protegge serbatoio bandito
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protegge serbatoio bandito
DETERGENZA e DISINFEZIONE principi, tecniche e modalità operative Source:EXPO A FINE LAVORO OCCORRE PULIRE E DISINFETTARE (SANIFICARE) SANIFICARE CHE COSA? PROTEINE Ognuno ha una sua reattività chimica e resistenza o difficoltà alla rimozione CARBOIDRATI GRASSO MINERALI Ognuno richiede adatti sanificanti e procedure per essere più facilmente rimosso o controllato COLORE ODORE MICROBI PRIMA, DURANTE e DOPO ACQUA prelava forma le soluzioni detergenti e disinfettanti risciacqua (ultima sostanza chimica a contatto con la superficie) L’ACQUA sconosciuta o trascurata? L’acqua che cosa ha per dare fastidio? Responsabile della crescita microbiologia • • • • • durezza salinità alcalinità conducibilità pH Incrostazione e corrosione • permanente • temporanea • totale GRADI DI DUREZZA 10 mg/l CaCO3 = 1 grado francese (dF) = 0.56 gradi tedeschi (dD) Sommare quella che deriva dallo sporco calcio magnesio rame ferro tartrati citrati ossalati silicati solfati fosfati Tutto questo che cosa significa in pratica ? LA DUREZZA PRECIPITA CALCARE CALCARE = rifugio protetto per i microbi LA DUREZZA CONSUMA PRODOTTO CONSUMO = costo più elevato per la sanificazione Ad ogni lavaggio Il calcare cresce di 1/10 di mm per ogni 10 dF (250 µS) 12 Se non si usano buoni detergenti JohnsonDiversey 5/14/2015 Usare soda/cloro o scaldare un’acqua dura PRECIPITA CALCARE a meno che il detergente non sia adeguato (sequestranti) Anche l’acqua consuma detersivo Si perdono circa 3-5 grammi di detersivo ogni 10 dF di durezza ( 250 µS) (pulizia a schiuma) Es: se usiamo 20g/l con acqua a 10dF •la durezza consuma 5g •rimangono 15g per lavare 14 Es: se usiamo 20g/l con acqua a 40dF •la durezza consuma 20g •non rimane niente per lavare JohnsonDiversey 5/14/2015 QUINDI: attenzione all’acqua!ACQUA è l’elemento che pulisce ma può diventare causa di grossi problemi sia di pulizia che di microbiologia 15 JohnsonDiversey 5/14/2015 Oltre alla durezza totale, come interferiscono sulla sanificazione i singoli sali disciolti nell’acqua? Cloruri Solfati Silicati Colloidi cloruri •corrosione (pitting) •uso dei perossidi Si deve risciacquare bene Cloro e i detergenti clorinati Se i cloruri nell’acqua superano le 25 ppm non si deve lasciare invasato con perossidi Non si riesce più a sanificare nei fori solfati bioattività (batteri solfato riduttori) ac. solfidrico e solfuri • depositi • interferenza con la lubrificazione amminica (insolubilizzazione) • interferenza con i disinfettanti amminici (inertizzazione) silicati corrosione Asciugatura , cristallizzazione, asportazione dalla superficie di ioni Na, K, Ca… (lisciviazione) Depositi Colloidi (ossidabilità dell’acqua) - Responsabili della “domanda di cloro” dell’acqua - Responsabili di deposi in autoclave e tubature (distacco di scaglie) - Interferenza con la lubrificazione amminica (insolubilizzazione) - Favoriscono la crescita di biofilm in zone stagnanti - Interferiscono con la disinfezione amminica. Con ossidabilità >3mg/litro di ossigeno è non è opportuno usare disinfettanti poliamminici (polibiguanide, clorexidina, anfoteri pol.) Microbiologia dove c’è acqua ci sono microbi Ci sono già abbastanza microbi nell’ambiente senza allevarli appositamente lasciando acqua in giro MENO ACQUA C’E’ IN GIRO Meno microbi ci sono Meno possibilità di inquinamento casuale Sia microbico Sia di odori trasferibili (derivati metabolici) Meno problemi da risolvere Aumento della qualità produttiva Aumento dello standard qualitativo dell’alimento TENERE GLI AMBIENTI IL PIU’ ASCIUTTO POSSIBILE Pavimenti omogenei senza buche, crepe e avvallamenti Canaline di scolo pulite e disinfettate tutti i giorni lavorativi Tombini drenati e tenuti disinfettati sempre Attenzione alla superficie al di sotto di impianti-macchinari Tubazioni mobili asportate dal pavimento (barriere alla pulizia) Se c’è un problema va fatto risolvere subito e definitivamente SELEZIONE MICROBICA L’AMBIENTE PORTA TUTTI I TIPI DI MICROBI OGNI AZIENDA SELEZIONA I PROPRI C’E’ RIPETITIVITA’ NEI SETTORI ALIMENTARI 28 CONOSCERE L’ACQUA CHE SI USA PER CAPIRE LA SITUAZIONE DEL SITO ED I POTENZIALI PROBLEMI PRESENTI almeno 1- conoscere la DUREZZA precipitazione di calcare consumo di detersivo 2- conoscere i CLORURI corrosione attenzione uso disinfettanti 3- conoscere i SOLFATI puzza, corrosione, + inquinamento microbiologia selettiva 4- conoscere i SILICATI opacità e corrosione 5- conoscere l’OSSIDABILITA’ colloidi, depositi, intasamento filtri CONTAMINAZIONE CONTAMINAZIONE non è tutta uguale non si comporta allo stesso modo con i detergenti richiede scelta e applicazione corretta di detergenti e additivi Cortesia Italcarni CONTAMINAZIONE Fresca 60 °C Modificata termicamente Residuo da latte pastorizzato 60°C Residuo da latte fresco Residuo da cottura 60°C Mosto fresco Residuo di prosciutto cotto (microscopio) Miscelazione salume fresco CONTAMINAZIONE Idratata tempo Asciugata (seccata) Residuo di prosciutto cotto lasciato asciugare fresco CONTAMINAZIONE Rimozione difficile (incompleta) resistenza chimica Residuo accumulo (non più rimovibile automaticamente) Rimozione incompleta di grasso (si devono usare detergenti energici rinforzati con acqua ossigenata. Spesso si riesce a pulire solo manualmente) Grasso fresco (si pulisce con un buon detergente) CONTAMINAZIONE Rimozione difficile (incompleta) resistenza fisica Residuo che diventa biofilm Rimozione incompleta contaminazione residua nelle rugosità che diventa biofilm Fresco superficiale PERCHE’ CALORE, ASCIUGATURA, ACCUMULO RENDONO PIU’ DIFFICILE SANIFICARE ? Proteine perdono la loro struttura >60°C tempo Minerali precipitano e incrostano Grasso idrolizza acidi grassi Polimerizzazione crociata Compattazione Cementificazione FRESCO Non va forzata la temperatura (<60°C) ( quella sufficiente a fluidificare il grasso) e anche si risparmia Scegliere buoni detergenti DENATURATO (termico o asciugato) La temperatura non ha limiti Vanno scelti detergenti specifici Si fa uso anche di additivi specifici EDTA acqua ossigenata Si cambia anche metodo di lavaggio (es. stampi) I DETERGENTI Primo detergente sintetico: SAPONE (documentato già a Babilonia nel 2800 a.C.) Per la detergenza nel settore alimentare: il riferimento è la scoperta del fuoco con produzione di cenere da cui deriva soda caustica e carbonato di sodio I detergenti abituali per i processi industriali si strutturano con tre componenti: 1. FORZA BRUTA (es. soda e/o potassa - acido) 2. MODELLATORI della forza bruta (sequestranti ) 3. RIFINITORI del detergente (es. tensioattivi) Detergenti neutri e enzimatici si basano su concetti di detergenza differenti 2. L’energia meccanica è manuale (neutri) 3. L’energia chimica è da catalisi (enzimi) IL RISULTATO DELLA SANIFICAZIONE DIPENDE DALLA CAPACITA’ DI SAPER APPLICARE IL GIUSTO DETERGENTE E DISINFETTANTE In accordo con il principio che L’UNIONE FA LA FORZA i detergenti: SONO COMBINAZIONI DI TANTE MATERIE PRIME OGNUNA DI ESSE SVOLGE UNA PROPRIA FUNZIONE IN SINERGIA 48 PER EVITARE I PROBLEMI CHE LA SINGOLA MATERIA PRIMA LASCIA INDIETRO JohnsonDiversey 5/14/2015 QUINDI I DETERGENTI SONO COMBINAZIONI DI : • • • • • • • • donatori di alcalinità (soda) donatori di acidità (acido) sequestranti tensioattivi enzimi idrotopi modificatori fisici di formula attivi disinfettanti 49 JohnsonDiversey 5/14/2015 DONATORI DI ALCALINITA’ Soda Caustica Potassa Caustica Silicati Carbonati Fosfati Alcanolammine Bicarbonati Solfati 50 ( NaOH ) ( KOH ) [(SiO2)x/(Na2O)y] ( CO3-- ) ( PO43- ) ( NR3 ) ( HCO3- ) ( SO4-- ) JohnsonDiversey 5/14/2015 DONATORI DI ACIDITA’ Acido Fosforico ( H3PO4 ) Acido Nitrico ( HNO3 ) Acido Cloridrico ( HCl ) Acido solforico ( H2SO4 ) Acido Sulfammico ( H3NSO3 ) Acido metansolfonico( CH3SO3H ) Acidi Organici [R(COOH)x(OH)y] Acido Fluoridrico ( HF ) 51 JohnsonDiversey 5/14/2015 SEQUESTRANTI Controllano i cationi polivalenti (durezza dell’acqua e della contaminazione) • Polifosfati • Fosfonati • Poliacrilati • EDTA ( -P-O-P-)n [R(PO3H2)n] [R(COOH)n] ( =N-C-C-N= ) NTA, MGDA, GLDA, PASP, IDS….. • Idrossicarbossilati [R(COOH)x(OH)y] 52 JohnsonDiversey 5/14/2015 es. Gluconato TENSIOATTIVI Anionici ( R-X- ) -Energici detergenti e fanno schiuma -Entrano nella detergenza a schiuma -Sono gli MBAS nell’analisi alla depurazione 53 JohnsonDiversey 5/14/2015 TENSIOATTIVI Nonionici [R(EO)/(PO)/(BO)] -Possono fare tutto: > detersione in ogni condizione > fare schiuma > fare antischiuma -Compatibili con tutto: > tensioattivi anionici > tensioattivi cationici -Analizzati col metodo ‘BiAS’ Sono i più problematici alla depurazione 54 JohnsonDiversey 5/14/2015 TENSIOATTIVI Anfoteri ( +RNR2R’- ) -Poco detergenti e fanno molta schiuma -Sono i più delicati (> lavamani, shampo…) -Non usati nella detergenza industriale -Alcuni hanno azione disinfettante (es. poliammine anfotere, betaine) 55 JohnsonDiversey 5/14/2015 TENSIOATTIVI Cationici ( R4N+ ) (mono e poli QAC, poliguanidi, di/triammine) -Non detergono e quasi tutti fanno schiuma -Sviluppano attività disinfettante -Usati come disinfettanti per esterno -Interferiscono nell’analitica dei nonionici 56 JohnsonDiversey 5/14/2015 UN PO’ DI CHIAREZZA SUGLI ENZIMI PROTEASI rompono il legame peptidico AMILASI rompono il legame dei carboidrati (alfa-glucosidi) LIPASI rompono il legame estereo CELLULASI rompono il legame delle fibre di cellulosa (beta-glucosidi) 57 JohnsonDiversey 5/14/2015 Gli enzimi funzionano bene se sono utilizzati in modo corretto bersaglio (tipo di enzima) tempo (reazione di fase stazionaria) procedura (azione-rimozione-disinfezione) rischio (aggressività e allergenicità) 58 JohnsonDiversey 5/14/2015 BERSAGLIO (tipo di enzima) 1- Temperatura: attività simile (<60°C) 2- pH: ogni enzima ha un suo pH ottimale proteasi 10-11 lipasi 