Internet of Things - Corso di Laurea in Ingegneria Informatica
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Internet of Things - Corso di Laurea in Ingegneria Informatica
Università degli studi di Napoli Federico II Facoltà di Ingegneria Elaborato nale in Ingegneria Informatica Internet of Things Relatore Candidato Prof. Antonio Picariello Francesco Lucci matr. N46000516 Anno Accademico 2011/2012 Indice Introduzione 1 1 L'internet delle Cose 4 1.1 Varie interpretazioni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 6 1.2 WoT e IoT a confronto . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 8 2 L'evoluzione 10 2.1 Il mondo è l'indice . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 2.2 Portare il mondo on line 2.3 Prendere il controllo del mondo 2.4 Lasciare che le cose parlino tra loro 2.5 Lasciare che le cose diventino intelligenti . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 3 Tecnologie alla base dell'internet delle cose 3.1 3.2 3.3 11 11 12 13 15 16 Radio Frequency IDentication (RFID) . . . . . . . . . . . . . 16 3.1.1 Descrizione sica 17 3.1.2 RFID vs Bar Code . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 18 3.1.3 Applicazioni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 18 Controllo accessi automezzi . . . . . . . . . . . . . . . 19 Identicazione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 19 Logistica . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 20 Sicurezza sul lavoro . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 20 3.1.4 Standardizzazione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 20 IPv6 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 21 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 3.2.1 Formato del pacchetto . . . . . . . . . . . . . . . . . . 3.2.2 Integrazione tag RFID e IPv6 . . . . . . . . . . . . . . 22 22 Open Data e Semantic Web al servizio dell'interconnessione dei dati 3.3.1 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Open Data . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Linked Open Data (LOD) . . . . . . . . . . . . . . . . Resource Description Framework (RDF) I . . . . . . . . 23 24 24 25 Internet of Things 3.3.2 Semantic Web . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 26 Ontology Web Language (OWL) 27 . . . . . . . . . . . . 4 Privacy & Security 29 4.1 Privacy . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 29 4.2 Security 30 Conclusione Francesco Lucci . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 32 II Introduzione Il nostro mondo è in continua evoluzione, la tecnologia è in continua evoluzione e con essa il nostro modo di vivere. Sopratutto nel corso degli ultimi decenni siamo stati testimoni di una crescita tecnologica altamente esponenziale, che ha portato un radicale cambiamento nella nostra quotidianeità e nel modo in cui ci interfacciamo con il mondo che ci circonda. Basti pensare al web, la cui data di nascita viene comunemente indicata nel 6 agosto 1991, giorno in cui l'informatico inglese Tim Berners-Lee pubblicò il primo sito web, dando così vita al fenomeno www (World Wide Web, detto anche della tripla 1 w) , che oggigiorno conta milioni, se non miliardi, di utenti uniti da questo grande mantello globale che Internet rappresenta per noi. Il web nato inizialmente con funzionalità statiche, ovvero, con il principale scopo di mettere qualsiasi tipo di informazione in formato digitale e renderla così condivisibile, fù ben presto dotato di strumenti capaci di generare pagine HTML dinamiche, permettendo ai siti web di diventare vere e proprie applicazioni alla portata di singoli clienti e singole aziende (ad es. utilizzando dati estratti da un DataBase). Oggi viviamo quello che prende nome di Web 2.0, che ci permette di essere in comunicazione con tutto il mondo, attraverso strumenti quali blog, 1 Fonte: http://it.wikipedia.org/wiki/World_Wide_Web 1 Internet of Things forum, wiki, Facebook, Twitter,Myspace , eccetera, garantendo un elevato livello di interazione tra l'utenza e il sito. Il web, come tutto ciò che ci circonda, evolve velocemente grazie alle idee di brillanti ricercatori, arteci dei cambiamenti che stiamo vivendo e di quelli davanti a cui ci troveremo in futuro. Le strade sono molteplici e non necessariamente discordanti tra loro: Database web Finalizzato a rendere il web simile a un grande database, caratterizato da una moltitudine di dati liberi e di facile accesso, anche da parte di applicazioni che non siano browser. Segni del desiderio di rendere questo progetto reale sono dati dall'enorme diusione dei 2 3 Cloud Computing (iCloud ) e dei servizi di Storage (Dropbox , Win4 dows Live SkyDrive ) che ci permettono di caricare i nostri le online e quindi disponibili al download ovunque ci troviamo (connessione permettendo). 3D web Una possibile evoluzione in cui si abbandona l'idea di pagina e ci si immerge in uno spazio tridimensionale, interattivo, attraverso l'uso di un avatar digitale. Sviluppi di questi concetti, anche se in maniera 5 più ludica, sono già stati ottenuti con Secondlife Il web semantico 6 e PlaystationHome . Finalizzato alla trasformazione del web, in un ambiente dove è possibile pubblicare non più solo documenti, ma anche informazioni relative ad essi (Metadati), in un formato adatto alla interrogazione, interpretazione ed elaborazione automatica. In tal modo, grazie ai metadati, si contribuirebbe alla costruzione e alla condivisione della conoscenza, in modo da mettere in connessione i contenuti presenti sul Web attraverso ricerche e analisi automatiche basate sul signicato, attraverso l'uso del semplice linguaggio naturale. Queste sono solo alcune delle idee che si sta tentando di sviluppare e che vengono gradualmente proposte all'utenza. In armonia con l'evoluzione del Web, la stessa tecnologia che lo supporta sta cambiando, modicando noi e il paesaggio che ci circonda. La connettività a banda larga sta sempre più riducendo i costi e i dispositivi stanno diventando sempre più potenti e più piccoli, dotati di una grande varietà di sensori. Il grande benecio qualitativo che la possibilità di connessione 2 https://www.icloud.com/ 3 https://www.dropbox.com/ 4 https://skydrive.live.com/ 5 http://secondlife.com/ 6 http://it.playstation.com/playstationhome/ Francesco Lucci 2 Internet of Things ha portato in questi oggetti è tale da far crescere l'idea dell' Things, Internet of ovvero una rete Internet predisposta ad accogliere un Web non più al servizio esclusivo dell'uomo, ma anche di numerosissimi dispositivi e, perché no, di tutto ciò che ci circonda. Nell'elaborato seguente quindi, tratterò della nascita di tale termine, del suo signicato e della sua evoluzione; descriverò le principali tecnologie che ci permetteranno di realizzare l'internet delle cose e le conseguenti possibili