piano sviluppo SBA 2001 - Biblioteca digitale Padova

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piano sviluppo SBA 2001 - Biblioteca digitale Padova
Approvato all’unanimità dal CTS CAB del 15-11.01
Un piano di sviluppo per il Sistema Bibliotecario di Ateneo
0. Premessa
Il Sistema Bibliotecario di Ateneo rappresenta l’insieme coordinato di strutture di servizio, che “mira a
potenziare i servizi di biblioteca attraverso la loro razionalizzazione e ad attuare politiche di gestione e di
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sviluppo rivolte a migliorare l'efficacia delle biblioteche nei confronti dell'utenza” .
Esso si muove in una molteplicità di contesti, ciascuno caratterizzato da un notevole grado di complessità e
da problematiche specifiche:
• un momento di forte evoluzione e di differenziazione della offerta didattica, che comporta la necessità di
ripensare le modalità con cui le biblioteche erogano i propri servizi;
• il mercato dei contenuti scientifici, di cui le università sono sia clienti che fornitrici di strumenti di supporto
alla produzione, in forte evoluzione sia dal punto di vista del prodotto offerto sia da quello strutturale;
complessivamente il risultato di questa evoluzione è un forte rischio di perdita di capacità di acquisto e
conseguente progressiva diminuzione della capacità dei sistemi bibliotecari di acquisire informazione;
• la velocità ed imprevedibilità dell’innovazione tecnologica, che comporta, oltre alla positiva estensione
delle possibilità di accesso all’informazione, anche la necessità di investimenti per tecnologie e per il
personale con ulteriori oneri e pressioni su bilanci ed assetti organizzativi;
• il profilo della Pubblica Amministrazione, che si sta evolvendo in modo graduale con una serie di misure
normative e di provvedimenti sia nazionali che locali e di comparto che dovrebbero portare ad un
modello di maggiore efficienza (rapporto tra risorse immesse e risultati) e di crescente attenzione per le
necessità degli utenti;
• il contesto bibliotecario accademico nazionale, che mostra troppo timidi segnali di una linea di sviluppo
nazionale (Commissione Biblioteche CRUI, GARR-IBDD) ma anche notevoli attività di sviluppo
cooperativo soprattutto nel settore dell’informazione elettronica.
In questa situazione complessiva è necessario analizzare lo stadio di sviluppo raggiunto dal sistema e
definire su quali linee fare evolvere lo stesso.
1. Lo stato dell’arte del SBA
1.1 Evoluzione
Le tappe fondamentali del SBA, a partire da quella che può essere considerata la data di avvio della costruzione di un
vero e proprio sistema, il 1986-7, possono essere rappresentate da importanti delibere degli organi di governo
dell’Ateneo o da significativi eventi istituzionali o di servizio:
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le radici del SBA: relazione Pecile (delibera del SA del 27.01.1986);
l’introduzione dell’automazione come struttura portante del progetto di riorganizzazione (1987): avvio
della Commissione di Ateneo per le Biblioteche e Commissione di Ateneo per la Sperimentazione
dell’Automazione delle Biblioteche (CASAB, 1987-1992);
delibera del Senato Accademico sul Sistema Bibliotecario di Ateneo (07.09.1990);
attivazione del Centro di Ateneo per le Biblioteche (1992);
un catalogo in linea per la ricerca: DUO (1992);
l’informazione scientifica in rete: nascita del servizio di ricerca bibliografica in rete di Ateneo (1995);
il catalogo del patrimonio librario interrogabile via Web (1998);
l’evoluzione: il nuovo regolamento del SBA (2000);
la letteratura scientifica internazionale accessibile in rete (2000).
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1.2. Assetto
Nel corso degli ultimi quindici anni il sistema bibliotecario si è venuto modificando nel numero delle
strutture (si è passati da 120 alle attuali 58).
