“F” Magazine n. 36 37 38 39 del 2014
Transcript
“F” Magazine n. 36 37 38 39 del 2014
Gianmarco Chieregato cucina di Filippo La Mantia, oste e cuoco L a grigliata mi riporta alla carbonella, all’estate e alla salsiccia arrostita. Al suo profumo inconfondibile e acre, con sentori di semi di finocchio e succo di limone, e al rito della spesa al mercato. Negli Anni ’70 la scena nel vicolo era un tripudio di colori, di profumi, di voci. I “cartocci” erano pieni di sgombri, sarde, totani, pesce spada, tonno. Dal macellaio o “carnezziere”si ritornava a casa con metri di salsiccia lucida e umida, costolette di maiale e bistecche. Tanta materia prima da mettere al fuoco, per mangiare insieme ai propri cari, agli amici, in terrazza o in campagna. Oggi, forse, è tutto più raffinato, ma il magico potere aggregante del barbecue non è cambiato. Spiedini: frutta e pesce Prepara cubetti di ananas, di meloncino bianco e giallo e di pesche, infilali sugli spiedini (io preferisco quelli di legno) alternati a ricciola a filetti e gamberoni freschi sbucciati, più qualche foglia di alloro. Metti gli spiedini a marinare nel succo di lime e zenzero per un’oretta e poi cuocili sulla brace. Servili con insalatina di avocado, spicchi di limone e menta. la nutrizionista dalla cucina del cuoco alla tua Vicepresidente della Fondazione italiana per l’educazione alimentare Tutti insieme intorno al barbecue di Evelina Flachi Alla griglia: tanto gusto e pochi grassi Gamberoni alla griglia su spiedino di rosmarino. Formaggio: sulla pietra Ci sono in commercio le pietre che si posizionano sul fuoco e poi hanno una buona autonomia per arrostire qualsiasi ingrediente. Perfette per la tuma: si tosta per qualche minuto, si mette in un piatto, si aggiungono miele e pinoli tostati e si serve con insalatina croccante di stagione. Filetto: meglio al sangue Consiglio una cottura veloce per il filetto panato al pistacchio e mollica di pane, da servire con fichi arrostiti e insalatina di pane e basilico. Sfizioso. Totani e calamari super Mentre grigliano, spennellali con un intingolo di olio, limone, foglie di menta, capperi, origano. Servili con un contorno fresco: pomodoro verde, basilico, pezzetti di cocomero, capperi dissalati e fritti, olio e limone. Gli attrezzi utili Riprendi in mano la tua dieta. È probabile che in vacanza ci siano stati eccessi: panini ben farciti nei picnic, irresistibili focacce al mare, troppi salumi e formaggi in montagna. Cuocere cibi alla griglia, se controlli il condimento e le salsine, può aiutarti a riequilibrare l’alimentazione, senza rinunciare ai buoni sapori. 1. Come condire senza eccessi? Innanzitutto nelle grigliate si usa l’olio come condimento a crudo, che rende i cibi più leggeri di quelli cotti con soffritto. Inoltre si possono sostituire salse più grasse, come maionese o salsa rosa, con altre meno caloriche preparate con trito di verdure, spezie e aromi e poco olio. Se triti questi mix grossolanamente, avranno maggior volume e un migliore effetto saziante. 2. Spiedini: non si rischia l’“uno tira l’altro”? Un po’ sì, però si può ribaltare a nostro favore: componili usando molta verdura, alternata a carne o pesce. L’abbinamento proteine e verdure è sempre vantaggioso per assumere meno grassi e più fibre e per non dimenticarsi di mangiare verdura, soprattutto se non la prepariamo a parte per pigrizia o poco tempo. 3. Anche grigliata la frutta fa bene? Come la verdura è una componente fondamentale del pasto. In particolare l’ananas abbinato a carne o pesce è perfetto perché contiene un enzima, la bromelina, che favorisce una migliore digestione delle proteine. La frutta caramellata alla griglia equivale a un dolcetto che è di certo più light di quelli cremosi ed elaborati, scelti di solito dai golosi. Presa perfetta, agili e comode: le pinze in acciaio inossidabile con terminali in nylon resistente al calore sono un ottimo aiuto per gestire ogni tipo di cibo sulla griglia o sulla piastra. Inoltre grazie agli accessori intercambiabili si possono usare anche per le cotture in pentole antiaderenti, senza il rischio di intaccarne il rivestimento. Pinza barbecue multiuso, Tescoma (16,90 euro). 