta il sito internet www.emergency.it, oppure rivolgiti al gruppo di Reggio (0522 555581).