problematiche, riguardanti la violazione della privacy che quest'evoluzione rischia di comportare. Francesco Lucci 3 Capitolo 1 L'internet delle Cose Il termine Internet of Things (IoT) fu coniato per la prima volta da Kevin 1 Ashton, direttore esecutivo dell' Auto-ID center , come titolo di una presentazione fatta presso Procter & Gambel (P & G) 2 nel 1999. In un'intervista, risalente al 22 giugno 2009, rilasciata all'RFID JOURNAL, Ashton descrisse 3 ciò che per lui signica IoT : Oggi i computer e, di conseguenza, Internet sono quasi interamente dipendenti dagli esseri umani per ottenere informazioni. Quasi tutti i circa 50 petabyte (1024 terabyte) di dati disponibili su Internet sono stati elaborati e creati da esseri umani, il problema è che le persone hanno limitato il tempo, l'attenzione e la precisione, tutto ciò signica che non sono molto bravi a catturare i dati riguardanti le cose del mondo reale. Questo è un grosso problema. La nostra economia, la società e la sopravvivenza non si basano su idee o informazioni: sono basate su cose. Le idee e le informazioni sono importanti, ma le cose lo sono molto di più. Tuttavia, la tecnologia dell'informazione di oggi è così dipendente dai dati originati da persone, che i nostri computer si basano di più sulle idee, che sulle cose. Se avessimo computer in grado di raccogliere informazioni senza alcun aiuto da parte nostra saremmo in grado di monitorare e contare ogni cosa con una notevole riduzione di sprechi, perdite e costi.(1) Dal '99 questo paradigma ha continuato ad aermarsi e trovare diversi pos- 1 gruppo di ricerca nel campo della rete radio-frequency identication (RFID) gruppo è un complesso industriale di beni di consumo con sede a Cincinnati, Ohio (USA). 3 Fonte: http://www.rfidjournal.com/article/view/4986 2 Il Procter & Gamble 4 Internet of Things sibili sviluppi in progetti quali : Cooltown Un progetto il cui obbiettivo è quello di creare infrastrutture per il Nomadic Computing. Tale termine si riferisce con nomadic agli esseri umani che si spostano continuamente in città e per computing alla serie di servizi integrati con le entità del mondo sico, con i quali l'uomo in movimento entra in contatto tutti i giorni. Un'unione che sta ad indicare la visione di una città dove i cittadini, sempre connessi, sono in grado di comunicare e interagire con ogni cosa attraverso la rete. everything has a web page The Disappearing Computer È un progetto che come dice il nome stesso è nalizzato alla scomparsa del computer. Questa scomparsa è intesa: a livello sico con la miniaturizzazione dei dispositivi e la loro integrazione in altri manufatti di tutti i giorni e, a livello mentale, in quanto i dispositivi, anche se di grandi dimensioni, non vengono percepiti come computer, perchè integrati con l'ambiente come ad esempio nel caso di pareti interattive. Le tecnologie più profonde sono quelle che scompaiono. Esse si intrecciano nel tessuto della vita quotidiana no a divenire indistinguibili da essa(20) Cooperative Buildings L'unione di edilizia e informatica all'avanguardia per preogettare edici in grado di collaborare e comunicare tra loro, con gli utenti, abitanti e visitatori, fornendo servizi in maniera intelligente e auto-adattabile alle mutevoli situazioni che possono presentarsi. Nel 2005 il termine IoT viene menzionato in pubblicazioni come The Guardian, Scientic American e il Boston Globe, no ad essere oggetto di una relazione dell' International Telecomunication Union (ITU)4 Una nuova dimensione è stata aggiunta al mondo delle tecnologie dell'informazione e della comunicazione (TIC) : Internet of Things Secondo il Cisco Internet Business Solution Group (IBSG), l'Internet degli oggetti è nato tra il 2008 e 2009 quando gli oggetti, o le cose, connesse superarono il numero delle persone: 4 ITU è una delle agenzie specializzate delle Nazioni Unite Francesco Lucci 5 Internet of Things Come mostra il graco, si ipotizza, in base agli andamenti attuali, che tale crescita continui in maniera elevata, da raggiungere nel 2020 un numero di 6-7 dispositivi per singolo individuo connesso. Questi presupposti, hanno spinto numerose aziende a investire nelle tecnologie che possano rendere IoT realizzabile nel nostro immediato futuro. 1.1 Varie interpretazioni Il continuo lavoro di ricerca e sviluppo ha spinto numerose persone a comprendere meglio ciò che il termine Internet of Things signichi. Kevin Ashton, con l'Auto-ID Labs, esprimeva un punto di vista che si può denire Things Oriented, infatti l'attenzione era principalmente focaliz- zata sullo sviluppo degli Electronic Product Code (EPC) per sostenere l'uso diuso della tecnologia RFID e di creare gli standard globali per EPCglobal Network, un network che attraverso le componenti hardware (tag, reader) e software collega i singoli server/data base, con l'obbiettivo di garantire la tracciabilità e rintracciabilità dei prodotti e delle merci. Durante la riunione dell'ITU nel 2005 si propose un altro punto di vista, lontano dalla semplice tracciabilità e identicazione, ma inteso come il cambiamento di internet: Le cose hanno identità e personalità virtuali, che le permettono di operare in ambienti specici ed usare interfaccie intelligenti per connettersi e comunicare in contesti ambientale e sociali (5). (Smart Items) Il consortium CASAGRAS (9) propone una visione diversa dell'internet degli oggetti, intendendolo come un'infrastruttura globale che collega gli oggetti generici, sia virtuali che sici, in maniera tale da garantirne la diffusione indipendente e un elevato grado di autonomia per l'acquisizione di dati, il trasferimento degli eventi e l'interoperabilità. Questo punto di vista Francesco Lucci 6 Internet of Things permette una sorta di tramite tra la visone Things oriented e quella ternet oriented. In- Espressione di quest'ultimo è il punto di vista della IPSO (IP for Smart Objects) Alliance (9), che promuove l'Internet Protocol come la tecnologia di rete per connettere tutti gli oggetti al mondo e rendere così l'internet delle cose una realtà. Per rendere IoT una cosa reale, ovviamente si riscontrano numerose difcoltà pratiche. L'IP deve essere adattato e semplicato per poter essere applicato a qualsiasi oggetto. Il numero elevato di oggetti è quasi paragonato alla loro eterogeneità e, di conseguenza, le questioni relative a come rappresentare, conservare, interconnettere, ricercare e organizzare le informazioni generate dagli oggetti diventano molto impegnative. In questo contesto, le tecnologie semantiche ( Semantic Oriented) potrebbero svolgere un ruolo chiave in quanto possono orire (19): • soluzioni di modellazione appropriate per la descrizione delle cose; • soluzioni per il ragionamento sui dati generati dagli oggetti; • ambienti di esecuzione semantici; • architetture che ospitano i requisiti dell'internet degli oggetti; • un'infrastruttura scalabile di memorizzazione e di comunicazione. Riassumendo possiamo sottolineare l'esistenza di tre punti di vista: 1. Internet oriented 2. Things oriented 3. Semantic oriented Solo il loro sviluppo e la loro unione ci permetterà di rendere possibile la realizzazione dell'Internet delle cose.