9-10 amilasi 7-8.5 cellulasi 4.5-5-5 59 le miscele non sono mai l’optimum JohnsonDiversey 5/14/2015 TEMPO (reazione di fase stazionaria) Enzima + Substrato Enzima-Substrato Enzima-Prodotto di catalisi Enzima + Prodotto 1- La velocità della reazione dipende dalla - dalla quantità di enzima presente - dalla quantità di contaminazione - dalla mobilità della soluzione (es. CIP) 2- Anche migliori prodotti enzimatici - hanno enzima < 10% (costo dell’enzima) - sono diluiti all’1-3% In pratica gli enzimi richiedono tempo 60 JohnsonDiversey 5/14/2015 PROCEDURA (azione-rimozione-disinfezione) 1- agiscono sulla contaminazione chimica e solo sulla parte chimica del biofilm 2- il risciacquo non è sufficiente per la sanificazione 3- occorre disinfettare 4- occorre poi risciacquare il disinfettante 61 JohnsonDiversey 5/14/2015 Tempo (ore) 0 2 4 6 12 Numero di microbi 1 64 4096 262144 68719476740 RISCHIO (aggressività e allergenicità se si forma aerosol) 1- Sono ‘ecologici e naturali’ per le superfici non per l’operatore 1- non distinguono tra contaminazione e pelle o mucose del corpo 2- sono proteine complesse e come tali anche ad azione potenzialmente allergenica (costipazione, sinusite, asma) 63 JohnsonDiversey 5/14/2015 Ne deriva che, quando usati a fine sanificazione per rimuovere il biofilm: staccano la parte chimica del biofilm (detergenza) ma lasciano intatti i microbi che lo formano. Perciò prima di iniziare il lavoro vanno rimossi enzima e i suoi derivati di catalisi (risciacquo) ma si deve anche disinfettare per distruggere i microbi smobilizzati dal biofilm 64 JohnsonDiversey 5/14/2015 HANNO COME ALTERNATIVA L’ACQUA OSSIGENATA - RIMUOVE IL BIOFILM - DISINFETTA - NON SI DEVE NEMMENO RISCIACQUARE - OPERAZIONE FATTIBILE PERIODICAMENTE MA ANCHE QUOTIDIANAMENTE 65 JohnsonDiversey 5/14/2015 Perciò è necessario: SAPERE COME USARE GLI ENZIMI SAPERE DOVE USARE GLI ENZIMI 1- come attivi per la rimozione del biofilm da superfici rugose e rovinate sono efficaci seguendo una adeguata procedura (periodica) 2- anche se efficaci sono economicamente perdenti rispetto alla sanificazione tradizionale conclusa con H2O2 3- sono ottimi nel CIP (es. filtrazione tangenziale) e nelle aree al contorno della produzione: area cassonetti, compattatore, canaline, pozzetti 4- con le dovute precauzioni (procedure che non producono aerosol) 66 JohnsonDiversey 5/14/2015 e quando si RISCIACQUA? I PROBLEMI POSSONO DERIVARE DA: SODA SILICATI SOLFATI CLORURI SODA Residui di soda dopo l’asciugatura fanno diventare la superficie biancastra o con striature biancastre SILICATI Si legano alle superfici in ACCIAIO CERAMICA VETRO quando asciugano sopra Con acque ricche di silicato avremo opacità di superficie Con prodotti contenenti silicato attenzione a risciacquare bene SOLFATI hanno bioattività (batteri solfato riduttori) ac. solfidrico e solfuri Si vede CORROSIONE Si sente PUZZA di uova marce CLORURI - da uso di cloro - da uso di prodotti clorinati - da uso di acido muriatico(HCl) - da un risciacquo fatto male - da uso stesso di acqua corrosione (pitting) Il cloro e i detergenti clorinati devono essere assolutamente risciacquati bene e subito DISINFETTANTI DISINFETTANTI IL CONCETTO DI PULIZIA E DI IGIENE NON E’ UN’OPINIONE PERSONALE I microbi non si vedono ma sono misurabili IL RISULTATO DI DISINFEZIONE NON PUO’ PRESCINDERE DAL CONCETTO DI UNA BUONA DETERGENZA Non si può chiedere ai disinfettanti di fare miracoli La scelta non dipende solo dal pensare che si hanno microbi da eliminare La scelta deve tenere conto anche dove li devo eliminare (superfici chiuse, superfici aperte) su che tipo di superficie si applicano (acciaio, plastica, ottone, legno) se devo eliminare qualcos’altro (odore, colore) che tecnologia uso (CIP, manuale, schiuma, asciutto, bagnato) che disinfettante uso (pronto all’uso, da diluire, concentrato) sicurezza degli operatori esperienza e capacità degli operatori tempo a disposizione (monofase) DOVE DEVO ELIMINARE I MICROBI Questo determina la fondamentale differenza tra i disinfettanti: Red-Ox (riducenti e ossidanti) Azotati (cationici) Red-Ox AZIONE RAPIDA SENZA ATTIVITA’ RESIDUA - CLORO, IODIO - PERACIDI - ACQUA OSSIGENATA - GLUTARADEIDE - ANID. SOLFOROSA - BIOSSIDO di CLORO - OZONO attività residua dopo risciacquo minuti ore giorni Senza attività residua: 78 non hanno la proprietà di mantenere le superfici sanificate CATIONICI DISINFEZIONE CON ATTIVITA’ RESIDUA attività residua dopo risciacquo - QUATERNARI d’AMMONIO - ALCHILAMMINE ANFOTERE - TRIAMMINE - IMIDAZOLINE - POLIBIGUANIDI - CLOREXIDINA minuti ore giorni Attività residua: l’inquinamento microbico ambientale che cade sulla superficie continua ad essere disinfettato anche dopo che la superficie è stata risciacquata OSSIDANTI (Red-Ox) NON RESIDUALI Target impianti chiusi e aree protette CATIONICI AZIONE RESIDUALE Target disinfezione finale su superfici aperte UN ESEMPIO PRATICO SANIFICAZIONE