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Elisabetta Quarta
Dottorato in Scienze Umane – Lingue e Culture Comparate – 1^anno – Tutor: Prof.ssa G. Bellati
Università di Modena e Reggio Emilia
1^ Relazione annuale – Dicembre 2008
La ricerca svolta fino ad ora può essere suddivisa in due fasi principali: una prima fase
teorica e di ricerca bibliografica, predominante in questo primo anno di ricerca, ed una fase di
applicazione pratica a cui ci accingiamo in questo momento. L’obiettivo originale della ricerca
consisteva nella ricostruzione del mouvement beur, un fenomeno socio-politico-culturale francese
ad opera dei discendenti di immigrati maghrebini, che ha avuto i suoi esordi all’inizio degli anni
1980. Con tale ricerca, si intendeva ripercorrere le fasi di questo movimento per descriverne
l’evoluzione e la sua eventuale dissoluzione o trasformazione. Tuttavia, il progetto iniziale di
ricerca ha subito una precisazione dell’ambito di studio, sempre all’interno del mouvement beur: la
definizione di un ambito di ricerca più ristretto e più specifico è stato influenzato dalla
constatazione di alcune lacune in certi ambiti di ricerca del fenomeno in questione e la presenza di
studi approfonditi in altri. Nella presente relazione ripercorriamo le fasi del nostro lavoro di ricerca
svolto fino a questo momento ed il nuovo orientamento intrapreso.
Il mouvement beur presenta diverse difficoltà per la sua identificazione: esso infatti non è
nato dall’unione di un gruppo di persone riunitesi appositamente per dare vita ad un movimento con
una serie di obiettivi e/o richieste. Si tratta piuttosto dell’affermazione sulla scena mediatica,
politica e culturale dei figli degli immigrati maghrebini, i quali acquisiscono una visibilità sempre
maggiore partire dagli anni 1980 fino alla metà degli anni 1990. Al fine di circoscrivere il fenomeno
e di comprenderne le cause e gli sviluppi, abbiamo operato uno studio per fasi, riportate qui di
seguito: cause e condizioni che hanno favorito la nascita del movimento, la nascita del movimento,
la sua espressione in ambito politico, sociale e culturale.
Per lo studio delle cause e delle condizioni che hanno permesso la nascita del movimento ci
siamo principalmente basati su inediti – articoli di giornale e trasmissioni radiofoniche dell’epoca –
che ci hanno permesso di capire le cause scatenanti il fenomeno, tra cui le più importanti sembrano
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essere stati una serie di episodi di cronaca nera aventi come vittime bambini e ragazzi di origine
maghrebina, l’esacerbazione dei controlli della polizia nei confronti del gruppo in questione e il
diffuso razzismo. Lo studio degli inediti è stato supportato da testi di sociologia dei conflitti e di
sociologia delle migrazioni, tra cui Oberschall A., Social conflict and social movements (1973),
Lapeyronnie Didier, Assimilation, mobilisation et action collective chez les jeunes de la seconde
génération de l’immigration maghrébine (1987), Gran-Brian-K; Hein-Jeremy, The preconditions
and consequences of social movement actions: Opinions of immigrant assimilation among local
polity members in France (2005), Stasi B., L’immigration : une chance pour la France (1985),
Wieviorka M., La différence (2001), Zanfrini L., Sociologia delle migrazioni (2004). Questi testi ci
hanno permesso di comprendere il fenomeno in quanto movimento sociale e azione collettiva da
parte del gruppo in questione nei confronti dello Stato francese. In questa fase preliminare è stata
ampliamente considerata anche la Marche pour l’égalité et contre le racisme del 1983, che vide
marciare diversi giovani figli di immigrati, tra cui la maggior parte di origine maghrebina, da
Marsiglia a Parigi, dove furono ricevuti dall’allora presidente della Repubblica francese F.
Mitterand. Tale evento è considerato da alcuni come l’inizio del movimento beur, per altri è il punto
culminante di un movimento iniziato già alcuni anni prima, anche se in maniera meno visibile. Per
lo studio della Marcia ci si è serviti di articoli di giornale dell’epoca e di saggi scritti da alcuni
partecipanti all’evento come per esempio Bouamama S., Dix ans de marche des Beurs. Chronique
d’un mouvement avorté, (1994), Delorme C., Par amour et par colère (1985) e Bouzid K., La
Marche, traversée de la France profonde (1984). Lo studio della Marcia, e in particolar modo le
sue cause scatenanti e le sue conseguenze nei due anni successivi, hanno messo in luce la vastità del
movimento e le sue diverse espressioni: la nascita di un forte movimento associativo, l’emergenza
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sul piano politico dei giovani maghrebini, la loro manifestazione in ambito culturale nella
letteratura, nella musica, nel cinema e nel teatro, nonché la creazione di stazioni radiofoniche.
