Le (st)renne di Babbo Natale: breve guida agli acquisti | Mangialibri

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Le (st)renne di Babbo Natale: breve guida agli acquisti
Articolo di: Alessio Malta
Dei libri illustrati – probabilmente il settore più dinamico del panorama librario italiano degli ultimi anni
– ormai si parla tutto l’anno e la scadenza del Natale rappresenta per gli editori un’occasione preziosa
per proporre ai lettori la parte più pregiata della produzione, i millesimati, che trovano un pubblico più
ricettivo e, di solito, spending rispetto ad altri periodi dell’anno (chi negherebbe un bel libro per Natale
al proprio pargolo). Ecco una breve e inevitabilmente parziale rassegna di cosa troveremo sugli scaffali
delle librerie sotto le feste. Il titolo è quello che è, ormai è andata…
Pop-up
Dai maghi del pop-up Robert Sabuda e Matthew Reinhart l’ennesimo pezzo di bravura di paperengineering. Draghi e mostri è il terzo, prodigioso episodio della serie “Enciclopedia Mitologica”
(Rizzoli) e ha tutti gli ingredienti che hanno fatto la fortuna dei primi due volumi. Spettacolari e
intricatissime sagome pop-up su doppia pagina che ritraggono creature fantastiche, a volte anche un po’
inquietanti (una pietrificante testa di medusa con annessi serpenti, un maestoso dragone cinese costruito
con carta velina rossa, …), e poi tante mini-finestre e relativo “salta-su”, con succosi approfondimenti
sul tema “mostri e folklore”. Un libro, come avrete capito, per bambini che amano le emozioni forti.
In tema di progetti cartotecnici applicati a libri illustrati con un passato “flat”, vale la pena citare la
nuova edizione pop-up de L’incredibile bimbo mangia libri (Zoolibri) di Oliver Jeffers, pluripremiato
autore e illustratore nord-irlandese trapiantato a Brooklyn. Il racconto surreale delle imprese di un
ragazzino che passa il tempo divorando volumi di tutti i tipi – e soltanto quando il suo stomaco comincia
a dare inequivocabili segnali di scompenso, capisce che in fondo è più appagante leggerli – acquista una
nuova dimensione interattiva (tutta alza, sfoglia, tira, ruota) che ne smussa un po’ il tratto onirico.
Magazzini Salani ripropone invece il superclassico di Roald Dahl La fabbrica di cioccolato, illustrato
sempre dal grande Quentin Blake. Purtroppo (ma inevitabilmente) il testo originale è stato adattato alla
nuova veste grafica; il libro di Dahl però funziona anche così, e l’esperienza senso-letteraria garantita dai
fastosi giochi di carta è davvero inebriante.
E per finire un’incursione nell’universo degli amatissimi lucertoloni preistorici con un bel pop-up
scientifico pubblicato dall’unica casa editrice specializzata del settore (Editoriale Scienza). Ormai i
dinosauri stanno ai bambini di oggi come i soldatini a quelli di ieri; l’interesse nei loro confronti non
conosce flessioni, si rigenera ad ogni svolta delle mode e resiste alle meteore ludiche che nascono dai
cartoni “del giorno”. Viaggio nel mondo dei dinosauri (scritto da Dougal Dixon con la consulenza di un
esperto dell’università di Glasgow) oltre a fornire tutte interessanti notizie per paleontologi tra gli 8 e gli
11-12 anni, non lesina sui gadget cartografici da “oooooh”: paginoni con linguette, dischi rotanti a
corredo di elaborazioni al computer di realismo impressionante. I pop-up in senso stretto sono d’effetto
ma piuttosto convenzionali, nel libro però c’è proprio tutto quello che i vostri bambini avrebbero voluto
sapere sui dinosauri, esposto in modo chiaro, interessante e... scientifico!
Flatlandia
Ma il settore degli illustrati per bambini (in attesa delle rivoluzioni promesse dai tablet e dagli e-book)
vive anche di splendidi libri ancora, cocciutamente, in due dimensioni.
Come Obax di André Neves, premio Jabuti come "miglior libro per l’infanzia 2011” (il più importante
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premio letterario brasiliano), pubblicato in Italia da bohem press. La protagonista è una bambina africana
nata per immaginare e raccontare storie. Un dono, una benedizione direte voi. Non per Obax che sembra
condannata, piccola Cassandra, a non essere creduta da nessuno e decide di allontanarsi dal villaggio, di
partire, in compagnia dell’elefante Nafisa, per cercare in giro per il modo la “sostanza” delle sue
incredibili storie. Tenero, vitale, illustrato con grazia e originalità, l’albo ridisegna, in una suggestiva
chiave etnica, il tema della forza creativa del raccontare e della linea sottile che separa a volte realtà e
leggenda, esaltando, una volta di più, il legame spirituale indissolubile che unisce il popolo africano alla
sua terra.
