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testspecialcross
di Gabriele Gobbi e Matteo Aperio images Cristiano Morello
DOPPIODISCO by
NUOVAFAOR
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“DUE DISCHI PICCOLI E LEGGERI - AFFERMA LO SPECIALISTA PAVESE
- SONO MEGLIO DI UNO. PICCOLI E CON PINZE NELLA FUSIONE DEL
PIEDINO, MINIMIZZANO L’EFFETTO GIROSCOPICO E RISULTANO NEUTRI SULLA FORCELLA PERCHÉ SIMMETRICI IN FASE DI FRENATA”...
Nelle moto da strada i due dischi anteriori sono normalità. Guardi qualunque maxi che si rispetti e vedi che
adotta questa tecnologia, ti sposti alle sportive e hai lo stesso tipo di riscontro, la ruota anteriore è dotata di un disco
per parte. Dove c’è necessità di parecchia coppia frenante
e dove l’impianto freni deve dare certe prestazioni, la soluzione è obbligata, però potenzialmente il doppio disco ha
dei vantaggi che potrebbero dare buoni risultati anche nel
cross. Che faticò a suo tempo ad abbandonare il tamburo,
ci riuscì all’inizio degli anni 80 con l’anteriore, poi ebbe bisogno di altro tempo per liberarsi del tamburo posteriore
e scordarsi per sempre il rallentamento a intermittenza da ovalizzazione; il disco, specie il posteriore, ebbe pure parecchie tribolazioni da carenza di messa a punto ben visibili all’epoca nel nocciola e nel blu dell’acciaio arroventato. Oggi il freno a disco nel fuoristrada è tecnologia consolidata, abbiamo impianti perfetti cross-enduro su diametri da 240, 260 e anche 270 mm, nella supermoto di 300-320 millimetri, nel trial sono ottimizzati su diametri inferiori per evitare di toccare, poi abbiamo conosciuto e usiamo implementazioni “wave” e “bat fly” dedicate a ottimizzare gli impianti secondo necessità.
Mancava il doppio disco ma da qualche tempo c’è. E’ arrivato da una azienda di Pavia, Nuova
Faor, convinta che il doppio disco possa dare i propri vantaggi anche nel fuoristrada. Ha iniziato col
motard nel 2008, l’ha introdotto su alcune racing a marchio Fantic l’anno passato, e ora sta ottenendo un buon successo nella supermoto. Convinta che possa essere apprezzato anche nel cross,
ha rilasciato un kit da 1.170 euro al pubblico (1.270 con la ruota completa) dedicato alle forcelle più
diffuse, Kayaba, Showa, WP e Marzocchi. Il kit costicchia e non è così facile da montare, devi rivolgerti alla stessa nuova Faor (un centinaio di euro) o a uno specialista delle forcelle perché in fondo
ai tubi cambia tutto, piedini di supporto ruota compresi.
Un progetto di lunga data con cui Nuova Faor
sta trovando successo in Supermoto
Ci sono vari motivi sulla carta a vantaggio
del doppio disco e tra questi il più rimarcato
da Roberto Faini della Nuova Faor (realizzatrice) e
da Uberto Soldini di TDS (Team Motard che l’ha ideato) è il peso dei due dischi (Galfer a margherita da
210 x 2,5 mm) inferiore rispetto al disco singolo, poi
che i 635 grammi della coppia (nottolini e flange
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comprese) sono dislocati più vicino all’asse di rotazione rispetto ai freni normali, e ciò andrebbe a
definire un effetto giroscopico inferiore, e da qui una
maggiore facilità a “muovere” l’asse di rotazione
cioè a inserire la ruota (e la moto) su una traiettoria
diversa. Per spingere al massimo su questo must,
TDS e Faor hanno utilizzato il diametro disco mini-
PEZZO UNICO.
Per la massima
leggerezza le due
pinze freno sono in
fusione col piedino.
mo possibile concesso dall’avanzamento del perno
ruota immaginando di integrare la pinza freno nel
piedino stesso. I 210 mm di dischi nascono da qui,
resi possibili dalle pinze freno in pezzo unico con piedini forcella (brevetto per il fuoristrada): sono ottenuti da fusione di Anticorodal e pesano da 450 grammi ciascuno, dedicati a ospitare una coppia di pistoncini contrapposti da 27 mm di diametro e un
perno ruota che cresce in dimensione a 25 mm (standard attorno a 22) per assicurare l’assoluta stabilità del complessivo. Il mozzo è ricavato dal pieno.
