Linea Gotica
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SOMMARIO N.21/2011 2 5 6 11 12 14 Linea Gotica Francesco Bianchini (1662 - 1729) Ultimo appuntamento per “Dolomiti in Scienza 2011” “Scienza Scuola e Società” Il Caproni Ca.133 Solfuri 26 Caffè Scienza ad Assaggi 29 2011 Anno Internazionale della Chimica 30 “Euro Mineral e Euro Gem” Sainte-Marie aux Mines Bologna Mineral Show e Bijoux Expo (BO) La radioattività Il paesaggio del “Bel Paese” Museo della Matematica ad Avellino Minerali e Fossili a Saint-Vincent (AO) Entomodena 18 20 Paradosso meccanico Global Positioning System GPS Come adattare un ingresso analogico Vedere la Scienza Festival Tanti eventi alla Casa delle Farfalle (UD) 36 35 38 36 41 “Start” il laboratorio di culture creative (BO) Meteorologia e strumenti scientifici (AP) 16 32 Modellismo ferroviario e Vapore Vivo “Xkè” il laboratorio della curiosità (TO) 15 22 alle grandezze da 38 43 44 43 misurare Francesco Carlini (1783 - 1862) 46 Dominatori a Sei Zampe (VE) 47 47 Storia della Scienza Francesco Bianchini (1662 - 1729) E clettico studioso nato a Verona il 13 dicembre 1662 e morto a Roma il 2 marzo 1729 dove riposa nella basilica di Santa Maria Maggiore. Educato a Bologna, poi a Padova, dove studiò teologia, anatomia, botanica (raccogliendo un notevole erbario), matematica, fisica e astronomia. Si trasferì nel 1689 definitivamente a Roma ove si erudì anche nella lingua ebraica, greca, francese e particolarmente nell’archeologia e nella storia. Pur non risolvendosi mai a prendere gli ordini minori (1699), ebbe nel 1691 un canonicato da papa Alessandro VIII, al secolo Pietro Vito Ottoboni (1610-1691) e un altro dal nipote di quel papa nel 1699 del quale fu anche bibliotecario. Clemente XI, al secolo Gianfrancesco Albani (1649-1721), lo nominò suo cameriere d’onore nel 1701, istoriografo del legato a latere inviato a Napoli in occasione della venuta di Filippo V (1683-1746) re di Spagna nel 1702 e nel 1703 presidente delle antichità, ossia di un museo destinato a raccogliere soprattutto iscrizioni relative alla storia della Chiesa. Segretario della congregazione per la riforma del calendario (1705), canonico liberiano (1710), nel 1712, recatosi a Parigi a portare la berretta cardinalizia ad Armand Gaston Maximilien de RohanSoubise (1674-1749), ebbe grandi onori da quella Accademia delle Scienze, alla quale era stato aggregato fin dal 1705 e nei cui atti pubblicò numerose sue memorie. In quell’occasione effettuò anche un viaggio d’istruzione in Lorena, Olanda, Belgio e Inghilterra dove conobbe Isaac Newton (1643-1727). Tornato a Roma nel 1713, consacrò otto anni, durante i quali fece escursioni in Toscana, Romagna e Lombardia, alla determinazione di una linea meridiana dal Tirreno all’Adriatico a imitazione di quella eseguita in Francia da Gian Domenico Cassini (1625-1712). Costruì a Roma parecchie meridiane, tra cui quella, tuttora esistente, in Santa Maria degli Angeli e dei martiri. Secondo Eustachio Manfredi (1674-1739) il Bianchini avrebbe scoperto le irregolarità annue, dalle quali, otto anni più tardi L’Hobby della Scienza e della Tecnica Storia della Scienza l’astronomo inglese James Bradley (1692-1762) dedusse l’aberrazione annua delle stelle. La prima carta del pianeta Venere venne disegnata dal Bianchini nel 1727 anche se le ombreggiature da lui intraviste sul pianeta erano del tutto illusorie. Innocenzo XIII, al secolo Michelangiolo Conti dei Duchi di Poli (16551724) lo nominò referendario dell’una e dell’altra segnatura e prelato domestico nel 1723, mentre Benedetto XIII, al secolo Pietro Francesco Orsini (1649-1730) lo nominò istoriografo del sinodo romano del 1725 e prefetto dell’archivio liberiano. Al nome del Bianchini, come presidente delle antichità, si legano i lavori di scavo eseguiti dai Farnesi sul Palatino e Globo di Venere la scoperta del colombario degli schiavi e dei liberti del Bianchini (1727) di Livia sulla via Appia. Le opere edite e inedite del Bianchini sono una sessantina e coprono argomenti di storia, archeologia, cronologia, botanica, fisica, matematica e astronomia. Notevoli sono Hesperi et phosphori nova phaenomena sive observationes circa planetam veneris (Roma, 1728) e le Observationes circa fixas, schizzi di carte celesti delineati sopra osservazioni proprie e di Geminiano Montanari (1633-1687) e pubblicati, con l’introduzione e note, da Francesco Porro dè Somenzi (1861-1937) nel 1902. A lui è dedicato un cratere lunare (lat 48.7° N, long 34.3° W e 38 chilometri di diametro), un cratere marziano (lat 64.2° S, long 95.4° W e 76 chilometri di diametro) e l’asteroide 42775 Bianchini. Michele T. Mazzucato Per saperne di più: Uglietti Francesco. Un erudito veronese alle soglie del Settecento. Monsignor Francesco Bianchini (1662-1729), Verona 1986 Rotta Salvatore. Francesco Bianchini www.eliohs.unifi.it/testi/900/rotta/rotta_bianchinif.html Tinazzi, Massimo. Gli strumenti ottici di Francesco Bianchini. Tecniche costruttive e uso del cannocchiale reticolato e senza tubo www.brera.unimi.it/sisfa/atti/2003/383-397TinazziBari.pdf Mazzoleni, Alessandro. Vita di monsignor Francesco Bianchini veronese http://books.google.it/books/download/Vita_di_monsignor_Francesco_Bianchini_Ve.pdf?id=EJ0_AA AAcAAJ&output=pdf&sig=ACfU3U0vKvVrIw5vmhE64NB34FOnnzFmnA La meridiana di S. Maria degli Angeli e dei Martiri a Roma www.santamariadegliangeliroma.it/paginamastersing.html?codice_url=La_Meridana&lingua=ITALI ANO&ramo_home=La_Meridiana L’Hobby della Scienza e della Tecnica 53° MERCATO DEL CONSUMER ELECTRONICS 2 - 3 APRILE 2011 sab. 9.00-18.00 - dom. 9.00-17.00 PARCO ESPOSIZIONI NOVEGRO M I L A N O / L I N AT E A E R O P O R T O ✈ Con il patrocinio di w w w. p a r c o e s p o s i z i o n i n o v e g ro . i t Iniziative ULTIMO APPUNTAMENTO PER DOLOMITI IN SCIENZA 2011 Ultima conferenza proposta dal Gruppo Divulgazione Scientifica Dolomiti (GDS) L’ingresso è gratuito e l’incontro si svolgerà presso la sala Bianchi “alla Cerva” a Belluno in viale Giuseppe Fantuzzi n. 11. (M.R.) Inizio ore 17.00 - Sabato 12 marzo I più antichi fossili delle Dolomiti Prof. Danilo Giordano (ITIMC “Folldor” Agordo) Biominerali: le pietre della vita Dr. Manolo Piat (GDS) Info: [email protected] www.gdsdolomiti.org SCIENZA SCUOLA E SOCIETA’ Continua il progetto di Videoscienza in collaborazione con l’Ufficio scolastico per la Lombardia Videoscienza è un sito internet di divulgazione scientifica che utilizza al meglio la tecnologia per proporre un’ informazione scientifica ampia e corretta. Con questo progetto, iniziato lo scorso novembre e rivolto agli studenti delle scuole secondarie di secondo grado della Lombardia, videoscienza va oltre la conferenza presentata da uno scienziato. Gli incontri che si tengono in alcuni istituti della Lombardia vengono trasmessi in diretta streaming da videoscienza e quindi tutte le scuole interessate possono assistere all’evento e, nella fase del dibattito, interagire con e-mail, sms, chat. Inoltre il materiale video e audio degli incontri verrà messo in un archivio online con anche dei testi prodotti dagli studenti dell’istituto che ha ospitato la conferenza. Nel sito di videoscienza è possibile scaricare materiale di approfondimento relativo al progetto. (M.R.) Prossimi appuntamenti: • • 14 marzo 2011 7 aprile 2011 Istituto Tosi di Busto Arsizio – Conferenza sulla previsione dei terremoti a cura del Prof. Valensise direttore di ricerca dell’Istituto nazionale di Geofisica e Vulcanologia ITIS Galileo Galilei di Milano – Conferenza sui misteri dello spazio a cura di Gianfranco Brunetti ricercatore dell’Istituto di Radioastronomia presso l’Istituto Nazionale di Astrofisica Info: www.videoscienza.it/Objects/Pagina.asp?ID=1225 L’Hobby della Scienza e della Tecnica Solfuri I solfuri sono composti dello Zolfo in combinazione con uno o più elementi metallici (Ferro, Rame, Piombo, Zinco, Mercurio ecc…) e rappresentano una classe di minerali molto importante, sia dal punto di vista collezionistico che industriale, infatti da essi viene ricavata la maggior parte dei metalli non ferrosi. I solfosali , invece, oltre allo zolfo ed al metallo, possiedono nella loro struttura cristallina diversi semimetalli: Arsenico, Antimonio e Tellurio. Pentagonododecaedro su ematite (Isola d’Elba) Il minerale più conosciuto tra i solfuri è indubbiamente la Pirite (FeS2 - solfuro di ferro). Essa cristallizza nel sistema isometrico dando origine, sia a masse compatte o granulari, sia a spettacolari cristalli singoli con forme cubiche, ottaedriche e pentagonododecaedriche spesso in aggregazione. Il colore della pirite è sempre giallo più o meno intenso, anche se talvolta può avere patine superficiali di colore scuro , marroncino, oppure iridescenti. La pirite si può considerare un minerale duro (scala di Mohs 6 - 6,5), pesante (densità circa 5 g/cm3), molto fragile e per nulla sfaldabile. La pirite è un minerale veramente comune ed è stata rinvenuta in una grande varietà di formazioni geologiche e talvolta si pos- L’Hobby della Scienza e della Tecnica Mineralogia sono anche trovare reperti fossili che si sono trasformati in pirite, come ad esempio le famose ammoniti piritizzate russe. Questo minerale è di solito tra i primi ad entrare in una collezione mineralogica, sia per la forma cristallina molto attraente, sia per il colore, la perfezione dei cristalli ed il prezzo contenuto. Industrialmente questo solfuro di ferro è usato quasi esclusivamente per la produzione di acido solforico (H2SO4) e le polveri ferrose residuali vengono poi utilizzate per la produzione di ferro e per estrarre piccole quantità di metalli più costosi come oro, cobalto