la numero uno

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la numero uno
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Federazione Lavoratori Pubblici e Funzioni Pubbliche
ANNO III MERCOLEDI’ 26 NOVEMBRE 2008 N. 103
PERIODICO DI INFORMAZIONE CULTURALE,
POLITICA, SINDACALE E SOCIALE
LA NUMERO UNO
LA FLP RISPONDE AL MINISTRO BRUNETTA:
“I FANNULLONI SONO TUTTI DI SINISTRA”
AGENZIE FISCALI:
Monopoli sbloccati i
passaggi economici
FLPNEWS- L’INSERTO SPECIALE:
LA MANIFESTAZIONE DEL
COMPARTO GIUSTIZIA
RETROSCENA:
GLI AFTERHOURS: STORIA
ROCK IN PERENNE MUTAMENTO
FLP News
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26 Novembre 2008 - N. 103
SOMMARIO
LA NUMERO UNO
LA FLP RISPONDE AL MINISTRO BRUNETTA: “I
FANNULLONI SONO
TUTTI DI SINISTRA”
4
di Elio Di Grazia
COMPARTO MINISTERI: BAC
INCONTRO CON IL CAPO DI GABINETTO
AGENZIE FISCALI: ENTRATE
MONOPOLI : SBLOCCATI I PASSAGGI ECONOMICI
E COMMA 165. I PAGAMENTI ENTRO L’ANNO
6
7
CONTRATTO AGENZIE FISCALI E MONOPOLI
8
9
L’INSERTO SPECIALE GIUSTIZIA
LA SCIOPERO NAZIONALE UNITARIO DELLA
GIUSTIZIA (di P. Piazza e R. Castellana)
(di Rinaldo Satolli)
20
21
LINEA EUROPA
CRISI INTERNAZIONALE: QUALE IL FUTURO PER
IL MERCATO DEL LAVORO
22
(di Arianna Nanni)
10
11
12
13
KRONOS
ELISOCCORSO: ASSISTENZA SANITARIA
CON TEMPI D’INTERVENTO RAPIDO
(di Fabio Gigante)
23
14
RETROSCENA:
AGENZIE FISCALI: CONTRATTO
La FLP ha da subito dichiarato in sede ARAN
che sottoporrà a referendum la preintesa
25
15
16
TEATRO DE’ SERVI: “ LA GIOVINE ITALIA”
(di Arianna Nanni)
17
EVENTI SINDACALI
PRIMO CONGRESSO PROVINCIALE
(di Giuseppe Vetrone)
18
19
26
AFTERHOURS. STORIA ROCK IN PERENNE
MUTAMENTO
(di Francesco Carlomagno)
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LA NUMERO UNO
News
di Elio di Grazia
l Ministro Brunetta ha dichiarato che nel
pubblico impiego i fannulloni stanno a sinistra perché sono difesi da quei sindacati confederali ed autonomi che non hanno firmato sia
il protocollo di intesa con il Governo sul rinnovo
dei contratti nel Pubblico Impiego sia l’ipotesi
di ccnl relativa al biennio economico 2008 –
2009 nel comparto ministeri.
L’assunto del Ministro Brunetta è chiaro: “ se
non si condividono le idee del Governo o meglio
del Ministro si difendono i fannulloni!”. E poiché
chi non ha firmato sono CGIL e RDB, oltre alla
FLP ed alla CSE, l’equazione è completata e
quindi i fannulloni nel pubblico impiego sono a
I
sinistra. Riteniamo molto interessante ribadire
alcuni concetti che sono stati oggetti del dibattito politico sindacale di questi giorni nel pubblico impiego e che attengono alla utilità o
meno degli accordi firmati solo da alcune parti
sindacali con il Governo sul rinnovo del contratto. Continuiamo ad essere convinti della validità delle nostre scelte legate alla non firma:
una decisione legata alla quantità dell’incremento contrattuale che è il più basso dell’ultimo
decennio. Il 3,2% di incremento nel biennio,
pari a 40 euro netti, copre al 50% l’inflazione
reale, non garantisce il potere di acquisto delle
retribuzioni e si colloca all’interno di una crisi
economica che sta investendo soprattutto i dipendenti pubblici e privati.
Si è cercato, a nostro parere, di recuperare in
modo errato quelle parti di salario accessorio
che il Ministro Brunetta e il suo collega Tremonti hanno tagliato con il DL 112/08 e con la
Legge 133 dell’1.1.2009.
Ad oggi non vediamo traccia dei provvedimenti
di legge che recuperino dette quote, per intero e
nelle modalità precedenti e su questo non vediamo alcun assenso da parte del Ministero
dell’Economia che tiene “i cordoni della borsa”
e che non ha siglato il protocollo di intesa con
il Governo sul rinnovo dei contratti pubblici pur
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risultati delle azioni di lotta di
questi giorni, la partecipazione
delle lavoratrici e dei lavoratori
pubblici alle assemblee e la condivisione manifestata per le scelte operate da chi come la FLP sono la
dimostrazione migliore della necessità di proseguire in un cammino che
si pone come obiettivo quello di contrastare il tentativo di ridurre il salario reale dei lavoratori pubblici.
I
a fronte di esplicite richieste da parte del Ministro Brunetta. Quanti bienni economici ci vorranno per recuperare quote importanti come
quelle perse e che si aggirano tra i 350 euro
annui e i 9000 euro? Perché in sede politica o
in quella Aran per i rinnovi contrattuali non si è
pensato di presentare alle parti sociali un articolato disegno di legge che emendasse quanto
tolto dalle norme emanate dal Ministro Brunetta? Continuiamo a chiederci quale sia la politica di riorganizzazione della macchina
pubblica, quale sia il piano industriale, quale sia
la scelta che coinvolga in pieno tutti i profili
professionali della pubblica amministrazione,
compresi i dirigenti che hanno visto le rappresentanze sindacali non condividere le scelte del
Ministro Brunetta e del Governo.
I risultati delle azioni di lotta di questi giorni, la
partecipazione delle lavoratrici e dei lavoratori
pubblici alle assemblee e la condivisione manifestata per le scelte operate da chi come la FLP
sono la dimostrazione migliore della necessità
di proseguire in un cammino che si pone come
obiettivo quello di contrastare il tentativo di ridurre il salario reale dei lavoratori pubblici.
News
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AGENZIE FISCALI
News
MONOPOLI: SBLOCCATI PASSAGGI ECONOMICI
E COMMA 165. I PAGAMENTI ENTRO L’ANNO
a buona notizia è che i passaggi economici riguarderanno praticamente tutto il personale: all’incirca
il 65 per cento del personale (con punte del 70% per le posizioni iniziali della seconda area) avrà un passaggio economico con decorrenza 1° gennaio 2008, il restante lo avrà invece ...tra meno di due mesi cioè
al 1° gennaio 2009.
L
arà un caso ma da quando la FLP Finanze siede al tavolo delle trattative,
nel giro di due riunioni sono stati sciolti
i nodi maggiori che riguardavano il personale.
Ieri, nel tardo pomeriggio, sono stati infatti firmati sia il Contratto integrativo che la ripartizione del comma 165 per i lavoratori dei
Monopoli. Certo, il contratto integrativo è ancora da riempire di contenuti ma ciò che ci
interessava portare a casa per il personale –
passaggi economici e criteri di distribuzione
del salario accessorio – ci sono tutti. Inoltre
abbiamo anche migliorato sensibilmente le
proposte dell’amministrazione. La prima
buona notizia è che i passaggi economici riguarderanno praticamente tutto il personale:
all’incirca il 65 per cento del personale (con
punte del 70% per le posizioni iniziali della
seconda area) avrà un passaggio economico
con decorrenza 1° gennaio 2008, il restante
lo avrà invece …..tra meno di due mesi cioè
al 1° gennaio 2009. Nei prossimi giorni saranno definiti i criteri di punteggio per i titoli
ma le decorrenze sono quelle già dette.
Inoltre, abbiamo firmato con l’amministrazione un impegno per avviare le procedure
per i passaggi tra le aree, come previsto dall’ultimo Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro. Per quanto riguarda i compensi
accessori, abbiamo convenuto una serie di
criteri con i quali sarà distribuito il salario accessorio anche futuro, che comprendono oltre
alla produttività collettiva e a quella d’ufficio
– misurata esclusivamente sulla parte SIVAD
del dirigente afferente gli obiettivi d’ufficio –
anche una minima quota di salario accessorio
erogata in base alla misurazione dell’apporto
del singolo al raggiungimento degli obiettivi
S
dell’ufficio. Anche qui però abbiamo fatto la
nostra parte: la procedura entrerà in vigore
soltanto dal 1° gennaio 2009, la scheda prevede che tutti i lavoratori accedano a questa
quota anche se in misura diversa, che la procedura sia sperimentale e rivista anno per
anno e, soprattutto, che sia previsto un contraddittorio tra dirigente e lavoratore valutato,
anche con l’assistenza di un sindacalista, nel
caso in cui il valutato intenda contestare la
valutazione.