Il patrimonio librario è cresciuto fino a oltre 1,3 milioni di volumi monografici e oltre mezzo milione di
volumi di periodici, con circa 12.500 titoli correnti ed è arricchito sia dalla progressiva visibilità dello stesso
attraverso il catalogo informatizzato di ateneo sia dalla disponibilità di un formidabile pacchetto di
informazione scientifica in formato elettronico di qualità elevata (oltre 2000 periodici elettronici e circa 130
banche dati bibliografiche interrogabili dalla rete di Ateneo).
Il numero degli addetti si attesta oggi intorno alle 215 unità fte.
Regolamento Generale di Ateneo.
2 Occorre tuttavia qui notare che le dimensioni non esauriscono la descrizione del sistema; infatti alcuni aspetti di carattere
qualitativo sono di particolare rilievo: la ricchezza delle collezioni (con punte di diamante rappresentate da alcune collezioni speciali
e dal patrimonio dei libri antichi); la progressiva crescita della competenza professionale del personale (formazione, etc.); la qualità e
l’estensione di alcuni servizi sia a livello centrale sia a livello periferico.
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L’architettura del sistema si è venuta consolidando in un sistema di biblioteche autonome con un centro di
coordinamento con funzione di indirizzo.
Il momento di raccordo tra le biblioteche ed il centro di coordinamento è fornito:
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dagli indirizzi del Senato Accademico;
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dalle allocazioni di risorse finanziarie ed umane al sistema da parte del Consiglio di Amministrazione;
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dal CAB;
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da misure organizzative (Commissioni e gruppi di lavoro di Ateneo, con partecipazione ampia di bibliotecari
dall’ateneo);
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da strumenti tecnologici (progetto di automazione, servizio banche dati, periodici elettronici).
1.3. Servizi e progetti
Il nucleo fondamentale, la finalità ultima del Sistema Bibliotecario, sono i servizi che vengono erogati e consentono
all’utenza, in primo luogo quella istituzionale (ed a certe condizioni quella esterna), di accedere alla informazione
necessaria per lo svolgimento dei propri compiti istituzionali (ricerca, didattica, studio). I servizi diretti all’utenza sono
articolati in due livelli:
•
servizi erogati in loco o via rete dalle biblioteche;
•
servizi centrali agli utenti: catalogo unico, servizio banche dati.
Per quanto riguarda i servizi erogati in loco o via rete dalle biblioteche occorre rilevare che le 58 strutture dell’Ateneo
forniscono una gamma di strumenti assai differenziati. Alcuni dati significativi riassuntivi di questi servizi sono le 37 ore
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medie di apertura a settimana e gli oltre 3000 posti complessivi dedicati. Tra i servizi avanzati si ricordano le 23 sedi
che hanno istituito corsi per istruire gli utenti all’uso delle risorse informative disponibili, per un totale di 846 ore. Una
importanza fondamentale è rivestita dai servizi di circolazione dei documenti (prestito interbibliotecario, document
delivery).
I servizi erogati a livello centrale direttamente agli utenti sono quelli di accesso alla informazione elettronica relativa
al patrimonio documentale posseduto (interrogazione del catalogo via Web) ed alla informazione bibliografica secondaria
(servizio banche dati) e primaria (periodici elettronici). Questi servizi sono erogati centralmente grazie ad una forte
interazione tra il CAB e le strutture.
Inoltre vi è una fascia di servizi che vengono erogati centralmente dal Centro di Ateneo per le Biblioteche che sono
di supporto alle attività delle biblioteche (servizio automazione SBN; acquisizione risorse elettroniche) o degli organi
accademici, del CTS e della direzione CAB come supporto fondamentale alle previste attività istituzionali centrali(sistema
informativo del SBA). Questi servizi vengono erogati di intesa e con la partecipazione di altre strutture dell’Ateneo (CCA,
biblioteche, etc.). Uno sviluppo recente che avrà grande impatto sull’utenza è l’attivazione dell’accesso alle risorse
elettroniche in remoto per tutti gli studenti dell’Ateneo (Accesso Remoto alla Biblioteca Digitale dell’Ateneo).