(3) Francesco Lucci 7 Internet of Things 1.2 WoT e IoT a confronto Molto spesso accade che il termine Internet of things sia legato a quello di Web of things attraverso una relazione di sinonimìa. Questo fenomeno è dovuto al comune errore di associare con la medesima relazione i termini di Internet e Web. In realtà i concetti di internet e web sono diversi e così la loro denizione: Internet È una rete telematica o più precisamente una rete di reti, che connette reti locali, reti metropolitane e reti geograche di carattere eterogeneo grazie ad un comune protocollo. Web Abbreviazione di World Wide Web (ampia ragnatela mondiale) è un sistema di navigazione ipertestuale supportato dalla rete telematica Internet, di cui costituisce uno dei servizi più visibili e di maggior successo. Quindi, come il web è un servizio reso possibile da internet, così il Web of things può essere incluso nell'enorme e complessa visione che caratterizza l'Internet delle cose. Più precisamente WoT è quella parte dell'IoT che vede gli oggetti attori di primo piano del Web, alla pari di tutte le altre risorse, come pagine, siti, applicazioni e social network, distaccandosi dalle problematiche inerenti ai diversi protocolli, ai tipi di linguaggi di comunincazione o sensori vari, proponendo accessibilità alle cose attraverso interfacce comuni. Come mostra la Figura a, un oggetto per essere abilitato all'internet delle cose è principalmente associato a funzionalità di rete (ad esempio, con un indirizzo IP), che lo identicano in modo univoco su Internet, invece per essere abilitato al web delle cose, occorre che alla connessione internet si associ un Server Web (Figura b ), in modo che possa esporre le sue capacità funzionali e non funzionali sul Web tramite HTTP.(16) Ricercatori hanno già incorporato server Web su oggetti con risorse limitate (ad esempio sensori, smart card)(10) rendendo il WoT realtà. Numerosi progressi sulle architetture basate su Web service REST, stanno propagando l'astrazione delle cose siche, Francesco Lucci 8 Internet of Things come i servizi sul web (Figura c ). Durante la World Wide Web Confonference del 2009 (WWW'09), alcuni ricercatori dimostrarono con successo la creazione di mash-up 5 basate com- pletamente su Web service REST; una ricerca, la loro, nalizzata al confronto di due modi di interfacciare dispositivi reali nel Web: 1. Web server incorporato in dispositivi 2. Collegamento di dispositivi a un server Web esterno proxy, come un gateway 5 In informatica un mash-up è un sito o un'applicazione web di tipo ibrido, cioè tale da includere dinamicamente informazioni o contenuti provenienti da più fonti. (http: //it.wikipedia.org/wiki/Mash-up) Francesco Lucci 9 Capitolo 2 L'evoluzione Internet è un'entità in continua evoluzione. Nata come Internet dei computer, negli ultimi anni si è trasformata nell' Internet delle persone attraverso la creazione di concetti quali il Social Web, in cui il contenuto viene creato e consumato dalle persone collegate. La tecnologia evolvendo ci permette di superare gli attuali limiti e passare al livello successivo, ovvero, l'Internet delle cose. Il processo evolutivo, tuttavia, avviene in maniera così graduale, da renderci poco coscienti dell'eettivo cambiamento che stiamo vivendo. Ripropongo le fasi dell'evoluzione dell'internet delle cose elaborata da Casaleggio Associati 1 nel 2011 (2). 1 Casaleggio Associati è una società Italiana nata nel 2004 con l'obbiettivo di sviluppare consulenza strategica di Rete per le aziende e di realizzare Rapporti sull'economia digitale 10 Internet of Things 2.1 Il mondo è l'indice L'insieme di informazioni su internet non è altro che un ammasso di dati inseriti dall'uomo, in forma digitale. Per poter essere denite informazioni, tali dati, devono essere seguiti da un signicato, una descrizione di ciò che essi rappresentano nel mondo reale. Una semplice descrizione per un oggetto, tuttavia, non è suciente a identicarlo e classicarlo in maniera univoca. Per tali motivi, la prima fase evolutiva dell'internet delle cose è focalizzata alla risoluzione di tali problematiche. Identicare un oggetto nel mondo reale è relativamente semplice, poichè lo vediamo, lo tocchiamo ed è presente nel nostro stesso piano sico; proprio per questi motivi si è pensato come soluzione, quella di utilizzare come mezzo per classicare e identicare le cose, lo stesso mondo reale. Il mondo è l'indice che utilizzeremo per classicare e identicare le cose che ci circondano.(2) Oggi, ad esempio, sempre più spesso si usa pubblicizzare attività commerciali, monumenti e altri oggetti che ci circondano su Google Maps e attraverso quest'enormi quantità di informazioni, reperibili da tutti, si stanno sviluppando applicazioni di realtà aumentata quali Scan Search 2 3 e Wikitude SDK , che ci permettono con i nostri cellulari di inquadrare ciò che ci circonda (monumento o negozio che sia) e ricevere, tramite la connessione, informazioni a riguardo. 2.2 Portare il mondo on line Ogni oggetto in commercio è dotato di un codice a barre, un mezzo di identicazione univoco utilizzato per la gestione del magazzino e del movimento delle merci. Data la semplicità di questo mezzo di identicazione e la grande diusione che ha ottenuto, si è sfruttato l'espediente come rampa di lancio 2 http://www.scansearch.com/wp7/ 3 http://www.wikitude.com/ Francesco Lucci 11 Internet of Things per portare il mondo online e avere avere un'ombra informativa di ogni oggetto, attraverso quanto è rappresentato nel codice. In quest'ultimo periodo si è avuta un'enorme diusione dei QR-code, una tipologia di codice a barre in grado di contenere circa 4000 caratteri alfanumerici e per tale motivo utilizzato per rappresentare veri e propri link di pagine web. L'invenzione del paradigma IoT da parte di Ashton, fù proprio per pubbliciz- 4 zare dei product code, che stava sviluppando all'Auto-ID Center del MIT nel Electronic Product Code (EPC), un sistema di identicazione globale degli articoli elettronici, basato su RFID (Radio Frequency Identication)5 . Oggigiorno questi tag RFID sono 1999. Precisamente svilupparono l' sempre più presenti in ogni oggetto e non solo, vengono utilizzati per il riconoscimento e tracciamento degli animali, inserendoli nei passaporti delle persone si è in grado di monitorarne l'identità anche a distanza. Il riconoscimento degli oggetti è in continua evoluzione e oltre all'utilizzo di codici o etichette si sono sviluppati programmi che identicano direttamente gli oggetti che ci circondano. Si usa Google Shopper i libri direttamente dalla copertina, con SoundHound 7 6 per identicare e Shazam 8 si pos- sono riconoscere testi musicali durante la loro trasmissione. L'evolvere della tecnologia ci permetterà, così, di riconoscere tutti gli oggetti unici presenti sulla terra e quelli prodotti in serie, se ssi per la loro posizione, se mobili attraverso un codice rilevabile a distanza. 