Riguardo al comma 165, come avevamo preannunciato nel notiziario n. 143, nella ripartizione tra livellati e dirigenti della somma di
quasi 5 milioni di euro assegnata ai Monopoli
abbiamo ritoccato al ribasso la quota della dirigenza rispetto a quanto proposto dall’amministrazione, portandola all’8%, rispettando
così il rapporto della scala parametrale stipendiale tra i dirigenti e i livellati senza nulla
togliere ai dirigenti ma facendo un passo
avanti a favore dei livellati rispetto agli accordi sindacali degli anni passati. La cosa più
importante è però che l’amministrazione ha
garantito, vista la celerità della trattativa,
l’erogazione delle somme al personale entro
l’anno corrente.
Poi è ovvio che ci sia anche chi non ha condiviso l’accordo e dica che si poteva fare di
più. Avremmo potuto proporre richieste piu’
esigenti e tutelanti per difendere i nostri interessi, ma con il rischio forte che questi venissero bloccati dal nuovo corso “brunettiano”
della Funzione pubblica o dalla Corte dei
Conti. Abbiamo perciò preferito accordi certi
ed esigibili piuttosto che spingerci oltre senza
garanzie. In certi casi, si sa, il meglio è nemico del bene.
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AGENZIE FISCALI
News
CONTRATTO AGENZIE FISCALI
E MONOPOLI
L
a delegazione dell’ARAN ha illustrato la direttiva del
ministro per la pubblica amministrazione Renato Brunetta - ed ha poi dato la parola ai sindacati.LE RICHIE-
STE DELLA FLP: unificazione dell’indennità di agenzia con lo
stipendio, rendendo tutto pensionabile e non suscettibile di tagli;abolizione della tassa sulla malattia contenuta nel contratto in quanto dopo
il “decreto Brunetta”.
iniziato giovedi 20 Novembre presso
ARAN il confronto sul rinnovo del biennio contrattuale del comparto agenzie fiscali.La delegazione dell’ARAN ha illustrato
la direttiva del ministro per la pubblica amministrazione - l’ineffabile Brunetta - ed ha poi
dato la parola ai sindacati. La prima cosa da
far notare all’ARAN, e la FLP Finanze ha fatto
prontamente, è che il ministro non si è certo
dannato l’anima a lavorare. Infatti, pur essendo le agenzie fiscali un comparto con proprie specificità, la direttiva emanata è
identica a quella del comparto ministeri. Non
si è dato nemmeno la pena di controllare che
le modifiche che vorrebbe introdurre sull’erogazione del salario accessorio sono per noi
obsolete.
Noi non lavoriamo per programmi e progetti
come ci chiede Brunetta per il semplice motivo che quella fase l’abbiamo passata da
tempo. Se il ministro avesse tempo da sottrarre alla sua attività di stellina della televisione, potrebbe leggere le nostre Convenzioni
ed i nostri Contratti Integrativi, cosa che non
ha fatto. E poi i fannulloni saremmo noi... Comunque, per tornare a cose più importanti
del vaniloquente ministro, l’aumento contrattuale proposto è il solito 3,2%, cioè sempre
meno dell’inflazione del solo 2008, come da
È
accordo firmato da CISL, UIL e Confsal-Salfi
il 30 ottobre a Palazzo Chigi, che sviluppa un
aumento medio di 10 euro lordi per il 2008
e 79,97 (comprensivi dei 10 euro già citati)
per il 2009. La novità è che, oltre ad essere
insufficiente, l’aumento sarebbe subordinato
– così dice la direttiva – all’approvazione della
finanziaria 2009.
La FLP Finanze, dopo aver fatto notare all’ARAN che non si possono fare contratti con
direttive fotocopia, si è dimostrata indisponibile al confronto sulla modalità di erogazione
del salario accessorio in quanto il contratto
2008-2009 è solo economico e non normativo. Se però l’ARAN intendesse riaprire pure
il contratto normativo, abbiamo già fatto le
nostre richieste:
- unificazione dell’indennità di agenzia con
lo stipendio, rendendo tutto pensionabile e
non suscettibile di tagli;
- abolizione della tassa sulla malattia contenuta nel contratto in quanto dopo il “decreto Brunetta”, che fissa a dieci i giorni di
malattia per i quali non si percepisce salario
accessorio e indennità di agenzia, non vediamo perché solo in alcuni comparti, tra i
quali le agenzie fiscali, questo termine deve
essere peggiorativo e fissato a 14 giorni.
Infine, viste le affermazioni al tavolo dei firmatari dell’accordo del 30 ottobre, che hanno
dichiarato che il 3,2 di aumento è il massimo
possibile (sic!) e si sono quindi dichiarati disponibili a chiudere in tempi brevi, abbiamo
sollecitato l’ARAN a porre termine a questa
farsa nel tempo più breve possibile e a convocarci in fretta per la chiusura del contratto
in modo che si possa dare la parola ai lavoratori al più presto possibile con un referendum che noi organizzeremo con tutte le
Organizzazioni Sindacali che avranno il coraggio di sottoporre le loro scelte ai lavoratori
(ma crediamo che non saranno più di tre).
Questi i fatti. Ora due considerazioni.
Voi tutti ricorderete che ad aprile al termine
della telenovela del contratto 2006-2007,
che la FLP Finanze non firmò, i soliti noti firmatari dopo aver detto, ovviamente, che
quello raggiunto era il massimo risultato possibile, promisero ai lavoratori che si era ingoiato amaro per le modifiche normative
pessime ma con il contratto successivo loro
avrebbero raddoppiato gli aumenti che, ricordiamo, erano allora di 116 euro. Ora, a distanza di soli 7 mesi, gli aumenti sono
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L
a FLP Finanze, dopo aver
fatto notare all’ARAN che
non si possono fare contratti con direttive fotocopia, si è dimostrata indisponibile al confronto
sulla modalità di erogazione del salario accessorio in quanto il contratto
2008-2009 è solo economico e non
normativo.
diminuiti e loro continuano a dire che non si
può avere di più a causa della crisi internazionale, senza dire che il governo sta dando
soldi a tutti tranne ai dipendenti pubblici, ai
quali invece li toglie.
Ci sono sindacat che addirittura hanno detto
peste e corna del contratto precedente e poi
chiedono di firmarne al più presto uno con
aumenti sensibilmente inferiori, ovviamente
perché è il massimo risultato possibile. E a
dire il vero non ci stupisce, ci stupiva di più
quando protestava, ora è rientrato nella normalità gestionale. L’altra considerazione è relativa alla bella affermazione, fatta anche ieri
da più di un sindacato, è cioè che sì, l’aumento è insufficiente ma bisogna prendere
questi pochi soldi e voltare pagina perché, si
sa, questo è un biennio ponte, sottintendendo
un ponte verso un nuovo miglioramento con
il cambiamento del modello contrattuale. E
così, vi promettono un altro ponte verso il paradiso, dopo quello delle agenzie fiscali e
dopo quello dei 200 euro di aumento promesso solo 7 mesi fa.
Ciò che non vi hanno spiegato è che in paradiso ci si arriva solo da morti.
E se il governo, in stretta collaborazione CISL,
UIL e Salfi, sta facendo il possibile per farci
arrivare in paradiso il prima possibile…..semmai attraverso la morte per fame e stenti,
dobbiamo riconoscere che la strada intrapresa è quella giusta.
AGENZIE FISCALI
News
L’INSERTO
SPECIALE
News
LO SCIOPERO NAZIONALE
UNITARIO DELLA GIUSTIZIA
26 Novembre 2008
L’INSERTO SPECIALE
GIUSTIZIA
LO SCIOPERO NAZIONALE
UNITARIO DELLA GIUSTIZIA
L
a FLP informa tutti i colleghi che il ricorso per mancata
riqualificazione alla Corte di Giustizia Europea può avvenire solamente dopo avere esperito, il Tentativo obbligatorio di conciliazione presso le Direzioni Provinciali del Lavoro;
1. Presentazione del Ricorso al Tribunale del Lavoro;
2. Giudizio di secondo grado presso la Corte di Appello;
3. Ricorso alla Corte Suprema di Cassazione.
Quindi solo dopo detto iter, a giudizio negativo, sarà possibile
ricorrere alla Corte di Giustizia Europea.
l 18 novembre 2008 si è tenuta a Roma l’assemblea dei lavoratori giudiziari unitamente ai comitati di lotta ed alle
OO.SS. CGIL - UIL - UGL - RdB ed FLP.
In detta assemblea si è deciso di intraprendere la protesta già iniziata a Palermo il 1° ottobre 2008 e già intrapresa anche in
molti altri uffici giudiziari. L’assemblea odierna ha deliberato che
a Roma si partirà il 1° dicembre 2008.
Si è anche deciso di indire, su proposta del comitato di lotta di
Roma, uno sciopero Nazionale UNITARIO della Giustizia in coincidenza con l’inaugurazione dell’anno Giudiziario presso la Corte
Suprema di Cassazione a gennaio del 2009 e, a seguire, manifestazioni in tutte le città in coincidenza con l’apertura degli
Anni Giudiziari. Nel frattempo si cercherà di coinvolgere alle iniziative di lotta tutti gli uffici giudiziari d’Italia e, alla fine di questo
percorso, si proclamerà lo sciopero Nazionale unitario.
