Linea Gotica

Transcript

Linea Gotica
SOMMARIO
N.21/2011
2
5
6
11
12
14
Linea Gotica
Francesco Bianchini (1662 - 1729)
Ultimo appuntamento per “Dolomiti in Scienza 2011”
“Scienza Scuola e Società”
Il Caproni
Ca.133
Solfuri
26
Caffè Scienza ad Assaggi
29
2011 Anno Internazionale della Chimica
30
“Euro Mineral e Euro Gem” Sainte-Marie aux Mines
Bologna Mineral Show e Bijoux Expo (BO)
La radioattività
Il paesaggio del
“Bel Paese”
Museo della Matematica ad Avellino
Minerali e Fossili a Saint-Vincent (AO)
Entomodena
18
20
Paradosso
meccanico
Global Positioning
System
GPS
Come
adattare un
ingresso analogico
Vedere la Scienza Festival
Tanti eventi alla
Casa delle Farfalle
(UD)
36
35
38
36
41
“Start” il laboratorio di culture creative (BO)
Meteorologia e strumenti scientifici (AP)
16
32
Modellismo ferroviario e Vapore Vivo
“Xkè” il laboratorio della curiosità (TO)
15
22
alle grandezze da
38
43
44
43
misurare
Francesco Carlini (1783 - 1862)
46
Dominatori a Sei Zampe (VE)
47
47
Storia della Scienza
Francesco
Bianchini
(1662 - 1729)
E
clettico studioso nato a
Verona il 13 dicembre 1662 e morto
a Roma il 2 marzo 1729 dove riposa
nella basilica di Santa Maria Maggiore.
Educato a Bologna, poi a Padova, dove
studiò teologia, anatomia, botanica
(raccogliendo un notevole erbario),
matematica, fisica e astronomia. Si
trasferì nel 1689 definitivamente a
Roma ove si erudì anche nella lingua
ebraica, greca, francese e particolarmente
nell’archeologia e nella storia. Pur
non risolvendosi mai a prendere gli
ordini minori (1699), ebbe nel 1691 un
canonicato da papa Alessandro VIII, al
secolo Pietro Vito Ottoboni (1610-1691)
e un altro dal nipote di quel papa nel
1699 del quale fu anche bibliotecario.
Clemente XI, al secolo Gianfrancesco
Albani (1649-1721), lo nominò suo
cameriere d’onore nel 1701, istoriografo
del legato a latere inviato a Napoli in
occasione della venuta di Filippo V
(1683-1746) re di Spagna nel 1702 e nel
1703 presidente delle antichità, ossia di un
museo destinato a raccogliere soprattutto
iscrizioni relative alla storia della Chiesa.
Segretario della congregazione per la
riforma del calendario (1705), canonico
liberiano (1710), nel 1712, recatosi a
Parigi a portare la berretta cardinalizia ad
Armand Gaston Maximilien de RohanSoubise (1674-1749), ebbe grandi onori
da quella Accademia delle Scienze, alla
quale era stato aggregato fin dal 1705 e nei
cui atti pubblicò numerose sue memorie.
In quell’occasione effettuò anche un
viaggio d’istruzione in Lorena, Olanda,
Belgio e Inghilterra dove conobbe Isaac
Newton (1643-1727). Tornato a Roma nel
1713, consacrò otto anni, durante i quali
fece escursioni in Toscana, Romagna e
Lombardia, alla determinazione di una
linea meridiana dal Tirreno all’Adriatico
a imitazione di quella eseguita in Francia
da Gian Domenico Cassini (1625-1712).
Costruì a Roma parecchie meridiane,
tra cui quella, tuttora esistente, in Santa
Maria degli Angeli e dei martiri. Secondo
Eustachio Manfredi (1674-1739) il
Bianchini avrebbe scoperto le irregolarità
annue, dalle quali, otto anni più tardi
L’Hobby della Scienza e della Tecnica
Storia della Scienza
l’astronomo inglese James Bradley (1692-1762)
dedusse l’aberrazione annua delle stelle. La prima
carta del pianeta Venere venne disegnata dal Bianchini
nel 1727 anche se le ombreggiature da lui intraviste
sul pianeta erano del tutto illusorie. Innocenzo XIII, al
secolo Michelangiolo Conti dei Duchi di Poli (16551724) lo nominò referendario dell’una e dell’altra
segnatura e prelato domestico nel 1723, mentre
Benedetto XIII, al secolo Pietro Francesco Orsini
(1649-1730) lo nominò istoriografo del sinodo romano
del 1725 e prefetto dell’archivio liberiano. Al nome del
Bianchini, come presidente delle antichità, si legano
i lavori di scavo eseguiti dai Farnesi sul Palatino e
Globo di Venere
la scoperta del colombario degli schiavi e dei liberti
del Bianchini (1727)
di Livia sulla via Appia. Le opere edite e inedite del
Bianchini sono una sessantina e coprono argomenti di storia, archeologia, cronologia,
botanica, fisica, matematica e astronomia. Notevoli sono Hesperi et phosphori nova
phaenomena sive observationes circa planetam veneris (Roma, 1728) e le Observationes
circa fixas, schizzi di carte celesti delineati sopra osservazioni proprie e di Geminiano
Montanari (1633-1687) e pubblicati, con l’introduzione e note, da Francesco Porro dè
Somenzi (1861-1937) nel 1902. A lui è dedicato un cratere lunare (lat 48.7° N, long
34.3° W e 38 chilometri di diametro), un cratere marziano (lat 64.2° S, long 95.4° W
e 76 chilometri di diametro) e l’asteroide 42775 Bianchini.
Michele T.
Mazzucato
Per saperne di più:
Uglietti Francesco. Un erudito veronese alle soglie del Settecento.
Monsignor Francesco Bianchini (1662-1729), Verona 1986
Rotta Salvatore. Francesco Bianchini www.eliohs.unifi.it/testi/900/rotta/rotta_bianchinif.html
Tinazzi, Massimo. Gli strumenti ottici di Francesco Bianchini. Tecniche costruttive e uso del cannocchiale
reticolato e senza tubo
www.brera.unimi.it/sisfa/atti/2003/383-397TinazziBari.pdf
Mazzoleni, Alessandro. Vita di monsignor Francesco Bianchini veronese
http://books.google.it/books/download/Vita_di_monsignor_Francesco_Bianchini_Ve.pdf?id=EJ0_AA
AAcAAJ&output=pdf&sig=ACfU3U0vKvVrIw5vmhE64NB34FOnnzFmnA
La meridiana di S. Maria degli Angeli e dei Martiri a Roma
www.santamariadegliangeliroma.it/paginamastersing.html?codice_url=La_Meridana&lingua=ITALI
ANO&ramo_home=La_Meridiana
L’Hobby della Scienza e della Tecnica 53° MERCATO DEL CONSUMER ELECTRONICS
2 - 3 APRILE 2011
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Iniziative
ULTIMO APPUNTAMENTO PER
DOLOMITI IN SCIENZA 2011
Ultima conferenza proposta dal Gruppo Divulgazione Scientifica Dolomiti (GDS) L’ingresso è gratuito e l’incontro si svolgerà presso la sala Bianchi “alla Cerva” a Belluno
in viale Giuseppe Fantuzzi n. 11.
(M.R.)
Inizio ore 17.00 - Sabato 12 marzo
I più antichi fossili delle Dolomiti Prof. Danilo Giordano (ITIMC “Folldor” Agordo)
Biominerali: le pietre della vita Dr. Manolo Piat (GDS)
Info:
[email protected]
www.gdsdolomiti.org
SCIENZA SCUOLA E SOCIETA’
Continua il progetto di Videoscienza
in collaborazione con l’Ufficio scolastico per la Lombardia
Videoscienza è un sito internet di divulgazione scientifica che utilizza al meglio la tecnologia
per proporre un’ informazione scientifica ampia e corretta. Con questo progetto, iniziato
lo scorso novembre e rivolto agli studenti delle scuole secondarie di secondo grado della
Lombardia, videoscienza va oltre la conferenza presentata da uno scienziato. Gli incontri
che si tengono in alcuni istituti della Lombardia vengono trasmessi in diretta streaming da
videoscienza e quindi tutte le scuole interessate possono assistere all’evento e, nella fase
del dibattito, interagire con e-mail, sms, chat. Inoltre il materiale video e audio degli incontri
verrà messo in un archivio online con anche dei testi prodotti dagli studenti dell’istituto
che ha ospitato la conferenza. Nel sito di videoscienza è possibile scaricare materiale di
approfondimento relativo al progetto.
(M.R.)
Prossimi appuntamenti:
•
•
14 marzo 2011
7 aprile 2011
Istituto Tosi di Busto Arsizio – Conferenza sulla previsione dei terremoti a cura del Prof. Valensise direttore di ricerca dell’Istituto nazionale di Geofisica e Vulcanologia
ITIS Galileo Galilei di Milano – Conferenza sui misteri dello spazio a cura di Gianfranco Brunetti ricercatore dell’Istituto di
Radioastronomia presso l’Istituto Nazionale di Astrofisica
Info:
www.videoscienza.it/Objects/Pagina.asp?ID=1225
L’Hobby della Scienza e della Tecnica Solfuri
I
solfuri sono composti dello Zolfo in
combinazione con uno o più elementi
metallici (Ferro, Rame, Piombo, Zinco,
Mercurio ecc…) e rappresentano una
classe di minerali molto importante, sia
dal punto di vista collezionistico che industriale, infatti da essi viene ricavata la
maggior parte dei metalli non ferrosi.
I solfosali , invece, oltre allo zolfo ed al metallo, possiedono nella loro struttura cristallina diversi semimetalli: Arsenico,
Antimonio e Tellurio.
Pentagonododecaedro
su ematite
(Isola d’Elba)
Il minerale più conosciuto tra i solfuri è
indubbiamente la Pirite
(FeS2 - solfuro di ferro).
Essa cristallizza nel sistema
isometrico dando origine, sia a
masse compatte o granulari, sia
a spettacolari cristalli singoli con forme cubiche, ottaedriche e pentagonododecaedriche spesso in aggregazione.
Il colore della pirite è sempre giallo più o
meno intenso, anche se talvolta può avere patine superficiali di colore scuro , marroncino, oppure iridescenti.
La pirite si può considerare un minerale duro (scala di Mohs 6 - 6,5), pesante
(densità circa 5 g/cm3), molto fragile e per
nulla sfaldabile.
La pirite è un minerale veramente comune
ed è stata rinvenuta in una grande varietà
di formazioni geologiche e talvolta si pos-
L’Hobby della Scienza e della Tecnica
Mineralogia
sono anche trovare reperti fossili che si
sono trasformati in pirite, come ad esempio le famose ammoniti piritizzate russe.
Questo minerale è di solito tra i primi ad
entrare in una collezione mineralogica,
sia per la forma cristallina molto attraente,
sia per il colore, la perfezione dei cristalli
ed il prezzo contenuto.