CON ALCOOL L’alcool non ha il tempo per disinfettare • occorre darglielo (sistemi chiusi) • occorre aiutarlo (traccia di residuale QAC) UN ALTRO ESEMPIO PRATICO CONTROLLO DELLE MUFFE SUI MURI Non con cloro ma con QAC o poliammine anfotere UN ALTRO ESEMPIO PRATICO CONTROLLO AMBIENTALE O PREVENZIONE DA SVILUPPO DI FOCOLAI DI INQUINAMENTO Listeria monocytogenes bacillo Gram + ubiquitario < 4°C Cortesia di P.Berche 84 JohnsonDiversey 5/14/2015 Riassumendo DISINFEZIONE PREVENTIVA concetto diverso da DISINFEZIONE FRONTALE previene il rischio di esplosione di focolai di inquinamento in ambiente: dosaggio minimo di disinfettante QAC dosaggio minimo (≤0.1%) = residualità non rimovibile residualità non rimovibile = inutile il risciacquo DISINFEZIONE PREVENTIVA IMPEDIRE CHE SI INSTAURI IL BIOFILM BIOFILM NON SIGNIFICA ‘MICRORGANISMI SU UNA SUPERFICE’ MA DEPOSITO COMPLESSO SU UNA SUPERFICE COSTRUITO DAI MICRORGANISMI NEL QUALE SI PROTEGGONO E DIFENDONO 87 JohnsonDiversey 5/14/2015 LA SINGOLA CELLULA MICROBICA SU UNA SUPERFICE MANDA SEGNALI DI CONTATTO (speciali proteine) PER RILEVARE LA PRESENZA DI ALTRE CELLULE 88 JohnsonDiversey 5/14/2015 QUANDO I SEGNALI SI INCONTRANO I MICROBI SINCRONIZZANO IL LORO METABOLISMO E INSIEME SI COSTRUISCONO UN ABITAT PROTETTIVO FATTO DI MUCO GLICO-PROTEICO-ALGINICO 89 JohnsonDiversey 5/14/2015 QUESTO E’ IL ‘BIOFILM’ CHE CRESCE E SI STACCA PER COLONIZZARE ALTRE SUPERFICI 90 JohnsonDiversey 5/14/2015 BIOFILM All’interno i microrganismi comunicano e si proteggono 91 JohnsonDiversey 5/14/2015 Possibilità di scelta nell’Industria alimentare •Alogeni (cloro, bromo, iodio) • Derivati azotati (QAC monomeri, polimeri, poliamine, anfoteri) • Donatori di ossigeno (acqua ossigenata, acido peracetico, percitrico, ozono) • Aldeidi (glutaraldeide) • Alcoli (etilico, isopropilico, benzilico) • Anidridi (solforosa) • Ossidi (biossido di cloro) • Metalli (Rame, zinco, argento) • Altro (isotiazolone, permanganato) 92 CLORO validissimo detergente e disinfettante • Spettro completo -battericida (batteri gram + -) -funghicida (lieviti e muffe) -sporicida (spore) -virucida (virus) • Rapidissimo • Attivo a temperatura ambiente • Detergente • Detergente e disinfettante • Basso costo MA 93 JohnsonDiversey 5/14/2015 ODORI e REAZIONI ANOMALE CREA BENEFICI E GUAI ALL’ALIMENTO e ALL’AMBIENTE RETROGUSTI e INQUINAMENTO 94 JohnsonDiversey 5/14/2015 reazione con i polifenoli clorurazione clorofenoli RETROGUSTO MEDICINALE 9 JohnsonDiversey reazione con anisolo clorurazione di/tricloroanisolo RETROGUSTO DI MUFFA (di tappo nel vino) 9 JohnsonDiversey reazione con il colore ossidazione decolorazione PERDITA DI BRILLANTEZZA e FRESCHEZZA 9 JohnsonDiversey reazione col gruppo amminico (proteine) clorurazione clorammine 9 retro-odore di cloro retro-gusto amaro alimento spento (giallo-marrone) JohnsonDiversey reazione col gruppo amminico clorurazione clorammine DISTRUZIONE o RALLENTAMENTO DEI FANGHI ATTIVI 9 JohnsonDiversey reazione col gruppo amminico clorurazione Clorammine ALCUNE MOLECOLE A SOSPETTA ATTIVITA’ CANCEROGENA 1 JohnsonDiversey reazione con gruppi attivati (polari-insaturi) clorurazione AOX – NPOX - THM Molecole responsabili di inquinamento ambientale e buco nell’ozono 1 JohnsonDiversey C’è un’alternativa al cloro TECNOLOGIA CHE SFRUTTA additivi che liberano acqua ossigenata 1 JohnsonDiversey Nulla di negativo succede con additivi che liberano ACQUA OSSIGENATA QUESTA E’ LA TECNOLOGIA CHE STA SEMPRE PIU’ DIFFONDENDOSI SOPRATTUTTO DOVE TECNOLOGIA E CULTURA AZIENDALE HANNO PARI VALORE (= SOSTENIBILITA’) 1 JohnsonDiversey DISINFEZIONE CON UV-C La radiazione UV è divisa in tre bande di frequenza: UV-A UV-B UV-C 315 > < 400 nm proprietà abbronzanti 280 > < 315 nm proprietà terapeutiche (vitamina D) 100 > < 280 nm proprietà biocide Cortesia ADP Cortesia di Light Progress e Prominent Cortesia Prominent Disinfezione dell’aria con AOP (advanced oxidation process) Sfrutta non solo gli UV ma anche sostanze che si sviluppano dalla catalisi (TiO2, Cu, Ag….) UVC (es. 185nm) + H2O OH. + O. + H2O2 + O3 Neutralizzazione dell’ozono: UVC (253.7nm) + OH. + O. + H2O2 + O3 O2 + H2O Cortesia I.S.P.A. Cortesia di I.S.P.A METODI PER PULIRE Metodi di sanificazione - Sanificazione CIP e SIP - Sanificazione a spruzzo - Sanificazione a pressione (schiuma, gel, strato sottile o filmante) - Sanificazione COP o semimanuale (cleaning out of place) - Sanificazione manuale in area produttiva - Sanificazione manuale generica - Sanificazione in immersione o ammollo - Sanificazione con Ultrasuoni - Sanificazione ambientale (filtrazione, radiazione, aerosolizzazione) LA SANIFICAZIONE: processo completo -Eliminazione dei residui grossolani di sporco -Risciacquo Il processo può essere semplificato: -Detersione PULIZIA -Risciacquo RISCIACQUO DISINFEZIONE -Disincrostazione RISCIACQUO -Risciacquo -Disinfezione -Risciacquo PULIZIA CON DISINFEZIONE RISCIACQUO PULIZIA