20160820_StatSports_Summit_London_2016_1di2

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Il presente riassunto è stato realizzato da Darragh Connolly per Juventus FC.
In occasione del lancio del suo nuovo prodotto GPS (APEX), StatSports ha organizzato un convegno
scientifico in esclusiva per le Società che attualmente utilizzano il loro sistema “VIPER”. L’obiettivo del
convegno è stato quello di condividere la modalità secondo la quale i GPS vengono utilizzati all’interno
dei vari Club clienti per monitorare la condizione fisica e promuoverne un utilizzo finalizzato ad incidere
sulla stessa.
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1. Come integrare i dati dei GPS nella riatletizzazione - Matt Taberner (Head of Sport
Science, Everton FC)
L’utilizzo dei dati GPS è fondamentale nel programmare e monitorare il rientro dall’infortunio e riportare
l’atleta ai suoi massimi livelli (sia in termini di velocità che di intensità di lavoro svolto).
L’allenamento del calcio è tendenzialmente “caotico” per natura e bisogna guidare i giocatori perché
possano arrivare a completare esercitazioni con la palla, raggiungendo anche il 94% della velocità massima
personale.
Il processo deve essere progressivo, passando da esercizi lineari a corse multi-direzionali, inserendo
quindi i cambi di direzione, fino ad arrivare a movimenti ed interazioni determinati da altri giocatori che
vengono coinvolti nell’allenamento dell’infortunato; da poche corse ad alta intensità si passa a lavori più
esplosivi.
Si può prevedere la distribuzione di esercitazioni su distanze maggiori con segnali sia visivi che acustici,
riducendo il numero di lavori standardizzati ed introducendone altri con un grado imprevedibilità
maggiore, più simili a quelli che il giocatore affronterà negli allenamenti di gruppo e in partita.
L’analisi del meccanismo dell’infortunio (es. la modalità e tipologia di movimento che ha causato
l’infortunio muscolare) è importante per inserire questi tipi di movimenti specifici all’interno del recupero
attivo.
Bisogna provare ad incorporare e integrare altri giocatori nella fase finale della riatletizzazione,
aumentando il numero di variabili e il coinvolgimento del giocatore rientrante, con movimenti specifici
con la palla, interazione con avversari ed un tasso tecnico più elevato. Esercitazioni svolte a massima
intensità sono difficili da raggiungere in situazioni di 1 contro 1. L’obiettivo è di ricreare situazioni simili
o anche più intense della gara, in particolar modo inserendo accelerazioni e decelerazioni, per assicurarsi
che il giocatore non venga eccessivamente stressato dal rientro in gruppo o al primo impegno ufficiale.
A conferma di ciò spesso i giocatori non raggiungono le stesse intensità (elevate) della riatletizzazione
nelle prime 2 settimane dopo la reintegrazione nel gruppo.
Nell’iter rieducativo risulta importante introdurre dei lavori con un’ampiezza del passo di corsa
maggiore; i lavori effettuati con una falcata ampia hanno un effetto preventivo sugli infortuni
agli ischio crurali. Inoltre è consigliato misurare la forza isometrica dei bicipiti femorali, il rate of force
development (la variabile più influenzata da un infortunio) e il picco di forza esprimibile, oltre alle
asimmetrie tra l’arto destro e il controlaterale prima del rientro post-infortunio.
StatSports Summit, Wembley 2016
Figura 1. Modalità di gestione dei carichi e delle tipologie di proposte nelle varie fasi della riatletizzazione
Esempio di controllo/descrizione dell’allenamento considerando più variabili, dalla variabilità (control) e intensità della
sessione a dati quantificabili con l’utilizzo di Cardio e GPS (es. FC, HMLD, Accelerazioni/decelerazioni). Verde =
leggero, Giallo = Medio, Rosso = Intenso
2. L’utilizzo di dati GPS e dati soggettivi per la prevenzione degli infortuni - Tom Allen
(Head of Sport Science, Aston Villa FC)
I lavori sulla prevenzione degli infortuni sono un elemento importantissimo per i Club perché oltre
all’indisponibilità dei giocatori si aggiungono i costi di gestione elevati (circa £380000 per ogni infortunio
in una squadra di Premier League). Numerose ricerche hanno evidenziato come una minor incidenza di
infortuni sia legata a ad un maggior punteggio in classifica a fine stagione (Hagglund et al., 2013) o miglior
piazzamento (Eirale et al., 2012).