e rame. In Italia sono famosi i giacimenti che diedero alla luce ottimi cristalli da collezione come ad esempio le miniere di Brosso e Traversella (Piemonte), le miniere di Rio Marina, Capo Calamita e Terranera all’Isola d’Elba e di Gavorrano e Niccioleta in Toscana. Molto rinomati i perfetti cristalli cubici (anche di dimensioni decimetriche) che si rinvengono tuttora in una cava di talco a Navajun in Spagna. Ammonite piritizzata Cristalli di pirite dalla Spagna Ecco elencati i principali solfuri con relative indicazioni chimico-fisiche e cristallografiche. Minerale Alabandite Antimonite Argentite o Acantite Bismutinite Bornite Calcocite Calcopirite Cinabro Cosalite Covellina Cubanite Emplectite Galena Formula MnS Sb2S3 Ag2S Bi2S3 Cu5FeS4 Cu2S CuFeS2 HgS Pb2Bi2S5 CuS CuFe2S3 CuBiS2 PbS Durezza Scala di Mohs Densità g/cm3 Tipi di Cristalli 3,5 - 4 4 Ottaedri o Cuboottaedri 2 4,6 Prismi allungati e striati 2 – 2,5 7,3 Cubici o ottaedrici 2 – 2,5 6,8 Prismi allungati e striati 3 5 Rari - Pseudocubici 2,5 - 3 5,8 Rari - Tabulari 3,5 - 4 4,2 Tetragonali 2 – 2,5 8,1 Romboedri 2,5 - 3 7 Prismatici fibrosi 1,5 - 2 4,6 Lamine Esagonali 3,5 4 Prismi Ortorombici 2 6,4 Prismi Aghiformi 2,5 7,5 Cubi e Ottaedri L’Hobby della Scienza e della Tecnica Mineralogia Greenockite Hauerite Linnaeite Marcasite Millerite Molibdenite Orpimento Pirite Pirrotina Realgar Sfalerite o Blenda Tungstenite CdS MnS2 Co3S4 FeS2 NiS MoS2 As2S3 FeS2 Fe11S12 AsS ZnS WS2 3 – 3,5 4 4,5 – 5,5 6 – 6,5 3 – 3,5 1- 1,5 1 – 1,5 6 – 6,5 3,5 - 4 1 – 1,5 3,5 - 4 2,5 4,8 3,4 ---4,8 5,4 4,8 3,4 5 4,6 3,5 4 ---- Piramidi Esagonali Ottaedri Isometrici Tabulari piatti Cristalli Aciculari Esagonali Prismi Monoclini Isometrici Monoclini o Esagonali Prismi Monoclini Tetraedrici ---- Ora andremo descrivere le caratteristiche più salienti relative ai solfuri sopraelencati. Alabandite : è molto rara quando ben cristallizzaAntimonite ta (miniere peruviane) ed in questo caso è decisaRomania mente apprezzata dai collezionisti. Spesso si trova in masse compatte di colore molto scuro o nero. Antimonite : si presenta in cristalli molto allungati, sempre striati longitudinalmente, di colore grigio più o meno scuro con riflessi metallici. Basta la fiamma di un fiammifero per fare fondere piccole porzioni del minerale. Sono stati rinvenuti cristalli lunghi fino a 45 cm in miniere dell’isola giapponese di Shikoku. Famosi i gruppi cristallini provenienti da Romania e Cina. In Italia è stata rinvenuta in eleganti cristalli su matrice nelle miniere del grossetano. E’ il principale minerale per l’estrazione dell’antimonio. Argentite o Acantite : si trova solitamente in aggregati cristallini di colore grigio scuro, talvolta lucente, ma anche come incrostazioni, masserelle o forme filamentose. Si può fondere facilmente alla fiamma ottenendo gas solforoso e argento metallico. I suoi cristalli sono malleabili, si riescono a schiacciare senza romperli: si appiattiscono. Importanti campioni provengono dalle miniere messicane, boliviane, marocchine e cinesi. In Italia discreti esemplari sono stati ritrovati in Sardegna. E’ un ottimo minerale per l’estrazione dell’Argento. Bismutinite : é il minerale più importante per l’estraArgentite zione del Bismuto. Si trova Marocco in cristalli striati e allungati di color grigio lucente. Rilevanti i giacimenti sfruttabili di Bolivia e Australia. In Italia importanti esemplari da collezione provengono dalla miniera di Brosso in Piemonte. L’Hobby della Scienza e della Tecnica Mineralogia Bornite : si trova per lo più in masse granulari compatte e molto raramente in cristalli. Sono molto caratteristiche le patine iridescenti di alterazione superficiale, che danno origine a colorazioni molto vivaci, violette e blu. E’ un minerale importante per l’estrazione del rame. Calcocite : questo solfuro di rame decisamente poco comune e molto tenero, si trova in masse granulari scure, quasi nere, e molto raramente in cristalli. Può avere delle patine di alterazione superficiale di colore azzurro iridescente. Molto famosi i cristalli pseudo esagonali rinvenuti in Cornovaglia. Calcopirite : poco comune in cristalli di colore giallo oro, la si rinviene nella maggior parte dei casi in masse compatte o microcristalline. E’ il più importante minerale a livello industriale per l’estrazione del rame. Nei grandi giacimenti sudamericani (Perù-Cile-Messico) si stanno letteralmente sventrando intere montagne le cui rocce contengono persistenti disseminazioni di Calcopirite e Bornite. Si ricavano inoltre, come sottoprodotti, anche oro e argento. In Italia i giacimenti più ricchi di Calcopirite furono quelli di Alagna (Val Sesia – Piemonte) e di Montecatini Val di Cecina (Toscana) Cinabro : è un minerale abbastanza comune in masse microcristalline ma raro se ben cristallizzato. Ben riconoscibile per il suo caratteristico colore rosso è il minerale fondamentale per l’estrazione del mercurio. In Italia era molto famoso il giacimento di Cinabro del Monte Amiata (Toscana) dove erano state aperte numerose miniere anche molto produttive. Qui il Cinabro era molto ricercato dai collezionisti perché talvolta si poteva rinvenire in globuli o aggregati cristallini denominati “fragole” di Cinabro. Al momento, ottimi cristalli da collezione, ben formati e spesso trasparenti, provengono dalle numerose miniere cinesi. Il mercurio viene ottenuto sempre per arrostimento di questo solfuro “Fragola” di Cinabro che si decompone facilmente con dal diametro di 1,8cm il calore, liberando vapore di mercurio. Se poi tali vapori vengono raffreddati, si ottiene il metallo allo stato liquido. Cosalite : è un solfuro che contiene due metalli, piombo e bismuto. Si trova massivo o come sottili cristalli allungati e striati. E’ comunque un minerale raro e si rinviene spesso associato o incluso nel quarzo. L’Hobby della Scienza e della Tecnica l pr Ne o im oss t al ri lfu so ri : ero num e li sa fo l so Mineralogia Covellina : è un solfuro molto tenero ed i rarissimi cristalli, quando perfetti, sono esagonali e di colore blu scuro, spesso accompagnati da forti iridescenze viola, blu e verdi. Molto ricercati dai collezionisti sono i cristalli provenienti dalla vecchia miniera di Calabona in Sardegna. Cubanite : raro solfuro di ferro e rame che cristallizza il più delle volte in piccole masse molto compatte dal caratteristico color giallobronzeo. Un aspetto particolare di questo minerale deriva dal fatto che è fortemente magnetico (viene attratto dalla calamita). Campioni ben cristallizzati provengono dalla miniera di Morro Velho nel territorio brasiliano del Minas Gerais. Emplectite : solfuro di rame e bismuto decisamente poco comune e molto tenero. Spesso in cristalli fibrosi talvolta incrociati di color grigio stagno o in masserelle granulari. Galena : è il minerale principale per l’estrazione del piombo. E’ tra i solfuri più pesanti ed ha una lucentezza metallica molto forte. Spesso si rinviene ben cristallizzata sotto forma di cubi o cuboottaedri (più rari). E’ un minerale fragile che si può sfaldare perfettamente originando delle superfici molto lucenti di colore azzurro-grigiastro. La Galena spesso può essere argentifera ed è sfruttata industrialmente anche per questo motivo. Anticamente questo minerale, per le sue proprietà elettroniche, veniva adoperato per fare funzionare la famosa radio a Galena, senza l’ausilio di corrente elettrica. In ambito mondiale da citare il più grande giacimento al mondo di Galena situato nel distretto minerario americano denominato dei tre stati (così vasto da appartenere a Missouri-Oklahoma-Kansas nei punti di confine presso la città di Joplin). In Italia importanti fonti di Galena erano ad esempio il giacimento Traversella in Piemonte, e numerose miniere della Sardegna come Monteponi e Montevecchio. Davide Viale 10 L’Hobby della Scienza e della Tecnica Galena cubica Bulgaria Eventi mineralogici EURO MINERAL e EURO GEM 2 in 1 dal 23 al 26 giugno 2011 a SAINTE-MARIE aux MINES in Alsazia (F) Minerali, fossili, meteoriti, gemme e bijoux La 48ª edizione dell’esposizione e borsa internazionale chiamata “EURO MINERAL e EURO GEM” è in programma a partire dal 23 sino al 26 giugno 2011 in Alsazia presso la bella località di SAINTEMARIE aux MINES. I primi due giorni dell’evento, il 23 e 24 giugno, sono riservati ai visitatori professionisti. Questa fiera è una delle più importanti d’Europa per quantità e qualità dell’offerta e per come è organizzata l’esposizione: un intero paese con tradizioni minerarie si apre ai visitatori provenienti da tutto il mondo. (M.R.) Info: MINERAL Concepts B.P. 8 - 68311 ILLZACH CEDEX France [email protected] http://www.euromineral.fr/ 42ª Edizione del BOLOGNA MINERAL SHOW e 8ª Edizione di BIJOUX EXPO 25 – 27 Marzo 2011 Con un unico biglietto è possibile visitare sia la 42ª edizione del BOLOGNA MINERAL SHOW, sia l’ottava Edizione di BIJOUX EXPO in programma dal 25 al 27 marzo 2011, presso il Futurshow Station a Casalecchio di Reno (BO). Si tratta di uno dei più importanti eventi dedicati alla mineralogia che si tengono in Italia. Ogni anno sono proposte, tra le tante iniziative, delle mostre tematiche. Quest’anno i temi degli allestimenti riguarderanno: i minerali della Valmalenco, antichi strumenti mineralogici, il demantoide in Italia e nel mondo, la pietra di Luserna. In concomitanza con il BOLOGNA MINERAL SHOW è in programma Biijoux Expo: la mostra mercato dedicata alla bigiotteria, alla gioielleria ed all’artigianato orafo. (M.R.) Info: 42° Bologna Mineral show 25 – 27 marzo 2011 [email protected] http://www.bolognamineralshow.com/ 8° Bijoux expo 25 – 27 marzo 2011 [email protected] www.bijouxexpo.it