Per la massima condivisione e riuscita dello stesso come sempre
la FLP invita tutti i lavoratori ad esprimersi sullo sciopero e su
ulteriori iniziative di lotta inviando presso la nostra sede FAX, EMAIL, PRIORITARIE ecc. La FLP è già da tempo pronta allo
sciopero Generale della Giustizia, avendo già esperito il tentativo
obbligatorio di conciliazione in data 30 settembre 2008, per lo
sblocco dei trasferimenti, la trasformazione dei rapporti di lavoro
da part-time a full-time, il ripristino di quanto già tolto dal dl
133/08, per la ricollocazione di tutto il personale a livello imme-
I
diatamente superiore posizione giuridica ed economica dentro e
tra le aree, ma ha voluto attendere la convergenza delle altre
sigle perché... “Solo Uniti si Vince!” Oltre le mobilitazioni sindacali la FLP, raccogliendo il malumore, la mortificazione e l’avvilimento giornaliero nei posti di lavoro, ha anche aperto la
stagione vertenziale dei ricorsi, così come richiesto dai lavoratori,
mettendo a disposizione i propri studi legali per la legittima tutela
dei diritti contrattuali, a partire dalla campagna “ALTRO CHE
FANNULLONI” che ci ha visti protagonisti contro il dl 112/08
proponendone l’incostituzionalità della norma.
Abbiamo, altresì, promosso il ricorso per la pensionabilità dell’indennità d’amministrazione che ormai da recente giurisprudenza continua a dare ragione ai ricorrenti nei vari gradi di
giudizio. La FLP, dopo aver sentito i propri studi legali specializzati in legislazione Europea informa tutti i colleghi che il ricorso
per mancata riqualificazione alla Corte di Giustizia Europea può
avvenire solamente dopo avere esperito, il Tentativo obbligatorio
di conciliazione presso le Direzioni Provinciali del Lavoro;
1. Presentazione del Ricorso al Tribunale del Lavoro;
2. Giudizio di secondo grado presso la Corte di Appello;
3. Ricorso alla Corte Suprema di Cassazione.
Quindi solo dopo detto iter, a giudizio negativo, sarà possibile ricorrere alla Corte di Giustizia Europea.
la manifestazione del comparto giustizia
26 Novembre 2008
L’INSERTO SPECIALE
GIUSTIZIA
Il Fondo Unico Giustizia, da non confondersi
con il (FUA) Fondo Unico di Amministrazione,
è disciplinato dall’art.61, commi 23 e 24, del
D.L. 25.6.2008 n. 112 (convertito in legge, con
modificazioni, dall'art. 1, comma 1, L. 6 agosto
2008 n. 133) e dall’art. 2 del D.L. 16 settembre
2008 n. 143 (convertito in legge lo scorso 5 novembre). Confluiscono nel Fondo Unico Giustizia le somme sequestrate nell'ambito di
procedimenti penali, per l'applicazione di misure di prevenzione (ordinarie o antimafia), di
irrogazione di sanzioni amministrative, i proventi derivanti dai beni confiscati nell'ambito di
procedimenti penali, amministrativi e per l'applicazione di misure di prevenzione ecc… .
La legge di conversione del D.L. 16 settembre
2008 n. 143, ha stabilito che il Fondo è alimentato anche con le somme di denaro relativi a titoli al portatore, crediti pecuniari, libretti di
deposito, sanzioni amministrative ecc… .
Il Fondo Unico Giustizia è gestito da Equitalia
Giustizia S.p.A. .
Il Fondo Unico Giustizia ha lo scopo di finanziare:
1. il Ministero dell’Interno per le attività di tutela della sicurezza pubblica e del soccorso pubblico;
2. il Ministero della Giustizia per il funzionamento ed il potenziamento degli Uffici Giudiziari e degli altri servizi istituzionali;
3. il bilancio dello Stato.
Le quote ai rispettivi Ministeri saranno assegnate, ogni anno, con DPCM di concerto con i
Ministri dell’interno e della Giustizia.
la manifestazione del comparto giustizia
26 Novembre 2008
L’INSERTO SPECIALE
GIUSTIZIA
Nella foto 1, Piero Piazza- coordinatore nazionale del comparto
Giustizia FLP.
Nelle foto 2 e 3, colleghi che partecipano alla manifestazione.
Nelle Pagine a seguire i vari momenti della manifestazione
2
1
bbiamo, altresì, promosso il ricorso per la pensionabilità dell’indennità d’amministrazione
che ormai da recente giurisprudenza
continua a dare ragione ai ricorrenti nei
vari gradi di giudizio.
A
3
la manifestazione del comparto giustizia
26 Novembre 2006
L’INSERTO SPECIALE
GIUSTIZIA
la manifestazione del comparto giustizia
26 Novembre 2008
L’INSERTO SPECIALE
GIUSTIZIA
la manifestazione del comparto giustizia
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AGENZIE FISCALI
News
CONTRATTO AGENZIE FISCALI E MONOPOLI:
La FLP ha da subito dichiarato in sede ARAN che sottoporrà
a referendum la preintesa.
’ stata firmata la preintesa per il rinnovo
del biennio economico 2008-2009 del
comparto Agenzie fiscali, che comprende anche i Monopoli. Lo hanno sottoscritto CISL, UIL e Confsal-Salfi, non lo hanno
sottoscritto FLP, CGIL e RdB.
La FLP ha già dichiarato in sede ARAN che
sottoporrà a referendum la preintesa ed ha inviato tutti i sindacati, firmatari e non firmatari, a organizzare congiuntamente la
consultazione democratica dei lavoratori.
Non ci aspettavamo molto da questo rinnovo,
per il semplice motivo che l’entità degli aumenti si conosceva già ed è figlia del Protocollo di Intesa che CISL, UIL e Confsal hanno
sottoscritto il 30 ottobre scorso a Palazzo
Chigi con una parte del governo (giacché, ricordiamo, il Ministro dell’Economia si è sem
rifiutato di sottoscrivere l’accordo).
Ma al danno di un aumento contrattuale del
3,2% - inferiore cioè al tasso di inflazione del
solo 2008 – concesso in cambio di un generico impegno del Ministro degli insulti Brunetta a restituirci ciò che …era già nostro, si
è aggiunta la beffa, in sede ARAN. La prima
è scoprire che l’aumento tabellare è identico
a quello del comparto Ministeri, la cui preintesa contrattuale è stata firmata 10 giorni fa.
L’aumento medio (cioè i soldi in tasca ai lavoratori) non è quindi di 76 euro ma di 70,
comparare le tabelle agenzie fiscali con quelle
dei ministeri per credere. Ragion per cui l’aumento a regime sarà di poco superiore ai 40
euro netti. Questa è una prima risposta a chi
diceva che per le agenzie ci sarebbero stati
più soldi e a chi, anni fa, ci aveva venduto il
passaggio alle agenzie fiscali come il nuovo
paese di Bengodi. La seconda, più amara
E
beffa, è che dopo aver sancito aumenti tabellari identici con i ministeri, per le agenzie fiscali avanzavano poco più di 5 euro. In una
situazione economica come quella attuale ci
saremmo aspettati che almeno fossero andati
in busta paga, invece no, sono stati messi
sull’indennità di agenzia, cioè proprio quella
parte di stipendio che viene decurtata in caso
di malattia e assenze varie.
Ma si può essere più stolti? Pure i 5 euro di
differenza sono stati messi dove più piace al
ministro degli insulti Brunetta anziché nella
voce di stipendio tabellare.
E non è tutto: in un biennio che è solo economico sono state introdotte anche tutte le modifiche normative volute da Brunetta.
Ma alle agenzie fiscali il contratto normativo
è stato firmato solo 7 mesi fa, già peggiorava
la condizione dei dipendenti delle agenzie, e
se c’era una modifica normativa da introdurre
è la cancellazione dal contratto dell’articolo
sulla decurtazione dell’indennità di agenzia
per le assenze inferiori a 15 giorni, che porta
ad una sperequazione rispetto agli altri comparti ai quali la decurtazione si applica per
10. E invece che fanno? Non solo non la cancellano, ci mettono sopra altri 5 euro e modificano in peggio il contratto normativo, per
esempio sancendo che, anche se si mantiene
la contrattazione, i dirigenti attribuiscono i
trattamenti accessori (articolo 3, comma 3 ).
E, per non farci mancare niente, è stato di
fatto già sancito che il contratto è triennale.