2.3 Prendere il controllo del mondo Una volta in possesso delle informazioni sugli oggetti, possiamo controllarli e ottimizzarne l'utilizzo, come diceva Bacone: Sapere è Potere! . I miglioramenti che si possono ottenere in base alle informazioni che si ricavano dagli oggetti è enorme, basti pensare alle grandi aziende che attraverso il controllo e la gestione degli impianti, hanno ottenuto elevati risparmi in campo energetico e di conseguenza economico. Con l'internet degli oggetti 4 Massachusetts Institute of tecnology per l'identicazione e/o memorizzazione dati automatica di oggetti. 6 http://www.google.com/mobile/shopper/ 7 http://www.soundhound.com/ 8 http://www.shazam.com/ 5 Tecnologia Francesco Lucci 12 Internet of Things questo può essere esteso a ogni campo applicativo immaginabile, dal controllo dei consumi di acqua, luce e gas, al controllo del traco, tutte informazioni che ci permetteranno di vivere una vita più semplice e meglio gestita. Tantissimi progetti sono in fase di sviluppo o autorizzazione, ricordo tra questi l'applicazione per iPhone sviluppata per numerose città americane: Catch 9 the bus app , la quale permette di sapere, attraverso le informazioni ottenute da sensori montati su bus e fermate, dove sono i mezzi pubblici e l'ora esatta in cui arriveranno ad una data fermata. La digitalizzazione di informazioni provenienti da oggetti che utilizziamo tutti i giorni, può portare a beneci anche in termini di salute, ad esempio Withings, un'azienda che progetta, sviluppa e produce oggetti collegati 10 in rete , ha creato una bilancia wi e un tensiometro che ad ogni utilizzo registrano i dati rispettivamente di peso e pressione sanguigna, informazioni utili non solo all'utente, ma essendo registrate come una sorta di archivio personale, anche al medico enormemente facilitato nel suo lavoro. Informazioni accurate sulla posizione, lo stato e l'identità delle cose, ci consentono quindi, di prendere decisioni più intelligenti e provvedimenti opportuni in minor tempo e in maniera più eciente. 2.4 Lasciare che le cose parlino tra loro Numerose crature in tutto il mondo hanno scoperto, dopo anni di evoluzione e selezione naturale, che per battere la concorrenza bisogna collaborare. Questo è valido anche per le cose. Gli oggetti, predisposti in modo da poter interagire tra loro, per scambiare ed integrare i dati e azionarsi in base a determinati stimoli, possono svolgere i loro compiti in maniera autonoma e, di conseguenza rapida, garantendo un aumento delle prestazioni e dell'ecienza rispetto a modelli concorrenti. Proprio per essere competitive e riuscire a superare la concorrenza, le aziende stanno sviluppando sempre più le tecnologie che supportano la comunicazione tra gli oggetti, come i linguaggi M2M 11 , gli algoritmi di gestione eventi, lo sviluppo dei sensori, ecc. 9 http://catchthebusapp.com 10 http://www.withings.com/ 11 Machine to Machine (M2M) si riferisce alle tecnologie che permettono sia di sistemi wireless e cablata per comunicare con altri dispositivi della stessa abilità. Francesco Lucci 13 Internet of Things L'intercomunicazione può avvenire su tre distinti livelli di rete: Locale Permette la comunicazione di tutti gli ogetti di interesse posti nello stesso ambiente circoscritto. Numerosi progetti di Domotica vengono continuamente sviluppati e migliorati da aziende come IBM e Samsung, con lo scopo di permettere una comunicazione tra tutti gli oggetti di una casa controllando i consumi, i confort e soprattutto la sicurezza. Altri come Botanicalls 12 si occupano della gestione delle piante, le quali vengono dotate di un sensore che rileva il bisogno d'acqua della pianta e manda un messaggio (nelle fasi iniziali di questo progetto, tramite twitter) che può essere eventualmente rilevato dall'apparato di irrigazione. Globale Gli oggetti comunicano tra loro su scala mondiale senza l'uso di server intermediari. Night lamp 13 Un esempio tipico è quello che propone la Good , un set di lampade connesse alla rete che si accendono e si spengono seguendo l'andamento delle loro gemelle sparse per il mondo. Mista Gli oggetti possono comunicare tra loro a livello locale e poi inviare informazioni strutturate on-line. La Nike ha inserito dei sensori all'interno di alcuni suoi prodotti della serie NIKE+ 14 , che comunicano con l'app Nike+ Running 15 , in modo tale da elaborare dati quali consumo di calorie, distanza percorsa, durata dell'allenamento e successivamente condividerli online, con tutti gli altri appassionati di sport al mondo. 12 http://www.botanicalls.com/ 13 http://goodnightlamp.com/ 14 http://nikeplus.nike.com/plus/ 15 http://nikeplus.nike.com/plus/products/gps_app/ Francesco Lucci 14 Internet of Things 2.5 Lasciare che le cose diventino intelligenti Permettere alle cose di essere intelligenti rappresenta l'ultimo stadio dell'evoluzione tecnologica che stiamo vivendo. Con il maggiore sviluppo hardware e software, gli oggetti possono essere dotati sempre più di sensori e capacità di calcolo, in modo da diventare capaci di elaborare dati a velocità maggiori e sfruttando sosticati algoritmi riuscire a elaborare soluzioni, in base ai dati raccolti, che li portino ad avere una cosidetta intelligenza. Sveglie intelligenti suonano prima in caso ricevino informazioni riguardanti un rallentamento del traco, su un dato percorso; monitor cardiaci intelligenti contattano i medici allertandoli in base a peggioramenti dello stato di salute dei pazienti. La possibilità di elaborare informazioni ottenute attraverso l'interazione con gli altri oggetti (Object Generated Content - OGC ), permette l'esclusione dell'uomo dal processo informativo. Quest'ultimo, anche se in grado di costruire fantastiche macchine intelligenti, è sempre soggetto alla sua umanità e quindi a cali di attenzione e ad errori capaci di compromettere l'ecienza delle sue creazioni. Francesco Lucci 15 Capitolo 3 Tecnologie alla base dell'internet delle cose L'Internet of Things è una rivoluzione tecnologica che rappresenta il futuro del computing e delle comunicazioni e il suo sviluppo ha bisogno del sostegno di alcune delle tecnologie più innovative.