Industrialmente questo solfuro di ferro è
usato quasi esclusivamente per la produzione di acido solforico (H2SO4) e le polveri ferrose residuali vengono poi utilizzate per la produzione di ferro e per estrarre piccole quantità di metalli più costosi
come oro, cobalto e rame.
In Italia sono famosi i giacimenti che diedero alla luce ottimi cristalli da collezione
come ad esempio le miniere di Brosso e
Traversella (Piemonte), le miniere di Rio
Marina, Capo Calamita e Terranera all’Isola d’Elba e di Gavorrano e Niccioleta
in Toscana. Molto rinomati i perfetti cristalli
cubici (anche di dimensioni decimetriche)
che si rinvengono tuttora in una cava di
talco a Navajun in Spagna.
Ammonite piritizzata
Cristalli di pirite
dalla Spagna
Ecco elencati i principali solfuri
con relative indicazioni chimico-fisiche
e cristallografiche.
Minerale
Alabandite
Antimonite
Argentite o Acantite
Bismutinite
Bornite
Calcocite
Calcopirite
Cinabro
Cosalite
Covellina
Cubanite
Emplectite
Galena
Formula
MnS
Sb2S3
Ag2S
Bi2S3
Cu5FeS4
Cu2S
CuFeS2
HgS
Pb2Bi2S5
CuS
CuFe2S3
CuBiS2
PbS
Durezza Scala di Mohs Densità g/cm3
Tipi di Cristalli
3,5 - 4
4
Ottaedri o Cuboottaedri
2
4,6
Prismi allungati e striati
2 – 2,5
7,3
Cubici o ottaedrici
2 – 2,5
6,8
Prismi allungati e striati
3
5
Rari - Pseudocubici
2,5 - 3
5,8
Rari - Tabulari
3,5 - 4
4,2
Tetragonali
2 – 2,5
8,1
Romboedri
2,5 - 3
7
Prismatici fibrosi
1,5 - 2
4,6
Lamine Esagonali
3,5
4
Prismi Ortorombici
2
6,4
Prismi Aghiformi
2,5
7,5
Cubi e Ottaedri
L’Hobby della Scienza e della Tecnica Mineralogia
Greenockite
Hauerite
Linnaeite
Marcasite
Millerite
Molibdenite
Orpimento
Pirite
Pirrotina
Realgar
Sfalerite o Blenda
Tungstenite
CdS
MnS2
Co3S4
FeS2
NiS
MoS2
As2S3
FeS2
Fe11S12
AsS
ZnS
WS2
3 – 3,5
4
4,5 – 5,5
6 – 6,5
3 – 3,5
1- 1,5
1 – 1,5
6 – 6,5
3,5 - 4
1 – 1,5
3,5 - 4
2,5
4,8
3,4
---4,8
5,4
4,8
3,4
5
4,6
3,5
4
----
Piramidi Esagonali
Ottaedri
Isometrici
Tabulari piatti
Cristalli Aciculari
Esagonali
Prismi Monoclini
Isometrici
Monoclini o Esagonali
Prismi Monoclini
Tetraedrici
----
Ora andremo descrivere le caratteristiche
più salienti relative ai solfuri sopraelencati.
Alabandite : è molto rara quando ben cristallizzaAntimonite
ta (miniere peruviane) ed in questo caso è decisaRomania
mente apprezzata dai collezionisti. Spesso si trova
in masse compatte di colore molto scuro o nero.
Antimonite : si presenta in cristalli molto allungati,
sempre striati longitudinalmente, di colore grigio
più o meno scuro con riflessi metallici. Basta la
fiamma di un fiammifero per fare fondere piccole
porzioni del minerale. Sono stati rinvenuti cristalli
lunghi fino a 45 cm in miniere dell’isola giapponese
di Shikoku. Famosi i gruppi cristallini provenienti
da Romania e Cina. In Italia è stata rinvenuta in
eleganti cristalli su matrice nelle miniere del grossetano. E’ il principale minerale per
l’estrazione dell’antimonio. Argentite o Acantite : si trova solitamente in aggregati
cristallini di colore grigio scuro, talvolta lucente, ma anche come incrostazioni, masserelle o forme filamentose. Si può fondere facilmente alla fiamma ottenendo gas
solforoso e argento metallico. I suoi cristalli sono malleabili, si riescono a schiacciare
senza romperli: si appiattiscono. Importanti campioni provengono dalle miniere messicane, boliviane, marocchine e cinesi. In Italia discreti esemplari sono stati ritrovati
in Sardegna. E’ un ottimo minerale per l’estrazione dell’Argento.
Bismutinite : é il minerale
più importante per l’estraArgentite
zione del Bismuto. Si trova
Marocco
in cristalli striati e allungati
di color grigio lucente. Rilevanti i giacimenti sfruttabili di Bolivia e Australia. In
Italia importanti esemplari
da collezione provengono
dalla miniera di Brosso in
Piemonte.
L’Hobby della Scienza e della Tecnica
Mineralogia
Bornite : si trova per lo più in masse granulari compatte e molto
raramente in cristalli. Sono molto caratteristiche le patine iridescenti
di alterazione superficiale, che danno origine a colorazioni molto
vivaci, violette e blu. E’ un minerale importante per l’estrazione del
rame.
Calcocite : questo solfuro di rame decisamente poco comune e
molto tenero, si trova in masse granulari scure, quasi nere, e molto
raramente in cristalli. Può avere delle patine di alterazione superficiale di colore azzurro iridescente. Molto famosi i cristalli pseudo
esagonali rinvenuti in Cornovaglia.
Calcopirite : poco comune in cristalli di colore giallo oro, la si rinviene nella maggior parte dei casi in masse compatte o microcristalline. E’ il più importante minerale a livello industriale per l’estrazione
del rame. Nei grandi giacimenti sudamericani (Perù-Cile-Messico)
si stanno letteralmente sventrando intere montagne le cui rocce
contengono persistenti disseminazioni di Calcopirite e Bornite. Si
ricavano inoltre, come sottoprodotti, anche oro e argento. In Italia i
giacimenti più ricchi di Calcopirite furono quelli di Alagna (Val Sesia
– Piemonte) e di Montecatini Val di Cecina (Toscana)
Cinabro : è un minerale abbastanza comune in masse microcristalline ma raro se ben cristallizzato. Ben riconoscibile per il suo caratteristico colore rosso è il minerale fondamentale per l’estrazione
del mercurio. In Italia era molto famoso il giacimento di Cinabro del
Monte Amiata (Toscana) dove erano state aperte numerose miniere
anche molto produttive. Qui il Cinabro era molto ricercato dai collezionisti perché talvolta si poteva rinvenire in globuli o aggregati
cristallini denominati “fragole” di Cinabro. Al momento, ottimi cristalli
da collezione, ben formati e spesso trasparenti, provengono dalle
numerose miniere cinesi.
Il mercurio viene ottenuto sempre
per arrostimento di questo solfuro
“Fragola” di Cinabro
che si decompone facilmente con
dal
diametro di 1,8cm
il calore, liberando vapore di mercurio. Se poi tali vapori vengono
raffreddati, si ottiene il metallo allo
stato liquido.
Cosalite : è un solfuro che contiene due metalli, piombo e bismuto.
Si trova massivo o come sottili cristalli allungati e striati. E’ comunque un minerale raro e si rinviene
spesso associato o incluso nel
quarzo.
L’Hobby della Scienza e della Tecnica l pr
Ne
o
im
oss
t
al
ri
lfu
so
ri
:
ero
num
e
li
sa
fo
l
so
Mineralogia
Covellina : è un solfuro molto tenero ed i rarissimi cristalli,
quando perfetti, sono esagonali e di colore blu scuro, spesso
accompagnati da forti iridescenze viola, blu e verdi. Molto ricercati
dai collezionisti sono i cristalli provenienti dalla vecchia miniera di
Calabona in Sardegna.
Cubanite : raro solfuro di ferro e rame che cristallizza il più delle
volte in piccole masse molto compatte dal caratteristico color giallobronzeo. Un aspetto particolare di questo minerale deriva dal fatto
che è fortemente magnetico (viene attratto dalla calamita). Campioni ben cristallizzati provengono dalla miniera di Morro Velho nel
territorio brasiliano del Minas Gerais.
Emplectite : solfuro di rame e bismuto decisamente poco comune
e molto tenero. Spesso in cristalli fibrosi talvolta incrociati di color
grigio stagno o in masserelle granulari.
Galena : è il minerale principale per l’estrazione del piombo. E’ tra i solfuri più pesanti
ed ha una lucentezza metallica molto forte.
Spesso si rinviene ben cristallizzata sotto
forma di cubi o cuboottaedri (più rari). E’
un minerale fragile che si può sfaldare perfettamente originando delle superfici molto
lucenti di colore azzurro-grigiastro. La Galena spesso può essere argentifera ed è
sfruttata industrialmente anche per questo
motivo. Anticamente questo minerale, per
le sue proprietà elettroniche, veniva adoperato per fare funzionare la famosa radio
a Galena, senza l’ausilio di corrente elettrica.
In ambito mondiale da citare il più grande giacimento al mondo di
Galena situato nel distretto minerario americano denominato dei tre
stati (così vasto da appartenere a Missouri-Oklahoma-Kansas nei
punti di confine presso la città di Joplin). In Italia importanti fonti di
Galena erano ad esempio il giacimento Traversella in Piemonte, e
numerose miniere della Sardegna come Monteponi e Montevecchio.
Davide Viale
10 L’Hobby della Scienza e della Tecnica
Galena cubica
Bulgaria
Eventi mineralogici
EURO MINERAL
e EURO GEM
2 in 1
dal 23 al 26 giugno 2011 a SAINTE-MARIE aux MINES
in Alsazia (F)
Minerali, fossili, meteoriti, gemme
e bijoux
La 48ª edizione dell’esposizione
e borsa internazionale chiamata
“EURO MINERAL e EURO GEM”
è in programma a partire dal 23
sino al 26 giugno 2011 in Alsazia
presso la bella località di SAINTEMARIE aux MINES. I primi due
giorni dell’evento, il 23 e 24 giugno, sono riservati ai visitatori professionisti. Questa fiera è una delle
più importanti d’Europa per quantità e qualità dell’offerta e per come
è organizzata l’esposizione: un intero paese con tradizioni minerarie
si apre ai visitatori provenienti da
tutto il mondo.
(M.R.)