Infatti, allegati al contratto ci sono già gli aumenti per il 2010, la sola vacanza contrattuale, lo 0,4%. Con l’impegno a non chiedere
soldi e contrattazione per quell’anno giacché
la vacanza contrattuale si paga quando non si
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AGENZIE FISCALI
fa il contratto. Il governo ha abolito l’ICI per
i redditi alti (costo 2.5 miliardi di euro),
messo a disposizione 10 miliardi di euro per
le banche (le maggiori responsabili di alcuni
dei crac finanziari degli ultimi anni) ed ha accollato ai contribuenti italiani 3,5 miliardi di
euro di debiti Alitalia. Ai dipendenti pubblici
invece non restituisce nemmeno ciò che
hanno risparmiato: nel 2007 alla voce spese
per il personale c’è stato un risparmio di 6,5
miliardi di euro mentre lo stanziamento degli
aumenti contrattuali di tutto il biennio 20082009 è di soli 5 miliardi di euro. Con il beneplacito di CISL, UIL e Confsal. Ora, di fronte
al legittimo dissenso sindacale e dei lavoratori, c’è qualcuno tra i firmatari del contratto
che ha perso totalmente la testa - il coordinatore della UIL Agenzie Fiscali - e, anziché
giustificare i ripetuti fallimenti della propria
politica sindacale, esce con comunicati al limite del delirio, contenenti veri e propri “avvertimenti”. Dopo aver definito il referendum
uno strumento di dubbia democrazia – anche
se il comunicato sul sito è stato modificato
noi conserviamo la versione originale – si fa
riferimento a non meglio precisati vantaggi
personali che alcuni sindacalisti non firmatari
avrebbero ottenuto. E, anche se sappiamo
che queste accuse non sono riferite alla FLP,
riteniamo indegne e oltre il limite della diffamazione certe affermazioni. Il soggetto non è
nuovo a questi comportamenti e a queste illazioni, più degne di una capobastone che di
un sindacalista.
Ma, come dicevamo, probabilmente ha perso
totalmente la testa perché sa di aver firmato
ciò che è indigeribile per i lavoratori.
Se poi volessimo andare a vedere la ricattabilità potenziale dei singoli sindacalisti, potremmo iniziare da coloro che siedono ai
tavoli di trattativa nazionale dei livellati pur
avendo incarichi dirigenziali, revocabili dalle
amministrazioni con le quali trattano, in qualsiasi momento. Nelle delegazioni UIL questo
fenomeno c’è, quindi tacciano e provvedano
in casa loro prima di parlare di altri. Il problema, secondo noi, che riguarda una larga
fetta di sindacalisti ormai diventati casta, è
che certi personaggi sono intossicati di potere
di piccolo cabotaggio e non vi sanno rinunciare. Desideriamo lanciare perciò un appello
a tutti i lavoratori: disintossichiamo i sindacalisti, facciamo in modo che vi sia un sano
ricambio generazionale e democratico.
Il governo ha abolito l’ICI per i redditi
alti (costo 2.5 miliardi di euro), messo a
disposizione 10 miliardi di euro per le
banche (le maggiori responsabili di al cuni dei crac finanziari degli ultimi
anni) ed ha accollato ai contribuenti itaitaliani 3,5 miliardi di euro di debiti AlitaAlitalia. Ai dipendenti pubblici invece non
restituisce nemmeno ciò che hanno ri sparmiato.
News
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EVENTI SINDACALI
News
1 ° C O N G R E S S O P R OV I N C I A L E - T r e n t o 8 n o v e m b r e 2 0 0 8
U n c o n g r e s s o d i ve n u t o C O N V E G N O
p e r ra f fo r z a re i ra pp o rt i
s i n d a c a l i n e l l ’ i n t e r e s s e d i c i a s c u n a O O. S S .
di Giuseppe Vetrone
IL PROGRAMMA DELLA GIORNATA:
1. Introduzione - Origini della F.L.P., chi eravamo, la nostra evoluzione nazionale e locale, adesione alla C.S.E.;
2. Bilancio dell’attività - Chi vogliamo essere?
3.La nostra idea ed il nostro motto, il programma e le prospettive.
1)Introduzione - Origini della F.L.P., chi eravamo, la nostra evoluzione nazionale e locale, adesione alla C.S.E.;
Il nostro Sindacato Autonomo nacque nel
1988, a seguito di un ricorso intentato dagli
ex Procuratori I.F. (imposte di fabbricazione)
nei confronti dell’Amministrazione Finanziaria, per il riconoscimento delle funzioni di ri-
levanza esterna svolte nell’espletamento degli
incarichi di verifica presso le aziende ubicate
sul territorio.
Difatti la sigla del neonato sindacato era
S.N.A.T.I.F. (Sindacato Nazionale Autonomo
Uffici Tecnici Imposte di Fabbricazione) e
mosse i primi passi proprio all’interno di una
raffineria di petrolio.
Uno dei padri fondatori del sindacato, oltre
al sottoscritto ed uno sparuto gruppo di funzionari delle ex imposte di fabbricazione, fu
l’attuale Segretario Generale della nostra
Confederazione C.S.E. (Confederazione Indipendente Sindacati Europei), Marco Carlomagno -il cui nome da già l’idea di un
valoroso condottiero….- e che oggi coglie
l’occasione per porgere i saluti a tutti i presenti. Pertanto, da quanto espresso in precedenza, appare evidente l’origine corporativa
del predetto sindacato. Il passo successivo
dei fondatori dello S.N.A.T.I.F., in occasione
della trasformazione dell’allora Direzione Ge-
nerale delle Dogane in Dipartimento delle Dogane, fu quello di costituire lo S.N.A.D.D.
(Sindacato Nazionale Autonomo Dipartimento Dogane). I suoi promotori ebbero l’ambizione di proporsi ad una platea più ampia di
personale. Grazie ai sempre crescenti consensi ricevuti ed alla lungimiranza del gruppo
dirigente, si fece strada l’esigenza di andare
oltre l’esperienza del sindacato di categoria e
quindi di fondare una Federazione.
Nacque così la F.I.A.L.F. (Federazione Italiana
Autonoma Lavoratori Finanziari) ma neanche
questo bastò, poiché la spinta propulsiva era
irrefrenabile! Occorreva spingersi immediatamente oltre il settore Finanze e raccogliere
i consensi e l’entusiasmo anche negli altri
comparti della Pubblica Amministrazione.
Ebbe così origine nel 1999 l’attuale F.L.P.
(Federazione Lavoratori Pubblici e Funzioni
Pubbliche). A quel punto, l’ultimo e più ambizioso traguardo da raggiungere, che ritenevamo essere senz’altro nelle nostre possibilità
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News
EVENTI SINDACALI
concrete, era la creazione di una Confederazione, cioè un’insieme di federazioni sindacali
di categoria. Detto e fatto: venne così costituita la C.S.E. Oggi questa nostra Confederazione ha la rappresentatività in vari comparti
della Pubblica Amministrazione e siede a
pieno titolo ai tavoli di trattativa e contrattazione sindacale nazionale. E’ questo per noi
un grande risultato ed è motivo di orgoglio,
ottenuto grazie al costante e paziente impegno quotidiano di tantissimi colleghi che
spesso, nell’anonimato più assoluto, portano
avanti le istanze dei lavoratori.
Il predetto percorso, non privo di insidie e difficoltà, ha trasformato la nostra visione sindacale da corporativa e settoriale a globale e
onnicomprensiva degli interessi di tutti i pubblici dipendenti. A ben pensare, in poco più
di un quindicennio siamo riusciti, partendo
da un minuscolo sindacato di settore, a
creare una Confederazione che, in base a
quanto sostenuto da buona parte degli addetti ai lavori, è ritenuta affidabile sia in fatto
di serietà che di coerenza.
Voglio sottolineare ed ho il piacere di affermare che l’evoluzione sopra indicata, si è verificata anche a livello territoriale nella nostra
Regione Trentino Alto Adige, dove, pur in presenza di notevoli difficoltà e problematiche,
abbiamo potuto comunque allargare e consolidare i consensi in vari settori.
2)Bilancio dell’attività Chi vogliamo essere?
Nella nostra regione lo sviluppo e la crescita
del sindacato F.L.P. ha costretto il gruppo dirigente ad una vera e propria trasformazione
culturale, passando da un’idea del fare sindacato solo ed esclusivamente sul proprio
posto di lavoro a quella di allargare gli orizzonti e confrontarsi con problematiche totalmente diverse e spesso distanti da quelle
iniziali.
Quindi, grazie ad un paziente lavoro di indagine, studio ed approfondimento, i nostri dirigenti locali si sono lentamente appropriati
di questioni e problematiche legate ai più
svariati settori del pubblico impiego, riuscendo spesso ad essere propositivi e non
mancando di ottenere consensi ed approvazione, sia da parte dei lavoratori che da parte
dei responsabili o dirigenti degli Uffici.
In questa azione ha giocato senz’altro un
ruolo determinante il nostro metodo, improntato alla moderazione ed alla coerenza delle
idee e dei valori da sostenere.
Tra i nostri valori portanti figura in primo
luogo l’autonomia.
Per noi sindacato autonomo vuol dire la libertà di ricercare le condizioni e le proposte
migliori per i lavoratori, in ogni contesto, al di
là di schemi precostituiti che ne possano limitare l’azione od il risultato.
Per raggiungere questo scopo è per noi fondamentale il rapporto diretto con i lavoratori.
Questo vuol dire un costante e imprescindibile contatto e confronto con i medesimi in
ogni realtà e situazione, alla ricerca delle soluzioni più confacenti per un’adeguata tutela
dei loro diritti ed interessi, privilegiando gli
strumenti democratici del confronto e della
consultazione. D’altro canto, questa nostra
fondamentale esigenza dell’autonomia non è
priva di ostacoli, difficoltà od incomprensioni.