118 Stock Food / Olycom Pinze: così è più facile Gianmarco Chieregato cucina di Filippo La Mantia, oste e cuoco L a rimescolo e l’assaggio tantissime volte per scolarla nell’attimo perfetto: amo cucinare la pasta, fa parte dei riti della cucina e mi permette di esprimermi come cuoco. L’ho sempre paragonata a una tavolozza, piena di colori da aggiungere. Inizierei con quella al pomodoro, che per me vale molto più di un costoso piatto di pasta al tartufo. Infatti, se prendiamo dei tagliolini all’uovo, li cuociamo, li ripassiamo in padella con del burro e poi grattugiamo sopra del costoso tartufo bianco, avremo un piatto eccezionale: ma dov’è l’arte del cuoco? La pasta al pomodoro invece è un insieme di abilità, nella cottura della salsa e dello spaghetto e nella mantecatura sapiente. A ciascun sugo il suo formato I rigatoni appartengono alla norma, le linguine alla bottarga, le mezze maniche o i paccheri al ragù... Ma è anche divertente scegliere e personalizzare il piatto. Mix con gli avanzi Per liberare la fantasia tengo sempre in casa tanti formati e – poiché in cucina non si butta via niente – mescolo gli avanzi. L’importante è rispettare i vari la nutrizionista dalla cucina del cuoco alla tua Pasta: ben cotta e ben condita. Qui si vede il bravo cuoco Rigatoni alla norma. tempi di cottura, buttando le paste in tempi scaglionati. Poche regole, ma chiare Il sale si aggiunge a bollore; un cucchiaio d’olio evita che la pasta si incolli; una tazza d’acqua di cottura serve per la mantecatura; la pasta va cotta al dente (e se va in forno, solo per metà tempo). Va legata al condimento: io la ripasso sempre in padella). Mai servirla bianca col sugo sopra! Liscia o rigata? Quella rigata cattura meglio il condimento, ma va a gusti. In questi anni ho imparato ad amare la busiata trapanese: è un tipo di pasta lunga che assorbe il condimento alla perfezione e conserva una cottura eccezionale. La consiglio con il ragù di salsiccia o di ricciola, con il pesto di agrumi e la bottarga di tonno, ma anche alla norma, con le melanzane. Appuntamenti golosi Vicepresidente della Fondazione italiana per l’educazione alimentare di Evelina Flachi Insaporire il sugo va bene, ma occhio alle quantità! Mandorle, pinoli, pomodorini secchi, olive, acciughe, bottarga e formaggi: con questi piccoli tocchi si può sbizzarrire la fantasia e inventare ogni giorno un sugo diverso per la pasta. Variare la dieta non fa mai male, purché si sappia sempre cosa si aggiunge, così il piatto e il menu restano equilibrati. 1. A cosa fare attenzione? Alcuni di questi ingredienti si aggiungono a manciate, senza controllare bene la dose. Succede per esempio con mandorle e pinoli, che forniscono un buon apporto nutritivo (Omega 6, Omega 3, vitamina E), ma anche una buona quota di calorie. Le verdure, come i piselli, se sono in scatola vanno sciacquati bene per eliminare il sale del liquido di conservazione. Con legumi, pesce, e formaggio la pasta, che di per sé non ha tutti gli aminoacidi essenziali, si completa e diventa un buon piatto unico. 2. Come si fa a non eccedere? Con il solito vecchio trucco: prima della pasta servi in tavola verdure crude o cotte al vapore, che procurano un buon senso di sazietà. Sarà più facile, poi, non servirsi nel piatto una grande quantità di pasta ed evitare la voglia di prendere il bis. 3. È vero che la pasta aiuta il sonno? Un piatto di pasta per cena (se moderatamente condito) può favorire il sonno perché contiene il triptofano, un aminoacido precursore di serotonina e melatonina, utili a stimolare tranquillità e relax. Più di 30 nazioni e oltre 260 stand: una kermesse enogastronomica anima per quattro giorni il centro storico del capoluogo friulano con specialità provenienti da mezzo mondo, compreso, da quest’anno, l’Est Europa. Tra un assaggio e l’altro, eventi, danze e visita della città (www.turismofvg.it, Infopoint, corso Italia 9, tel. 0481.535764, [email protected]). • Gusti di Frontiera, 25-28/settembre, www.facebook.com/gustidifrontiera. 