Logistica Immobiliare in Italia: unfasten your seat belts
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Logistica Immobiliare in Italia: unfasten your seat belts
Febbraio 2011 Logistica Immobiliare in Italia: unfasten your seat belts Il 2010 è stato un buon anno per il mercato immobiliare della logistica in Italia, con chiari segni di ripresa rispetto al 2009 Gli investimenti in immobili a destinazione logistica sono cresciuti del 75% rispetto al 2009, a conferma di una rinnovata fiducia degli investitori che hanno potuto approfittare per tutto il 2010 di rendimenti ancora molto competitivi rispetto agli altri settori L’assorbimento di spazi logistici è stato sostenuto, registrando un dato assoluto secondo soltanto al record del 2000; conseguentemente il vacancy rate è sceso al 7,2% I canoni di locazione nominali sono rimasti sostanzialmente invariati, con un aumento degli incentivi concessi ai tenant per favorire le nuove locazioni 2 On Point •Logistica Immobiliare in Italia:unfasten your seat belts • febbraio 2011 Logistica Immobiliare in Italia: unfasten your seat belts Market Summary Il 2010 è stato un buon anno per il mercato immobiliare della logistica in Italia: tutti gli indicatori hanno mostrato infatti segni di evidente ripresa rispetto al 2009: - assorbimento molto sostenuto, con un ritorno di interesse per le prime location - vacancy rate in diminuzione - investimenti in decisa ripresa Il mercato immobiliare della logistica è stato sostenuto da un lato dai buoni risultati dei principali operatori di logistica nel corso dell’anno (aumento dei fatturati e dei volumi di business), dall’altro da un ritorno di fiducia degli investitori nei confronti del mercato italiano e del settore della logistica in particolare. Si è confermata anche nel corso del 2010 la pressione sui canoni di locazione, che sono rimasti sostanzialmente stabili sui loro valori nominali a fronte di una maggiore richiesta di incentivi (free rent, step rent, ecc) da parte degli utilizzatori. Overview economica generale L'economia mondiale continua ad espandersi, con prospettive di crescita più solide e diffuse rispetto ai mesi precedenti. Mentre si conferma la robusta espansione delle economie emergenti e, fra i paesi avanzati, della Germania, migliorano le valutazioni sulla dinamica dell'economia americana. I flussi di commercio internazionale - dopo il forte aumento già osservato nel 2010, che ha permesso il recupero dei volumi precedenti la crisi crescerebbero quest'anno a ritmi inferiori, ma comunque alti nel confronto storico1. Le stime di crescita del PIL per il 2010, secondo gli ultimi dati disponibili, si attestano attorno all'1%, mentre per il 2011 la crescita è prevista dello 0,9%, leggermente al di sotto della media EU. I consumi delle famiglie hanno registrato una leggera ripresa, tornando ad una variazione positiva (+0.6% 2010 rispetto a 2009), questo anche a fronte di un ancora modesto livello di aumento dei prezzi, 1.5% rispetto all’anno pretendente. La produzione industriale ha registrato un risultato positivo a fine d’anno, segnando un tasso di crescita del 5.4% nel 2010 rispetto al 1 Fonte: Banca d’Italia, Bollettino Economico gennaio 2011 2009. Questa crescita tuttavia è resa più fragile dal mancato aumento di posti di lavoro, un fenomeno che sta caratterizzando la ripresa post-crisi di tutti i paese occidentali (jobless growth). In Italia infatti, si è registrato un tasso di disoccupazione pari all’8.7% a fine 2010, il più alto degli ultimi anni. Le previsioni per il 2011 confermano questo trend, facendo dubitare delle possibilità di crescita dei consumi2. Buone notizie sul fronte del settore della logistica: secondo l’ultimo rapporto congiunturale Confetra sul 2010, la