Oltre ai servizi erogati a vario livello una importanza fondamentale è detenuta da alcuni progetti speciali:
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il recupero del pregresso: l’attività intensiva di catalogazione del patrimonio bibliografico dell’Ateneo che ha
l’obiettivo di consentirne la completa visibilità nel catalogo unico informatizzato di Ateneo; include il censimento
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delle opere pubblicate fino al 1830 (Libro Antico), di cui l’Università è ricca detentrice; successivamente
verranno definite le modalità di creazione di una collezione digitale;
Bibliomedia: consente l’accessibilità di documenti non librari in formato elettronico direttamente dal
catalogo on-line;
DAFNE: progetto cofinanziato a livello nazionale, mira alla produzione di una banca dati bibliografica e può
consentire la sperimentazione in Ateneo di un prototipo di editoria elettronica.
Infine un ambito di attività che produce notevoli ricadute sui servizi che complessivamente l’SBA è in grado di erogare è
quello relativo alla cooperazione:
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la cooperazione sul territorio, in particolare con istituzioni che possiedono biblioteche storiche e collezioni librarie di
grande valore culturale, che attraverso il progetto di automazione vengono resi visibili nel catalogo di Ateneo;
•
la cooperazione inter-universitaria nazionale, con lo sviluppo di attività condivise in settori strategici per l’erogazione
dei servizi (l’acquisizione di contenuti scientifici in formato elettronico, la condivisione di servizi documentali
informatizzati, alcuni sviluppi tecnologici).
1.4 I nodi critici
Riassumendo si può considerare che il SBA presenta alcuni notevoli punti di forza:
•
l’assetto consolidato del sistema (coordinamento forte e partecipazione istituzionale ampia);
•
una presenza attiva a livello nazionale (partecipazioni ad iniziative di rilievo);
•
una costante motivazione e partecipazione agli sviluppi del sistema della componente accademica;
•
l’esistenza di sistemi informatizzati che producono servizi di qualità diffusi e a forte valenza aggregante;
•
la ricchezza e qualità dei contenuti posseduti (collezioni);
•
un elevato spessore professionale ed una forte motivazione del personale tecnico amministrativo;
•
il posizionamento del SBA nel panorama dei sistemi bibliotecari italiani.
Tuttavia a fronte di questi punti di forza il SBA presenta anche alcuni elementi di debolezza che ne condizionano la
capacità di erogare (sia ora che, a maggior ragione, in futuro) servizi con adeguato rapporto risorse immesse/risultati.
Questi punti di debolezza possono essere identificati in tre variabili interne, strettamente correlate:
1. l’assetto strutturale
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Occorre notare qui la necessità, di rendere piu' uniforme tale dato tra le diverse strutture in particolare con l’estensione
dell’orario da parte delle sedi che si collocano nella fascia bassa.
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2.
3.
•
frammentazione strutturale e delle risorse, capacità di spesa non ottimizzata
•
la limitata disponibilità di spazi fisici per l’erogazione dei servizi di biblioteca
•
alcuni apetti nella dialettica centro/periferia
•
l’assenza di un polo bibliotecario centrale, quale potrebbe diventare la Biblioteca Universitaria
Il sistema di finanziamento
•
Entità assoluta del finanziamento gestito su politiche di SBA (3.3 miliardi nel 2001) e relativa (circa un quarto
della spesa per acquisti di materiale bibliografico)
•
qualità della spesa
l’assetto organizzativo
•
governo delle risorse umane SBA
•
responsabilizzazione soltanto parziale del personale bibliotecario
•
alcuni punti specifici: adeguamento dei servizi e dei regolamenti delle biblioteche al nuovo regolamento quadro,
orientamento al mercato ancora inadeguato, scarsa propensione alla valutazione.
Infine occorre considerare che oltre alle problematiche di ordine interno un fattore che sicuramente
condiziona la promozione di sviluppi innovativi efficienti è la mancanza in questo momento di una chiara
politica nazionale per il sistema bibliotecario accademico.
