Scarica - Confcommercio Trentino

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MERCOLEDÌ 20 NOVEMBRE 2013
ANNO XI - N. 273
REDAZIONE E AMMINISTRAZIONE: Via delle Missioni Africane, 17 - 38121 Trento - Tel 0461 - 211311 - Fax 0461 - 211309 E-mail: [email protected]
Distribuito con il Corriere della Sera - Non vendibile separatamente
NOI E LA CRISI
Palazzo Chigi apre all’idea di un’autonomia più ricca di competenze. Poi la gelata
Palazzo Trentini
RICUPERIAMO
LA SOVRANITÀ
1
Opposizioni
Un’offerta
dall’alleanza
di Rossi
Il veto della Ragioneria
Trattativa con Roma, governo stoppato dai tecnici
di MASSIMO OCCELLO
ne, pur nella difficoltà del
contesto. La situazione economica è certo delicata e le
risorse pubbliche sono destinate a una contrazione,
le banche soffrono, l’edilizia e il suo indotto sono in
grave affanno, aumentano i
poveri. Ma la situazione politica è meno disordinata e
quella sociale più coesa. Da
noi resiste ancora un fondo
solidale, incline alla cooperazione, che parla al plurale
e pensa al bene comune. È
forte una radice rocciosa
non incline allo sgomento.
C’è un modo alpino, non dimenticato, di rimboccarsi
le maniche e stringere i denti quando serve. Le nostre
elezioni politiche locali si
sono basate su temi concreti e sono state condotte con
toni civili. I candidati sono
stati pesati e poi scelti perché conosciuti. Hanno prodotto assemblee legislative
largamente rinnovate. Governi giovani e ben determinati a curare l’interesse di
tutti.
Non c’è incertezza. Il quadro politico, pur risentendo
— specie nei settori più
connessi con la dimensione nazionale — di qualche
inevitabile sussulto o ansia,
è saldo e stabile. Abbiamo
cinque anni di speranza
possibile. Siamo un pezzo
del cuore del Continente.
Allora concentriamoci lì.
Stringiamoci attorno alle
nostre istituzioni e aiutiamole, anche con la critica e
la vigilanza, anche dall’opposizione, a far bene. Ricuperiamo la sovranità, le responsabilità, le libertà che
appartengono al popolo.
È tempo di verità, di sacrifici, di cambiamenti grandi.
Ma cerchiamo di essere consapevoli del privilegio che
abbiamo, magnifiche comunità. Apprezziamolo appieno. Ora conviene guardare
vicino e rinforzare la casa.
Prima che venga neve.
Filarmonica, domani il concerto del grande pianista
Bahrami: il mio Bach vi sorprenderà
A PAGINA 14 Aste
locanda
Al Passatore
Via Campagna, 16 - 38030 FAVER (TN)
Tel./Fax 0461.683111
e-mail: [email protected]
TRENTO — La maggioranza di centrosinistra ha
deciso di sostenere la candidatura di Bruno Dorigatti alla presidenza del Consiglio provinciale e di lanciare un segnale di distensione alle minoranze in vista della prima seduta dell’Aula, venerdì: tre membri su cinque dell’ufficio
di presidenza saranno dell’opposizione. Ancora
aperti, invece, i giochi per
gli incarichi in Regione.
Patt favorito per la presidenza, il Pd spinge per l’assessorato al welfare di
Mattia Civico.
A PAGINA 5 Papayannidis
Storia
Riva, roccaforte
dei comunisti
Il libro di Poli
di S. VOLTOLINI
A PAGINA 4
Denunciato dai carabinieri
Il trentino era stato condannato per i fatti del boschetto di Terlago
Pedopornografia, due arresti
Sequestrati film e foto. Romeri è recidivo
Convegno
Solidarietà
internazionale
«Coinvolgere
la società»
A PAGINA 7
TRENTO — Erano usciti dal carcere a marzo e sono tornati di nuovo
dietro alle sbarre. La polizia postale
ha arrestato Alberto Romeri, il cinquantaseienne di Nave San Felice
coinvolto nel 2009 nell’inchiesta sull’«orrore nei boschi di Terlago» e condannato a sei anni. Sul computer dell’uomo sono stati trovati quasi ottanta giga di materiale pedopornografico. Avrebbe anche riprodotto video.
È tornato in carcere anche l’operaio
arrestato nel 2009 e condannato a 4
anni e 2 mesi. La difesa: vanno curati.
Folgarida, 10 anni di messe
celebrate dal prete abusivo
che intascava le donazioni
di DAFNE ROAT
Piedicastello
Scoperte
archeologiche
e parcheggi
occupati
A PAGINA 6
TRENTO — Era stato sospeso nel 1996, ma avrebbe
continuato a esercitare, celebrando per dieci anni
messe a Folgarida di Dimaro. I carabinieri di Malè
hanno denunciato per sostituzione di persona don
Andrea, un sacerdote polacco, sospeso, che da anni si
era trasferito in val di Sole. L’uomo non solo avrebbe
continuato a esercitare, nonostante la sospensione,
ma avrebbe anche intascato le offerte e le donazioni
dei fedeli. In un caso si sarebbe fatto consegnare
20.000 euro per acquistare la macchina, poi si
sarebbe fatto ospitare anche per lunghi periodi.
A PAGINA 6
A PAGINA 7 Roat
La nostra coscienza De Pretis: possiamo
in poche molecole scegliere i migliori
di UGO MORELLI
Piccolo resort di qualità
con 2 camere da letto
e un piccolo dehor
TRENTO — È stata una
doccia fredda quella arrivata ieri sera dalla Ragioneria generale dello Stato sulle trattative fra governo e
provincia di Trento in merito agli emendamenti della legge di stabilità. Grazie
a un doppio pressing svolto dal presidente Ugo Rossi e da Lorenzo Dellai a Roma l’esecutivo romano e
Trento erano vicini a un
accordo, che comprendeva deleghe alla provincia
in materia di agenzie fiscali, giustizia e parco dello
Stelvio oltre allo sblocco
della riserva all’erario e degli accantonamenti per alzare la capacità di spesa
della Provincia. Ma la Ragioneria di Stato ha detto
no, costringendo le parti a
ricominciare da capo. A
non convincere i tecnici,
fra le altre cose, il fatto
che nella bozza di emendamento si definisca la competenza primaria della provincia di Trento in tema di
tributi.
A PAGINA 3 Papayannidis
© RIPRODUZIONE RISERVATA
A3111981
A
llargare lo sguardo
oltre la siepe, non
chiudersi, comprendere le dinamiche più grandi del cerchio vicino è, di norma,
esercizio virtuoso. Un po’
come guardare lontano
mentre si guida. Evita pericoli e manovre repentine.
Farlo ora, però, genera incertezza, inquietudine e perfino rabbia.
A livello globale c’è un
riassetto degli equilibri strategici sul quale non abbiamo voce, salvo capire che
siamo nel quadrante recessivo. L’Europa arranca, minata dalla distrazione britannica, dallo strabismo
germanico e dalla debolezza francese. L’Italia è un
ostello di dolore. Da molti
mesi è in atto una metamorfosi politica che è difficile
decifrare nel profondo, ma
che restituisce l’immagine
di un Paese stolto, autolesionista, in preda a una
guerra per bande. Le scorse
elezioni sono state per certi
versi inutili, e così saranno
anche le prossime se la musica non cambierà. Nessuno o quasi sembra curarsene davvero, né forse lo crede possibile. Il presidente
Napolitano ha dovuto più
volte alzare la voce, fino a
usare nei giorni scorsi toni
molto aspri.
Ai giovani viene voglia di
scappare, e di fatto migrano perché qui non vedono
futuro. Eppure apparteniamo a un grande Paese, ricco di storia, di cultura, ma
anche di solide attività economiche; dove non manca
il genio, il coraggio e la forza di lottare. La gente si rende conto del disastro, ma
spesso tace «per non aumentare l’avvilimento» (così Carlo Emilio Gadda dopo
Caporetto).
Il Trentino e l’Alto Adige
hanno tuttavia diverse ragioni per guardare al futuro
con minore preoccupazio-
Volley
L’INTERVISTA
Sokolov,
il saggio
«Conta
la squadra»
A PAGINA 12 Ferro
TRENTO — È un approccio interdisciplinare
quello pensato da Giorgio Vallortigara, direttore del Cimec (Centro internazionale di studi
Mente e Cervello) e Roberto Battiston, fisico
dell’omonimo dipartimento dell’università di
Trento, per l’incontro
con il neuroscienziato
Edoardo Boncinelli.
CONTINUA A PAGINA 13
di MARIKA DAMAGGIO
Economia
IL SEMINARIO
2
Export,
occorre
spingere
di più
A PAGINA 11 Rossi Tonon
TRENTO — L’ateneo
trentino pensa di investire sui migliori. Lo dice la
rettrice Daria de Pretis
che commenta l’elevato
numero di domande per
i corsi di dottorato. Sono
600 le richieste per il percorso di studi umanistici
a fronte di soli 20 posti.
«La qualità che abbiamo
espresso nella ricerca è
alla base del successo».
A PAGINA 2
Codice cliente: 2684846
Corriere del Trentino Mercoledì 20 Novembre 2013
Primo Piano
3
TN
Autonomia Il negoziato
Legge di stabilità Sì politico alle deleghe su agenzie fiscali, giustizia e parco dello Stelvio. Rossi: ora vediamo se ci fanno ripartire
Tributi, i tecnici bloccano l’ok del governo
1
La Ragioneria congela la trattativa. Dall’esecutivo apertura sulle nuove competenze
TRENTO — Competenze (e oneri) a
Trentino e Alto Adige su agenzie fiscali, uffici giudiziari, parco dello Stelvio; competenza primaria sui tributi locali; sblocco della riserva all’erario e degli accantonamenti
per alzare la capacità di spesa della Provincia con un accordo entro aprile. Su questo
emendamento alla legge di stabilità, dopo
una notte e un giorno di trattative, il governo ha dato il suo sì politico. In serata, però,
è arrivata la «doccia fredda»: la Ragioneria
generale dello Stato si è messa di traverso.
«Abbiamo lavorato tutto il giorno e adesso
siamo tornati al punto di ieri sera (lunedì
sera per chi legge, ndr)», diceva alle 20 il
governatore Ugo Rossi senza nascondere il
proprio disappunto. «Ora vediamo se ci
fanno ripartire», è la sintesi finale del presidente. L’unica nota positiva, per il Trentino, è che il governo non ha ancora depositato i propri emendamenti in commissione bilancio: i tempi tecnici per nuove trattative ci sono.
La giornata
Dopo il pressing di Lorenzo Dellai a Palazzo Chigi e di Rossi al telefono con il ministro per gli affari regionali Graziano Delrio,
tra lunedì notte e ieri mattina il governo ha
elaborato una bozza di emendamento che
per tutta la giornata di ieri è stata oggetto
di ulteriori trattative, con pareri mai del tutto soddisfacenti da parte di Piazza Dante e
dei parlamentari trentini. Semplificando al
massimo, l’esecutivo ha risposto solo a
uno dei due temi sollevati dal Trentino,
cioè «come pagare». Sul «quanto pagare»,
invece, da Roma non sono arrivate novità:
il conto resta di 835 milioni di euro per il
2014 (ne riferiamo in dettaglio nell’altro articolo in pagina). «Il testo è apprezzabile,
anche se non ancora definitivamente positivo», è il primo commento di Dellai. «Il governo — aggiunge — ha aperto alla possibilità, da definire con un’ulteriore intesa,
che la Provincia assuma deleghe a compensazione degli oneri finanziari». Traduzione: anziché trasferire soldi a Roma o rinunciare a spendere una parte del bilancio come imposto dal patto di stabilità, il Trentino potrebbe accollarsi le spese di alcune
funzioni esercitate dallo Stato sul territorio
provinciale. Nelle bozze si parla di spese
per il funzionamento delle Agenzie fiscali,
spese per il funzionamento della giustizia
civile, penale e minorile, e di funzionamento del parco nazionale dello Stelvio. Per le
Agenzie fiscali, in base alle stime della Provincia, lo Stato spende ogni anno circa 40
milioni di euro, mentre per la giustizia civile la spesa si aggira attorno ai 25 milioni.
Lo stop
Nel testo, inoltre, si fa riferimento ai tributi locali: il patto di Milano attribuisce già
margini di manovra alla Provincia, ma le
norme di attuazione non sono mai state ap-
provate a causa delle diverse interpretazioni di Roma e Trento. Non è chiaro, ad esempio, se la competenza della Provincia sia da
considerarsi primaria o meno: nel primo
caso le conseguenze potrebbero essere
molto significative, con la possibilità di
cambiare radicalmente l’impatto, fino a poterlo annullare, del nuovo tributo sui servizi (la Trise, o come si chiamerà dopo l’approvazione della finanziaria). Nei testi che
circolavano ieri, riferiscono in Provincia,
veniva chiarito che la competenza primaria diventerebbe della Provincia. Un punto-chiave, che in serata ha sollevato il
«niet» della ragioneria generale dello Stato, critica su tutto l’impianto dell’emendamento.
Nelle bozze romane, ieri mattina, non
c’era invece alcuna traccia della modalità
di calcolo del contributo trentino al risanamento dei conti dello Stato. La Provincia
ha proposto da tempo il metodo del «residuo fiscale», cioè la differenza tra le imposte pagate allo Stato e la spesa sostenuta
dallo Stato su un determinato territorio. In
base a questo criterio, nel 2014 il Trentino
dovrebbe pagare allo Stato 489 milioni di
euro, una cifra ingente ma comunque meno impattante di quelle che stanno circolando. «Nelle strutture ministeriali ci sono
forti resistenze ad adottare criteri nuovi»,
ricorda Dellai. Dietro l’insistenza dei tecnici di Piazza Dante, a Roma sono state inviate altre versioni che contemplavano la possibilità di far decadere gli effetti degli accantonamenti e della riserva all’erario attraverso una successiva intesa. Ma anche su que-
sto la trattativa, oggi, dovrà ripartire. Fermo restando che, comunque, la Provincia
è pronta a impugnare ogni previsione che
prolunghi anche di pochi mesi la riserva all’erario.
Il clima
«Dovremo tenere alto il pressing», dice
Vittorio Fravezzi, senatore del gruppo delle
autonomie e membro della commissione
bilancio. Riccardo Fraccaro, deputato trentino dei 5 stelle, attacca: «Il governo dei poteri forti e dell’asservimento alla finanza
sta facendo cassa a discapito delle autonomie locali, con la complicità dei parlamentari delle larghe intese eletti in Trentino Alto Adige. Pur di restare aggrappati alla poltrona, i rappresentanti del partito unico appoggiano la controriforma della Costituzione e la legge di instabilità volute da Letta
che minano alle fondamenta lo statuto speciale di Trento e Bolzano».
L’A22
Sul fronte della megaconcessione autostradale ad A22, Brescia-Padova, Ferrara
Mare e Campogalliano-Sassuolo, intanto,
ieri è spuntata l’ipotesi — appoggiata in
ambienti del governo vicini al ministro delle infrastrutture Maurizio Lupi — di trasformare l’emendamento sulla fusione delle concessionarie in un semplice ordine
del giorno. Sia Panizza che Fravezzi (nel
gruppo delle autonomie) sono intenzionati invece a insistere con l’emendamento.
Alessandro Papayannidis
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Premier Il presidente del Consiglio, Enrico Letta. I rapporti tra Trento e Roma restano tesi
I numeri Le richieste da Roma sommano patto di stabilità, accantonamenti e riserva all’erario. I virtuosi pagheranno di più
Il conto: 1,4 miliardi da indicizzare al Pil
Economia Il ministro Fabrizio Saccomanni
TRENTO — Negli uffici di Piazza Dante, da Roma, arrivano con
chiarezza e puntualità solo le richieste finanziarie. Il conto è stato ripresentato anche l’altroieri
con una tabella che, ormai, non
tiene nemmeno più conto della
variazione più rilevante introdotta dal patto di Milano del 2009, la
rinuncia alla quota variabile sommata agli oneri per università,
ammortizzatori sociali e risorse
per i «Comuni di confine» di
Lombardia e Veneto. Si trattava
di 568 milioni di euro, il primo
grande sacrificio finanziario chiesto alla Provincia nell’epoca
«post-crisi del 2007».
Su quei 568 milioni di euro
non ci sono contenziosi aperti;
su tutti i sacrifici richiesti successivamente, invece, la Provincia
ha presentato ricorso alla Consulta per il mancato rispetto delle
procedure previste dallo Statuto,
che ha rango costituzionale. Lo
schema contestato è il seguente:
il governo (prima Berlusconi,
poi Monti, oggi Letta) utilizza la
legge ordinaria, dalla spending
review alla legge di stabilità, determinando unilateralmente il
concorso delle autonomie speciali al risanamento del bilancio dello Stato, mentre lo Statuto di autonomia prevede il ricorso a una
procedura pattizia.
Dopo aver approvato la finanziaria che introdusse l’Imu, Mario Monti telefonò addirittura a
Dellai e Durnwalder per scusarsi
del mancato rispetto dell’iter statutario, rinviando ai «tavoli tecnici» la definizione delle pendenze; il Professore affidò il dossier
al ministro Piero Gnudi, a cui
Trento e Bolzano fecero pervenire proposte molto dettagliate di
«autonomia integrale», cioè della copertura di tutte le spese dello Stato in regione in cambio di
nuove competenze. Nulla di fatto, a parte qualche riunione interlocutoria.
Nel frattempo con il governo
Letta, gli oneri sono aumentati:
per il 2014, la cifra richiesta da
Roma è un miliardo e 403 milioni di euro, cioè più del 30% del
bilancio. Da sommare ai 568 mi-
lioni di euro a cui Trento rinuncia strutturalmente, ci sono 696
milioni tra miglioramento dei
saldi del patto di stabilità e accantonamenti, oltre a 139 milioni di
euro di riserva all’erario; un principio, quest’ultimo, minato da
una sentenza della Consulta riferita alla regione Sicilia ma pronta
a essere invocata anche dagli altri enti ricorrenti. Il governo tira
dritto, per ora. E precisa che, se
non si troverà un accordo per
concordare le modalità e i saldi
da corrispondere, gli 835 milioni
di euro dovranno essere indicizzati al Pil: se il Trentino sarà più
virtuoso, dovrà pagare di più.
A. Pap.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Codice cliente: 2684846
Codice cliente: 2684846
Corriere del Trentino Mercoledì 20 Novembre 2013
11
TN
Economia
Confindustria Sorprese nello studio di Zaninotto: il controllo diretto aiuta la flessibilità
Panorama
Export, anche in famiglia si può
1
Vale il 22% del Pil. Dall’Armellina: «Bisogna fare di più»
TRENTO — «Dal 2005 al
2013 il Pil italiano è sceso
dell’8,5% e i dati ci dicono
che nel biennio 2014-2015
crescerà dell’1,8. Troppo poco, soprattutto se pensiamo
che nel resto del mondo l’incremento sarà del 7,6%, con
punte del 14,3 in Cina e 11,4
in India». L’analisi di Fabrizio Guelpa del Servizio studi e ricerche di Intesa Sanpaolo, presentata ieri al seminario «Legami locali e visione globale», non lascia
scampo a interpretazioni diverse: per fare successo, le
imprese devo guardare ai
mercati esteri.
Il Trentino non è certamente una regione virtuosa
in questo senso, come spiega anche Franco Dall’Armellina, direttore generale della
Banca di Trento e Bolzano:
«L’export trentino rappresenta il 22% del Pil ed cresciuto dell’1,5% sia nel 2012
che nei primi mesi del 2013,
ma il potenziale è molto più
grande, soprattutto se pensiamo che a livello nazionale rappresenta il 26% e nel vicino Nordest il 37».
Per aprirsi all’estero in
maniera vincente c’è solo
un modo: «Capire come ci è
riuscito chi ce l’ha fatta e replicare il modello». Questa
non è la ricetta, ma il punto
di partenza da cui ha preso
avvio lo studio coordinato
da Enrico Zaninotto, docente del dipartimento di economia e management del-
l’università di Trento:
«Quando siamo entrati nelle aziende che avevamo scelto di analizzare, abbiamo capito che i fattori vincenti
vanno al di là di quelli econometrici — spiega — Ci sono elementi esterni, come la
crisi del mercato domestico
che induce a cercarne di
nuovi e gli eventi inaspettati. Alcune aziende, infatti, si
sono aperte a mercati esteri
dopo incontri casuali, ai
quali però è seguita una
grande intenzionalità e forti
investimenti. Una progettazione — continua — che ha
portato, tra le altre cose, alla
customizzazione (personalizzare in base alle richieste
dell’utente, ndr). Pensiamo
a un’azienda che fa tecnologia: se decide di inserirsi in
un nuovo Paese, dovrà aprire delle sedi per fare assistenza, tanto più se il suo
prodotto è customizzato.
Elementi che determinano,
quindi, grossi investimenti».
Ma aprirsi al mercato estero ha una duplice valenza:
«Da un lato rappresenta una
possibilità di crescita molto
importante — aggiunge
Guelfa (Intesa)
«Nel biennio
2014-2015
cresceremo al massimo
dell’1,8%. Troppo poco»
Palazzo Stella Platea piena per il convegno sull’export trentino organizzato da Confindustria (Rensi)
Guelpa — ma dall’altro rende le aziende ancora più
competitive». Proprio per
questa ragione «più che essere interessati ai fattori che
hanno permesso di inserirsi
in un nuovo Paese — sottolinea Zaninotto —, volevamo
capire quali sono quelli che
consentono di rimanerci».
Tra questi «la spinta all’innovazione, al miglioramento e quindi la ricerca costante».
Che sia stata avviata da
un incontro casuale o no,
l’internazionalizzazione è
stata preceduta da una profonda analisi e pianificazione. Prevedibile visto che era-
Agricoltura Cesconi: qualità buona, ma vorrei maggiore selezione
Vendemmia 2013 da record
La produzione sale del 29%
TRENTO — Tardiva, ma
molto abbondante e di buona
qualità, in alcuni casi molto
buona. È la vendemmia 2013
secondo il Consorzio Vini del
Trentino, che stima in un +
29% la crescita della produzione vinicola rispetto al 2012.
Dati confermati dal presidente dei Vignaioli trentini, non
senza un piccolo appunto.
«In alcuni casi ho visto raccogliere troppa uva perché la
qualità possa essere alta.
Ogni produttore, però, è libero di fare le sue scelte».
Il Consorzio (Federcoop)
ha raccolto dalle 123 Cantine
socie, la maggioranza della
produzione viticola locale, i
dati sull’uva raccolta nei vigneti del Trentino: «La vendemmia 2013 è stata caratterizzata da un paio di fattori. Il
primo: un generale ritardo
nella maturazione delle diverse varietà di uve. Il secondo:
l’eccezionale risultato conseguito, in termini di quantità
di uve raccolte, nei 10.500 ettari di vigneti coltivati in
Trentino». Complessivamente le uve raccolte dalle aziende che fanno capo al Consorzio hanno raggiunto
1.366.416 quintali. Rispetto a
dodici mesi prima la produzione ha segnato un incremento del 29%. Decisamente
più favorite le varietà a bacca
bianca (+34%) rispetto a quelle a bacca nera (+15%). Le uve
bianche con 1 milione 19 mila 291 quintali rappresentano
il 74,6% del totale. Quelle nere (347 mila 125 quintali) il
25,4%. I numeri dimostrato
che, la produzione totale di
uve trentine, è concentrata in
tre varietà bianche: Chardonnay (30,1%), Pinot grigio
(28,4%) e Müller Thurgau
(9,2%). Le principali varietà a
bacca nera sono, invece, Teroldego (7,3%), Merlot
feriore ai valori medi è risultato, un po’ per tutte le varietà,
il tenore zuccherino delle
uve. «Più che soddisfacente»
lo stato fitosanitario.
L’analisi del Consorzio viene in sostanza confermata
dai Vignaioli, notoriamente
piuttosto critici circa la produzione trentina di quantità.
«La produzione è stata quasi
ovunque molto abbondante
— ribadisce Lorenzo Cesconi
Anno d’oro La produzione vinicola si annuncia abbondante
(5,8%), Marzemino (2,8%),
Schiava (2,6%). I primi grappoli della vendemmia 2013
sono stati raccolti nella prima
settimana di settembre, con
un ritardo di una quindicina
di giorni rispetto al passato a
noi più vicino, e ha raggiunto
un volume di uve che non si
registrava da una quarantina
di anni. Tendenzialmente in-
— Hanno sofferto un po’ le
zone più precoci, ossia il fondovalle e il sud, in particolare
chi non ha potuto, o saputo,
aspettare. In alcuni casi ho visto raccogliere troppa uva
perché la qualità possa essere
alta. Ogni produttore, però, è
libero di fare le sue scelte».
T. Sc.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
no richiesti grossi investimenti. Altri fattori, tuttavia,
hanno rappresentato una
sorpresa: «In particolare la
forte identità familiare, che
solitamente è un fattore frenante, nel caso delle imprese trentine è stato un elemento di forza — conclude
Zaninotto — Ma anche la
tendenza delle imprese loca-
Il docente
«Per rimanere
sul mercato estero serve
una costante spinta
al miglioramento»
li di esternalizzare poco: le
aziende sono solite affidare
all’esterno alcune produzione, il che le rende più flessibili e dinamiche. Nel caso di
questo territorio, invece,
funziona al contrario. Controllare direttamente la produzione ha trovato un suo
equilibrio con la velocità di
cambiamento».
Gli imprenditori trentini,
dunque, hanno tutti gli ingredienti per uscire dalla crisi più forte di prima e da ieri hanno anche la ricetta.
Sta a loro, adesso, trasformarsi da cuochi a chef.
Andrea Rossi Tonon
Denominazioni d’origine protetta
Bruxelles dà il via libera
Il puzzone di Moena è Dop
Il «Puzzone di Moena/Spretz Tzaorì» del Trentino Alto Adige
e il «Pecorino di Picinisco» del Lazio hanno conquistato per
l’Italia due nuove denominazioni d’origine protetta (Dop)
riconosciute dall’Unione europea. Lo ha annunciato ieri la
Commissione europea, che iscriverà le nuove Dop nel
registro europeo delle indicazioni geografiche che saranno
tutelate contro imitazioni e falsi. Il formaggio «Puzzone di
Moena/Spretz Tzaorì» Dop, dal gusto forte e intenso, viene
prodotto con latte di vacca nelle valli alpine di Fiemme e
Fassa, di Primiero e Vanoi. Il «Pecorino di Picinisco », un
formaggio antichissimo fatto con latte essenzialmente di
pecora, ma può essere presente di latte di capra, allevate nella
valle di Comino. Sono quasi 1.200 le eccellenze
agroalimentari riconosciute dall’Ue. L’Italia primeggia.
Sì alla staffetta generazionale. Agenzia del Lavoro e
Laborfonds hanno sottoscritto un accordo per i contratti di
solidarietà espansivi e di staffetta generazionale. Grazie
all’accordo, prima esperienza in Italia, i dipendenti accettano
la riduzione dell'orario di lavoro per consentire ad altri
lavoratori di venire assunti a tempo indeterminato. A seguito
dell’intesa, che ha come obiettivo il sostegno all’occupazione,
Agenzia del lavoro sosterrà economicamente i lavoratori che
accettano il regime di part-time, con conseguente riduzione
dello stipendio e dei relativi contributi previdenziali, con un
contributo annuo per lavoratore di 7 mila euro fino al
pensionamento e per la durata di 3 anni.
Tedx arriva a Trento. Technology Entertainment Design,
ossia tecnologia, intrattenimento e design, per gli amici
«Ted». La sigla indica quello che negli Usa è diventato un
vero e proprio fenomeno di costume. I relatori di questo tipo
di eventi illustrano progetti, visioni, idee, insomma fanno
sognare, oltre che ragionare, i presenti. Si spazia dalla politica
alla scienza, passando per l’arte, piuttosto che l’ambiente.
Sabato, al teatro sociale di Trento, andrà in scena l’edizione
trentina: 17 relatori si alterneranno sul palco per raccontare,
in 18 minuti, idee e progetti. La lunga giornata (dalle 10 alle
19) sarà alternata da performance artistiche di vario genere.
Roccabruna, tornano le Bollicine. Ritorna come tutti gli
anni la manifestazione che Palazzo Roccabruna dedica alle
bollicine del metodo classico trentino: il Trentodoc. La
manifestazione di promozione enogastronomica avrà inizio
domani e proseguirà fino all'8 dicembre.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Edilizia Salvatori: «Non esistono alternative: le costruzioni tradizionali sono in crisi»
Riqualificazione, crescita del 14%
Rebuild torna a Riva del Garda. Obiettivo concretezza
TRENTO — Cinquecento
operatori del settore costruzioni si sono dati appuntamento a Riva del Garda il 26 e
27 novembre per scambiarsi
informazioni sulla riqualificazione del patrimonio edilizio
esistente: 4,5 milioni di edifici solo in Italia. È la seconda
edizione di Rebuild, la convention nazionale sulla riqualificazione e gestione sostenibile dei patrimoni immobiliari.
«Durante i mesi trascorsi
dopo la prima edizione di Rebuild, si è assistito ad un’accelerazione e a una convergenza
verso il tema della riqualificazione e non solo a livello italiano», spiega Gianluca Salvatori, presidente di Progetto Manifattura e ideatore di Rebuild. «Dall’Inghilterra alla Germania si stanno sviluppando
strategie nazionali e strumenti dedicati. In Germania 1 euro investito in riqualificazione genera tra i 2 e 5 euro di
gettito fiscale, derivato principalmente da nuova occupazione. Alcune di queste esperienze sono ormai note e largamente testate. Il patrimonio
immobiliare, se riqualificato,
può contribuire alla crescita
del paese, anziché essere solo
oggetto di tassazioni».
La formula scelta per l’edizione 2013 prevede una sorta
di numero chiuso. I 500 partecipanti saranno tutte persone
del settore: progettisti, costruttori, finanziatori. «Si partirà da esempi reali, da progetti realizzati, proprio perché
l’obiettivo della due giorni —
sottolinea Salvatori — è la
concretezza». Con questo auspicio, i filoni trattati saranno
tre: il cambiamento del mercato, i modelli di attuazione e le
modalità di finanziamento.
«Il settore della riqualificazione degli edifici — osserva Salvatori — è di fatto l’unico segmento delle costruzioni sopravvissuto alla crisi. Dal
2007 al 2011, il fatturato delle
Promotore Gianluca Salvatori
costruzioni tradizionali è crollato del 60%, quello delle riqualificazioni è cresciuto del
14%. Chi vuole riposizionarsi
sul mercato non può che partire da questi due dati».
In principio furono i grandi
committenti. «I primi a puntare con decisione sull’edilizia
sostenibile sono stati i grandi
committenti privati, penso alla torre Unipol di Bologna,
piuttosto la sede delle Nazioni Unite a Roma. Poi è arrivato il privato di medio e alto livello, attento alla qualità dell’abitare e ai consumi. Le commesse pubbliche nel frattempo hanno rallentato fino a fermarsi e i privati di medio e
basso livello, causa la crisi, faticano ad agganciarsi a questo
nuovo paradigma edilizio. Però è come se in una notte buia
ci fosse una grande freccia
lampeggiante. La direzione da
seguire è quella, c’è poco da
fare». Una delle grandi scommesse che si accompagna all’edilizia sostenibile è la riqualificazione, insieme agli edifici, dei lavoratori edili. Salvatori è ottimista. «Quello che facciamo con il nostro distretto
tecnologico è anche questo.
Ma abbiamo notato che quando l’imprenditore è interessato a cambiare, la formazione
per i dipendenti può essere
fatta bene e rapidamente».
T. Sc.
Certificazioni Le classi energetiche sono ormai conosciute
© RIPRODUZIONE RISERVATA
l 'Adige
CONVEGNO: RELATORE PROF. STEFANO MAGLIA
IL FUTURO è ADESSO
RIPARTIAMO DALL’
AMBIENTE
27 novembre 2013 - Nogaredo (Trento)
www.fironline.it
31120
www.ladige.it
Mercoledì 20 novembre 2013
9 771594 144005
Tel. 0464 942494 - [email protected]
Anno 66 - numero 320 • 1,20 euro
Quotidiano Indipendente del Trentino Alto Adige
Il lutto
29
Addio Maximilian Schindele
Padre della Grundig trentina
Val di Non
44
2 coop «Anita» produce
La
gli zaini della Moncler
Trento
21
1
Nuova
ondata di furti
I consigli della polizia
Ala
35
Statuto, il Comune apre
al voto degli stranieri
PROVINCIA Arriverebbero al posto della riserva all’erario. Ma il ministero dell’Economia è contrario
ORA SERVE IL SALTO
3
Roma offre i tributi locali
Da produttori di mele
a cultura della mela
Un emendamento apre la strada alle nuove competenze fiscali
l record di introiti che, grazie a
Melinda e alla bravura dei suoi
frutticoltori, è piovuto sulla Valle
di Non concede respiro alle
famiglie e rilancia gli investimenti.
Dovrebbe quindi servire a fare il
punto sui successi ottenuti, ma
anche sui problemi (grossi)
emergenti. È maturo il tempo
perché la Val di Non affianchi la
«produzione della mela» a una più
decisa «cultura della mela».
In par tenza
Ieri un passo avanti
nella trattativa sulla
legge di stabilità
Rossi: siamo sospesi...
D
elrio apre, Saccomanni richiude, ma un passo avanti,
nella complessa trattativa
fra Provincia e governo sulla legge
di stabilità, nella parte che riguarda le casse dell’autonomia, ieri è
stato fatto. Il ministro per gli Affari regionali ha proposto un emendamento che accoglie la richiesta
di Trento e Bolzano di compartecipare al risanamento dei conti
pubblici con l’assunzione di funzioni statali e relativi costi, al posto della riserva all’erario e di altre richieste di risorse. Tra le competenze citate, quelle sulle agenzie
fiscali e sulla giustizia. Contrario il
ministero dell’Economia, mentre
la Provincia rilancia a sua volta con
una controproposta migliorativa.
Protezione civile
trentina mobilitata
per la Sardegna
TWITTER
3 - 24
8
Giovani e agricoltura
Boom di iscritti
per S. Michele
Sono molti i segnali che
indicano il ritrovato
appeal dell’agricoltura
tra i giovani. Tra questi,
il boom di iscrizioni
all’istituto di San
Michele, «la scuola»
dell’agricoltura per
eccellenza. Ieri ben 48
giovani imprenditori
agricoli di età compresa
tra i 18 e i 40 anni
hanno ricevuto il
brevetto.
23
F
A PAGINA
SENTIERI A PAGINA
4
Mercato
edile gonfiato,
ora decrescita guidata
ANTONIO ZECCA
ra che Rossi ha vinto le
elezioni, ora che la giunta
Rossi è definita, tutti quelli che
sono stati interpellati nella fase
pre-elettorale calano le loro
richieste. Tutti, anche quelli che
non hanno votato per Rossi o per
la sua coalizione. La sostanza è
sempre la stessa: ora Rossi deve
fare questo per noi, o la nostra
categoria. Le uniche categorie che
non chiedono sono quelle dei
poveri e dei diseredati.
O
CONTINUA A PAGINA
LETTERA ALL’ASSESSORE
5
Turismo
in Trentino,
così io innoverei
uguri di buon lavoro al nuovo
assessore provinciale al
turismo Michele Dallapiccola per
la sua «mission» di governo del
turismo trentino: una gestione
che necessariamente dovrà
tradursi in una sorta di ristrutturazione profonda del
comparto, una specie di new deal
improntato a «nuovi e forti
pensieri», proiettato a corsi e
criteri d’agire innovativi.
A
Verrà ricordata
come la
vendemmia dei
record quella del
2013: più 29%,
con 1.366.416
quintali di uva.
A PAGINA
54
CARLO GUARDINI
VENDEMMIA
DEI RECORD
20
54
ROSSI E L’IMMOBILIARE
@giornaleladige: seguite anche
i «tweet» con notizie e commenti
ino a poco tempo fa erano in galera, a
Verona, a scontare la pena: uno per
detenzione e produzione di materiale
pedopornografico, l’altro per violenza
sessuale su due ragazzini quattordicenni.
Si erano conosciuti proprio in carcere, e in
carcere, a distanza di qualche mese, sono
tornati. La polizia postale li ha arrestati
lunedì mattina. Si tratta di due trentini, di
56 e 40 anni, residenti nello stesso palazzo
nel capoluogo. Il primo è accusato di
detenzione e produzione di materiale
pedopornografico, il secondo solo della
detenzione.
9
CONTINUA A PAGINA
55
Malé | Don Andrea, prete polacco sospeso da anni, denunciato dai carabinieri
Celebrava messa per intascare offerte
CARROZZERIA
R.P.M.
G3112001
Non è solo il dossier
autostrade a sollevare
le critiche della Ue. Il
commissario europeo
per il mercato interno
ha riaperto il fascicolo
centrali idroelettriche
in Trentino,
contestando la
legittimità della proroga
in capo alle nuove
società concessionarie
costituite con Enel e
Edison.
A PAGINA
17
Si sono conosciuti in carcere: foto e video sul pc
Energia, la Ue
boccia Trento
F. SARTORI
ALLE PAGINE
A PAGINA
I
LAVORAZIONE SU VEICOLI INDUSTRIALI PULLMAN
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I
l prete lo sapeva fare, e
anche bene: riempiva la
chiesa di fedeli, era
sempre attivo, forse un po’
troppo zelante nel sollecitare
le offerte. È questo che aveva
fatto nascere i primi sospetti.