Tra le altre novità natalizie, Giralangolo propone un divertente albo made in France, adatto soprattutto
alla fascia pre-scolare. Coloratissimo, su grande formato e illustrato con eleganza naive, Il libro dei
regali straordinari è un campionario di sonni ad occhi aperti, una variazione sul tema “se avessi la
bacchetta magica vorrei...”. Si parte da un’idea tutto sommato minima, ma ne nasce un libro potente e
gioioso, capace di rinforzare nei più piccoli il senso di autostima e la voglia di sbrigliare la fantasia. Tra
trampoli altissimi per fare passi da gigante e biglietti per la giostra validi per tutta la vita, non c’è che
l’imbarazzo della scelta…
Anche José Saramago, celebre scrittore portoghese, premio nobel per la letteratura nel 1998, credeva
molto nel tempo dell’infanzia e nelle risorse inesauribili dei bambini tanto da dedicargli un poeticissimo
racconto, Il più grande fiore del mondo, pubblicato oggi da Feltrinelli e accompagnato dalle tavole
intense e suggestive di Emiliano Ponzi. Nella storia inventata da Saramago, un fiore solitario, accampato
su un’arida collina e ormai quasi appassito per mancanza d’acqua, viene salvato dal gesto eroico di un
bambino che supera ogni ostacolo per raggiungere il fiume e dissetarlo; forse il grande autore
portoghese, come sostiene nell’incipit, non conosce forse abbastanza la grammatica e il lessico delle
storie per bambini, ma, da neofita di lusso, ha fatto un gran bel lavoro.
Per un Saramago pronto a tornare al ruolo di scolaro, due maestri d’eccezione della letteratura per
l’infanzia di nuovo in libreria con una coppia di libri illustrati da non perdere.
Orecchio acerbo, dopo il bellissimo Lafcadio, torna a pubblicare quel geniaccio di Shel Silverstein
(1930-1999), artista americano dai mille talenti (poeta, compositore, paroliere, musicista, scrittore,
illustratore) capace di creare col suo tratto inconfondibile alcune tra le storie più amate dai bambini e dai
grandi di tutto il mondo. Chi vuole un rinoceronte a prezzo speciale? (1964) dimostra, al di là di ogni
ragionevole dubbio, che un enorme rinoceronte può rivelarsi un perfetto animale domestico, capace di
numeri da far impallidire il più coccoloso dei mici. E tutto condito dalla sottile ironia e dalla “sofisticata
immediatezza” di Silverstein.
Dal bianco e nero di Chi vuole un rinoceronte al trionfo del colore di Art e Max (Il Castoro), ultima
fatica del plurimedagliato Caldecott – per chi non lo sapesse, il più prestigioso premio americano
dedicato ai picture book per bambini – David Wiesner, uno che non lascia quasi nulla al caso nei suoi
albi. In uno scenario da frontiera americana, cinque lucertoloni alla Rango (Art, Max e un trio di buffi
osservatori) sono alle prese con cavalletto, tela e pennelli. Dalla divergenze d’opinioni artistiche tra i due
rettili nasce un surreale situazione in cui Arturo resta vittima delle velleità di Max e si destruttura
perdendo colore e forma. Il tentativo, riuscito, di riportarlo (quasi) alle sembianze originali, servirà ai
due per scovare la tanto agognata ispirazione. Un’avventura pirotecnica nel mondo dei colori, una
meta-lezione sulla pittura e sull’arte, l’ennesimo pezzo di bravura di un fuoriclasse dei libri illustrati.
Arrivano i nostri!
Mi accorgo soltanto ora che la rassegna stava per chiudersi quasi senza italiani (con l’eccezione delle
matite di Emiliano Ponzi al servizio della fiaba di Saramago). Corro subito ai ripari con un paio di
segnalazioni nel senso di un ribilanciamento verso il made in Italy (di questi tempi la parola
“patriottismo” ha un suono nuovo e migliore).
Con La bambina che ascoltava gli alberi (Edizoni Corsare) – tra i libri italiani segnalati nel 2011 al Cj
Picture book Award – Cristina Pieropan si conferma come una delle artiste più interessanti degli ultimi
anni. Le sue preziose incisioni, con la patina di antico che riescono a riprodurre sulla pagina, proiettano
la storia della bimba col caschetto – capace sentire così profondamente il respiro della natura (degli
alberi, più precisamente) da prenderne alla fine le sembianze – in una dimensione da fiaba mitologica,
seguendo, da vicino l’esperta (esperta scrittrice per l’infanzia) Maria Loretta Giraldo, capace di distillare
un testo di classica purezza, in cui ogni parola si sforza di essere evocativa e in cui il tempo narrativo
resta sospeso in cadenze realmente “arboree”. Un libro raffinatamente ecologista.
Anche ne Le Favole del lupo e della volpe c’è di mezzo la natura (impersonata dagli animali parlanti
protagonisti di questi immortali racconti morali) ma qui la natura è il mezzo per parlare agli uomini di
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loro stessi, dei loro vizi, delle loro virtù, delle leggi non scritte nelle relazioni che stabiliscono. Prìncipi
& Princìpi le ripropone con le “storiche” illustrazioni di Pirro Cuniberti (a quasi sessant’anni dalla prima
pubblicazione). Classe 1923, allievo di Morandi, Cuniberti fa un lavoro da vero illustratore per bambini:
porge, sorride, colora, descrive, ridando splendore a testi (selezionate in base al tema animale “lupo” o
“volpe”) che risentono invece un po’ dell’età. Da un protagonista dell’arte italiana del ‘900 una lezione
di stile e duttilità su un classico tra i classici.
La Chiave di Sara
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