La fotografia della professione infermieristica nella provincia
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La fotografia della professione infermieristica nella provincia
Aggiornamenti La professione infermieristica sta attraversando in questi ultimi anni profonde trasformazioni: l’indagine conoscitiva presentata in questa pubblicazione ha avuto come obiettivo quello di contribuire a definire la moderna figura dell’infermiere nella provincia di Como ed individuarne i punti di forza e quelli di debolezza La fotografia della professione infermieristica nella provincia di Como a cura di Paolo Varani*, Stefano Citterio** * infermiere, membro del Consiglio direttivo Collegio Ipasvi di Como ** dottore magistrale in Scienze infermieristiche ed ostetriche, presidente del Collegio Ipasvi di Como L’ obiettivo primario del Collegio di Como era di rispondere a una triplice aspettativa: • cogliere la situazione occupazionale degli iscritti; • misurare il grado di soddisfazione, sotto diversi punti di vista, derivante dall’esercizio della professione stessa; • raccogliere indicazioni per quanto riguarda il settore della formazione professionale. Una triplice direzione di indagine che si è rivelata fondamentale per rispondere, prima di tutto, a un’esigenza istituzionale: quella di capire, grazie a dati statistici, chi è l’infermiere che opera nella provincia di Como. Per ottenere tale risultato, è stato somministrato un questionario articolato in tre diverse parti: una sezione è stata dedicata ai dati e alle informazioni personali, un’altra strutturata in domande specifiche andava a indagare i diversi aspetti della professione e, infine, un’ultima sezione si è rivolta alla raccolta di informazioni inerenti alle strutture, pubbliche o private, presso le quali si svolge la professione. È fondamentale evidenziare, però, come attraverso il questionario non si sia voluta svolgere un’analisi dei singoli giudizi e valutazioni né una ricerca di impostazione sindacale, una raccolta di semplici dati inerenti la sanità in provincia o uno studio sociologico. Si è, invece, operato con l’intento di ottenere dei risultati statisticamente signifi- cativi e utili per procedere a un’analisi successiva e alla comprensione effettiva della situazione professionale del settore nel suo complesso. La ricerca è andata a indagare, in forma anonima, attraverso numerosi elementi di valutazione espressi con un’opzione (in una scala di valori da 1 a 5), anche su quegli aspetti inerenti alla formazione e alla storia professionale; allo sviluppo, alla carriera e all’aggiornamento professionale; al posto e alla struttura di lavoro; alla qualità, all’organizzazione e ai carichi di lavoro; alla retribuzione e posizione professionale; alla relazione e al rapporto con le altre componenti del comparto della sanità, che realmente costituiscono l’essenza dell’impegno e dell’inserimento nell’ambito del lavoro degli infermieri. Infine, il questionario si propone anche come una possibile via di raccolta dei dati sulle strutture stesse, con l’intento di fornire, nel suo insieme, dei riscontri certi, vicini alla realtà professionale degli infermieri e utili per supportare un eventuale intervento diretto mirato a un miglioramento qualitativo della professione nel suo insieme. Ai questionari hanno risposto 288 infermieri, il 9,5% degli oltre 3.000 iscritti al Collegio Ipasvi di Como. È opportuno, infatti, sottolineare che i dati raccolti e le conseguenti analisi si riferiscono esclusivamente agli infermieri iscritti all’Ipasvi di Como: Totale Iscritti Maschi Femmine Extracomunitari Liberi Professionisti 3130 441 2689 256 174 14,08 % 85,91 % 8,17 % 5,55 % IL RITRATTO DELL’INFERMIERE I dati ricavati permettono di tracciare un ritratto predominante; queste le cifre che lo connotano: • le donne sono quasi l’80%; • la metà circa ha un’età compresa tra 30 e 39 anni, poco più di 1/4 ha tra 40 e 49 anni, mentre le fasce 20/29 e 50/59 sono circa un decimo ciascuna; • il 65% è in possesso del diploma di maturità, il 20% dichiara la licenza media; • l’85% ha come titolo abilitante il diploma di infermiere, nelle varie forme ed evoluzioni del titolo e del tipo di scuole, solo un 14% ha il titolo universitario per infermiere; • la