La capacità del sistema di cambiare per rispondere in modo adeguato alle variabili di contesto
dipenderà in larga misura dalle ottimizzazioni che si potranno introdurre nelle variabili sopra
indicate.
2. Le Proposte
In termini di contenuti si individuano le seguenti possibili azioni:
a. Eventuale centralizzazione di funzioni/servizi (da intendersi nella duplice possibilità di CAB e di
Biblioteche di appoggio)
- acquisizione di risorse elettroniche (banche dati e periodici elettronici) da effettuare come operazione
gestionale (procedura amministrativo-contabile) a livello centrale su indicazione di contenuto da parte
delle strutture: l’accorpamento delle procedure di acquisizione di informazione in formato elettronico
consentirebbe di massimizzare i benefici economici (migliori condizioni a fronte di una domanda
aggregata) e gestionali (passaggio da una miriade di micro-trattative ripetute ad una unica procedura)
mentre manterrebbe il controllo sulla scelta da parte della comunità scientifico-accademica interessata;
- studio di una organizzazione centralizzata delle procedure degli acquisti dei periodici cartacei (ad
esempio, una gara di appalto europea, eventualmente organizzata per lotti disciplinari o altra
articolazione, sulla base dell’esperienza già acquisita nell’area di Ingegneria): oltre ai benefici economici,
o in alternativa il miglioramento delle condizioni di servizio (esempio: possibilità di ottenere il servizio di
consolidamento per il prezzo nominale dell’abbonamento), l’aggregazione dei flussi e delle procedure di
acquisizione costituisce un presupposto irrinunciabile se il sistema vuole essere in grado di governare
adeguatamente e modulare il passaggio dal cartaceo all’elettronico;
- servizio di prestito interbibliotecario, già operativo presso la Biblioteca di Statistica come servizio offerto
alle strutture che intendano avvalersene, e servizio di document delivery da avviare con impostazione
analoga;
- completamento del catalogo (recupero del pregresso moderno e antico), progetto già avviato e da
completare con la stessa metodologia (forte investimento centrale e contestuale collaborazione da parte
delle strutture interessate);
- servizi ai disabili, da definire in accordo con il servizio disabilità dell’Ateneo.
b. Valutazione dell’opportunità di accorpamenti fisici ed organizzativi
L’Università ha prodotto negli ultimi 15 anni un discreto sforzo di aggregazione fisica nel sistema
bibliotecario (riducendo della metà il numero delle strutture/centri di spesa). L’attuale stadio aggregativo
sembra però avere ulteriori margini di miglioramento e pertanto deve essere attentamente valutata sia la
possibilità di ulteriori aggregazioni fisiche (come ad esempio una biblioteca unica per l’area di via Marzolo)
sia l’adozione di misure di integrazione organizzativa, consolidando ed estendendo quelle che sono almeno
in parte attive (area medica,di ingegneria e di agraria) e stimolandone di nuove magari in connessione con
progetti di innovazione tecnologica (area delle scienze sociali).
Da quest’ultimo punto di vista una prima ipotesi, da verificare, potrebbe essere quella di creare alcuni
settori/poli integrati con gestione coordinata per gestione del personale, omogeneità dei servizi, operazioni
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di acquisizione, catalogazione, informazione all’utenza . L’introduzione di questa misura organizzativa
dovrebbe comportare le seguenti valenze positive: flessibilità nella gestione del personale con conseguente
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Una prima ipotesi, da definire nei dettagli organizzativi e nelle relazioni istituzionali potrebbe di massima individuare
circa 9 poli, costituiti su base prevalentemente logistico-geografica.
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possibilità di minimizzazione delle relative crisi locali (a breve termine, quali i congedi per malattia o a mediolungo termine come le cessazioni); economie di scala nella erogazione di servizi avanzati, nelle operazioni
di gestione della documentazione e nella manutenzione macchine. L’assetto formale a regime potrebbe
essere costituito da una unità organizzativa, coordinata da un EP, incaricato dal CAB d’intesa con le
direzioni delle strutture servite, cui riferisce tutto il personale bibliotecario del polo in questione.
c. Personale
Il CTS è impegnato nella definizione di un nuovo modello anche quantitativo di utilizzo e ripartizione delle
risorse umane nel SBA (che potrà tenere conto anche di eventuali assetti organizzativi evoluti, quali ad
esempio una eventuale attivazione di poli).
