Verso una storia internazionale del pensiero economico

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Verso una storia internazionale del pensiero economico
Titolo:
Ricercatore principale
(coordinatore):
Ambito di ricerca:
Anno di inizio:
Durata prevista:
Verso una storia internazionale del pensiero economico
Antonio Magliulo, Facoltà di Economia, Luspio
Storia del pensiero economico di civiltà contemporanee
2012
1 anno
Obiettivi:
Il progetto mira a definire un approccio metodologico utile per comparare la storia del pensiero
economico di civiltà contemporanee.
Breve descrizione del
progetto:
La storia del pensiero economico è stata fino ad oggi, principalmente, una storia dell’economia
politica occidentale. Gli studiosi hanno a lungo discusso sul “giusto metodo”, dividendosi tra
fautori di un approccio assolutista o relativista, interno od esterno. Si è sviluppata anche una
fiorente letteratura sugli stili e le tradizioni nazionali. Ma la “grande storia” resta quella
dell’Occidente. In un qualsiasi manuale non c’è posto, se non in qualche nota a piè di pagina,
per altre tradizioni o stili nazionali.
La ragione sostanziale è che l’Economia politica è nata e si è sviluppata all’interno della
dominante civiltà occidentale. L’Occidente ha conquistato sia la scienza che la società
ponendosi come modello di Civiltà Universale. Perché avremmo dovuto studiare i “mondi
minori” di Cina e India? “It’s all in Marshall” aveva detto Keynes.
Abbiamo così avuto una Storia universale del pensiero economico con qualche appendice
dedicata agli stili nazionali. Al massimo, eravamo interessati alla diffusione internazionale delle
idee occidentali: “Smith, Ricardo … Keynes across nations”.
Negli ultimi anni tutto è cambiato. Oggi viviamo in un mondo globale diviso in civiltà. La sfida
principale del nostro tempo è comprendere se le civiltà che compongono il mondo globale sono
destinate ad incontrarsi o a scontrarsi.
Samuel Huntington ha fornito un paradigma utile per descrivere un mondo di civiltà. Secondo
Huntington, dopo il 1989, la cultura e non l’ideologia è diventato il fattore unificante o
disgregante dei popoli. Nei lunghi anni della guerra fredda, l’ideologia divideva gli eguali e
univa i diversi. Divideva in due Stati nemici l’unica nazione tedesca e univa in un unico Stato le
tante nazioni dell’Unione Sovietica. Con la fine del comunismo, i blocchi si sciolgono e si
ricompongono. Il fattore unificante diventa la cultura. Le due Germanie, divise dall’ideologia
ma unite dalla cultura, si riunificano in un solo Stato mentre l’Unione Sovietica, unita
dall’ideologia ma divisa dalla cultura, si disgrega in tanti Stati indipendenti.
La cultura è ciò che definisce le identità nazionali e dipende da molteplici fattori: razza, lingua,
storia, religione. L’identità culturale influisce sui modi di pensare se stessi, il proprio lavoro, le
relazioni con gli altri.
Le civiltà sono culture su “vasta scala”, aree geografiche delimitate da confini identitari. Le
civiltà contemporanee, sopravvissute alla selezione del tempo, sono cinque: cinese o sinica,
giapponese, indiana, islamica e occidentale. Quest’ultima presenta tre diramazioni: europea,
nordamericana e latinoamericana.
Le civiltà possono incontrarsi o scontrarsi. La previsione di Huntington, come noto, è che siano
destinate a scontrarsi.
L’analisi del politologo americano ha sollevato un vasto dibattito. I critici hanno osservato che
vi sono conflitti anche all’interno delle singole civiltà e che, parallelamente, in tutte le civiltà
emerge un comune desiderio di libertà e democrazia.
Al di là del dibattito, vi sono almeno due elementi che possono essere recuperati dalla lezione di
Huntington: la cultura è il principale fattore aggregante o disgregante dei popoli e la comunità
internazionale si articola in grandi civiltà.
Questi due elementi possono essere utilizzati per scrivere un nuovo capitolo della storia del
pensiero economico. La storia del pensiero economico dovrebbe o potrebbe portare un
contributo alla comprensione del grande tema della nostra epoca: lo scontro o l’incontro di
civiltà. Se la cultura è davvero il fattore cruciale, allora la cultura economica gioca un ruolo
fondamentale.
Si tratta di iniziare a scrivere una Storia Internazionale del Pensiero Economico centrata sulle
Civiltà. La finalità ultima dovrebbe essere quella di conoscere meglio la storia di altre civiltà per
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comprendere quali sono le forze che possono favorire o ostacolare un reale dialogo.
In questo paper vorrei portare un piccolo contributo ad un grande tema. Il paper è articolato in
tre parti. Nella prima, descrivo alcuni caratteri del dominante approccio storiografico focalizzato
sulla tradizione Occidentale. Nella seconda, presento il dibattito suscitato dalle tesi di
Huntington. Nella terza e ultima parte, delineo alcune caratteristiche di un approccio orientato
ad una storia internazionale o comparata del pensiero economico.
Risultati attesi:
Altro:
Pubblicazione di un saggio su rivista internazionale.
Nel Febbraio 2013 vorrei presentare un working paper sul tema al Convegno dell’Associazione
Italiana per la Storia del Pensiero Economico.
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