Cresciuti quando in estate
don Andrea, prete polacco
da anni in Trentino, se ne è
andato dalla val di Sole, con i
soldi affidatigli. I carabinieri
hanno indagato, scoprendo
che era sospeso dal 1996 e
che si era fatto dare anche 20
mila euro da un’anziana. È
stato denunciato.
M. VIGANÒ, L. STABLUM
A PAGINA
18
A3111270
Per le proroghe
A PAGINA
A. CONTE
L. PATRUNO
Pedofilia, arrestati 2 trentini
LE CRONACHE
P. GHEZZI
Il bilancio provvisorio parla di 16 vittime, e purtroppo sembra destinato a salire. È una tragedia quella che si è abbattuta sulla Sardegna, flagellata dal maltempo. La protezione civile trentina è stata mobilitata e già oggi partiranno le prime squadre e mezzi.
FRANCO DE BATTAGLIA
L3103003
8
mercoledì 20 novembre 2013
ECONOMIA
L3103003
l'Adige
Redazione: 0461 886111 fax 0461 886263
email: [email protected]
G
Si riapre una vicenda che pareva chiusa un
anno fa: secondo il commissario al mercato,
il prolungamento delle concessioni ex Edison
ed Enel viola le norme della euroconcorrenza
ENERGIA
Proroga centrali
L’Ue boccia Trento
Barnier scrive a Bonino
Gilmozzi: abbiamo spiegato
BRUXELLES/TRENTO - Il commissario europeo per il mercato interno - garante dunque della concorrenza - Michel Barnier
(foto a destra), riapre il dossier
centrali idroelettriche in Trentino, contestando la legittimità
della proroga in capo alle
new.co costituite con Enel e Edison, con una nuova messa in
mora (dopo la prima del marzo
Sotto esame sono
le normative dello
Stato e delle due
Province, per la Pat
le modifiche 2007
alla legge 4/1998
2011) del governo di Roma su
alcuni aspetti della normativa
italiana in materia di concessioni idroelettriche.
L’ha fatto scrivendo alla fine di
settembre una lettera di 7 pagine alla ministra degli esteri Emma Bonino, dandole due mesi di
tempo per presentare delle controdeduzioni.
L’assessore all’energia Mauro
Gilmozzi (al centro), che ha ereditato anche questa competenza di Pacher, interpellato
dall’Adige spiega - sentiti i dirigenti del settore - che il dossier
centrali non è tra le urgenze sul
tavolo della giunta Rossi: «Restiamo convinti che la nostra
normativa sulle proroghe delle
concessioni delle grandi centrali idroelettriche al 2020 ab-
bia un impianto solido, concordato a suo tempo con la direzione Ue del mercato. Che non
abbiamo causato danni alla Provincia né alla concorrenza, riconoscendo correttamente gli
investimenti compiuti dai gestori precedenti».
A differenza che a Bolzano (dove la Provincia ha scelto la strada delle gare, salvo poi finire nel
gorgo degli scandali e delle inchieste giudiziarie) la norma di
Trento non ha dato origine a una
diatriba giuridica né è mai arrivata all’esame della Corte costituzionale, ma gli esposti altoatesini presentati a Bruxelles
coinvolgono le normative di entrambe le Province. Secondo alcuni pareri giuridici - allungando le concessioni - la Provincia
di Trento avrebbe causato un
danno al proprio demanio idrico, che a scadenza di concessione sarebbe entrato in possesso dell’ingente patrimonio
delle opere e degli impianti
idraulici delle centrali.
Giusto un anno fa, però, la Commissione Ue aveva chiuso un’altra procedura di infrazione, dopo che a marzo 2012 il dipartimento politiche europee della
presidenza del consiglio aveva
convocato le due Province. Per
il Trentino, a Fabio Scalet, dirigente affari istituzionali e legislativi, era stata comunicata la
fine del «processo».
Ora, la lettera di Barnier potrebbe riaprire i giochi. La Ue contesta alla Repubblica italiana di
essere venuta meno ai suoi obblighi, adottando la normativa
trentina, con le modifiche introdotte dall’art. 44 della legge
prov. 23/2007 nella l.p. 4/1998.
twitter: pgheconomiadige
I DATI DEL TURISMO
2
INDUSTRIA
1
L’economista Zaninotto analizza 13 aziende
con propensione estera: identità e flessibilità
Familiari formato export
TRENTO - Per rimanere competitive,
continuare a crescere e sostenere lo
sviluppo del tessuto produttivo locale, le
imprese trentine dovranno approdare sui
nuovi mercati internazionali, contando su
tradizione familiare, identità e flessibilità per
vincere la sfida della crisi.
Lo sostiene una ricerca promossa da
Confindustria e finanziata da Btb/Intesa
effettuata su un campione di 13 imprese
provinciali che esportano all’estero con
successo, da un gruppo di ricerca del
dipartimento di economia dell’Università di
Trento. L’indagine, coordinata dal professore
Enrico Zaninotto, è stata presentata ieri nella
sede di Confindustria Trento.
«L’obiettivo della ricerca - ha specificato
Zaninotto - era l’individuazione dei fattori che
caratterizzano le imprese locali andate con
successo all’estero. La scelta delle 13
aziende è stata effettuata su una base di 442
imprese trentine attive in mercati esteri,
molte delle quali impegnate nel settore della
meccanica o di tecnologie di medio livello.
Ma senza dimenticare l’alimentare: Riccardo
Felicetti ha parlato del successo
internazionale della sua pasta.
Per le altre, una presenza nel panorama
globale sarà un passo necessario, secondo
l’economista Fabrizio Guelpa (servizio studi
Intesa), in quanto l’attuale situazione
economica nazionale non permette
un’immediata ripresa dei consumi in Italia.
Le ricadute dell’incremento dei prodotti
esportati, poi, potrebbero avere un effetto
trainante per tutta l’economia del territorio.
«I fattori di successo delle imprese trentine ha aggiunto Zaninotto - sono legati alla forte
intenzionalità delle imprese di penetrare nei
mercati esteri, con strategie flessibili e
grossi investimenti iniziali. Inoltre, la
gestione familiare dell’azienda permette
coerenza e coesione nel processo di
internazionalizzazione».
Guelpa ha quantificato così i vantaggi
dell’internazionalizzazione: l’ambiente
fortemente competitivo spinge le imprese
ad innovare, a rafforzare i marchi, a
costituire presenze produttive e
commerciali direttamente sui mercati di
sbocco: tra gli esportatori le imprese con
brevetto, marchio, investimenti diretti esteri
sono rispettivamente 2, 3 e 4 volte superiori
L.B.
a quelle che non esportano.
Arrivi +1,2%, presenze -0,3%, i tedeschi vanno al 50,3%, il Garda al 20,2%
Estate 2013: la riscossa di Trento-Bondone
TRENTO - Mentre un nuovo inverno si annuncia, i dati definitivi sul turismo estivo 2013
raccontano di un Trentino che
tiene, anzi mostra un piccolo
segno più, registrando un incremento dell’1,2% negli arrivi (numero dei turisti ospitati)
ed una sostanziale stabilità in
termini di presenze (cioè di
pernottamenti, -0,3%).
Non è ancora merito del neoassessore Dallapiccola, semmai del suo predecessore Mellarini (ammesso che gli assessori abbiano meriti specifici nei
movimenti di queste cifre).
In ogni caso, ieri il servizio statistica della Provincia ha diffuso tutti i dati dell’estate 2013,
elaborati sulla base delle informazioni trasmesse on-line dalle strutture ricettive e controllate dagli operatori degli enti
di promozione turistica.
Ancora una volta, sono gli ospiti stranieri che ci «salvano» la
stagione (in cui agosto - che vale il 39% delle presenze estive
- e settembre, 16%, hanno più
che coperto i buchi di giugno
- 13% - e di luglio, che fa il 32%
del totale), crescendo del 3,4%
rispetto all’estate 2012, e compensando l’ulteriore calo dei
turisti italiani, del 2,3%.
Da sette anni (con l’eccezione
del 2009) il «monte notti» nel
Trentino estivo vede la curva
delle presenze straniere sempre sopra l’altalena di quelle
italiane: per citare solo le punte più alte, nel 2007 +19,4% estero rispetto al +7,1% nazionale,
nel 2011 +9,9% contro -0,4%.
Considerando solo le presenze alberghiere, il differenziale
stranieri/italiani tra 2012 e 2013
è ancora più netto: +4,6% anziché -2,3%. Con un settembre
«estero» spettacolare, a due cifre (+10,4%) dopo un -3,1% a
giugno, un +5,3% a luglio e un
+4,4% ad agosto, unico mese in
cui i pernottamenti italiani (di
calabresi e toscani io migliori
aumenti relativi, +11 e +7%)
hanno segnato un progresso
superiore a quelli degli stranieri: +6,2%.
Ma quali stranieri?
I tedeschi aumentano e nell’estate 2013 sono la maggioranza assoluta per presenze
(50,3%): 233mila i loro arrivi
(+3,2%), 847mila i pernotta-
MOVIMENTO ALBERGHIERO ED EXTRALBERGHIERO PER AMBITO
AMBITO TURISTICO
TRENTO, MONTE BONDONE E VALLE DEI LAGHI
DOLOMITI DI BRENTA ALTOPIANO DELLA PAGANELLA,
CAVEDAGO E SPORMAGGIORE
ALTOPIANO DI PINÈ E VALLE DI CEMBRA
VALLE DI FIEMME
VALLE DI FASSA
SAN MARTINO DI CASTROZZA,PRIMIERO E VANOI
VALSUGANA - TESINO
ALTIPIANI DI FOLGARIA, LAVARONE E LUSERNA
ROVERETO
GARDA TRENTINO
TERME DI COMANODOLOMITI DI BRENTA
MADONNA DI CAMPIGLIO - PINZOLO - VAL RENDENA
VALLI DI SOLE, PEIO E RABBI
VALLE DI NON
ZONE FUORI AMBITO
PROVINCIA
menti (+6,3%), solo 3,6 giorni
la permanenza media contro i
5,6 degli inglesi, secondi con il
10,2%. Poi Austria, Paesi Bassi, Belgio. Infine, gli ambiti con
ARRIVI
VARIAZIONE
% ARRIVI
PRESENZE
VARIAZIONE
% PRESENZE
PESO
% PRESENZE
107.977
5,4
326.898
7,4
3,9
111.713
19.359
90.946
256.715
82.451
147.617
48.748
59.320
403.419
32.165
100.370
129.606
55.361
74.714
1.720.481
-1,3
0,0
6,2
3,2
1,5
-1,7
-3,0
4,6
2,0
-5,1
-0,7
-1,2
0,7
-1,1
1,2
655.785
103.435
501.253
1.273.470
403.305
912.978
235.486
172.147
1.810.014
149.212
432.425
701.487
208.630
389.639
8.276.164
-4,0
7,4
5,8
1,6
1,0
-0,7
-5,4
-3,6
0,3
-5,2
-1,1
-3,3
-10,1
3,0
-0,3
7,9
1,2
6,1
15,4
4,9
11,0
2,8
2,1
21,9
1,8
5,2
8,5
2,5
4,7
100,0
gli hotel più frequentati. Il Garda è primo con il 20,2% del totale con 1,12 mln di presenze
e un +1,5% sul 2012. Anche Fassa cresce e ha il 18,4%. Nel suo
piccolo l’ambito più brillante
è Trento-Bondone-Valle laghi,
201mila presenze, +13% alberghiero. E +7,4% in totale. pgh
www.statistica.provincia.tn.it
OCCUPAZIONE
Accordo con Agenzia
Anche Laborfonds
entra in staffetta
TRENTO - Agenzia del
Lavoro e Laborfonds
hanno sottoscritto un
accordo per i contratti di
solidarietà espansivi e di
staffetta generazionale.
Grazie all’accordo, prima
esperienza in Italia, i
dipendenti accettano la
riduzione dell’orario di
lavoro per consentire ad
altri lavoratori di venire
assunti a tempo
indeterminato. A seguito
dell’intesa, Agenzia del
lavoro sosterrà
economicamente i
lavoratori che accettano
il regime di part-time,
con conseguente
riduzione dello stipendio
e dei relativi contributi
previdenziali, con un
contributo annuo per
lavoratore di 7mila euro
fino al pensionamento e
per la durata di 3 anni.
I primi accordi sindacali
sono stati recentemente
sottoscritti in provincia
di Trento e
rappresentano la prima
esperienza su tutto il
territorio nazionale. Altre
aziende trentine hanno
già manifestato
l’interesse ad aderire al
progetto.
Per quanto riguarda la
tutela previdenziale, in
particolare, il lavoratore
può scegliere se
destinare una quota del
contributo provinciale
alla contribuzione
volontaria da versare
all’Inps o se versare lo
stesso importo al fondo
di previdenza
complementare a cui il
lavoratore sia iscritto.
Affinché questa seconda
possibilità sia operativa è
necessaria la stipula di
appositi accordi con gli
enti gestori dei fondi di
previdenza
complementare
interessati. Il primo è
stato quello tra Agenzia
del Lavoro e Laborfonds.
Pertanto, i lavoratori
iscritti a Laborfonds
possono richiedere che il
contributo provinciale,
per la quota della
contribuzione volontaria,
sia versato direttamente
dall’Agenzia a
Laborfonds.
L3103004
Economia
l'Adige
VENDEMMIA
mercoledì 20 novembre 2013
Le 123 cantine socie del Consorzio vini hanno superato
la produzione di 1 milione 366mila quintali complessivi,
il 74,6% a bacca bianca, con un balzo del 29% sul 2012
9
In testa lo Chardonnay (30,1% della produzione),
seguito da Pinot grigio (28,4%) e Müller Thurgau
(9,2%).Tra i rossi,Teroldego (7,3%) e Merlot (5,8%)
Uva, record storico: 130 quintali a ettaro
In 40 anni non se n’è mai raccolta così tanta
Le bianche oltre il tetto del milione di quintali
TRENTO - Da quarant’anni anni a questa parte, mai le vigne
del Trentino avevano prodotto
così tanta uva in una stagione.
La bacca bianca - sempre più
largamente preferita alle uve
nere che rendono meno sul
mercato - sfora il tetto del milione di quintali. «Un risultato
eccezionale» viene definito
quello della vendemmia 2013
dal Consorzio vini del Trentino
presieduto da Elvio Fronza e diretto da Erman Bona
Tardiva rispetto alle annate
scorse, ma «caratterizzata da
eccellenza qualitativa e quantitiva». Le 123 cantine socie del
Consorzio vini (che rappresenta la quasi totalità della produzione viticola di casa nostra)
hanno superato la produzione
di 1 milione 366mila quintali
complessivi.
«Interrompendo una tendenza
ormai consolidata - spiega il
Consorzio - la vendemmia 2013
è stata caratterizzata da un paio di fattori. Il primo: un generale ritardo nella maturazione
delle diverse varietà di uve. Il
secondo: l’eccezionale risultato conseguito, in termini di
quantità di uve raccolte, nei
10.500 ettari di vigneti coltivati in Trentino».
Le uve raccolte hanno segnato
un incremento del 29%, raggiungendo una quantità media
di 130 quintali ad ettaro, molto
elevata. Forse troppa, secondo
i parametri classici del vino di
qualità. Anche per quanto riguarda gli incrementi relativi
della vendemmia 2013 su quella 2012, il balzo più deciso l’hanno fatto le varietà a bacca
bianca (+34%) rispetto a quelle a bacca nera (+15%). Le uve
Produzione uve bianche
e uve nere 1995-2013
Evoluzione principali varietà
di uve bianche 1995-2013
Quintali
uve bianche
Quintali
Chardonnay
uve nere
Pinot grigio
Muller T.
1
29
9.
01
1.
7
04
5.
88
2
7.
38
9.
1
1.
36
6
7
3.
3.
23
22
7
41
6.
1
4
54
9.
39
07
5.
7
04
5
2
.1
36
14
7
34
8
.0
99
.4
30
70
2005
2010
2013
1995
0
.3
0
90
L’avvocato
Elvio Fronza,
presidente
del Consorzio
vini
del Trentino:
«Il segreto
sono nuovi
soci e un forte
impegno
nel lavoro
in vigneto
e in cantina»
1
12
0.
8
.2
7
85
5.
8
2005
8
2
.8
1
39
31
.
12
4.
2000
11
6
42
.
81
0
65
0
69
2.
2000
7
4.
70
50
1995
Varietà di vite
2
0.
0
2010
2013
bianche con 1 milione 19 mila
291 quintali rappresentano il
74,6% del totale. Quelle nere
(347 mila 125 quintali) il 25,4%.
I numeri dimostrano che la produzione totale di uve trentine
è concentrata su tre varietà
bianche: lo Chardonnay
(30,1%) che è la base dello spumante TrentoDoc, Pinot grigio
(28,4%), il più amato dagli americani, e Müller Thurgau (9,2%).
Le principali varietà a bacca nera sono, invece, Teroldego
(7,3%), Merlot (5,8%), Marzemino (2,8%), Schiava (2,6%).
Dal ’95 Pinot grigio +291% Chardonnay +75%
Il presidente Fronza: cura e nuovi soci il segreto del nostro boom
TRENTO - «Questo risultato? Una
conseguenza diretta di una buona
coltivazione, e anche di qualche nuovo
socio che ha esteso la superficie coltivata
a vigneto in Trentino».
Questo il segreto del risultato record
della vendemmia secondo il presidente,
avvocato Elvio Fronza, presidente della
Cantina sociale di Trento.
L’anteprima della vendemmia 2013 si è
avuta a fine ottobre con la messa in
vendita di mezzo migliaio di bottiglie
(494.800 per l’esattezza) di «vino
novello», un prodotto che in questi ultimi
anni sta incontrando un favore crescente
da parte dei consumatori.
I primi grappoli della vendemmia 2013
sono stati raccolti nella prima settimana
di settembre (con un ritardo di una
quindicina di giorni rispetto al passato
prossimo) e ha raggiunto un volume di
uve davvero inatteso.
Dal punto di vista della successione delle
varietà, la raccolta di quest’anno ha
preso il via con le uve destinate alla
produzione di vini base spumante.
È proseguita con le uve per la produzione
di vini fermi: Chardonnay, Pinot grigio,
Müller Thurgau, Nosiola. Quindi è stata la
volta dei futuri rossi: con lo stacco del
Teroldego, del Lagrein, del Marzemino,
fino a metà ottobre con le varietà più
tardive di Cabernet e Merlot.
Tendenzialmente inferiore ai valori medi
è risultato (un po’ per tutte le varietà) il
tenore zuccherino delle uve.
«Al momento della raccolta tutte le
varietà - conclude il comunicato del
Consorzio vini - presentavano uno stato
fitosanitario più che soddisfacente, pur
essendosi verificate nel corso
dell’annata condizioni climatiche
favorevoli allo sviluppo della
peronospora e dell’oidio».
Per quanto riguarda i trend più a lungo
termine, dal 1995 ad oggi va segnalato
che lo Chardonnay è balzato da 236mila
a 412mila quintali, con un balzo del 75%,
mentre nello stesso periodo il Pinot
grigio è lievitato da 99mila a 388mila
quintali, con un incremento del 291%.
LE IMPRESE IN PROVINCIA DI TRENTO
Dati relativi al numero delle imprese, all'indice di occupazione, al valore aggiunto e all’ammontare del diritto annuale versato per i settori economici della provincia di Trento(1).
SETTORI DI ATTIVITÀ
ECONOMICA(2)
AGRICOLTURA
ARTIGIANATO
INDUSTRIA
COMMERCIO
COOPERATIVE
TURISMO
TRASPORTI E SPEDIZIONI
CREDITO
ASSICURAZIONI
SERVIZI ALLE IMPRESE
ALTRI SETTORI
TOTALE
NUMERO
IMPRESE(3)
ADDETTI
12.858
13.010
5.206
11.854
898
6.712
1.934
925
701
7.561
1.666
63.325
8.802
30.463
34.582
26.921
11.255
22.406
10.421
4.048
1.559
31.799
6.732
188.988
(4)
(1) Dati approvati dalla Giunta della Camera di Commercio I.A.A. di Trento con deliberazione n. 81 dell’11 novembre 2013 e pubblicati sul B.U.R. ai sensi dell’art. 4 del
D.P.Reg. 28 novembre 2007, n. 8/L e ss.mm.
(2) I settori economici sono individuati ai sensi dell’art. 6 della L.R. 9 agosto 1982, n.
7 e ss.mm.
(3) Numero complessivo delle imprese operanti sul territorio provinciale, comprese le
unità locali e le sedi secondarie. Fonte: Registro Imprese della Camera di Commercio
INDICE DI
VALORE AGGIUNTO
OCCUPAZIONE(5) (MIGLIAIA DI EURO)(6)
4,7%
16,1%
18,3%
14,2%
6,0%
11,9%
5,5%
2,1%
0,8%
16,8%
3,6%
100,0%
391.254,84
1.419.694,16
2.136.190,04
1.220.183,89
480.817,65
1.165.578,34
821.678,80
675.605,37
80.284,75
1.843.460,56
341.869,07
10.576.617,47
DIRITTO ANNUALE
VERSATO(7)
1.122.632,59
1.446.402,54
1.180.908,01
1.586.531,05
193.309,84
874.887,40
301.340,09
203.683,19
91.876,17
1.182.446,00
198.591,11
8.382.607,99
I.A.A. di Trento; dati al 31.12.2012.
(4) Fonte: ISTAT (ASIA – Archivio Statistico delle Imprese Attive); dati al 31.12.2010.
(5) Rapporto tra il numero di addetti delle imprese di un settore e il
numero di addetti delle imprese di tutti i settori.
(6) Fonte: Fondazione Istituto Tagliacarne; dati al 31.12.2010.
(7) Diritto annuale riscosso per settore economico.
Fonte: InfoCamere S.Consortile p.A.; dati al 31.12.2012.
TOTALE 2013
Quintali
%
1
2.
27
76
38
13
33
24
0
46
6.
3
65
7
.
79
Traminer
5
95
1.
3
41 .98
7
62
38
29
7
9
.8
69
61
6
43
44
32
Produzione uve 2013
in provincia di Trento
Chardonnay
411.955 30,15%
Pinot grigio
387.983 28,39%
Müller Thurgau
125.858 9,21%
Traminer aromatico
39.828 2,91%
Sauvignon
13.759 1,01%
Moscato giallo
13.620 1,00%
Pinot bianco
10.267 0,75%
Nosiola
7.494 0,55%
Riesling renano
4.212 0,31%
Manzoni bianco
1.629 0,12%
Kerner
948 0,07%
Goldtraminer
524 0,04%
Trebbiano
161 0,01%
Riesling italico
83 0,01%
Altre bianche
970 0,07%
Totale uve bianche 1.019.291 74,60%
Teroldego
Merlot
Marzemino
Schiava
Pinot nero
Lagrein
Cabernet Sauvignon
Cabernet franc
Enantio
Rebo
Syrah
Moscato rosa
Groppello di Revò
Altre nere
Totale uve nere
TOTALE UVE
99.437 7,28%
79.128 5,79%
38.545 2,82%
35.343 2,59%
27.635 2,02%
25.505 1,87%
23.847 1,75%
5.376 0,39%
5.111 0,37%
4.651 0,34%
433 0,03%
345 0,03%
67 0,00%
1.702 0,12%
347.125 25,40%
1.366.416 100,00%
Fonte: Consorzio Vini del Trentino
AUTOSTRADE NORDEST
Oggi Tosi da Rossi sull’A22
TRENTO - Oggi il sindaco di Verona nonché presidente di A4
Serenissima Flavio Tosi sarà a Trento, a colloquio con il presidente della giunta provinciale Ugo Rossi, per
verificare la possibilità di una convergenza
tra trentini e veneti su
un progetto di proroga lunga delle concessioni autostradali attraverso una maxifusione tra le società che gestiscono le arterie autostradali del Nordest. Rossi spera di convincere Tosi ad abbandonare la Valdastico
come contropartita dell’affiancamento ad Autobrennero.
CAMERA COMMERCIO
1
63.325 aziende, 188.988 addetti
Imprese: 8 milioni di diritti
TRENTO - Come previsto dalla normativa
regionale, la Camera di commercio di Trento che come ogni sua consorella gode di
contributi pubblici e inoltre ha in essere un
accordo di programma con la Provincia
autonma - ha pubblicato sul Bollettino
ufficiale della Regione Trentino Alto Adige,
uscito ieri, il comunicato con i dati relativi al
numero delle imprese, all’indice di
occupazione, al valore aggiunto e
all’ammontare del diritto annuale versato per
i settori economici della provincia di Trento.
Qui a fianco la tabella con tutti i dati,
suddivisi per settore. Le imprese registrate
sono 63.325, con un numero di addetti che
sfiora quota 189mila, e un valore aggiunto di
10 miliardi e mezzo: l’industria rappresenta il
20%, seguita dai servizi con il 17,4%,
dall’artigianato con il 13,4%, dal commercio
con l’11,5%, dal turismo con l’11%. I diritti
annuali versati superano gli 8,3 milioni.
ICT PUBBLICO
2
Informatica
trentina e Tn network
premiate a Roma per il cloud e i data
ROMA - Durante un convegno sulla pubblica
amministrazione, organizzato dall’Osservatorio
Cloud & Ict as a Service in collaborazione col
Politecnico di Milano, le due società di Ict «inhouse» del Trentino sono state premiate per il
«lavoro sinergico messo in campo». Il
riconoscimento consegnato a Trentino Network e
a Informatica Trentina ha premiato l’approccio
adottato in tema di data center unico e di cloud
computing. Soddisfatti Paolo Bertolini di Trentino
network e Luca Rigoni di Informatica trentina:
«Stiamo lavorando nella giusta direzione per
portare risultati concreti al nostro territorio».
Trento
l'Adige
mercoledì 20 novembre 2013
Il ministro Delrio ha elaborato un emendamento
all’articolo della legge di stabilità contestato
dal Trentino. Resta la richiesta finanziaria di 835 milioni
AUTONOMIA
17
Ma ieri sera il ministero dell’Economia si è messo
di traverso contestando il via libera all’intesa
su nuove competenze al posto della riserva all’erario
1
Tagli, il governo «apre» alla Provincia
Sì ad Agenzia delle entrate e tributi locali
ma manca un criterio sugli impegni dal 2015
LUISA MARIA PATRUNO
[email protected]
LE REAZIONI
Sopra,
il ministro
per gli Affari
regionali,
Graziano
Delrio, con
il presidente
Ugo Rossi
A sinistra,
l’Agenzia
delle entrate
ve al personale di magistratura, nonché al Parco nazionale
dello Stelvio». Nello stesso
emendamento del governo poi
si riconoscono pieni poteri alle due Province autonome in
materia di tributi locali. «Le Province - si legge - hanno competenza legislativa in materia di finanza locale e tributi locali. Posso istituire nuovi tributi locali».
Si precisa inoltre che con legge
provinciale possono essere disciplinati questi nuovi tributi e
«Fanno cassa a scapito nostro»
«Il governo dei poteri forti e dell’asservimento alla finanza
sta facendo cassa a discapito delle autonomie locali, con la
complicità dei parlamentari delle larghe intese eletti in Trentino Alto Adige». Lo scrive in una nota il deputato trentino
del Movimento 5 Stelle, Riccardo Fraccaro, che aggiunge:
«Pur di restare aggrappati alla poltrona, i rappresentanti del
partito unico appoggiano la controriforma della Costituzione e la legge di instabilità volute da Letta che minano alle
fondamenta lo statuto speciale di Trento e Bolzano».
«Solo 4 anni fa e con un notevole danno per le finanze locali, - conclude il deputato grillino - Dellai si vantava di aver
portato a casa un’intesa tra Provincia autonoma e governo
che ci avrebbe messi al riparo dai prelievi forzati dello Stato per i prossimi 15-20 anni. Se Rossi vuole evitare il tracollo non gli resta che prendere esempio dal M5S e schierarsi
contro la politica vessatoria del governo».
le modalità di riscossione con
possibilità per gli enti locali di
«modificare le aliquote e introdurre esenzioni, detrazioni e deduzioni anche in deroga alla disciplina statale». Il che vuol dire in deroga a quanto previsto
a livello nazionale su Imu, Tasi
Tarsi, Trise, ma anche sull’Irap.
Tutto questo è senz’altro un
passo avanti rispetto alla versione iniziale in discussione in
commissione Bilancio del Senato e anche rispetto alla bozza
peggiorativa avanzata la settimana scorsa dalla Ragioneria
dello Stato, che chiedeva il rispetto dei costi standard per i
servizi come per le regioni ordinarie, il ritiro dei dieci ricorsi pendenti davanti alla Corte
costituzionale e l’automatismo
dell’applicazione della riserva
all’erario e delle richieste di
concorso nel caso di mancato
raggiungimento di un’intesa fra
lo Stato e la Provincia. Ma non
è ritenuta sufficiente dalla Provincia e dalla delegazione dei
parlamentari trentini di maggio-
Rossi: siamo tra color che son sospesi
mana scorsa, con la bozza di emendamento della Ragioneria dello Stato che andava in direzione opposta
rispetto alle richieste delle due Province autonome, ma quanto presentato ieri dal governo non è ancora
soddisfacente e non sembra neppure condiviso da tutto il governo. «È
chiaro - continua Rossi - che c’è un
impegno di carattere politico molto importante da parte di Letta sulla volontà di arrivare all’intesa ed è
una posizione molto diversa rispetto alle provocazioni della Ragioneria dello Stato, ma rimangono i profili di incostituzionalità per la violazione dello Statuto sulla riserva al-
l’erario. Per noi dunque non è un testo ancora soddisfacente, ma pensiamo che si possa continuare a trattare sul piano politico e in triangolazione con Bolzano perché sono
convinto che dobbiamo provarci fino all’ultimo».
L’ex governatore e oggi deputato di
Scelta Civica, Lorenzo Dellai, lunedì
sera è stato a lungo a colloquio con
il presidente del consiglio Enrico
Letta, al quale è legato da un’intesa
sotto il profilo personale oltre che
politico, per discutere della situazione politica particolarmente difficile per il governo, e della legge di
stabilità, in particolare dell’emen-
ranza che stanno seguendo la
trattativa. Primo, perché comunque viene mantenuta la riserva all’erario delle maggiori
imposte statali riscosse in Trentino in base alle finanziarie Berlusconi e Monti (2012-2013). E
questa resta, secondo la Provincia, una violazione dello Statuto di autonomia già censurata con sentenza dalla Corte costituzionale. Quindi comunque
la legge di stabilità, qualora passasse questa versione di emendamento del governo, verrebbe impugnata dalla Provincia.
Secondo, non si dice nulla dell’introduzione di un nuovo meccanismo oggettivo per definire
gli impegni finanziari delle autonomie speciali nei prossimi
anni.
La Provincia di Trento aveva
proposto il sistema del residuo
fiscale (differenza fra spese dello Stato e gettito sul territorio
parametrato alla media delle regioni del Nord). Di questo non
c’è traccia nell’emendamento
del governo.
Già inviata a Roma
una controproposta
Il deputato Dellai: «È un passo avanti, ma ancora non basta»
«Per noi questa nuova versione dell’emendamento del governo è la
frontiera minima: le violazioni dello Statuto rimangono e per questo
stiamo lavorando a ulteriori modifiche con un nostro emendamento
all’emendamento. ma i segnali da
Roma continuano ad essere contrastanti. Ci sentiamo come color che
son sospesi». Il presidente della Provincia, Ugo Rossi, anche ieri per tutto il giorno si è tenuto in contatto
con Delrio e i parlamentari trentini,
alternando ottimismo a sconforto.
Si riconosce che qualcosa sta cambiando rispetto allo scenario molto
negativo che si presentava la setti-
Fraccaro contro Letta
Lorenzo Dellai con il premier Enrico Letta
damento che riguarda il Trentino.
«È un grosso passo avanti - commenta Dellai - sui tributi locali e per il
fatto che si cita per la prima volta
tra le funzioni delegate l’Agenzia delle entrate. Ieri Letta si è dedicato al
tema, capendo bene il valore politico istituzionale. Manca però, tra l’altro, l’impegno a definire un criterio
oggettivo per la quantificazione e
del nostro contributo per gli anni
successivi (noi proponiamo il principio del residuo fiscale) dal 2015 in
poi. Stiamo cercando di migliorare
il testo ma la resistenza del ministero dell’Economia purtroppo è ancora forte».
L.P.
L3110105
Il governo, tramite il ministro
per gli Affari regionali, Graziano Delrio, come annunciato lunedì sera dopo il coinvolgimenti diretto del premier Enrico Letta da parte dell’ex governatore
Lorenzo Dellai, ha trasmesso ieri alla Provincia di Trento il suo
emendamento all’art. 13 della
legge di stabilità, che disciplina il concorso delle autonomie
speciali alla finanza dello Stato,
che per il Trentino è quantificato per il 2014 in 835 milioni.
La novità contenuta nella nuova versione sta nell’aver accolto la richiesta delle Provincie di
Trento e Bolzano di compartecipare al risanamento dei conti pubblici con l’assunzione di
funzioni oggi statali e relativi
costi al posto della riserva all’erario e a altre richieste contenute in questa legge di stabilità, senza però modificare il saldo. Ma non è ancora neppure
detto che l’emendamento venga depositato visto che ieri sera è stato rimesso in discussione dal ministero dell’Economia.
Tra le funzioni statali di cui andrà definito «il trasferimento o
la delega» mediante intesa «da
concludersi entro il 30 giugno
2014» sono indicate - e questa
è la prima volta - le «Agenzie fiscali dello Stato», che le due Province stanno chiedendo da anni. Inoltre si citano le «funzioni
amministrative, organizzative
e di supporto riguardanti la giustizia civile, penale e minorile,
con esclusione di quelle relati-
M5S
Trento
20 mercoledì 20 novembre 2013
l'Adige
Nuovi avvocati, ieri il giuramento
Cerimonia di giuramento, ieri mattina
nell’aula della Corte d’Assise, per i
nuovi avvocati.
Un appuntamento che, quest’anno, si è
arricchito di significato, visto che si
trattava della prima cerimonia collettiva
dopo una sessione d’esame con la
nuova legge professionale. Dunque, per
le 18 nuove toghe, non più il giuramento
davanti ad un collegio di magistrati
della Corte d’Appello (presenti come
ospiti il procuratore generale Giovanni
Pescarzoli, il presidente della seconda
sezione civile Domenico Taglialatela e il
procuratore capo Giuseppe Amato),
bensì davanti all’Ordine.
Nell’aula al piano terra, oltre ad un
nutrito gruppo di familiari e amici, era
presente l’intero Consiglio dell’Ordine
degli avvocati, a partire dalla sua
presidente, Patrizia Corona. Nuova
anche la formula di rito con la quale i
nuovi avvocati hanno giurato. Una
formula che enfatizza il ruolo
dell’avvocatura nella società civile e i
doveri, non solo professionali, ma
anche deontologici, dell’avvocato nel
momento in cui esercita le sue funzioni.
Una professione che si conferma
sempre più femminile, come conferma
la presenza di 10 donne su 18 neo
avvocati.
Ma ecco i nomi: Biagio Andrea Algieri,
Mariasilvia Cadeddu, Ermanno De
Felice, Emma Ferrari, Yasmine Laachir,
Duccio Landini, Valentina Mariotti,
Andrea Merler, Matteo Pallanch,
Valentina Pedrinolli, Nicola Recla, Paola
Salvadori, Elena Sandrini, Camilla
Valentini, Alessandra Valese, Luca
Thomas Valgoi, Marco Zorzi e Valentina
Zuech.
Pedopornografia, doppio arresto
Nuovi guai per Romeri
Anche l’altro già in cella
Investigatori
Un’indagine durata due
mesi: fronte telematico
ma anche pedinamenti
Tiziana Pagnozzi
zione - disposta dal pm Davide Ognibene - e condotta dal personale del
compartimento di Polizia Postale e delle comunicazioni per il Trentino Alto
Adige di Trento, diretto dal vicequestore Tiziana Pagnozzi. La polizia postale si è recata negli appartamenti dei
due soggetti, che vivono nello stesso
palazzo in città.
Il primo arrestato è Alberto - detto Roberto - Romeri, 56 anni - di Nave San
Felice, già coinvolto in un’inchiesta sulla pedofilia e condannato a sei anni
(pena confermata in Cassazione) per
avere avuto ripetuti rapporti sessuali
con due quattordicenni nei boschetti
che circondano il lago di Terlago. L’uomo deve rispondere di detenzione e
produzione di materiale pedopornografico: sul suo computer sarebbero
stati trovati circa 80 giga di filmati e fotografie. Secondo i primi accertamenti - ma ora tutto il materiale informatico sarà analizzato - l’uomo avrebbe
scaricato materiale dalla rete ma anche realizzato a sua volta filmati, riprendendo adolescenti (tra i 14 e i 16
anni), che compivano atti sessuali.
L’ipotesi degli investigatori è che questi giovanissimi siano stati contattati
attraverso Chatroulette, una videochat
che consente di raggiungere persone
in tutto il mondo: l’uomo li avrebbe ripresi mentre si spogliavano e si masturbavano davanti alla webcam.
