BUONANOTTE fIorELLINo Il musicista

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BUONANOTTE fIorELLINo Il musicista
OZ!
per fare tutto ci vuole un fiore
Collaborare è uno scambio continuo.
Chi siete?
Giusti Eventi, società di eventi e
comunicazione di Torino.
Ma prima ancora siamo: Paolo,
Valentina, Francesca e Valentino,
e a volte altri collaboratori.
Lavoriamo per il no profit portando la professionalità di cui ha
bisogno e per il profit portando
valori e innovazione. Privilegiamo
il confronto, la condivisione e le
collaborazioni.
Quanto è importante la comunicazione
di una realtà del terzo settore?
Crediamo che le realtà del terzo
settore abbiano sempre e costantemente bisogno di una buona
comunicazione, chiara, efficace
e diretta: per questo mettiamo le
nostre professionalità al servizio
di realtà no profit. È sempre più
importante saper raccontare attraverso testi brevi e chiari, e immagini emozionali e suggestive,
quello che si fa, per sensibilizzare
costantemente le persone e attirare possibili donatori, aziende
partner di progetti più o meno
articolati.
Che lavoro svolgete per CasaOz?
Crediamo in una comunicazione differente, che fa forza sulle
sue responsabilità sociali, etiche,
ambientali.
Per CasaOz curiamo ogni aspetto della comunicazione, dal sito
internet ai materiali grafici di
comunicazione, dalle fotografie
all’ideazione di nuovi strumenti
di raccolta fondi. Ma non solo.
Siamo dentro l’associazione da
sempre, e per noi è importante
esserci in tutte le fasi del servizio:
dallo studio delle attività con i
bambini, alla loro comunicazione,
alla documentazione. Per raccontare a chi non conosce CasaOz, la
sua quotidianità.
E farlo al meglio. Sempre.
Ma la nostra collaborazione con
CasaOz è molto di più di questo.
È scambio e restituzione.
È emozione.
Lavorare a, e con, CasaOz, con i
bambini malati e le loro famiglie,
per noi vuol dire soprattutto imparare, e ricevere: ogni fotografia, ogni ora passata in casa, ogni
sguardo incrociato sulle scale, ci
insegna che la vita è gioia in ogni
momento, è felicità per le piccole
grandi cose, è emozione pura e
sincera per qualcosa che qui e ora
esiste davvero.
CasaOz
Associazione Onlus
Corso Moncalieri 262,
Torino.
Febbraio 2015
Collaboratori
Paolo Saglia
Laura Clarici
Veronica Strobbia
Grazia Raccolli
Registrazione
Marina Gellona
Pubblicazione registrata Elisa Botticella
al Tribunale di Torino
registro stampa
Stampa e distribuzione
n. 21 del 2012
GamEdit srl
Curno (BG)
Direttore responsabile Grafica
Marco Fracon
Giusti Eventi srl
Chiuso in redazione
In redazione
27 febbraio 2015
Enrica Baricco
Per comunicazioni:
Silvia Collazuol
[email protected]
Martina Maggiora
011 6615680
Marco Canta
www.casaoz.org
Molte famiglie si trovano a Torino per curare i propri bambini negli ospedali della città,
costrette dalla malattia ad abbandonare la quotidianità.
CasaOz vuole essere per loro casa e famiglia per il tempo necessario.
CasaOz offre un sostegno concreto: chi viene da lontano può trovare ospitalità nelle
ResidenzeOz. Chi assiste il proprio bambino in ospedale, qui può fare una doccia, mangiare e prendere un caffè in compagnia.
Qui ogni bimbo malato ha la possibilità di giocare, imparare, fare i compiti, seguito da
educatori professionali e volontari.
Questa normalità è ciò che di più prezioso si possa offrire a un bambino malato.
Tutto questo per noi vuol dire Casa.
sostieni CasaOz
uno per tutti
aSSociaZione onluS
cittadini del mondo
editoriale di Marco Fracon
“La felicità è conoscere e meravigliarsi.” Jacques Cousteau
• conto corrente bancario
intestato a Associazione CasaOz Onlus
IBAN IT 40 X 02008 01006 000040434630
Unicredit Banca
causale sostegno attività di CasaOz
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sul c/c 92193366
Corso Moncalieri 262 •
Torino
tel. 011.6615680
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Siamo a tua disposizione
dal lunedì al venerdì
dalle 9 alle 19
Se pensi di aver bisogno di
CasaOz... chiamaci, ti
veniamo a prendere.