Oggigiorno i cittadini, le imprese e la società,
chiedono a gran voce una Pubblica Amministrazione più efficiente ed in grado di rispondere al meglio alle loro esigenze. La F.L.P. è
qui per fornire il proprio contributo al progetto
di modernizzazione della Pubblica Amministrazione. Noi vogliamo essere parte attiva
del rinnovamento in un contesto che vede
quali attori principali sia il sindacato in senso
lato che la stessa Pubblica Amministrazione,
offrendo il nostro bagaglio d’idee, valori e proposte in modo da tutelare i diritti acquisiti dei
lavoratori e nel contempo farci carico del processo di ammodernamento.
Pertanto, non intendiamo sfuggire alle problematiche connesse a tale processo ma siamo
qui per fornire il nostro contributo in un’ottica
costruttiva di confronto e di collaborazione e
ne accettiamo interamente la sfida.
Questo nostro modo di concepire il sindacato
ci ha portato a costruire una rete di ottimi
rapporti e relazioni sia con gli altri organismi
sindacali che con tutta la dirigenza pubblica.
A quest’ultima, visto il momento di grande
difficoltà per la trasformazione in corso della
Pubblica Amministrazione, rivolgiamo un appello affinché tenga in debito conto questa
nostra disponibilità, convinti come siamo che
per superare gli ostacoli del processo di riorganizzazione è necessario il contributo attivo
di tutte le componenti coinvolte.
Non a caso abbiamo pensato di invitare tutti
Voi presenti, responsabili e dirigenti dei principali Uffici Pubblici, responsabili e coordinatori delle Organizzazioni Sindacali Territoriali,
nonché membri delle Rappresentanze Sindacali Unitarie, poiché crediamo fermamente
I COMPONENTI DEL
COMITATO DIRETTIVO
•Benazzi Liliana
Ufficio Agenzia Entrate di Rovereto
•Cicero Roberto
Ufficio delle Dogane di Trento
•Curini Sergio
Direzione Provinciale Servizi Vari di Trento
•Ferrari Narciso
Direzione Provinciale delle Entrate di
Trento
•Geraci Roberto
Ufficio Agenzia Entrate di Trento
•Maranelli Katia
Ufficio delle Entrate di Riva del Garda
•Moro Marco
Ufficio delle Entrate di Borgo Valsugana
•Salatino Massimo
Ufficio delle Entrate di Trento
•Schena Massimiliano
Ufficio delle Entrate di Cles
•Urgesi Carmelo
Ufficio delle Dogane di Trento
•Vetrone Giuseppe
Ufficio delle Dogane di Trento
I COMPONENTI DELLA
SEGRETERIA
Segretario Provinciale
Giuseppe Vetrone
Vice Segretario
Carmelo Urgesi
Componente
Roberto Cicero
Componente
Liliana Benazzi
Componente
Katia Maranelli
Tesoriere
Michele Saporito
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EVENTI SINDACALI
che solo un’azione comune può farci raggiungere l’obiettivo di una Pubblica Amministrazione al passo con i tempi.
In tal senso, è certo che anche la nostra Organizzazione deve saper leggere ed interpretare le istanze provenienti dai lavoratori,
operando un’adeguata valutazione di quelle
meritevoli di attenzione ed ascrivibili nel processo di rinnovamento, e rigettando invece
quelle che ricalcano meri interessi individuali
o che sono sottese a concezioni ormai superate o non condivisibili.
In questa sede congressuale ci tengo a puntualizzare che per noi il termine “sindacato
autonomo” vuol dire anche una più incisiva e
rapida risposta alle esigenze dei lavoratori.
Insomma, crediamo in un modello sindacale
improntato a minore gerarchia e verticismo,
che pur nel rispetto e nella condivisione dei
valori fondanti dia maggiore spazio a coloro
che dimostrano più dinamismo e senso pratico del “fare”.
E’ questo il modello che ci risulta premiare
maggiormente le realtà territoriali periferiche
in virtù del fatto che l’organizzazione del livello centrale non esercita un rigido controllo
su tali strutture.
Mi pregio di rammentare a Voi tutti che i lusinghieri risultati da noi raggiunti in Regione
nell’ultima tornata elettorale delle R.S.U., nel
novembre 2007, sono dovuti per la massima
parte al predetto modello organizzativo.
Colgo qui l’occasione per porgere un caloroso
e sentito ringraziamento a tutti coloro che ci
hanno dato fiducia e che hanno accettato la
sfida di una candidatura nelle nostre liste,
unitamente a tutti coloro che hanno lavorato
per il raggiungimento di tale obiettivo.
Di ciò ne siamo entusiasti ed orgogliosi!
Ed è questo un motivo di ulteriore stimolo per
proseguire il cammino intrapreso.
Ne è prova una significativa presenza di nuovi
dirigenti sindacali che, negli ultimi tempi, si
sono fatti carico autonomamente delle problematiche esistenti nei vari comparti della
Pubblica Amministrazione.
3)La nostra idea ed il nostro motto, il programma e le prospettive.
Alle nostre spalle scorre l’immagine ed il
motto che il comitato organizzatore ha scelto
ad emblema di questo congresso:
“Una strada ed un cammino da percorrere
liberi, autonomi, indipendenti ma che auspichiamo avvenga insieme alle altre componenti sindacali, nell’esclusivo interesse dei
lavoratori”. Viviamo un momento molto difficile per il nostro “Sistema Paese” e per i pub-
blici dipendenti. E’sotto gli occhi di tutti la
grave crisi economica che attanaglia le economie occidentali e che ha condotto ad una
seria contrazione della produzione e dei consumi. Ma è parimenti evidente l’attacco concentrico a noi tutti, alle nostre condizioni di
vita e di lavoro, al salario ed ai diritti acquisiti.
Purtroppo, di fronte a questa grave situazione
il sindacato, nell’accezione generale del termine, secondo me non sta assolvendo efficacemente alla sua funzione prioritaria e cioè
alla difesa delle condizioni di vita e dei diritti
dei lavoratori pubblici.
Questo perché prevalgono gli interessi di una
o più componente sindacale su quelli generali
-a torto o ragione- interessi generali che, in-
U
na strada ed un cammino da percorrere liberi,
autonomi, indipendenti ma
che auspichiamo avvenga insieme alle altre componenti
sindacali, nell’esclusivo interesse dei lavoratori”.
vece, dovrebbero rappresentare il bene supremo da tutelare.
Al riguardo ne sono esempi l’annosa vicenda
Alitalia ed il rinnovo dei contratti pubblici e
delle categorie economiche.
In questo congresso, pur partendo da una
piccola realtà territoriale, quale quella del
Trentino Alto Adige, voglio rilanciare con forza
il tema centrale dell’unità sindacale e su quest’argomento invitare tutti ad una profonda riflessione. Difatti, essa viene richiesta sempre
più spesso ed a gran voce da consistenti settori di impiegati pubblici, proprio perché mai
come in questo momento se ne avverte la
mancanza e se ne subiscono gli effetti in termini di confusione. Quindi ripropongo un
modello sindacale in cui ogni componente,
pur mantenendo le proprie peculiarità e caratteristiche, sappia ritrovarsi e convergere
sulle grandi tematiche generali e strategiche,
quali i contratti Nazionali e la riforma della
Pubblica Amministrazione.
Questo secondo me è il modello a cui ispirarsi, poiché consente di tutelare al meglio i
lavoratori. Occorre pertanto tentare quotidianamente di superare le divisioni valorizzando
nel contempo gli elementi che ci uniscono.
News
Per far ciò, ritengo che bisogna ascoltare di
più, evitando di pensare che la propria ricetta
sia sempre quella più appropriata, nella consapevolezza che non sempre si può essere
vincenti.
La segreteria Regionale intende sostenere alcune linee guida nazionali F.L.P., riassumibili
in:
• difesa del potere di acquisto degli stipendi;
• stabilizzazione di quote del salario accessorio;
•abolizione della tassa sulla malattia;
•pensionabilità di tutti i compensi accessori
percepiti;
•considerare il pubblico impiego quale risorsa da valorizzare e non mero costo per la
collettività.
Contestualmente vogliamo adoperarci a livello territoriale per sostenere eventuali progetti delle Pubbliche Amministrazioni miranti
alla concreta attuazione di un sistema premiale della produttività che valorizzi adeguatamente l’apporto individuale di ogni
lavoratore nella realizzazione della “mission”
istituzionale e degli obiettivi programmati.
Questo sindacato è conscio delle difficoltà
che si riscontrano nell’attuazione di un tale
sistema, anche per la carenza di metodi oggettivi di rilevazione dell’attività svolta e dei
risultati raggiunti.
Tuttavia, secondo noi è questa la strada da
perseguire in quanto può condurre a migliorare le “performance” complessive dell’Amministrazione e raggiungere un più alto livello
di gratificazione per il personale coinvolto.
L’apprezzabile partecipazione a questo nostro
primo congresso di Voi tutti, iscritti e delegati,
rappresentanti sindacali e dirigenti della Pubblica Amministrazione, mi induce all’augurio
di ritrovarci ancora insieme in altre manifestazioni ed iniziative di confronto per approfondire alcune tematiche oggi da me
rappresentate solo sinteticamente, per ovvi
motivi di tempo.
Nel ribadire quindi la nostra disponibilità al
dialogo sulle reali problematiche, sia con le
Amministrazioni Pubbliche che con le altre
componenti sindacali, voglio rilanciare in
chiusura il motto a noi tanto caro:
“essere liberi, autonomi, indipendenti, per
un percorso sindacale comune...”
