Azienda ULSS 20 di Verona

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AZIENDA ULSS 20 VERONA
PROTOCOLLO AZIENDALE ULCERE CUTANEE
Revisione 02 del 21/06/2010
giugno 2010
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Codice Documento:
Redatta da:
Dott.ssa Diana Pascu
Direzione Medica Ospedaliera
Dott.ssa Tamara Zerman
Direzione Medica Ospedaliera
Autorizzata da:
Gruppo di lavoro:
Albanese Vito
Dipartimento dei Servizi di Diagnosi e Cura
Benassuti Chiara
Dipartimento Chirurgico
Benazzi Silvia
Distretto Socio-Sanitario n. 1
Braiato Simona
Dipartimento Chirurgico
Calò Nicola
Distretto Socio-Sanitario n. 2
Dolci Francesca
Distretto Socio-Sanitario n. 2
Faccini Martina
Dipartimento Medico-Internistico
Fratton Rita
Dipartimento Farmaceutico
Gaiga Ester
Direzione Medica Ospedaliera Poliambulatori
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Gruppo di lavoro (continua):
Lonardi Daniela
Dipartimento Riabilitativo
Pertile Monica
Direzione Medica Ospedaliera Poliambulatori
Romanelli Gianvito
Medico di Medicina Genarale
Sartori Mara
Direzione Medica Ospedaliera
Sommaggio Roberta
Dipartimento Emergenza-Urgenza
Tessari Lorella
Direzione Medica Ospedaliera
Tositti Giulia
Dipartimento Medico-Internistico
Ugola Federica
Direzione Medica Ospedaliera
Vighini Manuel
Distretto Socio-Sanitario n. 1
Zanetti Nicola
Servizio Qualità e Accreditamento
Zerman Tamara
Direzione Medica Ospedaliera
Lista di distribuzione
Area dei Servizi Socio-Sanitari
Dipartimento Farmaceutico
Dipartimento di Salute Mentale
Dipartimenti Ospedalieri
Distretti Socio-Sanitari n. 1, 2, 3, 4
Servizio Qualità e Accreditamento
Servizio Professioni Sanitarie
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INDICE
PREMESSE
CAPITOLO 1. LESIONI DA COMPRESSIONE
1. PREVENZIONE
2. MEDICAZIONE
3. IMMAGINI
4. ELENCO PRODOTTI
CAPITOLO 2. LESIONI VENOSE
1. PREVENZIONE
2. MEDICAZIONE
3. IMMAGINI
4. ELENCO PRODOTTI
CAPITOLO 3. LESIONI DIABETICHE
1. PREVENZIONE
2. MEDICAZIONE
3. IMMAGINI
4. ELENCO PRODOTTI
CARATTERISTICHE DEI PRODOTTI
GUIDA AL CONTENIMENTO DEL DOLORE IN SEDE DI CAMBIO DI
MEDICAZIONE
RESPONSABILITA’E INDICATORI
SCHEDA DI DIMISSIONE DI UN PAZIENTE CON LESIONI CUTANEE
BIBLIOGRAFIA
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Edizione e
Data
revisione
Descrizione
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Redazione Approvazione Verifica
e/o modifica
Area
Qualità
1 Edizione
0 Revisione
21.06.10
Stesura
Diana
procedura
Pascu,
Tamara
Zerman
1 Revisione
2 Revisione
3 Revisione
4 Revisione
5 Revisione
6 Revisione
7 Revisione
8 Revisione
9 Revisione
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PREMESSE
L’esigenza di elaborare un protocollo aziendale per la prevenzione ed il
trattamento delle lesioni cutanee nasce dalle implicazioni cliniche,
organizzative ed economiche correlate sia alla loro prevenzione sia al
loro trattamento. Le lesioni cutanee dal punto di vista epidemiologico
sono, infatti, un fenomeno rilevante in termini di frequenza. Questo
scenario è certamente determinato in parte dall’incremento delle
patologie croniche, degenerative e invalidanti e in parte da un parallelo
aumento
dell’età
media
della
popolazione.
Questa
patologia
rappresenta anche un problema considerevole dal punto di vista
clinico, poiché determina dolore, prolunga il processo di guarigione,
incrementa la degenza ospedaliera. In altre parole le lesioni cutanee
sono complicanze sanitarie i cui costi sono elevati sia in termini di
sofferenza umana sia di impiego di risorse.
I pazienti e le situazioni a rischio di sviluppo delle lesioni cutanee
generalmente
l’approccio
vengono
correttamente
metodologico
può
essere
riconosciute,
ma
spesso
inadeguato
per
scarsa
applicazione delle strategie di educazione e prevenzione, per l’utilizzo di
trattamenti non scientificamente validati o perché i presidi a disposizione
non sono adeguati al grado di rischio.
Nell’ottica, quindi, di migliorare l’approccio a questo problema
affrontandolo nella sua globalità era nato nel 2004, all’interno
dell’Azienda ULSS 20, un gruppo multidisciplinare, che ha lavorato alla
stesura di “Linee guida per la prevenzione ed il trattamento delle lesioni
cutanee”, il cui obiettivo era quello di standardizzare e omogeneizzare i
comportamenti attraverso strumenti validati e protocolli di prevenzione e
trattamento basati su evidenze scientifiche.
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Le diverse figure professionali coinvolte in questo progetto provengono,
inoltre, da strutture sia territoriali sia ospedaliere, e, quindi, da tutte le
strutture che possono trovarsi coinvolte nel trattamento di questa
patologia, seguendo la logica di garantire uniformità di approccio al
problema e continuità assistenziale ai pazienti.
Le linee guida sulla prevenzione e trattamento delle lesioni cutanee si
proponevano, quindi, di fornire a tutti gli operatori sanitari che operano
nell’Azienda ULSS 20 di Verona una serie di raccomandazioni, basate su
evidenze scientifiche e sul consenso del gruppo di progetto, per
individuare i pazienti a rischio di sviluppare lesioni cutanee, applicare
adeguati comportamenti di prevenzione e di trattamento.
Alla luce dei nuovi prodotti per il trattamento che sono stati introdotti
nell’uso dal 2004 e con l’obiettivo di predisporre uno strumento di facile
consultazione ed utilizzo che si adegui a tutti gli ambiti di assistenza sia
ospedalieri sia territoriali, è stato creato nel 2008 un nuovo gruppo di
lavoro, per la predisposizione di un Protocollo aziendale per la gestione
delle ulcere cutanee.
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CAPITOLO 1. LESIONI DA COMPRESSIONE
Esistono alcuni sistemi di classificazione per descrivere le ulcere da
pressione in termini di danno tissutale osservato. L’uso di uno strumento di
classificazione
permette
una
valutazione
universale
e
una
comunicazione efficace della severità del danno tissutale tra diversi
professionisti sanitari (Armstrong & Bortz, 2001). Il sistema a quattro stadi
del National Pressure Ulcer Advisory Panel è lo strumento più largamente
accettato (Consortium for Spinal Chord Medicine, 2000; CREST, 1998;
Ferguson e al, 2000; Ferrell, Josepheson, Norvid & Alcorn, 2000). E’ stato
accettato dal gruppo AHCPR nel 1994 e da allora è divenuto uno
standard clinico (Weir, 2001). Il gruppo che ha creato lo strumento,
attraverso la ricerca di un consenso unanime, ha infatti riconosciuto
l’universalità dei criteri di definizione della patologia, così come vengono
interpretati e utilizzati dai clinici operanti in numerosi e variegati setting di
pratica sanitaria.
Le definizioni del National Pressure Ulcer Advisory Panel (1998) includono:
L’ulcera da pressione è un’osservabile alterazione pressione-correlata della cute intatta, i cui indicatori,
confrontati con un’area del corpo adiacente od opposta, possono comprendere uno o più dei seguenti
parametri: temperatura cutanea (calda o fredda), consistenza del tessuto (compatto o molle), e/o sensazione
(dolore, prurito). In soggetti con cute a pigmentazione chiara, l’ulcera appare come un’area delineata di eritema
persistente; mentre in soggetti con cute a pigmentazione scura la lesione appare come chiazza persistente rossa,
blu o viola.
Perdita parziale di spessore cutaneo che interessa epidermide, derma o entrambi. L’ulcera è solitamente
superficiale e clinicamente si manifesta come abrasione, vescica o cratere superficiale.
Perdita completa di spessore cutaneo con lesione o necrosi del tessuto sottocutaneo che può estendersi alla
fascia sottostante, ma non oltrepassarla. L’ulcera si presenta, dal punto di vista clinico, come cratere profondo
con o senza tessuto adiacente sottominato.
Perdita completa dello spessore cutaneo con lesione estesa, necrosi tissutale o danno a muscolo, osso o strutture
di supporto (p.e. tendini, capsula articolare). Tessuto sottominato e tratti cavi possono inoltre essere associati ad
ulcere da pressione di Stadio IV.
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CAPITOLO 1. LESIONI DA COMPRESSIONE
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PREVENZIONE
Un’efficace prevenzione unitamente al trattamento adeguato delle
lesioni da decubito costituiscono un requisito essenziale di qualità
dell’assistenza al paziente.
La lesione da decubito genera un aumento consistente dei costi
generati dalle spese dirette per la cura e dall'aumento della durata
delle degenze ospedaliere e domiciliari, oltre a peggiorare la qualità
della vita di chi, per la sua patologia, già fatica a vivere il quotidiano ed
a raggiungere dei livelli di vita accettabili.
È indispensabile pertanto che gli addetti ai lavori aiutino a prevenire e a
curare in modo personalizzato ed efficace le lesioni, tenendo conto del
vissuto di ciascuno; come del resto è fondamentale individuare i
comportamenti da consigliare al personale sanitario, con l’aiuto di
“Linee guida” internazionalmente accreditate.
Il primo fattore di rischio per l’insorgenza di lesioni da decubito è
l’immobilità, che agisce sulla cute principalmente per mezzo di una forza
compressiva, ma anche di stiramento e frizione. Si deve considerare a
rischio ogni paziente che è allettato, in carrozzina, o che presenti
difficoltà di riposizionamento.
A questa condizione si associano altri fattori di rischio intrinseci allo stato
generale del paziente ed altri invece correlati ad una patologia o ad
una complicanza di questa.
FATTORI INTRINSECI

