La lingua nella rete fa politica internazionale
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La lingua nella rete fa politica internazionale
motto perpetuo Innovazione & Tecnologia Il mezzo più efficace di ottener fama è quello di far credere al mondo di esser già famoso. Vola leggero L’aeroporto di Hong Kong diventerà lo scalo più sostenibile del mondo. Illuminazione a Led, riciclo di tutti i rifiuti, divieto dell’uso di gruppi elettrogeni ausiliari. Il 25% di Co2 in meno entro il 2015. Giacomo Leopardi (1798 – 1837) Il sistema completo per la businesss community del marketing e del retail Abbonatii diret direttament direttamente e al si sito http://offerte.ilsole24ore.com/markup nova.ilsole24ore.com Domenica 13 Maggio 2012 Shopping digitale anti-crisi Coupon e saldi privati trainano l’e-commerce nonostante i consumi in calo: l’innovazione gioca sui prezzi e sulla capacità di coinvolgere l’utente di Pierangelo Soldavini C Supplemento al numero odierno del Sole 24 Ore - Poste Italiane sped. in A.p. - D.l. 353/ 2003 conv. L. 46/2004, art. 1, c.1, Dcb Milano orre voce che Mark Zuckerberg sia pronto a fare un ultimo colpo alla vigilia dell’Ipo di Facebook. Nell’e-commerce. Gli analisti sono scettici, ma quel che è certo è che già oggi le recensioni e i commenti sui social network hanno un effetto determinante per le vendite online. In Italia su Facebook si discutono gli acquisti fatti, come in un’enorme piazza virtuale: il 63% dei navigatori partecipa ai gruppi di acquisto sui social network, il doppio del 32% dello stesso universo di utenti internet che effettivamente sono attivi nel comprare online. Il social commerce è il trend che si va imponendo con più forza nel magmatico mondo delle vendite su internet. Le aziende si limitano spesso a usare i network in maniera poco integrata, come mera vetrina, ma le sperimentazioni si moltiplicano: dalle offerte esclusive agli incentivi per indurre gli amici all’acquisto, l’obiettivo è coinvolgere sempre più il consumatore. In Italia l’e-commerce è entrato di prepotenza nell’Agenda digitale, forte di una crescita che non accenna a rallentare. Dopo un 2011 chiuso con un incremento dell’11% delle vendite a 8,1 miliardi di euro, le transazioni sono balzate del 19% nei primi tre mesi 2012, secondo l’Osservatorio CartaSiNetcomm. Una performance che contrasta con la difficoltà con cui si dibatte il retail fisico. «Internet allarga l’offerta potenziale di mercato e provoca automaticamente un abbassamento dei prezzi», afferma Roberto Liscia, presidente di Netcomm. «La crescita rimane dettata dal fattoreprezzo», gli fa eco Riccardo Mangiaracina, responsabile Osservatorio B2C del Politecnico di Milano. La possibilità di comparare i prezzi, la maggior scelta, le offerte imperdibili presenti solo sul web sono gli elementi decisivi per i consumatori, secondo il rapporto Contactlab che sarà presentato mercoledì all’e-Commerce Forum di Milano. E come elementi abilitanti della scelta indicano la flessibilità dell’offerta, la varietà dei mezzi di pagamento, l’accessibilità (il 50% dice di acquistare in qualsiasi momento della giornata). Anche in mobilità, che è l’al- Social media star. Un’agorà online per l’esercito di ammiratori Alle Olimpiadi di Londra tecnologie già sul podio Alle Olimpiadi di Londra entreranno "in gara" anche nuove tecnologie di cronometraggio, 100 volte superiori a quelle degli attuali dispositivi. Nòva24 le ha testate in anteprima. Nicol Degli Innocenti, pag. 43 tro grande fenomeno (+120% le vendite da smartphone). Non è un caso che quasi un quarto della crescita sia da attribuire al couponing, trainato da Groupon, mentre aumenta la dimestichezza del consumatori con flash sales e saldi privati, le vendite a tempo di prodotti di design o di moda. Intanto l’elettronica di consumo, uno dei canali che subisce di più la crisi, segna un +25% per le vendite online: insieme al fattore prezzo, influisce la ricchezza dei contenuti informativi, secondo Mangiaracina. Più recente è l’emersione del "subscription commerce", la vendita su abbonamento di box di campioni che si va diffondendo soprattutto nella cosmetica. Restano comunque diffuse le diffidenze. Molti ritengono fondamentale l’esperienza fisica nell’acquisto, mentre resistono i timori per la sicurezza dei pagamenti. Proprio per superare questo scoglio Netcomm ha messo a punto un nuovo strumento, accanto a carta di credito e sistemi ad hoc come PayPal: l’home banking. Da giugno sarà possibile trovare sui siti di e-commerce anche il pulsante "My Bank", A lezione dai futurologi sui cicli virtuosi dell’hi-tech Alla Singularity University in California