Inferiore (ma comunque sufficiente a
fare scattare l’arresto) il quantitativo
di materiale rinvenuto a casa dell’altro arrestato: si tratta di M.F.,40 anni,
di Trento, già sposato e padre (in questa fase riportiamo solo le iniziali vista la diversità di contestazioni e del
profilo dei soggetti). Gli inquirenti
avrebbero rinvenuto un filmato (circa
2 giga), che però ritraeva bambini sotto i 10 anni. Un video conservato in
una cartella, che l’uomo sostiene gli
sia stato dato da un’altra persona. Per
lui l’accusa è di detenzione di materiale pedopornografico (e non di produzione), inoltre gli è stato contestato il
possesso di apparecchiature atte ad
intercettare le forze dell’ordine. Il 40enne aveva finito a febbraio di scontare
la pena: era stato arrestato nel 2009
per pedofilia on line e condannato a 4
anni e 2 mesi di carcere.
La perquisizione dell’altra mattina non
è che l’ultimo atto dell’indagine della
polizia postale, scattata dopo una se-
gnalazione. In due mesi, come sottolinea il vicequestore Tiziana Pagnozzi,
sono stati condotti accertamenti sia
informatici che attività di indagine più
«tradizionali», come il pedinamento e
l’osservazione dei soggetti. E gli accertamenti, ora, proseguono: tutto il materiale sequestrato dovrà essere analizzato. Gli inquirenti dovranno verificare se sia possibile risalire alle vittime immortalate nelle immagini (ma
nel caso di video ripreso da Chatroulette, potrebbero essere dall’altro ca-
CRISTO RE
1
po del mondo) ed appurare anche se
provengano tutte da internet. Così come resta da stabilire se gli arrestati abbiano scambiato materiale scaricato
con altri soggetti.
Oggi, intanto, dovrebbe svolgersi l’interrogatorio di convalida in carcere sia
per il 40enne, assistito dall’avvocato
Giuliano Valer, che per Romeri, assistito dall’avvocato Nicola Giuliano.
Contattato, l’avvocato Valer per ora
non si sbilancia, in attesa di conoscere gli atti, ma ricorda come il suo clien-
te abbia dei seri problemi di natura psicologica. Problemi per i quali era seguito anche in carcere. Per questo,
l’unico aspetto che il legale rileva è che
- se il quadro delle accuse dovesse essere confermato - «questi soggetti, che
sono evidentemente malati, una volta
scontata la pena, non possono essere
lasciati abbandonati a se stessi, ma
vanno costantemente monitorati».
Questo, sottolinea, non certo per indulgenza, ma come forma di tutela della società e di loro stessi.
Nordafricano ubriaco scappa. Il titolare Du Lifu: «Poteva uccidermi»
Tira grosse pietre contro il barista
R3102201
Avevano finito da poco di scontare la
pena nel carcere di Verona, dove si sono conosciuti: il primo per detenzione e produzione di materiale pedopornografico, l’altro per violenza sessuale su due ragazzini quattordicenni. Ma
a distanza di pochi mesi, per entrambi, si sono riaperte le porte del carcere, questa volta per pedofilia on line.
L’arresto in flagranza (visto il quantitativo di materiale rinvenuto) è scattato lunedì mattina, dopo la perquisi-
«Il problema è che siamo
cinesi». È una storia di
razzismo tra stranieri quella
che racconta Du Lifu,
conosciuto con il nome di
Alessio, da 23 anni a Trento
(la moglie è diventata
cittadina italiana), da due
gestore del bar Cristallo di via
Fratelli Fontana, dopo essere
stato titolare per anni del
take away cinese di largo
Nazario Sauro. Lunedì sera
nel suo bar è entrato un
nordafricano ubriaco che ha
lanciato tre pesanti sassi
contro il bancone, mirando al
titolare ed alla barista. «La
ragazza si è fatta male alle
gambe: quei sassi potevano
ammazzarci», racconta Du
Lifu. La furia dell’uomo è
stata immortalata dalle
telecamere di sicurezza del
locale (foto a sinistra).
Mancava poco alle 22 quando
lo straniero è entrato nel bar
con una bottiglia di birra in
mano. «Non l’aveva
acquistata da me. Ho subito
notato che era ubriaco e
dunque non gli ho dato da
bere», racconta. Lo straniero,
Du Lifu mostra i sassi che lo straniero ha scagliato nel bar (foto Pedrotti)
che non è cliente del bar, si è
arrabbiato: prima ha urlato
improperi contro il barista,
poi uscendo ha rubato un
lecca-lecca. «Siamo
intervenuti per fermarlo e lui
ha sputato il lecca-lecca
contro la ragazza che lavora
con me. Poi è scappato:
Abbiamo provato ad
inseguirlo, ma è stato più
veloce di noi».
Alle 22.15 il nordafricano è
tornato nel locale. «Si è
aperta la porta e quell’uomo
ha scagliato contro il
bancone tre grosse pietre, del
peso di alcuni chili.
Misuravano 17 e 20
centrimetri di circonferenza.
Una pietra è finita sopra le
mensole e ha rotto bottiglie e
bicchieri, un’altra è andata
dietro al bancone e ha colpito
alle gambe la barista»,
racconta Du Lifu, che subito
ha chiamato la polizia. Sono
in corso verifiche per
identificare il nordafricano,
subito fuggito verso
lung’Adige.
«Ho avuto anche in passato
problemi con persone
straniere - spiega il titolare
del bar - siamo cinesi e gli
stranieri ne approfittano: se
fossimo italiani non si
prenderebbero queste
libertà. Noi non abbiamo mai
cacciato nessuno dal nostro
locale, siamo aperti sette
giorni su sette, tutto il giorno,
abbiamo la nostra clientela.
Qui nel quartiere la gente ci
vuole bene. Il problema non è
la sicurezza della zona, ma la
presenza di persone che
disturbano chi lavora. Ciò
che chiedo è di poter lavorare
tranquillo: non ho mai avuti
problemi con nessuno, non
ho avuto guai, neppure un
punto tolto dalla patente. Ciò
che chiedo è di poter lavorare
tranquillo e ringrazio le forze
dell’ordine per avermi
sempre aiutato».
Ma. Vi.
Trento
l'Adige
SICUREZZA
Il questore: «È una banda,
li prenderemo. Ma serve
l’aiuto di tutti i cittadini»
mercoledì 20 novembre 2013
L’ESCALATION
IN AULA
È da settimane che gli episodi di
intrusioni in casa o i colpi contro
mezzi in sosta si ripetono senza
sosta in città, nei sobborghi di
fondovalle e della collina, ma anche
in altri centri della provincia.
Soltanto nella giornata di sabato e
nella notte di domenica sono stati
una decina i furti denunciati da
Martignano a Melta, dalla Bolghera a
Madonna Bianca, da Gardolo a Cristo
Re e Lavis.
Di fronte all’aumento di furti in casa,
la Lega Nord, con il capogruppo in
Consiglio provinciale Maurizio Fugatti
(nella foto) ha proposto
un’interrogazione a Ugo Rossi,
chiedendo al presidente quanti furti
siano stati compiuti in Trentino, valle
per valle, tra il 2012 e il 2013 e se non
ritenga necessario un aumento dei
controlli da parte delle forze
dell’ordine, anche con l’installazione
di telecamere nei punti più critici.
21
1
I furti continuano: lunedì altri tre colpi
In città e a Civezzano
I consigli della polizia
ni in cui potersi muovere velocemente. Dunque, è più probabile puntino a case con finestre
in vista».
Soprattutto di notte ma anche
di giorno, è quindi bene evitare, se non si è in casa, di lasciare alzate le persiane. Anche ai
piani alti, soprattutto se vi sono balconi o cornicioni piuttosto sporgenti, che possono trasformarsi in potenziali punti
d’appoggio: i precedenti di queste settimane evidenziano notevoli doti acrobatiche da parte dei ladri.
Nel caso di brevi uscite dalla
propria abitazione durante il
giorno, per una passeggiata o
qualche commissione, è meglio,
poi, lasciare le luci accese, per
non dare l’impressione che l’appartamento rimanga sguarnito.
«Sempre più spesso i ladri puntano per ore, se non per giorni,
le case o gli appartamenti da
colpire. Per questo è bene fare
di tutto per non dare loro riferimenti precisi sui lassi di tempo in cui l’obiettivo diverrà vulnerabile: «Basta anche solo fingere di salutare qualcuno
uscendo dalla porta, per far credere che in casa sia rimasto
qualcuno», spiega ancora Ascione, «oppure, in alternativa alle
luci, lasciare accesa una radio».
Per quel che riguarda la notte,
poi, detto di persiane e imposte da chiudere per bene, è bene ricordare di utilizzare al meglio i portoncini blindati: «Spesso nei condomini chi ne è dotato pensa sia sufficiente chiudersi la porta alle spalle. Purtroppo però i malintenzionati, anche con gli arnesi più insospettabili come utensili da cucina e
spatole che grazie alla loro flessibilità si insinuano tra portoncino e battente, riescono ad avere la meglio sulle serrature. Che,
se non è stata data loro almeno
una mandata, possono essere
sbloccate».
Importante, infine, non dimenticare il giusto mix di senso civico e buon vicinato: «Quando
si nota qualche sconosciuto aggirarsi per cortili e giroscale chiosa Ascione - non giratevi
dall’altra parte, chiedete chi
cerchi. Un modo per essere cortesi ma anche mettere in difficoltà i malintenzionati».
I RIMEDI
2
Gli addetti ai lavori confermano la crescita di richieste di informazioni
Spese da poche centinaia a migliaia di euro. Detrazioni fino a fine anno
Boom dei sistemi anti intrusione
Una
telecamera
a circuito
chiuso: è
solo uno
dei sistemi
di sicurezza
di cui
sempre
più trentini
stanno
pensando
di dotarsi
L’ondata di furti che sta coinvolgendo suo malgrado il capoluogo e i sobborghi della
collina, ha costretto molti residenti a mettere in preventivo una spesa fuori programma, per dotare la propria abitazione di sistemi antifurto o
anti intrusione.
La conferma arriva direttamente dagli addetti ai lavori,
gli installatori: «In queste set-
timane c’è stato effettivamente un aumento di interesse verso i prodotti con cui lavoriamo. Anche solo interessamenti, non necessariamente richieste di intervento», spiegano i
responsabili di parecchie ditte del capoluogo.
Soprattutto - è questa la tendenza che si sta affermando
di recente - per sentirsi al sicuro quando si è in casa, non
solo quando si è assenti.
Chi si rivolge agli specialisti,
dunque, lo fa sempre più spesso non solo per tutelare i propri beni, ma soprattutto per
sentirsi davvero completamente al sicuro in casa propria. Ma a che spesa si deve
andare incontro, optando per
queste soluzioni?
«Per poter avere un buon impianto, scelto e installato a regola d’arte, parliamo di cifre
non inferiori ai 2.500 euro, per
un appartamento medio con
due stanze», spiega Stefano
Condini, titolare della Eursicur: «Certo, poi ci sono anche
semplici sensori di movimento o telecamere, che non costano più di 600 euro. Le apparecchiature minime, più
semplici, sono in vendita anche nei centri per il fai da te.
Di soluzioni ce ne sono per
ogni tasca e di ogni tipo, tutto dipende dal livello di sicurezza che si vuole avere».
E per andare davvero sul sicuro, si deve spendere: «Non ci
si deve nascondere, la qualità
e la completezza non si trovano in regalo da nessuna par-
te. Quando parliamo di impianti da migliaia di euro, parliamo ad esempio di sistemi
volumetrici, perimetrali, in
grado di proteggere tutta l’abitazione, sia quando i proprietari sono lontani da casa che,
soprattutto, per quando gli occupanti sono in casa».
Come si diceva, è questa la novità, di fronte alla crescita di
intrusioni nelle abitazioni
mentre i proprietari sono a letto, o peggio ancora sul divano a guardare la tv.
Fino al 31 dicembre prossimo,
informa infine l’associazione
di categoria degli installatori,
parte dell’associazione artigiani, sono ancora previste
agevolazioni per chi debba dotarsi di sistemi d’allarme o casseforti: per «interventi relativi all’adozione di misure finalizzate a prevenire il rischio
del compimento di atti illeciti da parte di terzi» sono previste detrazioni fino al 50% della spesa sostenuta. Il tetto
massimo di spesa ammessa è
di 96mila euro e il rimborso
avverrà attraverso dieci rate
annuali.
A2102676
Non si ferma l’ondata di furti
che da giorni si stanno ripetendo in collina, nel capoluogo, ma
anche nei centri vicini: se nel fine settimana è toccato, oltre alla città e ai sobborghi, anche a
Zambana e Nave San Rocco, l’altro ieri sono stati segnalati ladri in azione anche a Civezzano e, in un paio di casi, nel capoluogo.
Per fermare i topi d’appartamento, il questore di Trento
Giorgio Iacobone, chiede l’aiuto
anche dei cittadini: «Il numero
di furti che si stanno concentrando negli ultimi giorni soprattutto in collina, ma non solo, quasi sicuramente è frutto
dell’azione di un’unica banda,
e confido che riusciremo a bloccarla, anche con l’aiuto dei residenti».
Il questore chiede l’aiuto di tutti: «Abbiamo da giorni intensificato la presenza di agenti sul
territorio - prosegue - ma la nostra azione può essere senza
dubbio più efficace se unita alle segnalazioni dei residenti: li
esorto a contattarci per qualsiasi presenza anomala o elemento sospetto, in modo da
rendere il lavoro degli agenti ancora più mirato ed efficace».
Un esempio della collaborazione tra cittadini e forze dell’ordine si è avuta proprio nella tarda serata di lunedì quando, a
Cognola, alcuni residenti hanno notato delle figure sospette
aggirarsi per le vie del paese,
verso Tavernaro. Hanno subito
dato l’allarme, mettendoli in fuga. Purtroppo non è stato possibile bloccarli, ma molto probabilmente sono stati evitati
nuovi colpi.
Che ormai, purtroppo, si ripetono quotidianamente: una battaglia non facile, quella per debellare il fenomeno. Ma per evitare di essere colpiti dai ladri,
spesso può bastare qualche piccolo accorgimento. Semplici
consigli, che le forze dell’ordine invitano a seguire: «Spesso
basta anche una persiana abbassata o un’imposta chiusa, a
far desistere chi è a caccia di
appartamenti da colpire», spiega Salvatore Ascione, responsabile della squadra mobile del
capoluogo: «In molti casi i malintenzionati cercano occasio-
Trento
22 mercoledì 20 novembre 2013
TURISMO
Enzo Iori dell’Apt fassana
esamina lo stato alla vigilia
dell’apertura stagionale
CANAZEI
ESOTICA
SI PRENOTA
SUL WEB
CLIENTELA
FEDELE
STRANIERI
CHE TORNANO
Gli stranieri
in Trentino
per sciare
amano
in particolare
l’alta valle
di Fassa, dove
ormai sono in
maggioranza
Aumenta
di anno
in anno
la tendenza
a scegliere
online luogo
e albergo
della vacanza
sulla neve
Negli alberghi
oltre la metà
degli ospiti
è costituita
da clienti
fidelizzati
che tornano
ogni anno
in vacanza
Anche i clienti
che arrivano
dall’estero
in Trentino
presentano
ormai
un tasso di
fidelizzazione
significativo
l'Adige
IN AEROPORTO
CON NAVETTA
UNA SETTIMANA
DA 339 EURO
I turisti dall’estero
raggiungono
il Trentino in aereo
arrivando
soprattutto a
Verona, Bergamo,
Treviso e Venezia
da dove partono
speciali navette
verso le Dolomiti
Simulando
una prenotazione
per due persone
a Canazei usando
il sito Visittrentino
si ottengono
undici offerte
con prezzi che
variano da 339
a 1.198 euro
1
I gatti delle nevi accendono i motori
Si prepara il ritorno sugli sci
Ancora in crescita gli stranieri
Si comincia a intravedere la neve sui
monti del Trentino e torna la voglia di
sciare che si potrà soddisfare nei diversi comprensori ormai in larga parte pronti a mettere in moto i «gatti» e
gli impianti di risalita. Senza contare
ovviamente i posti in cui le piste sono già praticabili, come al ghiacciaio
della Presena e al passo del Tonale,
ovviamente condizioni meteo permettendo.
In qualche area sciistica, dalla Paganella a Madonna di Campiglio passando sperabilmente per il Bondone,
l’esordio è ormai questione di giorni
OTTIMISTA
Prevedo per questo inverno
risultati finali sui livelli
dei dati dell’anno scorso
Enzo Iori
(vedi l’articolo in basso), ma per entrare nel vivo di questa nuova stagione invernale bisognerà aspettare dicembre.
Lo conferma, dalla valle di Fassa, Enzo Iori, albergatore e presidente della
locale Apt: «Considerato che per Sant’Ambrogio e l’Immacolata non ci sarà il ponte (il 7 dicembre cade di sabato, ndr), immagino che quassù saremo a pieno regime attorno al 20, anche se gli impianti apriranno il 5 del
mese, con il conforto della neve fresca che in questi giorni sta cadendo
sopra i 1.500 circa».
E che aria tira sul fronte delle prenota-
IN PISTA
zioni per le vacanze?
«La proiezione del quadro attuale ci
fa prevedere un andamento stagionale sui livelli dello scorso anno, specie
tenuto conto della crescente tendenza del last minute. Molti turisti potenziali aspettano di sapere che le montagne sono bene innevate e poi spesso cercano le offerte nel Web».
Quanto pesa la quota dei clienti che utilizzano Internet per scegliere la località
e il tipo di ospitalità per le loro giornate
sugli sci?
«Il fenomeno è andato aumentando a
ritmi rimarchevoli negli ultimi anni,
ma non rappresenta ancora la maggioranza dei nostri visitatori: il nucleo
prevalente dell’attività ruota sempre
attorno alla clientela fidelizzata, a persone che tornano ogni anno e che contribuiscono con il passaparola ad allargare questa platea di contatti diretti. Ciò non toglie che sia ormai rimarchevole la fetta di mercato che si muove online, specie utilizzando siti come Booking.com e le home page della promozione turistica».
Se un cliente vi raggiunge attraverso questi servizi Web trova prezzi migliori oppure l’offerta è la stessa che si riceve telefonandovi?
«La tariffa per quanto ci riguarda è
uguale, ma gli utenti hanno l’opportunità di poter fare confronti rapidamente e di trovare informazioni, commenti e valutazioni. Per noi operatori, invece, è diverso, perché i siti specializzati in questo business si trattengono una commissione che può
variare dal 15 al 20 per cento. Non abbiamo invece costi aggiuntivi per le
prenotazioni che arrivano attraverso
il deskline della promozione turistica
(il sito visittrentino.it e gli affiliati di
vallata)».
Qual è il rapporto tra presenze di stranieri e di italiani in valle di Fassa?
«Nella parte alta, a Canazei, ormai oltre la metà dei clienti arriva dall’estero. La situazione è un poco diversa nel
resto della vallata, dove gli italiani sono ancora il 60 per cento circa del totale. Fra l’altro va sottolineato che an-
In Bondone
partenza
a fine mese
Se tutto filerà liscio, le piste del Bondone (foto) apriranno
sabato 30 novembre.L’andamento meteorologico previsto nei
prossimi giorni sembra confortare questa possibilità, dato che
si attendono nevicate oltre i 1.400 metri ora e poi fino quasi
a fondovalle: un tempismo perfetto per favorire gli sciatori
che la clientela straniera presenta un
tasso significativo di fidelizzazione:
molti arrivano la prima volta tramite
un tour operator e poi ritornano volentieri contattandoci direttamente
via email o al telefono. La gran parte
viene in Italia in aereo e raggiunge il
Trentino partendo dagli scali (specie
a Verona, Venezia, Bergamo e Treviso) con le navette del servizio FlySkyShuttle, che funzioneranno dal 7 dicembre al 6 aprile (andata e ritorno a
35 euro). Una volta in valle utilizzano
per spostarsi gli skibus e le altre corse di Trentino Trasporti, mentre la se-
ra hanno a disposizione l’offerta di
maxitaxi notturno a tariffa agevolata.
Gli italiani, invece, arrivano prevalentemente in automobile».
Ma quanto costa una settimana in
stanza doppia, per esempio, a Canazei da 9 dicembre? Abbiamo provato
a chiederlo al sito Visittrentino.it, che
ieri ci ha restituito undici proposte,
con prezzi variabili da 339 a 1.198 euro. La stessa ricerca su Booking.com
ha ottenuto una risposta da venti
strutture indicizzate, con offerte da
445 a 1.050 euro, sempre per sette pernottamenti.
Z. S.
Tra le prime aperture annunciate c’è quella del Paganella Ski
e di buona parte del circuito interprovinciale Dolomiti Superski
Una settimana segnata dalle nuvole
aspettando l’avvio degli impianti
Sarà una stagione invernale
segnata anmche da parecchi
eventi sportivi di primo
piano, a cominciare dalle
Universiadi in programma in
Trentino dall’11 al 21
dicembre. Ma per chi non
vuole essere semplice
spettatore e intende
cimentarsi al più presto sulle
piste, c’è già la possibilità di
sciare sulla Presena e al
Tonale, dove gli impianti
sono aperti (ma dipenderà
dalle condizioni meteo).
Il consorzio Paganella Ski
annuncia una possibile
apertura già nel prossimo
week-end, mentre il 30
novembre, sempre secondo i
dati diffusi dalla promozione
turistica, saranno pronte le
piste in buona parte del
comprensorio del Dolomiti
Superski, come Marmolada,
val di Fiemme, San Martino di
Castrozza - Passo Rolle,
mentre in valle di Fassa
l’esordio stagionale è fissato
al 5 dicembre. In Valsugana,
le piste della Panarotta
saranno praticabili dalla
prima settimana di dicembre.
Da sabato 7 sarà percorribile
il Sellaronda, il giorno dopon
apertura in val di Non (Nock,
Roen e Predaia), Brentonico,
Folgaria Lavarone e Luserna
ma sugli Altipiani cimbri,
peraltro, si spera di
anticipare i tempi se le
nevicate saranon generose.
Momento di attesa per
definire la data ufficiale
anche per Madonna di
Campiglio, Pinzolo e val
Rendena che potrebbero
aprire le piste già fra qualche
giorno, se le condizioni
meteo lo consentiranno.
A proposito delle previsioni
del tempo, dopo le piogge e
le nevicate (sopra i 1.500
metri di quota) di ieri, oggi si
prevede un abbassamento
della temperatura con cielo
coperto, salvo qualche breve
tratto soleggiato nelle ore
centrali. Dovrebbe nevicare
di nuovo sopra i 1.400 metri,
ma si prevedono
precipitazioni di lieve entità.
Un peggioramento marcato
dovrebbe caratterizzare la
giornata di domani, giovedì,
con cielo nuvoloso e
precipitazioni moderate,
nevose oltre i 1.200-1.400
metri. Nel pomeriggio, specie
in alcuni versanti, il limite
della neve scenderà fino circa
800 metri e in quota
aumenteranno i venti.
Un ulteriore peggioramento
dovrebbe verificarsi nella
notte tra giovedì e venerdì,
con nevicate (non copiose)
fino ai 600 metri di quota,
anche sulle Prealpi. Dopo un
temporaneo miglioramento
nel corso della giornata di
venerdì, il barometro punterà
nuovamente al peggio sabato
pomeriggio, con un
progressivo aumento della
nuvolosità e altre nevicate
sopra i 900 metri.
Sembra insomma una vigilia
perfetta per la nuova
stagione sciistica, che in
Trentino vede al centro delle
danze i due caroselli Dolomiti
Superski e Skirama Adamello
Brenta. Il primo è un vasto
circuito di oltre 1.200
chilometri che attraversa con
le sue piste le vette di tutte e
tre le province dolomitiche
(oltre alla nostra, Belluno e
Bolzano) e tocca il Trentino
orientale nelle valli di Fassa e
Fiemme e nel comprensorio
di San Martino, collegamenti.
Emblema di questo circuito
interprovinciale sono il
Sellaronda delle valli ladine
(Gardena, Alta Badia, Fassa e
Livinallongo con i valichi di
confine Sella, Pordoi e
Campolongo) o il Trevalli che
si snoda fra Trentino e
Bellunese (Moena, passo San
Pellegrino e Falcade).
Lo Skirama comprende
invece otto aree sciistiche
trentine: Madonna di
Campiglio, Pinzolo, FolgaridaMarilleva, Peio, Tonale,
Folgaria-Lavarone, Andalo-Fai
della Paganella e Monte
Bondone. Il comprensorio è
fruibile tramite un unico
skipass che permette di
sciare lungo 380 chilometri di
piste, che arrivano fino fino a
3 mila metri di quota, servite
da 150 impianti di risalita.
E per chi non ama la velocità
delle discese resta
ovviamente una vasta offerta
di pista da fondo la cui
preparazione è in corso in
questi giorni.
SKIPASS
Giornalieri e stagionali
un’offerta variegata
Ma quanto costa sciare sulle
piste del Trentino (e
dintorni)? Naturalmente
l’offerta è variabile sia
all’interno degli stessi
comprensori (che
propongono formule diverse,
da quelle giornaliere alle
stagionali) sia fra le varie
località. Se prendiamo per
esempio grande circuito
Dolomiti Superski (1.200
chilometri di piste distribuite
fra Trentino, Bellunese e Alto
Adige), vediamo che si
offrono diversi tipi di skipass.
C’è, fra le altre, l’offerta
«Giorni a scelta» che
propone di sciare dodici
giorni nella stagione a 460
euro (cifra che scende a 305
euro per i nati dopo il 30
novembre 1997). Sempre
per questo circuito,
l’abbonamento stagionale, in
prevendita fino alla vigilia di
Natale, costa 710 euro (770
dal 25 dicembre), con
riduzioni per seniores (nati
prima del 30 novembre
1948, 710 euro anche dopo
Natale), over 70 (580 euro)
juniores fino a 16 anni (540
euro), bambini fino a otto
anni (230 euro). Lo Skirama
Adamello Brenta riguarda un
380 chilometri di piste:
acquistando per esempio uno
skipass valido almeno cinque
giorni sulla Paganella è
possibile sciare anche una
giornata in una località a
scelta fra Madonna di
Campiglio, Pinzolo,
Folgarida-Marileva, Pejo,
Tonale-Ponte di Legno,
Monte Bondone e Folgaria.
Sempre ipotizzando un
acquisto in Paganella, lo
stagionale (555 euro entro il
2 dice,bre, 605 dopo) dà la
possibilità di sciare cinque
volte nelle altre località. Il
Super Skirama (ora 670 euro
e poi 760), infine, ha validità
illimitata nelle aree
menzionate.
Trento
l'Adige
IL CASO
mercoledì 20 novembre 2013
25
1
«Data
center», premiate Informatica trentina e Trentino network
Un approccio di lavoro sul territorio,
quello di Informatica Trentina e di
Trentino Network, per l’evoluzione
di servizi infrastrutturali e
applicativi degno di essere preso ad
esempio a livello italiano. È stato
rivelato ieri a Roma, nella sala
conferenze di piazza di Monte
Citorio, durante il convegno di
presentazione della Ricerca sulla
In Trentino sono 50 mila
gli animali iscritti
all’anagrafe canina
pubblica amministrazione,
organizzato dall’Osservatorio Cloud
& Ict as a Service in collaborazione
col Politecnico di Milano, che ha
visto le due in-house trentine
premiate per l’eccellente lavoro
sinergico messo in campo.
«Questo riconoscimento – hanno
riportato Paolo Bertolini di Trentino
Network e Luca Rigoni di Informatica
Trentina, che erano presenti al
Convegno - ci fa comprendere che
stiamo lavorando nella giusta
direzione per portare risultati
concreti al nostro territorio”.
Il riconoscimento consegnato a
Trentino Network e a Informatica
Trentina ha premiato l’approccio
adottato in tema di «Data Center
Unico» e di «Cloud Computing».
L’eutanasia al cane? Non è automatica
Un veterinario esperto
dovrà valutare il pitbull
Si deciderà nei prossimi giorni il destino del pitbull che sabato ha azzannato e ucciso Yuki alla stazione ferroviaria. Il cane, ottenuto il nulla osta
della proprietaria, dovrà essere valutato da un veterinario esperto in comportamento animale e solo a quel punto si deciderà se sarà possibile per lui
seguire un percorso di riabilitazione
oppure se è inevitabile la sua soppressione.
In Trentino sono 50 mila i cani iscritti all’anagrafe canina e di questi 220
sono pitbull. Giovanni Bucci fa parte
dell’ordine dei medici veterinari e si
occupa in particolare dei piccoli animali.
L’esperto
Esistono percorsi
di riabilitazione per i cani
ritenuti aggressivi
Giovanni Bucci
«Il problema che si pone ora - spiega
- è quello di ricostruire la storia del
cane. Se ci sono stati precedenti episodi di aggressività questo cane avrebbe dovuto essere inserito nel registro
degli animali pericolosi e quindi essere stato poi soggetto ad una serie di
verifiche».
In pratica, una volta iscritti in questi
registri, gli animali ritenuti pericolosi vengono sottoposti ad una valutazione da parte del personale veteri-
IL CASO
nario. In automatico sono previste delle restrizioni come quella di non affidarli a minori, a persone con problemi con la giustizia e altre. Fatta la valutazione, viene stabilito se c’è l’obbligo di far seguire un percorso riabilitativo o di adottare misure di custodia più restrittive.
L’esperto spiega che le aggressioni
tra cani possono avvenire per diversi motivi. «Si va dalla scaramuccia
amorosa, alla lite per possesso dell’osso, fino ad arrivare ai cani veramente pericolosi. Non è mai una questione di razza. Spesso si tende a bollare certi cani come aggressivi, ma in
realtà non è così. Esistono cani aggressivi in tutte le razze, la differenza è legata alla taglia dell’animale».
Oltre alla razza e alla taglia, sul comportamento dell’animale incide molto anche il padrone.
«L’aggressività è un qualcosa che fa
parte degli istinti naturali di tutti tutte le specie carnivore. Come l’aggressività viene indirizzata è un’altra cosa. Il cane ben educato non è mai aggressivo verso le persone o i suoi simili. A volte, o per carenze educative,
o per brutte esperienze, o perché gli
animali non stanno bene, i cani possono però essere pericolosi. La valutazione comportamentale viene fatta
proprio per capire questo, cosa abbia
spinto l’animale ad avere una determinata reazione».
Bucci sottolinea come l’impianto legislativo esistente nella nostra provincia sia buono, ma occorra una maggiore consapevolezza, da parte anche
dei proprietari degli animali, degli obblighi che hanno e delle possibilità dal
punto di vista terapeutico.
La soppressione del pitbull rimane al
momento ancora un’ipotesi considerato che la legge vieta eutanasia dell’animale senza diagnosi precise da
parte di un veterinario esperto. Quando vi è l’ok del padrone e del veterinario la soppressione avviene anche
per evitare che l’animale venga confi-
IN BREVE
La vittima dell’ultima aggressione
da parte del pitbull oggi ospite del
canile di Trento è stato Yuki (nella
foto), un incrocio tra un maltese e
un barboncino che aveva due anni
e 3 mesi. In precedenza, da quanto
appurato dalle indagini, l’animale
aveva già ferito una bambina alla
testa e un altro cane e un gatto.
Tutta colpa sua? Forse no.
Probabile che i numerosi passaggi
di mano che ha avuto l’animale
ultimamente affidato a persone non
in grado di gestire la sua mole e il
suo temperamento siano stati
determinanti.
nato a vita.
«Va detto che nella maggior parte dei
casi, anche quando hanno avuto comportamenti aggressivi, i cani possono
essere recuperati. Certo non diventano dei santi che possono essere lasciati a giocare con bambini, ma con
un percorso idoneo e con un padrone preparato possono essere reinseriti».
Nel corso di quest’anno è stata condotta un’indagine molto particolareggiata anche sulla percezione dell’aggressività dei cani in Provincia. Da questo lavoro ne sono nati degli opuscoli in distribuzione in questi giorni e destinati ai veterinari e ai proprietari con
l’obiettivo di aiutare a comprendere i
problemi comportamentali e le possibilità di aiuto esistenti.
P.T.
COLLOQUI VELOCI
PREMIO ATENEO TRENTO
쐢 L’Università di Trento ha
conquistato, al Forum della Borsa
del Placement di Bologna, il
premio Best Campus Recruiting
Programme 2013 per l’iniziativa
«Job Speed Date». Si tratta del
terzo premio in quattro anni
(dopo quelli del 2012 e 2010)
che l’Ufficio riceve, a conferma dice una nota - della qualità
delle attività svolte a favore dei
propri studenti-laureati. Con il
«Job speed date» è stata
utilizzata la formula dei colloqui
veloci: venti giovani talenti
avevano a disposizione sei minuti
per convincere del proprio valore
altrettante aziende.
PUNTO D’INCONTRO
DOMANI SU RINNOVABILI
쐢 Nella giornata di domani,
giovedì 21 novembre alle 18,
presso la sede del Punto
d’incontro in via Travai a Trento,
l’ingegner Enrico Turrini terrà un
incontro sul tema «Energie
rinnovabili, giustizia sociale e
futuro del pianeta». L’incontro è
aperto a tutta la cittadinanza.
Enrico Turrini, fisico, è nato a
Tesero (Trento) nel 1938. Dopo
la laurea in ingegneria al
Politecnico di Milano si è
specializzato nella sicurezza dei
reattori nucleari. Ha lavorato per
molti anni all’Ufficio europeo dei
brevetti di Monaco di Baviera
quale esaminatore e quindi quale
presidente di una Camera dei
ricorsi di fisica. Da diversi anni
vive e lavora a Cuba dove è tra i
promotori della diffusione
dell’energia solare e delle altre
energie rinnovabili quali scelte
fondamentali per un diverso
modello di sviluppo economico e
sociale.
Maffioletti: abbandonata perché non ha i requisiti di residenza, assurdo
Cieca e disabile, senza assistenza
LORENZO BASSO
Da più di due anni una
signora completamente
disabile - la cui grave
condizione, certificata
dall’Azienda per i servizi
sanitari provinciale (Apss),
richiederebbe un servizio di
assistenza permanente - non
riceve alcun sostegno dal
servizio sociale ed è
abbandonata alle premurose
cure della figlia, che ora
denuncia una situazione di
intollerabile indifferenza da
parte delle istituzioni locali. Il
caso, segnalato alla stampa
dalla consigliere comunale
Gabriella Maffioletti, riguarda
un’anziana vedova di
Savigliano (Piemonte),
trasferitasi a Trento nel 2012
per raggiungere la famiglia
della figlia in seguito
all’aggravarsi dello stato di
salute. Nonostante i
documenti che provano
l’invalidità totale della donna,
cieca e costretta su una sedia
a rotelle, l’assistenza dei
servizi sociali cittadini le è
stata fino ad ora preclusa
perché priva del requisito di
residenza minimo sul
territorio provinciale.
Oltre alla mancata attivazione
di un progetto di sostegno
specifico e agli strumenti di
sostegno del reddito, che
permetterebbero l’assunzione
di una collaboratrice
domestica a tempo pieno, la
figlia, con una bambina di
otto mesi ed un indicatore
Icef molto basso, non è
riuscita ad ottenere neppure
un’abitazione a canone
moderato priva di barriere
architettoniche, malgrado le
numerose richieste
presentate.
«La signora - ha chiosato
Maffioletti, che ha depositato
ieri un’interrogazione
concernente proprio il
comportamento degli
assistenti sociali del polo
cittadino - beneficiava in
Piemonte di contributi, un
alloggio adeguato e un
servizio domiciliare. Ci si
chiede com’è possibile che in
Trentino, a fronte di una
situazione conosciuta da
operatori, dirigenti e
vicesindaco Paolo Biasiolli,
non sia stato attivato alcun
progetto specifico come
invece prevedrebbero le
prassi di assistenza sociale».
La situazione, critica dal
punto di vista sociale, si viene
a creare lo scorso anno,
quando la figlia, per
occuparsi della madre
invalida lascia il lavoro nel
Lazio e raggiunge il marito,
militare di stanza a Trento.
Dopo una prima sistemazione
nel quartiere Bolghera, dove
gli assistenti sociali di
quartiere offrono un percorso
di assistenza adeguato, la
famiglia (composta da tre
persone adulte, una neonata e
una badante straniera), si
trasferisce in via Maccani, in
un appartamento più piccolo
ma dall’affitto meno oneroso.
A questo punto, la
competenza passa al polo
sociale del centro storico, la
cui incaricata si sarebbe
dimostrata, a detta della
consigliere, indifferente ai
gravi problemi di salute della
madre e di difficoltà della
famiglia, contestando la
mancanza del requisito
minimo di residenza sul
territorio provinciale (due
anni per l’assegno di cura, tre
per l’abitazione).
«Non chiedo l’elemosina - ci
ha detto la giovane donna,
chiaramente provata dalla
difficile situazione - ma la
possibilità di una vita
dignitosa per mia madre e per
la mia famiglia».
A causa delle ristrettezze
economiche del nucleo
famigliare, infine, la badante è
stata licenziata il giugno
scorso ed ora, per altruismo,
svolge ocvcasionalmente
qualche ora.
«Pare impossibile - ha
concluso Maffioletti - che in
una Provincia autonoma
come la nostra vi sia una
famiglia abbandonata a se
stessa. Il caso è da denuncia
alle autorità per mancato
rispetto dei diritti dell’uomo e
del malato. In futuro, non
escludo ricorsi alla Corte
europea di Strasburgo o
segnalazioni a trasmissioni
televisive quali “Le Iene”».
