2006 2 - B. Russell

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2006 2 - B. Russell
Il Giorn@linkio
Numero 2
PERIODICO DEGLI STUDENTI DELL’ISTITUTO «BERTRAND RUSSELL»
Critica al
quadrato
Eccoci al secondo (nonché
ultimo) appuntamento con il
Giorn@linkio, frutto dell’impegno che alcuni ragazzi
ed insegnanti hanno profuso
negli ultimi mesi.
Questo numero si apre in
modo curioso: a marzo avevamo iniziato con una critica
all’impostazione della vita
d’istituto, stavolta proponiamo
addirittura una “critica al
quadrato”. Il primo articolo,
infatti, stigmatizza questo
stesso giornale, chiedendosi se
nella nostra redazione esista
davvero «la libertà di stampa
come nei giornali normali».
Ammesso (e non concesso)
che nelle testate che si trovano
in edicola la libertà esista
sempre e comunque, da parte
nostra non c’è alcun problema
a far conoscere e a girarvi
questo interrogativo. In un
testo di poche pagine, talora
misconosciuto, di nome Costituzione, c’è un preziosissimo
art. 21, in cui si pone la
«libertà di manifestazione del
pensiero»: abbiamo tutta l’intenzione di tenercelo caro.
Così, accanto alle attività
dell’istituto (dai successi teatrali allo sport), alla creatività
letteraria ed ad un’interessante
(e sincera) analisi di costume,
è giusto che qui trovi spazio
pure questa critica, anche se
rivolta a noi: con la speranza
che, l’anno prossimo, altre
persone siano invogliate a
scrivere su queste colonne, per
aumentare voci ed opinioni.
Gamma83
Giugno 2006
NO ALLA CRITICA?
Per questo nuovo numero del Giornalinkio i direttori ci avevano chiesto
di stilare un articolo su quelli che,
teoricamente, dovrebbero essere i
pregi del nostro istituto.
Il nostro team si è mobilitato per
creare un articolo che
spiegasse le differenze tra
il regolamento vigente e
alcune “regole democratiche” che potrebbero migliorare questa scuola.
Inaspettatamente, tuttavia, il nostro pezzo è stato
bocciato, tacciato d’essere «un altro
commento di critica gratuita».
Questa bocciatura, come un lampo
a ciel sereno, ci ha colti tutti impreparati, ma noi con sfolgorante spirito
d’iniziativa ci siamo rimessi nuovamente al lavoro.
A questo punto però ci siamo posti
alcune domande: quali sono i pregi
“seri” della nostra scuola? Perché ci
hanno bocciato un articolo che rappresentava il parere degli studenti?
Per questo motivo ci siamo posti
l’obiettivo di scrivere un
articolo di critica al nostro stesso giornale, chiedendoci: «Ma in questo
giornale esiste veramente
la “libertà di stampa” come nei giornali normali?».
D’altra parte, se ci viene
chiesto di fare un pezzo in cui citare i
pregi della nostra scuola, bisogna anche trovare qualcuno che sia disposto
a mostrarceli: noi però quel qualcuno
non l’abbiamo ancora trovato... come
mai secondo voi???
(Continua a pagina 2)
LA paura fa 90?
Con «La Luba» fa il pieno
Quello che si è svolto sabato 13
maggio 2006 è stato un vero e proprio “spettacolo coi fiocchi”. La paura
fa 90?, questo il titolo della commedia
rappresentata dai ragazzi del gruppo
teatrale «La Luba» dell’Istituto Russell
al teatro «Ruggero Ruggeri» di Guastalla. La serata era composta da 2
atti: il primo comprendeva le interpretazioni di Non è vero… ma ci credo e
La patente, mentre nel secondo atto
era rappresentato il testo di Non ti
pago! Tutti gli spettacoli messi in scena
avevano come tema centrale la sfortuna e i personaggi cercavano di scongiurarla, con effetti spesso esilaranti.
Non è vero… ma ci credo! è una com-
media di Peppino De Filippo, di cui è
protagonista il commendatore Gervasio Savastano, ricco industriale napoletano, prigioniero del demone della superstizione: egli regola la sua giornata
in base agli incontri o agli avvenimenti
fasti o nefasti che gli capitano. A suo
dire un dipendente è di malaugurio?
Lui cerca di allontanarlo. Un altro gli
porta fortuna? Cerca di farne un prezioso collaboratore: il tutto, ovviamente, è solo frutto di ossessive suggestioni.
Un giorno assume in azienda un
simpatico giovane, preparato ma gobbo: ciò rappresenta ai suoi occhi il
massimo della fortuna.
(Continua a pagina 2)
2 - Il Giorn@linkio
Numero 2
N O A L L A C R I T I C A ? (segue dalla prima)
Sfido io a trovare note positive
in un regolamento che ha il solo
scopo di reprimere ogni libertà
fondamentale; specie se le idee di
miglioramento ci sono e vengono
scritte chiaramente in un pezzo
che, come per magia, viene bocciato dai direttori.