super-esperti, scienziati e futurologi insegnano a comprendere gli effetti delle tecnologie che crescono esponenzialmente. Sono sbarcati anche in Italia per formare una nuova classe dirigente. Ma servirà ad affrontare la crisi? Un’opportunità da sfruttare anche per il made in Italy per rendersi visibile nel mondo per pagare direttamente dal proprio conto bancario online. Inevitabilmente l’Italia denuncia ritardi, condizionati dalle infrastrutture, ma anche di familiarità con il web: anche tra i più giovani (16-24 anni) il tasso di penetrazione di internet è dell’81%, 10 punti in meno della media Ue. Così solo il 15% degli italiani acquista online (43% la media Ue), e solo il 5% delle aziende utilizza l’e-commerce (15% Ue). Per questo Netcomm propone, tra l’altro, una detassazione per le imprese sui ricavi da e-commerce B2B internazionale e un’Iva ridotta al 10% per il B2C. Per le aziende è una sfida carica di opportunità, ma non semplice: nuovi mercati che si aprono e costi operativi ridotti, anche se a scapito dei margini. Le pmi non devono quindi fare il passo più lungo della gamba, partendo con le piattaforme già pronte per i negozi online. Ma anche riscoprendo quella capacità di fare sistema che è stata alla base dei distretti industriali. È tutto il sistema Italia chiamato a giocare la sua partita: già oggi le vendite estere online sono una delle voci più dinamiche (+32% nel 2011). Liscia fa la sua proposta: «Un Ice digitale per promovere e rendere visibili in rete i prodotti italiani attraverso un’indicizzazione sui motori di ricerca e una guida contribuita dalle aziende che dia vita a un social network». Altri servizi a pag.44 e 45 Idee Luca Tremolada, pag. 42 Prodotti A bordo di Twizy, il quadriciclo ricaricabile Icona.Il 10 maggio Lady Gaga ha raggiunto 24 milioni di follower su Twitter. Il suo social network si chiama Littlemonsters.com Addio Facebook, Lady Gaga traghetta i fan sul suo network di Virginia Fiume «S ignore, grazie per i miei amici, la mia famiglia e per tutti quei ragazzini urlanti. Dammi la forza di essere una vincente. Non solo per me, ma per loro». Questo è lo stile Gaga. La popstar, che il 10 maggio ha raggiunto i 24 milioni di follower su twitter, quando è impegnata dal vivo (come in queste settimane con il tour mondiale) non si interfaccia con la stampa, ma il dialogo tra i fan, chiamati Little Monsters, e Mother Monster è costante. Un anno fa il manager Troy Carter, Gaga e, tra gli altri, il presidente esecutivo di Google, Eric Schmidt avevano dato vita a Backplane, società dal valore di oltre un milione di dollari da cui è nato Littlemonsters.com, sito esclusivo per i seguaci di Lady Gaga. Uno schiaffo a Facebook che fino allora era l’agorà dei fan. Nòva è stato accolto per un giorno tra loro. www.ilsole24ore.com/nova Ha acquisito la tecnologia dalla Formula 1 e ha un design di rottura. È Renault Twizy il quadriciclo elettrico, da utilizzare come city car. Resta però scarsa l’autonomia delle batterie. Mario Cianflone, pag. 46 crossroads www.formazione.ilsole24ore.com La lingua nella rete fa politica internazionale LA COMUNICAZIONE DIGITALE INTEGRATA di Luca De Biase U na piattaforma didattica interattiva per insegnare la lingua italiana è stata realizzata dall’Istituto Italiano di Cultura a Haifa in Israele. Il ministero degli Esteri l’ha inserita tra le best practices da segnalare. Si tratta di una piattaforma didattica open source che non solo funziona per insegnare l’italiano, dicono al ministero, ma è tanto attraente da riuscire a incuriosire molte persone che non avevano pensato di interessarsi alla nostra lingua. Perché il ministero degli Esteri si occupa di questa questione? Secondo Antonio Deruda, autore di "Diplomazia digitale. La politica estera e i social media" (Apogeo 2012), la diffusione di una lingua è anche un modo efficace per costruire una strategia internazionale per un paese. E per l’Italia è un percorso straordinariamente coerente con l’idea di connettere la cultura italiana al valore generato dai suoi prodotti. Ilfatto è che da questopunto di vista possiamo riuscire a fare passi avanti significativi. Le persone che studiano italiano all’estero sono più numerose di quanto si immagini. Il ministero degli Esteri ne conta 70mila negli istituti di cultura italiana, 55mila nelle università di moltipaesistranieri,200mila allaSocietàDante Alighieri,mentre 400mila usano i corsi pre- Web partecipativo. Antonio Deruda mette in rassegna gli usi più innovativi dei social media da parte di governi e diplomatici. visti dalla ex legge 153/71. E poi ci sono i casi straordinari, come quello del Giappone, dove più di 350mila