RISCIACQUO CIP COP automatici A spruzzo A schiuma/gel manuali 110 A spazzola A pressione COS’HANNO IN COMUNE TUTTI QUESTI METODI ? Concentration pH Temperature Processo Di pulizia Mechanical Force 111 Time CIP (Cleaning in Place) CIP = pulizia senza lavoro manuale 113 JohnsonDiversey 5/14/2015 Concetti operativi del CIP 4 PARAMETRI VELOCITA’ del liquido turbolenza pulizia delle tubazioni PORTATA (quantità) del liquido pressione d’impatto pulizia tank TEMPERATURA moltiplicazione dell’azione chimica CONDUCIBILITA’ controllo dell’operazione di pulizia e di recupero della soluzione 114 JohnsonDiversey 5/14/2015 Velocità Turbolenza volume per second 1 second inside diameter Essere sicuri di avere almeno 1.5 m/sec (ottimale 2m/sec) per ridurre al minimo il film laminare = per riuscire a pulire e disinfettare 115 JohnsonDiversey 5/14/2015 116 JohnsonDiversey 5/14/2015 PORTATA PORTATA = quantità di soluzione che arriva su superficie -connessa con il volume che ricircola / tempo -connessa con la pulizia dei tanks 117 JohnsonDiversey 5/14/2015 Portata = Volume La forma dipende dal posizionamento -copre l’area di non percolamento -dà un minimo di forza meccanica 118 JohnsonDiversey 5/14/2015 ATTENZIONE ALLE ZONE MORTE Errata costruzione 119 JohnsonDiversey 5/14/2015 dell’interno del CIP - o si raddoppiano le sprayballs - o si fa ruotare la pala durante il lavaggio 120 JohnsonDiversey 5/14/2015 TEMPERATURA Temperatura moltiplicazione dell’azione chimica OGNI AUMENTO DI 10 GRADI RADDOPPIA LA VELOCITA’ DELLE REAZIONI CHIMICHE DI PULIZIA SCIOGLIE LO SPORCO FA FUNZIONARE GLI ANTISCHIUMA 121 JohnsonDiversey 5/14/2015 termometro CONDUCIBILITA’ Conducibilità controllo operativo per pulizia, recupero, scarto VERIFICA CHE I PRODOTTI DETERGENTI SIANO STATI USATI CORRETTAMENTE PER IL TEMPO STABILITO DEL LAVAGGIO VERIFICA CHE SCARTO E RECUPERO SIANO FATTI IN MODO DA AVERE SOLUZIONE RECUPERATA E SCARTO OTTIMIZZATI 122 JohnsonDiversey 5/14/2015 PER IL TEMPO STABILITO CONDUCTIVITY RISC. LAVAGGIO RISC. DISINF. RISC. regime 0 TIME mins. IL TEMPO SI CALCOLA DAL MOMENTO CHE SI E’ A REGIME 123 JohnsonDiversey 5/14/2015 60 Sanificazione a schiuma “la schiuma” è uno dei principali processi schiuma SCHIUMA gel schiuma a strato sottile schiuma filmante Il metodo più efficace per pulire dappertutto senza fatica e senza sprecare detergente Differenza tra schiuma - gel - filmante 127 JohnsonDiversey 5/14/2015 GEL - FILMANTE senza con ARIA 128 JohnsonDiversey 5/14/2015 NON SI GUARDA LA BELLEZZA DELLA SCHIUMA MA QUANTO TEMPO LA SUPERFICIE RIMANE BAGNATA 129 JohnsonDiversey 5/14/2015 IMPIANTI MOBILI Idropulitrici IMPIANTI FISSI Bassa pressione : < 40 bar Media pressione: < 80 bar Alta pressione : > 80 bar Multipressione : pressione “dedicata” in ogni punto Impianti fissi CENTRALIZZATI (i più sicuri) DECENTRALIZZATI (i più usati) PROBLEMI PIU’ COMUNI DI DETERGENZA CON LA PROCEDURA SCHIUMA/GEL/FILMANTE 1) Idrofobia dell’acciaio E’ un residuo anche in tracce di grasso-unto Se la concentrazione del detergente è corretta (2.5-5%) E’ LA FORMULA DEL DETERGENTE NON OTTIMALE (sequestrazione e tensioattivi non adatti) Soluzione: è meglio cambiare detergente 2) Macchiatura blu-violacea Residuo accentuato grasso-proteico (principalmente grasso) •ancorato come acido grasso •assorbito come trigliceride (reazione chimica bluastro) (assorbimento unto) In questo caso normalmente è sbagliata la concentrazione (rimetterla a posto verificando le cause) 3) Residuo bianco giallastro che aumenta Residuo grasso proteico e saponi di Na-Ca •cosidetto ‘grasso cotto’ che si raschia con le unghie • durezza non controllata, eccesso di soda caustica Se la concentrazione del detergente è corretta normalmente è il detergente non ottimale (sequestrazione , alcali e tensioattivi non adatti) Soluzione: è meglio cambiare detergente Ripristinare con energico detergente Rifare la scelta di un detergente più idoneo 3) Residuo evidente asportato a chiazze CONTAMINAZIONE DIFFICILE DA RIMUOVERE Impianto con Temperatura o Pressione non idonee Negligenza dell’operatore TRATTARE ANCHE DOVE NON SI VEDE !! Superfici a differente difficoltà Cortesia Italcarni Resistenza dell’acciaio Rugosità del teflon e del polietilene La scelta dell’alcalino ossidante (cloro o acqua ossigenata) Acido 1 Alcalino Acido 2 Alcalino +H2O2 Alcalino clorinato I pavimenti I pavimenti e le loro contaminazioni sono talmente varie che ogni azienda vorrebbe un detergente personalizzato Pavimentazione ruota intorno a tre composizioni: ceramica piastrelle (klinker, gres porcellanato) E’ una pavimentazione resistente, antisdruciolo e refrattaria Il klinker è normalmente posato in aree produttive Il gres porcellanato è posato in locali ausiliari (corridoi, servizi, mense, laboratori, area di vendita). -più difficile da pulire (fughe), più semplice da sostituire (manutenzione) resine epossidiche, acriliche, vetroresina Resistente a colpi e abrasioni, sono