Nuova Faor si affacciò al fuoristrada proprio coi mozzi quindi ha una competenza indiscussa: è ottenuto da un massello di anticorodal, dotato di distanziale interno in alluminio, anodizzato in superficie
nei colori della moto cui è dedicato, arancione ad
esempio per KTM oppure verde per Kawasaki etc.
La pompa rimane quella cross di serie. L’impianto
idraulico è sviluppato per conservare l’originale cross
che i piloti del team supermoto TDS (Beltrami ect.)
adottano anche nel motard linkata ai dischi da una
doppia tubazione Goodrich in tubo aeronautico con
treccia dotato di attacchi in acciaio nei piedini (resistenza alle toccate) e in alluminio sulla pompa.
Problematiche
Questo bellissimo impianto con cui Nuova Faor si
propone di far cambiare il mondo del freno anteriore cross, si scontra con varie problematiche. C’è
un aspetto costi che a livello industriale non è troppo penalizzante e può essere affrontato – assicurano – rispetto ai migliori impianti monodisco e che
per i privati comporta il probabile aggravio della sostituzione del mozzo posteriore, un bel doppio disco su mozzo rosso o arancione dal pieno grida vendetta senza un contraltare posteriore della stessa
qualità e con la stessa firma.
Soprattutto però c’è un mondo da sconvolgere. Oggi siamo abituati al monodisco, i diametri forcella
sono stati sviluppati anche in funzione di quella
soluzione, se in frenata la moto ha delle reazioni ci
siamo abituati e non le sentiamo magari più, idem
l‘influsso del freno sull’usura delle boccole.
Paradossalmente nuova Faor per approdare su una
moto ufficiale di un pilota in vista deve pure avere
l’OK della casa madre che ragiona in termini di marketing ogni soluzione che modifichi l’aspetto della
propria moto. L’obiezione che con due dischi hai il
doppio delle componenti da mettere a punto e da
manutenzionare se volete è la più semplice e la prima che si sono sentiti opporre, però è l’obiezione
“comune” formulata da sempre contro ogni innovazione di un certo tipo, probabilmente l’abbiamo
fatta in molti all’epoca del Pro Link (chi c’era almeno…) o della valvola sullo scarico. Fortunatamente
spesso si innescano dei meccanismi che accelerano l’evoluzione e la diffusione di soluzioni tecniche
innovative, è accaduto per tanti dispositivi e potrebbe
accadere, perché no, col doppio disco.
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FAOR
DOPPIO DISCO
KIT
Doppio Disco
Nuova Faor
DYNAMIC
Frenata DIVERSA
Due meglio di uno? La domanda è ricorrente in questo periodo (vedi il doppio iniettore Kawa 250 qualche pagina più indietro). Se pensiamo al doppio disco salendo in moto con l’aspettativa di una potenza da capottarsi in avanti, probabilmente no, non è una sorta di disco maggiorato, i punti di forza di questo impianto sono la
modulabilità e la possibilità di “rimanere pinzati” fino a
quasi dentro la curva senza rischiare che l’anteriore si chiuda. La frenata è leggermente diversa rispetto al disco tradizionale al quale tutti siamo abituati, questo lo puoi azionare con più decisione senza avere una risposta brusca.
Per staccare forte invece serve una maggior pressione
sulla leva e ciò per i piloti veloci potrebbe essere più stancante a livello di braccio destro; la differenza di peso rispetto al disco standard è minima ed i vantaggi nella guida sono poco sensibili, li ritrovi in quella positiva precisione e nella possibilità di tenere pinzato che abbiamo già descritto e rappresentano il potenziale in più. (M.A.)