Oltre al regolamento d’istituto
c’è però un altro problema, più
grave ed insidioso, che in 5 anni
ha portato sempre di più la scuola
pubblica prima verso il degrado e
l’anarchia e poi, ad una «dittatura
militaristica» in cui i diritti dello
studente vengono calpestati: la
riforma scolastica di Letizia Mo-
ratti.
Si tratta di una riforma che ha
tolto fondi alla scuola pubblica
per darli alla scuola privata, una
riforma contro cui è scesa in
piazza più della metà degli studenti e degli insegnanti del paese:
una riforma vergognosa che va
demolita!!!
Da ultimo: volete idee positive
per la scuola di domani? Basterebbe un po’ di educazione alla
differenza, alla vera solidarietà
verso tutti, all’antifascismo militante (non solo concettuale), l’educazione ai nostri diritti.
La scuola, che la Moratti voleva
trasformare in un istituzione che
insegna solamente un lavoro, deve ritornare come un tempo,
quando si insegnava la vera cultura generale: come dice Caparezza,
«solo con la cultura generale si
può capire quali sono i nostri diritti e si può imparare come difenderli»!!!
Meditate ragazzi, meditate: la
disobbedienza civile è un valore
di tutti. Ma non si può disobbedire senza sapere; quindi studiate la
cultura generale, scendete in piazza, scioperate, accordatevi … ma
fate qualcosa!!!!
Hajar, Barbo, Ali
«La Luba» fa 90 (e il pieno)
Bertolini tenterà d’incassare la
vincita, gli capiterà una disgrazia.
Dopo vari incidenti, Bertolini rinuncia al biglietto. Soddisfatto,
Quagliolo “ritira” la maledizione e
lascia che il giovane sposi Stella: la
vincita, dunque, resta in famiglia.
La commedia è stata davvero
emozionante: due ore di puro
divertimento, con la straordinaria
interpretazione di tutti gli attori
(molti dei quali alle prime armi),
cui va gran parte del merito, e le
belle scenografie preparate per lo
spettacolo. Un enorme merito va
comunque anche ai professori
Roberto Rinaldi , Evelina Ferrari,
e Maddalena Letari che hanno
aiutato i ragazzi a crescere
“professionalmente”.
Resta solo da dare ai commedianti un bel «in bocca al lupo»,
anzi, «in bocca alla luba»!
Stefano Mazzoni
e Jacopo Mommarelli
(Continua dalla prima pagina)
Inizierà invece da quel momento per il povero commendatore
una serie di comiche disavventure, che finiranno col matrimonio
della bella
figlia Rosina
col giovane
fortunato,
che si scoprirà
una persona
assai speciale.
La pirandelliana Patente, invece, ha
come protagonista il simpatico Rosario Chiarchiaro che,
dopo essersi querelato contro il
figlio del sindaco per diffamazione, cerca di ottenere da parte del
giudice D’Andrea la «patente», un
documento che affermi la sua
dote di iettatore: in questo modo
può ottenere dei risarcimenti da
parte della gente che in quei tempi lo scherniva. Dopo battibecchi
tra Chiarchiaro e D’Andrea, nel
finale morirà il cardellino del giudice: secondo lo iettatore è la
prova della sua sfortuna.
Nell’ultimo atto (Non ti pago!)
Ferdinando Quagliolo, gestore di
un banco lotto appassionato del
gioco, ma eterno perdente, caccia
di casa in malo modo Bertolini,
un suo impiegato sempre vincente, in visita
amorosa a
sua
figlia
Stella.
Il
giovane
annuncia di
aver vinto
addirittura
una quaterna avuta in
sogno proprio
dal
defunto padre di Ferdinando. Il
padrone gli ruba il biglietto perché, a suo avviso, il padre ha
sbagliato persona: il giovane abita
nell’ex appartamento della famiglia Quagliolo. Dopo
discussioni col parroco
e liti con la famiglia,
accompagnate da un
colpo di pistola verso
Bertolini, Quagliolo
rende il biglietto, ma
lancia una maledizione
davanti al ritratto del
padre: ogni volta che
Numero 2
Il Giorn@linkio - 3
Giorn@linkio C u l t u r a
Una scuola da favola
Chi di noi, certe mattine, non è
crollato nel banco per il sonno? A
chi non piacerebbe sentirsi raccontare una “dolce e tenera” fiaba invece che sorbirsi una “barbosa” lezione di italiano o matematica?
Vi chiederete se sono una pazza
visionaria, ma non è un sogno, perché è ACCADUTO!!! Tre intere
ore ad ascoltare fiabe inventate da
noi, selezionatissimi studenti del
Russell, per il progetto sulla fiaba e
la favola intitolato «C’era una volta…».