antisdruciolo e senza fughe sono considerate di facile sanificabilità, ma di difficile sostituzione cemento trattato (comportamento intermedio tra klinker e resine) Può essere additivato con composti antisdruciolo, impermeabili E’ normalmente posato in magazzini e aree di stoccaggio Si hanno sostanzialmente tre condizioni: 1) Aree non produttive, di transito e di uffici 2) Aree produttive 3) Magazzini CON CONTAMINAZIONE DIFFERENTE CON APPLICAZIONI DIFFERENTI CON ATTREZZATURE DIFFERENTI Pulizia - Igiene - Sicurezza non si riesce a pulire se la pavimentazione non è in buone condizioni se non si riesce a pulire, l’igiene non è raggiunta se l’igiene è scarsa, il rischio microbico diventa reale le conseguenze ricadono sulla qualità produttiva RISOLVERE IMMEDIATAMENTE PROBLEMI ALLA PAVIMENTAZIONE Regola N° 1: In aree produttive, il detergente migliore per sanificare i macchinari è anche il detergente migliore per i pavimenti (es. la schiuma è applicata ai macchinari ed ai pavimenti) Regola N° 2: Adattare il detergente al processo (manuale o con macchine) tenendo presente che nella aree non produttive spesso è il profumo che determina la scelta Regola N° 3: Scegliere macchina o processo più adatto in efficienza, semplicità e minor fatica per l’operatore LA MACCHINA PIU’ ADATTA Resa teorica (m2/h) Resa pratica (m2/h) Fronte lavoro (cm) Autonomia batterie (h) Resa/ carica (m2) Pressione spazzole (g/cm2) Velocità (km/h) Serbatoio (litri) Macchina 1 1050 300 35 (1 spazzola) a cavo senza limiti 20 3.0 10 Macchina 2 1290 450 43 (1 spazzola) 1.5 675 30 3.0 20 Macchina 3 1290 750 43 (1 spazzola) 2.0 1500 30 3.0 35 Macchina 4 1935 900 43 (1 spazzola) 2.0 1800 30 4.5 35 Macchina 5 2475 1250 55 (2 spazzole) 3.0 3750 35 4.5 48 Macchina 6 5250 2500 70 (1 spazzola) 4.5 11250 38-54 7.5 95 Macchina 7 5950 3500 86 (1 spazzola) 4.5 15750 38-54 7.5 95 Macchina 1) Eseguire con regolarità e correttamente la medesima procedura 2) Non tenere materiale di lavoro all’interno di aree sensibili 3) Tenere in ordine e igienicamente protette le apparecchiature 4) Tenere in ordine e differenziare le applicazioni SANIFICAZIONE E CORROSIONE NON TUTTO VA BENE DAPPERTUTTO Le superfici non si comportano tutte allo stesso modo ACCIAIO pitting (corrosione puntiforme - cloro) ALLUMINIO corrosione, annerimento (soda-cloro) VETRO opacizzazione, striature (silicati) CERAMICA macchiatura, sbiadimento (silicati) RAME e sue leghe macchiatura, annerimento (gruppo azoto) PLASTICA infragilimento, indurimento, rottura (tensioattivi-disinfettanti) non si può usare cloro indiscriminatamente (eccesso, ammollo prolungato, senza risciacquare…) non si può disincrostare con acido cloridrico (muriatico) senza inibitori di corrosione Rispettare concentrazione e procedura (tempo di contatto) Se detergenti con silicati non sono risciacquati bene microscopio il silicato asporta ioni metallici, corrode e sbianca Sensori e riflettori di apparecchiature integro corroso Detergenti a schiuma equilibrati – non strofinare CERAMICA (piastrelle) E’ una variante del vetro e reagisce come il vetro Attenzione ai silicati nei detergenti: - non far asciugare il detergente - risciacquare bene Altrimenti: Opacizzazione Perdita di brillantezza Macchiatura a chiazze ALLUMINIO E’ corroso da soda, cloro e alcalini I buoni detergenti contengono inibitori di corrosione (silicati) PLASTICA Teflon Plexiglass Policarbonato Polietilene PET, POM, PBT Polipropilene Guarnizioni Induriscono Diventano rugose Diventano fragili Depolimerizzano Schiuma acida su POM Diventa sempre più difficile disinfettare Disinfettanti perossidi e ozono Abuso di: LA CORROSIONE DI UNA GUARNIZIONE E’ MOLTO PIU’ LEGATA ALLE CARICHE DROGANTI CHE AL POLIMERO DI RIFERIMENTO LA VITA DELLE GUARNIZIONI NON E’ UGUALE ALLA VITA DELL’IMPIANTO criccatura blisterizzazione dissoluzione Maggior attenzione: dove si fa fatica a pulire dove non si pensa a pulire dove spesso si rimanda Attenzione alla pulizia degli operatori e del loro vestiario Microbi presenti sull’operatore sano Saliva: 1-100 milioni/ml Testa: 1.5 milioni/cm2 Ascella: 2.5 milioni/cm2 Starnuto: 0.1-1 milione Secrezioni nasali e gola alcuni milioni/ml Mani: alcune migliaia/cm2 Punta delle dita: 20-100/cm2 L’operatore in movimento e in condizioni normali di decenza libera tre milioni e ottocento mila particelle al minuto BPD – REACh CLP DUE PROCESSI IN EUROPA PER REGOLAMENTARE SOSTANZE e PRODOTTI FORMULATI (detergenti e disinfettanti) • BPD BPR (1 settembre 2012) (Biocidal Products Directive Biocidal Products Regulation) • REACh (Registration, Evaluation and Authorization of Chemicals) 168 JohnsonDiversey 5/14/2015 Scopo: armonizzare • Efficacia delle materie prime e disinfettanti • Salute del lavoratore • Salvaguardia dell’ambiente • Sicurezza del consumatore 169 JohnsonDiversey 5/14/2015 Processo che ne sta alla base: CLP classificazione, etichettatura e imballaggio delle materie prime e dei prodotti 170 JohnsonDiversey 5/14/2015 CLP come base di valutazione Il regolamento CE n° 1272/2008 CLP (classificazione, etichettatura e imballaggio) che adegua la normativa UE al GHS (Global Harmonized System) classificazione ed etichettatura delle sostanze chimiche mondiale delle Nazioni Unite volto a individuare le sostanze chimiche pericolose e a informare gli utenti di questi pericoli. 