INU YASHA e Kikyo - FRANCESCA GUADAGNO

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INU YASHA e Kikyo - FRANCESCA GUADAGNO
INU YASHA e Kikyo
La storia
La storia
“Eccoci qua gente, pronti a narrarvi le storie del grande demone cane”.
Inizia così la sigla della quinta serie di Inu Yasha, una delle recenti
opere della regina dei manga Rumiko Takahashi.
La storia narra la vita di una liceale giapponese, Kagome Higurashi, che
nel giorno del suo 15° compleanno precipita (attirata da un demone
millepiedi) nel pozzo del tempio di famiglia.
Fin qui nulla di eccessivamente strano, se non fosse che quel pozzo non è
altro che un passaggio temporale, che proietta la ragazza nel passato,
precisamente nell’era Sengoku.
Qui risveglia il mezzo demone cane Inu Yasha, fino a quel momento sigillato
ad un albero a causa di una freccia sacra scagliata da Kikyo, una
sacerdotessa predisposta a custodire la sfera dei quattro spiriti, gioiello
ambito da demoni che aspirano a diventare più forti grazie al suo potere.
Una ferita inferta a Kagome dal demone millepiedi fa sì che si scopra che
tale sfera è custodita all’interno del corpo della ragazza. Questo,
probabilmente, perché Kagome è la reincarnazione di Kikyo, morta lo
stesso giorno in cui sigillò il mezzo demone e che si fece poi cremare
insieme alla sfera stessa.
Numerose vicissitudini e battaglie portano tale oggetto a frantumarsi e a
ridursi in mille pezzettini disseminati per il mondo intero.
Toccherà a Kagome e ad Inu Yasha l’arduo compito di ricercare tutti i
frammenti e riunire la sfera.
Insieme ai due ragazzi viaggiano Sango (una sterminatrice di demoni) Shippo,
(un cucciolo di volpe) e Miroku, un monaco libertino con un debole per le
belle donne.
Raccogliere i frammenti però non è il solo desiderio ad accomunare la
compagnia: in realtà i ragazzi vogliono sconfiggere Naraku, un demone nato
50 anni prima dalla fusione tra il brigante Onigumo e numerosi demoni che
divorarono la sua anima.
Ognuno dei protagonisti ha un motivo valido per voler uccidere il malvagio
demone: Sango ha perso la sua famiglia e l’intero villaggio degli
sterminatori venne distrutto a causa di un tranello da lui ordito; Inu Yasha
e Kikyo vennero ingannati da Naraku che prese le sembianze del mezzo
demone per attaccare la sacerdotessa, la quale imprigionò Inu Yasha pensando
di essere stata tradita;
Miroku porta invece il segno di una maledizione scagliata sulla sua
famiglia: un buco nero nel palmo della sua mano (destra nel cartone,
sinistra nel manga) in grado di risucchiare tutto, demoni e cose che vengono
investiti dal “vortice”.
La storia presenta poi numerose “comparse” e personaggi secondari, tra buoni
e cattivi; in Inu Yasha si trova veramente di tutto e non mancano gag
ironiche che rompono la serietà della trama principale.
La serie, di grande successo in Giappone, ha avuto un notevole apprezzamento
di pubblico anche in Italia, non solo a livello di manga ma anche a livello
televisivo.
Si compone attualmente di 6 serie per un totale di 167 episodi (che seguono
abbastanza fedelmente la versione cartacea) e 4 film.
La regia è affidata a Masashi Ikeda e la sceneggiatura a Tetsuko Takahashi,
che hanno reso tutta l’opera un vero capolavoro di animazione, grazie anche
alle splendide musiche create da Kaoru Wada.
In Italia la serie è edita da Dynit, trasmessa su MTV e ci tiene compagnia
dal novembre del 2001.
Il doppiaggio è a cura dell’ European Television Service e vanta doppiatori
di grande successo, tra cui Francesca Guadagno e Fabio Boccanera, che prestano la
voce rispettivamente a Kikyo e al giovane monaco Miroku
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Kikyo
Il personaggio
Tra tutti i personaggi di Inu Yasha, Kikyo è senza ombra di dubbio quello che ha
maggiormente diviso in due schiere i fan della serie.