L’ 8 aprile, nel nostro istituto, si è
svolto l’incontro conclusivo con la
professoressa Manuela Bellodi, venuta a parlarci delle fiabe moderne
e classiche. Per quell’occasione era
stato chiesto alle classi partecipanti
al progetto (1°N, 1°M, 1°O, 1°P) di
scrivere una fiaba o una favola scegliendo tra alcune possibilità: inventare una fiaba di sana pianta,
riscriverne una nota (raccontandola
da un altro punto di vista) o preparare una “insalata di fiabe e favole”
scegliendole tra quelle più famose.
Dal cappello a cilindro sono emerse quattro bellissime OPERE
DI SCRITTURA CREATIVA, storie genuinamente auteeeeeentiche
(magari si potrebbe chiudere la nostra school per trasformarla nella casa
editrice «Bellodi & Students»… Meglio non esagerare con i sogni: però
potrebbe essere una proposta, no?).
Le quattro fiabe inventate s’intitolano: La storia di Ariel e Quasimodo
(della mitica 1°N), Pinetto alla ricerca
dell’alga branchia (ancora le mitiche
della 1°N), La bambola (1°O e 1° M)
e La banconota della vita (1^P). Quest’ultima, per euforica e unanime
acclamazione, è stata la più apprezzata dagli studenti partecipanti al
progetto. E ora, ladies and gentlemen,
in anteprima per i lettori del
Giorn@linkio la fiaba vincitrice.
Hajar M.
La banconota della vita
(elaborata dalla classe 1°P)
C’era una volta un multimiliardario che si
ritrovò improvvisamente povero e abbandonato dalla moglie, la quale, in un biglietto,
aveva lasciato scritto: «Sono scappata col
giardiniere: lui ha tutto ciò che tu non
hai! La tua casa e i tuoi soldi sono con
me, rinchiusi in una capsula. Addio!»
Passarono i giorni e l’uomo cadde in una
forte crisi depressiva che di giorno in giorno si
aggravava sempre più. Per fortuna accanto a
lui erano rimasti i tre figli. Un giorno il più
grande, sapendo che esisteva una «banconota
della vita» che avrebbe fatto guarire il padre
ridandogli la ricchezza perduta, decise di
partire per andarla a prendere, anche se si
trovava sul Sole. Il ragazzo diede la notizia
al padre, ma questi, sapendo dove si trovava
la banconota, non fu molto d’accordo. Dopo
tante perplessità l’uomo alla fine si convinse.
Il ragazzo, mentre si preparava per affrontare il viaggio, pensava che se avesse trovato la
banconota sarebbe stato il preferito del padre
e quindi, un giorno, tutti i soldi sarebbero
passati a lui. Inizio, così, il suo viaggio nello
spazio. Lungo il suo cammino incontrò un
nano robot che gli chiese dove stesse andando,
il giovane rispose, in modo molto arrogante,
che non era affar suo sapere dove si stesse
dirigendo. Così il nano robot, trovandolo
molto maleducato, gli lanciò una maledizione
incollandolo per sempre a uno degli anelli di
Saturno.
Il secondo figlio, vedendo che il fratello non
tornava, chiese al padre se poteva partire.
Anche lui, essendo molto egoista, pensò più
ai soldi che al vecchio genitore. Partì e incontrò il nano robot che gli chiese dove si stesse
recando. Il ragazzo, come aveva fatto il fratello maggiore, rispose maleducatamente.
Allora il nano robot, rendendosi conto che
anche lui era un tipo arrogante, lo appiccicò
per sempre a un stella. Il figlio minore, profondamente diverso dagli altri, non vedendoli
tornare, chiese al padre di partire per cercare
i fratelli e la banconota, poiché era seriamente preoccupato per la salute del padre. Anche
a lui capitò di incontrare il robot che gli fece
la stessa domanda: «Dove ti stai recando?».
Il ragazzo, però, con modi più gentili gli
rispose: «Mio padre è depresso perché è stato
tradito da mia madre, che ci ha lasciato
senza casa e senza soldi. I miei fratelli sono
già partiti per cercare una banconota magica,
ma ancora non sono tornati. Tu li hai per
caso visti passare di qua?» . Il nano rispose:
«Li ho visti: adesso uno si trova sugli anelli
di Saturno, l’altro su una delle tante stelle.
Ho lanciato loro una maledizione perché mi
hanno trattato male e sono stati molto egoisti; tu, però, con me sei stato gentile e voglio
darti qualcosa per aiutarti». Il nano gli diede
una chiave fatta d’acqua per aprire il cancello di fiamme che si trovava sul Sole. Così
quando finalmente arrivò al cancello lo aprì,
come gli era stato detto.
