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Via Tagliata n. 1 - 83046 Lacedonia (AV)
Sezioni associate:
Liceo Classico - Liceo Scienze della Formazione tel.
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PROPOSTA DI PROGETTO
TITOLO: << LA PACE NON E’ SOLO GESTO PACIFISTA >>
RESPONSABILE :
FILOMENA ANDREOTTOLA docente di religione cattolica
COLLABORATORI:
prof. MARIA VENEZIA docente di storia
prof. PASQUALE GUGLIELMO docente di filosofia e scienze della formazione
1. IDENTIFICARE
un settore della vita pedagogica o didattica di un contesto
scolastico in cui si opera. Dopo un’ analisi esplorativa, si comprende che sarebbe
possibile ipotizzare un intervento di miglioramento della situazione attraverso la
costruzione di un progetto integrativo o alternativo, da ipotizzare, sperimentare,
realizzare.
Pace è innanzi tutto una << proposta sociale >>, come affermano i profeti e come
ripete nel 1967 l’enciclica Populorum Progressio: << Lo sviluppo è il nuovo nome
della pace >>. Pace è inoltre una << proposta cosmica >> che si apre su un mondo
intessuto di armonie. Infine una << proposta personale >>, è un dono positivo di
speranza, pace che regna nei cuori, ( Rm 15,13 ).
La pace è un bene presente e un bene finale un dono sperimentato nel cuore, essa
prende chiaramente piede nei rapporti interpersonali come affidabilità, come
atteggiamento di dolcezza, di accoglienza, di misericordia che plasma i rapporti tra
gli uomini. Alla sequela di Cristo ogni persona, proprio nella misura in cui gli
appartiene, riuscirà a diventare un operatore di pace e a non essere connivente con
coalizioni e false alleanze, che fanno regnare le ingiustizie e la tensione e l’odio nei
rapporti umani e anche nella famiglia.
Dopo gli avvenimenti dell’undici settembre manifestazioni, marce per la pace si sono
avute un po’ ovunque. Anche gli studenti dell’Istituto d’Istruzione Superiore di
Lacedonia, dove opero come insegnante di Religione Cattolica, hanno sfilato per le
vie del paese con striscioni, manifestando contro la guerra. Lacedonia è un piccolo
paese della provincia di Avellino, confinante con la regione Puglia, l’Istituto è
frequentato da studenti proveniente per la maggior parte da paesi limitrofi, circa 80%.
Queste zone sono prevalentemente agricole, una piccola percentuale della
popolazione svolge un lavoro in fabbrica e un lavoro autonomo.
L’ipotesi di miglioramento si colloca all’interno di questo contesto scolastico e si
muove in un ambito pedagogico pluridisciplinare che ha come fine l’educazione della
persona alla dimensione morale attraverso alcuni esempi significativi; la formazione
di una prospettiva relazionale tra persona e tra comunità. La pace si impara nel
rilevare i tentativi che gli uomini hanno operato nella storia pur di evitare le guerre,
nel dialogo, nella stessa vita della comunità scolastica, nel conoscere le
organizzazioni culturali di pace. Questo vuole essere un modo con cui la scuola può
inserirsi, con efficacia decisiva nei processi di cambiamento con la costruzione, nelle
nuove generazioni, di una memoria storica di pace, diversa da quella codificata nel
saper dominante (E. Balducci ).
Spesso in passato le religioni sono state motivo di conflitto tra gli uomini; è possibile,
invece, attraverso la conoscenza dei fondamenti d’ogni religioni avviare un dialogo e
favorire il sorgere della pace tra i popoli.
2. SITUARE l’ipotesi fatta nel contesto o ambiente ben concreto precisando
circa l’intervento progetto,
• a chi è rivolto;
• a quale effetto educativo specifico ci si vuole riferire;
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• a quali esigere educative o didattiche risponde;
• a quali linee o proposte di contenuto si ispira;
• a quali obiettivi educativi o didattici vuole tendere.
Il progetto è rivolto in particolare agli allievi della classe IV sez. A del Liceo
SCIENZE DELLA FORMAZIONE << F. De Sanctis >> di Lacedonia ( Av ).
