programma PDF - Premio Letterario Nazionale Paolo Volponi

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programma PDF - Premio Letterario Nazionale Paolo Volponi
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PROGRAMMA DI SVILUPPO RURALE 2007-2013
MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE
ALIMENTARE E FORESTALE
UNIONE EUROPEA
PSR Marche 2007-2013 - Asse IV - Misu ra 4.2.1 - Progetto di Cooperazione Inte rterritorial e
“Il nostro
è un
Paese
sgangherato
ma non è ancora
morto.
E anche
nella cultura,
nella letteratura,
perchè non siamo
tutto e soltanto
nella televisione,
tutto e soltanto
nella plastica.
C’è ancora molto
che freme, frigge,
farnetica...
PRESENTAZIONE
Coordinamento progettuale:
Angelo Ferracuti
Giuria Tecnica:
Enrico Capodaglio
Angelo Ferracuti
Massimo Gezzi
Massimo Raffaeli
Emanuele Zinato
Il Premio “Paolo Volponi” giunge alla sua X edizione, manifestazione tra le
più prestigiose in ambito regionale e non solo. Una idea nata con l’intento
di collegare la figura dello scrittore urbinate a nuove progettualità culturali
nel segno della letteratura d’impronta civile e della riscoperta dell’impegno
intellettuale nella lettura della realtà nazionale e globale.
Festeggiare il decennale è un traguardo ambizioso per un Premio letterario,
soprattutto se legato al nome di uno scrittore la cui traccia dalla morte in
avanti non ha mai smesso d’interrogare in modo pressante, tanto più di fronte
al sommovimento di cose nel quale siamo immersi.
L’edizione 2013 del Premio prepara quella che nell’anno successivo coinciderà
sia con i dieci anni dalla scomparsa che con i novanta dalla nascita dello
scrittore. Volponi, la sua opera, il suo profilo poliedrico, il suo esempio
continuano ad essere un punto di resistenza, l’incipit di un pensiero critico, il
tentativo di un cambio di paradigma, che non aspira tanto alla cittadinanza,
quanto al bisogno vitale di incidere nella realtà. Per questo un uomo del
Novecento, nel momento stesso in cui continua ad interpellare le coscienze
rispetto alle ingiustizie, le diseguaglianze e le discriminazioni del presente,
spinge ciascuno insieme ad altri a rompere la prigionia ipnotica dell’istantaneo
per far riemergere l’umano, oltre il tecnologico e l’utilitaristico.
La sua è una rivoluzione della dignità. E questo Premio, che rimane tra i tanti
di rilevanza nazionale l’unico interamente dedicato alla narrativa di impegno
civile, continua a tenere aperto un orizzonte grazie anche alle molteplici
energie che riesce a mobilitare e alla qualità delle iniziative che include.
Il successo delle varie edizioni nasce proprio dalla capacità di guardare al
presente senza smarrire un campo visuale ampio e di lungo periodo. E forse
sta qui anche il segreto del favore che ogni volta l’iniziativa incontra tra i
lettori e la critica, assolvendo tra l’altro una preziosa funzione di promozione
della lettura e di attenzione nei confronti della letteratura dedicata al lavoro,
all’impresa e ai temi sociali. Motivi di non poco conto, a cui l’istituzione
regionale non ha fatto mancare il proprio sostegno.
Pietro Marcolini
Assessore ai Beni e alle Attività culturali - Regione Marche
Il Premio Volponi compie dieci anni e, il prossimo anno, sarà anche il
ventennale della scomparsa di Paolo.
Può sembrare scontato, ma l’assenza di Paolo Volponi, in questo brutto e
difficile ventennio, si è sentita: la sua voce critica e mai didascalica, il suo
sguardo rigoroso e, ad un tempo, ironico e surreale. In questi dieci anni,
abbiamo cercato di tenere viva l’attenzione su autori - giovani e meno giovani
- capaci di una letteratura vera, che non volgesse lo sguardo altrove, rispetto
alla realtà e alle sue contraddizioni. Sono state edizioni vive, fatte di incontri,
dibattiti, letture; con una molteplicità di idee e linguaggi che hanno arricchito
il fermano e le Marche, facendo incontrare intellettuali e cittadini, nello spirito
di una comunità consapevole e civile. Il Premio è cresciuto ed è diventato
un riferimento nazionale, per l’editoria e per gli scrittori; è stato il risultato
dell’impegno di tante e di tanti, persone e istituzioni.