120 Stock Food / Olycom A Gorizia, feste e assaggi da tutto il mondo di Filippo La Mantia, oste e cuoco N elle Madonie, dove a fine agosto ci si recava da Palermo ogni anno a caccia di funghi, si trova la varietà chiamata “vescia di lupo”: tagliato a pezzi grossi e cucinato in tegame con buon olio extravergine d’oliva, acciughe, polpa di pomodoro, questo fungo apparentemente poco attraente dà vita a un piatto buonissimo. Le tipologie dei funghi assumono sfumature diverse da zona a zona, ma in ogni caso quelli freschi emanano un profumo indimenticabile. Una buona scusa per assaggiarne qualcuno prima che la stagione finisca (in genere fino a ottobre c’è tempo). Finferli e chiodini sono di solito più economici, ma dipende dall’abbondanza legata alla natura e, quindi, variabile. Dose e cottura: quanto basta I funghi stanno bene praticamente con tutto: pasta, riso, carne, pesce, verdure. L’importante è considerarli sempre come “uno” degli ingredienti, non il protagonista, e dosarli in modo che non coprano gli altri sapori con il loro, consistente e deciso. Inoltre, perché il fungo fresco conservi una fraganza naturale, la cottura deve essere breve. Funghi freschi. Un sapore che non si dimentica Polpette ai funghi con mollica, pinoli tostati e prezzemolo. Polpette al profumo di boschi Fai lessare i funghi per 10 minuti. Il passaggio successivo è dentro il mixer: si trasformano in purea e si aggiunge un uovo intero, prezzemolo e mentuccia tritata, uvetta ammollata nel passito di Pantelleria, pinoli tostati e mollica di pane con acciuga sciolta sul fuoco. Con il composto ottenuto si compongono delle piccole polpette e si friggono in olio ben caldo oppure si cuociono nella salsa al pomodoro. Per farle veg, evita l’acciuga. Gratinati in forno Procurati dei funghi che abbiano una misura simile e sistemali in una teglia, puliti, con tutto il gambo. Cospargili con un giro d’olio e spolverali con la mollica di pane. Cuoci in forno a 180° per 30 minuti. Ai fornelli con sentimento 70 ricette: buone per il palato e per l’animo Lei, Chiara Maci, è diventata una famosa blogger di cucina. Il suo manuale, Pomodori verdi fritti e sentimenti al vapore, un best seller per chi prepara da mangiare seguendo le emozioni: 70 ricette, illustrate, pensate per vivere meglio la nostra quotidianità e i nostri affetti. Una per i momenti di rabbia, una per quelli di gioia o per far la pace con il fidanzato, o per ricevere i nuovi amici. • Pomodori verdi fritti e sentimenti al vapore, di Chiara Maci, Rizzoli, 18,50. 164 la nutrizionista dalla cucina del cuoco alla tua Stock Food / Olycom Gianmarco Chieregato cucina cucina Vicepresidente della Fondazione italiana per l’educazione alimentare di Evelina Flachi Come gli ortaggi ma più proteici Sfiziosi, poco calorici, ricchi di minerali e proteine. I funghi freschi vanno colti al volo. Con il loro gusto delicato e particolare (che ha un valore alto rispetto al basso contenuto calorico) possono integrare o completare tante preparazioni con successo, riducendo l’uso di condimenti e sale. In più fanno scena se hai ospiti a cena o allestisci un buffet. 1. Cosa contengono? Acqua, minerali (tra cui fosforo, selenio, potassio, rame), vitamina C e proteine. Hanno anche un buon contenuto di fibre, che ci può aiutare a ridurre l’assorbimento dei grassi usati per la cottura. 2. Si possono considerare ortaggi? Quelli freschi sono paragonabili agli ortaggi, con un contenuto di proteine abbastanza rilevante. Questo loro aspetto nutrizionale li rende interessanti anche per variare e arricchire i menu vegetariani. Perfetti per sughi e ripieni o come gustoso contorno stagionale. 