madagascar 2 - Mediateca Toscana

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madagascar 2 - Mediateca Toscana
RASSEGNA STAMPA CINEMATOGRAFICA
MADAGASCAR 2
MADAGASCAR: ESCAPE 2 AFRICA
Editore S.A.S. Via Bonomelli, 13 - 24122 BERGAMO
Tel. 035/320.828 - Fax 035/320.843 - Email: [email protected]
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Regia: Tom McGrath, Eric Darnell
Interpreti: animazione
Genere: Animazione - Origine: Stati Uniti d'America - Anno: 2008 - Sceneggiatura: Etan Cohen - Musica: Hans Zimmer - Montaggio: Mark
A. Hester - Durata: 89' - Produzione: Dreamworks Animation - Distribuzione: Universal (2008)
Abbiamo conosciuto i protagonisti di
Madagascar tre anni fa, in una limpida
giornata autunnale a Central Park: il
leone Alex istrionico divo dello zoo, la
zebra Marty, insoddisfatta della sua vita
senza sorprese, il giraffo Melman sempre preoccupato del più piccolo soffio
d'aria e l'ippopotama Gloria pacifica e
golosa. Un quartetto di animali che della savana non avevano alcuna memoria
e parlavano anzi come i personaggi
molto cittadini di un film di Woody Allen. Nel capitolo uno, al seguito di
Marty che aveva deciso di fuggire dalla
sua prigione dorata, i quattro erano
naufragati nel lussureggiante Madagascar. Da cui li vediamo ripartire ora, nel
numero 2, per riguadagnare Manhattan.
Ma il trabiccolo aereo, guidato dai 4
cinici pinguini che in cerca dell'Antartide erano evasi anche loro, è costretto
a un atterraggio di fortuna, e dove?
Proprio nel continente nero! Ah, dimenticavamo di dire di un brevissimo
prequel, che racconta di come l'Alex
cucciolo finì nello zoo newyorkese.
Non a caso insomma il sottotitolo di
"Madagascar 2" suona Escape Africa:
finalmente i nostri eroi sono tornati nella terra dei padri e hanno la possibilità
di ritrovare la propria identità, ma al
solito le cose non risulteranno così
semplici. Marty, confuso in mezzo a
tanti altri a strisce bianche e nere, si
sente un nessuno; il timido Melman innamorato di Gloria soffre le pene dell'inferno perché lei gli preferisce un suo
simile, ovvero un baldanzoso ippopotamo, e Alex con il suo carattere ludico
scopre di essere una delusione per il
padre come quando era piccino.
Inutile dire che il cartone animato realizzato in 3D, ispirandosi al disegno
stilizzato dei cartoni degli anni '30 e
'40, e diretto con brio dalla coppia Darnell/McGrath è visivamente incantevole; e le tante gag, fra i numeri del vane-
sio e tirannico re dei lemuri e dei cinici
pinguini che rischiano di rubare la scena agli stessi protagonisti, non mancheranno di divertire i bambini. Resta il
fatto che stavolta la storiellina (un sotto
"Re Leone"?) sembra imbastita di ritagli.
La Stampa - 19/12/08
Alessandra Levantesi
Quand' ero bimbo qualcuno mi regalò
un libretto intitolato Pinocchio al mare.
Mi precipitai a leggerlo, lieto che le avventure dell' adorato burattino non fossero finite con la sua metamorfosi in
bambino per bene, ma fu una delusione.
Ero già abbastanza critico per intuire
che quello era solo un tentativo, furbastro quanto vano, di sfruttare un successo precedente; e da allora, nonostante il tempo trascorso, ogni volta che vedo un sequel collegato con l' opera originaria solo per motivi di speculazione,
non posso fare a meno di ripetere: 'Ah,
ci risiamo: questo è Pinocchio al mare!'
Nella categoria rientra in pieno "Madagascar 2", per cui mi corre l' obbligo di
un avvertimento ai papà che si preparano a portarci i figlioli: sono sicuro che
qualche risatina il film ve la strapperà,
però a intermittenze; e non mancheranno i tempi morti in cui sbirciare l' orologio, per poi concludere all' uscita dal
cinema: 'Era meglio il primo!' In operazioni come questa mentre cala pericolosamente la quota di fantasia cresce a
dismisura quella della mercificazione.