La Lega su Antonello da Messina al Mart
«Quella mostra poco trentina»
L’annunciata
La mostra al Mart su Antonello da Messina? Evento importante, ma troppo poco
«trentino». Lo sostengono in un’interrogazione i consiglieri provinciali della Lega
Nord Maurizio Fugatti e Claudio Civettini
che sottolineano come, accanto a numerosi partner e professionalità di prestigio
non figuri «nessuno storico o esperto d’arte trentino». «Considerato che il museo scrivono come spunto per il futuro - è sito sul suolo trentino sarebbe forse stato
opportuno coinvolgere nell’iniziativa anche personalità trentine in materia, piuttosto che puntare solamente su personaggi che, sebbene riconosciuti e preparati,
non appartengono al nostro territorio».
Trento
l'Adige
PIEDICASTELLO
mercoledì 20 novembre 2013
Il cantiere nella fossa durerà almeno sei
mesi. Sacrificati i parcheggi. Rischia
di tardare anche l’intervento sulla piazza
27
TURISMO
Affiorano reperti,
lavori «lumaca»
Nuovi disagi in vista per i residenti di Piedicastello. I lavori
di spostamento della fossa nel
tratto adiacente la chiesa di S.
Apollinare, dove confluisce l’acqua del rio Scala prima di immettersi nell’Adige, sono durati appena due mesi per essere
poi interrotti.
La causa del blocco è il ritrovamento di «importanti reperti archeologici» risalenti all’epoca
Romana e Medioevale. Al momento tra i ritrovamenti ci sarebbero delle mura dell’antico
castello, il Castrum, alcuni focolari e numerose altre manifestazioni di vita medioevale.
Ad attivarsi immediatamente è
stata la Sovrintendenza per i
Beni archeologici che attualmente sta avviando lo studio
dei ritrovamenti per capire quale sia il valore e la possibilità di
convivenza con i lavori avviati
dal Consorzio Trentino di Bonifica che hanno previsto un investimento di 750 mila euro.
I ritrovamenti porteranno il cartiere dei lavori a durare non più
solo 100 giorni come previsto
inizialmente, ma almeno sei mesi. «Sapevamo che nella zona di
Piedicastello - ha spiegato l’ingegner Claudio Geat direttore
del Consorzio Trentino di Bonifica - la possibilità di trovarsi davanti a dei ritrovamenti ar-
cheologici era molto alta ma
non pensavamo di rilevarne così tanti».
I lavori avviati i primi di luglio
sono proseguiti per poco più
di 40 metri con lo scavo e la posa di alcune strutture prefabbricate a sezione scatolare che
vanno a sostituire le strutture
in pietra già presenti e che necessitano di una sostituzione.
Ai primi ritrovamenti si è cercato di avviare un nuovo tracciato ma rimanendo ancora una
volta bloccati da ulteriori ritrovamenti visto anche la profondità degli scavi.
«I passi da compiere - ha spiegato Geat - saranno quelli di
cercare di proseguire lo scavo
con la sorveglianza da parte
della Sovrintendenza. Purtroppo avevamo impostato il lavoro in modo tale di completare
l’opera un po’ alla volta. Ora invece si dovrà compiere interamente lo scavo per l’intero tracciato per poi consentire la ricerca e il monitoraggio archeologico e verificarne l’importanza».
Questo porterà ad avere circa
1500 - 2000 metri cubi di sedime che dovrà essere in una sola volta depositato nella zona
ed occupare più spazio di quello preventivato. Oltre alla permanenza del cantiere nell’antico rione, i parcheggi presenti
nell’ex tangenziale, spiegano i
responsabili del Consorzio, do-
1 riapre l’ufficio al Torrione:
Apt,
informazioni ma anche gioielli
vranno essere tolti momentaneamente per lasciar spazio al
sedime estratto. Rimarranno
invece dei parcheggi provvisori per gli abitanti nella piazza
di Piedicastello che saranno a
disco orario.
Per l’intervento e la perizia dei
beni archeologici sono stati intanto messi a disposizione 112
mila euro dal Servizio dei Bacini Montani della Pat. Da parte del direttore alla Sovraintendenza Sandro Flaim vi è la con-
vinzione che «si possa creare
una convivenza tra il ritrovamenti e i lavori».
Il prolungamento dell’intervento potrebbe però portare ad
uno spostamento dell’inizio di
riqualificazione della piazza di
Piedicastello. «La gara per i lavori si pensava di iniziarla nei
primi mesi del prossimo anno
- spiegano i tecnici del Comune - vedremo ora le decisioni
della Sovraintendenza e i tempi scelti».
I lavori di
sistemazione
della fossa
davanti alla
chiesa di S.
Apollinare.
Sono affiorati
reperti ora
allo studio
degli
archeologi.
(Foto Pedrotti)
Riapre l’ufficio dell’Apt Trento, Monte
Bondone, Valle dei Laghi al Torrione, in
piazza Fiera, esattamente di fronte al
Mercatino di Natale. In posizione
strategica, l’infopoint sarà anche una
vetrina d’eccezione per promuovere e
far conoscere alcune proposte di
qualità del territorio. Quest’anno turisti
e visitatori potranno trovare al Torrione
tutte le informazioni sulla 26^
Universiade Invernale in programma
dall’11 al 22 dicembre 2013 e una
selezionata esposizione dell’artigianato
locale.
Gli orafi dell’Associazione artigiani e
piccole imprese esporranno sette
gioielli ispirati al tema Universiade
invernale. La mostra propone pezzi
unici in argento od oro, dalle
lavorazioni esclusive. I sette gioielli
potranno essere acquistati direttamente
presso gli uffici di piazza Fiera e via
Manci.
Accanto ai gioielli troverà spazio
un’altra eccellenza del nostro territorio,
le più pregiate etichette di Cavit.
Al Torrione, grazie alla rinnovata
collaborazione con Innsbruck Tourism,
sarà allestito anche un desk informativo
dedicato alla città austriaca e ai suoi
mercatini natalizi; novità 2013 è anche
la nuova collaborazione con l’APT di
Augsburg, che esporrà al Torrione
materiali informativi sui suoi
famosissimi mercatini natalizi e sulle
bellezze storico-artistiche della città.
A3112084
GIUSEPPE FIN
Trento
l'Adige
IL LUTTO
Nato a Lindau, sul lago di Costanza, nel 1933, nei primi
anni ’50 fu inviato in Nigeria dalla casa madre tedesca
per formare i tecnici locali. Nel ’63 lo sbarco a Lavis
mercoledì 20 novembre 2013
29
Negli anni ’70 l’aiuto a Koper Capodistria per
trasmettere a colori in Italia e spingere la vendita dei
primi televisori a colori. Poi l’esperienza da imprenditore
Addio Schindele, padre della Grundig
Bavarese, sviluppò il gruppo in Trentino
Con lui la fabbrica arrivò a 2.000 dipendenti
Se ne è andato a 80 anni Maximilian Schindele, bavarese di
nascita, trentino di adozione,
l’uomo che di fatto è stato il padre della Grundig in Trentino
e in Italia. Dopo una vita dedicata all’attività di impresa, prima come amministratore delegato del gruppo tedesco, poi
come imprenditore, sempre nel
comparto dell’elettronica e degli elettrodomestici, Schindele si è spento a Martignano dove, venerdì alle 14.30, sarà celebrato il funerale.
La vicenda umana di Schindele parte da Lindau, dove nel
gennaio del 1933 nasce, da una
famiglia di ferrovieri, Maximilian. Dopo la laurea come tecnico radio, Schindele ottiene
un posto alla Siemens, ma passa dopo pochi anni alla Grundig, il gruppo che allora produceva radio e che si stava sviluppando in tutto il mondo. Nel
1954, a 21 anni, l’occasione
chiave per la carriera di Schindele: la casa madre tedesca gli
chiede di andare in Nigeria per
seguire la formazione dei tecnici locali nella manutenzione
delle radio vendute nell’allora
colonia britannica. La scelta
cadde su Schindele perché il
collega che doveva andarci prima di lui aveva famiglia e nel
budget della Grundig non c’era
la possibilità di spesare il viaggio anche di moglie e figlio. I
sette anni all’estero consentirono a Schindele di acquisire
grande considerazione in seno
al gruppo.
Così nel 1963, quando si trattò
di scegliere una persona che
sviluppasse il business della
COMMERCIO
1
Maximilian
Schindele,
nato a Lindau
in Baviera nel
1933, con
Gorbaciov e
sotto in una
foto recente. A
destra la sede
della Grundig
a Trento nord
Grundig in Italia, la scelta cadde proprio su di lui. Per lui, capace di una diplomazia imparata in Africa e nei Paesi Arabi
durante il suo lavoro per Grundig, l’attività in Italia non fu, come per altri tedeschi dell’epoca, uno shock. La sede di lavoro fu Lavis dove di fatto raccolse l’eredità dell’importatore
Benvenuto, che lì aveva la sede, per sviluppare la rete commerciale e produttiva di tutta
la Grundig italiana.
A Lavis, dove c’era la sede direzionale, arrivarono a lavorare alcune centinaia di persone,
nella fabbrica di Rovereto, circa 2.000.
La sua capacità di inserirsi nel
contesto lavorativo italiano lo
portò ad ottenere, dopo una dispensa del presidente della Repubblica federale, lui cittadino
tedesco, il titolo di Grande ufficiale dal presidente della Repubblica italiana.
La capacità di adattarsi al mercato si traduce in un aneddoto: la Grundig italiana nel 1976,
quando l’Italia doveva decidere se adottare il sistema Pal (tedesco) o Secam (francese) per
la tv a colori, disse a Roma tramite Schindele che per lei era
indifferente, perché era pronta per entrambe le tecnologie.
Un atteggiamento che portò
l’ambasciata tedesca in Italia
ad accusare Schindele di atteggiamento anti-tedesco. La
Grundig italiana, poi, aveva già
preparato il terreno alle tv a colori finanziando l’estensione in
Dopo trentotto anni il titolare ha deciso di ritirarsi
In vendita la rosticceria Mosna
Tra i vari profumi che escono
su via Manzoni, presto ne
mancheranno parecchi:
quelli dell’ormai storica
rosticceria di Angelo Mosna.
Dopo trentotto anni di
attività, infatti, ora appeso
alla vetrina dell’ingresso c’è
un cartello che indica la
messa in vendita dell’attività:
l’unica rosticceria rimasta
ancora in città, ha deciso di
chiudere i battenti.
In passato, file di clienti
provenienti da tutta Trento
attendevano il proprio turno
per portarsi a casa qualche
prelibatezza, creando code
che a volte il locale non
riusciva a contenere, con
clienti in attesa fin sul
marciapiede esterno.
Il passare del tempo, l’arrivo
e la persistenza della crisi, la
concorrenza spietata dei
supermercati hanno però
portato cambiamenti
drastici, ai quali anche chi ha
le abitudini più radicate ha
dovuto cedere.
«La nostra è la più vecchia
attività di rosticceria
presente in città - spiega
Angelo Mosna - ed ancora
oggi abbiamo una clientela
molto affezionata.
Purtroppo, però, i tempi
cambiano e in molti si
rivolgono ai supermercati ai
quali ormai manca solo la
vendita di auto, poi hanno
tutto. Queste cose proprio
non le capisco».
Per Mosna, la presenza oggi
di supermercati con
all’interno sempre più reparti
e servizi, va a danneggiare
Dopo quasi
quarant’anni
ai fornelli
Angelo Mosna
ha deciso
di mollare
nonostante
l’affetto di una
numerosa
clientela
L’ATTACCO
Ormai i supermercati
propongono di tutto
portando le piccole
attività all’estinzione
Angelo Mosna
quel tessuto economico
tradizionale caratteristico
della città. I piccoli negozi di
vicinato in balia di una forte
concorrenza, non possono
far altro che chiudere i
battenti con un rischio anche
di spopolamento di alcune
zone del centro storico.
«Tutte le piccole nicchie
commerciali che danno
lavoro a tre o quattro
persone - ha affermato
Mosna - andranno a chiudere
come già ora sta avvenendo
a Trento, perché si danno
troppe facoltà e nessun
limite ai supermercati».
Negli ultimi tempi a creare
non pochi problemi, accanto
alla concorrenza sfrenata dei
supermercati, è stata la crisi.
Tra il 2012 e il 2013 Mosna è
stato costretto a lasciare a
casa due dipendenti. «Sono
dispiaceri forti - ci dice - che
ti fanno anche passar la
voglia di lavorare,
purtroppo. Oggi siamo
rimasti in tre e ancora si
lavora in deficit».
A passare per la rosticceria
Mosna in via Manzoni ci sono
ancora moltissime
personalità trentine
affezionate ad una cucina
che negli anni ha sempre
puntato sulla qualità.
L’avviso apparso in vetrina
ha suscitato tanta
malinconia e dispiacere nei
clienti.
«La nostra clientela - spiega
ancora il titolare - ci è molto
affezionata. Con così tanti
anni di attività si è creato
inevitabilmente un forte
rapporto, quasi familiare. In
molti, ora, entrano e mi
chiedono di togliere quel
cartello ma non posso,
perché ormai sono stanco.
Anni fa qualcuno mi chiese di
vendergli l’attività e avrei
fatto un affare d’oro, ma
pensavo che il giorno dopo
non avrei saputo come
impegnare il mio tempo.
Oggi, invece, sono
soprattutto stanco».
Anche l’obiettivo della
vendita dei locali non
sembra essere così facile. Le
offerte, ci spiega Angelo
Mosna, sono state tante ma
fino ad oggi, nulla di fatto: «Ci
sono diverse persone
interessate - afferma - ma
quando chiedono poi un
prestito alla banca,
difficilmente riescono ad
ottenerlo. Io sono qui dentro
da 38 anni e vorrei vendere il
locale. Cedere l’attività per
me sarebbe quasi umiliante».
G.Fin
A3110691
Italia, nel 1974, del segnale di
Koper-Capodistria, prima tv a
trasmettere a colori e non in
bianco e nero.
Con Schindele amministratore
delegato della Grundig italiana
fino al 1982, ecco la nuova sede a Trento nord e nel 1968 la
Grundig di Rovereto, con la
conquista in Italia della leadership nel mercato nel settore dei
televisori. Nel gruppo si respira un clima famigliare da un lato (si ricordano i tornei sportivi e di calcio, in particolare
della Trifoglio) ma è anche il
tempo di contestazioni e di
scioperi improvvisi.
Nei primi anni ’80, poi, Schindele, lasciata la Grundig a Celso Pasini, va a lavorare per la
Telefunken a Milano, e poi diventa imprenditore in proprio,
prima di passare alla Nokia, e
poi alla Seleco-Electrolux a Pordenone, dove grazie alle partnership russe, conoscerà anche Mikhail Gorbaciov. Schindele lascia i figli Wolfgang e Karin e la moglie Gudrun. A. Con.
Rovereto
34 mercoledì 20 novembre 2013
l'Adige
1
S. Caterina: il brindisi della Confesercenti
L’aperitivo
offerto ieri
mattina in
Largo vittime
delle foibe
dagli operatori
Confesercenti
per brindare
all’apertura
della fiera
IL CASO
La pioggia non ha impedito ai
roveretani affezionati alla fiera
di Santa Caterina di partecipare ieri mattina alle 11 al brindisi inaugurale offerto dai Confesercenti. Tutti prodotti rigorosamente a chilometri zero, formaggi, insaccati e vino, hanno
dato il benvenuto ai passanti,
in quella che è ormai la vera festa d’apertura delle festività in
salsa natalizia. Soddisfatta Grazia Piffer, dell’Ufficio Confesercenti di Rovereto, con i volon-
tari al lavoro in Largo vittime
delle foibe: «Noi ci teniamo ad
aprire la settimana della fiera,
è un momento importante perché questa è forse una delle ultime vere feste paesane rimaste. Santa Caterina è davvero
una fiera che promuove il commercio, e durante questa manifestazione gli affari hanno un
gran bell’incremento».
Sono in tanti i roveretani che la
sentono come propria, ma nel
corso del tempo arriva sempre
più gente anche da fuori regione. «È una vetrina importante prosegue Piffer - e nel passato
la partecipazione era tenuta in
estrema considerazione tanto
che solo i commercianti che si
davano da fare a contribuire a
questa festa ottenevano dalla
Confesercenti tutta una serie di
agevolazioni che riguardavano
il commercio e le aperture natalizie». Sono in tanti quelli che
si fermano, a scambiare due
chiacchiere e a bere un sorso di
I leghisti Dalzocchio e Civettini: «Intervenga il sindaco, così non si può andare avanti»
Allarme campeggi abusivi
BARBARA GOIO
Arrivano, si sistemano, parcheggiano
camper e roulotte, poi piano piano
stendono i panni, si preparano da mangiare e vivono alla giornata. Fino al
prossimo sgombero da parte della polizia municipale. Sono i nomadi che
usano alcuni parcheggi di Rovereto come loro non fissa dimora. Le zone sono sempre quelle: dietro lo stadio, davanti allo stadio, dietro la stazione dei
treni, al sacrario, dietro al cimitero.
Il copione è ormai stato scritto centinaia e centinaia di volte, come a ribadire che la normalità sta proprio in questa situazione di perenne instabilità,
con i cittadini che si fanno sempre più
Gli sgomberi si
susseguono senza sosta,
fino a 200 l’anno, ma
il problema permane
e porta i residenti
all’esasperazione
insofferenti, le forze dell’ordine che
cercano di trovare un equilibrio e i nomadi che sanno esattamente cosa possono e non possono fare, così da trovare una loro particolare via nella legalità. Per esempio, se il camper è solo posteggiato, e non vi è neanche una
seggiola appoggiata fuori, i vigili urbani non possono fare nulla, perché è un
giusto diritto dei cittadini quello di parcheggiare dove più aggrada loro.
Le ultime rimostranze arrivano da Piazzale Degasperi, davanti all’ex Ati: «Ci
sono dei mezzi parcheggiati con persone che ci abitano dentro. E tutto attorno una grande sporcizia». Antonio
Russi, che abita poco lontano, è esasperato: «C’è di tutto, si sono fatti anche una specie di letto nei giardini, e
poi sacchetti di plastica e immondizia
dappertutto». Russi, già ispettore capo della polizia e presidente Enpa, è
stanco di questa situazione.
I consiglieri comunale e provinciale
della Lega Mara Dalzocchio e Claudio
Civettini hanno denunciato: «Ci è stato segnalato da molti residenti e da noi
verificato che nel retro della stazione
ferroviaria verso S.Giorgio, esattamente in via Pedroni, è in essere un cam-
«Poche famiglie in attesa della casa»
«La situazione è tutt’altro che
drammatica» spiega Gianluca Magagni, presidente della sezione roveretana dell’Aizo, Associazione
italiana zingari oggi. «Alla fin fine
non si tratta che di poche famiglie
che sono rimaste escluse dal campo nomadi, o che ne sono uscite,
e che stanno aspettando di ottenere una casa Itea». Il motivo per
cui queste famiglie non si stabiliscono al campo nomadi sono tra
i più vari, e vanno dalla mancanza di posti alla mancanza di requisiti, considerando anche problemi di convivenza tra clan. Qualche anno fa, proprio per risolve-
re questo tipo di situazione conflittuale era stato chiesto di istituire delle microaree, piccoli parcheggi diffusi e attrezzati con acqua, elettricità, e servizi igieniche
ma poi non se ne era fatto niente.
«Abbiamo fatto decine e decine di
incontri sul tema, rilievi, confronti con la commissione urbanistica e ambiente, ma è tutto fermo,
non c’è la volontà politica per realizzarle», precisa Magagni. Che
continua: «Bisogna cercare soluzioni valide per persone che vivono sul territorio da oltre cento anni, molte delle quali chiedono soltanto un alloggio e la possibilità
di lavorare, per esempio utilizzando la legge sul ferro già adottata
con ottimi risultati in altri comuni d’Italia. Ma i tempi sono difficili, l’intolleranza cresce, e il reddito di garanzia viene distribuito in
maniera soggettiva. Persino il banco alimentare fa fatica ad accontentare tutte le richieste».
po nomadi abusivo con quattro roulotte parcheggiate e una discarica che
invade piazzale e aiuola in ogni dove,
con depositi di vario genere tra cui
bombole di gas, batterie dismesse e
altro». I due leghisti, dopo aver specificato che «essendo tale piazzale un
parcheggio pubblico a disposizione
dei residenti e dei pendolari» chiedono «un immediato intervento da parte del Sindaco affinché sia rigenerata
una situazione di vivibilità».
Il problema principale di questa situazione è che non esistono norme specifiche per allontanare i nomadi che si
sistemano con camper e roulotte nei
parcheggi cittadini. Quando da più parti si chiede l’intervento del sindaco o
della polizia municipale, si invoca l’applicazione di una normativa che di fatto non esiste: questo almeno secondo
gli esperti del settore. Al massimo,
quella che può essere comminata è
una sanzione di tipo amministrativo,
ma che non ha un effetto di lunga durata. Ecco perché i nuclei familiari poi
ritornano sempre negli stessi posti e
ai vigili non resta che portare avanti
l’ennesimo sgombero, nell’ordine dei
duecento all’anno.
Scienza | Presentata a Roma la gara dei mattoncini
Parte la nuova First Lego League
Rossi Doria: scuola in modo nuovo
G3062909
Un momento dell’edizione di quest’anno
SERVIZI IN TUTTO IL TRENTINO
Già l’anno scorso ha ottenuto l’apprezzamento delle centinaia
di ragazzi che hanno partecipato alla prima edizione. Ieri la First
Lego League, che vedrà la finale nazionale organizzata dal Museo Civico di Rovereto ha incassato pure la benedizione del ministero dell’istruzione. Il tema della seconda edizione l’abbiamo
anticipato su L’Adige di lunedì: i ragazzi che parteciperanno dovranno saper lavorare in squadra per progettare e realizzare robot «a mattoncini» da applicare poi alla risoluzione di problemi
reali, come disastri ambientali. La presentazione si è tenuta ieri
a Roma, al ministero dell’Istruzione. L’edizione 2013-14 «Natures
Fury» invita gli studenti a trovare soluzioni per prevenire catastrofi naturali, limitare i danni per la popolazione e soccorrere
le vittime della furia della natura. «Penso ai disastri ambientali
che hanno colpito la Sardegna, il Mid West degli Stati Uniti e le
Filippine - ha osservato il sottosegretario all’Istruzione Marco
Rossi Doria - questa è un’occasione che consente agli studenti
di riflettere su un problema reale per cercare soluzioni. Questo
campionato, come tante altre occasioni simili, aiuta la mentalità della risoluzione dei problemi. È fare scuola in maniera nuova».
vino, ad assaggiare l’aperitivo
messo gratuitamente a disposizione dai volontari e pagati dagli associati. Tanti gli appuntamenti previsti nel corso della
settimana, arte, film, mostre fotografiche, e venerdì l’inaugurazione del mercatino di Natale, per chiudere domenica con
l’altro momento tradizionale organizzato dalla Confesercenti
di Rovereto, dalle 12 alle 17 in
Largo S. Caterina: caldarroste e
stromboli per tutti.
B.G.
IN BREVE
VIOLENZA SULLE DONNE
E CULTURA MASCHILISTA
쐢 Nuovo appuntamento oggi
nell’ambito della manifestazione che
si propone di sensibilizzare la
comunità sul problema della
violenza sulle donne. Oggi alle ore
20.30 all’urban center è proposto il
documentario «Giulia ha picchiato
Filippo», di Francesca Archibugi.
UN BALLO IN MASCHERA
ALL’AUTUNNO OPERISTICO
쐢 Per il cartellone dell’Autunno
operistico, oggi alle 17.30 nella sala
delle conferenze della fondazione
Caritro oggi sarà proposto un
approfondimento sull’opera «Un
ballo in maschera», di Giuseppe
Verdi. Relatrice Federica Fortunato.
CIRCOSCRIZIONI:
LA CENTRO IN CONSIGLIO
쐢 Oggi alle 20.30 a palazzo Adami
è riunita la circoscrizione Centro, per
discutere di finanziamenti a opere
culturali e di solidarietà.
ALZHEIMER CAFÈ
AL DUE COLONNE
쐢 Domani dalle 15 alle 17 al bar 2
colonne in piazza Podestà,
l’associazione italiana malattia di
Alzheimer organizza l’Alzheimer cafè
per parlare di interventi non
farmacologici con il dottor Ferruccio
Andreatta, psicologo, e Maria Rosa
Falagiarda, animatrice alla Apsp di
Brentonico.
PRONTO SOCCORSO
PER I BAMBINI
쐢 Inizia sabato il corso «Il bambino
e l’emergenza» organizzato da Amr
per tutti gli adulti Il corso in sei
lezioni si terrà nella palestra vicino
alla farmacia di via Benacense.
Iscrizioni all’Amr di via Pasqui.
MUSICA JAZZ E GUSTO
AL PETTIROSSO
쐢 Stasera dalle 21 all’Osteria del
Pettirosso, per la rassegna «Jazz e
gusto» si esibirà il gruppo «’S
people in trio».
GIOVEDÌ DELL’ASTRONOMIA
E LA SFIDA DI MARTE
쐢 Domani alle 20.30 al museo
civico, per il ciclo «I giovedì
dell’astronomia», la ricercatrice
Francesca Esposito terrà una
relazione sul tema «La grande sfida
dell’esplorazione spaziale di Marte:
dalle sonde Mariner all’invio
dell’uomo sul pianeta rosso».
Il Consiglio di Amministrazione, il Collegio Sindacale
e tutto il personale della CASSA RURALE di BRENTONICO
partecipano commossi al dolore che ha colpito
la famiglia e la Comunità per la scomparsa del caro
FRANCO
per oltre 25 anni, stimato direttore della
CASSA RURALE di BRENTONICO.
La GIUNTA COMUNALE di BRENTONICO
partecipa al dolore del Sindaco GIORGIO DOSSI
per la perdita dell’amato papà
FRANCO
Esprime vivissime condoglianze a tutti i familiari.
Pergine e Valsugana
l'Adige
mercoledì 20 novembre 2013
41
Civezzano | Banda sociale e coro parrocchiale si uniscono per S. Cecilia
Bedollo | Nuovo direttivo e bando per gli aspiranti allievi vigili del fuoco
Sabato la Virgo Fidelis della sezione Carabinieri
Pompieri, Casagranda confermato per la 4ª volta
CIVEZZANO - Si ritrovano per la celebrazione della messa comunitaria nella parrocchiale di Santa Maria Assunta, sabato alle 18.30, la
Sezione Carabinieri di Civezzano-Fornace, la locale Banda sociale e
il coro parrocchiale. A riunire tutti è la ricorrenza delle rispettive
patrone, con l’Arma ad onorare la «Virgo Fidelis» (21 novembre),
quella Madonna «Vergine Fedele» alla quale i carabinieri si affidano
fin dall’8 dicembre del 1949 con l’ufficialità concessa dall’allora papa Pio XII. L’immagine di riferimento è la scultura in gesso realizzata da Giuliano Leonardi, artista sardo scomparso, quasi novantenne, nel 1989. «Sii fedele sino alla morte», è il motto dei carabinieri,
inciso nel libro in mano alla Madonna. Per la Banda sociale e il coro parrocchiale che accompagneranno in musica e canto la celebrazione, onori a Santa Cecilia (22 novembre).
Al termine della celebrazione, il rinfresco che la sezione Carabinieri offre nella sala pubblica al sottotetto della scuola elementare di
via Telvana.
U. Ca.
BEDOLLO - Nel corso dell’assemblea generale dei vigili del fuoco volontari del comune Bedollo, che si è svolta recentemente alla presenza del sindaco Narciso Svaldi, è stato eletto il nuovo direttivo che
ha riconfermato il comandante Sergio Casagranda di Brusago per il
quarto mandato consecutivo.
Gli altri componenti eletti nel nuovo direttivo sono: Giovanni Valentini
(vice comandante) , Alessio Ioriatti (capo plotone), Enzo Andreatta
(capo squadra), Maurizio Mattevi, Mike Mattivi, Daniele Battisti (cassiere), Ugo Andreatta (magazziniere) ed Ivo Casagranda (segretario).
Va ricordato che il Corpo dei vigili del fuoco volontari di Bedollo è
composto da 26 vigili, 4 allievi, 2 membri onorari, 1 membro sostenitore e 7 vigili fuori servizio.
Fino al 10 dicembre è possibile presentare domanda di ammissione
alla selezione pubblica per la formazione di una graduatoria degli
aspiranti vigili del fuoco da utilizzare per la copertura di posti vacanti.
T. C.
La parrocchiale
PERGINE
Sergio Casagranda
Circa trenta stalli nella piazzetta d’entrata principale Distretto e dell’istituto «Marie Curie»
1
Parcheggi
a pagamento
a San Pietro 2
DANIELE FERRARI
PERGINE - Nuova «rivoluzione» dei
parcheggi in via San Pietro a Pergine,
davanti all’ingresso al parco che porta al Distretto Sanitario e all’istituto
superiore «Marie Curie».
Con una recente ordinanza della Direzione comunale servizi alla città e
al territorio si è infatti deciso di ridefinire le aree destinate al parcheggio
a pagamento senza custodia su aree
pubbliche (così come deliberato da
giunta e consiglio comunale nell’ottobre del 2012) alla luce anche dell’attivazione e dell’apertura al pubblico del nuovo parcheggio tra via S.
Pietro e via Tegazzo (che prevede la
sosta libera con disco orario per un
massimo di due ore).
Ciò significa che a partire dal 13 novembre, ma in realtà solo tra qualche
giorno quando saranno completate
le operazioni di rifacimento segnaletica orizzontale e di attivazione delle apparecchiature di controllo (parcometri), sarà istituita la sosta a pagamento, senza custodia del veicolo,
sul parcheggio denominato «San Pietro 2, area a fronte dell’accesso al parco».
Si tratta di circa trenta stalli posizionati nella piazzetta prospiciente l’entrata principale del distretto dell’Azienda Sanitaria e l’istituto «Marie
Curie», dove già esistevano dei «par-
cheggi blu» (a pagamento) sul fronte
strada.
«Si tratta di un provvedimento già assunto dalla giunta precedente e che
in pratica non modifica una situazione già esistente - spiega il sindaco di
Pergine Roberto Oss Emer che qualche
mese fa aveva liberato dal ticket alcuni posti auto posti lungo la strada
retrostante il distretto sanitario - nelle immediate adiacenze sono presenti una cinquantina di posti auto con
sosta regolata da disco orario (nel
nuovo parcheggio e lungo via Tegazzo) ed una decina di parcheggi completamente liberi.
Alla luce di questa nuova disponibilità di parcheggi liberi non credo che
questo provvedimento sia eccessivamente penalizzante, ma di fatto da attuazione ad una deliberazione assunta dal consiglio Comunale a fine ottobre 2012 dove veniva confermato il
sistema tariffario del servizio (pari a
70 centesimi all’ora), ribadendo le
aree destinate al parcheggio a pagamento ed i relativi tempi di attivazione, via via individuati con ordinanza
del dirigente competente sentita la
giunta».
Motivazioni che non cambiano la sostanza, ossia l’aumento dei parcheggi a pagamento a Pergine, in un momento di crisi e difficoltà per tante famiglie pur a fronte di «legittime esigenze di cassa» dell’amministrazione comunale.
IN BREVE
I CALDONAZZO
Lavori all’acquedotto
Lievitano di quasi 40 mila
euro i costi per i lavori di
somma urgenza
all’acquedotto comunale
adduttrice val dei Laresi. Lo
ha deciso la giunta che ha
approvato la prima variante
progettuale redatta
dall’ingegnere Federico
Pisoni di Trento.
Via Filzi incrocio con via San Pietro, il nuovo parcheggio in zona Curie (foto Erredì)
Borgo | Pagamento al Comune da casa per i cittadini
«Pago online» dei servizi comunali
BORGO - Il nuovo servizio è attivo
da qualche tempo. Con i cittadini
che ora possono pagare
direttamente da casa alcuni servizi
comunali come i diritti di
segreteria, il passo carraio, i
contributi di concessione e gli
oneri di urbanizzazione.
Con un semplice clic si può pagare
anche la Cosap, l’acquisto della
legna ed il canone di affitto. Si
chiama «Pago online» ed è il
servizio attivato dal Credito
Valtellinese, l’istituto di credito
che gestisce la tesoreria
comunale. Per accedere basta
essere in possesso della carta di
credito Visa o Mastercard e sulla
casuale è importante indicare la
motivazione del versamento. Per il
pagamento online non vengono
richieste commissioni aggiuntive.
«In questo modo - ricorda il
sindaco Fabio Dalledonne - siamo
certi di offrire al cittadino un
servizio veloce, efficace e,
soprattutto, senza oneri
aggiuntivi».
Con «Pago online» non è possibile,
però, effettuare il pagamento
dell’Imup: per legge, infatti, il
tributo deve essere versato
esclusivamente tramite il modello
F24 o il bollettino postale.
M.D.
I TENNA
Le nomine del consiglio
Il vicesindaco Loredana
Camin e Franco Passamani
sono i rappresentanti del
Comune nel comitato di
gestione della scuola
d’infanzia di Tenna. Lo ha
deciso il consiglio comunale
che ha anche approvato il
contratto di comodato
gratuito con la Comunità
per l’utilizzo di pannelli e
materiale fotografico sulla
Grande Guerra. Ok alla
tabella di equiparazione per
le nuove modalità di calcolo
del contributo di
concessione e alla
convenzione per la gestione
associata della governance
di Stet spa.
I LEVICO TERME
Servizi nel parco
Approvato dal Servizio
opere pubbliche della
Provincia il progetto
esecutivo dei lavori di
costruzione dei servizi
igienici al parco delle Terme
di Levico per un costo
complessivo 235.420 euro.
Vicino al nuovo bar
ristorante un nuovo volume
con servizio automatizzato e
quattro servizi tradizionali.
Vigolo Vattaro | L’istituto di Caldonazzo ha incorporato la Coop Produttori Agricoli e l’edificio di via Vittoria
Cassa rurale: via libera alla fusione
VIGOLO VATTARO - Buona la
partecipazione, per essere
un’assemblea straordinaria
convocata di lunedì sera, con
oltre 200 soci che hanno
riempitro il teatro
parrocchiale. E alla fine
approvazione unanime del
progetto di fusione per
incorporazione della
Cooperativa Produttori
Agricoli Vigolo Vattaro nella
Cassa Rurale di Caldonazzo.
Un’assemblea, quella
dell’istituto di credito,
preceduta dall’assemblea
della coop Produttori,
presieduta da Stefano Bianchi,
cha a sua volta aveva dato il
via libera unanime alla
fusione. La Rurale guidata da
Severino Marchesoni incorpora
così un patrimonio ad un
tempo immobiliare, in
particolare l’ex caseificio di
via Vittoria, e storicoculturale, legato alle fatiche
dei contadini che l’hanno
costruito e mantenuto nel
tempo. Sul che fare del
vecchio edificio, in sala, si
sono registrati un paio di
interventi, seguiti al
ringraziamento, da parte di
Bianchini, alla Cassa che ha
accolto la proposta della
coop agricola (se ne parlava
da quattro, cinque anni) di
fusione nella Rurale: quello di
Diego Schelfi, presidente della
Federazione trentina della
cooperazione, che ha
«benedetto» l’operazione e
auspicato tra l’altro un futuro
uso a servizio dei giovani del
territorio; e quello del socio
Walter Nicoletti che ha
proposto un momento
partecipativo in cui mettere a
fuoco le migliori idee per
l’utilizzo futuro dell’immobile
che, diventando patrimonio
della Cassa Rurale, viene
sottratto a possibili, altri usi
più a carattere speculativo. In
particolare, Nicoletti ha
Adesso servono
buone idee sul
possibile utilizzo
dell’ex caseificio
invitato a considerare un
utilizzo legato alla ruralità e
alla cultura del territorio.
Quando le idee saranno più
chiare, la Cassa procederà
con un intervento di
riqualifazione dell’immobile.
L’assemblea è proseguita con
la sintetica illustrazione, da
parte del direttore Renzo
Ciola, di alcuni dati semestrali
di bilancio, al 30 giugno 2013,
e aggiornati al 30 settembre.
Cresce la raccolta
complessiva dell’1,23%
(arrivata a quota 285 milioni)
rispetto al 31 dicembre 2012:
dell’1,31% la diretta (230
milioni) e dello 0,91% la
indiretta; e sono in aumento
anche gli impieghi: a quota
215 milioni al 30 giugno
(+1,97%) e a 218 milioni al 30
settembre. Se l’aumento dei
prestiti alla clientela registra
4,2 milioni in più - ha spiegato
il direttore Ciola - in realtà,
nei primi nove mesi del 2013,
la Cassa Rurale di Caldonazzo
ha erogato complessivamente
13 milioni di nuovi
finanziamenti sul territorio, a
famiglie e imprese. Senza
nascondere il contesto
generale di incertezza
economica. La vicepresidente
Patrizia Montermini ha quindi
presentato il bilancio sociale
2012 della Cassa. In valore,
234.642,00 euro erogati sotto
forma di contributi e
sponsorizzazioni
all’associazionismo
(culturale, sportivo, sociale,
etc), cui vanno aggiunti altri
202 mila euro che la Rurale fa
«cadere» sul territorio sotto
forma di borse di studio,
polizze assicurative gratuite,
gadget e proposte varie. A
fine serata sono poi stati
assegnati gli assegni di studio
a 27 ragazzi e ragazze
figli/figlie di soci, a sostegno
dello studio all’estero, e
consegnati i defibrillatori ai
corpi dei vigili del fuoco
volontari di Vigolo Vattaro e
Caldonazzo i cui pompieri
hanno partecipato ad un
corso formativo ad hoc. In
futuro, la Cassa doterà anche
gli altri corpi del prezioso
strumento e fornirà di
febrillitatore anche la sede e
le filiali della banca.
