Quaranta abstract phd ITA - Università degli Studi di Roma "Foro

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Quaranta abstract phd ITA - Università degli Studi di Roma "Foro
Malattie infettive nell’atleta “d’elite”
Introduzione: Le malattie infettive più frequenti negli atleti di alto livello sono quelle delle vie aeree
superiori e le gastroenteriti.
L’atleta è più suscettibile alle malattie infettive durante i periodi di allenamento intenso e durante le
trasferte che vengono effettuate per gare di interesse internazionale.
I motivi principali sono legati ad alterazioni del sistema immunitario, in particolare: diminuzione delle
IGA a livello delle mucose, linfocitopenia nella fase di recupero post esercizio fisico (fase di open
window), diminuita funzione dei leucociti circolanti, delle citochine, delle cellule natural killer, dei
neutrofili e dei macrofagi.Inoltre sappiamo che esistono delle problematiche di calo delle difese
immunitarie negli atleti affetti da sindrome da overtraining, nonché negli atleti che subiscono forti stress
psicologici.
Obiettivo:
Questo lavoro nasce come uno studio pilota per valutare la prevalenza delle patologie infettive negli atleti
d’elite che competono a livello internazionale. Inoltre abbiamo ritenuto opportuno farci trasmettere dai
Medici Federali anche informazioni relative ai ritiri pre-competizione svoltisi in Italia, per fare un
confronto con le competizioni internazionali e cercare di dare il giusto peso ai vari fattori predisponenti le
infezioni come il sistema immunitario, l’overtraining, le trasferte, il jet lag, le condizioni igienico
sanitarie del paese ospitante, lo stress da viaggio, la vita comunitaria, lo stress psicologico e le eventuali
vaccinazioni effettuate. Oltre a ciò, abbiamo raccolto informazioni sulle eventuali gare o allenamenti che
gli atleti non hanno potuto disputare a causa della malattia infettiva per cercare di capire l’entità del
problema e le reali problematiche che i medici federali incontrano nelle trasferte.
Uno dei risvolti conclusivi del lavoro è stato quello di dare dei suggerimenti pratici agli staff medici
riguardo la prevenzione delle malattie infettive nell’atleta all’estero e l’identificazione di atleti a rischio di
ammalarsi in modo da poter prendere precauzioni per l’atleta stesso e per il resto del team.
Materiali e metodi:
Il nostro campione è costituito da 412 atleti di sesso maschile di età compresa tra i 17 e i 45 anni (età
media 26 anni), 216 atlete con un’età compresa tra i 17 e i 38 anni (età media 24 anni), 264 membri degli
staff (177 maschi con età media di 32 anni e 77 femmine con età media di 30 anni) tra personale tecnico e
personale sanitario, che hanno partecipato alle competizioni internazionali. Per quanto riguarda i “ritiri”,
abbiamo raccolto i dati relativi a 171 atleti maschi (età media 24 anni) e 40 atlete con età media di 24
anni; il campione degli accompagnatori, era costituito da 38 maschi (età media 30 anni) e 9 femmine (età
media 31 anni). Le località che hanno ospitato gli eventi sono state: Turchia, Federazione Russa, Regno
Unito, Francia, Canada, Stati Uniti d’America, Cina, Germania. Le competizioni sono state
principalmente Campionati del Mondo, Campionati Europei, Giochi del Mediterraneo mentre gli unici
Giochi Olimpici presi in considerazione sono stati quelli di Londra 2012. Abbiamo ricevuto i dati relativi
alle seguenti discipline sportive Canottaggio, Sci alpino, Scherma, Tiro con l’Arco, Pallamano, Nuoto
pinnato, Canoa e Pentathlon Moderno.
La raccolta dati è avvenuta attraverso una intervista telefonica standardizzata con il Medico Federale che
è stata effettuata al termine di ogni ritiro effettuato in Italia e gara internazionale all’estero.
Nello specifico, abbiamo raccolto una prima parte dei dati riguardanti le informazioni generali come sede
della trasferta, numero ed il sesso dei partecipanti, eventuale profilassi o vaccinazioni effettuate.
La seconda parte dell’intervista riguardava gli atleti che hanno contratto le malattie infettive, il numero di
casi e gli eventuali contagi all’interno della squadra e/o dello staff. Inoltre sono state raccolte
informazioni riguardanti i sintomi della malattia infettiva, il tipo di diagnosi effettuata, la terapia e le
eventuali misure adottate per limitare il contagio
Infine l’ultima parte dell’intervista riguardava le eventuali ripercussioni sulle gare o sugli allenamenti:
gara o allenamenti non disputati e ritorno all’attività sportiva. La durata dello studio è stata di 30 mesi.