www.mineralbijou.it Minerali da tutto il mondo Creazioni in pietre dure Ambre baltiche (Bijoux, grezze, lucidate) Vercelli - Italy Mail [email protected] L’Hobby della Scienza e della Tecnica 11 Geologia Nel XIV secolo, riferendosi all’Italia, Petrarca scrisse questi versi: “Poi che portar nol posso in tutte et quattro parti del mondo, udrallo il bel paese ch’Appennin parte, e ’l mar circonda et l’Alpe”. Nel 1876, l’abate (nonché geologo e alpinista) Antonio Stoppani pubblicò “Il Bel Paese: conversazioni sulle bellezze naturali, la geologia e la geografia fisica d’Italia”. Fu un invito a viaggiare, per conoscere i tesori naturali della nazione da poco unificata. Goethe, che la visitò novant’anni prima, avrebbe detto unificata dalla bellezza. Guardando al passato, siamo abituati a considerare sinomini Italia e bellezza, grazie al paesaggio che fonde in modo armonioso i diversi elementi della geografia fisica: rilievo, laghi, vallate, coste, isole. Guardando al futuro, siamo stati capaci di conservare questo valore? il paesaggio del “bel paese” L o scorso dicembre è uscito un libro che meriterebbe di essere letto e meditato da tutti. “Paesaggio costituzione cemento. La battaglia per l’ambiente contro il degrado civile”, di Salvatore Settis, è un’amara lezione in 326 pagine, dense e ben documentate. L’argomento è un bene pubblico, che dovrebbe essere considerato patrimonio prezioso e irrinunciabile di ogni cittadino italiano. Questo bene, che si può dire faccia parte del nostro codice genetico, è oggi a rischio. Anche se il paesaggio non può estinguersi come una specie biologica, può certamente perdere la sublime specificità che ha connotato il “Bel Paese” ed essere soffocato da una crosta tanto brutta quanto impermeabile. Il contenuto più importante del libro di Settis, oltre ai tristi dati numerici che documentano il degrado in atto, è il pressante invito a rendersene 12 L’Hobby della Scienza e della Tecnica Geologia consapevoli. L’autore si augura, a beneficio di noi tutti, la creazione di una cultura diffusa, dalla quale discenda un senso critico e, se possibile, un senso civico. Le dinamiche demografiche non hanno comportato, come naturale conseguenza, un processo di crescita lenta dell’urbanizzazione. Questa è stata sproporzionata ed esplosiva, quanto a velocità. Non occorre studiare le immagini da satellite, dove le conurbazioni dai confini ormai poco definiti macchiano di grigio buona parte delle aree pianeggianti. Basta guardarsi attorno, magari dal finestrino di un’auto o del treno. Colpisce l’inesorabile progressione della perdita di spazio, negli àmbiti naturali, a vantaggio di un territorio antropizzato che si espande a macchia d’olio, guidato da una rete di vie di comunicazione sempre più fitta. Le mutazioni sono rapide ma vengono colte come se fossero impercettibili, perché sembrano incidere poco sullo stile di vita quotidiano. Tra i paradossi della situazione italiana, Settis ne indica uno particolarmente amaro. “L’Italia è tra i pochi Paesi al mondo che abbiano la tutela del paesaggio e del patrimonio culturale nella propria Costituzione (...); ha in merito un complesso di leggi organiche che sono tra le migliori del mondo, forse le migliori; eppure continua ogni giorno la selvaggia aggressione al paesaggio, disprezzando le norme o ‘interpretandole’ per piegarle alla speculazione edilizia”. Le dinamiche di questa profonda trasformazione del territorio sembrano sostanzialmente irreversibili. Possiamo considerare “sostenibile” questo tipo di sviluppo oppure le conseguenze degli errori (molto rapide nel sommarsi trovando sinergie) ci presenteranno un conto salato da pagare? La bellezza dell’Italia deriva soprattutto dal suo essere un mosaico di geodiversità. In un territorio relativamente piccolo, si trovano accostati elementi diversi come natura litologica, età, stadio evolutivo. Catene montuose recenti e antiche inglobate in un complesso sistema orografico, vulcani fossili e attivi, microcontinenti esotici come la Sardegna. Il loro accostamento deriva dalla dinamica del pianeta, qui particolarmente attiva. Dal che deriva (anche) la sismicità. L’eterogeneità del nostro sottosuolo ci offre risorse preziose e ci pone problematiche con le quali convivere. Se possibile, in modo consapevole. Come scritto nei libri di scuola, il nostro territorio è prevalentemente montuoso. Il rilievo topografico ha una grande importanza pratica, come giacimento di acqua potabile e possibile fonte... di guai. Il rilievo non andrebbe misurato semplicemente con l’altezza sul livello del mare. Sono molto importanti due fattori: l’energia di rilievo e l’acclività dei versanti. La prima è il dislivello tra creste e fondovalle. La seconda, come inclinazione misurata in gradi, è quella che determina in buona misura la stabilità, in funzione del tipo di rocce del substrato e del loro assetto strutturale. Nei rilievi appenninici, spesso costituiti da rocce argillose a stratificazione sottile, intensamente deformate, anche i versanti debolmente inclinati possono essere interessati da una franosità diffusa. Gli stessi versanti, in rocce cristalline come quelle della fascia assiale delle Alpi, sarebbero perfettamente stabili. Tuttavia, nelle Alpi sono numerosi i solchi vallivi in erosione accelerata. Questi solchi sono chiusi da fianchi in roccia così ripidi da favorire l’innesco di processi di deformazione gravitativa a scala di un intero versante. L’Hobby della Scienza e della Tecnica 13 Geologia Il territorio montano della Provincia di Sondrio offre esempi significativi. La tristemente nota frana della Val Pola (luglio 1987) è stata l’evoluzione catastrofica, come valanga di roccia, di un processo di deformazione gravitativa di grandiose dimensioni, che in precedenza aveva avuto una lenta evoluzione di “scardinaVersante orientale del monte Zandila con la nicchia di mento” e collasso parziale distacco della frana. Si noti la morfologia tondeggiante verso il fondovalle. I rilievi della parte di versante tagliata dalle fessure di trazione, adiacenti al Monte Zandila, dovute alle deformazioni gravitative. dal quale si erano stacca(Cortesia Dipartimento di Scienze della Terra ti circa quaranta milioni di dell’Università degli Studi di Milano) metri cubi di roccia, sono intaccati da deformazioni simili per fattori d’innesco, tipologia del substrato, dimensioni e mostrano morfologie-indice caratteristiche dello stadio evolutivo di quiescenza. La stessa Valtellina ha visto la recente proposta a UNESCO di riconoscimento dell’insieme dei vigneti come patrimonio dell’umanità. Quel mirabile esempio di “paesaggio costruito”, con terrazzamenti sostenuti da muri a secco, perfettamente armonizzati tra le rocce levigate dall’erosione glaciale, particolarmente affascinante nei colori autunnali, è il frutto del lavoro, della paziente fatica e della saggezza che hanno connotato, sino a tempi non troppo remoti, l’opera dell’Homo sapiens. Oggi il suo insipiente discendente è riuscito a occultare i vigneti dietro una compatta cortina di capannoni, infrastrutture e centri commerciali. Per riappropriarsi del paesaggio occorre abbandonare il fondovalle e salire a mezza costa. La proposta di riconoscimento è stata respinta. Corollario finale: un fondovalle intasato da infrastrutture spesso inutili, sovrastate da versanti in molti luoghi instabili, significa trasformare la pericolosità geologica (intrinseca del territorio, dunque ineliminabile) in rischio. Guido Mazzoleni 32ª Borsa scambio di minerali e di fossili A Saint – Vincent (AO) il 20 e 21 Agosto 2011 E’ in programma sabato 20 e domenica 21 agosto presso il palazzetto dello sport di Saint-Vincent in Val d’Aosta. L’evento giunto alla 32ª edizione è organizzato dal gruppo mineralogico del “Cenacolo Italo Mus”. (M.R.) Info: [email protected] 14 L’Hobby della Scienza e della Tecnica Nuove Aperture APERTO A BOLOGNA APRIRA’ A SETTEMBRE Xkè IL LABORATORIO DELLE CURIOSITA’ Torino Un progetto voluto dalla provincia di Torino, il comune di Torino e dalla Fondazione per la Scuola della Compagnia di San Paolo per realizzare un science center moderno e interattivo. Uno degli obiettivi di questo laboratorio è stimolare i bambini, già dai primi anni di scuola ed anche prima, ad interagire attivamente con esperimenti ed attività scientifiche. In un processo di scoperta che parte dall’azione concreta, passa per lo stupore di ciò che si osserva, per concludersi nella curiosità e riflessione. Il laboratorio della curiosità si articolerà in uno spazio di 1500 metri quadrati e sarà in via Gaudenzio Ferrari numero 1 a Torino. E’ già stata fissata per il 23 settembre 2011 la data di apertura ufficiale di Xkè. START IL LABORATORIO DI CULTURE CREATIVE Si tratta di un progetto dedicato alla cultura scientifica e artistica proposto dal Comune di Bologna e dalla Fondazione Marino Golinelli. Le attività e i laboratori sono rivolti a bambini e giovani dai 2 ai 13 anni ed alle famiglie. Sono previsti programmi per le scuole e per il pubblico. (M.R.) Info: Start – Laboratorio di Culture Creative Voltone del Podestà - Piazza Re Enzo Bologna [email protected] www.startlab.org/ (M.R.) METEOROLOGIA E STRUMENTI SCIENTIFICI A MONTEFIORE dell’ASO (AP) Nel sessantesimo anno dalla fondazione dell’Organizzazione Meteorologica Mondiale (WMO) l’ingegner Oronzo Mauro, esperto di storia degli strumenti scientifici e responsabile del sito web misurando.com, in collaborazione con il prof. Giampaolo Valori propone per le scuole primarie e secondarie di Montefiore dell’Aso una serie di incontri e attività dedicate alla meteorologia: la scienza che, studiando le dinamiche dell’atmosfera, propone dei