logistica segnala un trend in crescita rispetto al 2009, con punte di eccellenza nei comparti aereo, che tocca quota +18%, e marittimo, che segna una performance del +9 per cento. Riparte lentamente il trasporto su gomma: +2% a livello nazionale, + l'8% l'internazionale a carico completo e +6% il collettame. Andamento ancora negativo per il trasporto su ferro, in calo, per motivi che secondo la nota non sono più ascrivibili alla crisi economica. Secondo un altro studio condotto da Confetra in partnership con A.T. Kearney, nei prossimi anni il settore della logistica in Italia sarà chiamato ad affrontare una sfida che vale otto miliardi di euro: da un lato attraverso un recupero potenziale dell’efficienza (quantificato in tre miliardi), dall’altro intercettando la domanda italiana di logistica ancora non servita (altri cinque miliardi). Sempre secondo lo studio di A.T. Kearney, la logistica in Italia incide per il 7% sul PIL - con un trend in continua crescita - registrando costi maggiori dell'11% (12 miliardi) rispetto agli altri Paesi Ue. Tre le strade attraverso cui passa il rilancio del settore: l'efficientamento dei processi mediante l'abbattimento dei cosiddetti colli di bottiglia; una offerta sempre più qualificata da parte dei 3PL (Third Party Logistics provider); l'individuazione di investimenti infrastrutturali mirati. Nuove realizzazioni Nel corso del 2010 sono stati completati 570.000 mq di nuovi magazzini, in aumento del 5% rispetto al 2009. Al dato del primo semestre, pari a 300.000 mq di nuovi spazi, si sono aggiunti i 270.000 mq della seconda parte dell’anno, confermando una sostanziale equidistribuzione dei nuovi sviluppi nel corso dell’anno. Il dato, comunque di buon livello, conferma la tendenza registrata negli ultimi anni ad una maggior cautela da parte dei developer, che 2 Fonte: Consensus Forecast, gennaio 2011 On Point • La logistica Immobiliare in Italia:una ripresa da maneggiare con cura • febbraio 2010 3 tendono a privilegiare quasi esclusivamente operazioni di tipo prelet o a favore di utilizzatori finali. Soltanto il 22% infatti delle nuove realizzazioni è stato di tipo speculativo (in gran parte progetti avviati negli anni precedenti), mentre il 60% è stato di tipo pre-let e il restante 18% è stato di tipo owner occupier. La Lombardia, con il 42% delle nuove superfici realizzate, è stata la regione con la maggiore concentrazione di nuovi sviluppi in Italia nel 2010, seguita dal Veneto con il 17%. La superficie rimanente si è distribuita in modo pressoché omogeneo tra Lazio, Piemonte e Emilia Romagna. Grafico 2: Distribuzione regionale dei nuovi magazzini completati in Italia, 2010 11% 11% Emilia Romagna Lombardia 17% Piemonte Toscana 4% 42% Veneto Lazio 15% Fonte: Jones Lang LaSalle Grafico 1: Evoluzione dei nuovi magazzini completati in Italia Il totale dello stock attualmente presente sul territorio italiano si attesta alla fine del 2010 a circa 12,4 milioni di mq. L’80% delle superfici di immobili logistici moderni è localizzato nel Nord Italia, con una distribuzione regionale sostanzialmente invariata rispetto agli anni precedenti. 1.000 .000 mq 800 600 400 200 0 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 Fonte: Jones Lang LaSalle Nel 2010 le prime location hanno rappresentato il 48% delle aree in cui sono stati completati nuovi progetti, sensibilmente in aumento rispetto al 17% del 2009 e in linea con i dati registrati nel 2008. Anche il dato delle secondary location, in cui si sono concentrati sviluppi per il 52% del totale nuove realizzazioni, conferma il ritorno di attenzione nei confronti dei cluster logistici consolidati ottimamente interconnessi a nodi di rete infrastrutturali, a discapito delle location isolate il