Questa edizione, ricca come molte altre di temi e di spunti, presenta
appuntamenti di rilievo, si allarga alla città di Ancona (dove Paolo Volponi
si spense) e vede, nella Giuria popolare la significativa presenza di cittadini
lettori detenuti nel carcere di Fermo; e, mentre continua a raccontare Luigi
Di Ruscio, il suo mondo e la sua travolgente persona, mette in cantiere nuovi
impegni: su Franco Matacotta e su Pier Paolo Pasolini.
Un ringraziamento particolare a Giovina e Caterina Volponi, le quali, in questi
anni, ci sono sempre state moralmente vicine.
Solo un riferimento personale. E’ questa l’ultima edizione che seguirò da
Assessore provinciale; aver potuto contribuire – dopo averlo fatto in altra veste
– alle ultime cinque edizioni è stato, per me, un piacere sul piano umano
e civile, per il quale voglio ringraziare tutti quelli che hanno collaborato.
Continuerò, da insegnante e da cittadino, a lavorare con loro, perché, citando
liberamente un grande uomo politico del Novecento, l’impegno per cambiare
il mondo è uno dei pochi che può riempire degnamente una vita.
Giuseppe Buondonno
Assessore alla Cultura della Provincia di Fermo
La Città di Urbino e la Provincia di Fermo rafforzano la loro collaborazione nel
nome di Paolo Volponi. Il 2013 è un traguardo importante: segna il decennale
del Premio dedicato al grande scrittore urbinate. L’appuntamento si conferma
un solido punto di riferimento per gli studiosi e i numerosissimi estimatori
dell’opera volponiana. E ogni anno il Premio diventa una grande occasione
per riflettere sulla letteratura, la poesia e sull’identità culturale delle Marche.
La scrittura di Volponi rimane di assoluta attualità. I suoi romanzi, le poesie
e i saggi sono un “terreno di confronto” per interpretare la società. Il suo
impegno politico è stato un esempio di passione civile: si poteva non essere
d’accordo con la “visione” di Volponi, ma l’approccio “critico – militante” che
lo caratterizzava era un costante invito ad andare in profondità, ad analizzare
i problemi da più punti di vista. Le trasformazioni sociali, l’economia, la
cultura, l’arte, la formazione dei giovani sono gli argomenti che popolano
le pagine che Paolo Volponi ci ha lasciato. I versi dedicati al territorio
marchigiano rimangono un esempio di come le parole possano competere
con il pennello di un grande pittore.
Siamo orgogliosi di collaborare alla realizzazione del Premio Nazionale “Paolo
Volponi - Letteratura ed impegno civile”, e siamo convinti che mantenere
viva l’attenzione sul lavoro di uno dei più grandi scrittori del ‘900 rappresenti
un’occasione di forte arricchimento culturale per le persone di ogni età.
Franco Corbucci
Sindaco di Urbino
PROGRAMMA
Domenica 17 Novembre
Porto San Giorgio, Sala
Castellani, Ore 17.00
Inaugurazione della Mostra
di Pittura
di Ciro Stajano:
“L’immaginario in scena”
Presenta: Domenico Pupilli
Mercoledì 20 Novembre
Urbino – Teatro Sanzio
Ore 21.00
“Volponi ed i poeti d’oggi”
Letture di Umberto Piersanti,
Claudio Damiani, Feliciano Paoli,
Francesco Scarabicchi.