All’entrata
vide
«Il padre non
una bella principescredeva ai suoi
sa che si chiamava
occhi; sentì dentro Soleila che chiese al
cosa stesse
una felicità enorme ragazzo
cercando. Lui guarpensando che
dandola negli occhi
se ne innamorò e le
poteva tornare
ricco come prima» rispose con molta
gentilezza e timidezza che stava cercando la banconota della
vita. La ragazza gli disse: «Io ti aiuterò a
trovarla solo se tu troverai l’uomo giusto per
mia zia». Lui accettò di aiutarla e così la
principessa lo condusse sulla Luna: era lì che
si trovava la zia Miluna. Il ragazzo prese
una sfera magica dove fece vedere a Miluna
suo padre e per lei fu subito un colpo di fulmine. La principessa, vedendo che a sua zia
era ritornato il sorriso, diede la banconota al
ragazzo.
Tutti tornarono sulla Terra dal padre e
appena arrivati gli diedero la banconota. Lui
non credeva ai suoi occhi; sentì dentro una
felicità enorme pensando che poteva tornare
ricco come prima. Poi vide una donna che
non aveva mai visto prima, così chiese al
figlio chi fosse e lui gli raccontò della principessa e di sua zia che si era innamorata del
padre vedendolo nella sfera. Anche il padre
se ne innamorò: la banconota ormai non gli
serviva più, perché aveva trovato l’amore
della vita e così la diede in beneficenza. Il
ragazzo fece la proposta di matrimonio alla
principessa che lei, felice, accettò.
Così tutti si sposarono e vissero felici e
contenti sul Sole… ma ancora oggi, se si
guarda il cielo, si possono notare i due fratelli, ancora prigionieri della maledizione.
4 - Il Giorn@linkio
Numero 2
Le interviste del Giorn@linkio
SHAKE, l’imbianchino
Signore e signori, ladies and gentlemen ecco a voi…
uno che il pennello non sa nemmeno da che parte
si tiene. RULLO DI TAMBURI PER … SHAKE!!
Oh yeah!
Ma chi sarà mai costui? Io non lo conosco… ma
no, è quel ragazzo di strada che abita nei bidoni
davanti alla scuola… ahahaha no poverino…. Comunque diciamo che è un tipo… che non sa proprio che fare; diciamo che usa un po’ del suo tempo
a dipingere - di sicuro non quadri - su muri, treni,
ovunque ci sia un po’ di spazio per lasciare il suo
zampino.
Beh, bando alle ciance, passiamo ai fatti: solo per
voi (si fa per dire) l’ho intervistato… e l’INTER
HA VINTO LA COPPA ITALIA… E VAI!!!!
Chi sei? Presentati.
Sono Shake, vengo da Guastalla e
dipingo da circa 6, 7 anni ormai …
Come e quando hai iniziato?
Mah… Nel ’99 ho cominciato a
fare le prime firme con i pennarelli,
ma ho aspettato fino al 2000 per
fare il primo pezzo a spray. A farmi
incominciare è stata l’influenza
della musica rap (Fabri Fibra, Joint
del peso netto di una libra, Sai perché, Porti sfiga) e i pochi writers che
avevano troppo stile nello riempire
l’ex hall of fame delle Piscine di Guastalla (FLAT ONE KING), ma
devo ringraziare Ant se ho preso la
cosa seriamente, perché è stato lui
a guidarmi e a spiegarmi il writing
ed a presentarmi ai writers più potenti della provincia.
Da cos’è nato il nome «Shake»?
Si può dire che è stato puramente
casuale! Il primo ad insegnarmi a
taggare è stato un mio compagno di
classe (Bella Loks), così in classe
Facciamo mente locale su alcune
parole di cui nemmeno io conosco il
significato…
HALL OF FAME: muro legale
dove dipingono i migliori della zona
TAGGARE: deriva da tag, che vuol
dire «firma», il nome che copre la
vera identità, come Batman…
CREW: gruppo di writers che dipingono insieme
TOY: incapace, inetto
Una delle creazioni di Shake
provavo a scrivere tutto ciò che mi
passava per la mente. Un giorno in
un compito di inglese ho sbagliato
il verbo shake, le lettere mi piacevano e così… il resto è storia!
Che superficie preferisci dipingere?
Beh, ovviamente i treni, sono la
cosa più figa per vari motivi: è lì
che è nato tutto! L’infinità di modelli, il tuo nome gira e poi conosci
un casino di gente quando ti sposti
per farli, anche se fare murate, studiare megasfondi, etc… rimane
sempre una figata!
Dipingi da solo o con altri?
In questo periodo dipingo quasi
sempre con Kram aka Koka, ma
ho dipinto praticamente con tutti i
writers della zona. Con loro faccio
parte anche di due crews: «I soliti
porci» (I.S.P.), con Koka e Ant, e
«Ho dei problemi» (H.D.P.), crew
più importante della provincia, nata
nel ’96 come «Hijo de puta» e che
ha cambiato parecchi elementi;
l’ultima formazione, oltre a me,
comprende Ant, Koka, Lyra, Cizio,
Grumo e Fokruin (l’unico a non
essere di Reggio).