Accanto agli aspetti quantitativi di quadro dovranno essere introdotte misure organizzative che supportino
una ulteriore crescita e sviluppo delle potenzialità professionali già mostrate dal personale operante nel
Sistema Bibliotecario. In particolare dovrà essere:
- sollecitata la mobilità tra le strutture del SBA al fine di favorire lo scambio delle esperienze organizzative
e l’adozione delle soluzioni più avanzate;
- sostenuta l’attività dei gruppi di lavoro di ateneo con ricaduta sui servizi all’utenza;
- favorito l’orientamento dei livelli apicali verso funzioni strategiche che integrino funzioni legate alla
organizzazione di biblioteche complesse o aggregati di biblioteche con funzioni a livello centrale di
sistema;
- definita una progressiva responsabilizzazione organizzativo gestionale finalizzata all’erogazione dei
servizi da parte delle figure di professionalità e capacità riconosciute.
Infine deve essere sottolineato che:
- tutto il personale è tenuto a svolgere attività e funzioni integrate sia sul piano orizzontale (diversi servizi
ed attività all’interno della struttura, con turnazione sulle varie attività) sia sul piano verticale (anche
attività pertinenti ai livelli inferiori e superiori) in relazione alle esigenze di servizio;
- l’ambiente complessivo di erogazione dei servizi, gli strumenti disponibili e di conseguenza le attività
specifiche da svolgere sono in forte e continua evoluzione e dipendono a loro volta da conoscenze e
competenze in continua evoluzione;
- deve essere costruito un sistema di valutazione del personale:
- interfacciato con la valutazione dei servizi;
- coerente con lo specifico dei servizi bibliotecari;
- che consenta una valutazione sia dell’apporto a livello della struttura di appartenenza (da parte delle
direzioni) sia a livello della partecipazione alle attività di sistema.
d. Nuove iniziative strategiche/innovative
Il CTS si propone di effettuare una analisi della eventuale necessità di un progetto di editoria elettronica da
sviluppare in sintonia con altre strutture interessate dell’ateneo (catalogazione e messa a disposizione di
materiali, es. tesi di laurea e dottorato; materiali didattici; conversione in formato digitale di materiali cartacei
eistenti, ad esempio quelli antichi, di pregio e deperibili) e della eventuale sua migliore collocazione
istituzionale.
e. Stimolo di una politica nazionale per il sistema bibliotecario accademico
Il CTS ritiene importante che l’Università di Padova promuova presso CRUI e MIUR la elaborazione di una
politica nazionale per i sistemi bibliotecari accademici per la quale si impegna a produrre proposte puntuali
su aspetti specifici (ad esempio relativamente ad un sistema nazionale di valutazione dei servizi bibliotecari,
ai servizi di informazione scientifica in formato elettronico, etc.).
f. Un diverso equilibrio nei finanziamenti
Il Sistema Bibliotecario attualmente gestisce secondo politiche coordinate di sviluppo dei servizi una quota
delle spese totali pari al 23% della spesa totale per materiale bibliografico. La quota attualmente (2001)
distribuita su proposta del Comitato Tecnico Scientifico del CAB è così ripartita:
• Quota a):
- 1 miliardo è speso centralmente per progetti a diretta ricaduta sulle biblioteche e sull’utenza
(acquisto di banche dati e periodici elettronici; completamento dell’inserimento nel catalogo
automatizzato delle notizie bibliografiche relative al patrimonio documentale);
- 300 milioni per l’automazione, progetti speciali ed emergenze.
• Quota b):
- 2 miliardi vengono destinati direttamente alle biblioteche.
Rispetto alla situazione attuale si possono ipotizzare sviluppi a due livelli: a livello del finanziamento
attualmente gestito su politiche di SBA ed a livello della quota complessiva.