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COMPARTO MINISTERI
News
BENI E ATTIVITA’ CULTURALI
Incontro con il capo di Gabinetto
Gli elementi innovativi contenuti nella bozza del decreto, in via di
perfezionamento, che andrà a modificare il DPR 233/2007 perseguono l’alleggerimento della struttura amministrativa centrale.
di Rinaldo Satolli
i aggiorniamo sulle risultanze dell’incontro tenutosi il giorno 11 novembre
2008, con il Capo di Gabinetto.
V
•Le misure adottate in questo senso vanno, a
nostro parere, nella giusta direzione anche se,
lo abbiamo ribadito, riteniamo che siano ancora insufficienti per la costruzione di un’architettura di management snella e funzionale.
La nostra convinzione viene ad essere rafforzata dal profilarsi di una nuova sovrapposizione di competenze, quella che scaturisce
dalla creazione della Direzione generale per i
musei, le gallerie e la valorizzazione, con la
quale si è tradotta, in forma a nostro avviso
incongruente, l’intenzione a suo tempo manifestata dall’on.le Ministro di potenziare il settore dei musei. Segnaliamo, comunque,
l’istituzione della Direzione generale per l’innovazione, il bilancio ed il personale nella
quale confluiranno le competenze sinora
spettanti alla Direzione generale per l'organizzazione, l'innovazione, la formazione, la qualificazione professionale e le relazioni
sindacali e quelle della Direzione generale per
il bilancio, la programmazione e la promo-
zione, la promozione, la qualità e la standardizzazione delle procedure e l’accorpamento
della Direzione generale per la qualità e la tutela del paesaggio, l'architettura e l'arte contemporanee con la Direzione generale per i
beni architettonici, storico-artistici ed etnoantropologici. Dall’unificazione dei due settori
risulterà la Direzione per l’architettura, l’arte
ed il paesaggio. Quanto al mancato accorpamento delle funzioni di Cinema e Spettacolo
dal vivo, esso si giustifica con la previsione di
istituire entro breve un’Agenzia nazionale del
cinema.
Alla nostra espressa contrarietà sulla permanenza dei sei dirigenti generali di staff, utilizzati a vario titolo presso gli Uffici
dell’Amministrazione centrale, la cui presenza, come abbiamo più volte sottolineato,
è evidentemente inessenziale, ci è stato comunicato che essi resteranno in carica, senza
ulteriori proroghe, fino allo scadere del loro
mandato, il 31 dicembre 2009.
A livello periferico registriamo con soddisfazione che, nonostante si sia dato corso ad
una riduzione complessiva delle sedi dirigenziali di II fascia, da 248 a 225, per la Sarde-
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COMPARTO MINISTERI
BENI E ATTIVITA’ CULTURALI
gna ed il Piemonte, come più volte la nostra
O.S. aveva sollecitato, è stata riconosciuta la
necessità di incrementarne il numero adeguandolo alle funzioni richieste sul territorio.
• Il Capo di Gabinetto, addebitando alla precedente gestione amministrativa gravi carenze nel confronto con la Funzione Pubblica,
ha dato ampie assicurazioni sull’accoglimento dei nostri richiami in ordine alla pianificazione dell’organico del personale. Pertanto
i prossimi incontri con i rappresentanti della
Funzione Pubblica saranno condotti nel massimo rispetto di tutti gli accordi precedentemente stabiliti con le OO.SS., in particolare
per quanto attiene a:
-Stabilizzazione degli ex ATM;
-Completamento riqualificazione;
-Raddoppio dei posti nei passaggi d’area;
-Percorso verticale dei Capi Tecnici;
-Svuotamento dell’area A;
-Assunzione dei co.co.co..
In merito all’applicazione dell’articolo 72 (limiti di età per collocamento a riposo) della
Legge 133/08 è stata annunciata una direttiva, di prossima emanazione, finalizzata al
pensionamento d’ufficio dei lavoratori che abbiano maturato 40 anni di servizio ed è stato
espresso l’orientamento alla ricusazione delle
eventuali richieste di prolungamento del servizio fino al compimento del 67° anno di età
sia per il personale dirigente che per quello
tabellare. Si terrà conto dell’impatto che tale
provvedimento avrà sul funzionamento degli
uffici favorendo, in ogni caso, un sostanziale
rinnovamento del personale del Ministero.
•Da ultimo, ma certamente non per importanza, un punto sul quale abbiamo voluto interpellare il Capo di Gabinetto: quale sia la
posizione politica del Ministro in merito al federalismo e alle notizie allarmanti, diffuse già
da qualche tempo, che “promettono” dal
2011 un abbattimento esponenziale dei fondi
a disposizione dei nostri uffici periferici, con
conseguente perdita della gestione diretta di
sedi museali, scavi e pinacoteche. Registriamo con soddisfazione la replica del dott.
Nastasi, il quale ha escluso che le norme in
preparazione per il federalismo possano riguardare il settore dei Beni Culturali, garantendo, l’impegno diretto del Ministro per il
recupero di importanti risorse a favore delle
nostre attività istituzionali.
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LINEA EUROPA
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Lavoro, Professioni, Viaggi, Cultura
CRISI INTERNAZIONALE: QUALE IL FUTURO PER IL
MERCATO DEL LAVORO?
di Arianna Nanni
utomobile. È uno dei settori che si trova
in preoccupanti condizioni derivate
dalla crisi esplosa in America con i subprime. Il nostro ministro dell’economia ha affermato che questa crisi sembra assomigliare
ad un videogame in cui uccidi un mostro e
subito dopo ne appare un altro da affrontare
ed uccidere (Da "IL GIORNALE" di giovedì 20
novembre 2008): c’è stato il problema delle
banche poi quello dell’economia della produzione e affronteremo presto il problema delle
carte di credito. Il settore automobilistico è
stato colpito in modo travolgente e soprattutto le tre grandi fabbriche statunitensi quali
la General Motors, la Ford e la Chrysler, già in
perenne crisi, stanno passando un momento
molto difficile. Esiste l’ansia che dopo altri
mostri il colpo di grazia possa venire dalla
chiusura anche di una sola di queste tre
aziende e che le altre possano seguire. Si
parla quindi di sostenere altri aiuti al settore
e di finanziare un importo consistente, 25
miliardi di dollari, ma sembra che non possa
essere sufficiente data la mancanza di liquidità e gli enormi buchi delle aziende. Si tratta
di problema incombente e rilevante che il
nuovo presidente USA dovrà fronteggiare subito perché probabilmente la General Motors
non potrà arrivare alla fine di gennaio del
prossimo anno. E il quadro europeo in Europa? La Opel, che produce auto in Germania, è controllata dalla General Motors.
Giustamente gli aiuti devono essere per tutti
e nessuno deve avvalersene contro i concorrenti. L’Europa trema perché le auto non si
vendono e si teme per i tremila dipendenti del
settore. I prodotti del settore automobilistico
non si vendono perché si sta aspettando che
vi siano presto condizioni d’aiuto che influiranno sui prezzi e sulle caratteristiche delle
vetture. Si sta pensando, inoltre, di ancorare
A
gli aiuti ad auto che inquinino e consumino di
meno. Molte voci corrono. C’è chi dice che
“se gli Stati uniti erogheranno miliardi al settore, noi in Europa non possiamo stare a
guardare” e chi parla di “aiuti di tutela”, cioè
di interventi per innovazioni tecnologiche e
ambientali. Chi propone di aiutare gli acquirenti di nuove vetture e di svecchiare finalmente il parco auto europeo dove transitano
circa venticinque milioni di auto vecchie tra i
10 e i 15 anni e chi invece suggerisce di aiutare direttamente le fabbriche. Gli stati che
non producono auto sono meno entusiasti in
merito a questa ultima proposta. La decisione
sarà presa nei prossimi giorni dalla UE, ma
sono in molti a pensare che consisterà solo
in un aiutino e che il nostro settore possa essere penalizzato di fronte ai forti aiuti che gli
Usa stanno pensando di stanziare. Anche in
Cina i costruttori locali, che vedevano i loro
fatturati crescere del 20% annuo, si sono fermati e hanno avanzato forti richieste di aiuti.
In tutto il mondo esiste ansia perché bisogna
affrontare un nuovo mostro: il problema del
settore delle costruzioni automobilistiche è simile ovunque, i numeri dei dipendenti sono
molto alti e, dopo gli aiuti concessi alle banche, si sentono in diritto di chiedere anche
loro. Nasce il problema di chi e di come aiutare, altrimenti si rischia di cadere in errore di
protezionismo. Cosa dire poi del dilemma su
chi non far partecipare agli aiuti di denari
pubblici? Oltre alle banche e alle auto ci sono
molti altri settori in crisi: le costruzioni edilizie, i metalli, la moda, gli artigiani, le aziende
agricole e altre ancora. Come prendere una
decisione? Quale si e quale no bisogna decretare? La crisi che è arrivata, difficile e pesante, ma le scelte da definire non lo sono da
meno.
