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MAGGIO 2013
DA “APPUNTI SULL’IMU”
TASSE SULLA CASA
UNA STORIA DI LEGGI E DI NORME CONTROVERSE, COMPLICATE, SPESSO
IRRAZZIONALI, ESPOSTE A CONTINUI CAMBIAMENTI ed
oggetto di uno
scontro IDEOLOGICO INCONCILIABILE.
LA STORIA
Vediamo di conoscere, per capire e ragionare,
di
IRPEF, IMU, INVIM che sono
le PRINCIPALI TASSE che si pagano sulla casa , non sono tutte ma certamente LE PIÙ PESANTI e discusse.
Sugli immobili infatti gravano anche: I.V.A. , TASSE DI SUCCESSIONE, IMPOSTA DI REGISTRO, IMPOSTA CATASTALE E
IPOTECARIA, IMPOSTA DI DONAZIONE, IMPOSTA DI BOLLO, TARSU, TASSA SUI PASSI CARRAI, TASSE PER
OCCUPAZIONE DI SPAZI PUBBLICI E AREE PUBBLICHE, ONERI DI URBANIZZAZIONE PRIMARIA E SECONDARIA, COSTO
DI COSTRUZIONE, DIRITTI DI SEGRETERIA, PAGAMENTO DEI CONSORZI DI BONIFICA ETC.
Comprare-Investire sul bene CASA e sugli immobili significa concentrare su questi beni i propri risparmi ,le eredità ed altre
risorse economiche a disposizione. Sono tutti “INVESTIMENTI E SOLDI” , che dopo aver pagate le tasse, si decide di impegnare
sul mattone!
Investire sull’immobiliare è IMPORTANTE poiché significa contribuire allo sviluppo economico di uno dei settori vitali del paese
rinunciando ad investimenti speculativi di tipo finanziario, più vivaci e mobili grazie al loro carattere di facile trasferibilità. Sapendo
che chi investe sull’ immobiliare deve mettere in conto anche le spese che saranno necessarie alla manutenzione dell’ immobile .
Sono soldi, questi ultimi, ancora una volta da sottrarre ai propri risparmi per garantire che i beni non perdano di valore e non siano
causa di degrado ambientale.
Sui redditi prodotti si devono pagare le tasse! I beni immobiliari, che costituiscono ricchezza patrimoniale, possono essere anche
fonte di produzione di reddito e lo Stato ci chiede giustamente , sul reddito prodotto dal patrimonio immobiliare, di pagare
annualmente le tasse:
Il reddito prodotto dai beni immobiliari da denunciare annualmente nell’ IRPEF può essere reale o virtuale (per esempio è
virtuale quello prodotto dalla propria abitazione o da immobili sfitti o non abitabili ) e nella denuncia dei redditi “IRPEF” QUEL
REDDITO, REALE O VIRTUALE , si somma agli altri redditi ! Chi ha CASA, PAGA quindi le tasse con aliquote progressive in
relazione alla propria ricchezza.
Ma allo Stato non basta!
Siccome i beni immobiliari nel tempo possono acquistare un valore più alto lo Stato su tale maggior valore ha ritenuto si
dovesse pagare una tassa :
prodotto dal passare del tempo.
L’ INVIM
L’ INVIM era la tassa che si pagava sull'incremento di valore dell'immobile
Per questo il cittadino se vendeva una “casa” o la riceveva come eredità, doveva pagare l’INVIM sulla differenza fra il valore iniziale
e quello di vendita (se la casa che era stata comperata anni prima e pagata 100 e la si vendeva a 150 sulla differenza di valore,
cioè sull'incremento di valore di 50, si doveva pagare la tassa ). Diversamente dai privati che se non vendevano non dovevano
pagare INVIM le imprese che possedevano immobili, dovevano ogni dieci anni pagare UNA INVIM DECENNALE
MA NEL 1992 l’ITALIA, con la spesa pubblica fuori controllo, era al collasso;… lo stato aveva bisogno di soldi, tanti e freschi! ;
non poteva aspettare che gli italiani vendessero o che morissero per pagare L’INVIM e così
Il governo Amato,
il dottor sottile, alla ricerca di SOLDI SUBITO. Nottetempo entrò in banca e fece un prelievo
direttamente dal conto corrente degli italiani e con il .D.L. 11 luglio 1992, n. 333. (Misure urgenti per il risanamento della finanza
il prelievo annuale sui patrimoni
l’ ISI…dando il via in Italia a quello che diverrà
Doveva essere un versamento straordinario ,
trasformò in una patrimoniale annuale ( giustificato come prelievo sostitutivo dell’INVIM).
ma rapidamente si
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CREO’ un’ Imposta straordinaria sugli immobili
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pubblica)
Nasce così
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I' ICI
che vuole essere anticipo e rata annuale su di un “presunto valore “che si verrebbe ad aggiungere annualmente
indifferentemente su tutti i beni patrimoniali (un’ imposta annuale che oltretutto non tiene conto di eventuali perdite di valore dei
beni).
