Relazione della carta dell`uso agricolo e delle attività colturali in atto

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Relazione della carta dell`uso agricolo e delle attività colturali in atto
Piano Urbanistico Comunale di Capriglia Irpina (AV)
Relazione della carta dell'uso agricolo e delle attività colturali in atto
L.R. n.16/2004
Capriglia Irpina, 23 Giugno 2015
il Tecnico
Moscariello dottore forestale Salvatore
Dottore forestale Salvatore Moscariello – Via M.lo Cianciulli, 99 -83048 Montella (AV)
Indice
1. Il Territorio .............................................................................................................................................. 5
1.1. Aspetti Generali ............................................................................................................................... 5
1.2. Inquadramento geomorfologico ...................................................................................................... 7
1.3. Inquadramento idrografico ............................................................................................................ 10
1.4. Inquadramento climatico ............................................................................................................... 11
1.5. Boschi ............................................................................................................................................. 12
2. Il Settore agricolo comunale nel censimento Istat del 2010 ................................................................ 14
2.1. Evoluzione del settore agroforestale ............................................................................................. 21
3. Carta dell'uso agricolo e delle attività colturali in atto ......................................................................... 23
3.1. Metodologia ................................................................................................................................... 24
3.2. La Legenda della carta.................................................................................................................... 26
3.3. Risultati .......................................................................................................................................... 27
3.4. Conclusioni ..................................................................................................................................... 35
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Premessa
Con determina, del Responsabile del Servizio n. R.G. 96 del 24 aprile 2015, il Comune di
Capriglia Irpina (AV) conferisce al dott. Forestale Salvatore Moscariello, l’incarico di redazione degli
studi agronomici finalizzati alla redazione del PUC.
L’incarico ha come oggetto “l’aggiornamento della carta d’uso del suolo del Comune di Capriglia
Irpina (AV)” ai fini della redazione del piano urbanistico comunale (P.U.C.) ai sensi della L.R.C.
16/2004”.
La seguente relazione, insieme agli elaborati tecnici forniti, soddisfa le prescrizione della L.R.
14/82, L.R. 35/87 e L.R. 16/04 per l’elaborazione degli studi agronomici occorrenti per la redazione
del PUC.
La Legge Regionale n. 16 del 22/12/04 dal titolo “Norme sul Governo del Territorio”, pubblicata
sul B.U.R.C. supplemento al n. 65 del 28/12/04, disciplina “la tutela, gli assetti, le trasformazioni e
le utilizzazioni del territorio al fine di garantire lo sviluppo, nel rispetto del principio della
sostenibilità, mediante un efficiente sistema di pianificazione territoriale e urbanistica articolato a
livello regionale, provinciale e comunale” (art.1 comma 1).
… Al CAPO III - PIANIFICAZIONE URBANISTICA COMUNALE – l’articolo 23, comma 1, definisce il
Piano urbanistico comunale: “il PUC è lo strumento urbanistico generale del Comune e disciplina la
tutela ambientale, le trasformazioni urbanistiche ed edilizie dell’intero territorio comunale, anche
mediante disposizioni a contenuto conformativo del diritto di proprietà”, mentre al comma 2
lettera a) recita: “individua gli obiettivi da perseguire nel governo del territorio comunale e gli
indirizzi per l’attuazione degli stessi”; alla lettera b): “definisce gli elementi del territorio urbano ed
extraurbano raccordando la previsione di interventi di trasformazione con le esigenze di
salvaguardia delle risorse naturali, paesaggistico-ambientali, agro-silvo-pastorali e storico-culturali
disponibili, nonché i criteri per la valutazione degli effetti ambientali degli interventi stessi” ed alla
lettera h) “tutela e valorizza il paesaggio agrario attraverso la classificazione dei terreni agricoli,
anche vietando l’utilizzazione ai fini edilizi delle aree agricole particolarmente produttive fatti salvi
gli interventi realizzati dai coltivatori diretti o dagli imprenditori agricoli”.
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Con l’art. 49 della suddetta Legge vengono abrogati gli artt. 1 - 8 della L.R. 14/82 mentre, fra gli
altri, restano vigenti:
- il punto 1.2 del Titolo II relativo alle direttive di pianificazione, allegate alla L.R. n. 14/82, ove si
prescrive che, tra gli elaborati costituenti il PRG, oggi PUC, deve figurare “la carta dell’uso agricolo
e delle attività colturali in atto nelle zone non ancora urbanizzate redatta di concerto dal
progettista del Piano e da un agronomo” (art. 2, L.R. n. 2 del 2/1/87);
- il 2° comma del punto 1.3 del Titolo II delle stesse direttive in cui si prevede che “le aree di
espansione residenziale vanno preferibilmente localizzate in terreni agricoli improduttivi o
scarsamente produttivi sulla base della carta di cui al punto 1.2-3), lettera d)”, nonché le aree
destinate ad impianti produttivi;
- il 1° comma del punto 1.8 del Titolo II delle stesse direttive in cui si prescrive che “gli
strumenti urbanistici generali devono individuare le destinazioni colturali in atto per tutelare le
aree agricole particolarmente produttive, evitando che esse siano utilizzate ai fini edilizi”;
- il 2° e 3° comma inseriti dalla L.R. n. 2/87 che all’art. 1 recita: “La carta dell’uso agricolo e delle
attività colturali in atto individua il carattere prevalente delle colture. Gli indici da applicare sono
desunti da idonea certificazione da allegare alla richiesta di concessione edilizia e relativa alla
destinazione colturale all’atto della richiesta medesima”.
L’art. 30 (Elaborati da allegare agli strumenti urbanistici) comma 1 recita:
“Con delibera di giunta regionale, previo parere vincolante della commissione consiliare
competente in materia di urbanistica, sono individuati, entro centottanta giorni dall’entrata in
vigore della presente legge, gli elaborati da allegare agli strumenti di pianificazione territoriale ed
urbanistica, generale ed attuativa previsti dalla presente legge”.
Con la deliberazione di Giunta Regionale n. 834 del 11 maggio 2007 è stato approvato l’allegato
avente ad oggetto le “Norme tecniche e direttive riguardanti gli elaborati da allegare agli
strumenti di pianificazione territoriale (PTCP) ed urbanistica, generale ed attuativa (PUC e PUA),
come previsto dagli artt. 6 e 30 della legge regionale n.16 del 22 dicembre 2004 “Norme sul
governo del territorio”, così come modificato dal su richiamato parere della IV Commissione
Consiliare”
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Nell’allegato alla delibera al punto 4.2 - Elaborati del PUC- si indica che ai sensi dell’articolo 24,
comma 1, la proposta di PUC, deve contenere fra gli allegati tecnici alla relazione al punto d) l’uso
del suolo in atto ai fini agricoli e forestali, e fra gli elaborati di analisi al punto g) la carta dell’uso
agricolo-forestale, nonché delle attività colturali e silvo-pastorali in atto nelle zone non ancora
urbanizzate e nelle restanti parti del territorio comunale, con indicazione altresì delle colture
particolarmente produttive e delle relative aree.