171 CLP come base di valutazione I pericoli che le sostanze chimiche comportano vengono comunicati attraverso frasi e pittogrammi standard riportati sulle etichette e nelle schede di dati di sicurezza. 172 CLP come base di valutazione I produttori attuano una procedura di autoclassificazione tranne per le sostanze più pericolose: cancerogene, mutagene, tossiche per la riproduzione o sensibilizzanti delle vie respiratorie, biocidi e prodotti fitosanitari per le quali la UE si attribuisce la diretta classificazione per garantire un'adeguata gestione dei rischi 173 Il regolamento CLP è stato recepito il 20 gennaio 2009 e sostituisce la direttiva sulle sostanze pericolose (67/548/CEE) la direttiva sui preparati pericolosi (1999/45/CE). Dal 1° giugno 2015 il Regolamento CLP è l’unico riferimento 174 CLP : DATE DA RICORDARE 1° dicembre 2010: termine riclassificazione delle sostanze (due anni di proroga per quelle già esistenti al 1° dicembre 2010) 1° giugno 2015: termine riclassificazione delle miscele (due anni di proroga per quelle già esistenti al 1° dicembre 2010) Il CLP è sostanzialmente concluso La BPR e il REACh hanno un termine 175 che continua ad essere spostato in avanti BPD – REACh : obiettivi VERIFICARE CHE LE MATERIE PRIME FUNZIONINO PER QUELLO CHE E’ STATO DICHIARATO ASSICURARE UN ELEVATO LIVELLO DI PROTEZIONE PER LA SALUTE UMANA E PER L’AMBIENTE MIGLIORARE LA GESTIONE DEL RISCHIO CONDIVIDERE, O MEGLIO TRASFERIRE LE RESPONSABILITA’ DALLE AUTORITA’ ALL’INDUSTRIA 176 BPD 177 BPR JohnsonDiversey 5/14/2015 BPD (Biocidal Products Directive) DIRETTIVA 1998/8/CE In Italia viene recepita il 14 maggio 2000 Si riferisce all’immissione sul mercato dei biocidi o disinfettanti Diventa REGOLAMENTO UE 528/2012 dal 1 settembre 2012 178 JohnsonDiversey 5/14/2015 La normativa (1998) stabiliva: • un programma decennale per la valutazione e registrazione dei principi attivi biocidi (ECHA) • successiva registrazione, autorizzazione ed eventuale mutuo riconoscimento nei vari paesi europei dei formulati biocidi 179 JohnsonDiversey 5/14/2015 BPD – processo iniziale SOSTANZE ATTIVE BIOCIDA • attivi solo “identificati”: banditi dal 1° settembre 2006 • attivi “notificati”: inclusi nell’ Allegato I • attivi “approvati”: inclusi nell’Allegato II 180 JohnsonDiversey 5/14/2015 946 principi attivi identificati 416 principi attivi notificati Inizio del programma di revisione 367 principi attivi 1500 combinazioni di attivi / prodotti Termine del programma di revisione 273 principi attivi 700 attivi / prodotti 181 combinazioni di JohnsonDiversey 5/14/2015 La BPD prevede 23 differenti tipi di prodotti (PT) per le diverse aree applicative GRUPPI - PT01 PT02 PT03 PT04 182 PT DI INTERESSE NELLA DETERGENZA (human hygiene) (institutional, aree private e pubbliche) (veterinary hygiene) (Food & Beverage-food contact surfaces) JohnsonDiversey 5/14/2015 Iniziale termine lavoro previsto per il 2010 Primo slittamento del termine previsto per il 2014 Secondo slittamento del termine previsto per il 2024 Ipotesi dell’Industria: termine previsto per il 2030 Nel 2012 passaggio da Direttiva a Regolamento BPD BPR (Regolamento UE n°528 del 22 maggio 2012) 183 JohnsonDiversey 5/14/2015 INCROCI tra BPR–REACh-CLP BPR = Biocide Products Regulation REACh = Registration, Evaluation and Authorization of Chemicals CLP = Classificazione, etichettatura e imballaggio delle materie prime e prodotti - Possono essere immessi sul mercato solo sostanze attive approvate - Si può presentare domanda per una sostanza attiva fino al 1 settenbre 2015 - Tutte le sostanze non attive presenti in una miscela ad uso biocida ricadono nelle autorizzazioni del REACh - L’autorizzazione è successiva alla CLP armonizzata - La CLP di un biocida prevede il nome di tutte le sostanze biocide presenti e degli ingredienti non biocidi in ordine di concentrazione (praticamente la formula) - Principio del REACH: no data, no market valido anche per la BPR (sostanza attribuita solo alla società notificante) 184 JohnsonDiversey 5/14/2015 Lo stato attuale - Dal 1 settenbre 2015 l’immissione dei biocidi sul mercato può avvenire solo se il principio attivo è di una partecipante inclusa nella lista pubblicata dall’ECHA - I biocidi approvati si trovano nell’Allegato II e possono essere impiegati in prodotti la cui immissione in commercio viene disciplinata dalle legislazioni nazionali - Vi è tempo due anni per regolarizzare a livello nazionale l’approvazione all’immissione sul mercato - Il tempo parte al momento JohnsonDiversey 5/14/2015 dell’approvazione con la pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale EU 185 Biocidi di prossima approvazione - Acqua ossigenata febbraio 2015 - Acido peracetico aprile 2015 - Alcool etilico giugno 2015 - Polibiguanide giugno 2015 - Iodio settenbre 2015 - Benzilisotiazolone novembre 2015 - Sodio ipoclorito - Metil e clorometil isotiazolone febbraio 2016 - 186 PT3 novembre? 