Con l’ICI aumenta il prelievo fiscale sugli immobili ed il nuovo gettito prodotto viene dallo Stato assegnato ai Comuni come
sostituto di trasferimenti . L'ICI diviene così una delle entrate più importanti nel bilancio dei comuni italiani; al punto che diviene
indispensabile per far quadrare i conti di bilancio.
Ora dobbiamo riflettere sulle due modalità con cui si applicano ICI ed IRPEF:
La tassazione sul reddito che viene prodotto dai beni immobili, denunciata attraverso l’“IRPEF” essendo legata ad aliquote applicate
ai redditi di ciascun contribuente è un’ imposta con carattere di PROGRESSIVITA’ (chi è più ricco paga di più).
l'ICI è invece una tassa che NON CONSIDERA Il reddito COMPLESSIVO DEL CONTRIBUENTE. Le imposte sul patrimonio
immobiliare ICI, INVIM e IMU si basano sul valore della rendita catastale. Non si tiene conto neppure del reale valore
dell’immobile, ICI, INVIM e IMU gravano sul valore determinato catastalmente con aliquote e detrazioni che Governo e Comuni
stabiliscono. Questa imposta colpisce quindi allo stesso modo i beni dei ricchi come quelli dei poveri.
Considerata quindi l’importanza dei valori Catastali, come base di tassazione è grave constatare, ad una semplice
verifica, che tali valori sono assolutamente squilibrati ed inattuali.( Case centrali nuove finiscono con avere lo stesso
valore di case degradate in periferia , ville con ampio giardino possono avere catastalmente eguale valore di catapecchie in mezzo a
sterpaglie.)
Toccherà nel 2008, al governo Berlusconi abolire L'ICI sulla prima casa.(come promesso durante la campagna elettorale ) con
un’azione che purtroppo, in un clima di scontro frontale, anziché portare ad un ripensamento complessivo della tassazione
immobiliare, dà inizio ad una battaglia politica sulla “casa” , che trova linfa nella vecchia radice ideologica di contrapposizione fra
liberisti e comunisti. Ancora oggi non appare possibile un confronto sereno ed una analisi razionale sul problema della tassazione
immobiliare . Sembrano tornare continuamente a rivivere, nell’inconscio politico, gli scontri e le battaglie pro o contro “gli espropri
proletari”.
…E nel 2011 sugli immobili il governo Berlusconi introduceva , con il D.L.n°23 del 14 Marzo 2011.L'IMU – (Imposta
Municipale Unica)- che veniva applicata sulla componente immobiliare del patrimonio ,comprendendo e sostituendo Ici e Irpef
Questa imposta voleva accorpare in un unico tributo l'imposta sul reddito delle persone fisiche (IRPEF) , le addizionali dovute in
relazione ai redditi fondiari su beni non locati e l'imposta comunale sugli immobili (ICI).
….La nuova imposta , che doveva entrare in vigore a partire dal 2014, escludeva dal pagamento l'abitazione principale, mentre
doveva riguardare tutti gli altri beni immobili .
Il decreto Berlusconi introduceva inoltre dal 2014 un’ altra imposta: La TARES -(Tariffa Rifiuti E Servizi") imposta
per la gestione dei rifiuti introdotta dalla legge 22 dicembre 2011 n. 214, in sostituzione della Tariffa di igiene ambientale (TIA) e per
finanziare anche i “servizi indivisibili”, forniti dall’ente locale come l’illuminazione pubblica, la manutenzione delle strade, la polizia
locale, le aree verdi.
Una decisione quella di Monti che ha AGGRAVATO LA SCHIZOFRENIA che colpisce LA TASSAZIONE sui beni
In ITALIA, il VALORE DI UNA CASA non è lo STESSO per tutte le imposte.
immobili.
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Così nel 2011 - Il Governo Monti, , ha modificato l’ IMU rendendola di fatto una nuova ICI che grava anche sulle abitazioni
principali e ne ha anticipato l'introduzione, in via sperimentale, a partire dal 2012, prevedendone l'applicazione a regime a partire
dal 2015.