(18) Come abbiamo visto precedentemente il dominio dell'internet delle cose è molto vasto, caratterizzato dall'unione di tre prospettive e realizzato con l'interazione di numerose tecnologie, a volte molto eterogenee tra loro. In questo capitolo il mio obbiettivo è mostrare le principali tecnologie che stanno permettendo lo sviluppo dell'IoT, descrivendone le proprietà e le principali caratteristiche, in modo da rendere chiara l'importanza del loro utilizzo nell'internet delle cose. 3.1 Radio Frequency IDentication (RFID) Uno degli elementi cardine dell'Internet of Things è senza dubbio la Radio frequency IDentication. Come dice il nome è uno strumento creato per identicare gli elementi utilizzando le onde radio. Un impiego simile a quello del semplice codice a barre, ma a dierenza di esso, il sistema RFID è anche in grado di tenere traccia degli elementi in tempo reale, per ottenere importanti informazioni sulla loro posizione e sul loro stato. Caratteristiche essenziali 1 per colmare il divario tra il mondo sico e quello dell'informazione. 1 La conoscenza che segue è data dalla lettura di numerosi documenti come: (11)(13)-(3)-(17); nonchè di ricerche sul web: http://it.wikipedia.org/wiki/RFID - http: //en.wikipedia.org/wiki/Radio-frequency_identification 16 Internet of Things 3.1.1 Descrizione sica Nello specico un sistema RFID è costituito da uno o più reader e diverse etichette RFID (o tag o Transponder)(11). Da un punto di vista sico un tag RFID è un piccolo dispositivo elettronico, composto da un microchip attaccato ad un'antenna (solitamente formata da un avvolgimento elicoidale di rame), montati su un substrato che li sostiene, che di solito è simile ad una etichetta adesiva(13). Il chip (grande pochi millimetri) è la parte intelligente costituita da una memoria e da un codice unico, il quale viene trasmesso tramite la spira risonante, all'apparato lettore che elaborerà i dati ricevuti. Esistono inniti tipi di tag RFID, alcuni dei quali standardizzati su bande di frequenza operative ben denite; possiamo riassumere i vari tipi di tag in quattro tipologie fondamentali: Etichetta RFID passiva Il termine passivo è attribuito per l'assenza di fonti di alimentazioni proprie. L'energia necessaria a trasmettere il proprio ID è ottenuta dal lettore, il quale emette un campo elettromagnetico/elettrico, che tramite il processo della induzione genera nell'avvolgimento elicoidale del tag, una tensione che alimenta il chip. Il chip così alimentato comunica tutte le sue informazioni, irradiandole tramite l'avvolgimento, verso il lettore. Generalmente in questo tipo di sistemi, il guadagno, dato dal rapporto tra potenza del segnale ricevuto dal lettore e la potenza del segnale trasmesso dal lettore stesso, è molto basso, ma grazie alle antenne direttive molto utilizzate dai lettori, l'ID tag può essere ricevuto correttamente all'interno di una copertura di pochi metri. La trasmissione può avvenire in diverse bande di frequenza che vanno dalla bassa frequenza (LF) a 124-135 kHz no a ultra-alte frequenze (UHF) a 860-960 MHz, che orono la copertura più ampia.(3) Etichetta RFID attiva Diversamente dalla passiva, è alimentata da una piccola batteria interna che gli consente di ottenere una copertura radio maggiore, anche se questo si ottiene a spese dei costi di produzione più elevati. Francesco Lucci 17 Internet of Things La necessità della batteria è correlata alla capacità di emettere segnali continui, ripetitivi nel tempo (segnali beacon o radiofaro), utilizzati per comunicare alle antenne circostanti la loro posizione. Il range di frequenze utilizzato è quello UHF, solitamente nella banda 433MHz (ISO/IEC 18000-7). Etichetta RFID semi-attiva È dotata di batteria che alimenta il chip ed il trasmettitore, in cui per risparmiare energia l'etichetta RFID è disattivata (power save mode ) e viene attivata tramite un ricevitore con la stessa tecnologia dei tag passivi. Quindi in assenza di interrogazioni, il tag può operare per tempi lunghi. Etichetta RFID semi-passiva È dotata di batteria usata solo per ali- mentare il microchip o apparati ausiliari (sensori), ma non per alimentare un trasmettitore, in quanto in trasmissione si comportano come un'etichetta RFID passiva. 3.1.2 RFID vs Bar Code La tecnologia RFID ha alcuni pregi rispetto alle tradizionali tecnologie dei codici a barre: 1. Si possono aggiungere informazioni sui chip in funzione della tipologia del chip: Read Only, Read and Write. 2. L'identicazione e la verica avvengono rapidamente, senza la necessità del contatto diretto o visione del chip (In questo modo può essere installato internamente alle cose). 3. La comunicazione può essere in chiaro o (a scapito della dimensione delle informazioni per singolo pacchetto inviato) cifrata. 3.1.3 Applicazioni Numerose aziende si sono interessate allo sviluppo di RFID, spinte dalle enormi potenzialità e possibilità che questa tecnologia porta con se. I campi di applicazine dei sensori RFID sono molteplici e molto vari tra loro. Riporterò 2 solo alcuni esempi pratici di come può essere utilizzato . 2 Molti di questi sono proposti da SOFTWORK SrL, azienda italiana specializata nell'istallazione delle tecnologie RFID (http://www.rf-id.it/casehistory/CaseStudy_ Attivi.htm) Francesco Lucci 18 Internet of Things Controllo accessi automezzi Con lo stesso principio utilizzato dal Telepass, si possono dotare i mezzi di un'azienda di Tag rilevabili da antenne, che controllano l'azionamento delle uscite. L'utizzo di chip del tipo Read e Write ore inoltre, la possibilità ai mezzi in uscita e/o entrata, di ricevere informazioni di servizio utili all'ottimizzazione dell'azienda. Identicazione L'inserimento di RFID passivi (e quindi poco ingombranti) all'interno degli oggetti come passaporti, tesserini riconoscimento o abbonamenti (es. la tessera del tifoso, per entrare allo stadio) permette il controllo delle persone in maniera rapida, eciente e senza il disagio di dovere inserire una tessera nei tornelli e quindi senza la necessità di installare i costosi tornelli stessi. L'identicazione degli animali, precedentemente eettuata con marchiature, tatuaggi o passaporti cartacei, può essere sostituita con l'utilizzo dei microscopici dispositivi RFID, che ci permettono di contenere informazioni 3 indispensabili come ad esempio : • Codice dell'animale, • Dati anagraci proprietario, • Aziende presso le quali l'animale è transitato, • Controlli veterinari a cui l'animale è stato sottoposto. 