persone studiano l’italiano con i corsi televisivi e radiofonici della rete Nhk. È chiaro che questa attrattività della nostra lingua non è tanto legata alla sua utilità, quanto alla sua importanza simbolica: perché è connessa, evidentemente, allo stile di vita italiano. Che, almeno all’estero, continua a piacere. L’accelerazione può venire proprio da un uso consapevole di internet. Per Deruda, la rete sta cambiando profondamente le pratiche della diplomazia. E aprendo a opportunità impensate. Compresa una dimensione tutta da sviluppare della diplomazia culturale che sarebbe insensato non sfruttare. © RIPRODUZIONE RISERVATA Pianificare e realizzare un piano di comunicazione digitale Milano, 18, 19 e 20 giugno 2012 - 11a Edizione DOCENTI E TESTIMONIAL PROGRAMMA • Il nuovo scenario digitale e l’impatto sulle attività di comunicazione • Brand presence e web reputation: come monitorare la percezione della marca • Digital PR e Social media • Eventi digitali e multimediali • Ufficio stampa online • Blogging e micro-blogging: la voce dell’azienda in nuove forme • Laboratorio di digital strategy: pianificare una strategia di comunicazione digitale Biagio Carrano eastCOM Consulting Nicola Silvestri Open Knowledge Massimiliano Cremonini Publicis Caterina Tonini D’Antona & Partners Gruppo Havas Gaetano De Marco 1861 United Brochure e scheda d’iscrizione WWW.FORMAZIONE.ILSOLE24ORE.COM Servizio Clienti Tel. 02 5660.1887 Fax 02 7004.8601 [email protected] Seguici su: Il Sole 24 ORE Formazione ed Eventi Milano - via Monte Rosa, 91 Roma - Piazza dell’Indipendenza, 23 b/c Organizzazione con sistema di qualità certificato ISO 9001:2008 nòva - n. 131 di Luca Tremolada l’iniziativa di passera Al via la call for ideas per ItaliaStartup Il 26 maggio il ministro dello sviluppo economico Corrado Passera sarà ospite dell’acceleratore veneto H-Farm per ascoltare e discutere le proposte delle startup, degli investitori early stage e di chi ha fatto del digitale una professione. Quello annunciato sul sito dell’Associazione ItaliaStartup (http://www.italiastartup.it/italiastartup-open-day) sarà un Open Day. «Mandateci la vostre idea – si legge – per una proposta da mettere in agenda per la task force e per il ministero. Selezioneremo 20 contributi e gli autori saranno invitati il 26 in H-Farm per parlarne direttamente con il ministro». La task force di dodici professionisti di internet e del venture capital italiano voluta dal ministro è da settimane al lavoro per redigere il decreto Startup Italia atteso entro le prime due settimane di giugno. Le proposte potranno essere inviate sia dal sito dell’associazione via Twitter che direttamente alla task force sul sito del ministero dello Sviluppo economico ([email protected]. it). La giornata sarà strutturata in mini-talk tra i i partecipanti e il Ministro. Al termine una persona dello staff sarà incaricata di riportare nella lavagna i punti salienti della discussione, in modo tale da formare, alla fine dell’evento, la "to do list" ufficiale della giornata. L’evento è a invito, ma sarà disponibile in streaming o in live tweeting. seed round Super investimento di Iag per app biomedicale Con 900mila euro, i soci Iag (Italian angels for growth) hanno deciso di puntare su Sedici Dodici (www.sedicidodici.com), startup del Polo Tecnologico di Pordenone che sta sviluppando un dispositivo anti-trombosi, attualmente in fase di sviluppo avanzato. Smart Clot, costituito da dispositivo, kit diagnostico e software di analisi, promette di «diagnosticare in pochi minuti attraverso un unico esame eventi trombotici o emorragici, principali cause delle malattie cardiovascolari e del sistema circolatorio». Imprese A luglio estate al Politecnico di Milano Si chiama Summer Startup Program e si tratta di un corso di formazione rivolto a sviluppatori che vogliano mettere a punto un proprio progetto imprenditoriale. Richiesta una buona esperienza di realizzazione di applicazioni (mobile, social network, web, ecc.). In palio ben 15 borse di studio e un rimborso spese per chi non è residente in Lombardia. Il corso si svolgerà nel mese di luglio 2012 presso il Mip Politecnico di Milano e sarà basato fortemente sull'action learning, che prevede un alternarsi di lezioni, assignment, coaching, lavoro sui progetti, analisi di best practice particolarmente significative e numerose testimonianze di imprenditori di successo, venture capitalist e business angel. Amazon va oltre il mercato consumer con AmazonSupply, un nuovo sito (in beta) che vende 500.000 prodotti a clienti industriali e commerciali, dagli articoli d’ufficio all’idrauilica ai registratori di cassa. Spedizione