Info:
MINERAL Concepts
B.P. 8 - 68311 ILLZACH CEDEX
France
[email protected]
http://www.euromineral.fr/
42ª Edizione del BOLOGNA MINERAL SHOW
e 8ª Edizione di BIJOUX EXPO
25 – 27 Marzo 2011
Con un unico biglietto è possibile visitare sia la 42ª
edizione del BOLOGNA MINERAL SHOW, sia l’ottava
Edizione di BIJOUX EXPO in programma dal 25 al 27
marzo 2011, presso il Futurshow Station a Casalecchio
di Reno (BO). Si tratta di uno dei più importanti eventi
dedicati alla mineralogia che si tengono in Italia. Ogni
anno sono proposte, tra le tante iniziative, delle mostre
tematiche. Quest’anno i temi degli allestimenti riguarderanno: i minerali della Valmalenco, antichi strumenti mineralogici, il demantoide in Italia e nel mondo, la
pietra di Luserna. In concomitanza con il BOLOGNA
MINERAL SHOW è in programma Biijoux Expo: la mostra mercato dedicata alla bigiotteria, alla gioielleria ed
all’artigianato orafo.
(M.R.)
Info:
42° Bologna Mineral show 25 – 27 marzo 2011
[email protected]
http://www.bolognamineralshow.com/
8° Bijoux expo 25 – 27 marzo 2011
[email protected]
www.bijouxexpo.it
www.mineralbijou.it
Minerali da tutto il mondo
Creazioni in pietre dure
Ambre baltiche
(Bijoux, grezze, lucidate)
Vercelli - Italy
Mail [email protected]
L’Hobby della Scienza e della Tecnica 11

Geologia
Nel XIV secolo, riferendosi all’Italia, Petrarca scrisse questi versi:
“Poi che portar nol posso in tutte et quattro
parti del mondo, udrallo il bel paese
ch’Appennin parte, e ’l mar circonda et l’Alpe”.
Nel 1876, l’abate (nonché geologo e alpinista) Antonio Stoppani pubblicò “Il Bel Paese: conversazioni sulle bellezze naturali, la
geologia e la geografia fisica d’Italia”. Fu un invito a viaggiare, per
conoscere i tesori naturali della nazione da poco unificata. Goethe,
che la visitò novant’anni prima, avrebbe detto unificata dalla bellezza. Guardando al passato, siamo abituati a considerare sinomini
Italia e bellezza, grazie al paesaggio che fonde in modo armonioso
i diversi elementi della geografia fisica: rilievo, laghi, vallate, coste,
isole. Guardando al futuro, siamo stati capaci di conservare questo
valore?
il paesaggio
del
“bel paese”
L
o scorso dicembre è uscito un libro che meriterebbe di essere letto e meditato da tutti. “Paesaggio costituzione cemento. La battaglia per l’ambiente contro il
degrado civile”, di Salvatore Settis, è un’amara lezione in 326 pagine, dense e ben
documentate. L’argomento è un bene pubblico, che dovrebbe essere considerato
patrimonio prezioso e irrinunciabile di ogni cittadino italiano. Questo bene, che si può
dire faccia parte del nostro codice genetico, è oggi a rischio. Anche se il paesaggio
non può estinguersi come una specie biologica, può certamente perdere la sublime
specificità che ha connotato il “Bel Paese” ed essere soffocato da una crosta tanto
brutta quanto impermeabile. Il contenuto più importante del libro di Settis, oltre ai tristi
dati numerici che documentano il degrado in atto, è il pressante invito a rendersene
12 L’Hobby della Scienza e della Tecnica

Geologia
consapevoli. L’autore si augura, a beneficio di noi tutti, la creazione di una cultura diffusa, dalla quale discenda un senso
critico e, se possibile, un senso civico. Le
dinamiche demografiche non hanno comportato, come naturale conseguenza, un
processo di crescita lenta dell’urbanizzazione. Questa è stata sproporzionata ed
esplosiva, quanto a velocità. Non occorre
studiare le immagini da satellite, dove le
conurbazioni dai confini ormai poco definiti macchiano di grigio buona parte delle
aree pianeggianti. Basta guardarsi attorno, magari dal finestrino di un’auto o del
treno. Colpisce l’inesorabile progressione
della perdita di spazio, negli àmbiti naturali, a vantaggio di un territorio antropizzato
che si espande a macchia d’olio, guidato
da una rete di vie di comunicazione sempre più fitta. Le mutazioni sono rapide ma
vengono colte come se fossero impercettibili, perché sembrano incidere poco sullo
stile di vita quotidiano.
Tra i paradossi della situazione italiana,
Settis ne indica uno particolarmente amaro. “L’Italia è tra i pochi Paesi al mondo
che abbiano la tutela del paesaggio e del
patrimonio culturale nella propria Costituzione (...); ha in merito un complesso di
leggi organiche che sono tra le migliori del
mondo, forse le migliori; eppure continua
ogni giorno la selvaggia aggressione al
paesaggio, disprezzando le norme o ‘interpretandole’ per piegarle alla speculazione
edilizia”. Le dinamiche di questa profonda trasformazione del territorio sembrano
sostanzialmente irreversibili. Possiamo
considerare “sostenibile” questo tipo di
sviluppo oppure le conseguenze degli errori (molto rapide nel sommarsi trovando
sinergie) ci presenteranno un conto salato
da pagare?
La bellezza dell’Italia deriva soprattutto
dal suo essere un mosaico
di geodiversità. In un territorio relativamente piccolo, si
trovano accostati elementi diversi come
natura litologica, età, stadio evolutivo.
Catene montuose recenti e antiche inglobate in un complesso sistema orografico, vulcani fossili e attivi, microcontinenti
esotici come la Sardegna. Il loro accostamento deriva dalla dinamica del pianeta,
qui particolarmente attiva. Dal che deriva
(anche) la sismicità. L’eterogeneità del
nostro sottosuolo ci offre risorse preziose e ci pone problematiche con le quali
convivere. Se possibile, in modo consapevole. Come scritto nei libri di scuola, il
nostro territorio è prevalentemente montuoso. Il rilievo topografico ha una grande
importanza pratica, come giacimento di
acqua potabile e possibile fonte... di guai.
Il rilievo non andrebbe misurato semplicemente con l’altezza sul livello del mare.
Sono molto importanti due fattori: l’energia di rilievo e l’acclività dei versanti. La
prima è il dislivello tra creste e fondovalle.
La seconda, come inclinazione misurata
in gradi, è quella che determina in buona misura la stabilità, in funzione del tipo
di rocce del substrato e del loro assetto
strutturale. Nei rilievi appenninici, spesso costituiti da rocce argillose a stratificazione sottile, intensamente deformate,
anche i versanti debolmente inclinati possono essere interessati da una franosità
diffusa. Gli stessi versanti, in rocce cristalline come quelle della fascia assiale
delle Alpi, sarebbero perfettamente stabili. Tuttavia, nelle Alpi sono numerosi i
solchi vallivi in erosione accelerata. Questi solchi sono chiusi da fianchi in roccia
così ripidi da favorire l’innesco di processi di deformazione gravitativa a scala di
un intero versante.
L’Hobby della Scienza e della Tecnica 13

Geologia
Il territorio montano della
Provincia di Sondrio offre
esempi significativi. La tristemente nota frana della
Val Pola (luglio 1987) è stata l’evoluzione catastrofica,
come valanga di roccia, di
un processo di deformazione gravitativa di grandiose
dimensioni, che in precedenza aveva avuto una lenta evoluzione di “scardinaVersante orientale del monte Zandila con la nicchia di
mento” e collasso parziale
distacco della frana. Si noti la morfologia tondeggiante
verso il fondovalle. I rilievi
della parte di versante tagliata dalle fessure di trazione,
adiacenti al Monte Zandila,
dovute alle deformazioni gravitative.
dal quale si erano stacca(Cortesia Dipartimento di Scienze della Terra
ti circa quaranta milioni di
dell’Università degli Studi di Milano)
metri cubi di roccia, sono intaccati da deformazioni simili per fattori d’innesco, tipologia del substrato, dimensioni
e mostrano morfologie-indice caratteristiche dello stadio evolutivo di quiescenza. La
stessa Valtellina ha visto la recente proposta a UNESCO di riconoscimento dell’insieme dei vigneti come patrimonio dell’umanità. Quel mirabile esempio di “paesaggio
costruito”, con terrazzamenti sostenuti da muri a secco, perfettamente armonizzati tra le rocce levigate dall’erosione glaciale, particolarmente affascinante nei colori
autunnali, è il frutto del lavoro, della paziente fatica e della saggezza che hanno
connotato, sino a tempi non troppo remoti, l’opera dell’Homo sapiens. Oggi il suo
insipiente discendente è riuscito a occultare i vigneti dietro una compatta cortina di
capannoni, infrastrutture e centri commerciali. Per riappropriarsi del paesaggio occorre abbandonare il fondovalle e salire a mezza costa. La proposta di riconoscimento è
stata respinta. Corollario finale: un fondovalle intasato da infrastrutture spesso inutili,
sovrastate da versanti in molti luoghi instabili, significa trasformare la pericolosità
geologica (intrinseca del territorio, dunque ineliminabile) in rischio.
Guido Mazzoleni
32ª Borsa scambio di minerali e di fossili
A Saint – Vincent (AO) il 20 e 21 Agosto 2011
E’ in programma sabato 20 e domenica 21 agosto presso il palazzetto dello sport di Saint-Vincent in Val d’Aosta. L’evento giunto alla 32ª edizione è organizzato dal gruppo mineralogico
del “Cenacolo Italo Mus”.
(M.R.)
Info:
[email protected]
14 L’Hobby della Scienza e della Tecnica
Nuove Aperture
APERTO A BOLOGNA
APRIRA’ A SETTEMBRE
Xkè
IL LABORATORIO DELLE CURIOSITA’
Torino
Un progetto voluto dalla provincia di Torino, il comune di Torino e dalla Fondazione per la Scuola della Compagnia di San
Paolo per realizzare un science center
moderno e interattivo. Uno degli obiettivi
di questo laboratorio è stimolare i bambini, già dai primi anni di scuola ed anche prima, ad interagire attivamente con
esperimenti ed attività scientifiche. In un
processo di scoperta che parte dall’azione
concreta, passa per lo stupore di ciò che
si osserva, per concludersi nella curiosità
e riflessione. Il laboratorio della curiosità
si articolerà in uno spazio di 1500 metri
quadrati e sarà in via Gaudenzio Ferrari
numero 1 a Torino. E’ già stata fissata per
il 23 settembre 2011 la data di apertura
ufficiale di Xkè.
START
IL LABORATORIO DI
CULTURE CREATIVE
Si tratta di un progetto dedicato alla cultura scientifica e artistica proposto dal
Comune di Bologna e dalla Fondazione
Marino Golinelli. Le attività e i laboratori
sono rivolti a bambini e giovani dai 2 ai
13 anni ed alle famiglie. Sono previsti
programmi per le scuole e per il pubblico.
(M.R.)
Info:
Start – Laboratorio di Culture Creative
Voltone del Podestà - Piazza Re Enzo
Bologna
[email protected]
www.startlab.org/
(M.R.)