Alterato controllo vasomotorio;

Riduzione della sensibilità cutanea;

Atrofia delle masse muscolari;

Flaccidità muscolare;
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CAPITOLO 1. LESIONI DA COMPRESSIONE
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PREVENZIONE

Scadenti condizioni generali;

Stato di iponutrizione;

Infezioni batteriche;

Disturbi psichici.
FATTORI ESTRINSECI

Compressione cutanea prolungata;

Sfregamento cutaneo;

Condizioni igieniche del paziente;

Piano d’appoggio non adeguato.
VALUTAZIONE DEL PAZIENTE – QUANTIFICAZIONE DEL RISCHIO
Tutti i pazienti a rischio devono essere valutati in modo sistematico ed
utilizzando uno strumento standardizzato di misurazione: le scale di
valutazione. Tale valutazione non sostituisce la valutazione clinica del
paziente, ma rappresenta uno strumento indispensabile per la stesura di
un piano assistenziale individualizzato ed un mezzo efficace per utilizzare
nel modo migliore le risorse. Ogni valutazione deve essere pertanto
documentata.
Quando valutare il paziente?

In ospedale: al momento del ricovero, giornalmente durante i
quotidiani
processi
assistenziali
ed
ogniqualvolta
ci
siano
variazioni cliniche del paziente;

RSA/Case di riposo: al momento del ricovero, settimanalmente
per 4 settimane, poi ogni quindici giorni ed ogni qualvolta ci
siano variazioni cliniche del paziente;
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CAPITOLO 1. LESIONI DA COMPRESSIONE
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PREVENZIONE

A domicilio: ad ogni accesso dell’infermiere ed ogni qualvolta ci
siano variazioni cliniche del paziente.
Date le peculiari caratteristiche di semplicità e rapida compilazione, lo
strumento utilizzato dall’Azienda ULSS 20 di Verona per individuare i
pazienti a rischio, è la Scala di BRADEN.
INTERVENTI DI PREVENZIONE
Gli interventi di prevenzione sono i seguenti:

Cura della cute e norme igieniche;

Stato nutrizionale;

Mobilizzazione e posizionamento;

Riduzione della compressione.
Cura della cute e norme igieniche
Il controllo della cute nei pazienti considerati a rischio deve avvenire
quotidianamente. È importante sottolineare che è buona norma
riconoscere e registrare anche le prime modificazioni dello stato
cutaneo del paziente (cute disidratata, squamosa, ipercheratosica,
eczematosa, ecc.)
Particolare attenzione deve essere prestata a quelle aree che vengono
statisticamente definite più a rischio: sacro, glutei, trocanteri, calcagni,
scapole, spine ischiatiche posteriori ed anteriori, gomiti, ginocchia,
zigomi, regione occipitale.
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CAPITOLO 1. LESIONI DA COMPRESSIONE
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PREVENZIONE
COSA FARE

L’igiene del paziente deve essere particolarmente accurata, va
effettuata giornalmente ed ogni volta che il malato evacua o
viene cambiato.

Mantenere la cute pulita utilizzando detergenti preferibilmente
liquidi a PH debolmente acido (utilizzare possibilmente i “non
saponi”, oppure oli da bagno).

L’asciugatura della cute deve avvenire per tamponamento
utilizzando panni morbidi.

In presenza di cute secca l’applicazione di oli protettivi o creme
idratanti ed emollienti può contribuire a ripristinare il mantello
idrolipidico e a mantenere elastica la cute; l’utilizzo di paste a
base di ossido di zinco può rivelarsi utile esclusivamente se vi è
rischio di macerazione da incontinenza.

Qualora venissero utilizzate paste ad ossido di zinco, è importante
curare particolarmente l’igiene ed usare il prodotto in quantità
idonea per evitare la formazione di granuli.
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CAPITOLO 1. LESIONI DA COMPRESSIONE
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PREVENZIONE

È comunque auspicabile mantenere protetta e idratata la cute,
soprattutto nelle zone che si presentano particolarmente secche
con prodotti barriera (es. uso di Cavilon spray, Cavilon crema).

Usare lenzuola e traverse ben tese di tessuto morbido e
possibilmente non sintetico.
Valutazione dello stato nutrizionale
Verificare la presenza di uno stato di malnutrizione (per eccesso o per
difetto) monitorando i seguenti parametri:

Il peso corporeo e suo andamento negli ultimi 3/6 mesi;

L’appetito: controllando la corretta assunzione quali-quantitativa
degli alimenti;

Lo stato di idratazione: stimolando il paziente ad assumere liquidi
in quantità sufficienti;

La situazione proteico-vitaminica: controllando lo stato delle
mucose, della pelle, dei capelli, delle unghie, ecc.);

Esami di laboratorio: con particolare attenzione al bilancio
elettrolitico e proteico;

Le eventuali patologie di base: possibili concause dello stato di
malnutrizione.
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CAPITOLO 1. LESIONI DA COMPRESSIONE
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PREVENZIONE
Mobilizzazione e posizionamento
La mobilizzazione e il corretto posizionamento rappresentano la prima
forma di prevenzione contro la compressione. È assolutamente
fondamentale mantenere e stimolare le capacità residue del paziente,
promuovendo la deambulazione anche con l’ausilio di deambulatori,
quadripode, parallele ecc.
I pazienti che hanno perso la capacità di deambulare devono, ove
possibile, essere sistemati in poltrona o in carrozzina.
I pazienti totalmente immobilizzati o allettati devono essere mobilizzati
almeno ogni 2 – 3 ore anche se posizionati su superfici antidecubito.
L’ispezione accurata della cute nelle zone a rischio definirà comunque
meglio la frequenza della mobilizzazione.
La postura indicata oltre a ridurre le zone di pressione, deve essere
confortevole per il paziente e garantire un corretto allineamento delle
articolazioni per evitare contratture, anchilosi e dolore.
Cosa fare
Paziente totalmente allettato:
1. stabilire un cambio posturale scritto e standardizzato;
2. utilizzare dispositivi per il sollevamento, per evitare le forze da
stiramento;
3. nel decubito laterale evitare la posizione ad “angolo retto”, per
evitare la compressione sul trocantere;
4. nei cambi di postura richiedere sempre la collaborazione del
paziente;
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PREVENZIONE
5. le posture che si possono far assumere ad un paziente sono:


postura supina;

postura laterale sinistra o destra;

postura prona (raramente utilizzabile);

postura di Fowler o decubito ortopnoico.
nella postura supina (1) gli arti superiori devono essere allineati o
leggermente abdotti e flessi in avanti, appoggianti su un cuscino,
la mano deve essere aperta; gli arti inferiori divaricati, anche e
ginocchia estese, piedi ad angolo retto. Gli arti inferiori possono
essere messi in leggera flessione solo per brevi periodi, in quanto
tale posizione, peraltro comoda, causa retrazioni tendinee e
blocchi articolari. Se si vuole mantenere il paziente in posizione
semiseduta, il sollevamento della testiera del letto non deve
superare i 30°, al fine di evitare forze aggiuntive di taglio nei tessuti
profondi causate dallo scivolamento verso il basso; se la testiera
viene sollevata oltre i 30° dovranno essere sollevati anche gli arti
inferiori, per contrastare lo scivolamento.
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CAPITOLO 1. LESIONI DA COMPRESSIONE
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PREVENZIONE
Quando si mobilizza un paziente dalla posizione supina, si devono
ispezionare i talloni e la zona sacro/glutea. Nei soggetti totalmente
immobili si dovranno ispezionare anche le altre zone di appoggio,
cioè le scapole, i gomiti e l’occipite.

nella postura laterale (2) la spalla e la scapola sottostante vanno
appoggiate al letto, per poter meglio posizionare il braccio sul
piano del letto, sia esteso che a gomito flesso. Il braccio che
rimane sopra deve essere appoggiato su un cuscino, in modo che
la spalla sia leggermente aperta. La schiena va appoggiata su un
cuscino ripiegato. La gamba che rimane sul piano del letto va
posta lievemente in estensione indietro, per migliorare la stabilità
del paziente, il ginocchio lievemente flesso, il piede ad angolo
retto. L’altra gamba, che rimane sopra, va appoggiata su un
cuscino, flessa all’anca e al ginocchio, piede ad angolo retto.
Quando il paziente viene spostato da questa posizione si devono
ispezionare la zona del trocantere e quella del malleolo; nei
pazienti ad alto rischio anche la zona dell’orecchio.

postura prona:
Ove possibile insistere affinché le
persone
mantengano questa posizione, anche se per breve tempo, in
quanto assicura un completo scarico della zona sacrale e dei
calcagni e contrasta la rigidità in flessione delle anche e delle
ginocchia. Allineamento: il capo va ruotato dolcemente su un
lato. Gli arti superiori possono essere allineati entrambi lungo i
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CAPITOLO 1. LESIONI DA COMPRESSIONE
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PREVENZIONE
fianchi, oppure uno dei due può essere flesso verso l’alto. Sotto il
paziente devono essere posizionati cuscini che permettano di
ottenere uno spazio per i genitali maschili, o per le mammelle: i
cuscini saranno lievemente distanziati, anche alle ginocchia, per
permettere lo scarico delle rotule. I piedi devono essere posizionati
oltre il bordo del materasso a 90°.