Do. S.
I soci in assemblea e, sotto, la consegna dei premi allo studio
Valli di Fiemme e Fassa
l'Adige
Nell’ufficio di presidenza del partito molti volti nuovi
Giancarlo Dorich è il vicepresidente e i consiglieri sono
Lucia Gross, Tiziano Davarda e Maurizio Sommariva
VAL DI FASSA
IN BREVE
Manuel Farina
nuovo segretario Ual
VALLE DI FASSA - L’Union autonomista ladina riparte da Manuel Farina.
L’albergatore di Moena, come annunciato nei giorni scorsi su queste pagine, da ieri è uffcialmente il nuovo
segratario politico del partito ladino.
Una carica che dopo la modifica dello statuto non può essere assegnata al consigliere regionale. Manuel
Farina è stato eletto nel corso della
riunione del Consiglio del movimento.
E con lui nell’ufficio di presidenza
dove era già presente, sono stati eletti tutti personaggi nuovi ad esclusione del presidente Michele Anesi.
Una vera e propria rivoluzione anche anagrafica che vede alla vicepresidenza Giancarlo Dorich, e i tre consiglieri sono Lucia Gross, Tiziano Davarda, Maurizio Sommariva e il consigliere regionale Giuseppe Detomas.
Prendono il posto di Floriano Bernard,
Luigi Chiocchetti, Mattia Lorenz e Teresa Lorenz.
Nel direttivo del partito sono entrati per cooptazione come prevede lo
statuto l’ex consigliere provinciale
Luigi Chiocchetti e Gianni Rasom di
Campitello (gli altri due membri cooptati sono il giornalista Silvano Ploner e Franco Lorenz, sindaco di Vigo).
Per Manuel Farina, al suo primo in-
carico politico, il debutto ufficiale
nell’agone politico è avvenuto ieri a
Trento in occasione della riunione
delle delegazionei dei partiti della
coalizione di centrosinistra autonomista che guida la Provincia.
Segretario Farina, il voto è stato quasi
plebiscitario. La Ual è ora sulle sue spalle.
«Ringrazio della fiducia e adesso mettiamoci al lavoro».
Quali saranno le priorità?
«Innanzitutto siamo stati bravi a sistemare tutti i tasselli delle cariche
previste dallo statuto della Ual. Questo è il primo passo. Poi dobbiamo
pensare ad essere incisivi con delle
proposte sulle questioni economi-
L'ufficio di presidenza UAL
Presidente
Michele Anesi
Vice Presidente
Giancarlo Dorich
Segretario Politico
Manuel Farina
Consigliere
Lucia Gross
Consigliere
Tiziano Davarda
Consigliere
Maurizio Sommariva
Consigliere Ladino
Giuseppe Detomas
PREDAZZO
43
I VARENA
Consiglio comunale
Il consiglio comunale di Varena
è convocato alle ore 18 di
domani con un solo punto
all’ordine del giorno. Riguarda
il parere di competenza in
merito alla domanda di
localizzazione dell’attività di
recupero rifiuti inerti nel piano
provinciale di smaltimento
rifiuti.
1
L’albergatore di Moena alla guida del partito
mercoledì 20 novembre 2013
Il neosegretario Manuel Farina
che. La crisi è davvero forte e va affrontata anche con strumenti innovativi partendo proprio dalla valle.
Per quanto ci riguarda saremo molto attenti a tutto ciò che riguarda
l’economia e in particolare al turismo e al suo indotto su cui si regge
la valle. Se si propongono delle idee
forti, la Ual potrà rinsaldare le radici identitarie. Mi piacerebbe vedere
alle nostre comunanze un artigiano
ancora con i vestiti da lavoro che arriva trafelato a sentirci. Vorrebbe dire che la Ual ha recuperato quel senso di apparteneza identitaria su cui
i nostri padri hanno costruito il movimento».
Da segretario cosa dice alla lista Fassa?
«Innanzitutto credo che visto il risultato elettorale forse sono loro a dover fare un passo verso di noi. Lo dico senza voler essere presuntuoso
ma il voto è stato chiato. Detto questo, le nostre porte sono aperte e
credo che su molti argomenti si possa trovare un accordo tenendo presente che il nostro operare sarà sulla linea del programma che abbiamo
presentato in campagna elettorale».
Soddisfatto dell’esito del voto anche
il presidente Michele Anesi. «Era molto importante definire le cariche del
partito per poter essere operativi.
Devo ringraziare tutti per l’impegno
dimostrato. Ora non ci resta che metterci al lavoro.
L’Union autonomista ladina rimane
il partito di riferimento dei fassani e
abbiamo l’obbligo di dare risposte
concrete alle richieste della nostra
gente».
L.Lo.
I CAVALESE/PREDAZZO
Esperienza all’estero
Lo Spazio Giovani L’Idea, in
collaborazione con l’Istituto «La
Rosa Bianca» di Cavalese e
Predazzo, presenta il progetto
dei ragazzi dello stesso istituto
che hanno avuto la possibilità
di vivere all’estero l’esperienza
del quarto anno della scuola.
Due le serate previste, oggi a
Cavalese, presso l’auditorium
del liceo e giovedì 28 novembre
presso l’auditorium della
Ragioneria a Predazzo.
I MOENA
Il diabete
Il Circolo Pensionati ed Anziani
di Moena organizza una
conferenza sul tema del diabete
venerdì alle 16.30 presso la
sede, con la partecipazione del
dottor Giuseppe Cheluci,
responsabile del Centro
Diabetologico di Cavalese.
I CAVALESE
Conoscere la Romania
L’Ipsia del Trentino e le Acli di
Cavalese organizzano una
serata dal titolo «Caput mundiRomania» per conoscere gli
immigrati residenti in valle di
Fiemme. Relatori la presidente
del Circolo Acli Giovanna Senes
e il presidente di Ipsia Fabio
Pipinato. Interverrà Dan Ion,
dell’Associazione Romeni del
Trentino Alto Adige.
Appuntamento sabato alle
20.30 in biblioteca.
Assemblea dell’associazione presieduta da Vittorio Nocentini
Judo Avisio, sport e socialità
PREDAZZO - Si è svolta lo scorso fine settimana l’assemblea
annuale dell’associazione Judo Avisio Educazione Cultura
e Sport, coordinata dal presidente ed insegnante Vittorio Nocentini. L’associazione aderisce anche all’Aise (Associazione Italiana Sport Educazione)
e fa anche parte dell’Uisp del
Trentino. Lo stesso Nocentini
ha illustrato l’attività svolta nell’ultimo anno sociale ed i programmi del 2014. Oltre alla pratica del Judo, l’Associazione ha
organizzato ed ospitato gruppi di Yoga della risata, Pranayama e del gioco del Go. Lo yoga della risata, partito in via
sperimentale a fine 2012, ha subito ottenuto un grande ap-
POZZA DI FASSA
prezzamento da parte di numerosi partecipanti.Il direttivo ha
deciso di devolvere la cifra eccedente l’ammontare delle
iscrizioni, al netto delle spese,
in erogazioni liberali.
L’insegnante è Cristian Ganryu
Deflorian. Il Pranayama insegna
la tecnica del respiro secondo
lo yoga ed ha visto la partecipazione di un ben numero di
persone adulte. Insegnante è
Barbara Cornetti. Molto partecipato anche il Gioco del Go,
mentre per il judo/educazione
sono stati organizzati quattro
diversi gruppi di pratica: il primo per i bambini delle elementari, il secondo per le medie, il
terzo per giovani e adulti, il
quarto è il judo adattato. In tre
dei quattro gruppi, sono state
anche inserite persone con disabilità. Per il judo,sono stati
organizzati due stages estivi,
entrambi a Predazzo.
Come è nello stile dell’associazione, non si è mai parlato di
risultati agonistici (che pure ci
sono stati), evidenziando invece come sia soprattutto importante presentarsi in gara dando il meglio di sé. Il principio è
che è molto più importante come si vince che farlo ad ogni
costo. Da sottolineare che gli
insegnanti,compresi Nocentini e Riccardo Dellantonio per il
judo, svolgono i loro compiti
in forma del tutto gratuita. Hanno partecipato all’attività 52
soci, 30 maschi e 22 femmine,
28 dei quali di età inferiore ai
18 anni. Per quanto riguarda il
bilancio consuntivo, ha registrato un passivo di 4.042 euro, dovuto quasi interamente
alla realizzazione di una nuova pedana per la pratica delle
varie attività.
L’associazione dispone comunque di un fondo cassa di
4.414 euro. Il preventivo del
2014 presenta un deficit di 576
euro. Relazione e bilanci sono
stati approvati all’unanimità.
Nel prossimo anno, sono previste una serie di iniziative importanti, tra le quali due incontri triveneti di judo, un momento di interazione tra l’introduzione alla scrittura cinese, il
judo e lo yoga della risata, l’or-
Oggi incontro per gli alunni delle medie
POZZA DI FASSA - Settimana
di cultura e grandi
appuntamenti per la Scola
Ladina di Fassa, che da
sempre ha a cuore i temi
legati alla realtà storicoculturale dell’area ladina, e
che propone oggi, alle ore
9.30, presso il teatro
parrocchiale di Pozza di
Fassa, un incontro strutturato
ed ideato per gli alunni delle
seconde medie ladine di
Fassa, Gardena, Badia, Fodom
ed Ampezzo. Un momento
importante per circa 200
ragazzi, che potranno
confrontarsi sulla propria
«ladinità» partendo dalla
visione di due documentari
incentrati sugli avvenimenti
ed i personaggi più
significativi della storia
ladina. Il secondo
appuntamento è previsto per
il prossimo 22 novembre alle
ore 10, dove il parroco don
Giuseppe Da Prà benedirà il
lavoro che alcuni studenti
hanno realizzato per la
chiesetta del Cimitero di
Pozza. «L’idea - racconta
Mirella Florian, Sorastant de la
Scola Ladina di Fassa - è nata
quando ero ancora assessore
alla cultura del Comune di
Pozza e prevedeva che gli
studenti di varie classi
lavorassero per la
realizzazione della
decorazione della cappella
situata nel cimitero di Pozza.
Un progetto che si è
trasformato in realtà». Così, la
comunità scolastica insieme
all’attuale amministrazione di
Pozza unita alla vecchia
amministrazione, saranno
presenti alla manifestazione,
per sostenere e festeggiare
tutti gli studenti che negli
anni hanno collaborato alla
realizzazione di quest’opera
d’arte visibile a tutta la
popolazione dal 1 novembre.
Altro appuntamento è
previsto per il 28 novembre
nell’Aula Magna della
Sorastanza, durante il quale
gli studenti delle classi quarte
di Design e di Arti Figurative
illustreranno il progetto: «Do l
troi del legn», programma
finanziato dalla Fondazione
Cassa di Risparmio di Trento
e Rovereto, in collaborazione
con l’Istituto Culturale Ladino
e l’Asuc di Pozza di Fassa.
F. Gio.
G3100907
Essere ladini, studenti a confronto
I soci all’assemblea dello Judo Avisio
ganizzazione di un kan geiko
(pratica invernale dalle 6 alle
7 del mattino,con finestre aperte), degli stages estivi per bambini e ragazzi a Predazzo e sedute di judo/adattato per adulti a Spiazzi di Verona. In chiu-
sura, è stato confermato in toto il direttivo. Il presidente ha
infine ringraziato tutti coloro,
enti pubblici e privati, che hanno collaborato con l’associazione, oltre ai praticanti ed ai
genitori.
M.F.
Valli di NON e SOLE
44 mercoledì 20 novembre 2013
Ufficio: 0463 421213 fax 0463 609175
email: [email protected] - Recapito: via Madruzzo, 2
G
l'Adige
Dall’esubero di personale e scarse
commesse di due anni fa alle ordinazioni
attuali: per «Confezioni Anita» il rilancio,
grazie alla qualità di borse e sacche
PRIÒ
1
«Anita» produce
gli zaini Moncler
Dopo un periodo di crisi
la coop manifatturiera vola
GUIDO SMADELLI
PRIÒ - Non sono trascorsi molti mesi da quando l’azienda era
prossima alla possibile chiusura dei battenti. «Confezioni Anita», operativa da quasi 30 anni,
si è specializzata nella produzione di zaini e borse, puntando a nicchie di mercato. Per an-
Il presidente: «Si
pensava quasi di
chiudere. Poi sono
arrivate commesse
da Moncler
e Benetton»
ni è andata bene, ma la crisi ha
chiaramente coinvolto anche
la piccola fabbrica anaune. Il
fatturato, mediamente sui 450
mila euro l’anno, si era ridotto
del 20%, proprio in un periodo
durante il quale è stato investito in un macchinario essenziale (taglio automatico dei pezzi,
150 mila euro). La sola scelta
possibile era il «ritorno» alla
cooperativa integrale: via i dipendenti, tranne quelli che si
sono trasformati in soci. Ora a
«Confezioni Anita» sono in 9,
tutti soci-lavoratori, e non sanno più come far fronte alle richieste. «Il fatturato? In questi
tre mesi supera abbondantemente quello dei precedenti
sei», commenta il presidente Lino Menapace. «E ci sono nuove
commesse, che ci creano qualche difficoltà». Nuove assunzioni peraltro non risolvono il problema nell’immediato: «Per imparare a cucire con le macchine serve almeno un anno di
tempo e bisogna aggiungere
quello che si impiega per seguire il nuovo dipendente nei primi mesi».
Serve un passo indietro. Di fronte alla situazione del periodo
di crisi, il presidente ed il suo
vice, Giorgio Conci, cercano
nuove vie. Sempre nel campo
della produzione di contenitori «di nicchia»: per quest’azienda competere con gli zainetti
cinesi non è possibile. Ma ha
dettato legge per anni ad esempio nelle borse da pronto soccorso utilizzate su ambulanze
e simili (non a caso tra le cose
in produzione ci sono i borsoni per la Protezione civile del
CAMPODENNO
IN BREVE
I TUENNO
Anziani e 1’ emergenza
Nella sede del Circolo
pensionati e anziani oggi
l’incontro su
«L’organizzazione e la
gestione della prima
emergenza», relatrice
Lorenza Keller, operatrice
del 118. Ore 14.30.
I CLES
Scuola di counseling
Viene presentata domani
alla sala della Cassa rurale
di Tuenno-Val di Non da
«Gemino» e Gsh la «Scuola
di counseling professionale
ad indirizzo gestaltico», con
spiegazioni su cosa
significhi essere counseling
a indirizzo gestaltico e
operatore olistico nella
relazione. Ore 20.30.
I TUENNO
Ospitalità e religioni
Per la «settimana di studio»
oggi il giornalista Luigi
Sandri tratta «Stranieri con
Dio - L’ospitalità nelle
religioni monoteistiche».
Teatro, ore 20.30.
I REVÒ
I «giovedi lavoro»
Per gli incontri «Giovedì
lavoro» promossi dal piano
giovani Carez alla sala della
Colonna domani
relazionano sul tema «Con
la mente, con il cuore: idee
in campo con passione»
quattro esponenti del
mondo lavorativo giovane:
il chirurgo Michele Motter,
Ivan Bonvecchio di
Confartigianato, Mauro
Dolzan di Confindustria e
Elisa Ressegotti del mondo
alberghiero. Ore 20.30.
2
LA SQUADRA
Le socie di Confezioni Anita alle
loro macchine da cucitura, dove
confezionano zaini, borse
sportive e simili di alta qualità.
La cooperativa, oltre che dal
presidente Lino Menapace e dal
vice Giorgio Conci, è composta
Liliana Prantil e Stefania
Bardini (membre del cda), e da
Tiziana Conci, Laura Inama,
Franca Cristoforetti, Maria Timis
e Marjola Qato
Friuli) o negli zaini da caccia.
Così si dà un’occhiata al mercato, e spunta l’interesse di un
marchio mondiale, Moncler,
che lo scorso dicembre chiede
una campionatura. Zaini mica
da poveracci, i migliori materiali, rifiniture perfette. La qualità, insomma. «Abbiamo iniziato a presentare la nostra campionatura a gennaio e nei mesi
successivi. Il direttore delle
vendite di Moncler arriva qui,
dicendo che tutto è okay e ci
chiede di produrre 5.000 zainetti in un paio di mesi. Panico. Noi
siamo in grado di produrne 500.
Fortunatamente Moncler conta su di noi e conferisce la produzione di buona parte degli
zaini ad altre ditte, così ce la
possiamo fare a confezionare
la nostra parte, anche se poi le
“schiene” imbottite le dobbia-
mo fare tutte noi». Ma non è finita. Poco dopo arriva Benetton, che intende rilanciare le
borse di un marchio acquistato da tempo. E vuole uno zaino
per fotografi professionisti: elaboratissimo, supertecnologico, complicato e costoso, 50
pezzi subito. Ed intanto bisogna anche soddisfare le ordinazioni «normali». Ad esempio
quel cumulo di borse sportive
azzurre per il Südtirol. «Nelle
borse sportive gli altoatesini
sono ottimi clienti», spiega Lino Menapace. Loro la borsa la
vogliono buona, e con i colori
sociali...
«Quest’anno arriveremo a 500
mila euro di fatturato», annuncia il presidente. Per una piccola azienda, mica poco. Ed i
nove soci-lavoratori non stanno a contare le ore.
NATA SULLE CENERI DI «EUROLINEA»
La «coop» costituita nel 1984
PRIÒ - Le «radici» di Confezioni Anita sono poste oltre 30
anni fa con la nascita di «Eurolinea», società privata in
cui confluiscono vari ex dipendenti della scomparsa
Lange di Mollaro: un’azienda che produce accessori e
che poi vara una idea nuova: scarponi da scialpinismo in
plastica. L’investimento va male, così dopo un periodo
di agonia lo stabilimento, ospitato nell’ex magazzino
frutta di Priò, fallisce. I dipendenti, una ventina,
rimangono senza occupazione. Un gruppetto
nell’ottobre 1984 costituisce la cooperativa «Confezioni
Anita» e, tra quelli, c’è il presidente attuale. Le cose
vanno bene a lungo, grazie alla qualità del prodotto.
Arriva la crisi, si pensa persino alla chiusura.
Continuare, fare debiti o ridimensionare. «Avevamo già
visto com’era andata chiedendo prestiti», commenta
Lino Menapace. «Noi abbiamo avuto sempre una
gestione prudente e la nostra scelta ora ci dà ragione».
Il sindaco Daniele Biada: «Nessuna voglia di spiare i cittadini»
Telecamere in paese: più sicurezza
ANDREA BERGAMO
CAMPODENNO – Per
contrastare furti, vandalismi
e abbandono dei rifiuti
l’amministrazione comunale
di Campodenno punta sulle
telecamere. «Non si dica che
in paese è arrivato il Grande
Fratello, come nel libro di
Orwell – evidenzia il sindaco
Daniele Biada -. Le immagini
registrate sono visionate
soltanto in caso di necessità
per individuare eventuali
autori di danneggiamenti e
furti. Di certo
l’amministrazione non
intende spiare i propri
concittadini». L’argomento è
approdato in consiglio
comunale, è stato approvato
il regolamento per l’utilizzo
degli impianti di
COREDO
videosorveglianza. Tre
telecamere sono già entrate
in funzione, e probabilmente
a Campodenno ne
arriveranno altre. Gli occhi
elettronici sono collegati
tramite un sistema wireless
ad un server collocato in
municipio. Le telecamere si
trovano nei luoghi sensibili
dell’abitato, come il
parcheggio del cimitero nei
pressi della chiesa
parrocchiale (dove tra
l’altro sono presenti le
campane per la raccolta
differenziata), l’edificio
scolastico e l’incrocio delle
strade che conducono a
Campodenno, Termon e
Lover. A spingere il Comune
ad avviare un’iniziativa di
questo tipo sono stati in
particolare due episodi di
vandalismo che si sono
Nella chiesa Maggiore
ripetuti nel giro di un anno
in prossimità del centro
scolastico: «Ignoti hanno
danneggiato i pulsanti di
chiamata dei semafori, forse
con un martello o con un
sasso. Ora abbiamo in
programma di monitorare
con l’impianto di
videosorveglianza anche
l’area del centro sportivo, in
località Salvez, dove è stato
realizzato un nuovo campo
da calcetto e nel corso dei
lavori qualcuno ha
danneggiato i quadri
elettrici» fa sapere il primo
cittadino.
Le telecamere hanno
dunque il compito di
tutelare il patrimonio
pubblico e la sicurezza
urbana, oltre che di
prevenire, accertare e
reprimere i reati ed
VAL DI NON
aumentare la sicurezza
percepita degli utenti. I
nastri saranno visionati
entro sette giorni da
eventuali episodi criminosi
dal vigile della Polizia locale
Paolo Dalpiaz. Tra gli altri
compiti del nuovo impianto,
c’è anche quello di
reprimere il fastidioso
fenomeno dell’abbandono di
rifiuti nelle zone boscate e
monitorare la circolazione
lungo le strade esistenti sul
territorio comunale. «Visti i
numerosi furti presso le
abitazioni e le automobili
parcheggiate, avvenuti in
particolar modo lo scorso
inverno, non escludiamo di
aumentare il controllo del
territorio installando una
telecamera per ogni accesso
all’abitato» conclude Daniele
Biada.
Oggi una visita ugandese
Restauri a San Romedio Africa e cooperative
COREDO - La Soprintendenza per i beni storico- artistici ha
autorizzato il restauro dei dipinti murali, dell’altare ligneo con
la relativa pala, del Cristo Deposto, del confessionale, di due
aste processionali e delle bancate lignee della chiesa Maggiore
(o di S. Romedio) del Santuario di San Romedio a Coredo. La
delibera prevede alcune prescrizioni «ritenute indispensabili
per la salvaguardia delle caratteristiche del bene tutelato»:
dare comunicazione scritta dell’inizio dei lavori con adeguato
anticipo, nonché dell’ultimazione degli stessi; concordare
direttamente in corso d’opera con i funzionari della
Soprintendenza le esatte modalità esecutive delle principali
fasi degli interventi e l’effettuazione di eventuali lavorazioni di
dettaglio non esplicitate in progetto predisponendo anche
campionature di lavoro che dovessero essere richieste; fornire
documentazione fotografica riferita a prima, durante e dopo il
restauro; fornire relazioni tecniche finali di ciascuna tipologia
di lavoro che illustrino metodologie e materiali impiegati.
VAL DI NON - L’ambasciatore italiano a Kampala (Uganda) ed
il fratello del presidente del Paese africano Museweni sono
oggi in valle, per visitare la sede della Cassa rurale di Tuenno-Val di Non e Mondomelinda. A far da cicerone sarà Maria
Floretta, socia Acav, associazione rappresentata anche dal
presidente Luigi Santarelli e la direttrice Elisabetta Bozzarelli,
assieme a Flavio Beozzo per la cooperazione.
La visita segue quella del ministro degli interni e dei governatori dei distretti in cui opera Acav, che sono stati in Trentino ad aprile, rivelando interesse per il movimento cooperativo locale, in particolare per le realtà operanti nei settori del
credito e dell’agricoltura. In Africa Acav - dove opera in veste
di direttore Pierluigi Floretta, fratello della citata Maria - ha costruito una scuola agricola, finanziato diverse piccole cooperative agricole, e in tre Stati confinanti con l’Uganda sta conducendo altri progetti di sviluppo, guardati con interesse anche da parte del governo di Kampala.
Cles | Contributi casa
Gli esclusi
dall’assessore
CLES - La protesta contro
le graduatorie per
l’assegnazione di
contributi dedicati alla
ristrutturazione o
all’acquisto di nuova casa
arriva oggi in Comunità di
valle. La sala assembleare
di via Pilati a Cles ospita
infatti questa sera, alle
20.30, l’incontro fra il
comitato di esclusi dal
finanziamento e
l’assessore all’edilizia
abitativa Walter Clauser
(nella foto). Tutti gli
interessati sono invitati a
partecipare. La scorsa
settimana in settanta si
sono ritrovati a Sanzeno
per confrontarsi ed
esprimere le loro
perplessità in merito ai
criteri adottati nello
stilare la graduatoria
pubblicata sul sito della
Comunità val di Non.
Criteri che, secondo
alcuni, privilegerebbero i
cosiddetti «finti poveri»,
poiché non tengono conto
dei parametri Icef. La
speranza è che la giunta
dell’ente intermedio
possa sospendere «in
autotutela» la
graduatoria, come
peraltro chiede in una
mozione il gruppo della
Lega Nord con Renzo
Bertol, Giulia Zanotelli e
Silvano Marches.
CULTURA » Travaglio venerdì a Trento: «Vi racconto la trattativa Stato-Mafia»
€ 1,20 ANNO 68 (CXXVII) - N
O
275
Poste Italiane SpA - spedizione in abbonamento
postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004
n˚46) art.1, comma 1, Cns BOLZANO
MERCOLEDÌ 20 NOVEMBRE 2013
QUOTIDIANOFONDATONEL 1945
DIREZIONE REDAZIONE:
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il disastro
■ MIMMI A PAGINA 12
ALTO ADIGE
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sedici morti per il ciclone
SCOPERTO A DIMARO
Sardegna in ginocchio
Trentino pronto
ad andare in soccorso
Il «falso» prete
diceva messa
da dieci anni
Don Andrea, 54 anni, celebrava
la messa, raccoglieva offerte,
ma era stato sospeso nel 1996.
■ ALLE PAGINE 2, 3 E 20
Mamma e figlia messe in salvo
■ SELVA E POLLI A PAG. 39
1
L’EUROPA
E LA CRISI
DEI POPULISMI
di Antonio Scaglia
L’
Europa è percorsa da un
diffuso e forte disagio. Le
attese del sogno di una
Unione Europea come patria delle patrie e dei popoli, nella condivisione di strategie capaci di far
dimenticare guerre, pregiudizi,
nazionalismi, furori ideologici e
lotte delle minoranze per vedersi
politicamente riconosciute, stanno lasciando il posto alla disillusione. Il premier Letta, in una recente intervista al quotidiano
spagnolo El Pais ha detto che
«l’Europa è minacciata da un populismo dilagante, dallo sbandamento dell’elettorato che si fa vittimadell’antipolitica».
I ladri non si fermano più
Altri cinque furti. In azione più bande: la mappa dei colpi
nelle cronache
DOPO l’ASSEMBLEA dei residenti
CasaPound, torna la tensione: arrivano i NoTav
DEMOCRAZIA
PIÙ RICCA
SE SI PARTECIPA
■ A PAGINA 16
Pedofilia online,
arrestati
due trentini
vertice di maggioranza ■ PAG. 18 e 19
Dorigatti bis
in consiglio:
tutti d’accordo
di Francesco Palermo
Q
■ SEGUE APAGINA 11
polizia in azione
Ci sono ricaduti. Erano usciti di prigione da pochi mesi. Entrambi hanno scontato pene pesanti
per abusi su minorenni. E ora sono stati arrestati
per detenzione di materiale pedopornografico
■ SEGUEAPAGINA 10
uasi in silenzio si è celebrato in Italia il più grande esperimento di democrazia partecipata mai tentato finora in Europa. Si è chiusa infatti la consultazione online lanciata alcuni mesi fa dal Governo in
tema di riforme istituzionali, denominata “piattaforma partecipa”. Nonostante il ritornello secondo cui “i problemi sono ben
altri” e “questi temi non interessano la gente”, oltre 203.000 persone hanno risposto al questionario, dedicando alla sua compilazione in totale 4 milioni di
minuti,senzacontare iltempo
■ MAROGNOLI A PAG. 17
■ ■ Un’immagine dell’assemblea dei residenti di via Marighetto. Sabato attesi i NoTav
val di fassa
3
■ DANIELE PERETTI A PAG. 24
lo strano colpo
Il nuovo segretario della Ual
è l’albergatore Manuel Farina
Ad Avio i ladri banchettano
a pane, vino e salame
■ VALENTINA REDOLFI A PAGINA 37
■ A PAGINA 27
il caso della settimana
Sci, i consigli da ricordare
Stagione bianca al via, i suggerimenti del re delle escursioni
stemmi e identità
Il nuovo logo
di Rovereto
fa sparire
la Quercia
■ MICHELE STINGHEN A PAG. 25
di Franco Gionco
S
cialpinismo. Principianti o provetti le gioie sono per tutti, l’importanteè nonsuperaremai
le proprie conoscenze e capacità.Porta sempreconte il
materiale di autosoccorso,
ovvero Arva, pala e sonda.
Esercitati con regolarità al loro utilizzo. Equipaggiati adeguatamenteedinformati.
■ SEGUEA PAGINA 21
economia
2
■ CIANGHEROTTI A PAG. 8
Piccole imprese,
la scommessa
ora è l’export
TRENTINO MERCOLEDÌ 20 NOVEMBRE 2013
■ e-mail: [email protected]
Economia
8
»
Piccole imprese, la scommessa è l’export
COME COMBATTERE LA CRISI LE RICETTE
1
Forze e debolezze nelle analisi di Università e Btb presentate ieri a Confindustria. La storia vincente del Pastificio Felicetti
di Matteo Ciangherotti
◗ TRENTO
Che le imprese italiane, comprese quelle trentine, debbano collocarsi sul mercato estero per resistere e salvarsi così, in qualche
modo, dalla profonda crisi economica che le sta colpendo, non
è una novità. Di export, e di saldo positivo delle esportazioni,
ne ha abbondantemente parlato un’intera classe politica per ripararsi dai numeri, drammaticamente negativi, del prodotto interno lordo. Così anche alcune
aziende
trentine
hanno
“conquistato” la Germania, l’Austria, il Giappone e sui quei mercati hanno fatto profitti, continuando a investire risorse e capitali.
Di «Legami locali e visione
globale» s’è discusso ieri pomeriggio a Confindustria Trento, in
un incontro introdotto da Alessandro Lunelli (presidente dei
giovani industriali), Franco
Dall’Armellina (dg di Btb) e dal
prorettore Paolo Collini. L’evento, organizzato dagli industriali
trentini in collaborazione con la
Banca di Trento e Bolzano e il
Dipartimento di economia
dell’Università, è stato moderato dal nostro direttore Alberto
Faustini. Internazionalizzare la
propria impresa non solo per
tornare a crescere, ma anche per
rafforzare la competitività. Così
Fabrizio Guelpa, del Servizio studi e ricerche di Intesa San Paolo,
ha spiegato come le imprese manifatturiere italiane e trentine
che hanno avuto il coraggio, e le
possibilità, di collocarsi sui mercati esteri, oltre ad avere ottenuto una produttività più alta,
«hanno rafforzato il proprio posizionamento competitivo». E
cioè sono entrate a far parte di
gruppi industriali, hanno ottenuto più certificazioni di qualità, hanno avuto accesso a investimenti esteri e marchi internazionali, depositando un numero
consistente di brevetti. Il mercato estero ha rappresentato un vero toccasana.
L’indagine di Guelpa ha confrontato 843 imprese manifattu-
Riccardo Felicetti, leader «trentino» della pasta
anima e cuore a predazzo
2
Felicetti: «Un pastificio
dalle Dolomiti al mondo»
◗ TRENTO
Il tavolo dei relatori del convegno organizzato nella sede di Confindustria (foto Panato)
riere del Trentino Alto Adige con
almeno 750.000 euro di fatturato (dati 2008). Quelle che esportano sono 167 e si tratta, soprattutto, di imprese medio-grandi
(almeno 10 milioni di euro di fatturato). Le micro e piccole imprese, invece, non esportano e si
trovano così in un profondo stato di sofferenza, visto anche l’andamento del mercato locale.
Non sono buone notizie. Perché
in Trentino sono molte le piccole imprese artigiane e mancano i
distretti industriali. Chi riesce a
salvarsi, lo fa spesso attraverso
un contatto occasionale e personale, deve saper riorganizzarsi e,
almeno in fase iniziale, investire
una buona parte delle proprie risorse. I grandi, non tutti, ce la
fanno, mentre i più piccoli
scompaiono tra i segni meno del
fatturato interno. E anche chi
riesce a collocarsi sui mercati
esteri, in molti casi nemmeno
pareggia le perdite italiane: nel
2012, infatti, l’industria manifatturiera italiana ha fatto registrare un -7,6% del fatturato interno, a fronte di un +2,6% di quello estero (dati gruppo Intesa). Bisognerebbe comunque analizzare caso per caso, azienda per
azienda, per vedere effettivamente chi perde e chi guadagna.
tra agenzia del lavoro e laborfonds
3
Una cosa è certa, almeno per lo
studio effettuato dal Dipartimento di economia dell’Università di Trento sulla crescita internazionale delle imprese trentine
e presentato, ieri, dal professor
Enrico Zaninotto: «La forte identità familiare aumenta la convinzione e la coerenza strategica».
Per esportare, dunque, oltre a
cospicui investimenti e cambiamenti organizzativi, è necessario un forte legame interno
all’azienda, caratteristica che,
secondo l’indagine di Zaninotto, sembra appartenere ad alcune imprese trentine, facendo di
esse un modello.
«Facciamo fatica, ma riusciamo
a perseguire gli obiettivi che ci
siamo prefissati 20 anni fa, quando abbiamo scelto di uscire fuori dal mercato della grande distribuzione e di andare all’estero, su nuovi mercati, creando un
prodotto diversificato e adattabile al contesto». La testimonianza
di Riccardo Felicetti, leader
«trentino» della pasta e ora presidente dei pastai italiani, giunge
in apertura del dibattito. Felicetti ha costruito le proprie fortune
all’estero. I numeri non mentono: il 70% del fatturato deriva
dai mercati fuori dai confini nazionali e il restante 30% compone la produttività italiana. La pasta, da 105 anni prodotta ai piedi
delle Dolomiti a Predazzo, ha
avuto un grande successo in
Germania e Giappone. I due casi
esteri vengono citati anche dalla
ricerca del Dipartimento di economia dell’università di Trento
secondo cui «l’ingresso in Germania è stato possibile perché
l’impresa si è presentata con
molteplici formati di pasta an-
dando a sopperire la carenza di
altri fornitori locali, l’ingresso in
Giappone grazie alla qualità e ai
sistemi di tracciabilità e controllo». Un successo iniziato quando Riccardo Felicetti fu «designato» dalla famiglia come colui
che sarebbe dovuto andare
all’estero, studiare le lingue e
trattare, così, personalmente
con i fornitori. Così è andata, effettivamente, e il pastificio Felicetti ha saputo sfruttare su scala
globale una storia e un marchio
nati sotto il campanile di Predazzo. La pasta che nasce, meglio
che «sgorga», dall’acqua cristallina delle Dolomiti di Fiemme. E
allora ecco che «il marchio Dolomiti funziona all’estero meglio
del brand Trentino – racconta
Felicetti -; oggi cresciamo di più
con i nostri marchi e viaggiamo
in doppia cifra sia in Italia sia
all’estero. Abbiamo da sempre i
nostri macchinari a Predazzo e
personalmente ho rinunciato
all’opportunità di realizzare un
pastificio in Canada, ma se i
miei figli decideranno diversamente non vedo perché dire di
no».
consorzio rivenditori edili
4
Patto sui contratti di solidarietà Anche le case hanno una «vita»
Dalla Provincia fino a 7 mila euro al dipendente che “lavora meno” Convegno domani a S.Michele sull’invecchiamento degli immobili
◗ TRENTO
Più flessibilità nelle fabbriche
Agenzia del Lavoro e Laborfonds hanno sottoscritto un
accordo per i contratti di solidarietà espansivi e di staffetta
generazionale. Grazie all'accordo, prima esperienza in
Italia, i dipendenti accettano
la riduzione dell'orario di lavoro per consentire ad altri lavoratori di venire assunti a
tempo indeterminato. A seguito dell'intesa, che ha come
obiettivo il sostegno all'occupazione, Agenzia del lavoro
sosterrà economicamente i lavoratori che accettano il regi-
me di part-time, con conseguente riduzione dello stipendio e dei relativi contributi
previdenziali, con un contributo annuo per lavoratore di
7 mila euro fino al pensionamento e per la durata di 3 anni.
Per quanto riguarda la tutela previdenziale, in particolare, il lavoratore può scegliere
se destinare una quota del
contributo provinciale alla
contribuzione volontaria da
versare all’Inps o se versare lo
stesso importo al fondo di previdenza complementare a cui
il lavoratore sia iscritto.
◗ TRENTO
Una casa nuova
Come è noto, oltre il 60% del
patrimonio abitativo italiano
ha più di 40 anni. Inoltre, le indicazioni di tutti i maggiori enti di monitoraggio del mercato
delle costruzioni, confermano
che per i prossimi anni, il settore della ristrutturazione sarà la
principale leva di mercato, anche in considerazione delle recenti proroghe degli sgravi fiscali per le ristrutturazioni. Ma
la chiave per emergere nel
nuovo mercato è l’intervento
di qualità, che alla fase più
strettamente strutturale deve
affiancare anche il risanamento energetico.
Gruppo CRE (Consorzio Rivenditori Edili) di Trento, in
collaborazione con Edicom
Edizioni, ha organizzato per la
giornata di domani a San Michele all’Adige (TN) un Convegno dal titolo: “Ciclo di vita degli edifici, analisi integrata e risanamento energetico”. L’incontro, al quale saranno presenti anche Nicoletta Torresani, presidente del CRE e Giuseppe Freri, presidente di Federcomated e Ufemat, inizierà
alle 14,30, per concludersi verso le ore 18.00.
