NE ABBIAMO VISTE DI TUTTI I COLORI!!! NUOVA LEGGE
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NE ABBIAMO VISTE DI TUTTI I COLORI!!! NUOVA LEGGE
Anno 63 - Numero 8 settembre 2012 Periodico della Federazione Provinciale Coldiretti Padova Poste Italiane spa - Sped. in Abb. Post. D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 1, DCB Padova. Abbonamento annuo € 5,00 (pagamento assolto tramite versamento della quota associativa) DEL COLTIVATORE Contiene I. P. NUOVA LEGGE AGRITURISTICA: NE ABBIAMO VISTE DI TUTTI I COLORI!!! ? ? ? ? ? ? ? ? ? ? n. 8 - settembre 2012 3 M ai come in questi giorni l’agricoltura si trova a dover fare i conti con le spinte speculative di un mercato che minaccia il reddito reale di chi lavora per produrre e non per ricavare facili guadagni sfruttando le anomalie e le debolezze della filiera. L’ultimo esempio viene dal settore dei cereali, in particolare del mais, quest’anno già minacciato dalla siccità che, nel padovano come in buona parte del veneto, ha ridotto sensibilmente la resa della produzione. Ebbene, nei giorni cruciali e frenetici della raccolta abbiamo assistito a veri e propri “attacchi”, sferrati oltretutto da più fronti, finalizzati a spingere verso il basso il valore della produzione e a trarre il più alto profitto a spese dei produttori. Dopo un'annata difficile alcuni soggetti della rete commerciale accampano scuse per non riconoscere agli agricoltori il giusto valore della merce posta sul mercato. Una strategia di fronte alla quale non siamo certo rimasti alla finestra, perché non possiamo tollerare che i soliti noti mettano in discussione la qualità ed il valore del nostro raccolto con l’unico scopo di lucrare alle spalle degli agricoltori e a scapito dei consumatori, ignari della “battaglia” che ogni giorno si consuma sul fronte dei prezzi e delle quotazioni dei principali prodotti agroalimentari. Una battaglia senza esclusione di colpi, in cui chi vorrebbe continuare a tenere in esclusiva i cordoni della borsa cerca di fare il tutto e per tutto per tenere i produttori in una posizione subordinata allo scopo di imporre condizioni e prezzi senza lasciare il benché minimo spazio per una corretta e doverosa valutazione del prodotto e della sua qualità. Queste strategie hanno il solo scopo di realizzare il DEL COLTIVATORE Periodico della Federazione Provinciale Coldiretti di Padova Direzione e redazione Federazione Provinciale Coldiretti Padova Via della Croce Rossa, 32 - 35129 Padova Tel. 049.899.73.11 - Fax 049.899.73.45 - e-mail: [email protected] Direttore Responsabile: Walter Luchetta - Vice Direttore: Nicola Stievano Comitato di redazione: Gabriele Bovo, Lorenza Tasinato, Franco Renesto, Giuseppe Meringolo Grafica: Editex - Cologna Veneta - Verona Stampa: Arte Stampa S.n.c. - Urbana - Padova Autorizzazione n. 31 del 4-2-1950 - Tribunale di Padova Iscrizione al R.O.C. n. 2202 Abbonamento annuo € 5,00 (pagamento assolto tramite versamento della quota associativa) massimo profitto commerciale andando ad erodere il margine di redditività del mondo agricolo. Come? Semplice: cercando di non riconoscere la reale qualità del prodotto conferito e cercando di imporre condizioni capestro. Noi, naturalmente, non ci stiamo. Non possiamo accettare che pochi speculatori decidano al posto di chi la terra la lavora tutti i giorni ed è ben cosciente del valore del proprio prodotto e della qualità di ciò che mette su mercato. Non possiamo accettare, d’altro canto, che i “furbi”, che inevitabilmente si annidano anche nel nostro mondo, cerchino di realizzare profitti elevati con prodotti di dubbia qualità che mettono a repentaglio la credibilità e l’autorevolezza della nostra migliore agricoltura. Proprio per prevenire e contrastare tutto ciò stiamo lavorando da tempo al nostro Progetto per una Filiera Firmata dagli stessi agricoltori, per un nuovo sistema di mercato nel quale i produttori siano finalmente autorevoli protagonisti e attori principali nel percorso che dal campo conduce alla tavola, passando per il mercato e le sue dinamiche non sempre così limpide come sarebbe lecito aspettarsi. E’ proprio perché non siano i “soliti noti” a decidere che Coldiretti sta mettendo a frutto un sistema di relazioni e di accordi nel quale Editoriale CHI METTE IN DISCUSSIONE LA QUALITÀ DELLE NOSTRE PRODUZIONI FA IL GIOCO DEGLI SPECULATORI l’agricoltore diventa attore imprescindibile non solo nella mera fase produttiva ma lungo il corso dell’intera filiera. Non più semplici “fornitori” di materia prima ma produttori consapevoli del valore del proprio lavoro e in grado di determinare un percorso virtuoso in cui origine e qualità sono i punti cardine. Proprio in questo momento di difficoltà il Progetto di Coldiretti per una Filiera Agricola Italiana garantisce un futuro al settore primario e, grazie alla stretta collaborazione con la rete dei Consorzi Agrari, permette ai produttori di avere a disposizione un canale distributivo e commerciale in cui il valore e la qualità del prodotto sono adeguatamente riconosciuti e correttamente valutati. Gli accordi di filiera, le società di scopo, l'ingresso nella rete della grande distribuzione, lo sviluppo della vendita diretta e tutte gli altri fronti aperti in questi mesi da Coldiretti hanno il medesimo obiettivo: garantire il reddito all’impresa agricola e tutelare l’autentico “Made in Italy”. Con buona pace di chi vorrebbe un’agricoltura succube del mercato e delle speculazioni. Il Presidente Marco Calaon n. 8 - settembre 2012 5 A ssistiamo come cittadini, come imprenditori, come organizzazioni che rappresentano interessi, ad una turbolenza politica che non sta per il momento producendo nulla di concreto: riforma elettorale, riduzione dei parlamentari (chi ne parla più?), taglio della paga dei parlamentari. Chiacchiere, chiacchiere e ancora chiacchiere di un mondo completamente distaccato dalla realtà, che ora usa come paravento l’alibi del Governo “tecnico”. Non va certo meglio se analizziamo che cosa sta accadendo in casa nostra, anzi!!! Mi soffermerò su due argomenti completamente diversi tra loro ma che confermano la completa insensibilità ed asetticità in cui ogni giorno di più si sta incuneando la locale classe politica. Il primo è l’oramai cronica problematica della evoluzione in senso estremamente negativo della situazione relativa ai danni, colturali e strutturali, che stanno causando alle imprese agricole ed all’ambiente le popolazioni di cinghiali, sempre più fuori controllo. E’ da aprile che chiediamo di intervenire, ben prima che arrivasse un’estate che ha messo in ginocchio l’agricoltura padovana, che ha subito sui Colli anche la devastazione di orde di cinghiali affamati ma sopratutto assetati. Bene, a che cosa abbiamo assistito? Ad un rimpallo di responsabilità e di colpe tra il Parco Colli (abbiamo un progetto ma la Regione non ci ha dato i soldi) e la Regione (non abbiamo mai promesso soldi, utilizzino le risorse del loro bilancio nella gestione dei cinghiali, unica priorità); in mezzo ci stanno proposte poco percorribili della Provincia e le immancabili intimidazioni degli animalisti. Questi ultimi andrebbero sicuramente d’accordo con il consigliere regionale San- tino Bozza che pubblicamente (3 maggio scorso, incontro promosso dal Presidente del Consiglio della Regione Veneto Ruffato) ha proposto di addormentarli tutti e trasferirli in altro sito. Perciò, per ora, nulla di concreto, nulla di veramente incisivo per limitare l’invasività di questo fenomeno, nessuna risposta per le nostre imprese che non chiedono soldi ma solamente di essere messe nelle condizioni di raccogliere i frutti del loro lavoro. Secondo argomento, la recente approvazione della nuova legge regionale che disciplina l’agriturismo, di cui ci occupiamo anche in questo numero dell’Amico. In questo caso è stato raggiunto il paradosso: prima pretendono dalle Organizzazioni Agricole di produrre un documento unitario, poi addirittura vengono concordati gli emendamenti tra Organizzazioni e Capigruppo del Consiglio Regionale, alla prova dei fatti quanto proposto e concordato viene solo parzialmente accolto, tra l’altro approvando un sistema sanzionatorio che sembra partorito da menti figlie di aguzzini di remota memoria. Tra le proposte non accolte, quella della preesistenza dei fabbricati da destinare ad attività agrituristica da almeno 5 anni (cioè con la nuova legge è possibile costruire nuovi edifici da destinare subito ad attività agrituristica) e quella veramente incredibile della bocciatura dell’emendamento con cui si proponeva l’introduzione di un monte pasti massimo annuo, per l’esattezza 12.500, in alternativa al numero massimo di posti (pari ad 80 per un massimo di160 