Spritz, password per esperienze forti. Anche l`autolesionismo

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Spritz, password per esperienze forti. Anche l`autolesionismo
2
e
L’AZiON
Primo Piano
Domenica 21 maggio 2006
GENERAZIONE S
I
sociologi la chiamano emergenza. Gli statistici danno numeri preoccupanti. Il vescovo Giuseppe l’aveva
già detto l’anno scorso, e lo ribadisce qui sotto. I nostri giovani bevono. Molto e cominciando sempre prima.
Il problema va affrontato da più parti. Dal punto di vista sociologico, per capire le cause che spingono gli adolescenti a “buttarsi sul bere”; dal punto di vista dell’ordine
pubblico, perché quando si ubriacano creano problemi a
se stessi e agli altri; dal punto di vista culturale, perché se
il 40% dei ragazzini da 11 a 15 anni ha già cominciato a
bere superalcolici e se sette adolescenti su dieci hanno già
cominciato a bere prima dei 15 anni (e si noti che la legge vieta la somministrazione ai minori di 16 anni) qualcosa che non va ci deve pur essere.
I numeri sono eloquenti. Un’indagine Istat riporta che
l’8% dei ragazzi tra 16 e 17 anni beve alcolici tutti i giorni, il 10% si è ubriacato almeno una volta nell’ultimo anno, e di questi uno su quattro più di 3 volte all’anno. Il
40% beve alcolici in occasioni di feste, ma il 23% lo fa semplicemente quando sta in compagnia. Spaventa l’indagine del Cnr: in Veneto le persone superiori ai 14 anni che
bevono abitualmente sono il 79%, e l’età media si abbas-
sa. Infatti dal 1998 al 2003 gli adolescenti sono aumentati del 17%, e addirittura del 32% se si guarda alle adolescenti. A caricare le statistiche, l’uso di aperitivi alcolici. Guarda tu, lo spritz.
I provvedimenti per ora sono spontanei e in varie direzioni: si va dal progetto del singolo Comune (come Padova che ha fornito i bar della giusta ricetta per lo spritz, bandendo l’uso di superalcolici), all’iniziativa del singolo gestore di bar, alle scuole. Manca un coordinamento che affronti il problema di petto, partendo dalle radici. I 21 dipartimenti della rete alcologica regionale si occupano di
alcolisti. Con i giovanissimi, forse, bisognerebbe intervenire prima che lo diventino.
Il rischio è che se la droga fa paura, sull’alcol i genitori chiudono un occhio, non danno eccessivo peso. O forse
nemmeno se n’accorgono, anche perché con la paghetta settimanale il figlio si arrangia, magari sfruttando le mille
forme di “happy hour”, le ore promozionali (perché il locale altrimenti sarebbe vuoto) nelle quali mangi e bevi a
prezzi modici. Ma le dipendenze cominciano proprio così.
Prendendole sottogamba.
Alessandro Toffoli
IL VESCOVO GIUSEPPE TORNA SUL FENOMENO GIOVANILE
Spritz, password per esperienze
forti. Anche l’autolesionismo
«C
i si diverte
solo se ci si
altera». È la
convinzione che si è fatto il
vescovo Giuseppe guardandosi intorno e osservando in particolare i ragazzi, sempre più numerosi catturati dalla “moda
dello spritz”. Che è un primo passo – la password,
come la chiama lo stesso
Vescovo – per esperienze
più forti, verso il baby-stordimento che porta alla
baby-depressione. Un’indagine svolta nel vicino
Friuli Venezia Giulia tra adolescenti, quindi minori
di 18 anni, e presentata ad
un convegno sul
baby-alcolismo
(«nelle famiglie
si bevono alcolici anche ad 11
anni» è l’allarme
di Francesco
Piani, friulano,
presidente della
Scuola europea
di alcologia), ha
certificato che
19 ragazzi su 100
hanno avuto, negli ultimi 6
mesi, comportamenti o
pensieri di tipo autolesivo.
Alla domanda “Penso di uccidermi” l’8,2% ha risposto
“qualche volta” e il 3,8%
“spesso”. Il 28,7% di un
campione di 1.090 adolescenti ha ammesso di bere
“qualche volta” alcolici senza l’autorizzazione dei genitori; “spesso” il 16,1%. E
il 10,6% di drogarsi.
Dopo le proteste, a Vittorio Veneto come a Conegliano, per i raduni giovanili con l’obiettivo di sprizzarsi, sono insorti addirittura comitati di genitori per
rivendicare la libertà dei loro figli. Ovviamente sotto il
segno della responsabilità.
Ma se dalle statistiche arrivano segnali di allarme e
se gli stessi operatori sociali mettono in guardia,
vale la pena quanto meno
di approfondire.
E, ancora una volta, il vescovo Giuseppe ha anticipato l’analisi. L’ha fatto l’anno scorso.
Lo ripete in questa
occasione in cui
L’Azione ripropone il problema nel
suo interesse pastorale, oltre che
culturale e sociale.
Dunque, secondo il Vescovo, «lo spritz assunto
dai giovani non ha nulla da
spartire con lo spritz sorseggiato dall’adulto in compagnia dopo la messa.
Quello dei giovani, in età
È grave
che ci si
diverta
solo se ci
si altera
e
L’AZ iON
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ABBONAMENTI 2006:
Annuale (50 numeri) 40
Semestrale 22
Sostenitore 80
sempre più
abbassata, è
fenomeno di
massa – spiega il Vescovo
–. E, soprattutto, è fenomeno che dovrebbe allertare chiunque
ha a cuore il
mondo dei
giovani. In
quanto altro
non è se non
il primo gradino, divenuto ormai cultura, per accedere al sistema discoteca. È la password per esperienze forti. Sempre più forti. Il che
significa che la persona
che decide di prendere il
suo spritz è intenzionata a
procedere nel labirinto di
un divertimento scatenato.
Reso possibile solo per alterazione fisico-psicologica.
Lo spritz predisposto
per i giovani infatti – insiste
il vescovo Giuseppe – è
funzionale alla prima fase
di alterazione che prelude
ed esige altro. Già in se
stesso, a detta degli esperti, fa male, essendo un
cocktail di alcolici. Ma il peso del pericolo che gli incombe sta soprattutto nel
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196 del 2003.”
Chiuso in redazione
il 17.5.2006 alle ore 18.30
fatto che altro
non è se non la
miccia, opportunamente
predisposta,
che fa scoppiare e deflagrare
una serie di
mine. A catena. Per una
nottata che si è
decretata un olocausto al divertimento.
Il Vescovo Giuseppe Senza inibizioni. Senza freni.
Senza regole. Senza la sorveglianza della stessa ragione. L’unica che si mette
a riposo. In sonno profondo. Appunto a cominciare
dallo spritz».
Secondo monsignor
Zenti, «il fenomeno non
può essere preso alla leggera. Come si trattasse di
una sregolatezza comprensibile e perdonabile in
un giovane. Purtroppo ci
svela un fatto di abbastanza recente datazione: ci si
diverte solo se ci si altera.
Viene spontaneo l’interrogativo: perché? quali altri
interrogativi incalzano? o
il mondo dei giovani è un
pianeta che è sfuggito di
mano proprio a chi ha responsabilità educative ed è
stato risucchiato nella galassia dei buchi neri che
tutto divorano e disintegrano? C’è spritz e spritz.
Dunque. Ma quello predisposto per i giovani – conclude il vescovo Giuseppe
– non è certo solo uno
spritz. Innocuo. Solo una
mente diabolica poteva inventarlo».
Francesco Dal Mas
MICHELA FREZZA, SERT
“Bevono per essere
uguali agli altri”
«G
li adolescenti? Bevono
perché “lo fanno tutti”,
per non sentirsi diversi, per anestetizzare le
ansie e i malesseri dell’adolescenza» spiega
Michela Frezza, responsabile del Sert dell’Ulss 7. Dopotutto, perché non dovrebbero
bere? Tra Piave e Livenza le bevande alcoliche non sono avvertite come qualcosa di pericoloso e dannoso. Anzi, una miriade di osterie, birrerie, mostre del
prosecco
e
feste
della birra
sta lì a dire ai ragazzi che
l’alcol è una cosa
normale,
fa parte
della vita
(i sociologi parlerebbero di “accettazione
sociale”). Un giozet no
l’à mai fat mal a nesun
spiega compiacente il
genitore veneto al figlio
di sei-sette anni. E invece, quel giozet, trangugiato con la benedizione di papà, potrebbe
essere la prima falla
nella diga. «I genitori,
la famiglia, sono i grandi latitanti nella prevenzione all’abuso dell’alcol, forse perché ritengono che un bicchiere di vino non fa
male e un’ubriacatura
ogni tanto è normale –
afferma il dottor Paolo
Cimarosti responsabile del servizio di Alcologia dell’azienda sanitaria di Pordenone –.
Abbiamo abbassato la
guardia, abbiamo mollato nella prevenzione
ed ora assistiamo a una recrudescenza del
fenomeno».
«I ragazzi all’esterno
dei locali con caraffe di
spritz o al supermercato con carrelli zeppi di
lattine di birra, non
possono lasciarci indifferenti»,
aggiunge
Frezza. Come non possiamo far finta di non
vedere la moda dilagante, tra giovani e giovanissimi, del “binge
drinking”, ovvero l’abi-
tudine di consumare
eccessive quantità, convenzionalmente sei o
più bicchieri, di bevande alcoliche, in una sola occasione, come ad
esempio durante una
stessa serata o una festa. O la moda delle bevande fruttate, stile
cocktail, mascherate da
bibite.
«Il bere alcol ha una
doppia funzione: è un elemento aggregativo e
ausiliario, cioè un qualcosa che fa sentire il ragazzo sicuro, forte –
spiega Frezza –. Il mercato ha colto la tendenza e l’ha incentivata,
ad esempio
con l’happy
hour».
Ma come
Michela Frezza ne veniamo
fuori? «Le
politiche proibizioniste
si sono rivelate fallimentari – secondo
Frezza –. Bisogna insegnare ai ragazzi un uso
“intelligente” dell’alcol,
convincerli della necessità di un limite che è
posto non per il gusto
di frenarli ma per il loro benessere. Più passa il tempo e più mi convinco che dobbiamo lavorare con loro, dentro
i loro gruppi, cercando
di far veicolare le informazioni attraverso i loro opinion leaders. Convegni e conferenze non
servono con i ragazzi».
Come è tempo perso attenderli nelle sedi dei
servizi: «I soli giovani
che vediamo negli ambulatori sono quelli cui
è stata ritirata la patente per guida in stato di
ebbrezza», afferma Cimarosti. «I ragazzini
non lanciano richieste
di aiuto per problemi di
alcol, proprio perché
l’alcol non è considerato pericoloso – conferma Frezza –. Da noi arrivano per guai provocati dall’uso di sostanze che, guarda caso, sono puntualmente correlate all’abuso di alcol.
Prima della droga o accompagnato ad essa c’è
sempre l’alcol».
Federico Citron
e
L’AZiON
Primo Piano
PR
RIITTZZ
Domenica 21 maggio 2006
I GENITORI PREOCCUPATI: “Se non c’è da bere
non si trovano neppure”
«È
come spegnere l’incendio di
una foresta con dei secchi d’acqua». Il paragone ce lo propone una coppia di genitori di un ragazzo sedicenne.
Da qualche tempo si sono accorti che
nella compagnia del figlio girano fiumi di
alcol e hanno cercato di correre al riparo con tutte le armi a loro disposizione:
dal dialogo alle “punizioni”. Carota e bastone, insomma. Ma la battaglia è difficile. Appunto come spegnere un grande
incendio con un secchio d’acqua. «Ormai per i giovanissimi bere alcol è un fatto normale – spiegano i due genitori –.
Se non c’è da bere non si ritrovano nep-
pure. Sappiamo di un amico di nostro figlio che è stato riportato a casa in coma
etilico. Quello che ci fa stare più male, è
che questi ragazzi bevono quasi per noia,
per riempire il tempo, perché non hanno voglia di organizzarsi, di programmare qualche attività ricreativa o di gioco. L’apatia è un nemico subdolo, come
possiamo aiutare nostro figlio a combatterlo e vincerlo?». E il problema non
è solo l’alcol: «Tra i ragazzi gira tranquillamente l’“erba”, farsi le canne è una cosa normale. Ecco, la percezione che
questi comportamenti siano normali è
la vera sconfitta di noi genitori».
dulti che predicano
ai giovani: “non bere”? Spesso fiato sprecato.
Campagne educative
perché nessuno tocchi mai
una goccia di alcolico quando esce con gli amici? Utopiche e forse anche ingiuste (più d’uno dice che un
bicchiere di quello buono,
se è “un” bicchiere, fa bene).
Pertanto? Arrendersi e
lasciare i giovani soli di
fronte alla bottiglia? Nossignore! Piuttosto, armarsi
di fantasia, parlare ai giovani, con un linguaggio giovane… e farlo fare da giovani stessi.
È il cocktail vincente
che verrà servito venerdì
19 dalle 21.30 al bar Duomo a Ceneda. Quando cinque studenti che hanno terminato a giugno 2005 l’i-
stituto alberghiero Beltrame passeranno tra i clienti
a presentare un sottobicchiere a più strati e una tovaglietta americana.
L’uno spiega in supersintesi i danni dell’alcol e
invita: “Conta i bicchieri”!
Replica l’altra: “Bevi sicuro per non trovarti contro
il muro”, slogan che circonda tre giochi enigmistici con cui dilettarsi, e riflettere sull’abuso di alcol,
in attesa che vengano nascosti dal piatto fumante.
Tovaglietta e sottobicchiere sono l’apice di tre
anni di lavoro per 18 studenti del Beltrame. Tre anni in cui questi futuri baristi o ristoratori hanno studiato l’universo-alcolici sia
negli effetti dell’abuso sia
nelle modalità d’uso: c’è
(grado) alcolico e (grado)
alcolico. E si sono convinti
a invitare tutti alla qualità
del “bere bene” con consapevolezza abbandonando la pessima tendenza a
“bere tanto” per farsi ricordare dagli altri o per dimenticare se stessi. Lo consigliano anche medici ed esperti, ma si presume che
l’effetto sia diverso se a te,
giovane cliente, lo ricordano tue piacevoli coetanee
per mezzo di simpatici gadget. Oppure se, come è accaduto l’anno scolastico
scorso, gli studenti dell’alberghiero incontrano i pari grado degli altri istituti
vittoriesi per condividere
quel che hanno imparato
su usi e abusi dell’alcol, e
tutti, con la collaborazione
creativa dell’istituto d’arte,
realizzano una maglietta
con slogan in tema.
Il lavoro che sarà presentato venerdì al bar
Duomo è frutto di collaborazioni dell’alberghiero
con Ulss 7, Comune di Vittorio Veneto ed Acat. L’impegno di educazione al bere consapevole della scuola vittoriese non è cominciato con questo progetto
né si esaurisce qui.
Il punto decisivo adesso
è invece la diffusione del
messaggio di cui sottobicchiere, tovaglietta e studenti dell’alberghiero sono
messaggeri. Dopo la presentazione al bar Duomo,
ne sono previste ma non
ancora fissate due al Caffè
Elettrico di Fregona e al
bar Big Dream di Sarmede, e basta. I giovani sono
a disposizione: gestori, fatevi sotto! Cosa aspettano,
in particolare, i gestori di
Flaming e Taverna, locali
ad alta frequentazione di
giovan(issim)i e con precedenti di problemi di ordine di pubblico dovuti a
consumo di alcolici che ha
forse guardato alla quantità
anziché, come Beltrame insegna, alla qualità? (TB)
PARLANO I GIOVANI CUI PIACE BERE
ta di bere qualche sera anche durante la settimana, ma
non durante il giorno» dice
il sacilese Luca, 18 anni.
«Non spendo molto per gli
alcolici, mi piace solo la birra che non costa molto e non
credo ci sia una grande differenza tra una bibita e una
lattina di birra. Anche i miei
amici bevono e se non ho voglia di qualcosa di alcolico
non mi faccio nessun problema. I più piccoli bevono
per imitare gli adulti, per farsi notare, per avere un atteggiamento da grandi». Al
vittoriese Andrea, 16 anni,
capita di bere «vino o spumante in occasione di feste
con gli amici o cene con i parenti, ma non faccio certo abuso di alcol. Pensando ad amici e conoscenti mi rendo
conto di essere in minoranza e che l’abitudine diffusa è quella di fare un uso sbagliato delle bevande alcoliche, che vengono
viste come il modo più
semplice ed efficace per
divertirsi». Il compaesano
e coetaneo Luca ammette: «Tra conoscenti e amici conosco molte persone
che fanno abuso di alcol.
Da un lato la vedo come
un’esagerazione e penso
che potrebbero limitarsi,
ma dall’altro conosco anche molte persone che
sanno controllarsi e quindi non credo che la situazione sia allarmante».
Alberto Rosa
Erica Bet
Ginevra Lamberti
Andrea Pizzinat
AL PROSIT PUB DI SAN VENDEMIANO
PROGETTO DEL BELTRAME
Se bevi troppo: etilometro La morale te la fa
e poi via le chiavi dell’auto
la tovaglietta
«C
’erano dei ragazzi nostri clienti abituali che avevano bevuto
un po’ più del solito. Quando stavano per uscire,
scherzando ma non troppo,
abbiamo detto loro: consegnateci le chiavi della macchina. Se passate il test dell’etilometro ve le restituiamo, altrimenti restate qui».
E loro cosa hanno fatto?
«Sono rimasti lì, perché avevano valori di alcol troppo alti. Sono rimasti qualche ora seduti fuori ad aspettare di smaltire l’alcol».
E di riavere indietro le chiavi dell’auto.
I protagonisti del racconto non sono né genitori, né animatori, né alcun tipo di educatori per professione. Anche se forse più
dei sopra elencati possono
influenzare il comportamento dei giovani.
A ritirare le chiavi dell’auto sono stati Mauro Meneghin e Lorella Collot di
Conegliano, di professione
gestori di locali per giovani. Il Re Madruc a Vittorio
Veneto prima, il Prosit a
San Vendemiano adesso.
Dicono che agiscono
«per il bene del nostro locale; non pensiamo certo di
risolvere il problema del-
P
erché gli adolescenti bevono alcol? Lo abbiamo chiesto
direttamente ai baby consumatori di Conegliano,
Oderzo, Sacile e Vittorio
Veneto. Il quindicenne coneglianese Gianluca racconta: «Ho iniziato due anni fa, ma io non bevo molto. Ho qualche amico che
si ubriaca spesso nei fine
settimana. Al massimo bevo quando sono tra amici
o quando vado in discoteca. Mi piace un drink che
si chiama Bomba Blu.
Non so come è fatto, però
è buono e non credo faccia
male». Chiara, 17 anni, di
San Fior, dice che «il primo spritz l’ho bevuto l’estate scorsa ad una festa.
C’era una caraffa e così ho
3
l’alcolismo»; però intanto
s’impegnano a sensibilizzare, coi fatti più che con le
parole, i giovani. E per ciò
stesso si distaccano di anni luce da parte della loro
concorrenza.
I loro impegni?
«Quando eravamo a Vittorio – racconta Meneghin
– abbiamo collaborato al
progetto di Comune ed
Ulss (lo stesso che ha coinvolto i ragazzi dell’alberghiero, di cui qui si parla in
altro articolo). Inoltre, per
i nostri locali abbiamo acquistato un etilometro. Non
lo teniamo in vista, ma se
vediamo dei ragazzi che
hanno bevuto molto gli proponiamo di sottoporsi al test. Inoltre ci rifiutiamo di
vendere alcolici a chi ha
meno di 16 anni, anche se
si tratta di una festa di compleanno organizzata d’accordo con i genitori. Così
dice la legge, anche se penso che sia pochissimo rispettata».
Risultato? «Il nostro è un
locale con atmosfera tranquilla, tanto è vero che è
frequentato anche da compagnie di dieci quindici ragazze, sole. Dipende però
anche dal fatto che abbiamo una clientela dai 22 an-
ni in su». Come dire: i più
giovani sono meno responsabili nel bere.
L’esperienza di un solo
locale non permette a Meneghin e Collot di discettare su giovani ed alcolismo,
ma certo consente un paio
di consigli, da affiancare ai
loro comportamenti di gestori, per portare ad un bere sempre più consapevole. «Con birra e vino i consumi di solito non sono elevatissimi, perché le persone sono consapevoli della quantità di alcol che assumono. Con gli spritz invece non si rendono conto,
perché non hanno l’idea di
bere alcolici, ma soltanto,
sai come si dice… uno
spritz!».
Vedi che alla fine ha ragione il vescovo Giuseppe?
Tommaso Bisagno
A
“A volte si deve ubriacarsi”
“Non se fa male, ma piace”
provato. Alcuni amici bevono molto e anche qualche
mia amica. Non nego che gli
spritz mi piacciano, tipo adesso che inizia a fare caldo.
Qualche volta bevo anche i
soft drink, quelli con alcol e
succo di frutta». Per Andrea,
16 anni di Oderzo, dipende
dal contesto. «Quanto bevo?
Dipende molto dai casi, da
dove mi trovo, cioè se sono
ad una festa o se sono al bar.
Si fa parte del gruppo e a volte è quasi obbligatorio pas-
sare il limite. Al bar si ordina tutti una birra e via, più
che altro è quando si va a casa di qualcuno e c’è gente
che si tende ad esagerare.
Si comincia così, per farsi
belli. Personalmente non mi
sono mai proprio ubriacato
ma ho visto altra gente che
lo ha fatto e non è stato un
bel vedere». A Sacile Andrea, 17 anni, spiega: «Bevo
alcolici solo il fine settimana, mai durante la settimana né durante il giorno. Ge-
neralmente il sabato sera
quando esco con gli amici e
spendo circa 5 euro a sera.
A volte si prende qualcosa
di alcolico per cambiare, per
non prendere sempre le
stesse cose. Anche se nella
mia compagnia gli altri fossero astemi berrei lo stesso.
Penso che anche le pubblicità ci influenzino… alcune
sono anche divertenti, ad esempio quella della birra
con il cane, restano facilmente impresse». «Mi capi-
4
e
L’AZiON
Attualità
Domenica 21 maggio 2006
DICIOTTO LISTE, OTTO CANDIDATI A PRESIDENTE DELLA PROVINCIA
I FAVORI DEL PRONOSTICO PER L’USCENTE LEONARDO MURARO
Otto facce per una presidenza
I
settecentomila elettori trevigiani sono richiamati alle
urne: domenica 28 e lu-
nedì 29 maggio dovranno votare il presidente
della Provincia. I favori
della vigilia sono per il
presidente vicario uscente, Leonardo Muraro, eletto col monocolore leghista, ora suppor-
tato da tutti i partiti della Casa delle Libertà. Potrebbe anche vincere al
primo turno: dipende dal
risultato di Giorgio Panto, che con un risultato
personale importante potrebbe costringere Mu-
LORENZO BIAGI
BRUNO CESARO
ato a Treviso, 48 anni, sposato, tre figli. Filosofo,
saggista e pubblicista. Direttore per cinque anni
de La Vita del Popolo, settimanale della diocesi di Treviso. Ha insegnato in diversi corsi sulla Dottrina sociale
della Chiesa. Primo impegno diretto in politica.
Ulivo, Rifondazione Comunista, Unione per la
Marca, Rosa nel Pugno, Italia dei Valori, Udeur,
Radici di Marca
Riprogettazione del sistema di welfare locale, assieme al volontariato, privato sociale, cooperazione: servizi domiciliari, servizi ai non autosufficienti, sostegno al-
le famiglie in difficoltà, politiche giovanili, inserimento dei disabili, cittadini stranieri, part-time per le donne,
servizi all’infanzia, aggiornamento e
riqualificazione professionale di chi
perde il lavoro… Viabilità: realizzazione delle complanari all’A27 dal PasLorenzo Biagi
sante di Mestre fino a Treviso Nord
(futuro innesto con la Pedemontana), utilizzando il tracciato dell’autostrada senza ulteriori inutili sprechi di territorio. Attivazione di sportelli polivalenti nei principali
Comuni dove effettuare tutti gli adempimenti burocratici sia comunali che provinciali, sanitari e di enti erogatori di servizi pubblici.
LEONARDO MURARO
GIORGIO PANTO
Ricostruire la Provincia
con trasparenza e lungimiranza
N
Muraro presidente
con la gente nel cuore
N
ato a Mogliano, 51
anni. Perito industriale, ricopre un importante incarico all’Enel.
Consigliere comunale della Lega Nord dal 1996 a
Mogliano, dal 1998 è assessore provinciale; dal giugno 2005 presidente vicario della Provincia, quando Zaia passa in Regione.
Lega Nord, Lista
Zaia, Forza Italia, Alleanza Nazionale, Udc
Continua la grande attenzione alla viabilità: in Sinistra Piave le priorità sono le tangenziali di Conegliano, Vittorio Veneto
sud, Valdobbiadene, Vidor
e il completamento di quella di Pieve di Soligo. Punta ad elevare la qualità del
sistema scuola sul piano e-
ducativo-didattico
(orientamento) ed
ediliLeonardo Muraro
zio-urbanistico (campus scolastici, nuove scuole e progetto Alveare): saranno
realizzati l’Istituto Beltrame e l’Itis di Vittorio Veneto, il nuovo Itc di Conegliano e la palestra Isiss
Motta di Livenza e ampliato il Cerletti di Conegliano. Lavorerà ad una
“nuova idea della Marca
trevigiana”, che ponga l’accento sulla qualità della vita, anche attraverso un
progetto di riqualificazione delle aree produttive.
ROSANNA SPOLAORE
Le promesse a parole dei partiti
non ci bastano più
N
ata a Paidrologico del terdova, 52
ritorio e fermare
anni, coneglianele cave agevolanse da bambina.
do il dragaggio dei
Dopo la laurea in
fiumi a rischio con
lingue ha lavorato
priorità del Piave.
in Inghilterra, AuL’ambiente va distria e Australia.
feso da una espanTornata in Italia
sione selvaggia
nel 1990 ha costisenza giuste infratuito un centro
Rosanna Spolaore strutture, a partitraduttori interre dalle insuffipreti dove oggi tratta fino a cienti reti fognarie.
28 lingue straniere.
Bisogna lavorare conDonne d’Europa
tro la piaga della prostituPrioritario l’impegno zione, tema scottante nel
nella formazione/istruzio- Trevigiano, agendo a line: dal ripristino dei fondi vello normativo e culturaper gli insegnanti di so- le in difesa della donna.
stegno, all’inserimento di
In tema di viabilità (urpsicologhe per alunni e in- gente prima di dover consegnanti in difficoltà anche tare i morti sulle strade),
per una immigrazione sel- bisogna togliere le strade
vaggia.
provinciali dai centri abiL’acqua va riconosciuta tati, creando più piazze e
come patrimonio di tutti. giardini come punti di agBisogna fare un controllo gregazione.
Leale alla nostra terra
G
iorgio Panto è nato a
Meolo (Venezia), ha
63 anni. Ha operato nell’impresa paterna trasformando
una realtà artigianale in
un’azienda produttiva di sistemi di porte e finestre leader a livello internazionale,
coinvolgendo circa 500 persone e con circa 100 punti
vendita in Italia e all’estero.
Dieci anni fa si è cimentato con aziende televisive locali che avevano bilanci in
passivo portandoli in attivo,
e incrementando notevolmente l’informazione sul territorio.
Ha fondato il movimento
politico Progetto Nordest che
ha corso per le Regionali, portando due consiglieri in Regione: un movimento politico ispirato ad un concetto di
Macroregione del Nord-Est
con le sue
13 Province autonome
come la
Provincia
di
Bolzano.
Giorgio Panto
Progetto Nordest
I tre obiettivi primari.
Treviso come Bolzano: una
provincia autonoma.
Costituzione di una cittadella provinciale della ricerca per interscambio tra studenti e aziende con l’immediato inserimento nel mondo del lavoro.
Definizione del Piano
provinciale per l’energia dei
pannelli solari (produzione
di acqua calda) e fotovoltaici (produzione di energia elettrica) con incentivi a privati e aziende.
CLAUDIO VETTORETTI
Vento nuovo a Nord-Est!
N
raro al ballottaggio contro Lorenzo Biagi, candidato dall’Unione. L’eventuale ballottaggio si
svolgerebbe dopo quindici giorni, domenica 11
e lunedì 12 giugno.
Abbiamo invitato gli
otto candidati a presentarsi e a presentare brevissimamente
alcuni
punti programmatici che
ritengono prioritari.
ato da gemo. Ovvero la
nitori venecessità di rineti emigranti,
portare nella
39 anni, compolitica la cenmercialista
a
tralità dell’uoPieve di Soligo e
mo.
imprenditore nel
Nel suo caso
settore del mobispecifico nelle e vinicolo.
l’ambito delle
Attivo nell’ascompetenze
sociazionismo, si
Claudio Vettoretti della provincia
è iscritto nel
di Treviso, qua1985 alla Dc; consigliere li la viabilità, la scuola,
nazionale della Demo- l’ambiente e la sua tutecrazia cristiana dal la, la protezione civile e
l’ecologia.
2005.
Anche se sono a coParla correttamente
spagnolo e inglese ed è noscenza dei limiti posti
anche in ambito inter- alle competenze della
nazionale che svolge la Provincia, Vettoretti e la
sua attività di consulen- Democrazia cristiana si
definiscono i portatori
za, a Roma e Bruxelles.
Democrazia cristia- delle “istanze che per
noi sono e saranno semna
Sintetizza il suo pro- pre in primo piano: la fagramma politico in una miglia, la vita e il lavosola parola chiave: l’uo- ro”.
Precedenza ai lavoratori italiani
Q
uarantotto
anni, padovano, è sposato e
ha due figli. È imprenditore e guida
un’azienda di trasporti internazionali con sedi a Vicenza, Udine e Verona. La prima esperienza politica risale al
1974 (Fronte della gioventù). Dal 2002 fa parte
della Fiamma tricolore.
Fiamma tricolore
Nel programma il no ai
lavoratori immigrati, spesso sfruttati, l’ingresso delle imprese nel mondo del-
la scuola e della
formazione professionale; creare
un osservatorio
per la delazione
dello sfruttamento della manodopera immigrata,
Bruno Cesaro che lavorerà direttamente in condivisione con l’Ispettorato
del lavoro; procedere ad un
censimento delle proprietà
e pertinenze comunali, siano esse mobili o immobili,
per poterli convertire per
usi sociali, quali asili, abitazioni per giovani coppie
e anziani a basso reddito.
GIORGIO PIROVANO
Casa, lavoro e sanità
prima ai trevigiani!
Q
uarantadue anni,
nato a Castelfranco
Veneto, laureato in giurisprudenza e con esperienze
di lavoro in Francia e negli Stati Uniti, oggi è imprenditore nel campo della
finanza immobiliare. Padre di tre figli, politicamente ha militato in diverse formazione dell’estrema
destra. La sua lista è appoggiata da Forza Nuova.
Destra per Treviso
Punti programmatici
prioritari: più sicurezza an-
che attraverso i vigili di
quartiere,
tutela
della
Giorgio Pirovano
famiglia, case a giovani coppie italiane
e anziani, no agli immigrati, trasporti pubblici agevolati per famiglie numerose, nuovi centri diurni per anziani.
MORENO VOLTARELLO
Per Treviso nuove idee
e capacità di realizzarle
N
ato a SiL’immigrazione
lea, 62 annon può essere
ni, manager aconsiderata da una
ziendale, ha fonparte una sorta di
dato una società di
occasione da sfrutmarketing e comutare e dall’altra un
nicazione.
pericolo per la noGià esponente
stra cultura e sicuprovinciale del
rezza: è una risorPartito socialista isa che va valoriztaliano, a Silea è
Moreno Voltarello zata, aiutata, sestato vice sindaco
guita ed integrata.
e assessore dal 1985 al
Lavoro: per salvare
1993.
l’occupazione e l’economia
Psi
bisogna puntare su forLa Provincia di Treviso mazione e preparazione.
vive in una sorta di isolaTreviso risente di un rimento politico ed ammini- tardo di 10 anni sulla polistrativo e mancano idee, in tica infrastrutturale, sulla
particolare per rispondere viabilità, sui collegamenti
alla crisi economica. Per con l’Europa. Servono
ottenere una vera autono- strade veloci e sicure.
mia deve avere una forte iVa realizzata un’area fiedentità e far parte di un di- ristica e curata l’intermosegno regionale di svilup- dalità. Va difeso e valorizpo, dal quale fino ad oggi zato il patrimonio ambienrisulta lontana.
tale.
e
L’AZiON
Attualità
Concluso il sessantesimo delle Acli
Immigrazione
da capire
G
uardare all’emigrazione di un
tempo per comprendere l’immigrazione
odierna e costruire una società aperta alla mondialità. È questo in sintesi il
filo conduttore del partecipato convegno “In cammino con la storia” che le
Acli trevigiane hanno organizzato a Follina a conclusione delle iniziative
per celebrare il 60° di fondazione.
Innovativa la formula
scelta dalle Acli, presiedute da Tiziano Mazzer: far
conoscere, attraverso la viva voce di coloro che sono
stati emigranti, l’esperienza di chi è stato italiano emigrante all’estero. Per
leggere, attraverso queste
testimonianze, problemi e
richieste che non si discostano poi troppo dal presente che vivono gli immigrati nella Marca trevigiana; sono 75 mila quelli regolari, 3167 gli scolari. Le
Acli sono sempre state vicine, allora come oggi, a
questi lavoratori. Un tempo assistendo gli italiani in
terra straniera, oggi supportando chi giunge in Italia in cerca di migliori
condizioni di vita. «Questo
lungo cammino che le Acli
hanno fatto – ha sottolineato il presidente Tiziano Mazzer – ha dato vita
alla speranza, i lavoratori
che hanno partecipato all’esperienza e alla storia
delle Acli hanno prodotto
pensiero e proposte concrete e questo partecipare
ha alimentato la vita culturale, politica, istituzionale,
civile, sociale e sindacale
Il tavolo dei relatori a Follina
della nostra società e arriva fino ad oggi. La nostra
provincia da diversi anni
ormai vive un certo benessere, ma non è sempre
stato così. Per molti anni è
stata terra di emigrati che
fuggivano da una situazione di povertà e che ben si
inquadra in quel vastissimo fenomeno migratorio
veneto che dal dopo guerra fino al 1961 contribuì
con la quota più alta di emigrazione tra tutte le regioni, davanti a Campania,
Sicilia, Calabria e Puglia.
Un solo dato è sufficiente
SCREENING NEONATALE METABOLICO:
parte la campagna in Veneto
D
a circa un mese è partita in Veneto la campagna
di sensibilizzazione verso lo screening neonatale
metabolico, un particolare esame eseguito nei primi
giorni di vita del bambino, che permette di identificare, attraverso l’utilizzo di una particolare apparecchiatura, oltre alle consuete 4 malattie genetiche altre 40 malattie metaboliche ereditarie gravi, per le quali una diagnosi precoce e il trattamento tempestivo possono fare
la differenza tra la vita e la morte, tra l’invalidità e un
normale sviluppo fisico. Organizza questa campagna
l’Aismme (Associazione italiana studio malattie metaboliche ereditarie onlus), nata da alcuni mesi per sostenere le famiglie con un figlio affetto da una malattia
metabolica ereditaria. Attualmente in Italia lo screening
neonatale è regolamentato per legge solamente per 4
malattie, di cui 2 metaboliche (fenilchetonuria e galattosemia) e solo la Regione Toscana (Ospedale Meyer)
lo prevede per legge. L’intento è di appianare le disparità di trattamento fra regioni, estendendo la prevenzione a tutto il territorio nazionale, affinché tutti, nessuno escluso, abbiano a beneficiare dello screening.
Per sensibilizzare l’opinione pubblica sullo screening, Aismme, con l’ausilio di generosi partner privati
ha diffuso di 280 mila opuscoli informativi, con un coupon da compilare e restituire all’associazione stessa responsabilizzando così maggiormente le persone affinché si possano considerare parte attiva di questa iniziativa di interesse comune.
È
abbastanza incredibile considerare il
modo tragicamente irresponsabile in cui il nostro
Paese (e non solo) sta trattando la questione irachena. Le notizie giornalistiche
ormai non danno più scosse: soltanto se dei soldati italiani vengono uccisi si ottiene una certa reazione
dell’opinione pubblica nostrana (il cordoglio per i
quattro soldati italiani morti ad an Nassiriya ci accomuna tutti, ma che senso
hanno questi sacrifici?).
Quotidianamente si riferisce di attentati che fanno 20
morti, 15, 18... attacchi terroristici (ma ne siamo proprio sicuri?), contrattacchi
americani con vittime imprecisate tra i civili... a cui
non si fa più caso: gli
speaker televisivi snocciolano i dati sui caduti con la
faccia compunta e rasse-
GUERRA CIVILE IN IRAQ
Nascosti dietro
una foglia di fico
gnata di chi racconta delle
infinite magagne di un vecchio parente scocciatore. Si
continua a insistere sul buon
lavoro che i nostri militari e
i civili che li accompagnano
stanno facendo nel sud del
paese (an Nassiriya è la principale città della provincia
del Dhi Qar, la più tranquilla dell’Iraq, anche perché
probabilmente è la più povera. E nonostante ciò, hanno attaccato un nostro mezzo corazzato e nel 2004 hanno fatto una strage). Ma non
ci viene detta la cosa decisiva: in Iraq la guerra civile è
ormai un dato incontestabile. Continuare a nasconderci dietro la missione di pace,
la solidarietà alla popolazione, l’aiuto alla ricostruzione
di infrastrutture serve solo a
perdere tempo rispetto ad
un compito urgente che l’Italia nel suo piccolo e gli Usa e la Gran Bretagna su scala ben più vasta non possono ignorare. Il compito di aggiornare al più presto e nel
modo più deciso la strategia
a darne la dimensione: furono ben 139 mila i trevigiani tra il 1952 e il 1957
che si spostarono per lavoro in Italia o all’estero.
Ecco perché ci è sembrato opportuno richiamare
una comparazione con la
storia della nostra emigrazione e l’immigrazione,
l’intento è quello di prendere coscienza per andare
oltre gli assistenzialismi,
combattere pregiudizi e discriminazioni». Vietato
l’ingresso ai cani e agli italiani: era un cartello che
si poteva trovare affisso in
alcuni negozi e bar in Svizzera, neppure troppi anni
fa. «La xenofobia si palpava nell’aria – ha ricordato
Luciano Alban, vice presidente Acli Svizzera – e nel
giugno del ’70 sfociò nel
referendum popolare che
chiedeva di espellere ben
300 mila stranieri. In quel
periodo due terzi degli
stranieri erano italiani. Ci
fu un dibattito intensissimo, giornali e tivù non parlavano d’altro. Avevamo
anche dei difensori importanti, il più celebre fu lo
scrittore e drammaturgo
Max Frisch. Una sua frase
divenne celeberrima: ...
cercavamo braccia, sono
arrivati uomini. Il venire
considerato un cittadino di
seconda o terza categoria
fa molto male, fa soffrire».