In seguito all’analisi della letteratura prodotta sul fenomeno del mouvement beur, abbiamo
potuto constatare che essa si divide essenzialmente in tre grandi filoni: lo studio del movimento
nella sua accezione politico e sociale, lo studio del gruppo in questione secondo un approccio
sociologico e statistico e lo studio dei prodotti culturali. Ci siamo innanzitutto focalizzati sullo
studio del movimento nelle sue espressioni politico-sociali, dato che, al termine della Marcia, alcuni
rappresentanti sono stati invitati dal presidente ad esprimere le proprie richieste. Con la Marcia del
1983, il gruppo dei giovani discendenti maghrebini ha fatto la sua apparizione sulla scena mediatica
rivendicando pari diritti e una cittadinanza attiva. Queste richieste sono state incarnate nelle
numerosissime associazioni create dai Beurs dopo la Marcia. Per lo studio del fenomeno da un
punto di vista socio-politico ci si è orientati sui numerosi testi di sociologia incentrati
sull’associazionismo derivante dall’immigrazione maghrebina, tra cui Jazouli A., L' action
collective des jeunes maghrébins de France (1986), Lapeyronnie D., Assimilation, mobilisation et
action collective chez les jeunes de la seconde génération de l’immigration maghrébine (1987) e
Wihtol de Wenden C., La beurgeoisie : les trois âges de la vie associative issue de l'immigration
(2001). Tali testi ci hanno permesso di verificare l’effettiva dissoluzione nel fenomeno beur nel
campo politico e di comprenderne le ragioni. Lapeyronnie (1987) mette in luce come il movimento
del 1983, mancando negli anni successivi di alcuni punti di sostegno – il clima politico favorevole
dei primi anni 1980 e alcuni alleati – abbia perso di vigore, come hanno in seguito dimostrato le
marce del 1984 e del 1985, guidate più da principi morali – la lotta al razzismo – che da questioni
sociali. Tale ipotesi è sostenuta anche da Wihtol de Wenden C., la quale ripercorre la storia
dell’associazionismo dell’immigrazione in Francia dal 1975 al 2000, dividendolo in tre epoche ed
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espone le ragioni per cui il fenomeno sociale-politico ad opera dei Beur è fallito. Numerosi sono
anche gli studi effettuati sul gruppo in questione relativamente alla loro integrazione nella società
francese. Altri testi, come per esempio Barsali N., Freland F.X., Vincent A.M., Générations Beurs :
Français à part entière (2003), Bernard P., Crème des Beurs : De l'immigration à l'intégration
(2004) e Terrasse J.M., Générations beurs, 1989 consistono in una serie di interviste o biografie di
Beurs che hanno partecipato alla Marcia e riportano le loro constatazioni sullo stato attuale
dell’integrazionismo e dell’assimilazionismo francese.
Per quanto riguarda l’aspetto culturale del fenomeno, esso è precedente alla Marcia in
quanto già dalla fine degli anni 1970 alcune compagnie teatrali ad opera dei Beurs cominciano ad
affermarsi sulla scena culturale. Si è assistito, in seguito, all’affermazione del gruppo in questione
in diversi campi culturali come la letteratura, la musica, la recitazione, tanto che, come dice
Hargreaves A.G. (1995, 169), “Today there is hardly an area of cultural activity where they are not
present”. Per comprendere l’espressione dei Beurs nei diversi ambiti culturali ci siamo serviti di
saggi di esperti nel campo della cultura della “seconda generazione di immigrati maghrebini”
(alcuni esempi: Laronde, La mouvance beur: émergence médiatique, 1998, Hargreaves Alec G.,
Beur Culture, 1995) ma anche di interviste ad esponenti della cosiddetta culture beur (Amara S.,
Idir S., Le ‘mouvement beur’, résumé des chapitres précédents, 1991). Questo ci ha permesso di
verificare la forte diffusione del fenomeno tra gli anni 1980 e 1990 e il rifiuto da parte di alcuni
esponenti dell’etichetta stessa di culture beur.