giorni). Questa concorde richiesta nasceva dall’esigenza di adeguare la nuova legislazione all’effettivo dinamismo aziendale del settore. Partendo dal presupposto che per essere approvato l’emendamento doveva avere una maggioranza di 26 voti, questo è stato l’esito della votazione: favorevoli 23, contrari 18, astenuti (che in questo caso è come avessero votato in modo contrario) 9. Come hanno votato i rappresentanti della nostra provincia? Favorevoli: Cortelazzo, Ruffato, Zorzato, Bortoli, Ruzzante, Sinigaglia. Contrari: Bozza, Lazzarini. Astenuti: Pipitone (l’unico che assieme a Bortoli aveva espresso perplessità su questa proposta nel corso di un incontro da noi promosso con i consiglieri padovani), Peraro. Assenti: Conte, Padrin. Grazie a tutti! Abbiamo potuto finalmente capire chi prova ad interpretare ed a tradurre in provvedimenti le richieste che vengono da chi lavora e chi segue linee di partito che nulla, ma proprio nulla hanno a che vedere con la realtà. Queste due vicende fanno riflettere, fanno pensare, ma fanno anche arrabbiare. Non ci sorprenderebbe se poi, alla fine, più di qualcuno di lor signori fosse pubblicamente invitato a tornare con i piedi per terra, a tornare a lavorare, a tornare nel proprio ambito familiare magari adottando un bel cinghiale per giocare assieme a ping-pong: che non sia il modo migliore per eliminare in modo non cruento questo problema? Il Direttore Walter Luchetta Il punto del Direttore LE IMPRESE PROPONGONO MA LA POLITICA GIOCA A PING-PONG 6 n. 8 - settembre 2012 In primo piano DEL COLTIVATORE CONTROLLI SULL’OLIO EXTRAVERGINE ORA LA LOTTA AI FALSI E’ PIU’ FACILE Finalmente la norma inserita nel Decreto Sviluppo, una tutela anche per il nostro olio dei Colli Euganei F inalmente una buona notizia per l'olio extravergine d'oliva, uno dei prodotti agroalimentari di qualità maggiormente esposto alle contraffazioni, con grave danno per i produttori e i consumatori. Finalmente le disposizioni riguardanti i controlli sull'olio extravergine d'oliva sono state inserite nel testo del decreto sviluppo, approvato definitivamente dal Senato. Le nuove norme sono frutto di un emendamento introdotto alla Camera, e adesso confermato dal Senato, con il quale il relatore in Commissione ha inteso anticipare alcune disposizioni contenute nel disegno di legge d'iniziativa dei senatori Mongiello e Scarpa Bonazza Buora in materia di qualità e trasparenza della filiera degli oli di origine vergini, provvedimento già sottoscritto da numerosi parlamentari. Norme che consentono di riconoscere gli oli extravergini di origine estera spacciati come italiani o gli oli extravergini venduti come tali ma che hanno subito illecitamente processi di raffinazione e deodorazione. Anche i deputati e i senatori padovani su preciso invito di Coldiretti Padova avevano firmato a sostegno della proposta di legge, come abbiamo raccontato nell'Amico del Coltivatore dello scorso giugno. E' un risultato storico per gli olivicoltori e per un prodotto di qualità come il vero olio extravergine. Finalmente il Parlamento ed il Governo non hanno ceduto alle pressioni di lobby interessate e sono andati dritti sino alla meta. E' un'ottima notizia per gli olivicoltori e i trasformatori onesti, una garanzia per i consumatori, ma soprattutto un bel segnale di trasparenza che il Paese si aspettava. Ora la lotta quotidiana alle frodi e ai falsi sarà più facile e i nostri prodotti autentici avranno una tutela in più. A Padova la produzione di olio d'oliva è concentrata nell'area dei Colli Euga- nei. Gli ettari coltivati sono più di 400, le piante quasi 150 mila e la produzione media annua si attesta sui 2.300 quintali che permettono di ricavare 250 mila litri d'olio d'oliva. Le imprese agricole impegnate in questo settore sono almeno 600, tutte fortemente orientate alla qualità ed alla tutela dell'ambiente e del territorio. I Comuni a più alta vocazione olivicola sono Arquà Petrarca, con il 30% delle coltivazioni, Baone con il 20%, Cinto Euganeo con il 16% e Galzignano Terme per un altro 10%. In provincia sono attivi tre frantoi: lo storico Frantoio di Valnogaredo, “Colli del Poeta” di Arquà Petrarca e “Cornoleda” di Cinto Euganeo. L'olio prodotto, nonostante i numeri contenuti, è molto apprezzato e ricercato dai consumatori per il suo gusto fruttato e delicato. La produzione lorda vendibile si attesta sui 3,5 milioni di euro, senza contare l'indotto (vivaismo, frantoi, aziende di imbottigliamento, rivenditori, ecc.) che fa salire il fatturato e garantisce posti di lavoro. Quanto ai prezzi, la quotazione media al dettaglio dell'olio extravergine dei Colli Euganei è di 13-14 euro al litro, a fronte di un costo di produzione in campo che oscilla fra i 9 e 10 euro al litro, senza tener conto dei costi della manodopera. Di fronte a questi numeri viene da chiedersi come sia possibile trovare in vendita dell'olio “extravergine d'oliva” ad appena 3 euro al litro. Le nuove norme prevedono innanzi- tutto che in fase di controllo, gli oli di oliva extravergini che sono etichettati con la dicitura “Italia” o “italiano”, o che comunque evocano una origine italiana, sono considerati conformi alla categoria dichiarata quando presentano “un contenuto in metil esteri degli acidi grassi ed etil esteri degli acidi grassi minore o uguale a 30 mg/Kg” e che il superamento di tale valore comporta l'avvio di un piano straordinario di sorveglianza in considerazione che tali parametri costituiscono un fondamentale indicatore della qualità degli oli di oliva extravergini. Nel testo del decreto sviluppo convertito in legge si prevede che la verifica delle caratteristiche organolettiche degli oli di oliva vergine sia compiuta da un comitato di assaggio riconosciuto e che tale verifica debba essere obbligatoriamente disposta e considerata attendibile in sede processuale. La normativa inoltre, considerato che, in base alla legislazione vigente, si considera “fallace indicazione” l'uso del marchio con modalità da indurre il consumatore a ritenere che i prodotti siano di origine italiana senza che siano accompagnati da indicazioni sulla provenienza estera degli stessi, introduce nell'uso dei marchi relativi ai prodotti alimentari, la definizione di origine legata al luogo di coltivazione e di allevamento della materia agricola utilizzata nella produzione e preparazione dei prodotti ed il luogo in cui è avvenuta la trasformazione sostanziale. In tal modo l'effettiva origine per i prodotti alimentari risulta essere diversa da quella del codice doganale comunitario. n. 8 - settembre 2012 7 Conclusa l’operazione “salva Parmigiano e Grana Padano”. Oltre 500 tra gruppi d’acquisto e singoli consumatori hanno ritirato nella sede padovana le forme arrivate dall’Emilia e dalla Lombardia F ormaggio “terremotato” per favorire la ripresa del– l’agricoltura emiliana gravemente colpita dal sisma cento giorni fa. La risposta dei padovani all’iniziativa “salva Parmigiano e Grana Padano” lanciata da Coldiretti Padova non si è fatta attendere ed è stata generosa e convinta. In meno di due mesi sono stati venduti quasi 10 mila chilogrammi di formaggio arrivato dalle zone terremotate, tagliato e confezionato sottovuoto per la messa in commercio ad un prezzo equo, stabilito dagli stessi caseifici di produzione, evitando così speculazioni o, peggio, atti di sciacallaggio. Per la precisione la nostra Organizzazione ha consegnato 9.757 chilogrammi di Parmigiano Reggiano e di Grana Padano a 577 contatti, di cui oltre la metà in rappresentanza di piccoli e medi gruppi di acquisto organizzati da associazioni, parrocchie, enti pubblici, aziende private, con una stima di persone interessate superiore alle 3.000 unità. Fondamentale la collaborazione del Consorzio Lattiero Caseario “Mungi & Bevi” di San Giorgio in Bosco, che ha fornito l’indispensabile supporto logistico per il trasporto, il taglio ed il confezionamento del formaggio. La risposta dei padovani non si è fatta attendere fin dai giorni immediatamente successivi al sisma a centinaia hanno contattato i nostri uffici per aderire all’operazione a sostegno delle imprese agricole danneggiate dal terremoto. Ovviamente l’intero ricavato è andato alle aziende produttrici dell’Emilia e della Lombardia, alle prese con le difficoltà e le incertezze che stanno accompagnando la lunga e difficile fase della ricostruzione. Con ben 13 magazzini lesionati e quasi un milione di forme crollate a terra, l’acquisto di Grana Padano e Parmigiano Reggiano ha permesso di liberare spazio per la nuova produzione ottenuta dal latte raccolto nelle stalle dove la mungitura non poteva essere fermata. Il prodotto “salvato” dai magazzini lesionati è stato estratto dalle “scalere” accartocciate, verificato qualitativamente e poi trasferito in opportuni locali prima di poter essere posto in vendita. Un lavoro, complesso, che andava svolto in sicurezza e che ha richiesto tempo per soddisfare tutte le offerte di aiuto. Le iniziative a sostegno dell’agricoltura ferita dal terremoto sono destinate a continuare anche in altre forme, perché la ricostruzione richiederà notevoli risorse. A causa del terremoto si stimano danni complessivi per 705 milioni di euro all’agroalimentare in Emilia e Lombardia. Ai circa 400 milioni di euro di danni provocati alle strutture agricole (fienili, stalle, magazzini) si aggiungono 70 milioni necessari per garantire la sicurezza al territorio riportando alla normalità gli impianti idrovori, irrigui, di scolo e di irrigazione fortemente lesionati. Con una stima di 150 milioni di euro di danni il sistema del Parmigiano Reggiano è in cima alla triste classifica dei prodotti più danneggiati dal sisma seguito da vicino dal Grana Padano che accusa un colpo da 70 milioni di euro e dall’aceto balsamico che conta perdite per 15 milioni di euro, secondo la Coldiretti. Le imprese che operano in questi settori hanno solo la possibilità di scegliere se chiudere o ripartire poiché le uniche attività che certamente non saranno delocalizzate sono proprio quelle legate all’agricoltura e ai suoi prodotti tipici, dal parmigiano al grana, dall’aceto balsamico tradizionale alle pere tipiche, la cui produzione non può avvenire per legge al di fuori del territorio delimitato dai disciplinari di produzione approvati dall’Unione Europea. In primo piano FORMAGGIO TERREMOTATO: DISTRIBUITI DA COLDIRETTI PADOVA 10.000 KG 8 n. 8 - settembre 2012 Energie rinnovabili DEL COLTIVATORE FOTOVOLTAICO, OPPORTUNITÀ E DETTAGLI DEL QUINT I nuovi incentivi premiano l’autoconsumo e gli agricoltori che smaltiscono le È entrato in vigore il 27 agosto il Quinto Conto Energia fotovoltaico, approvato con Decreto ministeriale del 5 luglio 2012 e pubblicato sul Supplemento ordinario alla “Gazzetta Ufficiale” n. 159 del 10 luglio 2012. Al trentesimo giorno dopo il raggiungimento della soglia dei 6,7 miliardi di euro di spesa cumulativa annua, il V Conto Energia decadrà e con esso il sistema incentivante del fotovoltaico italiano, a meno di ripensamenti del prossimo governo. Nel momento in cui stiamo andando in stampa, la prima settimana di settembre, mancano circa 500 milioni al raggiungimento di tale tetto. Chiunque abbia intenzione di realizzare un impianto fotovoltaico ha quindi davanti a sé un tempo molto probabilmente inferiore ai cinque semestri previsti dal V Conto Energia. Vediamo le principali novità ed opportunità legate alla nuova normativa: 1. SISTEMA DI INCENTIVAZIONE L’ incentivo per tutta l’ energia prodotta viene sostituito da una tariffa onnicomprensiva, riconosciuta solamente per la quota di produzione di energia immessa in rete e variabile sulla base della potenza e tipologia dell’ impianto. Per la quantità di energia consumata in loco viene riconosciuto un premio. La tariffa onnicomprensiva ed il premio autoconsumo sono alternativi allo scambio sul posto ed al ritiro dedicato (vendita). Il nuovo sistema premia maggiormente i soggetti che hanno una rilevante quota di corrente elettrica consumata in sito. 2. OBBLIGO ISCRIZIONE AL REGISTRO ED ESCLUSIONI Tutti i nuovi impianti ed i potenziamenti superiori ai 12 kWp (ad eccezione di quelli realizzati da amministrazioni pubbliche) sono tenuti ad effettuare una pre-registrazione ad un apposito registro, ad esclusione di: a. impianti fotovoltaici di potenza fino a 50 kW realizzati su edifici con moduli installati in sostituzione di coperture su cui è operata la completa rimozione dell’eternit o dell’amianto; b. impianti fotovoltaici integrati con caratteristiche innovative fino al raggiungimento di un costo indicativo cumulato degli incentivi di 50 ML€; c. impianti fotovoltaici a concentrazione fino al raggiungimento di un costo indicativo cumulato degli incentivi di 50 ML€; d. gli impianti fotovoltaici di potenza superiore a 12 kW e non superiore a 20 kW, ivi inclusi gli impianti realizzati a seguito di rifacimento, nonché i potenziamenti che comportano un incremento della potenza dell’impianto non superiore a 20 kW, che richiedono una tariffa ridotta del 20% rispetto a quella spettante ai pari impianti iscritti al registro. Il primo registro è stato pubblicato, con un bando del GSE, in data 20 Agosto e resterà aperto per 30 giorni. I registri successivi saranno pubblicati con cadenza semestrale e resteranno aperti per 60 giorni. Entro 20 giorni dalla chiusura del registro, il GSE formerà la graduatoria degli impianti iscritti al medesimo registro, applicando criteri di priorità fra i quali spiccano, in ordine di importanza, miglior classe energetica, smaltimento eternit, utilizzo di materiale europeo ecc. 3. LE TARIFFE INCENTIVANTI Relativamente agli incentivi, un impianto tra 1 e 3 kW su edificio, che entra in esercizio nel primo semestre di applicazione, riceve 208 €/MWh (0,208 €/KWh) di tariffa omnicomprensiva e 126 €/MWh di tariffa premio sull’energia consumata in sito. Un impianto di pari potenza, non su edificio, che entra in esercizio nel primo semestre, riceve 201 €/MWh di tariffa omnicomprensiva e 119 €/MWh di tariffa premio sull’energia consumata in sito. Il medesimo impianto su edificio, realizzato con moduli integrati con caratteristiche innovative, riceve 288 €/MWh di tariffa onnicomprensiva e 186 €/MWh di tariffa premio sull’energia consumata in sito. Le tariffe si riducono nei semestri successivi ed al crescere della potenza.Limitatamente agli impianti fotovoltaici e agli impianti integrati con caratteristiche innovative, le tariffe omnicomprensive e le tariffe premio sull’energia consumata in sito sono incrementate dei seguenti premi: a) Per gli impianti che utilizzano componenti realizzati unicamente all’interno di un Paese che risulti parte dell’UE/SEE, il premio è pari: - 20 €/MWh se entrano in esercizio entro il 31 dicembre 2013; - 10 €/MWh se entrano in esercizio entro il 31 dicembre 2014; - 5 €/MWh se entrano in esercizio successivamente al 31 dicembre 2014. b) Per gli impianti realizzati su edifici con moduli installati in sostituzione di coperture su cui è operata la completa rimozione dell’eternit o dell’amianto: - 30 €/MWh se la potenza è non superiore a 20 kW e 20 €/MWh se la potenza n. 8 - settembre 2012 9 Energie rinnovabili O CONTO ENERGIA coperture in amianto è superiore a 20 kW, qualora entrino in esercizio entro il 31 dicembre 2013 - 20 €/MWh se la potenza è non superiore a 20 kW e 10 €/MWh se la potenza è superiore a 20 kW, qualora entrino in esercizio entro il 31 dicembre 2014; - 10 €/MWh se la potenza è non superiore a 20 kW e 5 €/MWh se la potenza è superiore a 20 kW, qualora entrino in esercizio successivamente al 31 dicembre 2014. Per gli impianti di potenza nominale superiore a 1 MW, il GSE eroga la differenza, se positiva, fra la tariffa onnicomprensiva e il prezzo zonale orario, sempre riferita alla quota di produzione netta immessa in rete; tale differenza non può essere superiore alle tariffe omnicomprensive. L’energia prodotta dagli impianti oltre 1 MW resta al produttore. Ne consegue che rimane un’ottima opportunità per tutti coloro che hanno coperture in eternit da smaltire o che sono in possesso di strutture (compresi i fabbricati rurali) aventi un volume chiuso energeticamente certificabile, sui quali è possibile installare moduli integrati con caratteristiche innovative, in sostituzione della copertura esistente. Si ricorda che, il D.L. 1/2012, come convertito dalla legge 27/2012, ha modificato le condizioni per il riconoscimento delle tariffe incentivanti agli impianti solari fotovoltaici con moduli collocati a terra in aree agricole. In particolare l’ art. 65 comma 1 recita: “Agli impianti solari fotovoltaici con moduli collocati a terra in aree agricole non e’ consentito l’ accesso agli incentivi statali di cui al decreto legislativo 3 marzo 2011, n. 28“. Ne consegue che gli impianti solari fotovoltaici con moduli collocati a terra in aree agricole, per accedere all’ incentivo, devono aver conseguito il titolo abi- litativo entro il 25 marzo 2012 ed entrare in esercizio entro 21 settembre 2012. 