La carta dell’uso agricolo e delle attività colturali in atto è, quindi, un elaborato tecnico che
riveste notevole rilevanza per la scelta delle aree da destinare alla espansione residenziale e ad
impianti produttivi, nonché per l’individuazione delle aree agricole particolarmente produttive,
tanto che la L.R. 16/04, con l’art. 23, introducendo il concetto di tutela e valorizzazione del
paesaggio agrario anche attraverso la classificazione dei terreni agricoli, ha rafforzato la norma di
tutela delle aree agricole particolarmente produttive vietandone l’utilizzazione ai fini edilizi.
La nuova normativa individua, nella carta dell’uso agricolo e delle attività colturali in atto, la
salvaguardia delle aree agricole particolarmente produttive vietandone l’utilizzazione edilizia,
questo costituisce uno strumento di protezione per i suoli.
Va ricordato altresì che già in data 26/5/87 veniva approvata dalla Giunta Regionale della
Campania con delibera n. 2542 la circolare del servizio urbanistica n. 5255 con la quale si davano
direttive e chiarimenti alla L.R. n.2/87.
La circolare chiariva che “fermo restando il principio che nella carta dell’uso agricolo vanno
riportate le destinazioni colturali in atto, queste vengono individuate secondo il carattere
prevalente delle colture”.
La circolare specificava inoltre che “l’elaborato progettuale di cui trattasi dovrà essere redatto
dal progettista del Piano congiuntamente ad un agronomo al quale spetta l’accertamento sia
dell’uso agricolo delle zone del territorio comunale non ancora urbanizzate che della qualità delle
colture in atto nelle stesse zone al momento del rilevamento”.
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1. Il Territorio
1.1. Aspetti Generali
Il Comune di Capriglia Irpina è situato nella provincia di Avellino, si estende per una superficie di
circa 7.49 kmq. Esso è collocato sulla collina ai piedi del Partenio, in posizione di dominio della
sottostante media Valle del Sabato. Il territorio in passato rientrava all’interno della Comunità
Montana del Partenio.
Il territorio comunale ricade all’interno del foglio 185 dell’I.G.M. (Istituto Geografico Militare)
Tavola Nord-Ovest I° Quadrante dove si evince la presenza del bacino imbrifero del fiume Sabato.
Il comune di Capriglia Irpina confina a nord e ad est con il Comune di Grottolella, a sud con il
Comune di Avellino, a sud-ovest con il Comune di Summonte ed a nord-ovest con il Comune di
Sant’Angelo a Scala.
Il suolo ha un andamento altimetrico per la maggior parte definito di media ed alta collina con
punte di altitudine che oscillano dai 325 m s.l.m. della quota più bassa, ai 662 m circa in località
Toppo Marzo situato al confine con i comuni di Summonte e Sant’Angelo a Scala.
Le strade di accesso al Comune sono la SS 8, SP 164, SP 141.
Il comune dista dal centro abitato in linea d’aria circa 2.5 Km da Grottolella, 3 Km da
Summonte, 3.5 Km da Sant’Angelo a Scala e 6 Km da Avellino.
Il territorio comunale è suddiviso in 5 frazioni o contrade che sono:

Breccelle I;

Breccelle II;

Casale,Marzano;

Pozzo del Sale;

San Felice;
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
Spinielli.
Il centro abitato del Comune di Capriglia Irpina si sviluppa alle pendici del Partenio, si ritiene
che esso sia sorto attorno ad un modesto edificio religioso dedicato a S. Nicola di Bari, alla fine del
’900 d.C., su un territorio frequentato già in epoca romana. Lo confermano le cospicue tracce
lasciate dai Romani: resti di sepolcreti, ville rustiche e monumenti funerari scoperti in passato nei
dintorni del paese, che giuridicamente faceva parte del territorio della colonia romana di
Abellinum. Nel Medioevo fu borgo fortificato. La prima citazione risale al X secolo. Da visitare il
Castello o Palazzo Carafa del XVI sec. (figura 1), visibile da ogni punto della valle, delimitato da due
torri laterali a pareti concave che si affacciano su un ampio giardino al quale si accede attraverso
un androne caratterizzato da uno splendido portale in pietra arenaria; e la Parrochia di San Nicola
di Bari, che nei muri esterni ingloba una stele funeraria d’epoca romana.
Figura 1 - Castello e/o Palazzo Carafa
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1.2. Inquadramento geomorfologico
Il Comune di Capriglia Irpina ricade nell’ambito di competenza dell’Autorità di Bacino LiriGarigliano Volturno.
Il territorio comunale nel suo insieme presenta caratteri di unità morfologica e paesistica, sono
definite da confini naturali netti con incisioni di valli nella stessa direzione del Fiume Sabato ciò è
dovuto alla distribuzione delle dislocazioni tettoniche.
L’orientamento del territorio segue prevalentemente le direttrici Nord, Nord-Ovest e Sud, SudEst conservando un andamento pressoché parallelo alle strutture appenniniche del Partenio.
L’assetto strutturale della catena appenninica è frutto di una serie di eventi tettonici avvenuti in
un periodo di tempo compresi tra il Miocene, Cretaceo e Paleocene.
È possibile avere testimonianza delle attività tettoniche durante i tre periodi sopra riportati
dato che sono presenti gli affioramenti con litologia variabile.
I sedimenti miocenici, di origine marina, sono caratterizzati, da accumuli avvenuti tipicamente
nelle "avanfosse", ossia in bacini paralleli ai margini della catena montuosa in via di sollevamento,
che fornisce i detriti per costituire le Unità delle molasse e sabbie argillose.
A Sud-Ovest del centro abitato del Comune di Capriglia nello stesso periodo con minore
estensione si originano le Unità delle arenarie quarzose, sabbiose e sabbiose argillose.
Durante l’età del Cretaceo e Paleogene, la sedimentazione avviene sempre più verso la parte
occidentale del territorio costituendo affioramenti del Complesso Indifferenziato.
Il Complesso Indifferenziato è costituito da argille marme, prevalentemente siltose, grigie e vari
colori, frammiste a complessi di strati calcarei, calcareo-marnosi e calcareniti.
La sedimentazione dei giacimenti su vari strati avvenuti durante il susseguirsi delle ere ha
determinato delle fasi di traslazione tettoniche.
Infatti lo spostamento dell’era miocenica e quella pliocenica, hanno favorito il raggiungimento
delle attuali strutture morfologiche e geotettoniche che ancora oggi sono in evoluzione.
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Il territorio del comune di Capriglia Irpina geologicamente si presenta in prevalenza con terreni
caratterizzati da argille-sabbiose-argillosi sovrapposti a terreni calcarei-sabbiosi-argillosi, mentre
una piccola superficie di territorio ha invece caratteristiche calcarea-sabbio-argillose. Le limitate
pianure sono costituite da terreni alluvionati di ciottoli-sabbiosi e limo-argillosi.
Le caratteristiche dei terreni agricoli del Comune di Capriglia Irpina, evidenziano, in generale,
sia i caratteri derivanti dai complessi litologici che i fattori climatici ed orografici, difatti, i terreni
presenti nell’area hanno la caratteristica di avere particelle appartenenti alle frazioni più piccole
che interessano gli strati superficiali e profondi dei suoli ciò fa risaltare il carattere unificante dei
terreni presenti, mentre nelle aree di alta collina e negli impluvi dei canali, si nota la presenza di
argilla associata con ciottoli e massi calcarei il più delle volte affioranti.