La classe è composta da 19 allievi, 15 femmine e 5 maschi DI CUI UNA NON SI
AVVELE dell’IrC. Gli allievi sono generalmente interessati, ricettivi alle
sollecitazioni culturali, buono il livello, tutti sono disponibili alla collaborazione con
gli insegnanti e con i compagni, sono animati da curiosità e voglia di conoscere,
partecipano in modo attivo alle lezioni, disponibili anche ad effettuare
approfondimento domestico attraverso la produzione di ricerche individuali e
realizzazioni di cartelloni. Anche se le capacità di pochi allievi non sono proprio
brillanti vanno incoraggiati per la buona volontà e la partecipazione assidua verso le
attività proposte.
L’effetto educativo specifico cui mira questo intervento è quello di comprendere che
la pace è un valore e richiede la formazione di uomini che abbiamo una nuova
mentalità, che impariamo a pensare e a vivere secondo la pace.
Il progetto in oggetto tiene conto dei nuclei tematici individuali all’inizio dell’anno
durante la stesura del P.O.F. in modo particolare è un percorso che si articola
attraverso contenuti che si riferiscono alla tematica: << LE VIOLENZE E LA
CULTURA DELLA PACE >> a cui si agganciano i percorsi delle altre discipline.
Sono previste anche lezioni comparate con altri docenti, in particolare con
l’insegnante si storia e di filosofia.
Il progetto vuole rispondere alle seguenti esigenze educative e didattiche:
a) Comprendere che per i cristiani la pace non è la conseguenza di una
ideologia, ma la premessa per ogni rapporto umano.
b) Comprendere il concetto di SHALOM nell’ A.T. come pienezza di un
rapporto fra l’uomo, il cosmo e Dio.
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c) Comprendere che la pace nell’ N.T. è Gesù Cristo che riconcilia gli
uomini con Dio e quindi gli uomini tra di loro.
d) Riflettere sulle azioni e l’insegnamento di Gesù come annuncio ed eventi
di pace.
e) Considerare come nelle religioni non cristiane, islamismo, induismo e
buddismo, la pace assume connotazioni culturali in sintonia con la
concezione di Dio, dell’uomo e della natura.
f) Riconoscere che la solidarietà è il nuovo nome della pace.
Il filo conduttore è lo studio del tema della PACE, con attenzione alla connotazione
religiosa cattolica e si vuole raggiungere i seguenti obiettivi educativi.
3. LA FASE PROGETTUALE ( la razionalità del progetto ipotizzato )
richiede la descrizione delle seguenti esigenze:
• Identifica la situazione pedagogica generale o specifica;
• Precisa le strategie generali d’intervento;
• Descrivere i criteri per la valutazione e per la verifica;
La pace e la guerra mai come in questo particolare momento sono molto sentite dalla
sensibilità dei ragazzi .
Dopo un primo momento introduttivo al tema, in cui viene individuato che la non
violenza, si immerge nei problemi e nei conflitti e trasforma l’atteggiamento
nonviolento in azione educativa, dialogica, intelligente, operativa, persuasiva nei
confronti degli uomini e delle strutture che producono violenza, si è cercato di
spiegare che la nonviolenza non è una posizione di rassegnazione. Coloro che hanno
nel cuore la pace colgono tutte le occasioni per realizzarla: aggirano o rimuovono gli
ostacoli che si frappongono, sopportano amarezze purché sia salvo questo bene cosi
grande.
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Successivamente vengono messe in evidenza alcune formule e simboli di pace come
espressione di una quotidianità feriale e liturgica con cui la pace e la grazia di Gesù
Cristo devono essere sempre invocate e praticate.
Ampio spazio è dedicato ai tre simboli che ricordano la pace di Dio con il creato: dal
diluvio del conflitto all’arcobaleno come << segno dell’alleanza >> di Dio con ogni
essere vivente (Gn 9,12 – 17 ). La colomba che tornò da Noè con nel becco un
ramoscello di ulivo ( Gn 8,10 ).
L’attenzione si focalizza sul contenuto di alcuni documenti del Magistero Cattolico,
l’enciclica Pacem in Terris di Giovanni XXIII in cui si analizzano le condizioni che
garantiscono la pace, ne dichiara e proclama il diritto degli uomini alla pace, propone
il contributo e le motivazioni dei cristiani a farsi operatori di pace nel mondo;
l’enciclica Populorum Progressio di Paolo VI sullo sviluppo dei popoli, promulgata
nel giorno di Pasqua di risurrezione del 23/03/1967. Altro punto interessante è la
rivelazione schematica di alcuni temi presenti nei messaggi e nei discorsi pronunciati
da Paolo VI durante i primi dieci anni della << Giornata della pace >> questo
permette di offrire un sintetico punto di vista di questo grande evangelizzatore della
pace.