E, come se non bastasse, ha inoltre incrementato sensibilmente l’ IMPOSTA, utilizzando dei moltiplicatori sulle
vecchie rendite catastali. ( Per gli immobili residenziali la vecchia rendita catastale è stata moltiplicata per 160 . Nelle altre imposte
è 110 per la prima casa e 120 per la seconda)
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Nel DICEMBRE 2011 - Il Governo Monti, con il decreto recante disposizioni urgenti per la crescita, l'equità e il consolidamento dei
conti pubblici "manovra Salva Italia", interviene anticipando e modificando completamente l’ IMU di Berlusconi.
Il governo MONTI che, come già aveva fatto il governo AMATO, utilizza il PATRIMONIO IMMOBILIARE, come strumento di
facile e sicuro prelievo fiscale . E’ troppo difficile, lungo e pericoloso tagliare le spese, meglio applicare una bella patrimoniale
annuale su tutti gli immobili !
Così per esempio la stessa CASA vale per:
le IMPOSTE DIRETTE € 98.000 se prima casa
le IMPOSTE DIRETTE € 107.000 se seconda
l’ IMU
€ 143.000 se prima o seconda casa
Così LO STESSO BENE assume diverso valore a seconda dell’ imposta e per di più quei valori così attribuiti risultano
completamente diversi dal valore reale che il bene ha sul mercato. immobiliare
RIFLETTIAMO
Premesso che quanto è stato sin qui elencato in modo sintetico ( certamente incompleto rispetto ai tanti aspetti che coinvolge
la casistica complessiva della legislazione sugli immobili, ai ruoli delle esenzioni e delle detrazioni, alle varie formule applicative ed
cavilli interpretativi ), vuole costituire base per un esame, un giudizio e delle proposte razionali in materia di tassazione dei beni
immobiliari.
Che un campo come quello della tassazione immobiliare è certamente complicato ed insidioso, per gli interessi e gli appetiti che
suscita ,ma è altresì di grande importanza per lo sviluppo del paese e per la realizzazione di un sistema di equità e giustizia
contributiva..
Dobbiamo ricordare che la base ed il fondamento per la tassazione degli immobili sono:
I VALORI CATASTALMENTE ISCRITTI
Valori che hanno avuto origine da storie, tempi, esperienze, modalità di registrazione e di compilazione determinate dalla qualità
professionale diversa espressa nella loro stesura; compilazioni basate con applicazioni a volte abili o astute.
I valori catastali si basano sul concetto di vano e non di metro quadro per determinare il valore del bene e non risultano
assolutamente aggiornati agli attuali valori di mercato; sono valori frutto di automatismi applicativi, che non tengono conto della
reale situazione dei beni nel contesto territoriale. e che non si adeguano al variare delle condizioni di stato e di mercato degli
immobili , sono valori che rimangono fissi ed immutati nel tempo una volta iscritti al catasto.
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I problemi generati dalla situazione catastale hanno determinato, in molte aree del nostro paese,uno squilibrio di valore fra i beni
immobili, con una mancata corrispondenza alle reali situazioni di mercato ed una pesante tassazione sui beni di modesta entità,
condizioni tutte che sommate alla politica di tanti Comuni, spinti a fare cassa creando uno sviluppo incontrollato delle aree edificabili,
hanno generato una gravissima crisi del settore immobiliare.
Ed il colpo decisivo, che ha fatto crollare il mercato immobiliare, è stato determinato dalla politica bancaria, con il sostanziale
blocco dei finanziamenti sulla casa. Per questo negli ultimi tre anni il mondo del lavoro edile ed il suo indotto da veicolo di crescita
e di ricchezza, si è trasformato in fattore di depressione . Continuano a chiudere e fallire imprese edili e la disoccupazione trascina
tanti lavoratori verso lo stato di povertà.
RIFLETTIAMO:
La tassa sul reddito delle persone fisiche (IRPEF) che si paga allo Stato in base a delle aliquote progressive , colpisce il
reddito della casa, anche se non è locata (in tal caso in modo più pesante).
- Il reddito di una casa non locata (come la casa che abitiamo) è un reddito virtuale, esso infatti esiste solo sulla carta (sui
certificati catastali), ma è su questo “non reddito” che si applicano comunque delle tasse.
- I valori catastali, alla base della tassazione sono inattuali, squilibrati, incoerenti, e generano fra i cittadini trattamenti
ingiusti, l’ IRPEF con la sua forma di tassazione sulla somma dei redditi è quanto meno progressiva, ma L’IMU che
costituisce una TASSA FISSA AGGIUNTIVA è in realtà UNA PATRIMONIALE e costituisce un SUPPLEMENTO
AMPLIFICATO DI civica INGIUSTIZIA.