I terreni agricoli coltivati risentono dell’influenza del calcaree, essi risultano essere poco
profondi, ricchi di scheletro ma poco fertili, i versanti con esposizione a sud sono i più influenzati
da questo fenomeno. Nelle aree vallive i terreni, sono generalmente profondi, fertili e con
caratteristiche fisico-chimiche discrete.
Le caratteristiche fisiche dei terreni agricoli con elevata componente argillosa determinano una
serie di inconvenienti, infatti questi terreni, sotto l’aspetto della lavorabilità, si manifestano per lo
più tenaci, richiedendo l’uso di trattrici di media potenza per l’aratura. Presentano inoltre una
struttura alquanto chiusa che impedisce un regolare assorbimento delle acque piovane,
determinando un ruscellamento superficiale. Sono in genere soggetti a fenomeni dinamici per lo
slittamento tangenziale di strati tra loro inconsistenti.
I terreni si possono suddividere in:
 Terreni collinari autoctoni di origine piroclastica e calcari-argillosi del cretaceo;
 Terreni di pianura alloctoni di origine alluvionale e quindi di deposito.
I primi sono caratterizzati da una discreta permeabilità, una scarsa profondità e non sempre
ricchi di sostanza organica che facilmente viene mineralizzata, idonei alla coltivazione di essenze
agrarie quali l’olivo e forestali come il castagno, quercia, cerro, ecc.
I Terreni di pianura alloctoni di origine alluvionale e quindi di deposito sono di medio impasto,
fertilità chimica buona, non a caso la presenza di piroclastici e residui alluvionali, rendono
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questi terreni particolarmente ricchi di elementi nutritivi minerali, spesso sciolti con elevata
presenza di sabbia organica del pliocene, sono zone dove l’agricoltura è più fiorente.
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1.3. Inquadramento idrografico
L’idrografia del territorio del Comune di Capriglia Irpina è abbastanza scarsa essa si sviluppa
principalmente nelle profonde incisioni calcaree che formano una serie di canaloni e canali
naturali, dove scorrono le acque nei periodi di massima piovosità con regime torrentizio
disordinato.
I corsi d’acqua torrentizi vanno ad alimentare il bacino imbrifero del fiume Sabato.
I principali corsi d’acqua rientranti nel territorio del Comune di Capriglia Irpina sono così
distribuiti:
 A Nord dal Vallone Malfetano;
 A Sud da Torrente Toppole;
 A Sud-Ovest dal Vallone San Pietro e dal Vallone del Campo;
 Ad Est dal Vallone Cardogneto.
Questi corsi d’acqua svolgono una intensa azione erosiva rendendo il paesaggio variamente
modellato ed acclive.
Le caratteristiche degli impluvi presenti sono quelli dei sistemi drenanti impostati su materiali
più o meno erodibili, con incisioni ben definite e senza improvvise variazioni di direzione.
I citati rivolti, comunque, posseggono regime torrentizio con apporti idrici più consistenti nei
periodi piovosi che sono concentrati massimamente nei mesi autunnali ed invernali.
Il carattere torrentizio di questi corsi d’acqua, è da imputarsi alla presenza di bacini imbriferi di
litotipi impermeabili o a scarsa permeabilità e quindi alla mancanza di sorgenti di portata elevata e
costante.
Le acque meteoriche, inoltre, alimentano anche le numerose falde idriche, situate a varie
profondità, nell’interno del territorio Comunale.
Degne di nota sono le sorgenti Fontana S. Felice, Fontana di Fuori, Fontana Ciesco.
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1.4. Inquadramento climatico
Il clima del territorio del Comune di Capriglia Irpina è ascrivibile all’area di influenza dei climi di
tipo temperato freddo (DE PHILIPPIS, 1937).
In particolare fino a circa 600 m di quota, esso assume carattere tipicamente mediterraneo con
estati calde (temperatura media del mese più caldo maggiore di 23°C) e molto siccitose (piovosità
media inferiore a 100 mm).
Fino a circa 1000 m si verificano estati temperate (temperatura media del mese più caldo
oscillano tra i 20-23°C) e siccitosi (pioggia inferiore a 150 mm).
Per lo studio climatico, sono stati presi in considerazione i dati delle stazioni di rilevamento
presenti nei Comuni di:

Materdomini (570 m s.l.m.);

Ariano Irpino (794 m s.l.m.).
Le stazioni menzionate sono state considerate valide in quanto rispecchiano, in termini di
altitudine, le caratteristiche del Comune di Capriglia.
Analizzando i dati dell’inquadramento fitoclimatico della Regione Campania si evince che il
clima del Territorio di Capriglia Irpina può essere definito valutando alcuni indici climatici calcolati
in base ai dati di temperatura e precipitazioni rilevati nei due Comuni sopra indicati.
Gli indici utilizzati per la classificazione del territorio sono:
o Pluviofattore di Lang;
o Indice di aridità di De Martonne;
o Indice di De Martonne e Gottman;
o Quoziente pluviometrico di Emberger;
o Indice Igrometrico di Amann.
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Gli indici elencati sono stati esaminati per i quattro Comuni presi in considerazione ed i valori
ottenuti sono i seguenti (Tabella 1):
Comune
Pluviofattore
di Lang
De Martonne
e Gottman
Indice di
Quoziente
Indice
De Martonne
pluviometrico
Igrometrico di
di Emberger
Amann
Materdomini
93.2
32.3
54.5
164.5
74.3
Ariano Irpino
73.9
39.5
25.4
120.2
54.4
Tabella 1 – Indici climatici - Fonte: CNR 1991
Tali valori inquadrano l’area in esame nel clima umido con aridità concentrata nei mesi estivi ed in
particolare il periodo di aridità è concentrato nei mesi di luglio e agosto.
In base alla classificazione fitoclimatica del Pavari si evince che il territorio del Comune di Capriglia
Irpina rientra in 2 fasce fitoclimatiche che sono:
1. Fascia fitoclimatica del Lauretum, con clima temperato-caldo, e caratterizzato da piogge
concentrate nel periodo autunno-inverno e da siccità estive. Questa fascia si propaga fino a
circa 600-700 m di quota ed i parametri termici che la caratterizzano sono: temperatura media
annua compresa tra i 14-17°C; temperatura media del mese più freddo 3°C; temperatura media
dei minimi assoluti di maggiore di -9°C;
2. Fascia fitoclimatica del Castanetum, caratterizzato da siccità estive. La vegetazione
spontanea è rappresentata dal castagno, che dà il nome alla zona, e dalle querce caducifoglie.
Questa fascia si propaga tra i 600-900 m di quota ed i parametri termici che la caratterizzano
sono: temperatura media annua compresa tra i 10-15°C; temperatura media del mese più
freddo da -1 a 3°C; temperatura media dei minimi assoluti di maggiore di -15°C;
1.5. Boschi
Il territorio di Capriglia Irpina è costituito prevalentemente da superficie boschiva, ciò
determina una elevata valenza naturalistica e paesaggistica.