METEOROLOGIA E STRUMENTI SCIENTIFICI A MONTEFIORE dell’ASO (AP)
Nel sessantesimo anno dalla fondazione dell’Organizzazione Meteorologica Mondiale (WMO) l’ingegner Oronzo Mauro, esperto di storia degli strumenti scientifici e
responsabile del sito web misurando.com, in collaborazione con il prof. Giampaolo
Valori propone per le scuole primarie e secondarie di Montefiore dell’Aso una serie di
incontri e attività dedicate alla meteorologia: la scienza che, studiando le dinamiche
dell’atmosfera, propone dei modelli di previsione del tempo atmosferico. Il programma si articola in eventi dedicati alle scuole e in conferenze aperte a tutti.
(M.R.)
Info:
www.misurando.com
www.comune.montefioredellaso.ap.it/
L’Hobby della Scienza e della Tecnica 15
Modellismo
Paradosso
I
ntorno al XVIII secolo le conoscenze tecniche non erano ancora molto
diffuse e sovente, nei laboratori e nelle
aule scolastiche, venivano presentati
esperimenti che mostravano comportamenti apparentemente paradossali.
Questa pratica serviva per attirare l’attenzione dei presenti e stimolarne la curiosità in modo da rendere più semplice
la spiegazione di fenomeni comunque
coerenti con le leggi della fisica.
Uno di questi esperimenti, molto diffuso,
si chiama “paradosso meccanico”.
Sareste disposti a scommettere che un
corpo, senza una spinta adeguata, sia in
grado di compiere un percorso in salita?
Certamente sarebbe facile rispondere
che non è possibile, ma sarebbe altrettanto facile perdere la scommessa, a
meno che....
A meno che non abbiate avuto l’occasione di imbattervi in questo curioso oggetto.
Il nostro “apparecchio” si compone di una
base in legno sulla quale sono fissate
16 due tavolette divergenti il cui lato superiore, a partire da un punto più in basso, sale
in modo da costituire una sorta di binario
in salita.
Dal lato dal quale inizia la salita c’è un
“punto di partenza” costituito da un gradino.
Dal lato opposto, al culmine della salita, ci
sono due ganci di arresto.
Il componente più importante del nostro
esperimento, o elemento mobile, è costituito da due coni in legno uniti per la
base. Attraverso i vertici passa un asse
che fuoriesce di quanto basta per potersi
appoggiare sulle guide in legno.
Adesso appoggiamo il nostro bicono sul
punto di partenza. Gli diamo una piccolissima spinta, appena sufficiente a farlo
cadere sulla parte bassa delle guide.
Con sorpresa vediamo che comincia a
ruotare intorno al proprio asse ed a percorrere il binario in salita fino ad arrivare
al punto di arresto.
Ma dove ha preso l’energia necessaria?
L’Hobby della Scienza e della Tecnica
Modellismo
meccanico
Il suo comportamento sembra proprio
“paradossale”.
Ma c’è un modo molto semplice per spiegare cosa è successo.
Fissiamo all’apparecchio un’asticella perfettamente orizzontale e la sistemiamo in
modo che sia allineata al culmine della
salita.
Questo apparecchio è stato costruito da Paolo Candusso. Costruttore
di numerosi modelli navali, di una
importante collezione di macchine
di Leonardo da Vinci e di numerosi
altri fantastici oggetti.
L’Hobby della Scienza e della Tecnica 17
Cosa notiamo?
Quando il bicono, alla partenza, tocca la parte più
bassa delle guide, il suo
asse, ovvero il punto nel
quale si trova il baricentro del bicono, si
trova più in alto del punto di arrivo.
La forza di gravità fa scendere questo
baricentro verso il basso ed è solo la forma particolare dell’apparecchio che dà
l’impressione che il cono percorra una
salita.
Se volete vedere questo apparecchio in funzione potete digitare su
You Tube “paradosso meccanico”
oppure trovare il video attraverso
il tasto “video” del sito dell’autore
dell’articolo www.mitidelmare.it.
Duilio Curradi
VEDERE LA SCIENZA FESTIVAL
A Milano dal 2 all’8 Maggio 2011
Il Festival Internazionale del Video, del Film e del Documentario Scientifico è in programma allo Spazio Oberdan, in viale Vittorio Veneto n. 2, a Milano. I lavori proposti
terranno conto della ricorrenza del centenario dell’assegnazione del premio Nobel
per la chimica a Marie Curie e del fatto che il 2011 è stato dichiarato dall’UNESCO
“Anno Internazionale della Chimica”. Altri temi del festival riguarderanno la scienza
nel suo complesso come ad esempio la botanica, le risorse energetiche, l’astrofisica,
il clima, la storia della scienza, le scienze naturali e quelle biomediche.
(M.R.)
Info:
Vedere la Scienza Festival
Istituto di Fisica Generale Applicata – Università degli Studi di Milano
Via Brera, 28
20121 Milano
[email protected]
www.brera.unimi.it/festival
18 L’Hobby della Scienza e della Tecnica
Tanti eventi alla
Modellismo
CASA DELLE FARFALLE
di Bordano
(UD)
La Casa delle Farfalle di Bordano in
provincia di Udine è un centro dedicato
alle farfalle e non solo. I visitatori possono osservare tanti insetti, rettili, pesci e
piante carnivore che si trovano all’interno
di serre, terrari, acquari e giardini tropicali. Sono inoltre proposte attività didattiche rivolte alle scuole ed ai centri estivi,
mostre permanenti per approfondire temi
di particolare interesse e mostre tematiche che variano ogni anno.
Eventi
CHIMICA E FORESTE dal 3 al 17 aprile 2011
AMAZZONIA BLU dal 26 aprile al 1 maggio 2011
GIOIELLI A 6 ZAMPE dal 7 al 22 maggio 2011
ORCHIDAYS dal 28 maggio al 5 giugno 2011
BUTTERFLY SAFARI 19 giugno 2011
CAMALEONTE DAY 26 giugno 2011
LA NOTTE DELLE FARFALLE il 2 luglio e il 27 agosto 2011
TARTARUGANDO 10 luglio 2011
OPHIDIA - IL FASCINO DEI SERPENTI
dal 3 all’11 settembre 2011
RAGNI & Co. dal 17 al 25 settembre 2011
(M.R.)
Scienza
Camaleonte di Jackson
Tanzania
Mostre permanenti
API, FIORI, CAVOLI E CICOGNE: la scienza della riproduzione
PROFUMI: la natura a occhi chiusi
COLORI: leggere le ali delle farfalle
Info:
Casa delle Farfalle - via Canada,1
33010 Bordano (UD)
[email protected]
Falena pavonia
per le fotografie si ringrazia
il dott. Francesco Barbieri
Storia
Linea Gotica
Bellum se ipsum alet
Livio, Ad urbe condita, XXXIV, 9
(la guerra si autoalimenta)
S
iamo all’epilogo della Seconda Guerra Mondiale nel teatro delle operazioni in Europa. La Linea Gotica, in Italia, è l’ultimo baluardo difensivo tedesco
contro l’avanzata di liberazione verso nord delle truppe anglo-americane che con due
offensive, una nella primavera del 1944 (Operazione Olive) e l’altra nella primavera
1945 (Operazione Grapeshot), portarono allo sfondamento della linea stessa e alla
successiva liberazione di tutto il nord Italia dall’occupazione tedesca. La liberazione
dell’Italia fu sancita dalla resa incondizionata delle truppe tedesche, firmata il 29
aprile 1945 a Caserta e venne fissata la data ufficiale della fine dei combattimenti
in Italia il successivo 2 maggio. Nell’articolo viene dato uno sguardo particolare al
passaggio delle truppe alleate nell’alto Appennino bolognese tra le valli dei torrenti
Bisenzio e Setta, nel periodo fra la liberazione di Firenze (11 agosto 1944) e quella
di Bologna (21 aprile 1945), in piena Linea Gotica e luogo di aspri combattimenti di
cui restano testimoni i due cimiteri di guerra: l’uno degli alleati a Castiglione dei Pepoli e l’altro germanico del Passo della Futa.
L
a Linea Gotica (ted. Götenstellung) o Linea Verde (ted. Grüne Linie) (settembre 1944), che seguì quelle di Gustav (ottobre 1943), di Hitler e
di Cesare (giugno 1944), era l’ultima
barriera difensiva che lo Stato Maggiore tedesco aveva realizzato per
una resistenza ad oltranza sulla dorsale appenninica da La Spezia a Cattolica ed aveva una estensione di circa
320 chilometri. Per la sua costruzione
vennero utilizzati 50.000 operai italiani, 18.000 genieri tedeschi e 2.000 tec-
22 nici slovacchi inquadrati nella Todt,
una organizzazione di lavoro fondata
dal generale e tecnico tedesco Fritz Todt (1891-1942) nel 1938, sotto le
direttive del generale Franz Habicht
(1891-1972). Su questo fronte, le forze
tedesche, al comando del generale
Albert Kesselring (1885-1960), che nel
novembre 1943 sostituì Erwin Johannes Rommel (1891-1944) meglio noto
come la “volpe del deserto” al comando del Gruppo di Armate C in
Italia, erano presenti con 21 divisio-
L’Hobby della Scienza e della Tecnica
Storia
ni distribuite nella 10^ e 14^ Armata.
La prima Armata sul fronte adriatico
con il 76° Corpo d’Armata corazzato
e il 60° Corpo d’Armata di montagna
mentre la seconda sul fronte tirrenico
con il 1° Corpo d’Armata paracadutisti e il 14° Corpo d’Armata corazzato.
In contrapposizione, gli alleati disponevano di 14 divisioni di fanteria e di
2 divisioni corazzate distribuite nell’VIII
Armata Britannica del gen. Oliver William Hargreaves Leese (1894-1978) e
nella V Armata statunitense del gen.
Mark Wayne Clark (1896-1984) e, successivamente, al comando del gen.
Lucian K. Truscott jr. (1895-1965). Clark
sostituì il generale inglese Harold Rupert Leofric George Alexander of Tunis (1891-1969) (che diresse la campagna d’Italia fino ai primi di dicembre
1944) al comando del 15° Gruppo di
Armate anglo-americane operanti in
Italia. L’VIII Armata Britannica era dislocata sul fronte adriatico con il 2°
Corpo d’Armata Polacco, il 1° Corpo
d’Armata Canadese, il 5° Corpo d’Armata Britannico e il 10° Corpo d’Armata Britannico mentre la V Armata
statunitense era sul fronte tirrenico con
il 13° Corpo d’Armata Britannico, il 2°
Corpo d’Armata USA formato dalla
34^, 88^ e 91^ Divisione Fanteria USA
e il 4° Corpo d’Armata USA composto
dalla 85^ Divisione Fanteria USA, dalla
Forza di Spedizione Brasiliana (Brazilian Expeditionary Force), la 1^ Divisione Corazzata USA e dalla 6^ Divisione Corazzata Sudafricana (6th SAAD
Sixth South African Armoured Division).