maggioranza ottiene il titolo abilitante ed inizia l’esercizio (età media di inizio lavoro 22,7 anni) nell’arco dello stesso anno; • l’80% circa di chi risponde si è iscritto al collegio di Como come prima iscrizione; • vi è una mobilità in termini di posti di lavoro molto bassa (la media di posti di lavoro cambiati è solo di un 1,4 scarso); • oltre 9 su 10 ha un rapporto di lavoro di dipendenza, per la metà è nel settore pubblico (per Como e provincia: Sant’Anna con 101 unità e una decina in altri enti, la difL’infermiere 3/2007 23 Aggiornamenti / Indagine Como | ferenza in altre provincie limitrofe), il privato è poco più di un terzo (per Como 55 e 30 in provincia, la differenza nelle province limitrofe), altro (ad es. Svizzera e libera professione) e i dati non disponibili sono il rimanente. SODDISFAZIONE E ASPETTATIVE Dalla lettura dei grafici si possono raggruppare le risposte in gruppi sulla base dei giudizi ricevuti per indice di gradimento: • risposte decisamente positive (predominanza di ottimo + buono) nel grado di soddisfazione relativo a: - la professione (10% ottimo + 62% buono = 72%) - al posto di lavoro nel suo complesso (7% ottimo + 54% buono = 61%) - la formazione ricevuta nel passato (8% ottimo + 52% buono = 60%) - l’inserimento nella professione (2% ottimo + 52% buono = 54%) • con valutazione negativa maggiore (valori più alti per pessimo + insufficiente) nel grado di soddisfazione relativo a: - il trattamento economico (6% pessimo + 28% insufficiente = 34%) - i carichi di lavoro (5% pessimo + 18% insufficiente = 25%) - l’aggiornamento professionale (4% pessimo + 18% insufficiente = 22%) • con valutazione intermedia nel grado di soddisfazione relativo a: - l’organizzazione del lavoro - la qualità del lavoro - i rapporti con le altre componenti professionali del comparto della sanità • con valutazione non espressa per non conoscenza diretta e/o approfondita dell’argomento: - la formazione universitaria. Dall’insieme delle risposte ottenute si può derivare una scala di specificità/problematicità nei confronti di alcuni aspetti della professione infermieristica. Quanto esce dal grado di soddisfazione è confermato da quanto deriva dalle aspettative: • come certezze e sicurezze - la sicurezza di poter trovare lavoro come infermiere in altre strutture (37% = 2% ottimo + 35% buono) (25% sufficiente) (25% non dato e/o interessante) (12% = 2% pessimo + 10% insufficiente) • la non sicurezza e/o non interesse nel cambio di professione (40% non dato e/o non interessante) (28% = 9% pessimo + 19% insufficiente) Grafico 1 - Date di nascita 2 2 7 2 4 1 5 22 36 80% 131 70% 120 1 5 43 2 3 3 5 1 8 36 10% 25 28 0 0% 24 0 non disponibile tra 1985 e 1976 tra 1975 e 1966 tra 1965 e 1956 tra 1955 e 1946 tra 1945 e 1936 20/29 anni 30/39 anni 40/49 anni 50/59 anni 60/69 anni L’infermiere 3/2007 40 35 26 20 5 1 professione 27 32 26 17 40 20 40 20% 40 52 3 39 30% 60 24 52 38 40% 80 17 49 50% 80 9 2 0 32 54 60% 10 100 24 Al termine del lavoro di analisi dei dati raccolti si può concludere che vi è tra gli infermieri una valutazione estremamente positiva sia riguardo alla scelta della professione, sia relativamente alla formazione ricevuta, nonché per quello che riguarda l’inserimento nella professione. Ugualmente molto positiva l’opinione riguar- In questo grafico spicca il 49% di risposte non espresse alla domanda relativa ai programmi di formazione universitari 100% 10 90% 20 CONSIDERAZIONI CONCLUSIVE Grafico 2 - Suddivisione per risposte su grado di soddisfazione (in %) Si evidenzia l’eseguità di risposte da parte di infermieri della classe da 20 a 29 anni, mentre la classe successiva costituisce di fatto la metà dei questionari. Questo dato è suscettibile di una duplice lettura: potrebbe denotare un elemento di sensibilità alla cultura professionale, carente nei più giovani, o potrebbe essere letto come indice di invecchiamento professionale 140 (19% sufficiente) (13% = 2% ottimo + 11% buono) • come incertezze o non sicurezze - l’evoluzione del trattamento economico (34% = 5% ottimo + 29% buono) (31% sufficiente) (25% = 5% pessimo + 20% insufficiente) (10% non dato e/o interessante) - l’evoluzione della carriera professionale (30% sufficiente) (28% = 9% pessimo + 19% insufficiente) (22% = 