La superficie a bosco è localizzata nella parte nord e ovest del territorio comunale; con
soprassuoli costituiti da boschi mesofiti (acero, carpino nero, ontano, ecc.), boschi misti e querceti.
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L’utilizzazione dei boschi varia a seconda della forma di governo e della specie, nel territorio
comunale di Capriglia Irpina la forma di governo prevalente è quella a ceduo.
Il governo a ceduo è caratterizzato da una densità elevata di piante ad ettaro da turni di
produzione variabili tra i 12 ed i 20 anni; si localizzano tra i 600 ed i 1100 metri di quota, mentre il
governo ad alto fusto o fustaia è rappresentato da boschi puri di faggio o con presenza di acero,
carpino, ontano quest’ultima specie spesso forma boschi a parte, in canali in aree da colonizzare.
I cedui presenti nel Comune di Capriglia Irpina sono:
 Ceduo castanile: interessa la specie del castagno e si insedia nelle aree con elevata
pendenza, con ridotto franco di coltivazione e con esposizione a sud che risulta essere
poco adatta alla coltivazione.
 Ceduo quercino: è formato da boschi situati in aree degradate con forte inclinazione. Si
rinviene su terreni medio impasto-argilloso, non manca la sua presenza su aree pietrose
e con sub-strato marnoso-calcareo. Questi boschi hanno ricolonizzato le aree che una
volta erano agricoli ed oggi sono stati abbandonati formando terreni a pascolo
cespugliati o a vero e proprio querceto.
 Ceduo misto: presenta un insieme di specie miste, hanno di solito una minore densità di
piante ad ettaro e una qualità anch’essa bassa.
Le aree boschive sono tutelate dal Vincolo Idrogeologico previsto da Regio Decreto 3267 del
1923, diretto a difendere la stabilità del terreno quale sia la sua natura, altimetria e destinazione,
proteggendo nella sua funzione di stabilizzatore del regolare flusso delle acque.
La gestione diretta della risorsa forestale è attualmente regolamentata dalla legge regionale 7
Maggio 1996 n°11 “Modifiche ed integrazioni alla Legge Regionale 28 febbraio 1987 n°13,
concernente la delega in materia di economia, bonifica montana e difesa del suolo”.
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2. Il Settore agricolo comunale nel censimento Istat del 2010
Di seguito viene riportata una fotografia del settore primario comunale fornita dal 6°
Censimento dell’Agricoltura ISTAT, del 2010. Con i Censimenti generali dell'Agricoltura vengono
raccolte, mediante intervista diretta a tutte le aziende agricole, molte informazioni di tipo
strutturale (il sistema di conduzione, le superfici investite nelle diverse coltivazioni, il numero di
capi per specie e categoria di bestiame, le caratteristiche della manodopera familiare e salariata,
ecc.).
Il 6° Censimento dell'Agricoltura è riferito al 24 ottobre 2010. Esso è il sesto svolto in Italia ed
ha avuto luogo in un periodo complesso per l’agricoltura italiana influenzata fortemente dalla crisi
economica, dalla volatilità dei prezzi delle commodity agricole, dai mutamenti nella Politica
Agricola Comunitaria nonché dalle nuove sfide legate alla sostenibilità ambientale, e la sua
realizzazione ha visto il coinvolgimento, a diversi livelli, di vari Enti: ISTAT, Regioni, Province,
Camere di Commercio, Comuni.
Dal punto di vista agricolo il Comune di Capriglia Irpina ricade nella regione agraria n. 8 “Colline
di Avellino”, insieme ai Comuni di: Aiello del Sabato, Altavilla Irpina, Atripalda, Avellino, Candida,
Cesinali, Chianche, Contrada, Grottolella, Manocalzati, Montefalcione, Montefredane, Montoro
Inferiore, Montoro Superiore, Parolise, Petruro Irpino, Prata Principato Ultra, Pratola Serra, San
Michele di Serino, San Potito Ultra, Santa Lucia di Serino, Santa Paolina, Santo Stefano del Sole,
Torrioni, Tufo.
Il territorio del Comune di Capriglia Irpina ha una superficie di 749 ha, dei quali 248,84 ovvero
33,2% sono a Superficie Agricola Totale (SAT). La Superficie Agricola Utilizzata (SAU) ammonta a
197,86 ha, ovvero il 26,417% della superficie territoriale. Circa 302 ha sono destinati a bosco. Il
dato Istat riferito alla superficie boscata interessa solo i boschi di proprietà privata (Tabella 2).
Superficie
Comunale in Ha
749
Superficie Agricola
Utilizzata (SAU) in Ha
197,86
Superficie
Superficie
Superficie
Agricola Utilizzata
Agricola Totale (SAT)
Agricola Totale (SAT)
(SAU) in %
in Ha
in %
26,41
248,84
33,2
Tabella 2 – Rapporto tra la Superficie Comunale, la SAU e la SAT “Fonte dati ISTAT 2010”
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Le aziende agricole censite ammontano a 123, delle quali 121 a conduzione diretta del
coltivatore (99,1%) e 1 con altra forma di conduzione. Vi sono perciò 122 aziende in 250,84 ha di
SAT e in 197,71 ha di SAU (Tabella 3).
Tipi di Conduzione
Numero Azienda
Superficie Agricola
Utilizzata (SAU) in ettari
Diretta del coltivatore
Altra forma di conduzione
Totale
Superficie Agricola
Totale (SAT) in ettari
121
196,71
248,84
2
1
2
123
197,71
250,84
Tabella 2 - Tipi di conduzione aziendale, numero di aziende in rapporto con la SAU e la SAT “fonte dati ISTAT 2010”
Delle 123 aziende censite circa 83 sono in terreni di proprietà, pari al 67,47% delle aziende
totali con una superficie di 148,72 ha pari al 59,6% della SAT e con 118,34 ha di SAU, pari al 59,7%
della SAU totale; le aziende in affitto sono 5 pari al 4% delle aziende totali ma con una superficie di
19,42 ha pari al 7,8% della SAT e con 17,70 ha pari 8,9% della SAU; le aziende uso gratuito sono 8
pari al 6,5% delle aziende totali ma con una superficie di 11,17 ha pari 4,48% della SAT e 7 ha di
SAU pari a 3,5%; le proprietà e uso gratuito sono 2 pari al 1,62% delle aziende totali e con una
superficie di 11,58 ha pari al 4,6% della SAT e 9 ha pari al 1% della SAU; le aziende con proprietà in
affitto ed uso gratuito sono 21 pari 17% delle aziende totali ma con una superficie di 48,32 ha pari
al 19,3% della SAT e di 38 ha di SAU pari al 0,2%; mentre le aziende senza terreni sono 4 con 10 ha
pari al 2,5% della SAT e 8 ha pari al 4% della SAU. (Tabella 4).