CALENDARIOZ
Dal 9 al 28 marzo - Campagna SMS di CasaOz!
Aiutaci anche tu con un SMS al 45594 e spargi la voce!
Qualche informazione per saperne di più sul tuo contributo.
I fondi raccolti con la Campagna “Tutti insieme! Pari e dispari in
giardino” CasaOz potrà ampliare il suo sostegno a famiglie
che vivono situazioni di malattia e disabilità e estendere la creazione
di contesti inclusivi anche al di fuori degli ambienti di CasaOz.
Due i progetti principali che saranno implementati: la realizzazione
di un’area gioco esterna con percorso per disabili e normodotati,
che sarà aperta a tutto il territorio, e di un laboratorio sulle emozioni
nelle scuole primarie per affrontare in modo costruttivo l’argomento
della malattia e della diversità per riuscire a diffondere sempre più
una cultura dell’accoglienza e della solidarietà.
febbraio
duemilaquindiCI
caSa
Seguiteci su facebook: news, fotografie
della casa, continui aggiornamenti, immagini delle attività e molto altro...
facebook.com/casaozonlus
tutti per uno
14
il DIario di
Ai sensi dell’art. 13 del D.Lgs 196/2003, i dati personali che
la riguardano saranno trattati esclusivamente da Associazione
CasaOz Onlus, titolare del trattamento, Corso Moncalieri 262,
10133 Torino. I dati non saranno comunicati né diffusi né
trasferiti all’estero e saranno sottoposti a idonee procedure di
sicurezza. Ai sensi dell’art. 7, d.lgs. 196/2003 potrà sempre
esercitare i suoi diritti fra cui consultare, modificare, cancellare
i dati o opporsi al loro trattamento rivolgendosi a CasaOz,
presso cui è disponibile, a richiesta, l’elenco dei responsabili
del trattamento. Il suo diritto potrà essere esercitato scrivendo
a Associazione CasaOz Onlus Corso Moncalieri 262, 10133
Torino, oppure scrivendo a [email protected]
è prima di tutto una casa, un luogo che accoglie i bambiCHI SIAMO CasaOz
ni e le famiglie che incontrano la malattia.
DOVE SIAMO
CasaOz è per i bambini
che incontrano
la malattia.
E per le loro famiglie.
n°
Da qualche parte oltre l’arcobaleno,
lassù in alto, c’è un posto di cui,
una volta ho sentito
parlare in una ninnananna.
Da qualche parte oltre l’arcobaleno,
il cielo è azzurro, e i sogni
impossibili diventano realtà.
Il meraviglioso Mago di Oz
• Dona online con
DAL 9 al 28 marzo 2015
avete 3 settimane per aiutarci
inviando un sms
o chiamando da rete fissa
al numero
45594
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Metti la tua firma nello spazio: “Scelta per la
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Inserisci il nostro codice fiscale: 97668930015
CON NOI
per i bambini malati
e le loro famiglie
LABORATORIO DI ALLENAMENTO EMOTIVO
A CasaOz da un po’ di tempo si impara ad allenare le emozioni! L’ultimo nato
tra i laboratori è infatti quello che portiamo nelle scuole elementari del territorio con l’obiettivo di aiutare i bambini ad imparare a riconoscere le proprie
emozioni, identificarle ed esprimerle verbalmente così come riconoscere e
rispettare quelle degli altri. I bambini anche attraverso l’aiuto della chitarra,
la proiezione di brevi video, l’interazione in classe ed in gruppo, a partire dai
La cronaca di questi ultimi mesi ci inquieta per le
efferatezze diffuse online dalle regioni del medio oriente
e dalla sponda sud del mediterraneo o, ancora più a Sud,
dal centro Africa. Certamente la questione delle guerre
e delle presunte motivazioni religiose di queste guerre,
anche se i morti sono affatto presunti ma tragicamente
veri, è ben al di là e al di sopra del Diario di Oz.