Sono proposti anche testi di preghiera di altre religioni in cui è profondamente sentita
la formula della << istagfar >>, o del pentimento. In essa si invoca la << pace di
Dio>>.
A completamento del progetto è importante ricordare l’articolo 11 della Costituzione
italiana contro la guerra, e la pace dichiarata dall’ONU con indicazione dei fini più
specifici relativi alla pace. Ancora la lettura di un brano del politologo G. Baget
Bozzo per constatare che << il discorso Cristiano e la cultura laica e comune si sono a
lungo configurati come orizzonti alternativi >> propone di << parlare del
cristianesimo come fosse la prima volta >> e tra l’altro di relazionare la pace con il
compito messianico della storia, secondo la tradizione ebraica – cristiana.
Il progetto prevede l’utilizzo di materiale predisposto e di ricerca, dichiarazioni,
articoli, video, CD, fotocopie, Bibbia, schede.
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Le strategie d’intervento consistono in:
Esplicitazioni teoriche
Lavori individuali e di gruppo
Riflessioni personali
Alternanza tra lezioni frontali ed interventi degli allievi.
Per quanto riguarda la verifica e la valutazione si tiene conto dell’apporto operativo
di ciascun allievo nello sviluppo delle attività, del grado di partecipazione e di
attenzione verso gli obiettivi proposti. Il materiale di verifica è strutturato in prove di
domande con riferimento agli obiettivi educativo – didattici.
Gli elaborati degli allievi, lavori svolti a casa e in gruppo, unitamente alle
osservazioni da parte degli insegnanti, permettono di verificare il livello di
conoscenze e di competenze raggiunto individualmente.
Per quanto riguarda i criteri di verifica e la valutazione in possono fare le seguenti
osservazioni:
a) per quanto riguarda il verificare gli obiettivi di conoscenza si
propongono dei test a domanda chiusa. Invece per gli obiettivi formativi
si cercherà di osservare un cambiamento di atteggiamento dalla
situazione di partenza a quella finale;
b) per quanto riguarda la valutazione occorre distinguere tra valutazione
formativa e sommativa. La prima ha la funzione di controllare la qualità
del sistema didattico: il suo segno è di adattare sempre meglio il progetto
operativo del docente alla situazione quale viene via via evolvendo. La
valutazione sommativa è sinonimo di valutazione finale, connessa con la
decisione circa la capacità o meno di passare ad un’altra classe. Il
processo di valutazione deve svilupparsi in riferimento agli obiettivi, ai
contenuti e ai metodi. I primi sono il fondamento della valutazione
perché permettono di verificare sia la situazione iniziale sia di
controllare se l’azione didattica intrapresa è valida. Si preferirà utilizzare
una valutazione riferita a criterio invece di operare dei confronti
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orizzontali, cioè si opera verso gli obiettivi. Si valuta il processo di ogni
alunno rispetto alle sue condizioni di partenza, alle sue condizioni
fisiche, psicologiche e sociali, alla sua capacità e ai suoi ritmi
d’apprendimento.
Si accentua l’aspetto individuale della valutazione: ognuno è confrontato
con gli obiettivi in base alle sue prestazioni e senza tener conto di quanto
accade agli altri.
L’accento individualistico può essere temperato da un atteggiamento più
collaborativo se ci si prefigge una meta comune. Non basta che alcuni
raggiungono gli obiettivi ma occorre operare come un gruppo unito in
modo tale da raggiungere gli obiettivi tutti insieme1. Per raggiungere
questo scopo bisogna definire obiettivi minimi, ragionevoli e
raggiungibili da tutti.
Questi sono:
1) Gli alunni scoprono che molti gesti quotidiani sono segni e comportamenti di
una relazione pacifica che esprimono verso gli altri.
2) Gli alunni riconoscono che la guerra si pone tra le violenze, come quella più
organizzata.
3) Gli alunni intuiscono che con la pace tutto è possibile, con la guerra tutto è
perduto.
4) Gli alunni comprendono che la giustizia è la condizione per favorire le
condizioni di pace.