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KRONOS
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Viaggi, Natura, Cultura, Scienza
ELISOCCORSO: ASSISTENZA SANITARIA
CON TEMPI D’INTERVENTO RAPIDO
di Fabio Gigante
Con il termine elisoccorso indichiamo l'attività
di soccorso sanitario effettuata mediante l'impiego di elicotteri dedicati. Lo scopo principale dei servizi di elisoccorso è duplice:
garantire un'assistenza sanitaria ad alto livello
di intensività con tempi di intervento molto
rapidi, specie in località isolate o remote; permettere una veloce ospedalizzazione della vittima alla struttura ospedaliera idonea, anche
se questa è distante dal luogo dell'evento. Da
considerare inoltre come il trasporto via aria
risulti oltre che molto più rapido anche più
confortevole e potenzialmente molto meno rischioso specialmente per i pazienti politraumatizzati; rispetto a un trasporto via terra in
ambulanza, semmai su strade di montagna,
le sollecitazioni cinetiche per la vittima sono
sensibilmente minori se viene trasportata in
elicottero. L’elisoccorso in Italia ha una tradizione e una efficienza, dovuta alla sua peculiarità, che lo colloca ai più alti livelli in
Europa e nel mondo. All’estero il servizio sanitario con elicotteri si è spesso identificato
esclusivamente con il servizio di trasporto sanitario tra strutture ospedaliere, nettamente
distinto dal soccorso con elicottero, spesso riservato a mezzi militari e senza la integrazione con il sistema sanitario. In Italia, per le
caratteristiche orografiche del territorio, per
la efficienza dei servizio sanitario nazionale,
per ottenere la razionalizzazione dei costi, per
la specializzazione degli equipaggi degli operatori aeronautici civili cui il servizio è affidato, l’elisoccorso svolge sia le attività di
soccorso vero e proprio che quella di trasporto assistito tra strutture ospedaliere, ga-
rantendo durante il trasporto la continuità assistenziale cioè lo stesso livello di assistenza
sanitaria almeno della struttura di partenza. Il
quadro normativo relativo alle attività di elisoccorso ha subito negli ultimi anni dei profondi mutamenti dovuti da una parte
all’entrata in vigore delle nuove norme europee, dall’altra dalla necessità di implementare pienamente le norme già esistenti non
sempre correttamente recepite ed attuate. Attualmente i servizi di elisoccorso in Italia sono
organizzati su base regionale, o provinciale e
sono inseriti nel contesto del Servizio 118
Emergenza Sanitaria; cioè l'organizzazione
appartenente alle ASL deputata al trattamento dell'emergenza-urgenza extraospedaliera con ambulanze e automediche per il
primo soccorso e il trasporto sanitario d'ur-
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KRONOS
News
Viaggi, Natura, Cultura, Scienza
genza verso i DEA o i pronto soccorso della
rete ospedaliera. In casi particolari i mezzi di
altri Enti e corpi dello stato possono concorrere allo svolgimento dei servizi di istituto del
servizio regionale di elisoccorso. Nell'ambito
del Servizio 118 operano anche mezzi e personale di altri enti Croce Rossa Italiana, Vigili
del fuoco, Polizia di Stato e di Associazioni di
Volontariato convenzionate ASL (Associazioni
accreditate verso le rispettive regioni, ANPAS,
Misericordie, CISOM ). I principali riferimenti
normativi sono rappresentati dal D.P.R.
27/03/1992 e dai documenti applicativi
(linee guida) emanati della Conferenza Stato
Regioni, oltre naturalmente alla normativa aeronautica specifica (JAR-OPS ed ENAC). La
maggior parte dei servizi di elisoccorso sono
esercitati da Società private di lavoro aereo
titolari di TPP (trasporto pubblico passeggeri,
secondo la normativa ENAC) mediante appalto da parte del Servizio Sanitario Nazionale (Regione o ASL). In alcune regioni il
servizio viene svolto dal Corpo nazionale dei
Vigili del Fuoco sempre in convenzione con le
ASL, o la regione. La tipologia e le prestazioni
della macchina impiegata condizionano la
composizione dell'equipaggio. La maggior
parte dei servizi di elisoccorso in Italia attualmente vede l'equipaggio composto in genere
da 4 o 5 persone: pilota - comandante; tecnico elicotterista o secondo pilota per il volo
notturno; medico nella maggior parte dei casi
specializzato in anestesia, terapia intensiva e
rianimazione, abilitato e addetto al recupero
del paziente in barella col verricello; infermiere di solito dipendente ASL proveniente
dal Servizio 118 Emergenza Sanitaria o da
reparti ospedalieri di Area Critica (DEA-pronto
soccorso o rianimazione-terapia intensiva);
tecnico di elisoccorso (Legge n°74/2001) figura professionale specialistica del CNSAS
(Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico del Club Alpino Italiano), abilitato al soccorso in ambienti ostili o impervi e
responsabile della sicurezza dell'equipe sanitaria. Mentre il personale aeronautico normalmente è dipendente della società esercente il
servizio, il personale sanitario è dipendente
del servizio sanitario pubblico (ASL) o convenzionato con questo. Gli interventi di elisoccorso sono classificabili in varie categorie.
Si distinguono, secondo la classificazione italiana: Interventi primari, quando l'elicottero
viene inviato direttamente sulla scena dell'in-
cidente o del malore, in contemporanea all'ambulanza; Interventi secondari, nei casi in
cui l'elicottero viene impiegato per il trasporto
di un paziente critico da un ospedale all'altro,
tipicamente verso un centro ospedaliero dotato di strutture specialistiche che sono assenti nel presidio inviante. Oppure, secondo
la classificazione anglosassone:Interventi
HEMS, interventi di soccorso sanitario direttamente sulla scena dell'evento, quindi con
atterraggio "fuori campo", ma comunque in
ambiente non ostile, cioè senza impiego di
tecniche particolari per il raggiungimento
della vittima e il suo recupero; Interventi SAR,
intervento di salvataggio da ambiente ostile ;
l'aspetto sanitario passa in seconda priorità
rispetto all'estrazione del pericolante o ferito
da un ambiente ostile (mare, terreno impervio, montagna, valanga); Interventi AA (air
ambulance) in pratica sovrapponibile alla definizione italiana degli interventi secondari,
cioè quelle situazioni in cui la missione risulta
pianificabile e vengono utilizzate superfici
idonee per l'imbarco e lo sbarco del paziente.
La maggior parte dei servizi di elisoccorso
operano in orario diurno, di solito dall'alba
alla scadenza delle effemeridi solari. In alcuni
casi sono attivi servizi con orario anche notturno (orario H24) usati principalmente per i
trasporti secondari (da ospedale a ospedale),
visto che la normativa vigente prevede il volo
notturno solo da superfici abilitate (aeroporto,
eliporto, oppure elisuperficie ospedaliera idonea e certificata).
Il materiale sanitario e i farmaci in dotazione
permettono l'esecuzione di manovre rianimatorie avanzate (A.L.S. Advanced Life Support)e il trattamento dei politraumatizzati.
A bordo sono presenti anche dei kit dedicati
per situazioni particolari (grandi ustionati, pediatrici, infettivi, amputazioni, ecc.).
Per quanto riguarda il materiale elettromedicale sono presenti: defibrillatore cardiaco portatile di solito integrato con stimolatore
cardiaco transcutaneo esterno, Monitor
(Unità multiparametrica di monitoraggio) per
la rilevazione di ECG a 12 derivazioni, Ossigenazione periferica (saturimetria-SpO2),Co2
espirata,(capnometria - EtCO2), Pressione Arteriosa (invasiva e non invasiva) ed inoltre:
Ventilatore automatico. Serbatoio e impianto
per Ossigenoterapia. Aspiratore. Pompe a siringa per la somministrazione di farmaci. Il
materiale di immobilizzazione tipo è rappresentato da: Tavola spinale. Barella cucchiaio
(atraumatica). Materassino a depressione.
Immobilizzatori per arti (stecche a depressione). Dispositivo di estricazione. Serie di
collari. Per gli elicotteri impiegati in missioni
SAR, inoltre, vengono imbarcate le attrezzature specifiche (Barella verricellabile, corde e
imbracature).Tutto il materiale di bordo è
asportabile, gli elettromedicali hanno sufficiente autonomia per operare a batteria.
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Spettacolo & Cultura
dal 25 novembre al 14 dicembre '08
LA GIOVINE ITALIA
scritto e diretto da Marco Costa
GIORGIO FERRERO presenta -La Giovine
Italia- con Maurizio De Carmine (Placido),
Roberta Fiorentini (Mary Jane Campopiano), Giulia Elettra Gorietti (Dafne),Giulio
Pampiglione (Dottor Buto), Luca Ward (Pietro) Costumi e scene Tiziana Liberotti – Disegno luci Luca Carnevale Musiche Stefano
Switala.
Scritto e diretto da MARCO COSTA
Un giovane dottore viene assunto nel grottesco
ospizio chiamato “La Giovine Italia”, dove un gruppo di irresistibili vecchietti e la trasgressiva
infermiera Dafne, gli cambieranno la vita! Un’incantevole
commedia ricca di sorprendenti colpi di scena, che con
lucidità commovente ci svela
perché l’Italia è un paese per
vecchi.
Intervista a Marco Costa.
Questo tuo approccio al teatro è avvenuto
attraverso la consapevolezza di intraprendere un determinato percorso?