«Sono venuta in Italia 7 anni fa e sono rimasta clandestina per due anni – è
stata la testimonianza di
Florentina Rosioru, dell’Associazione Italo-Romena –. Per un’integrazione
efficace si devono cambiare la mentalità e le leggi. Leggi che abbiamo visto essere incomplete e
male interpretate, motivo
per il quale il numero dei
clandestini è cresciuto».
Dopo un’intensa mattinata, la giornata si è conclusa con la festa di fine d’anno scolastico dei bambini
immigrati
dell’Istituto
comprensivo “Fogazzaro”
di Follina.
di presenza in quel paese e
ripensare le ragioni stesse
di tale presenza.
Credo che oramai non sia
il caso di insistere più di tanto sulla radicale illiceità sul
piano internazionale dell’azione intrapresa nel 2003.
Quando uno stato viola norme fondamentali, imperative, del diritto internazionale,
come quella che fa divieto di
aggredire uno stato indipendente, gli altri paesi hanno l’obbligo di non aiutare lo
stato aggressore e di cooperare con gli altri paesi per
porre fine all’illecito. L’Italia
– insieme ad altri – ha fatto
il contrario. L’Onu col tempo
ha fornito una foglia di fico
sufficiente e l’impresa della
coalizione ha potuto continuare, con la formazione di
un’autorità politica locale
che, sia pure con gran fatica,
sembra sia riuscita a prendere il posto dell’apparato di
governo del deposto Sad-
Domenica 21 maggio 2006
5
ALESSANDRO TOFFOLI,AFR
“Famiglia, capitale
su cui investire”
«N
el nostro lente al nostro interno sia
statuto, an- quella cattolica: allora per
zi, il nostro noi la famiglia è preferibilmotivo di esistere come as- mente quella basata sul masociazione è la considera- trimonio, ma tutte le altre
zione della famiglia
forme di convivencome perno fondaza sono da consimentale della soderare come reali,
cietà». Alessandro
non aspetti negatiToffoli, presidente
vi da combattere.
dell’Associazione
Una coppia non
famiglie rurali Sisposata in chiesa rinistra Piave spiega
ceverà quindi da
così il grande imnoi gli stessi servipegno della sua aszi di chi invece ha
sociazione sul teAlessandro Toffoli ricevuto il sacrama della famiglia, a
mento».
pochi giorni dalla presentaCome intervenite dunzione degli atti del grande que verso le famiglie?
«Abbiamo creato una
convegno organizzato nel
mese di novembre, sulla ba- sorta di “Carta di buoni inse del quale ha intrapreso tenti” dell’associazione con
proposte da fare a enti istiun ulteriore cammino.
«Sulla scorta dei risulta- tuzionali, alle singole famiti di un nostro convegno sul glie, alle associazioni. Tra
tema di qualche anno fa, ci queste proposte c’è ad esiamo resi conto di come la sempio quella di creare dei
situazione per la famiglia sia corsi di formazione per le
molto cambiata; dopo aver famiglie, che saranno inteseguito le grandi discussio- grativi per chi frequenta i
ni dello scorso anno (a li- corsi per fidanzati (e sono
vello europeo per la Costi- sempre meno), e complestuzione e a livello regionale sivi per chi decide di afper lo Statuto) che hanno frontare una vita assieme,
messo in crisi tutti, abbia- magari sposandosi in mumo deciso di approfondire il nicipio. Corsi brevi per satema dal nostro punto di vi- pere dal punto di vista del dista, che è quello dell’80% ritto civile, della sanità, deldelle persone comuni, cer- le assicurazioni... a cosa si
cando di capire qual era la va incontro unendosi con
sensazione di famiglia per un’altra persona.
Ma il nostro grande ochi ha fede cattolica, chi non
ce l’ha, per gli stranieri... per biettivo è arrivare a veder
pubblicata la legge sulla fatutti.
Dopo aver analizzato la miglia nella Regione Venesituazione, ci siamo presi la to, convinti anche dell’imresponsabilità di dire qual è portanza dei Forum regioper noi il significato di fa- nali della famiglia, che mamiglia. Per statuto non spo- gari potrebbero essere risiamo nessuna corrente po- proposti a livello provincialitica o fede confessionale, e le.
Ci sono alcuni punti nei
vogliamo essere al servizio
di tutti. Ciò non toglie che quali riteniamo importante
tra le tante, l’anima preva- questa legge. Innanzitutto
la famiglia va considerata
come capitale sociale: non
dam Hussein. Ma ciò pursi guardi cioè ai singoli, ma
troppo non ha condotto ai
all’entità famiglia, investenrisultati che la coalizione si
do su di essa come si fa sui
aspettava. L’indice più brucapitali economici; la legge
ciante del mancato ragnon è verso una persona singiungimento degli obiettivi
gola, ma verso una persona
minimi è dato dal fatto che
in relazione con gli altri: non
a tutt’oggi in Iraq, a tre ansarà quindi una legge per i
ni dalla guerra, non si efigli, per le mamme, per il
strae una goccia di petrovedovo... ma per i singoli in
lio.
relazione fra loro; la legge
Ciò che si chiederebbe
dovrà avere un controllo a liè di prendere sul serio il fatvello comunale, che è l’istito che il Paese è preda di un
tuzione con cui si viene più
conflitto interno generalizfacilmente a contatto».
zato, rispetto al quale forze
Quali sono i prossimi
armate straniere non hanpassi?
no probabilmente nessun
«Dopo aver tanto parlato
ruolo positivo da giocare.
vogliamo raggiungere il riInvece, dopo tre anni, noi
sultato concreto della legstiamo ancora lì a impiegage: stiamo presentando perre migliaia di soldati per
sonalmente gli atti a tutte le
realizzare e difendere mipersonalità che possono incrorealizzazioni e gli Usa
cidere in merito, sindaci, ascontinuano in una strategia
sessori, dirigenti Ulss, fino
aggressiva di attacchi agli
ad arrivare al Forum regioinsorti che non fa che rinfonale, con cui andare dalcolare gli odi e le divisioni.
l’assessore regionale De PoPaolo De Stefani
li, che speriamo porti in fondo la battaglia». (AT)
e
L’AZiON
Attualità
C
on il gruppo Alpini del suo paese, Piavon, è giunto ad
Asiago anche don Bepi
Fagaraz. Solo sabato
però, perché la domenica don Bepi doveva
essere in parrocchia
per la celebrazione delle messe. «Sono entrato tardi in seminario –
racconta don Bepi – e
prima ho fatto il servizio militare ed ho lavorato. Subito dopo il congedo ho iniziato a par-
tecipare
alle adunate alpine con
il gruppo del
mio paese di nascita,
Mareno
don Giuseppe Fagaraz
di Piave.
La prima fu a Roma nel
1979. Non ne ho saltata una fino all’ingresso in seminario e ai primi anni di
sacerdozio. Ho ripreso la
“tradizione” lo scorso
anno insieme al gruppo della mia parrocchia. Ci vado perché
sento miei i principi di
solidarietà e amicizia
propri degli alpini».
Mai un imbarazzo per
qualche “scivolata” nel
linguaggio? «Quando
sono con me gli amici
alpini si guardano bene dall’usare parole
non appropriate, perché hanno rispetto per
la mia persona».
Emozioni e riflessioni dell’alpino Menegon dopo Asiago
po hanno portato in caserma il ladro. Nelle stesse ore
a Berlino, ad un lavoratore italiano di origine sarda residente da 7 anni in Germania,
veniva spezzata una gamba
a bastonate solo perché straniero.
Due fatti distinti e per fortuna distanti, da cui prendere spunto per parlare di cultura della nostra società e di
cultura dell’alpino, che deve
essere chiara e non mascherata, che deve essere di
esempio positivo e servizio
alla comunità, mai posta al
servizio di qualcuno.
L’adunata nazionale degli
alpini deve sempre più essere una prova di forza del
pensiero sano contro quello
malato, della solidarietà
spontanea contro il protagonismo, della memoria storica, della legalità e del rispetto continuo e assolto delle istituzioni. Una solidarietà
che non si esaurisce la domenica mattina davanti alla
chiesa, quando acquistiamo
la cassetta di mele piuttosto
che l’azalea o l’uovo di Pasqua, ma che diventa pensiero comune, vita quotidiana, esempio per i nostri figli.
Asiago e l’Ortigara sono stati i luoghi della prima adunata degli alpini e da lì deve
partire la rifondazione dell’associazione, perché oggi
più di ieri c’è bisogno degli
alpini e della loro cultura del
costruire.
Quando la sezione di Conegliano è sfilata davanti al
palco delle autorità ho visto
il presidente nazionale Corrado Perona che ha sfoderato un sorriso più grande
del suo faccione da alpino.
Vicino a lui due politici noti.
Solo il giorno dopo ho saputo dai giornali che c’era anche il presidente del Senato
Franco Marini col suo cappello da alpino. Credo di non
averlo notato innanzitutto
perché non sapevo che c’era (e come me tantissimi altri), ma anche perché non
ho ricordi di una importante autorità dello Stato con in
testa il cappello alpino.
«Bene! – mi sono detto il
giorno dopo vedendo la foto
pubblicata sulla stampa –. La
seconda carica dello Stato è
un alpino ed è passato pure
inosservato».
Antonio Menegon
a Reggio Emilia
(1997), Nicola
Sergio Stefani è una delle “voci” ufficiali delle adunate nazionali degli alpini. Per tre-quattro ore
al microfono, alternandosi con i colleghi, racconta dal palco il succedersi delle sezioni che
sfilano a passo di marcia.
Voce stentorea, piglio deciso, lessico alpino, Stefani è ormai un personaggio nell’ambito dell’Ana.
Classe 1962, è originario di Sernaglia, risiede a
Pieve (dove è stato assessore al sociale per cinque
anni), esercita la professione di avvocato in Montebelluna. Ha fatto il servizio militare a Forni Avoltri nel 1985 (sesta compagnia del battaglione Tolmezzo) e da Torino (1988)
non ha perso una adunata.
Stefani si sente “Razza
Piave” intesa come “categoria dello spirito” di gente i cui valori sono corag-
gio e intraprendenza.
Lo
abbiamo ragNicola Sergio Stefani
giunto
il giorno successivo l’adunata. La voce è fioca
ma l’entusiasmo è ancora alto: «È stata un’adunata molto carica di riferimenti ideali, storici e
culturali. Asiago ci dà una spinta per ripartire».
Salviamo il significato
dell’adunata degli alpini
Q
uando passi in
sfilata tra gli applausi di quelle
due ali di folla e senti tante
donne gridare “bravi alpini,
ci siete solo voi!” un dolore
sottile ti cerchia gli occhi e
a stento trattieni le lacrime.
Non puoi piangere, ma il
groppo alla gola ti fa dire:
“questa è la paga del tuo impegno come volontario in
un’associazione di volontari”. E vengono alla mente i
momenti più belli passati col
gruppo o in sezione, sempre
a fare, non a distruggere, ognuno per le sue competenze e per il tempo che ha a disposizione.
Poi sale la rabbia (contenuta) per quello che hai visto la sera prima per le vie di
Asiago: in mezzo a tanta sana allegria, ancora troppi ubriachi fradici e i soliti eccessi di goliardia rumorosa
e inquinante (i famosi, quanto pericolosi, trabiccoli a motore).
Ma sono queste la cultura e l’immagine di noi alpini
che diamo al Paese? Certamente non è questa l’immagine degli alpini percepita all’esterno, perché tante e tali
sono le opere fatte dalle pen-
Antonio Menegon,
direttore di Fiamme Verdi
ne nere che l’annuale “Libro
Verde” non basta a contenerle, ma ogni giorno che
passa e ogni adunata che va
in archivio la domanda è
sempre la stessa: fino a
quando continueremo a dare questo spettacolo?
Probabilmente per sempre perché se nemmeno Asiago, l’adunata del pellegrinaggio e della memoria, ha
fermato del tutto (c’è stato
però un sostanziale calo) la
presenza dei pericolosi mezzi di trasporto tra la folla delle vie del centro, questo non
potrà avvenire certamente a
Cuneo o a Bassano, se la
candidatura della nostra città
alpina verrà accettata.
Bene ha fatto il presiden-
te della sezione di Conegliano Antonio Daminato, nell’ultima assemblea dei delegati, a mettere sul piatto le
sue dimissioni se uno solo
dei “suoi” alpini si fosse presentato ad Asiago a bordo di
quei mezzi (verrebbe da dire... da sbarco). Daminato
ha invitato anche a contenere gli eccessi, a dare un’immagine più vera degli alpini
e ha fatto bene il suo dovere
di presidente. Non altrettanto coraggio hanno dimostrato tanti altri presidenti
sezionali toccati tutti, tanto
o poco, dal problema.
I vertici nazionali dell’Ana
sono al lavoro per dare un
indirizzo chiaro e preciso al
futuro dell’associazione a poco più di un anno dalla fine,
per legge, della leva militare.
Il rischio è che vadano dispersi i valori dell’essere alpini. Valori che non fanno rima né con la guerra, né con
l’arroganza, né con l’egoismo o peggio col razzismo.
Ad Asiago ho assistito, in
diretta, all’arresto di un borseggiatore extracomunitario
che aveva in testa un cappello alpino (di quelli comprati nelle bancarelle). La
gente l’ha fermato e conse-
MARINO FUSON, IL SINDACO
ALL’ADUNATA CI VA A PIEDI
I
7
DON BEPI FAGARAZ,AD ASIAGO
ANCHE L’ALPINO CON LA TONACA
NICOLA STEFANI: LA VOCE
DELL’ADUNATA ALPINA
D
Domenica 21 maggio 2006
l sindaco-maratoneta Marino Fuson
non si smentisce. Ad Asiago è arrivato a piedi
partendo dal suo paese,
Vidor. «Ho percorso i sentieri della storia insieme
ad una ventina di penne
nere della sezione di Valdobbiadene – racconta
Fuson –. Siamo partiti
mercoledì 10 e abbiamo
raggiunto Cima Grappa,
giovedì ci siamo portati a
Valstagna e venerdì siamo
arrivati ad Asiago attraverso Calà del Sasso, una via
del 1400 che serviva per il
trasporto del legno. Sabato sono stato tra i pochi che
hanno avuto la fortuna di
salire all’Ortigara per la celebrazione di ricordo dei
caduti di guerra italiani e
austriaci».
Il gruppo di camminatori della sezione valdobbiadenese ha percorso
complessivamente un’ottantina
Marino Fuson
di chilometri.
Un allenamento per il sindaco-maratoneta che ha
l’alpinità nel sangue da
quando fece il servizio militare nelle trasmissioni
tra Salerno, San Giorgio
al Cremano e Treviso.
gnato ai carabinieri che erano a due passi. Poi gli insulti, le minacce (anche da parte di alpini) e il tentativo di
alcuni di avvicinarsi per fare
non so cosa, tentativo frenato con decisione dagli uomini dell’arma, che subito do-
ue alpini del
Gruppo CollalD
to all’adunata di Asiago a piedi e in bicicletta. Sono il consigliere della Sezione di
Conegliano Luigino
Donadel, che ha avuto anche l’onore di
portare in sfilata il
vessillo sezionale e
l’alfiere del Gruppo
Collalto Enrico Padoin,
che ha sfilato col gagliardetto delle penne
nere collaltine. Per entrambi la scelta di salire da soli sull’Altopiano, percorrendo il
lungo tragitto quasi
fosse un pellegrinaggio verso i luoghi della prima adunata alpina.
Luigino Donadel si è incamminato da Barbisano, dove risiede, con lo zaino in
spalla e la “canadese” per il pernottamento. Gianni Padoin è salito sulla sua
bicicletta gialla ed ha pedalato fino al campo base del suo Gruppo, dove ha
trovato ristoro. Una foto insieme e poi il ritorno tra i ranghi a godersi l’adunata nazionale, senza enfasi, ma con tanta soddisfazione nel cuore.
L’ALPINO SANGIACOMESE
NON HA RETTO ALL’EMOZIONE
N
ella festa, anche
un lutto. Al termine della sfilata il sessantasettenne vittoriese Rino
Feletti, colto da un fulmineo attacco di infarto, si è
accasciato al suolo mentre chiacchierava con i
suoi amici alpini del gruppo di San Giacomo. Invano sono arrivati i soccorsi
di due medici della Croce
Rossa, e dell’equipe dell’ospedale civile di Asiago,
dove l’uomo è stato portato
d’urgenza in elicottero. Feletti, un tempo operaio alla
Zoppas, pensionato da qualche anno, risiedeva assieme alla sua compagna in via
Osoppo, al villaggio Margherita, nel quartiere di San
Giacomo. Era noto a tutti
come un uomo mite e piuttosto riservato. Gli amici alpini lo ricordano sempre
presente alle loro adunate e
in prima linea nei momenti
del bisogno,
come
quando
parteRino Feletti
cipò alle campagne di soccorsi in Friuli, dopo il terremoto del 6
maggio 1976. I funerali,
cui ha partecipato l’intera
sezione Ana di Vittorio Veneto, sono stati celebrati
mercoledì 17. (AD)
8
Notizie positive da Vino in Villa
Il prosecco vola
oltre frontiera
S
i consolida il “Prosecco doc” sia all’interno del Paese che oltre le frontiere. In
anni considerati difficoltosi per la commercializzazione dei prodotti in ogni
settore, il Prosecco dell’area pedemontana di Conegliano e Valdobbiadene
amplia le aree di esportazione conquistando il mercato di oltreoceano. «Il
mercato del Prosecco –
spiega Giancarlo Vettorello, presidente del Consorzio tutela vino Prosecco di
Conegliano e Valdobbiadene – rimane suddiviso
per il 65-68% in Italia e per
il 32-35% all’estero. Del terzo che raggiunge i mercati esteri, il 70% va nel centro nord dell’Europa, suddiviso fra Germania, Svizzera, Austria, Inghilterra.
Il rimanente entra nel mercato degli Stati Uniti con
una trentina di aziende e
in Brasile, richiamato dalla consistente comunità i-
taliana. Si stanno aprendo
anche le frontiere di nuovi Paesi oltre che aumentare le richieste dove siamo già presenti. Dalla Russia, alle nuove repubbliche
baltiche, alla Repubblica
Ceca, in virtù dei cambiamenti geopolitici dell’Europa. E ancora ad oriente
in Giappone con circa 20
aziende, e in Cina». Quanta produzione raggiunge i
mercati esteri? «Su un totale di 44 milioni di bottiglie totali prodotte e di
quasi 36 milioni solo di
Spumante, quelle esportate l’anno scorso sono state
rispettivamente 14 milioni
e 10 milioni e 400 mila».
Principalmente viene richiesto il prosecco Spumante, meno il Frizzante
ed il Tranquillo. «Fino a
dieci anni fa – dice Vincenzo Toffoli dell’omonima azienda di Refrontolo,
con 70 mila bottiglie di produzione – il Prosecco era
un vino senza pretesa, si-
curamente non per l’America. Ora lo stanno sostituendo allo champagne e
ad altri spumanti più noti.
La gradazione alcolica moderata, il costo più accessibile, creano un flusso di
mercato in espansione.
Per quanto ci riguarda, oltre alla Germania dove vogliono un vino più commercializzabile, esportiamo il doc in Svizzera e nello Stato di New York, nell’Oregon, in Ontario, in Canada e a San Francisco».
La produzione dell’azienda “Perlage” di Ivo
Nardi (Soligo) è biologica,
quindi di nicchia, ma le richieste provengono comunque dalla Germania,
prevalentemente per spumante e frizzante, e dagli
Stati Uniti e Brasile, dove
lo usano al posto della birra e della caipirinha, e
Giappone per lo spumante: «È un vino leggero, piacevole da bere anche al di
fuori del pasto. In previ-
IN DISTRIBUZIONE IL LIBRETTO PER SEGUIRE
LE ESCURSIONI IN MONTAGNA PER L’ESTATE
Ora di Camminamonti
A
rriva l’estate e torna Camminamonti.
Anche quest’anno l’iniziativa de L’Azione si ripropone come compagno di
viaggio delle nostre escursioni montane. Sarà
un fedele diario sul quale
segnare i rifugi raggiunti
con il timbro o la foto a testimonianza dell’impresa
riuscita!
Sarà anche un amico fedele al quale confidare le
proprie fatiche o le emozioni provate ad essere immersi in quegli scenari
che solo la natura sa regalarci nella semplicità della
e
L’AZiON
Attualità
Domenica 21 maggio 2006
montagna, pensieri da
scrivere nelle pagine dedicate al Premio Creatività.
Il nostro libretto saprà
anche suggerire mete originali o classiche, facili o impegnative, attraverso i calendari delle
sezioni Cai della diocesi e del gruppo Amici
della montagna “Nino
Lot”, come sempre
preziosi collaboratori
di Camminamonti.
Per i fedelissimi ci
sono i quattro itinerari speciali da collezionare per potersi guada-
sione le richieste di mercato dovrebbero aumentare. Un’accortezza che dovremmo adottare è mantenere controllato il costo».
Delle prospettive future del Prosecco doc Conegliano e Valdobbiadene si
parlerà sabato 20 e domenica 21 maggio alla manifestazione “Vino in Villa”
al castello di San Salvatore
di Susegana, organizzata
dal Consorzio di tutela. Ospiti d’onore i “solari” vini
californiani che si affiancheranno alle oltre 250 etichette del “vino dell’accoglienza”.
Isabella Mariotto
CONDONO VIGNETI IRREGOLARI
E CATASTO VITIVINICOLO
L
a Regione Veneto ha
attivato le procedure, previste da uno specifico regolamento comunitario, che consentono la regolarizzazione delle superfici a vite che siano state
piantate o rinnovate tra l’1
aprile 1987 al 31 agosto
1998 senza la prescritta autorizzazione. I termini per
presentare le domande di
regolarizzazione scadranno
il 31 luglio prossimo e potranno essere presentate
dopo la pubblicazione dello
specifico provvedimento
SABATO 20: Simposi
di Vino in Villa 2006
a novità 2006 di Vino in Villa sono i Simposi. In collaborazione con
l’Università Ca’ Foscari di Venezia, con la direzione scientifica di Saverio
Bellomo e Alberto Camerotto, Vino in Villa propone un pomeriggio culturale sul tema “I piaceri del vino”. Noti studiosi, ciascuno dalla prospettiva
particolare della propria disciplina, offrono uno sguardo sul mondo e discutono sui significati del vino nella nostra tradizione culturale, tra antichità e mondo moderno.
Sabato 20, con inizio alle 17, interverranno: Mario Cantilena, Letteratura greca (Università Cattolica - Milano) - alla scoperta del vino, dei
suoi colori e dei suoi effetti nella poesia e nel mito dei greci antichi; Giovanni Morelli, Storia della musica (Università Ca’ Foscari - Venezia) un’interessante indagine sulle associazioni tra le note della musica e le parole del vino; Augusto Gentili, Storia dell’arte moderna (Università
Ca’ Foscari - Venezia) - un vero e proprio viaggio attraverso la pittura veneta e italiana alla scoperta delle immagini del vino; Pietro Gibellini, Letteratura italiana (Università Ca’ Foscari - Venezia) - i significati del
vino nei Promessi sposi di Manzoni e l’esaltazione del dono di Bacco nello Zibaldone leopardiano.
L
gnare un premio speciale:
il primo ci porterà al rifugio Giaf il 23 luglio per il
tradizionale Concerto fra
le rocce, il secondo itinerario ci riunirà tutti insieme il 10 settembre in località Cadolten sul Pizzoc
per la “Giornata Camminamonti”, il terzo e il quarto itinerario, con data libera, vi faranno scoprire
due incantevoli luoghi:
bivacco Dal Mas e casera Cornetto.
E per fine stagione segnaliamo un’iniziativa che
fa riscoprire gli antichi ritmi dell’uomo che vive nella natura: “Scargar montagna” da malga Mont a Miane.
E allora zaino in spalla,
pronti per partire per
un’altra estate di escursioni tra le nostre montagne… e non dimenticate il
libretto di Camminamonti.
nel Bollettino Ufficiale della Regione. I relativi provvedimenti di regolarizzazione saranno adottati entro il 31 ottobre. In ogni caso la messa in regola dei vigneti in questione è subordinata al pagamento di sanzioni amministrative rapportate alla superficie vitata e alla tipologia di vino ottenibile (vino da tavola o idoneo a produrre vini Doc,
distinti a loro volta per fasce). Per la regolarizzazione non potranno essere utilizzati i diritti di impianto
della Riserva regionale. La
gestione tecnica e amministrativa della vicenda è stata affidata ad Avepa (l’Agenzia regionale per i pagamenti in agricoltura), inclusa l’adozione della modulistica per la presentazione delle domande.
Entro il 30 ottobre invece il Veneto dovrà aggiornare il Catasto viticolo. I
produttori vitivinicoli stanno ricevendo una raccomandata dalla Regione Veneto che comunica la situazione aziendale: con essa si
dovranno recare entro il 30
giugno ai Centri attività agricole Coldiretti per procedere alle modifiche (il silenzio vale come assenso).
DOVE TROVARE I LIBRETTI
Barbisano: Cai Pieve di Soligo alle ex scuole elementari; Cappella Maggiore: Biblioteca; Castelfranco Veneto: Informagiovani; Cison di Valmarino: Biblioteca; Codognè: Informagiovani alla scuola media, Biblioteca; Colle Umberto: Biblioteca; Conegliano: Ufficio informazione turistica, Biblioteca, sede Cai, Informagiovani, Bravi sport, Nacci sport, Righetto sport; Cordignano: Biblioteca, Gruppo Nino Lot; Follina: Biblioteca, Ufficio turistico, Informagiovani; Fontanelle: Informagiovani; Fregona: Biblioteca; Gaiarine:
Biblioteca; Godega Sant’Urbano: Biblioteca; Lentiai: Pro loco;
Limana: Pro loco; Mareno di Piave: Biblioteca; Mel: Pro loco
- Ufficio informazioni turistiche; Miane: Biblioteca, Pro loco; Montaner: Biblioteca; Motta di Livenza: Biblioteca, Gruppo Jonathan,
sede Cai; Oderzo: Ufficio informazione turistica, sede Cai, Informagiovani; Orsago: Biblioteca; Pianzano: Sonego Sport; Pieve di Soligo: Biblioteca, Ufficio informazione turistica; Revine: Biblioteca; Sacile: Intersport, Azienda promozione turistica e Informagiovani, sede Cai;
San Fior: Biblioteca; San Giacomo di Veglia: Biblioteca; San
Pietro di Feletto: Biblioteca; San Polo di Piave: Biblioteca,
sede Cai; San Vendemiano: Biblioteca, Ufficio informazione turistica; Santa Lucia di Piave: Biblioteca; Sarmede: Biblioteca; Stabie Canai: Pro loco; Susegana: Biblioteca; Tarzo: Biblioteca; Trichiana: Pro loco; Vazzola: Biblioteca; Vedelago: Informagiovani;
Vidor: Biblioteca; Vittorio Veneto: sede L’Azione, Ufficio informazione turistica, Biblioteca, Informagiovani, Libreria del Seminario, Azione
cattolica, Nacci sport, Pro Vittorio, sede Cai, Ufficio turistico Serravalle.
SEGUE DALLA PRIMA
A
ffermare che coloro che provengono da quella esperienza siano rimasti tali nell’animo e che possano da un
momento all’altro riprendere le antiche
spoglie, è pura propaganda politica. La paura del comunismo cova ancora negli strati
sotterranei dell’animo di molti italiani, ma
andare a stuzzicare questi sentimenti, come si è fatto soprattutto nella recente campagna elettorale, altera il confronto politico.
Non è “quel” comunismo il pericolo che
incombe oggi su di noi. E tuttavia, sì, resta
in molti che provengono dall’esperienza
comunista, un elemento che provoca diffidenza nei loro confronti. È l’incapacità di
rappresentare l’animo profondo del popolo italiano che conserva un sentimento re-
ligioso ancora forte, impregnato di spirito
cristiano, nonostante la caduta della pratica religiosa e un allentamento dei legami
con la Chiesa. È vero che il nostro Stato è
laico e tale deve rimanere, ma si creerebbe una dissonanza pericolosa se le istituzioni dello Stato si trovassero in contrasto
con quest’animo popolare. Ora, molti che
sono stati formati nell’ambiente comunista, soprattutto i dirigenti, ostentano spesso, se non l’ostilità, l’estraneità e il fastidio
verso la religione, creando disagio nel credente. Anche perché l’ateismo professato
dal comunismo ha accolto e coltivato buona parte dello spirito laicista della tradizione europea che si manifesta oggi nel rifiuto di precise istanze etiche della fede
cristiana. Pertanto, sarà necessario che le
componenti del centrosinistra non provenienti da quest’area si impegnino con chiarezza e determinazione affinché tali venature anti religiose non inquinino l’azione
del nuovo governo.
Stando così le cose, sembrerebbe più sicura, da questo punto di vista, la parte che
si professa rispettosa del sentimento religioso. Molti, di fatto, l’hanno scelta proprio per questo motivo. Niente da recriminare. Solamente un’attenzione: non
sempre la deferenza verso l’aspetto religioso è effettiva sua difesa e condivisione.
Vecchio pericolo, denunciato continuamente dalla Bibbia e in particolare da Gesù. Non sempre chi fa grande promesse di
salvaguardare le esigenze della fede cristiana poi effettivamente le mantiene. Sot-
to gli inchini reverenziali può nascondersi
una sistematica demolizione della sua sostanza. Come quando si concepisce la vita
come lotta per emergere senza riguardo
per gli altri e per la coscienza; quando la
solidarietà ostentata è poi annacquata in
un po’ di assistenzialismo; quando la famiglia esaltata è poi disattesa nelle sue esigenze di fedeltà e unità; la legalità strapazzata e stiracchiata; l’onestà di facciata sommersa da pratiche dilaganti di corruzione.
Chi è convinto di non poter vivere senza Dio, deve essere vigile perché non gli
sia tolta questa libertà e non sia spenta questa sorgente di vita buona. Chi sa che Dio
non si può accontentare solamente a parole, deve essere altrettanto vigile per non
essere raggirato da false apparenze. (GpM)
e
L’AZiON
Economia
Domenica 21 maggio 2006
9
La forte preoccupazione del sindacato COLLABORAZIONE TRA IDSC
dopo le voci sulle difficoltà dell’Indesit
e l’esito del referendum interno alla Zanussi
Egoismo dilagante
«C
’è qualcuno, il vescovo Giuseppe a parte, a cui interessa
che le nostre fabbriche non
chiudano?». Sorprende la
domanda di Franco Buran,
segretario provinciale della Fim, il sindacato dei metalmeccanici della Cisl.
«Non chiedo una cosa
scontata – prosegue il sindacalista –. Chi ha manifestato preoccupazione, in
questi giorni, per i rischi
che corrono i 1600 lavoratori della Zanussi di Susegana e 130 della Indesit di
Refrontolo? Quasi nessuno. Tutti, o quasi, sembrano indifferenti alla loro
chiusura o, comunque, al
pericolo che corrono».
Alla Indesit i posti in pericolo, per il trasferimento
di alcune attività, possono
essere tra i 120 e i 1430. Alla Zanussi i lavoratori si sono espressi, attraverso il
voto referendario, contro i
contenuti di un possibile
accordo con l’azienda che
per recuperare redditività
prevedeva, tra l’altro, l’aumento dei frigo prodotti ogni ora: da 75 a 90.
«Capisco i lavoratori
che temono il peggioramento delle loro condizioni in fabbrica, ma la comunità si è mai espressa sulla
necessità di un supplemento di sacrifici per mantenere il sito produttivo?
Ha accompagnato i lavoratori in questa scelta parti-
Buran (Cisl):
“Istituzioni:
dove
siete?”
colarmente difficile? Oppure li ha lasciati soli, dicendo: decidete voi, anche
per noi, se la Zanussi deve
restare o no».
Non solo per Buran, ma
per tutto il sindacato fa problema l’assenteismo delle
istituzioni e della società civile su questi temi. «Abbiamo sentito il vescovo
Zenti interrogarsi, ormai
da due anni, ma quanti altri hanno riflettuto a voce
alta? Diciamolo francamente: presi, ciascuno di
noi, dai nostri interessi di
parte, non ci curiamo di
quelli della comunità, del
bene comune. La Zanussi
è stata sempre vista come
un ostacolo, anziché come
un’opportunità di sviluppo.
Se chiudesse, seppur lasciando sul lastrico 1600 famiglie, in tanti si girerebbero dall’altra parte, noncuranti. A questo punto –
secondo Buran – quale interesse possono avere i lavoratori di questa azienda
a sacrificarsi per gli altri?
Nessuno. Ed ecco il risultato del referendum».
(FDM)
BILANCIO E PROGRAMMI
I NUMERI A MACFRUIT
Banca della Marca
pensa all’ambiente
Frutta e verdura
...dolce e amaro
U
ndici milioni 909 terpretare fino in fondo
mila euro è l’utile l’essere una banca di creconseguito dalla Banca dito cooperativo, ovvero
della Marca nel corso del- una banca del territorio,
l’esercizio finanziario una banca delle famiglie
e dell’imprenditoria ai va2005.
ri livelli, punto di
Questo è il
dato principe
riferimento per
dell’assemblea
soci e clienti.
dei soci che si è
Durante l’assvolta domenica
semblea, a cui so7 maggio nelno intervenute dil’aula
magna
verse autorità, la
dell’“Istituto tecBanca della Marnico Da Collo” di
ca ha assicurato
Conegliano.
ai soci la volontà
L’istituto di
Gianpiero Michielin di proseguire nelcredito, che ha
lo sviluppo non
sede legale ad Orsago, solo economico, ma antramite il suo presidente, che sociale e culturale del
Gianpiero Michielin, ha territorio, ove essa opera
esposto alla base sociale continuando per esempio
come tale importante ri- con il sostegno alle parsultato sia stato raggiun- rocchie, al volontariato e
to sulla base di una serie all’associazionismo.
di risultati come una racDa parte della Banca
colta pari a 1.283 milioni della Marca non mandi euro e per un totale di cherà particolare atten979 milioni di impieghi.
zione nemmeno al settoCentinaia i soci che re dell’ambiente. Va inhanno applaudito la rela- fatti ricordato che l’istituzione del presidente Mi- to di credito in questione
chielin, che ha evidenzia- ha partecipato alla fondato come all’utile di eser- zione della Bit, ovvero
cizio 2005 abbiano con- Banca investimenti del
corso anche i più dei 200 territorio, che ha sede a
dipendenti della banca Parma e che si occupa
con le loro elevate pro- della filiera agro-alimentare.
fessionalità.
L’assemblea del 7 magPer il vertice della Banca della Marca gli 11 mi- gio ha significato anche
lioni 909 mila euro rap- l’elezione di quattro conpresentano un dato che siglieri Claudio Bortolot,
attesta al di là di ogni dub- Francesco Bet, Gino Zabio come l’istituto di cre- natta e Maurizio Valle.
dito di Orsago sappia in- (RP)
D
al 23º Macfrut di
Cesena Fiera (4-6
maggio scorsi) luci ed ombre sull’ortofrutta italiana.
Dopo due anni di calo dei
consumi, i primi due mesi
di quest’anno segnano un
+1,2% sul primo bimestre
del 2005.
Nella borsa della spesa
delle famiglie italiane sono
andate meno mele (-3,8%) e
più arance (+2,6%), più banane (+4,2%) e meno pompelmi (-7,4%). Le patate,
che rimangono al primo posto negli acquisti di gennaio e febbraio 2006 per le
verdure, segnano un calo
del -1,6%.
Calano anche pomodori
(-6,2%) e cipolla (-4,1%),
mentre le lattughe riportano un +22,7%, i finocchi
+6,5% e le carote +2,5%. Anche il biologico è in fase “riflessiva” e lo troviamo oggi
su circa 964 mila ettari contro il milione e 200 mila del
2001, che ha rappresentano la massima espansione
italiana del comparto. Tuttavia l’Italia resta ancora il
leader (con un volume d’affari di 1750 milioni di euro
l’anno) del biologico nell’Europa a 25, il quale conta al momento un totale di
oltre 4 milioni di ettari.
In Italia, ancora in tema
di biologico, da una parte
diminuiscono i consumi
delle famiglie e dall’altra c’è
invece un incremento delle mense e dei locali dove
si offrono pasti biologici
(dai ristoranti agli agrituri-
smo). Nel 2005 le nostre famiglie hanno consumato
21 mila tonnellate di ortofrutta biologica che in percentuale porta a un -22,2%
rispetto alle 27 mila tonnellate del 2004.
In calo anche la spesa
che è passata da 61 nel 2004
a 45 milioni di euro nel 2005
(-26,2%). Sale la Cina, che
produce quasi il 50% di tutta l’ortofrutta mondiale e
poco meno del 20% della
verdura, e che con 3,5 milioni di ettari di biologico
coltivato è già seconda al
mondo, dietro l’Australia
che di ettari a biologico ne
vanta ben 12 milioni. (MS)
Joint venture per
Chianti e Prosecco
L
unedì scorso, 15 maggio, alla Pieve di
San Giovanni in
Sugana (Firenze)
il primo gemellaggio fra gli Istituti
diocesani per il sostentamento del
clero di Firenze e
Vittorio Veneto,
nati nel 1985 (come del resto gli altri sul territorio italiano) a seguito
della nuova legge
Raffaello Tolot e Fabio Sforza in Pieve San
sul concordato stiGiovanni
pulata dallo Stato italiano con la Chiesa che essa fa parte ed è ecattolica.
spressione di una proQuesti due Istituti si prietà il cui scopo non è
reggono grazie anche quello di rendere redall’efficienza delle ri- ditizi i propri beni per
spettive aziende agri- poter vivere riccamencole (eredi dei plurise- te, ma quello di produrcolari Benefici parroc- re utili da destinare a sochiali) che trovano nel stegno dei sacerdoti».