3. Hanno controindicazioni? Salvo gusti o ipersensibilità individuali, no. Alcune varietà, secondo alcuni studi scientifici non ancora confermati e ufficializzati, per il loro contenuto di particolari sostanze organiche, potrebbero risultare addirittura protettive per l’organismo (per prevenzione del diabete, colesterolo e alcuni tumori). Una raccomandazione: meglio comprarli che raccoglierli a caso e controllarne la provenienza, per evitare inutili rischi. Nel dubbio, la Asl di zona offre consulenza. Gianmarco Chieregato cucina di Filippo La Mantia, oste e cuoco dalla cucina del cuoco alla tua Pane e fichi, con la buccia. Cosa c’è di più buono? C ogliamo il frutto dall’albero, lo sfreghiamo tra le mani, lo annusiamo, con il tatto ci accertiamo che non sia acerbo e aprendolo troviamo tutto quello che la natura ci regala: consistenza, profumo, colori e gusto. Pane e fichi, con la buccia, un connubio perfetto. Ma i fichi sono frutti universali, che si accoppiano a qualsiasi ingrediente, salato e dolce. Nel 2005 ho creato la mia pasta coi fichi: prepara la salsa frullando dei frutti ben maturi (verdi o viola scuro) con polpa di lime, capperi, mandorle tostate, acciughe e olio. Cuoci la pasta al dente e completa con olio, caciocavallo ragusano, mollica di pane tostato e fettine di melanzane fritte. Chi ben comincia Pane tostato, fichi e salame, accompagnato da bollicine siciliane! Oppure passa in padella con un goccio d’olio dei fichi a filetti e mescolali in una ciotola con succo di limone, peperoncino, pistacchi a granella, pezzetti di pecorino, insalatina fresca e olio. Servi come antipasto o contorno. Cuscus dolce con fichi fritti Aggiungi alla semola del miele di Pane tostato con i fichi: un antipasto goloso. zibibbo, uvetta ammorbidita nel passito di Pantelleria, caramello con mandorle, un cucchiaio di olio. Passa in una pastella di birra e farina dei fichi interi maturi, friggili ad alta temperatura (avrai esterno croccante e interno tiepido) e completa il cuscus. Il fico non ci abbandona mai Quelli secchi rappresentano un contenitore di gioia, soprattutto nel periodo di Natale. Ne trovi di morbidi o duri. Scegli quelli morbidi e aprili a libro. Prepara della pasta di mandorle impastando la farina di mandorle, zucchero a velo e un po’ di marsala. Forma delle palline e sistemale all’interno del fico secco con una fogliolina di menta e una spolveratina di cannella in polvere. Se vuoi esagerare, sciogli a bagnomaria della cioccolata fondente e immergici a metà il fico ripieno. Bollicine di qualità la nutrizionista Vicepresidente della Fondazione italiana per l’educazione alimentare di Evelina Flachi Che soddisfazione: buoni e preziosi Un carico di vitamine e minerali che ci rendono più forti: i fichi contengono in particolare vitamine A, C e B6 e poi calcio, potassio, ferro, fosforo. Sono erroneamente considerati da alcuni come pericolosi per la linea, ma, anche se è vero che sono ricchi di zuccheri, la buona percentuale di fibre fa sì che il loro contenuto calorico sia di circa 65/70 calorie per 100 g di polpa. In pratica: 3/4 fichi equivalgono a una banana. 1. Quindi via libera per tutti? Sì, durante la stagione, che non è poi così lunga, val la pena di approfittare di un frutto diverso e così prezioso. Solo chi deve stare attento agli zuccheri e chi conduce una vita molto sedentaria dovrebbe tenersi un po’ al di sotto della dose standard di 3/4 fichi al giorno, per evitare eccessi. Dipende anche da cos’altro si mangia nella giornata per poterseli permettere con tranquillità. Se invece si consumano i fichi come antipasto salato coi salumi poi conviene saltare la frutta a fine pasto. 2. E se li utilizzo cotti? Mantengono le fibre, i precursori della vitamina A e i minerali. Aggiungono zucchero alla ricetta, ma anche un sapore intrigante. Quindi, anche in questo caso, i fichi hanno il vantaggio di appagare la gola e la fame a un prezzo calorico che si può definire conveniente. 3. Può risultare poco digeribile? Come kiwi e pomodoro, a causa dei suoi semini, il fico è poco indicato solo per chi soffre di intestino facilmente irritabile e di diverticolite. Circa 30 aziende coordinate da un wine maker di fama mondiale: così è nato il Valdobbiadene Prosecco Superiore Docg, senza solfiti aggiunti, con una maggior intensità di note floreali e fruttate. È l’unica etichetta di Prosecco coinvolta nell’ambito del progetto Wrt (Wine Research Team), che punta a produrre vini per un consumatore attento ai nuovi stili di vita e alle nuove tematiche alimentari. • Valdobbiadene Prosecco Superiore Docg, La Gioiosa, 11,90 euro. 142 Stock Food / Olycom Un nuovo prosecco: fresco, leggero e senza solfiti