4. SERRE FOTOVOLTAICHE E FABBRICATI RURALI Il V Conto Energia, enuncia la definizione di Serra fotovoltaica: “struttura, di altezza minima dal suolo pari a 2 metri, nella quale i moduli fotovoltaici costituiscono gli elementi costruttivi della copertura o delle pareti di un manufatto adibito, per tutta la durata dell’erogazione della tariffa incentivante, alle coltivazioni agricole o alla floricoltura. La struttura della serra, in metallo, legno o muratura, deve essere fissa, ancorata al terreno e con chiusure fisse o stagionalmente rimovibili.” Gli impianti i cui moduli costituiscono elementi costruttivi di pergole, serre, barriere acustiche, tettoie e pensiline hanno diritto a una tariffa pari alla media aritmetica fra la tariffa spettante per «impianti fotovoltaici realizzati su edifici» e la tariffa spettante per «altri impianti fotovoltaici». Alla medesima tariffa sono ammessi gli impianti realizzati su fabbricati rurali, sempreché accatastati prima della data di entrata in esercizio dell’impianto fotovoltaico. L’ art. 5 comma 3 recita inoltre : “Per l’accesso alla tariffa di cui al presente comma, a seguito dell’intervento le serre devono presentare un rapporto tra la proiezione al suolo della superficie totale dei moduli fotovoltaici installati sulla serra e della superficie totale della copertura della serra stessa non superiore al 30%. Il predetto limite è incrementato al 50% limitatamente alle serre per le quali l’autorizzazione alla costruzione e all’esercizio sia stata rilasciata in data antecedente alla data di entrata in vigore del presente decreto. Qualora la serra non rispetti i predetti requisiti, l’impianto è considerato ricadente nella categoria altri impianti fotovoltaici.” Rispetto al IV Conto Energia, il decreto interministeriale del V Conto Energia contiene delle modifiche per quanto riguarda la tariffa riconosciuta agli impianti realizzati su fabbricati rurali e su serre. I punti più significativi sono: a) Passa dal 50% al 30% il rapporto tra la proiezione al suolo della superficie totale dei moduli fotovoltaici installati sulla serra e la superficie totale della copertura della serra stessa. b) Gli impianti realizzati su fabbricati rurali sono equiparati alle serre. Coldiretti Padova ed Ecoenergie srl, rimangono a disposizione per chiarimenti ed eventuali consulenze in merito alla gestione di impianti già realizzati o da installarsi nell’ambito della normativa regolata dal presente V Conto Energia. A cura di Coldiretti Padova in collaborazione con Marco Visonà, presidente di ecoenergie srl – Monselice ( Pd ). 10 n. 8 - settembre 2012 Assemblea Nazionale DEL COLTIVATORE n. 8 - settembre 2012 C ome ricorderete la condizionalità è stata introdotta nella regolamentazione comunitaria nel 2003 allorquando, il disaccoppiamento, ha reso necessario condizionare l’erogazione di contributi comunitari alle imprese al rispetto di alcuni standard obbligatori. Non sono quindi state introdotte nuove regole ma solo dei controlli sul rispetto delle leggi esistenti in materia. Siamo perciò all’ottavo anno di applicazione. L’esperienza acquisita nel corso degli anni ha messo in evidenza che la maggior parte delle sanzioni riguardano il mancato rispetto delle norme sulla gestione dei combustibili (gasolio, oli, batterie) e sulla gestione dei fitofarmaci (armadietto e/o locali di stoccaggio e tenuta e aggiornamento del quaderno di campagna). Ogni anno Agea ed Avepa estraggono un campione di domande a controllo, mediamente l’1% più altre aziende estratte per indice di rischio. Sappiamo già che la maggior parte del campione 2012 riguarda la provincia di Padova ed è concentrato soprattutto nei comuni della cosiddetta “Bassa Padovana”. A partire dai primi giorni di settembre Avepa avvierà i controlli in azienda comunicandoci a mezzo FAX con 5 giorni di anticipo l’elenco delle aziende nelle quasi si svolgerà il sopraluogo. Sarà quindi nostra cura, appena riceveremo il fax, avvisare le aziende direttamente coinvolte. Ricordiamo al riguardo che i nostri uffici sono a Vostra disposizione per la predisposizione e l’aggiornamento del quaderno di campagna per il quale ci avvarremo di un software aggiornato e completo che ci consentirà di verificare il rispetto delle quantità e delle epoche fissate in etichetta. Segnaliamo inoltre che sono aperti i termini per la presentazione in CCIAA di domande di contributo sull’acquisto di armadietti per lo stoccaggio dei prodotti fitosanitari. Per i dettagli si rinvia alla specifica notizia riportata su questo numero del giornale. Abbiamo più volte parlato, nell’ambito della condizionalità, dello standard 2.2 “Avvicendamento delle colture”. Dalla sua introduzione nel 2008, come organizzazione, siamo anche riusciti a semplificarne l’applicazione, almeno per gli allevatori, ricomprendendo anche eventuali terreni in assenso. Con il 2012 le aziende che praticano monosuccessione di cereali hanno completato il quinquennio massimo a disposizione e debbono quindi interromperla, con la deroga per riso e aziende zootecniche con comunicazione nitrati presentata in Provincia. E’ possibile comunque proseguire la monosuccesione qualora si dimostri, con una analisi “ante e post”, che il proseguimento per il 6° anno della coltura di cereali non provoca depauperamento del livello di sostanza organica contenuto nei suoli. Nella consapevolezza che la tradizione maidicola veneta porterà molte aziende agricole a proseguire nella monosuccesione, soprattutto del mais, Coldiretti ha stipulato a livello regionale una convenzione con un importante laboratorio di analisi per ottenere, a prezzi vantaggiosi, ogni tipo di analisi, dal semplice contenuto di sostanza organica (circa 15 €/campione) all’analisi completa di macro e microelementi, conducibilità e capacità di scambio cationico con consigli di concimazione (90 €/campione). I nostri uffici sono a vostra disposizione per fornire il dettaglio dei costi, indicazioni sulle modalità di campionamento, la raccolta settimanale dei campioni e la restituzione degli esiti. Ovviamente il servizio non è finalizzato solo alla condizionalità. Hanno l’obbligo di svolgere l’analisi del terreno anche molte misure agro ambientali, aziende che effettuano impianti di frutteto e comunque tutte le aziende che vogliono impostare correttamente un piano di concimazione. Speciale Condizionalità RISPETTO DELLA CONDIZIONALITÀ: SERVIZI E CONVENZIONI A DISPOSIZIONE DELLE IMPRESE 11 12 n. 8 - settembre 2012 Speciale Condizionalità DEL COLTIVATORE TUTTO QUELLO CHE C’È DA SAPERE SULLA CONDIZIONALI lezionati tra numerosi provvedimenti. Vengono raggruppati in 4 CAMPI DI CONDIZIONALITA’: CAMPO CONDIZIONALITA’ C ome più volte richiamato, ogni agricoltore beneficiario di pagamenti diretti è tenuto a rispettare le norme di anno in anno aggiornate nell’ambito della CONDIZIONALITA’ che, schematicamente potremmo definire come un insieme di impegni che si orientano verso due scopi principali: 1. fornire una serie di requisiti fondamentali o Criteri di Gestione Obbligatori in materia di ambiente, sicurezza alimentare, benessere e salute degli animali secondo la normativa nazionale e regionale vigente in materia 2. garantire con delle Buone Condizioni Agronomiche e Ambientali un uso sostenibile dei terreni agricoli conservandone la fertilità, per evitare il rischio di degrado ambientale. Sono pertanto interessati al rispetto degli impegni della Condizionalità tutte le aziende che presentano le seguenti domande: - Domanda Unica di Pagamento - Domanda di Piano di Sviluppo Rurale (soprattutto di superficie, agro ambientali) - Domanda di Ristrutturazione e Riconversione de vigneti - Domanda di Premio di Estirpazione vigneti. Di seguito offriamo una sintesi degli obblighi fondamentali soffermandoci poi, anche in vista delle prossime semine, sul divieto di monosuccesione ovvero obbligo di avvicendamento dei cereali. I CRITERI DI GESTIONE OBBLIGATORI Le norme comunitarie riguardanti la salvaguardia ambientale, la sanità pubblica e il benessere degli animali costituiscono l’insieme dei criteri di gestione obbligatori. Sono 18 atti legislativi comunitari se- ATTI AMBIENTE A1-A2- A3- A4- A5 SANITA’ PUBBLICA, SALUTE DEGLI ANIMALI, IDENTIFICAZIONE E REGISTRAZIONE DEGLI ANIMALI A6- A7- A8 SANITA’ PUBBLICA, SALUTE DEGLI ANIMALI E DELLE PIANTE B9 – B10 – B11 – B12B13- B14- B15 BENESSERE DEGLI ANIMALI C16- C17- C18 Atti A1 - A5: conservazione uccelli selvatici – habitat naturali, seminaturali, flora e fauna selvatiche Le aziende con terreni ricadenti nelle aree protette “Rete Natura 2000”, aree S.I.C. (Siti di Importanza Comunitaria) e Z.P.S. (Zone di Protezione Speciale) debbono verificare con gli enti competenti se un intervento edilizio è subordinato alla richiesta di una autorizzazione specifica e ad una valutazione di incidenza. Atto A2: protezione acque sotterranee dall’inquinamento provocato da certe sostanze pericolose Le aziende agricole debbono stoccare in un locale o in un contenitore chiuso e protetto posto su pavimento impermeabilizzato a perfetta tenuta i seguenti materiali: - combustibili - oli di origine petrolifera e minerali - lubrificanti