modelli di previsione del tempo atmosferico. Il programma si articola in eventi dedicati alle scuole e in conferenze aperte a tutti. (M.R.) Info: www.misurando.com www.comune.montefioredellaso.ap.it/ L’Hobby della Scienza e della Tecnica 15 Modellismo Paradosso I ntorno al XVIII secolo le conoscenze tecniche non erano ancora molto diffuse e sovente, nei laboratori e nelle aule scolastiche, venivano presentati esperimenti che mostravano comportamenti apparentemente paradossali. Questa pratica serviva per attirare l’attenzione dei presenti e stimolarne la curiosità in modo da rendere più semplice la spiegazione di fenomeni comunque coerenti con le leggi della fisica. Uno di questi esperimenti, molto diffuso, si chiama “paradosso meccanico”. Sareste disposti a scommettere che un corpo, senza una spinta adeguata, sia in grado di compiere un percorso in salita? Certamente sarebbe facile rispondere che non è possibile, ma sarebbe altrettanto facile perdere la scommessa, a meno che.... A meno che non abbiate avuto l’occasione di imbattervi in questo curioso oggetto. Il nostro “apparecchio” si compone di una base in legno sulla quale sono fissate 16 due tavolette divergenti il cui lato superiore, a partire da un punto più in basso, sale in modo da costituire una sorta di binario in salita. Dal lato dal quale inizia la salita c’è un “punto di partenza” costituito da un gradino. Dal lato opposto, al culmine della salita, ci sono due ganci di arresto. Il componente più importante del nostro esperimento, o elemento mobile, è costituito da due coni in legno uniti per la base. Attraverso i vertici passa un asse che fuoriesce di quanto basta per potersi appoggiare sulle guide in legno. Adesso appoggiamo il nostro bicono sul punto di partenza. Gli diamo una piccolissima spinta, appena sufficiente a farlo cadere sulla parte bassa delle guide. Con sorpresa vediamo che comincia a ruotare intorno al proprio asse ed a percorrere il binario in salita fino ad arrivare al punto di arresto. Ma dove ha preso l’energia necessaria? L’Hobby della Scienza e della Tecnica Modellismo meccanico Il suo comportamento sembra proprio “paradossale”. Ma c’è un modo molto semplice per spiegare cosa è successo. Fissiamo all’apparecchio un’asticella perfettamente orizzontale e la sistemiamo in modo che sia allineata al culmine della salita. Questo apparecchio è stato costruito da Paolo Candusso. Costruttore di numerosi modelli navali, di una importante collezione di macchine di Leonardo da Vinci e di numerosi altri fantastici oggetti. L’Hobby della Scienza e della Tecnica 17 Cosa notiamo? Quando il bicono, alla partenza, tocca la parte più bassa delle guide, il suo asse, ovvero il punto nel quale si trova il baricentro del bicono, si trova più in alto del punto di arrivo. La forza di gravità fa scendere questo baricentro verso il basso ed è solo la forma particolare dell’apparecchio che dà l’impressione che il cono percorra una salita. Se volete vedere questo apparecchio in funzione potete digitare su You Tube “paradosso meccanico” oppure trovare il video attraverso il tasto “video” del sito dell’autore dell’articolo www.mitidelmare.it. Duilio Curradi VEDERE LA SCIENZA FESTIVAL A Milano dal 2 all’8 Maggio 2011 Il Festival Internazionale del Video, del Film e del Documentario Scientifico è in programma allo Spazio Oberdan, in viale Vittorio Veneto n. 2, a Milano. I lavori proposti terranno conto della ricorrenza del centenario dell’assegnazione del premio Nobel per la chimica a Marie Curie e del fatto che il 2011 è stato dichiarato dall’UNESCO “Anno Internazionale della Chimica”. Altri temi del festival riguarderanno la scienza nel suo complesso come ad esempio la botanica, le risorse energetiche, l’astrofisica, il clima, la storia della scienza, le scienze naturali e quelle biomediche. (M.R.) Info: Vedere la Scienza Festival Istituto di Fisica Generale Applicata – Università degli Studi di Milano Via Brera, 28 20121 Milano [email protected] www.brera.unimi.it/festival 18 L’Hobby della Scienza e della Tecnica Tanti eventi alla Modellismo CASA DELLE FARFALLE di Bordano (UD) La Casa delle Farfalle di Bordano in provincia di Udine è un centro dedicato alle farfalle e non solo. I visitatori possono osservare tanti insetti, rettili, pesci e piante carnivore che si trovano all’interno di serre, terrari, acquari e giardini tropicali. Sono inoltre proposte attività didattiche rivolte alle scuole ed ai centri estivi, mostre permanenti per approfondire temi di particolare interesse e mostre tematiche che variano ogni anno. Eventi CHIMICA E FORESTE dal 3 al 17 aprile 2011 AMAZZONIA BLU dal 26 aprile al 1 maggio 2011 GIOIELLI A 6 ZAMPE dal 7 al 22 maggio 2011 ORCHIDAYS dal 28 maggio al 5 giugno 2011 BUTTERFLY SAFARI 19 giugno 2011 CAMALEONTE DAY 26 giugno 2011 LA NOTTE DELLE FARFALLE il 2 luglio e il 27 agosto 2011 TARTARUGANDO 10 luglio 2011 OPHIDIA - IL FASCINO DEI SERPENTI dal 3 all’11 settembre 2011 RAGNI & Co. dal 17 al 25 settembre 2011 (M.R.) Scienza Camaleonte di Jackson Tanzania Mostre permanenti API, FIORI, CAVOLI E CICOGNE: la scienza della riproduzione PROFUMI: la natura a occhi chiusi COLORI: leggere le ali delle farfalle Info: Casa delle Farfalle - via Canada,1 33010 Bordano (UD) [email protected] Falena pavonia per le fotografie si ringrazia il dott. Francesco Barbieri Storia Linea Gotica Bellum se ipsum alet Livio, Ad urbe condita, XXXIV, 9 (la guerra si autoalimenta) S iamo all’epilogo della Seconda Guerra Mondiale nel teatro delle operazioni in Europa. La Linea Gotica, in Italia, è l’ultimo baluardo difensivo tedesco contro l’avanzata di liberazione verso nord delle truppe anglo-americane che con due offensive, una nella primavera del 1944 (Operazione Olive) e l’altra nella primavera 1945 (Operazione Grapeshot), portarono allo sfondamento della linea stessa e alla successiva liberazione di tutto il nord Italia dall’occupazione tedesca. La liberazione dell’Italia fu sancita dalla resa incondizionata delle truppe tedesche, firmata il 29 aprile 1945 a Caserta e venne fissata la data ufficiale della fine dei combattimenti in Italia il successivo 2 maggio. Nell’articolo viene dato uno sguardo particolare al passaggio delle truppe alleate nell’alto Appennino bolognese tra le valli dei torrenti Bisenzio e Setta, nel periodo fra la liberazione di Firenze (11 agosto 1944) e quella di Bologna (21 aprile 1945), in piena Linea Gotica e luogo di aspri combattimenti di cui restano testimoni i due cimiteri di guerra: l’uno degli alleati a Castiglione dei Pepoli e l’altro germanico del Passo della Futa. L a Linea Gotica (ted. Götenstellung) o Linea Verde (ted. Grüne Linie) (settembre 1944), che seguì quelle di Gustav (ottobre 1943), di Hitler e di Cesare (giugno 1944), era l’ultima barriera difensiva che lo Stato Maggiore tedesco aveva realizzato per una resistenza ad oltranza sulla dorsale appenninica da La Spezia a Cattolica ed aveva una estensione di circa 320 chilometri. Per la sua costruzione vennero utilizzati 50.000 operai italiani, 18.000 genieri tedeschi e 2.000 tec- 22 nici slovacchi inquadrati nella Todt, una organizzazione di lavoro fondata dal generale e tecnico tedesco Fritz Todt (1891-1942) nel 1938, sotto le direttive del generale Franz Habicht (1891-1972). Su questo fronte, le forze tedesche, al comando del generale Albert Kesselring (1885-1960), che nel novembre 1943 sostituì Erwin Johannes Rommel (1891-1944) meglio noto come la “volpe del deserto” al comando del Gruppo di Armate C in Italia, erano presenti con 21 divisio- L’Hobby della Scienza e della Tecnica Storia ni distribuite nella 10^ e 14^ Armata. La prima Armata sul fronte adriatico con il 76° Corpo d’Armata corazzato e il 60° Corpo d’Armata di montagna mentre la seconda sul fronte tirrenico con il 1° Corpo d’Armata paracadutisti e il 14° Corpo d’Armata corazzato. In contrapposizione, gli alleati disponevano di 14 divisioni di fanteria e di 2 divisioni corazzate distribuite nell’VIII Armata Britannica del gen. Oliver William Hargreaves Leese (1894-1978) e nella V Armata statunitense del gen. Mark Wayne Clark (1896-1984) e, successivamente, al comando del gen. Lucian K. Truscott jr. (1895-1965). Clark sostituì il generale inglese Harold Rupert Leofric George Alexander of Tunis (1891-1969) (che diresse la campagna d’Italia fino ai primi di dicembre 1944) al comando del 15° Gruppo di Armate anglo-americane operanti in Italia. L’VIII Armata Britannica era dislocata sul fronte adriatico con il 2° Corpo d’Armata Polacco, il 1° Corpo d’Armata Canadese, il 5° Corpo d’Armata Britannico e il 10° Corpo d’Armata Britannico mentre la V Armata statunitense era sul fronte tirrenico con il 13° Corpo d’Armata Britannico, il 2° Corpo d’Armata USA formato dalla 34^, 88^ e 91^ Divisione Fanteria USA e il 4° Corpo d’Armata USA composto dalla 85^ Divisione Fanteria USA, dalla Forza di Spedizione Brasiliana (Brazilian Expeditionary Force), la 1^ Divisione Corazzata USA e dalla 6^ Divisione Corazzata Sudafricana (6th SAAD Sixth South African Armoured Division). In particolare, quest’ultima al comando del generale William Henry Evered Poole (1902-1969) e in linea sul fronte del 2° Corpo USA, era composta dal- la 11^, 12^, 13^ Brigata SA e dalla 24^ Brigata Guardie Inglesi comprendente la 1^ Brigata Irlandese, la 1^ Brigata Scozzese e la 5^ Brigata Granatieri. La 24^ Brigata, raggiunse Castiglione dei Pepoli il 28 settembre 1944 da Montepiano, e procedette verso nord sul crinale fra i torrenti Setta e Brasimone per giungere a Sparvo (30 settembre) e, dopo un duro scontro con i tedeschi del 16° Battaglione corazzato (16 SS Panzer Btg. Aufklärung Abteilung “Recce