“Chianti Classico docg”
«La via che abbiamo
(Idsc di Firenze) e in scelto per ottenere queparticolare nel Prosec- sti risultati – ha poi conco extra dry Coneglia- cluso Paoletti – è quelno-Valdobbiadene (Idsc la della produzione di
di Vittorio Veneto) del- vini, oli e noci di alta
le vere e proprie punte qualità». Per inciso (ma
d’eccellenza.
un inciso che ha sor«Ci mettiamo l’impe- preso anche la stampa
gno e tutto l’affetto nel fiorentina presente in
fare il vino; siamo, è ve- forza), in Pieve San Gioro, degli imprenditori vanni è avvenuto anche
“particolari”, ma tutta- il “battesimo” del nuovia – ha ricordato An- vissimo Prosecco del
drea Paoletti dell’Istitu- nostro Istituto, che nelto di Firenze – capaci di la fattispecie è un Milstare sul mercato e di lesimato vendemmia
produrre ricchezza, ma 2005 ottenuto da uve
non fine a se stessa».
sceltissime di Prosecco
«Il Chianti dell’Isti- e – precisa il direttore
tuto fiorentino, il Pro- dell’Istituto, Raffaello
secco del nostro Istitu- Tolot – tutte rigorosato, e solo per rimanere mente raccolte a mano
in tema di vino – ha ag- nel podere “Maso di
giunto Fabio Sforza, Ronche”. Detto “Millepresidente dell’Istituto simato” è al suo esordio
di via Stella –, ci con- ufficiale dal 20 al 21
sentono di creare una maggio a Susegana in
realtà che, seguendo le “Vino in Villa”, dai conleggi economiche at- ti di Collalto al castello
tuali, non dimentichi di San Salvatore. (MS)
La legge dei bar
V
e l’immaginate il direttore di un
ufficio postale che protesta per il
divieto di sosta davanti al suo ufficio?
Oppure il medico condotto che si lamenta perché ai suoi pazienti danno la
multa? Potrebbe accadere presto.
Eh sì, perché sempre più spesso si
sente di proteste, di sindromi da persecuzione di proprietari di bar ed esercizi
pubblici, relativamente ai provvedimenti
contro i propri avventori che lasciano le
auto in divieto di sosta, oppure si comportano in maniera poco decente.
Fateci capire. Le leggi sono, o dovrebbero essere, leggi, ed uguali per
tutti. Allora perché se vado in farmacia
lasciando la macchina
in divieto di sosta e
prendo la multa la pago, e se invece vado al bar e la prendo mi lamento assieme al gestore del
bar stesso? Così come non si è mai visto nessuno uscire da un supermercato piuttosto che da un’edicola ed espletare i suoi bisogni di soppiatto.
Allora se sindaci e assessori mandano i vigili a controllare, non si tratta di “tolleranza zero”. È rispetto delle leggi, che garantiscono i diritti di
tutti.
Se poi i bar vengono costruiti in luoghi non idonei (per questioni di vicinanze e/o disponibilità di spazi), ferme restando le responsabilità di chi
ha concesso i permessi, la colpa non
è dei vigili.
e
L’AZiON
INCONTRO SABATO 20
Consiglio pastorale
il vice è Casagrande
INCONTRI ZONALI CON IL VESCOVO
I
Pastorale:
tempo di verifica
L’
anno pastorale sta inoltrandosi verso l’estate e con questa stagione l’attenzione si sposta dall’impegno per l’attuazione del Piano pastorale, proposto per
quest’anno, alle tipiche
attività estive delle parrocchie. È, dunque, il
tempo propizio per fare
qualche bilancio, come è
hanno totale
risposto parr.
mottense
12 13
colonna
15 17
torre di mosto
7 7
pedemontana
13 14
zumellese
6 6
conegliano
11 19
quartier d. piave 9 15
opitergina
9 16
vittorio veneto 11 14
sacile
15 15
pontebbana
8 14
la vallata
9 12
125 162
stato fatto lo scorso anno, introducendo così una pratica molto utile per
dare efficacia alla programmazione pastorale.
Il Piano di quest’anno,
secondo di un programma triennale, ha come tema “Famiglie e comunità
parrocchiali testimoni di
Gesù risorto, speranza
del mondo”. L’accento è
sulla parrocchia e le famiglie che la
non percent. compongorisp. risposte no, come
1 92,3% soggetti pri2 88,2% vilegiati del0 100,0% la testimo1 92,9% nianza e dello
spirito
0
8
6
7
3
0
6
3
37
100,0%
57,9%
60,0%
56,3%
78,6%
100,0%
57,1%
75,0%
missionario che deve
pervadere tutta la Chiesa. La verifica sarà fatta,
incominciando da lunedì
22 maggio, in sei zone
della diocesi dove si terranno assemblee, presiedute dal Vescovo.
Per facilitare la verifica è stata fatta una raccolta di dati relativi ad alcuni impegni precisi proposti dal Piano pastorale. Disponiamo, per ora,
soltanto del numero delle parrocchie che hanno
risposto, riser vandoci
più avanti di informare
anche sui contenuti delle risposte.
Il questionario inviato
VERIFICA DEL PIANO: DOVE E QUANDO
- Lunedì 22 maggio, alle 20.30, al patronato Costantini di Vittorio
- Mercoledì 24 maggio, alle 20.30, al collegio Brandolini di Oderzo
- Lunedì 29 maggio, alle 20.30, a casa Toniolo di Conegliano
- Lunedì 5 giugno, alle 20.30, al teatro Ruffo di Sacile
- Martedì 6 giugno, alle 20.30, al teatro Careni di Pieve di Soligo
- Mercoledì 14 giugno, alle 20.30, a palazzo delle Contesse di Mel
SE N’È DISCUSSO ALL’ASSEMBLEA DEL CLERO
L’idea della parrocchia
cambia con l’unità pastorale
L’
assemblea del clero di giovedì 11
maggio – come si sa – ha
affrontato il tema delle unità pastorali. Buona la partecipazione dei sacerdoti
(circa 140!). Concreta e o-
nesta la proposta del relatore, don Flavio Grendele,
vicario per la pastorale della diocesi di Vicenza (si
può trovare pubblicata anche sul sito della diocesi).
Il relatore è partito da una
GIOVEDÌ 25 A FOLLINA
Turoldo, l’uomo
il frate e il poeta
G
iovedì 25 maggio
nella biblioteca comunale di Follina serata
dedicata a padre David
Maria Turoldo a 90 anni
dalla nascita. A presentare “L’uomo, il frate, il poeta” saranno, dalle 21, padre Espedito D’Agostini,
servita, originario di Moriago, priore della comu-
chiedeva innanzitutto di
valutare il grado di impegno vissuto dalla parrocchia in alcune scelte
sulle quali si è insistito
in maniera particolare in
questi ultimi anni, come
la formazione dei “promotori di comunione ecclesiale”, l’iniziazione cristiana, le unità pastorali,
le vocazioni, la messa domenicale, gli incontri formativi delle famiglie con
il vescovo. Inoltre erano
poste tre domande precise riguardo al rinnovo
dei consigli parrocchiali,
al tempo del “dopo cresima” e all’accompagnamento dei nubendi.
nità dei Servi di Maria di
Sotto il Monte, e Pier Mario Giovannone, laureato
in Lettere moderne con
Gian Luigi Beccaria con una tesi su David Maria Turoldo, attualmente insegnante al Dipartimento di
Italiano del Royal Holloway - University of London. Monica Stella pro-
presentazione delle unità
pastorali della sua diocesi,
per delineare quindi le scoperte e le difficoltà di un
cammino avviato ormai
vent’anni fa. È indubbio
che la costituzione delle Up
porrà la lettura di poesie
di padre Turoldo. Modera la serata il giornalista
de L’Azione Federico Citron. Organizzano il Comune di Follina e la Biblioteca comunale intitolata a padre Turoldo.
comporta una trasformazione dell’idea di parrocchia, ma anche del volto del
presbitero e dell’identità
del laico. Ed è parimenti indubbio che questo cambiamento non è indolore:
talvolta, passa attraverso lo
smarrimento iniziale delle
comunità e una certa resistenza da parte dei presbiteri. Ciononostante, si tratta di un cammino possibile e che porta frutti, se è
preparato e accompagnato.
Alla relazione di don Flavio, hanno fatto seguito al-
l giorno delle Palme no gli anni della mia gioviMarilena Casagrande nezza ed ero molto critica
riceve una telefonata. Dal- perché i laici avevano poca
l’altra parte del filo il ve- voce in capitolo. Con il passcovo Giuseppe: «Signora sare del tempo ho imparaMarilena, lei è stata eletta to ad amare la Chiesa pur
vice-presidente del consi- conoscendone i difetti. Voglio pastorale diocesano». glio bene alla Chiesa nonoUn attimo di smarrimento, stante, o forse grazie ai suoi
qualche tentativo di “scam- difetti».
pare il pericolo”, alla fine
Ma in questi anni è caml’accettazione.
biato solo il suo modo di viMarilena ha 52 anni, è vere la Chiesa o anche la
nata a Ponte della Priula do- Chiesa stessa? «Qualche
ve ha sempre
passo in avanvissuto.
È
ti è stato fatto,
sposata da 26
si discute di
anni con Aministerialità
lessandro Bodei laici ma la
rean e dal lostrada da perro amore socorrere è anno nati tre ficora molto
gli. Laureata
lunga. Dobin psicologia,
biamo impoinsegna relistare una caMarilena Casagrande techesi volta a
gione all’Ipc
di Conegliafar comprenno da 28 anni. A livello di dere ai laici la loro grande
impegno ecclesiale è stata dignità di battezzati, e i
catechista (classi elemen- compiti e i ruoli che ne contari) nella sua parrocchia seguono all’interno della
per 25 anni, quindi si è de- Chiesa».
dicata alla catechesi per aPer questo primo periodulti, famiglie e fidanzati. In do – conclude Marilena – il
particolare si è “specializ- consiglio avrà come priozata” nell’animazione dei rità la formazione dei nuogruppi famiglia che a Pon- vi membri, il nuovo Piano
te sono cinque.
pastorale e il Convegno di
Marilena ha già fatto Verona. Della programmaparte del consiglio dioce- zione futura i consiglieri disano ai tempi del vescovo scuteranno nella riunione
Cunial. «Non fu una bella e- convocata per sabato 20
sperienza – ricorda –. Era- maggio in Seminario. (FC)
cuni interventi da parte
dell’assemblea. Il rettore,
don Bruno Daniel, ha portato l’attenzione sul rapporto tra formazione dei
seminaristi e Up. Incoraggiante la relazione di don
Maurizio Dassiè, che ha
parlato dell’esperienza positiva avviata nell’Up canevese. Stimolante il breve intervento di don Egidio Menon, che ha richiamato le
necessità della nostra missione nel Ciad. Ha concluso l’assemblea l’intervento
del Vescovo, che ha invita-
to tutti a guardare con fiducia il futuro e a comunicare le esperienze preziose, che già sono realizzate
nelle nostre comunità.
Un’ultima osservazione.
Da più parti emerge l’esigenza di un’assemblea che
sia veramente “assemblea
del clero”, cioè verifica del
cammino fatto e ascolto dei
presbiteri. Sarà cura del
consiglio presbiterale farsene carico e organizzarla
per tempo, ormai per il
prossimo anno pastorale.
Don Alessio Magoga
A CONEGLIANO IL 21
Un’opera dedicata
ad Edith Stein
L’
opera “A piedi
scalzi”, dedicata
alla vita di Edith Stein, ritorna in diocesi dopo l’applaudita rappresentazione
dello scorso 4 febbraio al
Careni di Pieve di Soligo.
L’opera in musica per cantante solista, voce recitante, coro e orchestra viene
rappresentata domenica
21 maggio al teatro Acca-
demia di Conegliano con
inizio alle 17.30.
Edith Stein è una delle
figure più significative della storia e della cultura,
non solo religiosa, contemporanea: ebrea, filosofa, convertita al Cristianesimo, monaca Carmelitana di clausura col nome di
suor Teresa Benedetta della Croce, martire nel lager
di Auschwitz nel 1942, recentemente proclamata
santa e compatrona d’Europa da Giovanni Paolo II.
La serata è promossa
dal Centro Culturale Humanitas. Ingresso 5 euro.
Prevendita alla libreria San
Leonardo in corso Vittorio
Emanuele II a Conegliano.
e
L’AZiON
Chiesa
DOCUMENTO DELLA COMMISSIONE TRIVENETA
Per camminare
con i fidanzati
C
irca 400 persone,
la maggior parte
coppie di sposi
provenienti da 12 diocesi, si
sono incontrate domenica
14 maggio nella sede della
Conferenza episcopale triveneta, nei dintorni di Mestre, per riflettere e confrontarsi sull’esperienza di
accompagnamento dei fidanzati in preparazione alla
celebrazione del sacramento del matrimonio.
L’incontro, organizzato
dagli Uffici di pastorale familiare del Triveneto, è stato presieduto dal vescovo di
Concordia-Pordenone, il
“nostro” don Ovidio Poletto, nella veste di presidente
della Commissione per la famiglia e la vita ed è stato arricchito da una breve relazione iniziale proposta dal
cardinale Angelo Scola, patriarca di Venezia. Nel suo
intervento il cardinale Scola, partendo dalla chiara
consapevolezza
della
profondità della dimensione nuziale presente nell’amore che Dio ci ha rivelato
in Gesù Cristo, ha approfondito il significato di
“mistero nuziale” offrendo
tre piste: l’insuperabile differenza tra uomo e donna, la
dimensione della fecondità
e l’espressione della libertà
nel volontà di stabilire l’alleanza tra sposo e sposa. In
queste dimensioni la Chiesa è chiamata ad essere vigile sentinella non limitandosi alla denuncia, ma ripetendo e riaffermando, soprattutto negli itinerari educativi, l’irrinunciabile ve-
Mons. Ovidio Poletto e il cardinale Angelo Scola
rità delle cose inscritte nello stesso essere persona.
Con la robustezza che gli è
tipica il cardinale ha esortato a non temere e a non assumere, nell’incontro con i
giovani e in particolare con
i fidanzati, atteggiamenti minimalisti o rinunciatari della verità presente in ogni uomo e donna.
All’intervento del patriarca, dopo un breve dibattito in assemblea, è seguita la presentazione delle
riflessioni raccolte in questi
due anni dalla Commissione
per la famiglia e per la vita
del Triveneto sull’accompagnamento dei fidanzati. Un
volumetto dal titolo “Beati
gli invitati al banchetto delle nozze…” che non vuol essere né un vademecum né
un nuovo documento ma solo delle annotazioni ragionate, un “elaborato” per la
pastorale del fidanzamento.
Questa attenzione ai soggetti, persone concrete che
vivono una specificità di
tempo e luogo, conduce la
stessa comunità cristiana,
soprattutto attraverso i suoi
presbiteri e le coppie di sposi coinvolte nell’accompagnamento, a rimotivarsi ogni volta che cambiano i volti e le storie delle persone
che si incontrano e, di conseguenza, a rinnovare atteggiamenti, orientamenti e
scelte di cammino. Per questo, al di là della sicurezza
che può generare il ripetere schemi e metodi ormai
tante volte collaudati, occorre – anche nella pastorale dei fidanzati – investire
in novità e reale rinnovata
attenzione alle persone
concrete con le quali ci si
trova a camminare.
incoraggiare e sostenere il
processo di chiarimento di
quanti sono impegnati nella comunità cristiana e a nome di essa, a vivere e a proporre la novità cristiana che
segna anche il percorso della coppia verso il matrimonio. L’intento di fondo è
quello di riportare a visibilità ecclesiale l’esperienza
del fidanzamento per quello che rappresenta sia nel
vissuto delle persone come
nella vita dell’intera comunità cristiana. La caratteristica presente nell’elaborato
è quella di farsi attenti ai
soggetti, alle persone coinvolte nell’esperienza di fidanzamento e di cammino
verso il matrimonio. Attenti ai “protagonisti” nell’esperienza di fidanzamento:
i fidanzati, gli accompagnatori, la comunità cristiana,
lo stesso Gesù Cristo che è
lo “sposo” per eccellenza. Evidentemente sono soggetti non omogenei ma chiamati ugualmente – o proprio
per questo – ad intrecciare
il loro essere in un’unica esperienza di cammino, di reciproca condivisione e di comune ultimo traguardo.
In diocesi oltre cento percorsi per fidanzati
OFFERTE DI MARZO A FAVORE
DELL’ASS.VOLONTARI DI SOLIDARIETÀ
cile: Modolo Adriano 300; Salvador Rosella 100; Sarmede:
Chenet Pizzol Rita 400; Susegana: Boscaratto Mario e Stefania 52; Fracas Gianpietro e Chiara 51; Fracas Gioele e Teresa 51;
Plotti Giovanni 52; Plotti Mariano 104; Vidor: Nardi Cesira
300; Vittorio Veneto: NN.
3000; da altre località:
NN. 50; Salvador Italo 300; fuori diocesi: Pordenone, Rosso
Claudia 150; Stolfo Patrizia 150.
Offerte ricevute dall’Associazione volontari
di solidarietà di don Igino Facchinello nel mese
di marzo 2006.
Dal c/c postale
Brugnera: Carnelos Giuliano
50; Da Frè Silvano 300; Gava Mara 50; Menegotto Nerella 100; Pezzutto Teresina 300; Zava Luigi
Bruno 150; Vendramin Luigina
300; Camino di Oderzo:
Prizzon Simonetti Antonietta 150;
Caneva: Mezzavilla Renata
150; Vallin Gianni 300; Zorzetto
Danilo 200; Cessalto: Rizzetto Siriana 51; Chiarano: Parrocchie Cavalier e Fossalta 50;
Conegliano: Chies Elisabetta
50; Forner Lucia 100; Forner Maria 50; Giubilato Dora 28; Giubilato Leontien 55; Gruppo Famiglie Duomo 460; Cordignano: Furlan Riccardo 310; Fossalta di Piave: NN. 10,5;
Fregona: Franco Marisa 150;
“Beati gli invitati al banchetto delle nozze...”
L’elaborato è venuto alla
luce e maturato dinamicamente in un movimento di
reciprocità tra Commissione triveneta e singoli Uffici
diocesani e ha lo scopo di
Gaiarine: Papa Amalia 104;
Gorgo al Monticano: Forner Silvana 250; Mel: Carlin Concetta 26; Comel Fabio 52; De Bon
Antonio 200; Orsini Gianfranco
26; Piazzetta Mario 52; Vadagnin
Rosa 52; Motta di Livenza: Badocco Gianfranco 52; Oderzo: Bozzetto Giuseppe 50;
Fam. Segat Vittorio 17; Furlan
Gianna 310; Nallin Odetta 150;
Polesel Gabriele 400; Saccardi Sandro 300; Segat Vittorino Leonardo Roberta 34; Zanusso Maria Lucia 70; Piavon: NN. 300; Portobuffolè: Bertagna De Marchi Francesco 100; Prata:
Franzin Maria Teresa 150; Rustignè: Rivaben Ermenegildo
25; San Fior: Marcon Bruno
100; Santa Lucia di Piave: NN. 50; Luisetto Pasqualina
150; NN. 50; Tarzo: Meneghin
Claudia 100; Villanova di
Prata: Ros Consuelo 52; Visnà: De Nardo Don Marcello
500; Gr. Apostolato Preghiera 300;
fuori diocesi: Spert, Padovan Lucia 300; Treviso, Angelillis
Matteo 400.
Dal c/c bancario
Brugnera: Sandrin Bruno
150; Campomolino: Gruppo Donne 2600; Cessalto: Zago Sergio 50; Conegliano:
Corocher Vittorino 75; Donadel Ernesto 200; Visintin Giuseppe e
Paola 100; Cordignano: Balbinot Graziella 200; Coan Fiorenzo 300; Paolin Michela 100; Posocco Gabriella 100; Turbian Narciso 75; Farra di Soligo:
Spinelli Elena 150; Mel: NN. 250;
Oderzo: Bozzon Carmela 300;
Orsago: Pradella Da Dalt Carolina 300; Ros Rita 100; Pieve di Soligo: De Conto Francesca e Spina Diego 26; De Faveri Marcellino 26; Meneghello Aldo 400; Mura Franco 80; San
Fior di Sotto: Gruppo Preghiera 300; Santa Lucia di
Piave: Pavan Luisa 100; Sa-
Concludo pensando agli
oltre cento percorsi che ogni anno nella nostra diocesi vengono proposti ai fidanzati nelle parrocchie, alle oltre 1.000 (mille!) coppie
di giovani che vengono interpellati dalla fede nel progetto di vita matrimoniale
verso la quale si stanno incamminando. Penso alle decine e decine di coppie di
sposi cristiani che, spesso
insieme ai loro preti, in questi incontri investono tempo, energie, umile passione
educatrice e desiderio di
servizio. Viene da dire:
«Davvero la messe è molta!», senza aggiungere però,
«mancano gli operai!». C’è
solo da augurarsi che gli stimoli che provengono dal
Triveneto ricadano nella nostra diocesi in modo tale che
gli operai siano sempre più
sostenuti, incoraggiati, aiutati realmente a qualificarsi
affinché di tanta abbondanza di opportunità nulla vada
vanificato o perduto.
Don Roberto Camilotti
Vicario episcopale per la
pastorale della famiglia
Domenica 21 maggio 2006
IN COSTA D’AVORIO
La Caritas sostiene
un Centro di salute
A
limenti, vestiti, medicine, un medico,
infermieri, un oculista e dei
tecnici ottici a disposizione,
una struttura in grado di ospitare gli anziani che necessitano cure prolungate.
Sono i servizi che offrirà il
Centre de Santè, ossia centro di salute, in progetto a
Nouveau Koumassi, presso
Abidjan, capitale della Costa d’Avorio. A gestirlo saranno la Caritas locale e il
progetto Vita Serena portato avanti da Jeannette, ivoriana con lunghi trascorsi in
diocesi; a sostenere entrambi, la Caritas diocesana, il cui direttore don Ferruccio Sant si è recentemente recato in Costa d’Avorio.
Per il Centre de Santè è
stato già individuato il terreno, che la parrocchia di
Nouveau Koumassi metterà
a disposizione. È in preparazione il progetto. Attualmente invece Vita Serena,
con il suo staff di medici e
infermieri, e Caritas, che offre il servizio alimenti, vestiti e medicine, e la disponibilità di un oculista, operano in due sedi differenti.
Inoltre, un gruppo di ottici del Quartier del Piave
sta abbozzando un progetto
per giovani africani, a cui pa-
tempo di bilanci
per l’onlus Volontari di solidarietà. Ecco il
rendiconto economico
dal 1º ottobre 2004 al 31
dicembre 2005.
Entrate: saldo al 30 settembre 2004 49.565,74; adozioni 431.318,02; interessi attivi (banche e posta) 901,18; totale entrate 481.784,94.
Uscite per finanzia-
gare la formazione in Italia
e a cui fornire poi lenti e
macchinari per poter preparare occhiali operando
nel Centre de Santè.
Ma il rapporto di solidarietà di Caritas, privati e aziende del territorio diocesano ha radici consolidate,
e la visita di don Ferruccio
Sant in Costa d’Avorio è stata occasione per verificarne
i frutti: tra di essi anche la
scuola elementare recentemente completata.
Un camion per Eugene
In altra parte del paese
finirà invece il glorioso camion della Caritas, utilizzato da generazioni di obiettori e volontari: è stato regalato ad Eugene, ivoriano
di Ceneda, amico della Caritas, ora costretto a rientrare in patria. Il camion,
piuttosto scalcagnato per gli
standard veneti, sarà pietra
fondante della sua nuova attività lavorativa. È giunto in
Costa d’Avorio per nave, caricato con l’occasione di ulteriore materiale donato:
dalla bicicletta elettrica che
apparteneva a Renato, il sacrestano della parrocchia
vittoriese di Salsa, a computer funzionanti pur se obsoleti.
Tommaso Bisagno
Eugene con il camion donato dalla Caritas diocesana
BILANCIO 2005 DELL’AVS:
Le adozioni coinvolgono 1.350 famiglie
È
11
mento progetti: Nova Esperança 118.000; Copbem 66.600; Pastorale indigenista 31.600; Santa
Rita 10.305; Padre Canzian e Signorelli 63.500;
Progetti in Ciad 4.200; Adozioni scolastiche Congo 14.400; Etiopia 47.800;
Guatemala 3.000; Camerun 1.700; Ecuador 2.400;
Raoul Follerau 600; Lebbrosario Bambuì 2.000;
Rimborso spese viaggi
volont. (2004-2005) 5.500;
spese (c/c e rit. su interessi) 1.036,71; totale uscite 372.641,71.
Saldo attivo al 31 dicembre 2005: 109.143,23.
Dati sintetici sull’associazione: famiglie con sostegno a distanza 1.350;
famiglie coinvolte fino ad
ora 1.600; Comuni di provenienza 60 (da più province); persone capigruppo e di riferimento
in loco oltre 70.
12
FRATEL BIEMMI ALL’ASSEMBLEA UNITARIA
Il catechista è colui
che fa strada insieme
I
l Cristo che appoggia la mano sulla
spalla dell’abate Mena, raffigurato in un’icona
del VI-VII secolo, è diventata l’immagine simbolo
della prima Assemblea diocesana unitaria rivolta a catechisti, animatori di gruppi giovanili e animatori vocazionali. “Accompagnare
nella fede. Come?” era il tema dell’incontro che proprio in quell’opera, proveniente dall’Egitto e ora conservata al Louvre di Parigi,
richiama l’attenzione al fatto che non è possibile separare i due aspetti dell’accompagnare e dell’essere accompagnati.
Ad accompagnare catechisti ed animatori nella riflessione è stato fratel Enzo Biemmi catecheta e direttore dell’Istituto di scienze religiose di Verona.
Quali sono dunque i requisiti che deve avere l’accompagnatore nella fede?
Prima di tutto, ha sottolineato fratel Enzo, deve
«stare bene e volentieri in
Prove di canto
per la Veglia
e pellegrinaggio
a Roma
Prove per la Veglia
questo tempo con fiducia e
speranza e non sognare i
tempi passati dei successi».
Deve poi lasciarsi sorprendere da tutti e deve essere
in grado di guardare gli altri con simpatia perché «solo la simpatia sa vedere dietro le persone, con i loro atteggiamenti anche più strani, le domande profonde
che abitano il loro cuore».
L’accompagnatore è capace di «fare strada insieme» servendo il cammino
interiore delle persone lasciandosi programmare
dai tempi e dai ritmi di chi
accompagna. Momento
centrale del cammino è
l’annuncio di Gesù come
bella notizia. Da qui la testimonianza di fede nel Si-
gnore Gesù che è colui che
ha toccato la vita di chi si fa
annunciatore. Infine, il bravo accompagnatore sa
scomparire al momento
opportuno, e cioè sa «lasciare pieno spazio all’azione dello Spirito e al cammino personale dei soggetti, rinunciando a verificare i risultati».
Ai molti partecipanti che
si sono riuniti nella cattedrale di Ceneda il vescovo
Giuseppe ha ricordato che
«la catechesi non è un insegnamento, il vostro compito è ecclesiale. Siete chiamati a far risuonare dentro
il messaggio di Cristo, a far
riecheggiare la sua parola».
Gerda De Nardi
TERRA SANTA: A luglio
pellegrinaggio di S. Giacomo di Veglia
a parrocchia di San Giacomo di Veglia organizza un
viaggio in Terra Santa dall’1 all’8 luglio. Il viaggio prevede la visita alle mete più importanti, tra cui Nazareth,
Monte delle Beatitudini, Sinagoga di Cafarnao, Gerusalemme, Betlemme, Monte degli Ulivi, Muro del Pianto, Spianata del Tempio e Santo Sepolcro. La partenza e il ritorno
sono previsti all’aeroporto di Venezia. Il prezzo, tutto compreso, è di 1.350 euro. È necessario avere il passaporto che
abbia la validità di 6 mesi.
Il viaggio-pellegrinaggio sarà accompagnato dal parroco
di San Giacomo e avrà come guida spirituale il biblista don
Giorgio Giordani.
Le adesioni devono essere effettuate entro il 25 maggio
alla canonica di San Giacomo (telefono 0438-500295) dove
è possibile trovare il programma dettagliato del viaggio.
Confessionale
a due posti
in vendita
L
a direzione della Casa di spiritualità informa che è
in vendita (a un modico prezzo da concordare) un confessionale a due porte (sacerdote e penitente) collocato all’ingresso della cappella di San Martino. Per informazioni
rivolgersi a don Adriano Dall’Asta (0438940894).
ADP, IN MILLECINQUECENTO SUL NEVEGAL
M
GIOVANI
Due segnalazioni dal
Servizio diocesano di pastorale giovanile.
L
ercoledì 10 maggio millecinquecento pellegrini provenienti da
tutta la diocesi hanno raggiunto il santuario dedicato a Maria Immacolata sul Nevegal per partecipare all’annuale convegno
diocesano dell’Apostolato della Preghiera.
Ventitre i pullman partiti dalle foranie cui
si sono aggiunte molte auto private.
Il convegno è cominciato con la recita
del rosario ed è proseguito con una rifles-
e
L’AZiON
Chiesa
Domenica 21 maggio 2006
sione del presidente diocesano dell’AdP,
Lucio Moras, sul tema “Apostoli del Giorno del Signore”. Terminata la riflessione è
cominciata la messa presieduta dal vescovo Giuseppe e concelebrata da una ventina di sacerdoti. La celebrazione si è conclusa con l’adorazione, la processione eucaristica (all’esterno del santuario) e la benedizione davanti alla grotta dell’Immacolata.
Mercoledì 24 maggio e
mercoledì 31 maggio alle
20.30 in Cattedrale prove di
canto per quanti vogliono
sostenere il canto durante
la Veglia di Pentecoste. Prove generali come laboratorio musicale sabato 3 giugno alle 18.30-19 in Cattedrale.
Pellegrinaggio sulla Via
Francigena
La Pastorale giovanile ha
aderito al pellegrinaggio
sulla Via Francigena (Ad limina Petri) promosso in occasione dei 500 anni della
basilica del Vaticano. I giovani della diocesi percorreranno, insieme a don Fabio
Soldan, gli ultimi 100 chilometri dal 25 al 29
giugno (ViterboRoma). Iscrizioni
entro il 31 maggio telefonando a
don Fabio (3381905359).
LENTIAI: Prima messa del novello
sacerdote Matteo Colle
S
abato 20 maggio Matteo Colle (nella foto)
di Lentiai viene consacrato
sacerdote nella cattedrale di
Belluno. Domenica 21 celebrerà a Lentiai, sua parrocchia di origine, la prima
messa. Nello stesso giorno
suor Anastasia, della Casa
Stella Maris, festeggerà i 50
anni di consacrazione religiosa.
VITTORIO: Gino Soldera
racconta la vita prenatale
V
enerdì 19, alle 20.30
nella sala convegni della biblioteca di Ceneda, si terrà
un incontro-dibattito sul tema
“Vita prenatale tra scienza e mistero”, con relatore Gino Soldera (nella foto). Organizzano
Diocesi, Movimento per la vita, Centro di aiuto alla vita, Centro pastorale per la famiglia.
OFFERTE PER LA CASA MATER DEI:
Marzo e aprile 2006
P
arrocchia di Tempio di Ormelle 210; Gruppo Caritas parrocchia di Colle Umberto 250; Gruppo post-cresima di Osigo 123; Gruppo famiglia n.1 di Sacile
75; Parrocchia di S. Martino di Colle in memoria del defunto Giuseppe Silvestrini 600; Offerta per volontà di
don Michele Ossi 1.000; NN. 200; Parrocchia di Meschio 100; NN. 500; NN. 360; Parrocchia di Meschio 100;
Giacomini Angela, Fratta di Oderzo 280.
e
L’AZiON
Chiesa
Domenica 21 maggio 2006
OGGI Domenica
Agenda
del Vescovo
IL VESCOVO COMMENTA IL VANGELO
Domenica 21 maggio: Celebra Messa e Cresime a Faè (ore 9), Bocca di Strada (ore
11), Villanova di Prata (ore 16) e Brugnera (ore 18).
Lunedì 22: In casa di spiritualità a Vittorio Veneto presiede la riunione del Consiglio presbiterale (ore 9). Celebra la Messa a Premaor (ore 18.30). Nel patronato di Ceneda partecipa all’incontro per la verifica finale del Piano pastorale 2005/2006 (ore
20.30).
Martedì 23: All’auditorium Dina Orsi di Conegliano tiene una relazione nell’ambito del
percorso formativo per agenti sociali (ore
20.30).
Mercoledì 24: Al collegio Brandolini di Oderzo
partecipa all’incontro per la verifica finale
del Piano pastorale 2005/2006 (ore 20.30).
Giovedì 25: Nell’abbazia di Follina tiene il ritiro del presbiterio diocesano in preparazione alle solennità dell’Ascensione e della
Pentecoste (ore 9). A Conegliano all’auditorium Dina Orsi partecipa ad un incontro
dibattito organizzato dall’Aitsam (ore
20.30).
Venerdì 26: Al mattino al collegio Brandolini di
Oderzo incontra gli studenti. Incontra i genitori delle scuole materne della forania La
Vallata nel salone parrocchiale di Lago (ore 20.30).
Sabato 27: Celebra la Messa al Piccolo Rifugio
di Vittorio Veneto (ore 10). Celebra Messa e
Cresime a Gainiga (ore 17) e Gorgo al
Monticano (ore 19).
Domenica 28: Celebra Messa e Cresime a Visnà
(ore 9), Santa Lucia di Piave (ore 11) e
Mel (ore 19). Celebra la Messa per gli immigrati cattolici in Cattedrale (ore 15.30).
Dio è amore!
Domenica 21 maggio - sesta di
Pasqua - anno B
At 10, 25-27. 34-35. 44-48;
Sal 97; 1Gv 4, 7-10; Gv 15, 917
Seconda settimana del Salterio
N
ella narrazione di Giovanni il testo del Vangelo presentato dalla liturgia di
questa sesta domenica di Pasqua segue immediatamente l’allegoria della vite e dei tralci. E ne è come il prolungamento esegetico. Il frutto infatti
del rimanere uniti a Cristo come il
tralcio alla vite è l’Amore. In effetti,
Gesù ci partecipa lo stesso Amore
che scorre tra Lui e il Padre: “Come
il Padre ha amato me, così anch’io ho
amato voi. Rimanete nel mio amore”.
Come già nell’allegoria della vite
e dei tralci Gesù insiste sul verbo “rimanere”. Per evidenziare il fatto che
l’unione con Lui non può ridursi a un
episodio, magari carico di emotività.
Deve avere la caratteristica della permanenza. Da Lui infatti proviene la
capacità di amare come Lui, fino al
dono della vita: “Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la vita per i propri amici”.
L’amore fraterno, pertanto, prima
che impegno nostro è dono suo. E
poiché è dono ce ne comanda la realizzazione. Come a dire: “Spalancate
le porte del cuore per accogliere l’Amore che io riverso in voi. Allora sarete capaci di amarvi reciprocamente, da fratelli”. Non ci dice soltanto:
“Questo è il mio comandamento”, ma
“Amatevi gli uni gli altri poiché io a-
mo voi”. È un amore da risorgiva.
Immesso in noi per farlo traboccare
negli altri. Che poi altro non sono se
non i fratelli nella fede. La conseguenza: la gioia piena, frutto appunto dell’amore in noi e da noi donato.
È lo stile di vita dei figli di Dio. Degli amici di Cristo: “Voi siete i miei amici”.
La scaturigine di tale Amore è il
mistero trinitario di Dio. Come evidenzia Giovanni anche nella sua prima lettera, sconvolgendo ogni idea
che della divinità s’era fatto il mondo pagano e persino, almeno in parte, quello ebraico: “Dio è Amore!”.
Espressione su cui, come è noto, papa Benedetto XVI ha imperniato la
sua prima Enciclica.
Di Dio si può dire che è Luce,
Gioia, Bellezza, Creatore, Salvatore,
Signore, Pastore, Roccia... Essere
perfettissimo...! Ma la sua essenza è
Amore. Tutto il suo essere è Amore
che si dona! Il resto è conseguenza
ed esplicitazione del suo essere Amore. Amore nel suo essere mistero di relazione interpersonale trinitaria. E Amore verso l’umanità, nel
dono, cioè nella consegna, del Figlio
unigenito, vittima di espiazione per
i nostri peccati.
Se Questo è Dio, cioè Amore, ne
consegue che la fede non è esclusivamente la certezza che Lui esiste.
È principalmente il lasciarsi amare
da Lui per amare in Lui e come Lui.
Sicché solo “chi ama è generato da
Dio e conosce Dio. Chi non ama non
ha conosciuto Dio, perché Dio è amore”. Credente vero è dunque chi
si lascia amare da Dio e ama i fratelli in Lui. Ateo vero è colui che rifiu-
Comunione
D
omenica 14 maggio! In parrocchia
46 bambini celebrano la festa della loro prima comunione. Nella messa, al momento dell’offertorio, alcuni genitori presentano all’altare il pane, il vino e l’acqua, mentre ogni bambino
offre una busta, contenente del denaro, frutto di qualche personale sacrificio. Uno di loro spiega il gesto
con queste parole: “Noi
bambini della prima comunione facciamo un’offerta
ai bambini poveri della città
di Guanambi, in Brasile. In
questa città, dove lavorano
i nostri missionari, ci sono
tanti bambini poveri e abbandonati. Con questo piccolo gesto vogliamo entrare in comunione con i bambini poveri ed esprimere
così la nostra amicizia e l’amore di Gesù”.
Il gesto dei bambini esprime un vero sentimen-
to di comunione e di condivisione. Ma, nel mio cuore
di pastore, un legittimo sentimento di gioia si intreccia
con alcune domande: “Dureranno a lungo questi buoni sentimenti? Continuerà la
pratica della comunione con
i poveri? Che relazione ci
sarà, nella vita di questi
bambini, tra la comunione
con Gesù eucaristia e la comunione con i poveri?”. Il
pensiero, sotteso a queste
domande, mi ha abitato oltre il tempo della celebrazione; me lo porto ancora
dentro, mescolato ad un abbozzo di risposta. È ciò che
desidero condividere col lettore!
Nel cammino di preparazione, catechisti e parroco
avevamo insistito nello spiegare ai bambini il senso della comunione; anche ai genitori era stato proposto un
incontro di formazione mensile. Nella messa di una do-
13
ta di lasciarsi amare da Dio e, perciò,
rifiuta l’Amore vero ai fratelli.
Nel far dono del suo Amore Dio
non fa preferenze, ci ricorda Pietro
negli Atti degli Apostoli che lo ritraggono in casa del pagano Cornelio.
Il suo Amore infatti è un patrimonio non riservato a pochi eletti, ma
destinato a tutti coloro che “praticano la giustizia, a qualunque popolo
appartengano”. L’Amore ha dunque
destinazione universale. Ha possibili intercettatori e protagonisti ovunque vivono figli di Dio, intenzionati
a vivere dell’essenza stessa di Dio
che è l’Amore.