usati - filtri e batterie esauste Il contenitore-distributore del combustibile - se fuori terra – deve essere provvisto di bacino di contenimento, tettoia di protezione e idonea messa a terra. Atto A3: utilizzazione dei fanghi di depurazione in agricoltura Per esigenze di sintesi invitiamo le pochissime Venete che utilizzano fanghi di depurazione ad approfondire l’argomento con i nostri tecnici. Atto A4: protezione delle acque dall’inquinamento provocato dai nitrati provenienti da fonti agricole n. 8 - settembre 2012 Tutte le aziende i cui terreni ricadono in tutto o in parte in Zone Vulnerabili da Nitrati (Z.V.N., come individuate dagli enti preposti) che utilizzano letami, liquami, fanghi, concimi azotati e ammendanti organici o fertilizzanti chimici, acque reflue devono rispettare gli adempimenti contenuti nell’Atto A4 come aggiornato nel rispetto del nuovo piano di azione. In particolare evidenziamo che tutte le aziende, anche non zootecniche, che coltivino più di 14,8 ha di superficie in ZVN hanno l’obbligo di detenere ed aggiornare IL REGISTRO DEI FERTILIZZANTI. Il modello di registro non è ancora stato approvato dalla Regione. Appena lo sarà le aziende dovranno provvedere ad aggiornarlo. Altri obblighi specifici riguardano invece le aziende zootecniche (una ventina in Veneto) che si sono avvalse della DEROGA prevista che consente lo spargimento di 250 kg/N/ha anziché i 170 kg previsti normalmente. ◊ OBBLIGHI AMMINISTRATIVI: in relazione alla consistenza di allevamento e alla quantità di effluente zootecnico prodotto o utilizzato, l’azienda agricola deve presentare alla Provincia una Comunicazione, semplificata o completa e, dove, previsto, un Piano di Utilizzazione Agronomica (PUA) ora sostituito dalle nuove tabelle MAS. ◊ OBBLIGHI RELATIVI AGLI STOCCAGGI DEGLI EFFLUENTI: lo stoccaggio delle deiezioni animali deve avvenire in modo corretto, in impianti dimensionati in relazione alla produzione degli effluenti, e garantire un periodo di autonomia di stoccaggio, ed essere impermeabilizzati. ◊ RISPETTO DI LIMITI PER L’APPORTO DEGLI EFFLUENTI DI ALLEVAMENTO: rispetto dei massimali previsti di 170 Kg/ Ha/anno di azoto distribuito (media aziendale) Rispetto dei nuovi divieti temporali di utilizzazione: TIPOLOGIA DI MATERIALE PERIODO DI DIVIETO DI SPANDIMENTO Liquami e assimilati *Liquami e assimilati Letami e assimilati Pollina disidratata 1° novembre – 28 febbraio 1° novembre – 31 gennaio 1° novembre – 31 gennaio 1° novembre – 28 febbraio Concimi azotati, di cui al D. Lgs. n. 75/2010 1° novembre – 31 gennaio **Letami bovino ovicaprino e equidi con sostanza secca >= 20% 15 dicembre – 15 gennaio Ammendanti organici, da D. Lgs. n. 75/2010 con N totale > 2,5% s.s. 15 dicembre – 15 gennaio * su terreni caratterizzati da assetti colturali che prevedono la presenza di pascoli o prati di media o lunga durata e cereali autunnovernini. ** solo su prati permanenti e avvicendati in assenza di percolati. ATTO A6: Identificazione e registrazione dei suini ATTO A7: Identificazione e registrazione bovini Le aziende che allevano bovini e/o bufalini, debbono registrarsi presso ASL e BDN, provvedere ad identificare gli animali e a registrarli nelle movimentazioni di entrata, uscita, nascita o morte. Il registro aziendale detenuto da ogni azienda deve essere correttamente aggiornato entro tre giorni dall’evento di nascita, morte o movimentazione. ATTO A8: Identificazione e registrazione ovini e caprini ATTO B9: Immissione in commercio dei prodotti fitosanitari Disponibilità, conformità e aggiornamento del registro dei trattamenti, con presenza dei dispositivi di protezione individuale previsti. In azienda deve essere presente un sito per il corretto immagazzinamento dei prodotti fitosanitari chiuso a chiave e munito di apposita segnalazione di pericolo. L’azienda deve essere in possesso della documentazione d’acquisto (fatture o equivalenti). L’acquisto di prodotti molto tossici o nocivi richiede il patentino. Il registro dei trattamenti deve essere aggiornato entro 30 giorni dall’esecuzione di ogni trattamento ATTO B10: Divieto di utilizzazione di talune sostanza ad azione ormonica, tireostatica e beta agoniste E’ vietata la somministrazione delle suddette sostanze. In azienda deve essere tenuto un registro dei trattamenti somministrati e registrati dal veterinario che ha cura degli animali. Al registro vidimato vanno allegate copia delle ricette rilasciate dal veterinario, per almeno cinque anni. Gli animali assoggettati a trattamenti non possono essere macellati prima di un tempo di sospensione previsto per il medicinale utilizzato. ATTO B11: Principi e requisiti generali della legislazione alimentare Gli operatori agricoli coinvolti nella filiera alimentare che producono alimenti e/o mangimi devono garantire che gli alimenti o i mangimi soddisfino le disposizioni della legislazione alimentare, devono garantire la tracciabilità di un alimento o un mangime mediante la predisposizione di sistemi e procedure (almeno fatture acquisto/vendita). ATTO B12: Prevenzione, controllo ed eradicazione di alcume encefalopatie spongiformi (BSE) ATTO B13: Misure di lotta contro l’afta epizootica ATTO B14: Misure generali di lotta contro alcune malattie e misure specifiche contro la malattia vescicolare dei suini ATTO B15: Lotta ed eradicazione della febbre catarrale degli ovini Speciale Condizionalità TÀ - ATTENZIONE A FASCE TAMPONE E AVVICENDAMENTI 13 14 n. 8 - settembre 2012 Speciale Condizionalità DEL COLTIVATORE ATTO C16: Protezione di vitelli ATTO C17: Protezione dei suini ATTO C18: Protezione degli animali negli allevamenti Gli allevamenti debbono attenersi alle norme previste per il benessere degli animali, per quanto riguarda alcuni punti fondamentali, che concernono il personale addetto e la sua competenza, il controllo degli animali, la libertà di movimento, la alimentazione, le mutilazioni ed altre pratiche, i procedimenti di allevamento. Per approfondimenti preghiamo di rivolgersi ai nostri tecnici. LE BUONE CONDIZIONI AGRONOMICHE E AMBIENTALI Le Norme che rappresentano le Buone Condizioni Agronomiche e Ambientali sono state ridotte, passando dalle originarie sette a CINQUE OBBIETTIVI che possono essere riassunti in modo schematico nei seguenti punti: 1. OBIETTIVO 1 protezione del suolo contro l’erosione 2. OBIETTIVO 2 mantenimento livello di sostanza organica del suolo 3. OBIETTIVO 3 mantenimento della struttura del suolo 4. OBIETTIVO 4 evitare il deterioramento degli habitat 5. OBIETTIVO 5 protezione e gestione delle risorse idriche Come anticipato in premessa, focalizziamo l’attenzione sugli obiettivi 2 e 5 che presentano aspetti di novità che le aziende debbono ben considerare in vista delle prossime semine 2013. OBIETTIVO 2: Sostanza organica del suolo. Mantenere i livelli di sostanza organica del suolo mediante opportune pratiche • STANDARD 2.1 divieto di bruciatura delle stoppie, delle paglie e dei residui colturali lasciati in campo successivamente alla raccolta (ammessa solo per le superfici a riso ed emergenze di carattere fitosanitario). • STANDARD 2.2 Non potranno avere durata superiore a cinque anni le monosuccessioni di cereali; Il computo APERTO IL BANDO 2012 DELLA CAMERA DI COMMERCIO DI PADOVA PER L’ACQUISTO DISPOSITIVI DI STOCCAGGIO FITOFARMARCI E DI DISPOSITIVI DI LAVAGGIO DEI CONTENITORI Dal 10 settembre scorso sino ad esaurimento dei fondi, e comunque entro il 30 novembre 2012, è possibile presentare domanda in CCIAA di Padova per la concessione di un contributo a fondo perduto per l’acquisto dei dispositivi di stoccaggio dei fitofarmaci (armadietto) e di lavaggio dei contenitori. Il bando prevede uno stanziamento totale di € 70.000. Possono partecipare al bando le imprese agricole in possesso dei seguenti requisiti: – avere sede legale e/o operativa in provincia di Padova; – essere regolarmente iscritte, alla data di presentazione della domanda, al Registro delle Imprese della Camera di Commercio di Padova; – essere in regola con i pagamenti del diritto annuale camerale. Il bando prevede l’erogazione di un contributo in conto capitale a favore delle imprese padovane pari al 40% delle spese sostenute per gli acquisti dei dispositivi, con un minimo di € 150,00 (corrisponden- te ad una spesa di € 375,00) ed un massimo di € 400,00 per impresa (corrispondente ad una spesa di € 1000,00).Sono considerate ammissibili le spese sostenute per: l’acquisto di un armadietto per lo stoccaggio dei prodotti fitosanitari a norma con le leggi vigenti; l’acquisto e l’installazione di un dispositivo per la premiscelazione e per il lavaggio dei contenitori dei prodotti fitosanitari, avente le caratteristiche tecniche riportate nell’allegato n. 1 del