Lettere e Commenti
MERCOLEDÌ 20 NOVEMBRE 2013 TRENTINO
LA RUBRICA
1
LA SVOLTA
ONLINE
DEI CERTIFICATI
Consulenti del Lavoro
M
anca ancora qualche
tassello per avviare la
telematizzazione dei
congedi inerenti la maternità e
la malattia del figlio, con
importanti novità per i datori
di lavoro. I consulenti del
lavoro sono in prima linea per
fornire l’adeguato supporto
alle aziende, al fine di gestire al
meglio questo tipo di
procedure, fungendo peraltro
da intermediari nei confronti
dell’Inps.
Con il Dl 69/2013, il quadro
normativo sui congedi si è
infatti arricchito di importanti
novità con riferimento alle
modalità di certificazione:
attraverso la modifica del
decreto legislativo 151/2001 si
va verso l’informatizzazione
del certificato medico di
gravidanza, come avviene già
per la documentazione
medica di malattia.
In particolare, il certificato
attestante lo stato di
gravidanza indicante la data
presunta del parto e la
documentazione relativa alla
nascita del figlio non
dovranno più essere trasmessi
dalla lavoratrice al proprio
datore di lavoro e all’Inps ma
saranno inviati
esclusivamente in via
telematica dal medico del Ssn,
o con esso convenzionato,
utilizzando il sistema di
trasmissione telematica della
certificazione di malattia già
adottato dai medici di
famiglia.
Questa modalità dovrà però
essere resa operativa
gio docenti; da 10 a 15 ore per
supplenze relative ad assenze
brevi; fino a 10 ore per la realizzazione del progetto d’istituto. 7) Vi sono, inoltre, le
“famose” 70 ore, quale recupero dei 10 minuti di ciascuna ora di sessanta minuti (riduzione dovuta a motivi di
trasporto e di pendolarità): di
queste, 50 ore vanno inserite
in attività con gli studenti
(corsi di recupero, uscite didattiche, viaggi di istruzione),
20 ore per iniziative legate allo specifico scolastico (per
l’attuazione del Progetto
d’istituto).
A conti fatti, ogni docente
lavora - almeno (se non di
più) - quanto un qualsiasi impiegato della Pubblica Amministrazione E’ doveroso tener
presente che un insegnante
per andare in bagno, per
prendere un caffè, ad esempio, non può utilizzare il tempo in cui fa lezione; il Coordinatore di classe, se deve far
firmare un documento ai colleghi, è obbligato ad aspettarli prima o dopo il loro orario
di servizio.
Tralascio di computare i
giorni nei quali vengono effettuate le prove relative all’Esame di Stato o è prevista la correzione dei test Invalsi, in
quanto non tutti i docenti sono coinvolti in queste attività.
Personalmente penso che,
già da tempo, l’insegnante sia
stato trasformato in uno zelante impiegato, sono convinto che sia soverchiato da
un’infinità di adempimenti
burocratici, spesso, in buona
parte, inutili. La burocrazia
sta lentamente, ma inesorabilmente, uccidendo la Scuola. Qual è la conseguenza? I
docenti dedicano sempre meno tempo alla didattica e alla
lettura (dei giornali, dei libri
preferiti, dei nuovi manuali
scolastici, di testi importanti). In ogni ordine e grado della Scuola, la professione
dell’insegnante è tra le più difficili, necessita di equilibrio,
pazienza, lungimiranza, capacità critiche e intuitive non indifferenti. Con ogni probabilità, l’adolescenza è la stagione
più bella della vita, ma anche
la più delicata: l’adolescente,
come ci insegna la lingua latina, è colui che sta per diventare adulto. Non è poca “cosa”.
Certo, talvolta l’insegnante
è colto dallo sconforto quando si accorge che ragazze e ragazzi (anche di intelligenza
pronta e vivace) durante l’anno scolastico non studiano
con responsabilità, ma attendono di essere “traghettati”
nella classe successiva: non
di rado lo sconforto prende la
forma dell’amarezza perché
l’insegnante sa che non pochi
studenti sono spesso eccessivamente tutelati dall’Istituzione scolastica e sempre appoggiati dalle famiglie, le quali non chiedono altro che un
diploma: dovuto?
Un altro importante aspetto riguarda i docenti precari, i
quali sono pari – per conoscenze e competenze – ai loro
colleghi di ruolo, ma sono obbligati a snervanti attese prima di accedere al così detto
“tempo indeterminato”. Arriviamo alla fine dell’anno scolastico: molti insegnanti utilizzano l’estate per leggere,
scrivere, viaggiare; anche per
partecipare a corsi di aggiornamento residenziali, a volte
fuori provincia, o, addirittura, all’estero. C’è poi l’appuntamento con i corsi di recupero di fine agosto. Insomma, è
un mito da sfatare quello del
docente sotto l’ombrellone a
poltrire o a casa a dormire.
L’INTERVENTO
I PROFESSORI,
MA QUALI
DICIOTTO ORE...
di Carlo Andreatta
V
isto da fuori, l’universo scolastico sembra
un Paradiso Terrestre
sempre uguale. Capita, quindi, che l’opinione pubblica (o
buona parte di essa) consideri la professione dell’insegnante come una sinecura,
insomma, si esaurisca con le
fatidiche “18 ore”. No, non è
così. In base ai diversi accordi
contrattuali, non ultimo quello del 13 maggio 2013, questa
è la situazione in provincia di
Trento: 1) oltre alle 18 ore settimanali, deve essere effettuato un numero decisamente
cospicuo di ore per la preparazione delle lezioni e delle
esercitazioni, per la correzione degli elaborati, per il tempo dedicato ai rapporti individuali con le famiglie; 2) poi ci
sono le attività a carattere collegiale funzionali all’insegnamento: le riunioni del Collegio docenti, quelle di Dipartimento – fino a 40 ore); 3) la
programmazione e la verifica
di inizio e fine anno, nonché
l’informazione alle famiglie
sui risultati degli scrutini (trimestrali o quadrimestrali); 4)
la partecipazione ai Consigli
di classe (fino a 40 ore annue); 5) lo svolgimento degli
scrutini e degli esami, compresa la compilazione degli
atti relativi alla valutazione.
6) Vanno poi ricordate le attività di potenziamento formativo, le quali comportano un
impegno complessivo di 40
ore obbligatorie: almeno 15
per attività di formazione, aggiornamento e ricerca su tematiche individuate dal Colle-
attraverso un decreto
interministeriale attuativo, da
emanarsi entro il 21 dicembre
2013.
Inoltre, le stesse modalità
riguarderanno anche il
certificato di interruzione
della gravidanza, che dovrà
essere trasmesso dalla
struttura sanitaria all’Inps, in
via telematica.
In entrambe i casi sarà quindi
l’Inps a mettere a disposizione
del datore di lavoro la
documentazione sanitaria in
questione, con il medesimo
sistema in uso per i certificati
di malattia.
Nelle more, la consegna dei
certificati deve avvenire con le
vecchie regole: la lavoratrice
trasmette quindi all’Inps, oltre
che al datore di lavoro, i
11
certificati di gravidanza, di
parto e di interruzione della
gravidanza.
Oltre all’intervento del
decreto legge 69, già il Dl
179/2012 ha semplificato la
gestione operativa dei
certificati medici per l’assenza
del lavoratore a causa della
malattia del figlio, che dovrà
essere inviata per via
telematica all’Inps
direttamente dal medico del
Ssn che ha in cura il minore,
per poi essere inoltrata ai
datori di lavoro interessati.
Anche per la piena operatività
di questa disposizione si dovrà
comunque attendere
l’emanazione di un Dpcm.
a cura
del Consiglio provinciale
dei CDL di Trento
SEGUI DALLA PRIMA PAGINA
ITT “Marconi”, Rovereto
©RIPRODUZIONE RISERVATA
DEMOCRAZIA
PIÙ RICCA
SE SI PARTECIPA
necessario per prepararsi e riflettere. Visti in dettaglio, i dati
forniscono indicazioni di estremo interesse. In primo luogo,
hanno risposto persone con
un livello di istruzione superiore alla media: il 43% con diploma superiore, il 32% laureati, e
ben il 12% con master o dottorato di ricerca, il che lascia intendere una forte partecipazione da parte del mondo accademico, che ha spesso molte
idee ma pochi mezzi per esprimerle.
In secondo luogo, è significativa la differenza di genere: i
partecipanti sono stati per 2/3
maschi, il che rispecchia una
tendenza purtroppo generalizzata (e preoccupante) nell’uso
della rete. Inoltre, chi si è preso il tempo e la briga di partecipare è per gran parte (oltre il
60%) lavoratore dipendente
(pubblico o privato), pensionato, o studente, mentre meno
del 10% sono liberi professionisti. E’ solo una questione di
tempo disponibile o anche un
indicatore di (s)fiducia da parte delle diverse categorie professionali?
Nel merito emergono due
indicazioni principali, oltre a
molte altre più sfumate. Primo, chi ha partecipato vuole
quasi plebiscitariamente il superamento dell’attuale sistema bicamerale (81%), dividendosi poi equamente tra chi vorrebbe tenere una sola camera
(41%) e chi preferirebbe una
camera di rappresentanza territoriale che includa le regioni
nel processo legislativo ma
che non voti la fiducia al Governo (40%). Secondo, oltre
l’88% ritiene che vada cambia-
ta l’organizzazione territoriale
dello Stato. La sorpresa è che
solo il 15% di questi vorrebbe
uno Stato centralizzato, con la
soppressione delle Regioni,
mentre il restante 85% le vuole
mantenere, proponendo modifiche soprattutto al riparto
di competenze tra queste e lo
Stato. Ancora più interessante
è che solo il 17% di questi pensa che sarebbe opportuno trasferire allo Stato alcune competenze regionali come sanità,
energia, trasporti, rapporti internazionali (una convinzione
che invece purtroppo pervade
una gran parte della classe
politica…), mentre tutti gli altri sono per una razionalizzazione delle competenze, un migliore coordinamento o anche
semplicemente
per un aumento
delle competenze regionali. Su
questo aspetto
purtroppo non è
disponibile il dato disaggregato
per aree geografiche: sarebbe utile sapere come
questa preferenza è distribuita tra nord e sud,
ma certo visti i numeri se ne
deduce che anche molti meridionali sembrano credere nelle regioni.
Altrettanto non vale invece
per le Province, che andrebbero abolite per il 72% e accorpate per il 16%. Solo l’8% è per
mantenere quelle attuali.
Insomma, la vulgata secondo cui “la gente” vuole uno Stato più accentrato risulta smentita. Molti sembrano infatti capire che l’inefficienza e gli
sprechi del sistema istituzionale non si combattono centralizzando i poteri, ma organizzandoli meglio, e che anzi una lo-
ro eccessiva concentrazione
non aiuta la democrazia.
Soprattutto, però, fa riflettere (e ben sperare) il successo
dell’iniziativa nonostante la
scarsa attenzione dedicatale
dai media e nel discorso politico.
Non è difficile cogliere il potenziale quasi rivoluzionario
di questo esperimento, che
non è un sondaggio, ma qualcosa di molto più interessante
e significativo perché inserito
in un percorso di assunzione
di decisioni delicate come le riforme istituzionali. C’è nella
società una forte domanda di
partecipazione intelligente e
informata, c’è competenza, ci
sono idee e c’è
anche (nonostante tutto) spirito costruttivo e
propositivo. Tutto questo va canalizzato con gli
strumenti giusti,
che sono evidentemente più sofisticati dei social
network. Ma è indispensabile anche che i mezzi
di comunicazione e la politica se
ne accorgano, diano spazio a
questo tipo di partecipazione
e ne valorizzino il potenziale.
Questo dovrà essere solo il primo passo, la “fine dell’inizio”
dell’era sperimentale e l’apertura di un nuovo modello di
democrazia partecipativa che
dovrà diventare la regola e non
l’eccezione.
Chiudere la porta in faccia a
questi 203.000 cittadini attivi
rischierebbe di ributtare loro e
tutti gli altri potenziali interessati nella frustrazione e nella
sterile protesta, dentro o fuori
la rete.
Francesco Palermo
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Trento
MERCOLEDÌ 20 NOVEMBRE 2013 TRENTINO
17
L’ALLARME SICUREZZA
1
Altri cinque furti, in azione più bande
In un bar di Calceranica ladri incappucciati sorpresi dalla titolare. Colpi con il trapano: sospettate organizzazioni dell’Est
di Luca Marognoli
◗ TRENTO
In città e in collina, nel capoluogo ma anche negli altri centri
della provincia. I ladri che da
quindici giorni a questa parte
stanno prendendo di mira il
Trentino colpiscono in maniera
tutt’altro che selettiva, anzi decisamente “democratica”. Una
scia di furti che ieri si è arricchita
di nuovi episodi: uno in città, un
altro a Gazzadina, un terzo a Civezzano, dove i topi di appartamento sono penetrati da una finestra dopo averla smontata
con un grosso cacciavite. Analoga effrazione a Brenta di Caldonazzo, nella casa di un farmacista, “violata” alle 3 del mattino e
dalla quale sono stati portati via
gioielli e contanti per 6 mila euro. Interessato dal raid anche un
locale, il bar Centrale di Calceranica, gestito da Franco e Concetta Gremes: «Mia sorella apriva alle 5 e mezza e ha trovato dentro
dei ragazzi incappucciati», racconta il primo. «Uno ha risposto
con un accento dell’Est: “Non
abbiamo preso niente”. Sono entrati e usciti dalla stessa finestra.
Era segnata vicino ai ganci ma
non rotta: hanno dei sistemi incredibili».
Nelle scorse settimane i ladri
hanno battuto soprattutto la collina est di Trento, in particolare
Povo e frazioni, dove sono stati
messi a segno una quindicina di
colpi. «Pensiamo che possa trattarsi di una banda che viene da
fuori regione», afferma il questore Giorgio Iacobone. «Su questi
episodi è in corso un’attività investigativa della Mobile e di prevenzione da parte delle Volanti,
con un'intensificazione dei servizi. Abbiamo qualche indizio:
speriamo di stroncare il fenomeno». Rimane valido l'invito ai cittadini a «segnalare qualsiasi movimento e rumore sospetto, telefonando immediatamente alle
forze dell’ordine e ricorrendo alle precauzioni che normalmente si utilizzano». Sconsigliate le
reazioni per evitare il contatto
con i ladri: «Ogni volta che sono
stati scoperti si sono dati alla fuga», precisa il questore. «Ma se le
vittime avvisano noi invece che
rincorrerli, si guadagna qualche
minuto che può risultare decisivo per la cattura». Gli episodi più
recenti invece - in via Marighetto, a Mattarello in via della Rozola, in via Gocciadoro e via Anzo-
LA MAPPA DEI FURTI
Povo e Villazzano, una quindicina di furti sia di giorno che di notte
via dei Rivi (3) - Oltrecastello (3) - Salè, villaggio Marzola (3) - Sprè - Borino - Gabbiolo - via della Resistenza - via della Val
POVO
via Marighetto:
due furti in pieno giorno
Mattarello (via della Rozola):
sabato 16 novembre, rubati
denaro ed effetti personali
Trento (via Gocciadoro e via
Anzoletti): sabato 16 novembre,
rubati denaro ed effetti personali
Nave San Rocco: furto di 6 mila
euro tra gioielli e contanti
Gardolo: rubati contanti e
gioielli, furto pomeridiano
Montevaccino-Martignano:
rubati contanti e un Rolex
letti, a Zambana e Nave San Rocco - «non sono avvenuti di notte», continua Iacobone. Che
esorta tutti all’attenzione: «Se
trent'anni fa ancora si poteva fare, oggi lasciare la chiave nella
toppa o non fare tutti i giri è da
sprovveduti. Anche ai vicini sug-
geriamo di stare all’erta: meglio
un po’ di invadenza e una minore riservatezza se si riesce a garantire più sicurezza per tutti».
Stando alle forze dell’ordine il
modo di agire e l’orario dei furti
sono riconducibili a diversi artefici. In collina agirebbe quella
che è stata battezzata come
“banda del trapano”, che in realtà sarebbero più di una, composte da individui dell’Est e provenienti dal Veneto attraverso la
Valsugana. I furti pomeridiani
sarebbero invece opera soprattutto di “zingarelle” (gli uomini
non vengono impiegati), che
non usano il trapano ma cacciaviti e altri utensili per piccole effrazioni di porte e finestre, talvolta lasciate aperte.
A Povo l’ampiezza del fenomeno ha spinto i residenti a collaborare: «Sono tutti molto pre-
occupati - dice la presidente della Circoscrizione Chiara Maule e so di mamme che si tengono
d'occhio le case a vicenda, quando le altre sono assenti. C’è anche chi esce ma lascia luce e radio accese».
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2
Turismo estivo, sono aumentati gli «arrivi»
Leggero calo per le presenze. Fra gli stranieri «vincono» i tedeschi. I mesi migliori agosto e settembre
◗ TRENTO
Sono aumentati gli arrivi dei turisti per l’estate trentina
Una crescita negli arrivi e una
sostanziale tenuta nel numero delle presenze. In particolare la stagione estiva 2013 del
Trentino ha fatto registrare
un più 1.2% per gli arrivi e un
meno 0.3 per le presenze. Lo
dicono i dati relativi agli arrivi
e alle presenze turistiche della
stagione estiva 2013, raccolti
dal Servizio Statistica della
Provincia di Trento sulla base
delle informazioni trasmesse
on-line dalle strutture ricettive e controllate dagli operatori degli enti di promozione tu-
ristica. Questi dati consentono valutazioni sull’andamento della stagione turistica, sia
nel settore alberghiero, che
nel complesso delle strutture
ricettive provinciali. L’analisi
per provenienza evidenzia un
aumento delle presenze della
componente straniera rispetto al dato della scorsa estate
(+3,4%), mentre la componente italiana subisce una
flessione del 2,3%. In particolare gli arrivi e le presenze da
Lombardia, Veneto ed Emilia
Romagna, che rappresentano
circa il 58% del movimento turistico degli italiani che sce-
glie come meta di vacanza il
Trentino, risultano in flessione rispetto all’estate 2012. La
principale regione di provenienza rimane comunque la
Lombardia con oltre un milione di presenze. Per quanto
concerne la componente straniera, che pesa per circa il
30% del totale delle presenze,
l’analisi delle variazioni delle
principali provenienze mostra un aumento dei turisti tedeschi (che rappresentano il
50% delle presenze straniere)
e inglesi. Incrementi positivi
si riscontrano anche per i turisti belgi e svizzeri. Si rilevano
invece segni negativi per i
mercati olandese e austriaco
che registrano nelle presenze
delle flessioni superiori al 5%.
Buoni i risultati per Francia,
Stati Uniti, Federazione Russa, Polonia e Spagna; segni
contrapposti nelle variazioni
percentuali di arrivi e presenze si registrano invece per Danimarca e Svezia. Negative risultano le provenienze da Irlanda e Repubblica Ceca. Nel
complesso, il saldo del movimento degli stranieri nella stagione estiva è ampiamente
positivo e totalizza il +3,5%
negli arrivi e il +4,6% nelle presenze.
Nel settore alberghiero i risultati migliori sono arrivati
dai mesi di agosto e settembre, che hanno visto crescere,
rispetto all’estate 2012, sia gli
arrivi che le presenze.
Trento
MERCOLEDÌ 20 NOVEMBRE 2013 TRENTINO
Fraccaro: il premier
a Olbia solo per
farsi scattare foto
19
competenze e oneri finanziari
1
Legge stabilità, si tratta
ma l’emendamento slitta
◗ TRENTO
scorsa legislatura detenuta dal
Pd, che la lascerebbe così
all’Upt) ma anche quella provinciale, con buona pace del
Patt: due segretari questori insomma in cambio della poltrona di assessore. Che a quel
punto potrebbe finire a Mattia
Civico o a Luca Zeni, a seconda che si tratti delle competen-
«Letta va a Olbia giusto il tempo
di farsi scattare due foto, infatti
alle 21 già torna per dire al Pd di
salvare il ministro Cancellieri.
Non ho parole, tranne forza
Sardegna». Così ieri su Twitter il
duro intervento del deputato
trentino del Movimento 5 Stelle
Riccardo Fraccaro (nella foto),
che in una nota interviene anche
sulla trattativa tra la Provincia
e il governo sulla legge di
stabilità: «Il Governo dei poteri
forti e dell’asservimento alla
finanza sta facendo cassa a
discapito delle autonomie locali,
con la complicità dei
parlamentari delle larghe intese
eletti in Trentino Alto Adige. Il
motto è prima i soldi, e poi le
regole. Se i vari Ottobre, Dellai,
Fravezzi e Tonini fossero
consiglieri provinciali
vedrebbero il loro stipendio
dimezzato. Se Rossi vuole
evitare il tracollo, non gli resta
che prendere esempio dal M5s e
schierarsi contro la politica
vessatoria del Governo».
ze sulla previdenza integrativa
(che il Pd vorrebbe, con Civico
in pole position) oppure quelle sugli enti locali, con Zeni
che sarebbe il favorito. ma è
una partita che verrà risolta solo a gennaio, quando la Svp
avrà composto la propria maggioranza provinciale.
©RIPRODUZIONERISERVATA
Forse non sarà necessaria una
missione romana in extremis
del presidente Ugo Rossi, domani, per venire a capo della
trattativa fra Provincia e governo sulla legge di stabilità. Il
pressing delle ultime ore dei
parlamentari trentini (ma anche di Piazza Dante) sull’esecutivo sembra aver ottenuto il risultato di un’accettazione, da
parte di Palazzo Chigi, dell’impostazione provinciale: deleghe di competenze amministrative (il pacchetto finanze, tributi e Agenzia delle entrate e quello della giustizia penale, civile e
minorile) in grado di assorbire
il pesante onere finanziario
chiesto da Roma alle autonomie. Manca però ancora la riscrittura definitiva dell’emendamento da parte del governo
che recepisca appieno tale impostazione. E se il senso politico dell’accordo sembra in qualche modo raggiunto, su tutto
pende però ancora la spada di
Damocle della Ragioneria generale della Stato e dello stesso Ministero delle finanze: sono gli
aspetti tecnici (cioè prettamente finanziari) a essere ora in fase
di definizione. E probabilmente neppure oggi il testo sarà depositato da parte del governo
L’incontro della scorsa settimana a Roma tra Rossi e il ministro Delrio
nella Commissione bilancio del
Senato, dove Vittorio Fravezzi
dell’Upt sta seguendo la complessa partita. Che ieri, più in
generale, ha fatto registrare diverse novità. Intanto, lo slittamento alla prossima settimana
dell’esame in aula, il cui via inizialmente era prevosto per venerdì. Poi, l’accordo raggiunto
sullo “sfoltimento” degli emendamenti, già passati da 3 mila a
circa la metà, ma che ora si intende ridurre ulteriormente a
non più di 350, magari anche
solo 200. Emendamenti che verrebbero poi ripresentati dagli
stessi relatori di maggioranza
(D’Alì del Nuovo centrodestra e
Santini del Pd) per “blindare” il
testo su cui il governo sembra
anche intenzionato a porre la
questione di fiducia. Rossi ieri
sera ha aggiornato la maggioranza circa l’avanzare della trattativa, confermando i continui
contatti tra Provincia e governo
ma dicendosi ancora in attesa
del testo definitivo dell’emendamento. Sulle cui bozze ancora si susseguono le trattative.
Tutto insomma potrebbe slittare a domani.
©RIPRODUZIONERISERVATA
»
«Squadra unica di tutte le minoranze»
L’OPPOSIZIONE L’INTERVISTA
Grisenti: proposta condivisa per Mosna vicepresidente del Consiglio e Degasperi e un leghista nell’ufficio di presidenza
di Paolo Piffer
◗ TRENTO
Il chiodo fisso di Silvano Grisenti, neo consigliere provinciale dall’alto dei suoi 7.605 voti e prossimo capogruppo di
Progetto Trentino, è il ruolo
dell’organo legislativo che nella sua nuova veste si riunisce
per la prima volta venerdì. «Il
Consiglio provinciale - attacca
- è il luogo centrale di espressione della democrazia di questa terra. Lavorerò perché lo
sia veramente facendomi carico dei problemi della nostra
comunità. Come stabilito dallo Statuto d’Autonomia».
Il che sta a dire, per sillogismo, che finora non lo è stato?
Lo dico io, chiaramente, che
per anni sono stato dall’altra
parte, nell’esecutivo: con la
presidenza Dellai il Consiglio
provinciale
è
rimasto
“schiacciato” sulla giunta, e in
particolar modo sul suo presidente. Il massimo di tutto ciò è
stato raggiunto nell’ultima legislatura. Pur riconoscendo ai
due presiedenti, prima Kessler
e poi Dorigatti, uno sforzo
enorme affinché il Consiglio
potesse avere la propria autonomia.
Gli eletti delle Civiche, che
hanno candidato Mosna alla
presidenza, e di cui Progetto
Trentino fa parte, sono 7. Siete la maggioranza delle minoranze. Come vi comporterete
venerdì quando la maggioranza proporrà la conferma
Silvano Grisenti: sarà il capogruppo di Progetto Trentino in Consiglio provinciale (foto Panato)
di Dorigatti alla presidenza?
E voi cosa chiederete?
Sulla presidenza Dorigatti
nulla da eccepire, non stiamo
a sindacare, indipendentemente dai nomi. Spetta a loro,
non a noi. Per quanto riguarda
le minoranze proporremo Mosna alla vicepresidenza. Per
l’ufficio di presidenza, invece,
i nostri nomi sono quelli di Filippo Degasperi del Movimento 5 Stelle e di un leghista, Fugatti o Civettini. Ma non è solo
questione di nomi.
E cioè?
Ci siamo assunti la responsabilità di parlare con tutti i
consiglieri di minoranza. E devo dar atto che tutti, e dico tutti, hanno manifestato la volontà estrema di fare squadra, pur
nelle differenze, che ci sono. E
nel rispetto dell’autonomia
dei vari gruppi. Quindi, in Consiglio ci presenteremo con una
proposta unica, decisa all’unanimità, con un atteggiamento
comune. Anche in vista della
formazione delle commissio-
ni.
Quali i temi sui quali, come
Civiche, insisterete maggiormente?
Insisto, il ruolo del Consiglio. Faremo di tutto perché
l’organo legislativo possa essere autorevole. È questo ciò che
chiederemo, con forza, al presidente designato. Detto questo ci impegneremo al massimo sui temi della semplificazione amministrativa. Abbiamo raggiunto il massimo della
complessità. Così non è più
possibile andare avanti. E poi
la riforma istituzionale, uno
dei nostri pallini. L’esperienza
delle Comunità di valle è fallita. Vedo con piacere che anche il presidente Rossi ha colto
il nodo politico con la nomina
di un assessore esterno che si
occuperà anche di questo. Faremo le nostre proposte.
Quali, sulle Comunità di
valle?
Detto che siamo contrari alle Comunità di valle, centrale
deve essere il ruolo dei Comuni. E le competenze ora in capo alle Comunità, insieme ad
altre trasferite dalla Provincia,
possono essere gestite senza
alcun problema dalle associazioni dei Comuni. È ora di
smetterla con tutte queste sovrastrutture ed enti. Non ne
abbiamo bisogno.
Urbanistica e riforma istituzionale sono settori squisitamente politici e di estrema
rilevanza. Il presidente Rossi
li ha affidati ad un esterno,
Carlo Daldoss. Non certo un
tecnico, vista la sua lunga
“carriera” politico-amministrativa. Quale il suo giudizio?
Il mio è un giudizio positivo.
Dopodiché, ci possono essere
varie letture su questa scelta.
La mia è che Rossi ha voluto
espressamente riservarsi queste competenze delegandole a
una persona fidata. Quindi, facendo capire fin d’ora che
quelli saranno i temi sui quali
intende lavorare.
©RIPRODUZIONERISERVATA
Panizza rinnova
il proprio sito
e invia newsletter
Nuovamente on line il sito
www.francopanizza.it,
completamente rinnovato
nella grafica e nei contenuti.
Lo rende noto lo stesso
senatore del Patt (nella foto):
«Mi sono anche dotato di una
pagina facebook e di una
newsletter, per riceverla è
sufficiente inviare una mail a
[email protected]
scrivendo nell'oggetto
“newsletter”: tutti strumenti
fondamentali per dialogare e
confrontarmi coi cittadini».
Sempre sul sito, con un box
nella home, spazio a “Open
Parlamento”, un portale che
riporta tutti i numeri
dell’attività di un
parlamentare: presenze,
votazioni, numero di votazioni
in dissenso rispetto al gruppo.
20
Trento
TRENTINO MERCOLEDÌ 20 NOVEMBRE 2013
Sardegna, mano tesa dal Trentino
Protezione civile pronta a partire. Cristina Collu del Mart: «La mia gente soffre ma ha già voglia di ricostruire»
di Luca Marognoli
◗ TRENTO
Il Trentino tende la mano alla
Sardegna colpita dal cataclisma
che ha seminato vittime e distruzione. Tutto è pronto: in caso di richiesta da parte della
Protezione civile nazionale, la
Provincia è in grado di far partire la colonna mobile nel giro di
due o tre ore. A Roma è stato
fornito un elenco di mezzi e materiali che potranno servire per
fronteggiare l'emergenza. Lo
conferma Roberto Bertoldi, capo della Protezione civile trentina: «Sono stati preallertati i distretti di turno (Cles, Mezzolombardo, Fondo e Malè, ndr)
e, se chiamati, possiamo partire
con una cinquantina di persone, mezzi per lo sgombero del
fango (una decina), idrovore e
insacchettatrici. Finora l’intervento non è stato richiesto anche perché la Sardegna ha buone risorse proprie: ho parlato
con Cicalò, il capo della loro
Protezione civile, che ha fatto
confluire le prime colonne dalle varie zone della regione».
Cristina Collu, direttore del
Mart, è vicina alla sua gente: «A
Nuoro la situazione non è così
difficile mentre è drammatica
nella Baronia e nell'Ogliastra.
Ho chiamato a casa di Maria
Lai, artista straordinaria morta
a 93 anni a Cardedu dove aveva
creato un piccolo museo, e sua
nipote mi ha detto che la bufera
è passata senza grossi danni alle persone, ma c'è tanto da lavorare sul territorio. A Olbia le
conseguenze sono state terribili, anche perché il risultato di
tre giorni di pioggia ininterrotta. Ho avvertito un certo choc,
più che di disperazione. Le persone mi confortavano: metteremo tutto a posto... C’è il desiderio forte e sorprendente di gettarsi subito alle spalle questo disastro». Le scene descritte sono
di devastazione: «Ci sono stati
troppi morti e questo ci spaventa. Non voglio immaginare poi i
danni alle campagne e alle comunicazioni, essendo crollati i
ponti. É un evento davvero inaspettato: in Sardegna ci sono zo-
L’acqua ha seminato distruzione e vittime in Sardegna. Il Trentino è pronto a fare la sua parte per aiutare la popolazione
la testimonianza di CHI FREQUENTA L’ISOLA
Telefonate di solidarietà e case per le vacanze offerte a chi è rimasto senza tetto
La direttrice del Mart Cristina Collu,
cagliaritana, ha vissuto per 14 anni
a Nuoro. Ieri ha fatto un lungo giro
di chiamate: «Piccoli gesti di
solidarietà come una telefonata
sono importanti, soprattutto per
chi è solo. Ma nella Barbagia e nella
Baronia ieri mattina non c’erano
ancora i collegamenti».
Ilaria Dalle Nogare gestisce l’Hotel
Resort & Spa Baia Caddinas a
Golfo Aranci, 100 fra stanze e
appartamenti, oltre 70
dipendenti. «Lì non ci sono stati i
tragici eventi di Olbia. Ci vado dal
1991 e non ho mai visto nulla di
simile. Saremo vicini a chi è stato
colpito tra i nostri collaboratori».
Pierluigi Angeli, ex presidente
della Provincia, ha casa a San
Teodoro, a sud di Olbia: «Il sindaco,
un medico che conosco molto bene,
ha dato la disponibilità del paese a
procurare eventuali alloggi a
persone in difficoltà. Io ho offerto
anche il mio, se vi sarà la necessità,
per alcuni mesi».
Franco Lunelli, delle Cantine
Ferrari, d’estate frequenta la
località turistica di Punta Aldia,
sopra San Teodoro: «Nessuno
penso si aspettasse un disastro
simile e adesso assisteremo alle
polemiche sulla prevenzione.
Siamo lì da 25 anni e abbiamo visto
cantieri di 3 mesi durare 3 anni».
ne esposte, come il Sarrabus,
sotto l'Ogliastra, e Muravera,
come pure il Sulcis, ma più per i
torrenti molto impetuosi che
possono creare piene. Nel Cam-
pidano erano frequenti anche
nella mia infanzia. Questa volta
è stato diverso: mi hanno parlato di piogge intense e violente,
che in così poco tempo non per-
mettono la decongestione. Le
macchine portate via danno la
portata di quanto accaduto».
Il pensiero va a chi è lì a lottare. E alle persone isolate: «I più
fragili sono bimbi e anziani, rimasti soli a casa. Nelle campagne della Barbagia e della Baronia, ancora stamattina non
c'erano i collegamenti telefoni-
«Voglio solo la mia normalità»
Valeria Giacomoni dopo la prigione a Madrid, è tornata al suo lavoro in piscina
◗ TRENTO
Spera di poter tornare a casa,
a Trento per Natale, e ha già
ricominciato a lavorare. Valeria Giacomoni è stata scarcerata domenica scorso ma per
ora di lasciare la Spagna non
se ne parla. Il giudice ha infatti deciso che la trentina
debba presentarsi ogni settimana in tribunale, le è stato
ordinato di non lasciare il Paese e le è stato pure ritirato il
passaporto. Ma per Giacomoni ora l’impegno è quello
di tornare alla normalità, alla
quotidianità della sua vita. E
quindi ha già ripreso a lavorare a Barcellona dove è occupata nella piscia olimpica
nel settore dei servizi alla persona. E poi c’è il suo impegno come ricercatrice accademica. Ad un amico, compagno di studi durante il periodo dell’università a Trento - ha detto che i cinque
giorni trascorsi in carcere sono stati duri, ma anche che è
Valeria Giacomoni è stata rilasciata dopo 5 giorni di carcere
stata trattate bene, in maniera rispettosa. Ora, appunto,
spera solo di poter recuperare la normalità della sua vita
fatta di lavoro e di studio. E
spera di poter venire in Trentino per trascorrere il Natale
con la madre e la sorella. Ma
su questo punto bisognerà
aspettare la decisione del giu-
dice.
Per il giudice della Audencia nacional spagnola Eloy
Velasco la donna faceva parte del gruppo anarchico con
finalità terroristiche Fai-Fri.
La posizione della trentina
sarebbe «secondaria», sarebbe una semplice collaboratrice del gruppo. Avrebbe pro-
curato un rifugio sicuro alla
copia di cileni, i due che sono accusati di essere gli autori materiali della bomba.
L'ordigno fatto esplodere all'
inizio di ottobre nella cattedrale di Saragozza aveva distrutto parte dei banchi in legno della navata principale.
Il giorno dopo l'esplosione
un gruppo anarchico spagnolo poco noto, chiamato
«Mateo Morral Commando», aveva rivendicato la responsabilità per l'ordigno,
spiegando che la ragione erano i presunti legami della
chiesa con il passato fascista
spagnolo. Lo scorso febbraio
il gruppo aveva rivendicato
la responsabilità per un altro
piccolo ordigno nella cattedrale Almudena di Madrid,
che era stato disinnescato
dalla polizia. Il blitz della polizia spagnola era scattato
mercoledì scorso all’alba e
cinque sono state le persone
arrestate. Di questi sono ancora in cella solo i due cileni.
ci. Sentivo Gabrielli che parlava
di piccoli gesti di solidarietà come la telefonata: non poterla ricevere ti fa sentire distante migliaia di chilometri. Ho sentito
della grande ospitalità nelle case di Olbia, che è in ginocchio. Il
Trentino avrebbe fatto lo stesso: in Emilia mi hanno raccontato che da qui sono partiti anche da soli, senza indugio». Il direttore ha chiamato anche il
suo ex museo, il Man di Nuoro,
«dove è tutto in ordine», sorride.
É in contatto con Golfo Aranci, dove gestisce l’Hotel Resort
& Spa Baia Caddinas, Ilaria Dalle Nogare, dell’omonimo gruppo immobiliare: «Abbiamo
chiuso il 3 novembre, ma la
struttura è presidiata. La zona
non è stata coinvolta dagli eventi tragici che hanno colpito Olbia: siamo presenti dal ’91 e
non ricordo nulla del genere»,
afferma. «Abbiamo vissuto la situazione con vigilanza e apprensione: sono cose che toccano anche i nostri collaboratori e
saremo vicino a chi è stato colpito».
L’ex presidente della Provincia Pierluigi Angeli ha casa a
San Teodoro: «Ho parlato con il
guardiano del complesso, un
giovane che è coinvolto nella vita socioeconomica e anche solidaristica del paese, e mi ha detto che il sindaco ha dato la disponibilità a procurare eventuali alloggi a persone in difficoltà.
Io ho offerto anche il mio, se vi
sarà bisogno, per alcuni mesi. É
l'interno che è stato colpito, soprattutto nella zona di Olbia e
in direzione di Orgosolo e Nuoro. Che io sappia non è mai successa una cosa del genere».