Sant’Elpidio a Mare,
Teatro Luigi Cicconi
ore 21,15
Spettacolo teatrale
“FINANZA KILLER”
compagnia ITINERARIA
di Cologno Monzese
Giovedì 21 Novembre
Urbino – Teatro Sanzio Ore 9.30
“Cosa scrivono i poeti”
“La poesia italiana da Paolo Volponi ad oggi”
A cura di Umberto Piersanti. Partecipano Claudio Damiani,
Feliciano Paoli, Francesco Scarabicchi.
Fermo, Sala dei Ritratti, Ore 11,00
“Paolo Volponi raccontato agli studenti”
Lezione di Enrico Capodaglio.
Monte Vidon Corrado,
Centro Studi “Osvaldo Licini”, ore 21,00
Reading: “La ballata della nave morta”
Da: “Il costo della vita” di Angelo Ferracuti (Einaudi)
Musica dal vivo: Daniele Di Bonaventura (Bandoneon)
Immagini: Mario Dondero
Venerdì 22 Novembre
Fermo – Sala degli Stemmi, ore 18,30
Apertura della mostra di disegni e foto
Dondero/Pericoli “Portrait. Volponi e il suo mondo”
Ritratti di scrittori del Novecento
Sabato 23 novembre
Fermo – Sala della Camera di Commercio, ore 10,00
“Cosa scrivono i narratori”
Relazione introduttiva Massimo Raffaeli.
Partecipano Mario Desiati, Massimo Onofri,
Chiara Valerio.
Ancona – Mole Vanvitelliana – ore 18,00
In collaborazione con Comune di Ancona e FIAF
“Itaca”
Mostra fotografica di Giovanni Marrozzini
Intervengono Ugo Ascoli e Antonella Russo
Domenica 24 Novembre
Altidona – Galleria Sotto l’Arco, ore 18.00
Inaugurazione della mostra fotografica:
“Decennale. Immagini del Premio Volponi”
Foto di Umberto Bufalini, Ennio Brilli,
Pacifico D’Ercoli, Andrea Del Zozzo,
Claudio Marcozzi e Fabrizio Zeppilli
Mercoledì 27 novembre
Monte Urano, Sala delle Riunioni, ore 21,00
“Sotto il Vulcano Taranto”
Letteratura e giornalismo raccontano il lavoro.
Ne discutono: Loris Campetti, Maurizio Landini,
Alessandro Leogrande. Coordina Sandra Amurri.
Giovedì 28 Novembre
Fermo, Sala dei Ritratti, ore 21,00
Di Ruscio Day
Proiezione dei documentari
“La città dove viviamo: Fermo 2004/2009 ”
di Luana Trapè e Diego Marzoni
e
“La neve nera”
di Paolo Marzoni e Angelo Ferracuti
Venerdì 29 Novembre
Fermo – Fermo Forum - Centro fieristico, ore 19,00
Premio per il reportage narrativo Maghunting-Volponi
a Vinicio Capossela
Hotel | Ristorante | Meeting | Banqueting | Area benessere
Torre di Palme, Fermo (FM) 63900 Contrada Cugnolo, 19 - Tel. 0734.53711
www.villalattanzi.it - [email protected]
Fermo, Biblioteca Comunale
ore 21,00
“Tra le pagine e il mondo”
Quando nessuno saprà o vorrà scrivere una poesia, sarà
raggiunta la fine del mondo.
Massimo Gezzi e Adelelmo Ruggieri incontrano
Feliciano Paoli e Francesco Scarabicchi
Presentazione delle Riviste:Istmi, 13-14, 2003-2004
Nostro lunedì, numero 2, nuova serie
(numeri dedicati a Paolo Volponi)
Sabato 30 Novembre
Fermo - P.S.Elpidio - Ore 9,30/11,30
Incontri nelle scuole con gli autori finalisti e lettura
dei racconti vincitori del concorso di narrativa breve
”Riflessi di scrittura”
Capodarco di Fermo – Redattore sociale 2013
“La sostanza e gli accidenti”
Giornalisti in cerca dell’essenziale.