bando. Le domande dovranno essere compilate, firmate digitalmente dal legale rappresentante dell’impresa ed inviate alla Camera di Commercio di Padova esclusivamente tramite il sistema telematico CERC dal 10 settembre al 30 novembre 2012 allegando i seguenti documenti: – modello di domanda; – copia fotostatica della documentazione di spesa sostenuta dal 24.07.2012 al 30.11.2012. I pagamenti dei titoli di spesa dovranno essere effettuati mediante bonifico bancario, ovvero strumenti di pagamento elettronico (bancomat, carte di credito), da cui sia debitamente riscontrabile la quietanza, pena l’esclusione dell’importo dall’agevolazione. n. 8 - settembre 2012 OBIETTIVO 5: Protezione e gestione delle risorse idriche. • STANDARD 5.1: rispetto delle procedure di autorizzazione quando l’utilizzo delle acque a fini di irrigazione è soggetto ad autorizzazione (pozzo autorizzato dal genio civile o pagamento del canone irriguo al consorzio di bonifica); • STANDARD 5.2: introduzione di fasce tampone lungo i corsi d’acqua. degli anni di monosuccessione decorre a partire dal 1° gennaio 2008. Per monosuccessione di cerali si intende la coltivazione dello stesso cereale, sul medesimo appezzamento, per 2 o più anni consecutivi. I cereali interessati a questa norma sono frumento tenero e duro, triticale, spelta, segale, orzo, avena, miglio, scagliola, farro, mais e sorgo. La successione dei cereali da paglia (frumento tenero e duro, triticale, spelta, segale, orzo, avena, miglio, scagliola, farro) è considerata come monosuccessione dello stesso cereale. Quindi il semplice cambio di un cereale autunno vernino da paglia con un altro, non interrompe la monosuccessione. Le colture intercalari in secondo raccolto non interrompono la monosuccessione. Per valutare quindi il rispetto o meno dell’obbligo aziendale si guarda solo la coltura principale, non eventuali secondi raccolti. Il legislatore ha poi previsto delle deroghe, soprattutto per il riso. Per gli altri cereali l’azienda deve dare dimostrazione del mantenimento del livello di sostanza organica mediante analisi del terreno da eseguirsi, in conformità alle metodologie ufficiali, in uno degli anni del periodo di monosuccessione e dopo il raccolto del cereale coltivato nel periodo di deroga*. In alternativa è possibile derogare dall’obbligo di interruzione della monosuccessione mediante l’adozione di tecniche agronomiche e colturali atte ad assicurare il mantenimento della sostanza organica nel terreno ove le Amministrazioni Regionali siano dotate di sistemi di tracciabilità dell’uso agronomico dei fertilizzanti azotati organici. Nel caso specifico della Regione del Veneto, la tracciabilità è assicurata qualora i dati siano inseriti nel sistema applicativo “Software nitrati”. In pratica, sono automaticamente in deroga tutti quei terreni che sono indicati nelle comunicazioni nitrati come oggetto di fertilizzazione organica, o perché in condu- Per proteggere le acque superficiali e sotterranee dall’inquinamento dal 1° gennaio 2012 tutte le aziende agricole che percepiscono contributi comunitari (domanda unica, PSR e/o ristrutturazione vigneti) hanno l’obbligo di introdurre, su entrambe le sponde di fiumi, torrenti e canali, una fascia tampone inerbita, spontanea o seminata, ev. arborea, di una larghezza minima di 3 metri dal ciglio di sponda al netto di ev. strade se non inerbite. Su detta fascia sono vietate lavorazioni e concimazioni minerali od organiche. Sono esclusi dall’obbligo: - Scoline e fossi collettori; - Adduttori d’acqua per l’irrigazione; - Pensili; - Corpi idrici provvisti di argini rialzati rispetto al piano campagna; In base allo “stato complessivo attuale” dei corpi idrici superficiali di torrenti, fiumi o canali, definito nell’ambito del Piano di gestione del distretto idrografico di appartenenza la larghezza della fascia tampone è stata fissata a tre metri dal ciglio di sponda. Sono escluse dall’obbligo le superfici ricadenti in aree montane, i terreni stabilmente inerbiti (prati), le legnose agrarie esistenti (vigneti/frutteti) e le risaie e, solamente per il 2012, le superfici investite a cereali autunno vernini. Speciale Condizionalità zione all’azienda o perché concessi in assenso allo spandimento. 15 16 n. 8 - settembre 2012 Ambiente DEL COLTIVATORE BIOGAS: OK ALL’IMPIEGO AGRONOMICO DEL DIGESTATO I l digestato, cioè il materiale di risulta di un impianto di biogas, può essere utilizzato a fini agronomici e, in tal caso, essere qualificato come sottoprodotto. La disposizione approvata di recente dalla Camera dei Deputati, prevede che è considerato sottoprodotto, ricorrendo i presupposti previsti dal codice ambientale (quale, ad esempio, la legalità dell’utilizzo e l’assenza di trattamenti preliminari diversi dalla normale pratica industriale), il digestato ottenuto in impianti aziendali o interaziendali dalla digestione anaerobica, eventualmente associata anche ad altri trattamenti di tipo fisico e meccanico, di effluenti di allevamento, o residui di origine vegetale, o residui delle trasformazioni, o delle produzioni vegetali effettuate dall’agroindustria, conferiti come sottoprodotti, anche se miscelati tra loro ed utilizzato a fini agrononomici. La norma, fortemente sollecitata dalla Coldiretti, interviene a risolvere alcuni problemi interpretativi sorti sulle disposizioni in materia di utilizzazione agronomica, a causa della non perfetta coerenza dei testi legislativi. TRASPORTO RIFIUTI SEMPLIFICATO PER I CONSORZI AGRARI A nche i Consorzi Agrari, così come le cooperative agricole, rientrano nella disciplina semplificata per i trasporto dei rifiuti. La decisione è venuta nel corso dei lavori alla Camera di conversione del decreto sulle Misure urgenti per la crescita del Paese. Il provvedimento, richiesto con forza da Coldiretti, risolve definitivamente un problema interpretativo sorto sulla applicabilità anche ai Consorzi Agrari, delle semplificazioni in materia di deposito tempo- raneo e trasporto dei rifiuti, previste per le cooperative agricole. Con riferimento alla movimentazione di propri rifiuti, non è considerato trasporto, ai sensi del codice ambientale, la movimentazione dei rifiuti effettuata dall’imprenditore agricolo dai propri fondi al sito che sia nella disponibilità giuridica della cooperativa agricola, compresi i Consorzi Agrari, di cui è socio, qualora sia finalizzata al raggiungimento del deposito temporaneo. n. 8 - settembre 2012 Dopo anni di confronto il Consiglio Regionale approva il nuovo testo A l termine di una gestazione travagliata e dopo ben cinque anni di confronto su diversi progetti di legge il Consiglio Regionale del Veneto ha approvato il testo della nuova legge agrituristica regionale. La nuova norma è frutto di una lunga concertazione con la IV Commissione Agricoltura, condotta autonomamente per un lungo periodo da Coldiretti e Terranostra vista la diversità di vedute rispetto alle altre associazioni di categoria. Pur riconoscendo la lungimiranza della nuova legge regionale che riunisce in un’unica norma tutto il potenziale turistico del settore primario, affiancando all’agriturismo l’attività della pesca, il provvedimento non convince fino in fondo. La legge, che dà una risposta complessiva alla multifunzionalità della cam- pagna veneta, affermando l’autenticità del mestiere di agriturista non soddisfa completamente Coldiretti che ha seguito con attenzione il lungo iter per la definizione finale durato anni. Alcune incongruenze avvenute in aula faranno la differenza per un agriturismo di qualità che poteva giocarsi la carta vincente di un settore moderno concedendo più possibilità ai giovani e riconoscendo alcune flessibilità sul numero dei pasti. Peraltro, viste le pressioni “pilatesche” della politica regionale, Coldiretti, insieme alle altre organizzazioni professionali, lo scorso mese di maggio aveva inviato alla Commissione un documento unitario di osservazioni, rispetto ai contenuti del quale abbiamo fatto valere la nostra rappresentatività. Tra le modifiche ottenute e giudicate più significative per la tu- tela del comparto segnaliamo l’eliminazione della dimostrazione della prevalenza attraverso la PLV anziché le ore lavorative, la reintroduzione del biennio di preesistenza dell’attività agricola con relative deroghe per i familiari, il mantenimento della prevalenza di prodotto aziendale (50%) nella somministrazione in pianura e collina, la possibilità di incrementare i posti del 20% per 10 giornate l’anno preventivamente comunicate, la reintroduzione della somministrazione di spuntini tra le attività agrituristiche, la deroga all’introduzione delle norme sull’abolizione delle barriere architettoniche fino a 6 posti letto. In merito