Titolo di Possesso
Numero
Aziende
Superficie Agricola
Utilizzata (SAU) in ettari
Superficie Agricola
Totale (SAT) in ettari
Solo proprietà
83
118,34
148,72
Solo affitto
5
17,70
19,42
Solo uso gratuito
8
7
11,17
Proprietà e uso gratuito
2
9
11,58
Proprietà affitto e uso gratuito
21
38
48,32
Senza terreni
4
8
10
123
198,04
249,21
Totale
Tabella 3 - Titolo di possesso, numero di aziende in rapporto con la SAU e la SAT “fonte dati ISTAT 2010”
15
Dottore forestale Salvatore Moscariello – Via M.lo Cianciulli, 99 -83048 Montella (AV)
La forma giuridica più rappresentativa delle aziende è quella individuale con 122 aziende pari al
99% delle aziende totali, con una SAT di 245,09 ha pari al 98,5 % e con una SAU di 194,47 ha pari al
98,2% (Tabella 5)
Tipo di Azienda
Numero
Superficie Agricola Utilizzata
Aziende
Azienda individuale
Società semplice
Totale
Superficie Agricola
(SAU) in ettari
Totale (SAT) in ettari
122
194,47
245,09
1
3,39
3,75
123
197,86
248,84
Tabella 4 - Tipi di aziende, numero di aziende in rapporto con la SAU e la SAT “fonte dati ISTAT 2010”
Il numero di persone impiegate come capo-azienda in base al sesso e all’età sono 123. Come si
evince dalla tavola 4 i maschi sono 89 pari al 72,3% e le femmine sono 39 pari 31,7%. Dal
censimento la fascia di età rilevante è quella tra i 45 -49 anni dove i capo-azienda sono 20 pari al
16%, seguono le fasce tra i 50-54 e 60-64 con il 13,8% ed infine la fascia di età tra 55-59 con
l’11.4% (Tabella 6).
Dalla tabella si evince inoltre che non risultano esserci capo-azienda nelle fasce di età comprese
tra la fascia di età fino a 19 anni e tra i 20-24 anni
Fasce si età
Numero Capo-Azienda per Fascia di Età
Fino a 19 anni
-
20-24 anni
-
25-29 anni
3
30-34 anni
2
35-39 anni
6
40-44 anni
6
45-49 anni
20
50-54 anni
17
55-59 anni
14
60-64 anni
17
65-69 anni
10
70-74 anni
9
75 anni e più
19
Totale
Numero Capo-Azienda per Sesso
Maschi 89
Femmine 39
123
Tabella 5 - Fasce di età, N° di capo-azienda per fascia di età e sesso “fonte dati ISTAT 2010”
16
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Circa il 3% della SAU è destinata a seminativi con 5,8 ettari, il 96,7% a colture arboree con
187,79 ettari e 0,3% prati permanenti e pascoli con 0,5 ettari (Tabella 7)
Seminativi
Coltivazioni Legnose
Agrarie
Prati Permanenti e
Totale
Pascoli
Ha
5,8
187,79
0,5
%
3%
96,7%
0,3
194
100%
Tabella 6 - Colture agrarie suddivise per tipologia “fonte dati ISTAT 2010”
I dati forniti dal censimento evidenziano come il territorio del Comune di Capriglia Irpina
presenta una elevata presenza delle colture legnose agrarie, questo è giustificato dal fatto che
gran parte del territorio comunale non presenta una vera e propria destinazione agricola e ciò
determina la presenza di noccioleti, oliveti e frutteti che contribuiscono ad avere una percentuale
così alta di colture legnose agrarie.
Le aziende a cereali è 1 ed occupa una superficie di 2 ha, 3 sono le aziende a patate con 0,2 ha e
7 le aziende a ortive con 3,6 ha (Tabella 8)
Tipo di Coltivazione
Superficie Ha
Superficie in %
Numero di aziende
2
34,5
1
Patata
0,2
3,5
3
Ortive
3,6
62
7
Totale Seminativi
5,8
100
11
Frumento duro
Tabella 7 - Tipo di coltivazione a seminativo per superficie e numero di aziende “fonte dati ISTAT 2010”
Le aziende coltivate a vite sono 61 con 28,81 ha di superficie, ad olivo sono 55 con 24,25 ha, a
nocciolo 105 con 130 ettari (Tabella 9).
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Tipo di Coltivazione
Superficie
Superficie in
Numero di aziende
Ha
%
Vite
28,81
15,34
61
Olive per olio
24,25
12,9
55
Mela
0,67
0,35
10
Pero
0,46
0,24
7
Pesco
0,02
0,01
1
Nettarina
0,04
0,02
1
Albicocco
0,05
0,02
2
Ciliegio
0,03
0,04
3
Susino
0,12
0,1
3
Fico
0,08
0,04
2
Altra frutta
0,41
0,3
2
Nocciolo
130
69
105
Castagno
2,7
1,43
5
2
0,05
0,1
187,79
100
302
Noce
Totale Coltivazione Agrarie legnose
Tabella 8 - Tipo di coltivazioni agrarie legnose per superficie e numero di aziende “fonte dati ISTAT 2010”
Come si evince dalla tabella sopra riportata, la coltivazione del nocciolo svolge un ruolo
importantissimo nel settore agricolo.
Il numero elevato di superficie ed aziende del comparto delle nocciole evidenzia come il
territorio si presta alla coltivazione di questa specie che determinano oltre ad un interesse
economico anche la valorizzazione delle superfici agricole.
La piante di nocciolo è originaria dell’Asia Minore; essa appartiene alla famiglia delle
Betullaceae, genere Corylus Avellana L. (figura 2).
18
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Figura 2 - Piante di nocciolo (Corylus Avellana)
La pianta si presenta con un portamento a cespuglio, pollonifero, alto in genere 2-4 m (max 7
metri). Il fusto è sottile e slanciato. I giovani rami recano peli corti, in parte ghiandolari. La
corteccia è di colore marrone grigio, precocemente glabra, con solcature longitudinali e sparse
lenticelle chiare. Le radici sono superficiali; le foglie alterne rotondo-ovali con picciolo lungo. La
pagina superiore è verde poco pelosa; la pagina inferiore è più chiara; le nervature sono evidenti.
Pianta monoica con fiori riuniti in infiorescenze unisessuali che si sviluppano molto prima delle
foglie. Gli amenti maschili sono riuniti in gruppi di 2-4 all’estremità oppure all’ascella delle foglie
dei rami dell’anno precedente; ogni amento è in realtà un insieme di tanti piccolissimi
semplicissimi fiori, formati ciascuno da una squametta che protegge gli stami. I fiori femminili sono
invece nascosti entro piccole gemme: contemporaneamente alla fioritura dei fiori maschili,
emettono gli stimmi, un ciuffetto rosso presente all’apice destinato ad accogliere i granuli di
polline Il frutto è un diclesio (nocciola e involucro), il cui pericarpio legnoso contiene un seme
dolce e oleoso (nocciola) (figura 3).
Nel territorio in oggetto di studio la specie ha avuto un adattamento maggiore legato alle
caratteristiche del suolo di origine calcarea.
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Figura 3 - Fiori maschili, femminili ed il frutto del nocciolo
Le varietà della produzione di nocciole sono riconosciute dal Ministero delle Politiche Agricole
prodotto agroalimentare tradizionale italiano esse sono:

La Mortarella;

La Camponica;

La San Giovanni.
La nocciola Mortarella campana ha una dimensione medio-piccola con frutti anche non
uniformi, il guscio medio-sottile, di colore marrone chiaro. La forma è leggermente allungata, si
distingue per il perisperma (la pellicola interna) facilmente staccabile. La polpa è di colore biancoavorio, consistente, aromatica; tostata ricorda i sentori di crosta di pane e caramello.
