Guerra del Vietnam - Storia di una fotografia

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Guerra del Vietnam - Storia di una fotografia
Letture storiche
La guerra in Vietnam
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Storia di una fotografia
Guerra fredda ed equilibrio del terrore. Già prima che la seconda guerra mondiale finisse, Stati
Uniti e URSS, incontrandosi a Yalta, avevo diviso il mondo in due sfere di influenza, cioè in due
zone distinte ciascuna sotto il controllo di una delle due superpotenze. Dal ’46 in poi si aprì un
duro periodo di scontro politico e ideologico, conosciuto anche come guerra fredda, basato sul
cosiddetto equilibrio del terrore (le due superpotenze non si facevano apertamente la guerra
perché possedevano la bomba atomica e ne temevano le conseguenze).
Il periodo della guerra fredda (1946-1989) non fu comunque un’epoca di pace e di tranquillità. Le
tensioni tra USA e URSS trovarono sfogo in una serie di conflitti locali terribilmente “caldi”, come
la guerra in Vietnam.
La guerra in Vietnam. Nel 1954 la Francia fu cacciata dal Vietnam, sua colonia, dopo una lunga
guerra contro i movimenti indipendentisti. Il paese fu diviso in due Stati: uno comunista a Nord,
uno filo-americano a Sud.
Tra i due Stati nel 1960 scoppiò una guerra. Gli USA intervennero con il proprio esercito a sostegno
del governo sud-vietnamita; i vietnamiti del Nord (chiamati vietcong) ricevettero l’aiuto di URSS e
Cina.
Gli Stati Uniti arrivarono ad avere in Vietnam fino a mezzo milione di soldati, e ad usare armi
terribili come le bombe al napalm, senza però mai riuscire a sconfiggere definitivamente i
vietcong, nonostante la loro netta superiorità militare. Nel 1973, sotto la pressione delle sempre
più forti proteste in patria contro la guerra, il governo americano fu costretto a ritirarsi, avendo
lasciato sul campo decine di migliaia di propri soldati. Nel 1975 i comunisti conquistarono così
tutto il Vietnam. È in questo contesto che viene scattata la celebre fotografia che vedi di seguito:
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Adattamento e riduzione da
http://www.ilpost.it/2012/06/08/storia-foto-bambina-vietnam-napalm/
Storia di una fotografia. Nel giugno del 1972 i soldati statunitensi avevano cominciato da
tempo il graduale ritiro dal Vietnam meridionale, ma i combattimenti con le forze del nord
comunista erano molto intensi in diverse zone. L’8 giugno, in un paesino di nome Trang Bang
vicino al confine con la Cambogia (una quarantina di chilometri a nordovest di Saigon), un gruppo
di cacciabombardieri dell’aviazione sudvietnamita attaccò con le bombe al napalm in un’area che
era stata attaccata da due divisioni nordvietnamite e intorno a cui si combatteva da diversi giorni.
Kim Phúc, una bambina di 9 anni che viveva a Trang Bang con la sua famiglia, si riparava da tre
giorni nel tempio Cao Dai (una religione monoteista diffusa in Vietnam e fondata negli anni Venti
del Novecento) quando le bombe al napalm cominciarono a cadere sulla costruzione. Per errore, i
cacciabombardieri stavano sganciando le bombe incendiarie sulle posizioni dei soldati
sudvietnamiti che cercavano di resistere all’attacco e su diverse costruzioni in cui si erano
rifugiati i civili, tra cui il tempio. Il napalm è una sostanza acida altamente infiammabile, che
venne sganciato a tonnellate nelle operazioni militari in Vietnam.
Il suo braccio sinistro prese immediatamente fuoco, mentre il suo vestito si distrusse in pochi
secondi. Insieme ai suoi fratelli e ai suoi cugini scappò dal tempio e cominciò a correre – gridando
“Scotta! Scotta!” – lungo la Route 1, unendosi a soldati sudvietnamiti e ad altri abitanti del
villaggio che andavano verso le posizioni controllate dall’esercito sudvietnamita.