Tuttavia, anche se il nostro operato va in altra direzione
e, più umilmente, si colloca a livello molto più locale, siamo cittadini del mondo e non possiamo pretendere di
fingere indifferenza.
Lontano da noi avere la presunzione di proporre CasaOz
come modello per risolvere simili questioni. A CasaOz,
però, come si può presumere in molte altre associazioni
dello stesso genere, accadono normalmente due cose che
possono essere spunto di riflessione.
Entrando in casa è facile osservarne la varietà di presenze.
Amici di ogni cultura, religione, provenienza. Non solo
bambini, ma anche adulti. La convivenza nel rispetto e
nella reciproca accoglienza è possibile. Vivendo insieme
è possibile conoscersi. Conoscendosi è possibile scoprire
vie di condivisione. «Colui che conosce a fondo la lingua
e la letteratura di un popolo non può essergli totalmente
nemico» scrive Bergson in Le due fonti della morale e della
religione. Il poco che possiamo fare nella nostra attività è
creare spazi di conoscenza delle tradizioni o dei costumi
degli altri. Perciò, a CasaOz, organizziamo cene in cui
ciascuno porta il suo piatto tipico per condividerlo o organizziamo serate di danze tradizionali.
La seconda cosa che “accade” in casa è la condivisione dell’umanità. L’umano, con le sue grandezze e le sue
fragilità, è comune a tutti. La fatica di affrontare e sopportare una situazione difficile ci essenzializza e ci conduce
a quel patrimonio di affetti fondamentali e di speranze
che non hanno connotazione. Questa base condivisa, la
nostra umanità, è la piattaforma su cui lavorare anche in
prospettiva di un’integrazione interetnica e interculturale.
fotografie di Paolo Saglia
concetti di “strano”, “straniero”, “estraneo”, “extraterrestre”, riconoscono
tutti di sentirsi un po’ “strani” in una comune umanità. Comprendono così
che accogliere la stranezza apre il cuore ed è il primo passo per evitare che i
conflitti sfocino in guerre. Scoprono così che è proprio vero che “la bontà è
disarmante”. Il laboratorio è strutturato in tre incontri e si chiude a CasaOz.
Allenare le emozioni ci aiuta a stare bene e a costruire un mondo migliore!
Domenica 8 Marzo - Just the Woman I am
CasaOz parteciperà all’evento organizzato dal CUS Torino
in occasione della festa della donna.
Vi aspettiamo in piazza San Carlo per correre insieme!
Cercate il nostro stand dove proporremo ai vostri bambini l’attività
“Disegnala bella!” disegni e pensieri sulla propria mamma, sorella,
nonna o su chiunque vogliate festeggiare nel giorno dedicato alle
donne. Per informazioni sull’evento www.torinodonna.it
19 Marzo – Auguri a tutti i papà!!!
Sabato 21 e sabato 28 Marzo
“Mercatino di Pasqua” ore 15-19 a CasaOz
Tornano anche quest’anno le uova di Pasqua e i cioccolatini di
Guido Gobino e le colombe di Eataly! Nuove sorprese e nuovo
formato! Venite a scoprirli a CasaOz anche dal lunedì al venerdì
dalle 9 alle 19 a partire dal 16 marzo.
Per informazioni 011.6615680 [email protected]
2, 3 e 7 aprile - PasquOz
Giovedì 2, venerdì 3 e martedì 7 aprile festeggeremo la Pasqua
insieme ai bambini e alle famiglie di CasaOz!
Ci aspetta un programma ricco di attività!
Per informazioni 011.6615680 [email protected]
Domenica 3 Maggio
Compleanno di CasaOz!!!
10 maggio – Auguri a tutte le mamme!!!
Ci stiamo organizzando. Vi faremo… la festa!!!!
caSa
DAL 9 al
28 marzo 2015
Dona 2€ – con sms da cellulare personale
aSSociaZione onluS
CON NOI
per i bambini malati
e le loro famiglie
45594
invia un sms
o chiama da rete fissa
Dona 2€ – con chiamata da rete fissa
volontari a VOLONTà
Pazienza, flessibilità, capacità di adattarsi agli imprevisti e alle diverse esigenze sono i presupposti dei volontari che operano in cucina, uno dei luoghi cardine
attorno al quale ruota la giornata tipo di CasaOz, dove
il concetto dell’accoglienza, che è alla base di tutte le
sue attività, è veramente imperante.