cui unico driver è rappresentato dal costo del terreno. Milano, Bergamo, Alessandria e Treviso sono state le province con il maggior numero di nuovi magazzini completati durante l’anno, con quasi il 50% della superficie sul totale delle nuove realizzazioni. Grafico 3: Distribuzione territoriale dello stock di magazzini per la logistica in Italia, 2010 11% 7% Nord-Ovest Nord-Est 16% 66% Centro Sud-Isole Fonte: Jones Lang LaSalle Assorbimento Nel corso del 2010 sono stati assorbiti 725.000 mq di spazi logistici, in crescita del 7,5% rispetto al 2009. Il dato, in termini assoluti, rappresenta il secondo take up di sempre sul mercato italiano dopo l’anno record del 2000 (740.000 mq assorbiti). Il livello dei canoni nominali ancora stabile, unito ai primi segnali di ripresa dei fatturati dei principali operatori di logistica 3PL che hanno attuato strategie immobiliari da tempo sospese, ha favorito il dato robusto di assorbimento nel 2010. 4 On Point •Logistica Immobiliare in Italia:unfasten your seat belts • febbraio 2011 L’assorbimento si è distribuito uniformemente durante i due semestri del 2010 e non ha mostrato picchi significativi di stagionalità. I principali driver di take up si sono confermati da un lato la rilocalizzazione degli operatori di logistica verso location primarie o secondarie ottimamente raccordate alle infrastrutture di trasporto, dall’altro il processo di consolidamento dei network logistici verso immobili più efficienti e in molti casi specializzati per funzione e tipologia di merce trattata. Hanno contribuito al buon livello di take up anche la richiesta di realizzazioni built to suit per gli utilizzatori finali e la crescita in termini generali delle attività di esternalizzazione della funzione logistica a beneficio dei 3PL. Rispetto ai Paesi europei più maturi, l’Italia ha un tasso di esternalizzazione delle attività legate alla logistica ancora relativamente basso, con buone prospettive di crescita, che fanno ipotizzare buoni livelli di domanda ed assorbimento di moderne piattaforme logistiche di Grado A nei prossimi anni. Grafico 4: Evoluzione dell’assorbimento di magazzini logistici in Italia 1.000 .000 mq 800 600 Così come per i nuovi sviluppi, anche il take up nel corso del 2010 ha visto un ritorno di interesse per le prime location, con oltre il 40% dell’assorbimento totale, in forte crescita rispetto al 26% del 2009. L’aumento della localizzazione in zone prime è attribuibile alla volontà degli operatori di posizionarsi in corrispondenza dei mercati finali di distribuzione, approfittando del livello dei canoni nominali ancora a buon mercato e dell’aumento degli incentivi (free rent, step rent) concessi dai proprietari di immobili di recente realizzazione e disponibili sul mercato da qualche tempo. Anche l’assorbimento nelle secondary location conferma questa virata verso le localizzazioni di qualità: la gran parte degli spazi disponibili assorbiti si è verificata presso hub logistici consolidati ed ottimamente interconnessi al sistemi infrastrutturali di trasporto. Analizzando l’assorbimento a livello regionale, la Lombardia ha guadagnato significative quote di mercato rispetto agli anni passati, risultando, con il 47% del totale, la regione che ha registrato il maggiore dato di assorbimento in Italia, in crescita rispetto al 32% del 2009. Segue l’Emilia Romagna, con il 19% sul totale, in diminuzione rispetto al 36% del 2009. Cresce il Veneto, con il 13% dell’assorbimento totale (nel 2009 era il 10%), mentre scende la quota del Lazio, che passa dall’11% del 2009 al 5% del 2010. Grafico 5: Distribuzione regionale dell’assorbimento dei nuovi magazzini in Italia, 2010 400 200 13% 0 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 Fonte: Jones Lang LaSalle Emilia Romagna 19% Lazio 6% 5% 10% Lombardia Piemonte Analizzando l‘assorbimento per tipo di transazione realizzata nel 2010, la quota di transazioni “classiche” (affitto di un immobile esistente) è aumentata rispetto al 2009 attestandosi attorno al 52% dell’assorbimento totale; mentre la quota pre-let e owner occupier è lievemente diminuita passando dal 57% nel 2009 al 48% del 2010, con lieve prevalenza degli sviluppi pre-let locati ad operatori logistici 3PL. La quota crescente di assorbimento di spazi già esistenti, prevalentemente di recente edificazione, conferma la difficoltà nella costruzione di un’operazione immobiliare speculativa, a causa del mix di canoni bassi e rendimenti alti. Da sottolineare come la maggior parte del take up di spazi già esistenti è riferita a magazzini di Grado A. Toscana Veneto 47% Fonte: Jones Lang LaSalle Analizzando il dato di assorbimento per tipologia di soggetti, si rileva come i gruppi industriali, i retailer e i 3PL abbiano dominato l’assorbimento di spazi logistici, con il 93% dell’assorbimento totale, in linea con il dato del 2009. Gli spazi restanti sono stati assorbiti dai corrieri, che hanno aumentato la loro quota di take up passando dal 4% del 2009 al 7% del 2010. Nello specifico, tra gli operatori logistici, è diminuita la quota di 3PL che dall’82% del 2009 è passata a circa il 60% del 2010, mentre è On Point • La logistica Immobiliare in Italia:una ripresa da maneggiare con cura • febbraio 2010 5 Grafico 6: Assorbimento per tipo di attività dell’utilizzatore, 2010 7% 3PL Retailers Corrieri Industria 7% 60% 26% Fonte: Jones Lang LaSalle Vacancy Il vacancy rate è leggermente diminuito nel corso dell’anno, passando dal 7,3% del 2009 al 7,2% del 2010. Questa diminuzione è il risultato del maggior assorbimento di spazi rispetto alla realizzazione di nuovi magazzini (725.000 mq assorbiti contro 570.000 mq sviluppati). Anche la liberazione di spazi obsoleti non più efficienti è stata più che compensata dalla crescita in termini assoluti del settore della logistica nel corso del 2010. Grafico 7: Livello di vacancy nelle principali regioni in Italia, mq La Lombardia, con il 2,2%, rimane la regione con il tasso di vacancy più basso in Italia, in diminuzione rispetto al 3,9% del 2009. In Emilia Romagna il volume di sfitto è diminuito nel corso del 2010, passando dal 6,1% del 2009 al 5,5% del 2010, così come è diminuito nel Lazio che registra un nuovo tasso di sfitto pari al 8,7% (era il 10,2% nel 2009). Nel Veneto la vacancy è rimasta pressoché invariata, mentre è cresciuta in Piemonte, passando dal 16,6% del 2009 al 19,7%. Pipeline Il volume di nuovi magazzini logistici stimato nella pipeline a fine 2010, attualmente in costruzione e previsto in completamento nel periodo 2011-2012, è pari a circa 265.000 mq. Sul totale di queste superfici, la maggior parte delle superfici appartengono a sviluppi di tipo non speculativo (55%). Relativamente al volume dei progetti che a fine anno non risultavano avviati, ma che sono allo stadio della pianificazione e previsti in consegna entro il 2012, si registrano circa 120.000 mq di nuovi magazzini. Grafico 8:Pipeline futura dei principali sviluppi logistici in Italia, 2011-2012 200 ,000 mq cresciuta la quota dei gruppi industriali e retailer che gestiscono direttamente la propria logistica, passata dal 18% del 2009 al 33% del 2010. Pianificati In costruzione 100 Piemonte 0 Emilia Romagna Emilia Romagna Lombardia Piemonte Veneto Toscana Fonte: Jones Lang LaSalle Lombardia Veneto Lazio 0 50.000 100.000 150.000 200.000 250.000 300.000 350.000 2009 Fonte: Jones Lang LaSalle 2010 Contrariamente all’andamento del 2009, la pipeline di sviluppi speculativi è progressivamente aumentata