Il pianto di Pentesilea

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Il pianto di Pentesilea
IL PIANTO DI PENTESILEA
Questa cantica è un discorso che la Pentesilea, l’ultima regina delle amazzoni,
rivolge al suo assassino Achille, dopo averla colpita a morte in battaglia. Racconta
in estrema sintesi la sua vita e quello che avrebbe voluto fare e a cui purtroppo ha
dovuto rinunciare per mezzo della sua discendenza e della natura del suo gruppo,
quale popolo di guerriere.
Il primo verso è un’interruzione sull’azione violenta che Achille compie verso la
Pentesilea, mentre il secondo è la risposta che il Pelide concede alla regina morente.
Gli altri versi sono la manifestazione pacata di una donna morente tra le sue braccia
“Taci! Voglio raccontarti una storia!”
“Bene! Or son muto. Racconta tutto.”
“E’ una favola senz’avania1 né gloria.
In questa canzone a me cara mi butto,
ché la mia vita a conclusion è giunta
d’esta fanciulla da femmina a putto2.
Tanto breve fu! Ma sarà ben riassunta,
la cosa ch’or voglio, invero3 è la parola
ché tra un più e un meno sarò defunta.
Camminavo libera a piè nudi tra l’aiuola,
nel mezzo d’un bel dì di luce e giravo;
lo vento girar me facea come una bambola,
col sorriso lucente, vestita lattea cantavo:
v’era un ruscel silente coll’acqua nitida,
e io, bimba, in quel corso me rischiaravo,
la mia immagine riflessa felice non grida,
l’occhi bruni, le labbra rosa e tanto carina,
l’amor sorse e me lavai ‘l capo come Mida.
Sul più bello anco a me giunse la strina4,
mamma Otrera mi colpì co’ due sberle,
ché la mia discendenza mai sia incrina.
I fiori, l’erba e ‘l sole mai potevo vederle,
ché ‘l sol concetto mio fu la cruda guerra,
e l’amor, l’affetto, le coccole mai averle,
fino a l’effimera sentenza cruda de la terra,
arrivai sui venti e zac…via ‘l seno destro,
indi non poteo mai e mai compiere l’aberra5,
e niente ne la contesa mi fu cosa d’estro6,
ché tenni ‘n man l’arco, l’ascia e ‘l pelta;
co’ questi, per tutti i dì, fu ‘l mio addestro7.
Poscia anco triste ché da ‘l fato fui prescelta
a cagionar pel caso la morte di mia sorella,
cos’anco ‘sta grama vita (e l’altra) fu divelta!
F’una battuta di caccia, io fui su ‘n sella;
ahi nefasta fu quella dannata picca ch’usai,
e non fu ‘l cui uso una semplice novella.
Accidente fu quel momento che captai,
tra l’arbusti, intrepida, si velava Ippolita,
lanciai l’offesa e la sua fine cagionai!
Maledizioni, e rabbia e odio fui assalita,
così diedi l’addio a la mia dolce patria,
e da Priamo, signor d’Ilion, fui accolita.
Me purificò e me rimandò ne la fratrìa8,
e io verso quell’omo fui piena di miro
che ha fatto di me un’alma cotanto pia.
E così son qui a esalar l’ultimo respiro.”
1 sopruso
2 bambino
3 veramente
4 bruciare le penne di un uccello (in senso figurativo, in altre parole Otrera distrusse i
sogni di Pentesilea)
5 allontanarsi dalla via rispetto ad una norma che stabilisce un determinato
comportamento che fa capo ad una tribù, in questo caso del popolo delle Amazzoni.
6 stimolo, incoraggiamento
7 allenamento
8 tribù