Unit”) del magg. Walter Reder (1915-1991) sul Monte Catarelto (30 settembre – 1° ottobre, 20 caduti), a Lagaro (3 ottobre), Veggio e Poggio (15 ottobre), Brigola e Montorio (17 ottobre), Tudiano (19 ottobre, 20 caduti), Monte Alcino (22 ottobre, 14 caduti), Monte Termine (24 ottobre) e Quercia e Gardeletta (29-30 ottobre). Contemporaneamente le altre tre brigate sudafricane procedevano verso Camugnano (30 settembre), Monte Stanco (10-13 ottobre, 60 caduti in due successivi attacchi), Grizzana (14 ottobre), Monte Pezza (17 ottobre), Monte Salvaro (23 ottobre, 18 caduti) e, dopo la pausa invernale, la conquista del triangolo Monte Sole-Monte Caprara-Monte Abelle (15-16 aprile 1945) in cui cadde anche il comandante della 12^ Brigata ten. col. Angus Duncan (1910-1945) e altri 44 militari, e Sasso Marconi (19 aprile 1945). Con l‘avanzare del fronte il comando generale della 6^ Divisione sudafricana passa da Castiglione dei Pepoli a Lagaro dove in precedenza vi era stato quello tedesco della 16^ divisione SS Granatieri Corazzati (16 SS Panzer Grenadier L’Hobby della Scienza e della Tecnica 23 Storia Division “Reichsführer”) del gen. Max Simon (1899-1961). Nel territorio di Castiglione dei Pepoli l‘11 settembre 1944 Kesselring giunse a Baragazza in visita al comando della 334^ Divisione di fanteria tedesca e nello stesso giorno, Baragazza, venne bombardata da una incursione aerea alleata provocando la morte di 11 soldati tedeschi e 33 civili. Due giorni dopo anche Castiglione subisce la stessa sorte. Il 25 settembre gli alleati entrarono a Baragazza (dopo la conquista del passo della Futa avvenuta il 22 settembre) e il 27 a Castiglione, provenienti da Montepiano. Il 6 novembre 1944 il gen. Alexander effettuò una visita di due ore nella zona delle operazioni a Castiglione. La marcia degli Alleati proseguì a Monte Oggioli e al passo della Raticosa, Castel dell’Alpi, Madonna dei Fornelli e Pian del Voglio (29 settembre), Monghidoro (2 ottobre), Monzuno (4 ottobre), Loiano (5 ottobre) e Rioveggio (6 ottobre). Castiglione South African Cementary 1939-1945 Il Provincial Commissioner della IX Regione, comprendente la zona dell‘Alto Appennino Bolognese, era il tenente colonnello Floyd E. Thomas (1889-1966), mentre il Civil Affair Officer per il distretto comprendente i 24 comuni di Castiglione dei Pepoli e Camugnano era il 1° tenente di Cavalleria William G. Barnes. Proprio in un rapporto, da quest‘ultimo stilato il 5 ottobre 1944, troviamo un primo accenno di episodi illegali e vandalistici perpretati da soldati alleati a cui fa seguito una nota ufficiale, datata 13 ottobre, ai comandi della 6^ Divisione Corazzata Sudafricana le cui truppe sono responsabili di queste azioni. Tuttavia, già nell‘immediato Natale 1944, le cose erano migliorate facendo registrare il ristabilirsi di legami di correttezza fra l‘esercito alleato e la popolazione castiglionese. Si ricorda che l‘Allied Military Government (AMG), ossia l‘Amministrazione militare alleata, era suddivisa in 11 regioni con a capo un Regional Commissioner affiancato dai responsabili regionali delle 12 sezioni interne; subito dopo veniva il Provincial Commissioner affiancato dai responsabili provinciali delle 12 sezioni interne il quale dirigeva e indirizzava il lavoro dei Civil Affair Officer (CAO), ossia gli Ufficiali incaricati degli Affari Civili di un‘unità territoriale che comprendeva uno o più comuni. Finita la guerra, il territorio di Castiglione dei Pepoli è stato scelto per crearvi il cimitero militare dei caduti del Sud Africa. Questo è uno dei 37 cimiteri del Commonwealth esistenti in Italia nei quali sono seppelliti globalmente 42000 combattenti delle nazioni allora vincolate alla Corona Britannica. Il Castiglione South African Cementary 1939-1945 è stato costruito ed è curato dalla Commonwealth War Graves Commission su progetto dell‘architetto Louis De Soissons (1890- L’Hobby della Scienza e della Tecnica Storia 1962) e in esso sono sepolti 502 caduti appartenenti alla Gran Bretagna (99 soldati), al Sud Africa (399 soldati e 2 avieri) e all‘India (2 soldati). In una lapide posta all‘interno del muro confinario, si legge: Il suolo di questo cimitero è stato donato dal popolo italiano per l’eterno riposo dei marinai, soldati e aviatori alla cui memoria è qui reso onore. A poca distanza da Castiglione dei Pepoli, in una sommità che domina il Passo della Futa (952 m), a peritura testimonianza della violenza delle battaglie svoltesi in questi luoghi, agli inizi degli anni 60, venne costruito il più grande cimitero di guerra tedesco (circa 12 ettari) tra i 14 presenti nella nostra penisola. Il Deutscher Soldatenfriedhof Futa-Pass 1939-1945, inaugurato il 28 giugno 1969, raccoglie le salme di oltre 31000 caduti tedeschi. Il cimitero è stato costruito ed è curato dalla Volksbund Deutsche Kriegsgräberfürsorge (Servizio per le onoranze ai caduti Germanici), con l’aiuto del governo della Repubblica Federale Tedesca e, in stretta collaborazione, con le istituzioni italiane. Michele T. Mazzucato Per saperne di più aa.vv., Combat Photo: 1944-1945, Grafis Bologna 1994 Zanini D., Marzabotto e dintorni 1944, Ponte Nuovo Bologna 1996 Commonwealth War Graves Commission www.cwgc.org/search/cemetery_ details.aspx?cemetery=164600&mod e=1 Museo della Guerra – Linea Gotica www.museodellaguerradicasteldelrio.it/ Progetto Linea Gotica http://sites.google.com/site/progettolineagotica/ Deutscher Soldatenfriedhof Futa-Pass 1939-1945 opera dell’architetto Dieter Oesterlen (1911-1994) Volksbund Deutsche Kriegsgräberfürsorge http://it.wikipedia.org/wiki/Volksbund_Deutsche_Kriegsgr%C3%A4ber f%C3%BCrsorge L’Hobby della Scienza e della Tecnica 25 Il CAPRONI Ca.133 di Tonino Benetti Il nostro Tonino appartiene ad una sparuta schiera di aeromodellisti che pratica questo spettacolare sport definito dalla F.A.I. (Federazione Aeronautica Internazionale) con il codice F4C (con peso fino a 15Kg.). Sono indetti campionati nazionali, europei e mondiali; il nostro Team Italia si è ben comportato negli anni (esordio: 1984). L’ultimo suo lavoro è la riproduzione volante in radiocomando del Caproni 133, famoso trimotore che fu utilizzato dalla nostra aeronautica tra 1934 e il 1948, prodotto in 416 esemplari. La colorazione scelta e l’emblema appartengono alla 15° Squadriglia del 4° Gruppo “La disperata” (Eritrea, 1935). La costruzione è di tipo tradizionale, con listelli di balsa e tiglio, nonché tavolette di balsa e compensato. I tre anelli dei motori e i due copriruota sono in vetroresina, da stampi eseguiti dal costruttore. Pilota, mitragliere e Gondole motori 26 L’Hobby della Scienza e della Tecnica Modellismo finti cilindri per un totale di 21 pezzi sono in resina colata in stampi di silicone. La chiodatura è realizzata con dischetti di alluminio sp. 0,3mm con diametro 0,8mm. La copertura di fusoliera, ali e timoni è in tessuto termoretraibile ed autoincollante con ferro da stiro.Le finte cerniere sono in alluminio da 0,3mm sagomate con ferro trancia e piega ed incollate destra-sinistra. Le mitragliere (vere opere d’arte!) sono interamente autocostruite. Il colore sabbia è ottenuto con verniciatura a spruzzo e l’invecchiamento è stato curato a mano. Ovviamente il finale è a spruzzo con vernice antimiscela opaca. I tre motori, nascosti dai finti stellari, sono gli ENYA 46 quattro tempi con eliche per il volo da 11-6 pollici e candele alimentate da batterie interne. I tre motori sono comandati simultaneamente da un canale. E’ previsto lo sdoppiamento del comando per i due motori laterali. Il volo è “tranquillo” e con buon assetto. Al massimo dei giri ed a volo livellato, offre un gran realismo. Le varie aperture in fusoliera e i tre finti motori generano una discreta resistenza all’avanzamento che viene compensata dalla potenza dei motori. E’ talmente realistico che in occasione del volo rettilineo lungo la pista è come sentire arrivare un’orchestra. In condizioni di vento favorevole arriva il profumo dell’olio combusto dei motori, tanto amato dagli aeromodellisti di tutto il mondo. Caratteristiche: Scala: 1:8,4 Apertura alare: mt. 2,50 Lunghezza: mt. 1,80 Peso: Kg. 8,00 Raffaele Sgarzi Centine alari per le fotografie si ringrazia Tonino Benedetti L’Hobby della Scienza e della Tecnica 27 Nuove Aperture CAFFE’ SCIENZA 2010 - 2011 A Roma presso la libreria scientifica ASSAGGI Nel quartiere di San Lorenzo a Roma è da poco aperta una libreria scientifica unica nel suo genere. “Assaggi science bookshop” propone, oltre ad un catalogo di libri, un luogo d’incontro e discussione dove la scienza è la protagonista delle tante iniziative proposte: presentazione di libri, spazio riservato ai più piccoli, conferenze e incontri del caffè scienza. (M.R.) I Caffè Scienza si tengono c/o la libreria assaggi science bookshop alle ore 20.30 Martedì 15 marzo 2011 Alla ricerca della grande unificazione Giovanni Amelino Camelia - fisico, Telmo Pievani - filosofo Martedì 12 aprile 2011 Monogamia ed evoluzione Enrico Alleva - etologo, Gioia Di Cristofaro Longo - antropologa Martedì 10 maggio 2011 Il cosmo e il tempo Mauro Dorato - filosofo, Nicola Menci - cosmologo Martedì 7 giugno 2011 Reti al lavoro Maurizio Mesenzani - manager, Alessandro Polli - statistico Info: Assaggi science bookshop Via degli Etruschi, 4 - 00185 Roma www.libreriaassaggi.it/ L’Hobby della Scienza e della Tecnica 29 Chimica 2011 ANNO INTERNAZIONALE DELLA CHIMICA L’UNESCO in collaborazione con l’Unione Internazionale della Chimica Pura ed Applicata coordina le attività e celebrazioni per il “2011 Anno Internazionale della Chimica - Un anno per celebrare i successi e i contributi della chimica per il miglioramento