Risultati:
Su un totale di 628 atleti (412 maschi e 216 femmine) le malattie delle vie aeree superiori sono apparse
complessivamente le più frequenti con una prevalenza del 5% (32 casi totali); le malattie gastrointestinali
hanno fatto osservare una prevalenza del 3,8% (24 casi totali); le otiti 1,4% (9 casi totali); le “altre
infezioni” 0,3% (2 casi totali: in particolare 1 caso di mononucleosi e 1 caso di ascesso dentario). I dati
sono apparsi simili nel campione di sesso maschile.
Per quanto riguarda invece i dati relativi alle atlete, le malattie gastrointestinali con il 5% sono state le più
frequenti (11 casi su 216 atlete totali); di seguito le malattie delle vie aeree superiori con una prevalenza
del 4,6% (10 casi su 216 atlete totali) e le otiti 1,3% (3 atlete su 216 casi totali). Non abbiamo, invece
osservato la presenza di infezioni della cute e di malattie infettive delle vie aeree inferiori.
La prevalenza delle malattie infettive durante i ritiri pre-competizione è apparsa più bassa.
Non abbiamo osservato una differenza nella prevalenza delle malattie infettive in riferimento al tipo
di disciplina sportiva praticata, così come non abbiamo osservato casi di infezioni tra lo staff
tecnico/sanitario.
E’ apparsa invece, piuttosto elevata la percentuale di atleti malati che non hanno potuto gareggiare:
- infezioni delle vie aeree superiori (totale 28,1%, femmine 40%, maschi 22,7%).
- infezioni gastrointestinali (totale 12,5%, atlete 9,1%, maschi del 15,3%).
-otiti (totale 11,1%, femmine 33,3%).
Per quanto riguarda, infine, i due casi di patologie infettive più gravi: mononucleosi e ascesso dentario, in
entrambi i casi le gare non sono state disputate.
Discussione:
Le malattie infettive delle vie aeree superiori rappresentano la patologia più frequentemente osservata nel
nostro campione (5%). Il dato trova riscontro nella Letteratura Medica Internazionale, anche se nei
precedenti lavori si osserva una prevalenza maggiore di malattie infettive (8-30%), verosimilmente perché
il campione era costituito da soli atleti di endurance (maggiormente suscettibili alle malattie infettive).
D’altra parte, nel nostro lavoro, non è stato possibile osservare una prevalenza più alta delle malattie
infettive negli atleti che praticano sport prevalentemente aerobici. Questo fa sospettare che al di là della
componente aerobica dell’attività e degli effetti dell’allenamento sul sistema immunitario, i fattori esterni,
lo stress e l’overtraining possano rivestire un ruolo importante nello sviluppo delle malattie infettive.
Un altro risultato contrastante rispetto alla Letteratura è rappresentato dalla complete assenza di infezioni
cutanee, considerate in alcune review le più frequenti, probabilmente perché nel nostro campione non
sono presenti atleti che praticano sport di combattimento o sport di squadra con contatto fisico.
Analizzando i risultati, si può osservare una maggiore prevalenza delle malattie infettive durante le gare
rispetto ai ritiri pre-competizione; questo dato pone nuovamente l’accento sullo stress psicologico e
sullevariabili presenti nelle trasferte internazionali (jet lag, condizioni igienico sanitarie), che potrebbero,
quindi, rivestire un ruolo fondamentale.
Inoltre abbiamo osservato che, circa 1/3 degli atleti che aveva contratto una infezione delle vie aeree
superiori non ha potuto gareggiare. La questione è apparsa meno rilevante per le gastroenteriti infettive
dove poco più di 1 atleta su 10 ha saltato la gara.
Nell’ottica di dare dei suggerimenti al medico federale in trasferta, prendendo spunto dalle linee guida già
esistenti e aggiungendo degli elementi maturati durante la stesura del nostro lavoro, abbiamo stilato un
decalogo al fine di minimizzare i rischi di infezione e per limitare il contagio tra gli atleti, durante le
spedizioni all’estero.
DECALOGO PER MEDICI FEDERALI IN TRASFERTA
VACCINAZIONI OBBLIGATORIE, CONSIGLIATE E DETTATE DA
EVENTUALI EPIDEMIE NEL PAESE DI PARTENZA
PRIMA DELLA PARTENZA
INFORMAZIONI SUL PAESE OSPITANTE
OVERTRAINING/STRESS PSICOLOGICO
(ESAMI EMATOCHIMICI E TEST/VIDEAT PSICOLOGICI)
PROBIOTICI E IMMUNOSTIMOLANTI
JET LAG (MELATONINA, BENZODIAZEPINE, ADATTAMENTO
GRADUALE) E PROBLEMATICHE INERENTI IL VIAGGIO
PREVENZIONE DURANTE LA
COMPETIZIONE
NORME IGIENICO SANITARIE IN TRASFERTA
NUTRIZIONE E INTEGRAZIONE
(SOLAMENTE
IN
CASI
STRETTAMENTE
“MANAGMENT”
POST ANTIBIOTICI
NECESSARI)
INFETTIVO
ISOLAMENTO ATLETI MALATI
REPORT
PRIMA DEL RITORNO