Valentina Vezzali

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Valentina Vezzali
NOI OGGI
Valentina Vezzali
La mamma dalla “mossa segreta”
amma, moglie, atleta, donna impegnata nel sociale,
Valentina Vezzali non ama farsi considerare una eroina
dei nostri tempi. Dalle sue parole si percepisce la grande
carica emotiva che l’ha condotta ad essere una mamma
attenta e amorevole, una professionista completa e una
vera cittadina del mondo. Abbiamo voluto far conoscere alle
nostre lettrici una mamma “pronta all’assalto” sia sopra
che fuori la pedana, una donna che sa affrontare ogni sfida
della vita. Giudicate voi, se ci siamo riuscite!
M
Che mamma è Valentina Vezzali?
Ammetto che non è semplice autodefinirmi! Provo a mettermi
nei panni di mio figlio Pietro e senza dubbio posso dire di
essere apprensiva, ma credo come tutte le mamme al
mondo. Mi prometto di essere meno asfissiante, ma poi mi
ritrovo a corrergli dietro. Andrea per il momento è troppo
piccolo, ma mi auguro che un giorno entrambi possano dire
di aver avuto una mamma che non ha fatto mai mancare
loro l’affetto, ma anche la giusta severità che serve nel
percorso di crescita ed educazione.
Foto FIS/Bizzi
Come è riuscita a conciliare le Sue due maternità con la
Sua vita da atleta?
Ammetto che non è stato semplice, ma non si pensi che una
donna in maternità che continua a condurre la propria
quotidianità sino a qualche settimana dal parto sia una sorta
di “eroina moderna”! Sono convinta infatti che è insito nella
natura della donna l’essere “mamma”. Ho vissuto due
gravidanze fortunatamente senza rischi e senza complicazioni
e questo mi ha aiutato parecchio. Ho dovuto interrompere
gli allenamenti, ma ad esempio la seconda è coincisa con il
mio impegno politico. In gravidanza ho percorso migliaia di
chilometri, a volte guidando anche da sola, per via degli
impegni della campagna elettorale. Poi da deputata ho
vissuto le prime giornate parlamentari.
E’ stato più faticoso semmai il post-parto, quando sia per
Pietro che per Andrea, ho cercato di bruciare i tempi per
rientrare in pedana in poche settimane.
Quest’anno, ad esempio, ho ripreso in mano il fioretto
il 1 luglio ed il 5 agosto ero in pedana ai Mondiali di Budapest.
Nessuno pensi che io sia un’eroina, ma semplicemente una
donna che, come tante altre, è capace di essere moglie,
madre e cittadina del mondo.
Quali caratteristiche del Suo carattere sono evidenti
in ‘pedana’?
Credo che dalla pedana emerga il mio spirito combattente,
il mio ripetermi “non arrenderti mai” nella vita così come in
ogni assalto. Amo il confronto, sia in pedana che fuori, e non
amo perdere. Ecco perché non mi sento sconfitta ancor
prima che l’assalto finisca. Solo così ho conquistato alcuni
successi più “sudati” e probabilmente più “belli”.
La pedana mi ha poi insegnato che tutto, nella vita, è una
sfida che, per essere affrontata e vinta, va preparata con
cura, allenandosi, conoscendo e soprattutto va affrontata
con passione. Credo che da questo dipenda la determinazione
che, reputo sia uno dei tratti distintivi del mio carattere.
Foto FIS/Bizzi
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Foto FIS/Bizzi
La maternità ha avuto un ruolo significativo nelle Sue
ultime vittorie?
Non saprei dire se la maternità abbia influito. Rido ancora
quando penso alle urla di mio figlio Pietro, a Catania, durante
la finale dei Mondiali 2011 in cui vinsi il mio sesto titolo del
mondo. Mi gridava: “Mamma, è il momento della mossa
segreta”. Lui si rifaceva ad un cartone animato, ma devo dire
che sentire la sua voce mi è servito! Non che abbia fatto una
“mossa segreta”, però è stata una carica emotiva.
Ai recenti Mondiali di Budapest, invece, nei momenti più
difficili degli assalti ho pensato ad Andrea che mi attendeva
a casa. E mi è andata bene!
Come possono le mamme alimentare nei propri figli la
passione per il fioretto? Ha qualche consiglio che vuole
dare alle nostre lettrici in proposito?