Il messaggio per le nostre famiglie e comunità è di una immediatezza senza fraintendimenti. Chiunque è disposto a praticare la giustizia, per rendere il mondo più vivibile e civile, è chiamato a lasciarsi raggiungere dall’Amore, fatto proprio in
un clima di preghiera, per farsi dono
di Amore. A cominciare dai più vicini.
Lasciarsi amare, prima di tutto da
Dio, e amare i fratelli, a partire da
quelli che condividono la medesima
fede, è il senso morale del vivere cristiano. Il vero sole che illumina e riscalda le nostre giornate. Feriali. Che
si colorano e si sostanziano di festa.
La stessa celebrazione dell’Eucaristia altro non è se non la comunicazione sacramentale di tale Amore.
L’unico che rende possibile un vero
amore fraterno.
+ Giuseppe Zenti
menica, c’era stata la consegna del vangelo: i genitori lo ricevettero dalle mani
del parroco per poi consegnarlo ai propri figli; nella
stessa occasione, era stata
scoperta l’icona dell’eucaristia accompagnata da un gesto di adorazione e di silenzio nella cappella del Santissimo; la lavanda dei piedi
era stata l’occasione per capire che comunicare con
Gesù vuol dire fare come
lui, rendersi disponibili a
servire e ad aiutare. Più difficile era il passaggio che comunicare con Gesù è comunicare con i poveri nei
quali Gesù si identifica.
Durante il percorso, in
un incontro con i genitori,
mi era venuta l’idea di visitare la famiglia di ogni bambino comunicando. Così è
stato: le famiglie attesero e
accolsero il parroco con
grande cordialità. Visitando
le famiglie e invitato dai
bambini a prendere parte
delle loro cose, mi sono reso conto del consumismo in
cui i bambini sono immersi. In generale, essi hanno
di tutto e di più. Molti genitori lamentano come sia difficile educare i figli in questo contesto di consumi-
Altre cresime domenica 28 maggio
Salsa in Vittorio Veneto (ore 11) e Villa di Villa di Mel
(ore 17).
VITTORIO: Messa dei popoli
in Cattedrale con il Vescovo
D
omenica 28 maggio alle 15.30 in Cattedrale a Vittorio Veneto il vescovo Giuseppe presiede la Messa dei Popoli, celebrazione eucaristica per gli immigrati cattolci della diocesi. Programma: alle 15 ritrovo nel piazzale
della Cattedrale, alle 15.30 messa, alle 17 festa comunitaria. Organizzano l’Ufficio diocesano Migrantes e la Caritas.
FOLLINA: Giornata diocesana del
malato promossa dall’Unitalsi
D
smo. Mi hanno fatto impressione due genitori che
presero la decisione estrema di cambiare zona e città,
perché, dove vivevano, i loro figli erano troppo esposti
alla tentazione e al ricatto
consumistico.
Ho la convinzione che comunione con i poveri e comunione con Gesù eucaristia sono inseparabili. Ho il
sospetto che se abbandoniamo la comunione con i
poveri, prima o poi ci allontaniamo anche dall’Eucaristia. Ecco una sfida per i genitori: come garantire ai propri figli l’esperienza dell’attenzione e della comunione
con i poveri? Conosco la significativa esperienza di genitori impegnati in prima
persona verso i poveri! Per
loro è un po’ più facile affrontare la sfida con i propri
figli!
Don Martino Zagonel
omenica 21 maggio nell’abbazia di Follina si celebra la Giornata diocesano del malato promossa dall’Unitalsi. Alle 15 è previsto l’arrivo degli ammalati, alle 15.30 la recita del rosario, alle 16 la messa celebrata dal vicario generale monsignor Guerrino Pagotto.
FOLLINA: Giovedì 25 ritiro
del presbiterio diocesano
G
iovedì 25 maggio alle 9 nell’abbazia di Follina si
terrà il ritiro del presbiterio diocesano in preparazione alle solennità dell’Ascensione e della Pentecoste. Predica il Vescovo.
CASA DI SPIRITUALITÀ:
Martedì della Parola
M
artedì 30 maggio alle 9.30 in Casa di spiritualità
lectio divina sui brani evangelici delle quattro
domeniche di giugno. Dalle 9.30 al pranzo compreso.
USMI: Lectio divina sul
Magnificat con Elide Siviero
S
abato 20 maggio, dalle 9 alle 10.30 a casa Toniolo
di Conegliano, Elide Siviero tiene una esegesi biblica sul brano evangelico del Magnificat. L’esegesi sarà
accompagnata dall’ascolto del Magnificat di J. S. Back.
L’incontro è per tutte le suore della diocesi.
PARTE IL FESTIVAL
Nel ricordo di
don Michele Ossi
S
i apre giovedì 25
maggio il 15º Festival internazionale organizzato dall’associazione Quadrivium e promosso da Regione, Provincia e vari Comuni. Il
tema dei venti concerti in
cartellone fino al 30 luglio
è
“Abbazie,
ville e castelli d’Altamarca”.
La prestigiosa rassegna,
che proporrà musica da camera, recital, teatro musicale,
world music e musica barocca, coinvolgerà affermati artisti provenienti
da tutto il mondo. Giovedì prossimo alle 20.45
nell’aula magna del seminario vescovile di Vittorio Veneto avrà luogo il
concerto inaugurale tenuto dall’orchestra “La
rejouissance”. La serata,
che prevede un programma incentrato sulle
più famose composizioni
della storia della musica
da Vivaldi a Morricone,
sarà dedicata alla memoria di monsignor Michele Ossi, già direttore dell’Ufficio liturgico e dell’Ufficio arte sacra e beni culturali della diocesi,
mancato da pochi mesi
per una tragica fatalità.
Come spiegano i promotori, sarà un concerto-ricordo nel segno della serenità per una vita consacrata al divino e al bello, quasi uno spirituale
passaggio di consegne ai
giovani, speranza della
continuità. L’orchestra
“La rejouissance” (cioè la
gioia) è composta al completo da 80 giovani di età
compresa fra gli 8 e i 18
anni, provenienti dai conservatori di Veneto, Lombardia, Friuli Venezia
Giulia ed Emilia Romagna e da diverse scuole
di musica. Testimonial
dell’Unicef dal
2005, l’orchestra è
diretta da
Elisabetta
Maschio che
ha recentemente
ottenuto
il Leone
d’oro regionale
per l’attività di divulgazione culturale e la medaglia d’argento dal presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi. Il secondo
appuntamento del Festival internazionale avrà
luogo nell’antico refettorio dell’Abbazia di Follina, apprezzato per la perfetta acustica, sabato 27
maggio. L’occasione è altrettanto ghiotta: alle
20.45 il celebre attore teatrale Ugo Pagliai e il
Quartetto di Luca (violino, violoncello, clarinetto e pianoforte) proporranno “Elogio dell’ombra”, recital tra poesia e
musica, attingendo dal
repertorio del Nobel per
la letteratura Jorge Luis
Borges e del musicista Astor Piazzolla. Di tutti gli
altri concerti, programmati a Rolle di Cison, Follina, Vittorio Veneto, Vidor, San Pietro di Feletto,
Conegliano, Pieve di Soligo, Refrontolo e Sernaglia della Battaglia, parleremo diffusamente le
prossime settimane.
DAL 20
Al Dina Orsi la
rassegna
“Maggio
teatrale”
T
orna a maggio il teatro brillante al Dina
Orsi di Conegliano. Sabato
20 maggio vi prenderà il via
la rassegna “Maggio teatrale”, tre spettacoli messi
in scena, con cadenza settimanale, da altrettante
compagnie amatoriali venete, all’insegna del divertimento intelligente e nell’ottica di una proposta di titoli e autori non consueti
sui nostri palcoscenici.
Primo appuntamento il
20 maggio, alle 21, con la
commedia “Provaci, Amleto!” scritta dal coneglianese
Gianni Della Libera e recitata dalla compagnia “Colonna infame”. Un testo divertente dal finale imprevedibile, che rilegge e stravolge in chiave comica e paradossale uno dei drammi
più famosi di Shakespeare.
Sabato 27 maggio, sempre alle 21, la compagnia
“Lavori in corso” di Belluno
rappresenterà “La cantatrice calva” di Eugene Ionesco, pietra miliare del teatro
dell’assurdo. Personaggi
stravaganti e dialoghi apparentemente senza senso
forniscono un quadro critico e grottesco della condizione umana. Il ritmo incalzante delle situazioni e i
sottotesti delle battute tengono desto l’interesse dello spettatore, che ha modo
di divertirsi ma anche di riflettere.
La rassegna si concluderà sabato 3 giugno con la
farsa di Quattrocchi e Cattivelli “Attento alla cioccolata, Callaghan”. Protagonisti saranno i giovani attori del gruppo “Insoliti ignoti” di San Vendemiano. La
commedia, che prende in
giro le “hard boiled stories”
dei detective americani, è
davvero molto divertente.
Ingresso per ciascuno
spettacolo 8 euro, ridotto 5.
Si fa largo
l’ipotesi di
fondare
l’Istituto di
cultura
“Pino
Casarini” a
Sacile
G
li affreschi di Pino Casarini in
Duomo a Sacile?
«Come una lezione di catechesi» risponde Giorgio
Fossaluzza, docente universitario a Verona e tra i
più autorevoli critici d’arte
del Nord-Est. E lo sono anche i “lavori” di Casarini in
altre chiese del territorio
diocesano, a cominciare da
quella di Santi Pietro e Paolo a Vittorio Veneto. A Sacile cadono proprio nel
2006 i primi 60 anni di attività. Ma la cittadina del Livenza vanta anche dell’altro
per quanto riguarda Casarini: una galleria, a palazzo
Carli, tutta da scoprire. E
da valorizzare. Come è stato sottolineato in un recente convegno organizzato in
sala Capitanio dal Lions, in
collaborazione con la Pro
Sacile, l’Amministrazione
comunale e la parrocchia
del Duomo. Un patrimonio,
quello del Casarini, che potrebbe trasformare in città
la “quasi città” – termine utilizzato da Fossaluzza – di
Sacile. In che modo? Magari trasformando la galleria e l’archivio del Casarini
in un istituto di cultura. Il
sindaco Cappuzzo ha subito assicurato l’appoggio dell’amministrazione, finalizzato in particolare all’apertura di questa “teca” per determinati periodi l’anno o in
circostanze particolari. È
un vero peccato non farlo –
hanno convenuto monsignor Pietro Mazzarotto,
l’arciprete emerito, e don
Graziano De Nardo, il parroco – perché la bellezza
FESTIVAL ORGANISTICO INTERNAZIONALE DI COLLALTO
Concerti di qualità fra maggio e inverno
È
rosa la quarta edizione del Festival
organistico internazionale di Collalto. Sono infatti due le organiste chiamate a Collalto dal direttore artistico Donato Cuzzato, che si alterneranno
al “Roverato” della chiesa di San Giorgio.
Il programma prevede
due concerti in primavera e tre nel periodo autunno-inverno, con personalità internazionali di
alto livello, tre delle quali provenienti da oltre oceano.
Ecco il programma: sabato 27 maggio alle 20.45,
Bernhard Marx, Germania, organista titolare della Johanneskirche a Friburgo di Bresgovia e professore d’organo alla Hochschule für Kirchenmusik.
Sabato 17 giugno alle
20.45, Gail Archer, Usa,
professoressa di organo
al Music Department al
Barnard College della
Columbia University e
professor d’organo al
Manhattan School of Music di New York.
Domenica 15 ottobre
alle 16, Adelma Gomez,
Argentina, professoressa
d’organo all’Università di
San Juan e direttore artistico del Festival Permanente de Organo a Buonos Aires.
Domenica 29 ottobre
alle 16, Josè Luis De Aquino, Brasile docente di
organo all’Università di
San Paolo, organista titolare del Monastero di São
Bento.
Domenica 10 dicembre alle 16, Ignace Michiels, Belgio, Prix
d’Excéllence al Conservatorio di Parigi, docente
d’organo alla Accademia
reale di Gand, organista
titolare della cattedrale di
Brugge.
conduce alla verità. Anche
la verità ultima.
Ma perché Sacile sarebbe una “quasi città?” «Non
ha avuto nel passato – spiega Fossaluzza, rifacendosi
anche alla documentazione
della Serenissima – una
struttura sociale (dal punto
di vista della borghesia, dell’aristocrazia...) tale da promuovere una collezione, un
collezionismo al suo interno». Oggi ha la collezione
Casarini. È un dono che va
compreso e che va adeguatamente valorizzato e promosso, per cui anche Sacile può diventare una vera e
propria città. Passaggio obbligato, secondo Fossaluzza, è la realizzazione di un
istituto di cultura. «Le opere non sono qualcosa di galleggiante dentro una cornice. Si legano a vicende,
magari anche contingenti.
Hanno bisogno di essere
calate in un contesto storico. E qui disponiamo di un
archivio molto importante,
anche per le relazioni che
Casarini teneva; di un nucleo di scenografie areniate; di numerosi disegni. Un
istituto, quindi, è un’opportunità di conservazione,
quindi di catalogazione delle opere, di valorizzazione.
Che significa in particolare
fare didattica su ben 50 anni di pittura. È un patrimonio sostanzialmente da consumare». E proprio perché
“opere come quelle del Ca-
sarini non sono qualcosa di
stantio”, insomma “non si
possono museificare”. C’è
uno spirito, anzitutto, da recuperare: quello che poneva in relazione Casarini,
monsignor Possamai, docente d’arte che in diocesi
ricordano generazioni di
studenti, e monsignor Pio
Della Valentina. Con l’arte
sacra in dialogo profondo
con l’arte cosiddetta profana. Chi ha partecipato all’appuntamento di Sacile ha
potuto rendersene conto visitando la galleria d’arte,
puntualmente illustrata dallo stesso Fossaluzza. Numerose e interessanti, comunque, le suggestioni arrivate dal dibattito, con la
proposta in particolare di
visite da parte delle scolaresche. Il professor Fabbroni, presidente della Pro
Sacile, ha ricordato un’iniziativa di qualche anno fa
da parte di un istituto superiore di Sacile, che ha
provveduto alla schedatura
delle opere in Duomo, specie quelle del Casarini. Tanto di guadagnato, in ogni caso, se un eventuale istituto
di cultura troverà modo di
abbinarsi all’Istituto per gli
studi biblici e ad altre opportunità che a Sacile ci sono, per materializzare un’offerta di attrazione culturale
che faccia riscoprire l’ex
Giardino della Serenissima
come città.
Francesco Dal Mas
Domenica 21 maggio 2006
“DIALOGHI CAMALDOLESI”:TERZO INCONTRO
A VITTORIO VENETO
Dialogo tra Camaldoli
e la spiritualità indù
Incontro
con il Vescovo
I
Re Magi sono venuti
dall’Oriente per cercare il Salvatore, oggi molti dall’Occidente vanno
verso l’Oriente alla ricerca di risorse spirituali perdute. È il monaco Martin,
camaldolese indiano, che
lancia questa provocazione, attraverso il video che
ha aperto il terzo ed ultimo
incontro dei “Dialoghi camaldolesi” che si è tenuto
a Vittorio Veneto, al collegio San Giuseppe, domenica scorsa. Esiste, infatti,
nel Sud dell’India un monastero camaldolese di un
genere tutto particolare,
perché è sorto con l’idea
di attingere dalla spiritualità indù linfa per la nostra
tradizione
monastica.
Questa esperienza è stata
l’oggetto dell’incontro che,
dopo la proiezione del documentario che illustrava
la vita di questi monaci, è
stato completato dall’intervento di Antonia Tronti, una studiosa della spiritualità indiana e in particolare di questa esperienza di dialogo tra cristianesimo e induismo. È una
bella storia quella del monastero camaldolese, o
GIRARDELLO
L’
assessore alla Cultura di Vittorio Veneto Fabio
Girardello ha 46 anni: 23 li ha trascorsi a Venezia, 23 a Vittorio. E come l’anagrafe diviso è anche il cuore: «Mi sento per metà veneziano e per metà vittoriese»,
ammette. E nei duplici panni di veneziano ed ex veneziano
ha scritto “Canaregio. Ritorni e fughe da Venezia”, guida
sentimentale alla città più bella del mondo in cui si intrecciano le storie di chi vi resta, di chi ne fugge e di chi
alfin vi ritorna. «È un collage di personaggi, del vissuto
collettivo della Venezia degli anni Sessanta, Settanta, Ottanta» spiega Girardello.
Il libro viene presentato venerdì 19 alle 20.30 presso
“L’officina dell’arte” in via Manin 198 a Conegliano. Illustra il libro, alla presenza dell’autore, Alessandro Valenti; punteggia di note il violinista Christian Joseph Saccon.
Tommaso Bisagno
MOSTRE
RUA DI FELETTO Sabato 20, alle 18,
si inaugura all’antico eremo camaldolese la
mostra personale di Claudia Meneghin “I paesaggi della memoria”. Orario (fino al 10 giugno): tutti i giorni 10-12.30 e 15-18, mercoledì e venerdì pomeriggio chiuso.
CONEGLIANO Fino al 28 maggio nella sala espositiva L’officina dell’arte è allestita la mostra “Gianna Buran. Ricordi ed
emozioni del vissuto”. Orario: da martedì a
domenica 16-19, sabato e domenica 10-12.
VITTORIO VENETO Fino al 3 giugno
al Museo del Cenedese, a Villa Croze e al
Museo della Battaglia è aperta la mostra di
fortepiani e strumenti d’epoca mozartianadapontiana e di documenti originali ed oggetti di Lorenzo Da Ponte.
PORTOBUFFOLÈ Fino al 4 giugno alle 18 a casa Gaia da Camino è aperta la
meglio dell’ashram perché
così si chiamano in India i
luoghi di spiritualità, sorto a
Kamil Nadù, nell’India meridionale. Si chiama Shantivanam, che significa Foresta della Pace, ed è formato
da tre monaci indiani. Il fondatore, però, è un benedettino inglese, Bede Griffiths,
che a sua volta ha raccolto
e sviluppato l’eredità di altri
due monaci europei che si erano stabiliti colà, verso gli
anni Trenta del secolo scorso, con il proposito di innestare il monachesimo cristiano nell’ambiente religioso indiano assumendone
tutta la ricchezza possibile.
Il padre Griffiths riuscì a formare una piccola comunità
monastica e ad acquisire
l’autorità di maestro spirituale. La sua intenzione era
di agganciare la sua esperienza ad una congregazione religiosa cristiana che la
facesse propria e ne assicurasse la continuità. Contattati diversi monasteri, trovò
a Camaldoli una risposta positiva e così dal 1980 Shantivanam divenne un Ashram
facente parte della famiglia
camaldolese. Secondo la
Tronti questi monaci vivo-
CONEGLIANO:
Chiude Celiberti
C
hiude domenica
21 la fortunata mostra “Crittogrammi dell’anima” dedicata dall’associazione culturale Prospettive al maestro friulano Giorgio Celiberti.
Circa 3 mila visitatori
hanno ammirato le sue opere esposte alla casa
museo del Cima a Conegliano. Venerdì e sabato
la mostra, ad ingresso libero, è aperta dalle 15.30
alle 19.30, domenica anche dalle 10 alle 12.
mostra di Enzo Barbon curata da Aido e Cic. Orario: sabato 15.30-19.30, festivi 1012 e 15.30-19.30, feriali su
appuntamento (telefono 0434-688586, 3802980296).
SAN CASSIANO DI LIVENZA Fino
all’11 giugno a villa Varda è aperta la mostra “Tracce di memoria” dell’artista Luciana Vettorel Ghidini. Orario: sabato e domenica 10-13 e 15-19.30, su appuntamento
347-2916939 e 340-3294653.
PIAVON Fino all’11 giugno a Ca’ Lozzio
è aperta la mostra di Francesco Stefanini.
Oario: 10-12 e 15-24, chiuso lunedì e martedì.
MUSICA E DANZA
VITTORIO VENETO Venerdì 19 alle
21.30 al bar Duomo concerto degli Incontroluce. Ingresso libero.
no integralmente la fede cristiana ma dentro le forme
della loro cultura religiosa
facendo una accurata cernita di ciò che può costituire
un aiuto anche per chi ha aderito a Gesù Cristo. L’esperienza non ha niente a
che vedere con la moda di
scimmiottare forme religiose orientali da parte di chi si
è lasciato travolgere dal nostro materialismo. Nel nostro caso si tratta di un vero
dialogo tra identità diverse,
ma desiderose di uno scambio che può avere come risultato il recupero di risorse che ci aiutano a far fronte alla dissoluzione di valori
in atto nella nostra società
del benessere. L’incontro è
stato ripetuto lunedì nell’auditorio dell’Itis di Vittorio Veneto anche per gli studenti del Liceo scientifico,
dell’Istituto d’arte e del collegio Santa Giovanna D’Arco. Il contenuto è stato semplificato e adattato alla sensibilità dei giovani, che hanno dimostrato interesse per
questa esperienza, tanto che
alla fine un gruppo si è fermato con la relatrice per approfondire l’argomento.
(GpM)
V
ittorio Veneto si
traveste da piccola Mantova: da venerdì 19
a sabato 27 maggio mette in scena una sorta di
proprio FestivaLetteratura, qui però sotto le insegne di “Scrittori Editori a
Nord-Est”. E della rassegna organizzata per il terzo anno dal Consorzio istruzione formazione superiore Vittorio serve il
piatto più prelibato, l’evento di spicco del programma 2006. Sabato 20,
alle 15.30 nell’aula magna
dell’Itis, infatti, il collaboratore de L’Azione Francesco Dal Mas modererà
il confronto tra il vescovo Giuseppe e lo scrittore pordenonese Gian Mario Villalta, classe 1959,
curatore del volume de “I
Meridiani” dedicato ad
Andrea Zanzotto e anima
di Pordenonelegge.it. Villalta presenterà il suo romanzo “Vita della mia vita”, storia di Marilina, una donna sola che decide
di avere un figlio e cerca
la gravidanza attraverso
l’inseminazione artificiale, ma poi sola non è più,
perché incontra Giò: sentimenti e dubbi, doman-
de sull’identità ed interrogativi sul futuro s’intrecciano inestricabilmente. E dalla “Vita” tra
virgolette della fiction il
confronto con il Vescovo
s’alzerà verso la vita e i
complessi dilemmi di
quando la scienza cerca
di crearla o modificarla.
Il resto della tappa vittoriese di “Scrittori Editori
a Nord-Est” è dedicato alla poesia: venerdì 19 alle
16 al collegio Dante saranno protagonisti gli apprendisti poeti, con la
premiazione del “Premio
letterario Flaminio”; alle
18 invece i poeti laureati,
con il reading di poesie
di Isabella Panfido, Luciano Cecchinel di Revine Lago, Igor De Marchi
di Vittorio Veneto e Paolo Capoccia. Sabato 27,
infine, alle 17 all’Itis, confronto sulla poesia “mitomodernista”, con le voci
del Nord-Est Giovanni
Turra e Sebastiano Gatto
a confronto con il NordOvest del milanese Tomaso Kemeny. Infine, venerdì 19 e domenica 20
mostra mercato dell’editoria del Nord-Est lungo
viale della Vittoria.
AL BROLO DI MOGLIANO VENETO FINO AL 18 GIUGNO:
Raccolta d’opere d’arte permanente al Centro d’arte
F
ino al prossimo 18 giugno il Brolo, Centro d’arte e cultura della
città di Mogliano Veneto, presenta i
numerosi doni artistici dei tanti talenti che hanno esposto al Centro d’arte
nei suoi sei anni di febbrile attività.
Grazie alla loro generosità si è costituita una raccolta di opere d’arte permanente, di prim’ordine, destinate a
restare alla città di Mogliano Veneto e
ora ospitata nel municipio nella sezione iniziative culturali. Spiccano nella
collezione per originalità e fascino, tra
i numerosi esemplari ammirabili, la
scultura “Trionfo del gallo” del 1968 di
Orlando Fasano, opera data in como-
SAN VENDEMIANO Venerdì 19 al
Sonny Boy “Benefit for Matunga”, serata di
beneficenza con i Tanttratribe. L’ingresso di
5 euro verrà completamente devoluto a “The
shelter”, missione salesiana a Matunga-Bpmbay (India). Sabato 20 concerto dei Fronte
del Vasco con la partecipazione del sassofonista di Vasco Rossi Andrea Innesto “Cucchia”.
TREVISO Sabato 20, alle 20.45 al Teatro delle voci, spettacolo di danza “Brasil
pass (Misturado Branco)” con la compagnia
Artemis Danza. Giovedì 25 il chitarrista Christy Doran e la fotografa Susanne Dubs sono i protagonisti dello spettacolo di improvvisazioni e immagini “Lucid & Obscure”. Biglietti: intero 10 euro, speciale giovani (fino a 25 anni) 7.
dato da Linda Fasano, vedova dell’artista; il dipinto “Fiori” del 1977 di Daniele Barbui, artista moglianese di fama recentemente scomparso; due dipinti inediti di Lisa Perini; una composizione di Vittorino De Pieri e “Figura accovacciata”, 2005, una terracotta dalla bellezza arcaica di Maria
Cristina Barbon. “Arte per la città”, fino al 18 giugno al centro Brolo in via
Rozone e Vitale 5 a Mogliano; orari,
dal martedì alla domenica, 10-12.30,
15-18; ingresso gratuito; informazioni
allo 041-5905151, fax 041-5905154,
sito web www.brolo.org.
Elena Pilato
CONEGLIANO Domenica
21, alle 11.15 in Duomo, concerto su musiche mozartiane
di Solisti e Coro da Camera reale Corte Armonica e Orchestra da camera Lorenzo Da
Ponte dirette da Roberto Zarpellon.
SACILE Mercoledì 24, alle 20.45 alla Fazioli Concert Hall, concerto del pianista Giuseppe Andaloro, vincitore del 55º Concorso
internazionale “B. Busoni”.
VITTORIO VENETO Domenica 21, alle 16.30 al Marcopolocenter, concerto del
quartetto acustico Settimanona. Ingresso libero.
VERONA Venerdì 19, alle 18, si terrà la
riapertura del Museo africano a San Giovanni in Valle. Orario: dal giovedì al sabato
10-18, la prima domenica del mese 10-19.
CONEGLIANO Domenica 21, alle 16.30
nella chiesetta di Sant’Orsola, concerto del
pianista Giorgio Susana e del percussionista
Gianni Casagrande con la cantante Elvira
Cadorin.
TORRE DI MOSTO Domenica 21, alle 18 al centro civico, verrà presentato il
libro “Liquentia. Un fiume nella X Regio augustea Venetia et Histria” di Roberto Guerra. Interverrà lo storico locale Andrea Peressini.
VITTORIO VENETO Martedì 23, alle
20.30 nell’aula magna del seminario, l’orchestra allievi della scuola di musica “San
Giuseppe” diretta da Giorgio Susana rappresenterà “Il flauto magico” di Mozart.
ALTRI APPUNTAMENTI
COLFOSCO Venerdì 26, alle 20.30 all’azienda agricola Ceotto, Paolo Gabriele Della Colletta presenta il libro “Era na volta
Piero se volta”. Ingresso libero.
e
L’AZiON
Curiosando
IL VITTORIESE BRESSAN PRESIEDE L’ASSOCIAZIONE ITALIANA
TASSIDERMISTI E ORGANIZZA CONCORSI EUROPEI
Igino il tassidermista
S
e li chiamate imbalsamatori o impagliatori, forse vi farete capire, ma non usate il
termine corretto, che è invece tassidermisti. Una parola che deriva dal greco e
significa “quelli che sistemano la pelle”. I moderni animali imbalsamati, infatti, non
sono più pieni di paglia, ma
hanno una sagoma di polistirolo attorno alla quale il
tassidermista dispone la pelle, gli occhi, tutti i particolari in modo esemplare. Igino
Bressan è un artigiano di Vittorio Veneto che, appreso il
mestiere da ragazzo partendo da un hobby, lo ha svolto
per 40 anni e da qualche tempo (raggiunta l’età della pen-
sione ed avendo quindi un
po’ di tempo in più) presiede
l’Associazione italiana tassidermisti ed organizza con
questa concorsi a livello europeo come quello di inizio
maggio a Longarone.
«Sono arrivati espositori
da 25 Paesi europei – racconta Bressan – portando esemplari che a detta dei giudici (che vengono da tutto il
mondo) sono di una perfezione praticamente assoluta.
Del resto sono pezzi che arrivano da musei e università
di tutta Europa, pezzi di un
valore tale che nessun privato potrebbe permetterseli. E,
perdonatemi l’immodestia,
sono venuti a Longarone diversi direttori di importanti
fiere europee a vedere come
abbiamo allestito il concorso
e a chiederci collaborazione
per il futuro».
Come si diventa tassidermista?
«Non è facile, anche perché in Italia non ci sono scuole. Bisogna cominciare con
grande passione, poi girare.
Ai nostri concorsi ci sono se-
minari, ma già di un certo livello. C’è una scuola in Germania o un corso all’Università di Vienna.
In Italia i tassidermisti sono una quarantina, nel Veneto nove. Io purtroppo non
ho più tempo, perché mi dedico a queste iniziative, che
sono molto complesse per
via di permessi, visti e burocrazie varie. A casa però
mantengo una discreta collezione, che qualche scolaresca viene a visitare. Manifestazioni come queste (il
concorso è abbinato alla fiera di caccia e pesca) hanno
un duplice scopo: una soddisfazione personale dei tassidermisti, che così sono anche stimolati a migliorarsi
I consigli del medico
RIMEDI PER I DISTURBI MESTRUALI
olte donne in età
fertile soffrono di
disturbi periodici legati al
ciclo mestruale. Con il termine di sindrome premestruale vengono intesi dei
fenomeni come ansia, insonnia e nervosismo, stitichezza, ritenzione idrica,
cefalea, sintomi che compaiono la settimana prima
delle mestruazioni. Pur essendo un disagio transitorio e a risoluzione spontanea, arreca notevoli disagi
come assenze dal lavoro o,
comunque, difficoltà a
svolgere i compiti quotidiani. La causa sembra essere legata ad uno squilibrio ormonale nel delicato
sistema estro-progestinico. La dieta e l’esercizio fisico sono le prime azioni
per combattere questo malessere. Bisogna preferire
alimenti ricchi di fibre co-
me i cereali integrali, la
frutta e la verdura, sono da
evitare, invece, le sostanze eccitanti: il caffè, il cioccolato e la coca cola, oltre
naturalmente al sale per
contrastare la ritenzione idrica. Un moderato e regolare esercizio fisico
combatte lo stress, libera
le endorfine endogene,
cioè le sostanze del benessere, migliora la circolazione e tutte le funzioni
dell’organismo. Se vogliamo assumere qualche integratore ottimi sono il calcio che previene i crampi
e le contrazioni muscolari
ed il magnesio che ha effetti positivi sull’umore. La
vitamina E e gli antiossidanti migliorano lo stato di
salute in generale e possono risolvere anche la sindrome premestruale. L’olio di enotera e di boragi-
ne intervengono nelle funzioni dell’apparato genitale femminile contribuendo
a regolarizzare il ciclo ed eliminando i disturbi ad esso connessi. La vitamina
B6 (piridossina) si è dimostrata utile nel ridurre
i dolori e la depressione, si
trova nei cereali integrali,
nei legumi, nelle banane,
nelle noci. Per contro l’uso
della pillola anticoncezionale, con il blocco dell’intero sistema ormonale estro-progestinico, utilizzata per lenire gli effetti della sindrome premestruale,
appare davvero un intervento eccessivo e non privo di conseguenze in una
problematica che, come
abbiamo visto, può venire
egregiamente risolta con
un corretto stile di vita e
un appropriato uso di sostanze naturali.
A TORRE DI MOSTO
Bisat coi amoi,
specialità veneziana
A
Torre di Mosto da
venerdì 19 a domenica 21 maggio la 7ª Fiera
del bisat organizzata dalla
Compagnia della Torre con
il patrocinio e il contributo
del comune di Torre di Mosto in collaborazione con la
Biblioteca comunale, la Pro
loco e le associazioni paesane. La festa della bisata
nasce da un’idea di Sabina
Furlanetto, nell’ambito di una manifestazione più ampia, dove i protagonisti erano e restano i ragazzi. Ispiratore della Fiera del bisat
è stato il compaesano Bepi
Pedronetto, che già traghettava in barca da una ri-
DAL 1947 LA MADONNA DI FATIMA A VILLORBA
I
l capitello dedicato alla Madonna di Fatima si trova a Sacile nella frazione di Villorba, in un
tranquillo caseggiato poco distante
dalla statale trafficata. La sua costruzione risale al 1947, come voto
della signora Adele Crubolo per la
salvezza della popolazione locale durante la seconda guerra mondiale.
Il capitello, originariamente composto da una colonna costruita dal
signor Bertin, nello stesso anno
venne ampliato con l’aggiunta di quattro colonne provenienti dal mulino di Sacile, distrutto dal terremoto, per sostenere la copertura e i due archi mentre la colonna che
formava la struttura iniziale venne donata alle suore di Nave. Al suo interno trovavano
posto tre dipinti: uno centrale ad opera di
Mario Della Libera che rappresentava Maria e Giuseppe, il dipinto di santa Lucia, protettrice della vista, donato come ex voto, e
sempre; e poi anche far conoscere il nostro mestiere e
i nostri prodotti».
Come si giudicano gli
animali in concorso?
«I giudici hanno dei grossi libroni pieni di fotografie di
animali veri e vivi: con la lente guardano poi gli animali
imbalsamati e giudicano la
corrispondenza con gli originali. Giudizi severissimi e
attentissimi. Ma vi invito a
guardare gli scheletri degli
uccelli, anche i più piccoli: ripuliti dalla carne con apposite sostanze, sbiancati, e sistemati. Straordinari».
In mostra dal pipistrello alla leonessa, dalla
testa del cervo al barbagianni, dal topolino
alla lince...
«C’è anche il mammut, ricostruito in dimensioni reali
(sulla base di uno scheletro
ritrovato) con pelli particolari, o quella pantera. La vedi? La pelle non è originale,
pochissimi riuscirebbero a
capirlo: la pantera appartiene
ad una scuola e per lo scopo
didattico va benissimo».
A margine del concorso,
anche alcuni stand di aziende (tutte straniere). Che vendono? Occhi di vetro, sagome nude di animali di tutte le
taglie, corna di legno...
Alessandro Toffoli
L’atlante dei sapori
a cura della dottoressa Caterina Bisol
M
Igino Bressan alla Fiera di Longarone
un terzo che rappresentava la Madonna di Fatima e via Villorba in un contesto di guerra. A
questi si aggiungevano tre quadretti raffiguranti il Sacro Cuore di Gesù, sant’Antonio con
Gesù in braccio e la Madonna con bambino.
All’interno c’era un inginocchiatoio e un piccolo altare con crocifisso. Con il passare degli
anni fu necessario restaurare la struttura, i lavori iniziarono nel 1999 e durarono un anno. Il
giardino attorno al capitello venne completamente sistemato, il professore Mario Della Libera dipinse un nuovo dipinto in sostituzione
del precedente che aveva realizzato a 14 anni. Nella nicchia creata all’interno venne collocato un nuovo quadro della Vergine di Fatima realizzato in olio su tela e
la pittura di santa Lucia venne ridimensionata. Un nuovo altare con crocifisso in marmo di Trani venne posizionato al centro e il 16 dicembre 2000 il capitello venne inaugurato. Nel mese di maggio il capitello, che continua ad essere luogo di preghiera e raccoglimento per
gli abitanti della frazione, vi viene recitato il Rosario.
Erica Bet
va all’altra del Livenza chi
voleva passare subito il fiume e senza perder troppo
tempo per raggiungere i
mali da macello». Per togliere il sentore di fango e
affinarne il gusto, le anguille vengono tenute in “purga”. «Devono essere acquistate vive – si raccomandano ancora i Raris – quindi
pulirle e lavarle molto bene
per eliminare la vischiosità
della pelle». Nel Veneziano
diocesano, ma anche in
buona parte del Trevigiano,
troviamo le bisate in saor,
Il prelibato “bisat coi amoi”
ponti lontani. Dunque barcaiolo provetto il nostro Bepi, ma altrettanto famoso
per la sua abilità nel pescare l’anguilla nel Livenza, pesce che in loco è e fu il pescato di maggior pregio per
la cucina locale. Mancata
nel 2003 la signora Sabina,
ne continua la memoria e
l’immutato impegno il marito Renzo, che si occupa
con passione nell’ambito
della Fiera della specialità
del paese. «Le anguille si
chiamano buratelli – ricordano Fernando e Tina Raris
ne “La Marca gastronomica” – se di peso fino a 1 etto e 60 grammi, scarezzoni fino a mezzo kg e bisate fino
a 1 kg e mezzo». «L’anguilla, bisogna riconoscerlo –
continuano i coniugi Raris
– è un pesce grasso ma ha,
pur sempre, la carne più digeribile di quella degli ani-
lesse, in graèla, nel forno, frite, in tecia e a Torre di Mosto nei dì della festa lo speciale Bisat coi amoi di cui di
seguito diamo la famosa ricetta. Ingredienti: anguilla,
olio di semi, aglio, vino bianco, aceto, prezzemolo, pomodori pelati, amoi, pepe,
sale e dado vegetale. Preparazione: «Far rosolare l’aglio con l’olio di semi e quindi – spiega Francesca Cella,
la presidente della Compagnia della Torre – togliere
l’aglio, aggiungere vino
bianco e lasciar raffreddare. Mettere poi l’anguilla,
già pulita e lavata con aceto,
intera o tagliata». Aggiungere prezzemolo, pelati a
cubetti, pepe, sale, dado vegetale e “amoi”. Cuocere fino alla consumazione del vino e passare in forno a 180°
per dieci minuti.
Mario Sanson
e
L’AZiON
A SANTA LUCIA DI PIAVE
LA PROVINCIA DEL NORD NEGLI ANNI
SESSANTA IN DUE FILM D’ANNATA
La prima edizione di
Rana Musik Events
T eatro
Teatro
20.30.
TREVISO Sabato 20 alle 20.45
e alle 22.30 la danza è di scena
al Teatro delle Voci con “Brasil
Pass. Misturado Branco”, lo spettacolo interpretato dalla compagnia Artemis Danza, diretta e coreografata da Monica Casadei. Ingresso 10 euro, speciale giovani
fino a 25 anni 7 euro. Sconto del
20% sull’acquisto di almeno 5 biglietti per altrettanti spettacoli.
