La nuova pelle di Braccialini prende il volo con Mr Gherardini
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La nuova pelle di Braccialini prende il volo con Mr Gherardini
8 GIUGNO 2015 LE IDEE TACCHI E STRISCE 33 MODA & DESIGN LA LINEA È LIBERTY Alexandra Alberta Chiolo presenta “Stripes” la nuova linea di tacchi per le sue Albertine Una linea femminile, dai colori frizzanti e divertenti, per stupire e giocare: righe tutte diverse per tacchi dai nomi golosi, da abbinare in modo sempre diverso ai plateaux preferiti. Per l’estate in arrivo Cromia presenta per le sue nuove borse la linea Liberty dalle forme sinuose con caratteristica chiusura in metallo vagamente vintage, in una delicata nuances, in pelle grana capra sotto vetro. Adatta per ogni ora del giorno. IL TEMPO DEL COLORE Calzuro Classic incontra colori vitaminici e allegri e dà vita a speciali declinazioni cromatiche in limited edition. Pensati per tutti i professionisti e gli amanti del comfort che però non vogliono rinunciare a stupire con dettagli inaspettati. RITMO BRASILIANO Switchstraps è la nuova flip flop di Ipanema per l’estate 2015. La novità di stagione proposta dal brand brasiliano ha un carattere “custom” e gioca con la creatività e gli abbinamenti per inventarsi un look nuovo ogni giorno. La nuova pelle di Braccialini prende il volo con Mr Gherardini Tangari il made in Italy è entrato in Chiesa LE STRATEGIE PER IL FUTURO DELL’IMPRENDITORE FIORENTINO PASSANO ANCHE DALLA NUOVA LINEA DI ACCESSORI MASCHILI “UN’AZIENDA SANA DEVE ESSERE DINAMICA E VELOCE PER INTERCETTARE I GUSTI DEL MERCATO. MA QUESTO VALE ANCHE PER IL PAESE” L'AZIENDA PRODUCEVA IMMAGINI SACRE, POI PER RESISTERE ALLA CRISI HA DIVERSIFICATO NEL SETTORE ABBIGLIAMENTO PORTANDO LA QUALITÀ DI TESSUTI E DISEGNO ITALIANI ANCHE TRA SUORE E SACERDOTI Milano er quanto riguarda il lusso, a livello di esportazioni, è da cinque anni che in Italia il carretto lo tira la pelletteria». Lo dice da fiorentino verace, Riccardo Braccialini, amministratore delegato del gruppo che porta il suo cognome fin dalla fondazione nel 1954. L’azienda ha chiuso il 2014 con un fatturato di 60 milioni di euro e prevede una crescita del 10% nell’anno corrente. «Dalla crisi in poi si sono prese tante di quelle botte che, anche se ufficialmente siamo in clima di ripresa, basta ascoltare le chiacchiere in un qualsiasi bar del distretto di Scandicci, capitale mondiale della pelle, per captare una certa cautela». E Braccialini fa un quadro piuttosto scoraggiante dei mercati teoricamente votati ad assorbire il grosso del made in Italy: «Quello cinese ha rallentato; quello russo è bloccato da sanzioni per noi suicide; lo Yen non s’è rivalutato; e gli Usa non sono in grado di acquistare il doppio nonostante il tasso di cambio sia ora favorevole». Eppure, tanti segnali fanno prevedere un’inversione di tendenza. «Se un anno ci avessero assicurato che la Bce si sarebbe finalmente decisa per l’allentamento quantitativo, che sarebbe stata approvata una nuova legge di stabilità, che il Veronica Ulivieri Qui sopra Riccardo Braccialini a.d del gruppo Braccialini Enrico Dal Buono «P prezzo del petrolio sarebbe crollato, che Expo, in una maniera o nell’altra, sarebbe partito davvero, avremmo detto: sì, magari. E questo lo dico al di qua di ogni giudizio politico, anche se con Matteo Renzi ho in comune accento e giorno del compleanno» scherza. Ma quindi, come orientarsi? «Il mercato muta con una velocità mai vista prima, e muterà sempre più in fretta. Le strutture aziendali devono essere snelle. I costi vanno com- pressi: i margini d’errore consentiti sono ridotti al minimo. Bisogna acquisire informazioni in tempo reale, tramite le antenne che stanno direttamente sul mercato, commerciali in testa». Braccialini sottolinea come questo adattamento evolutivo sia stato naturale per le aziende americane, mentre in Italia, e in Europa in generale, ci si dilunghi ancora troppo in cavilli teorici. «Basti pensare a quanto