Le trappole della transizione
9.00-11.00 – Workshop paralleli
Ore 18,30 - L’essenziale del giornalismo
Incontro con Sergio Zavoli
Conduce Marino Sinibaldi
Interverranno tra gli altri: Charlie Barnao,
Domenico Iannacone, Marco Imarisio,
Marco Damilano e Vito Mancuso.
programma completo: www.giornalisti.redattoresociale.it
Porto Sant’Elpidio,
Teatro delle Api, ore 21,00
Serata finale
condotta da Giovanna Zucconi
vincitori:
Romano Luperini,
Antonio Moresco,
Francesco Permunian
Premio “Lettere ed Arti” a Ermanno Rea
Premio “Opera Prima Stefano Tassinari”
a Kareen De Martin Pinter
Premio “Cultura e Impresa” a Grafiche Fioroni
Cesare Bocci legge Volponi
Musica dal vivo Daniele Di Bonaventura
Lunedì 2 dicembre
Fermo - Biblioteca Civica “Romolo Spezioli”
Sala di lettura, ore 17,00 Presentazione del libro
“Biblioteche carcerarie: una nuova professione ?”
di Amelia Brambilla, Emanuela Costanzo e Cinzia Rossi
a cura dell’Associazione Italiana Biblioteche Marche in
collaborazione con il Comune di Fermo
Sabato
30
novembre
Porto Sant'Elpidio (FM)
Teatro delle Api, ore 21.00
Serata finale
condotta da
Giovanna Zucconi
Premio “Lettere ed Arti”
Ermanno Rea
Premio “Opera Prima
Stefano Tassinari”
Kareen De Martin Pinter
Premio “Cultura e Impresa”
Grafiche Fioroni
Premio “Maghunting-Volponi”
Vinicio Capossela
Cesare Bocci
legge Volponi
Musica dal vivo
Daniele Di Bonaventura
MOSTRE
www.giano.eu.
MOSTRE
Altidona-Galleria Sotto l’Arco, Ore 18,00
Inaugurazione della mostra
DECENNALE
Immagini del Volponi
Foto di Umberto Bufalini, Ennio Brilli, Pacifico D’Ercoli,
Andrea del Zozzo, Claudio Marcozzi e Fabrizio Zeppilli
Dal 24 al 1° dicembre 2013; tutti i giorni dalle ore 18,00 alle 21,00
Organizzazione: Altidona Belvedere, Fototeca Provinciale di Fermo
Info: [email protected] - [email protected]
[email protected] - tel. 3480331387
Il premio non è stato, per il fermano, in questi dieci anni solo un fatto
letterario ma anche occasione di incontro, aggregazione, socialità.
I fotografi fermani hanno documentato eventi, personaggi, incontri di un
percorso culturale collettivo, fatto di impegno, valori, emozioni.
La mostra, che la fototeca ha realizzato, è memoria di tanti e di un
territorio che, nel nome di Paolo Volponi e della cultura, non si ritrae dalle
contraddizioni della realtà e dalla battaglia per cambiarla.
Porto San Giorgio sala Castellani
L’immaginario in scena
Mostra di Ciro Stajano a cura di Domenico Pupilli
Dal 17 novembre al 5 dicembre - Orari: tutti i giorni dalle 17,00 alle 20,00
L’immaginario di Ciro Stajano, vortica attorno ad una attitudine dominante, che è quella scenografica.L’artista mette al servizio di questa verve
tutte le proprie risorse nell’impiego del disegno, del colore e dell’organizzazione compositiva (lèggi fantasia)...
Tratto dalla presentazione di Domenico Pupilli
MOSTRE
Fermo-Sala degli Stemmi
Mario Dondero, Tullio Pericoli
Portrait. Paolo Volponi e il suo Mondo
Ritratti di scrittori del Novecento
La mostra sarà aperta dal22 novembre fino al 6 gennaio.