gratuita oltre i 50$. così cambiano mercato e abitudini degli utenti la crescita 8.141 Valore delle vendite da siti italiani Dati in milioni di euro 780 6.779 5.754 5.772 566 Abbigliamento +38% 1.124 Altro +29% 613 Assicurazioni +21% 87 200 Alimentari +17% Editoria/mus. / aud. +35% Informatica ed elettronica +22% 5.032 4.107 666 1.990 3.523 Turismo +13% gli acquisti 3,3 742 102 270 814 Una sola volta 2 volte 3 volte 4 o 5 volte Più di 5 volte i voti Dalla distribuzione allo score di soddisfazione. Aprile 2012 8 3.982 IVI PASS 7 6 2004 Media Frequenza media degli acquisti online. Dati riferiti all’ultimo trimestre 1.451 2.822 +42% +45% +23% +14% 0% +17% +20% 2005 2006 2007 2008 2009 2010 stima 2011 5 4 3 2 9 45,2% I EN TU 38 SIAS ,2 TI % media 10 8,0 Fonti: E-commerce consumer behaviour, Contactlab-Netcomm; Ecommerce Index, Human Highway; Digital Marketing Trends 2012, MagNews; Osservatorio eCommerce B2c Netcomm-School of managament Politecnico di Milano; Osservatorio Acquisti CartaSi 2012 i dieci passaggi 1. L’IDENTITÀ DEL BRAND Il primo passo? Definire l’identità del brand. Occorre valutare il contesto attraverso un’analisi degli scenari competitivi che porti alla luce le differenze dell’attività nel mondo fisico con l’integrazione fra online e offline. Inoltre, bisogna capire quale sia il pubblico di riferimento, presente e potenziale. 2. L’IDENTIFICAZIONE DEGLI OBIETTIVI Dopo aver definito il contesto e l’identità, il passaggio successivo è quello di progettare un piano di marketing e comunicazione del brand verso l’esterno, anche attraverso l’unione di canali online e offline. Sarà necessario stabilire quali sono gli obiettivi per le attività commerciali. 3. LE RISORSE E I FORNITORI Ancora prima di pensare a uno spazio di ecommerce occorre definire le responsabilità interne attraverso una mappatura delle risorse umane disponibili. In particolare bisogna scegliere i fornitori, a partire dalle utenze. Occorre inoltre valutare quali servizi affidare in outsourcing. 4. LA SCELTA DEL SITO Occorre scegliere se costruire un proprio spazio, con un tempo stimato di 270 ore tra il primo brief e la pubblicazione del sito. Oppure ci sono piattaforme dove aprire vetrine online: eBay parte da 19,95 euro al mese e tariffe per categoria, Amazon chiede 0,99 À mensili e commissioni sugli acquisti dei prodotti. 5. LA SCALETTA DELLE SCADENZE Al piano triennale si affianca l’identificazione di un’agenda per definire nel dettaglio le attività e monitorare i processi in corso: occorre prevedere le scadenze finali raggiungibili, decidere le tappe intermedie, assegnare le responsabilità. tendenze innovative Una spinta social all’e-commerce È il nuovo trend delle vendite online, in Italia ancora poco integrato. Ma il coinvolgimento degli utenti e la loro interazione diventano cruciali di Alessandro Longo «T iniziative Amazon si lancia nel B2B NE G StartMap Il Sole 24 Ore - Domenica 13 maggio 2012 16 ATIV ,7% 46 utti i siti e-commerce italiani stanno testandoo almeno considerando i social network come nuovo canaleperraggiungereiclienti»,diceRoberto Liscia, presidente di Netcomm, il Consorzio del commercio elettronico. È questa la nuova frontiera di sviluppo, «ma a oggi i social network sono usati ancora in modo superficiale dalle aziende e-commerce italiane»,replicaRiccardoMangiaracina,ricercatoredelPolitecnicodiMilano.«NegliUsasiamo agli inizi del fenomeno, che però cresceràsenz’altro»,aggiunge KristaGarcia,analista di eMarketer. Le tre opinioni tracciano i confini della questione: la strada da fare per sfruttareisocialmediainchiave e-commerce è ancora lunga, ma l’inizio è promettente. «Gliamericanicomprerannoprodottitrami- te social network per 3 miliardi di dollari quest’anno, contro 1 miliardo del 2011 e 14 miliardi previsti per il 2015», dice Garcia, citando stime di Booz & Company. Il problema principale in Italia è che «le aziende non integrano ancora i social network con l’e-commerce: utilizzano soprattutto Facebook, meno Twitter e, da poco, Pinterest; ma quasi solo come vetrina che si aggancia al sito di e-commerce e per fare supporto ai clienti dopo l’acquisto – dice Mangiaracina –. La sola eccezione è Privalia: su Facebook permette di accedere in anteprima ad alcune vendite. Questo crea un circolo virtuoso che rafforza community e quindi il business». Q Vendite private, marketplace, subsription commerce: una gallery con i siti più innovativi. www.ilsole24ore.com/nova La pratica di fare offerte esclusive è considerata, da eMarketer, tra quelle da imitare e adottate dalle avanguardie (americane) del social commerce: Startbuck’s, Best Buy, il sito-negozio di Lady