In particolare, quest’ultima al comando del generale William Henry Evered
Poole (1902-1969) e in linea sul fronte
del 2° Corpo USA, era composta dal-
la 11^, 12^, 13^ Brigata SA e dalla
24^ Brigata Guardie Inglesi comprendente la 1^ Brigata Irlandese, la
1^ Brigata Scozzese e la 5^ Brigata
Granatieri. La 24^ Brigata, raggiunse
Castiglione dei Pepoli il 28 settembre
1944 da Montepiano, e procedette
verso nord sul crinale fra i torrenti Setta e Brasimone per giungere a Sparvo (30 settembre) e, dopo un duro
scontro con i tedeschi del 16° Battaglione corazzato (16 SS Panzer Btg.
Aufklärung Abteilung “Recce Unit”)
del magg. Walter Reder (1915-1991)
sul Monte Catarelto (30 settembre
– 1° ottobre, 20 caduti), a Lagaro (3
ottobre), Veggio e Poggio (15 ottobre), Brigola e Montorio (17 ottobre),
Tudiano (19 ottobre, 20 caduti),
Monte Alcino (22 ottobre, 14 caduti),
Monte Termine (24 ottobre) e Quercia e Gardeletta (29-30 ottobre).
Contemporaneamente le altre tre
brigate sudafricane procedevano
verso Camugnano (30 settembre),
Monte Stanco (10-13 ottobre, 60 caduti in due successivi attacchi), Grizzana (14 ottobre), Monte Pezza (17
ottobre), Monte Salvaro (23 ottobre,
18 caduti) e, dopo la pausa invernale, la conquista del triangolo Monte
Sole-Monte Caprara-Monte Abelle
(15-16 aprile 1945) in cui cadde anche il comandante della 12^ Brigata
ten. col. Angus Duncan (1910-1945)
e altri 44 militari, e Sasso Marconi
(19 aprile 1945). Con l‘avanzare del
fronte il comando generale della 6^
Divisione sudafricana passa da Castiglione dei Pepoli a Lagaro dove in
precedenza vi era stato quello tedesco della 16^ divisione SS Granatieri
Corazzati (16 SS Panzer Grenadier
L’Hobby della Scienza e della Tecnica 23
Storia
Division “Reichsführer”) del gen. Max
Simon (1899-1961). Nel territorio di Castiglione dei Pepoli l‘11 settembre 1944
Kesselring giunse a Baragazza in visita
al comando della 334^ Divisione di
fanteria tedesca e nello stesso giorno,
Baragazza, venne bombardata da
una incursione aerea alleata provocando la morte di 11 soldati tedeschi
e 33 civili. Due giorni dopo anche Castiglione subisce la stessa sorte. Il 25 settembre gli alleati entrarono a Baragazza (dopo la conquista del passo della
Futa avvenuta il 22 settembre) e il 27 a
Castiglione, provenienti da Montepiano. Il 6 novembre 1944 il gen. Alexander effettuò una visita di due ore nella
zona delle operazioni a Castiglione. La
marcia degli Alleati proseguì a Monte
Oggioli e al passo della Raticosa, Castel dell’Alpi, Madonna dei Fornelli e
Pian del Voglio (29 settembre), Monghidoro (2 ottobre), Monzuno (4 ottobre), Loiano (5 ottobre) e Rioveggio (6
ottobre).
Castiglione South African
Cementary 1939-1945
Il Provincial Commissioner della IX Regione, comprendente la zona dell‘Alto Appennino Bolognese, era il
tenente colonnello Floyd E. Thomas
(1889-1966), mentre il Civil Affair Officer per il distretto comprendente i
24 comuni di Castiglione dei Pepoli e
Camugnano era il 1° tenente di Cavalleria William G. Barnes. Proprio in
un rapporto, da quest‘ultimo stilato
il 5 ottobre 1944, troviamo un primo
accenno di episodi illegali e vandalistici perpretati da soldati alleati a cui
fa seguito una nota ufficiale, datata
13 ottobre, ai comandi della 6^ Divisione Corazzata Sudafricana le cui
truppe sono responsabili di queste
azioni. Tuttavia, già nell‘immediato
Natale 1944, le cose erano migliorate facendo registrare il ristabilirsi di
legami di correttezza fra l‘esercito
alleato e la popolazione castiglionese. Si ricorda che l‘Allied Military
Government (AMG), ossia l‘Amministrazione militare alleata, era suddivisa in 11 regioni con a capo un Regional Commissioner affiancato dai
responsabili regionali delle 12 sezioni
interne; subito dopo veniva il Provincial Commissioner affiancato dai responsabili provinciali delle 12 sezioni
interne il quale dirigeva e indirizzava
il lavoro dei Civil Affair Officer (CAO),
ossia gli Ufficiali incaricati degli Affari
Civili di un‘unità territoriale che comprendeva uno o più comuni. Finita
la guerra, il territorio di Castiglione
dei Pepoli è stato scelto per crearvi
il cimitero militare dei caduti del Sud
Africa. Questo è uno dei 37 cimiteri
del Commonwealth esistenti in Italia
nei quali sono seppelliti globalmente
42000 combattenti delle nazioni allora vincolate alla Corona Britannica.
Il Castiglione South African Cementary 1939-1945 è stato costruito ed
è curato dalla Commonwealth War
Graves Commission su progetto dell‘architetto Louis De Soissons (1890-
L’Hobby della Scienza e della Tecnica
Storia
1962) e in esso sono sepolti 502 caduti appartenenti alla Gran Bretagna (99
soldati), al Sud Africa (399 soldati e 2 avieri) e all‘India (2 soldati). In una lapide
posta all‘interno del muro confinario, si legge:
Il suolo di questo cimitero
è stato donato dal popolo
italiano per l’eterno riposo
dei marinai, soldati e aviatori
alla cui memoria è qui reso onore.
A poca distanza da Castiglione dei
Pepoli, in una sommità che domina
il Passo della Futa (952 m), a peritura testimonianza della violenza delle
battaglie svoltesi in questi luoghi, agli
inizi degli anni 60, venne costruito il più
grande cimitero di guerra tedesco
(circa 12 ettari) tra i 14 presenti nella
nostra penisola. Il Deutscher Soldatenfriedhof Futa-Pass 1939-1945, inaugurato il 28 giugno 1969, raccoglie le
salme di oltre 31000 caduti tedeschi. Il
cimitero è stato costruito ed è curato
dalla Volksbund Deutsche Kriegsgräberfürsorge (Servizio per le onoranze
ai caduti Germanici), con l’aiuto del
governo della Repubblica Federale
Tedesca e, in stretta collaborazione,
con le istituzioni italiane.
Michele T. Mazzucato
Per saperne di più
aa.vv.,
Combat Photo: 1944-1945,
Grafis Bologna 1994
Zanini D., Marzabotto e dintorni 1944,
Ponte Nuovo Bologna 1996
Commonwealth War Graves Commission
www.cwgc.org/search/cemetery_
details.aspx?cemetery=164600&mod
e=1
Museo della Guerra – Linea Gotica
www.museodellaguerradicasteldelrio.it/
Progetto Linea Gotica
http://sites.google.com/site/progettolineagotica/
Deutscher Soldatenfriedhof Futa-Pass
1939-1945
opera dell’architetto Dieter Oesterlen
(1911-1994)
Volksbund Deutsche Kriegsgräberfürsorge
http://it.wikipedia.org/wiki/Volksbund_Deutsche_Kriegsgr%C3%A4ber
f%C3%BCrsorge
L’Hobby della Scienza e della Tecnica 25
Il CAPRONI
Ca.133 di
Tonino Benetti
Il nostro Tonino appartiene ad una sparuta schiera di
aeromodellisti che pratica questo spettacolare sport
definito dalla F.A.I. (Federazione Aeronautica Internazionale) con il codice F4C (con peso fino a 15Kg.).
Sono indetti campionati nazionali, europei e mondiali; il nostro Team Italia si è ben comportato negli anni
(esordio: 1984).
L’ultimo suo lavoro è la riproduzione volante in radiocomando del Caproni 133, famoso trimotore che fu
utilizzato dalla nostra aeronautica tra 1934 e il 1948,
prodotto in 416 esemplari.
La colorazione scelta e l’emblema appartengono alla
15° Squadriglia del 4° Gruppo “La disperata” (Eritrea,
1935).
La costruzione è di tipo tradizionale, con listelli di balsa
e tiglio, nonché tavolette di balsa e compensato. I tre
anelli dei motori e i due copriruota sono in vetroresina,
da stampi eseguiti dal costruttore. Pilota, mitragliere e
Gondole motori
26 L’Hobby della Scienza e della Tecnica
Modellismo
finti cilindri per un totale di 21 pezzi sono in
resina colata in stampi di silicone.
La chiodatura è realizzata con dischetti di
alluminio sp. 0,3mm con diametro 0,8mm.
La copertura di fusoliera, ali e timoni è in
tessuto termoretraibile ed autoincollante
con ferro da stiro.Le finte cerniere sono in
alluminio da 0,3mm sagomate con ferro
trancia e piega ed incollate destra-sinistra.
Le mitragliere (vere opere d’arte!) sono interamente autocostruite.
Il colore sabbia è ottenuto con verniciatura
a spruzzo e l’invecchiamento è stato curato
a mano.
Ovviamente il finale è a spruzzo con vernice antimiscela opaca.
I tre motori, nascosti dai finti stellari, sono
gli ENYA 46 quattro tempi con eliche per il
volo da 11-6 pollici e candele alimentate da
batterie interne. I tre motori sono comandati simultaneamente da un canale. E’ previsto lo sdoppiamento del comando per i due
motori laterali.
Il volo è “tranquillo” e con buon assetto.
Al massimo dei giri ed a volo livellato,
offre un gran realismo. Le varie aperture in fusoliera e i tre finti motori generano una discreta resistenza all’avanzamento che viene compensata dalla
potenza dei motori.
E’ talmente realistico che in occasione del volo rettilineo lungo la pista è
come sentire arrivare un’orchestra. In
condizioni di vento favorevole arriva il
profumo dell’olio combusto dei motori,
tanto amato dagli aeromodellisti di tutto
il mondo.
Caratteristiche:
Scala: 1:8,4
Apertura alare: mt. 2,50
Lunghezza: mt. 1,80
Peso: Kg. 8,00
Raffaele Sgarzi
Centine alari
per le fotografie si ringrazia
Tonino Benedetti
L’Hobby della Scienza e della Tecnica 27
Nuove Aperture
CAFFE’ SCIENZA 2010 - 2011
A Roma presso
la libreria scientifica
ASSAGGI
Nel quartiere di San Lorenzo a Roma è da poco aperta una libreria scientifica unica
nel suo genere. “Assaggi science bookshop” propone, oltre ad un catalogo di libri, un
luogo d’incontro e discussione dove la scienza è la protagonista delle tante iniziative
proposte: presentazione di libri, spazio riservato ai più piccoli, conferenze e incontri
del caffè scienza.
(M.R.)