VITTORIO VENETO Domenica 21, alle 20.45, la rassegna “Altri popoli, altri film, altre
culture” propone al patronato Costantini Fiorentini “Sankofa”, il
film etiope di Hailé Geroma. La
rassegna cinematografica, attiva
fino al 26 maggio, è organizzata
dall’associazione Senza frontiere
con la partecipazione del Centro
di servizio per il volontariato di
Treviso. Ingresso libero.
CONEGLIANO Giovedì 25, alle 20.30, il teatro Accademia propone le performance della compagnia di danza Alonso King’s Lines Ballet in “Koto” e “Who dressed you like a foreigner”. Ingresso 16 euro in loggia, 22 in platea.
TREVISO Giovedì 25, alle
20.45, il Teatro delle Voci ospita
lo spettacolo di Cristy Doran e
Susanne Dubs “Lucid&Obscure. Improvvisazione e immagini”. Ingresso 10 euro, speciale giovani
fino a 25 anni 7 euro. Sconto del
20% sull’acquisto di almeno 5 biglietti per altrettanti spettacoli.
Cineforum
PIEVE DI SOLIGO Al cinema Careni è in programmazione
il film d’animazione “L’era glaciale
2 - Il disgelo” venerdì 19 alle 21,
sabato 20 alle 16, 18.30 e 21,
domenica 21 alle 15.30, 18 e
VITTORIO VENETO Venerdì
19, alle 20.30, è di scena al teatro Da Ponte “Voci di Terra”, l’esibizione degli alunni della scuola primaria Crispi, seguita dalle
performance del percussionista
Fulvio Sarkas, dell’esperta di musica indiana Giovanna Milanesi e
del lettore Livio Vianello. Ingresso libero.
VITTORIO VENETO
Sabato 20, alle 20, l’aula del
seminario vescovile ospita “È
tempo di tutto un altro mondo”,
spettacolo del Laboratorio Scuola Volontariato “A testa in giù”
che conclude la manifestazione
“Senza confini 2006”, organizzata dal I e II istituto comprensivo di Vittorio Veneto, dal I e II
circolo didattico di Conegliano e
dall’istituto comprensivo di Vazzola.
FICTION
Teatro per ragazzi
CONEGLIANO Giovedì 25,
alle 20.30, l’auditorium Dina Orsi ospita lo spettacolo degli alunni della 2ªC della scuola media Grava “La giara”. Ingresso libero.
ca commedia all’italiana
che prende di mira l’ipocrisia della società borghese. Il regista Pietro
Germi, reduce dai successi di Divorzio all’italiana e Sedotta e abbandonata, prese un soggetto di Luciano Vincenzoni (sceneggiato anche
da Age e Scarpelli) che si
articola in tre episodi: storie di corna, inganni,
sbandate, il coinvolgimento di una minorenne,
storie che riguardano piccoli industriali, possidenti agricoli, impiegati e direttori di banca, negozianti, donne di casa e sacerdoti, tra rituali sociali e
feste. Più che la morale,
ai personaggi sembra importare
l’apparenza
(soffocare gli scandali, evitare che si sappia in gi-
ro, insabbiare una denuncia) e il denaro. Rivisto a
distanza di anni non ha
perso mordente. Ma la
gioiosa Marca è proprio
così? Il cast comunque è
formidabile, da Oreste
Lionello a Gastone Moschin, ad Alberto Rabagliati, da Virna Lisi a Olga Villi a Nora Ricci. Il film
si aggiudicò la Palma d’oro al Festival di Cannes.
I pugni in tasca segnò il debutto alla regia di
Marco Bellocchio, autore
anche della sceneggiatura. Qui siamo in provincia
di Piacenza, sulle colline
di Bobbio, dove vive una
famiglia composta da una
madre cieca e quattro figli: due sono epilettici, uno è minorato mentale, il
maggiore non ha tare, ma
è meschino. La madre che
SCELTI PER VOI da GdR
FILM
VITTORIO VENETO Martedì
23, alle 15.30 nella sede dell’itis
a Serravalle, gli allievi del corso
di teatro dell’Università degli anziani presentano la commedia di
Gino Rocca “Sior Tita Paron”.
Il grande regista Pietro Germi
CULTURA
inema &
S
ono usciti di recente in dvd due
film del 1965, entrambi ambientati in città
di provincia del nord, vietati ai minori e accompagnati da polemiche e riconoscimenti all’uscita.
Signore & Signori è ambientato a Treviso, anche
se il nome della città non
è mai citato, ed è una tipi-
SPORT
C
vece, tocca a Real Illusion, Mono #1, Hope
Leaves, Big Guns, WiredBrains, Pericolo Acustico, Ephemeris e Pornopilots e Booze. Ogni
gruppo ha a disposizione
25 minuti per esibirsi; al
termine della seconda semifinale la giuria popolare e la commissione di esperti decreterà la sua inappellabile classifica per
definire chi potrà partecipare alla finale di sabato sera. Ai vincitori premi
in denaro e la possibilità
di andare a suonare in alcuni locali della zona.
Andrea Pizzinat
TELEFILM
n motivo in più
per andare ad assaggiare rane all’ormai
classica Festa delle rane
a Santa Lucia di Piave ci
è dato dalla prima edizione del Rana Musik Events, concorso musicale
per band emergenti in
programma nelle prime
tre serate della manifestazione, da giovedì 18 a
sabato 20 maggio, sempre alle 21. La prima semifinale, giovedì, ha visto
scontrarsi Autumn’s rain,
Louwiper, Desmodromica, Interno 9, Lost Soldiers, Signorsolu e Skateria Barika. Venerdì, in-
VARIETA’
U
Germi e Bellocchio
L
e inchieste di Report di Milena
Gabbanelli si occupano di facoltà
che offrono facilitazioni ai dipendenti
dei ministeri, dei fondi pensione e della ricostruzione del caso Calipari (Raitre, domenica, 21.30). Correva l’anno
continua la serie di speciali sul proces-
C
ontinua la riproposta delle inchieste del Commissario Montalbano
in ordine sparso. Luca Zingaretti si occupa
di uno sbarco di clandestini in “Il giro di
boa” (Raiuno, martedì, 21). In Attacco allo stato Raoul Bova è il capo della Digos
romana che indaga sulla morte di Massi-
TV
so di Norimberga: Joachim von Ribbentrop, a cura di Paolo Mieli (Raitre,
giovedì, 23.25). Un viaggio nell’antica
Roma, dal massimo della sua espansione alla deposizione dell’ultimo imperatore nel 476, in Ulisse (Raitre, sabato,
21.15) condotto da Alberto Angela.
mo D’Antona e Marco Biagi all’interno delle nuove Brigate Rosse (Canale 5, lunedì e
martedì, 21). Su Raitre ci sono la seconda
e terza parte di La meglio gioventù di Marco Tullio Giordana in cui seguiamo le storie dei fratelli Nicola e Matteo negli anni Settanta e Ottanta (mercoledì, giovedì, 21).
A
21). I Tirannosaurus Rex sono i protagonisti di Il mondo perduto di Steven
Spielberg (Italia 1, sabato, 21). Sono
piacevoli commedie l’inquietante Pleasantville di Cary Ross (Canale 5, domenica, 13.35) e Notting Hill di Roger
Michael (Canale 5, domenica, 21.10)
con Hugh Grant e Julia Roberts.
A
gna più appassionanti con arrivo in salita.
Da Alessandria si va in Val d’Aosta a La Thuile, da Aosta a Domodossola, da Mergozzo
a Brescia, da Rovato al Monte Bondone, da
Termeno a Plan de Corones, da Sillian a
Gemona e da Pordenone a San Pellegrino.
Si possono vedere su Raitre dalle 15.
L’
York. Anche se scabrosi, gli episodi a volte rispecchiano la cronaca nera. Due episodi di C.S.I. vanno in onda giovedì (Italia 1, 21). Lunedì si conclude la prima serie di Lost (Raidue, 21), sulle avventure
di un gruppo di sopravvissuti a un incidente aereo su un’isola deserta o quasi.
C
nante di Chi vuol essere milionario
(Canale 5, da lunedì a sabato, 18.40) con
le sue troppe chiacchiere. Carlo Conti
presenta una serata di 50 canzonissime di Lucio Battisti (Raiuno, giovedì,
21) e Massimo Ranieri ripercorre la sua
carriera in Accussì grande (Canale 5,
mercoledì, 21).
rriva sul piccolo schermo l’ultima fatica di Quentin Tarantino,
come sempre superviolento, ma con
una certa dose di auto ironia: Kill Bill
vol 1 con Uma Thurman (Retequattro, domenica, 23.15). Un buon film d’azione è anche Fuori in 60 secondi
di Dominic Sena (Raidue, domenica,
Roma si disputano le semifinali e
le finali femminili dei Campionati
internazionali d’Italia di tennis (Italia 1,
sabato 16.15, domenica, 16), a Padova gli
schermidori duellano per la Coppa del mondo (Raitre, sabato, 18.10), e l’89° Giro d’Italia affronta alcune delle tappe di monta-
appuntamento con tre episodi
degli investigatori di Cold Case
- Delitti irrisolti è per sabato (Raidue,
21), diretti concorrenti gli investigatori di
Law & Order: Unità speciale (Retequattro, 21) che indagano su crimini a
sfondo sessuale ed è ambientato a New
on Ficarra e Picone Striscia la
notizia ha inaugurato un’edizione domenicale antologica (Canale 5,
20.40) ed è presente ogni giorno
(20.30). Il meglio del “vecchio” Mike
Bongiorno (Retequattro, giovedì, 21)
con le domande secche a cui bisogna rispondere in 30 secondi è più appassio-
non vede (o non vuole vedere) e il padre assente
(perché morto nel caso
specifico) erano una condizione tipica della famiglia piccolo borghese.
Bellocchio
attaccava
quel modello di famiglia
con tutta la foga di un
ventiseienne che si dimostrava estremamente
abile nel maneggiare la
macchina da presa e nel
dirigere gli attori. È proprio il debuttante Lou Castel, nei panni di Alessandro, che mette in atto la sua contestazione
violenta e uccide la madre e il fratello minorato,
prima di essere vittima di
un attacco epilettico. La
presenza nelle sale dell’ultimo film del regista
giustifica la rivisitazione.
Gianfranco Da Re
PALLONE
Urge una pausa con
riflessione immediata
sui tanti mali del
calcio italiano
I
n un film inglese per
la televisione degli anni Settanta l’arbitro di una
partita di calcio fra squadre di provincia si trova,
verso la fine dell’incontro,
il pallone fra i piedi a pochi metri dalla porta e lo
calcia in rete. Non ricordo
il titolo e a distanza di tanti anni nemmeno perché
l’arbitro abbia agito in quel
modo. La storia mi è ritornata in mente a proposito
dello scandalo sugli arbitraggi di alcune squadre di
serie A. In effetti se l’arbitro era di parte, una delle
due squadre ha giocato
con un giocatore in più. Le
partite erano truccate e i
tifosi sono stati presi in giro. Possiamo solo fare alcune considerazioni sulle
intollerabili violenze negli
stadi e fuori, sulle continue
chiacchiere e sui toni eccessivi di tante trasmissioni sul calcio, dello sport
che è sempre più assoggettato alle esigenze dello
spettacolo televisivo e sulle cifre folli
che costano i
calciatori alle
squadre.
Credo che
sia arrivato il
momento di
fermarsi e riflettere.
dai
Nostri Paesi
Vittorio Veneto
INTERROTTA LA COLLABORAZIONE TRA COMUNE ED ISTITUTO PER LA STORIA DELLA
RESISTENZA: LO SCONTRO È ANCORA SULLA “COMPRENSIONE” VERSO I REPUBBLICHINI
Avremo due 25 aprile separati?
L’
Isrev s’indigna,
i Ds attaccano,
Girardello
stempera, Pianca tace.
Poker di posizioni completamente diverse a partire da un unico evento: il discorso tenuto nelle celebrazioni per l’Anniversario
della Liberazione, il 25 aprile, in piazza del Popolo,
dal sociologo Daniele Nigris, invitato dall’amministrazione comunale su indicazione dell’Istituto per la
Storia della Resistenza e
dell’età contemporanea nel
Vittoriese (Isrev) che da
tempo collabora con il comune in quest’ambito.
Gli antefatti: il 25 aprile e il “caso Pianca”
Se da una parte l’Isrev
ha definito “equilibrato e rispettoso” il discorso, a sindaco Scottà ed assessore
Girardello quanto udito
non è piaciuto, e non lo hanno nascosto: andandosene
a fine cerimonia senza neppure salutare Nigris , e criticandone le parole a mezzo stampa.
Lettera del presidente
dell’Isrev, l’ex sindaco Franco Concas: “caro sindaco,
siamo rammaricati del
comportamento suo e di alcuni assessori: al di là della divergenza di opinioni,
l’ospite va trattato con rispetto”.
Lunedì 8 maggio, l’Isrev:
“finchè non ci sarà da parte dell’Amministrazione un
ravvedimento, la collaborazione non potrà continuare”. In sostanza: aspettiamo
le vostre scuse. A firmare
questo documento è l’intero consiglio direttivo: oltre
a Concas, Domenico Favero, Nino De Marchi, Adriano Venezian, Pier Paolo
Brescacin… e il direttore
dei musei civici vittoriesi,
dipendente comunale, Vittorino Pianca.
E qui interviene il secondo elemento della questione. Perché pochi giorni dopo Pianca viene con-
GIRARDELLO:“TEMPESTA IN
UN BICCHIERE D’ACQUA”
E
A sinistra, il presidente dell’Isrev Franco Concas; a destra il direttivo dell’Istituto in biblioteca lunedì 8 maggio
mentre firma il comunicato con la richiesta di “ravvedimento” a Scottà e Girardello
vocato dagli uffici comunali che lo informano: “se lei
opta per il prepensionamento, le possiamo dare
1400 euro”.
Le reazioni: bastoni e
carote
Adriana Costantini e
Giovanni Napol, consiglieri comunali dei Ds, non
pensano che
il momento
della convocazione sia
giunto a caso: "il sindaco arriva a
chiedere le
dimissioni di
un dipendente comunale
perché
in
qualità
di
componente del direttivo
dell’ Isrev ha firmato un documento di critica all’operato dell’Amministrazione".
Lo considerano un fatto
gravissimo: "siamo oltre le
regole di un paese civile". E
unendo quest’episodio a
quello del 25 aprile, ne traggono una inequivocabile,
se non apocalittica, conseguenza: Scottà se ne vada.
"La sua permanenza nella
carica di sindaco è incompatibile con la storia civile
della città di Vittorio Veneto".
Il sindaco, naturalmente, non si dimette. Anzi nega di aver messo in discussione la Resistenza, e ancor
più fortemente nega una re-
Le polemiche
a partire
dal discorso
di Daniele
Nigris
CENEDA: mons. Basilio Sartori
compie 91 anni
S
lazione fra la firma di Pianca sul documento Isrev e il
colloquio con l’ufficio comunale. E 1400 euro di buonuscita non sono una punizione o un taglio, ma semplicemente quanto dovuto.
Anche Girardello precisa che «quanto deciderà di
fare il dottor Pianca (ossia
prepensionarsi
o meno)non ha
nulla a che fare
con il suo ruolo
nell’Isrev. È stato fatto 1+1 dove non era il caso. Lo stesso
Pianca in passato ha più volte ipotizzato di
andare in pensione. E in ogni
caso è impossibile decidere di mandare via un dipendente comunale: ci sono regole precise da rispettare».
abato 20 maggio monsignor Basilio Sartori, canonico penitenziere della Cattedrale, compirà 91 anni. Una parte
dei cenedesi, anche attraverso le pagine de L’Azione che lo videro corrispondente, gli fa giungere il suo augurio, ringraziandolo ancora una volta per quel prezioso volume dal più largo consenso che volle loro regalare al compimento del suo “novantesimo”. Interrogato su cosa ne pensasse, commosso ci rispose
con i versetti del salmo 138: «I miei giorni erano fissati quando
ancora non ne esisteva uno. Quanto grande il loro numero! Se
li conto, con te sono ancora!». Ed aggiunse: «Sono l’ultimo della mia discendenza in territorio della parrocchia di Ceneda».
Amici cenedesi
Il futuro: che ne sarà
del Concorso?
Se lo strappo tra Comune ed Isrev non sarà sanato, potrebbe davvero avverarsi quanto dichiarato, nel
corso del dibattito polemico, dal sindaco: “Il prossimo anno il 25 aprile ce lo
faremo da soli”. Nel qual caso l’Isrev certo non rinuncerà a commemorare la ricorrenza che in sostanza
fonda la sua ragion d’essere. Doppia cerimonia in arrivo?
Nubi inoltre sul futuro
del concorso “Premio della Resistenza” per le scuole, organizzato finora dall’Isrev con i finanziamenti
che il Comune riceve dallo
Stato in quanto Medaglia
d’Oro della Resistenza. E
che potrebbe anche decidere di utilizzare in proprio,
o appoggiandosi ad altri.
Tommaso Bisagno
che dice Girardello quanto al rapporto, ora lacerato, con l’Isrev?
«La rottura è stata un’esagerazione, e credo sia
destinata a ricomporsi. È
stata la classica tempesta
in un bicchier d’acqua.
Anche perché la collaborazione con l’Istituto di
questa amministrazione è
maggiore di quella che
c’era ai tempi del sindaco
Della Libera».
E il “ravvedimento” richiesto?
«Ma di cosa devo ravvedermi? In merito al discorso del 25 aprile mi sono limitato ad esprimere
un’opinione. A dire cioè
che nel discorso di Nigris
non c’era nulla di non condivisibile, ma sono dispiaciuto che sia mancato
almeno un accenno all’idea di superare la logica
ideologica di divisione tra
vincitori e vinti e tra giusto e sbagliato. Penso sia
il momento di fare un passo avanti, di superare tutte le ideologie».
Come dire: evitiamo le
condanne senza appello ai
diciottenni nati e cresciuti sotto il fascismo, che
scelsero la Repubblica di
Salò.
Proprio qui sta il punto
PIANCA SCEGLIE DI NON PARLARE
E
Pianca?
Il direttore dei
musei civici vittoriesi, sulla cui testa s’è agitata la
polemica politica, fa la cosa più logica: tace. Ovviamente non rinnega il
documento Isrev da lui
firmato, né ha deciso se
prepensionarsi oppure
no.
Potesse scomparire
dalle colonne dei giornali,
godrebbe.
In ogni caso, se anche è
vero, come sostengono
Scottà e Girardello, che la
proposta di prepensionamento nulla c’entra con le
polemiche sulla Resistenza,
da più parti si sussurra che,
dietro le quinte, il rapporto
tra Pianca e la sua giunta
sia, non da ieri, difficile.
Vittorino Pianca
Fabio Girardello e Giancarlo Scottà
dolente, e nulla appare la
possibilità di dialogo con
l’Isrev. Sono in campo (e
non solo qui a Vittorio!)
due letture della Storia
frontalmente opposte.
Perché Nigris nel suo
discorso (che si può leggere integralmente in
www.isrev.it, sezione “documenti”), pur senza fare
della Resistenza un inscalfibile mito ha detto anche che “chi scelse di
combattere con un governo illegittimo, sorretto
e creato dall’invasore,
combatteva – spesso compiendo azioni atroci – per
una causa iniqua”.
E l’Isrev nel comunicato (firmato anche da Pianca) ha scritto che “Il giudizio della storia c’è già
stato e nessuno può cambiarlo, non potendosi all’insegna della pacificazione equiparare chi ha
combattuto per la libertà
con chi l’ha soffocata”.
Anche per questo nel
2005 l’Isrev invitò il consiglio comunale a votare
l’ordine del giorno voluto
dall’Anpi contro l’“equiparazione” partigiani-repubblichini: ma la maggioranza uscì dall’aula al
momento di quel voto, a
tarda notte, lasciando solo 5 rappresentanti a votare no all’odg per sconfiggere i quattro sì dell’opposizione.(TB)
IN TRECENTO APPLAUDONO FEDERICO STRAGÀ
O
ltre 300 persone
hanno applaudito il
cantante bellunese Federico Stragà al cinema Verdi.
Accompagnato da Edu Hebling, Paolo Vianello, Marco Castelli e Mauro Beggio
ha proposto dodici brani
del repertorio di Frank Sinatra. Tutto il ricavato va all’Hogar del Niño minusvalido che accoglie 72 bambini disabili ed è guidato dal
missionario vittoriese padre Gianluigi Lazzaro. La
sorella e la nipote di padre
Lazzaro erano presenti al
concerto: le vediamo nella
foto assieme a Stragà. Gli
organizzatori dell’evento
benefico ringraziano, oltre
ad artisti, pubblico e sostenitori, anche l’azienda agricola Baccichetti, che ha
provveduto agli addobbi
floreali, e la Tipse.
e
L’AZiON
Vittorio Veneto
MUSICA E TEATRO DALLE ELEMENTARI ALLE
SUPERIORI: I FRUTTI DI UN ANNO DI LAVORO
Studenti protagonisti
È
tempo di raccolto: le scuole vittoriesi con l’avvicinarsi della fine dell’anno
mettono insieme e propongono al pubblico i frutti di
un anno di lavoro. Ecco una
rassegna degli spettacoli in
arrivo per la prossima settimana.
I bambini della Crispi ci
fanno sentire le “Voci della terra”
È al rush finale Senza
confini 2006, la manifestazione, giunta alla sua terza
edizione, organizzata fino al
20 maggio dal I e II istituto
comprensivo di Vittorio Veneto, dal I e II circolo didattico di Conegliano e dall’istituto comprensivo di Vazzola. A concludere degnamente la festa interculturale e l’esposizione degli elaborati delle scuole della rete Tantisguardi sul tema
Terra, che è stata allestita al
patronato di Serravalle e visitata dagli alunni con anche
animazioni proposte da mediatori culturali di tutto il
mondo, sarà lo spettacolo in
piazza Minucci venerdì 19
alle 20.30, “Voci della Terra”
proposto dalla scuola elementare Crispi.
“È tempo di tutto un
altro mondo”
La rete Tantisguardi assieme a Comune, Caritas e
liceo Flaminio è anche partner del Laboratorio Scuola
Volontariato, proposto dal
Centro per il volontariato
che ha avuto come coordi-
natori Alessia Grespan per
il Centro, e i professori del
Flaminio Alessandra Farolfi e Angelo Santin. Sabato 20
dalle 20 alle 22.30 in Seminario il Laboratorio presenta la sua serata conclusiva
di un anno di impegno dal titolo “È tempo di tutto un altro mondo”. I trenta studenti
del liceo classico e scientifico racconteranno il percorso di “A testa in giù”
in cui alcuni di loro si sono
spesi come animatori con i
bambini
delle elementari, e
a seguire proporranno il
percorso di ricerca teatrale
“???Sobrietà???” per la regia
di Anita Possamai con la collaborazione di Farolfi e di
Marta Ghirardo, con dodici
liceali attori e sette musicisti. Proprio la sobrietà negli
stili di vita è stato il tema comune a tutto lo svolgersi del
Laboratorio.
re della scuola Pascoli, ospiti d’onore assieme alle loro insegnanti Cristina De
Negri, Ida Triadantasio e
Cristina Tomè al teatro
Sant’Anna. I piccoli vittoriesi sono infatti i vincitori per
la provincia di Treviso di
“Colore, carta&cartoni”,
concorso con cui gli Alcuni
hanno chiesto ai bambini veneti di realizzare un racconto (nella
forma dello
storyboard,
cioè già pronto con i testi e
le inquadrature) per un cartone animato
ispirato ad una fiaba veneta. I migliori
sette racconti di tutta la Regione vengono trasformati
in altrettanti cartoni animati, che saranno proiettati il
24 dalle 21.
“Tutto un altro
mondo” in
collaborazione
con la Caritas
Il cartone animato della Pascoli a “Ciak Junior”
Brilleranno anche stelle
vittoriesi nel firmamento di
“Ciak Junior”, il maxifestival della televisione per ragazzi che gli Alcuni organizzano a Treviso dal 22 al
27 maggio.
Mercoledì 24 sarà il gran
giorno per quattordici bambini della quarta elementa-
“Da Ponte Show” con
musica e balletti
Doppio appuntamento
con il “Da Ponte Show”,
spettacolo di fine anno degli studenti delle sezioni B,
C eD della scuola media Da
Ponte guidati dalla professoressa di musica Anita Pignatto. Giovedì 25 e venerdì
26 alle 20.30 si susseguiranno canzoni (da “Evenu
Shalom” e il “Te Deum” a
“My heart will go on”, colonna sonora di Titanic), balletti e scenette.
Angela Deganis
Tommaso Bisagno
Domenica 21 maggio 2006
ALESSANDRO CADAMURO
“Chiude il Verdi? Non
perdiamo cultura!”
U
na voce controcorrente nel coro che
spera nel salvataggio del
cinema Verdi. Dal suo studio a Serravalle, Alessandro Cadamuro spara a zero. «Non capisco dove stia
il problema culturale – dice l’artista veneziano, da
diversi anni a Vittorio Veneto –. Il Verdi è un contenitore commerciale dello spettacolo dove ci sta
dentro di tutto, dai filmetti natalizi a qualche pellicola impegnata. Non vedo
perché si debba piangere
per un cinema commerciale e non per un qualsiasi altro negozio che
chiude. È stato un investimento economico non
riuscito. Ma stiamo certi
che non perderemo cultura per questo».
Cadamuro non è estraneo alla storia del Verdi.
Negli anni Novanta l’artista era intervenuto provocatoriamente con una
performance che si intitolava “Microteatro da
passeggio”. «Portavo letteralmente
al
guinzaglio per la
città un piccolo
teatrino barocco
su rotelle per dissentire sulla chiusura del Verdi, all’epoca unico teatro in città. Il “Microteatro da passeggio”, nelle intenzioni, era prima
di tutto una de-
nuncia dell’analfabetismo
culturale, che non è solo
legato alla mancanza di
luoghi fisici come un cinema-teatro, ma è prima
di tutto un vuoto di proposte».
«Vittorio Veneto è città
d’arte – dice Cadamuro –.
Ma non basta l’etichetta o
qualche monumento. Occorrono idee, progetti,
sperimentazioni; senza
aggrapparsi ad altri salvagenti bucati come il Verdi».
Il modello indicato da
21
Cadamuro, che si dice sicuro di interpretare altri
intellettuali cittadini, punta sulle esperienze d’avanguardia. Come poter
creare un festival internazionale del cinema, compreso quello di ricerca,
sperimentale e indipendente. O i film d’essai proposti di recente dall’assessore alla cultura Fabio
Girardello. Ma anche innovative esperienze spinte verso la multimedialità.
«La cultura non nasce
con un cinema. Ha bisogno di un tessuto connettivo che produca pensiero in città. Meglio allora
preoccuparsi di creare occasioni e contenitori adatti. Mi piacerebbe vedere nascere comitati anche per questo. Non solo
per salvare un multisala».
Francesca Gallo
IL GRUPPO PRO VERDI:
“tutti al cinema venerdì 19!”
I
l gruppo che punta a
conservare un cinema a Vittorio Veneto, raccolto intorno all’appello
sul blog www.cinemavive.blogspot.com, che ha
finora raccolto poco più
di un centinaio di adesioni, aveva inizialmente fissato per venerdì 19 il Cinema Day. in cui andare
in massa al Verdi (nella foto) per mostrare l’attaccamento dei vittoriesi per
la struttura. Mercoledì 17,
tuttavia, attraverso il quotidiano La Tribuna, ma
non (mentre andiamo in
stampa) attraverso il sito
ufficiale, il Comitato fa sapere di estendere il Giorno per il Verdi a due settimane, fino a fine maggio.
Motivo? Proprio le pesanti critiche mosse su L’Azione dal vescovo Giuseppe al film “Il codice Da
Vinci” e che quindi, dice
Mario Azzalini del Comitato, “renderebbero problematico per una parte
dei vittoriesi” venire a vedere la controversa pellicola.(TB)
MESCOLOTTO: festa grande
per le mille ascese al Pizzoc
VENERDÌ 19
Alle 15.30 all’Università degli anziani lezione di “Storia
della musica”.
Per Scrittori Editori a
Nord-Est, nell’aula magna del
collegio Dante: alle 16 premiazione dei vincitori del “Premio letterario Flaminio”; alle 18 reading
“Poesia oggi: confronto tra le nuove generazioni” con Isabella Panfido, Luciano Cecchinel, Paolo Campoccia e Igor De Marchi.
In viale della Vittoria, mostra mercato dell’editoria del Nord-Est.
Alle 20.30 per la “Mostra dei vini
e delle grappe”, ciclo “Incontri in
villa” a villa Croze conferenza dal
tema “Artisti vittoriesi e la collezione Maria Fioretti Paludetti”. Relatore Vittorino Pianca.
Alle 20.30 in biblioteca diocesi, Movimento per la vita, Centro di aiuto alla vita e Centro pastorale per
la famiglia organizzano l’incontro
dibattito Vita prenatale tra
scienza e mistero, con relatore Gino Soldera.
Per il ciclo “Altri popoli, altre culture, altri film” alle 20.45 al patronato della Cattedrale l’associazione Senza Frontiere presenta il
film Sankofa.
Alle 21.30 al bar Duomo spettacolo “Ubriachi sulla luna” di Alberto Cantone e degli Incontroluce (nella foto).
SABATO 20
Per “Scrittori Editori a Nord-Est”:
nell’aula magna dell’Itis, alle 15.30
dibattito sul romanzo “Vita della
mia vita” di Gian Mario Villalta con
l’autore e il vescovo Giuseppe.
In viale della Vittoria, mostra mercato dell’editoria del NordEst.
Alle 16 presso la ex Mafil il comune presenta i Contratti di
Quartiere II.
Alle 20.30 a villa Croze “Le nuove
frontiere del prosecco”. A cura degli allievi della Scuola enologica di
Conegliano guidati dal professor
Rosario Di Gaetano.
DOMENICA 21
Alle 11 a palazzo Vascellari “Aperitivi musicali” organizzati dal Corelli: concerto del trio Gabbani-Corti-Da Ros.
Per il ciclo “Anziani al passo con
i tempi” alle 14.30 ritrovo sulla ri-
D
va del lago Morto per l’escursione
“Dal lago Morto alle Caloneghe”. Guida il professor Guido
Tonon.
Dalle 16.30 alle 19, per il ciclo Polo Music, al Marco Polo Sporting
Center, concerto dei Settimanona.
LUNEDÌ 22
Alle 20.45 alla libreria Fenice per
il ciclo “In viaggio” Jones De
Luca presenta “Paura di sognare”.
MARTEDÌ 23
Ai musei del Cenedese, di villa Croze e della Battaglia è aperta la
mostra di fortepiani e strumenti
d’epoca mozartiana - dapontiana
e di documenti originali e oggetti
di Lorenzo Da Ponte
Alle 20.15 al patronato della Cattedrale L’animatore che...
- Responsabilità, secondo
appuntamento del corso foraniale
per animatori di prima e seconda
superiore.
MERCOLEDÌ 24
Alle 17 all’hotel Terme per il ciclo
“La mediaetà” incontro “Un patrimonio ricco di memoria... e non
solo. I sessantenni: unici per
le loro storie, esperienze e conoscenze”
Ultimo appuntamento per la “Guida all’ascolto” organizzata dall’associazione “Amici della musica” al
Corelli: alle 20.45 Ezio Mabilia presenterà il secondo concerto per pianoforte ed orchestra di
Rachmaninov.
GIOVEDÌ 25
Alle 20.15 al patronato della parrocchia di Sant’Andrea L’animatore di... - Spiritualità, secondo appuntamento del
corso foraniale per animatori di
seconda e terza superiore.
Farmacia di turno: Comunale 2, piazza Fiume,
San Giacomo di Veglia,
telefono 0438-500351.
omenica 21 Toni Mescolotto, 70 anni, vittoriese,
zarlatan di Ceneda trapiantato a
Santa Giustina, supera un grande
traguardo: salirà per la millesima
volta sul Pizzoc, e ad attenderlo al
rifugio Città di Vittorio Veneto ci
saranno tanti amici. E se piove?
«Ovviamente si fa lo stesso: in
questi anni, dal 1974 in qua, ho preso di tutto: pioggia,
neve, grandine, freddo... Non è comunque un primato –
precisa – perché non ho sfidato nessuno: è solo frutto
della mia grande passione per la montagna».
e
L’AZiON
riese
Vittorio Veneto / Vitto
SAN GIACOMO, PROSEGUE IL
RICORSO PRO MONASTERO
OSPITERANNO I BAMBINI?
Fregona amica
dei Saharawi
Non è finita
E
N
on è ancora finita la vicenda
del ricorso al
Tar da parte dei rappresentanti del monastero di
San Giacomo contro la variante al piano regolatore
votata dal consiglio comunale di Vittorio e approvata dalla Regione, che dà via
libera alla costruzione della palestra al fianco del monastero.
Mercoledì 10 si è tenuta la camera di consiglio
del Tar che doveva decidere sulla richiesta di sospensione dell’esecuzione
degli atti (ossia il “via libera”) contro i quali è stato presentato il ricorso. Secondo il Comune, che ha
diramato un comunicato
stampa sul tema, il legale
del monastero ha alla fine
rinunciato alla richiesta di
sospensione. “Si è concluso quindi favorevolmente
per l’amministrazione il capitolo variante di San Gia-
como” concludeva il comunicato stampa esprimendo la soddisfazione
della giunta Scottà. Ma
passano due giorni ed arriva la replica di Alessandra Cadalt, avvocato di San
Giacomo che segue il monastero. Che portava una
versione opposta. Si diceva infatti, traducendo dal
legalese, che poiché i rappresentanti di Regione e
Comune (entrambi chiamati in causa dal ricorso)
si erano presentati il giorno stesso davanti alla camera di consiglio con corposa documentazione, l’avvocato Cadalt e il collega
avvocato Costa avevano
semplicemente chiesto un
rinvio per (com’è logico)
poter esaminare i documenti presentati. E che la
sospensione dell’esecuzione degli atti verrà semplicemente discussa in una
udienza successiva, non
ancora fissata.
se dopo i bambini
di Chernobyl a
Fregona arrivassero i bambini del Sahara Occidentale?
Non è solo un sogno,
ma un progetto di solidarietà: un’ipotesi da valutare, secondo il vicesindaco
di Fregona Laura Buso.
Mentre la valutazione
procede, in ogni caso, si
creano nuove occasioni di
amicizia tra Fregona e i
saharawi del Sahara Occidentale, che lottano per il
diritto ad uno Stato, a loro
espropriato da Marocco e
Mauritania; ma poiché il
deserto in cui vivono non
è appetibile per il petrolio,
e poiché la lotta la fanno
senza armi e senza kamikaze, il mondo se ne frega.
Il mondo, ma non Fregona, né gli organizzatori
della Ecomaratona dei
Cimbri, che ogni anno devolve alla causa saharawi
parte della quota di iscrizione. Ed assieme al Comune ha organizzato per
venerdì 19 una giornata di
sensibilizzazione. Shandud Khalem, rappresentante della Repubblica Araba Saharawi Democratica e Leo Rambaldi, vicepresidente dell’associazione bolognese pro-saharawi
El Ouali incontreranno gli
studenti alle 15 alla scuola
media e la popolazione alle 20.30 al centro sociale.
Spazio anche per la testimonianza di Giovanni Pellizzari, di Colle Umberto,
che qualche mese fa ha
corso la Sahara Marathon,
42 km nel deserto Saharawi, che appartiene al circuito delle Ecomaratone al
pari di quella che partirà e
si concluderà a Fregona il
prossimo 17 settembre.
CONVEGNO: “Ceneda e
Serravalle in età veneziana”
S
abato 20 maggio, in biblioteca a Vittorio Veneto dalle 9 alle 13 e dalle 15
alle 19 si svolge il convegno
nazionale “Ceneda e Serravalle in età veneziana (13371797)”.Organizza il Circolo
vittoriese di ricerche storiche. Felice sintesi dell’evento, come del resto nei precedenti convegni nazionali, la
medaglia celebrativa dello scultore Giuseppe Grava: un
bronzo patinato di 70 mm (di diametro), recante al “dritto” (nella foto) nell’ovale a sinistra il ritratto di Rizzardo
VI da Camino (1337) e a destra il doge Ludovico Manin
(1797), mentre al “rovescio” c’è il “leone marciano”, l’emblema del potere veneziano.
Mario Sanson
CORDIGNANO: nuova ambulanza
della Protezione civile per il 118
abato 20, alle 17.30 in piazza del Popolo a Vittorio,
sarà inaugurata la nuova ambulanza (A-04) dei volontari vittoriesi della Protezione civile, che sarà utilizzata
in modo particolare per il servizio 118 alla base ambulanza di Cordignano, attiva nei fine settimana. L’ambulanza è costata 60 mila euro, di cui 12 mila raccolti attraverso 18 mila lettere spedite alle famiglie di Vittorio e
Cordignano. La cerimonia di inaugurazione dell’A-04 sarà
preceduta da una simulazione di intervento di soccorso
di un incidente stradale.
Bambini Saharawi: li vedremo a Fregona?
