LA REPUBBLICA Boosta, dai Subsonica alla tv "Vi suono i libri che

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LA REPUBBLICA Boosta, dai Subsonica alla tv "Vi suono i libri che
LA REPUBBLICA
Boosta, dai Subsonica alla tv "Vi suono i libri che amo" Il musicista - da domani su Sky Arte con un programma ira
letteratura e performance sonora Ogni show dura pochi minuti e sarà monda in prima serata tre
volte alla settimana
ERNESTO ASSANTE
IN STUDIO - Davide Dileo alias Boosta sul set del suo show tv
29 gennaio 2013
ROMA - Davide Dileo, in arte Boo­sta, leader del gruppo dei Subsonica, è
un ra­gazzo curioso. E questa sua curiosità lo ha portato sulle strade
dell'arte, della musica, del­l'immagine, dei testi, che ha fre­quentato e
frequenta con passio­ne. Ora mette a frutto le sue pas­sioni nella nuova
trasmissione te­levisiva che lo vedrà protagonista su Sky Arte da domani
ogni mer­coledì, giovedì e venerdì alle 21. Il programma si intitola
Boo(k)sta e, come il titolo lascia intendere, ha il suo cuore nel mondo dei
libri. «E', spero, un buon esempio di bi­giotteria televisiva, non gioielle­ria,
ma bella da vedere e da ascol­tare. La tv quella vera non è per me, non ce
la posso fare. Per me va be­ne una cosa diversa, più piccola e intensa,
nella quale provare a fare una crasi delle mie passioni, met­tendo insieme
in cinque minuti letteratura e musica». Boo(k)sta è un programma bre­ve in cui il musicista torinese pro­va a
raccontare, a illustrare, un li­bro al quale è legato, un saggio, un racconto,
un romanzo, una bio­grafia: «È una cosa davvero artigianale, non sono un
presentato­re o un critico letterario, non ho i mezzi per raccontare come si
de­ve quello che ho letto, offro degli input, delle idee, in due minuti e
mezzo racconto uno dei libri che mi è piaciuto in una maniera molto
colloquiale, come se fossimo seduti sul divano di casa mia. Poi, nella
seconda parte, provo a im­maginare con pianoforte e elet­tronica quella
che potrebbe essere la suggestione sonora del libro». Gli incontri di Boosta avranno come sfondo la galleria d'arte Avantgarden,
uno dei luoghi più sperimentali nel campo della Street art di Milano. «Il
program­ma è nato per la tv. Faccio parte della generazione dei migranti
di­gitali, mi metto ancora in relazio­ne con i vecchi media. Quando la­vori
per la tv, per quanto piccola, molte macchine si mettono in moto e tu sei un
elemento di que­sto ingranaggio; nel Web invece fai tutto tu e io ancora
non mi sen­to in grado di gestire una situazio­ne del genere, non credo di
avere le capacità. Mentre una struttura tv garbata e bella, che va in onda
per cinque minuti è più adatta al­le mie corde. E poi sono venticin­que
puntate in cui ho condiviso le mie passioni con altri, e questa è la cosa che
mi piace di più, lavorare da solo non fa per me». La scelta dei titoli di Boo(k)sta è stata molto libera, «tranne qual­che libro
base che credo tutti conoscano, come Il piccolo principe. C'è un po' di
tutto, classici, narra­tiva contemporanea, ma anche un manuale per
sopravvivere agli zombie. Nella vita non si sa mai...». (pag.51)