5) Gli alunni acquisiscono la consapevolezza che pace e giustizia garantiscono la
salvaguardia del creato.
6) Gli alunni intuiscono che la pace si << costituisce >> anche attraverso l’azione
ecumenica delle Chiese verso l’unità.
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Cfr., M. PELLEREY. Progettazione didattica, SEI, Torino, 1994,pp.136-148.
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4. LA FASE DELLA PROGRAMMAZIONE ( la decisionalità )
Richiede una breve descrizione dei seguenti elementi:
• Recepisce ed indica le persone che saranno coinvolte nel progetto;
• Scandisce i tempi e i modi della sua realizzazione;
• Descrive le varie strategie d’intervento che si susseguono;
• Prevede la soluzione di eventuali difficoltà che si possono incontrare.
Il progetto coinvolge gli allievi della classe IV A, l’insegnante di Storia, e di
Filosofia, il consiglio di classe della IV A liceo scienze della formazione dell’Istituto
d’Istruzione Superiore << F. De Sanctis >> di Lacedonia (Av).
Le lezioni sono previste durante l’orario scolastico, con cadenza settimanale e della
durata di due ore cadauno per un totale di 8/10 lezioni. Alcune lezioni sono
comparate in compresenza con le insegnanti delle altre discipline.
Per quanto riguarda la copertura economica poiché non ci sono ore eccedenti non ne
viene fatta richiesta. Per quanto riguarda gli spazi sono utilizzati l’aula scolastica,
l’aula multimediale per la visione di films, documentari, consultazione di siti internet
e la biblioteca.
I materiali da utilizzare sono i seguenti:
- testi di consultazione
- materiale testuale fotocopiato
- cartelloni bristol
- gomme, matite, pennelli
- schede operative, questionari fotocopiati.
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L’attività si svolge prevalentemente nell’aula scolastica con modalità interattive che
vedono una prima fase di ampliamento delle conoscenze degli allievi e
successivamente un’analisi comparativa e momenti di approfondimento personale.
L’intervento necessita di incontri della durata di due ore per volta già previste perché
trattasi di un corso sperimentale, ciò favorisce un minore dispendio di energie, un
maggiore coinvolgimento degli allievi e la possibilità di sviluppare i contenuti in
modo compiuto. Le lezioni comparate favoriscono la mediazione e la risoluzione di
problemi relazionali che potrebbero verificarsi ed una maggiore gestione delle attività
di gruppo allargato e di socializzazione. Permettono anche una maggiore incisività
degli interventi su punti nodali di carattere culturale che potrebbero essere sollevati,
legata anche alle competenze specifiche delle insegnanti stesse.
L’ipotesi oraria formulata è suscettibile di variazione in relazioni ai diversi tempi di
esecuzione delle attività proposte.
Le strategie d’intervento sono le seguenti:
1) comunicare l’obiettivo da raggiungere e sviluppare le
motivazioni anticipando i benefici che si otterrebbero
raggiungendo l’obiettivo;
2) favorire la comprensione che si ottiene attraverso l’attenzione
selettiva mediante una metodologia che attiri l’attenzione;
3) sviluppare
l’acquisizione
che
avviene
attraverso
la
codificazione, grazie alla presentazione di uno schema, in
memoria;
4) facilitare il ricordo che avviene attraverso il recupero delle
informazioni facilitato da uno schema;
5) sostenere la generalizzazione che si attua attraverso il
trasferimento dell’informazione in altri contesti;
6) fare delle prestazioni nelle quali vengono proposti esercizi sugli
obiettivi da raggiungere;
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7) effettuare un feedback che fornisce la conferma e i necessari
correttivi;
8) eseguire
una
verifica
che
accerta
il
raggiungimento
dell’obiettivo2.
Le U.D. sono cosi articolate:
I lezione: 2 ore
Lezione comparata con l’insegnante di Filosofia.
• Presentazione del progetto: LA PACE NON E’ SOLO GESTO PACIFISTA
• Lettura guidata di testi riguardanti il << PACIFISMO >> promosso da filosofi,
politici, sociologi e uomini di pace.
Domande e interventi pertinenti.
II lezione: 2ore
Brainstorming guidato, della parola PACE
Commento di una poesia.
III lezione: 2 ore
La pace nelle epistole di Paolo diventa formula di saluto e di augurio.
Lettura delle pericopi paoline.