Ricami per Guanambì Un anno di impegno
e mostra di Piccin riassunto al Piazzoni
rende il via domeni- ca 21 dalle 11 alle 12 e dalca 21, con la messa le 15 alle 21; giovedì 25 dalsolenne alle 10, la festa del- le 18 alle 20; e domenica 28
la Madonna delcon lo stesso orala Divina Provrio della domenica
videnza a Meprecedente. Conschio. Nell’octestualmente sarà
casione resterà
allestita anche una
aperta anche
mostra di quadri e
nel pomeriggio
sculture di Morela cappella delno Piccin.
la Provvidenza,
Il fine settimana
dalle 15 alle 18.
successivo, come
Alle 12.30 si
tradizione, arricterrà il pranzo
chirà i festeggiaLa statua della Madonna menti con il gusto e
comunitario in
custodita a Meschio le risate del teatro.
patronato, seguito alle 15
Sabato 27 in patrodall’inizio dei giochi, ma an- nato alle 20.30 la commeche della gara di torte. Un dia “Se no ghe fusse mi”
concerto è in programma proposta dalla compagnia
alle 20.30, inframmezzato degli Anta; domenica 28,
dalla tombola di benefi- stessi luogo ed ora, “Mamcenza pro oratorio.
ma ho perso la band” scritIl mercatino “Lavori del- ta da Carlo Casagrande di
le nostre mani”, con ricami Meschio e interpretata dal
e vestitini preparati dalle gruppo dei giovani che sodonne della parrocchia of- litamente realizza il recital.
ferti a beneficio di un pro- Entrambi gli spettacoli sogetto per i ragazzi di Gua- no delle “prime”; ne riparnambì, terra brasiliana per leremo più approfonditacui tanti vittoriesi si sono mente la prossima settispesi, sarà aperto domeni- mana. (TB)
23
S
FESTEGGIAMENTI A MESCHIO UNIVERSITÀ DEGLI ANZIANI
P
Domenica 21 maggio 2006
G
ran finale d’anno nerdì 26, è l’ultima delper l’Università l’anno accademico. E la seper anziani “Ippolito Pin- de, come sempre gentilto”.
mente concessa dall’Itis,
Come da
si prepara ad
tradizione arospitare due
riva la mostra
chicche.
dei lavori eseMartedì 23
guiti durante
alle 15.30 all’anno nei lalievi del corboratori: si poso di teatro,
tranno ammidiretti dai
rare frutti deprofessori
gli studenti di
Santin e Raincisione, pitvanello, si etura su stoffa, Il presidente dell’Università degli anziani sibiranno
Mario Ulliana nella commedecorazione
su porcellana,
dia dialettale
acquerello, ricamo e ma- del 1928 “Sior Tita Paron”,
cramè, modellato plastico, da Gino Rocca; mercoledì
e intaglio su legno da sa- 24 alle 16.30 i medici delbato 20 alle 18.30, mo- l’ospedale vittoriese Ricmento dell’inaugurazione, cardo Ghirardo, otorino, e
fino a domenica 28: dalle Giuseppe Trentin, chirur15.30 alle 19, feriali anche go, terranno una lezione
dalle 10 alle 12.30.
aperta sul tema “Il nostro
Le lezioni sono comun- Kenya”, raccontando con
que ancora in corso: ve- diapositive la loro espenerdì 19 alle 15.30 l’ultimo rienza di volontariato in un
incontro della settimana, ospedale in Kenya, di cui
dedicato alla storia della il dottor Ghirardo già racmusica. La settimana suc- contò a L’Azione alcune
cessiva, che si chiude ve- settimane fa. (TB)
CORDIGNANO: scuola Felet, arriva
un pianoforte e si cerca la sede
L
a scuola comunale di musica A. Felet di Cordignano si arricchisce di un pianoforte da concerto. Ad inaugurarlo saranno gli allievi che effettueranno
i saggi di fine anno al teatro Francesconi alle 20.30 di venerdì 19 e sabato 20 maggio. L’acquisto è stato effettuato
dall’amministrazione comunale grazie al contributo della Banca Prealpi, dell’Azienda Bit Spa e dello Studo Contax di Pradella dottor Dante. Lo strumento sarà collocato
all’interno del teatro comunale dove, oltre alla scuola di
musica, molte altre saranno le occasioni per un suo utilizzo. Alla scuola Felet manca ora soltanto una sede maggiormente idonea; il tema è nell’agenda della campagna
elettorale cordignanese. (GDN)
L’
u-
dalle 8 alle 12
e dalle 13 alle 16. Il punto
di raccolta in
cui dovranno
essere depositati i sacchi
è la piazza
della chiesa
di Colle Umberto. Per la parrocchia
del Menarè la raccolta
verrà effettuata sempre
nella piazza della chiesa
Madonna della Pace nei sabati 20 e 27 maggio dalle 9
alle 12 e dalle 13 alle 16. A
San Martino verrà organizzata la raccolta porta a
porta nella mattinata di sabato 27 maggio.
Gli abiti devono essere
puliti e le scarpe riutilizzabili. Non vengono raccolti
coperte, borse, lenzuola e
asciugamani.
Gerda De Nardi
MENARÈ
nità pastorale Pedemontana Ovest (San
Tomaso,
San Martino e Madonna della
Pace di Colle Umberto) organizza l’iniziativa “Rivestiamo il mondo”, ovvero una raccolta di indumenti usati che vede in campo i
gruppi Caritas delle tre parrocchie. Il vestiario e le
scarpe raccolte verranno
inviate alle popolazioni di
paesi bisognosi. Per effettuare la raccolta l’organizzazione si appoggia alla comunità missionaria Villaregia di Pordenone.
Nella parrocchia di San
Tomaso la raccolta avrà
luogo sabato 27 maggio
Inizia sabato 20
la raccolta indumenti
“Rivestiamo
il mondo”
24
Domenica 21 maggio 2006
TRICHIANA / 85° DI FONDAZIONE
L’asilo, un bene
della comunità
C’
è grande fermento a Trichiana per un
importante compleanno.
Infatti domenica 21 maggio la scuola materna “Agosti Federici” compirà 85
anni di attività! Dopo la
messa alle 10.30 animata
dai bambini dell’asilo, dalle 15 al parco Lotto ci sarà
la festa di compleanno,
promossa dal comitato genitori e aperta a tutta la cittadinanza, con la caccia al
tesoro, il taglio della torta
di compleanno e l’estrazione della ricca lotteria.
Nata nel 1921, a seguito di una donazione di due
benefattrici, la contessa
Giuseppina Agosti di Belluno ed Emma Federici, la
scuola materna accoglie
oggi 58 bambini. L’edificio
è di proprietà delle suore
Poverelle di Bergamo che
nel 1999 hanno ceduto la
gestione alla parrocchia di
Fabrizio Galli con il figlio Andrea
Trichiana, che per questo
importante traguardo si è
preparata con una serie di
importanti iniziative. Spiega Fabrizio Galli, coordinatore del consiglio d’inter-sezione tra insegnanti
e genitori: «Gli 85 anni di
attività della scuola materna sono un’importante
occasione di festa per i
bambini, per le loro famiglie e per la comunità, ma
è anche un importante
momento per sensibilizzare e coinvolgere maggiormente tutte le fami-
e
L’AZiON
Bellunese / Vallata
glie di Trichiana sulla necessità che l’attività dell’asilo parrocchiale continui. Non è solo una questione che riguarda la parrocchia. A Trichiana ci sono molti bambini, se dovesse cessare l’attività dell’asilo dove sistemeremo
i nostri figli? Non c’è posto
nelle altre due scuole materne
del
Comune
(Sant’Antonio Tortal e Cavassico). E poi dobbiamo
considerare l’educazione
ispirata ai principi cattolici data ai bambini che fre-
quentano l’asilo parrocchiale. I problemi economici ci sono – sottolinea
Galli –. Dallo Stato, nonostante siamo scuola paritaria, non riceviamo più
nessun finanziamento e la
nostra gestione, essendo
parrocchiale, viene particolarmente danneggiata.
C’è comunque una buona
collaborazione con l’amministrazione. Pur essendo la nostra una struttura
privata veniamo ugualmente coinvolti nelle iniziative promosse dal Comune per le altre scuole
materne».
E le suore? «Alle suore
paghiamo un affitto simbolico mensile. Del loro operato c’è un buon ricordo nella popolazione, in
particolare di suor Bianca
che diresse l’asilo per oltre cinque anni. Oggi non
sono più coinvolte nella
gestione economica e didattica dell’asilo – conclude Fabrizio – ma possiamo contare sulla loro preziosa e silenziosa disponibilità sia al mattino che al
pomeriggio quando i genitori portano e ritirano i
loro figli o durante la distribuzione del pranzo. Le
suore sono molto collaborative ed emotivamente
coinvolte, si parla poco di
loro ma ci sono!».
Sergio Cugnach
L
o scorso 12 maggio
è stato ufficialmente
aperto al traffico il nuovo
tratto della strada provinciale 635 del “Passo San
Boldo”, compreso tra l’innesto sulla strada statale
50 e il costruendo incrocio
di Longano. Alla cerimonia
hanno presenziato tra gli
altri anche l’assessore regionale alla mobilità del Veneto Renato Chisso e i sindaci dei Comuni di Sedico
Giovanni Piccoli e di Trichiana Fiorenza Da Canal.
L’opera, che rientra nell’ambito del collegamento
Sedico-Trichiana lungo la
Sp 635 i cui lavori sono in
corso di esecuzione, ha una lunghezza complessiva
di 1.360 metri, e comprende due importanti manufatti: il ponte sul torrente
MEL: Concerto della corale
di Mariano del Friuli
S
abato 20 maggio nella
chiesa parrocchiale di Mel
alle 20.45, concerto della corale
“R. Portelli” di Mariano del Friuli diretta dal maestro Fabio Pettarin. Organizza la Corale Zumellese.
MEL: “Maggio teatrale”,
ingresso scontato per i ragazzi
S
abato 27 maggio, alle 21 nella palestra delle scuole medie di Mel, inizia la diciannovesima edizione del Maggio teatrale zumellese promosso da Comune e Pro loco di Mel, Consorzio pro loco e Gruppo teatrale Zumellese. Cinque gli spettacoli in programma. Inizia il Gruppo teatro d’arte Rinascita con “I Rusteghi”
di Goldoni.
In questo periodo il gruppo teatrale, in collaborazione con l’Istituto comprensivo delle scuole di Mel e Lentiai, sta mettendo in atto un progetto per avvicinare i giovani studenti al mondo del teatro. Il progetto si chiama
“Teatrando Mel” e consiste nel proporre agli studenti delle scuole medie ed elementari del Comune di Mel un ingresso a prezzo promozionale per gli spettacoli della rassegna teatrale.
TRICHIANA: Visite guidate
promosse dalla Biblioteca
L
a Biblioteca civica di Trichiana organizza due visite di un giorno. Si comincia domenica 28 maggio con una visita guidata alla Collezione Peggy Guggenheim di Venezia. Domenica 25 giugno si andrà alla
Casa delle Farfalle di Bordano, in provincia di Udine; il
viaggio prosegue nel pomeriggio con la visita alle Grotte carsiche di Villanova e il centro storico di Venzone.
Informazioni e iscrizioni biblioteca civica telefono 0437555274, email [email protected].
VIABILITÀ
Galleria
e ponte nuovi
tra Sedico
e Trichiana
Gresal (della lunghezza di
circa 60 metri) e la galleria
artificiale Sgrei (lunga
complessivamente 260
metri), con la quale si sot-
SEDICO-TRICHIANA: Il nuovo tratto di strada
MURA: RICORDO DI ARMANDO
UOMO GENTILE E FEDELE
S
ullo scorso numero abbiamo dato notizia dell’improvvisa scomparsa, a 87
anni, di Armando Possamai
di Mura, in passato promotore del nostro giornale. In redazione è pervenuto un ricordo che volentieri pubblichiamo.
La sensazione, quando si
deve parlare di un uomo come Armando, è di essere inadeguati.
È uno che Gesù, in cielo,
si terrà molto vicino, perché
fedele.
E la fedeltà l’ha dimostrata, in mille modi: in famiglia,
topassa anche la linea ferroviaria Treviso-Calalzo. I
lavori sono stati eseguiti
dall’associazione temporanea di imprese “Carron-Ivecos”.
L’intervento complessivo prosegue ora con i lavori per la sistemazione del
tratto compreso tra l’incrocio per Longano e il
ponte di San Felice, che si
collega poi al tratto stradale che giunge all’abitato
di Trichiana.
con la sua inseparabile Vendramina, i figli e i nipoti, dimostrando legami familiari
veri e profondi; nella sua vita
sociale, sempre pronto ad impegnarsi per il bene del prossimo, e infine in parrocchia.
È qui, forse, che Armando ci
lascia la sua eredità più preziosa. Fedeltà, affidabilità, altruismo, passione, impegno,
mitezza, forza, bontà d’animo... quanti altri aggettivi ognuno di noi potrebbe aggiungere a questa lista?
Ci ha lasciato un uomo
con la U maiuscola, che non
è passato “inosservato” vicino a nessuno di noi. Ognuno
potrebbe ricordare almeno
un’occasione, un fatto in cui
lo ha incontrato, personalmente o attraverso i suoi
scritti pubblicati nella Squilla.
Mai superficiale, egli si accostava alla gente con la gentilezza e la determinazione
che ci ricordano il nostro “dover essere” di veri cristiani.
Non dobbiamo essere tristi, lui non lo vorrebbe.
Raccogliamo invece la sua
eredità e cerchiamo insieme
di portare avanti il suo operato, non dimentichiamo un
uomo che è stato in questa
misura dono di se stesso per
gli altri. E ricordiamo che lui
è lì, molto vicino a Gesù, che
ci guarda e sorride.
La comunità di Mura
e
L’AZiON
Vallata
DEDICATO ALL’ADDOLORATA
CONCORSO
Combai festeggia
i 150 anni del santuario
“Poesie par strada”,
le vincitrici
sono di Tarzo
e Col San Martino
A
Combai si celebra
quest’anno un’importante ricorrenza: i 150 anni della fondazione del santuario della Madonna Addolorata, nel colle di Ronch.
Leggiamo dal documento di
don Pietro D’Andrea, del 3
ottobre 1873, parroco di
Combai, la precisa e circostanziata descrizione: “Il sottoscritto protesta e confessa
non esistervi, in questa Cura di Combajo, se non uno
ed unico oratorio intitolato e
venerato qual ‘Madonna dei
Setti Dolori’ situato sulla
sommità di un picciolo monte, chiamato Sisarone, unito
al cimitero. Detto santuario
fu inaugurato il 21 aprile
1856, pur celebrandovi ogni
anno la festa la terza domenica del mese di settembre
(...) Esso medesimo fu eretto dalla pietà popolare cinque anni dopo il cimitero a
cagion di grande fatiche e
peripezie di ogni tipo ch’elli
abitanti del paese dovettero
subire a trasportare a turno
pietre e sassi con gerle, carriole e ogni altro stromento
Combai: il santuario della Madonna Addolorata
lungo l’erto pendio del monte…”. È interessante osservare come tutta la popolazione del paese contribuì con
il proprio sudore a costruire
prima il cimitero, poi quella
chiesetta “sul più bel posto di
Combai donde si domina da
Serravalle a Valdobiadene e
fin al Montello”. Sono ancora presenti gli elenchi delle
persone chiamate a far turno
per erigere la chiesa, a completamento dell’opera cimiteriale. Purtroppo il bastione sud del cimitero, contenente la testata d’angolo, la
prima pietra benedetta da papa Pio IX posata, fu demolito e completamente rimosso
durante i lavori di ampliamento, completati nell’anno
2000. Il santuario è stato rinnovato e ristrutturato in occasione dell’Anno santo del
nuovo millennio: da sempre
la popolazione ne è devotissima. Basti ricordare che nel
1896, l’allora parroco, monsignor Pancotto, fondò una
speciale Congregazione dell’Addolorata inoltrando prima al Vescovo, poi al Papa, istanza di riconoscimento.
L
a poesia dialettale è
donna. Non solo per
la grammatica, ma anche
nel responso di “Poesie par
strada”, il concorso di poesia dialettale organizzato da
panificio Tami e Il Quindicinale e che domenica 14 a
Follina ha laureato i suoi
vincitori della quinta edizione.
Hanno convinto la giuria
popolare (che in quattro occasioni in altrettanti paesi
ha potuto leggere le poesie
esposte, appunto, par strada) Grazia Merotto, classe
V B della scuola elementare di Col San Martino, con
“Le me voie”; Ilaria Corazzin della II B della scuola
media di Tarzo con “Pore
me nona”; e per la sezione
libera Luigina Polentes con
“Al cortivo de na olta”.
Gran premio della giuria assegnato ad un’altra donna,
Gilliana Casagrande, per
“La sera di San Nicolò”. Le
poesie finaliste, arricchite
dall’interpretazione grafica
di Antonio Pazzaia, saranno raccolte in un libretto.
Domenica 21 maggio 2006
25
FOLLINA: La sede degli Scout
d’Europa nel complesso dell’abbazia
D
omenica 21 maggio viene inaugurata la sede
delle Guide del riparto “Scinò”
e degli Esploratori del riparto
“San Filippo Benizi osm” degli
Scout d’Europa di Follina. La sede è stata ricavata in un locale
dell’abbazia. Programma: 10 alzabandiera, 10.30 messa, 11.45
taglio del nastro, 12.30 pranzo.
FOLLINA: Lega dentro o fuori
dalla giunta comunale?
B
agarre all’interno della Lega
Nord di Follina. Il segretario
della sezione “Vallata” del partito, nonché consigliere comunale, Franco Dal
Vecchio (nella foto) ha tolto al sindaco
Marcello Tomasi l’appoggio politico all’amministrazione comunale. La decisione, che gode del sostegno degli organi superiori della Lega, non è però
condivisa dai dirigenti follinesi del partito che hanno confermato la loro fedeltà a Tomasi.
CISON : Sabato 20 maggio serata
dedicata alla Callas
l Comune di Cison di Valmarino presenta una serata di
approfondimento sulla vita e i percorsi di Maria Callas,
artista sublime, osannata dalle folle e sola nella vita. Interpreti: Luigi Torresan, Maria Luisa Carnio, Federico
Brunello, Elena Filini e Maria Cristina Zanon. L’appuntamento è per sabato 20 maggio alle 20.45 al teatro La
Loggia. Il ricavato della serata (ingresso 10 euro) verrà
devoluto all’associazione Amici del Cuore. Con questo
spettacolo si conclude la seconda edizione di incontri artistici “L’arte è vita per la vita” promossa dal Comune per
coniugare cultura e solidarietà.
I
e
L’AZiON
Quartier del Piave
pio e signorile sottotetto è
stato destinato allo spazio
lettura dei bambini delle
scuole dell’infanzia ed elementari; sono stati creati
“angoli protetti” per chi
vuole studiare, ricercare o
semplicemente leggere in
pace; è stato realizzato un
salottino per chi desidera
leggere i giornali. «Ho come riferimento le biblioteche pubbliche di alcuni
paesi europei, belle, luminose, accoglienti, colorate.
Gli spazi invogliano ad esplorare, a curiosare tra gli
scaffali», spiega Cigagna.
Al riallestimento hanno dato il loro supporto gratuito anche quattro signore
dell’Università Adulti.
li hanno offerti integralmente a sostegno di due iniziative in terra di missione che porteranno il
nome di Carlo, assegnando a ciascuna 10.200 euro.
Una sarà realizzata in
Kenia, a Baragoi, zona
Nanturkan, dove opera il
missionario della Consolata padre Fiorenzo Canzian di Sarmede. Si tratta
di una zona molto povera,
devastata recentemente
da lotte tribali. Ora che è
ritornata un po’ di pace padre Canzian sta intervenendo per portare aiuto al-
la gente poverissima. Egli
intende impiegare i soldi
in una costruzione che
funzionerà sia come scuola che come chiesa.
L’altra opera sorgerà in
Brasile nella diocesi di Livramento dove è vescovo
il nostro Armando Bucciol
che ha conosciuto Carlo
quando svolgeva il suo ministero a Barbisano. Lasciamo a lui la parola per
spiegarci il progetto. “Il
nome di Carlo Stella – scrive il vescovo Armando –
sarà posto nel salone parrocchiale di Boninal, non
appena sarà terminato. In
questo modo i suoi cari
hanno deciso di ricordare
il figlio, che con la sua
morte ha lasciato nel dolore i genitori, la sorella, i
familiari e gli amici tutti.
Mi unisco anch’io – lontano solo fisicamente – a
questo dolore che solo il
tempo e la luce della fede
PIEVE: La sala della biblioteca dedicata ai bambini. In alto l’assessore Cigagna
1982 Umberto Eco, in un
suo libro, lanciò una sfida:
“Il problema finale è quello di scegliere se si vuole
proteggere i libri o farli
leggere”. La giunta di Pieve ha scelto la seconda opzione, ci interessa che i libri vengano letti, che la biblioteca diventi un luogo
di contatto con la cultura
accogliente e piacevole,
non un “sancta sanctorum” dove si cammina in
punta di piedi e si parla sottovoce». Da qui la decisione di riallestire la biblioteca, sia da un punto di vista
logistico che a livello di
proposte culturali. Gli interventi sono stati eseguiti giusto un anno fa: l’am-
BARBISANO / SOLIDARIETÀ
I soldi di Carlo
in Kenya e Brasile
N
on ci poteva essere gesto più bello
per ricordare il povero
Carlo Stella (nella foto), il
ragazzo di Barbisano che
ha chiuso tragicamente la
sua vita lo scorso dicembre. I genitori e la sorella
hanno voluto dare tutti i
suoi risparmi per opere a
favore dei più poveri. Questo gesto corrisponde perfettamente al sentire di
Carlo. Era, infatti, molto
religioso e sempre attento
ai bisogni altrui. Fin da
bambino aveva servito la
comunità come chierichetto e poi si è sempre
mantenuto fedele all’eu-
caristia domenicale. Nonostante le difficoltà interiori di cui soffriva non si
allontanò mai dalla fede in
Dio. Era sempre disponibile ad aiutare i più poveri e aveva una attenzione
particolare per i non vedenti in favore dei quali faceva generose offerte,
come hanno scoperto dopo la sua morte i genitori.
Carlo aveva lavorato
per alcuni anni in fabbrica
e siccome conduceva una
vita molto sobria, aveva
messo da parte un discreto gruzzolo di denaro. I
genitori e la sorella hanno
rinunciato a questi soldi e
adesioni biblioteca comunale telefono 0438-840632.
VENERDÌ 19
Dallo scorso 16 maggio e fino all’11
giugno all’azienda agricola Pederiva è possibile visitare l’allevamento
di bachi da seta realizzato
nell’ambito della manifestazione “Intrecci”. Organizzano le associazioni
Viezzer, Al Mazarol e Gioca e Crea.
SABATO 20
Dalle 16.30 alle 17.30 in biblioteca a Pieve di Soligo letture animate per i bambini grandi delle scuole dell’infanzia e di prima elementare a cura di Maura Nadalin. La partecipazione è gratuita. Per
S
Nel contempo è partita
una raffica di iniziative per
conquistare bambini, ragazzi e adulti alla causa
della lettura: letture animate, corsi di lettura ad alta voce, il circolo dei lettori, una mostra dedicata ai
libri “da toccare”. E i risultati si vedono. Domenica scorsa, ad esempio, vi è
stata un’ottima risposta alle tante iniziative (letture,
burattini, dibattito filosofico...) promosse per festeggiare il primo anniversario del riallestimento.
Per capire quali siano le
priorità su cui lavorare nei
prossimi mesi, l’assessore
ha predisposto un questionario somministrato agli utenti della biblioteca.
«I risultati sono chiari – afferma Cigagna –: metà utenti ritiene il servizio buono, l’altra metà che vada
ulteriormente migliorato.
È richiesto l’incremento
della dotazione libraria, una maggiore rapidità dell’interprestito e l’aumento
delle postazioni informatiche. In molti, infine, hanno
posto il problema del pagamento dell’accesso a internet».
Federico Citron
N
ella biblioteca
comunale di
Pieve stanno
succedendo cose decisamente inusuali. Frotte di
bambini – anche di 3 e 4
anni – seduti su cuscinoni
si divertono a guardare le
colorate illustrazioni e ad
ascoltare le storie raccontate dai genitori o dai nonni. Alcuni volontari, dopo
aver frequentato corsi di
lettura ad alta voce, si rendono disponibili per far gustare le favole ai più piccoli. Trentacinque adulti
partecipano a un “circolo
di lettura”: si riuniscono una volta al mese e si scambiano le impressioni su di
un libro che hanno letto.
Ci viene in mente un sostantivo per riassumere
quanto sta accadendo: rinascita. Ne è motore l’assessore alla Cultura del
Comune di Pieve Luisa Cigagna, che due anni fa ha
ricevuto il testimone da un
altro assessore che molto
si era speso per la biblioteca, Pierangelo Gobbato.
Spiega Cigagna: «Nel
DOMENICA 21
La Società ciclistica “Cav.
Lodi” di Mosnigo organizza la corsa ciclistica
per juniores, circuito con traguardo a Mosnigo, dalle 14.30 alle
17.30 circa.
Alle 17 nell’area esterna della chiesetta di San Vigilio in Col San Martino i partecipanti al Laboratorio
27
FARRA: I neo-laureati del Comune
presentano le loro tesi
PIEVE DI SOLIGO / CULTURA
Tutta un’altra
biblioteca...
Domenica 21 maggio 2006
teatrale 2006 propongono lo spettacolo Il gesto e la parola.
In caso di pioggia la rappresentazione si tiene alla scuola materna.
Organizza il Comune di Farra.
MERCOLEDÌ 23
Il Comune di Sernaglia della Battaglia e la Banca della Marca organizzano, alle 20.30, un incontro sull’energia fotovoltaica nella
sala comunale.
u iniziativa dell’assessore alla Cultura Ivana Merotto quattro giovani neo-laureati del Comune di
Farra di Soligo avranno modo di far conoscere alla popolazione alcuni approfondimenti di storia e cultura locali legati alle loro tesi di laurea. Venerdì 19 maggio Debora Simonetta presenta la tradizione e l’innovazione
nel dialetto di Soligo; venerdì 26 maggio Marco Sanzovo illustra i castelli del Quartier del Piave e della Val Mareno; giovedì 1º giugno Jessica De Faveri si soffermerà
su campagna e contadini nella Serravalle del Trecento;
chiude la rassegna Fabio Sartori con i castelli del Vittoriese. Le quattro conferenze si terranno nella sala della
biblioteca in via dei Patrioti (dietro il municipio) alle
20.30.
REFRONTOLO: Il prof. Tamino
spiega i pericoli degli Ogm
G
iovedì 25 maggio nella barchessa di villa Spada
di Refrontolo (accanto alla chiesa) incontro-dibattito con il professor Gianni Tamino sul tema “Ogm,
il seme del dubbio - Cosa sono, dove si nascondono, come riconoscerli”. Organizza il circolo Legambiente Valle del Soligo con il patrocinio dei Comuni di Pieve, Farra, Refrontolo e Follina. Ingresso gratuito.
SERNAGLIA: Festa degli aquiloni
e grande gioco dell’oca
D
omenica 21 maggio nei Palù di Sernaglia della Battaglia (località Musil) il circolo Legambiente organizza la settima festa degli aquiloni. Programma: alle 10 aprono i laboratori, alle 12 pausa pranzo, alle 14 volo degli aquiloni, alle 15 visite guidate ai Palù, alle 16
grande gioco dell’oca, alle 16.30
in bici alle “risse di Moriago”. Nel
corso del pomeriggio brevi passeggiate a cavallo per bambini
con gli esperti del circolo ippico
Tarvisium Stella. Partecipano alla festa le associazioni Zikomo ed
Emergency.
potranno lenire. Quando
l’amico Pietro, papà di
Carlo, mi ha fatto la proposta di ricordare il figlio
con qualcosa di utile alla
“mia” gente, ho pensato a
questa parrocchia dove
stiamo costruendo un salone e alcune sale di catechesi. È un’opera importante in questa cittadina di
circa 12-13 mila abitanti.
Qui padre Mario, un giovane prete, sta inventando
tante iniziative per portare a termine la costruzione di uno spazio per le attività di formazione. L’aiuto servirà molto a questa
parrocchia e il nome di
Carlo sarà ricordato da
molti, soprattutto giovani,
che potranno usufruire –
tra non molto – di questa
struttura. Grazie a voi, genitori. Vi garantisco il mio
ricordo e la mia preghiera.
Il Signore vi benedica e sostenga nel dolore”. (GpM)
PIEVE:
Spirometrie
gratuite
S
abato 27 maggio
nella biblioteca di
Pieve di Soligo dalle 8.30
alle 15.30 la Lega contro
i tumori celebra la “Giornata mondiale senza tabacco”, in collaborazione
con l’unità di Protezione
civile degli alpini di Conegliano. Medici e personale del reparto di
Pneumologia dell’ospedale di Vittorio Veneto saranno a disposizione gratuitamente con il loro ambulatorio mobile per eseguire la spirometria e la
misurazione del monossido di carbonio.
L’invito a sottoporsi ai
controlli è caldamente rivolto ai fumatori sopra i
50 anni. Informazioni:
0438-554048,
3351212502 (TB)
SERNAGLIA: Nuova rotatoria
S
ono iniziati a Sernaglia i lavori per la realizzazione della rotatoria all’incrocio del capitello di
Sant’Antonio tra le vie Montello, Marconi e Moriago.
Prossimamente partirà il cantiere per una seconda rotatoria tra via Trevigiana e via Fontigo, all’altezza dell’azienda Bertazzon 3b.
La spesa complessiva è di
558 mila euro: sostanzioso il contributo della Provincia che assomma a 449
mila euro. Il resto è a carico del Comune.
28
PARROCCHIA MADONNA DELLE GRAZIE
Il Gigi’s Salon
è pronto
I
l Gigi’s Salon è operativo. Sabato scorso la sua imponente
e moderna cucina ha iniziato a funzionare in occasione dell’avvio della festa
della comunità di Madonna
delle Grazie (nota anche
come festa di Monticella).
Tempo qualche settimana
e anche il grande salone
del primo piano (cento posti a sedere) sarà agibile.
Completano l’opera gli spogliatoi a servizio degli atleti
che utilizzano il campetto
da calcio.
Il Gigi’s Salon è una nuova struttura che la parrocchia si è voluta dare a favore, soprattutto, dei giovani e delle famiglie. È stato costruito a lato della canonica. La Provincia ha
consentito di costruire sul
confine con il liceo in cambio della concessione dell’uso del campetto da calcio parrocchiale a favore
degli studenti liceali. L’opera –
disegnata
dal progettista della
chiesa, l’architetto
Meneghello – è costata intorno
ai 450 mila
euro, coperti in parte (77 mila euro) da contributo regionale. Il Coni finanzia un mutuo agevolato
di altri 77 mila euro. Il grosso è in capo alla parrocchia
e all’associazione Noi.
«Questo complesso era
il sogno di molti, soprattutto del gruppo del NoiMdG – spiega il parroco
monsignor Giacomo Gava
–. Sarà il luogo abituale
d’incontro del Noi e daremo la disponibilità anche
per feste delle famiglie».
La cucina all’interno del Gigi’s Salon
Non riusciamo a trattenere una domanda: da dove arriva il nome Gigi’s Salon? «Anni fa sul piazzale
davanti alla chiesa c’era una costruzione in legno
che ospitava il centro operativo delle attività giovanili. I ragazzi di allora lo
chiamarono Gigi’s Salon,
che vuol dire salone del
gruppo giovani. La sigla Gigi, infatti, sta per gruppo
giovani. Di quella costruzione ne ho sentito parlare
CAMPOLONGO: LA NUOVA ICONA
I
n molti hanno partecipato alla presentazione e benedizione dell’icona della Pentecoste
avvenuta sabato scorso, 13 maggio, nella parrocchiale di Campolongo. L’icona, scritta dai monaci di Bose, è stata posta nella
parete centrale del battistero, accanto alla vasca battesimale e al
cero pasquale, per significare che
siamo nati dall’alto, dall’acqua e
dallo Spirito, nella morte e risurrezione del Signore.
L’opera è stata presentata dal
parroco, don Carlo Salvador, e da
Rita Antoniazzi. La Corale San
Salvatore ha commentato nel canto i misteri dell’annunciazione,
della natività, della passione e della discesa dello Spirito Santo.
VENERDÌ 19
Alle 17, allo stadio comunale Narciso Soldan, festa di fine anno scolastico della scuola elementare Matteotti. Spettacolo di
canto e giochi per i bambini e le
loro famiglie. Ingresso libero.
Alle 17.30, alla sala Informagiovani, per il Maggio dantesco, conferenza di Eugenio Dal
Cin sul tema “I toponimi nella Divina Commedia”. Ingresso libero.
SABATO 20
Alle 22.30, allo ZionRockClub, Seconda notte della taranta. Ingresso riservato ai soci Arci.
All 15 all’auditorium Toniolo as-
semblea degli operatori socio-sanitari (Oss) per fare
il punto su una professione alla
quale va dato il giusto riconoscimento giuridico ed economico.
DOMENICA 21
Si tiene oggi il pellegrinaggio alla Madonna di Barbana.
Iscrizioni e informazioni dalle suore della comunità di Parè.
Alle 8.30, alle piscine comunali, circuito Estate insieme
2006, seconda prova del miniaquathlon e aquathlon kids. La gara prevede un percorso misto, un
tratto a nuoto e di seguito un
e
L’AZiON
Conegliano
Domenica 21 maggio 2006
con grande entusiasmo dai
papà, per questo abbiamo
deciso di mantenere il nome».
Il “battesimo” del complesso avviene in questi
giorni, in concomitanza
con la festa comunitaria
che conclude l’attività pastorale 2005-2006. «Come
ogni anno abbiamo programmato celebrazioni religiose e manifestazioni esterne curate dal Noi e da
un apposito gruppo festeggiamenti – sottolinea il parroco –. Tra le prime ricordo la messa per gli anniversari di matrimonio (domenica 21 alle 11.30) e la
messa con la processione
lungo le vie del quartiere
(domenica 28 alle 10.30)».
Tra le manifestazioni segnaliamo il concerto di primavera del Piccolo Coro
MdG (domenica 21 alle
17.30) e i giochi organizzati
per bambini (pomeriggi
delle domeniche 21 e 28).
Per monsignor Gava
questa è l’ultima festa comunitaria. Sul foglietto domenicale del 14 maggio ha
infatti annunciato che sta
per concludersi il suo mandato di parroco, iniziato 12
anni fa, poiché il Vescovo
lo ha chiamato a lavorare
in mezzo ai giovani come
delegato episcopale della
pastorale scolastica.
Federico Citron
V
enerdì 19 maggio, al teatro Accademia alle 21, Galà
di danza e lirica per il ventennale dell’Associazione italiana contro le leucemie, linfomi e mieloma (Ail).
CERLETTI: Martedì 23
“Cercasi idee libera_mente”
M
artedì 23 maggio, alle 20 all’Istituto Cerletti di
Conegliano, “Cercasi idee libera_mente”, manifestazione promossa dal Laboratorio Scuola e Volontariato del Centro di servizio per il volontariato e dall’Ulss
7 per riflettere sul difficile tema dei pregiudizi nei confronti della malattia mentale e di chi ne è affetto. Verrà
proposto lo spettacolo “Is there anybody out there?”, seguiranno gli interventi di Gerardo Favaretto, del dipartimento Salute mentale dell’Ulss 9, e di Idana Morandin,
coordinatrice del progetto “Cercasi idee libera_mente”.
All’iniziativa prendono parte il Cerletti, il Fanno e il Marconi di Conegliano, e il Casagrande di Pieve di Soligo.
CASA FENZI: “Perché il
suicidio?”, riflessione del Vescovo
G
iovedì 25 maggio alle 20.30 a casa Fenzi seconda
serata sul tema “Perché il suicidio? Riflettiamo
insieme. Capire, conoscere, prevenire” promossa dall’Aitsam di Vittorio Veneto. Intervengono Walter Padoani, psichiatra e ricercatore, e il vescovo Giuseppe.
In due appartamenti di Setteborghi
il nono incendio doloso
M
ercoledì 10 maggio nuovo incendio doloso in
città, il nono nel giro di un mese. Ad essere colpito, questa volta, il complesso di Setteborghi in via Sinopoli. La banda ha appiccato il fuoco ad alcuni imballaggi al pianoterra di due nuovi appartamenti.
COSTA: RESTAURATO
L’ORATORIO “MAZZAROLLI”
D
opo sei mesi di lavori, sabato 20 alle 17,
vengono inaugurati i lavori
di restauro dell’oratorio “Annibale Mazzarolli” della parrocchia di San Silvestro I Papa di Costa di Conegliano costruito negli anni Cinquanta.
I lavori erano necessari
perché si erano verificate lesioni spesse alcuni centimetri sui muri e sulle fondazioni della struttura che imponevano un intervento di consolidamento pena l’inagibilità dell’oratorio.
«Un lavoro impegnativo
sotto l’aspetto economico –
spiega il parroco monsignor
tratto di corsa, nel più breve tempo possibile. La gara è aperta ai
ragazzi dagli 8 ai 15 anni. Informazioni allo 0438-413255. L’iscrizione prevede il versamento di
3 euro per l’assicurazione.
Alle 9, al campo sportivo di Parè,
continuano i tornei estivi di
calcio. Questa volta l’Associazione sportiva dilettantistica Parè
organizza un torneo per la categoria pulcini classe 1997. Ingresso libero.
Alle 14, in piazza Cima, primo
Raduno Vespa delle Prealpi.
Tappa del calendario nazionale dei
Vespa Club, con percorso enogastronomico per i Vespa Club di Veneto e Friuli. La giornata parte da
Cordignano alle 9.30 per poi giungere a Conegliano. Informazioni allo 0438-990542. Iscrizione 18 euro.
Alle 16.30, alla chiesetta di
AIL: Venerdì 19 all’Accademia
il Galà per i vent’anni
Sant’Orsola, per la rassegna Musica senza confine concerto del coro polifonico Benedetti Michelangeli. Ingresso libero.
Alle 17, in piazza Cima, concerto
della Filarmonica coneglianese. In caso di pioggia il
concerto si terrà alla loggia del
municipio. Ingresso libero.
Alle 22.30, allo ZionRockClub, Conegliano Night Live #03, continua la rassegna delle migliori
band esordienti coneglianesi e trevigiane. Ingresso gratuito, riservato soci Arci.
MERCOLEDÌ 24
Alle 17.30, a palazzo Sarcinelli,
per il Maggio dantesco,
conferenza con Francesco Aliprandi sul tema “L’immaginario dantesco nell’età romantica” (con
proiezioni). Ingresso libero.
Alle 20.30, per le vie cittadine,
Romano Nardin –, ma il consiglio pastorale ha deciso di
andare avanti sostenuto dal
determinante contributo degli introiti della sagra paesana guidata dall’instancabile
Danillo Pilla, dal contributo
dell’Amministrazione comunale,
dalla Banca delle
Prealpi che come sempre è vicina a queste iniziative, e ai
molti parrocchiani che hanno contribuito.
Un grazie particolare va al re-
fiaccolata per la processione
di Maria Ausiliatrice.
Alle 20.30, all’auditorium Dina Orsi, spettacolo teatrale degli alunni della 2ª C della scuola
media Grava dal titolo La giara.
Ingresso libero.
Alle 21, al teatro Accademia per
Conegliano danza 2006, la
compagnia di balletto Lines Ballet di Alonzo King, arrivata al 23º
anno di attività artistica, si esibisce in Hendel e The Maroccan
project. Ingresso: 22 euro platea
e galleria e 16 euro loggia. Tutti
i posti sono numerati.
VENERDÌ 26
Alle 17.30, all’Informagiovani/Informacittà, per il Maggio dantesco, Carmelo Ciccia presenterà
e leggerà l’episodio dantesco “Zuffe fra dannati e demoni” (Inferno
XXII). L’ingresso è libero.
sponsabile parrocchiale dei
lavori Silvano Armellin per il
coordinamento dei lavori
con le varie ditte e il progettista Efrem Schiavon».
