Lotta microbiologica: utilizzo di agenti patogeni Batteri
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Lotta microbiologica: utilizzo di agenti patogeni Batteri
Lotta microbiologica: utilizzo di agenti patogeni (pag 185) La lotta microbiologica contro gli insetti sfrutta il fatto che essi – come tutti gli altri organismi viventi – sono soggetti a infezioni parassitarie provocate da microrganismi (virus, batteri); di conseguenza l’equilibrio dell’organismo è alterato provocando una vera e propria malattia. Questa pratica tende a sfruttare questi agenti patogeni che inducono stati morbosi (acuti e cronici) letali o sub letali agli insetti fitofagi. Le finalità di questa lotta: - Azione molto selettiva - Non reca danno alle popolazioni di insetti utili - Generalmente è innocua per l’uomo e per gli animali - È possibile utilizzare il sistema in ambienti naturali di grandi dimensioni (foreste) dove l’intervento chimico è difficilmente applicabile, senza che vi siano conseguenze negative per l’ambiente - La produzione di agenti patogeni è economicamente più vantaggiosa (con costi a curva discendente) e in certi casi tecnicamente più semplice - È una pratica tecnicamente ed economicamente estendibile anche per le applicazioni di pieno campo Gli agenti patogeni utilizzati sono virus, batteri, funghi, nematodi, protozoi etc … Batteri (pag 187) I batteri che presentano maggiore interesse sono i batteri sporigeni (ossia dotati della capacità di proteggersi in una spora in condizioni sfavorevoli); essi - Hanno una buona capacità di conservazione - Hanno la capacità di diffondersi nell’ambiente e di conservare a lungo la patogenicità I batteri immessi nell’ambiente si comportano principalmente in due modi: - Sono in grado di diffondersi in modo efficace e duraturo - Non sono in grado di colonizzare l’ambiente in modo duraturo (in questo caso si parla di insetticidi biologici o bioinsetticidi) Questi insetticidi biologici presentano un’alta specificità di azione e una bassissima tossicità nei confronti dell’uomo e degli animali. Al genere Bacillus appartengono batteri sporigeni utilizzati attualmente nella lotta biologica e specificamente Bacillus thuringiensis Produce una tossina, principale responsabile della morte dell’ospite Bacillus papilliae Produce, nell’ospite, una setticemia (proseguire pag 187 e pag 188) Bacillus thuringiensis È impiegato per la creazione di piante transgeniche e nell'agricoltura biologica come segue insetticida. Dopo l'ingestione di vegetali contaminati, il batterio sporula nell'ospite liberando le tossine (innocue per gli esseri umani) che danneggiano il tratto digerente delle larve di Ditteri come le zanzare o causando nei bruchi di molti Lepidotteri una malattia paralitica. Il formulato commerciale utilizzato come insetticida risulta più aggressivo se addizionato di zucchero all'atto della somministrazione. Notizie generali: i prodotti a base di Bacillus thuringiensis (Berliner) sono stati i primi insetticidi biologici ad essere diffusamente impiegati per la difesa delle colture. Già agli inizi del 1900 furono evidenziate le proprietà insetticide del B.t. ma solo agli inizi degli anni '60 l'industria cominciò a mettere a punto dei preparati idonei per l'utilizzazione in agricoltura. Il Bacillus thuringiensis è un batterio gram-positivo caratterizzato dalla presenza di un cristallo di natura proteica contenente una tossina, la delta-endotossina, attiva nei confronti di numerose specie di insetti. Ad oggi, sono state isolate più di trenta sottospecie di Bacillus thuringiensis, attive contro molte specie di insetti, dai Ditteri ai Lepidotteri ai Coleotteri. Le principali sottospecie impiegate sono le seguenti: B. thuringiensis ssp. kurstaki (sierotipo H: 3a, 3b, 3c), impiegato per la lotta essenzialmente contro le larve dei lepidotteri (bombice antico, cavolaie, iponomeuta, ifantria, piralidi, rodilegno giallo, tignole, processionarie, Stilnoptia salicis, mamestra, nottue) B. thuringiensis ssp. israelensis (sierotipo H: 14), è impiegata contro i Ditteri (culicidi, muscidi, sciaridi, chironomidi e tipulidi); è utilizzata per il controllo delle larve delle zanzare nelle zone acquitrinose; B. thuringiensis ssp. tenebrionis (sierotipo H: 8a, 8b) per combattere le larve dei coleotteri in orticoltura (dorifora della patata). Il Bacillus thuringiensis è fotolabile alle radiazioni UV (le spore presenti su superfici esposte vanno incontro a morte rapida, mentre quelle presenti nel suolo hanno una capacità di persistenza abbastanza elevata, al limite dei 40 giorni per i terreni agricoli). Meccanismo d'azione: il B. thuringiensis è attivo solamente per ingestione sulle larve, nei confronti delle quali l'efficacia risulta inversamente proporzionale all’età e quindi al peso. Il trattamento deve essere effettuato alla comparsa delle larve di prima età, essendo questa età larvale più sensibile alla tossina. Le uova e gli adulti non si dimostrano sensibili. I bacilli, agiscono senza il bisogno di riprodursi all'interno dell'organismo ospite, ma come un vero e proprio veleno. Quando giunge nell’intestino medio delle larva dell'insetto sensibile, il B. thuringiensis è sottoposto ai normali processi digestivi ed il cristallo proteico si diffonde nell'intestino. Qui, a contatto con i succhi digestivi dell'ospite e in presenza di un ambiente altamente alcalino (pH 9,5-12), si scioglie liberando la deltaendotossina, che paralizza i muscoli dell'apparato digerente causando l'interruzione dell'attività trofica della larva (entro mezz'ora dall'ingestione). Nelle specie più sensibili, inoltre, l'epitelio dell'intestino medio viene distrutto con conseguente morte molto rapida della larva; in altre specie più tolleranti la morte sopraggiunge qualche giorno più tardi per inedia o setticemia Intervallo di sicurezza: 3 giorni
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