delle condizioni di vita di tutti”. Sono previste in tutto il mondo tante iniziative per avvicinare i cittadini alla chimica e ai risvolti pratici per la nostra vita di tutti i giorni. Anche in Italia un ricco programma attende chi desidera capire ciò che ci circonda attraverso un approccio più scientifico e meno irrazionale. (M.R.) Info: www.chimica2011.it/ www.chemistry2011.org/ alcuni appuntamenti in 30 Italia L’Hobby della Scienza e della Tecnica chi Prof. Francesco Giuliano Prof. Vincenzo Barone Sezione Emilia-Romagna Prof. Rois Benassi cosa “Pane, vino e sapone: tre storici prodotti chimici familiari - La Chimica se la conosci la ami” (Seminario) “Chimica è…… Chimica e…….” (Ciclo di 10 conferenze gemelle a carattere divulgativo ognuna delle quali è a cura di un Chimico e di un esperto di altra materia; la conferenza inaugurale riguarderà Chimica e conservazione dei beni culturali) “La Cultura della Responsabilità: Etica, Chimica e Ambiente” Convegno Nazionale dove Latina, Aula Magna Liceo Scientifico “Grassi” 29-30 Aprile 2011 Scuola Normale di Pisa Università di Pisa Università di Firenze Università di Siena CNR- ICCOM Firenze giorno10 di ogni mese da Febbraio a Dicembre 2011, con esclusioni del mese di Agosto Modena 28-29-30 Aprile 2011 Sezione Basilicata Prof.ssa Maria Funicello “Festival della Chimica” Matera 19-20 Maggio 2011 AbcRG e Italian Association of Conservation Scientists “Scienza e Società: il contributo del chimico” L’iniziativa intende evidenziare lo stretto legame tra chimica e società mediante il lavoro e l’attività di ricerca di un chimico italiano Roma Università “La Sapienza” 21 Giugno 2011 Sezione Veneto Prof.ssa Adriana Chilin “ Non è Magia è Chimica” Padova 24 Settembre 2011 “Cagliari FestivalScienza” www.scienzasocietascienza.it/ Prof.ssa Antonella Rossi Dr.ssa Laura Teodori Sezione Sicilia e Gr. Interdiv. di Chimica degli Alimenti Prof. Maurizio Bruno Prof. Piero Baglioni Sezione Calabria Prof. A. Liguori Sezione Lombardia Dott. Stefano Rossini Prof. Benedetto Natalini Prof.ssa Marcella Guiso L’edizione 2011 del Cagliari FestivalScienza, in programma nel mese di novembre 2011, dedicherà una sezione alla celebrazione dell’Anno Internazionale della Chimica. Workshop sulle Cellule Staminali “Adult Progenitor Cell Standardization” “ALIMED Alimentazione Mediterranea Qualità, Sicurezza e Salute” “Soft Matter: la materia di cui sono fatti i sogni” Convegno “La Chimica della Vita: dagli alimenti funzionali ai principi attivi” “Laboratorio di Radiochimica-Chimica Nucleare: ricordo del centenario del Nobel Marie Curie” (Conferenza ed Esperimenti ludicodidattici per le scuole superiori) “Chimica in prima fila. Un divertimento assicurato” (Esperimenti ludico-didattici per le scuole superiori) “Chimica e Arte” Cagliari 5-12 Novembre 2011 Roma 1-3 Dicembre 2010 Orto Botanico di Palermo 22-27 Maggio 2011 Firenze, Convitto della Calza 25- 29 Settembre 2011 Catanzaro 29-30 Settembre 2011 Milano LASA-Segrate 22-24 Febbraio 2011 Perugia Dipartimento di Chimica Università di Perugia 15 Aprile 2011 Roma Sala Congressi –(Via Salaria) dell’Università “La Sapienza” 3-7 Ottobre 2011 Fisica LA RADIOATTIVITA’ Un po di storia… Il fenomeno della radioattività venne scoperto casualmente nel 1896 da un fisico francese, il Dr. Henri Bequerel. Bequerel stava studiando i fenomeni di fluorescenza relativi ai Sali di Uranio. L’esperimento consisteva nell’esporre ai raggi del sole i Sali di Uranio, questi ultimi essendo dei Sali fluorescenti, una volta esposti alla luce solare, avrebbero dovuto emettere delle radiazioni (i raggi X, scoperti da Wilhelm Roentgen), con le quali si sarebbero potute impressionare delle lastre fotografiche, avvolte in una spessa carta nera. L’esperimento ebbe successo, quindi Bequerel prese le sue lastre fotografiche, i Sali di Uranio e li mise da parte, insieme in un cassetto. Quando lo scienziato, qualche giorno dopo, prese una delle lastre per svilupparle, ebbe una sorpresa, la lastra era stata impressionata, nonostante i Sali di Uranio non fossero stati esposti alla luce del sole. Questo poteva voler dire una sola cosa: la fluorescenza e l’emissione di onde elettromagnetiche ad alta frequenza dipendevano esclusivamente da una PROPRIETA’ ATOMICA dell’Uranio. L’introduzione del vocabolo “radioattività” si deve ai coniugi Curie: esso indica la proprietà delle sostanze in grado di emettere raggi Bequerel (come allora venivano chiamati). I due ricercatori scoprirono che in natura esistevano elementi molto più radioattivi dell’Uranio e che altri potevano essere ottenuti artificialmente tramite lunghi processi chimici. La loro pazienza fu evidentemente ricompensata, poiché nel luglio 1898 annunciarono la scoperta del Polonio e pochi mesi dopo quella di un elemento ancora più radioattivo, il Radio. Gli isotopi radioattivi (o radioisotopi), possono quindi avere origine naturale o artificiale. Tuttavia non bisogna pensare che la radioattività naturale e quella artificiale siano fenomeni diversi, in quanto il processo fisico alla base è lo stesso per entrambe. 32 L’Hobby della Scienza e della Tecnica Fisica La radioattività è antica quanto l’universo ed è presente ovunque, nelle stelle, nell’aria, nella terra e nei nostri stessi corpi. Nell’aria è dovuta alla presenza del Radon (Rn), elemento che viene prodotto dal decadimento dell’Uranio e del Torio, che si trovano in moltissimi materiali, soprattutto nelle rocce. Un altro protagonista della radioattività naturale è il Potassio-40 (K-40), che è presente nel nostro corpo e in generale nella materia biologica, nei cibi, nella crosta terrestre e nell’acqua di mare. Oltre agli isotopi da sempre presenti in natura (isotopi naturali), esistono oggi un gran numero di isotopi artificiali, cioè prodotti dall’uomo. I nuclei radioattivi artificiali sono stati creati in laboratorio o nei reattori nucleari. Esempi di isotopi artificiali sono il Cobalto-60 (C0-60), il Tecnezio-99 (Tc-99) usati in radioterapia e in gammagrafia, il Plutonio-239 (Pu-239), usato come combustibile nelle centrali nucleari. Ma cosa è esattamente la radioattività? Innanzitutto bisogna sapere che tutto ciò che ci circonda (acqua, aria, oggetti e noi stessi) è fatto di materia. La materia a sua volta e composta da particelle infinitamente più piccole chiamate atomi. L’atomo è composto da una parte centrale chiamata nucleo, dove vi sono i protoni (particelle con carica elettrica positiva) e i neutroni (particelle prive di carica elettrica, quindi neutre). Intorno al nucleo ruotano, su orbite più o meno distanti, delle particelle con carica elettrica negativa, chiamate elettroni, i quali mantengono la loro orbita grazie alla forza di attrazione generata dai protoni (due cariche di segno opposto si attraggono). In condizioni normali l’atomo è elettricamente neutro (stabile), cioè contiene lo stesso numero di protoni e di elettroni (questo numero determina il tipo di atomo, cioè l’elemento chimico e le sue proprietà chimico-fisiche), tuttavia esistono atomi che presentano nuclei instabili, a causa di un eccesso di protoni e/o neutroni . Questa instabilità provoca un’emissione di particelle con la conseguente trasformazione dell’atomo emittente le particelle, in un atomo di tipo diverso. L’Hobby della Scienza e della Tecnica 33 Fisica La radioattività o decadimento radioattivo è quindi un insieme di processi tramite i quali dei nuclei atomici instabili emettono particelle subatomiche per raggiungere uno stato stabile (equilibrio). Esistono tre diversi tipi di decadimento radioattivo, che si differenziano dal tipo di particella emessa a seguito del decadimento. Le particelle emesse vengono indicate col nome generico di radiazioni. Decadimento alfa Decadimento beta Decadimento gamma Le radiazioni alfa per la loro natura sono poco penetranti e possono essere completamente bloccate da pochi centimetri di aria o da un semplice foglio di carta. Le radiazioni beta sono più penetranti di quelle alfa, ma possono essere completamente bloccate da piccoli spessori di materiali metallici (ad esempio, pochi millimetri di alluminio). Al contrario delle radiazioni alfa e beta, le radiazioni gamma sono molto penetranti e per bloccarle occorrono materiali ad elevata densità, come il piombo. L’unità di misura della radioattività è il Bequerel (Bq), 1 Bq corrisponde a 1 disintegrazione al secondo. Poichè questa unità di misura è assai piccola, la radioattività si esprime molto spesso in multipli di Bq: il Kilo-Bequerel (KBq)= 103 Bq, il Mega-Bequerel (MBq) = 106 Bq e il Giga-Bequerel (GBq) = 109 Bq. L’unità di misura usata in precedenza era il Curie (Ci), definito come la quantita di radioattività presente in un grammo di radio. Questa unità è immensamente più grande del Bq, perché in un grammo di Radio avvengono 37 miliardi di disintegrazioni al secondo (1Ci= 37 Gbq= 37 miliardi di Bequerel). Le radiazioni prodotte dai radioisotopi interagiscono con la materia con cui vengono a contatto trasferendovi energia. Tale apporto di energia negli organismi viventi produce una ionizzazione delle molecole, da qui la definizione di radiazioni ionizzanti. La dose di energia assorbita dalla materia caratterizza questo trasferimento di energia. 