Gaga, Asos (vestiti), Victoria’s Secret. Altre buone pratiche: possibilità di provare il prodotto su Facebook ("tryvertising"), raccomandazioni regalo (consigliare prodotti all’utente in base ai suoi interessi e stimolarlo a mostrare ai propri amici del network quanto ha acquistato). Eventi: costruire una campagna social attorno a un evento e così portare utenti sul proprio sito e-commerce. «Un’altra buona idea è coinvolgere gli utenti con progetti che richiedano la loro interazione. Giochi, per esempio: se vendi vestiti, puoi chiedere loro di suggerire il look migliore per un personaggio – dice Mangiaracina –. La presenza sui social è un costo, sottovalutato:unpaio dipersone dell’azienda devono comunque seguire la discussione. Sono risorse sprecate se poi il social non è integrato con il proprio e-commerce – avverte quindi Mangiaracina –. Tra l’altro, solo grazie a un’integrazione delle vendite è possibilemisurareilfatturatoaggiuntivoottenuto grazie ai social network». Liscia però è ottimista: «Nascono e crescono le piattaforme che sposano e-commerce e social: gli italiani Blomming, PASSAPAROLA I social network utilizzati per recensioni e commenti sui servizi di acquisto online. Valori in % Facebook 91 Twitter 26 Youtube 23 Google+ 23 Linkedin 5 Flickr 3 Fonte: E-commerce Comsumer Behaviour Report 2012 l’e-commerce forum I dati di mercato, i trend, i casi di successo, i sistemi di pagamento saranno al centro dell’e-Commerce Forum di Netcomm il 16 maggio al MiCo, via Gattamelata 5 a Milano. www.ecommerceforum.it Youmpa, Ulaola.com. Entro fine mese arriverà da noi l’inglese Ejero.com e sarà una rivoluzione». L’utente compra su uno dei siti affiliati a Ejero.com e poi può suggerire lo stesso prodotto ad amici del proprio network. Se così genera un altro acquisto, i due utenti (chi fa e chi riceve il suggerimento) ricevono una somma di denaro (proporzionale al valore del prodotto). È un’alternativa alla pubblicità tradizionale: il negozio concede uno sconto per ottenere una vendita in più tramite spontanee raccomandazioni social, veicolate da Ejero.com. Una cosa è certa, secondo Liscia: «L’ecommerceitalianohabisognodeisocialmediapercrescere,perchégraziea loropuòaggiungereemozioni agliacquisti».Èun fattore che finora è mancato, in sostanza: i social sono usati quasi soltanto nella fase di pre e post-vendita (ricerca di consigli, commenti su quanto comprato). Per colpa di quell’assenza di integrazione, restano insomma su un binario parallelo rispetto al cuore del negozio e-commerce. «Ma è fondamentale farequestopassoulteriore.Soprattuttonelnostro Paese, dove la maggior parte dei ricavi e-commerce provengono da viaggi e vestiti, cose che hanno da sempre un alto contenuto emozionale e che quindi ben si sposerebbero con i social network». © RIPRODUZIONE RISERVATA ... e le criticità le opportunità... Un’espansione low-cost per il business L’ottimizzazione del canale tradizionale Migliorare il rapporto con i propri clienti Una struttura logistica che deve essere adeguata La semplicità d’uso convince a proseguire L’ecommerce consente di espandere le proprie vendite, a livello nazionale e internazionale, spendendo molto di meno rispetto all’apertura di una sede fisica. Secondo il Politecnico di Milano, lo sbarco online aumenta i fatturati tanto quanto l’aggiunta di uno o due punti vendita fisici, al solito, in Italia (dipende da quanto si investe online e quanto si è bravi a gestire i nuovi canali). Vendere all’estero è interessante soprattutto per le aziende specializzate nei prodotti del made in Italy. L’ecommerce estende anche il tempo degli acquisti (24 ore su 24) e così consente ai negozi di intercettare quei clienti che lavorano fino a tardi o hanno poco tempo per comprare nei negozi fisici. Secondo Boston Consulting Group, le pmi che fanno ecommerce hanno aumentato il fatturato dell’1,2 per cento annuo (2007-2010), contro il -4,5% di chi non aveva una presenza online. È un’opportunità per ottimizzare il canale di vendita tradizionale. L’ecommerce prende in carico alcune fasi del processo commerciale e così consente all’azienda di sgravare il canale di vendita tradizionale (più costoso di quello online). Può ottimizzare quindi i costi e il personale. Questo vantaggio resta anche nei casi in cui l’utente non completa l’ordine online. L’ecommerce serve infatti anche per la fase di prevendita: il cliente può leggere sul sito del negozio le caratteristiche e i prezzi dei prodotti in catalogo ed evitare quindi di chiedere al commesso. Poi può andare comunque in negozio, ma solo per comprarli o per ritirarli (anche l’acquisto può essere fatto online). In questo modo, l’azienda