Il writing è preso seriamente
nella Bassa?
No, per niente, anzi viene preso
alla leggera. Qualsiasi bambino che
si trova un pennarello in mano si
sente in grado di fare una tag, ma
non è così semplice e in questo
modo la zona si riempie di toys che
non sanno neanche che c***o stanno facendo.
Vuoi fare dei saluti?
Sì, certo. Saluto te, che mi hai rotto
con ‘sta intervista… e mi hai fatto
sentire decisamente fico; saluto
tutti quelli che a scuola sanno chi
sono, Ramon, Flatone (la Vecchia
Guardia Royal Master regnano!!!),
Ant, Koka, Lyra, Cizio, Dokruin,
Grumo (stammi bene), Vyno, Evyl,
Rame Reyz-Ramzee, Neko, Duccio
e Migio (stay stoned) e Ned; saluto
la Denise, altrimenti mi sta addosso (scherzo), mentre mando … in
bagno la Vpg, la Vbss e tutte quelle
sigle che non vogliono dire niente,
Lima e tutti i toys che lo seguono
… Bimbiiiii???!!! Tornate a truccare
i motorini: YO SHAKE RULES.
Che simpaticone, eh? Ora basta, è
ora di salutarci, Ciaooo!
Pio (Ciao Vale!)
Numero 2
Il Giorn@linkio - 5
Che differenza c’è?
Fighetti vs. Sfattoni
I Fighetti
L’ANGOLO
DEL COSTUME
In tutto il mondo la società è devastata dalle differenze. Esiste chi realmente è diverso,
cioè di cultura e religione; e chi solo nell’apparenza o nei modi di fare, come accade
esattamente nella nostra scuola. Nel nostro istituto esistono molti gruppi di ragazzi
diversi sia nel modo di vestire che nel modo di pensare, ma i “gruppi” più evidenti
sono i fighetti e gli sfattoni: proviamo ad analizzarli.
Quasi tutti i ragazzi fighetti
passeggiano con aria altezzosa,
parlano prevalentemente di scuola e di politica e … sono pieni di
soldi. I sabati sera cercano sempre il modo di spendere più soldi
possibile; le ragazze vestite D&G
o Gucci, truccate e con aria arrogante, sfilano davanti ai tuoi occhi atteggiandosi, ma alla fine
non ti prendono in considerazione a meno che tu non abbia una
SLK con tanto di bancomat. I
ragazzi, vestiti Armani o Richmond, puliscono la macchina
il sabato pomeriggio in modo da
non sfigurare il sabato sera; passano un’ora e mezza davanti allo
specchio consumando mediamente un barattolo di gel ogni
fine settimana.
La sera frequentano locali economicamente “pericolosi”; si
tratta di quei locali trendy e all’ultimo “grido” che una persona normalissima può solo sognare di
entrarci una volta nella sua vita.
Le coppiette passano i sabati
sera a fumare Marlboro e offrire
da bere a tutti, tanto per far notare il loro benessere finanziario.
Ascoltano musica “house & derivate” e seguono le regole imposte dalla società malata. Infatti
sono ossessionati dalle marche di
vestiti e di qualsiasi altro oggetto,
proposti dalle pubblicità che gli
impone la nostra società e, soprattutto le ragazze, sono fissate
sull’aspetto fisico, facendosi mille
manie guardando i corpi quasi
perfetti delle modelle che diventano per loro un chiodo fisso.
Molte persone li invidiano,
pensando di non essere perfetti
come loro, ma bisogna ricordarsi
Mentre i veri sfattoni sono, purtroppo, in continua diminuzione,
stanno lasciando sempre più spazio ai loro diretti concorrenti: gli
sfattoni figli di papà. Il cane, come
sapete, è il miglior amico dell’uomo ed i puri sfattoni lo sanno
meglio di chiunque altro. Emanano un odore un po’ ambiguo: un
misto tra alcool e sudore; hanno i
capelli arruffati, generalmente
lunghi, in segno di ribellione.
