Fondamnti di Fotografia

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Fondamnti di Fotografia
Fondamenti di Fotografia
La fotografia è scrivere con la luce.
Le Fotocamere
Compatte e Mirrorless
Reflex
Medio Formato
Il Sensore
Reflex FF e APS-C
Compatte e Mirrorless
Reflex FF
APS – C
Compatte, Mirror less
RGB, RAW, JPG
RGB
RGB: RGB è un modello di colori .Diversamente dalle immagini a
livelli di grigio, tale modello di colori è di tipo additivo e si basa sui
tre colori rosso (Red), verde (Green) e blu (Blue), da cui appunto il
nome RGB, da non confondere con i colori primari sottrattivi giallo,
ciano e magenta.
La tecnica Raw (in inglese crudo, grezzo) consiste in
un particolare metodo di memorizzazione dei dati
di un'immagine. L'immagine catturata dal sensore
CCD o CMOS della macchina fotografica viene
registrata nella sua forma originaria, numerica, cioè
dopo essere stata solo convertita da analogico a
RA senza ulteriore elaborazione da parte della
digitale,
fotocamera.
Nei formati Raw vengono registrati, quindi, i dati
monocromatici grezzi indicanti l'informazione di
intensità luminosa incidente sui singoli
photodetector R, G e B.
JPEG (acronimo di Joint Photographic Experts Group) è un comitato ISO/CCITT che ha
definito il primo standard internazionale di compressione dell'immagine digitale a
tono continuo, sia a livelli di grigio che a colori.
"JPEG" indica quindi anche il diffusissimo formato di compressione a perdita di
informazioni ed è un formato aperto e ad implementazione gratuita.
Attualmente JPEG è lo standard di compressione delle immagini fotografiche più
utilizzato.
Le schede di memoria
RA
Compact Flash,
Secure Digital,
Micro Sd
Un tempo il supporto era il rullino ora si usano le schede
di memoria. Per un uso performante della fotocamere è
bene usare schede di memoria «più veloci» della
velocità di scrittura della fotocamera, su alcune
macchine è possibile usare e scrivere
contemporaneamente, magari differenziando i formati,
su diverse tipologie di schede.
ISO, Tempi, Diaframma
ISO
Tempi (T, Tv o S)
Diaframma (A, Av o f)
L’immagine è presa da
Canon Photo
Professional
ISO
In fotografia la velocità della pellicola, detta anche
sensibilità o rapidità, indica la sensibilità di una della
pellicola fotografica. Questo stesso termine è stato
importato nella fotografia digitale .
Uno scatto con ISO a bassa sensibilità (< 200)
richiede (a parità di condizioni), un tempo di
esposizione maggiore; si parla perciò di pellicola
lenta, viceversa, una pellicola ad alta sensibilità, che
richiede tempi di esposizione più brevi, si dice
pellicola veloce.
La velocità si misura in numeri ISO e/o ASA (o in Germania in numeri DIN); quanto più alto
è il numero, tanto più sensibile alla luce è la pellicola o il sensore e quindi, a pari condizioni,
tanto più breve è l'esposizione.
Le pellicole con rapidità ISO/ASA da 25 a 64 (15-20 DIN) sono lente; da 125 a 400 (22-27
DIN) di rapidità da moderata a media; quelle superiori a 500 (28 DIN) sono rapide.
La velocità si misura in numeri ISO e/o ASA (o
in Germania in numeri DIN); quanto più alto è
il numero, tanto più sensibile alla luce è la
pellicola o il sensore e quindi, a pari
ISO
condizioni, tanto più breve è l'esposizione.
Le pellicole con rapidità ISO/ASA da 25 a 64
(15-20 DIN) sono lente; da 125 a 400 (22-27
IN) di rapidità da moderata a media; quelle
superiori a 500 (28 DIN) sono rapide.
Tempi (T , Tv oppure S)
Regolano il Movimento
ll tempo regola il movimento. Possiamo gestire i tempi grazie
alla ghiera (vedi immagine a fianco):
- in modalità manuale (M),
- selezionando Tv (time value); a volte troviamo anche la sigla
T (Time) o S (Speed).
I tempi di posa, quasi sempre scelto automaticamente dalla
fotocamera, regola la quantità di luce che raggiunge il sensore
e fa in modo che fotografia sia della luminosità giusta per
avere un aspetto naturale.
Esistono tuttavia situazioni in cui è necessario forzare un
tempo particolare per ottenere un effetto creativo.
Tempi
Tempi (T oppure
continua
Vediamo i
principali tempi e
quando usarli.
S)Un tempo di 1/60
o più veloce è
necessario per
garantire che le
foto non appaiano
"mosse".
Chi usa uno zoom
dovrà tenere un
tempo ancora più
breve.
L’idea è che la velocità di scatto sia di un secondo fratto la lunghezza focale dell’ottica. Ad
esempio, con uno zoom da 200 mm si dovrà impostare un tempo di 1/200 di secondo.
Nel caso in cui la luce non fosse sufficiente per scattare con questi tempio, sarà
necessario utilizzare un treppiede o qualche altro supporto.