- l' ICI ed ora “ l’IMU di Monti” sono una tassa patrimoniale , una sorta di affitto che il proprietario paga al Comune. Con
questa imposta i proprietari di casa vengono di fatto espropriati dei loro risparmi, fatto ancor più odioso in presenza di un
mutuo da pagare alla banca, di locali affidati ai figli, di edifici in origine destinati a nuclei familiari ed ora occupati da
persone sole.
- Così si è creata una situazione per cui il cittadino che, tanti anni fa, era stato convinto ad investire nell’ acquisto della
sua casa, come garanzia di sicurezza personale per la vecchiaia e come difesa del proprio risparmio dall’inflazione, oggi
si ritrova con uno Stato che tassando la casa tradisce anzitutto quell’antico e consolidato patto.
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Una tassazione che abbia tale base e fondamento non può che generare dei profondi squilibri di valore economico fra i beni
accatastati e divenire quindi fonte di gravi ingiustizie per i cittadini contribuenti..
Oggi investire nel mattone in Italia non conviene più . Chi è ricco può impegnare suoi capitali sull’immobiliare nei paradisi fiscali o
nei paesi a noi vicini che applicano tasse più basse con un rapporti investimento/beneficio più equilibrati e sicuri.
E’ pur vero che in alcuni paesi europei le tasse sulla casa sono più alte, ma quelle imposte hanno una base imponibile
corretta, non risultano squilibrate come da noi, non risultano inique nella loro forma applicativa come le nostre e tanto meno
risultano pregiudizialmente punitive per chi investe i propri risparmi sugli immobili o effettua opere di manutenzione sui propri beni.
PERCHE’ DIRE NO ! ALL’ IMU
Ci sono almeno tre ragioni per cui, in una logica di revisione del sistema tributario, l’IMU deve assolutamente essere
eliminata.
La prima perché la tassazione sul reddito prodotto dagli immobili deve essere per definizione progressiva, in quanto se è vero
che il risparmio è una forma di accumulo e accumula chi può permetterselo,la tassazione non può divenire strumento di esproprio.
La seconda è che se mai una tassa può essere definita ingiusta; l’IMU è doppiamente ingiusta e finisce con il costituire
oltretutto, per alcuni, un’ autentico imbroglio e per tutti un reale esproprio patrimoniale sul risparmio , finendo col creare una fonte di
grave squilibrio tra le diverse categorie di contribuenti
La terza è legata alla necessità di dare fondamento sicuro al finanziamento delle autonomie comunali, attraverso una tassa
sulla casa che sia unica ,equa e progressiva sul reddito.
COME TASSARE LA CASA
I governi da anni dichiarano di voler attuare semplificazioni legislative , snellimento burocratico e riforme ma il
risultato è che si inventano nuove leggi e nuovi regolamenti che aumentano la complicazione e l’ingiustizia.
Una ipertrofia normativa affligge la nostra società , ipertrofia di regole , che con tutto il portato di burocrazia e di
complicazioni sentiamo essere frutto di capriccio e di oppressione
Imposizioni fiscali eccessive,per far fronte ad una crescita costante della spesa pubblica e prive di riscontro nei
risultati, hanno creato profonde fratture nella vita civile ed un esproprio del risparmio dei cittadini.
E’ NECESSARIA UNA RIFORMA STRUTTURALE sui beni immobiliari che deve iniziare sistemando il catasto,
con rendite calcolate sui metri quadri e sul reale valore di mercato dei beni.
Bisogna poter tassare le rendite reali dei beni immobiliari inserendole nell’IRPEF mentre ogni altra
operazione sull’ immobiliare deve trovare una specifica forma di tassazione commisurata ai valori, equilibrata,
economicamente sostenibile e che determini una equa ripartizione del carico fiscale necessario al bilancio pubblico.
Il cittadino contribuente deve essere centrale nel suo territorio, artefice dello sviluppo del proprio paese, della propria
scuola, del proprio ospedale, del proprio ambiente… ed i Comuni, con una burocrazia che non sia di ostacolo alla
crescita, in quanto destinatari della “tassazione sul mattone” devono perseguire l’ obiettivo di una equa ripartizione
del peso fiscale che privilegi le famiglie ed i più deboli.
L’abolizione dell’IMU e la riforma della fiscalità sulla casa e sui beni immobili sono indispensabili per la crescita
dell’ economia, delle potenzialità delle persone e per rafforzare solidarietà sociale e senso di appartenenza
alla comunità.
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Architetto Roberto Martin
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