nel corso nel 2010, anche se è principalmente rappresentata dal completamento di sviluppi già pianificati negli anni passati oppure avviati per usufruire degli incentivi derivanti dalla realizzazione di impianti fotovoltaici sulle coperture. Valori Come annunciato nella seconda metà dell’anno i canoni prime sono rimasti invariati nella maggior parte delle zone, mentre hanno subito 6 On Point •Logistica Immobiliare in Italia:unfasten your seat belts • febbraio 2011 un lieve ribasso in altre aree. Il livello dei valori ha raggiunto quasi ovunque la soglia minima, al di sotto della quale le operazioni risulterebbero economicamente poco sostenibili. A parte qualche caso raro, tutti i mercati dovrebbero rientrare nella fase di ripresa nella seconda metà del 2011. Grafico 9:Canoni di locazione in Italia, 2010 €/mq/a Milano Roma Piacenza Verona Bologna Napoli Torino Anagni Alessandria Novara contrazione e che si siano posizionati nel punto più basso del ciclo immobiliare. Per i prossimi mesi i canoni di locazione si manterranno sostanzialmente stabili e potrebbero tornare a crescere in linea con l’inflazione nelle aree con meno offerta a partire dalla seconda metà del 2011. 52 54 42 50 48 45 Prime location Secondary location Settore degli investimenti 45 42 42 40 0 50 100 Trend generale Nel corso del 2010 sono stati investiti circa 350 milioni di euro nel settore immobiliare della logistica a reddito, in aumento del 75% rispetto al 2009. €/mq/a Fonte: Jones Lang LaSalle Su base annuale, il canone prime a Milano nel 2010 è diminuito ulteriormente rispetto al 2009 attestandosi sul livello di € 52 mq/anno. A Roma la contrazione annua del canone prime è rimasta contenuta, registrando un valore pari a € 55 mq/anno. I valori nominali nelle location secondarie, invece, appaiono stabili sul livello di €42 mq/anno. A tal proposito, bisogna precisare che è proprio in queste location che vengono concessi i maggiori livelli di incentivi, tra cui “welcome package”, free rent, fit out e moving cost, step rent e, nei contratti standard (6+6 anni) la break option anticipata. Ciò comporta che in queste aree l’operazione possa trovare buon esito grazie all’adozione di un canone effettivo molto più basso del valore nominale. Analizzando quindi la seconda parte del 2010, il cost saving risulta essere nuovamente il driver principale della domanda, attraverso il consolidamento di più magazzini o la ricollocazione in nuovi spazi con migliori standard qualitativi a canoni competitivi. Per questa ragione, e per le dinamiche osservate tra domanda e offerta sui mercati Italiani, in procinto di ritornare su una posizione di equilibrio, riteniamo che i canoni abbiano esaurito la fase di La ripartizione degli investimenti si è distribuita in modo omogeneo durante i quattro trimestri, con l’unica eccezione del secondo trimestre 2010 il cui dato più alto è stato influenzato dalla compravendita di un grosso Portafoglio di immobili logistici ubicati nel Nord Italia. Il dato totale di investimento in Italia in tutti i settori immobiliari (uffici, retail, hotels e logistica) è passato dai 3,5 miliardi di euro del 2009 ai 3,9 miliardi del 2010, con una quota crescente del settore della logistica, salito al 9% nel 2010 rispetto al 6% del 2009. Il dato molto positivo del 2010 è stato sostenuto dall’attività degli investitori italiani, sia istituzionali che privati, che hanno continuato ad essere attivi anche nella seconda metà dell’anno, e dal riaffacciarsi di alcuni investitori internazionali sul mercato domestico. Analizzando più da vicino il dato del transato, più del 60% del volume totale ha coinvolto investitori italiani da entrambe le parti (domestic investment), mentre la parte rimanente ha coinvolto un investitore italiano e uno straniero (cross border investment). On Point • La logistica Immobiliare in Italia:una ripresa da maneggiare con cura • febbraio 2010 7 Grafico 10: Evoluzione degli investimenti nel settore logistico in Italia Rendimenti I rendimenti prime sono rimasti stabili a Milano e Roma per tutta la durata del 2010, mantenendosi sul livello di 7,50% (netto), non 600 registrando quindi nessuna variazione annua. 