Denominata anche la Tonda o tonda camponica, la nocciola Camponica ha una forma
subellissoidale, il seme è grande ed una polpa soda, bianca, con perisperma facilmente staccabile
alla torrefazione è ottima per il consumo da tavola
La nocciola San Giovanni detta anche sangiovannara o sanjovanna, la cultivar San Giovanni si
presenta con una forma sub cilindrica ed una discreta friabilità. Il guscio è medio-sottile di colore
marrone chiaro. Il frutto tostato si caratterizza per l'aroma di media intensità che ricorda la crosta
di pane.
I comuni della provincia di Avellino che rientrano nell'area di produzione:
20
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Aiello del Sabato, Altavilla Irpina, Atripalda, Avella, Avellino, Baiano, Capriglia Irpina, Cesinali,
Contrada, Domicella, Forino, Grottolella, Lauro, Manocalzati, Marzano di Nola, Mercogliano,
Monteforte Irpino, Montefredane, Moschiano, Mugnano del Cardinale, Ospadaletto d'Alpinolo,
Pago del Vallo di Lauro, Prata P.U., Pratola Serra, Quadrelle, Quindici, S.Lucia di Serino, S.Michele
di Serino, S.Potito Ultra, S.Stefano del Sole, Serino, Sirignano, Sperone, Summonte, Taurano.
Il comune di Capriglia Irpina rientra nel programma promozionale e di marketing dell’iniziativa
Terre Antiche del Nocciolo con D.G.R. n. 76 del 28.01.05.
Sono inoltre presenti 2 aziende bovine con 2 capi; 1 azienda equina con 1 capi, 1 azienda
avicole con 7 capi e 1 azienda di conigli con 10 capi. (Tabella 10).
Categoria
Numero Aziende
Numero Capi
Bovini
2
2
Equini
1
1
Avicoli
1
7
Conigli
1
10
Totale
5
21
Tabella 9 - Tipologia e numero di allevamento e numero di capi “fonte dati ISTAT 2010”
2.1. Evoluzione del settore agroforestale
I dati del VI° Censimento Generale dell’Agricoltura fanno rilevare che le aziende operanti sul
territorio di Capriglia Irpina siano 123, interessanti una SAT di 248,84 ha ed una SAU di ha 197,86.
Da un confronto con i dati del V Censimento ISTAT del 2000 si può evincere che la Superficie
agricola diminuisce da 520,84 ettari a 246,84 ha, con una perdita netta di 274 ettari pari al 52,6%.
La SAU diminuisce di circa 226,1 ha pari al 53,5%, passando da 422,81 a 196,71 ettari.
Il rapporto SAU/SAT è dell’81% nel 2000 e passa al 79,6% nel 2010, a causa della diminuzione
della SAT e della SAU.
Nel decennio osservato le aziende agricole diminuiscono passando da 378 a 123 .
Le aziende a conduzione diretta del coltivatore passano da 378 nel 2000 a 122 nel 2010 , le
aziende con altra forma si conduzione crescono passando da 0 nel 2000 a 1 nel 2010.
21
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La superficie agricola totale a conduzione diretta diminuisce da 520,84 a 246,84 e passa da 0 a 2
ettari di SAT quella ad altra forma di conduzione.
La tendenza diminuisce per la SAU a conduzione diretta 422,81 ha a 196,71 ha, mentre
aumenta la SAU con altra forma di conduzione passando da 0 ha a 12 ha.
La superficie a seminativi diminuisce da 32,34 a 5,8 ha, le coltivazioni legnose passano da
372,91 a 187,79 ha (Tabella 11).
Colture
2000
2010
ha
ha
Seminativi
32,34
5,8
Coltivazione Legnose Agrarie
372,91
187,79
Tabella 10 - Superficie a confronto degli anni 2000 e 2010
Il comparto zootecnico mostra una diminuzione dei capi di bovino che passano da 10 a 2 i capi
di equini passando da 5 capi a 1, i conigli passano da 568 capi a 10 capi, gli avicoli da 1296 a 7; da
evidenziare ad oggi la scomparsa di capi di ovini e suini che nel 2000 erano presenti.
22
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3. Carta dell'uso agricolo e delle attività colturali in atto
La carta dell’uso del suolo, è un elaborato con la finalità dell’accertamento sia dell’uso agricolo
delle zone del territorio comunale non urbanizzate sia della qualità delle colture in atto nelle
stesse zone al momento del rilevamento.
L’elaborato assume una notevole rilevanza nella pianificazione del territorio comunale, infatti
rappresenta un presupposto giuridico per la scelta delle aree destinate all’estensione dell’abitato e
degli impianti produttivi nonché per la individuazione delle colture in atto particolarmente
produttive le cui aree non possono essere utilizzate ai fini edilizi.
La Carta di Uso del Suolo è una carta tematica derivata che rappresenta lo stato attuale di
utilizzo del territorio e si inquadra nell’ambito del Progetto CORINE Land Cover dell’Unione
Europea.
La carta dell’uso agricolo e delle attività colturali in atto nelle zone non ancora urbanizzate, con
un linguaggio condiviso e conforme alle direttive comunitarie, si fonda su 5 classi principali
(Superfici artificiali, Superfici agricole utilizzate, Superfici boscate ed ambienti seminaturali,
Ambiente umido, Ambiente delle acque) e si sviluppa per successivi livelli di dettaglio in funzione
della scala di rappresentazione.
Costituisce un ausilio indispensabile alla ricerca applicata nell’ambito delle scienze naturali e
territoriali, alla programmazione, alla pianificazione e gestione dei vari livelli territoriali.
La struttura della Carta (e del relativo database), costruita attraverso una legenda a sviluppo
gerarchico, consente una grande flessibilità applicativa in ordine all’approfondimento ed alla
integrazione delle classi, nonché un confronto temporale delle informazioni contenute
consentendo la lettura territoriale ed il monitoraggio delle dinamiche evolutive.
23
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3.1. Metodologia
La carta dell’uso agricolo e delle attività colturali in atto nelle zone non ancora urbanizzate è
stata sviluppata secondo metodologie derivate, con gli opportuni adattamenti, da quelle elaborata
in sede europea per il progetto Corine Land Cover, con legenda integrata fino al quinto livello, a
partire dalle informazioni contenute dalla carta dell’uso agricolo del suolo comunale del 2001 e
della Carta dell’utilizzazione agricola del suolo della Regione Campania in scala 1:50.000, con voci
aggiuntive, al fine di una migliore caratterizzazione del territorio, legate alla scala minore.
Dati di partenza:
 Ortofoto Agea del 2011 nel sistema di coordinate WGS 84;
 Aerofotogrammetria del 2011 del Comune in formato vettoriale nel sistema di
coordinate WGS 1984;
 Rilievi a terra con l’ausilio del GPS.
Dati elaborati
 Dataset in formato GIS relativi all’uso del suolo
 Carta dell’uso agricolo e forestale
La procedura ha previsto l’interpretazione a video delle ortofoto digitali del volo 2011, con
poligonalizzazione, sempre a video, dei contorni delle aree interpretate.