Dal martedì al venerdì 10.30 – 13.00 e 15.30 – 18.00
(lunedì chiuso ad esclusione di quelli compresi nel periodo natalizio
o festivi o compresi in ponti) - Sabato e domenica 10,30 – 13,00 e 15,30 - 19,00
La mostra mette insieme il lavoro di due maestri italiani del novecento, Mario
Dondero e Tullio Pericoli, artisti del paesaggio antropologico e contemporaneo, ma
anche autori di indimenticabili ritratti di intellettuali, scrutati attraverso il disegno
e lo scatto fotografico.
Un incontro di sguardi, oltre che di diverse capacità espressive, che insieme riverberano, concorrono a “vedere” ancora più in profondità, nell’intento di scoprirli, i
maggiori protagonisti della cultura contemporanea.
Nella sterminata e complessa produzione di questi due grandi artisti, l’esposizione
di Fermo, che conta una cinquantina di ritratti, mette insieme Paolo Volponi e il
suo mondo di riferimento, cioè tutti gli scrittori, ma anche giornalisti e studiosi,
che hanno legato la propria vicenda letteraria alla sua. Da Franco Fortini a Edoardo
Sanguineti, Elsa Morante e Alberto Moravia. Pier Paolo Pasolini, Gabriel Garcia
Marquez, Carlo Emilio Gadda, Corrado Stajano, Giovanni Raboni, Giovanni Giudici,
fino a Umberto Eco e Goffredo Parise.
Se per Pericoli l’intento di ritrarre è quello di fare «una biografia diversa da quella
ufficiale, una sintesi visiva, una sorta di faccia-riassunto» – un volto che «somiglia, certo, al volto vero, ma che è ancora più vero perché ne racconta la storia»,
per Dondero significa una presenza colta nell’attimo di un incontro, quella di un
testimone sensibile della Storia, con intento umanistico, non lezioso, empatico:
“Sono per cogliere la situazione dei personaggi nella loro autenticità.”
Una mostra insolita, rara, e una galleria di volti che, come ebbe a scrivere Tabucchi
di Tullio Pericoli, “sono dei sospetti, delle insinuazioni, delle ipotesi, delle letture
critiche.”
MOSTRE
Ancona -Mole Vanvitelliana
Giovanni Marrozzini
Itaca-Storie d’Italia
La mostra sarà aperta dal 23 novembre fino al 26 gennaio.
Dal giovedì alla domenica ore 17,00-20,00
Fin dalla prima esitante eliografia di Niépce la letteratura ha osservato il cammino
della fotografia con lo sguardo infastidito di un padre alle prese con una figlioccia
irrequieta. L’etimologia stabiliva immediatamente le gerarchie, e la fotografia nasceva linguisticamente come un sofisticato sott fascino della letteratura. Baudelaire, tra gli altri, bocciava la fotografia descrivendola come uno strumento incapace
di soggettività e inadeguato, per non dire contrario, al mondo espressivo dell’arte.
Ma se la sovranità sui cinque sensi e sul gioco verbale assegna apparentemente
alla letteratura una libertà che è negata alla fotografia, è anche vero che, come lo
stesso Baudelaire sapeva tacendo, una soddisfacente espressione della soggettività è possibile, in letteratura, solo attraverso una precisione oggettiva, fotografica,
di ciò che si vede come di ciò che si sente. Non si sfugge al realismo. Il correlativo
oggettivo di Eliot rivela questa necessità, come pure l’elogio della memoria
fotografica degli scrittori più grandi confessa il dominio della vista su tutti gli altri
sensi. Il tormento di ogni scrittore matura in fondo da questo bisogno di fredda
precisione, che la fotografia riesce a soddisfare, quando è puro documento, senza
alcuno sforzo, meccanicamente, trovandosi a manipolare l’alfabeto universale delle immagini, piuttosto che quel mondo di instabili convenzioni che è il linguaggio,
nel quale ogni scrittore è inscritto di epoca in epoca secondo le decisioni di