All’inaugurazione, allietata dai canti dei cori Coro Costa Ragazzi e Corocastel,
sarà presente il vicario generale monsignor Guerrino
Pagotto.
IMMACOLATA:
L’astrofisico
Bersanelli
S
abato 20 maggio, alle 10.45 all’auditorium del collegio Immacolata di Conegliano, Marco
Bersanelli interverrà sull’affascinante tema dell’origine dell’universo e della sua evoluzione. Come titolo dell’incontro è stata
scelta una frase di don
Luigi Giussani: “Ma voi
che cosa c’entrate con le
stelle?”. Bersanelli è docente di Astrofisica all’Università degli Studi di Milano e collaboratore all’Istituto di Fisica cosmica
del Cnr. Organizzano il Comune di Conegliano e la
Compagnia delle Opere
Nord Est.
e
L’AZiON
Conegliano
PRESTO LA ROTATORIA AL CAVALLINO
Via Spellanzon sta tornando
il “Viale dei passeggi”
S
e ancora non può
tornare a fregiarsi appieno del titolo di “Viale dei passeggi”, la nuova tornata di lavori avvicina viale Spellanzon alla data in cui riacquisirà tutto il decoro che
spetta a uno degli ingressi
principali della città. E avrà ancora il gusto di un
tempo passeggiare tra i
due imponenti filari di tigli
che si elevano su ogni lato
del corso. Perché in passato, prima dell’avvento
dell’era dell’auto, i coneglianesi, la domenica pomeriggio, amavano passeggiare lungo l’ombroso
viale, ammirando le dimore e i giardini che vi si affacciano.
È iniziato da qualche
settimana il primo stralcio
dell’intervento di sistemazione della pavimentazione del lato nord, tra l’edicola del Cavallino (esclusa) e l’incrocio con l’ospedale. Nonché i lavori di sostituzione delle piastre rotte sul lato sud, la messa a
dimora di ostacoli (palle di
cemento) per evitare che
le auto, parcheggiando abusivamente o facendo
manovra, danneggino ancora il camminamento, e il
completamento dell’arredo (panchine di legno e
aiuole). La nuova pavimentazione del lato nord
Viale Spellanzon
sarà realizzata in parte in
ghiaino lavato colorato e in
parte in pietra, avrà una
larghezza di 3,55 metri e ospiterà anche la pista ciclabile. L’intervento costerà alle casse comunali
95 mila euro e dovrebbe
essere concluso nel giro di
una ventina di giorni.
Ma ancora non sarà sufficiente per far tornare a
splendere il “Viale dei passeggi”. Cosa ha previsto
per il prossimo futuro l’amministrazione comunale,
lo spiega il sindaco Floriano Zambon. «Il tratto centrale, compreso tra l’incrocio dell’ospedale e quello con via Zamboni non
sarà sistemato prima della
fine dei lavori della Caserma dei Carabinieri - spiega
il primo cittadino -. Invece,
la risistemazione dell’ultima parte del viale, dalla
chiesa di S. Pio X alle rotonde della Ferrera, è stata inserita nel programma
delle opere pubbliche per
il 2007. Il progetto preliminare relativo al terzo
stralcio prevede la posa di
filari di alberi, assenti in
questa parte del viale (via
28 Aprile, ndr). È un intervento che costerà alle casse comunali ben 950 mila
euro e che rappresenta il
primo esperimento di un
progetto che abbiamo in
mente: la posa di alberatura e la creazione di un passeggio lungo la circonvallazione, la quale, una volta
che sarà realizzata la tangenziale sud, diventerà un
viale interno alla città».
Ma veniamo a prospettive più vicine nel tempo. A
brevissimo dovrebbero
partire i lavori di realizzazione della rotatoria del
Cavallino, ancora provvisoria. «Nei prossimi giorni
decideremo se fare nel
centro una fontana - spiega
il sindaco Zambon - e se
rendere pedonale via Gera».
Francesco Nicastro
Domenica 21 maggio 2006
M
ercoledì 19 aprile,
la comunità del
Duomo di Conegliano si è
stretta attorno alla famiglia
di Domenico Segato, in particolare ai quattro amati figli, per l’ultimo saluto allo
stimato parrocchiano, che
ha raggiunto in cielo la moglie Ida, morta dello stesso
male un anno fa. Il signor
Domenico, 75 anni, residente in via Borlini, faceva
parte della corale “Don Angelo Visintin”, in qualità di
basso. «Uno degli elementi portanti» lo rimpiangono
oggi i compagni di coro.
Ma il nome del parrocchiano è ricordato anche in
associazione a quello di un
santo, S. Lorenzo. Negli anni Ottanta, infatti, era stato
uno tra i principali promotori della costruzione di un
29
DUOMO
L’addio
al generoso
Domenico
Segato
capitello, dedicato al santo
a lui caro, nel quartiere di
Lourdes in fondo a via Antoniazzi verso l’argine del
Monticano. Aveva anche
fondato l’associazione San
Lorenzo, di cui era presidente, che per dodici anni
fino al 1996 ha organizzato
i festeggiamenti in onore
del santo nel mese di agosto, con il coinvolgimento
non solo del quartiere ma
dell’intera città. Il signor Segato, originario di Rai di S.
Polo di Piave, aveva ricoperto ruoli dirigenziali in
importanti aziende della zona, come la De Nardi e la
Dal Vera. Da pensionato, aveva prestato per lunghi anni alla Piccola Comunità la
sua competenza in materia
contabile. Gli amici lo ricordano come un uomo aperto, generoso, molto rigoroso dal punto di vista
morale. Il signor Domenico
riposa nel cimitero di Rai,
vicino alla moglie. (FN)
DUE NUOVI LIBRI SU CONEGLIANO
E
scono in questi
giorni due nuove
pubblicazioni dedicate alla città di Conegliano
“Quando via Cavallotti era borgo Loc”
Partendo da una vita di
ricordi, passando per le tradizioni, fino a raccontare uno spaccato personale degli anni Trenta e Quaranta
di Conegliano.
Questo è “Quando via
Cavallotti era borgo Loc”,
la raccolta di racconti di
Anna Maria De Beni, maestra coneglianese trapiantata a Milano per trent’anni e ritornata nella sua Conegliano all’età della pensione, nel 1986.
Il libro, pubblicato in
questi giorni verrà presentato martedì 23 alle 18
a palazzo Sarcinelli a Conegliano, poi mercoledì 24
sempre alle 18 alla biblioteca comunale di San Fior,
e martedì 30 ancora alle 18
a villa Brandolini a Pieve
di Soligo.
UNIVERSITÀ ANZIANI:
Spettacolo del gruppo teatrale
S
abato 20 maggio, alle 21, a Conegliano,
all’auditorium “Toniolo”, a
conclusione dell’anno accademico 2005/2006 il gruppo teatrale dell’Università
“Pomi caramellati”
Prima esperienza da
scrittore per l’assessore
Leopoldino Miorin che ha
raccolto in 25 racconti una
parte dei suoi ricordi di ragazzo. L’editore De Bastiani ha fatto il resto, pubblicandoli con il titolo “Pomi caramellati - 25 racconti coneglianesi”. Il libro
viene presentato sabato 20
maggio alle 18 nella sala
conferenze dell’ex convento di San Francesco a
Conegliano.
Adulti e Anziani di Conegliano, presenta “L’onore
dei Brossarbourg” e, in prima assoluta, “La sposa e la
cavalla” due divertenti farse
con la regia di Gino Zanette.
COROLLA VERSO: consumi ciclo combinato da 13 a 15,6 km/l. Emissioni CO2 da 170 a 184 g/km.
AVENSIS: consumi ciclo combinato da 13,9 a 17,2 km/l. Emissioni CO2 da 155 a 172 g/km.
COROLLA: consumi ciclo combinato da 12,6 a 20,8 km/l. Emissioni CO2
da 126 a 190 g/km. ESP® è un marchio registrato da Daimler Chrysler
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L A D I F F E R E N Z A.
e
L’AZiON
Coneglianese
NUOVA COMUNITÀ DI RELIGIOSE
Dalla Colombia
a Santa Lucia
«È
una grazia
di fra’ Claudio». Basta
una frase, a don Italo Moras, parroco di Santa Lucia
di Piave, per spiegare il
perché e il come la comunità da lui guidata sia riuscita a poter contare nuovamente, a distanza di pochi mesi dalla partenza delle suore della congregazione di Maria Bambina, in
una nuova presenza di religiose provenienti dalla
Colombia.
Suor Carmen Lida, suor
Mary e suor Betty sono arrivate il 24 marzo e ad accoglierle all’aeroporto c’era una delegazione che ha
raggiunto Venezia in pullman. Per loro questa è terra di missione ed è la prima comunità che le Domenicane Figlie di Nostra
Signora di Nazareth aprono in Italia. Oltre alla Colombia la congregazione è
presente in Africa Centrale, Uruguay, Cile, Ecuador,
Venezuela, Portorico, Marocco, Spagna, Irlanda ed
Olanda.
L
Da sinistra sedute: Suor Betty, Suor Mary, Suor Carmen Lida
«Dopo la partenza delle
suore - spiega don Italo nel luglio del 2005 mi sono
messo alla ricerca di una
nuova comunità, ho telefonato in ogni parte in Argentina, in Brasile... Poi ho
incontrato una suora a Roma, suor Gemma, la Madre Generale e le ho parlato. Attraverso alcuni infermieri della casa di riposo e padri che vengono ad
aiutarmi, ho telefonato in
Colombia. Ho anche preso
contatti con il nunzio apostolico mons. Beniamino
Stella, che è stato mio compagno di studi. È stato un
miracolo di fra’ Claudio incontrare questa congregazione».
A Santa Lucia le tre re-
ligiose hanno portato una
ventata d’aria fresca: la loro cultura, il loro modo di
vivere il rapporto con Dio,
la serenità che possiedono
diventano espressione
gioiosa e profonda nei loro
occhi. Suor Carmen Lida,
la superiora, ha 53 anni e si
occuperà prevalentemente della scuola materna e
della attività pastorali in
parrocchia. Suor Mary, ha
32 anni ed è impegnata in
casa di riposo, suor Betty
ha 31 anni e opera sempre
in casa di riposo ma nel seguire i sacerdoti ammalati.
Il carisma delle Domenicane di Nazareth sta proprio nell’assistere i sacerdoti anziani, oltre che nell’impegno con i bambini.
S. FIOR
a chiesa di San Fior
di Sopra straripante
di gente nel giorno dei funerali del dottor Enrico Sabadin è stata la testimonianza più bella di quanto
l’intera comunità sanfiorese fosse legata al “suo” farmacista. Da due generazioni la famiglia Sabadin è
titolare dell’unica farmacia
presente in comune e lì, in
via Roma, il dottor Enrico,
che lavorava insieme alla
moglie e ad uno dei due figli, era un punto di riferimento perché sapeva sempre ascoltare e consigliare.
«Ha fatto della sua professione - ha ricordato il
parroco durante l’omelia -
una missione. Era un uomo disponibile, di poche
parole, ma dette al momento giusto nel modo
giusto. È stato fedele alla
sua missione, era sempre
pronto a dare un consiglio». Umile, ben voluto,
ha lavorato in mezzo alla
sua gente, ma la malattia,
dopo una sofferenza di tre
anni, l’ha strappato ai suoi
familiari e alla comunità
troppo presto, a soli 63 anni. Era un alpino e ai funerali non è mancata la rappresentanza del gruppo locale delle Penne Nere.
Il dottor Sabadin lascia
la moglie Antonina, i figli
Stefano e Francesco, la
mamma lina, i fratelli Paolo, Giuseppe e Margherita.
(GDN)
RUA: Mostra
di Claudia
Meneghin
SUSEGANA:
Energie
rinnovabili
MARENOVIVA:
Mostre d’arte
e artigianato
S
abato 20 maggio alle
18 nell’Antico eremo
camaldolese di Rua (oggi sede municipale) apre la personale della pittrice Claudia
Meneghin. Presenta Lorena
Gava. La mostra rimane aperta fino al 10 giugno. Orari: tutti i
giorni 1012.30 e 1518; mercoledì e venerdì pomeriggio
chiuso. Organizza il Comune
di San Pietro.
È morto
il farmacista
Enrico
Sabadin
onti energetiche rinnovabili, potenzialità e sviluppo delle tecnologie” è il tema
della serie di conferenze promosse dall’assessorato all’ambiente del Comune di Susegana. Il primo appuntamento è
fissato per venerdì 19 maggio
alle 20.45 nella sala riunioni
dell’oratorio di Ponte della
Priula. Interverranno l’ing. Carlo Fassetta di Italia Nostra, e
Mario Pederiva tecnico del settore. Replica giovedì 25 maggio a Colfosco, sempre alle
20.45, presso la Casa degli Alpini.
“F
P
rosegue a Mareno
di Piave la manifestazione “MarenoViva mostre, gastronomia, musica e folclore” promossa
da pro loco e Comune. Tra
gli eventi in calendario per
domenica 21 segnaliamo
la mostra di 17 pittori locali, 30 artigiani e due librai al palasport (dalle 9 alle 18), i cavalli in piazza (alle 10), la partita del cuore
(alle 15) e la possibilità di
vedere il paese dall’alto
grazie a una mongolfiera
(alle 16).
«Dopo nove anni di servizio in nunziatura - afferma suor Carmen Lida che
prima di giungere a Santa
Lucia era in Uruguay - in
ottobre la Madre generale
mi ha telefonato dicendomi che intendeva mandarmi in Italia. Per me non è
stata una sorpresa in quanto da tempo aspettavo il trasferimento». «La Superiora
generale - continua suor
Mary che è stata missionaria in Olanda - mi ha parlato molto bene di qua, così quando mi ha proposto
di venire ho subito accettato anche perché qui, rispetto all’impegno in nunziatura, c’è più il contatto
con la gente». «Io ero destinata a partire per l’Africa - conclude suor Betty -,
ad un certo punto, ero a casa in vacanza, mi chiama la
Madre generale per dirmi
che devo andare immediatamente in Colombia per
imparare l’italiano. Ed eccomi qua, sono contenta di
questa nuova esperienza».
Don Otello si occupa di
insegnare l’italiano alle religiose, mentre tutte e tre
sono state ammesse ad un
corso per infermiere. «La
gente qui - sottolinea suor
Mary - è buona con noi, si
preoccupa di come stiamo
e se ci stiamo integrando».
Gerda De Nardi
Domenica 21 maggio 2006
31
SAN VENDEMIANO: Mons. Nervo
presenta la nuova enciclica
G
iovedì 25 maggio, alle
20.30 nel salone parrocchiale di San Vendemiano
si terrà un incontro con mons.
Giovanni Nervo, già direttore
della Caritas Italiana per approfondire i contenuti della
prima enciclica di papa Benedetto XVI, “Deus Caritas Est”.
L’iniziativa, promossa dalla Caritas parrocchiale di San
Vendemiano, è aperta a tutta la diocesi, in particolare agli
operatori pastorali dell’intera forania di Conegliano ed ai
membri dei gruppi Caritas, Liturgia e Catechesi.
COLFOSCO: Il libro
“Era na volta Piero se volta”
V
enerdì 26 maggio alle 20.30 nell’azienda agricola Ceotto Paolo di via S. Luca, 11 a Colfosco si chiude la rassegna “Un Libro in Cantina” promossa dall’assessorato alla
cultura del Comune di Susegana. Il libro “Era na volta Piero
se volta”, curato da Gabriella Della Coletta ed edito da Kellermann viene presentato da Vittorino Pianca, nella cantina
di Paolo Ceotto.
SAN VENDEMIANO: Edward
Mazzer lascia la guida della Lega
E
dward Mazzer si è dimesso dall’incarico di segretario della Lega Nord di San Vendemiano. Ex assessore all’urbanistica e capogruppo uscente in Provincia (non ricandidato), Mazzer era uno degli uomini forti del partito nella roccaforte
sanvendemianese. Dissapori con il
partito a livello locale e problemi
personali all’origine della decisione
di Mazzer.
e
L’AZiON
Domenica 21 maggio 2006
Friuli
33
PREMIO ALLA CARRIERA PER L’ORGANISTA SACILESE FRATTA: 141 ISCRITTI ALLA
ROBERTO ZECCHINON.“STO CERCANDO UN SUCCESSORE” CICLOTURISTICA MESCHIO
Dedizione e devozione
U
n altro prezioso
riconoscimento
si aggiunge al
già ricco palmares di Roberto Zecchinon, organista di chiesa di fama internazionale, residente a
Sacile ed attualmente in
ser vizio liturgico nelle
parrocchie della Basilica
di Santa Maria a Follina,
di San Michele a Sacile e
di S. Antonio Abate a Nave.
Quest’anno infatti è stato conferito proprio a lui,
infatti, l’annuale premio alla carriera di organista di
chiesa da parte dell’Associazione italiana organisti
di chiesa (AIOC). Una
carriera lunga e fulgida,
sostenuta da un talento
naturale prodigioso, tanto
che a soli 10 anni Zecchinon era già organista
presso la chiesa parrocchiale del suo
paese natale,
Spilimbergo,
e che l’ha poi
portato ad esibirsi in oltre
un migliaio di
concerti in
tutta Europa.
Che rapporto
c’è
per lei, fra la
fede e l’essere un organista, e un
organista di chiesa?
«La
voce dell’organo
è carica
di misticismo, ha
la capacità
di
parlare al
cuore
delle persone, a
ciò che è
più bello
nell’uomo. E l’eco che c’è
nelle
chiese
accentua Roberto Zecchinon nel 1976 mentre suona l’organo di Pozza di Fassa,
dopo il restauro avvenuto secondo le sue direttive. Con questa foto
maggiorZecchinon ha fatto il giro del mondo.
mente la
bellezza
del canto e della musica, piccolo. E non potrebbe
perché ne prolunga le vi- che essere così: ho conobrazioni. È lo stesso mo- sciuto da bambino i Servi
tivo per cui secondo me di Maria, che mi hanno
non si do- voluto bene come ad uno
vrebbe ap- di loro, mi hanno nutrito
plaudire in e pagato gli studi (mio pachiesa. Inol- dre era morto in guerra).
tre, la musica Un legame che continua
suonata per il tuttora: Padre Polotto,
Signore ac- priore dell’abbazia di Folcresce la ca- lina, è il mio padre spiripacità di pro- tuale, oltre che il mio più
vare sensa- grande estimatore. Gli sozioni e senti- no profondamente grato».
Nella motivazione al
menti nobili.
Io ho avuto la premio “ si auspica che
grazia di avere molta de- il suo fulgido esempio
vozione sempre, fin da sia di sprone alle gio-
vani generazioni”....
«Lo spero anch’io. Sto
cercando un successore,
ma non è facile trovare organisti: per questo motivo presto ser vizio in tre
chiese. Ci vogliono dedizione e sacrificio, non solo perchè si tratta di uno
strumento complesso, ma
anche perché tutte le domeniche sono impegnate»
Prima di lasciare il
Belgio, dove ha vissuto dal 1952 al 1993.
l’Arcivescovo di Malinse-Bruxelles e Primate
del Belgio, il cardinale
Godfried Danneels, le
ha conferito la massima decorazione della
Chiesa cattolica belga,
ovvero la “Croix d’Or
de Saint-Rombaut”. Inoltre è stato insignito
del grado di Cavaliere
“al merito della Repubblica Italiana”...
«Sì, il meglio l’ho fatto
e imparato in Belgio, ma
sono felice di essere tornato nella mia amata patria e di poter abitare vicino ai monti e all’acqua della Livenza che mi piacciono tanto. Ma sono tornato anche per l’organo italiano, che ha una sonorità
ed un timbro unici, come
la nostra lingua»
Maria Pia Arpioni
DUE GIORNI DI SERVIZIO ALLA MENSA DEI
POVERI A ROME PER DUE CLASSI DEL PUJATI
bile e in qualche modo pericoloso... Adesso non posso dire di avere eliminato
questa diffidenza ma sicuramente sono più consapevole e meno superficiale
nei confronti delle persone
reali che hanno bisogni
concreti e urgenti come
quello di mangiare almeno
una volta al giorno”. E ancora: “Ora, quando incontro un accattone, lo guardo
con occhio diverso, come
una persona”, oppure: “Di
poveri, di bisognosi, di stranieri in difficoltà si sente
spesso parlare, ma un conto è discutere del problema, un altro è affrontare situazioni concrete come
quelle del volontariato, che
ci hanno messo
in contatto con
la normalità dell’essere poveri
tutti i giorni in una grande città”.
A margine,
ma non per importanza, è stato
anche l’incontro
dei ragazzi con i
responsabili di
Libera, associazione fondata da
don Ciotti e impegnata con forza sul terreno
della lotta alla mafia e della difesa della legalità.
“Padre
Francesco
Polotto è
il mio primo
estimatore”
Scuola di vita
L
a classica visita di istruzione a Roma
per le classi terze A e B del
Liceo socio-psicopedagogico Pujati di Sacile si è trasformata quest’anno in uno stage, effettuato alla
mensa per i poveri di Colle Oppio,
gestita dalla Cantas. Per due giorni le allieve e Matteo hanno accolto,
servito, ascoltato i
400 ospiti che
quotidianamente
usufruiscono del servizio e
si sono occupati poi della
sistemazione e della pulizia
dei locali. Hanno anche incontrato operatori e volontari del servizio.
Ed hanno così vissuto,
come risulta dalle loro stesse parole, un’esperienza unica, profondamente significativa per tutti, sicuramente da ripetere, come
hanno proposto le rappresentanti degli allievi nei rispettivi consigli di classe.
«È bello, a 16 anni – scrive
un’allieva –, sapere di aver
fatto qualcosa di utile per
chi ha veramente bisogno». Ma chi sono i poveri
incontrati? Sono anziani la
cui pensione non basta a
garantire la sopravvivenza,
Protagoniste 3 A e
3 B del liceo socio
psico pedagogico
disoccupati, giovani precari, immigrati, donne sole o
con figli; non sono solo accattoni, emarginati e disperati! Sì, “diversi” ma non
così riconoscibili. “Normali” ha detto qualcuno. E
questa è stata la più forte
sorpresa: la povertà, le situazioni di bisogno, di emarginazione non sono
sempre così evidenti come
si pensa, anzi si insinuano
nel contesto sociale in modo molto vario, differenziato, subdolo, ma sempre
più marcato e dilagante.
Che cosa si sono portati a casa questi ragazzi? Sicuramente la soddisfazione di aver ricevuto un elogio da parte degli operatori della mensa, che hanno
apprezzato la loro capacità
di adattamento, la disponibilità, la serietà, l’impegno
di gruppo e il senso pratico. Ma soprattutto è rimasta in loro la sensazione di
aver vissuto
“un’esperienza
formativa arricchente e stimolante”, che ha
permesso di
modificare
qualcosa di sé.
I loro racconti:
“Ero un po’ titubante all’idea
di dover stare
così a contatto
con persone in
difficoltà perché ho sempre
avuto
molta
paura del diverso, perché
lo vedevo come imprevedi-
“Adesso
quando
incontro un
accattone
lo guardo
con occhio
diverso”
A
desioni record, quest’anno, per il Gruppo Cicloturistico Meschio. Ben 141 sono, infatti, gli atleti
iscritti al sodalizio rosso-nero di Fratta di Caneva che, come sempre, rifiuta qualsiasi forma di sponsorizzazione
per mantenere vivo nel tempo, come sostiene il vice presidente e socio fondatore Vito Corbanese, quello spirito di amicizia e di coinvolgimento che ha ispirato, trentun anni fa, un gruppo di amici che si sono impegnati per
dare la vita a questa forma di sport amatoriale.
Nutrito, come sempre, il programma agonistico previsto per l’anno in corso, che si è aperto con la vittoria di
Desiderio Voltarel, la punta di diamante di questa società,
nella gara di Nave di Fontanafredda.
«Nel programma sociale, tuttavia, non c’è spazio solo
per l’agonismo, seppure amatoriale, - afferma il presidente Riccardo Manfè – perché sono stati predisposti anche momenti di svago e di festa che hanno lo scopo di coinvolgere ancora di più questo variegato gruppo di atleti»
Luciano Borin
VILLA VARDA: Luciana Vettorel,
pittrice e poetessa
S
abato 13 maggio, alle ore 18.30, nella suggestiva
cornice di Villa Varda a Brugnera, è stata inaugurata la Mostra di pittura di Luciana Vettorel Ghidini,
artista di Sarano, intitolata “Tracce di memoria”. Il critico Alessandra Santin ha presentato, oltre alle opere esposte, la raccolta di poesie “Le stagioni della vita” della stessa Luciana Vettorel. La mostra rimarrà aperta fino all’11 giugno, visitabile il sabato e la domenica dalle
10 alle 13 e dalle 15 alle 19.30.
SACILE: Manuel Tomadin chiude la
Rassegna Organistica in Duomo
S
abato 20 maggio alle 21 ultimo appuntamento della Rassegna Organistica Sacilese 2006. Nel Duomo di San Nicolò alle 21 concerto di Manuel Tomadin,
organista nella Cattedrale di Trieste.
VENERDÌ 19
Al Bar da Mascagni in piazza a Caneva, dalle 21.30 Festa Della Birra, con estrazione di una televisione un lettore
dvd e un lettore
mp3.
Alle 22 al Bowman
Pub di Brugnera concerto delle Solerè
(nella foto)
SABATO 20
Parte alle 14 da via
Trieste a Caneva la
settima edizione della gara ciclistica “Circuito internazionale di Caneva”
DOMENICA 21
Alle 19.30, a Sant’Odorico, festa in onore della patrona Santa Rita, con celebrazione della Messa al
capitello di via
delle Verze.
A Sacile, mostra-degustazione di vino e
prodotti gastronomici sloveni. Info: Pro
Sacile, 0434 72273.
Continua fino a mar-
tedì.
MERCOLEDÌ 24
Presso la Fazioli Concert Hall di Ronche
di Sacile, alle 20.45,
concerto di Giuseppe Andaloro che eseguirà al
pianoforte musiche di
Frank, Cozzo, Ravel,
Prokof’ev.Alle 20, incontro con l’interprete, vincitore del
55° concorso internazionale “B. Busoni”.
GIOVEDÌ 25
Presso l’auditorium
della scuola media di
Brugnera, alle 20.30
ultimo incontro del
ciclo di conferenze di
alfabetizzazione finanziaria
di base sul tema: risparmio e famiglia,
promosso dall’amministrazione comunale. Tema della serata
sarà: "I criteri di gestione del risparmio:
opportunità a confronto" (le scelte del
buon padre di famiglia).
Farmacie di
turno
Caneva: Sommacal, Piazza
Martiri Garibaldini 3, tel.
0434-79025.
Sacile: Gasparinetti,
Via
Bertolissi 9,
tel.
0434780610.
Villanova:
Querini, Via
della Chiesa 5,
tel.
0434622033.
34
M
SACILE / La bozza del Piano Antenne
VENERDÌ 26 TAPPA IN DIOCESI TRA
S. GIOVANNI DEL TEMPIO ED IL FADALTO
Dieci nuovi
ripetitori
Arriva il Giro!
uove i primi
passi il Piano
Antenne a Sa-
cile.
Nell’affollatissima assemblea pubblica di giovedì
11 maggio il sindaco Cappuzzo ed i suoi assessori
hanno presentato una bozza del piano che deve stabilire dove vengono messe, e
dove potranno essere messe, le antenne della telefonia mobile, per assicurare
sempre piena ricezione in
riva al Livenza ai nostri amatissimi telefoni cellulari.
E per decidere una volta per
tutte senza dover riaffrontare il problema ad ogni
nuova richiesta delle insaziabili Tim, Vodafone & C,
e dei loro clienti, alcuni dei
quali penso conosciate.
Il piano, redatto da una
ditta, dovrà poi essere approvato dal consiglio comunale, e successivamente
i cittadini avranno tempo
per le osservazioni ufficiali.
Ma naturalmente già
giovedì 11 chi voleva parlare non ha taciuto. Seguendo
un copione ormai collaudato in mille ed una città quando è di collocazione delle antenne che si tratta, si sono
udite le critiche dell’opposizione politica (Forza Italia
in primis) e dei privati cittadini, dividendosi su due livelli: la effettiva pericolosità
delle antenne per la salute e
la scelta dei luoghi più adatti
in cui collocare struttura
che, se anche non sono dannosa, certo non sono belle
da vedere. Difficile quindi
RIPETITORI A SACILE
COSA CAMBIA SECONDO LA BOZZA
DEL PIANO ANTENNE
NUOVI RIPETITORI
A BREVE
Via MalignanI;area Della Valentina; area verde
a Sant'Odorico; via Carducci; via Don Milani;
via Marchesini; via Ronche; via Salici; vicinanze
stadio XXV aprile; tetto dello Zancanaro
-------------------------------------------------------------------------------------------NUOVI RIPETITORI torre acquedotto via Curiel; via De Gasperi;
FORSE IN FUTURO via Pestarole; via Geromina; rotatoria
di Sant'Odorico; tetto di San Gregorio
-------------------------------------------------------------------------------------------RIPETITORI
torre dietro l'Ipsia; via Marconi
DA ELIMINARE
-------------------------------------------------------------------------------------------RIPETITORI DA
via del Molino
SPOSTARE SUBITO
-------------------------------------------------------------------------------------------RIPETITORI DA
via Rosselli; via della Repubblica (le
SPOSTARE IN FUTURO antenne saranno "unite" ad altre esistenti)
che chi se la ritroverebbe
sottocasa non tenti una qualche reazione.
In materia le parole di
sindaco ed assessori sono
state concilianti: si sono impegnati a girare ai tecnici i
rilievi mossi dai cittadini in assemblea,
per valutare se incorporarli
al Piano
antenne
prima del
voto
in
consiglio;
inoltre il
sindaco
Roberto Cappuzzo, ha chiarito che quella presentata è
«una bozza che può ancora
essere modificata» e garantito «massima trasparenza».
I PROMOTORI DE L’AZIONE
DELL’OPITERGINO MOTTENSE
Qualche settimana prima, tuttavia, proprio la non
sempre pacifica contesa sulle antenne aveva già fatto una vittima: Giorgio Martini,
dimessosi dal ruolo di rappresentante dei cittadini di
via Marconi (dove abita e dove è stato collocato un ripetitore) per
insanabili dissapori con
l’assessore all’ambiente Giuseppe Pignat.
Ma stando alla bozza di Piano l’antenna di
via Marconi sarà abbattuta.
Nè dovrebbero essere alle porte blitz notturni per installare antenne e turni di guardia di pensionati in pigiama
del “vade retro ripetitore”
come da triste spettacolo visto a Treviso.
Tommaso Bisagno
MANSUÈ
Festa del
minibasket e
finali Uisp
sabato 20
F
U
e
L’AZiON
Friuli / Opitergino
Domenica 21 maggio 2006
na foto per dire
grazie.
Nella foto compaiono
i promotori de L’Azione
delle foranie opitergina
e mottense, ritratti in uno dei periodici incontri
con l’Ufficio Promozione del nostro giornale.
La foto è anche un
ringraziamento a questi
infaticabili volontari
che nelle parrocchie si
impegnano a diffondere e far leggere L’Azione.
E se qualcuno volesse aggiungersi... non ha
che da contattarci allo
0438-940249.
ine settimana a tutto basket alla palestra di Mansuè.
Sabato 20 alle 16 festa
per i ragazzi del minibasket, seguita alle 17.30 dal
buffet. Dalle 18 si disputano invece le finali regionali del campionato Uisp, in
cui si affrontano prima Evergreen Ormelle e Mogliano e poi New Trolls e
San Donà.
Ad unire i due eventi è
Morris Ceron, responsabile del settore giovanile
del basket Mansuè ed ex
allenatore degli Evergreen
di Ormelle che - sarà un
caso?- vede come favoriti
nelle finali. (TB)
S
aranno le strade
della parte nord
della nostra diocesi, venerdì 26 maggio, ad ospitate le prime pedalate del
tappone
dolomitico
dell’89º Giro d’Italia.
Dopo la partenza da
Pordenone, prevista per
le 10.40, procedendo lungo la Pontebbana i corridori entreranno in territorio diocesano a San Giovanni del Tempio e così
giungeranno a Sacile, la
città dell’ex velocista Biagio Conte e soprattutto di
Denis Zanette, prematuramente scomparso tre
anni fa, che al Giro aveva
vinto due tappe (Santuario di Vicoforte, 1995 e
Lubiana, 2001).
Il percorso dalla Pontebbana devierà sulla provinciale 71 a Ponte della
Muda: di lì il plotone procederà attraverso prima
Cordignano e poi San
Martino di Colle Umberto, che nella sua storia
vanta il primo italiano vincitore del Tour de France: Ottavio Bottecchia,
che giunse in maglia gialla a Parigi nel 1924 e nel
1925, e al quale sono stati recentemente dedicati
diversi libri.
Il compianto Denis Zanette
Mirco Lorenzetto
Saranno da poco passate le 11.15 quando la
corsa imboccherà la SS
51 “di Alemagna” ed entrerà nel comune di Vittorio Veneto. È di questa
città Mirco Lorenzetto, alla terza stagione tra i professionisti, che da quest’anno milita nel Team
Milram di Gianluigi Stanga: la squadra, orfana di
Petacchi vittima di una
caduta nella terza tappa,
si affida alle azioni di giornata di Fabio Sacchi.
Non lontano da qui, a
Piadera, abita l’invece
ben più esperto Marzio
Bruseghin, già all’attacco
nella tappa della Maielletta vinta da Ivan Basso.
L’atleta di Anzano correrà
in appoggio di Damiano
Cunego, suo capitano al-
la Lampre-Fondital. E
queste strade ben le conosce anche Franco Pellizotti, di Santa Lucia
trionfatore della tappa di
Peschici martedì 16 maggio.
Vittorio verrà attraversata da sud a nord lungo
la circonvallazione. L’ascesa ai 488 m della sella
di Fadalto, già una media
difficoltà per un cicloamatore, è solo il prologo
per chi lotterà per la maglia rosa. Il verdetto, infatti, sarà scritto 181 km
più avanti, e soprattutto
dopo la forcella Staulanza, i passi Fedaia, e Pordoi e il temutissimo arrivo in cima al passo di San
Pellegrino.
Marco Da Re
Tommaso Bisagno
LUCCIOLATA PER LA FESTA
DELL’AIDO A PORTOBUFFOLÈ
C
ulminano nel fine settimana in arrivo i festeggiamenti per i vent’anni dell’Aido di Portobuffolè, che si susseguono già da domenica 7.
Sabato 20 è prevista alle 21 una Lucciolata per le vie del centro storico; il ricavato, come accade di consueto per queste manifestazioni, andrà a favore della
casa “Via di Natale 2”.
Domenica 21, invece, in coincidenza
con la giornata nazionale “Un dono per la
vita”, in piazza Vittorio Emanuele II saranno presenti volontari Aido per dare
informazioni e raccogliere offerte in cambio delle piantine che proporranno.
SABATO 20
Ore 17: secondo appuntamento del Maggio Bandistico in Piazza Grande
con il concerto della Banda
Progetto Musica di Valdagno
(VI).
DOMENICA 21
In centro storico: Opitergium Motori.
Ore 21 in Piazza Grande: al
via le serate musicali “Stai
con noi” con il rhythm and
blues del gruppo Music
Outlet.
Ore 16: visite guidate alle aree archologiche a cu-
Infine, la
ventenne Aido organizza,
di concerto
con l’Avis di
Portobuffolè,
anche la conferenza “Le
patologie del
piede e della
caviglia“ a cura di Massimo Neri della casa di cura San
Giorgio di Pordenone: appuntamento lunedì 22 alle 21 presso la sala Fontego del
Municipio(nella foto). (TB)
ra dell’Associazione Athena.
MERCOLEDÌ 24
Ore 20.30 al teatro del Brandolini:
incontro per laici
e sacerdoti con il
vescovo Giuseppe
di verifica finale
del piano pastorale
2005/2006.
GIOVEDÌ 25
Ore 20.30 al Cristallo: confronto tra i sei candidati sindaco ad Oderzo Chiara, Covre,
Dalla Libera, De Luca, Marchetto e
Montagner. Moderatore il giornalista Maurizio
Venturino (nella foto). Organizzano Confartigianato e
Ascom.
VENERDÌ 26
Ore 20.30 a palazzo Moro: terzo e ultimo incontro per ragazzi e adulti sul tema "Autostima e assertività". Relatrice la psicologa-psicoterapeuta dott.ssa Cinzia Iadarola. Ingresso libero.
* FARMACIA DI TURNO: Scotto, via Umberto I 28 tel. 0422712221.
e
L’AZiON
o
Mottense / Opitergin
CHIARANO / ECCO IL PROGETTO
Ex asilo Vascellari,
parte la trasformazione
“L
e più belle arie d’opera”
per la presentazione della ristrutturazione dell’ex asilo Vascellari, a Chiarano. La serata si terrà venerdì 19
maggio alle 20.45, proprio
all’ex asilo. Alle “più belle
arie d’opera” darà voce il
soprano Alina Stankevitch, direttore d’orchestra,
diplomata al Bolschoi di
Mosca. Una serata d’eccezione per un appuntamento importante: la presentazione del progetto di
ristrutturazione dell’ex asilo Vascellari che diventerà residenza sanitaria
assistenziale per disabili
in situazioni di particolare
gravità. Per la ristrutturazione dello stabile, una
pregevole opera dell’inizio del Novecento, la Regione Veneto ha stanziato
la somma di un milione di
euro. Altri finanziamenti
sono stati stanziati dalla
Conferenza di sindaci. La
somma ha permesso l’avvio del progetto.
L’ex asilo Vascellari è
stato donato alla popolazione di Chiarano e Fossalta Maggiore dalla fa-
Il progetto di trasformazione dell’asilo Vascellari. Sotto, come appare adesso l’asilo
miglia Vascellari, nei primi anni del Novecento,
perché fosse adibito ad opere sociali. Per la costruzione pratica concorsero in molti, fra i chiaranesi, e tanti ricordano i loro padri e nonni, che andavano con i carretti a
prendere i sassi fin sul
greto del Piave. Per decenni l’asilo accolse i bambini del Comune. Finché
venne fatta la nuova scuola materna. Ora, grazie al
Comune, alla Regione, all’Ulss l’ex asilo sarà ristrutturato. Sarà mantenuto il corpo centrale con
la fisionomia esterna. Nella parte retrostante è stata progettata una struttura modernissima in grado
di accogliere disabili gravissimi. «Sarà un sollievo
anche per le famiglie –
spiega il sindaco Giampaolo Vallardi –. La residenza darà lavoro a personale specializzato, addetti all’assistenza e altre
figure professionali. E dovrà essere inserita nel
contesto del paese; per
questo si può già far conto sulle forze del volontariato sociale». Il ricavato
dell’offerta libera che sarà
donata per il concerto di
venerdì 19 sarà devoluto a
sostegno dei progetti rivolti a persone disabili che
frequentano i Ceod gestiti dalla Cooperativa sociale Madonna dei Miracoli.