Sono arrivato al teatro in seconda battuta: a 18
anni avevo già scritto una rappresentazione,
con la regia di Daniele Chiolo, ma in quel caso gli
attori non sentivano loro il progetto e lo hanno
abbandonato. Lo scrupolo ed il piacere della
scrittura teatrale, dove la parola conta molto di
più che al cinema, mi è sempre rimasto da allora
ed anni dopo ho trovato una produttrice interessata ai miei lavori che mi ha suggerito di provare
a scrivere per il teatro. E’nata da qui la commedia “The Prozac Family”, andata in scena, sempre al Teatro de’ Servi, nel gennaio 2007.
Questa è la tua seconda scrittura e direzione teatrale. Senti già adesso la consapevolezza e la voglia di lavorare in questo ambito?
Credo che oggi sia molto importante essere versatile. Io, per fortuna, sono molto eclettico e
quindi ho scritto testi per il cinema e per la tele-
visione con “Carabinieri”. Mi piace un po’ fare
tutto, anche se il cinema rimane sempre la mia
più grande passione. Non nascondo che il teatro
sia stata una bellissima scoperta e che, da esordiente quale ero, mi abbia catturato!
Come hai conosciuto il mondo degli anziani che
ti sei divertito a rappresentare?
Ho vissuto con mia nonna per 10 anni. Il suo era
un palazzo vecchio, totalmente pieno di anziani
che lavoravano alla Previdenza sociale. La signora Campopiano della Govine Italia viveva in
questo palazzo con mia nonna...
Mi sono scontrato per forza di cose
con il loro mondo e poi, inoltre, ho
sempre avuto una passione per i
film che parlano di vecchi ed ho
sempre osservato loro ed il loro
mondo.
Da parte di tutti c’ è sempre
stata un po’ di paura, di affrontare le tematiche senili perchè
non funzionano e non sono
commerciali.
Quotidianamente si legge sui giornali
che l’Italia è il paese più
longevo d’Europa ed un
paese dove c’è una forte
oligarchia di anziani.
Io ho cercato di rovesciare
un po’ il luogo comune
dell’anziano impotente che rimane sulle spalle
del giovane, così come quello del ”basta piangersi addosso sul fatto che gli anziani ci tolgano
il posto di lavoro” perchè in realtà non è vero: c’è
una generazione di mezzo, quella dei quarantenni, che è rimasta schiacciata dalla longevità di
alcuni, ma noi venti/ trent’enni dovremo per forza
scendere a compromessi con quest’ampia massa
di anziani.
A chi o a cosa ti sei ispirato per la Giovine Itallia?
Lo spettacolo è dedicato a mia nonna.
Naturalmente ho estremizzato tante cose, però
molti personaggi, tic, ed esagerazioni vengono
anche un po’ dal modo che mia nonna ha di parlare. Lei ha 92 anni, è ancora lucida, i prossimi
giorni verrà a teatro e sono sicuro che ci farà una
critica spietata.
Sicuramente la mia ispirazione prende vita e
spunto dalla vita quotidiana, dalle persone che
incontro, ma un riferimento che sicuramente mi
ha spinto a lavorare su questa tematica l’ho
preso dai “Simpson” ed il loro nonno che vive
nell’Ospizio che ogni tanto ha i flash della sua
passata gioventù a Spriengfield.
Non ho fatto altro che trasportare nell’Ospizio
della Giovine Italia le persone che ho conosciuto.
In realtà I due persoggi Pietro e Placido sono legati ai miei nonni.
Arianna Nanni
Nella foto al centro, il regista dello spettacolo Marco Costa.
Nella foto in alto sulla sinistra, lo spettacolo in scena al teatro dè Servi.
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Afterhours:
Storia rock in perenne mutamento
na storia cominciata venti anni fa, quella di Manuel Agnelli e compagni. Pionieri
in Italia di sonorità allora sconosciute riscoprirono, insieme ai Marlene Kuntz, i
Velvet Underground e i Television, introdussero un indie-rock senza precedenti
sotto un nome destinato a diventare storico: Afterhours..
U
di Francesco Carlomagno
na storia cominciata venti anni fa,
quella di Manuel Agnelli e compagni.
Pionieri in Italia di sonorità allora sconosciute riscoprirono, insieme ai Marlene
Kuntz, i Velvet Underground e i Television, introdussero un indie-rock senza precedenti
sotto un nome destinato a diventare storico:
Afterhours. Ciò che più stupisce, a distanza di
tempo, è come gli Afterhours siano stati in
grado di crearsi un’identità musicale, perderla, riscoprirsi e poi reinventarsi pur senza
tradire i propri intenti espressivi; numerosissimi i membri che hanno sfilato dietro questo
nome: inizialmente Manuel Agnelli era accompagnato da Max Donna, Lorenzo Olgiati e
Paolo Cantù; presto però la formazione sentì
la necessita viscerale di evolversi fino all’uscita di “Germi” (Vox Pop, 1995), con l’affermazione di Xabier Iriondo come chitarrista
del gruppo (e che vi rimarrà fino al 2001).
I più attenti riconobbero subito un album che
usciva dagli schemi, impregnato di follia e
violenta autoesaltazione, era un qualcosa di
sconosciuto per la scena musicale italiana.
Tuttavia la prima vera pietra miliare giunge
nel 1997 con “Hai paura del buio?” (Mescal):
mai come in questo disco, infatti, gli After-
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hours trovano una piena comunione spirituale, caratterizzata da un’estrema varietà di
generi, sonorità e stili che riescono ad amalgamarsi perfettamente fino a produrre alcuni
tra i pezzi più conosciuti del gruppo milanese.
Travolti dalle atmosfere punk-rivoluzionarie di
“Dea” e “Lasciami leccare l’Adrenalina”, stupiti dal grunge italiano di “Male di miele”, accarezzati da “Voglio una pelle splendida” e
“Senza finestra” e infine sorpresi da un pezzo
come “Rapace” che non si presta ad alcuna
caratterizzazione, il gruppo rivela alla scena
musicale nazionale ed internazionale un grandissimo (ed instabile) potenziale.
Segue un’intensa tournèe nazionale che
elegge gli Afterhours a bandiera del rock italiano, benché debba necessariamente seguire
un momento buio per il gruppo: i continui
mutamenti di formazione (Andrea Viti al
basso, Dario Ciffo al violino, Roberta Castoldi
al violoncello) non fanno che destabilizzare il
precario equilibrio di “Hai paura del buio?”;
nel 1999 uscirà “Non è per sempre”, un
mezzo passo falso da parte di un gruppo che
non si riconosce più ed è portato per istinto
ad approcciare sonorità più pop (“Bianca” e
“Oceano di Gomma”), che rappresenteranno
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lo scoglio a cui aggrapparsi (con successo)
quando un elemento fondamentale del
gruppo, Xabier Iriondo, lascerà gli Afterhours.
Benché continuino ad avere un grande successo dal vivo, dovuto principalmente al carisma di Manuel, gli Afterhours cercano
ispirazione altrove: Subsonica e Modena City
Ramblers; tutto ciò si manifesterà in “Quello
che non c’è” (Mescal, 2002), un album confuso dove è chiara la voglia di allontanarsi dal
passato senza aver ben chiara la meta di un
pop che si rivela essere obliquo persino alle
idee del gruppo. La sorpresa arriva però nel
2005 con la pubblicazione di “Ballate per
piccole iene” (Mescal): un album sospeso e
infuso fino al midollo di atmosfere oscure ed
introspettive (spesso merito dei testi provocatori del frontman Manuel Agnelli), le chitarre
ritrovano il loro ruolo principe in “Chissa
com’è”, “La vedova bianca” vede, con grande
eleganza, l’alternarsi di sofferenze, per arrivare, attraverso la notevole “Il sangue di
Giuda”, a “La ballata per la mia piccola iena”,
dove, attraverso una linea melodica improntata alla semplicità, il gruppo riesce per la
prima volta a definirsi compiutamente.
L’album uscirà poi nel 2006 tradotto per la
“One Little Indian” con il titolo “Ballads for
little hyenas” che consacrerà ed espanderà la
fama del gruppo anche oltreoceano, dove
avranno un grande riscontro di pubblico. E,
attraverso alti e bassi, si arriva ad oggi: gli Afterhours pubblicano “I Milanesi ammazzano il
Sabato” (Universal, 2008) che vede anche
l’esordio nel gruppo di Enrico Gabrielli ai fiati.
L’album è, come ci si potrebbe aspettare,
contraddittorio: gli Afterhours sono costantemente alla ricerca di nuove frontiere da esplorare (echi di Velvet Underground in
“Riprendere Berlino”) pur mantenendo
un’identità che si ritrova in “E’ solo febbre”.
Tuttavia anche pezzi che si distinguono come
“Pochi istanti nella lavatrice” e “Tutti gli uomini del presidente” risultano poco convincenti, manifestando il chiaro bisogno di
continuare ad evolversi. Nota positiva per
“Tarantella all’inazione” che spicca per semplicità ed immediatezza. In sintesi un album
acerbo per l’eccessiva preparazione che ha
portato all’eliminazione di ogni spunto ed intuito originale. Non si può evitare di chiedersi
cosa si inventeranno questa volta gli Afterhours per risorgere ancora una volta.
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