Più che la passione per il fioretto o per la scherma in generale,
credo sia importante che una mamma alimenti nei figli la
passione per lo sport! Consigli? Non credo che una mamma
abbia bisogno di leggere “come si fa”. Magari provare a
giocare più coi figli anziché lasciarli dinanzi alla TV che
spesso funge da babysitter, potrebbe essere già una prima
mossa vincente nella strada verso l’avviamento alla pratica
sportiva.
Quali sono i benefici che il fioretto può dare alla crescita
di un bambino e di un adolescente?
A mio avviso la pratica sportiva è fondamentale per crescere
bene. Abitua al confronto con l’altro, a fare squadra, ad
essere responsabile delle proprie azioni, ma anche a porsi
degli obiettivi e a fare di tutto per conseguirli.
Foto FIS/Bizzi
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Credo che lo sport sia uno dei pilastri nel processo educativo
dei bambini. Ecco perché uno degli obiettivi per i quali sto
spendendo la mia attività politica, è quella di portare la
pratica sportiva all’interno dei programmi scolastici.
Nella fattispecie, la scherma esalta le doti del confronto con
l’altro. Ti “costringe” ad avere un’idea, una strategia, ma
soprattutto a pensare, individuare un’azione ed agire in un
brevissimo istante o prima ancora del tuo avversario.
Foto FIS/Bizzi
Lei è molto attiva nel mondo della solidarietà. Quale è il
progetto sostenuto al quale è più legata?
Sono tanti i progetti che ho sostenuto o per i quali ho scelto
di “metterci la faccia”. Ognuno di questi mi ha coinvolto.
E’ difficile sceglierne uno tra i tanti, ma senza dubbio, il mio
essere “mamma” mi ha fatto sentire più vicina a quei
progetti che vedono protagonisti i bambini e le loro esigenze.
E’ il caso, ad esempio, del progetto del Laboratorio “0246”
che punta a creare parchi giochi nelle grandi città, dedicati
specificatamente ai più piccoli.
So quanto sia importante avere degli spazi dedicati ai
bambini e so anche quanto, spesso, sia difficile individuare
le aree e trovare i giusti finanziamenti. Ecco perché un
progetto come questo rappresenta un’opportunità per le
amministrazioni locali e per le comunità.
Mamma, moglie, atleta, deputata… che pensiero vorrebbe
condividere con le lettrici di Valore Mamma?
Essere fiere di essere donne. Abbiamo in noi la forza magica
del dare la vita. Siamo al tempo stesso madri, mogli e donne
nel mondo. Bisogna sempre trovare il giusto equilibrio tra
questi “ruoli” nella società, senza mai lasciarsi travolgere, ma
avendo sempre ben chiari gli obiettivi da raggiungere.
Non bisogna mollare mai, anche quando sembra che tutto
stia crollando. C’è sempre tempo, fino all’ultimo istante,
per vincere l’assalto!
Foto FIS/Bizzi
Biografia di una mamma campionessa
Valentina Vezzali, nasce il giorno di San Valentino del 1974.
Sposata con Domenico Giugliano e madre di Pietro, 8 anni, ed Andrea nato
lo scorso mese di maggio.
La sua carriera sportiva inizia a 6 anni quando entra per la prima volta nella
palestra del Club Scherma Jesi per accompagnare la sorella più grande.
Da quel giorno non è più scesa dalla pedana.
In carriera ha vinto 20 medaglie d’oro, tra Olimpiadi e Mondiali.
Ciò fa di lei l’atleta più vincente della storia dello sport italiano ad oggi.
E’ la prima schermitrice al Mondo ad essersi aggiudicata tre medaglie d’oro
olimpiche in tre edizioni consecutive (Sydney 2000, Atene 2004 e Pechino 2008).
In totale ha conquistato 9 medaglie olimpiche: 6 d’oro (di cui 3 a squadre),
1 argento e due medaglie di bronzo (di cui 1 a squadre).
Ha vinto per 6 volte il titolo di Campionessa del Mondo individuale
e per 8 quello di Campionessa del Mondo a squadre.
In carriera ha collezionato complessivamente 121 podii, di cui 88 successi.
Ha vinto per 11 volte la Coppa del Mondo di specialità.
E’ stata portabandiera dell’Italia alle Olimpiadi di Londra 2012.
Da febbraio 2013 è deputato della Repubblica Italiana essendo stata eletta
nella circoscrizione Marche nella lista “Scelta Civica per l’Italia”.