Ha un appartamento a Punta
Aldia, sopra San Teodoro, anche Franco Lunelli, delle Cantine Ferrari: «Ho telefonato: né lì
né a Porto San Paolo è successo
niente», dice. «Nessuno penso
se lo aspettasse: adesso ci saranno tutte le polemiche sulla prevenzione: siamo lì da 25 anni
ma abbiamo visto lavori durare
3 mesi invece che 3 anni. Penso
al ponte di Olbia e alla superstrada per Nuoro».
1
Ict, riconoscimento
al modello trentino
◗ TRENTO
Un approccio di lavoro sul territorio, quello di Informatica
Trentina e di Trentino
Network, per l'evoluzione di
servizi infrastrutturali e applicativi degno di essere preso ad
esempio a livello italiano.
Il messaggio è arrivato ieri
da Roma, durante un convegno di presentazione della Ricerca sulla Pubblica Amministrazione, organizzato dall'Osservatorio Cloud & Ict as a Service in collaborazione col Politecnico di Milano, che ha visto
le due “in-house” trentine premiate per il lavoro sinergico
messo in campo.
Il riconoscimento consegnato a Trentino Network e a
Informatica Trentina dai due
responsabili scientifici dell'Osservatorio Cloud & ICT as a
Service, Mariano Corso e Stefano Mainetti, ha premiato
l'approccio adottato in tema
di Data Center Unico e di
Cloud Computing.«Questo ri-
La sede di Informatica Trentina
conoscimento - hanno riportato Paolo Bertolini di Trentino Network e Luca Rigoni di
Informatica Trentina, che erano presenti al Convegno nella
Capitale - ci fa comprendere
che stiamo lavorando nella
giusta direzione per portare risultati concreti al nostro territorio».
Trento
MERCOLEDÌ 20 NOVEMBRE 2013 TRENTINO
21
il caso della settimanA » STAGIONE BIANCA AL VIA
Sci, i consigli del «re» delle escursioni
Scialpinismo, freeride, snowboard e in pista: Franco Gionco ne ha per tutti, dai principianti ai provetti
La neve è arrivata e altra ne
arriverà. È dunque tempo di rimettere sci o ciaspole ai piedi e
godersi la montagna in versione invernale. E chi meglio di un
guru del settore come Franco
Gionco può dare qualche dritta? Lui che ha scritto delle guide, che testa le attrezzature più
innovative e che collabora con
riviste specializzate di mezzo
mondo. Ecco quindi i consigli
firmati Gionco.
di Franco Gionco
◗ TRENTO
Scialpinismo. Principianti o
provetti le gioie sono per tutti,
l’importante è non superare
mai le proprie conoscenze e capacità. Porta sempre con te il
materiale di autosoccorso, ovvero Arva, pala e sonda. Esercitati con regolarità al loro utilizzo. Equipaggiati adeguatamente ed informati sempre accuratamente sulle condizioni
dell’itinerario prescelto e sulle
previsioni metereologiche. Informati sulle condizioni del
manto nevoso attraverso i
“bollettini valanghe”, reperibili
su internet. Scegli sempre mete
adeguate alle tue conoscenze
ed alle tue capacità, nel dubbio
affidati ad una guida alpina.
Parti sempre presto al mattino
e torna sempre indietro in caso
di avverse condizioni meteo o
difficoltà superiori alle tue capacità Ricordati che nella stragrande maggioranza dei casi
sono gli stessi sciatori sepolti a
provocare il distacco della valanga che gli ha travolti. Risalire le piste da sci con le pelli di
foca è vietato! Ed ogni responsabilità in caso di collisione ricade sullo sciatore alpinista.
Freeride. Attenzione! Il distacco di una valanga oltre ad
essere pericolosissimo per se
stessi e per gli altri è punito anche con la reclusione. Al di fuori delle piste battute lo sci cessa
di essere uno gioco. Verificate
sempre al sciabilità del percorso scelto; anche i canaloni più
invitanti possono interrompersi con salti di roccia e difficoltà
insuperabili. Utilizza il casco e
porta sempre con te l’equipaggiamento di autosoccorso: arva, pala e sonda. Non avventurarti mai da solo al di fori delle
piste battute e scegli bene i tuoi
compagni di avventura. Comportati in modo da non mettere in pericolo gli altri e vigila
sempre sui tuoi compagni non
perdendoli mai di vista. Non affrontate discese al di fuori delle
tue capacità tecniche e delle
tue conoscenze della montagna d’inverno. Le valanghe sono sempre in agguato, non affrontare pendii ripidi. Dopo recenti nevicate prediligi e terreni boschivi. Scia a vista con il
tuo compagno, non dividerti
mai dal gruppo ma mantieni
sempre una distanza ottimale
di sicurezza.
Snowpark. All’interno degli
snowpark comportatevi con
buonsenso, non sostate sugli
atterraggi ed in prossimità delle strutture, non accedetevi se
non per utilizzarne le strutture!
Leggi e rispetta il regolamento
affisso all’entra di ogni
sonwpark, per la tua sicurezza
e quella degli altri utenti. Un
park più sicuro è anche più divertente. Utilizza sempre il casco ( è obbligatorio) e indossa
protezioni come il paraschiena. Non risalire a piedi all’inter-
Che sia scialpinismo, freeride, sci su pista o la camminata con le ciaspole, è bene seguire delle regole e dei saggi consigli durante l’uscita
il personaggio
Un «profeta
del tempo libero»
Si autodefinisce «profeta del
tempo libero, scialpinismo,
viaggi, avventura in tutti i
continenti ed in tutte le stagioni».
Ha al suo attivo collaborazioni
con varie riviste specializzate e
reportage di sci e avventura da
tutto il mondo: U.S.A., Canada,
Sud America, Nuova Zelanda,
Africa, Giappone, Australia ed
Asia sono il suo quotidiano.
Questo è Franco Gionco, amante
della montagna, fotografo e
reporter, che vive “al centro del
suo mondo” tra le nevi di Fai della
Paganella e Roverè della Luna in
Trentino dove ha realizzato con
la sua famiglia la “Gionco
Communication”. Famosissime e
diffusissime tra gli amanti dello
scialpinismo le sue guide
escursionistiche.
Franco Gionco, il «guru» degli sport invernali nel suo ambiente naturale: la montagna innevata
no del park, cerca di utilizzare
le strutture in maniera continua non sostando tra una struttura e l’altra. Ispeziona le strutture del park prima di ogni utilizzo, controlla personalmente
il grado di difficoltà di ogni box,
rail o kicker. Non affrontate le
strutture difficili nel caso tu
non abbia sufficiente abilità ed
esperienza per farlo in sicurezza. Vigila sugli altri utenti del
park, in caso di caduta segnala
la chiusura del salto. Comportarti in modo da non mettere in
pericolo e provocare danni ad
altre persone. Evita di sostare
sui salti ed in special modo sugli atterraggi. In caso di caduta
sgombera la zona il più veloce-
mente possibile.
Sci su pista. Prudenza e disciplina sono alla base di una
felice giornata sulla neve. Leggi
e rispetta il decalogo per la sicurezza sulle piste da sci elaborato dalla Fisi. Usa sempre il casco, ti può salvare la vita. Assicurati con una polizza di responsabilità civile, per tutta la
©RIPRODUZIONE RISERVATA
l’evento
sul web
1
Un’app per tutte le escursioni
L’ha messa a punto un cartografo ed è «Trentino Outdoors»
◗ TRENTO
Un’app per le escursioni
stagione o anche solo per una
giornata di sci. Adatta la tua velocità e la tua sciata in base alle
condizioni delle piste, della visibilità e della densità del traffico. Chi ti precede ha la precedenza! Il sorpasso può essere
effettuato in ogni direzione ma
sempre ad una ragionevole distanza di sicurezza. In presen-
za di incroci la precedenza è di
chi viene da destra. Non sostare in mezzo alla pista, come su
incroci o dietro a cambi di pendenza. Se devi fermarvi fatelo
sempre a bordo pista o in luoghi ben visibili da chi viene da
monte.
Racchette da neve. Basta
metterle, camminare ed il divertimento è assicurato. Un’inverno per tutti, ma non oltre il
limite
della
vegetazione.
L‘attrezzatura per gli itinerari
in quota deve essere, come
l’esperienza, quella dello sciatore alpinista! Pala , arva, sonda
e ramponi sono indispensabili.
Non sempre un facile itinerario
estivo è tale in pieno inverno,
informati adeguatamente sulla
gita che vuoi intraprendere.
Calcola bene i tempi di percorrenza, prevedendo anche il ritorno.
Non intraprendere mai una
gita da solo, esci sempre in
compagnia senza mai dividerti
dal gruppo calcolando forza e
capacità del meno allenato. Valuta prudentemente la pendenza del percorso e l’esposizione
solare soprattutto in primavera
con nevi gelate al mattino dove
le racchette da neve tendono a
scivolare e nevi pesanti ed instabili nel pomeriggio dove è facile sprofondare. Le valanghe
sono sempre in agguato, non
affrontare pendii ripidi.
Un’app dedicata alle escursioni in Trentino. A metterla a
punto Marco Barbieri cartografo professionista ed appassionato di montagna.
«Recentemente - spiega ho realizzato e pubblicato sul
mio portale una mappa escursionistica web del Trentino.
Per realizzare la mappa ho utilizzato open-data della Provincia di Trento, della Società
degli Alpinisti Tridentini e del
progetto OpenStreetMap . La
mappa è anche attualmente
pubblicata sul sito web della
Sat: un implicito riconoscimento della qualità del lavo-
ro. Sulla base della mappa del
Trentino, ho quindi realizzato
un’app per dispositivi iOS,
“Trentino Outdoors”, dedicata agli escursionisti ed amanti
della montagna trentina.
L’app è gratuita nella versione
base. Invece pagando 3,59 euro, l’utente è abilitato ad eseguire il download sul proprio
dispositivo dell’intera mappa
della provincia per navigazione off-line». Il sito di riferimento è webmapp.it e
dall’homepage è quindi facile
trovare quello che interessa e
avere a disposizioni le mappe
precise per le zone in cui si intende andare a fare l’escursione.
Festival della Famiglia:
tutto il programma sul sito
◗ TRENTO
Il 6 dicembre prossimo si terrà a
Riva del Garda presso il Centro
Congressi la seconda edizione
del Festival della Famiglia, il cui
scopo è sottolineare il ruolo
centrale dell’istituto familiare,
sia come risorsa insostituibile
che come potenziale strumento di crescita della società. L’iniziativa sarà intitolata “Famiglia
risorsa della società. Politiche
familiari e politiche di sviluppo
economico: un binomio possibile? L’evento è organizzato
dall’Agenzia per la famiglia della Provincia autonoma di Trento, dal Distretto Famiglia “Alto
Garda” e dal Comune di Riva
del Garda, in collaborazione
con il Dipartimento per le politiche della famiglia della Presidenza del Consiglio dei Ministri.
Il Festival, a cui prenderanno
parte numerosi rappresentanti
delle istituzioni, del mondo del
lavoro, dell’ambito sociale e della ricerca, si propone di suscitare un ampio confronto, dal quale emergeranno le tesi finali che
contribuiranno a mettere in
campo nuove architetture di
policy e nuove prospettive future a sostegno dei temi della famiglia in Italia. Consultando il
sito www.festivalfamiglia.it potrà visionare il programma dettagliato del festival.
Trento
MERCOLEDÌ 20 NOVEMBRE 2013 TRENTINO
23
»
«Il mondo? Lo cambieremo con un’idea»
MENTI A CONFRONTO LA CONFERENZA
Tutto pronto per la prima edizione di TEDx Trento, sabato al Teatro Sociale: innovazione al servizio del benessere comune
di Renato Brianti
◗ TRENTO
Il mosaico del TEDxTrento sta
posizionando gli ultimi aspetti
per garantire un avvenimento
degno delle aspettative. L’evento è programmato al Teatro Sociale di Trento per sabato 23 novembre e sono una ventina gli
argomenti che verranno trattati
nel corso della giornata con gli
speakers, che avranno a disposizione ognuno 18 minuti per
cercare di coinvolgere la platea
in un’interazione costruttiva, in
grado di diffondere le idee e le
esperienze, per creare un punto di vista socialmente attivo e
non convenzionale. La tematica di base sarà imperniata sulla
qualità della vita e sul modo di
ricercarla nei vari settori che ci
coinvolgono: dalla salute
all’ambiente, dalla cultura allo
sport, dall’energia all’arte. Un
connubio di esperienze di vita e
di progetti che porteranno i relatori a condividere pensieri e
soluzioni con un pubblico che
si spera, attivo e interessato. Sarà una conferenza a due sensi
con input e output generati dal
coinvolgimento del pubblico e
dei partners che sono stati coinvolti
nella
costruzione
dell’evento. Enti questi, che a livello locale hanno condiviso lo
spirito della manifestazione nel
cercare di promuovere e diffondere idee ed esperienze positive.
I partner sono molteplici e
coprono tutti i settori che coinvolgono la nostra società, dai
media agli istituzionali, dai consorzi alle fondazioni e alle imprese. Come i partner, così pure
i relatori rappresentano a 360
gradi varie realtà della vita sociale; questi sono quelli prenotati per l’evento con i loro argomenti in scaletta: Claudio Maffei (formatore, giornalista, scrittore) - "Host TEDxTrento"; Ilaria Capua (virologa, veterinaria
e politica italiana) “Osiamo credere nel cambiamento”; Alberto Sanna (ingegnere nucleare e
ricercatore presso il San Raffaele) “L’ingegneria della consapevolezza”; Luciano Moccia (direttore Fondazione East Meets
West) “Un soffio di vita”; Maurizio Napolitano (tecnologo, allenatore di volley e divulgatore
della conoscenza aperta) “One
Street Map: il potere delle mappe condivise”; Dante Donegani
Marco Caresia di «For Team – Knowledge company»
il «cervellone»
«Il nostro obiettivo?
Migliorare la vita di tutti»
◗ TRENTO
Confronto, idee e innovazione sono le parole chiave delle conferenze di TEDx ormai famose nel mondo
La platea sarà
coinvolta in
un’interazione
costruttiva, in grado di
diffondere le esperienze,
per creare un punto di
vista socialmente attivo e
non convenzionale
Sarà una
conferenza a due
sensi con input e output
generati dal
coinvolgimento del
pubblico e dei partners
che sono stati coinvolti
nell’evento
e Giovanni Lauda (Architetti e
Designers con studio a Milano,
alternano professione e ricerca) “La casa liberata”; Valentina
Moscon (Lawtech Researcher e
avvocato) “Attori del cambiamento: la casa come spazio di
condivisione e relazione”; Francesco Levantini (docente informatico, divulgatore scientifico,
turista curioso tra i bit) “I bigdata: dal social network all’intelligenza collettiva”; Francesca Ca-
gnacci (biologa della fauna, ricercatrice in ecologia del movimento, bio-logger) “Conoscere
per amare – conservare per conservarci”; Andrea Boni (conselor, ingegnere e ricercatore spirituale) “Seguire la via della consapevolezza con umiltà e amore”; Cristina Molinatti e Massimo Zancanaro (Yin e Yang inventare e sperimentare) “La
lampada che parla”; Derrick de
Kerckove (professore, scrittore
e innovatore) “Racconto di due
città 2.0: alcuni condizioni di felicità urbana”; Diego Calzà (ingegnere informatico, designer
della partecipazione) “La progettazione è apprendimento”;
Loredana Teofilo (psicologa)
“Correndo sui tacchi”; Aldo Cibic
(architetto,
designer)
“Freedom Room: 4 metri per
2,70”; Roberto Saracco (esploratore di tecnologie dal punto di
vista sociale ed economico)
“Telecomunicazioni fatte in casa”; Artedanza (Compagnia di
danza) “Genesis”; Liceo Coreutico Bonporti (Coreografia di
Wally Holzhauser) “PG”; (Coreografia di Donatella Zampiero)
“Disequilibrio”; Coreografia di
Seydi Rodriguez Gutierrez “Il
profumo delle rose”; Housatonic Design Network (Illustratori, creativi) “Quando un’idea
viene raccontata si capisce meglio se viene visualizzata”.
I partner dell’evento sono stati
fondamentali per consentire lo
svolgimento della manifestazione e lo saranno ancora di più per
rendere virali i contenuti che
l’evento stesso e le sue interazioni con il pubblico manifesteranno nel corso della giornata. Dai
più grandi ai più piccoli, ognuno
dovrà interagire con il proprio
pubblico di riferimento per far si
che le tematiche proposte e sviluppate non restino voci nell’etere ma consentano di seminare
concetti auto generanti consenso e migliorie del tema fondamentale dell’evento. Per Michele Lanzinger, direttore del MUSE: “E’ in piena sintonia con lo
spirito e l’impegno del MUSE il
tema della qualità della vita che
il primo TEDx Trento affronta.
Appare infatti fondamentale
proporre oggi piani futuri per il
benessere della persona in termini di disponibilità di beni materiali, di armonia con l’ambiente ed equilibrio nella collettività.
Trento affronta la sfida con strumenti di livello internazionale,
come la sua Università, le fondazioni di ricerca, gli allestimenti
del MUSE. A tali “strumenti di
futuro” si aggiunge oggi l’intensa giornata del TEDx, uno dei
format globali più stimolanti ed
efficaci della comunicazione culturale contemporanea, penso al-
la sue potenzialità di diffusione
in rete e alla possibilità di lanciare idee oltre i confini delle nazioni, che già dalla nascita si integra
con l’ecosistema dell’innovazione trentina che da anni si esprime ai massimi livelli. “Secondo
Clara Pelaez, Head of Strategy
and Marketing - Regione Mediterranea per Ericsson: "Oggi le
città stanno entrando in una
nuova fase di sviluppo tecnologico grazie alla diffusione di banda larga, servizi cloud, sensoristica e dispositivi mobili sempre
più intelligenti. Ericsson è convinta che sfruttando le potenzialità dell'ICT, per fornire servizi
efficienti ed innovativi in molti
settori come la mobilità, l'educazione e la pubblica amministrazione, sia possibile migliorare la
qualità della vita dei cittadini."
Per Marco Caresia di For Team –
Knowledge company la maggior
conoscenza sarà basilare:
“L’aspetto per noi fondamentale è quello della formazione, è
uno dei modi che consentirà il
cambiamento e il miglioramento della qualità della vita, sia
nell’ambito personale che in
quello professionale. A TEDxTrento daremo un supporto informativo e divulgativo perché
in questo momento di crisi, la
formazione e l’innovazione saranno fondamentali per decretare i cambiamenti necessari per
la sopravvivenza delle aziende”.
1
«E’ fondamentale condividere i saperi»
La filosofia degli speaker che si alterneranno sul palco: «Dare un senso alle informazioni»
◗ TRENTO
Roberto Saracco
L’anima della conferenza sarà
il suo contenuto e il successo
della manifestazione sarà dettato dalla capacità con la quale
le tematiche trattate riusciranno a entrare in osmosi con i
pensieri del pubblico presente. Il merito di questo andrà
agli speaker che si alterneranno sul palco, e il tempo limitato a disposizione di ognuno
obbligherà gli stessi a concentrare fatti e pensieri in poche
parole ma d’impatto, con argomenti diversi ma tutti inerenti
la qualità della vita. Secondo il
relatore Roberto Saracco “la
tecnologia rende possibile oggi creare delle strutture complesse da parte di una grandissima fascia di popolazione. Oggi con un computer si può creare una rete a livello locale limitata a degli spazi piccoli ma
nell’arco di qualche anno diventeranno molto più estesi.
Stiamo passando a una fase
dove la tecnologia sta scomparendo dai nostri occhi, qualsiasi cosa utilizziamo è ricca di
tecnologia ma nessuno se ne
rende conto; può essere ripresa anche per creare qualcosa
di molto sofisticato che prima
era prerogativa soltanto di
grandi aziende. Adesso usarla
diventerà naturale e fra qualche anno i ragazzi sapranno
costruirsi la propria rete di comunicazione da soli con i propri servizi”.
Per Alberto Sanna bisogna
creare la Società della Consapevolezza. Ma cosa significa
questo concetto? "E’un'idea di
società nella quale la condivisione della conoscenza scientifica in forma divulgativa, sicura e personalizzata, contribuisce concretamente all'esercizio del libero arbitrio nella vita
di tutti i giorni favorendo la
comprensione dell'impatto
che le piccole e grandi scelte
quotidiane hanno sulla salute
individuale e collettiva, e sull'
ambiente". Secondo Francesco Levantini, che tratterà i bigdata: “il concetto base è quello del testo di partenza, proviamo a immaginare un mondo
in cui qualcuno riesca ad imbrigliare l’enorme quantità di
informazioni provenienti dalle telecamere, dalle pagine
web, dai social network, dalle
trasmissioni televisive, sono
tutti dati che circolano e che
possono, se imbrigliati e in
qualche modo decodificati,
fornire degli elementi di informazione importantissimi proprio nella qualità di vita. Tradurre ad esempio una poesia
in una qualsiasi lingua che
non sia la sua originale, non è
facile, a meno che io non vada
a prendere nei social network
di quella lingua che voglio tradurre, qualcuno che unisca la
traduzione delle singole parole e qualcuno che utilizzi le
stesse parole inserendole in
quel contesto. La probabilità
di arrivare a una traduzione
molto buona della poesia è altissima. L’idea di fondo è quella di cercare una regola per le
informazioni completamente
destrutturate che circolano in
rete, generate da intelligenze
collettive che seguono le loro
regole, per risolvere problemi
di altre persone”.
(r.b.)
26
Rovereto
TRENTINO MERCOLEDÌ 20 NOVEMBRE 2013
«Piazzale Degasperi
ormai è ridotto
a bivacco di nomadi»
in breve
farmacie
Di turno
la Cobelli
■■ A Rovereto è di turno la
farmacia Cobelli di via Mazzini
10 (0464.421270). In
Vallagarina la farmacia di
Aldeno (0461.842956).
autunno operistico
Salotto lirico
in sala Caritro
La protesta di Antonio Russi: convivenza impossibile
I vigili: «Uno sgombero ogni 2 giorni: di più non si può fare»
■■ Per l’autunno operistico,
alle 17 in Sala Caritro «Un
ballo in maschera», salotto
lirico con Federica Fortunato.
◗ ROVERETO
La segnalazione di Antonio
Russi è quasi disperata: «Non
se ne può più. Abito in zona e la
sporcizia è ovunque. Inoltre
piazzale Degasperi è una delle
porte di accesso della città:
l’immagine di degrado che ne
ricava chi arriva a Rovereto è
desolante». Causa del degrado
la presenza, in quell’area abbastanza costante, di alcuni camper di nomadi. «Di giorno c’è
un gabinetto pubblico aperto,
c’è l’acqua. E’ un posto ideale
ed anche i vigili chiudono un
occhio», dice Russi.
In verità, risponde Marco
D’Arcangelo, i vigili di occhi
non ne chiudono affatto. Ma il
loro è un lavoro quotidiano: in
un anno si fanno in media 180
notifiche di sgombero. Una
ogni due giorni. E i luoghi sono
più o meno sempre gli stessi: la
zona Stadio, la Baldresca, via
Zeni, piazzale Degasperi. il
Lungoleno destro. Ma c’è poco
da fare: da qualche parte anche
violenza sulle donne
All’Urban Center
il film di Archibugi
■■ Alle 20 e 30 all’Urban
Center, il film documentario
sulla violenza contro le donne
«Giulia ha picchiato Filippo»,
di Francesca Archibugi.
cinema
Al Ala
Sole a catinelle
La recinzione di una fabbrica usata come stenditoio
Baraccamenti di fortuna costruiti con pallet e teli di nailon
i nomadi, quelli che hanno la
residenza a Rovereto, si devono poter fermare. «Si interviene ogni volta - dice D’Arcangelo - ma sapendo di non fare altro che spostare il problema,
perché ovunque c’è qualcuno
che si lamenta. Si impone lo
sgombero sapendo che un paio
di giorni dopo le stesse persone
si dovranno sgomberare da un
miglie la convivenza è ormai
impossibile. Restano sul territorio comunale, ma spostandosi
di continuo nella mezza dozzina di luoghi che risultano idonei.
Il discorso è diverso per le carovane, anche di grande dimensioni, che arrivano da fuori. Ma
con i «nostri» nomadi la convivenza, piaccia o no, è indispen-
altro posto. E’ il nostro lavoro e
lo facciamo, ovviamente, ma
che ogni volta si gridi allo scandalo mi pare un po’ esagerato».
La realtà è la stessa ormai da
anni. Ci sono alcuni nuclei familiari di ex nomadi da decenni residenti a Rovereto che nel
campo della Mira non possono
stare. Perché sono stati espulsi
o perché per dissidi con altre fa-
sabile. Almeno finchè non si
troverà una soluzione diversa
rispetto al campo nomadi unico (gli stessi sinti anni fa chiedevano il passaggio al sistema
delle microaree, ma non se ne è
fatto nulla) non c’è alternativa
a vederli accampati qua e là nella città. A rotazione anche rapida, ma i posti quelli sono. (l.m)
©RIPRODUZIONERISERVATA
«Basta ironie: abbiamo vinto una gara»
I gestori del parco canile comunale chiedono ai volontari Pan-Eppaa più rispetto e sincerità
◗ ROVERETO
«Sono due anni che va avanti
questo tormentone, e non abbiamo mai voluto alimentare
polemiche inutili. Però c’è un
limite. Queste continue insinuazioni, questo “bisognava
andare a prenderli in Sardegna” usato come fosse un insulto o alludesse a chi chissà
quali giochi sottobanco, ci ha
stancato». Pierluigi Roffo, di
Arcadia, dei continui attacchi
da parte dei volontari Pan Eppaa ne ha abbastanza. «Sono
due anni che offriamo collaborazione in ogni modo al Pan
Eppaa e riceviamo solo ostilità. A Rovereto e in Trentino c’è
posto e da fare per tutti. Ovvia-
TEATRO
Oggi l’incontro
con Lino Guanciale
ROVERETO. Per la rassegna
«Emozioni a teatro», oggi alle
18.30, al C entro didattico
musicataetrodanza, è in
programma un incontro con Lino
Guanciale. Dagli esordi a teatro al
cinema, dalle fiction televisive alle
lezioni tenute all'università,
Guanciale parlerà di com'è vivere la
vita dell'attore, delle difficoltà e
soddisfazioni che si incontrano
lungo il cammino, magari dando
anche qualche consiglio agli
aspiranti attori. Protagonista della
fiction Una grande famiglia 2,
trasmessa in questo periodo ogni
giovedì sera su Rai1, annovera nella
sua carriera numerose esperienze
sia a teatro che al cinema.
mente purché si accetti di lavorare secondo quegli standard
qualitativi oggi indispensabili.
Ma nel confermare la massima apertura, permettetemi di
ricordare come e perché Arcadia è arrivata a Rovereto. Realizzato il nuovo canile comunale, la gestione era stata offerta al Pan Eppaa, che la rifiutò
ritenendo assolutamente inadeguati i compensi proposti.
Quindi si passò per due gestioni temporanee e si arrivò ad
un bando di gara europeo. Noi
fummo invitati a partecipare
da alcune associazioni animaliste della città. E facemmo la
nostra offerta. Un ribasso solo
del 4 per cento, ma un progetto tecnico di valore e basato su
competenze e professionalità
comprovate. Alla gara partecipò anche il Pan-Eppaa, offrendo un ribasso vicino al 30 per
cento. Ma perse per la scarsa
valutazione della proposta tecnica. Quindi una procedura di
evidenza europea vinta, non
una chiamata. E vinta per la validità del progetto messo in
campo, non per chissà quali
artifici gestionali. Io credo che
il tempo abbia dato ragione al
Comune di Rovereto, che ha
scelto la concretezza e la preparazione, ma su questo si
possono avere opinioni diverse. Quello che non è opinabile
è la assoluta serietà e regolarità della gara e dell’affidamento conseguente».
La festa del cane meticcio al nuovo canile di Rovereto
“Sapore di mare”, nuova apertura in via del Garda
◗ ROVERETO
In via del Garda sabato apre “Sapore di mare”
la lavorazione, un centinaio
quelli riservati alla vendita al
dettaglio che sarà soltanto in
modalità self service. «In vendita ci saranno cinquecento pro-
cene di classe
Al «Quo vadis»
i coscritti del 59
■■ I coscritti del 59 si
trovano venerdì sera alla
pizzeria Quo Vadis.
Contattare entro oggi
Alessandro: 333.2130231.
Lega sul Mart
«Dove sono
i trentini?»
◗ ROVERETO
1
Non la si può più chiamare zona
industriale. Per lo meno via del
Garda dove attività industriali e
artigianali hanno lasciato il posto alle attività commerciali. E
nella zona del Millennium Center si sono via via sviluppate iniziative imprenditoriali per il
commercio all’ingrosso e al dettaglio. Da sabato (inaugurazione ore 10 con degustazione di
prodotti preparati da uno chef)
se ne aggiungerà una nuova:
“La pescheria del congelato che
fa la spesa felice” come recita lo
slogan pubblicitario della pescheria “Sapore di mare” invia
del Garda 44 bis. Oltre 400 metri
quadrati di superficie in gran
parte destinati all’ingrosso e al-
■■ La rassegna Il piacere del
cinema propone ad Ala, al
teatro Sartori, il film di Checco
Zalone «Sole a catinelle». Alle
21.
dotti ittici congelati: dai pesci interi ai tranci ai preparati come il
misto scoglio, la paiella, insalata
di mare e la zuppa. Qui da noi spiega il titolare Andrea Ropele
- non si troveranno solo grandi
confezioni come al supermercato ma il cliente potrà scegliere
dal freezer la porzione che gli
serve evitando così sprechi e costi inutili. Avrà a disposizione
anche piatti pronti congelati
per preparare una cena in dieci
minuti». In vendita pur
chiamdonsi “Sapore di mare” ci
sarà anche pesce di lago e di fiume oltre che specie pregiate di
pesce proveniente da tutto il
mondo: dall’aragosta cubana al
gambero argentino al calamaro
patagonico. Una scelta, quella
di arrivare a Rovereto, «anche
per accontentare i tanti clienti
che arrivano da noi a Trento»
conclude Ropele. Il negozio sarà aperto dal lunedì al sabato
dalle 9 alle 20.
Se non c'è una persona nata sul
suolo tridentino e con sangue
trentino verace, non vale, neanche se di mezzo c'è Antonello
da Messina. Del resto, già nel
nome del celebre artista del
Quattrocento, c'è una provenienza che "desta sospetti".
Questo il ragionamento della
Lega Nord, che interroga il presidente della Provincia sulla
mancato coinvolgimento di
qualche esperto trentino nell'attuale mostra ospitata al Mart e
dedicata ad Antonello da Messina. I consiglieri provinciali
Maurizio Fugatti e Claudio Civettini notano che all'esposizione hanno partecipato la Regione Sicilia, gallerie e musei di Roma, Venezia, Madrid, New York
- tutti nomi di alto prestigio, come richiesto fin dall'inizio alla
vocazione del museo, che
avrebbe dovuto far concorrenza a Moma o Guggenheim - ma
non basta. Tra i cultori d'arte
coinvolti manca un "trentino",
e quindi non va bene. «Il museo
è sito su suolo trentino - ragionano i consiglieri del Carroccio
- sarebbe stato quindi opportuno coinvolgere personalità trentine piuttosto che personaggi
che, per quanto riconosciuti e
preparati, non appartengono al
nostro territorio. Tale considerazione non vuole essere denigratoria, ma solo uno spunto
per le prossime iniziative del
Mart», precisano infine Fugatti
e Civettini. I due chiedono a
quanto ammonta l'aiuto economico della Provincia per la mostra, i criteri con cui sono stati
scelti gli esperti e, appunto, perché non sono stati scelti tra di
loro degli esperti trentini. (m.s.)
Rovereto
MERCOLEDÌ 20 NOVEMBRE 2013 TRENTINO
«Dopo le botte per il parcheggio
uno psicologo segue mia moglie»
A due settimane dall’aggressione Massimo Rigo racconta l’incubo in cui si trova ora la sua famiglia
«Calci e pugni hanno lasciato profonde ferite fisiche e morali. La situazione peggiora ogni giorno»
di Paolo Tagliente
◗ ROVERETO
Ci si era illusi che l’incubo fosse durato solo il tempo del brutale pestaggio. Ci si era illusi
che la solidarietà dell’intera città e il tempo avrebbero prima
lenito e poi guarito le ferite - sia
quelle fisiche che quelle psicologiche - di Daniela De Andrede, la mamma che il 6 novembre scorso è stata brutalmente
picchiata in corso Bettini davanti agli occhi del figlioletto di
sei anni. Invece, a quindici
giorni di distanza da quell’allucinante episodio, le condizioni
della donna non sono affatto
migliorate. Anzi. «La situazione sta peggiorando di giorno
dopo giorno – spiega comprensibilmente sconsolato il marito
Massimo Rigo – perché a mia
moglie sono stati riscontrati
nuovi problemi fisici e moralmente è davvero rpovata. Nei
giorni scorsi, visto il perdurare
dei dolori ad un polso ci siamo
recati in ospedale, dove l’arto
le è stato immobilizzati, con
un’aggiunta di altri 20 giorni di
prognosi. Ma impressionare è
anche la quantità e la gravità
Massimo Rigo al Pronto Soccorso insieme alla moglie, subito dopo la brutale aggressione (f.Festi)
degli ematomi che ancora le
fanno molto male e che ricoprono ancora gran parte del
suo corpo. Solo nei giorni successivi all’aggressione abbiamo potuto farci un’idea del violenza e della brutalità con cui è
stata colpita dal suo aggressore. Quasi un minuto di calci e
pugni che l’hanno colpita
ovunque: al volo, in testa, al torace al ventre. Una furia che lascia senza parole tanto che, secondo gli stessi medici, è stata
proprio la prontezza di riflessi
di mia moglie, che s’è subito ranicchiata a terra e s’è coperta il
volto con le mani, a salvarla da
lesioni che avrebbero potuto
avere anche esiti tragici». Ma
gli non sono solo le ferite del
corpo a preoccupare Rigo.
«Mia moglie è moralmente a
pezzi – spiega – e non ci sono
segni di miglioramenti, tanto
che ho deciso di interpellare
uno spicologo perché aiuti lei e
anche noi in questo delicatissimo momento. Quel che è accaduto sta avendo ripercussioni
gravissime e inattese sulla nostra intera famiglia». Naturale
chiedersi se l’uomo che quel
mercoledì pomeriggio, dopo
un banale battibecco, s’è scagliato come una furia contro la
donna, appena tornata dalla vicina scuola Arcivescovile dove
aveva preso suo figlio, si sia fatto vivo con Rigo per scusarsi,
per informarsi sulle condizioni
di salute della povera donna o
per cercare di spiegare il suo
comportamento. «Niente di
tutto questo – taglia corto Rigo
– e non credo nemmeno che
avrei voluto ascoltarlo. Quanto
ha fatto è ingiustificabile e, lo
ripeto, mi stupisco che la legge
italiana permetta a una persona così, potenzialmente pericolosa per chiunque, compresi
i suoi famigliari, di andare in giro tranquillamente e di mantenere addirittura l’anonimato.
Non lo abbiamo ancora querelato solo perché attendiamo
ancora un quadro preciso dei
danni fisici e psicologici che ha
causato a mia moglie».
©RIPRODUZIONERISERVATA
27
Chiama il 113
e poi finisce
nei guai
per un coltello
◗ ROVERETO
Prima ha chiesto l’aiuto della
Polizia e poi è finito nei guai.
Protagonista della curiosa vicenda un trentenne pugliese che sabato scorso, verso le 17, ha chiamato il 113 dall’interno della stazione ferroviaria, raccontando
di essere minacciato da un gruppo di cittadini extracomunitari.
Una volante del Commissariato
è subito arrivata sul posto e, in
pochi secondi, ha rintracciato il
giovane che aveva chiesto protezione. dei presunti aggressori
stranieri, però, non c’era nemeno l’ombra. Forse avrebbe potuto tutto finire lì, con una bella lavata di testa, ma l’uomo ha fatto
capire agli agenti di essere in
possesso di qualche arma per difendersi dagli aggressori. Parole
che i poliziotti non hanno sottovalutato, anche alla luce dei numerosi precedenti del giovane,
nel frattempo segnalati dalla
centrale. E cos’, si è deciso di
sottoporre il ragazzo ad una perquisizione personale che ha portato alla scoperta di un coltello a
serramanico con lama seghettata per una lunghezza complessiva di 36 centimetri. Oggetto che
è ovviamente vietato portare on
luogo pubblico: per questo, il
trentenne è stato denunciato a
piede libero per il reato di porto
abusivo di strumenti atti ad offendere.
I ladri banchettano a pane, salame e vino
Genitori e figli
l’educazione
con fermezza Avio, continua la razzia di furti in appartamento: «Un disastro, sembrava fosse passato un tornado»
◗ ROVERETO
◗ AVIO
L'incontro organizzato da
Conventus sul tema “La fermezza educativa dei genitori
in una società permissiva”, si è
rivelata una bellissima occasione per parlare di cose molto
serie in modo semplice, affascinante e perfino divertente.