Partiamo da una giornata tipo: il menu, definito a priori giorno per giorno, è in fase di allestimento. Tutti
gli ingredienti sono stati acquistati in precedenza dai
volontari preposti alla spesa e i tre cuochi di turno si
alternano nello stendere la pasta della pizza, nel lavare
l’insalata, nel tagliare la frutta per la macedonia. In genere, come ci racconta Irene, si cucina per un numero
sempre diverso di persone, e in poche ore i volontari
allestiscono il pranzo, preparano le torte per merenda,
apparecchiano, sparecchiano e riordinano la cucina.
Ma ecco presentarsi l’imprevisto: un gruppo di bambini che solitamente arriva nel primo pomeriggio ha
avvisato che si presenterà all’ora di pranzo; una nuova
famiglia destinata a prendere posto nelle residenze è
appena arrivata, stanca del viaggio e mangerebbe volentieri qualcosa in compagnia; una bimba con problemi di celiachia viene accompagnata a CasaOz dal suo
affidatario e chiede se può unirsi al tavolo…
Esempi che fanno intravedere la necessità per le volontarie di turno in cucina di correre subito ai ripari.
Cuocere altre verdure; infornare altre torte di mele,
scegliere gli alimenti adatti, insomma: impegnarsi al
Pasqua si avvicina e anche quest’anno vi
proponiamo un classico! Le uova di Pasqua di
Guido Gobino e le colombe Cova di Eataly!
Troppo buone per restare senza!
NOVITà! Quest’anno le uova di Pasqua si vestono
di un nuovo formato e nuove sorprese!
Nessuna anticipazione… venite a curiosare! Sempre
meglio per accogliere e sfamare i nuovi venuti.
Nella cucina di CasaOz, durante il laboratorio di cucina, capita anche di scambiarsi ricette di regioni diverse, di provare piatti iraniani, venezuelani o cinesi per
rendere attive e partecipi le mamme ospiti. Capita di
imparare a confezionare il pane, oltre, naturalmente, a
districarsi nel dosare la quantità di latte per un budino
per molte persone o i tempi di cottura dei muffin alle
mele per una festa di compleanno improvvisata.
Accoglienza e spirito di adattamento, capacità di improvvisazione e abilità nella gestione dei tempi e delle dosi, dunque, perché in ogni momento il ben noto
ritornello “Aggiungi un posto a tavola…” rappresenti
una realtà effettiva.
Veronica Strobbia
PASQUA 2015
GUIDO GOBINO e EATALY
fedeli invece il barattolo di ovetti assortiti
(Prenotateli! Vanno a ruba tra grandi e piccini!) da
300 gr e la colomba pasquale di Eataly, 1000 gr.
E chi non può venire a curiosare di persona,
scriva a Martina a [email protected]
o chiami al numero 011.6615680
I MagazziniOz sono a Torino in via Giolitti
19A. Sono aperti il lunedì dalle 12 alle 19,
dal martedì al venerdì dalle 10.30 alle 19 e il
sabato dalle 15 alle 19.
Via Giolitti al mattino presto vede studenti
con custodie di strumenti musicali sulle spalle
che si dirigono verso la sede temporanea del
conservatorio, qualche professionista attraversa rapidamente un incrocio entrando all’unione industriali, un giovane inforca tobike
per andare contro vento, un nonno spinge
un passeggino vuoto di ritorno dal nido e un
camioncino si ferma davanti al numero 19.
È la giornaliera consegna di verdura e frutta fresca, che diventerà tante cose sui tavoli e
per le pance di tutti coloro che frequentano i
MagazziniOz.
Nel cuore del brulicare mattutino torinese
infatti aprono ogni giorno i MagazziniOz,
dietro ad una porta di vetro incorniciata dai
verbi dell’ immaginazione e della curiosità ...
un mondo! Un mondo di libri, stimoli e sapori, accogliente che sempre aspetta di essere
scoperto da nuovi avventori avventurieri.
Ore 10.30. Drin.
“Buongiorno e Benvenuta, conosce il nostro
progetto?”