può ridurre i picchi di affluenza, normalizzandola su una media più stabile, evitare assunzioni e gestire meglio (senza calca) i clienti che arrivano in negozio. Grazie al proprio sito di ecommerce e agli annessi strumenti di analytics, un negozio o una catena possono conoscere meglio la propria base clienti e instaurare con loro un rapporto più personalizzato. Possono studiare i comportamenti di acquisto individuali e collettivi, come anche comprendere chi e quanti hanno visto un prodotto senza poi comprarlo (cosa molto invece difficile da rilevare in un negozio fisico). Adattare di conseguenza il catalogo, la vetrina e la struttura del sito per assecondare meglio le esigenze dei clienti, catturarne l’attenzione e non farli fuggire prima che l’ordine sia completo. Se l’utente fornisce un elemento di contatto (mail, profilo social...), il negozio può mandargli offerte personalizzate (anche sconti, coupon), consigli basati sui precedenti acquisti o sui gusti espressi nel proprio profilo. Chi opera solo sui canali tradizionali è abituato a fare grandi spedizioni, dal magazzino ai punti vendita. Con l’ecommerce deve quindi imparare a gestire ordini di singoli prodotti: adeguando la propria organizzazione e allestendo una nuova area per il packaging. Le spedizioni dal sito devono avere poi un rapporto ottimale e flessibile tra tempi e costi, con diverse opzioni (chi paga di più riceve il prodotto prima). A questo scopo, l’azienda deve ottimizzare i tempi di gestione ordine (portandoli a un massimo di cinque ore dall’acquisto alla spedizione). Deve essere brava a negoziare le condizioni del servizio con il corriere e in questo può aumentare la propria forza contrattuale consorziandosi con altre aziende. Errore tipico, tra i siti italiani di ecommerce, è sottovalutare l’importanza del customer care: l’azienda deve avere personale dedicato, per rispondere subito a chi chiede informazioni o segnala un problema. Non è facile strutturare il sito in modo che l’utente riesca a identificare subito quello che vuole. Un errore comune è fare siti con scarsa usabilità, che disorientano il cliente. Siti mal congegnati non solo lo fanno fuggire, ma anche gli comunicano un’immagine negativa dell’azienda. L’usabilità è fondamentale anche nella fase che va dal carrello al pagamento: deve essere la più snella possibile, avere pochi passi, richiedere il minimo indispensabile di informazioni (sbagliato sommergere l’utente di tante domande che servono solo a profilarlo ma che sono inutili ai fini della vendita). Il sito e le risorse sottostanti devono essere tali, inoltre, da rendere velocissimo il caricamento delle pagine nella fase del pagamento (altrimenti l’utente può temere per la sicurezza dei propri dati e chiudere tutto). I siti migliori hanno solo il 20% di tasso di abbandono del carrello (fuga poco prima dell’acquisto), i peggiori, l’80 per cento. Domenica 13 maggio 2012 - Il Sole 24 Ore nòva - n. 131 Boole Server stella europea Imprese Primo posto agli SC Magazine Awards 2012 Europe nella categoria "Miglior Soluzione di Cifratura" e si è classificata Highly Commended nella categoria “Miglior Soluzione DLP, battendo colossi come Symantec 47 Bandi di Marco Ferrando Dalla Regione Emilia sostegno alle startup il confronto il non acquisto I tassi di penetrazione dell’eCommerce (2011). Dati in % Europa Usa Per quali motivi non ha mai fatto acquisti online? Dati in % Italia Abbigliamento Sono diffidente, preferisco toccare con mano i prodotti 20 5 0,8 Non mi fido delle modalità di pagamento Editoria, mus. e aud. Alimentari 2 Informatica ed elettronica 42 37 5 Turismo 27 25 13 1 0,1 Per quali motivi fai acquisti online? Dati in % 62 44 39 15 6 Spese di spedizione troppo alte 17 Tempi di spedizione troppo lunghi 5 Altro 5 Posso confrontare diverse offerte/prezzi 48 Online trovi offerte imperdibili 46 Alcune offerte sono solo online (es. viaggi, voli low cost..) 43 Online c’è più scelta 38 È così comodo poter ordinare i prodotti direttamente a casa 32 È così comodo ricevere i prodotti direttamente a casa 32 Non saprei in quali negozi comprare alcuni prodotti 14 Non ho tempo di acquistare nei negozi 8 Altro 1 l’informazione il momento i pagamenti Prima di effettuare un acquisto online, in che modo ti informi? Dati in % Quando effettui solitamente i tuoi acquisti online. Dati in % Di prima mattina 2 Durante la mattinata 5 Nella pausa pranzo 2 Nel pomeriggio 11 Quando torno a casa dopo il lavoro 12 Dopo cena 16 Di notte 3 Indifferente in vari momenti della giornata motivi di acquisto 50 Quale modalità di pagamento preferisci utilizzare? Dati in % Visito il sito ufficiale del