L’unità minima
cartografabile, ovvero la superficie minima rappresentata, è pari a circa 1 cmq, che equivale a circa
2500 mq con una scala di rappresentazione di 1:5000. Tale vincolo è stato spesso superato al fine
di interpretare situazioni territoriali significative.
Le fasi di lavoro svolte sono:
1.
Analisi della documentazione preliminare fornita dall’amministrazione comunale;
2.
Analisi e fotointerpretazione preliminare delle ortofoto digitali a colori, volo 2011, in
WGS84;
3.
Definizione della legenda della carta;
24
Dottore forestale Salvatore Moscariello – Via M.lo Cianciulli, 99 -83048 Montella (AV)
4.
Rilevamento di campagna;
5.
Fotointerpretazione e digitalizzazione con software Gis;
6.
Rilievo diretto dei patches incerti;
7.
Revisione della poligonazione e del database, anche sulla base di adeguati controlli a
terra con GPS;
8.
Restituzione cartografica.
25
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3.2. La Legenda della carta
La legenda della carta segue lo schema della CORINE Land Cover. Il programma CORINE
(Coordination de l'Information sur l'Environnement), varato dal Consiglio delle Comunità Europee
nel 1985, ha lo scopo primario di verificare dinamicamente lo stato dell'ambiente nell'area
comunitaria, al fine di orientare le politiche comuni, controllarne gli effetti, proporre eventuali
correttivi.
Obiettivi secondari, ma non per questo meno validi, sono la formazione e la diffusione di
standard e metodologie comuni e la promozione di contatti e scambi internazionali, per facilitare
la realizzazione di iniziative intercomunitarie.
All'interno del programma CORINE, il progetto CORINE Land Cover è specificamente destinato al
rilevamento e al monitoraggio, ad una scala compatibile con le necessità comunitarie, delle
caratteristiche del territorio, con particolare attenzione alle esigenze di tutela.
Nel quadro del progetto l'unità spaziale da cartografare è stata definita in modo da soddisfare
tre esigenze fondamentali:
 Garantire la leggibilità della restituzione cartacea e agevolare il processo di
digitalizzazione a partire dai lucidi di interpretazione;
 Permettere di rappresentare quegli elementi della realtà al suolo essenziali per coprire
le esigenze tematiche del progetto;
 Raggiungere un rapporto costi/benefici, in termini di soddisfazione delle esigenze
conoscitive sulla copertura del suolo, compatibile con le disponibilità finanziarie
complessive.
La legenda CORINE Land Cover si sviluppa per livelli gerarchici, dal primo, più semplice, che
individua i principali ecosistemi naturali, man mano verso livelli di dettaglio maggiori.
La legenda CORINE si articola originariamente in 3 livelli, il primo dei quali comprende 5 voci
generali che abbracciano le maggiori categorie di copertura sul pianeta (Territori modellati
artificialmente, territori agricoli, territori boscati e ambienti semi-naturali, zone umide, corpi
26
Dottore forestale Salvatore Moscariello – Via M.lo Cianciulli, 99 -83048 Montella (AV)
idrici), il secondo 15, adatte ad una rappresentazione a scale di 1:500.000/1.000.000, il terzo 44,
con voci più dettagliate, adatte appunto ad una scala di 1:100.000.
La legenda, proposta come immutabile per ragioni di omogeneità a livello europeo, può essere
integrata da successivi livelli di approfondimento desiderati dagli esecutori, i cui dati peraltro non
devono figurare a livello comunitario.
L’analisi sviluppata, ad oggi, per il Comune di Capriglia Irpina ha previsto un maggior dettaglio
rispetto alla Corine Land Cover.
Infatti la Corine Land Cover arriva ad un livello di informazione pari al III livello, il presente
lavoro ha previsto un dettaglio di IV livello per l’intero territorio con particolare attenzione per le
aree agricole, per i territori boscati e gli ambienti semi naturali
3.3. Risultati
IL TERRITORIO AGRICOLO E FORESTALE
Dalla carta dell’uso agricolo e delle attività colturali in atto, realizzata per il Comune di Capriglia
Irpina si evidenzia che il territorio comunale è occupato per: il 18,4% circa da zone urbanizzate,
con una superficie complessiva pari a 136 ettari; il 58,5% circa da aree agricole, con superficie pari
a 432 ettari; il 20% circa da aree boscate con 148 ettari; il 3,1% circa ad incolto, con una superficie
complessiva pari a 738,7 ettari (Tabella 12 e grafico 1).
Categoria
Superficie in Ha
Superficie in %
Zone Urbane
136
18,4
Aree Agricole
432
58,5
Aree Boscate
148
20
Incolto
22,7
3,1
Totale
738,7
100
Tabella 11 - Suddivisione territoriale per categoria in rapporto alla superficie
27
Dottore forestale Salvatore Moscariello – Via M.lo Cianciulli, 99 -83048 Montella (AV)
Grafico 1 - Ripartizione della superficie territoriale totale in ettari e percentuale
Le aree agricole che occupano una superficie pari al 58,5% del territorio comunale, vengono così
suddivise: aree a seminativi arborati con frutteti misti pari al 17,3% con una superficie di 74,7 ha,
noccioleti con 62,5% pari a 270 ha, vigneti con 11,3% pari a 49 ha, oliveti con l’8,6% pari a 37,1 ha
e noceto con 0,3% pari a 1,3 ha (Tabella 13 e grafico 2).
Le colture a seminativi arborati con frutteti, vengono praticate nella fascia collinare ad una
quota variabile tra i 400 e 700m s.l.m., mentre le colture legnose agrarie si sviluppano nella parte
collinare e pedemontana, ad una quota che va tra i 600 ed i 1100m s.l.m..
Colture
Superficie in ha
Superficie in %
Seminativi arborati con frutteti misti
74,4
17,3
Noccioleti
270
62,5
Vigneti
49
11,3
Oliveti
37,1
8,6
Noceto
1,3
03
Totale
432,1
100
Tabella 12 - Tipologie delle colture agrarie in rapporto alla superficie
28
Dottore forestale Salvatore Moscariello – Via M.lo Cianciulli, 99 -83048 Montella (AV)
Grafico 2 - Ripartizione in % della superficie agricola
Tra le coltivazioni a seminativi arborati vi rientrano le coltivazioni a cereali e le foraggere.
Le coltivazioni a cereali sono utilizzate per l’alimentazione umana (frumento tenero) e quella
animale (sfarinati ecc.) quali avena, mais, orzo e segale. I cereali vermini da granella coltivati per
l’alimentazione animale rispondono bene sia alle caratteristiche del terreno (medio impasto e
medio impasto-argilloso) che a quelle del clima (inverni molto rigidi).
La superficie a frutteti sono rappresentati da pomacee e drupacee, interessano varie specie
come melo, pero, ciliegio e noce. Se consideriamo le varietà della specie della mela si possono
annoverare la mela annurca, bianca di champagna o Grottolella, ecc. che non presentano un sesto
d’impianto o una forma di allevamento ben definita, ma si presentano sparse sul territorio. Altre
specie presente come coltivazione è il castagno e la noce diffuse però non come coltura
specializzata.