quell’epoca, che lui lo voglia o meno. La libertà della scrittura è quindi apparente
almeno quanto il debito contratto dalla fotografia con la realtà. Nessuna delle
due è veramente libera. Di fronte all’istanza del raccontare l’una contatta la realtà
per raffreddarsi, mentre l’altra evita il destino di puro documento scaldandosi al
fuoco dell’interiorità, perché ogni inquadratura, come ogni parola, è una sofferta
scelta soggettiva. Vale per entrambe l’imperativo di Henry James: “Osserva senza
tregua”. Stranamente, però, sono pochi gli esperimenti di fusione di fotografia
e letteratura, e in ognuno di loro il rapporto fra i due linguaggi ha subito la
distorsione di una competizione fraterna, dove testi ed immagini si fronteggiano
accanitamente o uno si rassegna ad essere il supporto, la gruccia dell’altro. Itaca,
un viaggio di dodici mesi in giro per l’Italia di un fotografo, Giovanni Marrozzini, e
di uno scrittore, Matteo Fulimeni, è il tentativo di un approccio diverso, nel quale
fotografia e letteratura si muovono parallelamente e indipendentemente, libere da
vincoli tematici o analitici, unite dal solo desiderio di raccontare storie. autori: Giovanni Marrozzini (fotografo) - Matteo Fulimeni (scrittore)
I LIBRI
E GLI AUTORI FINALISTI
Antonio moresco
La lucina, Mondadori
Lontano da tutto, tra i boschi, in un vecchio borgo abbandonato e deserto,
un uomo vive in totale solitudine. Ma un mistero turba il suo isolamento:
ogni notte, sempre alla stessa ora, il buio è improvvisamente spezzato da una
lucina che si accende sulla montagna, proprio di fronte alla sua casa di pietra.
Cosa sarà? Un abitante di un altro paese disabitato? Un lampione dimenticato
che si accende per qualche contatto elettrico? Un ufo? Un giorno l’uomo si
spinge fino al punto da cui proviene la luce. Ad attenderlo trova un bambino,
che vive anche lui solo in una casa nel bosco e sembra uscito da un’altra
epoca o, davvero, da un altro pianeta. Nuove domande affollano la mente
dell’uomo: chi è veramente quel bambino? E quale rapporto li lega? Lo
scopriremo a poco a poco, avvicinandoci sempre più al cuore segreto di questa
storia terribile e lieve, fino all’inaspettato finale.
Con questo suo indimenticabile “piccolo principe”, Antonio Moresco mette
in scena una meditazione commossa sul senso dell’universo e della vita. In
un dialogo continuo con gli esseri che popolano i boschi, radici aeree, alberi,
lucciole, rondini, Moresco come Leopardi riflette sulla solitudine e il dolore
dell’esistenza, ma anche su ciò che lega uomini e animali, vivi e morti. Un
libro enigmatico e intenso, perturbante e profondo, destinato a lasciare un
segno nell’anima dei lettori.
Antonio Moresco è nato a Mantova nel 1947 e vive a Milano. Tra i maggiori
scrittori italiani, ha pubblicato numerose opere, ultime delle quali: Lettere a
nessuno (Einaudi 2008), Canti del caos (Mondadori 2009), Gli incendiati (Mondadori 2010), Gli esordi (Mondadori 2011), La parete di luce (Effigie 2011), Il
combattimento (Mondadori 2012) e La lucina (Mondadori 2013).
LIBRI E AUTORI FINALISTI
Francesco Permunian
Il gabinetto del dottor Kafka, Nutrimenti
Seguendo il filo di una memoria insonne e frammentaria, Francesco Permunian
raccoglie in questo suo nuovo libro cose, persone e fatti – reali e immaginari –
che da tempo fanno parte del suo circo mentale e visionario, di quel grottesco
e feroce ritrarre le vanità della provincia italiana e le beghe delle conventicole
letterarie che Permunian pratica dai tempi di Cronaca di un servo felice e che lo
colloca tra i grandi autori maledetti e appartati degli ultimi decenni.