Abbiamo in seguito constatato che esiste una letteratura approfondita sul fenomeno della
littérature beur e sulle questioni ad essa connesse. Il primo problema che ci si pone volendo trattare
della littérature beur è innanzitutto se essa esiste, (Achour C., Du bien fondé d’une appellation :
peut-on parler d’une littérature beur? 1990), questione che prende in causa anche la definizione di
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movimento letterario e di litteralité dei testi considerati. L’espressione stessa di littérature beur è
stata oggetto di diversi dibattiti in quanto considerata riduttiva e discriminatrice. (Hargreaves A.G.,
La littérature issue de l’immigration maghrébine en France: une littérature ‘mineure’?, 1995).
Un’altra questione fortemente dibattuta, dovuta essenzialmente all’ambiguità del termine beur,
riguarda la classificazione degli scrittori come facenti parte di tale movimento letterario: non c’è
accordo infatti, né tra i critici, né tra gli scrittori stessi su chi appartenga a tale categoria. Fino ad
ora, solamente Hargreaves A.G., (La littérature beur : un guide bio-bibliographique, 1992;
Hargreaves Alec G., Voices from the North African Immigrant Community in France: Immigration
and Identity in Beur Fiction, 1991) ha fornito un elenco di criteri secondo i quali un autore può
essere definito beur. Altri, come Laronde M., (Autour du roman beur: immigration et identité,
1993) propongono criteri diversi, senza però arrivare ad una soluzione definitiva. La collocazione
degli autori e delle loro opere nell’espace littéraire attuale resta ancora fluido e variabile, come
dimostrano le diverse classificazioni che si possono osservare non solo nelle analisi dei testi letterari
in questione (gli scrittori sono talvolta inclusi in opere dedicate alla littérature issue de
l’immigration, talvolta in antologie di littérature maghrébine francophone o africaine), ma anche
nella collocazione delle loro opere all’interno di una libreria, di una biblioteca o nella scelta di un
editore di collocare un’opera in una collana piuttosto che un’altra. Per quanto riguarda la letteratura
prodotta sulle opere letterarie degli scrittori beurs, abbiamo avuto modo di notare come le analisi
dei testi letterari fossero generalmente di tipo tematico e psicologico, con particolare riferimento ad
alcuni leitmotiv – croisement, exil, entre-deux, recherche identitaire – tipici di queste opere.
Citiamo a titolo di esempio i seguenti testi: Bonn C., Migrations des identités et des textes entre
l’Algérie et la France, dans la littérature des deux rives (2004), Laronde M., Leila Sebbar (2003),
Bonn C., Algérie : nouvelles écritures (2001), Bonn C., Nouvelles Approches des textes littéraires
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maghrébins et migrants (1999), Laronde M., Autour du roman beur: immigration et identité (1993).
Al contrario, pochissime analisi (Fernandes M. Les écrivaines francophones en liberté. Farida
Belghoul, Marysa Condé, Assia Djebar, Calixthe Beyala, 2007), si sono interessate all’aspetto
stilistico di questi testi, probabilmente per l’opinione diffusa che la maggior parte di essi
appartengano alla paraletteratura piuttosto che alla letteratura. Inoltre, il carattere spesso
autobiografico e l’interpretazione di tali opere come testimonianze di una situazione di disagio
all’interno della società francese hanno contribuito alla proliferazione di analisi di tipo sociocritico
(El Galai F., L’identité en suspens : à propos de la littérature beur, 2005), secondo le quali tali
romanzi hanno valore in quanto rappresentano un prodotto della società e ci informano su di essa.
Sulla base di quanto appurato, si è deciso di intraprendere uno studio che possa in parte
colmare la lacuna esistente nel campo dell’analisi della letteratura francese di origine maghrebina.