Sono nomadi, e nel loro tempo
libero passano le loro giornate in
giro per le città. Si spostano soli e
indisturbati, sebbene adocchiati
da tutti. Sono anarchici o di sinistra; si fidano di tutti: pacifisti,
non si bloccano a mostrare quei
sentimenti interiori che spesso
provano. Mettono in mostra il
loro oscuro e incompreso lato
interiore, talvolta facendo elemosina per i corridoi ma sempre
con il sorriso sulle labbra; liberi
dalle catene di questa società,
sono alla ricerca dell’isola che
non c’è, ed è forse per questo
che la nostra società poco sognatrice li esclude. Esteriormente
simili ai veri sfattoni si manifestano, invece, esagerati e vuoti gli
sfattoni figli di papà, molto presenti nella nostra scuola: hanno i
capelli lunghi, a volte rasta, mettono pantaloni di marca e profumano di deodorante. Economicamente sono in continuazione
che il vestito non fa il monaco. Un
consiglio? Annuire sempre alle
loro battutine sarcastiche, non
essere grezzi specialmente con le
ragazze, e non emettere in loro
compagnia rutti e altri atteggiamenti puramente non sofisticati.
I sabati sera
cercano sempre il
modo di spendere
più soldi
possibile; seguono
le regole imposte
da una società
malata
Gli Sfattoni
finanziati dal papà, che lavora
dalla mattina alla sera. Frequentano locali e pub dove si esibiscono gruppi “punk & rock” dal vivo.
Spesso sono depressi, inseguono
sempre nuovi svaghi, nuovi divertimenti senza mai accontentarsi. Nota dolorante di questa
categoria è appunto il fatto di
avere tutto; ma il tempo passa
per tutti e purtroppo un giorno
anche gli sfattoni figli di papà si
accorgono che il loro tutto era in
realtà il loro niente.
Gloria, Rosy, Giada e Ele
6 - Il Giorn@linkio
LA
A
HEC
BAC
DEL
L
SEL
RUS
Numero 2
Al Russell si canta in coro e si “otia”
È iniziato quest’anno, in via sperimentale, il progetto del
coro presso il nostro istituto. L’ha
ideato la prof.ssa Patrizia Vezzani, coordinatrice delle attività
musicali all’interno della scuola.
Gli incontri, iniziati nel mese
di marzo, si tengono a scuola
tutte le sere dalle ore 20 e 30 alle
ore 22: a partecipare non sono
solo studenti ed insegnanti, ma
anche personale amministrativo,
ausiliario e familiari. Il repertorio
è vario e divertente, i testi si scelgono insieme e sono giovanili.
Principale obiettivo del progetto è creare momenti di incontro
positivi tra le varie componenti
presenti a scuola; ci sarà pure spazio per i concerti, come avverrà
in occasione dell’assemblea di
fine anno. Si auspica poi, attraverso altri settori artistici (come la
danza etnica), di elaborare nuove
possibilità di comunicazione.
Sempre Patrizia Vezzani è responsabile di un progetto importante, che coinvolge vari studenti
del liceo delle scienze sociali.
«Oggi − spiega − manca nella
nostra zona il riconoscimento
alla figura dell'operatore culturale, professione per la quale i nostri
ragazzi hanno le competenze».
L’occasione è venuta dal concorso «Bella coopia», promosso
da Lega Coop: i partecipanti dovevano elaborare un progetto da realizzare con
la gestione
di una cooperativa. Il gruppo del
Russell si chiama Otia (nel senso
latino di «tempo libero» per gli
svaghi colti) e punta ad ideare
FOCUS Biblioteca:
incontro con Eugenio Baracchi
Da 15 mesi la biblioteca d’istituto sta subendo importanti trasformazioni, che l’hanno arricchita di
importanti servizi; nello stesso
tempo i ragazzi hanno iniziato a
familiarizzare con il bibliotecario,
Eugenio Baracchi.
Persona dall’esperienza poliedrica, Baracchi ha insegnato nuoto per 20 anni nelle scuole di Reggio, per poi passare all’italiano per
gli extracomunitari. La prima esperienza bibliotecaria è durata
quasi 4 anni: «Mi chiesero di
occuparmi della biblioteca del
liceo classico Ariosto – spiega –
che allora era la seconda di
Reggio, quanto a numero di
volumi». Il patrimonio fu
ricatalogato e valorizzato (specie i
classici latini e greci) ed Eugenio
arrivò a conoscere a menadito
ogni angolo della biblioteca.
Al suo lavoro a Guastalla è
arrivato dopo altre esperienze
scolastiche (tecnico informatico a
Novellara per 4 anni) e legate al
mondo dello sport (di nuovo
tecnico di nuoto, presidente di
una cooperativa che gestiva
impianti sportivi e forniva servizi
e consulenze, direttore del club
sportivo Giardino di Carpi).
Da quando Eugenio è nella nostra scuola, molto è stato fatto
per aumentare e migliorare i servizi a disposizione dei ragazzi
(che hanno contribuito di persona, facendo i turni per l’apertura
del sabato mattina).
«Attualmente – ricorda – la
biblioteca del Russell ospita circa
9mila volumi, disposti secondo il
sistema Dewey». Una volta
completata la classificazione
elettronica, si auspica di inserire la
eventi culturali valorizzando le
risorse del territorio.