abbiamo impiegato per decidere di A 4 milioni di chili di prodotto, commercializzati anche attraverso gli uffici di New York, Hong Kong, Shanghai e Osaka. «Così oggi metà del fatturato lo realizziamo all’estero», afferma Germanetti. Proveniente da una famiglia di imprenditori del tessile, spiega che oltre alla qualità del prodotto, sono gli investimenti fatti in logistica e in macchinari a rendere l’azienda più competitiva. Le preoccupazioni comunque non mancano: «Adesso per esempio stiamo affrontando l’inaspettato aumento del prezzo della lana», afferma il manager. Tollegno 1900 è anche proprietaria del Lanificio di Tollegno, che realizza 4 milioni di metri all’anno di tessuti. Nel 1998 infine la società ha acquisito la Maglieria Ragno, con sede centrale a Prato Sesia (Novara) e un centro di ricerca sui filati più innovativi a Tollegno (Biella). «Qui — conclude l’ad — produciamo abbigliamento che poi viene distribuito ai 3500 clienti multibrand in Italia e all’estero». ll'inizio degli anni 2000 hanno subito la concorrenza di santi e Madonne a basso prezzo provenienti dai Paesi asiatici, adesso sono loro a vendere pezzi di arte sacra a cinesi e coreani. La Tangari, azienda di oggettistica di Corato, in provincia di Bari, guidata dalla famiglia omonima, ha vinto la sfida della globalizzazione puntando su Made in Italy e personalizzazione. L'ultima sfida di Tangari si chiama Ecclesia: "Andando in giro ho percepito che nel settore dell'abbigliamento sacro poteva esserci uno spazio. Ormai non c'è più qualità, gran parte degli abiti sono Made in China. Così, dopo due anni di lavoro, qualche mese fa abbiamo lanciato questo marchio di "total look" per suore e sacerdoti di credo cattolico: tutti i capi sono realizzati in Italia, in 15 laboratori tessili e calzaturieri della Puglia messi in ginocchio dalla crisi", spiega Paolo Tangari, ad della società che guida con i fratelli Nino e Stefano, la terza generazione alle redini di Tangari. L'azienda, fondata nel 1935 dal nonno Paolo, nasce inizialmente come ebanisteria specializzata in oggettistica. Intorno al 2000, l'arte sacra diventa il core business dell'azienda. "Abbiamo studiato le immagini venerate nei santuari mariani cinesi e le icone bizantine e ortodosse, che oggi forniamo anche a diversi punti vendita in Israele e Palestina che prima compravano da produttori greci e russi". Le icone Tangari si trovano nei più noti santuari della cristianità, da Lourdes a Fatima, fino a San Giovanni Rotondo. L'azienda di Corato ha 11 dipendenti e oggi commercializza i suoi prodotti in 23 Paesi del mondo, dall'Africa al Sud America, passando per Medio ed Estremo Oriente. Dall'export viene il 45% del fatturato, nel 2014 pari a 906.000, in sofferenza rispetto al 2013 (960.000 euro) a causa del perdurare della crisi siriana, della guerra civile ucraina e dei rapporti commerciali più difficili tra Italia e Russia. A sostenere il giro d'affari dell'impresa barese, evitando perdite più cospicue, è la crescita del numero dei cattolici in Africa, America e Asia. "Nel 2015 puntiamo a un aumento del fatturato del 10% grazie a Ecclesia", continua Tangari. L'azienda ha già venduto 15.000 camicie "clergy" con il classico colletto bianco a clienti in Polonia, Portogallo, Angola e Nigeria, Stati Uniti, mentre in Italia gli abiti Ecclesia sono già in 63 punti vendita. © RIPRODUZIONE RISERVATA © RIPRODUZIONE RISERVATA stampare un po’ di moneta». Il gruppo fiorentino offrirà un esempio di questo dinamismo storicamente necessario al prossimo Pitti Uomo, presentando una nuova linea di accessori maschili: Mr Gherardini. Alla base del progetto ci sono una serie di considerazioni. «La gente non è più disposta a spendere molti soldi solo per un logo. Per un prodotto, o spende molto poco, oppure lo vuole di ottima fattura e di lunga durata. Aziende da allacciare come un foulard, e una sottile con diamanti, che si può utilizzare come girocollo o bracciale. Grazie a una morbida lavorazione jersey, Mimí