Ne risulta uno stralunato e violento romanzo-pamphlet intessuto di storie
deliranti e paradossali che s’intrecciano al ritmo di una sarabanda: bellissime
fanciulle che si accoppiano con il diavolo, madri che piangono nella tomba il destino delle loro figlie, padri bigotti e incestuosi, salme in doppiopetto e baffetti
neri, cessi alla turca istoriati da nobili penne, zingareschi banchetti funebri, cene
trimalcioniche e suicidi ferroviari. Il tutto raccontato con una lingua spiccia e
impassibile, da anatomopatologo dello stile, degna di quell’autentico cannibale
letterario qual è considerato l’autore di questo libro impietoso e controcorrente.
Come scrive Daniele Giglioli in appendice, “Permunian compie un percorso analogo ma inverso a quello del suo grande antecedente Manganelli: le porte sono
spalancate, i demoni percorrono la terra, e tutto lo sforzo consiste nel cercare di
rispedirli al loro regno, resistendo alle loro lusinghe”.
Francesco Permunian (Cavarzere, 1951) ha esordito nel 1999 con Cronaca di
un servo felice (Meridiano Zero), a cui sono seguiti Camminando nell’aria della
sera (Rizzoli, 2001), Nel paese delle ceneri (Rizzoli, 2003), Il principio della
malinconia (Quodlibet, 2005) e Dalla stiva di una nave blasfema (Diabasis,
2009). Sulle sue opere hanno scritto i più illustri critici, scrittori e giornalisti.
Inserendolo nell’antologia Narratori degli Anni Zero (2012), che include gli
autori italiani più significativi di inizio millennio, Andrea Cortellessa ha detto di
lui: “Leggere Permunian significa fare esperienza, ogni volta, della necessaria
doppiezza della letteratura. Chi scrive quel che si ostina a scrivere Permunian è
Hannibal the Cannibal”.
LIBRI E AUTORI FINALISTI
romano Luperini
L’uso della vita. 1968, Transeuropa
Fra il febbraio 1968 e il gennaio 1969, Pisa era uno dei luoghi più significativi della
rivolta giovanile europea. Nel raccontare l’atmosfera di quel Sessantotto
– il ritmo degli avvenimenti, le occupazioni, gli scontri con la polizia, le discussioni politiche, i rapporti fra i sessi, i contrasti generazionali – il romanzo di Romano
Luperini sceglie di mescolare personaggi storici – Sofri, D’Alema, Fortini…
– e altri di fantasia.
Il protagonista, un giovane fra i ventitré e i ventiquattro anni, appena laureato,
partecipa entusiasta e perplesso, fra slanci e dubbi, alle vicende di quei mesi.
Pubblico e privato, impegno militante e crisi esistenziali, gesta e amori si alternano
in un vortice di avvenimenti che porta a una graduale evoluzione del movimento
di lotta, che lascia presagire i tragici sviluppi degli anni Settanta, ponendo fine
alla felicità e alla leggerezza iniziali. Giunti alla fine della storia, ci si rende conto
di aver assistito al piccolo romanzo di formazione di un individuo, dentro al più
grande romanzo di un paese e di una rivoluzione perennemente mancata.
Romano Luperini è uno dei massimi esponenti della critica letteraria italiana, professore
di letteratura italiana moderna e contemporanea all’Università di Siena e all’Università di
Toronto (Canada). Oltre a dirigere riviste e collane, è autore di un gran numero di saggi di
critica letteraria e di uno dei più usati manuali per le scuole. È stato militante e dirigente
politico negli anni Settanta. Ha scritto i romanzi I salici sono piante acquatiche (Manni
2002) e L’età estrema (Sellerio 2008).
I PREMI
Premio “opera Prima
stefano Tassinari”
Kareen De martin Pinter,
L’animo leggero, Mondadori
Marta ha dieci anni e tre amiche. Insieme hanno inventato un gioco crudele e
segreto: a turno una di loro diventa la nemica del gruppo, quella su cui riversare
tutto l’odio di cui sono capaci. Ogni settimana scolastica prevede cinque giorni
di solitudine, di corse fino a casa per non farsi fare male; cinque giorni di complicità negata, di sguardi affilati, minacce; cinque giorni d’insulti, di paure, senza
lasciare che nessuno, al di fuori del loro piccolo gruppo, se ne accorga.