Gli studenti hanno censito tutte le associazioni ed enti della
zona attivi in ambito culturale
(musica, teatro, danza, arte, ma
anche sport): tutto ciò allo scopo
di progettare manifestazioni di
vario genere, mettendo «in rete» i
soggetti e fornendo consulenze:
un gruppo di alunni, infine, si
occupa di far conoscere le iniziative, occupandosi dell’ufficio
stampa e del sito internet.
L’idea dei ragazzi non ha vinto
il concorso, ma il progetto sarà
comunque realizzato. Come primo incarico, la cooperativa ha
organizzato l’accoglienza per gli
studenti tedeschi, a Guastalla per
uno scambio culturale; ora tocca
sempre ai ragazzi allestire l’assemblea d’istituto dell’8 giugno.
Daniela Gisondi
e Eleonora Angeli
biblioteca scolastica nel circuito
delle biblioteche reggiane.
Gli ambienti destinati al servizio
sono stati del tutto riorganizzati,
ampliando gli spazi disponibili: la
sala degli scaffali ospita ora anche
le postazioni internet per i
ragazzi, mentre la seconda stanza
è a tutti gli effetti un nuovo
spazio riunioni, adatto ad attività
scolastiche e culturali. Tra le
iniziative promosse, vanno
segnalati gli incontri con l’autore
(organizzati dalla prof.ssa Gloria
Panizzi), che permettono agli
studenti di conoscere da vicino
personaggi legati alla scrittura.
«Si sta soprattutto cercando –
conclude Baracchi – di creare
occasioni di dibattito culturale,
sfruttando pure anniversari di
artisti o personaggi storici: un po’
come si è fatto per il compleanno
di Beethoven, esponendo la sua
maschera, prestataci dal prof.
Flaviano Scorticati».
Gamma83
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Il Giorn@linkio - 7
SPORT:GIORNATA DELL’ATLETICA
La “Giornata dell’Atletica” si è
svolta mercoledì 24 maggio all’anello di atletica di Guastalla. Hanno partecipato tanti ragazzi dell’Istituto Russell, dimostrando un
incredibile senso di sportività.
Le gare sono cominciate verso
le 9.00, tuttavia il ritrovo con l’appello era fissato per le 8.00. Le
condizioni atmosferiche erano
perfette: il cielo era nuvoloso, per
questo i concorrenti – non essendo disturbati dai raggi solari –
hanno potuto dare il meglio di sé.
Le prime gare ad essersi svolte
sono state il lancio del disco femminile (biennio e triennio assieme), salto in alto femminile
(anch’esso con biennio e triennio
uniti), getto del peso maschile
(biennio) e salto in lungo femminile; a seguire, tutte le altre gare: i
CORSA M. 100 biennio femminile
CORSA M. 100 triennio femminile
BIANCHINI
STEFANIA
2A
BENASSI
SARA
CALEFFI
ANDREA
1T
VICCARI
GRASSI
ELISA
1M
BENATTI
CORSA M. 100 triennio maschile
MAIONE
FURLANI
3S
ALBERTO
1D
FEDERICA
3F
FONTANESI
GIANLUCA
1D
SARA
3S
FRODA'
G
1G
CRISTIANO
4G
PACCHIARINI FABIANA
5I
DANIEL
3L
CORSA M. 1000 biennio maschile
CORSA M. 100 biennio maschile
ZANIBONI
CORSA M. 1000 biennio femminile
PANIZZI
nomi dei vincitori sono riportati
nelle classifiche riportate in questa pagina. La conclusione della
manifestazione è avvenuta alle
12.00 circa: la mattina è terminata
con le premiazioni dei concorrenti vincitori Terminata la cerimonia ed i festeggiamenti, gli atleti
hanno potuto lasciare il campo
sportivo.
Stefano Mazzoni
CORSA M. 1000 triennio femminile
2B
BRESSI
CANTARELLI VERONICA
2B
BERNI
1A
FRANCESCA
CORSA M. 1000 triennio maschile
BARBARA
4B
MESSORI
VERONICA
4G
SIMONAZZI
NICOLETTA
3D
LANCIO DISCO BIENNIO FEMM.
CHINELLO NICOLA
2L
NEGRI
ALESSANDRO
3B
BORGHI
ERICA
2F
SCARAVELLI ALESSANDRO
1E
IOTTI
STEFANO
3L
BETTONI
LAURA
1E
EMBERRU
2I
DALLASTA
PAOLO
4B
DONDI
ELISA
1E
VINCENT
LANCIO DISCO TRIENNIO FEMM.
BENATTI
ELEONORA
LANCIO DEL DISCO Biennio Maschile
3D
BARBIERI
CARAMASCHI ELISA
4D
FILOSA
SIMONAZZI
3D
MANOTTI
VALERIA
GETTO PESO BIENNIO FEMM.