Giuseppina Piovesana
MARCIAPIEDI E PISTA
CICLABILE IN CENTRO
che ne conseguono, in altri
mancano del tutto. «La pista
ciclabile – dice il vice sindaco Lucio Favero – viene realizzata partendo da località
Gorgo Molini fino a Sala di
Sopra. Una manutenzione
degli attuali marciapiedi è comunque improrogabile e
verranno costruiti i tratti
mancanti. Verranno inoltre
sostituiti ed installati nuovi
punti luce, con lampade a
basso consumo energetico e
con una maggiore resa luminosa». L’intervento rientra nello stanziamento di bilancio pari a 2 milioni 182 mila euro che è stato approvato dal consiglio comunale. Si
tratta del terzo intervento significativo che darà più sicurezza alla strada. Il primo
è stata la costruzione del sottopasso ciclopedonale accanto al municipio. Il secondo l’installazione del semaforo all’incrocio con via
Roma.
Annalisa Fregonese
Gorgo sicura
Il centro di Gorgo al Monticano
U
na pista ciclabile lungo la strada regionale Postumia. È l’intervento di maggior peso inserito
nel piano delle opere pubbliche 2006 approvato dal
consiglio comunale di Gorgo al Monticano. Prosegue
dunque la politica comunale
di mettere in sicurezza questa strada che attraversa tutto il centro del capoluogo,
troppo spesso in passato teatro di incidenti. Adesso la pista ciclabile non c’è. Le biciclette transitano sopra i marciapiedi, che in alcuni punti
sono sconnessi, con i disagi
ODERZO
“Giornata
dello sport”
con 150
diversabili
L
o stadio di Oderzo ospita mercoledì 24
maggio dalle 9.30 alle 14.30
la quarta “Giornata dello
sport”, organizzata dall’Ulss 9 di Treviso e dal
Centro sportivo italiano
provinciale nell’ambito del
progetto “Sportivamente...
abili”. Il progetto mira a migliorare la qualità di vita dei
diversabili, passando anche
attraverso la formazione,
per creare un linguaggio
comune tra chi si occupa di
attività motorie nei Centri
Ulss e favorire così la conoscenza delle opportunità
di integrazione. Dopo una
prima fase formativa rivolta agli operatori dei ceod e
delle comunità alloggio dell’Ulss 9 di Treviso su tematiche inerenti l’organizzazione delle attività motorie
all’interno dei Centri, si è
dato il via alla fase più prettamente operativa: una giornata, giunta alla sua quarta
edizione, interamente dedicata a gare di atletica sostenute da persone diversabili che chiuderà il lavoro di tutto un anno. Il 24
maggio saranno attesi dunque circa 150 diversabili
che si cimenteranno in gare di salto in lungo, getto
del peso, lancio del vortex,
staffetta, di corsa veloce sui
40 metri – venti metri in più
rispetto al 2005 a conferma
delle sempre maggiori abilità conquistate nel corso
dell’anno – e in un’attività
ludica. Coadiuveranno, in
qualità di giudici di gara, gli
studenti dell’Isis di Oderzo
coordinati dalla professoressa Donatella Diamanti.
Per informazioni 0422548964.
Paola Fantin
ALPINI
A Fontanelle si
inaugura la
nuova sede
È
giunto il momento
del taglio del nastro
per la sede degli Alpini e
per la struttura polivalente comunale a Fontanelle.
Domenica 21 essa sarà ufficialmente inaugurata. La
cerimonia sarà preceduta,
sabato 20 alle 21, dal concerto del Coro Ana di Vittorio Veneto nella palestra
comunale. Domenica, dopo l’ammassamento alle 9
in via della Vittoria, ci sarà
la sfilata al monumento ai
caduti. Seguirà la messa al
campo vicino alle scuole elementari. Al termine, verso le 11, inaugurazione ufficiale delle due nuove
strutture. (AF)
Domenica 21 maggio 2006
35
ALBANO: inaugurato nuovo
impianto di sollevamento acqua
I
naugurato sabato 13 il
rinnovato impianto di
sollevamento acqua in località Albano di Motta.
L’impianto, 75 anni di vita e
recentemente interessato
da lavori di adeguamento,
è ora dimensionato per una
portata variabile da 3 a 23,3
mc/s. Presenti alla presentazione il presidente del
Consorzio bonifica Basso
Piave di San Donà Ennio
Cereser e il direttore Giulio Pianon. L’impianto serve un’area di 27 mila ettari.
MOTTA: Norman Zoia premia
gli “angeli” con SolidArte
G
li angeli
sono
tra noi. Silenziosi, aiutano
chi ha più necessità, difendono l’ambiente, promuovono eventi, si occupano di integrazione. È a loro che, a Milano, Stefano Festa con SolidArte ha deciso di dedicare un premio. Un riconoscimento verso chi si è particolarmente distinto per
sentimenti fraterni e opere
di solidarietà. Il premio milanese però ha qualche risvolto diocesano. Festa ha
infatti profonde radici nel
Trevigiano e il web master
del sito del premio è l’opi-
tergino Edoardo Marcuzzo. Anche
la responsabile dell’ufficio stampa
Antonella Damiani è spesso di passaggio in zona,
specie tra Cessalto e Portobuffolè. E poi c’è il mottense Norman Zoia, membro
del direttivo di SolidArte,
che ha proposto alcuni premiati e firmato i versi che
hanno introdotto la serata.
Fra i premiati anche Gigliola Cinquetti, pure lei di
casa qui da noi dove viene
in visita all’amico architetto
mottense Alfonso Vesentini.
MOTTA: piscina pronta nel 2007
F
irmato il contratto
ufficiale che lega il
comune di Motta alle ditte
che costruiranno e gestiranno la nuova piscina comunale, per un investimento da circa 4 milioni di
euro. «I prezzi per l’utilizzo della struttura saranno
politici (cioè più bassi di
quelli di mercato) – ha det-
to il sindaco di Motta, Graziano Panighel – perché
questa piscina non ha solo una valenza sportiva ma
soprattutto sociale».
Una volta completata
(le previsioni indicano l’estate 2007), la piscina
verrà gestita da una società pordenonese per i
prossimi 30 anni. (GR)
ODERZO: recital di Pacu su papa
Wojtyla in casa di riposo
D
edicato a papa Giovanni Paolo II, dedicato agli anziani.
È il recital “L’amore vince sempre”, con cui l’associazione Pacu di Vittorio Ve-
neto, guidata da Paolo Russo, racconta il papa Wojtyla. E che verrà messo in
scena sabato 20 alle 17 alla
casa di riposo “Immacolata
Concezione” di Oderzo.
MANSUÈ: Giornata
di sensibilizzazione ecologica
S
abato 20 dalle 9 alle 12.30 a Mansuè avrà luogo la Giornata di
sensibilizzazione ecologica. Essa si svolgerà nel
piazzale dello Sport. Essa
consisterà nella distribuzione gratuita ai cittadini
di compost proveniente
dal riciclo del rifiuto umido, da utilizzare per orti e
giardini, e nella consegna
di un omaggio floreale. La
giornata è organizzata in
collaborazione con il Cit e
la Sesa di Este.
ORMELLE: domenica 21 si celebra
il gemellaggio con Balatonboglar
A
nche Ormelle ha
il suo gemello.
Domenica 21 alle 11 nella sala Bachelet si svolgerà infatti la cerimonia
di gemellaggio con il comune di Balatonboglàr
in Ungheria, sulle sponde del lago Balaton, affine ad Ormelle per dimensioni (ha 6200 abitanti) e per vocazione vitivinicola, che l’ha trasformata in “Città inter-
nazionale dell’uva e del
vino”.
Il programma della
celebrazione del gemellaggio prevede, prima
della firma del patto, gli
inter venti del console
ungherese a Milano
Tamàs Korsòs e del presidente della provincia
di Udine Marzio Strassoldo, ed a suggello un
intervento musicale del
coro Ana di Oderzo.
36
Domenica 21 maggio 2006
DOPO I RESTAURI DIVENTA
BARICENTRO CULTURALE DI MOTTA
AD OTTOBRE MOSTRA SULL’AMALTEO
Riecco la Castella
S
abato 20 alle 18 inaugurazione della Castella con la
personale di Emilio Pian, introdotto da Carlo Sala. In
mostra opere degli ultimi
anni e lavori inediti concepiti appositamente per lo
spazio mottense. La mostra
rimarrà aperta fino al prossimo 11 giugno (dalle 16.30
alle 19; sabato e domenica
anche dalle 10 alle 12, lunedì chiuso).
La notizia è importante
perché segna l’apertura dell’attività espositiva del luogo scelto dall’amministrazione per ospitare diversi eventi culturali. Mesi fa c’era stata un’apposita iniziativa, una mostra itinerante su
Giovannino Guareschi, che
aveva suscitato ampi consensi proprio per essere stata ambientata in Castella.
Tanto che è nato addirittura un gruppo di giovani
mottensi che lavora per la
promozione della cultura.
Infatti nasce in questi giorni il progetto del Centro di
arti visive “La Castella”: la
rivista culturale, che in passato ha animato la vita culturale locale, rinasce oggi
attraverso una serie di iniziative, in primis un nuovo
sito web, www.lacastella.it,
con tutti gli appuntamenti
delle prossime settimane.
La novità per la Castella
sarà però un vero e proprio
evento a livello interregionale: dal 7 ottobre al 26 novembre è prevista “Alla
Motta nel Cinquecento”,
mostra di arte antica e documentazione del territorio
con dipinti, ricostruzioni,
manoscritti e ricognizioni
per rappresentare il tempo
di Pomponio Amalteo, nel
L’esterno ed il restaurato interno della Castella
cinquecentenario della nascita. Infatti il prossimo autunno Motta celebra (un poco in ritardo) il quinto centenario dalla nascita del suo
celebre pittore (nato qui nel
1505 e morto a San Vito al
Tagliamento nel 1588), con
una mostra-studio che ne ricostruisce l’opera. «È
un’occasione importante –
spiegano i curatori – per
presentare per la prima volta insieme tutte le opere
che il pittore ha qui realizzato, ma anche per documentare quanto riscoperto
nel corso dei recenti re-
stauri. La mostra sarà accompagnata da un catalogo
che illustrerà le opere esposte e accompagnerà il visitatore anche in un ideale
percorso alla Motta – come
si diceva al tempo dell’Amalteo – e nel territorio anticamente soggetto alla sua
influenza».
In Castella, inoltre, si è
appena conclusa l’undicesima edizione della mostra
“Un libro conquista il mondo” con oltre duemila visitatori e oltre 700 libri venduti in una settimana.
Gianandrea Rorato
CENTRO ARTI VISIVE: curatori
Sergio Momesso e Carlo Sala
D
oppia, e al
100%
mottense, è la
guida del centro
arti visive “La Castella”. Per il settore arte antica il
curatore è Sergio
Momesso, studioso e ricercatore con alle spalle
un dottorato di ricerca in
materia all’Università di
Padova e varie pubblica-
zioni, oggi gestore
della “Piccola libreria” a Motta.
Per il settore arte contemporanea
il coordinamento è
di Carlo Sala (nella foto), classe
1984, critico d’arte
e giornalista con
già molte mostre
introdotte o curate nel curriculum, malgrado la giovane età. (TB)
per il cuore” il cui ricavato andrà a favore della lotta
alle malattie cardiovascolari.
VENERDÌ 19
Alle 18, alla sala polivalente della casa di riposo, presentazione
del libro di Luigi Prosdocimo “Dal segno al simbolo La figurazione nella relazione
educativa con la disabilità mentale” (ed. Del Cerro, 2006). Interverranno il dottor Giuseppe
Dal Ben e la dottoressa Renata Gherlenda. Iniziativa a cura
della cooperativa sociale “Madonna dei Miracoli” e della sezione Anffass di Motta di Livenza.
SABATO 20
Alle 20.45, in basilica (nella fo-
MARTEDÌ 23
L’associazione Anziani e il Comune organizzano un soggiorno climatico a Caprile dall’1 al
16 luglio. Costo 471 euro. Iscrizioni possibili il 23 e 24
maggio tramite il modulo ritirabile all’ufficio comunale dei
servizi sociali, telefono 0422761561.
to) monologo, con accompagnamento musicale, Un uomo di nome Giobbe
con l’attrice Laura Gambarin.
DOMENICA 21
L’associazione Amici del cuore di
Motta in mattinata organizza la
6ª edizione de “Una rosa
e
L’AZiON
Memorie
/
o
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ia
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e
n
e
V
/
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n
e
Mott
Farmacie di turno:
Scotto, via Umberto I
28, Oderzo, telefono
0422-712221; Ferrari,
viale della Repubblica
80, San Polo di Piave,
telefono
0422206058.
AMMINISTRAZIONE, ULSS E PARROCCHIA
DI CEGGIA ALLEATE PER LA FORMAZIONE
Animatori comuni
C
omune e parrocchia in tandem per
formare animatori volontari: accade a Ceggia dove
da una proposta dell’Ulss
10, è partito un corso destinato ai giovani che questa estate desiderano impegnarsi in attività di animazione con i ragazzi. Due
sono in particolare le iniziative che li vedranno impegnati: il grest parrocchiale, in programma dal
10 al 29 luglio, e le proposte della ludoteca comunale. La collaborazione tra
Comune e parrocchia nasce dalla comune volontà
di fornire agli animatori o
aspiranti tali gli strumenti
metodologici per animare
gruppi di bambini e giovanissimi. «Abbiamo ben
presente – afferma don
Marco Zarpellon, cappellano di Ceggia e responsabile della pastorale giovanile – che gli educatori
del grest non possono definirsi “bravi” solo perché
Don Marco Zarpellon
conoscono le tecniche di
animazione. Ecco perché
consideriamo questa interessante occasione formativa come un’integrazione
ad un imprescindibile
cammino di fede». I 25 ragazzi – sul totale di 34 partecipanti – che animeranno il grest saranno infatti
affiancati da don Marco
che per loro terrà un ulteriore incontro al termine
del corso e li accompagnerà alla giornata di formazione diocesana a San
DAL 19 AL 21 MAGGIO
TORRE DI MOSTO IN FESTA
Libri e bisat
A
ppena archiviato il Calendimaggio di Staffolo, è già
tempo di una nuova ma altrettanto tradizionale festa
per il comune di Torre di Mosto: la “Festa del Bisat” che si
svolge nel capoluogo da venerdì 19 a domenica 21. Tra gli
eventi spicca sabato alle 21 l’“InCanto”, rassegna canora di
giovani interpreti; domenica, invece, prosegue il ciclo di incontri con gli autori organizzato dall’attiva biblioteca di Torre. Alle 18 al centro civico sarà di turno Roberto Guerra,
che parlerà del suo libro “Liquentia. Un fiume nella X Regio Augustea Venetia ed Histria”, dedicato al Livenza e di
cui L’Azione già si occupò. È previsto l’intervento anche del
ricercatore e storico locale Andrea Peressini. Il programma
del “Bisat” per domenica abbraccia l’intera giornata e comprende anche la fiera, il mercatino dei ragazzi, il trofeo “Compagnia della torre” di automodelli e la serata di cabaret con
la “Compagnia dee ciacoe s’cete” e il duo “Marco e Pippo”.
Tommaso Bisagno
Vendemiano il 14 giugno,
dove approfondiranno l’aspetto motivazionale e il significato di essere animatori in parrocchia. I due operatori dell’Ulss 10 tengono le lezioni una volta la
settimana, ogni giovedì
dalle 18 alle 20, alla Casa
della dottrina fino al 1º giugno, affronteranno invece
argomenti quali la relazione in gruppo, le tecniche
di comunicazione e il gioco. Per informazioni è possibile contattare il Comune
di Ceggia (telefono 0421323127) o don Marco (telefono 0421-329137).
Beatrice Doretto
CEGGIA
Marangoni e Rizzo
presentano “60
testimonianze
partigiane”
S
arà inaugurata sabato 20 maggio alle
11, nella sala mostre della
biblioteca comunale di
Ceggia, la mostra “60 testimonianze partigiane”, esposizione di sessanta tavole sul tema realizzate da
trenta tra i migliori artisti
italiani, promossa dal Comune in collaborazione
con l’Anpi (Associazione
nazionale partigiani d’Italia) di San Donà di Piave.
Per l’occasione, l’iniziativa
sarà presentata da Michele Marangon, presidente
dell’Anpi di San Donà, e da
Arturo Rizzo, ex partigiano. La mostra rimarrà aperta fino all’11 giugno e
sarà visitabile negli orari
di apertura della biblioteca (martedì 10-12 e 14.3018 dal mercoledì al venerdì, 14.30-18; sabato: 1012). (BD)
SUSEGANA
FRANCENIGO
LUTRANO
DINO GRANZOTTO
n. 14.8.1954 - m. 21.5.1989
Nella ricorrenza del tristissimo anniversario, ti ricordano
con immutato affetto la mamma, la sorella, gli amici e i parenti tutti.
CARMELO DASSIE
n. 8.10.1925 - m. 25.5.1994
Nel 12º anniversario della sua
dolorosa scomparsa, la moglie,
il figlio, i parenti e conoscenti
lo ricordano con grande affetto e lo affidano al Padre.
ALBERTO DALLA TORRE
n. 17.2.1926 - m. 23.5.2005
Il passare del tempo non cancella la tua memoria. Nel 1º anniversario della tua scomparsa, ti
raccomandiamo al Signore e tu
dal Cielo prega per noi. Tua moglie e tutti i tuoi cari. Una Messa
di suffragio sarà celebrata martedì 23 maggio, alle 18.30, nella
chiesa di Lutrano.
MARCO DONADEL ALL’EUROPEO UNDER 21 AL “SOLDAN” DI CONEGLIANO
IN PORTOGALLO, DEL PIERO AI MONDIALI IN GERMANIA
Sogni azzurri per due diocesani
C
oncluso il più
lungo e tormentato campionato che la storia del
calcio italiano ricordi,
per mettersi al riparo
dalla caccia allo scoop
mediatico sui nuovi gravi scandali che inquinano il mondo del pallone
italiano, il calciofilo diocesano non può far altro
che concentrarsi sugli
imminenti impegni internazionali delle nostre
nazionali. Il commissario tecnico della Nazionale maggiore Marcello
Lippi (neanche lui immune dai metodi Moggi, a quanto sta trasparendo) ha convocato per
i Mondiali di Germania
anche un calciatore diocesano. Il calciatore diocesano si potrebbe rimarcare, vista la sua popolarità e un curriculum
(sub judice di questi
tempi) dei più prestigiosi in assoluto. Alessandro Del Piero da San
Vendemiano, non più titolare fisso in Nazionale
né nella Juventus, con la
casacca con la quale ha
appena vinto il campionato, farà parte dei 23 azzurri che il 22 maggio si
ritroveranno al centro federale di Coverciano. Alla soglia dei 32 anni, forte di 72 presenze e 24 reti in azzurro, Del Piero
ALL’INTER IL 6° TORNEO
GIOVANILE “FORNO D’ASOLO”
M
a chi l’ha detto che
l’Inter non vince
mai niente, esclusa la Coppa
Italia? La formazione nerazzurra milanese si è aggiudicata, e con pieno merito avendo vinto tutte le partite
disputate, la sesta edizione
del torneo internazionale federale per giovanissimi
“Forno d’Asolo”, svoltosi dal
9 al 14 maggio nei cinque
campi sportivi di Vittorio Veneto, Conegliano, Pieve di
Soligo, Oderzo e Castelfranco Veneto. Organizzata
dal Victoria Club di Fernando Caggia, con il fondamentale supporto del San Michele Salsa Cerfim e delle
Vecchie Stelle rossoblù, il
torneo ha visto impegnate
oltre all’Inter le formazioni
di Juventus, Milan, Atalanta, Werder Brema, Real Saragozza, Charlton, Nec Nijmegen, Vicenza, Venezia,
Treviso e Figc trevigiana.
Grande ed appassionato il
seguito di pubblico, che ha
dimostrato di gradire le prestazioni dei campioni del domani. Legittima la vittoria
dell’Inter che ha battuto i
campioni uscenti della Juventus (2-1) nelle qualificazioni, il Milan (1-0) in semifinale e il Real Saragozza (30) in finale. Nella cerimonia
finale allo stadio Opitergium
sono stati assegnati anche i
Memorial Luigino De Nadai, in memoria del giornalista sportivo della Tribuna
scomparso qualche anno fa,
e il Premio Fair Play a cura
dei Panathlon club delle cinque città sedi delle partite,
assegnato al Milan e al selezionatore della rappresentativa Figc trevigiana, Giampietro Casagrande, piazzatasi ottima terza. Collegato
al Forno d’Asolo, si è svolto
anche il torneo Banca della
Marca per formazioni giovanissimi della provincia: ha
vinto il Giorgione, sconfiggendo in finale il Conegliano. (AT)
disputerà il
suo
terzo
Mondiale.
Della spedizione in terra di Germania, invece,
non farà parte l’ex Liventinagorghense Manuel
Pasqual, la
cui splendida
stagione alla
Fiorentina
non è bastata
a convincere
Lippi.
Sono già
al lavoro a
Montesilvano, invece,
gli azzurrini dell’Under
21. I nazionali selezionati dal commissario tecnico Claudio Gentile, uno dei protagonisti dell’eroico Mundial di Spagna 1982, sabato disputeranno l’ultima amichevole prima di trasferirsi
in Portogallo. Della
squadra che affronterà
il Campionato europeo
I
ncalzano le escursioni in questa puntata
montana di fine maggio. Si
inizia alla grande con la sezione di Conegliano. Le
mete di questa domenica
sono la baita del Popo (1856
metri) e casera Bosconero,
nelle Dolomiti Zoldane.
Partenza alle 7.30 e rientro
alle 18.30. Rimanendo in zona l’associazione ciclopedista di Conegliano Liberalabici parte domenica alla
conquista del castello di Caneva. L’itinerario, lungo il
tracciato della gara per
mountain bike “Fra i colli
di Caneva”, rappresenta una delle mete più ambite e
sudate dei ciclisti. Giunti alla piazza di Caneva, si sale
verso il castello, nei secoli
Due giorni con la
grande atletica
R
Il capitano dell’Under 21 Marco Donadel
di categoria fa parte, con
le mostrine di capitano,
Marco Donadel. Il centrocampista di Conegliano, titolare nella Fiorentina di Claudio Cesare Prandelli, a 23 anni e
dopo 34 partite in azzurro, è alla seconda esperienza nella massima
manifestazione continentale per Under 21.
Giacinto Bevilacqua
CAI E DINTORNI
divenuto una chiesetta. Si
scende poi lungo il sentiero dei morti che costeggia
tutto il colle fino a congiungersi con la strada sterrata, da dove, seguendo un
altro sentiero, si torna all’abitato. Rimanendo in tema di pedalate, l’associazione A ruota libera propone per questa domenica
una duplice meta: Codroipo, le risorgive fra parchi, le
ville e i mulini, da un lato, e
la Treviso-Ostiglia dall’altro. Dulcis in fundo, questa
settimana il trofeo del maggior impegno montano lo
conquista la sezione Cai di
Sacile. La meta dell’escursione domenicale è il Pian
itorna la grande atletica a Conegliano. Venerdì 26 sono in
programma, infatti, due iniziative di spicco allo stadio comunale Narciso
Soldan. Raggiunge la sedicesima edizione il Memorial Toni Fallai, meeting internazionale su pista organizzato dall’Atletica Silca Ogliano con il
patrocinio del Comune e
della Provincia. Nove le
gare in cartellone: 200,
800, 5 mila, 110 ostacoli e
getto del peso maschili,
1500, 100 ostacoli, lungo
e asta femminili. Particolarmente qualificato, ad iscrizioni ancora aperte al
momento di andare in
stampa, si presenta il
ranking del mezzofondo
che vedrà come protagonisti alcuni dei migliori atleti africani confrontati
con gli azzurri più promettenti. Negli 800, ad esempio, sono certe le adesioni del senegalese Aboulaye Wagne, dei keniani Benson Esho e Phi-
lemon Kipkorir, nei 5 mila dell’azzurro Marco
Mazza, i keniani Jackson
Kirwa Kiprono, Richard
Matelong e Philemon
Kirwa Tarbei, nei 10 mila del campione asiatico
Ismail Essa Rashed del
Qatar. Nei 200 correrà anche il bronzo olimpico
Deji Aliu 84x100 Nigeria.
A livello femminile sono
attese l’algerina Touhami
Nahida (finalista ai mondiali indoor nei 1500) e
l’ex campionessa del
mondo juniores nei 3 mila Beatrice Jepchumba
del Kenia. Le gare, ad ingresso libero, iniziano alle 19.15. Concluso il Memorial Toni Fallai scatterà “L’ora di maratona”,
originale staffetta di 24 ore con squadre composte
da 24 elementi, ognuno
dei quali gareggerà per
un’ora. La spettacolare
manifestazione sarà vinta dalla squadra che, nell’arco delle 24 ore, avrà
percorso il maggior numero di metri.
dee Femene (1163 metri) a
cavallo tra Trevigiano e Bellunese. Il percorso si sviluppa lungo strade carrozzabili dal Pian dee Femene
fino al Cra Rosset per poi
risalire a casera Col di Tabac. Dislivello di 380 metri
e partenza da Sacile alle 8
dalla sede sociale di San
Giovanni del Tempio. Altra
meta domenicale è la pedemontana pordenonese,
sede della lezione pratica
su elementi di flora e ambiente dell’IX corso di escursionismo. Per la teoria
occorre aspettare il 24 maggio quando, alle 20.45 alla
sede di Pordenone, si terrà
la lezione sull’ambiente
montano e la sentieristica.
Angela Deganis
CICLISMO:
Circuito
di Caneva
S
i corre sabato 20 il 7º
Circuito internazionale di Caneva-Memorial
Giovanni Perin, gara nazionale organizzata dal Caneva
Colorificio San Marco. Gli
elite e under 23 percorreranno 147 chilometri con
partenza alle 14. Dopo gli iniziali sei giri di circuito pianeggiante, si percorreranno sei tornate di 13,5 chilometri l’uno attraverso castello di Caneva, cave di Sarone, bivio Franzago, Tarcisa, Fiaschetti e Caneva.
Sullo stesso circuito a giugno sarà assegnato il tricolore juniores.
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e
Lettere
L’AZiON
& interventi
Acceso dibattito sul Codice Da Vinci
Domenica 21 maggio 2006
LA CHIESA SOTTOLINEA L’INESATTEZZA DEI CONTENUTI
1 / È TEMPO CHE 2 / PERCHÉ NON TRATTIAMO
3 / LA ROSA NEL PUGNO:
I CATTOLICI SI DIFENDANO
IL TESTO DA ROMANZO? DIALOGO, NON SCOMUNICHE
E
gregio Direttore,
il mio intervento
non vuol essere un giudizio
ripetitivo dell’immoralità, per
non dire blasfemia diabolica,
dell’opera “Il codice Da Vinci”... già se ne parla fin troppo, anche, credo, a vantaggio probabilmente calcolato
dall’autore.
L’osservazione che vorrei
fare è consequenziale, in
quanto, anche se non mi
compete, sono profondamente convinto che sia arrivato il momento di difenderci, parlo di noi cattolici in
qualsiasi parte del mondo ci
troviamo ad operare, difenderci prendendo esempio
dalla santa vita di Giovanni
Paolo II, dalla sua filosofia
che mi permetto di chiamare del “dissenso cattolico” e
da quei valori che ci caratterizzano, perché personaggi
come l’autore del best-seller
citato non solo non andrebbero considerati ma, a mio
modesto modo di percepire
lo spirito, scomunicati “coram populo”... primo per non
averne più, poi, per il loro bene perché potrebbero sentire il bisogno innato di redimersi e così non solo salvarsi l’anima, ma sentire, per farlo, il desiderio di fare bene-
E
cco un piccolo
campionario dei
vari umori che il
discusso romanzo sta suscitando. Da chi, scandalizzato, giudica debole la
reazione dei credenti, a chi
si mostra critico e indignato per queste reazioni.
Al primo dico solamente che è giusto protestare,
guai se ci fosse negata questa possibilità, ma sempre
secondo lo spirito cristiano che rifugge da ogni fanatismo.
La seconda lettera si domanda perché non ci si limita a considerare questo
testo per quello che è, cioè
solamente un romanzo e
perché ci si accanisce proprio su questo, mentre ce
ne sono tanti altri anche
peggiori. D’accordo che si
tratta di un romanzo, frutto di fantasia, ma è un romanzo che l’autore esplicitamente dice basato, nella sua sostanza, su documenti storici per cui la tesi centrale che afferma la
Chiesa cattolica essere un
ficenza, e con i soldi che guadagnano, sa, Direttore, quanta povera gente ne potrebbe
usufruire?
La mia non è cattiveria,
forse sbagliata interpretazione della “parola”, ma, mi
creda, piano piano con gesti
forti si riempirebbero le
chiese e forse la Vergine potrebbe starsene tranquilla in
cielo senza dover venire continuamente ad implorarci
sulla via del bene come fa da
più di vent’anni a Medjugorje.
Le chiedo scusa ma, vivendo con una certa sensibilità, al giorno d’oggi, tra la
gente, mi sono reso conto come sia stufa e abbia bisogno
di amore, quell’amore che
abbiamo tutti dentro e dilapidiamo davanti al televisore in modo inomignoso da
come ce lo portano via; quando potremmo avere il coraggio, con pochi stimoli, verso
quei canali (non televisivi) a
noi così vicini e magari poco
sensibili alle nostre aspettative, di cambiare il mondo...
come diceva madre Teresa
di Calcutta, partendo dalla
piccola realtà di cui facciamo
parte.
Maurizio Dal Mas
Vittorio Veneto
colossale inganno, sarebbe
vera. È proprio contro questa pretesa che bisogna reagire, perché chi legge, preso dalla narrazione avvincente (tanto più nella
versione cinematografica)
può incominciare a prestargli fede, a pensare che,
forse, qualcosa di vero ci
sia. È necessario mostrare
con tutta chiarezza, come
è stato fatto, che è una pura e vergognosa fandonia.
E perché accanirsi contro
questo romanzo e non contro altri? Perché una
quantità enorme di persone lo ha letto, a differenza
di altri magari di maggior
pregio letterario. È diventato un fenomeno culturale a livello mondiale del
quale è difficile trovare le
ragioni. Sono cose che succedono. E che fanno intascare un sacco di soldi.
Proprio per questa fortunosa diffusione non è possibile ignorarlo.
Gli amici della “Rosa
nel pugno” affermano che
si tratta di “una voce con-
Potete inviare le vostre lettere al direttore
per posta elettronica all’indirizzo:
[email protected]
per posta all’indirizzo:
L’Azione - via Jacopo Stella, 8 - 31029 Vittorio Veneto
oppure per fax allo 0438. 555437
H
o notato e letto l’intervento/editoriale
del nostro Vescovo nel numero 20 di domenica 14
maggio 2006 (peraltro ripreso da altri organi di
informazione) sul caso
“Codice Da Vinci”, il
“best seller” mondiale
del professore/scrittore Dan Brown, prossimamente nelle sale cinematografiche grazie
alla trasposizione hollywoodiana di Ron
Howard.
Scrivo un po’ sorpreso perché, senza
voler addentrarmi in
dettagli sociali, storici, archeologici, filosofici o teologici, ho
sempre raccolto con
sorpresa qualsiasi
discussione/dibattito sul tema: spesso,
vedi il caso dei numerosi
instantbook pubblicati
sull’argomento e a
maggior ragione ora
che si annuncia l’uscita del
film, sembra quasi che il
“Da Vinci Code” venga
concepito come una nuova
teoria scientifica, come una nuova tesi, quasi come
un nuovo... “vangelo”. Ma
trocorrente” e che l’unica
reazione dei cristiani è stata quella di oscurarla. Voce controcorrente si addice ad una cosa seria, che
dice qualcosa di nuovo,
ma documentato e ben
pensato e non ad un mucchio di fandonie. Non è,
poi, vero che l’unica reazione dei cristiani sia stata il tentativo di eliminarlo. Le af fermazioni dell’autore sono state in questi mesi abbondantemente
discusse mostrandone la
totale infondatezza. Per esempio L’Avvenire, il quotidiano cattolico, ha dedicato molte pagine all’argomento, interpellando storici di tutte le tendenze.
Non se n’è trovato uno che
abbia dato credito ai presunti documenti. Tutti
concordi nel dire che si
tratta di pura invenzione.
Sfido gli autori della lettera ad indicarmi uno studioso, che goda di buona
fama, che difenda la tesi
di Dan Brown.
L’invito, poi, di non andare a vedere il film non lede la libertà di nessuno, è
solamente la logica conclusione di non perdere
tempo per una cosa che
non ha alcun valore. E anche per non essere dei pecoroni che fanno una cosa
solamente perché anche gli
altri la fanno. (GpM)
perché non si affronta (serenamente) il romanzo di
Dan Brown come un... “romanzo”? Cioè come il frutto della semplice fantasia di
uno scrittore?
Devo ancora trovare
(forse mi sono sfuggite) analoghe discussioni/dibattiti sui più recenti “Iacobus”
della spagnola Matilde Asensi (con oggetto sempre
i “templari”) o su “La missione dei quattro cavalieri”
dell’americano Raymond
Khoury (ancora i “templari”) o su “Il terzo segreto”
dell’americano Steve Berry
(sul terzo segreto di Fatima). Romanzi sicuramente
meno dettagliati e accattivanti del “Da Vinci Code”,
ma con teorie (romanzate!)
non meno esplosive e/o
blasfeme. Senza dimenticare che una precedente
pubblicazione “vaticana” di
Dan Brown (“Angeli e demoni”) era passata del tutto inosservata.
Quello che continua a
sorprendermi è che si diano vita a queste gare di confutazione delle “tesi” (?) di
Dan Brown, mentre passi
quasi inosservato, ad esempio, “State of fear” (Stato di paura), romanzo dello scrittore Michael Chricton (sottolineo romanzo)
che però cita e pubblica dati scientifici registrati e inoppugnabili sullo stato di
salute “ambientale” del nostro pianeta. Perché ci si dimentica di Michael Chricton? Mi auguro non sia perché “State of fear” è un libro più “grosso” del “Da
Vinci Code” o, molto più
semplicemente, perché è
più “faticoso” per la comunità discutere/dialogare
con “veri” dati scientifici alla mano.
Glauco Zuan
Pieve di Soligo
D
a mesi assistiamo
a “scomuniche”
da parte delle gerarchie
ecclesiastiche nei confronti dapprima del bestseller di Dan Brown il
“Codice Da Vinci” e ora anche del film
tratto da tale
opera, che
sta per vedere la luce nelle nostre sale
cinematografiche.
Alle critiche
e ai tentativi di
boicottaggio si
è aggiunto il Vescovo di Vittorio
Veneto,
monsignor Zenti, che lo ha definito “ripugnante” e che tra le righe ha rilasciato
un invito più o
meno velato a
non andare a vedere il film.
In una situazio-
ne in cui ogni giorno nelle principali reti nazionali
assistiamo a film, fiction,
telefilm e ageografie in
cui la figura del prete e del
religioso è sempre la più
buona, la più brava, non
sbaglia mai, indaga meglio dei carabinieri, eccetera, è possibile che una
volta tanto che si leva una
voce controcorrente, il riflesso sia quello di oscurarla e non di rispondere
alle accuse con argomentazioni ma con un boicottaggio?
Chi è convinto delle
proprie idee e dei propri
principi, chi ha convinzioni e non convenienze, chi
è credente in altro che nel
potere e nel danaro, non
dovrebbe forse confrontarsi con gli altri per far
prevalere il proprio pensiero con la dialettica anziché cercare di cancellare le opinioni “eretiche”?
Raffaele Ferraro
Ottavio Pasquotti
Rosa nel Pugno Treviso
interventi
LA STORIA È STORIA
E NON VA MANIPOLATA
L
a storia è fatta di avvenimenti e non può essere
manipolata: si possono non condividere gli avvenimenti che l’hanno determinata, ma non di più, poiché
sarebbe falsificarla; né, in nome dell’unità di un popolo, si possono mettere sullo stesso piano aggressori e
vittime. Ciò è oltre che scandalo, una grande offesa alle vittime. Perdonare può solo essere cristiano, dimenticare ci indurrà ad altre guerre con tutti gli orrori che
queste hanno sempre causato. Stalin, Hitler, Mussolini, Pinochet e molti altri dittatori di ieri e di oggi debbono rimanere nel ricordo, se vogliamo che quanto commesso non si ripeta mai più poiché, oltre ad essere catastrofi, le guerre determinano l’odio che solo gli uomini
di buona volontà e il tempo possono cancellare. A Vittorio Veneto, il Sindaco, gli assessori Saltini e Girardello
e il segretario provinciale della Lega si dichiarano scandalizzati per il discorso del relatore Negris nel ricordare il 25 aprile, data che la nostra città, medaglia d’oro al
valore, ha l’obbligo di far rivivere soprattutto a coloro
che “per problemi d’età” quella triste storia non l’hanno vissuta, né portano le cicatrici di torture e di morte.
Di fronte alla morte ci deve essere il rispetto, ma in
nome della storia abbiamo l’obbligo di motivarne le differenze. Perché non si ripetano gli orrori della guerra
e anche gli errori che spesso ne conseguono, le guerre vanno odiate soprattutto quelle di invasione, compresa quella preventiva dell’Iraq, sempre fatta per interessi economici.
Noi oggi siamo in Europa – e Dio ci aiuti a rimanerci – grazie a uomini di buona volontà come De Gasperi, ma non abbiamo cancellato la data del 4 novembre,
fine della prima guerra mondiale, né la lapide a ricordo
incastonata nel museo della Battaglia. In eguale maniera i posteri, più di noi che l’abbiamo vissuta, ricorderanno il 25 aprile, la fine della seconda, e ciò gioverà
per non ripetere. La costituzione italiana nasce da quel
triste vissuto e l’attuale destra berlusconiana non ha avuto il diritto di stravolgere. La storia e chi la ricorda
non può essere né scorretto né capzioso, come vuol far
apparire il sindaco Scottà.
Francesca Meneghin