D’altro canto il mondo dei grandi non sembra avere molto da offrire: tra i
genitori di Marta le cose non funzionano da tempo, e la città in cui vivono è
attraversata da tensioni costanti e quotidiane. Perché Marta abita in Alto Adige,
una terra divisa - tra K, i tedeschi, e V, gli italiani arrivati dopo la Prima guerra
mondiale. Una terra ricca eppure lacerata in ogni gesto quotidiano dalle regole
della “proporzionale etnica” e, ancor più, dalla lama della lingua che nomina
ogni oggetto con parole diverse e rivali. Crescere qui significa farsi carico di
un’eredità di divisioni, prepotenze, speranze, e iniziare presto a interrogarsi su
ciò che ci unisce e ci oppone gli uni agli altri.
Per i grandi come per i piccoli, molte sono le guerre esplose, dentro e fuori casa,
molti i suoni che scivolano nelle orecchie e si insinuano nella memoria per
sempre. Sopra a tutti quello di una goccia che, dicono, sale le scale, di tanto in
tanto, e martella le notti del condominio di Marta con il suo rintocco incessante
e misterioso.
Per fortuna, Marta ha una passione in grado di aprirle in ogni momento una
porta sull’incanto: la musica.
Solo che per riuscire a sentirla forte e nitida dovrà liberarsi dagli stridori e dai
rumori di fondo, respirare profondamente e prestare orecchio alla melodia che,
inascoltata, suona dentro di lei.
Premio “Lettere ed Arti”
Ermanno rea
Giornalista raffinato, fotografo in bianco e nero della realtà e, soprattutto,
scrittore morale, Ermanno Rea ha sempre coniugato rigore stilistico-letterario e impegno civile, esplorando le diverse espressioni della scrittura:
dal reportage narrativo, all’inchiesta, al romanzo. La sua vocazione realista
ha dato vita a libri indimenticabili come “L’ultima lezione”, “Mistero
napoletano”, “Fuochi fiammanti a un’hora di notte”, “Napoli ferrovia” e
“La dismissione”, sullo smantellamento dell’acciaieria Ilva, da cui Gianni
Amelio ha tratto il film “La stella che non c’è”, con una coerenza contenutistica e formale che fanno di lui uno dei riconosciuti maestri della nostra
letteratura.
Premio “Cultura e Impresa”
grafiche Fioroni
Le Grafiche Fioroni di Casette d’Ete (Fermo) sono un’azienda seria,
innovativa e orgogliosa dei suoi manufatti ma anche un luogo d’incontro
di pittori, incisori e scultori, oltre che di poeti. Parallela all’attività commerciale, ha sempre mantenuto la passione per l’editoria d’arte, producendo
innumerevoli libri, cartelle,quaderni, in collaborazione privilegiata con
l’Associazione culturale La Luna. Un’imprenditoria dunque capace di
affrontare le difficili sfide contemporanee (soprattutto la tenuta della
committenza e del lavoro) e, allo stesso tempo, “antica”, per questa sua
civiltà dell’accoglienza e generosa operosità nei confronti degli artisti.
Premio “maghunting-Volponi ”
Vinicio Capossela
per TEFTErI - Il libro dei conti in sospeso
Il Saggiatore
Ne discuteranno con l’autore, Riccardo De
Gennaro e Angelo Mastrandrea.
Capossela, grazie alla sua originalità, è riuscito a trasformare lo stereotipo
diffuso dai massmedia sulla crisi greca, in un nuovo logo, profondo e ricco
di umanità creativa e rigenerativa.
I suoi appunti hanno mostrato aspetti della vita sotterranea ricchi di un
futuro altro rispetto alle logiche del presente.
La mia energia.
Locale, leale, sociale.
Nuove offerte
Luce e Gas:
vantaggio del prezzo,
efficienza del servizio.
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