Posizione comune in materia di promozione della bioenergia di
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Posizione comune in materia di promozione della bioenergia di
FP(07)2178:7 Bruxelles, 23 novembre 2007 Posizione comune in materia di promozione della bioenergia di origine forestale Rue de Trèves, 61 § B-1040 Bruxelles § & 32-2-287 27 11 § Fax 32-2-287 27 00 § Email : [email protected] § www.copa-cogeca.be Posizione comune in materia di promozione della bioenergia di origine forestale Considerazioni generali Il passaggio da un’economia fossile alla bioeconomia richiede notevoli sforzi da parte della so cietà e cambierà le abitudini quo tidiane delle perso ne. Mettendo a frutto e sviluppando maggio rmente l’eno rme po tenziale delle fo reste euro pee, questo passaggio può essere effettuato in maniera più efficace e meno drastica. I produttori forestali europei sono pronti ad assumersi le proprie responsabilità: rispondere alle sfide e proporre le soluzioni più efficaci. Per raggiungere l’o biettivo dell’UE che il 20% dell’energia provenga da fo nti rinno vabili, la biomassa forestale deve svolgere un ruolo di primo piano. Come oggi, nel 2020 la biomassa fo restale co ntinuerà a fo rnire la maggio r parte dei fatto ri di pro duzio ne dell’energia rinnovabile. Al gio rno d’o ggi, il po tenziale delle fo reste euro pee no n è pienamente sfruttato . Viene raccolto solo il 60-65% dell’incremento annuo totale di 600 milioni di m³. Le risorse forestali dell’UE so no gestite in mo do so stenibile co nfo rmemente ai criteri SFM1 co nco rdati a livello internazionale, il che garantisce anche l’origine sostenibile della biomassa forestale. In tempi relativamente brevi, una miglio re mo bilizzazio ne del legno può po rtare a un aumento so stanziale del racco lto annuale. Oggigio rno , l’abbattimento annuale so stenibile nella pro duzio ne fo restale euro pea di tipo familiare può essere aumentato di almeno 150 milioni di m³, corrispondenti a 300 TWh. Con un miglioramento dei metodi di silvicoltura, la crescita annuale delle fo reste euro pee po trebbe anco ra aumentare del 25%. Ino ltre, l’imboschimento di terreni inutilizzati e marginali potrebbe portare a una produzione forestale ancora maggiore. In mo lti dei no stri eco sistemi fo restali seminaturali, questo po tenziale no n sfruttato pro vo ca una riduzio ne della biodiversità e un aumento del rischio di catastro fi naturali, quali gli incendi e i danni causati da fo rte vento . L’utilizzo della biomassa fo restale po rterà quindi a una situazio ne vantaggio sa per tutti, dato che la pro duzio ne di bioenergia diminuisce il rischio di incendi bo schivi e aumenta gli intro iti dei pro dutto ri, permettendo maggio ri investimenti nella gestione sostenibile delle foreste. L’aumento della pro duzio ne di materie prime lignee permette anche una maggio re produzione di prodotti di origine forestale, il che contribuisce alla competitività sostenibile di tutto il setto re fo restale. Delle miglio ri co ndizio ni di accrescimento delle fo reste o ttenute attraverso dei metodi di silvicoltura più efficaci possono inoltre svolgere un ruolo importante nella lo tta co ntro il cambiamento climatico , riducendo la co ncentrazio ne di CO2 nell’atmosfera e contribuendo agli adattamenti necessari. Un maggiore utilizzo della biomassa forestale contribuisce allo sviluppo delle economie locali e dell’o ccupazio ne. Parallelamente a una pro duzio ne di bioenergia su vasta scala, la biomassa è utilizzata anche nelle picco le unità lo cali di pro duzio ne energetica. Una pro duzio ne lo cale di bioenergia a partire da materie prime fo restali implica dei co sti di trasporto più bassi e costituisce una parte importante dello sviluppo rurale, contribuendo a un maggio re utilizzo di pro do tti fo restali in aree distanti dai grandi impianti di trasfo rmazio ne. Seco ndo le stime della Co mmissio ne, le materie prime rinno vabili po trebbero o ffrire nuo ve opportunità occupazionali a 250.000–300.000 persone nelle zone rurali. 