postura di Fowler o decubito ortopnoico: Questa postura viene
realizzata quando la testata del letto è sollevata di 45°-50° e le
ginocchia flesse. E' la postura che determina la maggiore
compressione a livello sacrale ischiatico; è quindi opportuno che
durante gli spostamenti queste zone non subiscano frizioni
(utilizzare traversa o telo). Con la testata del letto sollevata di 45°50° si ha un miglioramento della ventilazione, possono essere usati
cuscini per sostenere braccia e mani se il paziente non li controlla
volontariamente. Dovrà essere utilizzata un'adeguata protezione
del piede e del tallone. Posizionare un cuscino sotto le cosce per
avere la flessione delle ginocchia, ciò previene gli effetti della
prolungata iperestensione, quindi una ridotta mobilità articolare.
MATERIALE:
cuscini,
rotoli
trocanterici,
alzacoperte,
tavola
antiequinismo.
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CAPITOLO 1. LESIONI DA COMPRESSIONE
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PREVENZIONE
Paziente in poltrona o in carrozzina

individuare la seduta corretta: la schiena deve essere ben
appoggiata ed adesa allo schienale con uno spazio laterale e
sottostante le ginocchia di 2 cm al massimo;

sollevare il paziente o incentivare il cambio di posizione autonomo
(autosollevamento) per alcuni secondi, ogni 15-20 minuti;

la carrozzina deve essere possibilmente personalizzata alle esigenze
del paziente.
SI
NO
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CAPITOLO 1. LESIONI DA COMPRESSIONE
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PREVENZIONE
Tra un cambio di postura e l’altro è utile l’utilizzo di presidi e ausili
antidecubito; questi permettono di alleviare la compressione delle zone
a rischio. Tuttavia non sono in grado di ridurre la frequenza o di essere
sostitutivi di una corretta mobilizzazione.
…COSA NON FARE
Posizionamento

Evitare il decubito laterale ad angolo retto sul trocantere.

Non
utilizzare
le
ciambelle
poiché
provocano
danni
da
compressione e frizione.

Evitare il massaggio poiché non apporta alcun beneficio al paziente,
ma anzi aumento il rischio di lesioni.

Non utilizzare il vello di pecora perché non modifica la compressione
sui tessuti profondi e non assicura la corretta igiene.
Igiene

Evitare l’uso di acqua calda ed evitare di frizionare la cute.

Non usare disinfettanti alcolici poiché irritanti, non applicare talco.

Evitare l’uso di cerate e preferire affini traspiranti.

Nel caso di soggetti costretti ad alimentarsi a letto fare attenzione
alle briciole.

Mantenere l’ambiente umidificato e non soggetto a correnti d’aria
fredda che potrebbero disidratare la cute.

Evitare la macerazione della cute lasciandola a contatto prolungato
con ambiente umido.

Non usare antibiotici topici.

Non usare detergenti aggressivi.
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CAPITOLO 1. LESIONI DA COMPRESSIONE
MEDICAZIONE
CUTE A RISCHIO
Fondo: ROSSO - PRIMO STADIO
Obiettivo:
ripristinare
la
vascolarizzazione
nella
zona
interessata,
proteggere la cute con prodotti – barriera.
1. Detersione:
Lavare la zona con soluzione fisiologica o acqua sterile, asciugare
delicatamente tamponando.
2. Medicazione
o
Utilizzare prodotti barriera
oppure
o
Utilizzare film protettivi in poliuretano
oppure
o
Utilizzare idrocolloidi sottili
3. Cambio medicazione

Ogni 2 giorni in caso di utilizzo di prodotti barriera

Ogni 5 – 7 giorni in caso di film idrocolloidi sottili e ogni qualvolta
la zona appaia sporca.
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CAPITOLO 1. LESIONI DA COMPRESSIONE
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MEDICAZIONE
ULCERA GRANULEGGIANTE
Fondo: ROSSO DETERSO GRANULEGGIANTE PULITO SCARSO - MEDIO
ESSUDATO II III IV STADIO
Obiettivo: mantenere un ambiente umido nel letto della lesione;
mantenere un buon grado di isolamento termico, prevenire la
macerazione della cute perilesionale.
1. Detersione:
Lavare con Ringer lattato o acqua sterile o soluzione fisiologica,
asciugare delicatamente tamponando.
2. Medicazione
o
Utilizzo di idrocolloidi, di film o schiume di poliuretano in placca, in
caso di lesioni al II stadio;
o
Utilizzo di poliuretano in schiuma, per lesioni cavitarie in III-IV
stadio + medicazione secondaria in film di Poliuretano o
idrocolloidi sottili.
3. Cambio medicazione

Ogni 3 – massimo 5 giorni.
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CAPITOLO 1. LESIONI DA COMPRESSIONE
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MEDICAZIONE
ULCERA ESSUDANTE
Fondo: ROSSO DETERSO ALTO ESSUDATO II III IV STADIO
Obiettivo: ridurre la quantità di essudato presente sul letto della ferita,
prevenire la macerazione della cute perilesionale.
1. Detersione:
Lavare con Soluzione fisiologica, Ringer lattato o acqua sterile, asciugare
tamponando.
2. Medicazione
II Stadio

III-IV Stadio
Utilizzare alginato di Calcio

avendo cura di proteggere
la cute perilesionale con
Coprire con idrocolloidi o
placca
in
il
tessuto
necrotico;

prodotti barriera;

Rimuovere
Pulire il letto della lesione
con Ringer lattato;

poliuretano
Applicare alginato avendo
cura di proteggere la cute
trasparente.
perilesionale
con
un
prodotto barriera:

Coprire con poliuretano in
schiuma.
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CAPITOLO 1. LESIONI DA COMPRESSIONE
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MEDICAZIONE
ULCERA ESSUDANTE (CONTINUA)
3. Cambio medicazione
II Stadio

III IV Stadio
3 – massimo 5 giorni in
caso
di
utilizzo
di
poliuretano;


Giornalmente
in
prima
istanza;

Successivamente dopo 2 – 3
Anticipare la sostituzione
giorni e comunque in caso di
della medicazione in caso
viraggio della medicazione.
di
viraggio
della
medicazione.
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CAPITOLO 1. LESIONI DA COMPRESSIONE
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MEDICAZIONE
ULCERA NECROTICA
Fondo: NERO ASCIUTTO O BASSO-MEDIO ESSUDATO
Obiettivo: rimozione del tessuto necrotico, non vitale (debridement).
1. Detersione:

lavare con soluzione fisiologica o Ringer lattato, o acqua sterile,

asciugare tamponando.
2. Medicazione

Utilizzare idrogel per ricoprire l’escara facendo attenzione ad non
applicare sulla cute perilesionale. Utilizzare un film di poliuretano
per contenere il gel come medicazione secondaria.
oppure

Utilizzare collagenasi o proteasi aspecifiche sull’escara avendo
cura di evitare la cute perilesionale. Utilizzare un film di
poliuretano per contenere il gel come medicazione secondaria.
3. Cambio medicazione

Ogni 24 – 48 ore, in base al grado di sbrigliamento della necrosi
(debridement), nel caso di utilizzo di idrogeli.

Ogni 24 ore in caso di utilizzo di enzimi autolitici (la loro azione è di
circa 8 – 12 ore, nel caso di collagenasi e di 6 – 8 ore, nel caso di
proteasi).
24
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PROTOCOLLO AZIENDALE ULCERE CUTANEE
CAPITOLO 1. LESIONI DA COMPRESSIONE
giugno 2010
Pagina 25 di 64
MEDICAZIONE
ULCERA ECCESSIVAMENTE ASCIUTTA
Fondo: PALLIDO ARANCIO
Obiettivo: promuovere un ambiente umido della lesione
1. Detersione:
Lavare con soluzione fisiologica o Ringer lattato o acqua sterile,
asciugare delicatamente tamponando.
2. Medicazione

Utilizzo
di
idrogel,
ricoprendo
la
medicazione
con
film
semipermeabili (in poliuretano);

Utilizzo di idrocolloidi.
3. Cambio medicazione

Ogni 48 ore, in caso di utilizzo di idrogeli, a seconda del grado di
idratazione del letto della lesione; controllare la macerazione
della cute perilesionale.

Ogni 5 – 7 giorni In caso di utilizzo di idrocolloidi.
25
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giugno 2010
Pagina 26 di 64
CAPITOLO 1. LESIONI DA COMPRESSIONE
MEDICAZIONE
ULCERA FIBRINOSA
Fondo: GIALLO A MEDIO – ALTO ESSUDATO
Obiettivo: rimozione del coagulo di fibrina
1. Detersione:
Lavare con Ringer lattato o soluzione fisiologica o acqua sterile.
2. Medicazione
Essudato moderato

Essudato abbondante
Utilizzare idrogel, con

Utilizzare idrogel o collagenasi.
copertura

Utilizzo di alginato di Calcio (o
in
poliuretano;
Calcio/Sodio) in caso di ferite

Utilizzare idrocolloidi;
fortemente

Utilizzare collagenasi,
medicazione secondaria in film di
con copertura di film
poliuretano o idrocolloide sottile.
di poliuretano.

essudanti
+
Tale medicazione è indicata in
quanto
asporta
il
tessuto
colliquato.
3. Cambio medicazione:

Ogni 48 ore circa in caso di utilizzo di idrogel;

Ogni 3 - massimo 5 giorni, in caso di utilizzo di idrocolloidi;

Giornalmente in caso di utilizzo delle collagenasi;

Giornalmente in caso di utilizzo degli alginati.
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CAPITOLO 1. LESIONI DA COMPRESSIONE
giugno 2010
Pagina 27 di 64
MEDICAZIONE
ULCERA INFETTA
Obiettivo: abbattimento della carica batterica
1. Detersione:

lavare con soluzione fisiologica o Ringer lattato o acqua sterile;

asciugare tamponando;

valutare se eseguire tampone o biopsia per antibiogramma.
2. Medicazione
A

Utilizzare idrogel senza supporto per rimuovere tessuto.