34 L’Hobby della Scienza e della Tecnica Fisica Gli effetti possono essere irrilevanti o più o meno dannosi, a seconda della dose di radiazioni ricevuta e del tipo di radiazioni. L’unità di misura della dose assorbita dalla materia a seguito dell’esposizione alle radiazioni Ionizzanti è il Gray (Gy), 1 Gy corrisponde a una quantità di energia di 1 Joule (J) assorbita da un chilogrammo (Kg) di materia. Per la misura delle dosi di radiazioni assorbite dall’uomo, o più precisamente per una misura degli effetti biologici dovuti alla dose di radiazioni assorbita, è stato introdotto il concetto di equivalente di dose, che tiene conto della dannosità più o meno grande, a parità di dose, dei vari tipi di radiazioni ionizzanti. In questo caso l’unità di misura è il Sievert (Sv). Di uso più comune sono i suoi sottomultipli, il milliSievert (mSv), pari ad un millesimo di Sievert, o il microSievert (uSv) pari a un milionesimo di Sv. Ad esempio, una radiografia al torace comporta l’assorbimento di una dose di circa 0,14 mSv. La dose annualmente assorbita da ogni individuo per effetto della radioattività naturale è in media di 2,4 mSv per anno. Il limite massimo stabilito dalla legge italiana per le persone è di 1 mSv anno al di sopra della dose naturale di radiazioni e di 20 mSv per i lavoratori impegnati in attività che prevedono l’uso o la manipolazione di radioisotopi. Francesco Di Cello 3ª Rassegna di modellismo ferroviario e vapore Plastici, concorsi, sala video, spettacoli e borsa scambio vivo Un ricco programma attende gli appassionati di modellismo ferroviario dal 24 al 26 giugno 2011 ad Avezzano (AQ), presso la Scuola Media “VIVENZA” in Via Luigi Sturzo. L’evento prevede, oltre all’esposizione di diorami, la presenza di mini locomotive funzionanti dette “vapore vivo”, la borsa scambio, convegni e una serie di concorsi. Concorsi • • • • Concorso diorami in scala HO a tema libero Concorso modelli a vapore vivo 5” Concorso fotografico a tema ferroviario Concorso costruzione ed eleborazione modelli ferroviari scale da N a G Info: http://modellismoferroviarioavezzano.blogspot.com/ L’Hobby della Scienza e della Tecnica 35 (M.R.) ... da non perdere Museo della matematica ad Avellino Il Museo della Matematica di Avellino, inaugurato nel 2010, è parte del consorzio “IL GIARDINO DI ARCHIMEDE – un museo per la matematica” con sede a Firenze. Questo nuovo museo intende avvicinare i giovani e i cittadini alla matematica in modo coinvolgente e divertente cercando di mostrare i legami della matematica con gli oggetti e i problemi che si affrontano tutti i giorni. Info: Museo della Matematica Rione Mazzini 83100 Avellino Tel 0825 74913 (M.R.) www.consun.av.it/spip.php?article26 web.math.unifi.it/archimede/archimede/index.html 35ª ENTOMODENA – MOSTRA SCAMBIO INTERNAZIONALE DI ENTOMOLOGIA 16 e 17 aprile 2011 a Campogalliano (MO) ENTOMODENA è un importante evento dedicato agli insetti e più in generale alle scienze naturali. E’ organizzato dal Gruppo Modenese Scienze Naturali e si tiene presso la polisportiva a Campogalliano (MO). La presenza di espositori da tutta Europa, l’allestimento di mostre tematiche e la possibilità di partecipare a conferenze dedicate all’entomologia, fanno di questo mostra un appuntamento obbligato per tutti gli appassionati della materia. L’ingresso a ENTOMODENA è gratuito. Info: Entomodena 16 e 17 aprile 2011 sabato dalle 9,00 alle 19,00 domenica dalle 9,00 alle 13,00 c/o polisportiva “Campogalliano” via Mattei, 11 – Campogalliano (MO) [email protected] www.entomodena.com/ 36 L’Hobby della Scienza e della Tecnica (M.R.) PROSSIMO APPUNTAMENTO 19 > 20 marzo 2011 DUE FIERE UN UNICO INGRESSO 400 6 55.000 50.000 25 Espositori Padiglioni Visitatori mq coperti Eventi 77°° E Edizione dizione FIERA DEL MODELLISMO Automodellismo Navimodellismo Aeromodellismo Ferromodellismo Aquilonismo Modellismo statico Iniziative per bambini Viale del Lavoro, 8 - 37135 Verona - Italia - Tel. +39 0458 298 111 - www.veronafiere.it - [email protected] Geografia Global Positioning System GPS Vista schematica di un satellite GPS L a denominazione completa del sistema è NAVigation Satellite Timing And Ranging Global Positioning System in sigla NAVSTAR GPS, esso è pertanto letteralmente un sistema di posizionamento esteso a tutto il globo terrestre basato su informazioni fornite da satelliti di navigazione. In questo sistema, le misure posizionali vengono effettuate con la tecnica dell’effetto Doppler, quest’ultimo studiato nel 1842 da Christian Johann Doppler (1803-1853) e consistente nella variazione della frequenza delle onde di qualsiasi natura che si verifica quando la sorgente e l’osservatore siano in moto l’uno rispetto all’altro, con la quale vengono determinate le differenze della distanza a due posizioni successive note del satellite sulla sua orbita. Il sistema GPS (il primo satellite fu lanciato il 22 febbraio 1978) ha sostituito gradualmente, sin dagli anni ‘70, quello precedente, anch’esso basato sull’effetto Doppler, e denominato Naval Navigation Satellite System NNSS, il quale si appoggiava alla costellazione TRANSIT di 6 satelliti in orbita polare a una quota di circa 1000 chilometri e che ha, ufficialmente e definitivamente, terminato il servizio il 31 dicembre 1996. 38 Il sistema GPS si articola nelle seguenti tre sezioni: SEZIONE SPAZIALE: costituita da una costellazione NAVSTAR di 24 satelliti distribuiti in gruppi di quattro su sei piani orbitali pressoché circolari e intervallati di 55°, a una quota di 20183 chilometri, con periodo di 11h 56m. Tale geometria è studiata in modo da rendere osservabili almeno quattro satelliti contemporaneamente da qualunque luogo del globo terrestre e a qualsiasi ora. I satelliti trasmettono con continuità, su due frequenze portanti radio (la L1= 1575.42 Mhz ÷ 19.05 cm e la L2= 1227.60 Mhz ÷ 24.45 cm), segnali modulati su due codici (il codice P - Precision - presente su tutte e due le portanti L1 e L2 e L’Hobby della Scienza e della Tecnica Geografia riservata a un’utenza militare e il codice C/A - Coarse/Acquisition - presente solo sulla portante L2) contenenti i dati orbitali, segnali sincroni di tempo e di frequenza, oltre a informazioni aggiuntive sul proprio stato e per l’eliminazione dei parametri di disturbo (Nuisance Parameters) quali effemeridi radio, degli orologi, dell’atmosfera, dell’incertezza dell’orbita, etc. Per necessità militari è previsto che i satelliti possano emettere deliberatamente falsi segnali (Spoofing) tali da fuorviare gli utenti del codice C/A ma non quelli, ovviamente, del codice P. SEZIONE UTENZA: costituita dai ricevitori GPS e dalle apparecchiature accessorie, gestite dai singoli utenti che ricevono i segnali trasmessi dai satelliti. La ricezione e il successivo calcolo possono avvenire con diverse modalità, a seconda che il ricevitore si trovi in posizione fissa (Static Mode) oppure su di un vettore in movimento (Kinematic Mode) e sue varianti. SEZIONE CONTROLLO: costituita da cinque stazioni tracking ben distribuite sul globo terrestre (Isola di Ascensione, Diego Garcia nelle Isole Chagos, Kwajalein nelle Isole Marshall, Isole Hawaii e a Colorado Springs) che rilevano con continuità i dati orbitali e di tempo dei singoli satelliti, da una stazione master (Colorado Springs presso la Falcon Air Force Base negli USA) che elabora quotidianamente i suddetti dati, aggiorna le orbite e i tempi e, infine, da tre stazioni di trasmissione, situate nelle tre prime stazioni tracking anzidette, che ritrasmettono ai singoli satelliti i dati aggiornati. In questo modo viene assicurato a tutto il sistema un tempo unico (tempo GPS) e un uniforme inquadramento geometrico delle orbite in un sistema di riferimento geocentrico unificato, attualmente il World Geodetical System 1984 WGS84 con l’asse Z passante per il punto medio del polo nord tra il 1900 e il 1905 e con l’asse X passante per il meridiano di Greenwich. Le coordinate di tale punto medio sono periodicamente pubblicate sul bollettino dell’International Earth Rotation Service IERS che ha sostituito il Bureau International de l’Heure BIH. Il WGS84 è facilmente riconducibile a fini pratici a quello istantaneo locale di rotazione. Il posizionamento GPS può essere effettuato mediante misure di pseudo-distanza (Pseudorange) consistenti nella determinazione della distanza ricevitore-satellite dal tempo di propagazione di un impulso modulato sulla portante oppure con misure di fase su battimento della portante consistenti nel confronto fra le fasi delle due portanti con quelle di una frequenza di riferimento generata dal ricevitore. Inoltre, si può ottenere un posizionamento di tipo assoluto (determinazione di una stazione singola) oppure di tipo relativo (determinazione di baselines). Nelle tecniche GPS di geodesia di precisione, il posizionamento è sempre relativo e si procede con misure di fase. Con il sistema GPS, la precisione raggiungibile è dell’ordine del metro e tra i suoi vantaggi si annoverano: ► la posizione viene determinata in tempo reale nelle tre dimensioni; ► la copertura mondiale è continua; ► l’utente non può essere individuato; ► il sistema di riferimento è comune a tutti gli utenti. I progressi delle misure GPS sono stati enormi, sia per quanto concerne l’hardware che il software, inoltre se molte caratteristiche saranno “declassificate” dai militari, si pensa e si può prevedere L’Hobby della Scienza e della Tecnica 39 Geografia no utilizzare le informazioni di entrambi i sistemi GPS e GLONASS. Altri sistemi di navigazione satellitare sono allo studio o in fase di realizzazione come quello europeo che prende il nome di GALILEO cui il primo satellite sperimentale, denominato Giove-A, è stato lanciato il 28 dicembre 2005. Costellazione del sistema di navigazione satellitare Michele T. Mazzucato che tali progressi sarano ancora maggiori. Gli Stati Uniti, sotto la presidenza di Bill Clinton, hanno deciso di rimuovere defi- Per saperne di più: nitivamente il degrado artificialmente in- GALILEO trodotto nel segnale radio trasmesso dai www.esa.int/export/esaNA/galileo.html satelliti