3% ottimo + 19% buono) (20% non dato e/o interessante) - l’evoluzione del posto di lavoro nel suo complesso (35% sufficiente) (33% = 5% ottimo + 28% buono) (16% non dato e/o interessante) (15% = 5% pessimo + 10% insufficiente) 18 14 18 17 7 10 9 8 7 7 5 5 4 1 1 2 2 0 1 posto trattamento organizzaz. qualità carichi aggiorn. formaz. programmi inserimento altre di lavoro economico del lavoro del lavoro di lavoro professionale profession. di formaz. nella componenti nel suo ricevuta universitaria professione professionale complesso in passato della sanità non risponde ottimo buono sufficiente insufficiente pessimo | Aggiornamenti / Indagine Como Grafico 3 - Suddivisione per risposte su grado di aspettativa (in %) Ben il 40% di coloro che hanno risposto non si esprime riguardo all’aspettativa rispetto ad altra professione 100% 7 90% 7 39 80% 70% 31 60% 5 2 1 18 27 1 10 35 50% 40% 16 17 27 31 31 19 34 30% 24 20% 10% 0% Dal questionario emerge il ruolo fondamentale che ricopre il momento formativo 21 21 10 11 prospettive carriera / lavoro 20 5 incremento economico non risponde ottimo 10 3 ricerca altro post di lavoro medesima professione ricerca posto di lavoro altra professione buono sufficiente dante il presente come risultato degli sforzi e dell’impegno profusi nel passato e dell’esperienza accumulata: prevale l’idea di continuità e certezza nella professione e nel posto di lavoro nel suo complesso. Il presente in quanto tale presenta minori certezze rispetto al passato e con qualche insicurezza o negatività: la qualità del lavoro, la relazione con altre componenti della sanità, l’organizzazione del lavoro e l’aggiornamento professionale. È il presente rivolto al futuro che fornisce le maggiori negatività e ciò che più preoccupa sono il trattamento economico, i carichi di lavoro e l’evoluzione della professione nel suo complesso. Sintomatica poi è la quantità di “non so” o “non conosco” espressa nella domanda sull’aggiornamento e sulla formazione universitaria (che in definitiva vale il futuro) che lascia intravedere una sorta di “scollatura”: il ritratto predominante dell’infermeriere che risponde al questionario non sa e non valuta, né direttamente né indirettamente, le fondamenta della nuova figura di infermiere che si va delineando in questi anni e che sarà poi prevalente nel futuro; al contrario le giovani leve, che ovviamente conoscono da vicino i cambiamenti più recenti, sono in grado di formulare giudizi anche su quello che è il passato. 12 6 posto di lavoro per organizzare logistica, struttura insufficiente pessimo A conferma di ciò è utile leggere la differenza di voti alle domande riguardo il grado di soddisfazione relativo alla formazione ricevuta in passato e quello relativo ai programmi di formazione universitaria tra infermieri/e con titolo IP e quelli con titolo DUI (IP alla prima domanda: ottimo 9 + buono 50 = 59 e 57 di non dato alla domanda sui programmi universitari; viceversa DUI alla domanda sui programmi universitari: ottimo 5 + buono 44 = 49 ma solo 2 di non dato e ben ottimo 5 + buono 66 = 71 alla domanda sul grado di soddisfazione per la formazione ricevuta). Il vero dato forte e preponderante che esce dal questionario è il ruolo fondamentale che ricopre il momento formativo e ciò sotto molteplici aspetti: • in quanto percorso di formazione personale • come garanzia di inserimento professionale • per la formazione della consapevolezza di valore ideologico della professione • meccanismo didattico/istituzione scolastica dove la formazione avviene, sia per l’infermiere IP che per quello DUI • come aggiornamento della propria professione • come possibilità di adeguamento al mutare della professione I SOTTOGRUPPI OMOGENEI Dall’insieme delle 288 risposte sono stati scorporati, come approfondimento e valutazione dei dati, 7 sottogruppi omogenei per consistenza numerica o caratteristiche di raffronto: • dipendenti strutture pubbliche (147 questionari su 288) • dipendenti strutture private (103 questionari su 288) • dipendenti Sant’Anna di Como (101 questionari su 288) • infermieri con titolo IP (244 questionari su 288) • infermieri con titolo DUI (41 questionari su 288) • liberi professionisti (4 questionari su 288) • dipendenti da strutture svizzere (15 