Utilizzo di garze d’argento e/o carbone attivo (con o senza
associazione di gel per ferite superficiali e cavitarie).

Utilizzare gli alginati (con o senza associazione di gel), per ferite
essudative.

Coprire con poliuretano.
Oppure
B

Utilizzare medicazione con argento + Carbone attivo + alginato;

Copertura con garza sterile.
N.B.
a. le garze di argento vanno inumidite con acqua sterile non usare
soluzione fisiologica;
b. non utilizzare garze iodoformiche, specie se in presenza di grandi
lesioni, perché provocano una cessione continua di iodio;
27
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CAPITOLO 1. LESIONI DA COMPRESSIONE
giugno 2010
Pagina 28 di 64
MEDICAZIONE
ULCERA INFETTA (CONTINUA)
c. non applicare antibiotici per uso topico;
d. evitare medicazioni occlusive
3. Cambio medicazione:

Ogni 24 ore in caso di utilizzo di idrogel;

2 – 3 giorni in caso di utilizzo di carbone attivo e arginati;

Secondo l’indicazione del produttore in caso di garze medicate
all’argento.
28
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giugno 2010
Pagina 29 di 64
CAPITOLO 1. LESIONI DA COMPRESSIONE
MEDICAZIONE
ULCERA SANGUINANTE
Post-escarectomia o traumatica
Obiettivo: arrestare il sanguinamento
1. Detersione:
Lavare con Ringer lattato o soluzione fisiologica o acqua sterile.
Asciugare tamponando.
2. Medicazione:
Sanguinamento modesto

Applicare
impacco
Sanguinamento abbondante
con

acido tranexadico (Tranex-
Ca/Na
Ugurol)
sanguinamento.
per
arrestare
sanguinamento,
applicare
gelatina
il
oppure
spugne
di
emostatica
(es.


Lavare
con
soluzione
arrestare
il
Se il sanguinanamento è
utilizzare
abbondante
impacco
con
Tranex.

Gli alginati vanno rimossi
fisiologica, o Ringer Lattato,
quando termina l’azione
Applicare una medicazione
emostatica.
non adesiva,

per
molto
Ethicon Spongostan),

Applicare alginato di Ca o
Coprire con garza sterile.

Coprire
con
garza
non
adesiva e completare la
medicazione
con
garza
sterile.
29
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CAPITOLO 1. LESIONI DA COMPRESSIONE
giugno 2010
Pagina 30 di 64
MEDICAZIONE
ULCERA SANGUINANTE (CONTINUA)
Postchirurgico

coprire con garze non adesive e una leggera compressione.
N.B. Non utilizzare per le prime 24 – 48 ore medicazioni avanzate.
3. Cambio medicazione:

Gli impacchi con emostatico vanno rimossi al massimo entro un
ora.

Gli alginati vanno rimossi quando termina l’azione emostatica.

Nella medicazione post-chirurgica seguire le indicazioni del
Chirurgo; le medicazioni vanno sostituite di norma una volta al
giorno.
30
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CAPITOLO 1. LESIONI DA COMPRESSIONE
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Pagina 31 di 64
MEDICAZIONE
ULCERA RIEPITELIZZATA
Fondo: Roseo
Obiettivo: proteggere la cute neoformata, fragile e sottile. Promuovere
un buon trofismo cutaneo.
1. Detersione:
Non necessaria.
2. Ispezione:
Quotidiana.
3. Medicazione:

Applicazione di un film di poliuretano o idrocolloidi sottili.
4. Cambio medicazione:

Ogni 2 – 3 giorni in caso di utilizzo di film di poliuretano o
idrocolloidi.
31
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CAPITOLO 1. LESIONI DA COMPRESSIONE
giugno 2010
Pagina 32 di 64
ELENCO PRODOTTI
ULCERA GRANULEGGIANTE
ULCERA ESSUDANTE
II Stadio
III-VI Stadio
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CAPITOLO 1. LESIONI DA COMPRESSIONE
giugno 2010
Pagina 33 di 64
MEDICAZIONE
ULCERA NECROTICA
ULCERA FIBRINOSA
ULCERA INFETTA
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CAPITOLO 1. LESIONI DA COMPRESSIONE
giugno 2010
Pagina 34 di 64
MEDICAZIONE
ULCERA SANGUINANTE
ULCERA RIEPITELIZZATA
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CAPITOLO 1. LESIONI DA COMPRESSIONE
giugno 2010
Pagina 35 di 64
MEDICAZIONE
CODICE
956245
843157
901138
951732
953017
957740
956381
DESCRIZIONE
FILM BARRIERA
FILM SPRAY BARRIERA
POMATE A BASE DI ENZIMI PROTEOLITICI
CATALASI
COLLAGENASI
MEDICAZIONE PER DETERSIONE A BASE DI HYAFF ED ALGINATO DI SODIO
GEL AUTOLITICI
KATOGEL PLUS TUBO DA 30 G
DUODERM IDROGEL
MEDICAZIONE IPERTONICA
MEDICAZIONE IPERTONICA STRISCE 1,2 CMX4,5 M
MEDICAZIONE IPERTONICA 15x17 CM
NOME COMMERCIALE
CAVILON
CITRIZAN 50 G TUBO GEL
NORUXOL POMATA 30 G
HYALOGRAN CREMA 25 G
CURASALT
CURASALT
MEDICAZIONE A BASE DI ACIDO IALURONICO
HYALLOFILL F
HYALLOFILL R
847869
950451
950452
ALGINATI
MEDICAZIONE ALGINATO CM 10X10 STERILE
MEDICAZIONE ALGINATO CM 15X20 STERILE
MEDICAZIONE ALGINATO CM 2X30 TAMPONE NASTRO
953793
953792
SCHIUMA DI POLIURETANAO ALTAMENTE ASSORBENTE
LIGASANO 100 STRATI SUPPORTI 59X49X1
LIGASANO 50 STRATI SUPPORTI 59X49X2
951738
IDROCOLLOIDI IN PASTA
DUODERM HYDROACTIVE PASTA 30 G
841091
846724
841327
IDROCOLLOIDI
MEDICAZIONE IDROCOLLOIDE 10X10 CM
MEDICAZIONE IDROCOLLOIDE 10X10 CM SOT
MEDICAZIONE IDROCOLLOIDE 20X20 CM
DUODERM
CONFEEL
DUODERM
846013
955040
950374
841813
FILM DI POLIURETANO
MEDICAZIONE TRASPARENTE CM 15X20
MEDICAZIONE TRASPARENTE CM 10X10
MEDICAZIONE TRASPARENTE CM 6X7
MEDICAZIONE TRASPARENTE CM 10X12
TEGADERM
OPSITE
TEGADERM
TEGADERM
953537
953097
953070
953014
SCHIUME DI POLIURETANO
MEDICAZIONE IN SCHIUME DI POLIURETANO 10X12 CM
MEDICAZIONE IN SCHIUME DI POLIURETANO 15X15 CM
MEDICAZIONE IN SCHIUME DI POLIURETANO 22,5X22,1 CONFORMATE PER IL SACRO
MEDICAZIONE IN SCHIUME DI POLIURETANO NON ADESIVE 20X20
BIATAIN
BIATAIN
PERMAFOAM SACRAL
ALLEVYN
953400
953399
953071
ALTRE MEDICAZIONI IN SCHIUME DI POLIURETANO
CUSCINI STERILI ALTAMENTE ASSORBENTI CON GRANULI DI POLIURETANO CM 10
CUSCINI STERILI ALTAMENTE ASSORBENTI CON GRANULI DI POLIURETANO CM 5 CAVITARIO
MEDICAZIONI IN SCHIUME DI POLIURETANO PER TALLONI 10,5X13,5 CM
CONFEEL BIATAN
ALLEVYN HEEL
955721
955720
MEDICAZIONI CON ARGENTO A LENTO RILASCIO
MEDICAZIONI CON ARGENTO IN NANOCRISTALLI A LENTO RILASCIO 7 GG 10X12,5 CM
MEDICAZIONI CON ARGENTO IN NANOCRISTALLI A LENTO RILASCIO 3 GG 10X20 CM
902065
842150
847527
956642
841497
843980
842217
841357
841356
841355
841358
841783
841909
900046
901011
952646
843495
902133
902134
MATERIALE DI CONSUMO
RINGER LATTATO FLAC 500 ML
COMPRESSE GARZA 7X9 CM PIEGATE 8 STRATI
COMPRESSE GARZA 9X14 CM PIEGATE 12 STRATI
COMPRESSE GARZA 18X40 CM STERILI
BISTURI MONOUSO 11 AXICUT
BISTURI MONOUSO 22
BISTURI MONOUSO 23 AXICUT
CEROTTO A TRAZIONE 10X10 CM
CEROTTO A TRAZIONE 15X10 CM
CEROTTO A TRAZIONE 5X10 CM
CEROTTO DI CARTA 2,5X9,14 CM
CEROTTO DI CARTA 5X9,14 CM
SURGIPAD 10X20
VASELINA BIANCA FU POMATA 30 G
VULNOPUR BOMBOLA
HYALOSILVER
IRRICLENS RINGER LATTATO DETERGENTE
ACIDO TRANEXAMICO FIALE
GELATINA SUINA 8x5x1 STANDARD
GELATINA SUINA 8x3 ANALE
FARMACTIVE
ALGESITE M
FARMACTIVE
HYALOGRAN
ACTICOAT 7 GG
ACTICOAT 3 GG
MEPILEX
TRANEX
CURASPON STANDARD
CUTANPLAST
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CAPITOLO 2. LESIONI VENOSE
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Pagina 36 di 64
PREVENZIONE
IDENTIFICAZIONE DEI PAZIENTI A RISCHIO
Le ulcere venose costituiscono un capitolo importante per la frequenza
di riscontro in particolare nella popolazione anziana.
Il paziente con:

Nulla o ridotta mobilità;

Uno o più episodi di Trombosi Venosa Profonda (TVP) o sindromi
post trombotiche;

Che ha già avuto ulcere venose;

Eczema varicoso;

Diabete o altre malattie metaboliche.
COME VALUTARE IL PAZIENTE
A
AN
NA
AM
MN
NEESSII

Rilievo di pregresse trombosi venose profonde;

Rilievo di presenza di varici;

Presenza di insufficienza venosa cronica;

Sindrome post-trombotica (SPT);

Tabagismo;

Presenza di patologie quali diabete, ipertensione, insufficienza
cardiaca, ipoalbuminemia, interventi chirurgici agli arti inferiori;

Valutazione dei polsi periferici;

Eventuale valutazione doppler arti inferiori;

Valutazione ABPI;

Presenza di eczema varicoso.
SSEEG
GN
NII EE SSIIN
NTTO
OM
MII C
CLLIIN
NIIC
CII

Prurito;

Crampi notturni;

Senso di peso;
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CAPITOLO 2. LESIONI VENOSE
giugno 2010
Pagina 37 di 64
PREVENZIONE

Edema, iperpigmentazione generalmente in sede mediale e
perimalleolare.
COSA FARE
NORME GENERALI

Mantenere il peso forma, evitare il sovrappeso.

Adeguato controllo metabolico, con dieta appropriata e controlli
programmati in base al rischio anamnestico.

Mantenersi attivi e in movimento.

Tenere sollevato l’arto in cui è presente l’ulcera.

Il bendaggio elastocompressivo, le calze contenitive e quelle a
compressione graduata o lo stivaletto di Unna, applicato
dall’alluce
al
ginocchio,
riducono
efficacemente
l’edema
dell’arto.

Indossare le calze prescritte per l’intera giornata.

Usare terapia eparinica solo nei casi necessari.

Usare antibiotici sistemici solo in caso di accertata infezione.
IGIENE

Adeguata igiene della pelle con l’uso di olii e saponi non
aggressivi;

Asciugare la pelle senza strofinare, ma tamponando;

Idratazione della pelle con creme (es. Cavilon).
37
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CAPITOLO 2. LESIONI VENOSE
giugno 2010
Pagina 38 di 64
PREVENZIONE
COSA NON FARE
NORME GENERALI

Evitare il consumo di tabacco;

Non assumere posizioni erette o sedute troppo prolungate;

Evitare i traumi;

Non usare di prodotti in gel;

Non usare antibiotici topici.
IGIENE

Non usare disinfettanti, alcol, talco

Non usare medicazioni quali cerotti o altre fatte da sé
38
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CAPITOLO 2. LESIONI VENOSE
giugno 2010
Pagina 39 di 64
IMMAGINI
CUTE A RISCHIO
Fondo: ROSSO - PRIMO STADIO
Obiettivo:
ripristinare
la
vascolarizzazione
nella
zona
interessata,
proteggere la cute con prodotti – barriera.
1. Detersione:
Lavare la zona con soluzione fisiologica o acqua sterile, asciugare
delicatamente tamponando.
2. Medicazione:
o
Utilizzare idrocolloidi sottili
3. Cambio medicazione:

Ogni 3 – 5 giorni.
39
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Pagina 40 di 64
CAPITOLO 2. LESIONI VENOSE
IMMAGINI
ULCERA VARICOSA CON FONDO RICCO DI FIBRINA
Fondo: GIALLO A MEDIO ESSUDATO-ALTO ESSUDATO
Obiettivo: rimuovere la fibrina
1. Detersione:
Lavare con Ringer lattato o acqua sterile o soluzione fisiologica,
asciugare delicatamente tamponando.
2. Medicazione:
Essudato moderato

Asportare
la
Essudato abbondante
fibrina
con

l’uso di idrogel o enzimi
proteolitici

Coprire
con
schiuma
di
Asportare
la
fibrina
con
l’uso di idrogel

Applicare arginato di Ca

Coprire
poliuretano.
con
schiuma
di
poliuretano

Coprire
con
fasciatura
leggera se trattasi di ulcera
mista
3. Cambio medicazione:
Essudato moderato

Con
l’uso
di
Essudato abbondante
enzimi

Dopo 48 ore
proteolitici dopo 24 ore

Con l’uso di gel autolitici
dopo 48 ore
N.B.: In caso di ulcere croniche con fondo cronicizzato si può usare per debridment:
alginato di sodio + acido ialuronico (Hyalogran)
40
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CAPITOLO 2. LESIONI VENOSE
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Pagina 41 di 64
IMMAGINI
ULCERA ESSUDANTE
Fondo: PALLIDO MODERATO/ ABBONDANTE ESSUDATO
Obiettivo: promuovere un ambiente umido per favorire la guarigione e
prevenire il biofilm (matrice glicoproteica prodotta dai batteri per
difendersi).
1. Detersione:
Lavare con Soluzione fisiologica, Ringer lattato o acqua sterile, asciugare
tamponando.
2. Medicazione:
Essudato moderato
Essudato abbondante

Utilizzare idrogel

Utilizzare idrogel

Coprire con medicazioni con

Coprire con medicazioni con
argento a lento rilascio

Applicare
argento a lento rilascio
schiume
di

poliuretano


Applicare arginato di Ca e
schiume di poliuretano
Usare bendaggio leggero e

Usare bendaggio leggero e
compressivo solo con indice
compressivo solo con indice
di Windsor inferiore a 0.8
di Windsor inferiore a 0.8
Proteggere
con
crema
barriera la cute perilesionale

Proteggere
con
crema
barriera la cute perilesionale
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CAPITOLO 2. LESIONI VENOSE
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Pagina 42 di 64
IMMAGINI
3. Cambio medicazione:
Essudato moderato

3 – 5 per entrambi i tipi di
Essudato abbondante

Dopo 3 giorni
medicazione
N.B.: In caso di ulcere croniche con fondo cronicizzato si può usare per debridment:
alginato di sodio + acido ialuronico (Hyalogran)
42
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CAPITOLO 2. LESIONI VENOSE
giugno 2010
Pagina 43 di 64
IMMAGINI
ULCERA GRANULEGGIANTE
Fondo:
IRRORATO,
BEN
DETERSO,
BASSO/MODERATO
ABBONDANTE/ESSUDATO
Obiettivo: mantenere un ambiente umido nel letto della lesione,
mantenere un buon grado di isolamento termico, prevenire la
macerazione della cute perilesionale in caso di essudato abbondante
1. Detersione:
Lavare con Soluzione fisiologica, Ringer lattato o acqua sterile, asciugare
tamponando.
2. Medicazione:
Ulcera superficiale

Utilizzare
coprire
Ulcera profonda
idrocolloidi
con
e Su indicazione specialistica
schiuma
di

poliuretano

Utilizzare
granuli
di
collagene
Bendaggio

Applicare
medicazione
Oppure in caso di inefficacia e
secondaria in schiuma di
su indicazione specialistica
poliuretano

Utilizzare
argento
collagene
e
coprire
+

Bendaggio
con
schiuma di poliuretano

Bendaggio
Cambio medicazione:
Dopo 72 ore.
Dopo 72 ore.
N.B: Per stimolare la granulazione si può utilizzare gel idrofilico (Hyalofill)
43
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CAPITOLO 2. LESIONI VENOSE
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IMMAGINI
ULCERA INFETTA
Fondo:
BORDO
PERILESIONALE
ARROSSATO,
FONDO
ARROSSATO;
ULCERA MALEODORANTE.
Obiettivo: ridurre la carica batterica
1. Detersione:
Lavare con Soluzione fisiologica, Ringer lattato o acqua sterile, asciugare
tamponando. Se opportuno fare tampone della ferita/biopsia.
2. Medicazione:
Ulcera superficiale
Utilizzare

base
medicazioni
di
Ulcera profonda
a

argento
Utilizzare
medicazione
all’argento e alginato se la
nanocristallino
secrezione è abbondante e

Coprire con garza sterile
comunque fino a esito del

Bendaggio leggero
tampone.
Oppure


Utilizzo di idrogel e alginato
se
l’essudato
è
Applicare
schiuma
di
poliuretano o garze sterili

Bendaggio leggero
abbondante

Coprire
con
schiuma
di
poliuretano

Bendaggio leggero
3. Cambio medicazione:
Ogni 48-72 ore o 24 ore se vi è molto essudato e si è utilizzato
l’idrogel.
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CAPITOLO 2. LESIONI VENOSE
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IMMAGINI
ULCERA NECROTICA
Fondo: NERO ASCIUTTO O BASSO-MEDIO ESSUDATO
Obiettivo: rimozione del tessuto necrotico, non vitale (debridement)
1. Detersione:

lavare con soluzione fisiologica o Ringer lattato, o acqua sterile,

asciugare tamponando.
2. Medicazione:
Fondo umido

Utilizzare collagenasi

Applicare
schiuma
poliuretano

Fondo secco
di

Applicare gel autolitico

Utilizzare una garza grassa

Bendaggio leggero
Bendaggio leggero
3. Cambio medicazione:

Dopo 3 giorni
N.B. In caso di ulcere croniche con fondo cronicizzato si può usare per
debridment: alginato di sodio + acido ialuronico (Hyalogran)
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CAPITOLO 2. LESIONI VENOSE
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IMMAGINI
CUTE A RISCHIO
ULCERA VARICOSA CON FONDO RICCO DI FIBRINA
MEDIO ESSUDATO
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CAPITOLO 2. LESIONI VENOSE
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IMMAGINI
ALTO ESSUDATO
ULCERA GRANULEGGIANTE
ULCERA INFETTA
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CAPITOLO 3. LESIONI VENOSE
giugno 2010
Pagina 48 di 64
ELENCO PRODOTTI
CODICE
956245
843157
901138
951732
953017
900283
956381
DESCRIZIONE
NOME COMMERCIALE
FILM BARRIERA
FILM SPRAY BARRIERA
CAVILON
POMATE A BASE DI ENZIMI PROTEOLITICI
CATALASI
COLLAGENASI
MEDICAZIONE PER DETERSIONE A BASE DI HYAFF ED ALGINATO DI SODIO
CITRIZAN 50 G TUBO GEL
NORUXOL POMATA 30 G
HYALOGRAN CREMA 25 G
GEL AUTOLITICI
KATOGEL PLUS TUBO DA 30 G
DUODERM IDROGEL
MEDICAZIONE IPERTONICA
MEDICAZIONE IPERTONICA STRISCE 1,2X 4,5 M
MEDICAZIONE IPERTONICA 15x17 CM
MEDICAZIONE A BASE DI ACIDO IALURONICO
CURASALT
CURASALT
HYALLOFILL F
HYALLOFILL R
950451
950452
ALGINATI
MEDICAZIONE ALGINATO CM 15X20 STERILE
MEDICAZIONE ALGINATO CM 2X30 TAMPONE NASTRO
ALGESITE M
FARMACTIVE
841091
846724
841327
IDROCOLLOIDI
MEDICAZIONE IDROCOLLOIDE 10X10CM
MEDICAZIONE IDROCOLLOIDE 10X10 CM SOT
MEDICAZIONE IDROCOLLOIDE 20X20 CM
DUODERM
CONFEEL
DUODERM
846013
955040
950374
841813
FILM DI POLIURETANO
MEDICAZIONE TRASPARENTE CM 15X20
MEDICAZIONE TRASPARENTE CM 10X10
MEDICAZIONE TRASPARENTE CM 6X7
MEDICAZIONE TRASPARENTE CM 10X12
TEGADERM
OPSITE
TEGADERM
TEGADERM
953537
953097
953014
SCHIUME DI POLIURETANO
MEDICAZIONE IN SCHIUME DI POLIURETANO 10X12 CM
MEDICAZIONE IN SCHIUME DI POLIURETANO 15X15 CM
MEDICAZIONE IN SCHIUME DI POLIURETANO NON ADESIVE 20X20
BIATAIN
BIATAIN
ALLEVYN
841939
955433
955721
955720
BENDAGGIO
BENDA ELASTICA ADESIVA CM 10
KIT PER BENDAGGIO ELASTOCOMPRESSIVO 22-28 CM GIALLO
BENDAGGIO A LUNGA ESTENSIBILITA'
MEDICAZIONI CON ARGENTO A LENTO RILASCIO
MEDICAZIONI CON ARGENTO IN NANOCRISTALLI A LENTO RILASCIO 7 GG 10X12,5 CM
MEDICAZIONI CON ARGENTO IN NANOCRISTALLI A LENTO RILASCIO 3 GG 10X20 CM
FORTELAST PLUS
PROGUIDE (rich. sing. paz.)
ACTICOAT 7 GG
ACTICOAT 3 GG
MEPILEX
902065
842150
847527
956642
956643
901011
952646
843495
902133
902134
MATERIALE DI CONSUMO
RINGER LATTATO FLAC 500 ML
COMPRESSE GARZA 7X9 CM PIEGATE 8 STRATI
COMPRESSE GARZA 9X14 CM PIEGATE 12 STRATI
COMPRESSE GARZA 18X40 CM STERILI
COMPRESSE GARZA 36X40 CM STERILI
VULNOPUR BOMBOLA
HYALOSILVER
IRRICLENS RINGER LATTATO DETERGENTE
ACIDO TRANEXAMICO FIALE
GELATINA SUINA 8x5x1 STANDARD
GELATINA SUINA 8x3 ANALE
TRANEX
CURASPON STANDARD
CUTANPLAST
48
AZIENDA ULSS 20 VERONA
PROTOCOLLO AZIENDALE ULCERE CUTANEE
CAPITOLO 3. LESIONI DIABETICHE
giugno 2010
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PREVENZIONE
IDENTIFICAZIONE DEI PAZIENTI A RISCHIO
Le ulcerazioni del piede sono la maggior causa di morbosità e disabilità
nelle persone affette da diabete. Per tale ragione cure immediate ed
appropriate sono essenziali per prevenire danni maggiori al paziente.
Il paziente con:

Pazienti con scarso controllo glicemico;

Pazienti con diabete di lunga durata;

Presenza di neuropatia sensitivo;

Arteriopatia periferica occlusiva;

Pazienti con deformità/malformazioni al piede;

Pazienti con ulcere pregresse, infezioni od amputazioni;

Disturbi severi del visus;

Appartenenza a classi sociali economicamente disagiate;

Obesità.
COME VALUTARE IL PAZIENTE
La valutazione del paziente deve essere fatta una volta l’anno e più di
frequente nei soggetti maggiormente a rischio, e comprende:
ANAMNESI

Rilievo di pregresse ulcere od amputazioni;

Valutazione del controllo metabolico ed abitudini voluttuarie
(fumo, alcol);

Valutare eventuali deformità ai piedi;

Valutazione dei polsi periferici;

Valutazione ABPI;

Valutazione ecocolor Doppler arti inferiori;
49
AZIENDA ULSS 20 VERONA
PROTOCOLLO AZIENDALE ULCERE CUTANEE
CAPITOLO 3. LESIONI DIABETICHE
giugno 2010
Pagina 50 di 64
PREVENZIONE
SEGNI E SINTOMI CLINICI

Claudicazione intermittente;

Piedi freddi;

Dolori al piede a riposo o durante la notte;

Pulsazioni assenti;

Perdita dei peli;

Ispessimento delle unghie;

Arrossamento;

Pelle lucida;

Pallore al sollevamento;

Infezioni.
COSA FARE
NORME GENERALI
 Adeguato controllo metabolico, con dieta appropriata e controlli
programmati in base al rischio anamnestico.
 Movimento con passeggiate quotidiane di circa 2-3 Km.
 Mantenere il peso forma, evitare il sovrappeso.

Eseguire accertamenti ortopedici ed eventuali trattamenti fisiatrici
prescritti in caso di dolore articolare con limitazione della mobilità
del piede
CONTROLLO

Ogni giorno ispezionare meticolosamente i piedi con particolare
attenzione alle zone più a rischio.

Controllare il colore delle dita, l’arrossamento può essere indice di
problemi circolatori.
50
AZIENDA ULSS 20 VERONA
PROTOCOLLO AZIENDALE ULCERE CUTANEE
CAPITOLO 3. LESIONI DIABETICHE
giugno 2010
Pagina 51 di 64
PREVENZIONE

Controllare scarpe e calzini, la scarpe devono essere a pianta
larga chiuse e comode e con tacchi bassi, fare attenzione alle
cuciture delle calze od usare calze senza cuciture.

Controllare la sensibilità del piede.
IGIENE

Lavare ogni giorno i piedi con acqua tiepida e sapone, avendo
poi cura di asciugarli bene tamponando e non sfregando,
soprattutto tra le dita.

Controllare sempre la temperatura dell’acqua, deve essere
tiepida e non calda.

Mantenere i piedi e le gambe sempre ben asciutti.

Usare creme idratanti per evitare la pelle secca, tranne che negli
spazi interdigitali.

Usare calze di cotone o di lana, non in fibra sintetica.

Evitare di sudare in modo che non si abbia macerazione della
pelle.

Le unghie vanno mantenute pulite e devono essere tagliate
settimanalmente utilizzando forbici a punta smussa per non
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PROTOCOLLO AZIENDALE ULCERE CUTANEE
CAPITOLO 3. LESIONI DIABETICHE
giugno 2010
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PREVENZIONE
provocare ferite, il margine dell’unghia va tagliato diritto e mai
obliquamente sui bordi per evitare unghie incarnite.

Cambiare spesso calze e scarpe.

Mostrare al medico ogni piccola ferita al piede o alle unghie.
COSA NON FARE
NORME GENERALI

Non ignorare la presenza di dolore alle gambe o ai piedi;

Non lasciare sul pavimento aghi od altri oggetti appuntiti;

Evitare fumo ed alcolici.
IGIENE

Evitare l’uso di forbici od oggetti taglienti per la cura delle unghie.

Evitare le fonti di calore diretto.

Non camminare scalzi.

Evitare di usare calze o scarpe che stringono.

Non usare a lungo calzature o stivali di gomma.

Evitare i sandali che lasciano le dita dei piedi scoperti.

Evitare l’uso di medicazioni ingombranti o di cerotti che possano
irritare la pelle.

Evitare pediluvi, alcol per disinfettare, prodotti in gel, e non usare
detergenti aggressivi.