3 http://it.wikipedia.org/wiki/RFID#Identificazione_degli_animali Francesco Lucci 19 Internet of Things Logistica Anche il campo della logistica può trarre notevoli vantaggi. Identicare ogni contenitore o ogni scaale di magazzino con Tag, riduce gli errori nei prelievi e migliora l'identicazione. Lettori montati sui carrelli prelievo, possono leggere i codici autorizzando il prelievo ed aggiornando le quantità; altre antenne sse che coprono l'area del magazzino permettono di aggiornare l'inventario in tempo reale. Un concetto, questo, che può essere esteso sia per grandi imprese, che lavorano con enormi quantità merci e/o container (Box Tagging ), sia per le piccole e medie imprese interessati solo all'identicazione e all'inventario delle merci (Item Tagging ) Sicurezza sul lavoro L'identicazione e il tracciamento degli oggetti permette anche di aumentare la sicurezza sul lavoro. Dotando infatti gli operatori di tag, inserendoli ad esempio nel loro cartellino di riconoscimento, e dotando i mezzi potenzialmente pericolosi di rilevatori, si può fare in modo che questi ultimi arrestino il lavoro, in caso accertino la presenza di operatori nelle immediate vicinanze. Viceversa, i mezzi che richiedono la presenza continua di operatori specializati, per lavorare in sicurezza, potrebbero essere programmati per arrestarsi, qualora le antenne cessino di ricevere il segnale dei tag selezionati. 3.1.4 Standardizzazione L'enorme sviluppo della tecnologia RFID e la sua importanza per lo sviluppo dell'internet delle cose, ha reso necessaria una sua standardizzazione su aree quali: frequenza RFID e lettori-tag (tag-reader), protocolli di comunicazione, dati formati o immessi su tag ed etichette. Attualmente la standardizzazione è rallentata da iniziative frammentarie messe in atto da numerosi organismi, tra questi i più importanti sono: EPCglobal, ETSI 4 e ISO (3). EPCglobal (come già detto in precedenza) ha come ne quello di adottare un identicatore univoco per ogni tag: l'Electronic Product Code (EPC). 4 European Telecommunications Standards Institute Francesco Lucci 20 Internet of Things Per quanto riguarda la Commissione Europea, i suoi sforzi nel campo della standardizzazione RFID sono volti soprattutto all'ucializzazione dell' Informal working group on the implementation of the RFID. Quest'ultimo è composto da numerose parti interessate tra le quali ricordiamo il CEN (Comitato Europeo di Normalizzazione), che ha come ne quello di denire gli standard riguardanti gli oggetti sici (lettori, tag, sensori), infrastrutture di comunicazione, privacy e sicurezza relative RFID(17). ISO, diversamente, si concentra su aspetti più tecnici, come le frequenze impiegate, gli schemi di modulazione e i protocolli anti-collisione. 3.2 IPv6 La messa in rete degli oggetti è l'elemento cardine per lo sviluppo dell'Interent delle cose. La grande diusione e l'importanza che oggi si dà a questo paradigma è da attribuire sopratutto alle previsioni riguardanti il numero di apparecchi on-line nei prossimi anni (50 bilioni entro il 2020). Il numero incredibilmente elevato di elementi che accederà alla rete producendo e/o elaborando contenuti, produrrà non pochi problemi alle attuali politiche di indirizzamento della rete. Attualmente, il protocllo IPv4 identica ogni nodo della rete attraverso pacchetti a 4 byte e caratterizzati da uno spazio di indirizzamento limitato (32bit ⇒ 4.3 Mil di indirizzi possibili). Già ai nostri giorni, con la diusione di internet nel mondo, il numero di indirizzi IPv4 disponibili sta diminuendo rapidamente e si è dovuto ricorrere a mezzi quali il Network Address Translation (NAT), che consente ad un dispositivo di agire come intermediario tra Internet (rete pubblica) e una rete privata, in modo tale che un unico indirizzo IP può rappresentare un intero gruppo di computer. Francesco Lucci 21 Internet of Things IETF (Internet Engineering Task Force) Nei primi anni '90 l' diede inizio allo sviluppo dell'IPv6, successore dell'IPv4, scelta legata soprattutto al bisogno di risolvere i problemi dello spazio di indirizzamento. 3.2.1 Formato del pacchetto Il formato del pacchetto IPv6 è stato sviluppato in modo tale da: • includere protocolli che prima erano separati, come l'ARP (Address Resolution Protocol) ; • modicare automaticamente alcuni parametri di congurazione della rete, come per esempio il default gateway; • avere un header più semplice e soprattutto costante (40byte), eliminando campi dell'IPv4 come le opzioni, la checksum e i campi per gestire la frammentazione (non più consentita); • dare maggiore spazio di indirizzamento. Come mostrato dalla gura, gli indirizzi IPv6 sono espressi mediante 128 bit, quindi è possibile denire indirizzi 1038 , un numero sucientemente alto per coprire le stime sugli oggetti connessi. 3.2.2 Integrazione tag RFID e IPv6 Il formato di un messaggio RFID segue gli standard imposti da EPCglobal, come mostra la tabella(3), che sono fortemente divergenti. Francesco Lucci 22 Internet of Things L'integrazione tra tag RFID e IPv6 è attualmente in fase di studio e a tal proposito, numerose proposte sono state avanzate. Alla nona conferenza internazionale sulle avanzate tecnologie di comunicazione (15), ad esempio, alcuni ricercatori hanno proposto di utilizzare i 64bit dell'identicatore di interfaccia (interface ID) dell'indirizzo IPv6, per segnalare l'identicatore tag RFID, mentre gli altri 64 bit del presso di rete, vengono usati per arontare il gateway tra il sistema RFID e Internet. Ovviamente in questo modo nel caso di tag RFID di 96 bit, non c'è suciente spazio. Per non incombere in questo problema alcuni ricercatori hanno proposto un metodo che utilizza un elemento di rete appropriato, chiamato agente, che associa l'identicatore RFID (indipendentemente dalla sua lunghezza) in un dato campo che verrà utilizzato come ID di interfaccia per l'indirizzo IPv6 (22). Un approccio completamente diverso è illustrato su IPv6.com 5 dove il messaggio RFID e gli header sono inclusi nel payload del pacchetto IPv6. 3.3 Open Data e Semantic Web al servizio dell'interconnessione dei dati L'interconnessione dei dati sviluppati dall'enorme ed eterogenea quantità di oggetti connessi, è l'elemento cardine che segna il passaggio da quello che è l'internet di adesso a quello che domani sarà l'internet delle cose. Gli oggetti resteranno semplici apparecchi elettronici pur avendo capacità di connessione elevate, no a quando non sarà data loro la capacità di comunicare e sfruttare i dati di tutte le altre cose che li circondano, in maniera intelligente. 5 http://ipv6.com/articles/applications/Using-RFID-and-IPv6.htm Francesco Lucci 23 Internet of Things Raggiungere quest'obbiettivo non sarà molto semplice, poichè come più volte sottolineato, le cose che ci circondano sono altamente eterogenee e non sempre predisposte a condividere le informazioni. Per risolvere questi problemi, già da tempo, si sta lavorando a progetti come il Semantic Web e l'Open Data, che rispettivamente cercano di trovare una soluzione per la costruzione (strutturando i dati in un formato adatto alla interrogazione, interpretazione ed elaborazione automatica) e per la condivisione della conoscenza. I seguenti paragra cercheranno di mostrare come questi progetti sono stati ideati e si stanno continuamente sviluppado per risolvere i suddetti problemi nel contesto odierno di Internet, in modo da formare un domani le fondamente dell'Internet of Things. 