produttore Leggo recensioni su portali/siti internet Leggo forum/blog Mi reco personalmente presso il punto vendita Chiedo consiglio agli amici Consulto riviste di settore Cerco/chiedo opinioni sui social network In genere mi informo poco o per niente e acquisto al momento il prodotto/servizio Mi rivolgo al costumer care 69 59 34 35 22 19 21 24 13 12 18 4 Carta di credito 8 prepagata o ricaricabile 2 (Postepay etc.) Paypal Pagamento Carta alla consegna di credito (contrassegno) tradizionale Bonifico bancario (online) 2 1 1 Pagamento in negozio, dopo aver prenotato online Bollettino postale Bonifico bancario allo sportello a cura di Luca Dello Iacovo 6. LA LOGISTICA È necessario quindi pensare all’assistenza tecnica. Se necessario, bisogna affittare un proprio magazzino e stabilire accordi con corrieri espressi specializzati. eBay, in particolare, prevede sconti sulle consegne, gestite con partner esterni. Amazon ha una propria piattaforma per la logistica. marketing sul web 7. IL DEBUTTO ONLINE È il momento di lanciare lo spazio per l’ecommerce: bisogna coordinare le comunicazioni all’interno e all’esterno. Può essere decisa una fase di prova ("beta"), privata o aperta al pubblico. Oppure sono accessibili vetrine globali per il commercio elettronico. «Il brand vada verso le persone» N Il brand e i social media. I new media consentono ai consumatori di raggiungere ed essere raggiunti da altri consumatori e aziende sparsi in tutto il mondo, ovunque e in ogni momento. I consumatori possono leggere opinioni su un prodotto mentre fanno acquisti in un negozio e possono postare recensioni di un nuovo film mentre sullo schermo scorrono i titoli di coda. I brand devono saper cogliere questo profondo desiderio di cambiamento e adattarsi, inviare alle persone il segnale che saranno al loro fianco per accompagnarle in questo cambiamento. Verte sul «Branding attraverso i social media» la quinta uscita di Master 24, il corso di Marketing e comunicazione digitale del Sole 24 Ore, in edicola dal 16 maggio (12,90 euro più il prezzo del quotidiano). Lo snodo cruciale della sicurezza online È importante far percepire la sicurezza del sito al cliente, dotandosi di certificazioni Visa o Mastercard, fino al bollino Netcomm. Chi rischia davvero i soldi è però l’azienda: è tenuta ad accertare l’identità di chi usa carta di credito e quindi a non accettare carte rubate. Deve investire nell’accertamento anti-frode, con gli strumenti dei circuiti di carte di credito. Per completare l’acquisto, questi strumenti chiedono una password aggiuntiva, decisa dal cliente e immessa sul sito del gestore della carta. Il problema non si pone se la banca richiede il token per i pagamenti online. Altri strumenti fanno controlli incrociati: se il nome e l’indirizzo del destinatario di un pacco sono diversi da quelli del titolare della carta, scatta allarme. E il pagamento viene sospeso fino a ulteriore controllo. Infine, bisogna investire in sistemi sicuri da attacchi e che assicurino una buona continuità di funzionamento. (Schede a cura di Alessandro Longo) 8. LA GESTIONE ORDINARIA A questo punto si tratta di pianificare lo store management a partire dai progetti per merchandising, promozioni, iniziative speciali. Sono attività gestibili anche all’esterno, in outsourcing. È un capitolo che include il controllo degli incassi e la fatturazione. il guru stephen rappaport di Antonio Dini on basta partecipare. Prima bisogna anche saper ascoltare. Il segreto per andare in rete, spiega Stephen Rappaport, guru della pubblicità e studioso americano forte di trent’anni di esperienza nel marketing, è proprio quello. A più di quattro lustri dalle 95 tesi del "Cluetrain Manifesto" di David Weinberger, qualcosa è cambiato nella parte della rete in cui si fa business. «È cambiata la consapevolezza dei consumatori», spiega Rappaport, che ha dedicato un libro per spiegare alle aziende come muoversi nella rete, in cui i mercati sono diventati non solo più intelligenti ma anche più consapevoli (il libro si intitola appunto "Listen first"). «Una volta la rete era molto più a senso unico di oggi – dice Rappaport –. Soprattutto, si pensava di poter portare la gente verso i brand. Adesso è vero il contrario: sono i brand che devono andare verso le persone e partecipare alle loro conversazioni. Soprattutto ascoltando, prima ancora di parlare». Ascoltare è la parola magica. Non solo perché i clienti portano avanti ragionamenti che riguardano l’azienda, ma anche perché i ruoli sono sempre più diversi e complessi: ci sono consumatori ma anche attori di mercato, fornitori e produttori, stakeholder. Insomma, capire le esigenze