“No, veramente no. Passavo di qui e vorrei
fare colazione ... siete aperti?”
“Certo, Simone il nostro indomito barrista è
pronto a tutto”. Simone sorride al di là del
bancone. “Intanto le racconterei perché ci
siamo e cosa cerchiamo di fare qui ai MagazziniOz. Per cominciare, conosce CasaOz?”
“Sì, certo ne ho sentito parlare ... ah, perché
anche voi lavorate con i bambini che si sono
ammalati?”
“Guardi, sì e no, il viaggio fra CasaOz e i
MagazziniOz è lungo ma diretto come una
freccia al cuore. Tutto ciò che nasce, succede,
si incontra qui ha un perché importante: sostiene le attività di CasaOz, tutto quello che
fanno per i bambini e le loro famiglie.”
“Ah, fantastico! fate autosostenibilità... ne
avevo sentito parlare allora, Bar e Ristorante,
no? Ma fate anche altre attività?”. “Aspetti
che le racconto tutto. Iniziamo dalla scuola,
corsi per adulti, eventi privati, il cineforum...”
A.A.A.
cercasi DIVULGATORI!
Tutti i materiali grafici, audio e
video sono disponibili su
www.casaoz.org
Contattateci al 328.5427175 o
scrivete a [email protected]
GRAZIE!!!
a cura di Scuola Holden
BELLI E BUONI. IN TUTTI I SENSI.
Dona 2-5€ – con chiamata da rete fissa
Dal 9 al 28 marzo abbiamo
bisogno delle forze di tutti!
Ci aiutate a far girare il mitico
45594 tramite distribuzione di
volantini, facebook, mail a tutti i
vostri amici, sul vostro sito o blog
(se ne gestite uno),…?
BUONANOTTE FIORELLINO
In cucina a CasaOz
Simone, il “barrista”
Suona il campanello. Una, due, tre volte. Dagli sgabelli del bar, cappuccino e muffin allo
yogurt, ci si sposta lungo i locali, stracolmi di
libri e oggetti di artigianato, dove ecco arrivare frequentatori, i volontari e infine i nuovi
dipendenti della cooperativa.
Miriam e Federico in cucina, Marco in logistica e accoglienza, e poi Simone, al bar.
Dopo un periodo di formazione a opera di
Cooperativa Orso e un tirocinio che ha visto
la loro partecipazione attiva nella costruzione
vera e propria dei MagazziniOz, da poco più
di un mese sono diventati lavoratori a tutti gli
effetti.
Il loro prezioso lavoro comincia sulla soglia di
entrata; chi va a far la spesa, chi comincia ad
apparecchiare i tavoli per il pranzo, chi prepara colazioni da re, chi scrive il menu per il
pranzo.
Quest’ultimo è il volontario del giorno, che
armato di pazienza, competenze e iniziativa ci
aiuta dalla a alla zeta per il tempo che ci dedica. Adesso è sulla sedia che scrive alla lavagna
il nostro menu del giorno: “o così o pomì” recita la fotografia poco al di sopra. Glielo detta
il nuovo tirocinante di sala. Un bel ragazzo
robusto alle prime esperienze, si farà.
Oh! comincia la musica. Sono arrivati un paio
di studentesse del conservatorio a esercitarsi
con il flauto traverso. Ben felici di avere uno
spazio per provare si sono date disponibili per
allietare la nostra cena a risparmio energetico
del prossimo venerdì. Un mutuo e piacevole
baratto di tempo. Mica male.
Nella sala studio subito a ridosso arrivano
poco dopo un gruppetto di studenti universitari che apprezzano le armonie mentre ripetono ad alta voce l’esame di diritto privato.
È solo mezzogiorno e il mondo MagazziniOz
si è popolato di visi, storie, voci. La giornata
aspetta ancora moltissime sorprese. Cosa succede nel pomeriggio? Aspettate la prossima
puntata o fatela da voi.
Martina Beria
Il musicista
Un giorno arrivò in paese un musicista. “Da molto lontano”, disse, perché doveva suonare, “suonare il mare”,
così disse. Aveva i capelli folti e arancio del mantello di
un gatto tigrato, gli occhi verdi e trasparenti come un
coccio di bottiglia e un’anima da preludio in sol maggiore.
