APPELLO AL SINDACO DEVI...30 09 08

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APPELLO AL SINDACO DEVI...30 09 08
LA DENUNCIA SCAPARRO: UNO DEI POCHI SIMBOLI DI MILANO. MILLY MORATTI: IL PADRONE DI CASA
METTE I SOLDI. ROZZA: IL CAOS? POLVERE SOTTO IL TAPPETO
Appello al sindaco: devi salvare la Galleria –A.Senesi – Corriere della Sera -30-09-08
Politici, intellettuali e manager: stop al degrado. Privilegiare arte, botteghe storiche e griffe La grecista
Cantarella: «Il declino della Galleria metafora della politica dell' apparenza. Fuori splendido, dentro
rovine»
Salvate la Galleria. Dall' incuria, dal degrado, da quelle rovine che non ti aspetti, appena oltre le facciate
scintillanti, che fanno tanto Beirut, altro che salotto. L' appello, preparato dai consiglieri Pd Pierfrancesco
Majorino e Carmela Rozza, è al sindaco Moratti: trovare «una strada costruttiva per la gestione e l'
utilizzo di quello che deve tornare ad essere un fiore all' occhiello della città». In calce le firme della
Milano che non si rassegna, che crede che qualcosa si possa, si debba fare. Un elenco lungo. Ci sono i
politici, certo. Consiglieri comunali di destra e sinistra, ex sindaci (Carlo Tognoli) ed ex assessori (Sergio
Scalpelli e Carlo Borsani). C' è il mondo della cultura con Carla Fracci, Dario Fo, Vincenzo Consolo,
Ludovico Einaudi, Michele Dalai, Andrée Ruth Shammah, quello della categorie produttive (Giorgio
Montingelli dell' Unione del Commercio), gli intellettuali (Gad Lerner, Giulio Giorello, Eva Cantarella,
Fulvio Scaparro). E poi la piccola city finanziaria che nel Salotto lavora e fa circolare i danée. Non stupisce
così la firma dell' amministratore delegato di Cesare Ponti, la banca che sta sotto i portici di piazza del
Duomo, a due-passi due dall' arco trionfale dedicato a Vittorio Emanuele, o del vicepresidente della Banca
Popolare di Milano. Perché uno, semplicemente, la può vedere come lo psicoterapeuta Fulvio Scaparro:
«Milano non è una città dalle infinite bellezze.Quelle poche che ci sono teniamocele strette. E teniamole
bene». Oppure può spiegarla come la grecista Eva Cantarella: «Una metafora della politica dell'
apparenza. All' esterno è tutto splendido, dentro le rovine». E allora hai voglia a chiedere con Carla Fracci
che lì si torni a fare cultura «non elitaria». Oppure reclamare con Sergio Scalpelli che la gestione della
Galleria sia sottratta alle «logiche mercantili» che rischiano di renderla un deserto. Milly Moratti,
consigliere a Palazzo Marino e moglie del presidente nerazzurro Massimo (a sua volta sottoscrittore), ha
le idee chiare: «È il padrone di casa che deve metterci i soldi». Il Comune di Milano, governato dalla
cognata Letizia, insomma. «Anche perché lo si è fatto per il Museo della Scienza, non si capisce perché
non farlo per uno dei simboli riconosciuti della città». Carmela Rozza fa la sintesi: «Devono arrivare arte,
cultura e griffe. Chiedendo che tutto rimanga aperto anche di sera». La tesi è pesante come un macigno:
«La Galleria è il paradigma di un certo modo di amministrare: quello che mette la polvere sotto il
tappeto». Andrea Senesi I firmatari contro caos e degrado L' emergenza Degrado, rifiuti e abbandono in
Galleria Politici, manager e intellettuali denunciano caos e degrado in Galleria e lanciano un appello al
sindaco. «Salvi il Salotto di Milano» Carla Fracci «Bisogna far tornare nel Salotto la cultura, ma non quella
d' élite» Andrée R. Shammah «Occuparsi della Galleria è un atto d' amore per la città »Fulvio Scaparro
«Milano non ha tantissimi tesori. Quelli che abbiamo teniamoli bene» Sergio Scalpelli «Non è più il cuore
pulsante della città. Ci vogliono arte e cultura» Carlo Tognoli «Letizia Moratti è molto milanese e so che
non esiterà ad intervenire» Eva Cantarella «Deve tornare ad essere l' agorà di Milano come è stata in
passato»