su 288). Questa suddivisione consente alcune ulteriori considerazioni: l’infermiere che opera nel Comasco è nella maggior parte dei casi un dipendente, spesso un dipendente pubblico; la libera professione sembra non pagare o essere comunque molto lontana dall’attrarre l’interesse di chi pratica questa professione. Ugualmente non sembra suscitare soverchia attenzione la possibilità di lavorare nella vicina Confederazione. PROSPETTIVE I risultati dell’indagine conoscitiva presentati in queste pagine costituiscono un primo passo per tracciare un affresco dell’immagine dell’infermiere che opera sul territorio comasco. L’indagine ha consentito di evidenziare alcuni punti di forza della nostra professione: siamo professionisti giovani, motivati, con alti livelli di formazione e con una for- L’infermiere 3/2007 25 Aggiornamenti / Indagine Como | te richiesta sul mercato dove praticamente tutti i neo laureati trovano lavoro nel primo anno dopo il conseguimento del titolo accademico. Parallelamente possono essere evidenziate anche le criticità presenti, quali un non adeguato livello di retribuzione in rapporto alla responsabilità, gli eccessivi carichi di lavoro, le scarse prospettive di carriera e in ultima analisi, le difficoltà relative all’offerta for- mativa in ambito universitario. Certamente interessanti i livelli di motivazione e i giudizi positivi, tutti elevati, circa la propria attività lavorativa. Probabilmente, i rispondenti ai questionari, essendo la partecipazione libera, sono tra i maggiormente interessati alla professione. In definitiva possiamo essere largamente soddisfatti, sia del risultato complessivo raggiunto, che delle opportunità e prospettive Grafico 4 - Grado di soddisfazione nel settore pubblico (in %) 1 100% 10 90% 1 7 0 1 33 70% 50% 54 2 3 1 6 Grafico 5 - Grado di aspettativa nel settore pubblico (in %) 7 3 31 41 47 39 53 16 100% 0 90% 23 53 67 1 44 44 29 5 1 professione 27 31 18 15 19 22 18 buono sufficiente 0 8 0 4 25 80% 70% 0 7 39 0 7 44 2 6 1 6 0 8 35 0% 26 44 6 0 professione 0% 5 incremento economico 10 0 90% 3 21 10 3 ricerca altro post di lavoro medesima professione 10 11 ricerca posto di lavoro altra professione prospettive carriera / lavoro 12 buono sufficiente 53 insufficiente pessimo 70% 44 40% 16 23 22 27 5 4 5 29 2 36 20 14 50% 20 6 posto di lavoro per organizzare logistica, struttura 41 80% 29 27 32 17 39 16 insufficiente pessimo 25 20% 22 14 6 12 8 6 6 3 3 4 5 3 1 1 0 0 1 posto trattamento organizzaz. qualità carichi aggiorn. formaz. programmi inserimento altre di lavoro economico del lavoro del lavoro di lavoro professionale profession. di formaz. nella componenti nel suo ricevuta universitaria professione professionale complesso in passato della sanità buono sufficiente 21 20 30% 19 15 L’infermiere 3/2007 10% 100% 25 32 26 non risponde ottimo 26 34 37 20% 31 34 24 15 3 31 19 Grafico 7 - Grado di aspettativa nel settore privato (in %) 42 30% 10% 7 2 54 50% 40% 1 10 30 60% 37 5 18 27 non risponde ottimo 49 31 52 60% 57 40% insufficiente pessimo Grafico 6 - Grado di soddisfazione nel settore privato (in %) 1 1 35 20% 7 10 9 10 8 10 5 5 3 1 1 2 2 0 1 posto trattamento organizzaz. qualità carichi aggiorn. formaz. programmi inserimento altre di lavoro economico del lavoro del lavoro di lavoro professionale profession. di formaz. nella componenti nel suo ricevuta universitaria professione professionale complesso in passato della sanità non risponde ottimo 100% 10 90% 70% 31 2 30% 33 17 39 80% 16 17 27 50% 41 22 30 44 20% 7 7 60% 30% 0% 1 1 39 40% 10% 1 3 18 80% 60% 1 3 che l’analisi di questi dati ci offre. L’indagine consente di costruire e proporre una “immagine sociale” dell’infermiere con determinate caratteristiche positive. Questa immagine sociale, adeguatamente proposta nel contesto pubblico, può aiutare a superare certi stereotipi collegati alla nostra professione e migliorarne l’appetibilità per i giovani e il riconoscimento sociale nel suo complesso. 10% 0% 19 20 8 4 prospettive carriera / lavoro 24 4 incremento economico non risponde ottimo 10 2 ricerca altro post di lavoro medesima professione 9 ricerca posto di lavoro altra professione buono sufficiente 4 posto di lavoro per organizzare logistica, struttura insufficiente pessimo