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32. La strada l 5. I LUOGHI DELLA MUSICA
La musica hip hop in Italia
Il rap in Italia
Fabri Fibra.
Anche in Italia la cultura hip hop conosce una larga diffusione e in particolare il rap influisce
su svariati aspetti dell’industria dell’intrattenimento: d’altra parte basta accendere il televisore
o entrare in un negozio di dischi per rendersene conto. Sebbene in Italia il fenomeno hip hop
si sia affermato solamente di recente, esso è già presente negli anni Ottanta. La musica rap
proveniente dagli Stati Uniti d’America viene prima ascoltata con ammirazione e successivamente ricreata dai ragazzi italiani. Alfiere di questa prima diffusione è Jovanotti, che però
dell’hip hop fa conoscere solo gli aspetti più esteriori. In genere la lingua in cui viene cantato
il rap in quegli anni rimane l’inglese e in Italia l’hip hop resta la riproduzione di una cultura
molto distante dalla realtà che vive la maggior parte dei giovani.
Nei primi anni Novanta la situazione va mutando, grazie soprattutto al sorgere delle posse,
vale a dire gruppi di persone unite da un ideale o da una passione comune che agiscono per lo
più all’interno di centri sociali. Con le posse prende forma un rap cantato in italiano a forte
sfondo politico-sociale, che ha avuto il suo impulso principale in città come Bologna, Roma e
Milano. Ma se si esclude qualche brano di Onda rossa posse e di Isola posse all stars, il rap in
Italia tarda a raggiungere il successo e un’autentica popolarità, forse proprio a causa dei testi
impegnati. Nel 1996 il brano Aspettando il sole di Neffa richiama per la prima volta l’attenzione del mercato discografico, consentendo così anche a diversi MC della scena rap italiana di
farsi conoscere da un pubblico più vasto: è il caso, ad esempio di Kaos One, di Bassi Maestro,
dei Sangue Misto o di Frankie Hi-NRG MC. La scena hip hop italiana all’inizio del nuovo secolo si presenta sostanzialmente divisa fra chi propone un tipo di rap disimpegnato, caratterizzato da testi facili e basi orecchiabili (fra questi gli Articolo 31, i Gemelli Diversi e Fabri
Fibra) e chi al contrario punta tutto sulla qualità e originalità dei testi cantati, nel tentativo di
emanciparsi dal modello americano e dare vita a un rap nostrano (Club Dogo, Cor Veleno,
Inoki). In questa direzione vanno segnalati anche i numerosi interpreti che propongono testi
cantati in dialetto: fra i più attivi e originali segnaliamo i napoletani Co’ Sang e Aléa.
© 2010 RCS Libri S.p.A., Milano - R. Deriu - A. Pasquali - M. Ventura - MUSICA INTORNO edizione mista