3.3.1 Open Data Open Data è un movimento nato con lo scopo di rendere i dati disponibili per tutti senza restrizioni di copyright, brevetti o altri meccanismi di controllo. Un desiderio, questo di rendere tutti i dati publlici, che deve arontare non poche dicoltà, in quanto le informazioni possono essere parte integrante di qualsiasi opera di valore o constituire esse stesse, il valore in questione. Linked Open Data (LOD) Un contributo fondamentale a questo progetto è dato dal Linked Data, un metodo per pubblicare sul web dati strutturati, al ne di creare collegamenti tipizzati tra le informazioni provenienti da fonti diverse. Tim Berners-Lee nel 2006 delineò una serie di regole per la pubblicazione di dati sul Web in modo che tutti i dati pubblicati potessero diventare parte di un unico spazio globale(4): 1. Usare Uniform resource identier (URI) come nome identicativo di qualsiasi risorsa sul web. 2. Usare HTTP e URI per permettere alle persone di cercare la risorsa . 3. Fornire informazioni utili, in base allo standard (RDF, SPARQL), qualora qualcuno cerchi una risorsa attraverso l'URI. 4. Includere collegamenti verso altri URI, anchè sia possibile scoprire una maggiore quantità di cose. Francesco Lucci 24 Internet of Things L'interazione tra il Linked Data e gli Open Data ha dato vita a Linked Open Data (LOD); inizialmente sviluppato da ricercatori in ambito univer- sitario, LOD si è rapidamente esteso ad organizzazioni di grandi dimensioni, come la BBC o Library of Congress(7), le quali hanno contribuito pubblicando enormi quantità di dati secondo gli standard RDF. L'espansione del LOD è tutt'oggi molto elevata, recenti statistiche vedono il web composto da 4,7 6 miliardi di triple RDF , unite tra loro da 142 milioni di collegamenti RDF 7 Resource Description Framework (RDF) 8 È lo strumento cardine, proposto dal W3C , per consentire l'interoperabilità tra le applicazioni che si scambiano informazioni sul web, attraverso la codica, lo scambio e il riutilizzo di metadati strutturati. L'RDF è indipendente 9 da qualsiasi sintassi di serializzazione specica , è caratterizato da una facilità di elaborazione e manipolazione da parte delle applicazioni e può essere associato a una qualsiasi risorsa del web. 10 Esso è costituito da due componenti RDF Model and Syntax : espone la struttura del modello RDF e descrive una possibile sintassi. 6 Una tripla RDF, o più correttamente denominata Statement, è l'unità base per rappresentare un informazione RDF carattrizata da Soggetto Predicato Oggetto. 7 http://www.w3.org/wiki/TaskForces/CommunityProjects/LinkingOpenData/ DataSets 8 World Wide Web Consortium 9 http://www.w3.org/TR/rdf-concepts/ 10 http://it.wikipedia.org/wiki/Resource_Description_Framework Francesco Lucci 25 Internet of Things RDF Schema espone la sintassi per denire schemi e vocabolari per i meta- dati. La struttura di base in RDF è un insieme di triple, ciascuna composta da un soggetto, un predicato e un oggetto. Essa indica il rapporto (predicato), che c'è tra soggetto e oggetto (la direzione del rapporto è rilevante poichè è sempre soggetto verso oggetto); le triple possono condividere oggetto o soggetto così da formanre un grafo e ampliare la conoscenza. Attraverso il Linked open data è possibile condividere questa conoscenza e formare gra molto più ampi. 3.3.2 Semantic Web Il web semantico è una delle possibili visioni del futuro Web 3.0, ma come precedentemente accennato, le diverse visioni del nuovo web possono essere non discordanti tra loro, anzi possono convivere perfettamente. Questo è ciò che potrebbe accadere tra il Semantic Web e il Web of Things, in cui l'uno può diventare strumento per la realizzazione dell'altro. In particolare il SW è nalizzato alla trasformazione del web, in un ambiente dove è possibile pubblicare oltre ai documenti, anche le informazioni relative ad essi: i Metadati. Attraverso i metadati, distribuiti in un formato adatto all'interrogazione, interpretazione ed elaborazione automatica, saremo in grado di eettuare ricerche e analisi automatiche, non più basate su chiavi di ricerca, spesso ambigue e inesaurienti, ma utilizzando il semplice linguaggio naturale. Similmente alle necessità dell'Open Data, il web semantico cerca i mezzi per rendere la conoscenza strutturata, in modo tale da garantirne la massima Francesco Lucci 26 Internet of Things ecienza nell'elaborazione e quindi trova come gradino di partenza della sua realizzazione l'RDF. Ovviamente il SW non si limita a questo, proprio per la necessità di sviluppare una ricerca basata sul linguaggio naturale dell'uomo, necessita di strumenti più idonei per rappresentare il signicato e la semantica dei termini. Lo sviluppo del Web semantico incontra tuttavia molte dicoltà, a causa di problemi pratici come l'assenza di un unico linguaggio naturale globale e lo sviluppo stesso degli strumenti che ci permetterebbero di realizzare tutto questo. In base a questi e ad altri motivi lo sviluppo del SW procede in maniera graduale: Ontology Web Language (OWL) Il passo successivo, all'utilizzo di RDF, per avvicinarsi alla realizzazione del Web Semantico (e quindi un passo in più verso l'Internet delle cose), è l'utilizzo dell'OWL, un linguaggio di markup 11 per rappresentare esplicitamente signicato e semantica di termini con vocaboli e relazioni tra gli stessi, ovvero con la loro Ontologia. Purtroppo OWL non è completo, in quanto non è ancora dotato di uno standard per l'interrogazione, a dierenza di RDF che invece può contare già su linguaggi di query deniti, ovvero di quei linguaggi che ci consentono di interrogare queste conoscenze formalizzate, come tocol And RDF Query Language). SPARQL (Simple Pro- Queste e altre dicoltà sono indici di 11 In generale un linguaggio di markup è un insieme di regole che descrivono i meccanismi di rappresentazione (strutturali,semantici o presentazionali) di un testo che, utilizzando convenzioni standardizzate, sono utilizzabili su più supporti. Il capostipite è SGML (Standard Generalized Markup Language). Francesco Lucci 27 Internet of Things come OWL è ancora in fase di lavorazione. Una volta ultimato, sarà capace di esprimere con più semplicità il signicato e la semantica delle risorse rispetto ai suoi predecessori (XML, RDF e RDFS), rendendo più facile per le macchine l'elaborazione automatica e l'integrazione delle informazioni disponibili. Francesco Lucci 28 Capitolo 4 Privacy & Security La visione di un mondo basato sulla completa condivisione di informazioni è il punto focale dello sviluppo futuro dell'IoT. Tuttavia una realtà in cui tutte le cose collegate comunicano informazioni e dati, riguardanti il loro ambiente, necessariamente comprenderà in maniera diretta o indiretta informazioni sulle persone, aprendo cosi la porta a un Grande Fratello (8) globale. La ralizzazione, quindi, di quest'utopia tecnologica si trova ad essere, ironicamente, ostacolata dagli stessi beneciari, in quanto il concetto di privacy è profondamente radicato nella nostra civiltà. 