500 milioni € 400 300 200 100 0 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 Fonte: Jones Lang LaSalle Dal punto di vista della tipologia dei soggetti che hanno venduto asset logistici nel 2010, i developer hanno rappresentato da soli circa il 70% del totale delle quote di mercato; mentre per quanto riguarda gli acquirenti, i Fondi istituzionali italiani, con il 40% del totale, hanno preceduto i Fondi Istituzionali Internazionali (34%), i privati (22%) e altri soggetti (4%). Grafico 11: Paesi di provenienza degli investimenti nel settore logistico in Italia, 2010 Provenienza venditori Tra i mercati esteri solo Dublino ha fatto registrare un aumento annuo del rendimento prime di 50 Bps mentre tutti gli altri Paesi hanno registrato un decremento che si attesta tra i -25 e i -75 Bps; unica eccezione, Mosca che ha registrato un notevole decremento pari a -300 Bps. In termini di valore, i rendimenti prime in Italia non hanno ancora subito una compressione, mentre in altri diversi paesi Europei è già avvenuta una compressione dei rendimenti (Amsterdam, Brussels, Francoforte, Londra e Parigi). Diversa è la situazione per le location secondarie dei mercati italiani, in cui i rendimenti sono superiori di almeno 100 Bps rispetto al valore prime, e si attestano all’ 8,5% (netto). Dal punto di vista dei valori dei magazzini ad uso logistico, l’Italia, fra i mercati del Sud Europa, è il mercato in cui la diminuzione dei valori negli ultimi anni è stata tra le più contenute, soprattutto rispetto al crollo dei mercati inglesi (Londra), spagnoli (Madrid) e Dublino. Provenienza compratori 20% 33% Grafico 12: Evoluzione del Capital Value per immobili Logistici in Europa tra il 2007 e il 2010 Berlin Munich Amsterdam Luxembourg Frankfurt 67% Brussels Rome 80% Italia Altro Germania Italia Fonte: Jones Lang LaSalle Paris Warsaw Stockholm Milan Prague London Il dato relativo alle acquisizioni da parte di investitori privati è significativo, sia in valore assoluto, sia per tipologia di asset acquisiti, che per la prima volta ha riguardato immobili “Grado A” di nuova costruzione di taglio medio (10-20 milioni). I privati, più di altri soggetti investitori, hanno colto l’opportunità di rendimenti differenziali ancora alti rispetto agli altri settori, abbinati a prodotti di alta qualità e ottimi covenant. Madrid Budapest Moscow Dublin -100% -70% -40% -10% Fonte: Jones Lang LaSalle I mercati Italiani nel 2010, hanno colmato il gap in termini di valore di vendita, rispetto ai principali mercati Europei e a fine 2010 sia 8 On Point •Logistica Immobiliare in Italia:unfasten your seat belts • febbraio 2011 Milano che Roma hanno mostrato valori competitivi rispetto ad altri mercati. Per tali ragioni riteniamo che il disallineamento tra domanda e ancora disponibili. Questo dovrebbe generare nel tempo un eccesso di domanda sull’offerta e conseguentemente una pressione al rialzo dei canoni, incentivata anche dal buon andamento dell’economia reale. offerta (investitori) si stia nuovamente bilanciando. Questo sta accadendo per i prodotti prime in zone primarie, per i quali comincia ad esserci un aumento di domanda a fronte di un’offerta attuale sul mercato interessante. Grafico 13: Rendimenti Prime in Europa, variazione annuale, Q4 2009 Q4 2010 (Bps) 100 Warsaw Prague Paris Bps