2015 JohnsonDiversey 5/14/2015 Alcool isopropilico luglio 2016 Responsabilità nella BPR del produttore di molecole biocide del formulatore di prodotti L’utilizzatore non è coinvolto nel processo se non nell’attenzione a scegliere un fornitore serio che osservi i regolamenti UE e nazionali 187 JohnsonDiversey 5/14/2015 REACh 188 JohnsonDiversey 5/14/2015 REACh (Registration, Evaluation and Authorization of Chemicals) REGOLAMENTO 1907/2006/CE - Rappresenta la legislazione europea in materia di Registrazione, (E)Valutazione, Autorizzazione e restrizione delle sostanze Chimiche - In pratica un processo simile alla BPR per tutte le altre sostanze chimiche - Processo da compiere nell’arco di 11 anni 189 JohnsonDiversey 5/14/2015 (2017) Obiettivo del Regolamento: ARMONIZZAZIONE Direttiva 76/769/CE. Restrizione alla commercializzazione e uso di Sostanze e Preparati Pericolosi + Adeguamenti Direttiva 1999/45/CE sui Preparati Pericolosi Direttiva 67/548/CEE. Sostanze Pericolose + Adeguamenti REACh 1 Regolamento 793/93/CE sugli existing chemicals 190 CLASSIFICAZIONE DELLE SOSTANZE E PREPARATI IN BASE ALLE: • PROPRIETA’ FISICO - CHIMICHE • PROPRIETA’ TOSSICOLOGICHE • EFFETTI SPECIFICI SULLA SALUTE • EFFETTI SULL’AMBIENTE 191 JohnsonDiversey 5/14/2015 Tempi di attuazione numero di sostanze Proposta 20000 1 - 10 t Adozione Preregistrazione Consortia Testing, Valutazione del rischio, Registrazione 2600 >1000 t e le CMR e R50 e R53 192 2000 1 2003 2007 2900 100 - 1000 t 2010 R50= Altamente tossico per gli organismi acquatici R53 = Può provocare a lungo termine effettivi negativi per l'ambiente acquatico. 4600 10 - 100 t 2013 2018 REACh (Registration, Evaluation and Authorization of Chemicals) E’ un processo in continua evoluzione. Lo si osserva dall’evoluzione dell’SDS (scheda di sicurezza) Le sostanze in totale sono circa 30000 L’agenzia di valutazione ECHA sembra riesca ad analizzare circa 30-40 all’anno di materie prime con rischio chimico 193 JohnsonDiversey 5/14/2015 RISCHIO CHIMICO: SCHEMA DI INTERRELAZIONI INQUINAMENTO ATTIVITA’ ESTERNE PRODUZIONE SICUREZZA - incidenti - disastri ARIA ACQUA SUOLO COMPARTIMENTAZIONE BIO RIFIUTI VALUTAZIONE AMBIENTALE RICADUTA SULL’AMBIENTE ECOTOSSICITA' RICADUTA SUL LAVORATORE ATTIVITA’ PRODUTTIVE INTERNE VALUTAZIONE ESPOSIZIONE VALUTAZIONE TOSSICOLOGICA VALUTAZIONE SANITARIA SICUREZZA 194 JohnsonDiversey 5/14/2015 RICADUTA SUGLI UTILIZZATORI CONSUMATORI ESEMPI DI RESTRIZIONI - Cloro (Cl2): >2.5% - Poliammine grasse lubrificanti >2.5% - Poliammine anfotere disinfettanti >2.5% - Polibiguanide >2% 195 Modifica dei pittogrammi di pericolo 196 JohnsonDiversey 5/14/2015 Sono moltiplicate le frasi di: -RISCHIO (R) -RACCOMANDAZIONI (S) -REAZIONI H P EUH Esempio: H300 – Letale se ingerito. H301 – Tossico se ingerito. H302 – Nocivo se ingerito. H311 – Tossico per contatto con la pelle. H312 – Nocivo per contatto con la pelle. H314 – Provoca gravi ustioni cutanee e gravi lesioni oculari. JohnsonDiversey H315197 – Provoca irritazione cutanea.5/14/2015 P301 – IN CASO DI INGESTIONE: P302 – IN CASO DI CONTATTO CON LA PELLE: P304 – IN CASO DI INALAZIONE: P305 – IN CASO DI CONTATTO CON GLI OCCHI: P306 – IN CASO DI CONTATTO CON GLI INDUMENTI: EUH 001 – Esplosivo allo stato secco. EUH 006 – Esplosivo a contatto o senza contatto con l'aria. EUH 014 – Reagisce violentemente con l'acqua. EUH 019 – Può formare perossidi esplosivi. EUH 029 – A contatto con l'acqua libera un gas tossico. EUH 031 – A contatto con acidi libera gas tossici. EUH 032 – A contatto con acidi libera gas molto tossici. 198 JohnsonDiversey 5/14/2015 L’evoluzione del processo REACh si vede nelle variazioni della SDS (Safety Data Sheet o scheda di sicurezza) Esempio: Al punto 3, 8, 11, 12 sono state aggiunte caselle da riempire man mano arrivano dati dal REACh 199 JohnsonDiversey 5/14/2015 SCHEDA DI SICUREZZA UTILIZZATORI A VALLE 1) Informare il proprio fornitore su un uso quando la sostanza non è ancora registrata o su un uso non contemplato nella SDS registrata 2) Intraprendere azioni appropriate quando si riceve una SDS (individuare e mettere in atto misure adeguate per controllare i rischi derivanti dall'uso della particolare sostanza) 3) Comunicare informazioni riguardanti l'uso sicuro ai propri clienti mediante fornitura della propria SDS 4) Preparare una relazione sulla sicurezza se il proprio uso non è coperto dalla SDS fornita 5) Rispettare l’uso e le restrizioni 6) Verificare o controllare l’uso di sostanze autorizzate dai propri 201 fornitori 1