4.1 Privacy I molteplici problemi di tutela della privacy, che oggi ci troviamo ad affrontare, sono per lo più creati dalle informazioni che gli stessi utenti divulgano, coscienti o meno nel farlo, utilizzando quotidianamente internet. Nell'IoT i metodi in cui avviene la raccolta, l'estrazione e l'elaborazione dei dati, renderà impossibile controllare la divulgazione dei dati personali. A tal proposito, occorre creare in contemporanea (se non prima) dello sviluppo di tali tecnologie, delle norme e soprattutto dei mezzi applicativi che garantiscano la protezione della privacy delle persone (utenti e non). Secondo gli autori dell' articolo RFID security and privacy: a research sur- vey (13), il comportemento dei sensori per il tracciamento deve essere regolato da politiche di tutela della privacy che garantiscano i seguenti punti: 1. Il sistema di tracciamento non deve raccogliere informazioni sulla posizione e/o movimenti dei singoli utenti in relazione alla loro identità, ma solo con lo scopo di sostenere i servizi autorizzati; 2. Le persone devono essere informate della portata e il modo in cui sono tracciati i loro movimenti da parte del sistema; 29 Internet of Things 3. I dati raccolti dal sistema di monitoraggio una volta utilizzati devono essere prontamente eliminati dal sistema di memorizzazione. Come possiamo constatare ogni giorno, quello della tutela della privacy è un argomento di grande interesse, per questo numerosi gruppi di ricerca hanno lavorato a strumenti per garantire la privacy degli utenti. Tra questi gruppi c'è il W3C, il quale ha denito Platform for Privacy Preferences (P3P)(14), un protocollo per la descrizione delle preference di privacy, consentendo in base ad esse l'accesso o meno di alcuni servizi. Questo sistema è ottimo, per l'Internet tradizionale, in quanto l'utente stesso limita le informazioni personali che possono essere utilizzate. Il problema nell'IoT sta proprio nel fatto che un utente non ha modo di controllare quali informazioni su di esso vengono raccolte. Al ne di garantire la privacy, sono state proposte soluzioni che si basano su un sistema denominato privacy broker (mediatore di privacy)(12), quest'ultimo non è altro che un proxy che funge da intermediario tra l'utente e i servizi, ltrando tutte le informazioni non necessarie al servizio, in modo da massimizzare la privacy. Se immaginiamo una rete di sensori composta da telecamere distribuite in una certa area, una possibile soluzione, per ridurre i problemi di privacy, potrebbe essere quella di limitare la capacità della rete di raccogliere dati, ad un livello di dettaglio che non comprometterebbe la privacy(6), anonimizzando i dati, riportando solo le destinazioni più approssimative dell'individuo oppure sfocando l'immagine con la possibilità di recuperarla nel caso si dovesse vericare un evento che lo richieda(21). 4.2 Security Nell'ampio mondo dell'internet delle cose, il problema della privacy non è focalizzato solo nel farla rispettare durante l'elaborazione e la memorizzazione delle informazioni che ci riguardano, ma anche nel proteggerla da malintenzionati, che possono carpire illecitamente tali informazioni personali. La sicurezza è messa a dura prova dal fatto che la stragrande maggioranza delle tecnologie di interesse, lavorano tramite comunicazioni in etere, e quindi, di facile intercettazione. Nascono in questo modo i problemi di security. Questi problemi sono già ampiamente studiati e le soluzioni, applicate in determinati standard quali ad esempio l'802.11, non sempre possono applicarsi ecientemente alle tecnologie in supporto all'IoT. Tra quste troviamo: Francesco Lucci 30 Internet of Things • L'autenticazione del lettore dal sensore e viceversa, la cui attuazione comporterebbe un notevole aumento dei costi per tag che fanno del basso costo l'arma vincente per il loro sviluppo. • La criptazione dei dati, il cui utilizzo causerebbe una drastica diminuzione delle informazioni che il tag potrebbe inviare. Da quanto detto consegue che sono necessarie nuove soluzioni adattate al nuovo contesto tecnologico che viene a crearsi, soluzioni che ci permetteranno di trovare il giusto compromesso tra ecienza e sicurezza. Francesco Lucci 31 Conclusione La realizzazione dell'internet delle cose porterà moltissimi cambiamenti nelle nostre vite, nel modo in cui comunicheremo, ci relazioneremo con gli altri e gestiremo quello che ci circonda. È ormai chiaro che ottenere tutto questo non sarà facile e neanche realizzabile in breve tempo, dato che le tecnologie attualmente a nostra disposizione, non sono ancora pronte a soddisfare i requisiti di scalabilità e di ecienza richiesti. Altro aspetto importantissimo da tenere in considerazione, riguarda la maturazione della capacità da parte di noi utenti, diretti o indiretti, di risolvere le problematiche riguardanti lo scorretto utilizzo di essa. Il capitolo 4 è stato realizzato appositamente per mostrare l'altra faccia della medaglia, che per quanto possa non piacere è presente e va gestita in modo da garantire a tutti un libero accesso a questa rivoluzione, senza correre il rischio di essere controllati o spiati da persone malintenzionate o semplicemente interessate al possibile protto che determinate informazioni orono. D'altro canto, come visto nel capitolo 2, l'evoluzione sarà graduale e ci darà la possibilità di avere una progressiva presa di coscienza delle potenzialità, utilità e pericolosità di questa grande innovazione che sarà l'internet delle cose, consentendoci di gestirla al meglio. Sviluppare IoT signicherà quindi, eettuare un ulteriore passo in avanti verso un futuro solamente immaginato in qualche lm di fantascienza, ma così come le nostre conoscenze attuali ci hanno permesso di realizzare i sogni del passato, allo stesso modo, noi saremo in grado di realizzare un domani quella che oggi appare una chimera, attraverso la conoscenza e l'impegno costante. 32 Bibliograa [1] Kevin Ashton. That 'internet of things' thing. RFID JOURNAL, 2009. [2] Casaleggio Associati. The evolution of internet of things. Relazione tecnica, Casaleggio Associati Risorse di Rete, 2011. [3] Luigi Atzoria, Antonio Ierab, e Giacomo Morabitoc. things: A survey. The internet of In Computer Networks, volume 54, p. 27872805. ottobre 2010. [4] T. Berners-Lee. Linked data - design issues. [5] M. Botterman. Internet of things An early reality of the future internet. In Report of the Internet of Things Workshop, 2009. [6] Haowen Chan e A. Perrig. Security and privacy in sensor networks. 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