Il fotografo dell’Associated Press Huynh Cong “Nick” Ut scattò l’immagine dei bambini che
correvano lungo la Route 1, vicino a soldati sudvietnamiti della 25esima divisione. Poco dopo, la
bambina perse conoscenza. Ut, che allora aveva 21 anni e che aveva perso un fratello, anche lui
fotografo, mentre questi era in servizio per l’Associated Press nel delta del Mekong meridionale,
trasportò la bambina in auto a un piccolo ospedale. Inizialmente i medici non volevano curare la
bambina, dicendo che le sue ferite erano troppo gravi, ma Ut mostrò il suo tesserino della stampa
americana e lasciò l’ospedale con l’assicurazione che sarebbe stato fatto il possibile. Ut, molto
scosso dall’accaduto, tornò a Saigon, sviluppò la pellicola nel suo studio e la girò ai suoi
superioridell’Associated Press.
La foto venne pubblicata nei giorni successivi in molti dei principali quotidiani statunitensi – in
prima pagina sul New York Times del 9 giugno, con il bordo destro tagliato, in cui c’era un
fotografo – e fece molta impressione nell’opinione pubblica. I giornali raccontarono anche il
seguito della sua storia e come Kim Phúc sopravvisse all’attacco tanto che negli anni successivi si
arrivò a dire, esagerando, che potesse aver contribuito a far finire la guerra.
Nella celebre fotografia, oltre a Kim Phúc, compaiono a sinistra Phan Thanh Tam, fratello minore
di Kim Phúc, che perse un occhio nell’attacco, il fratello più piccolo dei due Phan Thanh Phouc, e a
destra della bambina i suoi due cugini Ho Van Bon e Ho Thi Ting.
Un altro giornalista, Christopher Wain, corrispondente dell’ITN che era stato tra i soccorritori della
bambina ai margini della Route 1, rintracciò Kim Phúc e insistette perché venisse trasferita in un
ospedale gestito dagli americani, l’unico posto a Saigon dove le sue gravi ferite potevano essere
trattate. Il trenta per cento del suo corpo aveva subito ustioni di terzo grado, che le hanno lasciato
grandi cicatrici su tutta la schiena e sul braccio. Phúc venne dimessa dall’ospedale 13 mesi dopo
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l’attacco e tornò nel suo piccolo villaggio, diventando una celebrità tra i suoi abitanti – che
avevano saputo della pubblicazione della foto – ma rimanendo quasi del tutto sconosciuta per il
resto del mondo. Alla fine di aprile del 1975 la guerra del Vietnam finì e con essa le visite, dato che
tutto il Vietnam meridionale venne occupato dalle forze del nord comunista.
Phúc iniziò a studiare medicina, con il progetto di diventare un medico, ma i leader del Vietnam
del Nord scoprirono che la protagonista della foto nel frattempo diventata uno dei simboli della
guerra era ancora nel paese: per diversi anni, costretta ad abbandonare la scuola, la ragazza fece
da guida turistica e da simbolo vivente in tour guidati per i giornalisti stranieri, sotto lo stretto
controllo dei responsabili della propaganda del regime nordvietnamita.
Nel 1982, Phúc poté andare in Germania Ovest per essere curata, grazie all’interessamento di un
giornalista straniero. Anche il primo ministro vietnamita Phạm Văn Đồng si interessò alla sua
storia, conobbe personalmente la ragazza e permise che Phúc andasse a studiare a Cuba. Qui Phúc
conobbe un giovane ragazzo vietnamita: si sposarono nel 1992. Dopo il viaggio di nozze a Mosca,
decisero di abbandonare i paesi comunisti e scapparono in Canada, durante una sosta per il
rifornimento del carburante dell’aereo che li riportava a Cuba.
Oggi Kim Phúc vive nella città di Ajax, nei pressi di Toronto, con suo marito e i suoi due figli. È una
cittadina canadese e ha fondato nel 1997 una fondazione che aiuta i bambini feriti in guerra.
Osserva bene la foto, quali sentimenti suscita in te?
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Chi erano i Vietcong?
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Cos’è il napalm?
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Chi e perché ha sganciato la bomba al napalm che ha provocato la situazione che vedi nella foto?
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Rileggi le parole evidenziate in blu e spiegane il significato:
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Spiega le espressioni “guerra fredda” ed “equilibrio del terrore”
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Cerca si internet una cartina del Vietnam, evidenzia il luogo in cui fu scattata la foto ed incollala
nello spazio sottostante.
Con una piccola ricerca, spiega che cos’è l’ Associated Press.
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