L`opera è una faccenda di donne

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L`opera è una faccenda di donne
Ciel! Dammi coraggio!
Norma
Tutte le feste al tempio
L
Mentre pregava Iddio,
Bello e fatale un giovane
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da
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Carmen
S’offerse al guardo mio...
de
Des
Se i labbri nostri tacquero,
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Dagli occhi il cor parlò.
Leon Liù
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Sol ieri a me giungeva...
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Furtivo fra le tenebre
d ri
ana
A
mo
ta
«Son studente, povero,»
Commosso mi diceva,
Ciel! Dammi coraggio!
E con ardente palpito
Amor mi protestò.
Partì... il mio core aprivasi
A speme più gradita,
Dalla realtà al melodramma: storie di violenza sulle donne
Quando improvvisi apparvero
domenica 8 marzo 2015 ore 15.30
Color che m’han rapita,
Arena del Sole, Roccabianca (PR)
E a forza qui m’addussero
L’opera è una faccenda di donne
Nell’ansia più crudel.
[rigoletto, Aria di Gilda]
Ospite d’onore Raina Kabaivanska
Valentina Varriale, soprano
Roxana Herrera Diaz, soprano
Vittoria Ji Won Yeo, soprano
Paolo Andreoli, pianoforte
Concerto ad offerta libera. L’incasso sarà devoluto al Centro Antiviolenza di Parma
si ringrazia
con il patrocinio di
Provincia di Parma
con il contributo di
Comune
di Roccabianca
Giulia Canali e Massimiliano Sozzi, attori
Letture di Andrea Rinaldi
Testi di Carla Moreni e Giulia Bassi
Coordinamento e presentazione di Stefania Melloni
programma
Non è sempre uguale il ruolo della donna nel teatro d’opera. Ed è coerente che sia
così, perché anche nella drammaturgia affidata alla musica sono sempre andati a
rispecchiarsi i riflessi del mondo intorno. Così dopo i soggetti cristallizzati, storici, legati alla tradizione eroica e idealizzata di mondi lontani, che corrispondevano agli ideali classici del Seicento-Settecento, sono seguite le minute indagini sui
rapporti di coppia e familiari, esaltate nel melodramma dell’Ottocento: in quelle
piccole realtà, spesso intenzionalmente rinchiuse tra impenetrabili mura domestiche, si sarebbero susseguiti una valanga di suicidi, uxoricidi e omicidi, perpetrati
con una violenza, anche verbale, mai ammessa (né immaginata) nei due secoli di
opera precedenti.
Col tempo, quelle parole, quei gesti, sono diventati delle formule stereotipate.
Hanno smussato i contorni oppure hanno perso del tutto il loro contenuto evidente, grazie alla bellezza dei temi melodici che le accompagnavano. Sono diventate dei blandi gesti del passato, carichi ancora di emozione, ma non più di forza e
di potere di denuncia. La musica - nata per esaltare il significato della parola - ha
ottenuto l’effetto contrario: ha finito per nasconderla. Per riportare al presente la
verità di questi testi, pur contenuti negli argini robusti delle forme d’arte, è nato
questo progetto: una rilettura di alcuni passi simbolici tratti da alcune opere di
repertorio. Si va dal “Batti batti, o bel Masetto” della Zerlina nel “Don Giovanni”, a
Verdi, alle perdenti eroine pucciniane, vittime consenzienti, segnate da un destino
ineluttabile. Stanati dalla tranquillità del loro ruolo di icone musicali, e magari
accostati a episodi di cronaca del presente, i brani prendono una luce nuova: ritornano a vivere, a parlare, a raccontarsi al nostro ascolto. Con maggiore ricchezza e
sicuramente con inaspettata, diretta confidenza.
Carla Moreni
musicologa e giornalista
de Il Sole 24 ore
GIOACHINO ROSSINI
Tancredi No, che il morir non è
Valentina Varriale
GIUSEPPE VERDI
Otello Piangea cantando
Roxana Herrera Diaz
Ernani Surta è la notte...
Ernani! Ernani, involami
Vittoria Ji Won Yeo
GAETANO DONIZETTI
Lucia di Lammermoor, Regnava nel silenzio
Valentina Varriale
GIUSEPPE VERDI
Giovanna d’Arco O fatidica foresta
Roxana Herrera Diaz
Macbeth Vieni! T’affretta
Vittoria Ji Won Yeo
GIACOMO PUCCINI
Turandot Tu che di gel sei cinta
Roxana Herrera Diaz
Madama Butterfly Un bel dì vedremo
Vittoria Ji Won Yeo
FRANCESCO CILEA
Adriana Lecouvreur Io sono l’umile ancella
Roxana Herrera Diaz
GIACOMO PUCCINI
La rondine Che il bel sogno di Doretta
Valentina Varriale
Letture da Francesco Maria Piave, Lorenzo Da Ponte, Ludovico Ariosto, Arrigo Boito,
William Shakespeare, Giacomo Puccini, Luigi Illica, Giuseppe Giacosa, Salvatore Cammarano
e da “Il continente sconosciuto. Gli uomini e la violenza maschile” di Marco Deriu.