Logopedia in Musica

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Logopedia in Musica
Logopedia in musica e
canzoni…
Un Lavoro di Gruppo, Giugno 2013
INTRODUZIONE
Siamo un gruppo di persone, chi ricoverato in Degenza e chi in
Day Hospital, del Presidio Ausiliatrice-don Gnocchi di Torino e ci
chiamiamo: Santo Borrello, Giuseppe Alasia, Ennio Favro e
Francesco Bruno.
Ci siamo incontrati in Logopedia il giovedì alle 12 e abbiamo
formato con la D.ssa Francesca Auxilia un gruppo di lavoro per
poter parlare in maniera più chiara e sciolta e farci capire
meglio dagli altri. Abbiamo scelto per questi obiettivi la via della
musica.
Abbiamo selezionato 5 canzoni, elencate nell’Indice.
Abbiamo letto a voce alta ogni canzone, l’abbiamo capita e
commentata e infine cantata insieme, cercando di allenare bene la
voce, la pronuncia e andando a tempo, per respirare nelle pause.
Questo lavoro ci ha impegnati per 5 settimane.
A noi questo lavoro ha gratificato e ci auguriamo che possa
piacere e servire anche ad altre persone.
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INDICE
1. CON IL NASTRO ROSA (L. Battisti, 1980 )
p. 4
2. IO VAGABONDO (Nomadi, 1972)
p. 6
3. PENSIERI E PAROLE (L. Battisti, 1971)
p. 8
4. UN PUGNO DI SABBIA (Nomadi, 1970)
p. 10
5. QUELLO CHE LE DONNE NON DICONO
(E. Ruggeri-F. Mannoia, 1987)
p.11
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CON IL NASTRO ROSA (L. Battisti, 1980 )
Inseguendo una libellula in un prato
un giorno che avevo rotto col passato
quando già credevo di esserci riuscito
son caduto.
Una frase sciocca un volgare doppio senso
mi hanno allarmato non è come io la penso
ma il sentimento era già un po' troppo denso
e son restato
Chissà, chissà chi sei chissà che sarai
chissà che sarà di noi
lo scopriremo solo vivendo.
Comunque adesso ho un po' paura
ora che quest'avventura
sta diventando una storia vera
spero tanto tu sia sincera!
Il magazzino che contiene tante casse
alcune nere alcune gialle alcune rosse
dovendo scegliere e studiare le mie mosse
sono alle impasse
Mi sto accorgendo che son giunto dentro casa
con la mia cassa ancora con il nastro rosa
e non vorrei aver sbagliato la mia spesa con la mia sposa.
Chissà chissà chi sei chissà che sarai
chissà che sarà di noi
lo scopriremo solo vivendo
Comunque adesso ho un po' paura
ora che quest'avventura
sta diventando una storia seria
spero tanto tu sia sincera!
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SIGNIFICATO: Lui si innamora di una ragazza, ma ha paura che
lei non sia sincera con lui. Lui viene da una delusione d’amore del
passato.
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IO VAGABONDO (Nomadi, 1972)
Io un giorno crescerò,
e nel cielo della vita volerò,
ma un bimbo che ne sa,
sempre azzurra non può essere l'età,
poi una notte di settembre mi svegliai
il vento sulla pelle,
sul mio corpo il chiarore delle stelle
chissà dov'era casa mia
e quel bambino che giocava in un cortile:
Io vagabondo che son io,
vagabondo che non sono altro,
soldi in tasca non ne ho ma la su mi è
rimasto Dio.
Si la strada è ancora là,
un deserto mi sembrava la città,
ma un bimbo che ne sa,
sempre azzurra non può essere l'età,
poi una notte di settembre me ne andai,
il fuoco di un camino
non è caldo come il sole del mattino
chissà dov'era casa mia
e quel bambino che giocava in un cortile:
Io vagabondo che son io,
vagabondo che non sono altro,
soldi in tasca non ne ho ma la su mi è
rimasto Dio, Io vagabondo che son io,
vagabondo che non sono altro,
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soldi in tasca non ne ho ma la su mi è
rimasto Dio.
SIGNIFICATO: Parla di un vagabondo senza soldi in tasca, che
crede in Dio e ricorda quando era un bambino che giocava in un
cortile e sognava di girare il mondo.
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PENSIERI E PAROLE (L. Battisti, 1971)
Che ne sai di un bambino che rubava
e soltanto nel buio giocava
e del sole che trafigge i solai, che ne sai
e di un mondo tutto chiuso in una via
e di un cinema di periferia
che ne sai della nostra ferrovia, che ne sai.
Conosci me la mia lealtà
tu sai che oggi morirei per onestà.