Un concetto molto importante è che le lesioni muscolari non sono frutto di sfortuna (come ogni tanto
viene riportato dai media), ma il risultato di UNO SQUILIBRIO TRA IL CARICO DI
ALLENAMENTO ED IL RECUPERO.
Gli infortuni di tipo muscolare sono legati allo “stress”, più un giocatore è stressato più ha un’incidenza
di infortunio elevato.
Dunque, bisogna provare a quantificare il livello di stress per poterne prevedere le conseguenze, per
esempio tramite: valutazioni psicometriche, session RPE, Training Load e GPS. L’RPE è un mezzo
semplice ed efficace che risulta fortemente correlato con le altri variabili di intensità; variazioni di RPE
individuale o discrepanze tra i dati GPS e la percezione soggettiva del giocatore possono segnalare
preventivamente casi da approfondire.
Sport Science Juventus
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StatSports Summit, Wembley 2016
Qual è l’evento più stressante per i giocatori? La partita. Partendo dall’analisi dei dati ottenuti in gara si
può intervenire sulla modulazione dei carichi durante la settimana di allenamento, sia a livello individuale
che collettivo.
Di fondamentale importanza è la distinzione che c’è tra VALORE ASSOLUTO e VALORE
RELATIVO; il valore assoluto è l’osservazione del dato indipendentemente dal ruolo e dalla qualità del
giocatore, mentre il valore relativo tiene in considerazione il dato nel rispetto delle capacità prestative
individuali (anche definite dal ruolo, esterno vs difensore centrale).
Tabella 1. Esempio pratico di allenamento
Dall’osservazione della tabella sopra-proposta si mette in evidenza l’importanza dell’individuazione del
modello prestativo. Osservando i dati assoluti (a sinistra) si può dedurre facilmente come il giocatore 1
abbia svolto un lavoro fisico maggiore rispetto al giocatore 2 (+100m di alta intensità), ma l’analisi di
questi dati dal punto di vista “relativo” (a destra) evidenzia come in realtà il giocatore 2 abbia svolto un
lavoro fisico maggiore se viene preso come riferimento il lavoro svolto in gara. Quest’analisi è stata
possibile grazie alla conoscenza dei parametri di riferimento individuali.
Parametri di riferimento per l’individuazione dei livelli di “Stress”
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Fisici: Distanza Totale, Distanze sopra determinate soglie di velocità (es. >15km/h o >20km/h)
Cardiovascolari: tempo trascorso sopra l’85% della FC massima
Neuromuscolari: dati di carico
Meccanici: Accelerazioni e Decelerazioni
Metabolici: misurazione della Potenza Metabolica
Questi dati vengono riportati su un report giornaliero, facendo riferimento sia ai valori totali
dell’allenamento sia in relazione all’intensità per minuto delle esercitazioni. Conseguentemente alla
strutturazione del report si procede con l’archiviazione dei dati in un database societario.
Questo lavoro risulta determinante per pianificare le sedute di allenamento ed i carichi di lavoro al quale
deve essere sottoposta la squadra e ogni singolo giocatore. Il lavoro di programmazione dovrebbe essere
svolto in collaborazione stretta tra Staff Tecnico e Medico all’interno della riunione organizzativa
settimanale. In questa riunione dovrebbero essere evidenziate le situazioni dei singoli, in particolar modo
di quelli ad alto rischio d’infortunio.
Un riassunto plurisettimanale (3, 6 o 8 settimane) del rischio di infortunio individuale dei giocatore
permette anche di evidenziare i giocatori che si stanno “spostando” nelle classificazioni.
Messaggio finale: l’obiettivo pratico è di aumentare le capacità fisiche dei giocatori mantenendo sempre
un occhio vigile sui giocatori evidenziati a rischio (cercando di non dover far loro saltare degli allenamenti)
e portandoli a migliorare nella tolleranza dello stress per permetter loro di affrontare al meglio le esigenze
di una partita.
Sport Science Juventus
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