del mondo complicato che ruota attorno all’azienda in rete è fondamentale e prioritario. Ascoltare prima. «Il tema di fondo è la conoscenza», dice Rappaport. Un tema di primaria grandezza, emerso con chiarezza nel lavoro di ricerca svolto per la prestigiosa Advertising Research Foundation, fondata nel 1836: «Ascoltare vuol dire informarsi, capire. Non è assolutamente un’azione passiva, ma richiede un impegno attivo, che equivale anche a una forma di comunicazione». Ma non finisce qui, perché l’ascolto nella complessità della rete ha conseguenze importanti: «Oggi la conoscenza è fondamentale e i modi per costruirla sono di per sé capaci di generare valore in azienda», sostiene. Ascoltare vuol anche dire capire gli umori del mercato, individuare le tendenze, capire prima della concorrenza le evoluzioni del mercato e saper trovare la strada giusta. «Quali saranno – si chiede Rappaport – i gusti dei consumatori di doma- Si apre dopodomani il bando della Regione Emilia-Romagna per il sostegno allo startup di nuove imprese innovative. La misura è rivolta all’avvio di imprese a elevato contenuto di conoscenza, basate sulla valorizzazione dei risultati della ricerca o lo sviluppo di prodotti e servizi di alta tecnologia. Il bando sostiene i costi necessari in fase di startup e i primi investimenti: è previsto un contributo in conto capitale del 60% della spesa ritenuta ammissibile, con una maggiorazione del contributo del 10% per i progetti che prevedono un incremento occupazionale con contratti a tempo indeterminato pari ad almeno 3 unità. Il bando scade il 31 dicembre. fesr.regione.emilia-romagna.it ni?». Domanda non banale. Nei supermercati verranno acquistati più cibi biologici o più locali? E nei desideri prevarranno i beni di lusso tradizionali o quelli tecnologici? Samsung o Apple, se si vuole un telefonino? Sono cambiamenti minimali che portano a grandi trasformazioni e i segnali di questi cambiamenti sono a portata di mano, o per meglio dire di orecchio, di tutte le aziende. Delle grandi come delle piccole, di quelle con un budget infinito per le ricerche di mercato e per quelle che si affidano al talento di un imprenditore solitario ma di buone inten- Primo, saper ascoltare. "Listen first. Ascoltare la rete", (Hoepli, 416 pagine, 28 euro) è il libro di Stephen Rappaport (nella foto) zioni e piuttosto sveglio per quanto attiene alle nuove tecnologie. Ci sono già i casi di successo, che Rappaport segnala nel suo libro e che per l’edizione italiana sono state arricchite da esempi raccolti da Daniele Lombardo di Demoskopea. «La differenza tra successo e fallimento – dice Rappaport – nell’ambito del design, del cibo, del gusto, è minima. La può fare anche la capacità di ascolto». E la capacità di ascolto si riversa non solo verso l’esterno ma anche nei processi interni. Nella capacità di ascoltare e di facilitare la presa di consapevolezza anziché nell’imporre decisioni anche se informate e basate sui dati raccolti. È una differenza fondamentale, secondo Rappaport, che vede nel suo approccio una strada capace di portare cambiamenti profondi nel mondo in cui le aziende andranno sul mercato: «Vengo invitato a sempre più dibattiti e incontri. C’è voglia di conoscere i nuovi metodi per risolvere un problema di fondo. Gli imprenditori non sanno più come fare a sentire il polso del mercato e io spiego loro che quel che serve è pazienza. E voglia di ascoltare». © RIPRODUZIONE RISERVATA 9. IL MARKETING È opportuna una strategia crosschannel. Tra le opzioni rientrano inserzioni pubblicitarie e newsletter. Oppure, con l’affiliazione, viene gestita la promozione dei propri prodotti su altri siti. I risultati sono da analizzare con regolarità. eBay e Amazon hanno programmi interni per le inserzioni commerciali. 10. LO SVILUPPO Confrontare i risultati raggiunti con le previsioni: è necessaria la modifica e il miglioramento dei contenuti pubblicati, dell’architettura e dei messaggi online. Può essere il caso di considerare test A/B con il confronto tra campioni di utenti per capire le conseguenze dei cambiamenti apportati. La Camera novarese finanzia l’innovazione La Camera di commercio di Novara ha stanziato 300mila euro in contributi a fondo perduto per interventi diretti all’ammodernamento e allo sviluppo di innovazioni di prodotto, di processo e di sviluppo eco-sostenibile delle imprese novaresi. Sono ammesse spese collegate all’acquisto di attrezzature e per consulenze e i contributi non potranno superare i 10mila euro a impresa: gli interessati dovranno presentare domanda di prenotazione delle risorse a decorrere dal 4 giugno 2012. www.no.camcom.it [email protected]