Dapprima imparò i suoni del mare. Se ne stava seduto
al porto giornate intere, e le notti anche, ad ascoltare.
Poi sulle barche, origliava i discorsi dei pescatori incrostati di sale, che col mare ci parlavano. Capitava che si
dimenticasse persino di mangiare e allora sveniva. “Ho
fatto un bellissimo sogno”, diceva sempre quando tornava in sé, “ero nudo, in balìa del mare.”
Quando in paese la gente iniziò a parlar male di quel
musicista che ascoltava solo e non suonava mai, lui iniziò a costruire strumenti, strumenti ad acqua di mare.
Il primo fu un tamburo con l’acqua della mattina, quelle delle donne che si fanno il bagno e rimangono mezze nude e coperte solo di mare. Poi costruì un flauto
col mare che prende velocità sulla riva, attraverso un
intricato sistema di tubicini in vetro e un’ampolla di
rame riempita di saliva di farfalla bianca dell’est Europa, rarissima. Poi uno xilofono d’onda del mare che
si rompe, uno scacciapensieri col gorgoglio del mare
calmo, e tanti, tanti altri.
Alla fine un giorno, quando fu pronto, lo suonò davvero il mare e fu bellissimo.
“Da riva non si può suonare”, disse, “lo devo abbrac-
di Elisa Botticella
ciare, devo abbracciare il mare” e sembrò che un po’
di mare gli colasse dagli occhi. Gli abitanti del paese
allora organizzarono una parata con tanto di sindaco
e vescovo e Madonnina del mare e tromboni e vecchi che uscivano di casa col vestito buono e allora il
musicista si immerse davvero, nel mare. Si allontanò a
nuoto con un enorme archetto blu tra i denti e mentre
nuotava fece fatica a gridare: “Aspettate qui finché non
riuscirete più a vedermi”, così gridò, “solo allora potrete sentire il mare, il mare suonare”.
Tutti restarono sulla baia proprio sotto la scogliera e
aspettarono, passò un’ora, e poi un’altra. Diventò un
puntino sempre più piccolo all’orizzonte, superò l’orizzonte e, infine, sparì.
Per qualche istante tutto il paese rimase in ascolto, poi
si sentì qualche voce, “ma cosa aspettiamo qui?”, “ci
ha presi in giro tutti!”, e in tanti tornarono a casa indispettiti.
Il sindaco giurò che non lo avrebbe mai più accolto nella loro città, i vecchi borbottavano per tutta l’aria che
avevano preso, lì al mare, la banda si dileguò in fretta
per paura che gli strumenti si rovinassero con la sabbia
e col sale, e le donne tornarono a nascondersi dietro le
loro finestre. Solo i pescatori rimasero in ascolto, muti
sulla scogliera, e lo sentirono suonare davvero il mare,
e fu un prodigio: non era come sempre, sembrava più
profondo. Cantava. E tutti si struggevano, d’amore.
per di qua, per di là, un’attività
LABORATORIO DEL BATTITO
intervista a Sergio Pollone, batterista degli Africa Unite e papà
Il tuo incontro con CasaOz come è avvenuto? Cosa ti ha comunicato entrare a CasaOz?
CasaOz è una delle associazioni aiutate dall’azienda per
cui lavoro per cui la mia prima partecipazione è avvenuta in un incontro con altri colleghi dell’azienda.
Appena me lo hanno proposto ho voluto partecipare
con entusiasmo.
Il laboratorio del battito è uno dei più partecipati a CasaOz.
Dal tuo punto di vista cos’è che funziona e che lo rende un momento speciale? Come partecipano i ragazzi alle attività?
Il laboratorio del battito mi è sembrato un momento
straordinario da vivere con i ragazzi. Non potevo credere di star partecipando ad un laboratorio di Sergio
Cherubin, di cui avevo sentito parlare, e credo che ciò
che rende davvero speciale il laboratorio sia proprio
l’approccio che Sergio ha nei confronti della musica,
delle percussioni.
È sorprendente la capacità comunicativa che ha con
questi ragazzi diversamente uguali.