1 Sustainable Forest Management (gestione sostenibile delle foreste). Durante il Consiglio europeo di Lisbona2 nel 2000, gli Stati membri dell’UE si sono fissati un nuovo obiettivo strategico su un periodo di dieci anni, vale a dire quello di raggiungere una crescita eco no mica so stenibile co n più po sti di lavo ro , co n impieghi miglio ri e co n una maggio re co esio ne so ciale. In linea co n gli o biettivi di Lisbo na, la pro duzio ne di bioenergia da biomassa forestale può contribuire in modo significativo a limitare lo spopolamento delle zone rurali attraverso la creazione di nuove opportunità lavorative. I pro dutto ri euro pei so no pro nti a co ndurre delle azio ni co ncrete per aiutare l’UE ad adempiere a questi o biettivi ambizio si. Tuttavia, un prerequisito necessario per po ter trasformare questa volontà in azioni concrete è il fatto di poter disporre di un quadro politico e no rmativo stabile, unito a una visio ne glo bale della co mplessità del setto re fo restale. Ciò dovrebbe permettere una competitività e uno sviluppo sostenibili sia per il settore dell’energia forestale che per il settore industriale tradizionale. I firmatari della presente posizione accolgono favorevolmente il lavoro che il gruppo di lavoro ad hoc del Co mitato permanente fo restale svo lge in materia di mo bilizzazio ne e di uso efficiente del legno e dei residui del legno per la pro duzio ne energetica (attuazio ne dell’azione chiave 4.1 del Piano d’azione dell’UE per le foreste). Considerazioni specifiche: fattori chiave per la promozione dell’utilizzo della bioenergia Per co ntribuire all’attuazio ne della co municazio ne della Co mmissio ne “Una politica energetica per l’Europa”, i produttori forestali europei vogliono sottolineare i seguenti fattori come contributo chiave allo sviluppo del settore delle bioenergie: 1. Sostenere la mobilizzazione del legno a. attraverso le organizzazioni di produttori forestali già esistenti e promuovendo la creazio ne di nuo ve o rganizzazio ni di pro dutto ri fo restali, in partico lare promuovendo e sostenendo la creazione di cooperative e di associazioni nei paesi europei; b. promuovendo lo sviluppo delle co mpetenze e l’ulterio re sviluppo della cooperazione presso le associazioni e le cooperative di proprietari forestali; c. rafforzare le cooperative fo restali in quanto fo rnitrici di servizi e “mobilizzatrici” attraverso la promozione dei servizi, dell’accesso al mercato e dello scambio di informazioni e di esperienze. Rispetto a ciò, anche le aziende e i lavoratori forestali hanno un ruolo da svolgere. 2. Favo rire lo sviluppo tecnico e delle infrastrutture, ad esempio attraverso degli investimenti nelle reti di trasporto (strade ecc.), nella tecnologia e nelle reti logistiche di racco lta, le quali so no co nsiderate essenziali per un’efficiente mo bilizzazio ne del legno. 3. Sostenere le operazioni di gestione nelle zone boschive a bassa produttività o nei bo schi gio vani e co ntribuire co sì all’o ttimizzazio ne del valo re fo restale, a un rimbo schimento più efficace e a una miglio re pro duttività e redditività a breve e a lungo termine. 4. Inco raggiare le attività legate alla mo bilizzazio ne della biomassa pro veniente dal legno nel quadro della politica di sviluppo rurale e della politica di prevenzione degli incendi boschivi. 2 23-24 marzo 2000. 5. Creare dei mercati funzionanti per le bioenergie, assicurando in partico lare dei sistemi di aiuto no n distorsivi della co nco rrenza, co me degli aiuti di Stato per lo sviluppo tecnologico e per la mobilizzazione del legno. 6. Ravvicinare la pro duzio ne di energia da materie prime fo restali rinno vabili al consumo energetico locale, per esempio tramite la pro mo zio ne dell’utilizzo della biomassa lo cale per il riscaldamento e la refrigerazio ne. In tale co ntesto , po trebbe rivelarsi utile la standardizzazio ne delle caldaie per l’uso termico dei diversi tipi di biomassa. 7. Incoraggiare delle alternative di prodotti “ecologiche” e rinnovabili, per esempio pro muo vendo l’utilizzo del legno per la co struzio ne e l’edilizia, tenendo co nto del principio dell’utilizzo razio nale di legname di buo na qualità per una pro duzio ne a valore aggiunto. Al contempo, dovrebbe essere pienamente esplorato il potenziale di riso rse lignee no n tradizio nali, quali i residui derivanti dalle o perazio ni di taglio e di sfoltimento precommerciali. 8. Pro muo vere la ricerca e lo sviluppo nel setto re della pro duzio ne fo restale, delle tecnologie di raccolta, delle bioraffinerie e dei biocarburanti di seconda generazione. 9. Salvaguardare i diritti di proprietà in tutti i paesi euro pei, in partico lare nei paesi dell’Europa centrale e orientale. 10. Miglio rare la percezio ne dell’o pinio ne pubblica rispetto agli interventi fo restali, enfatizzando l’impo rtanza del ruo lo delle fo reste e dei pro prietari fo restali per adempiere agli impegni assunti dall’UE in materia di bioenergia attraverso una gestione sostenibile delle foreste. _________________________________