Milan Brussels Helsinki London Frankfurt Berlin Barcelona -100 Amsterdam -50 Madrid Budapest 0 Dublin 50 -150 -200 -250 Moscow -300 Bps Q4 09 o Q4 10 Fonte: Jones Lang LaSalle Outlook Il 2010 è stato un anno molto positivo per il mercato immobiliare della logistica, che già a partire dall’ultimo trimestre del 2009 aveva cominciato a mostrare segni di ripresa. Ci si aspetta che l’andamento positivo del 2010 sia confermato anche nel 2011, sostenuto dalle buone previsioni di ripresa economica. La domanda di nuovi spazi dovrebbe rimanere sostenuta, come conseguenza della razionalizzazione delle supply chain e dell’aumento dei volumi di business delle società di logistica. In quest’ottica, l’Italia potrebbe tornare ad essere considerata come la piattaforma ideale per nuovi hub distributivi per l’intera area Southern Europe, come testimoniano alcune ricerche di spazi in corso da parte di 3PL ed end user internazionali. Risulta più difficile prevedere l’andamento dei canoni reali, giunti ormai in prossimità del valore di bottom. La difficoltà di far partire nuovi sviluppi ai livelli di canone e rendimento attuali dovrebbe portare gradualmente al riassorbimento degli spazi di Grado A Dal lato degli investimenti si dovrebbe confermare il trend positivo del 2010, con una presenza più sostenuta degli investitori internazionali ed un interesse costante da parte degli investitori nazionali, sia istituzionali che privati. Ci si aspetta nel 2011 una moderata compressione dei rendimenti (25Bps), soprattutto per prodotti di tipo core localizzati in location Prime del Nord Italia; in particolare l’area intorno a Milano (Great Milan) continua ad attrarre l’interesse della maggior parte degli investitori che ritengono queste location strategiche sia dal punto di vista del posizionamento rispetto alle principali arterie autostradali, sia per la presenza di operazioni immobiliari di alta qualità e sia per il grande mercato di consumo che rappresentano. Questo report è finalizzato a monitorare l’evoluzione del settore logistico in Italia. Nato grazie all’affidabilità e alla leadership di Jones Lang LaSalle in Europa, evidenzia i fattori chiave del mercato italiano nel 2010 ed i principali trend attesi nel medio periodo. L’unità immobiliare oggetto della nostra analisi è rappresentata dal magazzino logistico di stoccaggio e/o distribuzione con superficie superiore a 10.000 mq, per singoli magazzini o complessi di magazzini (superiore a 5.000 mq per magazzini particolari). I dipartimenti Logistics & Industrial Capital Markets, Logistics & Industrial Agency e il team di Research saranno più che lieti di rispondere ad ogni vostra domanda per fornirvi maggiori informazioni sul settore logistico in Italia. Contatti Camilla Bastoni Associate Director EMEA Research Milano + 39 (0) 02 85 86 86 47 [email protected] Gianluca Sinisi Associate Director Logistics & Industrial Capital Markets Milano + 39 (0) 02 85 86 86 57 [email protected] Roberto Piterà Associate Director Logistics & Industrial Agency Milano + 39 (0) 02 85 86 86 29 [email protected] La logistica Immobiliare in Italia: unfasten your seat belts – febbraio 2011 OnPoint si tratta di report prodotti da Jones Lang LaSalle che rappresentano i principali indicatori del mercato immobiliare, indagini specializzate e previsioni, su base ed semestrale e annuale, che mettono in evidenza i trend di mercato emergenti. www.joneslanglasalle.it COPYRIGHT © JONES LANG LASALLE IP, INC. 2011. All rights reserved. No part of this publication may be reproduced or transmitted in any form or by any means without prior written consent of Jones Lang LaSalle. It is based on material that we believe to be reliable. 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