Chiamiamo tempi lunghi quelli sotto 1/125 di secondo: 1/60, 1/30 fino a tempi difficili da
gestire senza un treppiede come 1/15, 1/8, ecc fino alla posa «B».
I tempi veloci sono quelli sopra 1/125 di secondo: 1/250, 1/500, 1/4000, ecc.
ISO, Tempi, Diaframma
Diaframma (Av, A, f)
Regola la Profondità di Campo
Il Diaframma o apertura regola la profondità di campo (PDC). Cioè quante cose
abbiamo a fuoco intorno (prima e dopo ) il nostro soggetto. Più è aperto meno sarà la
PDC, più sarà chiuso maggiore sarà la PDC.
Se voglio «staccare» un soggetto dallo sfondo devo usare un diaframma aperto (che
spesso trovo su ottiche di valore e quindi costose), se voglio rendere i dettagli di
immagine nei vari piani userò un diaframma chiuso.
Nella figura precedente vediamo che ad un diaframma aperto corrisponde un
numero piccolo f1,4, f2,8... ad un diaframma chiuso corrisponde un numero grande:
f16, f22…
L’immagine
è presa da
Canon Photo Professional
Buone foto!!!
[email protected]
www.dongius.info
La Pellicola
La pellicola fotografica è il supporto, di natura
chimica, utilizzato, da più di 100 anni, nelle
fotocamere analogiche, per imprimere immagini.
Nonostante un breve periodo di disuso, con
l'utilizzo sempre più ampio della fotografia
digitale, il supporto analogico è tornato in auge in
tutte le sue varianti, dal piccolo al grande formato,
invertibili istantanee e negative
Il supporto di base più comune è un sottile nastro di materiale naturale trasparente,
triacetato di cellulosa o sintetico, cioè di poliestere a cui è sovrapposto uno strato antialone
per evitare riflessi interni. Gli strati successivi consistono in una emulsione di micro cristalli
di Sali d’argento dispersi uniformemente in gelatina. La sensibilità alla luce è data dai cristalli
di alogenuro, e può essere variata modificando le dimensioni dei cristalli.
Nelle pellicole bianco/nero è presente un solo strato di emulsione fotosensibile, mentre
nelle pellicole a colori sono necessari tre diversi strati, sensibili alle diverse frequenze di luce
visibile per formare l'immagine finale. Partendo dal basso, il primo strato è sensibile al rosso,
il secondo al verde e il terzo al blu. Tra il verde e il blu è presente uno strato filtro di
colorante giallo per evitare il passaggio del blu verso gli strati inferiori.
Pellicola (continua)
L'emulsione per usi fotografici è particolarmente tarata per la luce visibile, ma è anche
sensibile all’infrarosso, all’ultravioletto, ai raggi X e gamma. Per applicazioni scientifiche
(fotografia notturna, radiografia e gammagrafia, film-badge, ecc.) si producono pellicole
tarate per lo specifico campo di applicazione.
Quando la pellicola viene sottoposta ad un'esposizione controllata di luce attraverso
l'obiettivo di una fotocamera, si imprime su di essa una immagine non visibile della scena
ripresa (in pratica una "attivazione" dei cristalli proporzionale al numero di fotoni ricevuti),
chiamata immagine latente.
È quindi necessario applicare alla pellicola trattamenti chimici in soluzione acquosa, per
ottenere la rivelazione di una immagine visibile e insensibile ad ulteriori esposizioni alla
luce, mediante i processi di sviluppo e fissaggio, che a volte richiedono la Camera Oscura.
L'immagine rivelata è costituita da finissimo particolato di argento metallico (nel caso del
B/N), ma con i toni chiaro/scuro invertiti; è formata invece da tre strati sovrapposti di
coloranti complementari ai colori primari originali (nel caso del colore). Per tale motivo in
entrambi i casi la pellicola uscita dal trattamento chimico è definita negativa. Caso diverso
riguarda le pellicole positive La diapositiva è un'immagine fotografica positiva in bianco e
nero o a colori su un supporto trasparente. Il suo nome deriva da dia, cioè "attraverso", e
positiva: infatti per poterla osservare occorre che la luce la attraversi. Queste si
visualizzano normalmente intelaiate , cioè montate su un telaietto solitamente in plastica o
cartone, attraverso uno specifico proiettore, o piano luminoso.
Camera Oscura
La camera oscura è necessaria
per lo sviluppo e la stampa delle
immagini a partire dalla
pellicola. Dev’essere possibile
eliminare qualsiasi fonte di luce,
per le operazioni iniziali di
sviluppo della pellicola, o per il
caricamento della medesima sui
«rullini»; dev’essere attrezzata
con speciali lampade che non
impressionano le carte
fotosensibili utilizzate per la
stampa.
La stampa in camera oscura è affascinante; dopo aver sviluppato e fissato le immagini
impresse sulla pellicola si procede alla stampa. Per questa serve un ingranditore, delle
vasche per le chimiche di sviluppo e fissaggio, acqua corrente per il lavaggio, delle mollette
e relativi fili dove stendere le immagini ad asciugare. Il processo è molto interessante ma
per ulteriori spiegazioni rimandiamo ad altre fonti, perché l’argomento merita di essere
trattato a parte in modo disteso.