Lezione frontale, domande ed interventi pertinenti.
IV lezione: 2 ore
Lettura di alcuni passi del Magistero Cattolico spiegazioni del concetto di <<
GUERRA GIUSTA >> in base alla tradizione Teologica Cattolica.
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R.M. GAGNE’, L.J. BRIGGS, Principles of Istructional Design, Rinehart and Wiston, 1974,trad.It., Fondamenti di
progettazione didattica, SEI, Torino,1990, pp.118-221.
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V lezione: 2ore
La << GIORNATA DELLA PACE >>
Autore, data motivo dell’istituzione.
Gli allievi sono inviati a svolgere un lavoro scritto su un tema a scelta tra quelli
forniti dall’insegnante riguardanti la << Giornata della pace >> dal 1969 al 1977.
VI lezione: 2 ore
La pace nella tradizione islamica. Lettura e spiegazione di un testo di preghiera
musulmana. Lo Jihad nel Corano.
Comprensione dei punti di difficile interpretazione.
Stimolazione di domande e chiarimenti richiesti.
VII lezione: 2 ore
Lezione comparata con l’insegnante di storia.
Uso di documenti << laici >>.
VIII lezione: 2 ore
Riflessione sul brano di G. Baget Bozzo, Dal sacro al mistico, Feltrinelli Milano
1981 pp. 123-124-125-126.
Videocassetta, titolo del film Platoon (1986) durata 120 m.
IX lezione: 2 ore
Lezione comparata con l’insegnamento di storia
Consolidamento obiettivi precedenti
Lavoro di gruppo
Realizzazione di cartelloni con materiali reperito dagli allievi
Questionario da svolgere a casa.
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X lezione: 2 ore
Consegna e valutazione del questionario e degli elaborati relativi alla V lezione.
Questionario vedi allegato n° 1.
Nella fase di realizzazione del progetto si possono incontrare le seguenti difficoltà:
1) il materiale strutturato è troppo e non può essere fotocopiato a scuola per tutti
2) alcuni allievi non sono presenti a tutte le lezioni.
Per quanto riguarda lo svolgimento delle lezioni comparate non ci sono difficoltà
poiché entrambe le colleghe risultano avere l’<< ora buca >> per cui sono sempre
disponibili a prestare la loro professionalità gratuitamente.
In merito al materiale di facile consumo è possibile ovviare alle difficoltà chiedendo
agli allievi di portare l’occorrente per realizzare i cartelloni.
In merito alle modifiche comportamentali può essere importante rilevare negli allievi
i lievi miglioramenti tramite la gratificazione e l’incoraggiamento e strutturare
un’eventuale autovalutazione.
5. LA FASE DELLA REALIZZAZIONE
Sono previsti momenti di << accorgimenti >> del progetto da parte delle insegnanti
coinvolte e la presentazione al consiglio di classe: Sono previsti momenti di
socializzazione all’interno del gruppo classe in alcuni incontri per favorire la
condivisione di quanto rilevato dalle attività svolte in gruppo.
Viene scelto il procedimento a livello teorico-frontale e solo per alcuni aspetti a
livello pratico-dinamico al fine di evitare possibili deviazioni dalla tematica in
oggetto. La strutturazione rigida da parte del materiale testuale di consultazione è resa
necessaria dalla specifica dell’argomento e dalla difficoltà di reperimento di materiale
adatto ai destinatari del progetto.
Al fine di individuare i risultati raggiunti viene predisposto un questionario di verifica
che necessita di essere supportato dall’osservazione da parte degli insegnanti.
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Occorre evidenziare in itinere se vengono assunte posizioni diverse rispetto alle
problematica interreligiosa, con quali modalità e con quale frequenza.
Alla fine dell’intervento verrà verificato se i materiali e gli strumenti sono stati
utilizzati secondo le modalità previste dal progetto, se le insegnanti hanno dovuto
inserire varianti nelle procedure, se gli allievi si sono attenuti alle consegne stabilite.
Verrà fatto un bilancio in merito alle difficoltà incontrate nella realizzazione pratica e
procedurale del progetto ed al grado d’interesse ed impegno suscitato negli allievi.
Agli allievi verrà somministrato un questionario anonimo di gradimento, di
autovalutazione di quanto appreso e dell’incidenza che si pensa possa avere sui propri
comportamenti.
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