I Caffè Scienza si tengono c/o la libreria assaggi science bookshop alle ore 20.30
Martedì 15 marzo 2011
Alla ricerca della grande unificazione
Giovanni Amelino Camelia - fisico, Telmo Pievani - filosofo
Martedì 12 aprile 2011
Monogamia ed evoluzione
Enrico Alleva - etologo, Gioia Di Cristofaro Longo - antropologa
Martedì 10 maggio 2011
Il cosmo e il tempo
Mauro Dorato - filosofo, Nicola Menci - cosmologo
Martedì 7 giugno 2011
Reti al lavoro
Maurizio Mesenzani - manager, Alessandro Polli - statistico
Info:
Assaggi science bookshop
Via degli Etruschi, 4 - 00185 Roma
www.libreriaassaggi.it/
L’Hobby della Scienza e della Tecnica 29
Chimica
2011
ANNO
INTERNAZIONALE
DELLA
CHIMICA
L’UNESCO in collaborazione con l’Unione Internazionale della Chimica Pura ed
Applicata coordina le attività e celebrazioni per il “2011 Anno Internazionale della
Chimica - Un anno per celebrare i successi e i contributi
della chimica per il miglioramento delle condizioni di vita di tutti”. Sono previste in
tutto il mondo tante iniziative per avvicinare i cittadini alla chimica e ai risvolti pratici
per la nostra vita di tutti i giorni. Anche in Italia un ricco programma attende chi
desidera capire ciò che ci circonda attraverso un approccio più scientifico e meno
irrazionale.
(M.R.)
Info:
www.chimica2011.it/
www.chemistry2011.org/
alcuni
appuntamenti
in
30 Italia
L’Hobby della Scienza e della Tecnica
chi
Prof. Francesco Giuliano
Prof. Vincenzo Barone
Sezione Emilia-Romagna
Prof. Rois Benassi
cosa
“Pane, vino e sapone: tre storici prodotti
chimici familiari - La Chimica se la
conosci la ami”
(Seminario)
“Chimica è……
Chimica e…….”
(Ciclo di 10 conferenze gemelle a
carattere divulgativo ognuna delle quali
è a cura di un Chimico e di un esperto di
altra materia;
la conferenza inaugurale riguarderà
Chimica e conservazione dei beni
culturali)
“La Cultura della Responsabilità: Etica,
Chimica e Ambiente”
Convegno Nazionale
dove
Latina,
Aula Magna Liceo Scientifico “Grassi”
29-30 Aprile 2011
Scuola Normale di Pisa
Università di Pisa
Università di Firenze
Università di Siena
CNR- ICCOM Firenze
giorno10 di ogni mese da Febbraio a
Dicembre 2011,
con esclusioni del mese di Agosto
Modena
28-29-30 Aprile 2011
Sezione Basilicata
Prof.ssa Maria Funicello
“Festival della Chimica”
Matera
19-20 Maggio 2011
AbcRG e Italian
Association of
Conservation Scientists
“Scienza e Società: il contributo del
chimico”
L’iniziativa intende evidenziare lo stretto
legame tra chimica e società mediante il
lavoro e l’attività di ricerca di un chimico
italiano
Roma Università “La Sapienza”
21 Giugno 2011
Sezione Veneto
Prof.ssa Adriana Chilin
“ Non è Magia è Chimica”
Padova
24 Settembre 2011
“Cagliari FestivalScienza”
www.scienzasocietascienza.it/
Prof.ssa Antonella Rossi
Dr.ssa Laura Teodori
Sezione Sicilia e Gr.
Interdiv. di Chimica degli
Alimenti
Prof. Maurizio Bruno
Prof. Piero Baglioni
Sezione Calabria
Prof. A. Liguori
Sezione Lombardia
Dott. Stefano Rossini
Prof. Benedetto Natalini
Prof.ssa Marcella Guiso
L’edizione 2011 del Cagliari FestivalScienza, in programma nel
mese di novembre 2011, dedicherà una
sezione alla celebrazione dell’Anno
Internazionale della Chimica.
Workshop sulle Cellule Staminali
“Adult Progenitor Cell Standardization”
“ALIMED
Alimentazione Mediterranea
Qualità, Sicurezza e Salute”
“Soft Matter: la materia di cui sono fatti i
sogni”
Convegno
“La Chimica della Vita: dagli alimenti
funzionali ai principi attivi”
“Laboratorio di Radiochimica-Chimica
Nucleare: ricordo del centenario del
Nobel Marie Curie”
(Conferenza ed Esperimenti ludicodidattici per le scuole superiori)
“Chimica in prima fila. Un divertimento
assicurato”
(Esperimenti ludico-didattici per le scuole
superiori)
“Chimica e Arte”
Cagliari
5-12 Novembre 2011
Roma
1-3 Dicembre 2010
Orto Botanico di Palermo
22-27 Maggio 2011
Firenze, Convitto della Calza
25- 29 Settembre 2011
Catanzaro
29-30 Settembre 2011
Milano
LASA-Segrate
22-24 Febbraio 2011
Perugia
Dipartimento di Chimica
Università di Perugia
15 Aprile 2011
Roma
Sala Congressi –(Via Salaria)
dell’Università “La Sapienza”
3-7 Ottobre 2011
Fisica
LA RADIOATTIVITA’
Un po di storia…
Il fenomeno della radioattività venne scoperto casualmente nel 1896 da un fisico
francese, il Dr. Henri Bequerel.
Bequerel stava studiando i fenomeni di fluorescenza relativi ai Sali di Uranio.
L’esperimento consisteva nell’esporre ai raggi del sole i Sali di Uranio, questi ultimi
essendo dei Sali fluorescenti, una volta esposti alla luce solare, avrebbero dovuto
emettere delle radiazioni (i raggi X, scoperti da Wilhelm Roentgen), con le quali si
sarebbero potute impressionare delle lastre fotografiche, avvolte in una spessa carta
nera.
L’esperimento ebbe successo, quindi Bequerel prese le sue lastre fotografiche, i Sali
di Uranio e li mise da parte, insieme in un cassetto.
Quando lo scienziato, qualche giorno dopo, prese una delle lastre per svilupparle,
ebbe una sorpresa, la lastra era stata impressionata, nonostante i Sali di Uranio non
fossero stati esposti alla luce del sole.
Questo poteva voler dire una sola cosa: la fluorescenza e l’emissione di onde elettromagnetiche ad alta frequenza dipendevano esclusivamente da una PROPRIETA’
ATOMICA dell’Uranio.
L’introduzione del vocabolo “radioattività” si deve ai coniugi Curie: esso indica la
proprietà delle sostanze in grado di emettere raggi Bequerel (come allora venivano
chiamati).
I due ricercatori scoprirono che in natura esistevano elementi molto più radioattivi dell’Uranio e che altri potevano essere ottenuti artificialmente tramite lunghi processi
chimici.
La loro pazienza fu evidentemente ricompensata, poiché nel luglio 1898 annunciarono la scoperta del Polonio e pochi mesi dopo quella di un elemento ancora più
radioattivo, il Radio.
Gli isotopi radioattivi (o radioisotopi), possono quindi avere origine naturale o artificiale. Tuttavia non bisogna pensare che la radioattività naturale e quella artificiale siano
fenomeni diversi, in quanto il processo fisico alla base è lo stesso per entrambe.
32 L’Hobby della Scienza e della Tecnica
Fisica
La radioattività è antica quanto l’universo ed è presente ovunque, nelle stelle, nell’aria, nella terra e nei nostri stessi corpi.
Nell’aria è dovuta alla presenza del Radon (Rn), elemento che viene prodotto dal decadimento dell’Uranio e del Torio, che si trovano in moltissimi materiali, soprattutto
nelle rocce.
Un altro protagonista della radioattività naturale è il Potassio-40 (K-40), che è presente nel nostro corpo e in generale nella materia biologica, nei cibi, nella crosta
terrestre e nell’acqua di mare.
Oltre agli isotopi da sempre presenti in natura (isotopi naturali), esistono oggi un gran
numero di isotopi artificiali, cioè prodotti dall’uomo.
I nuclei radioattivi artificiali sono stati creati in laboratorio o nei reattori nucleari.
Esempi di isotopi artificiali sono il Cobalto-60 (C0-60), il Tecnezio-99 (Tc-99) usati
in radioterapia e in gammagrafia, il Plutonio-239 (Pu-239), usato come combustibile
nelle centrali nucleari.
Ma cosa è esattamente la radioattività?
Innanzitutto bisogna sapere che tutto ciò che ci circonda (acqua, aria, oggetti e noi
stessi) è fatto di materia.
La materia a sua volta e composta
da particelle infinitamente più piccole chiamate atomi.
L’atomo è composto da una parte
centrale chiamata nucleo, dove vi
sono i protoni (particelle con carica
elettrica positiva) e i neutroni (particelle prive di carica elettrica, quindi
neutre).
Intorno al nucleo ruotano, su orbite
più o meno distanti, delle particelle
con carica elettrica negativa, chiamate elettroni, i quali mantengono
la loro orbita grazie alla forza di attrazione generata dai protoni (due
cariche di segno opposto si attraggono).
In condizioni normali l’atomo è elettricamente neutro (stabile), cioè contiene lo stesso numero di protoni e di elettroni (questo numero determina il tipo di atomo, cioè
l’elemento chimico e le sue proprietà chimico-fisiche), tuttavia esistono atomi che
presentano nuclei instabili, a causa di un eccesso di protoni e/o neutroni .
Questa instabilità provoca un’emissione di particelle con la conseguente trasformazione dell’atomo emittente le particelle, in un atomo di tipo diverso.
L’Hobby della Scienza e della Tecnica 33
Fisica
La radioattività o decadimento radioattivo è quindi un insieme di processi tramite
i quali dei nuclei atomici instabili emettono particelle subatomiche per raggiungere
uno stato stabile (equilibrio).
Esistono tre diversi tipi di decadimento radioattivo, che si differenziano dal tipo di
particella emessa a seguito del decadimento.
Le particelle emesse vengono indicate col nome generico di radiazioni.
Decadimento alfa
Decadimento beta
Decadimento gamma
Le radiazioni alfa per la
loro natura sono poco
penetranti e possono
essere completamente bloccate da pochi
centimetri di aria o da
un semplice foglio di
carta.
Le radiazioni beta sono
più penetranti di quelle
alfa, ma possono essere completamente bloccate da piccoli spessori di materiali metallici (ad esempio, pochi millimetri di alluminio).
Al contrario delle radiazioni alfa e beta, le radiazioni gamma sono molto penetranti e
per bloccarle occorrono materiali ad elevata densità, come il piombo.
L’unità di misura della radioattività è il Bequerel (Bq), 1 Bq corrisponde a 1 disintegrazione al secondo.
Poichè questa unità di misura è assai piccola, la radioattività si esprime molto spesso
in multipli di Bq: il Kilo-Bequerel (KBq)= 103 Bq, il Mega-Bequerel (MBq) = 106 Bq e
il Giga-Bequerel (GBq) = 109 Bq.