A livello del finanziamento attualmente gestito su politiche di Sistema Bibliotecario:
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Aumentare la quota di sostegno centrale alle acquisizioni di informazione in formato elettronico,
passando dalla quota attuale (che è basata sul sostegno integrale di alcuni grandi contratti e sul
sostegno parziale, il 20%, dei costi sostenuti dalle biblioteche per le licenze di banche dati accessibili
sulla rete di Ateneo) fino ad una copertura del 60% della quota di cofinanziamento (circa 600 milioni nel
2002).
Per il 2002 si chiede pertanto di:
• aumentare la quota a) a 1450 milioni (+ 150) per incrementare le acquisizioni centralizzate di
informazione elettronica (da 450 a 600 milioni);
• aumentare la quota b) a 4400 milioni portando così la copertura delle spese per materiale bibliografico al
50% del totale.
La richiesta per l’anno 2002 è pertanto di 5.850 milioni.
Questa scelta mantiene la forte corresponsabilizzazione delle facoltà e dei dipartimenti dell’ateneo nei
confronti delle loro biblioteche di riferimento, che è una caratteristica importante dell’attuale sistema.
Avrebbe inoltre due sicuri effetti positivi:
• Diminuirebbe la dipendenza delle biblioteche da fonti di finanziamento proprie delle diverse aree, che
hanno una forte componente aleatoria e sono scarsamente correlate con le esigenze della ricerca
• Aumenterebbe significativamente la possibilità di sviluppare politiche di ateneo in direzione di economie
di scala e dell’ampliamento dei contenuti informativi disponibili all’intera comunità accademica.
Contestualmente il CTS del CAB si impegna
1. ad affinare ulteriormente i criteri di ripartizione dei fondi, sulla base di una valutazione delle necessità
scientifiche e didattiche dell’utenza, del livello consolidato di spesa, della qualità dei servizi offerti;
2. a formalizzare l’istituzione di un sistema di valutazione del SBA che consenta di
• individuare le necessità di sviluppo del sistema e definire obiettivi ai quali indirizzare le risorse disponibili
• valutare se l’utilizzo delle risorse erogate è avvenuto secondo le linee stabilite
• confrontare le risorse erogate con il progresso verso il raggiungimento degli obiettivi prefissati.
g. Valutazione del Sistema Bibliotecario di Ateneo
La cultura della valutazione è presente e ormai affermata nel SBA: la prima edizione del questionario risale
al 1987. Ma certamente una conoscenza più profonda dell’andamento gestionale e l’intento di anticipare
l’evoluzione futura dei servizi richiedono l’affinamento degli strumenti informativi di cui ora si dispone (il
questionario annuale ed i dati che risultano da strumenti automatizzati).
La scheda allegata riassume la situazione attuale, ne indica gli sviluppi (sia quelli in corso che quelli allo
studio) e richiama sinteticamente alcuni aspetti in cui il miglioramento è possibile e utile. Ne emergono due
considerazioni di rilievo.
1. Resta ancora da approfondire e rendere più pertinente l’informazione sui flussi finanziari (entrate e
uscite) in particolare per quelle biblioteche che fanno parte di strutture più ampie. Dovrebbero essere
facilmente identificabili tutte le entrate riferibili alla biblioteca e le uscite relative ad acquisti, attività e
servizi riferibili alla biblioteca. A questa esigenza e’ necessario dare risposta: una possibilità da studiare
è quella di identificare tutte le biblioteche come centri di spesa, eventualmente con un bilancio proprio,
con un eventuale bilancio tipo per tutte le strutture del Sistema Bibliotecario. Un’azione efficace in
questo senso potrebbe migliorare la capacità del sistema informativo di rappresentare correttamente i
fattori qualitativi e quantitativi e fornire supporto alle decisioni strategiche, nonché aiutare le singole sedi
a gestire più proficuamente la propria programmazione finanziaria annuale.