del sistema GPS. Conseguentemente, dal 2 maggio 2000, l’errore sulla NAVSTAR GPS NAVigation System with posizione rilevata da un ricevitore a terra Time And Ranging Global Positioning arriverà a essere inferiore ai 15 metri e System potrà scendere ulteriormente ai 4-5 me- tycho.usno.navy.mil/gps.html tri effettuando una media delle misure rilevate a intervalli di 5-10 minuti. Paral- GLONASS GLObal NAvigation Satellite lelamente al sistema GPS statunitense, System (GLObal’naya NAvigatsionnaya i sovietici hanno sviluppato un analogo Sputnikovaya Sistema) sistema di posizionamento mondiale de- www.glonass-ianc.rsa.ru nominato GLObal NAvigation Satellite System GLONASS (Glav-Cosmos), ba- FORUM sato su di una costellazione di 24 satel- www.forumgps.it/ liti (il primo lancio venne effettuato il 12 ottobre 1982 dalla stazione di lancio di Corso pratico sul GPS (Mauro Vannini) Tyuratam), distribuiti su tre piani orbita- www.mondogeo.it/gps_tutorial.html li pressoché circolari, con periodo di 11h 15m, a una quota di 19100 chilometri e inclinati di 64.5°. Gli attuali ricevitori GLONASS ricevono segnali radio contemporaneamente da quattro satelliti su bande di frequenza da 1602.5625 e 1615.5 Mhz. Le stazioni di controllo satellitare del sistema GLONASS sono localizzate a Ternopol, Balkhach, Enisejsk e Komsomolsk. Vi sono ricevitori ibridi che posso- Vista schematica di un satellite GLONASS 40 L’Hobby della Scienza e della Tecnica HOBBY SCIENZA 4 a FIERA della della delle degli scienza tecnica scienze naturali e strumenti scientifici 2-3 APRILE 2011 Parco Esposizioni Novegro Milano/Linate Aeroporto ✈ w w w . p a r c o e s pL’Ho s i Sz i o nT i n o41v e g r o . i t obby della cienza e della ecnica Come Elettronica adattare un ingresso analogico alle grandezze da misurare V ediamo come adattare l’ingresso analogico, ad esempio di un microcontrollore PIC, alle diverse esigenze di misura. Per ogni ingresso prevediamo un circuito composto da 2 resistenze e da 1 condensatore, come illustrato nello schema seguente. Interponiamo inoltre uno zener di protezione. L’Hobby della Scienza e della Tecnica 43 Elettronica Supponendo di alimentare il PIC a 5Vdc saremo in grado di discriminare un valore analogico compreso tra 0 Volt e 5 Volt. La risoluzione dipende dal numero di bit del convertitore analogico implementato nel micro. Ad esempio, se il convertitore A/D dispone di 8 bit, la risoluzione sarà di 5V / 255 = 19,6 mV. Se vogliamo realizzare un ingresso senza alcuna attenuazione e senza filtro, dobbiamo associare alla R1 il valore di 0 ohm (un ponticello), non montare alcun condensatore C, e inserire in posizione R2 una resistenza con il valore di impedenza desiderato, ad esempio 100Kohm. Se il valore analogico da misurare è maggiore di 5V, occorre dimensionare le due resistenze R1 e R2 in modo da ottenere l’attenuazione desiderata. Allo scopo applicare la seguente formula: Attenuazione = R2 / (R1 + R2) Ad esempio, se il valore analogico massimo è di 50Volt ed è quindi richiesta un’attenuazione uguale a 10, possiamo prevedere una R1 di 18Kohm e una R2 di 2Kohm. Alcuni sensori sono caratterizzati da un’uscita in corrente proporzionale al valore misurato. I più diffusi esprimono la grandezza con una corrente variabile tra 0 e 20mA. In questo caso basta inserire una R2 pari a 200ohm e un ponticello al posto della R1, per convertire il valore di corrente 0-20mA in una tensione proporzionale compresa tra 0,8 e 4Volt. Supponiamo ora di voler realizzare un filtro passabasso. In questo caso dobbiamo omettere la resistenza R2 e calcolare i valori di C e di R1 utilizzando la seguente formula: C = 1 / (6,28 x f x R1) Ad esempio, se intendiamo realizzare un filtro per la tensione di rete 50Hz, otteniamo: R1 = 10Kohm e C = 330nF Carlo Vignati 44 L’Hobby della Scienza e della Tecnica Elettronica L’Hobby della Scienza e della Tecnica 45 Storia della Scienza Biografia di uno scienziato: Francesco Carlini (1783-1862) A stronomo, geodeta e meteorologo italiano, Carlini nacque a Milano il 7 gennaio 1783 e morì a Crodo (Novara) il 29 agosto 1862. Allievo della specola di Brera fin dal 1799, si laureò in matematica presso l’Università di Pavia nel 1803, venne nominato direttore dell’Istituto Lombardo-Veneto e nel 1832, alla morte dell’astronomo Giovanni Angelo De Cesaris (1749-1832), ebbe la direzione dell’osservatorio stesso. Fu un buon analista, la sua attitudine a trattare questioni diverse relative alle tavole astronomiche è documentata dalle sue “Tavole su Sole” che ebbero notevole fama nel mondo astronomico, ma più ancora dalla elaborazione che egli fece assieme a Giovanni Antonio Amedeo Plana (1781-1864), di una completa teoria del moto della Luna. Questo lavoro a cui venne assegnato nel 1820 il premio dell’Accademia delle Scienze di Parigi, fu successivamente ampliato dal Plana e dato alle stampe nel 1832 con il titolo di Théorie du mouvement de la Lune. Celebri furono le tavole della rifrazione astronomica pubblicate dal Carlini nel 1807. 46 A bilissimo osservatore e profondo conoscitore degli strumenti, il Carlini lasciò opera di singolare importanza anche nel campo geodetico. In tale campo collaborò con il Plana nelle operazioni astronomiche dirette alla misura di quel tratto di parallelo che si estende dall’Oceano Atlantico al mar Adriatico, compreso tra Torino e le frontiere francesi, provvedendo alla verifica del grado piemontese fra Mondovì (Cuneo) e Andrate (Torino). Diede infatti piena conferma delle celebri anomalie locali precisate da Giovanni Battista Beccaria (1716-1781) ed eseguì numerose altre determinazioni astronomicogeodetiche in diverse località dell’Italia settentrionale. Fu anche apprezzato meteorologo, nessun fenomeno dell’atmosfera sfuggì alla sua indagine e tale tendenza alla ricerca naturalistica non gli impedì d’applicarsi con successo anche a studi letterari e filosofici. A lui è dedicato un cratere selenico (lat. 33.7° N, long 24.1° W e 10 chilometri di diametro e altezza massima di 1670 metri). L’Hobby della Scienza e della Tecnica ... da non perdere Per saperne di più: Avanzini C., Francesco Carlini: sua vita, sua morte e causa principale di questa, Chiusi Milano 1862 Schiaparelli G.V., Notizie sulla vita e sugli scritti di Francesco Carlini, Bernardoni Milano 1863 Michele T. Mazzucato Esposizione di un nuovo metodo di Carlini (1810) DOMINATORI A SEI ZAMPE Mostra entomologica al Museo di Storia Naturale di Verona fino al 21 Aprile 2011 “Dominatori a sei Zampe” è la mostra dedicata agli insetti in programma al Museo di Storia Naturale di Verona sino al 21 aprile 2011. L’allestimento propone un ampio percorso con immagini, diorami, terrari, collezioni d’insetti, riproduzioni tridimensionali giganti. Il pubblico potrà osservare anche insetti vivi come l’insetto foglia, quello stecco e le mantidi. Una sezione della mostra è dedicata agli insetti presenti nel territorio veronese, mentre per le scuole sono previste visite guidate con la possibilità di attività di laboratorio per capire quali strumenti e tecniche usa l’entomologo: lo scienziato che studia gli insetti. (M.R.) Conferenze dedicate al mondo degli insetti: Sabato 26 Marzo ore 16.00 Gli insetti nel cinema Paolo Rosa - entomologo Sabato 9 Aprile ore 16.00 Mangiare gli insetti Mauro Daccordi - entomologo Info: Museo Civico di Storia Naturale di Verona Lungadige Porta Vittoria, 9 - Verona tel 045 8012090 [email protected] http://portale.comune.verona.it/nqcontent.cfm?a_id=28188 L’Hobby della Scienza e della Tecnica 47 L’Hobby della Scienza e della Tecnica L’Hobby della Scienza e della Tecnica Trimestrale Anno VI numero 21 - marzo ‘11 - maggio ‘11 Iscritto al Tribunale di Lecco, n° 1/06 del 3 febbraio 2006 Editore: E.D. Elettronica Didattica, via Castelbarco, 17 23898 Imbersago (LC) Direttore responsabile: Massimo Roncati Hanno collaborato a questo numero: Duilio Curradi, Francesco Di Cello, Laura Fratello, Guido Mazzoleni, Michele T. Mazzucato, Massimo Roncati, Raffaele Sgarzi, Davide Viale, Carlo Vignati Immagini: Duilio Curradi, Laura Fratello, Guido Mazzoleni, Michele T. Mazzucato, Massimo Roncati, Davide Viale Progetto grafico: Laura Fratello Redazione: E.D. Elettronica Didattica, C.P. 87, 23898 Imbersago (LC) Tel/Fax 039/9920107 - [email protected] Stampa: Tipografia Litografia A Scotti S.r.l. - Cornate d’Adda (MI) Distribuzione: Italian Press S.r.l. via G. Falcone, snc - loc. Bariana, 20024 Garbagnate Milanese (MI) Tel. 02/9944991 - www.italianpress.it Copia singola: Euro 3,50 Abbonamento annuale per l’Italia: 4 numeri e 14,00 Pagamento: c/c postale 12176228 Intestato a: E.D. Elettronica Didattica, via Castelbarco, 17 - 23898 Imbersago (LC) Associato Unione Stampa Periodica Italiana La redazione accetta articoli e collaborazioni riservandosi il diritto di adattare e riassumere i testi. Ogni tipo di materiale non richiesto inviato alla redazione non verrà restituito anche se non pubblicato. La redazione declina ogni responsabilità per eventuali danni derivati dall’uso non corretto delle informazioni e delle tecniche descritte nella rivista. I prodotti o marchi citati negli articoli sono dei rispettivi proprietari. L’editore è disponibile a riconoscere il copyright di testi o immagini ai rispettivi titolari che non è stato possibile individuare. Legge sulla privacy I dati forniti per ricevere la rivista saranno utilizzati solo dall’editore esclusivamente per l’eventuale invio di informazioni sulle proprie iniziative. La società E.D. Elettronica Didattica, titolare del trattamento degli stessi, garantisce il diritto di consultazione, modifica e cancellazione. 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