Conosci me il nome mio
tu sola sai se è vero o no che credo in Dio.
Che ne sai tu di un campo di grano
poesia di un amore profano
la paura d'esser preso per mano, che ne sai
l'amore mio
che ne sai di un ragazzo perbene
è roccia ormai
che mostrava tutte quante le sue pene:
e sfida il tempo e sfida il vento e tu lo sai
la mia sincerità per rubare la sua verginità,
sì tu lo sai
che ne sai.
Davanti a me c'è un'altra vita
la nostra è già finita
e nuove notti e nuovi giorni
cara vai o torni con me.
Davanti a te ci sono io
dammi forza mio Dio
o un altro uomo
chiedo adesso perdono
e nuove notti e nuovi giorni
cara non odiarmi se puoi.
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Conosci me
che ne sai di un viaggio in Inghilterra
quel che darei
che ne sai di un amore israelita
perché negli altri ritrovassi gli occhi miei
di due occhi sbarrati che mi han detto bugiardo è finita.
Che ne sai di un ragazzo che ti amava
che parlava e niente sapeva
eppur quel che diceva chissà perché chissà
si tu lo sai
adesso è verità.
Davanti a me c'è un'altra vita
la nostra è già finita
e nuove notti e nuovi giorni
cara vai o torni con me.
Davanti a te ci sono io
dammi forza mio Dio
o un altro uomo
chiedo adesso perdono
e nuove notti e nuovi giorni
cara non odiarmi se puoi.
SIGNIFICATO: Lui racconta la sua vita passata a una ragazza, le
spiega che quella vita non c’è più e la invita ad andare con lui
oppure a lasciarlo per andare con un altro.
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UN PUGNO DI SABBIA (Nomadi, 1970)
Che sapore c'è ritornar con te,
ho nel cuore l'amore insieme a te
ma con gli occhi rivedo ancora lui con te.
Che sapore c'è perdonare a te,
non c'è stata primavera insieme a te,
dal momento che il sole non era più con me.
Ti baciava le labbra ed io di rabbia morivo già,
ti baciava le labbra e un pugno di sabbia
negli occhi miei oggi c'è.
Che dolor, mi lasciò lei, che dolor.
Che sapore c'è perdonare te
di avermi insegnato che cos'è il dolor
che non può scomparir se ricordo che...
Ti baciava le labbra ed io di rabbia morivo già,
ti baciava le labbra e un pugno di sabbia
negli occhi miei oggi c'è:
non vedo te, sei tu? Io non lo so.
Ti baciava le labbra ed io di rabbia morivo già,
ti baciava le labbra e un pugno di sabbia
negli occhi miei...
SIGNIFICATO: Lui aveva una ragazza che se n’è andata con un
altro. Lei gli ha fatto molto male. Lui è combattuto, vorrebbe
perdonarla ma non ci riesce perché ha come un pugno di sabbia
negli occhi che gli fa troppo male.
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QUELLO CHE LE DONNE NON DICONO
(E. Ruggeri-F. Mannoia, 1987)
Ci fanno compagnia certe lettere d'amore
parole che restano con noi,
e non andiamo via
ma nascondiamo del dolore
che scivola, lo sentiremo poi,
abbiamo troppa fantasia, e se diciamo una bugia
è una mancata verità che prima o poi succederà
cambia il vento ma noi no
e se ci trasformiamo un po'
è per la voglia di piacere a chi c'è già o potrà arrivare a stare con
noi,
siamo così
è difficile spiegare
certe giornate amare, lascia stare, tanto ci potrai trovare qui,
con le nostre notti bianche,
ma non saremo stanche neanche quando ti diremo ancora un altro
"si".
In fretta vanno via della giornate senza fine,
silenzi che familiarità,
e lasciano una scia le frasi da bambine
che tornano, ma chi le ascolterà...
E dalle macchine per noi
i complimenti dei playboy
ma non li sentiamo più
se c'è chi non ce li fa più
cambia il vento ma noi no
e se ci confondiamo un po'
è per la voglia di capire chi non riesce più a parlare
ancora con noi.
Siamo così, dolcemente complicate,
sempre più emozionate, delicate ,
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ma potrai trovarci ancora quì
nelle sere tempestose
portaci delle rose
nuove cose
e ti diremo ancora un altro "si",
è difficile spiegare
certe giornate amare, lascia stare, tanto ci potrai trovare qui,
con le nostre notti bianche,
ma non saremo stanche neanche quando ti diremo ancora un altro
"si".
SIGNIFICATO: E’ una descrizione di come sono le donne, che
anche se vengono trattate male dicono sempre di sì, perché sono
innamorate e fanno di tutto per piacere sempre di più.
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