reinventa anche il collier, l’anello e il bracciale a fascia. Questi monili sono resi più preziosi grazie a piccoli diamanti e a particolari chiusure. Mentre per realizzare gli orecchini pendenti, a cerchio o a cuore, l’azienda ha utilizzato una lavorazione a telaio e macramè, che li rende leggeri e romantici. (st.a.) concorrenti dalla tradizione gloriosa si sono buttate sul mass market perché comandate più dalla borsa che dalle borse: per accontentare gli azionisti hanno dovuto raggiungere risultati incredibili in termini di numeri sul breve periodo, a mio avviso controproducenti sul lungo. L’uomo contemporaneo è sempre in movimento. E, last but not least, dal 2007 nel nostro portafoglio abbiamo Gherardini che, oltre a essere la più antica firma di pelletteria d’Italia, è già molto conosciuta dal mercato femminile: il 70, 80% degli accessori in pelle che gli uomini possiedono è il regalo di una donna». Ed ecco che è nato Mr Gherardini, il cui nome richiama il boarding pass degli aerei e che proporrà borse, zaini e accessori di piccola pelletteria, tutti 100% made in Italy. «Un lusso accessibile, con prezzi che andranno dai 300 e ai 600 euro, che sarà disponibile nei multibrand di fascia alta e nei monomarca, di cui prevediamo quattro ulteriori aperture tra Cina e Medio Oriente per i prossimi sei mesi. L’obiettivo è quello di toccare un milione di fatturato in due stagioni». © RIPRODUZIONE RISERVATA © RIPRODUZIONE RISERVATA [ L’INNOVAZIONE ] I gioielli di Mimì: orecchini, anelli e bracciali nascono con il tessuto d’oro Gioielli realizzati in un tessuto d’oro. È questa l’idea di Mimí, brand milanese dell’oreficeria, che ha realizzato una nuova collezione di orecchini, anelli e bracciali davvero originali. L’azienda ha utilizzato una tecnica innovativa, coperta da brevetto, che ha permesso di ottenere un vero filato in oro 24 carati. Si tratta di un filo resistente e facile da lavorare, che rende possibile realizzare un tessuto in oro. Nella collezione ‘Orofilato’, nasce così il motivo torchon di due collane: una lunga con nappe in oro lucido, Tollegno 1900 tesse la tela dello sviluppo IL GRUPPO BIELLESE, DOPO AVER ALLARGATO IL PORTAFOGLIO DEI MARCHI DI PROPRIETÀ, PUNTA AL RAFFORZAMENTO DELLE RETE DISTRIBUTIVA E A CONSOLIDARE LA QUALITÀ DI TUTTA LA FILIERA Stefania Aoi Il gruppo Tollegno 1900 ha fatturato 140 milioni nel 2014 Milano ontinua a crescere il giro d’affari di una delle storiche aziende del distretto biellese dei tessuti. La Tollegno 1900, di proprietà per un terzo della famiglia Sella, anche azionista della banca omonima e, per un terzo ciascuna, delle famiglie Maramotti e Germanetti, ha chiuso il 2014 con un fatturato consolidato di 140 milioni di euro (+10% rispetto al 2013). E adesso punta a segnare un più 6% a fine 2015. Ecco che entro dicembre intende aprire quattro nuovi negozi in Italia, a marchio Ragno, che andranno ad aggiungersi ai 40 già gestiti in via diretta dall’azienda. Inoltre dovrebbe giocare C a favore di questo risultato anche la nuova licenza acquistata l’anno scorso per produrre intimo, costumi da bagno e abbigliamento da spiaggia e da notte per Trussardi. «Non abbiamo investimenti in programma a breve termine — spiega l’amministratore delegato Lincoln Germanetti — Dopo quelli del 2013, per l’acquisto del brand di intimo maschile Julipet, stiamo pensando di consolidarci». Con l’ultima acquisizione, Tollegno 1900 ha ampliato l’offerta anche nella pigiameria e nell’abbigliamento casa per uomo. Nonostante ciò, la maggior parte del fatturato, per l’esattezza la metà, resta ancora quello realizzato con i filati. Il resto è dato in parti uguali dai tessuti e dai capi d’abbigliamento. «In questi anni siamo riusciti a creare una vera filiera», racconta il manager. I filati sono opera degli stabilimenti Filatura e Tessitura di Tollegno, e insieme al marchio Lana Gatto, altro brand storico, consentono di mettere sul mercato ogni anno circa Repubblica Affari & Finanza 2015-06-08