2. I diversi elementi di conoscenza a disposizione vanno sintetizzati in uno strumento che metta in
relazione in modo chiaro e sistematico l’entità delle risorse finanziarie e umane investite con gli obiettivi
del SBA e delle singole biblioteche, al fine di consentire sia al CAB che al Senato Accademico e al
Consiglio di amministrazione una valutazione a posteriori dell’efficacia degli interventi.
3.
Documenti di riferimento
A) Documenti a livello di Ateneo:
• Precedenti delibere del Senato Accademico sul Sistema Bibliotecario (1986 e 1990)
• Rapporti di commissioni e gruppi di lavoro:
• Relazione finale della CASAB (1992);
• Relazione finale del Gruppo di lavoro sulle basi dati bibliografiche e catalografiche (1993)
• Il Sistema Bibliotecario di Ateneo e lo sviluppo del mercato dei periodici elettronici (1999)
<http://www.cab.unipd.it/journal/journal.php3>
• Monitoraggio del Sistema Bibliotecario di Ateneo (2000)
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•
Verso un piano programmatico per il sistema bibliotecario di Ateneo (documento approvato dal CTS
CAB il 29.05.01)
B) Documenti nazionali:
•
MURST, 1999. Ministero dell'Università e della Ricerca Scientifica e Tecnologica, Osservatorio per la
valutazione del sistema universitario. Misurazione e valutazione delle biblioteche universitarie: rapporto
preliminare del gruppo di ricerca [Measurement and evaluation of the university libraries]. Roma, MURST,
1999. < www.murst.it/osservatorio>.
•
CRUI, 2000. Che fare per il Sistema bibliotecario accademico? Proposte di attività future. Bozza di
documento finale del Convegno Le Biblioteche accademiche del futuro: idee, progetti, risorse. Roma, 22-23
maggio 2000.
http://www.crui.it/forum-bibl/doc_finale.htm
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ATTIVITA’ DI VALUTAZIONE NEL SISTEMA BIBLIOTECARIO DI ATENEO
1. Elementi di valutazione attivi
1.a Misurazione e valutazione dei servizi erogati dalle biblioteche
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Attività formalizzata e consolidata (basata su questionario); in evoluzione
Contribuisce in parte alla ripartizione del fondo funzionamento biblioteche
Produce una classifica delle strutture in base ai servizi erogati
Calcola l'indice di sofferenza / esubero del personale afferente alle strutture
Analizza la metodologia più funzionale per la raccolta dei dati
1.b Valutazione del personale
•
•
A livello di struttura sulla base delle impostazioni fornite dalla Amministrazione Centrale (necessità di
introdurre elementi in grado di rendere omogenee le diverse valutazioni)
A livello di attività di SBA (valutazione dei partecipanti ai gruppi di lavoro e ad altre attività a livello di
ateneo) con metodologia in fase di definizione (inclusa autovalutazione)
2. Elementi di valutazione in fase di attivazione
2.a Misurazione dei servizi elettronici centrali del sba
•
•
Attività in corso di definizione nell’ambito del “Servizio sistema informativo SBA” del CAB
Una prima forma sperimentale attesa a fine 2001
2.b Misurazione della soddisfazione dell’utenza dei servizi di biblioteca
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Attività in corso di definizione a livello interuniversitario
Primo test operativo nella prima metà del 2002
Indagine su tutto l’ateneo entro il 2002
Da rendere periodica (con quale periodicità?)
In collaborazione con il Nucleo di Valutazione
3. Elementi di valutazione da attivare
3.a Analisi e valutazione della spesa delle strutture
•
Bilancio standard delle biblioteche (e loro definizione come unità di costo?)
3.b Valutazione della efficacia ed efficienza dei progetti finanziati
•
rendicontazione delle spese e dei risultati raggiunti
3.c Valutazione dell’aderenza delle strutture alla politica di sistema
(esempio:
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•
duplicazioni servizi/sistemi
duplicazioni funzioni)
3.d Valutazione delle collezioni
(esempio:
•
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copertura
duplicazioni
integrità)
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