LANCIO DEL DISCO Triennio Maschile
3I
KOVAL
DMITRO
2B
SALVATORE
4G
PANIZZI
MATTEO
2G
MANUEL
4I
MAZZONI
STEFANO
2I
GETTO PESO TRIENNIO FEMM.
GETTO PESO BIENNIO MASCHILE
MANFREDINI LISA
1E
MORSELLI ELEONORA
3D
FRANZESE
CARMELO
2G
FRANCIA
ARIANNA
2F
CARLINI
ANNALISA
3F
AIELLO
M
1G
BALSAMO
ENRICA
1T
ARTONI
MARTINA
3F
AGOLINI
ALEX
2L
GETTO PESO TRIENNIO MASCHILE
SALTO IN ALTO BIENNIO FEMM.
BERNARDELLI ALESSIO
4D
ZANONI
NICOLA
4G
FAGIANA
GIADA
1F
PUGNAGHI
ERIK
4I
CARETTA
VALENTINA
2F
SALTO IN ALTO BIENNIO MASCH.
SALTO IN ALTO TRIENNIO MASCH.
SALTO IN ALTO TRIENNIO FEMM.
ARTONI
GLORIA
4D
BARASCHI MARTINA
3F
BRIONI
4B
VALENTINA
SALTO IN LUNGO BIENNIO FEMM.
SINGH
SUKHUIR
1I
HASSANE
SAHRAOUI
3Q
FORNASARI
CAMILLA
1A
BRUNAZZI
TOMMASO
1D
PELLI
RICCARDO
3L
IORNINO
DANIELA
2P
ZAVATTINI
MANUEL
2L
GRAZIOLI
RUGGERO
3B
GOMES
ELIDIANE
2P
SALTO IN LUNGO TRIENNIO FEMM.
SALTO IN LUNGO BIENNIO MASCH.
BOCCEDA
ARIANNA
3D
ZIGARINI
CASELLI
VERONICA
4B
SESSI
ELENA
3S
FRANCESCO
SALTO IN LUNGO TRIENNIO MASCH.
1I
CODELUPPI
MATTEO
4I
CAVICCHIOLI DAVIDE
2G
IORI
ANDREA
3I
TEOPOMPI
2I
ALLEGRETTI
ANDREA
4D
FRANCESCO
Il Giorn@linkio
Org a n i z z a z i one
1
PERIODICO DEGLI STUDENTI
DELL’ISTITUTO «BERTRAND RUSSELL»
DI GUASTALLA (RE)
Un grazie sentito a:
Cinzia Donatelli (che si è accorta che un giornalino
mancava e l’ha voluto ricreare);
Luca Bassi (che ha considerato l’impresa abbastanza
folle per condividerla);
tutti i ragazzi e le ragazze che, prima o dopo, hanno
contribuito a riempire questi fogli, scrivendo di persona
Dirigente: Valerio Messori
----Giornalista responsabile: Gabriele Maestri
(Gamma83)
Direttori: Lucia Grazia (Cinzia) Donatelli,
Luca Bassi
gli articoli o facendo le attività che hanno dato l’occasione di scriverli;
chi ha stampato queste pagine, dandoci la possibilità di
farle conoscere;
tutti gli insegnanti che, leggendo per l’ennesima volta
«riunione di redazione» sulla circolare, si sono visti sottrarre nuovamente i loro studenti alla lezione ed hanno
Redazione: Greta Alessandri, Emiliano Andreoli,
Eleonora Angeli, Giada Anselmi, Vincenzo
Balsamo (Pio), Matteo Barbieri (Barbo), Elia
Benassi, Alice Borghi, Patrizia Crimi, Davide
Daolio, Rosy Di Betta, Francesca Ferruggia,
Daniela Gisondi, Alessandra Leidi, Stefano
Mazzoni, Hajar Mhaourik, Jacopo Mommarelli,
Gloria Pizzetti.
pazientato, (più o meno) sospirando;
tutti coloro che, dopo aver scorso queste pagine, hanno apprezzato, criticato, ignorato o, più semplicemente,
piegato meticolosamente e trasformato in aeroplanino;
Quelli che rimarranno l’anno prossimo, perché sarebbe
un peccato che tutto si concludesse qui …
L’associazione Emergency fornisce assistenza
medico-chirurgica gratuita e di alta qualità
nelle zone di guerra, aiutando le vittime
civili, specialmente contro le mine anti-uomo.
Emergency ha anche il compito di promuovere,
accanto al rispetto dei diritti umani, una
cultura di pace e di solidarietà.
L’associazione (indipendente, neutrale e
apolitica), nata nel 1994, ha curato oltre
1.800.000 pazienti grazie ai contributi di
cittadini, comuni, province e regioni.
Per avere maggiori informazioni consulta il
sito internet www.emergency.it, oppure rivolgiti al gruppo di Reggio (0522 555581).