Dal pacco gentilmente inviatomi dalla
Mondadori saltano fuori ben 6 libri e
libretti 6, tutti sotto l' insegna Dreamworks e intitolati a "Madagascar 2". C'
è un riassunto illustratissimo della trama chiamato La storia con le immagini
del film (consigliato dai 6 anni), un fascicolo più economico con solo 8 pagine a colori chiamato La storia (dai 7
anni), un giochetto per cui bisogna ar-
marsi di matite colorate, Gioca e colora
(va bene dai 5 anni); per i più piccini
(dai 4 anni) c' è Il libro con gli adesivi
(sono 34 da attaccare e staccare) e Il
minilibro (che figura già nella lista dei
libri più venduti). Per i fortunati rampolli di famiglie abbienti (costa 15 euro) c' è Il superpuzzle in grande formato, con 4 'puzzle selvaggi' da 36 pezzi,
ma con un' avvertenza: 'Non adatto a
bambini di età inferiore ai 36 mesi.
Contiene parti di piccole dimensioni'.
C' è il rischio, insomma, che l' ignaro
fanciullo si ficchi in bocca, con fastidiose conseguenze ospedaliere, Alex,
Marty, Melman, Gloria, i Pinguini o i
Lemuri. Ho così nominato tutti gli eroi
della storia, nell' ordine: il Leone, la
Zebra, la Giraffa e l' Ippopotamo, ciascuno con il suo acrobatico repertorio
di buffonerie in mezzo alle movimentate tribù pinguinesche o lemuristiche.
Che siano simpatici, ridanciani e accattivanti non c' è dubbio. Ma avendo sottomano dei tipetti del genere non si poteva inventargli qualcosa di più originale? Purtroppo ci si è accontentati di rifare il primo film alla rovescia: là i nostri eroi imprigionati nelle gabbie dello
zoo di New York volevano a tutti i costi tornare in Africa e ci riuscivano, qui
ben presto stanchi dal Continente nero
e all' insegna dell' eterno motto 'Si stava
meglio quando si stava peggio' vogliono tornare in USA. C' era lo spunto per
imbastire qualche riflessione sull' incontentabilità umana: non ci comportiamo a volte anche noi come gli animaletti di Madagascar? Non smaniamo
forse per ottenere il contrario di ciò che
abbiamo? Ma evidentemente nel parco
sceneggiatori di Hollywood non c' era
al momento disponibile nessun emulo
di Fedro o di La Fontaine, per cui la
trama rientra fatalmente nei ranghi del
pensiero debole. Non rattristiamoci
troppo, non mettiamola giù pesante. Ma
come evitare la sensazione che il
cartoon, pur conoscendo in questi anni i
maggiori successi della sua storia, rischia di diventare sempre più vuoto e
fragoroso, più ossequente alla dittatura
degli effetti speciali? Per fortuna c' è un
film come "Wall-E", che dicono ben
piazzato nella massima categoria dei
titoli in corsa per gli Oscar. A conferma
della teoria, oggi un po' dimenticata,
che i migliori libri o film considerati
adatti per i piccoli possono andar bene
anche per i grandi. E qui torna a puntino il fulgido esempio di un capolavoro
per tutti come Pinocchio, non quello al
mare, quello vero.
Il Corriere della Sera - 19/12/08
Tullio Kezich
Il leone Alex, la zebra Marty, la giraffa
Melman e l'ippopotamo Gloria, i simpatici protagonisti di Madagascar, l'animazione DreamWorks campione di
incassi nel 2005, ritornano sotto l'albero con una nuova missione: Escape 2
Africa. Dal Madagascar, i quattro
mammiferi yankee cercano di far ritorno a Central Park, complici i pinguini.
Ma lo scassato bimotore della Air Penguin rimane in volo solo il tempo necessario a precipitare sulla savana continentale, dove Alex & Co. si imbatteranno per la prima volta nei loro simili
e, qualcuno, nei genitori. Felici new
entry - Bernie Mac per il Leone alfa
Zuba, Alec Baldwin per il rivale Makunga, e William nelle corde dell'ippostalIone Moto Moto - nel cast vocale
Usa, "Madagascar 2" di Tom McGrath
ed Eric Darnell si rivela migliore dell'originale, con un'apertura a un pubblico
anagraficamente più vasto, ritmo e gag
irrefrenabili (non perdete gli sculettamenti di Gloria!) e, dietro le risate, una
contrapposizione tra civiltà e vita selvaggia, che apre all'accettazione del
diverso, ovvero del simile. Cercate di
vederlo nella versione originale.