Per questo ho subito chiesto a Sergio e alla direzione
di CasaOz se potevo partecipare ad altri laboratori con
mia moglie e mio figlio, che è un bimbo di 3 anni con
sindrome di Down, facendo un’esperienza straordina-
ria con la mia famiglia.
È veramente incredibile vedere come questi ragazzi
partecipino attivamente e come la musica riesca ad
essere un linguaggio assolutamente universale, che a
questi ragazzi sembra arrivare ancora più direttamente.
Per un professionista come te quanto è importante la produzione
musicale che può avvenire in un laboratorio fatto da ragazzi
“diversamente uguali”?
Penso che la musica sia davvero una grande opportunità di comunicazione che noi abbiamo nei confronti
di questi ragazzi e soprattutto una grande opportunità
che loro hanno di comunicare con il mondo a un livello
superiore. La musica è arte e l’arte è comunicazione
di emozioni e sentimenti e non conosce differenze. È
comunicazione e basta.
Vedere quanto questo laboratorio e soprattutto quanto
Sergio riesca ad arrivare a questi ragazzi è veramente incredibile e dimostra quanto può fare la musica e
quanto possa essere importante.
Quindi un grande ringraziamento va a CasaOz per
l’opportunità che dà a queste persone di stare in un
posto davvero speciale e a persone come me di vivere
da vicino una realtà così straordinaria e piena di vita.
ORIZZONTI. STORIE.
raggio e gli strumenti per
superare la paura di ciò
che dovranno affrontare.
Ma a volte i figli spiazzano, insegnano, i ruoli si
invertono. Come il primo
giorno di scuola quando
è Emma, pronta e sicura di sé, a sostenere una
mamma, tesa, impreparata ed emozionatissima. O
come quando interrompe
il gesto con il quale Martina tenta goffamente di
infilarle il collant: “Lascia mamma, faccio io, io ho un
modo”.
Un passaggio molto efficace è il racconto, dunque la
condivisione con il lettore, dell’emozione fortissima
della prima pagella di Emma, simbolo del suo impegno
e dell’inizio del suo percorso da sola.
Un paio di scarpe perfettamente allacciato in autonomia diventa la misura della competenza acquisita da
Emma; ma può colpire la vulnerabilità di chi ha sempre
istintivamente evitato di scegliere per questa sua bimba
modelli di scarpe coi lacci, di chi qualche volta rinuncia
senza averle permesso di provare.
Con il tempo da Emma s’impara anche il valore della
lentezza, che Martina saprà trasmettere ai suoi figli in
termini di rispetto e attenzione per gli altri: “il valore
del dare il meglio di se stessi, piuttosto che la competizione per essere meglio di qualcun altro”.
Grazia Raccolli
Martina Fuga,
LO ZAINO DI EMMA
© 2014 Mondadori Electa S.p.A. Milano
Lo zaino è una metafora che Martina, la mamma, usa
per spiegare agli altri bambini che cos’ha Emma, la sua
bambina con sindrome di Down: “è come se Emma
avesse uno zainetto pesante sulle spalle, che le complica un po’ le cose, le fa fare più fatica in tutto, ma non
c’è nulla che non proverà a fare, se lo vorrà”.
Molti considerano Martina una mamma speciale, perché fin dall’inizio ha affrontato la situazione senza disperarsi o lamentarsi. Lei sa, però, che quella davvero
speciale è Emma, che ogni giorno affronta la sua fatica
legata a quel cromosoma in più che ha vinto alla lotteria della vita. Con tanta forza, tanta caparbietà e tanto
coraggio, con un sorriso contagioso sulle labbra.
Martina non vuole negare la difficoltà che la sindrome
porta con sé. Guarda con onestà le difficoltà oggettive
e i propri limiti; lotta quotidianamente con la paura,
la rabbia, il senso di inadeguatezza. Tuttavia è anche
consapevole che Emma, così “radiosa, determinata, felice” sia un dono grande per lei, per il papà Paolo, per
la sorella più grande Giulia, per Cesare, il fratello più
piccolo e per tutti quanti la amano. Con la sua serenità,
l’entusiasmo, la sua energia positiva sa ripagare con larghezza il loro sostegno.
Come tutte le mamme, Martina è convinta di dover insegnare ai figli a stare al mondo, infondendo loro il co-
aSSociaZione onluS
caSa