Giovane sacerdotessa dell'epoca Sengoku a cui venne affidata la custodia della
Sfera dei quattro spiriti, Kikyo è divisa tra il suo dovere spirituale e il suo
essere donna, dopo l'incontro con il mezzo demone Inu Yasha, che ricambia i suoi
sentimenti.
Proprio nel giorno in cui riuscì a convincere il mezzo demone a diventare un umano
a tutti gli effetti, grazie ai poteri purificatrici della sfera, la ragazza venne
attaccata da un demone, che, prese le sembianze di Inu Yasha, la ferì gravemente.
Poco prima di morire, Kikyo piena di dolore e odio per quello che lei pensò essere
un tradimento sigillò l'amato con una freccia mistica al Goshinboku, un albero
sacro del villaggio e poi morì, chiedendo alla sorellina Kaede di essere cremata
insieme alla sfera, oggetto tanto bello quanto pericoloso se in mano sbagliate.
A distanza di 50 anni da questi fatti capitò nell'era Sengoku Kagome, una
studentessa liceale dei nostri tempi, caduta nel pozzo del tempio di casa sua
attirata da un demone millepiedi. Questo pozzo si rivelerà essere un passaggio
temporale in grado di farla viaggiare tra le due epoche.
Qui Kagome conobbe e liberò dal sigillo Inu Yasha; scoprì di essere la
reincarnazione di Kikyo e che la sfera dei quattro spiriti (che lei stessa mandò in
frantumi nel corso di una battaglia) era da sempre nascosta all'interno del suo
corpo.
Una notte, Urasue, una vecchia strega con brama di potere, rubò le ceneri di kikyo
e la sua terra tombale con l'intento di riportarla in vita. Ci riuscì anche grazie
a una parte di anima che ruberata a Kagome.
E' qui che i fan di Inu Yasha si dividono: Kikyo o Kagome?
Tutto il dibattito nasce infatti dal risvolto sentimentale della storia:
Kikyo, il vecchio amore, morto odiando il mezzo demone a causa di un tranello e
costretta a una vita di non morta, nutrendosi solo delle anime dei morti per
rimanere in "vita" o Kagome, il nuovo amore, vivace allegra e con una grande forza
d'animo oltre che spirituale?
In realtà per capire il personaggio di Kikyo sia necessario cercare di entrare con
lo spirito nella condizione che la caratterizza.
La kikyo rinata è molto diversa da quella che era prima: è sì una donna matura e
senza dubbio più forte a livello caratteriale, ma nelle sue azioni si denota
l'insofferenza verso il genere umano, e ancor più verso il suo vecchio amore.
Decide di affrontare da sola il viaggio per arrivare a Naraku, il demone che ordì
il tranello 50 anni prima e nonostante il suo spirito pieno di ostiltà in molte
occasioni sente in lei il dovere di aiutare chi ha bisogno salvando le anime in
pena e occupandosi spesso di soldati feriti o bambini rimasti orfani.
Credo che il punto forte di questa sacerdotessa sia proprio questo: la sua forza
d'animo e il fatto di non riuscire ad accantonare definitamente quelli che erano i
suoi compiti in vita.
Un animo turbato e combattuto ma pronto a sacrificarsi per riportare le cose al
suo posto: sconfiggere il male e ritrovare così la pace eterna che il suo spirito
brama.
Difficile spiegarne a fondo il carattere. Non è un personaggio di facile
comprensione, proprio per il suo spirito solitario e impassibile, sia davanti alle
cose belle che alle difficoltà.
Nella versione italiana la voce di Kikyo è affidata alla bravissima Francesca
Guadagno. Una voce molto profonda e matura in grado di raccogliere tutte le
sfumature di quel carattere deciso ma tormentato che dona spessore a tutto il
personaggio e alle azioni che compie. Forza e dolcezza mescolate magistralmente che
non possono non far commuovere in più punti anche chi non ha particolare simpatia
per la sventurata sacerdotessa.
Ringraziamo Lara per la cortese collaborazione.