Il pubblico gremiva la sala,
composto in gran parte da giovani genitori, conquistato dalle considerazioni dello psicologo e psicoterapeuta il dottor
Osvaldo Poli, mai tecnicistiche e sempre accompagnate
da esempi chiarificanti tratti
dalla sua esperienza professionale. La fermezza educativa è
stata indicata come capacità
di piantare delle bandierine,
dei paletti e di saper resistere
ai tentativi di scardinarli; i temi trattati maggiormente sono stati l'ansia e i timori delle
madri, accompagnati da sensi
di colpa infondati indicati come nemici della fermezza educativa, il ruolo dimezzato e
quasi sparito del padre; ma anche l'incapacità di affrontare
con i figli i problemi inevitabili, con spirito di verità, giustizia, amore e pretesa di reciprocità, togliendo di mezzo i tentativi dei figli di cercare scusanti, riversando le loro responsabilità su genitori, fratelli, professori e amici. Anche i figli infatti hanno dei doveri e il
tentativo di scansarli, sentendosi anche dalla parte della ragione, deve essere contrastato
con amore, ma con la necessaria fermezza e le giuste pretese. L'impegno di Conventus,
resta quello di continuare ad
approfondire i vari temi legati
alla famiglia.
Non solo hanno messo a soqquadro tutta la casa, ma hanno
avuto il tempo di sedersi a tavola e di banchettare a pane e salame bevendosi pure una bottiglia di vino. Scatenati e golosi i
ladri che l’altra notte, e purtroppo accade sempre più di frequente, hanno colpito nel centro storico di Avio. In un’abitazione di via Segarizzi si sono
particolarmente
impegnati
mettendo sotto sopra tutte le
stanze della casa, dal solaio alla
cantina, di una signora scomparsa qualche mese fa.
«Sembrava che fosse passato
un tornado» racconta la figlia
che abita poco distante e che si
La zona del centro storico di Avio presa di mira dai ladri (F. Rudari)
è accorta ieri pomeriggio della
visita dei ladri. «Hanno forzato
una porta d’ingresso passando
dal giardino e una volta entrati
hanno combinato un disastro.
Dai cassetti e dagli armadi di
ogni stanza hanno tolto tutto e
buttato tutto a terra, hanno
staccato i quadri dalle pareti alla ricerca di una cassaforte, hanno sporcato dappertutto: una
cosa indecente. Non so esattamente ancora cosa possono
avere rubato perché i carabinieri mi hanno detto di non toccare nulla in attesa dei rilievi delle
impronte digitali e delle analisi
che verranno effettuate sulle
forchette nella speranza di rilevare il dna dei ladri».
Già perché i ladri hanno avu-
to il tempo (e la sfrontatezza)
anche di sedersi a tavola. Probabilmente, secondo la testimonianza di un vicino, i ladri sono
entrati in casa verso le 22.30 (a
quell’ora è stata vista la porta
aperta) e si sono messi subito
all’opera. Visto che l’abitazione
è grande e il “lavoro” era destinato a durare a lungo, verso
l’una di notte (qualcuno ha sentito dei rumori) si sono spostati
in una cantina di una casa vicina alla ricerca di cibo. Una ricerca che ha dato i frutti sperati:
panini, salame e vino non mancavano. E così molto probabilmente sono tornati sul luogo
del delitto per continuare il
“lavoro” non prima di essersi rifocillati.
(g.r.)
confezione dedicata al mart
1
Praline Exquisita nello scrigno Baldessari
◗ ROVERETO
L'anno scorso la novità di
Exquisita è stata la realizzazione di una serie di cioccolatini in
onore dei dieci anni del Mart.
Quest'anno invece, il cioccolatino resta, ma con un packaging
del tutto nuovo e moderno: grazie alla collaborazione con gli
architetti Michela e Paolo Baldessari, è nata una scatola pensata proprio per accogliere i
cioccolatini dedicati al museo
roveretano. Così come l'involucro degli stessi, il contenitore
gioca sul bianco e il nero, nel rispetto dei colori scelti nel 2012
dal Mart e rispecchiando le due
tipologie di cioccolato, fonden-
te e bianco, che si trovano all'interno. Michela Baldessari, ne
parla con entusiasmo: «Si tratta
di un contenitore dalla forma
semplice, dalla quale però si ottengono configurazioni diverse
e sempre nuove da un punto di
vista formale. Mi piace paragonare questo quadrato ad uno
scrigno che contiene un segreto, una sorpresa se vogliamo:
due tipologie diverse di pralina
al cioccolato».
Un packaging innovativo che
può essere paragonato ad una
micro architettura quindi, con
un taglio laterale e due ante che
una volta schiuse rimangono
sollevate, tenute assieme da un
magnete, trasformando una
scatola in un elegante vassoio
da portata o, se si preferisce, in
un centrotavola. Accanto al progetto estetico, se vogliamo c'è
anche quello meramente turistico: «All'interno della scatola
di praline, abbiamo intenzione
di mettere un flyer informativo
con un messaggio di spiegazione del rapporto tra il cioccolatino e il Mart, soprattutto in vista
di un mercato oltre oceano»
confessa Paolo Baldessari.
Walter Tomio, titolare di
Exquisita, la considera una bella sfida che nasce dal confronto
con lo staff del Mart, perché come il museo, anche la pralina è
un “prodotto” del territorio:
«Dopo aver spezzato il guscio di
La presentazione del nuovo packaging delle praline del Mart (F. Festi)
cioccolato, si svela l'avvolgente
pasta di lampone, in ricordo
della produzione dei piccoli
frutti trentini, per terminare
con la scoperta di un acino
d'uva bianca, chiaro simbolo
della Vallagarina». Carmelo Gri-
goletti, dell'Azienda Agricola
Grigoletti di Nomi, consiglia come abbinamento perfetto alle
praline dedicate al Mart il vino
Maso Federico, maturato in barili di ciliegio e sapiente risultato di quattro uve passite. (c.p.)
32
Riva ❖ Arco
TRENTINO MERCOLEDÌ 20 NOVEMBRE 2013
1
Turismo, la val di Ledro
è sulla strada dell’Est
Gli incrementi più significativi degli arrivi dalla Polonia e dalla Repubblica Ceca
I dati dell’estate 2013 confermano il trend positivo del 2012: 830 mila le presenze
di Aldo Cadili
◗ LEDRO
In valle di Ledro il turismo è assestato sui valori elevati del
2012 con la tendenza all’aumento, malgrado la crisi economica. La confortante constatazione emerge dal consuntivo della scorsa estate elaborato dal Consorzio delle sette
Pro Loco ledrensi che da decenni svolge un’intensa attività promozionale internazionale con risultati molto lusinghieri che richiama ospiti non solo
dalle tradizionali provenienze
estere.
Nel dettaglio, da maggio a
ottobre le presenze hanno superato la soglia delle 830 mila
unità e gli arrivi si sono aggirati
sugli 87 mila. Sono da aggiungere i vacanzieri giornalieri,
non quantificabili, ma sicuramente una moltitudine attirati
dalle escursioni e dal lago di
Ledro
(compresi
molti
“pendolari” rivani richiamati
dalla tranquillità del luogo rispetto al frastuono delle spiagge benacensi). Il maggiore afflusso turistico è stato registrato a maggio, favorito dalle va-
Il lago di Ledro, fiore all’occhiello dell’offerta turistica
rie festività tedesche, e ad agosto per poi proseguire a settembre ed ottobre, a giugno ed
a luglio c’è stato un periodo di
“stanca” ma contenuta.
Per tradizione ha primeggiato la clientela italiana con il
50% degli arrivi e quella tedesca che ha segnato il 33% degli
ospiti. Confortante incremento del 7% dei villeggianti olan-
desi, abituali frequentatori dei
campeggi. Il fiore all’occhiello
della passata stagione turistica
estiva ledrense è stato il boom
delle presenze dai Paesi
dell’Est Europa, con una crescita del 30% dei cechi ed il
raddoppio dei polacchi. Merito dell’efficace promozione
del Consorzio delle Pro Loco
che ha azzeccato l’offerta turi-
stica a loro congeniale di una
vacanza attiva per praticare la
mtb, il trekking e gli sport d’acqua. Non è da tralasciare il forte impulso derivato dal collaudato gemellaggio della valle di
Ledro con otto comuni boemi.
Tra le preferenze ricettive ci sono gli alberghi della valle la cui
clientela è incrementata del
5%, mentre i camping per le
bizze del tempo non hanno
confermato i livelli precedenti.
Poche variazioni per il settore
extra-ricettivo degli appartamenti e case vacanza, il comparto più consistente.
«Nonostante la crisi i dati sono positivi ma non bisogna abbassare la guardia – commenta la direttrice del Consorzio
Pro Loco Stefania Oradini bensì continuare a fare rete
con gli operatori, le realtà sportive e culturali e le istituzioni
locali per una promozione
sempre più specifica per prodotto e target. Gli obiettivi per i
prossimi anni sono un ulteriore internazionalizzazione degli ospiti, la destagionalizzazione che comprenda un’adeguata offerta invernale».
©RIPRODUZIONERISERVATA
in breve
ledro
Comitato
gemellaggi,
Belotti al posto
di Bertolotti
◗ LEDRO
La Giunta comunale ledrense
ha deliberato di provvedere alla
surroga della componente della dimissionaria dell'assemblea
del Comitato Gemellaggi di Ledro Delia Bertolotti, nominando Elena Belotti quale nuovo
componente in rappresentanza dell'istituto comprensivo
Valle di Ledro. L'assemblea risulta quindi ora composta da
Alessandro Fedrigotti (assessore comunale alla cultura), Ettore Loraschi (rappresentante della maggioranza), Adriano Bondi (maggioranza), Luisa Boccagni (minoranza), Fabio Fedrigotti (minoranza), Valeria Spagnolli (rappresentante delle categorie economiche, subentrata a maggio a Eva Santi), Maria
Demadonna (presidente del
consorzio Pro Loco Valle di Ledro), Vigilio Rosa (associazioni
pro loco), Elena Belotti (istituto
comprensivo), Paolo Demadonna (associazioni culturali) e Luca Zendri (associazioni sportive). Il Comitato Gemellaggi è
stato istituito con una delibera
dell'ottobre 2012 quale organismo di supporto democratico
dell'amministrazione comunale per ogni iniziativa di scambio
nell'ambito, appunto, dei rapporti di gemellaggio. (m.cass.)
Quando il Velo ospitava le colonie estive
Selenio Joppi ha completato una ricerca sulle strutture arcensi presenti nella zona del Castil
Paesaggistorici,
incontroalMuseo
■■ Siconcludono venerdì al
Museo diRiva gli incontri del
MAGsui «Paesaggistorici»: a
partiredalle 17.30 Gian Pietro
Brogiolotrattadi
«Archeologiadei paesaggi nel
Sommolago: prospettive
dopoil progettoApsat»; a
seguire FrancescaBenetti
rispondealla domanda:
«Quale futuroperi paesaggi
storici?».
dro
ProgettoIndia
il27 novembre
■■ Andromeda organizzail
27novembre (enon oggi,
come erroneamenteriportato
nell’edizionedi ieri), alcentro
culturaledi Dro,ore 20.30,un
incontro sul "Progetto IndiaJham TseGhat Sal". La
proiezione diimmagini del
viaggioin Indiadi Eligio
Michelettiaprirà laserata. A
seguire ilmonacotibetano
GesheDondup Tsering
illustreràgliscopi diquesta
"scuolaparticolare".
grandeguerra
Film,«CornoBattisti»
nellasede Satdi Arco
■■ Venerdì,sede Sat di Arco,
20.30,filmdi Mauro Zattera
"CornoBattisti. Laspiadi
Vallarsa".Il filmdiretto ed
interpretatoda sociSat
raccontauno degli
episodipiù misteriosi della
GrandeGuerra.(gl.m.)
presentava uno sgravio economico non trascurabile seppur
temporaneo, mentre per il ragazzo era un mesetto di vitto di
gran lunga più prelibato di quello domestico ed inoltre offriva
l’opportunità di trascorrerlo in
un ambiente salubre e corroborante in tempi in cui la prevenzione sanitaria adolescenziale
era quasi una chimera». La colonia di Castil ha proseguito l’attività estiva fino allo scoppio della seconda guerra mondiale
quando chiuse i battenti.
Il 2 novembre 1944 truppe tedesche distrussero l’edificio di
Castil ritenuto rifugio dei partigiani. Al termine del conflitto
bellico, sempre a monte Velo,
nella zona sotto Castil, venne realizzata un’altra colonia estiva
da parte della Conferenza S.Vincenzo di Arco, più ampia della
precedente che funzionò fino a
quasi gli anni ’80 con la direzione del compianto maestro Giovanni Morelli.
(a.cad.)
Una colonia estiva al Castil, sul monte Velo, in un’immagine del 1931
Il futuro delle numerose colonie
estive del Trentino è preoccupante tanto che si prospetta la
chiusura per molte di queste
istituzioni che per decenni hanno ospitato generazioni di bambini e di adolescenti per la maggior parte appartenenti a famiglie con ristrettezze economiche. E’ la conseguenza della drastica riduzione dei contributi
provinciali. L’alternativa sarebbe un aumento considerevole
delle rette di frequenza non sopportabili da molti genitori.
La comunità arcense annovera solide tradizioni nell’ambito
delle colonie estive risalenti al
primo dopoguerra. Al tema è de-
dicata l’interessante ricerca di
Selenio Joppi, il noto storico locale che da anni dedica gran
parte del proprio operato storico-culturale alle vicende ed alle
testimonianze passate del territorio della città delle palme e degli olivi.
Il primo soggiorno giovanile
estivo in quel di Arco risale al
1929 e venne ricavato in un edificio alpestre a monte Velo nella
posizione incantevole della località Castil, vicino ai ruderi della secolare ed omonima rocca.
Entrambe le costruzioni ed i terreni circostanti appartenevano
alla contessa D’Arco e Marchesa di Bagno. Da una lettera del 3
settembre di quell’anno ritrovata da Selenio Joppi nell’archivio
riva
riva
alto garda
alto garda e ledro
Nuovo parcheggio di Varone
lavori alla Edilchiarani
Lezioni su Dante,
seconda serata
al Palacongressi
Torneo di briscola, il trofeo
al Circolo pensionati Torbole
Comunità di valle
il servizio Tares
approda in aula
◗ RIVA
◗ ALTO GARDA
Sabato sera alle ore 20.30 al Palazzo dei Congressi di Riva,
nella Sala dei Mille, ci sarà la
seconda serata, tenuta dal professor Gregorio Vivaldelli, sul
Purgatorio dantesco. L'ingresso e il parcheggio sono liberi e
gratuiti.
La prima serata - nonostante il tempo pessimo - ha richiamato oltre 600 persone da tutto il Trentino, un successo
straordinario. Per la seconda
«puntata» è prevista una presenza di pubblico ancora maggiore.
Tutti pazzi per la briscola. Si è
svolto al circolo pensionati di
Riva - che ha ospitato l’evento
- un avvincente torneo di carte organizzato dal Coordinamento attività 60&Più - Alto
Garda e Ledro, in collaborazione con i circoli pensionati presenti sul nostro territorio.
Alla simpatica competizione hanno preso parte molti
rappresentanti dei circoli di
Riva, Arco, Bolognano, Dro,
Pietramurata, Nago Torbole
Ledro e dello stesso Coordinamento 60&Più. Una bella oc-
◗ ARCO
◗ RIVA
Sono stati aggiudicati alla Edilchiarani di Pietramurata i lavori
di realizzazione del parcheggio
in via Cartiere a Varone, con un
ribasso del 30,01% sull'importo
a base d'asta di 177,618,79 euro
- di cui 8.438,87 per oneri di sicurezza non soggetti e ribasso e
2.051,80 euro per costo della
manodopera - e, quindi, per un
importo netto soggetto a ribasso di 167.128,12 euro. Si tratta
di 17 nuovi posti auto che dovrebbero ora essere realizzati a
inizio 2014. Il costo totale preventivato per l'opera pubblica è
di 270.000 euro, di cui 23.400
euro per l'acquisizione delle
aree necessarie. Lungo la via si
trovano attualmente sette posti
auto in linea con l’asse stradale;
il tratto finale della via (che
sbocca in piazza della Chiesa)
confina a Ovest con il muro di
sostegno della cartiera, al quale
è appoggiata un’aiuola dove
scorre il canale Varoncello. L’intervento per la creazione della
nuova area a parcheggio prevede la rimozione dell’aiuola a
confine con il muro di sostegno
della cartiera e lo spostamento
del Varoncello lungo un nuovo
tracciato interrato.
(m.cass.)
storico comunale si apprende
che la presidente della colonia
era la signora Manfredi degli Altamer Contessa Campostella.
Mentre da un’altra missiva individuata sempre dallo storico arcense, il 13 agosto dello stesso
anno il delegato straordinario
dell’Opera nazionale per la protezione della maternità e l’infanzia di Trento Vittorio Dallabona
comunicava al commissario
prefettizio del comune di Arco
la donazione di mille lire quale
contributo per ospitare dieci minori poveri della città. «Allora,
come nei decenni successivi –
commenta Joppi – le condizioni
di miseria delle famiglie erano
generalizzate ed il soggiorno
estivo di un proprio figlio rap-
riva
casione per ritrovarsi, stare assieme giocando e divertendosi.
Per la cronaca il trofeo, sostenuto
dalla
Comunità
dell’Alto Garda e Ledro e consegnato dall'assessore Pedergnana, è stato vinto dal Circolo di Torbole che lo rimetterà
in palio il prossimo anno,
quando si svolgerà un’analoga sfida a carte.
Al secondo posto si è classificato il Coordinamento che
ha vinto i cesti di alimentari offerti dalla Coop e consegnati
dalla presidente Michela Calzà.
(gl.m.)
◗ RIVA
Domani alle 18 l'assemblea della Comunità Alto Garda e Ledro,
con surroga e convalida del consigliere Carlo Pedergnana in sostituzione di Luca Giuliani, relazione sullo stato di attuazione di
programmi ed equilibri di bilancio 2013, variazione di assestamento generale al bilancio, riconoscimento della legittimità e
quantificazione di debiti fuori
bilancio, approvazione accordo
tra enti pubblici per la gestione
delle entrale e approvazione dello schema di convenzione del
servizio Tares.
(m.cass.)
36
Valsugana ❖ Primiero
TRENTINO MERCOLEDÌ 20 NOVEMBRE 2013
Depaoli: «Collegamento S.Martino-Rolle, appalto subito»
◗ PRIMIERO
Marco Depaoli
L’ex consigliere provinciale Marco Depaoli teme che «nonostante il lavoro profuso e coordinato
che è stato tessuto in questi ultimi anni riguardo il collegamento fra San Martino di Castrozza e
Passo Rolle, per la mancanza di
condivisione di un progetto che
ha come unico interesse il bene
comune, si rischia di far perdere
tempo prezioso e, quel che è
peggio, di far uscire Primiero dai
flussi del mercato turistico invernale, rinunciando ad essere una
realtà alpina dinamica e moderna». Questo è quello che scrive
Depaoli in un comunicato che
mette in guardia dal clima di incertezza che ancora ammanta il
progetto funicolare.
«Le amministrazioni pubbliche sia locali sia provinciali e i
settori economici in larga misura, considerano il collegamento
elemento essenziale di sviluppo
e crescita per l’intera economia
della valle. Nel ruolo di consigliere provinciale, all’epoca - afferma Marco Depaoli - consapevole dell’importanza del progetto,
avevo lavorato per la ricerca di
una soluzione condivisa. Si era
aperto allora un dibattito, che
aveva coinvolto anche il consiglio provinciale, e, prendendo
spunto da una mozione presentata nel 2009, mi ero attivato per
giungere ad una nuova proposta, che aveva visto l’approvazione unanime: la realizzazione
cioè di una funicolare con duplice funzione di collegamento sciistico e di mobilità alternativa.
Un progetto del tutto innovativo
compatibile con l’ambiente, capace di promuovere e sostenere
strutturalmente quel rilancio
della nostra località turistica attraverso una filosofia nuova e
con tecnologie innovative e pulite. Ora, visto che siamo giunti alla fase di assegnazione esecutiva
dei lavori, mi auguro che l’opera
sia realizzata in tempi brevi, in-
sieme ad una organica modernizzazione degli impianti attuali, compresa anche una ridefinizione degli assetti societari delle
società interessate».
E poi Marco Depaoli aggiunge che «il finanziamento per la
realizzazione del collegamento
è già previsto nel bilancio provinciale e rientra nell’ambito degli interventi destinati alla mobilità: non è quindi possibile disperderlo o destinarlo altrove
per altre tipologie di interventi.
Anche per questo motivo auspico che l’assegnazione del progetto esecutivo da parte della Provincia vada a buon fine in tempi
brevi».
(r.b.)
di Silvia Fattore
Pd, la «Bassa»
ha scelto
Pippo Civati
◗ TESINO
«Se è vero che in Tesino mancano le strutture ricettive, è anche vero che, almeno per quel
che riguarda Castello, i turisti
quando arrivano trovano un
paese poco curato». E' con
queste parole che Clara Pasqualin, che da anni con la sua
famiglia gestisce l'albergo Bellavista di Castello, interviene
in merito al nostro servizio sulle strutture ricettive in Tesino.
«Certo - aggiunge Clara Pasqualin - gli hotel a Castello
mancano, ma se i turisti non
arrivano non è solo quello il
problema, forse sarebbe meglio partire dalle piccole cose.
Mi riferisco alla pulizia delle
strade e alla cura degli spazi
verdi. Io ho clienti che vengono da molti anni ormai e quello che mi sento ripetere ogni
volta è che Castello è un paese
che da una decina di anni a
questa parte è sempre più trascurato. Un esempio? Degli anziani, sempre miei clienti, anche quest'anno mi hanno fatto notare come nei giardini di
via Dante le panchine per sedersi fossero poche e i giardini
sporchi. Abbiamo dei sentieri
bellissimi dove si potrebbero
fare molte passeggiate, ma
spesso sono impraticabili a
causa della poca manutenzione. Le piste ciclabili, che rispecchiano un turismo sempre
più di moda, specie tra i giovani, sono trascurate e spesso
con la bicicletta non possono
essere nemmeno percorse».
Clara Pasqualin non vuole
puntare il dito contro questa
amministrazione in particolare, sottolineando che il problema ormai si protrae da anni,
ma non si può pensare che un
calo del turismo a Castello Tesino sia dovuto solo alla mancanza di strutture ricettive,
magari di qualità. «Potremmo
offrite agli amanti del Tesino
un hotel a cinque stelle, ma
questo da solo non basta - aggiunge l'albergatrice -. Occorre partire dalle piccole cose e
poi guardare ai grandi investi-
◗ BORGO
Una immagine notturna del centro di Castello Tesino
1
«Paesi più vivibili
per rilanciare
il turismo in Tesino»
L’albergatrice: «Le strutture ricettive da sole non bastano,
prima di tutto dobbiamo valorizzare il nostro territorio»
menti. Ho clienti che vengono
da anni nel mio albergo e tutti
mi dicono sempre la stessa cosa: il Tesino è una valle bellissima dalle potenzialità paesaggistiche notevoli, ma Castello
dovrebbe essere curato di più.
Bisognerebbe valorizzare il nostro patrimonio, non sprecarlo. Abbiamo sentieri incante-
voli, un centro storico con vie
e portici suggestivi e paesaggi
che non hanno niente da invidiare alle località più famose
del Trentino. E' dalla cura di
tutto questo potenziale che deve partire il rilancio del Tesino.
Poi, certo, le strutture ricettive
ci vogliono, ma prima di guardare ai grandi investimenti do-
vremmo cercare di curare
quello che già abbiamo». E
conclude: «La mia non vuole
essere una sterile polemica,
ma come albergatore mi sembra giusto cogliere l'occasione
per esprimere quello che ormai da tempo molti di noi pensano».
©RIPRODUZIONE RISERVATA
PIANO GIOVANI in tesino
Consulenze dello psicologo al telefono di «T. Ascolto»
◗ TESINO
Da oggi chi volesse avere il supporto di una psicologa può avvalersi di un servizio telefonico
gratuito e anonimo che è stato
organizzato nell’ambito del Piano giovani della Comunità Bassa Valsugana e Tesino all’interno del progetto “Tesino senza
età”. Il servizio, che prende il nome di “T. Ascolto” sarà attivo fino al 20 dicembre e mette a disposizione una professionista
dell’aiuto con l'obiettivo di fornire ascolto gratuito a tutte le
persone che si sentono in difficoltà nel gestire i propri stati
d'animo e comportamenti, garantendo assoluto anonimato.
«La scelta di offrire un servizio telefonico - fanno sapere gli
organizzatori - è stata fatta per
permettere a chi ne avesse il bisogno di rivolgersi ad una professionista senza dover affrontare l'imbarazzo di un incontro
personale. In questi casi, infatti,
spesso molti esitano ad usare
certi tipi di servizi proprio perché non è facile parlarne e si teme il giudizio di chi ci sta attorno. Inoltre spesso si ha paura di
avere un confronto diretto con
lo psicologo. Con questo servizio telefonico tutte questi vincoli vengono superati e la persona
è messa nelle condizioni di poter chiedere aiuto in perfetto
anonimato e gratuitamente».
Il disagio sociale, a causa anche della crisi economica, in effetti, è sempre più forte, specie
tra i giovani, e in Tesino mancava proprio la disponibilità di un
servizio del genere.
«Con “T. Ascolto” vorremmo
offrire un aiuto valido di supporto psicologico. Per questo ci auguriamo che le persone che pensano di avere bisogno non abbiano timore e prendano in mano il telefono. Ribadiamo ancora una volta che il servizio è totalmente anonimo e gratuito».
Il numero verde da chiamare
è 800926285 e la professionista
è disponibile il mercoledì dalle
11 alle 13 e il venerdì dalle 14 alle 16.
(s.f.)
Né il sindaco di Firenze Matteo
Renzi né Gianni Cuperlo fanno
breccia in Valsugana. A sorpresa, a vincere la competizione
congressuale è Pippo Civati.
Questo il risultato uscito dal voto degli iscritti al Pd della Valsugana Orientale e del Tesino, riuniti a Borgo dal segretario Giacomo Pasquazzo per la prima votazione congressuale. La mozione
del candidato lombardo, presentata dall’assessore di Strigno Attilio Pedenzini, ha raccolto undici adesioni. Staccate le tesi di
Renzi, illustrate da Marco Galvan (4 preferenze) e di Cuperlo,
fermo a 2 voti, appoggiato
dall’ex onorevole Laura Froner.
«Un risultato significativo che
va nel segno di un rinnovamento radicale ma nello stesso tempo punta a riscoprire identità e
valori fondanti della sinistra e
del Pd - ha commentato Pedenzini -. Non è un caso che Civati
sia il candidato più deciso a recuperare una dimensione collettiva all’interno di un partito che
non può essere ridotto a una
somma di comitati elettorali,
senza dimenticare una forte connotazione autonomista della
sua proposta in favore dei territori».
Anche il segretario Pasquazzo
è soddisfatto «in primo luogo
per la partecipazione: votavano
solo gli iscritti ma il dibattito ha
visto la presenza di molti cittadini interessati, che potranno dire
la loro alle primarie aperte dell’8
dicembre per le quali stiamo allestendo i seggi di Borgo e di Strigno». «L’esito del voto non mi
sorprende - continua Pasquazzo-. Si tratta di un segnale importante, che indica la voglia di
cambiare passo a livello nazionale e raccoglie, a livello locale».
(m.c.)
BORGO
«Sacro Gra»
stasera al cinema
■■ Questa sera alle 20.30 il
cinema del polo scolastico
ospita la proiezione del film
"Sacro Gra" di Gianfranco
Rosi. (m.c.)
TORCEGNO
Variazioni di bilancio
al vaglio del consiglio
■■ Oggi alle 20.30 è
convocato il consiglio
comunale. All'ordine del
giorno alcune variazioni di
bilancio, l'approvazione dello
schema di convenzione alla
gestione associata del
Servizio entrate e la disciplina
della maggiorazione Tares.
(m.c.)
SPERA
Regimazione acque
arriva il contributo
■■ La Provincia ha concesso
al Comune la somma
riconosciuta ammissibile di
53.030,40 euro, pari alla
spesa effettivamente
sostenuta per l'esecuzione
dei lavori di somma urgenza
per la regimazione delle
acque superficiali in località
Coste. La richiesta era stata
fatta dall'amministrazione in
seguito agli allagamenti di
cantine e piani terra di
abitazioni della località
dovute alle copiose
precipitazione del 16 e 17
maggio scorso. (m.c.)
Pieve Tesino
Protezione civile
il progetto va avanti
■■ La giunta comunale ha
affidato il progetto per
illuminazione e impianti
speciali del nuovo Centro di
protezione civile all'architetto
Katiuscia Broccato di Bieno. Il
compenso è di 3.800 euro.
(s.f.)
Borgo, mostra su D’Annunzio
all’Istituto Degasperi
◗ BORGO
Un punto d’ascolto contro il disagio
IN BREVE
Da domani al 20 dicembre l’Istituto d’istruzione Degasperi, insieme a Comune, Sistema culturale e Corsi Sirio, organizza la
mostra “Il bisogno del Superfluo”, dedicata a Gabriele D’Annunzio (1863-1938) nel 150˚ della nascita. Una mostra che apre
appunto domani alle 16.30 nell'
atrio della scuola.
Seguendo le contemporanee
tendenze dell’arte europea, il Vate ha modellato la sua vita come
un’opera d’arte e ha fatto confluire nella sua opera tutto il proprio vitalismo. Ha esplorato vari
generi letterari con un linguaggio originale e suggestivo, esal-
tando i caratteri dell’irrazionalità e del misticismo estetico senza tradire la sua più intima ispirazione naturalistica e sensuale.
Arricchisce l’esposizione, prodotta da Trentino Book Festival
e dal Vittoriale di Gardone Riviera, una raccolta bibliografica curata dalla biblioteca di Borgo. Sono previsti anche due incontri: il
primo venerdì prossimo (alle 20
nel foyer del teatro scolastico)
con Giovanni Tipoldi “La vita come opera d’arte: una serata con
Gabriele D’Annunzio”; l’altro il
10 dicembre (alle 14.30 in biblioteca) con Massimo Libardi
“Nietzsche in pantofole: Il piacere di Gabriele D’Annunzio”. Ingresso libero.
(m.c.)
Val di Fiemme ❖ Val di Fassa
MERCOLEDÌ 20 NOVEMBRE 2013 TRENTINO
37
Campitello, dopo il “killer” torna la siepe
◗ CAMPITELLO
La siepe messa nuovamente a dimora attorno alla villetta di Campitello
Dopo l’episodio di “roncola
selvaggia” sono tornate le siepi attorno al giardino della
villetta di Campitello presa di
mira dal “killer degli alberi”.
Il mese scorso - durante la
notte - erano state infatti tagliate circa 80 piante (recise
alla base probabilmente con
un’accetta) che erano state
messe a dimora poche ore
prima da parte di un vivaista.
Ma i proprietari della casa una famiglia di origine veneta che trascorre lunghi periodi in valle di Fassa - dopo
aver presentato denuncia ai
carabinieri non si sono persi
d’animo e hanno deciso di
concludere comunque l’opera, nonostate il Comune di
Campitello - almeno in un
primo momento - avesse ritenuto quella siepe un abuso
edilizio, fatto sempre contestato dai proprietari dell’im-
mobile.
Nel frattempo nessuna novità sul fronte dell’avvelenamento degli alberi (sempre ai
danni dei proprietari della villetta) anche perché le piante
in questo periodo sono in riposo vegetativo e quindi
eventuali peggioramenti degli abeti avvelenati (che hanno già cominciato a seccarsi)
potranno essere riscontrati
solamente la prossima primavera.
1
Ual, è Farina il nuovo segretario
Ecco l’ufficio di presidenza al completo: «Siamo un bel gruppo, il primo obiettivo è quello di avvicinarci di più alla gente»
di Valentina Redolfi
◗ VALDIFASSA
Importanti novità all’Union
Autonomista Ladina che lunedì sera ha votato i nuovi componenti all’Ufficio di Presidenza. Oltre a Michele Anesi (confermato presidente) e Beppe
Detomas (componente di diritto come consigliere provinciale), all’interno del nuovo ufficio di presidenza troviamo
Giancarlo Dorich come vicepresidente, Tiziano Davarda,
Lucia Gross e Maurizio Sommariva come consiglieri e Manuel Farina come nuovo segretario politico del partito.
A seguito delle dimissioni,
dallo stesso ufficio di presidenza, dei giorni scorsi (Floriano
Bernard e Luigi Chiocchetti) e
quelle aggiuntive dell’ultimo
giorno (Mattia Lorenz e Manuel Farina) l’Ual ha deciso di
rinominare l’intero ufficio di
presidenza. Oltre a questi nomi erano rimasti in carica solo
Anesi e Teresa Lorenz.
Tiziano Davarda, Maurizio Sommariva, Manuel Farina, Michele Anesi, Lucia Gross e Giancarlo Dorich
L’Ual, con tali nomine, ha
chiuso un capitolo importante
e ora con il nuovo organico al
completo e il neo consigliere ladino, il partito potrà procedere
per la sua strada.
Fra tutte le nomine spicca la
nomina a segretario politico di
Manuel Farina, classe 1972, di
professione albergatore.
E’ soddisfatto personalmente della nomina?
Si, sono molto soddisfatto
per questa nuova esperienza
che sto intraprendendo. Mi
sento orgoglioso e responsabile per la stima ricevuta dalla e
mi impegnerò per portare
avanti questo ruolo al meglio.
E della squadra?
E’ un bel rinnovamento e
ognuno lega a sé le differenti
realtà presenti in valle. C’è
l’Union di Ladins con Lucia
Gross, le banche con Maurizio
Sommariva della Cassa Rurale,
le scuole di sci e il turismo con
Tiziano Davarda e io stesso.
Siamo un bel gruppo.
Che influenza avrà la sua
professione di albergatore
nell’attività di segretario?
Direi una buona influenza,
soprattutto in questo momento in cui la crisi economica
mondiale è arrivata anche in
Val di Fassa. Anche gli albergatori fanno sempre più fatica e
sono sempre più preoccupati.
Il fatto di essere uno di loro mi
permette una sensibilità differente. Uno degli obiettivi sarà
mettere assieme il mondo della politica economica con quello della cultura e dell’identità.
Le sue priorità?
Bisogna avvicinarci di più alla gente. Questo ci hanno rimproverato durante l’ultima
campagna elettorale.
©RIPRODUZIONERISERVATA
Tesero, anche quest’anno il presepe polacco
Il presidente dell’associazione conferma l’iniziativa a Cracovia. E c’è l’alleanza con gli amici di Varena
◗ TESERO
Anche per il prossimo Natale
l’Associazione Amici del Presepio in collaborazione con i vigili de fuoco di Tesero allestirà il
presepio artistico a Cracovia.
Lo ha annunciato il presidente
dell’Associazione Walter Deflorian in occasione dell’assemblea annuale tenuta nella sala
Bavarese a Tesero. Ma l’altra
novità di rilievo riguarda anche l’avvio di una proficua collaborazione con l’Associazione Amici del presepio di Varena. Nella sua relazione il presidente Walter Deflorian ha ricordato le difficoltà riscontrate
lo scorso anno nel proseguire
l’attività a causa dell’assenza
di sicurezza per gli infortuni e
gli incidenti alle persone. «Abbiamo ovviato a questo incon-
veniente che pesava sulle spalle anche dal punto di vista delle responsabilità su tutti egli organizzatori- ha ricordato Deflorian – con un pacchetto di copertura assicurativa con una
spesa di quasi 7 mila euro che
copre tutti i rischi e garantisce
tranquillità a tutti i volontari e
al pubblico per tutti i servizi,
sulle mostre e sugli spostamenti. Abbiamo lavorato anche sul-
la situazione critica all’interno
del paese con la messa a norma gli impianti elettrici nelle
stalle e nei punti dove sono collocati i presepi».
Ma il presidente ha ricordato anche l’appuntamento del
2015, anno in cui si celebrerà il
cinquantesimo dell’allestimento del presepio in grandezza
naturale. Per tale occasione bisognerà provvedere per tempo
ad una serie di iniziative per celebrare degnamente il mezzo
secolo di vita. A tale riguardo il
socio Lauro Ventura ha sottolineato anche la necessità di
provvedere a sistemare alcune
parti dello storico presepio,
che ormai incomincia a evidenziare i segni del tempo.
Sulle attività concretizzate
nel 2012 si è soffermato invece
Michele Longo. Oltre al prese-
in breve
CAVALESE
Baita in concessione
ai cacciatori
■■ Dopo la concessione di 4
baite comunitarie ad
altrettante associazioni di
volontariato, nell’ultima
seduta il Consiglio dei
regolani della Magnifica ha
deciso di dare in concessione
anche un altro baito. Si tratta
dei baito della Cisa sito nella
regola di Trodena alla locale
sezione cacciatori. ( l.ch.)
CAVALESE
Letture animate
in biblioteca
■■ Oggi in occasione della
Giornata internazionale dei
diritti dell’infanzia, il Centro
Archimede propone
“Giochiamo con le storie”,
letture animate, alle ore 16 e
30 in biblioteca. (gp.c.)
pio allestito nella piazza sono
state realizzati con successo e
con alcune importanti innovazioni i presepi nelle Corte, la
mostra dei presepi nella sede
della ex Cassa rurale, la mostra
in Casa Iellici, nuove bacheche, il sito internet, l’allestimento del presepio a Mirandola e il gemellaggio con Spinea
(Ve) con l’allestimento di 6 bacheche. Si è parlato anche del
bilancio che fra entrate (109
mila 360 euro) e uscite ( 123 mila 600 euro) si è chiuso con un
disavanzo di 14 mila 336 euro.
Il primo appuntamento il 7 dicembre con i presepi nelle corti.
(l.ch.)