L’unità di misura usata in precedenza era il Curie (Ci), definito come la quantita di
radioattività presente in un grammo di radio.
Questa unità è immensamente più grande del Bq, perché in un grammo di Radio
avvengono 37 miliardi di disintegrazioni al secondo (1Ci= 37 Gbq= 37 miliardi di Bequerel).
Le radiazioni prodotte dai radioisotopi interagiscono con la materia con cui vengono
a contatto trasferendovi energia.
Tale apporto di energia negli organismi viventi produce una ionizzazione delle molecole, da qui la definizione di radiazioni ionizzanti.
La dose di energia assorbita dalla materia caratterizza questo trasferimento di energia.
34 L’Hobby della Scienza e della Tecnica
Fisica
Gli effetti possono essere irrilevanti o più o meno dannosi, a seconda della dose di
radiazioni ricevuta e del tipo di radiazioni.
L’unità di misura della dose assorbita dalla materia a seguito dell’esposizione alle
radiazioni Ionizzanti è il Gray (Gy), 1 Gy corrisponde a una quantità di energia di 1
Joule (J) assorbita da un chilogrammo (Kg) di materia.
Per la misura delle dosi di radiazioni assorbite dall’uomo, o più precisamente per una
misura degli effetti biologici dovuti alla dose di radiazioni assorbita, è stato introdotto il
concetto di equivalente di dose, che tiene conto della dannosità più o meno grande,
a parità di dose, dei vari tipi di radiazioni ionizzanti.
In questo caso l’unità di misura è il Sievert (Sv).
Di uso più comune sono i suoi sottomultipli, il milliSievert (mSv), pari ad un millesimo
di Sievert, o il microSievert (uSv) pari a un milionesimo di Sv.
Ad esempio, una radiografia al torace comporta l’assorbimento di una dose di circa
0,14 mSv.
La dose annualmente assorbita da ogni individuo per effetto della radioattività naturale è in media di 2,4 mSv per anno.
Il limite massimo stabilito dalla legge italiana per le persone è di 1 mSv anno al di
sopra della dose naturale di radiazioni e di 20 mSv per i lavoratori impegnati in attività
che prevedono l’uso o la manipolazione di radioisotopi.
Francesco
Di Cello
3ª Rassegna di modellismo ferroviario e vapore
Plastici, concorsi, sala video, spettacoli e borsa scambio
vivo
Un ricco programma attende gli appassionati di modellismo ferroviario dal 24 al 26
giugno 2011 ad Avezzano (AQ), presso la Scuola Media “VIVENZA” in Via Luigi Sturzo. L’evento prevede, oltre all’esposizione di diorami, la presenza di mini locomotive
funzionanti dette “vapore vivo”, la borsa scambio, convegni e una serie di concorsi.
Concorsi
•
•
•
•
Concorso diorami in scala HO a tema libero
Concorso modelli a vapore vivo 5”
Concorso fotografico a tema ferroviario
Concorso costruzione ed eleborazione modelli ferroviari scale da N a G
Info:
http://modellismoferroviarioavezzano.blogspot.com/
L’Hobby della Scienza e della Tecnica 35
(M.R.)
... da non perdere
Museo della matematica ad
Avellino
Il Museo della Matematica di Avellino, inaugurato nel 2010, è parte del consorzio
“IL GIARDINO DI ARCHIMEDE – un museo per la matematica” con sede a Firenze.
Questo nuovo museo intende avvicinare i giovani e i cittadini alla matematica in modo
coinvolgente e divertente cercando di mostrare i legami della matematica con gli oggetti e i problemi che si affrontano tutti i giorni.
Info:
Museo della Matematica Rione Mazzini
83100 Avellino
Tel 0825 74913
(M.R.)
www.consun.av.it/spip.php?article26
web.math.unifi.it/archimede/archimede/index.html
35ª ENTOMODENA – MOSTRA SCAMBIO INTERNAZIONALE
DI ENTOMOLOGIA
16 e 17 aprile 2011 a Campogalliano (MO)
ENTOMODENA è un importante evento dedicato agli insetti e più in generale alle
scienze naturali. E’ organizzato dal Gruppo Modenese Scienze Naturali e si tiene
presso la polisportiva a Campogalliano (MO). La presenza di espositori da tutta Europa, l’allestimento di mostre tematiche e la possibilità di partecipare a conferenze
dedicate all’entomologia, fanno di questo mostra un appuntamento obbligato per tutti
gli appassionati della materia. L’ingresso a ENTOMODENA è gratuito.
Info:
Entomodena 16 e 17 aprile 2011
sabato dalle 9,00 alle 19,00
domenica dalle 9,00 alle 13,00
c/o polisportiva “Campogalliano” via Mattei, 11 – Campogalliano (MO)
[email protected]
www.entomodena.com/
36 L’Hobby della Scienza e della Tecnica
(M.R.)
PROSSIMO APPUNTAMENTO
19 > 20 marzo 2011
DUE FIERE UN UNICO INGRESSO
400
6
55.000
50.000
25
Espositori
Padiglioni
Visitatori
mq coperti
Eventi
77°° E
Edizione
dizione
FIERA DEL MODELLISMO
Automodellismo
Navimodellismo
Aeromodellismo
Ferromodellismo
Aquilonismo
Modellismo statico
Iniziative per bambini
Viale del Lavoro, 8 - 37135 Verona - Italia - Tel. +39 0458 298 111 - www.veronafiere.it - [email protected]
Geografia
Global Positioning System
GPS
Vista schematica
di un satellite GPS
L
a denominazione completa del sistema
è NAVigation Satellite Timing And Ranging
Global Positioning System in sigla NAVSTAR GPS, esso è pertanto letteralmente
un sistema di posizionamento esteso a tutto il globo terrestre basato su informazioni
fornite da satelliti di navigazione. In questo
sistema, le misure posizionali vengono effettuate con la tecnica dell’effetto Doppler,
quest’ultimo studiato nel 1842 da Christian
Johann Doppler (1803-1853) e consistente
nella variazione della frequenza delle onde
di qualsiasi natura che si verifica quando
la sorgente e l’osservatore siano in moto
l’uno rispetto all’altro, con la quale vengono determinate le differenze della distanza
a due posizioni successive note del satellite sulla sua orbita. Il sistema GPS (il primo
satellite fu lanciato il 22 febbraio 1978) ha
sostituito gradualmente, sin dagli anni ‘70,
quello precedente, anch’esso basato sull’effetto Doppler, e denominato Naval Navigation Satellite System NNSS, il quale si
appoggiava alla costellazione TRANSIT di
6 satelliti in orbita polare a una quota di circa 1000 chilometri e che ha, ufficialmente
e definitivamente, terminato il servizio il 31
dicembre 1996.
38 Il sistema GPS si articola nelle seguenti tre sezioni:
SEZIONE SPAZIALE: costituita da
una costellazione NAVSTAR di 24
satelliti distribuiti in gruppi di quattro
su sei piani orbitali pressoché circolari e intervallati di 55°, a una quota
di 20183 chilometri, con periodo di
11h 56m. Tale geometria è studiata in
modo da rendere osservabili almeno
quattro satelliti contemporaneamente da qualunque luogo del globo terrestre e a qualsiasi ora. I satelliti trasmettono con continuità, su due frequenze portanti radio (la L1= 1575.42
Mhz ÷ 19.05 cm e la L2= 1227.60 Mhz
÷ 24.45 cm), segnali modulati su due
codici (il codice P - Precision - presente su tutte e due le portanti L1 e L2 e
L’Hobby della Scienza e della Tecnica
Geografia
riservata a un’utenza militare e il codice
C/A - Coarse/Acquisition - presente solo
sulla portante L2) contenenti i dati orbitali,
segnali sincroni di tempo e di frequenza,
oltre a informazioni aggiuntive sul proprio
stato e per l’eliminazione dei parametri
di disturbo (Nuisance Parameters) quali
effemeridi radio, degli orologi, dell’atmosfera, dell’incertezza dell’orbita, etc. Per
necessità militari è previsto che i satelliti
possano emettere deliberatamente falsi segnali (Spoofing) tali da fuorviare gli
utenti del codice C/A ma non quelli, ovviamente, del codice P.
SEZIONE UTENZA: costituita dai ricevitori GPS e dalle apparecchiature accessorie, gestite dai singoli utenti che ricevono i
segnali trasmessi dai satelliti. La ricezione
e il successivo calcolo possono avvenire
con diverse modalità, a seconda che il ricevitore si trovi in posizione fissa (Static
Mode) oppure su di un vettore in movimento (Kinematic Mode) e sue varianti.
SEZIONE CONTROLLO: costituita da
cinque stazioni tracking ben distribuite sul
globo terrestre (Isola di Ascensione, Diego Garcia nelle Isole Chagos, Kwajalein
nelle Isole Marshall, Isole Hawaii e a Colorado Springs) che rilevano con continuità i dati orbitali e di tempo dei singoli satelliti, da una stazione master (Colorado
Springs presso la Falcon Air Force Base
negli USA) che elabora quotidianamente
i suddetti dati, aggiorna le orbite e i tempi
e, infine, da tre stazioni di trasmissione,
situate nelle tre prime stazioni tracking
anzidette, che ritrasmettono ai singoli satelliti i dati aggiornati. In questo modo viene assicurato a tutto il sistema un tempo
unico (tempo GPS) e un uniforme inquadramento geometrico delle orbite in un sistema di riferimento geocentrico unificato,
attualmente il World Geodetical System
1984 WGS84 con l’asse Z passante
per il punto medio del polo nord tra il
1900 e il 1905 e con l’asse X passante
per il meridiano di Greenwich. Le coordinate di tale punto medio sono periodicamente pubblicate sul bollettino
dell’International Earth Rotation Service IERS che ha sostituito il Bureau
International de l’Heure BIH. Il WGS84
è facilmente riconducibile a fini pratici
a quello istantaneo locale di rotazione.
Il posizionamento GPS può essere effettuato mediante misure di pseudo-distanza (Pseudorange) consistenti nella
determinazione della distanza ricevitore-satellite dal tempo di propagazione
di un impulso modulato sulla portante
oppure con misure di fase su battimento della portante consistenti nel confronto fra le fasi delle due portanti con
quelle di una frequenza di riferimento
generata dal ricevitore. Inoltre, si può
ottenere un posizionamento di tipo assoluto (determinazione di una stazione
singola) oppure di tipo relativo (determinazione di baselines). Nelle tecniche
GPS di geodesia di precisione, il posizionamento è sempre relativo e si procede con misure di fase.
Con il sistema GPS, la precisione raggiungibile è dell’ordine del metro e tra i
suoi vantaggi si annoverano:
► la posizione viene determinata in
tempo reale nelle tre dimensioni;
► la copertura mondiale è continua;
► l’utente non può essere individuato;
► il sistema di riferimento è comune a
tutti gli utenti.