Non tentare di tagliare da soli le callosità presenti.
N.B. IL TRATTAMENTO DELLE LESIONI DIABETICHE VIENE IMPOSTATO DAL
MEDICO SPECIALISTA.
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PROTOCOLLO AZIENDALE ULCERE CUTANEE
CAPITOLO 3. LESIONI DIABETICHE
giugno 2010
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IMMAGINI
ULCERA GRANULEGGIANTE
ULCERA INFETTA
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PROTOCOLLO AZIENDALE ULCERE CUTANEE
CAPITOLO 3. LESIONI DIABETICHE
giugno 2010
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PREVENZIONE
ULCERA NECROTICA
ULCERA IN FASE DI RIEPITELIZZAZIONE
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PROTOCOLLO AZIENDALE ULCERE CUTANEE
CAPITOLO 3. LESIONI DIABETICHE
giugno 2010
Pagina 55 di 64
ELENCO PRODOTTI
CODICE
956245
843157
901138
951732
953017
957740
956381
DESCRIZIONE
FILM BARRIERA
FILM SPRAY BARRIERA
POMATE A BASE DI ENZIMI PROTEOLITICI
CATALASI
COLLAGENASI
MEDICAZIONE PER DETERSIONE A BASE DI HYAFF ED ALGINATO DI SODIO
GEL AUTOLITICI
KATOGEL PLUS TUBO DA 30 G
DUODERM IDROGEL
MEDICAZIONE IPERTONICA
MEDICAZIONE IPERTONICA 1,2 CMX4,5 M
MEDICAZIONE IPERTONICA 15x17 CM
MEDICAZIONE A BASE DI ACIDO IALURONICO
NOME COMMERCIALE
CAVILON
CITRIZAN 50 G TUBO GEL
NORUXOL POMATA 30 G
HYALOGRAN CREMA 25 G
CURASALT
CURASALT
HYALLOFILL F
HYALLOFILL R
847869
950451
950452
ALGINATI
MEDICAZIONE ALGINATO CM 10X10 STERILE
MEDICAZIONE ALGINATO CM 15X20 STERILE
MEDICAZIONE ALGINATO CM 2X30 TAMPONE NASTRO
953793
953792
SCHIUMA DI POLIURETANAO ALTAMENTE ASSORBENTE
LIGASANO 100 STRATI SUPPORTI 59X49X1
LIGASANO 50 STRATI SUPPORTI 59X49X2
951738
IDROCOLLOIDI IN PASTA
DUODERM HYDROACTIVE PASTA 30 G
841091
846724
841327
IDROCOLLOIDI
MEDICAZIONE IDROCOLLOIDE 10X10 CM
MEDICAZIONE IDROCOLLOIDE 10X10 CM SOT
MEDICAZIONE IDROCOLLOIDE 20X20 CM
DUODERM
CONFEEL
DUODERM
846013
955040
950374
841813
FILM DI POLIURETANO
MEDICAZIONE TRASPARENTE CM 15X20
MEDICAZIONE TRASPARENTE CM 10X10
MEDICAZIONE TRASPARENTE CM 6X7
MEDICAZIONE TRASPARENTE CM 10X12
TEGADERM
OPSITE
TEGADERM
TEGADERM
953537
953097
953070
953014
SCHIUME DI POLIURETANO
MEDICAZIONE IN SCHIUME DI POLIURETANO 10X12 CM
MEDICAZIONE IN SCHIUME DI POLIURETANO 15X15 CM
MEDICAZIONE IN SCHIUME DI POLIURETANO 22,5X22,1 CONFORMATE PER IL SACRO
MEDICAZIONE IN SCHIUME DI POLIURETANO NON ADESIVE 20X20
BIATAIN
BIATAIN
PERMAFOAM SACRAL
ALLEVYN
953400
953399
953071
ALTRE MEDICAZIONI IN SCHIUME DI POLIURETANO
CUSCINI STERILI ALTAMENTE ASSORBENTI CON GRANULI DI POLIURETANO CM 10
CUSCINI STERILI ALTAMENTE ASSORBENTI CON GRANULI DI POLIURETANO CM 5 CAVITARIO
MEDICAZIONI IN SCHIUME DI POLIURETANO PER TALLONI
CONFEEL BIATAN
ALLEVYN HEEL 10,5X13,5 CM
955721
955720
MEDICAZIONI A BASE DI ARGENTO
MEDICAZIONI CON ARGENTO IN NANOCRISTALLI A LENTO RILASCIO 7 GG 10X12,5 CM
MEDICAZIONI CON ARGENTO IN NANOCRISTALLI A LENTO RILASCIO 3 GG 10X20 CM
902065
842150
847527
956642
841497
843980
842217
841357
841356
841355
841358
841783
841909
900046
901011
952646
843495
902133
902134
MATERIALE DI CONSUMO
RINGER LATTATO FLAC 500 ML
COMPRESSE GARZA 7X9 CM PIEGATE 8 STRATI
COMPRESSE GARZA 9X14 CM PIEGATE 12 STRATI
COMPRESSE GARZA 18X40 CM STERILI
BISTURI MONOUSO 11 AXICUT
BISTURI MONOUSO 22
BISTURI MONOUSO 23 AXICUT
CEROTTO A TRAZIONE 10X10 CM
CEROTTO A TRAZIONE 15X10 CM
CEROTTO A TRAZIONE 5X10 CM
CEROTTO DI CARTA 2,5X9,14 CM
CEROTTO DI CARTA 5X9,14 CM
SURGIPAD 10X20
VASELINA BIANCA FU POMATA 30 G
VULNOPUR BOMBOLA
HYALOSILVER
IRRICLENS RINGER LATTATO DETERGENTE
ACIDO TRANEXAMICO FIALE
GELATINA SUINA 8x5x1 STANDARD
GELATINA SUINA 8x3 ANALE
FARMACTIVE
ALGESITE M
FARMACTIVE
ACTICOAT 7 GG
ACTICOAT 3 GG
MEPILEX
TRANEX
CURASPON STANDARD
CUTANPLAST
55
AZIENDA ULSS 20 VERONA
PROTOCOLLO AZIENDALE ULCERE CUTANEE
giugno 2010
Pagina 56 di 64
CARATTERISTICHE DEI PRODOTTI
PRODOTTI
CATEGORIA
PELLICOLE
SEMIPERMEABILI IN
POLIURETANO es:










IN
Mantengono
un
microambiente umido a
temperatura costante e
proteggono la ferita da
infezioni esogene. Indicate
in lesioni superficiali come
unica
medicazione,
impiegate
come
medicazioni secondarie nel
fissaggio di prodotti per
aumentarne
l’efficacia;
impiegate anche come
prevenzione dall’azione di
forze di taglio e di frizione e
protezione di aree a rischio.
Controindicate
ferite
infette
iperessudanti
Medicazione
adsorbente
occlusiva
Mantengono
un
microambiente
umido
favorevole
alla
granulazione
e
alla
riepitelizzazione,
proteggono da infezioni
esogene.
Adsorbendo
l’essudato si sviluppa un gel
che impedisce lesioni al
tessuto di granulazione alla
rimozione e riduzione del
dolore locale. Indicati su
lesioni superficiali o poco
profonde
o
come
prevenzione.
Possibile scollamento
della medicazione in
caso
di
lesione
essudante
con
la
possibilità
del
verificarsi di fenomeni
di
macerazione.
Richiede un margine
d’adesione su cute
sana di 2-3 cm, non
offre
garanzie
di
tenuta su aree di
macerazione.
Da
segnalare
un
caratteristico
odore
sgradevole
che
compare
quando
l’idrocolloide
comincia a gelificare
e spesso è scambiato
con
l’odore
della
lesione infetta.
Adsorbenti
Da
utilizzarsi
in
ferite
profonde con secrezioni
medio
abbondanti.
Sviluppano un gel che
impedisce l’adesione al
fondo
della
ferita,
mantengono
un
microambiente
umido
favorendo i processi di
detersione
e
di
cicatrizzazione.
Controindicati
in
presenza di fistole,
controverso l’uso in
caso
di
infezioni.
Sviluppano un odore
poco gradevole.
DUODERM CGF/FILM
ALGOPLAQUE HP/FILM
COMFEEL
SURESKIN
TEGASORB
BIOFILM S
CUTINOVA IDRO/ THIN
HYDROCOLL
SUPRASORB H
EASYDERM/HB
IDROCOLLOIDI
GRANULARI E IN PASTA
es:





DUODERM PASTA
COMFEEL PASTA
COMFEEL POLVERE
ASKINA BIOFILM
KATOGEL
SVANTAGGI E
PRECAUZIONI
Pellicole
semi
permeabili a gas
e
vapore
acqueo
 BIOCLUSIVE
 OPSITE FLEXIGRID/
FLEXIFIX
 CUTIFILM
 MEFIL
 TEGADERM
 ASKINA - DERM
 HYDROFILM VISULIN
 CUTIFLEX
 SMART FILM
IDROCOLLOIDI
PLACCHE es:
CARATTERISTICHE E
INDICAZIONI
in
o
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AZIENDA ULSS 20 VERONA
PROTOCOLLO AZIENDALE ULCERE CUTANEE
giugno 2010
Pagina 57 di 64
CARATTERISTICHE DEI PRODOTTI
INDICAZIONE E
CARATTERISTICHE
SVANTAGGI E
PRECAUZIONI
Polimero
poliglucosidico
ad
altissimo
contenuto
di
acqua
con
aggiunta
di
alginato di calcio
Provocano un’idratazione
massiva
del
tessuto
necrotico favorendo una
rapida
autolisi
con
contemporanea
attivazione del processo di
granulazione. Indicati nella
detersione
di
necrosi,
escare e accumulo di
fibrina secca. Su ferite
asciutte possono favorire la
ripresa
dei
processi
riparativi.
L’alginato
contenuto
assorbe
l’essudato
evitando
la
macerazione.
Segnaliamo un intenso
e sgradevole odore
tipico
di
questo
materiale che indica
un’elevata attività di
debridment.
Questi
prodotti sono molto
costosi.
Enzimi proteolitici
Lisano i ponti di collagene
nativo
favorendo
la
rimozione della necrosi.
Indicati
in
ferite
con
presenza
di
aree
necrotiche o accumulo di
fibrina sul fondo della
lesione.
L’alta concentrazione
di collagenasi può
causare eritema del
bordo della ferita,
la
contemporanea
presenza di CAF può
dare
origine
a
fenomeni
di
sensibilizzazione.
Enzimi proteolitici
Rimuovono
il
tessuto
necrotico e facilitano la
cicatrizzazione, servono a
provocare la colliquazione
degli essudati; agiscono sui
tessuti devitalizzati e non
sulle cellule viventi.
Possibili
allergiche.
PRODOTTI
CATEGORIA
IDROGEL FLUIDI CON
ALGINATO DI CALCIO
es:


NUGEL
PURILON GEL
COLLAGENASI es:

NORUXOL
COLLAGENASI CON CAF
es:

(cloramfenicolo)
IRUXOL
DESOSSIRIBONUCLEASI
es:

ELASE
reazioni
57
AZIENDA ULSS 20 VERONA
PROTOCOLLO AZIENDALE ULCERE CUTANEE
BIBLIOGRAFIA
PRODOTTI
ALGINATO DI SODIO E DI
CALCIO es:










CATEGORIA
Favorenti
granulazione
Adsorbenti
la
KALTOSTAT
CONFEEL SEASORB
CUTINOVA ALGINATE
ALGOSTERIL
SORBSAN
SORBALGON
SUPRASORB A
MELGISORB
ALGISITE M
ALGIDRESS
IDROFIBRA es:
 AQUACEL
Medicazione
adsorbente
base
carbossimetilcellulosa
a
di
giugno 2010
Pagina 58 di 64
INDICAZIONE E
CARATTERISTICHE
SVANTAGGI E
PRECAUZIONI
Impiegare su ferite con
essudato
medio
abbondante.
Si
trasformano
in
gel
assorbendo l’essudato, le
particelle necrotiche e i
microrganismi. Controllano
la carica batterica della
ferita,
favorendo
la
guarigione in ambiente
umido. Non aderiscono
alla ferita e quindi si
rimuovono facilmente.
In caso di scarse
secrezioni
possono
dare origine ad una
spessa crosta molto
aderente
la
cui
rimozione
è
complessa. In caso
d’infezioni il cambio
deve
avvenire
quotidianamente.
Instaurare adeguate
misure terapeutiche.
Medicazione in idrofibra;
eccellente
capacità
d'assorbimento; trattiene
l'essudato trasformandosi
in un gel soffice e
compatto creando un
ambiente ottimale per la
cicatrizzazione. Facilita lo
sbrigliamento della lesione.
Non lascia tracce residue
e si rimuove facilmente; è
inodore. Facilita il controllo
di emorragie.
E' sconsigliato l'uso in
caso di ferite poco
essudanti.
IDROFIBRA = fibre non
tessute di idrocolloide puro
(carbossimetilcellulosa)
PRODOTTI
CARBONE ATTIVO es:
CATEGORIA
Adsorbente
 CARBOFLEX
 CARBONET
CARBONE
ATTIVO
E
ARGENTO METALLICO es:
 ACTISORB
Adsorbente
antisettico
-
INDICAZIONE E
CARATTERISTICHE
SVANTAGGI E
PRECAUZIONI
Indicati su ferite essudanti
e
o
maleodoranti,
rimuovono l’essudato in
eccesso
perché
contengono alginato.
Talvolta
provocano
irritazioni,
macerazione
e
ipergranulazione.
Indicato su ferite essudanti
e o maleodoranti, rimuove
l’essudato
in
eccesso,
azione antisettica.
Talvolta,
se
molto
adeso alla lesione,
può
causare
sanguinamento
ma
comunque facilmente
controllabile.
58
AZIENDA ULSS 20 VERONA
PROTOCOLLO AZIENDALE ULCERE CUTANEE
GUIDA AL CONTENIMENTO DEL DOLORE IN
giugno 2010
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SEDE DI CAMBIO DI MEDICAZIONE
Premessa
Il contenimento del dolore è un aspetto fondamentale della cura e
dipende spesso dalla capacità del personale medico ed infermieristico
di valutare l’impatto sui pazienti. Il dolore da lesioni croniche influisce
sulla qualità di vita del pazienti e su quella di coloro che lo assistono,
ragion per cui è fondamentale applicare alcuni accorgimenti atti a
limitare
o
contenere
il
dolore
al
momento
del
cambio
della
medicazione.
Metodi per contenere il dolore:
1. Approccio comportamentale al paziente:
a. Identificare ciò che il paziente considera causa di dolore e
modi per attenuarlo.
b. Invitare il paziente a partecipare se lo desidera alla
medicazione (es. togliendosi da sé la medicazione).
c. Incoraggiare il paziente a respirare lentamente durante
l’intervento.
d. Invitare il paziente a stabilire i tempi della medicazione;
offrirgli delle pause. Se il paziente si preoccupa di non
riuscire a comunicare quando vuole arrestare l’intervento,
stabilire un segnale alternativo per bloccare l’azione.
2. Approccio tecnico alla medicazione:
a. Evitare di esporre la ferita a correnti d’aria provenienti da
finestre aperte e a qualsiasi altro tipo di sollecitazione non
necessaria; non toccare se non strettamente necessario.
59
AZIENDA ULSS 20 VERONA
PROTOCOLLO AZIENDALE ULCERE CUTANEE
BIBLIOGRAFIA
giugno 2010
Pagina 60 di 64
b. Al momento di intervenire toccare la lesione delicatamente,
tenendo presente che anche il più lieve contatto può
provocare dolore. Se necessario ed indicato usare lidocaina
spray.
c. Scegliere una medicazione appropriata alla tipologia di
lesione e che consenta di avere un numero di cambi
ridotto.
d. Scegliere una medicazione alternativa nel caso in cui al
momento della rimozione quella presente abbia causato
dolore al paziente.
e. Valutare metodi alternativi al cerotto per il fissaggio delle
medicazioni (bendaggi leggeri, medicazioni al silicone,
ecc.).
60
AZIENDA ULSS 20 VERONA
PROTOCOLLO AZIENDALE ULCERE CUTANEE
giugno 2010
Pagina 61 di 64
RESPONSABILITA’E INDICATORI
RESPONSABILITA’
Gli operatori delle Unità Operative/Strutture Aziendali:
 utilizzano gli strumenti per la prevenzione e la gestione delle
lesioni cutanee;
 segnala tempestivamente eventuali problematiche legate
all’utilizzo dei prodotti.
Il personale delle UU.OO. di Farmacia Ospedaliera e Territoriale:
 fornisce il materiale per il trattamento delle lesioni cutanee
secondo il presente protocollo.
Il personale del Gruppo Operativo Aziendale per la Sicurezza del
Paziente:
 valuta periodicamente il raggiungimento degli indicatori.
INDICATORI
Ambito da
Indicatori
Chi valuta
Tempistica
Applicazione del
N. pazienti seguiti secondo
Gruppo operativo
Annualmente
protocollo
le
valutare
indicazioni
del
protocollo/ N. pazienti con
lesioni cutanee
aziendale per la
sicurezza del
paziente
Standard: 1
N. pazienti seguiti in modo
diverso
rispetto
alle
indicazioni del protocollo/
N.
pazienti
cutanee
con
lesioni
Gruppo operativo
Annualmente
aziendale per la
sicurezza del
paziente
Standard: 0
61
AZIENDA ULSS 20 VERONA
PROTOCOLLO AZIENDALE ULCERE CUTANEE
giugno 2010
Pagina 62 di 64
SCHEDA DI DIMISSIONE DI UN PAZIENTE CON
LESIONI CUTANEE
AZIENDA ULSS 20 DI VERONA
Sede legale: Via Valverde n.42 - 37122 Verona - tel. 045 8075511 Fax 045 8075640
Cod. Fiscale e P. IVA 02573090236
ETICHETTA
Il paziente
in data _______________________
presenta lesioni da decubito con le seguenti caratteristiche
ULTIMA VALUTAZIONE DELLA LESIONE
Posizione
1
Lesione principale
2
4
5
6
Lesione secondaria
CONDIZIONI DELLA LESIONE
Detersa
Fibrinosa
Necrotica
Essudante
Infetta
8
10
12
DIMENSIONI DELLA LESIONE
Larghezza cm __________
Profondità cm________
BORDI DELLA LESIONE
Lineari
Macerati
Necrotici
CUTE PERILESIONALE
Integra
Macerata
Eritema cutaneo che non scompare alla digitopressione
Soluzione di continuo dell’epidermide e/o derma
Ulcera a tutto spessore
Ulcera a tutto spessore con interessamento muscolare fino alle strutture ossee
La presenza di escara impedisce la stadiazione della lesione
TRATTAMENTO IN CORSO
Ausili antidecubito
Talloniera
ALTRO _____________________________________________________
Materasso antidecubito________________________________________
Crema idratante
Medicazione a base di argento
schiuma di poliuretano
Pomata enzimatica per sbrigliamento
Medicazione con garza sterile
Da medicare:
Solo se sporca o staccata
Entro 72 ore
EVENTUALI NOTE
________________________________________________________________
________________________________________________________________
La
Sì No
Se “Sì” specificarne lo stadio:_______
No
FIRMA DELL’OPERATORE CHE HA EFFETTUATO LA RILEVAZIONE
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AZIENDA ULSS 20 VERONA
PROTOCOLLO AZIENDALE ULCERE CUTANEE
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