Rivista del Cinematografo - 2008-12-60
Jean-Pierre Hippo
Mentre la Pixar osa, riempiendoci di
stupore, l'inosabile, la DreamWorks si
rifugia nel già visto (con successo) al
botteghino. Avevamo lasciato Alex il
leone, Marty la Zebra, Melman la Giraffa e Gloria l'ippopotamo tra lemuri
ballerini e pinguini spia, con la speranza di tornare a New York. Ora, allacciate le cinture di sicurezza, i malcapitati atterrano d'emergenza nelle vaste
pianure africane. Gli ingredienti non
cambiano, sebbene del lussureggiante
Madagascar restino solo Re Julien, a
cui piace sempre muoversi, gli occhioni
grandi di Mortino. Nuovamente pesci
fuor d'acqua, ai piedi del Kilimangiaro i
quattro dello zoo di Central Park respirano profumo di casa, si imbattono in
turisti deficienti (stile "Lost") e ci insegnano qualcosa. Il valore dell'amicizia,
ancora e in primis, la magnificenza della Differenza, il mito del buon selvaggio. Tra famiglie alternative e branchi
di identici, ci servono su un piatto d'argento temi profondi e attuali, rivelandoci che si può essere unici anche facendo parte di una comunità globalizzata. Pregnante rovello identitario, frutto forse della creatività visionaria dell'Etan Cohen di "Tropic Thunder", new
entry in fase di sceneggiatura. La sua
presenza si avverte nelle originali spalle
comiche. Un gruppo eterogeneo di
scimpanzé sindacalisti, e un ippopotamo palestrato e figaccione che ci prova
con Gloria. Un leone di nome Makumba, plasmato sulle fattezze di Alec Baldwin, e un inedito supercattivo. Personaggi nuovi di zecca dentro una formula collaudata che funziona. Gli umani
sono l'anello più basso della catena
evolutiva, come sempre in casa DreamWorks, e agli americani tocca la satira più pungente. Only for american
people alcune freddure ('sono solo newyorkesi: maleducati e spaventati', 'non
può essere peggio dei New Jersey'). Il
resto verrà universalmente compreso.
Commedia di caratteri, movimento frenetico che si ispira alle vecchie comiche, finezze e rimpalli verbali. Una girandola visiva che ha - guarda caso - un
finale apertissimo.
Film TV - 2008-51-7
Cristina Borsatti
Separato ancor cucciolo dai genitori, il
leone Alex è diventato la star dello zoo
di New York. Per una serie di circo-
stanze torna in Africa assieme ai suoi
amici: la giraffa Melman, la zebra Martin, l' ippopotamo Gloria. Il gruppo cerca di fare ritorno a Central Park a bordo
di uno scassato velivolo della 'Air Penguin'; invece precipita nella savana, dove il papà di Alex regna come leone
alfa del branco. Non capita spesso, ma
ci sono sequel migliori dell' originale; e
questo è il caso di "Madagascar 2". Rispetto al prototipo del 2005, il nuovo
cartoon digitale della DreamWorks si
affida a una sceneggiatura più creativa
(vi ha partecipato l' onnipresente Etan
Coen) e disinvolta, che intesse sulla
consueta morale dei film l' animazione
mainstream - il valore dell' amicizia, l'
accettazione della diversità e così via un bel po' di gag divertenti per un pubblico anagraficamente allargato. E si
concede perfino divagazioni ecologiche
meno 'corrette' del solito. Buffi i quattro animali protagonisti (doppiati, in
originale, dai migliori comici americani
dell' ultima generazione), con l' ipocondriaco Melman che osa rivelare il proprio amore a Gloria o Marty sperduto
tra legioni di zebre. Però i migliori sono
i pinguini militarizzati e matti: già visti
come "spalle" nella prima puntata,
manca poco che rubino la scena ai titolari.
La Repubblica - 19/12/08
Roberto Nepoti