I progressi delle misure GPS sono stati
enormi, sia per quanto concerne l’hardware che il software, inoltre se molte
caratteristiche saranno “declassificate”
dai militari, si pensa e si può prevedere
L’Hobby della Scienza e della Tecnica 39
Geografia
no utilizzare le informazioni di entrambi i
sistemi GPS e GLONASS. Altri sistemi di
navigazione satellitare sono allo studio o
in fase di realizzazione come quello europeo che prende il nome di GALILEO cui il
primo satellite sperimentale, denominato
Giove-A, è stato lanciato il 28 dicembre
2005.
Costellazione
del sistema di navigazione satellitare
Michele T. Mazzucato
che tali progressi sarano ancora maggiori. Gli Stati Uniti, sotto la presidenza di Bill
Clinton, hanno deciso di rimuovere defi- Per saperne di più:
nitivamente il degrado artificialmente in- GALILEO
trodotto nel segnale radio trasmesso dai www.esa.int/export/esaNA/galileo.html
satelliti del sistema GPS. Conseguentemente, dal 2 maggio 2000, l’errore sulla NAVSTAR GPS NAVigation System with
posizione rilevata da un ricevitore a terra Time And Ranging Global Positioning
arriverà a essere inferiore ai 15 metri e System
potrà scendere ulteriormente ai 4-5 me- tycho.usno.navy.mil/gps.html
tri effettuando una media delle misure
rilevate a intervalli di 5-10 minuti. Paral- GLONASS GLObal NAvigation Satellite
lelamente al sistema GPS statunitense, System (GLObal’naya NAvigatsionnaya
i sovietici hanno sviluppato un analogo Sputnikovaya Sistema)
sistema di posizionamento mondiale de- www.glonass-ianc.rsa.ru
nominato GLObal NAvigation Satellite
System GLONASS (Glav-Cosmos), ba- FORUM
sato su di una costellazione di 24 satel- www.forumgps.it/
liti (il primo lancio venne effettuato il 12
ottobre 1982 dalla stazione di lancio di Corso pratico sul GPS (Mauro Vannini)
Tyuratam), distribuiti su tre piani orbita- www.mondogeo.it/gps_tutorial.html
li pressoché circolari, con periodo di
11h 15m, a una quota di 19100 chilometri e inclinati di 64.5°. Gli attuali
ricevitori GLONASS ricevono segnali
radio contemporaneamente da quattro satelliti su bande di frequenza da
1602.5625 e 1615.5 Mhz. Le stazioni di controllo satellitare del sistema
GLONASS sono localizzate a Ternopol, Balkhach, Enisejsk e Komsomolsk. Vi sono ricevitori ibridi che posso- Vista schematica
di un satellite GLONASS
40 L’Hobby della Scienza e della Tecnica
HOBBY
SCIENZA
4 a FIERA
della
della
delle
degli
scienza
tecnica
scienze naturali e
strumenti scientifici
2-3
APRILE
2011
Parco
Esposizioni
Novegro
Milano/Linate Aeroporto
✈
w w w . p a r c o e s pL’Ho s i Sz i o nT i n o41v e g r o . i t
obby della
cienza e della
ecnica
Come
Elettronica
adattare
un ingresso
analogico
alle grandezze
da misurare
V
ediamo come adattare l’ingresso analogico, ad esempio di un microcontrollore PIC, alle diverse esigenze di misura. Per ogni ingresso prevediamo un circuito
composto da 2 resistenze e da 1 condensatore, come illustrato nello schema seguente. Interponiamo inoltre uno zener di protezione.
L’Hobby della Scienza e della Tecnica 43
Elettronica
Supponendo di alimentare il PIC a 5Vdc saremo in
grado di discriminare un valore analogico compreso
tra 0 Volt e 5 Volt. La risoluzione dipende dal numero di bit del convertitore analogico implementato nel
micro. Ad esempio, se il convertitore A/D dispone di
8 bit, la risoluzione sarà di 5V / 255 = 19,6 mV.
Se vogliamo realizzare un ingresso senza alcuna attenuazione e senza filtro, dobbiamo associare alla
R1 il valore di 0 ohm (un ponticello), non montare alcun condensatore C, e inserire in posizione R2 una
resistenza con il valore di impedenza desiderato, ad
esempio 100Kohm.
Se il valore analogico da misurare è maggiore di 5V,
occorre dimensionare le due resistenze R1 e R2 in
modo da ottenere l’attenuazione desiderata. Allo
scopo applicare la seguente formula:
Attenuazione = R2 / (R1 + R2)
Ad esempio, se il valore analogico massimo è di
50Volt ed è quindi richiesta un’attenuazione uguale
a 10, possiamo prevedere una R1 di 18Kohm e una
R2 di 2Kohm.
Alcuni sensori sono caratterizzati da un’uscita in corrente proporzionale al valore misurato. I più diffusi
esprimono la grandezza con una corrente variabile
tra 0 e 20mA. In questo caso basta inserire una R2
pari a 200ohm e un ponticello al posto della R1, per
convertire il valore di corrente 0-20mA in una tensione proporzionale compresa tra 0,8 e 4Volt.
Supponiamo ora di voler realizzare un filtro passabasso. In questo caso dobbiamo omettere la resistenza R2 e calcolare i valori di C e di R1 utilizzando
la seguente formula:
C = 1 / (6,28 x f x R1)
Ad esempio, se intendiamo realizzare un filtro per la
tensione di rete 50Hz, otteniamo:
R1 = 10Kohm e C = 330nF
Carlo Vignati
44 L’Hobby della Scienza e della Tecnica
Elettronica
L’Hobby della Scienza e della Tecnica 45
Storia della Scienza
Biografia di uno
scienziato:
Francesco Carlini
(1783-1862)
A
stronomo, geodeta e meteorologo italiano, Carlini nacque a Milano il 7 gennaio 1783
e morì a Crodo (Novara) il 29 agosto 1862. Allievo della specola di Brera fin dal 1799, si laureò in matematica presso l’Università di Pavia
nel 1803, venne nominato direttore dell’Istituto Lombardo-Veneto e nel 1832, alla morte
dell’astronomo Giovanni Angelo De Cesaris
(1749-1832), ebbe la direzione dell’osservatorio stesso. Fu un buon analista, la sua attitudine a trattare questioni diverse relative alle
tavole astronomiche è documentata dalle sue
“Tavole su Sole” che ebbero notevole fama
nel mondo astronomico, ma più ancora dalla
elaborazione che egli fece assieme a Giovanni
Antonio Amedeo Plana (1781-1864), di una
completa teoria del moto della Luna. Questo
lavoro a cui venne assegnato nel 1820 il premio dell’Accademia delle Scienze di Parigi,
fu successivamente ampliato dal Plana e dato
alle stampe nel 1832 con il titolo di Théorie
du mouvement de la Lune. Celebri furono le
tavole della rifrazione astronomica pubblicate
dal Carlini nel 1807.
46 A
bilissimo osservatore e profondo conoscitore degli strumenti, il Carlini lasciò opera di singolare importanza anche nel campo
geodetico. In tale campo collaborò con il
Plana nelle operazioni astronomiche dirette
alla misura di quel tratto di parallelo che si
estende dall’Oceano Atlantico al mar Adriatico, compreso tra Torino e le frontiere francesi, provvedendo alla verifica del grado
piemontese fra Mondovì (Cuneo) e Andrate
(Torino). Diede infatti piena conferma delle
celebri anomalie locali precisate da Giovanni Battista Beccaria (1716-1781) ed eseguì
numerose altre determinazioni astronomicogeodetiche in diverse località dell’Italia settentrionale. Fu anche apprezzato meteorologo, nessun fenomeno dell’atmosfera sfuggì
alla sua indagine e tale tendenza alla ricerca
naturalistica non gli impedì d’applicarsi con
successo anche a studi letterari e filosofici. A
lui è dedicato un cratere selenico (lat. 33.7°
N, long 24.1° W e 10 chilometri di diametro
e altezza massima di 1670 metri).
L’Hobby della Scienza e della Tecnica
... da non perdere
Per saperne di più:
Avanzini C., Francesco Carlini: sua vita, sua morte e causa principale
di questa, Chiusi Milano 1862
Schiaparelli G.V., Notizie sulla vita e sugli scritti di Francesco Carlini,
Bernardoni Milano 1863
Michele T. Mazzucato
Esposizione di un nuovo metodo
di Carlini (1810)
DOMINATORI A SEI ZAMPE
Mostra entomologica al Museo di Storia Naturale di Verona fino al 21 Aprile 2011
“Dominatori a sei Zampe” è la mostra dedicata agli insetti in programma al Museo
di Storia Naturale di Verona sino al 21 aprile 2011. L’allestimento propone un ampio
percorso con immagini, diorami, terrari, collezioni d’insetti, riproduzioni tridimensionali giganti. Il pubblico potrà osservare anche insetti vivi come l’insetto foglia, quello
stecco e le mantidi. Una sezione della mostra è dedicata agli insetti presenti nel territorio veronese, mentre per le scuole sono previste visite guidate con la possibilità
di attività di laboratorio per capire quali strumenti e tecniche usa l’entomologo: lo
scienziato che studia gli insetti.
(M.R.)
Conferenze dedicate al mondo degli insetti:
Sabato 26 Marzo ore 16.00
Gli insetti nel cinema
Paolo Rosa - entomologo
Sabato 9 Aprile ore 16.00
Mangiare gli insetti
Mauro Daccordi - entomologo
Info:
Museo Civico di Storia Naturale di Verona
Lungadige Porta Vittoria, 9 - Verona
tel 045 8012090
[email protected]
http://portale.comune.verona.it/nqcontent.cfm?a_id=28188
L’Hobby della Scienza e della Tecnica 47
L’Hobby della Scienza e della Tecnica
L’Hobby della Scienza e della Tecnica
Trimestrale
Anno VI numero 21 - marzo ‘11 - maggio ‘11
Iscritto al Tribunale di Lecco, n° 1/06 del 3 febbraio 2006
Editore: E.D. Elettronica Didattica, via Castelbarco, 17
23898 Imbersago (LC)
Direttore responsabile: Massimo Roncati
Hanno collaborato a questo numero: Duilio Curradi, Francesco Di Cello, Laura Fratello, Guido Mazzoleni,
Michele T. Mazzucato, Massimo Roncati, Raffaele Sgarzi, Davide Viale, Carlo Vignati
Immagini: Duilio Curradi, Laura Fratello, Guido Mazzoleni, Michele T. Mazzucato,
Massimo Roncati, Davide Viale
Progetto grafico: Laura Fratello
Redazione: E.D. Elettronica Didattica, C.P. 87, 23898 Imbersago (LC) Tel/Fax 039/9920107 - [email protected]
Stampa:
Tipografia Litografia A Scotti S.r.l. - Cornate d’Adda (MI)
Distribuzione: Italian Press S.r.l. via G. Falcone, snc - loc. Bariana, 20024 Garbagnate Milanese (MI)
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Copia singola: Euro 3,50
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