STANDARD La pompa freno rimane standard,
l’impianto è ottimizzato per questa soluzione
che oltretutto ha fornito i risultati migliori,
nel team del motard usano Nissin Honda
cross. Meglio spendere qualcosa per il mozzo
posteriore a sua volta dal pieno…
KIT DOPPIO DISCO. I piedini-pinza vanno montati sulla forcella da uno specialista che sappia aprire la vostra Showa o WP o
Kayaba oppure Marzocchi della vostra moto. La pinza in fusione col piedino (450 grammi) assicura la massima leggerezza; i
pistoncini (ø 27 mm, doppia tenuta) in ergal anodizzati a spessore vengono montati in fabbrica, il disco è in acciaio montato
su nottolini per un supporto flottante e su piastre da rovesciare per avere l’interasse di 190 o 192 mm, il mozzo dal pieno
(anticorodal) è lavorato CNC in ambiente climatizzato. Col l’impianto vengono forniti dei distanziali da infilare tra i cilindrati
una volta tolta la ruota per evitare che una pinzata involontaria possa fare uscire di sede un pistoncino.
dati tecnici
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2 piedi forcella in fusione
d’alluminio, pinze
freno incorporate
2 dischi in acciaio Galfer
diametro 210 mm.
spessore 2,5 mm
4 pastiglie freno
Racing Newfren
2 flange supporto
dischi asimmetriche
(piastre 190 o 192)
Perno ruota in acciaio
alleggerito costruito
per utilizzare solo un
distanziale ruota
Mozzo in lega d’alluminio
prodotto a CNC, dedicato
a piastre con interasse
190/192 mm oppure 200
mm (supermotard)
2 tubi freno Goodrich con
intreccio in kevlar per
uso aeronautico
2 parasteli
Prezzo
Kit standard
E. 1176 (980 + Iva)
Kit standard con ruota
anteriore completa
E. 1.270.
Disponibilità
Kayaba, Showa, WP,
Marzocchi
NUOVA FAOR
Pavia, tel. 0382.483030,
[email protected]
ROBERTO FAINI, NUOVA FAOR
Non è facile
far cambiare
il mondo…
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“Nuova Faor è entrata in questo settore dopo aver
incontrato il Team TDS e Uberto Soldini. Siamo una
azienda specializzata in lavorazioni alle macchine
utensili, una decina di persone, produciamo ad esempio per il mondo del modellismo (automodelli, moto modelli), ci siamo avvicinati alla moto con una
produzione di mozzi aftermarket ricavati dal pieno
per giapponesi e altro. Produciamo anche OEM, molti mozzi Faba li facciamo noi. Dopodichè con TDS
abbiamo iniziato a studiare questo prodotto per il
cross e per il motard. E’ una novità che non nego fatica a essere recepita. La stiamo spingendo da anni
e nel motard iniziamo ad avere delle soddisfazioni.
Gli scettici obiettano che due dischi è impossibile che
siano meglio di uno, noi rispondiamo che con i pesi siamo a pari e in alcuni casi inferiori rispetto agli
originali, e questo è un vantaggio. L’altro è che con i
dischi più piccoli degli originali abbiamo minore effetto giroscopico perché le masse sono più vicino al
perno. Poi possiamo gestire la frenata come vogliamo, con due dischi abbiamo la massima modulabilità e contemporaneamente abbiamo potenza, non
abbiamo un freno on-off frena-nonfrena. Ho lasciato per ultimo il fattore frenata neutra, il doppio disco
non innesca torsioni, non si riflette sulla guidabilità,
paradossalmente potrebbe portare a riconsiderare tutto l’anteriore della moto da fuoristrada che negli anni ha visto crescere il diametro di forcella anche a causa del freno da un lato solo. E credo pure che come
aftermarket il costo di 970 euro (più Iva, ndr) cavi compresi sia un prezzo molto ragionevole, abbiamo un
prodotto artigianale molto curato di grande qualità”.
UBERTO SOLDINI E GIACOMO
LOLA. Il Team TDS sono
soprattutto loro, in
particolare Soldini che ha
ideato il doppio disco cross.
Affidata a loro l’assistenza o
la revisione degli impianti
freno così come il primo
montaggio dei piedini che
viene proposto a un prezzo
particolarmente contenuto.
TDS ha sede a Molino dei
Torti (AL) – 3394280583
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