alle richieste sostenute e non accolte ricordiamo la richiesta di introdurre un monte pasti annuo nella ristorazione, svincolato dal numero mas- simo di giornate di apertura, la reintroduzione della preesistenza dei fabbricati da almeno 5 anni, oltre alla deroga al biennio di preesistenza dell’attività agricola per i neo insediati. Coldiretti aveva chiesto anche l’eliminazione delle deroghe alla dimostrazione della prevalenza per tutte le aziende che ospitano fino a 6 persone, oltre a quelle che ospitano e somministrano alimenti in montagna fino a 10 persone, la possibilità di utilizzare la dicitura B&B, la richiesta di introdurre un orientamento per i comuni nell’adottare la tassa di soggiorno e la tariffa rifiuti in misura ridotta per l’agriturismo. Attenzione, infine, alle nuove sanzioni, dallo scorso 2 settembre significativamente più alte di quelle previgenti. Provvederemo a richiedere in tempi brevi ai competenti uffici della Regione un confronto in merito all’adozione della normativa di attuazione, ricordando che gli operatori già iscritti all’elenco provinciale avranno 3 anni di tempo per adeguare la propria attività e le relative strutture. GIORNATA PROVINCIALE DEL PENSIONATO COLDIRETTI Praglia, 10 ottobre 2012 Dalla Regione LA NUOVA LEGGE AGRITURISTICA NON CI CONVINCE NÉ CI SODDISFA 17 PER INFORMAZIONI RIVOLGERSI AGLI UFFICI DI ZONA n. 8 - settembre 2012 19 (che valorizza la destinazione rurale del fabbricato oggetto della domanda di variazione presentata ai fini dell’inquadramento nelle ex categorie A6 e D/1O); – per il riconoscimento della ruralità è necessario presentare, in ogni caso, l’apposita domanda e le relative autocertificazioni redatte in conformità ai modelli A, B e C allegati al decreto in commento (ad eccezione dei fabbricati già censiti nella categoria speciale D/1O); ◊ l’autocertificazione deve contenere la dichiarazione che l’immobile possiede, in via continuativa, a decorrere dal quinto anno antecedente a quello di presentazione della domanda, i requisiti di ruralità; – la documentazione deve essere presentata all’ufficio provinciale MACCHINE PER L'AGRICOLTURA E L'AMBIENTE M acchine A gricole C ognolatto È stato pubblicato il decreto del Ministro dell’economia e delle finanze con il quale sono definite le modalità per l’inserimento negli atti catastali della sussistenza del requisito di ruralità degli immobili oggetto di domanda di variazione di categoria. In particolare è previsto che: – ai fabbricati rurali, sia di abitazione che strumentali, è attribuito il classamento in base alle regole ordinarie, in una delle categorie catastali previste nel quadro generale di qualificazione (in particolare, le categorie dei gruppi A, C, D); – ai fini dell’iscrizione negli atti del catasto della sussistenza del requisito di ruralità in capo ai fabbricati, diversi da quelli della categoria D/1O, è apposta una specifica annotazione Ti aspettiamo, solo da noi! Offerta valida per il solo mese di settembre dell’Agenzia del Territorio, entro il 1° ottobre 2012 (termine originariamente previsto al 30 settembre); – i fabbricati rurali di nuova costruzione od oggetto di intervento edilizio sono dichiarati in catasto mediante la procedura DOCFA con allegata una o più autocertificazioni (utilizzando i nuovi modelli approvati); ◊ per i fabbricati che acquisiscono o perdono la ruralità, ai soli fini della iscrizione o cancellazione di ogni annotazione riferita alla stessa ruralità, deve essere presentata apposita richiesta all’ufficio dell’Agenzia del Territorio entro 30 giorni da quello in cui i citati requisiti sono venuti meno; ♦ la verifica dei requisiti è fatta dall’Ufficio provinciale dell’Agen- DAI UN TAGLIO ALLA CRISI Solo da noi il tuo POWERMONDIAL a tasso zero! M.A.C. s.r.l. - Via Conselvana, 258 - 35020 Maserà di Padova (PD) Sito internet: www.mactrattori.it - mail: [email protected] Stefano: cell. 3476625541 - Ermenegildo: cell. 3355368101 segue a pagina 20 Fiscale FABBRICATI RURALI, DOMANDE RICONOSCIMENTO DELLA RURALITÀ 20 n. 8 - settembre 2012 Fiscale DEL COLTIVATORE FABBRICATI RURALI, DOMANDE RICONOSCIMENTO DELLA RURALITÀ continua da pagina 19 zia, a campione, ivi compresi gli immobili dichiarati con la procedura DOCFA; ♦ negli atti del catasto è fatta menzione, mediante specifica annotazione, dell’avvenuta presentazione delle domande ai fini del riconoscimento della ruralità; ♦ il mancato riconoscimento della ruralità, anche a seguito di segnalazione motivata del Comune o dell’Agenzia delle Entrate, è accertato con provvedimento motivato del Direttore dell’ufficio provinciale dell’Agenzia del Territorio, e registrato negli atti catastali con apposita annotazione e notificato agli interessati. Il provvedimento è impugnabile davanti alle Commissioni tributarie provinciali. Aspetto molto importante, anche ai fini del contenzioso in essere (o potenziale) è l’esplicita previsione della retro attività delle domande in parola. La presentazione delle domande e l’inserimento negli atti catastali dell’annotazione producono, infatti, gli effetti previsti per il riconoscimento del requisito di ruralità a decorrere dal quinto anno antecedente a quello di presentazione della domanda. Si ricorda che la scadenza del 30 settembre 2012 (posticipata al 1° ottobre 2012 in quanto il 30 settembre cade di domenica) riguarda sostanzialmente i fabbricati già iscritti al Catasto edilizio urbano, in quanto per quelli iscritti ancora al catasto terreni l’articolo 13, comma 14 -ter, del DL n. 201 del 2011 prevede il loro trasferimento al Catasto Edilizio Urbano entro il 30 novembre 2012 accompagnato dalla richiesta di ruralità. Come più volte anticipato, l’aspetto rilevante del provvedimento è costituito dal fatto che le domande, da presentarsi agli uffici dell’Agenzia del Territorio entro il 30 settembre 2012, non sono più finalizzate all’attribuzione delle categorie catastali A6 e D10 (la norma di riferimento è stata abrogata), bensì al riconoscimento della ruralità mediante apposita annotazione negli atti del catasto. Tale annotazione ha lo stesso effetto, ai fini fiscali, dell’assegnazione delle categorie catastali Al6 e D/1 O. E’ ribadito che la ruralità è preclusa nei confronti dei fabbricati censiti nelle categorie A1 e A8 e di quelli che presentano le caratteristiche di “lusso”. n. 8 - settembre 2012 21 Nell’iter di conversione in legge del “Decreto Crescita”, oltre alla conferma di quanto previsto nel testo originario, sono state introdotte alcune nuove disposizioni, che illustriamo di seguito REGIME IVA CESSIONI / LOCAZIONI DI FABBRICATI Sono confermate le modifiche al regime IVA applicabile alle locazioni / cessioni di fabbricati abitativi e strumentali pur essendo confermato, in generale, il regime di esenzione IVA, ora è ammessa l’opzione per l’imponibilità IVA. NUOVA MISURA DELLE DETRAZIONI PER INTERVENTI DI RECUPERO DEL PATRIMONIO EDILIZIO E DI RIQUALIFICAZIONE ENERGETICA In relazione alla misura delle detrazioni spettanti relativamente alle spese sostenute per gli interventi di recupero del patrimonio edilizio e di riqualificazione energetica, è confermato che per le spese sostenute dal 26.6.2012 (data di entrata in vigore del Decreto in esame) al 30.6.2013 per gli interventi di recupero del patrimonio edilizio la detrazione IRPEF è fissata nella misura del 50% (anziché 36%) e spetta per una spesa massima complessiva di € 96.000 (anziché € 48.000) per ciascuna unità immobiliare. Si rammenta che, dal 2012 la detrazione del 36% è stata introdotta “a regime”; di conseguenza la stessa risulta maggiorata al 50% e con il limite di € 96.000 per il predetto periodo 26.6.2012 – 30.6.2013 per poi tornare al 36% con il limite di € 48.000. In relazione alla detrazione in esame sono confermate le disposizioni del citato art. 16-bis e pertanto la stessa è riconosciuta: ♦ per le sole unità immobiliari residenziali (di qualsiasi categoria catastale) e relative pertinenze; ♦ in 10 quote annuali di pari importo a decorrere dall’anno di sostenimento delle spese; ♦ per i “consueti” interventi di recupero del patrimonio edilizio, compresi quelli di ripristino o ricostruzione degli immobili danneggiati da eventi calamitosi, a condizione che sia stato dichiarato lo stato di emergenza. In sede di conversione è stata riportata la detrazione al 55% per le spese sostenute (cosiddette di risparmio energetico) fino al 30.6.2013 (in precedenza fino al 31.12.2012). CONTRIBUTO PER ACQUISTO VEICOLI A BASSE EMISSIONI In sede di conversione sono state aggiunte disposizioni per incentivare l’acquisto di veicoli a basse emissioni con la funzione di favorire: ◗ la realizzazione di reti per la ricarica dei veicoli alimentati ad energia elettrica; ◗ la diffusione