Le colture specializzate con superficie di un certo interesse sono: il nocciolo con una superficie
di 270 ettari pari al 61%; i vigneti con 49 ettari ed una superficie pari all’11,3% e gli oliveti con 37
ettari e con una superficie pari all’8,3%.
Queste tre colture riscontrano un interesse economico agricolo per gli addetti del settore.
I noccioleti come si evince dalla cartografia sono collocati nella parte centrale e meridionale del
territorio comunale.
29
Dottore forestale Salvatore Moscariello – Via M.lo Cianciulli, 99 -83048 Montella (AV)
Il dato rilevato con la fotointerpretazione conferma ciò che viene censito dall’ISTAT ovvero che
il territorio ha una grande vocazione nella coltivazione del nocciolo come riportato nel paragrafo 2.
Di grande rilevanza è anche il settore vitivinicolo. Nel territorio comunale è presente la varietà
del vino DOCG (Denominazione di Origine Controllata e Garantita) irpino: Fiano di Avellino.
Oltre a questa varietà sono presenti anche l’Aglianico locale, il Piedirosso, ecc. questi tipi di
impianto però ad oggi vengono sostituiti dalla varietà Fiano di Avellino.
I vigneti sono distribuiti sul territori comunale a macchia di leopardo, si presentano per lo più su
superfici non molto estese (figura 4).
Figura 4 - Vigneti
La varietà Fiano di Avellino prende il nome dal vitigno omonimo, che i latini chiamavano Vitis
apiana, grazie alle api, particolarmente ghiotte della dolcezza di queste uve (figura 5).
30
Dottore forestale Salvatore Moscariello – Via M.lo Cianciulli, 99 -83048 Montella (AV)
Figura 5 - Uva della varietà Fiano di Avellino
I terreni sono caratterizzati dalla presenza di argilla con scarsa presenza di scheletro siliceocalcareo anche se spesso frammisto a limo e sabbia.
La presenza di argilla costituisce un fattore positivo per la viticoltura poiché contrasta i periodi
di siccità estiva determinando una maturazione più regolare dell’uva ed un suo buon contenuto di
acidità fissa.
La zona di produzione in provincia di Avellino sono: Lapio, Atripalda, Cesinali, Aiello del Sabato,
S. Stefano del Sole, Sorbo Serpico, Salza Irpina, Parolise, S. Potito Ultra, Candida, Manocalzati,
Pratola Serra, Montefredane, Grottolella, Capriglia Irpina, S. Angelo a Scala, Summonte,
Mercogliano, Forino, Contrada, Monteforte Irpino, Ospedaletto D'Alpinolo, Montefalcione, Santa
Lucia di Serino e San Michele di Serino.
Il ruolo dell'Irpinia nella storia della viticoltura campana era talmente rilevante che alla linea
ferroviaria Avellino Rocchetta Sant'Antonio venne dato il nome di "Ferrovia del vino".
Gli oliveti come si evince dalla cartografia sono collocati per lo più nella parte settentrionale e
centrale del comune di Capriglia Irpina.
La coltivazione degli oliveti si presenta su superfici abbastanza estese con terreni con
caratteristiche simili ai vigneti, infatti osservando la Carta di Uso Agricolo del Suolo si possono
notare che alcune volte le colture sono vicine tra loro (figura 6).
31
Dottore forestale Salvatore Moscariello – Via M.lo Cianciulli, 99 -83048 Montella (AV)
Figura 6- Colture di vigneto ed oliveto
Le varietà degli olivi presenti sono: la Ogliarola, la Ravece, Olivella, ecc. queste varietà
garantiscono un olio di oliva di eccellenza.
Gli oliveti presenti sul territorio sono per lo più impianti giovani rientranti all’interno del
Programma di Sviluppo Rurale (PSR) (figura 7).
32
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Figura 7 - Impianto di oliveto
Viste le potenzialità del territorio comunale di Capriglia Irpina, la coltivazione di olivo potrebbe
essere in futuro un elemento di pregio viste le qualità organolettiche del prodotto.
La superficie boscata interessa il 20% del territorio del Comune di Capriglia Irpina il che
evidenzia che gran parte del territorio è collinare. La superficie boscata è costituita da boschi di
ceduo misto con una superficie di 148 ha. (Tabella 14)
Colture
Superficie in ha
Superficie in %
Boschi misti di Ceduo
148
20
Totale
148
20
Tabella 13 - Tipologie delle colture forestali in rapporto alla superficie
I boschi sono presenti nelle zone più alte del territorio comunale in particolare nella parte
settentrionale e centrale del Comune di Capriglia.
Il territorio comunale presenta boschi di ceduo costituiti prevalentemente da: cerro, roverella,
orniello, acero opalo, frassino ossifillo, acero campestre ecc.
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Le aree ad incolto si ritrovano principalmente nelle aree agricole del territorio comunale esse
corrispondono al 3,1% con una superficie di 22,7ha.
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3.4. Conclusioni
La legge regionale n. 16/04 sul governo del territorio campano ha tra i suoi punti essenziali la
chiara definizione dei livelli di pianificazione territoriale ed urbanistica alla luce delle più recenti
riforme costituzionali in materia:
- l’istituzione della “Conferenza di Pianificazione”, strumento che consente la partecipazione dei
cittadini a tutte le fasi preordinate all’adozione ed approvazione degli strumenti di pianificazione;
- le modalità di applicazione concreta del principio di sussidiarietà verticale previsto dalla
Costituzione;
- l’istituzione del SIT - Sistema Informativo Territoriale, che ha il compito di creare e mettere a
disposizione degli Enti locali tutte le informazioni relative all’evoluzione della pianificazione
territoriale ed urbanistica infraregionale, nonché di predisporre ed aggiornare la carta unica del
territorio, nella quale confluiscono le prescrizioni relative all’uso del suolo ed i vincoli territoriali,
paesaggistici ed ambientali introdotti dagli strumenti di pianificazione territoriale ed urbanistica.
Con questa legge, a livello comunale, la carta dell’uso agricolo del suolo diviene un elaborato
tecnico che acquisisce una grande rilevanza per la scelta delle aree da destinare all’espansione
residenziale e agli impianti produttivi, nonché per l’individuazione delle aree agricole
particolarmente produttive; attraverso il vincolo di inedificabilità introdotto dall’art. 23, viene
rafforzata la norma di tutela delle aree agricole particolarmente produttive.
Dall’analisi effettuata si evince che il territorio del Comune di Capriglia Irpina ha conservato la
sua vocazione di paese collinare conservando in parte le superfici agricole e quelle boschive.
La presenza di colture di pregio come i vigneti con varietà a Fiano di Avellino, i noccioleti e gli
oliveti, devono indurre ad una pianificazione territoriale che dovrà salvaguardare il territorio
agricolo rispetto all’urbanizzazione.
Infatti oggi all’interno delle aree agricole si ritrovano abitazioni che non hanno le caratteristiche
di azienda agricola e non hanno come obbiettivo la salvaguardia del territorio e tutela dell’assetto
produttivo che meglio dovrebbero rispondere alle caratteristiche intrinseche dell’ambiente.
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Ciò comporta un consumo di suolo agricolo molto importante per l’economia del paese visto
che le caratteristiche del suolo sono favorevoli al comparto agricolo sopra menzionato.
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