La ricerca consisterà quindi in un’analisi letteraria di tipo interno applicata ad alcuni romanzi di
scrittori francesi di origine maghrebina. Questo tipo di orientamento presuppone una selezione del
corpus che va al di là della scelta dei testi cui applicare l’analisi. In base a quanto esposto prima,
occorre, infatti, in primo luogo, individuare i criteri secondo i quali classificare alcuni scrittori o le
loro opere nella cosiddetta littérature beur, sebbene oggi questo termine non sia più impiegato e si
preferiscano termini più politiquement corrects come per esempio issu de l’immigration. Sulla base
di quanto riscontrato, abbiamo deciso di considerare, nella nostra analisi, romanzi scritti da autrici
francesi di origine maghrebina, indipendentemente dalla loro situazione economico-sociale durante
la loro infanzia, che abbiano come tema principale o di fondo l’origine straniera come causa di
disagio sociale e/o individuale. Questa selezione è dovuta al connubio dei criteri proposti da
Hargreaves (1992) e Laronde (1993), escludendo però la situazione economica delle scrittrici
(Hargreaves) e gli scrittori francesi che hanno trattato delle stesse tematiche (Laronde). La scelta di
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uno studio di genere è dovuta al grande interesse che alcune autrici hanno suscitato recentemente
nei critici per la loro produzione varia, prolifica e di notevole livello. Numerosi sono infatti i saggi o
gli articoli di riviste specialistiche dedicati alla scrittura femminile francese di origine immigrata:
Agar-Mendousse Trudy, Violence et créativité de l’écriture algérienne au féminin (2006)
Quignolot-Eysel C., De la migration à la migrance, ou de l’intérêt de la psychanalyse pour les
écritures féminines issues des immigrations (1999) Buffard-O’Shea Ni., Ecrivaines de
l’im/émigration, écrivaines algériennes : écritures politiques (2001) : « cependant, si leurs œuvres
sont largement examinées, elles reçoivent encore souvent une approche thématique. Dans ces
approches culturelle les critiques sous-estiment la place du travail littéraire et s’intéressent le plus
souvent à la condition des femmes, allant parfois à réduire les textes à des œuvres de témoignage »
(Fernandes : 2007, 44). Tra le varie autrici francesi di origine maghrebina più studiate, Leïla Sebbar
e Nina Bouraoui sono oggetto di numerose ricerche e alcuni studi di tipo monografico. Nella nostra
analisi saranno considerate anche altre autrici, come per esempio Farida Belghoul e Tassadit
Imache, e una giovanissima scrittrice emergente, Faïza Guène, che ha appena pubblicato il suo terzo
romanzo e che ricevuto attenzioni favorevoli da parte della critica. La scelta delle autrici, ancora in
fase di elaborazione, sarà probabilmente dettata anche da un criterio cronologico: si intende infatti
operare un tipo di analisi che prenda in considerazione scrittrici le cui origini sono simili, ma le cui
opere appartengono a tre decenni differenti, 1980, 1990 e 2000, per operare uno studio di tipo
diacronico ed individuare un eventuale sviluppo nella littérature beur.
Per quanto riguarda il tipo di analisi, si intende seguire uno studio di tipo interno del testo
letterario per le ragioni esposte prime: l’analisi di tipo interno che vorremo applicare avrebbe come
scopo lo studio delle strutture della narrazione di questi romanzi. In particolare, si potrebbe
procedere con un’analisi dei personaggi: questi romanzi sono spesso ritratti di vita quotidiana nella
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banlieue francese nei quali diversi personaggi appartenenti a classi socio-economiche diverse
influiscono sulla vita del protagonista, definendone anche l’identità. Lo studio dei personaggi
potrebbe quindi essere un modo per coniugare gli studi di tipo tematico e psicologico effettuati fino
ad ora con uno studio di tipo più strutturale. La categoria dei personaggi permetterebbe inoltre di
sconfinare in un’analisi più propriamente stilistica, in quanto il personaggio si concretizza
attraverso la mise en texte attraverso le unità linguistiche del nome, dei pronomi, dei gruppi
nominali e delle perifrasi. Altre categorie strutturali potrebbero essere prese in considerazione come
per esempio lo spazio, anch’esso modellatore dell’identità del protagonista, e il modo di
enunciazione.
Dopo questa prima fase teorica di inquadramento del mouvement beur, di
indirizzamento verso il fenomeno della letteratura, di studio del materiale prodotto sull’analisi della
letteratura francese femminile di origine maghrebina, ci accingiamo ora ad un’analisi
particolareggiata dei romanzi (in particolare: Belghoul F. , Georgette, 1986; Sebbar L., Shérazade,
17 ans, brune, frisée, les yeux verts, 1982, Les Carnets de Shérazade, 1985, Le fou de Shérazade,
1991, Le Chinois vert d'Afrique, 2002; Bouraui N., La Voyeuse interdite, 1991, Le jour du séisme,
1999, Mes mauvaises Pensées, 2005; Guene F., Kiffe kiffe demain, 2004, Du rêve pour les oufs,
2006, Les gens du balto, 2008) per poter operare una selezione mirata ed applicare l’analisi esposta
precedentemente.
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