di “flotte” di veicoli pubblici e privati a bassa emissione; ◗ l’acquisto di veicoli “a basse emissioni complessive” ( trazio- ne elettrica, trazione ibrida, GPL, metano; biometano, biocombustibile, idrogeno). NUOVA “IVA PER CASSA” Con queste nuove disposizioni l’IVA, fermo restando il momento di effettuazione dell’operazione, risulta quindi esigibile al momento del pagamento. Decorso un anno dall’effettuazione dell’operazione, l’imposta diviene comunque esigibile a meno che l’acquirente / committente, prima di tale termine, non sia stato assoggettato a procedure concorsuali. Per beneficiare dell’esigibilità differita oltre a dover esercitare un’opzione, il soggetto interessato dovrà riportare in fattura un’apposita annotazione, in mancanza della quale l’imposta è considerata esigibile al momento di effettuazione dell’operazione (esigibilità immediata). L’operatività delle nuove disposizioni è comunque subordinata all’emanazione di un apposito DM, da emanare entro l’11.10.2012. SRL “A CAPITALE RIDOTTO” È confermato che la nuova tipologia di società, il cui capitale sociale non può essere inferiore ad € 1 e superiore a € 10.000, può ora essere costituita anche “da persone fisiche che abbiano compiuto i trentacinque anni di età alla data della costituzione”. PARTITE IVA “FITTIZIE” Con la Legge c.d. “Riforma del lavoro” sono state introdotto norme al fine di contrastare il fenomeno delle partite IVA c.d. “fittizie”, ossia quei casi in cui le prestazioni di lavoro rese in regime di lavoro autonomo o da soggetti titolari di partita IVA rappresentino di fatto rapporti aventi le caratteristiche tipiche di una co.co.co. e/o del lavoro subordinato. Ora il testo normativo è il seguente: “Le prestazioni lavorative rese da persona titolare di posizione fiscale ai fini dell’imposta sul valore aggiunto sono considerate, salvo che sia fornita prova contraria da parte del committente, rapporti di collaborazione coordinata continuativa, qualora ricorrano almeno due dei seguenti presupposti: a) che la collaborazione con il medesimo committente abbia una durata complessiva superiore a otto mesi annui per due anni consecutivi. b) che il corrispettivo derivante dalla collaborazione, anche se fatturato a più soggetti riconducibili al medesimo centro di imputazione di interessi, costituisca più del 80 per cento dei corrispettivi annui complessivamente percepiti dal collaboratore nell’arco di due anni solari consecutivi; c) che il collaboratore disponga di una postazione fissa di lavoro presso una delle sedi del committente”. Fiscale CONVERTITO IN LEGGE IL “DECRETO CRESCITA” CONFERME E NOVITÀ PER IL MONDO AGRICOLO 22 n. 8 - settembre 2012 Campagna Amica DEL COLTIVATORE DOPPIA INAUGURAZIONE ALLA CONSELVE VIGNETI E CANTINE NUOVO PUNTO VENDITA E MERCATO SETTIMANALE DI CAMPAGNA AMICA I l taglio del nastro del nuovo punto vendita della Conselve Vigneti e Cantine ha segnato il culmine degli interventi realizzati negli ultimi anni per migliorare la funzionalità e l'operatività della storica cantina conselvana. In occasione della Fiera di Sant’Agostino i soci e i clienti hanno potuto visitare in anteprima il nuovo e ampio negozio da circa 170 metri quadrati ricavato a fianco del corpo centrale nell’ambito dei lavori di ristrutturazione dell’edificio. “Questa inaugurazione – ha detto il presidente della Cantina di Conselve Nicola Zaggia – conclude un percorso avviato quasi una decina d’anni fa. Abbiamo realizzato una serie di interventi per ammodernare gli impianti, dall’installazione di nuovi serbatoi d’acciaio all’impianto di refrigerazione, dagli strumenti per l’affinamento dei vini alle botti in legno nella nuova barricaia, fino all’impianto fotovoltaico installato sul tetto. Investimenti importanti per la nostra cooperativa, finanziati attingendo anche alle risorse del Piano di Sviluppo Rurale veneto. Ora il nuovo punto vendita ci permetterà di offrire un ulteriore servizio ai nostri clienti, che potranno trovare vini sfusi e in bottiglia in un ambiente ampio e accogliente. Abbiamo voluto FRUTTA E VERDURA A “KM ZERO” AI CAMPISCUOLA DELLA PARROCCHIA Gli agricoltori di Coldiretti – Campagna Amica Padova riforniscono di tipicità del territorio la comunità di Saccolongo F rutta e verdura fresca e di stagione, tipicità padovane a “km zero”, consegnate e garantite dagli agricoltori di Coldiretti - Campagna Amica Padova sulle tavola dei campiscuola parrocchiali. I ragazzi che hanno partecipato ai campiscuola della parrocchia di Santa Maria Assunta di Saccolongo si sono trovati a pranzo, cena e merenda gli ortaggi e la frutta padovana, fresca e dalla qualità garantita dai produttori. Ogni settimana gli agricoltori dell’Agrimercato delle Terre del Santo hanno consegnato in parrocchia la merce da destinare ai campiscuola. Così la frutta e la verdura “made in Padova” sono partite alla volta del Passo del Tonale, dove la parrocchia ha tenuto i campiscuola per oltre 150 ragazzi. E’ il risultato della collaborazione fra la parrocchia di Saccolongo e Coldiretti Padova che, tramite le aziende di Campagna Amica, ha messo a disposizione prodotti del territorio, freschi e sani, ad un prezzo par- ticolarmente conveniente, ancora più basso di quello scontato del 30 per cento sulla media giornaliera, già applicato a tutti i mercati agricoli di Coldiretti. Il parroco di Saccolongo Don Paolo ha raggiunto l’accordo direttamente con i produttori per garantire ai ragazzi dei campiscuola, oltre alla formazione e al divertimento in montagna, anche dei pasti sani ed equilibrati, con la migliore ortofrutta padovana, firmata dagli stessi agricoltori. Ringraziamo la Parrocchia di Saccolongo per la sensibilità nei confronti dei produttori. Queste iniziative rappresentano anche un’utile integrazione al reddito dei nostri agricoltori che possono contare su un’adeguata remunerazione per il frutto del loro lavoro. Inoltre i ragazzi possono trovare a tavola frutta e verdura di qualità e dall’origine garantita, tutta un’altra cosa rispetto ai prodotti anonimi e di dubbia provenienza che invadono il nostro mercato. creare anche una piccola esposizione con una raccolta di bottiglie storiche accanto alle etichette con le quali commercializziamo i nostri vini all'estero. E' una testimonianza che guarda al futuro senza dimenticare il passato e le nostre origini. Ringrazio tutti coloro che hanno contribuito a realizzare questi interventi, fondamentali per l'attività della nostra cooperativa”. Con l'occasione le autorità presenti a Conselve hanno inaugurato anche il farmer's market che si terrà ogni sabato sul piazzale della Cantina. Le aziende di Campagna Amica proporranno le tipicità di stagione e del territorio a prezzi convenienti, come è tradizione per i mercati agricoli che portano i colori di Coldiretti. La presenza di un mercato di vendita diretta all'interno della Cantina è un segnale forte che gli imprenditori agricoli vogliono dare ai consumatori, offrendo un'ulteriore occasione per conoscere ed acquistare i prodotti di qualità del territorio, la cui origine è garantita dagli agricoltori, pronti a metterci la faccia. Il debutto è stato più che positivo, ora ogni sabato mattina il nuovo farmer's market di Conselve sarà un appuntamento fisso. A conclusione della Fiera di Sant'Agostino, lo scorso 2 settembre, Coldiretti Padova ha proposto un ulteriore appuntamento con la vendita diretta in piazza XX Settembre, offrendo ai tanti ospiti prodotti freschi e di stagione, all'insegna del mangiar sano e del consumo responsabile e consapevole. CONSORZIO AGRARIO PADOVA E VENEZIA Via Vigonovese 111 - 35127 Padova - Tel. 049 899 7711 Soc. Coop. - Albo Soc. Coop. A 105374 - Reg. Imp. Padova C.Fis. e P.I. 00211030283 [email protected] - www.agrinordest.it CAMPAGNA DI SEMINA Frumento Tenero e Duro 2012 / 2013 Progetto di Certificazione Farine “2Passi” Produci e Valorizza la Qualità ! Contratti di Coltivazione e Commercializzazione Frumento Tenero “BOLOGNA” Frumento Duro “ISILDUR ” Riservato Esclusivamente a Produttori Grano Tenero Var. “BOLOGNA” - listino Borsa Merci Padova Grano Duro Var. “ISILDUR” - listino Borsa Merci Bologna Coltivazione secondo Linea Tecnica Consorzio Agrario Possibilità di fissare il prezzo con 3 diverse opzioni temporali Ai coltivatori di Grano Tenero che non rientrano nelle tipologie sopradescritte il Consorzio Agrario propone un Nuovo Contratto di Coltivazione e Commercializzazione legato al listino della Borsa merci di Padova con la possibilità di fissare il prezzo secondo 3 opzioni che coprono l’intero periodo dalla raccolta fino alla fine di marzo dell’anno successivo alla raccolta stessa Informazioni Dettagliate Presso Tutte Le Agenzie del CONSORZIO AGRARIO di PADOVA e VENEZIA